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Giovanni FERRETTI
Genova
Aprile 2014
fonti informative digitali
Impatti &
strumenti, metodi e risorse
2
Questa presentazione è parzialmente frutto della rielaborazione
del materiale del corso di formazione organizzato
dall'Associazione Italiana Biblioteche a Imperia il 27 gennaio 2010
“...Ma non c'è già tutto su Google?”
Banche dati, biblioteche digitali, VRD e nuovi servizi “web 2.0”
Verso un servizio reference “su misura” per l'utente della biblioteca. Strumenti,
metodi e risorse per recuperare valutare e organizzare le fonti informative.
curato da Laura Testoni
dell’Università degli studi di Genova (testoni@unige.it)
Queste slide sono rilasciate con Licenza Creative Commons 2.5 Italia
Credit Creative Commons
3
Credit Creative Commons
Le slides che riportano il logo AIB,
sono mie rielaborazioni e riadattamenti
di slides presentate al corso citato,
consultabili nella loro forma originale
sul sito
http://refkit.wordpress.com/refkit-slides/
Le altre slides sono di mia esclusiva responsabilità
4
COMUNICARE
dal latino communis = che appartiene a tutti,
significa propriamente condividere, "mettere qualcosa in comune con gli altri".
L'atto della comunicazione ha infatti lo scopo di trasmettere a
qualcuno informazioni e messaggi. E’ condivisione di significato,
realizzata tramite lo scambio di informazioni.
Se tu hai una mela, e io ho una mela, e ce le scambiamo,
allora tu ed io abbiamo sempre una mela per uno.
Ma se tu hai un'idea, ed io ho un'idea,
e ce le scambiamo,
allora abbiamo entrambi due idee.
(George Bernard Shaw)
Comunicare è una cosa, informare, un’altra.
Comunicare presuppone sempre un rapporto a due o più voci.
Premessa
5
Cos’è un medium?
"Medium" fu scelto perché la lingua inglese non possiede un termine
con il doppio significato di "mezzo" (come strumento) e "qualcosa
che sta a metà tra due poli“, in questo caso tra l'autore di un messaggio e il
destinatario. (wikipedia)
Segno, Parola, Scrittura, Arte, Stampa, Giornali, Telegrafo, Fotografia, Cinema, Telefono,
Televisione, Internet, Cellulare, Smart mobs….
IL MEDIUM NON E’ MAI UN VEICOLO NEUTRALE
Stesso prodotto, media diversi, reazioni diverse:
lo stesso film, visto alla TV o al cinema, ha un impatto diverso sullo spettatore.
La tipografia non è stata una sola aggiunta all’abilità dello scriba: la stampa ha modificato
sia i procedimenti dell’istruzione che quelli del mercato, creato gli Stati nazionali e la
“mentalità di massa” (e questo a prescindere dal “che cosa” si sia stampato).
Premessa
6
Cos’è un medium?
L’utilizzo di mezzi diversi comporta messaggi e prodotti diversi e quindi anche differenti ambiti
di consumo; esempio:
Stesso prodotto, media diversi, diversificazione del prodotto:
GIORNALI di carta e on-line non sono concorrenti, sono destinati ad occasioni di
consumo diverse
 Il giornale on-line “non è mai finito”, vive di rapidi aggiornamenti e presenta articoli brevi
di solito pubblica NEWS
 Il giornale cartaceo è il giornale del “giorno prima”, riporta i commenti, gli approfondimenti
di notizie già diffuse da internet, televisione o radio
normalmente pubblica VIEWS
Premessa
N. Caranti: Reader (Flickr)
7
Cos’è un medium?
Noi comprendiamo sempre con molto ritardo la portata delle novità tecnologiche,
i mutamenti che queste possono indurre nel nostro modo di vivere. O noi sviluppiamo gli
anticorpi intellettuali adatti, o diamo per scontate cose che in realtà non lo sono:
il medium è il messaggio?
“I media sono estensioni delle nostre proprietà fisiche (protesi) o facoltà intellettuali”
Marshal McLuhan: Understanding Media – Gli strumenti del comunicare
La televisione, per esempio, non crea delle novità, è quindi un mezzo che conforta,
consola, conferma e "inchioda" gli spettatori in una stasi fisica (stare a lungo seduti a
guardarla) e mentale (poiché favorisce lo sviluppo di una forma mentis non interattiva, al
contrario di internet e di altri ambienti comunicativi a due o più sensi)  per McLuhan,
non è tanto importante quali programmi trasmetta la televisione (la loro qualità), è la sua
comparsa che, se non indagata, valutata, compresa, può cambiarci “a nostra insaputa”
Premessa
8
Medium digitali
Cambiamo a nostra insaputa?
il tempo ACRONO
di chi è “always on”, sempre connesso, è il tempo del QUI/ORA, della società in rete,
non ha né passato né futuro: tempo senza tempo
c’è il rischio che le nuove generazioni, i digital native, attenuino la percezione della
sequenzialità degli avvenimenti e del tempo della “longue durée” della natura
Si acuiscono le tensioni tra
Tempo biologico (naturale)  Tempo sociale (burocratico) che organizza il tempo biologico
 Tempo disciplinare (taylorista) della società industriale  Tempo della rete (acrono)
Horror vacui
Premessa
2009 – Università Bocconi Editore
9
Medium digitali
Cambiamo a nostra insaputa?
“Definisco comunità le reti di legami interpersonali che forniscono
appoggio, informazioni, senso di appartenenza ed identità sociale.
Non mi limito a pensare alle comunità in termini di vicini di casa e di villaggio: la
persona, non il luogo, la casa o i colleghi di lavoro, diventerà sempre più
autonomo luogo di comunicazione...”
La persona è diventata il portale (Barry Wellman)
 MAGGIORE TENDENZA A PARLARE SOLO CON GLI AFFINI
 Più siamo uniformi e meno necessità abbiamo di conoscenza reciproca
 L’INTELLIGENZA E’ SOCIALE
e non solo perché altrimenti mancherebbe un termine di paragone
Premessa
10
Cambiamo a nostra insaputa?
Per comprendere i comportamenti sociali, si studiano sempre
di più i «comportamenti a sciame».. Ma negli alveari e nei
formicai, l’intelligenza del singolo è trascurabile..
« Grazie a questa nuova “megatecnica”, la minoranza dominante creerà una struttura uniforme,
onnicomprensiva e superplanetaria, in condizione di operare automaticamente. Anziché funzionare
attivamente come personalità autonoma, l’uomo diverrà un animale passivo, privo di scopi e
condizionato dalla macchina, le cui funzioni, secondo la visione attuale dei tecnici, saranno assorbite
dalla macchina o altrimenti severamente limitate e controllate a beneficio di organismi collettivi
spersonalizzati »
Mumford – 1967; è la Megamacchina di Latouche - 1995
Non ce ne accorgiamo? «Non so chi abbia scoperto l’acqua…
ma di sicuro non è stato un pesce» (McLuhan)
Quando si è immersi totalmente in una certa realtà, diventa difficile distinguerla
Premessa
Arianna Papini: La solitudine
11
Francis Anderson: Making A Connection
Trust Agents v Digital Natives
Premessa
Sia che si sia DIGITAL NATIVE
sia che si sia
DIGITAL
IMMIGRANT
le tecnologie digitali
stanno cambiando rapidamente il nostro modo di
“interagire col mondo”
12
Premessa
Cambiamo a nostra insaputa?
le nuove tecnologie alterano la struttura dei nostri interessi
cioè le cose a cui pensiamo
alterano il carattere dei nostri simboli
cioè le cose con cui pensiamo
alterano la natura della comunità
cioè il terreno in cui si sviluppano i pensieri (Neil Postman - Technopoly – 1992)
necessità di un punto fermo?
Mantenere sempre acceso il nostro spirito critico:
essere sempre disposti ad ammettere
l’esistenza del Cigno nero
13
Premessa
Internet e Digital Divide
Si calcola che nei primi TRE ANNI del terzo
millennio siano circolate più informazioni che
nei precedenti TRE SECOLI
(da New Journalism di M.Pratellesi, 2008, Mondadori)
..anche se,
ovviamente,
è spaventosa
la differenza tra
Nord e Sud del mondo!
DIGITAL DIVIDE Student sforhumanity/
(da Flickr)
Ci sono più
connessioni a
internet nella sola
New York che in
tutta l’Africa
(da New Journalism, idem)
14
Internet e altri consumi
Istat: Beni tecnologici nelle famiglie (2009)
Televisore presente nel 96,1%
Cellulare 90,7%
Lettore DVD 63,3%
Videoregistratore 55,7%
Personal computer 54,3%
Accesso ad Internet 53%
Videocamera 28,3%
Playstation 20,1%
Accesso a internet 23,5 milioni/giorno
(dati audiweb relativi a ottobre 2009)
Quotidiani: diffusione media
(ottobre 2008/settembre 2009, fonte ADS)
- Corriere della Sera 566.031 copie
- Repubblica 496.179 copie
Televisione: ascolto medio 8.873.745
(analogica+digitale+satellitare) (ottobre 2009 fonte Auditel)
Internet: utenti unici in Italia (x 1.000)
fonte: Audiweb by Nielsen
dic 2009 Vs dic 2008 panel casa e Ufficio.
