Social media e PA piemontese - Open data, semantica e ascolto dei cittadini - Seminario Enterprise 2.0 e Social Media - Ingegneria del Cinema e dei Mezzi di comunicazione, Politecnico di Torino, 18 aprile 2011
Vorrei partire da una considerazione generale. Vorrei paragonare lo stadio in cui siamo ora con l’ICT e Internet ala situazione che si è creata nel momento della rivoluzione industriale. Pensando a quanto avveniva nella produzione di oggetti nel periodo preindustriale, si può sottolineare che l’assenza di meccanizzazione obbligava l’artigiano a realizzare da solo tutte le fasi della produzion, ad esempio un ebanista si occupava del progetto su carta, della scelta del materiale, della realizzazine dell’oggetto. Nella fase industriale invece questa unitarietà è stata spezzata e la fase di idea e di realizzazione sono chiaramente distinte. Fu allora che vennero individuate 3 fasi separate nella produzione: la progettazione, la produzione e la distribuzione. Questo ha portato a forme di lavoro coordinate ma autonome in relazione a queste 3 fasi. All’interno di questa organizzazione si affermò il designer, uno specialista che conosce i processi di produzione e di distribuzione ma che non partecipa direttamente ad essi, dedicandosi esclusivamente al progtto, che diventa così una guida strumentale per tutta la lavorazione successiva. Perciò il designer non è un artista guidato solo dalla propria ispirazione e creatività. Il designer non ha solo il compito di abellire esteticamente i prodotti , ma anche quello di far sì che la loro utilizzazione o il messaggio che da essi viene trasmesso sia il più semplice e diretto possibile. La sua missione è quella di adattare tutti gli aspetti che intervengono nella fabricazione industriale per miliorare globalmente le caratteristiche ergonomiche di tali prodotti. Anche l’IT ha avuto agli inizi la sua fase artigianale, ma ad un certo punto si è passati ad una fase più industriale ed è allora che si è posto l’accento sulla figura del designer e del progettista del software: prima di produrre e distribuire occorre progettare e per progettare il punto centrale è ascoltare le esigenze di chi utilizzerà gli oggetti.
Siamo perciò arrivati alla fase di coscienza che l’ascolto degli utenti è fondamentale. Ed anche Internet è passato ad Internet 2.0 in cui si apre un sistema a due vie. Dall’autoreferenzialità di chi insierisce informazioni e serizi su un sito, alla fase di interazione e di analisi di questa interazione. Prima si conoscevano solo informazioni sui click degli utenti per cui è nata la clickstream analysis, poi invece con l’apertura di forum, blog e gruppi di discussione, si è apero un nuovo bacino informatio da sfruttare per capre le esigenze. Tutto il fione del marketing digitale è perciò in forte crescita.
Nell’ultima decade Internet è diventato una parte vitale della vita di tutti i giorni ed ha permeato tutte le dimensioni socio-economiche della nostra vita. La necessità di comprendere le complessità derivanti da queste strette interrelazioni e le conseguenti vulnerabilità che si creano, ha spinto l’UE a finanziare nel 2009-10 uno studio intitolato Towards a Future Internet: interrelation between Technological, Social and economic trends. Lo studio ha identificato 4 forze pervasive che impatteranno l’internet futuro conflitti tra portatori di interessi (stakeholder conflicts) Cambiamenti dell’infrastruttura e del contesto socio tecnologico Governance e regolazione Focus sull’utente e inclusione (questa forza La domanda fondamentale è questa Come possiamo guidare l’evoluzione di Internet in modo che serva al meglio alle esigenze della società? Lo studio ha approfondito questi temi con diverse tecniche ed ha prodotto 4 scenari possibili Smooth trip ….
Nello studio emerge che nel futuro sarà maggiore il ruolo dell’utente finale e di un design guidato dagli utenti La conclusione è che i problemi non sono di tipo tecnologico, ma negli aspetti “politici” (governance e regolazione), nelle forze economico-commercial, negli aspetti sociologici e psicologici degli utenti, nelle censure dei governi.
Un altro aspetto fondamentale su Internet sono i contenuti e le PA hanno un patrimonio informativo notevole, pagato dai cittadini, ma nascosto nei forzieri pubblici