The Nielsen company,
media monthly report gennaio 2010
Premessa
L’informazione Tv non gode di buona salute. In meno
di un anno i TG nazionali hanno perso 3 milioni
di spettatori, passando da più di 18 milioni a meno di
15 milioni di videoascoltatori (CENSIS 2010)
15
I “DIGITALI NATIVI” ed
i MEDIATORI
Nella società della rete
conta chi ascolta,
non chi parla
“Saltano” tutte le funzioni
di mediazione:
GIORNALISTI
POLITICI
BIBLIOTECARI
Si parla di vera e propria
RIVOLUZIONE ANTROPOLOGICA
Premessa
L’immagine confronta i dati dal report OCLC del 2005: “Perceptions of
libraries and information resources” con quelli del Report del 2007: “Sharing,
privacy and trust in our networked world” in relazione alla popolazione
intervistata nel Regno Unito, negli Usa e in Canada
16
La Teoria della LUNGA CODA
Tutti cercano le cose più disparate..
..e il mercato si adegua:
da un mercato di massa,
a una massa di mercati.
La somma dei mercati di nicchia costituisce
un mercato grande quanto (se non più grande)
di quello delle hit.
MA, se Internet è il luogo delle nicchie,
senza filtri, la coda è solo
RUMORE
the Long Tail: termine coniato da Chris Anderson
in un articolo dell'ottobre 2004 su Wired Magazine
Foto su Wikipedia
Premessa
17
The LONG TAIL
La coda lunga presenta implicazioni destinate a influenzare la cultura e
la politica. Ove i costi di magazzino e distribuzione sono elevati,
vengono venduti solo i prodotti più popolari. Ove, al contrario, la coda
lunga funziona, i gusti delle minoranze vengono soddisfatti e gli
individui hanno maggiore possibilità di scelta. Nelle situazioni in cui la
popolarità è determinata dal minimo comun denominatore, un modello a
coda lunga può migliorare il livello culturale della società.
La televisione ne rappresenta un ottimo esempio: con la crescita del numero di stazioni tv e
con la distribuzione dei programmi su canali digitali, la scelta dei programmi tv aumenta e
con essa la diversificazione culturale (almeno in linea di principio..)
Alcune delle aziende internet devono il loro successo allo sfruttamento del principio della
lunga coda nel loro modello economico (eBay aste, Yahoo! e Google motori di ricerca,
Amazon.com vendita al dettaglio, iTunes Store musica e podcast…)
Flickr: Cámara Aragón
Televisión da macfacizar
Premessa
18
Macroeconomia
La Toyota Motor Corporation, che è la più grande produttrice di automobili del
mondo, ha una capitalizzazione di 112,13 miliardi di $ e dà lavoro a 319.910
persone.
Il contributo del singolo lavoratore alla capitalizzazione è dato dalla semplice
divisione tra capitalizzazione e numero di occupati ed ammonta a 350.504,83 $
per addetto.
Prendiamo ora in considerazione Google: La capitalizzazione è di 191,69 miliardi
di $ ed occupa 21.805 persone.
Il contributo del singolo occupato è in questo caso di 8.791.102,96 cioè quasi 30
volte quello della migliore fabbrica di automobili del mondo.
(dal blog MediaSenzaMediatori.org di M.Mezza (et al.), prof. di Teoria e Tecnica dei
nuovi Media - Uni Perugia)
Premessa
19
I – il World Wide Web
il Web oggi è senza dubbio primariamente civile
e, altrettanto importante, è più creazione SOCIALE che tecnica
Che significa? che Berners Lee e la sua organizzazione (il 3WConsortium)
HANNO DIFESO IL WEB DALL‘ASSORBIMENTO COMMERCIALE
 è stata la comunità scientifica a partecipare liberamente alla crescita del progetto
l'inglese Tim Berners Lee, un ingegnoso ricercatore del CERN di
Ginevra, rilascia la prima pagina con gli ipertesti, anche se al CERN
già dal 1989 si definivano i vari standard su cui si basa oggi il web (gli
indirizzi URL ed il linguaggio HTML).
fotodawikipedia
6 agosto 19912009
(wiki)
20
I – il World Wide Web
nel '93 esistevano solo 50 webserver; nel '95 arrivarono a 10.000
1,734 miliardi Sono i PC (2010) collegati in rete
tra 23-26 milioni in Italia (dati 2011)
Utenti internet espressi in
decine di migliaia per
nazione, dati CIA The
World Facebook 2007
Ore on-line in un mese
UK
32
Francia
26
Germania
22
Italia, Svezia
19
(marzo 2010)
21
I – il World Wide Web
QUANTO c’è in rete? INQUIRUS
SCIENCE 1998 - STEVE LAWRENCE e LEE GILS realizzano INQUIRUS, metamotore di ricerca;
nello stesso anno, ROTBOT dice di aver indicizzato 110 milioni di pagine web
INQUIRUS ne trova 320.000.000
Significa che a ROTBOT “sfugge” il 66% dei documenti.. che ALTAVISTA ne trova
solo il 28% (e LYCOS addirittura solo il 2%)
Ripetuta la ricerca nel 1999, Inquirus trova 800.000.000 pagine
RotBot ed Altavista recuperano tra l’ 11 ed il 15%, si affaccia GOOGLE, che
raggiunge l’ 8% delle pagine presenti
Nel 2001, Google dice di aver raggiunto
il MILIARDO di pagine indicizzate
Lawrence e Gils (da Wikipedia)
22
I – il World Wide Web
Le pagine acquisiscono “importanza” a seconda dei link esterni che le
raggiungono, nonché ai siti ai quali esse rimandano.
E’ la teoria dei grafi che domina in Internet!
LINKS: tutte le pagine sono UGUALI agli occhi di Google?
e-democracy
barcamp
da ssimm1rg (Flickr)
Liquid Links
da ~Dezz~ (Flickr)
Una pagina caricata da
me ha infinite
possibilità in meno di
essere trovata da un
motore di ricerca, che
non una caricata da
Amazon:
NEL WEB NON
ESISTE DEMOCRAZIA
Wikipedia:
Rappresentazione
grafica di una
piccola sezione di
World Wide Web
23
I – il World Wide Web
IN OUTCORPO
CENTRALE
ISOLE, TENTACOLI E TUBI
Corpo Centrale: siti maggiori
Out: siti commerciali
Seguendo i link, non si torna indietro
OCEANI
Facile passare da Corpo centrale ad OUT, difficile passare ad IN.
Se un sito è “collocato” su un’isola o su un promontorio, o chi lo fa
manda l’url al motore di ricerca, o il sito diventa introvabile.
Holmes!!...
da dynamosquito (Flickr)
La rete è strutturata in 4
grandi aree, pressappoco
di dimensioni uguali
Ocean
da *Gretchen (Flickr)
24
Come lavora Google?
Google gestisce circa la metà delle ricerche
che si fanno in internet, rispondendo
a circa 35.000 domande al secondo.
 Prima della nostra ricerca:
“percorre” tutto il web
e costruisce i suoi archivi
 I risultati:
ci offre i risultati ordinati
sulla base di propri algoritmi,
che includono:
- La frequenza della parola
chiave nella pagina
- La popolarità della pagina
- La scelta di chi fa la ricerca
Flickr: Algoritmo estadístico
da Jorge Franganillo
I – il World Wide Web
25
La rilevanza
genera rilevanza
Chi cerca argomenti riguardanti l’Africa fa scarso uso di fonti
africane, perché poche di queste si trovano nelle prime posizioni
del “ranking”.
Solo gli utenti più sofisticati possono raggiungere fonti alle quali
i criteri programmati da Google non assegnano una collocazione
“alta”.
I – il World Wide Web
(da “Comunicazione e Potere di Manuel Castells – Bocconi Editore 2009)
Immagine da Google
26
Parte II:
Scenari e contesto
Oggi sono più di
mille miliardi le URL uniche censite da Google:
a comunicarlo sono Jesse Alpert e Nissan Hajaj, ingegneri software impiegati nella
divisione search del colosso di Mountain View. Le nuove pagine che ogni giorno
rimpinguano il web si contano nell'ordine dei miliardi.
Il problema
non è più
cercare
l’ago
nel
pagliaio,
ma
esplorare il
pagliaio!!
Anand
Rajaraman, co-
founder of
Kosmix, Citato
da:
Alex Wright, New
York Times,
2/02/09
Prefissi del Sistema Internazionale
10n Prefisso Simbolo Nome Equivalente decimale
1021 zetta Z Fantastiliardo??? 1 000 000 000 000 000 000 000
1018 exa E Triliardo? 1 000 000 000 000 000 000
1015 peta P Biliardo? 1 000 000 000 000 000
1012 tera T Bilione 1 000 000 000 000
109 giga G Miliardo 1 000 000 000
Un Uniform Resource Locator (URL) identifica in modo
univoco un indirizzo Internet.
http://www.arpal.gov.it è un(a) URL
Neppure Google può misurare il web
27
Parte II:
Scenari e contesto
Social network e contenuti generati
dagli utenti
2004: 400.000 post di blog al giorno
2006: 1.6 milioni post al giorno
(50 milioni di blog)
Fonte: Technorati
“Information” overload”
Foto: Bueny Pixs (Flickr)
28
Parte II:
Scenari e contesto
E noi?
I filtri servono per trovare nella “lunga coda” quello che ci è davvero utile
Strumenti
(cosa la rete ci offre “di suo”) Metodi (come dobbiamo pensare)
_ Opac _ Usare filtri per limitare l’information overload
_ Biblioteche digitali _ Valutare/Selezionare
_ E-journals _ Compilare/utilizzare bookmark
_ Archivi aperti _ Condividere informazioni e risorse _
_ Motori di ricerca _ Sulle spalle dei giganti (valorizzare buone
_ Banche dati pratiche)
_ Traduttori
_ Enciclopedie Risorse (come vi interagiamo)
_ Dizionari _ Bookmarking partecipativo
_ Feed RSS
_ Wikis
_ Blog
_ Comunità di pratica
Attingere l'informazione
da Internet è come
prendere un drink da un
idrante (*)
(*) Foto: Joseph Robertson
(Flickr)
Concept: Will Lion
29
Parte III: Metodi
Criteri di valutazione secondo l’IFLA
(International Federation of Library Associations)
 FONTI SU CARTA
Autore, Data di Pubblicazione, Edizione o
Revisione, Editore, Titolo, Pubblico a cui il testo è
destinato, Argomento, Stile
 RIVISTE
Precisione, Autorevolezza, Attualità, Obiettività
 FONTI SU WEB
Autore, Contenuto, Nome del Dominio, Data dell’ultima
revisione, Obiettività, Autorevolezza e Precisione
Linee Guida per il servizio di digital reference (IFLA Digital Reference Guidelines).
Sezione Reference Work (Reference Work Section) July 2004.
Trad. it.: http://archive.ifla.org/VII/s36/pubs/DigitalReferenceGuidelines-IT.pdf
30
Parte III: Metodi
La regola delle “5 W”
Come Valutare un documento Web?
 Who – Chi scrive le pagine? Si tratta di esperti? Cosa so di loro?
 What – Qual è l’obiettivo dell’autore del sito?
 When – Quando il sito è stato creato? A quando risale l’ultimo aggiornamento?
 Where – Da dove viene l’informazione? (chi è la fonte?)
 Why – Perché questa informazione è utile per me? (cambia ciò che già so sul
tema? E’ pertinente?)
Fonte: Effective Evaluation, deals with the critical evaluation
of Web pages / Kathleen Scrock.- c2003
http://www.scribd.com/doc/8140/Information-Literacy-Presentation
Foto: Degra
(Flickr)
31
Parte III: Metodi
La regola delle “10 C”
Come Valutare un documento Web?
Contenuto Continuità
Credibilità Regole rispetto alla Censura
Pensiero critico Connettività (accessibilità + usabilità)
Copyright Comparabilità
Citazione Contesto della ricerca
Fonte: Ten C's For Evaluating Internet Sources. Guide / University of Wisconsin,
McIntyre library. Ultima modifica: 29/6/2003
“Su Internet, nessuno sa
che tu sei un cane”
Peter Steiner, New
Yorker 5 luglio 1993
32
Parte III: Metodi
Utilizzare buoni punti di partenza
 Bookmark collaudato e aggiornato
 Usare filtri, valutare, selezionare le informazioni
 Sulle spalle dei giganti! Non duplicare il lavoro che
altri hanno già fatto per noi
 Condividere informazioni e risorse
 Padroneggiare gli strumenti: avere una mappa mentale
delle risorse
 Non improvvisare
33
Parte III: Metodi
Motori di ricerca
trucchetti
RICORDARE:
 “testo tra virgolette” = frase esatta
 L’operatore booleano AND è sempre implicito, OR va invece inserito (maiuscolo)
es.: “riscaldamento globale” OR “effetto serra”
 -parola esclude quella parola es.: Barack –Hussein, Secolo XIX –il
 +parola include forzatamente quella parola es.: Cure +the
 parolachiave site:nomesito limita la ricerca a un solo sito es.: lisbona
site:europa.eu
Flickr: Da RobinGood
34
Parte III: Metodi
Motori di ricerca
trucchetti
RICORDARE:
 define:parolachiave trova la definizione
della parola cercata es.: define:digital divide
 link: nomesito indica chi ha linkato questo sito
(di solito: più link = più autorevolezza; solo su Yahoo)
 ~nome ricerca il nome ed i suoi sinonimi es.: ~albergo Genova { ~ = ALT 126}
(solo su Google?)
 Parola1 inurl:parola2 ricerca la parola chiave 1 in tutti i siti che contengono nella
loro URL la parola chiave 2 es.: “asili nido” inurl:comune oppure: inurl:genova
ARPAT
3.130
ARPAL
10.400
35
Parte IV: Strumenti
Quali Strumenti? Il nostro kit
informativo
Rassegna, analisi tipologica
ed utilizzo di alcune risorse
presenti in rete.
Approfondimenti su:
 Google search/scholar
(tecniche di ricerca)
 Biblioteche digitali
 daGoogle Books ad Europeana
 Wikipedia
 Documentazione di fonte
pubblica
36
Parte IV: Strumenti
Biblioteche digitali
“Le biblioteche digitali sono organizzazioni che forniscono le risorse per selezionare,
strutturare ed offrire accesso, interpretare, distribuire, preservare l'integrità ed
assicurare la persistenza nel tempo di collezioni di lavori digitali, in modo che esse
siano pronte e disponibili per l'uso di una definita comunità o insieme di comunità”(*)
A cosa servono ?
Attraverso la biblioteca digitale l’utente accede direttamente al testo completo ed
integrale del documento (testo, ma anche immagine o suono).
Quali documenti ?
Le biblioteche digitali “aperte” mettono a disposizione libri non protetti da copyright,
che qualcuno ha provveduto a scannerizzare o digitalizzare.
(*) La citazione è quella della DLF (Digital Library Federation), una organizzazione di cui sono partner molte
biblioteche internazionali <http://www.diglib.org/about/dldefinition.htm>, la traduzione è di Laura Testoni
Unione europea : Commissione, Il patrimonio culturale europeo: basta un clic. Progressi in materia di digitalizzazione
e accessibilità on line del materiale culturale e della conservazione digitale nell'UE, Documento 513/2008 COM def
(accesso diretto : vedi bibliografia online)
37
Parte IV: Strumenti
Google Libri
2004 da Google Print
a Google Books
10 milioni di libri:
10% pubblico dominio
70% opere orfane o fuori commercio
20% libri in commercio
OPERE ORFANE:
le opere i cui autori
sono sconosciuti o introvabili
ma che si presume
NON siano di pubblico dominio
12.000
579
38
Parte IV: Strumenti
Europeana - La risposta europea a Google Books?
Il patrimonio culturale europeo in un clic
oltre 14 milioni di opere digitalizzate e videoclip musicali
Le fotografie, le carte geografiche, i quadri, gli oggetti museali e le altre immagini
digitalizzate costituiscono il 64% della collezione di Europeana.
Il 34% è dedicato ai testi digitalizzati, che comprendono oltre 1,2 milioni di libri
che possono essere visualizzati on-line e/o scaricati in versione integrale.
I testi includono migliaia di manoscritti rari e incunaboli stampati prima del 1500.
I materiali audio e video rappresentano meno del 2% della collezione.
Buona parte del materiale disponibile su Europeana non è coperto dal diritto d'autore
Comunicazione della commissione al Consiglio al Parlamento europeo al Comitato Economico e sociale europeo, al Comitato
delle Regioni:
"Il patrimonio culturale europeo: basta un clic. Progressi in materia di digitalizzazione e accessibilità on line del materiale
culturale e della conservazione digitale nell'UE", Documento 513/2008 COM def
39
Parte IV: Strumenti
Google Scholar
E’ un motore di ricerca che tramite parole
chiave specifiche consente di individuare
testi della cosiddetta letteratura accademica
come articoli sottoposti a revisione paritaria,
tesi di laurea e dottorato, libri, preprint,
sommari, recensioni e rapporti tecnici di tutti
i settori della ricerca scientifica.
Consente di reperire articoli da una vasta gamma di case editrici oltre che dalla galassia
di articoli scientifici e culturali distribuiti sul Web.
Gli articoli in esso indicizzati comprendono pure quelli pubblicati da Elsevier (il più grande
editore scientifico a livello globale). Afferma di coprire più siti web, sorgenti giornalistiche e
lingue di tutti gli altri motori di ricerca specialistici. Il suo motto è: Sali sulle spalle dei
giganti. (984.000 = dato relativo alla ricerca effettuata per «Environmental pollution» 31/03/2014)
984.000
40
Parte IV: Strumenti
WIKIPEDIA
nasce il 15 gennaio 2001, in inglese,
nell'arco di soli quattro mesi
ha visto nascere altre 13 edizioni,
tra cui quella in italiano
• Secondo le statistiche fornite
da alexa.com*, Wikipedia
è il 6°sito più popolare al mondo
• Ad oggi è disponibile in oltre
287 lingue e conta in totale più di
16 milioni di voci scritte da oltre
16 milioni di utenti/collaboratori.
• 4.500.000 voci in inglese – 1°
• 1.110.000 voci in italiano – 6°
• 3.182 voci in ligure – 176° (dati 31/03/2014)
Dati da http://meta.wikimedia.org/wiki/List_of_Wikipedias
(*) vedi http://www.alexa.com/topsites/global consultato il 02/04/2014
41
Parte IV: Strumenti
La guerra delle Enciclopedie
Per lo special report della rivista Nature (2005)*:
la quantità di inesattezze riscontrate
in Enciclopedia Britannica e Wikipedia è quasi la stessa:
su 42 voci scientifiche scelte a caso:
Veri e propri errori:
4 sia in Wikipedia che in Britannica
Omissioni, imprecisioni, refusi ecc.:
162 in Wikipedia e 123 in Britannica
E in Italia? Treccani online,
La Crusca..
(*) Giles, Jim Internet encyclopaedias go head to head :
Jimmy Wales’ Wikipedia comes close to Britannica in terms
of the accuracy of its science entries, a Nature investigation finds, in : Nature Vol 438, 15 Dicembre 2005, pp. 900-901
42
Parte IV: Strumenti
Documentazione di Fonte Pubblica
DFP: è l’insieme dei dati e dei documenti prodotti e gestiti dalla Pubblica amministrazione
nell’esercizio delle proprie attività Istituzionali ...ma anche: bene comune e risorsa strategica
I canali di distribuzione dell’informazione pubblica:
• Accesso: è la risposta ad una domanda
• Comunicazione: ruolo attivo delle amministrazioni
(rendere noti progetti, politiche risultati)
• Disponibilità: predisposizione di fonti informative
per un pubblico generico e indeterminato.
“possibilità di accedere ai dati senza restrizioni
non riconducibili a esplicite norme di legge”
(art.1 codice dell’amministrazione digitale *)
Decreto legislativo 5 marzo 2005, n. 82 - Codice dell'amministrazione digitale
(e s.m./i.: DLgs 235/2010, L 221/2012..)
43
Parte IV: Strumenti
Documentazione ambientale – esclusione
•se le informazioni richieste non sono detenute dall'autorità pubblica alla quale è rivolta
la richiesta. In tal caso, detta autorità, se è al corrente che l'informazione è detenuta da o
per conto di un'altra autorità pubblica, deve comunicare al richiedente quale autorità pubblica
detiene l'informazione richiesta;
•se la richiesta è manifestamente infondata (irragionevole rispetto alle finalità per cui
vengono resi pubblici i dati ambientali);
•se la richiesta è formulata in termini troppo generici. L'autorità deve comunque invitare il
richiedente a precisarla ed eventualmente aiutarlo a farlo;
•se la richiesta riguarda materiale in corso di completamento;
•se la richiesta riguarda comunicazioni interne e la divulgazione di tale informazione reca
pregiudizio alla riservatezza delle deliberazioni interne o di questioni commerciali o
industriali, alla sicurezza pubblica o alla difesa, allo svolgimento di procedimenti giudiziari, ai
diritti di proprietà intellettuale, alla riservatezza dei dati personali, agli interessi di chiunque
abbia fornito le informazioni richieste di sua propria volontà, e alla tutela dell'ambiente.
D.Lgs. 19/08/2005, n. 195, art. 5 – “Attuazione della direttiva 2003/4/CE sull'accesso del pubblico all'informazione
ambientale”
Flickr: http://www.flickr.com/photos/corscri/
44
Parte IV: Strumenti
Documentazione ambientale - esclusione
D.Lgs. 19/08/2005, n. 195 – “Attuazione della direttiva 2003/4/CE sull'accesso del pubblico
all'informazione ambientale”
..nel caso in cui rechi pregiudizio….. la richiesta di accesso non può essere respinta
qualora riguardi informazioni su emissioni nell'ambiente. (articolo 5)
L'autorità pubblica mantiene l'informazione ambientale detenuta in forme o formati facilmente
riproducibili e, per quanto possibile, consultabili tramite reti di telecomunicazione
informatica o altri mezzi elettronici.
Flickr: http://www.flickr.com/photos/corscri/
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Parte IV: Strumenti
Documentazione ambientale - esclusione
La sentenza Corte di Giustizia UE 16 dicembre 2010, causa C-266/09 (sull'interpretazione
della direttiva 2003/4/Ce a proposito di informazioni sulla quantità massima di
antiparassitario contenuta in cibi e bevande):
- Ribadisce che la richiesta di accesso non può essere respinta qualora riguardi
informazioni su emissioni nell'ambiente.
- Afferma che negli altri casi, rimandando il tutto alla discrezionalità delle istanze decisionali
dei vari Paesi, l’interesse pubblico tutelato dalla divulgazione debba essere ponderato con
l’interesse tutelato dal rifiuto alla divulgazione (interessi privati industriali, commerciali …)
che si vogliono tenere riservati.
- La sentenza ribadisce anche che il motivo di un eventuale rifiuto debba essere
interpretato in maniera restrittiva, tenendo conto dell’interesse che presenterebbe per il
pubblico la divulgazione delle informazioni.
(fonte: ReteAmbiente: Informazione ambientale e riservatezza commerciale, due diritti da bilanciare – di F. Petrucci)
Flickr: http://www.flickr.com/photos/corscri/
46
Parte IV: Strumenti
Letteratura grigia
E’ l'insieme dei testi che non vengono diffusi attraverso i normali canali del
commercio librario, che rientrano convenzionalmente fra i mezzi di comunicazione di
massa, ma dagli stessi autori o da enti e organizzazioni pubbliche e private, senza fini
di lucro.
Fra gli esempi di letteratura grigia:
Brevetti, pubblicazioni interne a organizzazioni, pubbliche o private, i rapporti tecnici e
i rapporti di ricerca, gli atti o gli abstract di congressi, convegni e seminari (comprese
le presentazioni informatiche multimediali), le tesi di laurea, le dispense di corsi, le
linee guida per tecniche di laboratorio e i metodi di analisi, pre-print di articoli
destinati successivamente alla pubblicazione.
Internet come LUOGO DELLA DISPONIBILITA’ dell’informazione pubblica
Diritto all’Accesso - Trasparenza dell’azione amministrativa - Documentazione Ambientale
47
Parte IV: Strumenti
…e
ARPAL?
48
Il sito di ARPAL
Parte IV: Strumenti (tradizionali)
 Previsioni
 Osservazioni
 Satellite
 Radar
 Modelli
 Attività di ARPAL
 Reti di monitoraggio
 Controlli
 Metodiche
 Banche dati
 RSA
 Bilancio sociale
 Sostenibilità
 Riferimenti
dalla presentazione “La condivisione e la divulgazione delle informazioni ambientali con strumenti
informatici”; dott.ssa E.Bongio – nov 2010
49
16. Geologia: Inventario dei fenomeni
franosi
17. Geologia: Sondaggi
18. Geologia: Remover
19. Geologia: interferometria satellitare
20. Piani di Bacino
21. Rifiuti
22. Rifiuti: terre e rocce da scavo
23. Bonifiche: Anagrafe dei siti da
bonificare
24. Bonifiche: Banca dati bonifiche
25. Energia: Bilancio energetico
regionale
26. Energia: Certificazione energetica
27. Adempimenti: Rischio industriale
28. Amianto
29. Verifiche Impiantistiche
Le banche dati SIRAL
1. Relazione sullo stato dell’ambiente
2. Indicatori ed indici
3. Progetti sottoposti a VIA
4. Natura: Biodiversità
5. Acque: Qualità delle acque marine
6. Acque: Ripascimenti delle spiagge
7. Acque: Qualità delle acque interne
8. Acque: Derivazioni idriche
9. Acque: Scarichi e condotte
10. Aria: Inventario delle emissioni in
atmosfera
11. Aria: Qualità dell’aria
12. Aria: Meteo
13. Rumore: Albo operatori acustici
14. Elettrosmog: Catasto radiazioni non
ionizzanti
15. Radiazioni ionizzanti
Parte IV: Strumenti (tradizionali)
dalla presentazione ARPAL “La condivisione e la divulgazione
delle informazioni ambientali con strumenti informatici”; dott.ssa E.Bongio – nov 2010
50
Parte IV: Strumenti
Feed RSS
Cosa sono
Un feed è usato per fornire agli utilizzatori una serie di contenuti aggiornati di frequente.
RSS (acronimo di Really Simple Syndication) è uno dei più popolari formati per la distribuzione
di contenuti Web; un qualunque lettore RSS potrà presentare in una maniera omogenea
notizie provenienti dalle fonti più diverse
A cosa servono
• Permettono di monitorare automaticamente tutte le
novità di una risorsa web (o di una parte di essa), senza
dover consultare la risorsa ogni volta
• Possiamo scegliere il flusso di notizie (canale) che
desideriamo monitorare, riutilizzarlo e redistribuirlo
Dove sono
• Nella maggior parte dei siti web, di solito nella barra di navigazione
Immagine e definizioni da Wikipedia
51
Parte IV: Strumenti
Feed RSS
52
Parte IV: Strumenti
Feed RSS
Come si usano
• Attraverso i Feed Reader:
appositi software da installare nel
proprio pc
• Attraverso aggregatori online
basati su web (come ad esempio
Google Reader o Bloglines)
Possiamo costruire un link pubblico
e non editabile a Google Reader o a
Bloglines, vedere le scelte Feed RSS dei ns
amici, ecc. ecc.
53
Parte IV: Strumenti
Reader ed aggregatori
Aspetti “tecnici”
• Formato per l'esportazione e la
distribuzione di contenuti Web basato su XML
• Un Feed RSS è formattato in maniera
omogenea, standardizzato, esportabile
• Nel Feed c’è solo il contenuto e non la grafica
• “Dalla stickiness alla Syndication”
Le tecniche utilizzate fino a ieri per tenere più tempo i visitatori su un sito web (Stickiness,
letteralmente l'"appiccicosità" di un sito, cioè la capacità di tenere "incollati" gli utenti ad esso) stanno
lasciando il posto ad altre concezioni di contatto con il fruitore. Attraverso le tecnologie di Syndication
chi realizza contenuti fa in modo che questi possano essere fruiti non solo sul sito, ma anche attraverso
canali diversi. Syndication mass media: dove i singoli giornali o riviste, stazioni radio o tv o i singoli
canali acquistano contenuti prodotti all'esterno della loro azienda. Nel Web: dove web feeds
mettono una porzione di un sito web a disposizione di altri siti o singoli sottoscrittori
54
Parte IV: Strumenti
Pipes
• Pipes è un servizio web che permette
di combinare differenti Feed RSS in un
una sola risorsa, che si auto-aggiorna.
• L’utente seleziona i Feed da includere,
e decide come filtrarli.
ESEMPIO 1: Roberto Saviano e Gomorra
Si possono combinare i Feed di: Ansa, Repubblica, Corriere della sera, l’Espresso,
Le Monde, Figaro, New Yorker, Google news, ed altre fonti, filtrando tutti i feed
che contengono nel titolo o nel contenuto “Roberto Saviano” o “Gomorra” …
ESEMPIO 2: Immanuel Kant
In questo Pipe abbiamo selezionato da Springerlink: il feed prodotto dalla ricerca
“Kant nel titolo“; e i feed di numerose riviste di filosofia e scienze sociali
proposte dall'aggregatore "Ingenta connect" filtrando gli item che nel titolo
contengono la parola "Kant“ (consultabile su: http://pipes.yahoo.com/kitcorso/kant)
55
Parte IV: Strumenti
Pipes
Permette di selezionare le
risorse dalle quali attingere
gli aggiornamenti che
desideriamo avere.
Per esempio, se sappiamo
che su una determinata
rivista o su un determinato blog
escono articoli commenti scientifici
su una metodica che ci interessa,
selezioniamo le fonti e
mettiamo le keyword appropriate:
saremo avvisati ogni volta che
uscirà una nota di nostro interesse.
56
Parte IV: Strumenti
Creating your First Pipe 4’20”
http://www.youtube.com/watch?v=SLdo2gIwrlE&feature=related
Pipes
Flickr: Participate in eLearning
Artwork
joannamkay
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Quali strumenti
per nuovi servizi?
Organizzare le risorse informative e ottimizzare i
servizi all’utenza attraverso strumenti “web 2.0”.
Una rassegna critica
Web 2.0?
Open Access
Feed RSS
Bookmarking partecipativo
Social tagging/folksonomie: pro & contro
"microweb“ (Google sites)
Tools per la condivisione delle risorse
Buone regole per una buona condivisione:
licenze CC
Blogs (anatomia di un blog e buone prassi)
Parte V: le Risorse
Tag Cloud generator:
http://tagcrowd.com/
http://www.wordle.net/
58
Web 2.0
Definizioni: “Si tende ad indicare come Web 2.0 l'insieme di tutte quelle applicazioni online
che permettono uno spiccato livello di interazione sito-utente” (Wikipedia)
“…Chiamatelo come volete, tanto è qui in mezzo a noi” (Tim O’Reilly 2005)
• Web 2.0 come insieme di strumenti/servizi per la condivisione
dei contenuti creati dagli utenti
• Web come spazio collaborativo: i “social network”
• Gli utilizzatori aggiungono valore
• Gli utilizzatori producono contenuti: utente da consumer a PROSUMER
• Partecipazione dell’intelligenza collettiva degli utilizzatori
• Facebook in Italia:
Gennaio 2009: 6,5 milioni utenti*,
Agosto 2013: 24 milioni**
* Fonte: Garante per la comunicazione
** Fonte: http://daily.wired.it/news/internet/2013/08/22/numeri-facebook-italia-vincos-65487.html
Parte V: le Risorse
Cover of the December 2006
issue. Grey area is a reflective
mirror surface.
da Wikipedia
59
Parte V: le Risorse
Web 2.0
60
Parte V: le Risorse
è una modalità di pubblicazione del materiale prodotto dalla
ricerca, come ad esempio gli articoli scientifici pubblicati in
riviste accademiche o atti di conferenze, ma anche capitoli di
libri, monografie, o dati sperimentali; che ne consente accesso
libero e senza restrizione… l'espressione indica anche il
movimento che sostiene e promuove la strategia ad accesso
aperto.
In un'accezione ancor più ampia, il termine esprime la libera
disponibilità online di contenuti digitali in generale e riguarda
l'insieme della conoscenza e della creatività liberamente
utilizzabile, in quanto non coperta da restrizioni legati alla
proprietà intellettuale.
da wikipedia
Web 1,9? L’Open Access
61
Parte V: le Risorse
Viene definita via verde (green road) la pratica
dell'autoarchiviazione (self-archiving), da parte degli autori, di
copie dei loro articoli in archivi istituzionali o disciplinari, o
ancora nei loro siti personali.
Critiche: non affronta un processo di controllo della qualità. Il controllo della
qualità verrebbe a mancare anche per quanto riguarda i metadati
descrittivi in grado di identificare l'opera all'interno dei database e dei motori
di ricerca, garantendone la diffusione e la citabilità.
Viene definita via d'oro (gold road) la pubblicazione di riviste in
cui gli articoli sono direttamente ed immediatamente e
gratuitamente fruibili. Tali pubblicazioni vengono chiamate
riviste ad accesso aperto: l'esempio più famoso sono le riviste
dedicate alle scienze della vita dell'editore Public Library of
Science (PLoS)
da wikipedia
L’Open Access: le due vie
62
http://www.plosone.org/
http://www.ploscollections.org/
PLOS Biology - PLOS Medicine - PLOS Computational
Biology - PLOS Currents - PLOS Genetics - PLOS Pathogens
PLOS ONE - PLOS Neglected Tropical Diseases
PLOS applies the Creative Commons Attribution (CC BY)
license to works we publish. This license was developed to
facilitate open access – namely, free immediate access to, and
unrestricted reuse of, original works of all types. Under this
license, authors agree to make articles legally available for
reuse, without permission or fees, for virtually any purpose.
Anyone may copy, distribute or reuse these articles, as long as
the author and original source are properly cited. Additionally,
the journal platform that PLOS uses to publish research articles
is Open Source.
Parte V: le Risorse
PLOSone
63
http://www.isprambiente.gov.it/it/biblioteca/servizi/perio
dici-open-access
9,709 Journals
5,624 searchable at Article level
133 Countries
1,600,669 Articles
(aprile 2014)
“We define open access journals as journals that use a funding
model that does not charge readers or their institutions for
access. From the BOAI definition of "open access" we take the
right of users to "read, download, copy, distribute, print, search,
or link to the full texts of these articles" as mandatory for a
journal to be included in the directory”
Budapest Open Access Initiative
Parte V: le Risorse
DOAJ
64
Licenze Creative Commons
(alcuni diritti riservati)
• Le licenze creative commons sono una ragionevole mediazione tra una visione "tutti i
diritti riservati“, in cui ogni utilizzo di un'opera è regolamentato, e un approccio totalmente
"no-copyright”
• Esistono sei licenze di diritto d'autore CCPL (Creative commons public licences) gratuite
e liberamente utilizzabili che si basano sul principio "alcuni diritti riservati"
• Esse segnalano che la riproduzione, diffusione e circolazione della propria opera è, a
determinate condizioni, esplicitamente permessa
Immagini tratte da:
Creative Commons: manuale operativo :
guida all’uso
delle licenze e degli altri strumenti CC /
Simone
Aliprandi.- Stampa Alternativa, 2008 pag.21
Parte V: le Risorse
65
condivisione delle risorse:
Licenze Creative Commons
Diverse piattaforme di condivisione di risorse permettono di selezionare un tipo di
licenza CC:
1) Devi riconoscere SEMPRE la paternità dell’opera
all’autore originario
2) Non puoi usare quest'opera per fini commerciali
3) Non puoi alterare, trasformare o sviluppare quest’opera
………………………………..
4) Tu sei libero di modificare quest’opera; nessun
fine commerciale
5) Tu sei libero di modificare quest’opera
6) Non puoi alterare, trasformare o sviluppare quest’opera
Parte V: le Risorse
66
Who's Afraid of Peer Review?
Science 4 October 2013: Vol. 342 no. 6154 pp. 60-65
DOI: 10.1126/science.342.6154.60
John Bohannon
A spoof paper concocted by Science reveals little or no
scrutiny at many open-access journals.
157 of the journals had accepted the paper and 98 had rejected it
http://www.sciencemag.org/content/342/6154/60.full?sid=42a7d0fe-09b8-47a7-9339-23e195bb0845
Molte riviste Open Access chiedono soldi
agli autori, per pubblicare i loro articoli:
un vero e proprio business!
Questo fa sì che I controlli scientifici sui
contenuti degli articoli siano spesso trascurati:
bassa qualità scientifica dell’open source?
Parte V: le Risorse
67
Cos’è la Peer Review?
Nell'ambito della ricerca scientifica la valutazione tra pari, revisione dei pari, o revisione
paritaria (peer review) indica la procedura di selezione degli articoli o dei progetti di
ricerca proposti da membri della comunità scientifica, effettuata attraverso una
valutazione esperta eseguita da specialisti del settore per verificarne l'idoneità
alla pubblicazione scientifica su riviste specializzate o, nel caso di progetti, al
finanziamento degli stessi.
Gli editori e le agenzie di finanziamento usano
dunque la tecnica di valutazione tra pari per
selezionare le proposte ricevute.
Questo processo costringe gli autori ad
adeguarsi ai migliori standard di qualità della
loro disciplina, oppure ai requisiti specifici della
rivista, o dell'agenzia finanziatrice
Wikipedia
Parte V: le Risorse
68
Impact Factor
Il fattore di impatto (impact factor o IF) è un indice sintetico, di proprietà di Thomson
Reuters, che misura il numero medio di citazioni ricevute in un particolare anno da
articoli pubblicati in una rivista scientifica (Journal) nei due anni precedenti.
Recentemente, è stato introdotto anche il 5-year Journal Impact Factor. E’ utilizzato per
categorizzare, valutare, comparare e ordinare le riviste scientifiche catalogate
Lo stesso Reuters mette in guardia nel valutare mediante impact factor i singoli
ricercatori anche perché esiste una ampia variazione della qualità degli articoli in un
singolo giornale. Inoltre l'IF non tiene conto del numero di
autori di un singolo articolo, della complessità della ricerca;
per cui a tutti gli autori si può calcolare lo stesso IF in
articoli che spesso hanno un numero di autori molto elevato.
Wikipedia
Parte V: le Risorse
69
Impact Factor
Internet sta rendendo gratuitamente disponibile un gran numero di working papers
senza riviste, o intere nuove riviste. Tale accessibilità, unita allo straordinario potere dei
motori di ricerca, rende sempre più citati gli articoli raggiungibili in internet, che tendono
a sfuggire all'universo monitorato ai fini del fattore d'impatto.
Anche la normativa italiana (DM del 28/7/2009) considera l’IF come uno dei parametri
per la valutazione dei titoli presentati in concorsi di ambito scientifico: fanno
riferimento all'IF i singoli istituti di ricerca a carattere nazionale, i progetti regionali di
ricerca finalizzata, i criteri di valutazione concorsuale dei titoli scientifici presentati nei
bandi Universitari per la copertura di posti nella ricerca. A titolo di esempio per la
valutazione "obiettiva" dell'attività scientifica di un certo candidato si usa citare il calcolo
dell'impact factor, page rank, citation analysis, posizioni di preminenza nel novero degli
autori, continuità dell’attività scientifica..
Wikipedia
Parte V: le Risorse
70
MOOC massive open online courses
sono dei corsi online aperti pensati per una formazione a distanza che coinvolga un
numero elevato di utenti. I partecipanti ai corsi provengono da varie aree geografiche e
accedono ai contenuti unicamente via web. L'accesso ai corsi non richiede il
pagamento di una tassa di iscrizione
Wikipedia
http://www.mooc-list.com/
http://www.comune.torino.it/infogio/mooc/
Parte V: le Risorse
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Parte V: le Risorse
•Trovata mediatica e pubblicitaria dell’editore Tim O’Really
•I contenuti generati dagli utenti sono di scarsa qualità (la “fuffa”)
•L’intelligenza collettiva (intelligenza dello sciame, o delle masse) è illusoria e provoca
rumore
•Il web 2.0 non rappresenta nulla di innovativo, poiché la collaborazione tra utenti della
rete è sempre esistita anche prima dei blog e dei social network
•La blogosfera non premia i contenuti migliori, ma la mera popolarità, misurata
attraverso il numero dei link in entrata, generati da dinamiche piramidali e “pilotate”
•Manca un modello di business: i contenuti di qualità costano e vanno pagati
•Titolarità degli User Generated Content UGC (contenuti generati dagli utenti)
•Privacy
Web 2.0 ? Approcci critici
72
Parte V: le Risorse
Bookmark e Tag
• Bookmark: collezione individuale di siti “preferiti”
• La rubrica “Siti internet consigliati” o “Link utili”
• Ogni sito collezionato deve essere “etichettato” (“taggato”) dall’utente
• Le Tag sono i titoli che l’utente attribuisce ad un contenuto,
o ad una risorsa che condivide con altri
• Bookmarking partecipativo: condividere con altri la propria lista dei siti preferiti
• Piattaforme di “Social reference manager”: Delicious
• All’interno di un servizio di bookmarking partecipativo io posso sapere:
- Chi altro ha inserito un link ad una risorsa (interessante per me)
- Quali risorse corrispondono ad una etichetta (“tag”) interessante per me
UN BOOKMARK BEN FATTO E BEN “TAGGATO” E’ UN SERVIZIO
Logo Delicious
73
Parte V: le Risorse
Tag(metadato)
E’ una parola chiave o un termine associato a un "pezzo" di informazione (un'immagine, una
mappa geografica, un post, un video clip ...), che descrive l'oggetto rendendo possibile la
classificazione e la ricerca di informazioni basata su parole chiave. I tag sono generalmente
scelti in base a criteri informali e personalmente dagli autori/creatori dell'oggetto
dell'indicizzazione.
I tag sono stati associati al concetto di web 2.0 e ai cosiddetti servizi di social bookmarking.
Tipicamente a ogni oggetto sono applicati più tag.
La maggior parte dei sistemi di tagging si presentano come un text box in cui inserire i tag
prescelti separati, generalmente, da una virgola. In questo modo un singolo tag può essere
costituito da più parole. Ma è possibile inserire tag anche nel codice HTML di una pagina
web attribuendo rel="tag" a indicare la pagina collegata agisce da tag nel contesto.
74
Parte V: le Risorse
Tag(metadato)
Esempi più conosciuti di siti web che usano il sistema dei tag
Delicious - Sito di social bookmarking che permette agli utenti di classificare molti siti e
"taggarli" con parole chiave descrittive, che permette ad altre persone di cercare attraverso
questi termini le pagine che gli altri utenti selezionano come interessanti.
Flickr - Un servizio che permette agli utenti di "taggare" le proprie immagini con nomi
specifici, verbi e aggettivi che ne descrivano il contenuto e lo rendano "ricercabile".
Technorati - Si tratta di un motore di ricerca weblog.
Last.fm - Un social music website che permette agli utenti di taggare artisti, album e pezzi.
75
Social Tagging
Michele Santoro, Questa sera si cataloga a soggetto. Breve analisi delle folksonomies in prospettiva bibliotecaria, in:
"Bibliotime", anno X, numero 2 (luglio 2007) - http://didattica.spbo.unibo.it/bibliotime/num-x-2/santoro.htm
Parte V: le Risorse
PRO CONTRO
Libertarie e non restrittive Schemi piatti, non gerarchici
Bottom-up, non imposte,
Non Centralizzate
Mancanza di precisione
Riflette il vocabolario degli
utenti:lingua viva VS fanciulli”
Basso livello di trovabilità
Riflette modelli mentali Comuni Ambiguità (lo stesso temine usato in
modi diversi)
Semplicità, intuitività, flessibilità Il problema degli spazi tra le parole di
una tag, es.: formazione_continua
Favorisce la comunicazione tra gli utenti
76
condivisione delle risorse:
Academia.edu
Nasce nel 2008
Oggi ha più di 8 milioni e mezzo di «studiosi» iscritti (aprile 2014)
è un sito web per ricercatori dedicato alla
condivisione delle pubblicazioni scientifiche
partecipa al movimento Open Science, con
l'obiettivo di diffondere la necessità di una
distribuzione immediata della ricerca e di un
sistema di revisione paritaria (peer review)
Parte V: le Risorse
77
condivisione delle risorse: SLIDESHARE
Cosa posso fare con Slideshare
• Archivio personale
• ricerca per parola chiave
• download slide
(SI/NO)
• aggiungere
commenti
• produrre un
link
• navigare tag
e categorie
• applicazione
licenze CC
Parte V: le Risorse
02/04/2014: 1.008
78
condivisione delle risorse: FLICKR
Cosa posso fare con Flickr
Utilizzo “attivo”
• inserimento foto
• titolo e tag foto
• scelta licenza CC
• costruzione album
Utilizzo “passivo”
• visita negli album
• ricerca per tag
• esplorazione delle tag
Immagini tratte da flickr:
L'album della Library of Congress
http://www.flickr.com/photos/library_of_congress/
Parte V: le Risorse
79
Conclusioni - privacy
Digitale e Privacy
da ECHELON a PRISM,
da Wikileaks, al Datagates
da Julian Assange ed Edward Snowden, alla NSA
Senza dimenticare
Il nostro scandalo Telecom,
Facebook, che ospita circa 40 miliardi di foto
e le bricioline di pane che lasciamo in rete..
Cosa e quanto siamo disposti a perdere in cambio
dell’always-on
o di una (presunta) sicurezza?
Un impianto di
ECHELON a Menwith
Hill (Gran Bretagna)
80
Conclusioni - privacy
http://francisanderson.wordpres
s.com/
e-Privacy la policy ufficiale di Facebook:
 la policy stessa può essere variata in qualsiasi
momento senza avvertire di nulla nessuno
l'uso di FB da parte di compagnie o per scopi
lavorativi/commerciali non è consentito
("personal use only")
il copyright di ogni cosa pubblicata su facebook
dagli utenti, ricade sotto il completo controllo di
Facebook
non è garantita la sicurezza delle applicazioni,
né quella dei dati né tantomeno la privacy
Ogni informazione fornita a FB come feedback,
commento, idea per miglioramento viene
considerata da FB come non-confidenziale e
diventa di loro proprietà.
http://www.facebook.com/terms.php?ref=pf
http://www.legalandrew.com/2007/07/21/facebook-and-the-law-
8-things-to-know/
Mark Zuckerberg,
fondatore di Facebook
81
Conclusioni - privacy
e-Privacy
Svezia: il «partito dei pirati» al 7%
Il Partito Pirata fondamentalmente vuole A) riformare la legge sul copyright,
B) eliminare il sistema dei brevetti e C) assicurare che il diritto alla privacy
dei cittadini sia rispettato.
successo clamoroso per il movimento che fa capo al sito di file
sharing «The pirate bay»
http://www.corriere.it/politica/speciali/2009/elezioni/notizie/svezia_partito_pirata_ca75713e-53a0-11de-b645-
00144f02aabc.shtml
Italia: il Progetto Winston Smith ha scelto il nome del protagonista di "1984"
di George Orwell e vuole riassumere sia i pericoli del tecnocontrollo
telematico e della censura e manipolazione dell'informazione, che la
necessità di agire per contrastare le spinte che poteri economici e politici
hanno sempre esercitato. Il 4 e 5 Aprile a Firenze ha organizzato
l'edizione 2014 di e-privacy il convegno dedicato ai problemi della privacy
nell'era digitale. (programma su http://e-privacy.winstonsmith.org/)
82
Conclusioni - privacy
Diritto all’oblio?
Il diritto a veder rimosse pagine web contenenti immagini e testi che ci riguardano, si
scontra con l’interesse pubblico di poter consultare a fini statistici, storici, culturali le
informazioni contenute nelle banche dati della rete
Nad Renrel, su flickr
“l’ex” Unabomber italiano
Rimuovere tutte le pagine riguardanti una persona o
un fatto, equivarrebbe a strappare tutte le pagine dei
giornali che ne hanno parlato, in tutte le emeroteche
del mondo.
Dove finisce il diritto del singolo e comincia quello
della collettività?
Se le notizie sono state diffuse seguendo le indicazioni di legge e tutti i canoni etici e
deontologici, prevale l’interesse pubblico.
83
Conclusioni - privacy
La macchina del tempo
La funzione “Waybackmachine” del sito Internet Archive (http://www.archive.org/ )
permette di recuperare pagine web rimosse dalla rete.
Internet Archive, grazie allo spider (software che analizza i contenuti di una rete o di
un database in modo metodico e automatizzato, in genere per conto di un motore di
ricerca) di Alexa, memorizza nel tempo i cambiamenti e le evoluzioni dei diversi siti
Web. Offre lo stoccaggio permanente e l'accesso alle collezioni digitali di materiali,
inclusi i siti web, musica, immagini in movimento, e libri distribuiti sotto licenza creative
commons o di pubblico dominio.
Si è rivelato un servizio utile nei seguenti casi:
• studio dell'evoluzione dei siti Web;
• recupero di pagine e siti andati persi;
• ricerca di prove una volta pubblicate e quindi cancellate.
Il sito include anche una ricchissima biblioteca di libri i cui diritti d'autore sono
scaduti. (da wikipedia)
84
Conclusioni - futuro
the Web is DEAD
Long live the Internet
by Chris Anderson and Michael Wolff
Wired September 2010
Chris Anderson
Foto su Wikipedia
internet è come un bar mentre il web è come il caffè:
Internet è la prima ed unica rete di computer mondiale
ad accesso pubblico.
Il Web (World Wide Web) è uno dei servizi di internet:
è il servizio che mette a disposizione degli utenti dello
spazio elettronico su cui pubblicare testi, immagini,
audio, video, ecc...
Dove va il tempo arriva il denaro". Tradotto in termini di
consumi pubblicitari significa: se passiamo mediamente
un'ora sull'iPad e tre minuti sul Web, è evidente che il
primo sarà quello in grado di guadagnare di più.
Americani ed europei somigliano nel consumo di Internet?
No. I numeri che mostra Anderson parlano chiaro: "In
Europa il consumo di Web rappresenta il 44% del totale,
mentre negli Usa declina il puro uso della rete e crescono
invece sensibilmente contenuti come streaming video e
gaming
85
Conclusioni – futuro HW
Convergenza vs Ubiquità
Ubiquious computing:
pervasivi al punto di sparire nello
spazio circostante
PC vs TV vs SmartMobs
SEMPLICITA’
86
Conclusioni – futuro HW
Ubiquious computing:
RFID è una tecnologia per l'identificazione e/o memorizzazione dati automatica di
oggetti, animali o persone (AIDC Automatic Identifying and Data Capture) basata
sulla capacità di memorizzazione di dati da parte di particolari dispositivi
elettronici (detti tag o transponder) e sulla capacità di questi di rispondere
all'"interrogazione" a distanza da parte di appositi apparati fissi o portatili
chiamati per semplicità "lettori" (in realtà sono anche "scrittori") a
radiofrequenza comunicando (o aggiornando) le informazioni in essi contenute
Non deve essere visibile per essere letto come per i codici a barre
Si possono anche aggiungere informazioni
L'identificazione e la verifica avvengono in 1/10 di secondo
La comunicazione può essere in chiaro o cifrata
RFID: Radio Frequency IDentification
87
Conclusioni – futuro SW
Atene, Sparta e Tebe
A confronto due vocazioni diverse:
Google è la suggestione della domanda, della soluzione di un problema individuale.
Facebook è il trionfo dell'ascolto, della mutualità, della community.
Sembra essere tornati a Sparta ed Atene, all'agorà degli individui o al rigore della
collettività.
Apple tenta di inserirsi. Ma viene schiacciata nel vecchio ruolo di Microsoft: difensore
della fede nella proprietà. La sua arma è la seduzione di un oggetto che calamita il
mercato al quale proporre applicazioni proprietarie. Belle, ma private.
La falange tebana può fare paura a qualche inesperto ma la storia non concede
deroghe.
Ora bisognerà invece capire come si regolerà il conflitto fra i due continenti digitali.
Da che parte collocarsi? Dove può schierarsi l'Europa? E la povera Italia? Non è
accademia geopolitica: capire chi vincerà vuol dire comprendere quali soluzioni,
quali servizi, quali culture prevarranno.
(dal blog MediaSenzaMediatori.org di M.Mezza et al.,
prof. di Teoria e Tecnica dei nuovi Media - Uni Perugia)
88
Conclusioni - futuro
Il Futuro digitale:
Augmented reality
La realtà aumentata (augmented reality, abbreviato AR) è la sovrapposizione di
livelli informativi (elementi virtuali e multimediali, dati geolocalizzati etc) ad un flusso
video che riprende la realtà di tutti i giorni. Gli elementi che "aumentano" la realtà
possono essere visualizzati attraverso un device mobile, come un telefonino di ultima
generazione o con l'uso di un pc dotato di webcam. Il sovrapporsi di elementi reali e
virtuali crea una "Mixed Reality".
…taggare luoghi… inserire dei messaggini in Realtà Aumentata in un luogo specifico
come fanno già i teenager giapponesi per incontrarsi...dei graffiti invisibili (se non
attraverso il telefonino).
89
Conclusioni - futuro
Apps per smartphone:
Peak.ar e iBancomap
Esempi di realtà aumentata sono
Peak.ar (applicazione gratuita
disponibile su AppStore che consente di
visualizzare il nome delle vette più
importanti presenti in tutto il mondo:
una volta lanciata, basta inquadrare con la
fotocamera dell’iPhone una particolare vetta
per avere informazioni sul nome e sull’altezza) e iBancomap (trova i bancomat o i
bancoposta più vicini a te; con la realtà aumentata fai un giro di telecamera a 360° e in
sovraimpressione ti appaiono i bancomat con il nome della banca e la distanza. quando
scegli la banca che fa per te, calcola il percorso migliore con google maps e te lo mostra)
90
Il Futuro digitale:
Fenomeno geolocal
Feltrinelli Milano, Coin, palestre Virgin Active sono alcune delle attività italiane che già
stanno investendo in FourSquare e premiano chi fa "check-in" con carte sconto o
sessioni gratuite
FourSquare: 3 milioni di iscritti in rapida crescita. La sua particolarità è la fusione di
elementi ludici con la tradizionale localizzazione del gps: chi fa più check-in in un posto
ne diventa il sindaco, mentre in particolari condizioni è possibile ricevere degli scudetti
(badge) da sfoggiare nel proprio profilo.
Un giornalista del Guardian ha voluto fare un esperimento e si è trasformato in uno
stalker di FourSquare, iniziando a studiare gli spostamenti e le abitudini di una ragazza
sconosciuta, attraverso i check-in da questa pubblicati sul sistema. In poche sessioni di
studio il giornalista è riuscito a ricostruire vita e miracoli di questa persona,
anticipandone persino i movimenti.
Conclusioni - futuro
La Repubblica del 13/09/2010
Articolo di MAURO MUNAFO'
91
Il Futuro digitale:
l’utilità sociale della geolocalizzazione
Mioterritorio.com è un progetto di Giulio Gargia, professore dell’Università di Napoli.
Si basa su una piattaforma open source nata in Kenya, Ushahidi, che significa
"testimone" in lingua Swahili, per intervenire nelle situazioni di emergenza e di crisi.
La piattaforma è stata utilizzata in situazioni difficili, come quelle degli scontri in Kenya,
della guerra nella striscia di Gaza, del terremoto di Haiti.
Il sistema è molto semplice: sulla base delle segnalazioni degli utenti, si creano delle
mappe che evidenziano i luoghi cardine in cui si riscontrano i problemi.
Grazie alla visualizzazione tramite mappe è possibile individuare il problema molto
velocemente. In mioterritorio.com le diverse categorie di disagi sono associate a
colori diversi, rendendo quindi ancora più facile la lettura della mappa. Le segnalazioni
al momento sono riferite soprattutto al territorio napoletano, ma l’idea è quella di
implementare le attività del sito fino a farlo funzionare come servizio nazionale
Conclusioni - futuro
92
Conclusioni - futuro
Attualmente ci sono notevoli difficoltà nel reperimento e riutilizzo delle informazioni.
Per rendersi conto di questo è sufficiente eseguire una normale ricerca: delle migliaia di
documenti risultanti dalla query, spesso solo una piccola percentuale è d'interesse per la
ricerca che s'intendeva fare.
Ad esempio, per un qualsiasi motore di ricerca, non esiste alcuna differenza fra il
termine Rossi nel contesto Il Sig. Rossi ed il termine rossi nel contesto capelli rossi,
rendendo la ricerca molto difficile.
Anche in questo caso la soluzione al problema è venuta dal W3C di Berners-Lee,
attraverso la formalizzazione del web semantico. L'idea è di generare documenti che
possano non solo essere letti ed apprezzati da esseri umani, ma anche accessibili ed
interpretabili da agenti automatici per la ricerca di contenuti. La formazione nel corpo del
web di una vasta rete "semantica" (TAG) è, infatti, la condizione chiave per il decollo di
un nuovo modo di intendere ed usare il web.
Il Futuro: 3.0
il WEB SEMANTICO
Berners-Lee
1.0 (Wiki)
Berners-Lee 3.0
(2009) Flickr
93
Conclusioni
Foto (ironica) di
Gianni Ferretti
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Fonti informative digitali 2014

  • 1. Giovanni FERRETTI Genova Aprile 2014 fonti informative digitali Impatti & strumenti, metodi e risorse
  • 2. 2 Questa presentazione è parzialmente frutto della rielaborazione del materiale del corso di formazione organizzato dall'Associazione Italiana Biblioteche a Imperia il 27 gennaio 2010 “...Ma non c'è già tutto su Google?” Banche dati, biblioteche digitali, VRD e nuovi servizi “web 2.0” Verso un servizio reference “su misura” per l'utente della biblioteca. Strumenti, metodi e risorse per recuperare valutare e organizzare le fonti informative. curato da Laura Testoni dell’Università degli studi di Genova (testoni@unige.it) Queste slide sono rilasciate con Licenza Creative Commons 2.5 Italia Credit Creative Commons
  • 3. 3 Credit Creative Commons Le slides che riportano il logo AIB, sono mie rielaborazioni e riadattamenti di slides presentate al corso citato, consultabili nella loro forma originale sul sito http://refkit.wordpress.com/refkit-slides/ Le altre slides sono di mia esclusiva responsabilità
  • 4. 4 COMUNICARE dal latino communis = che appartiene a tutti, significa propriamente condividere, "mettere qualcosa in comune con gli altri". L'atto della comunicazione ha infatti lo scopo di trasmettere a qualcuno informazioni e messaggi. E’ condivisione di significato, realizzata tramite lo scambio di informazioni. Se tu hai una mela, e io ho una mela, e ce le scambiamo, allora tu ed io abbiamo sempre una mela per uno. Ma se tu hai un'idea, ed io ho un'idea, e ce le scambiamo, allora abbiamo entrambi due idee. (George Bernard Shaw) Comunicare è una cosa, informare, un’altra. Comunicare presuppone sempre un rapporto a due o più voci. Premessa
  • 5. 5 Cos’è un medium? "Medium" fu scelto perché la lingua inglese non possiede un termine con il doppio significato di "mezzo" (come strumento) e "qualcosa che sta a metà tra due poli“, in questo caso tra l'autore di un messaggio e il destinatario. (wikipedia) Segno, Parola, Scrittura, Arte, Stampa, Giornali, Telegrafo, Fotografia, Cinema, Telefono, Televisione, Internet, Cellulare, Smart mobs…. IL MEDIUM NON E’ MAI UN VEICOLO NEUTRALE Stesso prodotto, media diversi, reazioni diverse: lo stesso film, visto alla TV o al cinema, ha un impatto diverso sullo spettatore. La tipografia non è stata una sola aggiunta all’abilità dello scriba: la stampa ha modificato sia i procedimenti dell’istruzione che quelli del mercato, creato gli Stati nazionali e la “mentalità di massa” (e questo a prescindere dal “che cosa” si sia stampato). Premessa
  • 6. 6 Cos’è un medium? L’utilizzo di mezzi diversi comporta messaggi e prodotti diversi e quindi anche differenti ambiti di consumo; esempio: Stesso prodotto, media diversi, diversificazione del prodotto: GIORNALI di carta e on-line non sono concorrenti, sono destinati ad occasioni di consumo diverse  Il giornale on-line “non è mai finito”, vive di rapidi aggiornamenti e presenta articoli brevi di solito pubblica NEWS  Il giornale cartaceo è il giornale del “giorno prima”, riporta i commenti, gli approfondimenti di notizie già diffuse da internet, televisione o radio normalmente pubblica VIEWS Premessa N. Caranti: Reader (Flickr)
  • 7. 7 Cos’è un medium? Noi comprendiamo sempre con molto ritardo la portata delle novità tecnologiche, i mutamenti che queste possono indurre nel nostro modo di vivere. O noi sviluppiamo gli anticorpi intellettuali adatti, o diamo per scontate cose che in realtà non lo sono: il medium è il messaggio? “I media sono estensioni delle nostre proprietà fisiche (protesi) o facoltà intellettuali” Marshal McLuhan: Understanding Media – Gli strumenti del comunicare La televisione, per esempio, non crea delle novità, è quindi un mezzo che conforta, consola, conferma e "inchioda" gli spettatori in una stasi fisica (stare a lungo seduti a guardarla) e mentale (poiché favorisce lo sviluppo di una forma mentis non interattiva, al contrario di internet e di altri ambienti comunicativi a due o più sensi)  per McLuhan, non è tanto importante quali programmi trasmetta la televisione (la loro qualità), è la sua comparsa che, se non indagata, valutata, compresa, può cambiarci “a nostra insaputa” Premessa
  • 8. 8 Medium digitali Cambiamo a nostra insaputa? il tempo ACRONO di chi è “always on”, sempre connesso, è il tempo del QUI/ORA, della società in rete, non ha né passato né futuro: tempo senza tempo c’è il rischio che le nuove generazioni, i digital native, attenuino la percezione della sequenzialità degli avvenimenti e del tempo della “longue durée” della natura Si acuiscono le tensioni tra Tempo biologico (naturale)  Tempo sociale (burocratico) che organizza il tempo biologico  Tempo disciplinare (taylorista) della società industriale  Tempo della rete (acrono) Horror vacui Premessa 2009 – Università Bocconi Editore
  • 9. 9 Medium digitali Cambiamo a nostra insaputa? “Definisco comunità le reti di legami interpersonali che forniscono appoggio, informazioni, senso di appartenenza ed identità sociale. Non mi limito a pensare alle comunità in termini di vicini di casa e di villaggio: la persona, non il luogo, la casa o i colleghi di lavoro, diventerà sempre più autonomo luogo di comunicazione...” La persona è diventata il portale (Barry Wellman)  MAGGIORE TENDENZA A PARLARE SOLO CON GLI AFFINI  Più siamo uniformi e meno necessità abbiamo di conoscenza reciproca  L’INTELLIGENZA E’ SOCIALE e non solo perché altrimenti mancherebbe un termine di paragone Premessa
  • 10. 10 Cambiamo a nostra insaputa? Per comprendere i comportamenti sociali, si studiano sempre di più i «comportamenti a sciame».. Ma negli alveari e nei formicai, l’intelligenza del singolo è trascurabile.. « Grazie a questa nuova “megatecnica”, la minoranza dominante creerà una struttura uniforme, onnicomprensiva e superplanetaria, in condizione di operare automaticamente. Anziché funzionare attivamente come personalità autonoma, l’uomo diverrà un animale passivo, privo di scopi e condizionato dalla macchina, le cui funzioni, secondo la visione attuale dei tecnici, saranno assorbite dalla macchina o altrimenti severamente limitate e controllate a beneficio di organismi collettivi spersonalizzati » Mumford – 1967; è la Megamacchina di Latouche - 1995 Non ce ne accorgiamo? «Non so chi abbia scoperto l’acqua… ma di sicuro non è stato un pesce» (McLuhan) Quando si è immersi totalmente in una certa realtà, diventa difficile distinguerla Premessa Arianna Papini: La solitudine
  • 11. 11 Francis Anderson: Making A Connection Trust Agents v Digital Natives Premessa Sia che si sia DIGITAL NATIVE sia che si sia DIGITAL IMMIGRANT le tecnologie digitali stanno cambiando rapidamente il nostro modo di “interagire col mondo”
  • 12. 12 Premessa Cambiamo a nostra insaputa? le nuove tecnologie alterano la struttura dei nostri interessi cioè le cose a cui pensiamo alterano il carattere dei nostri simboli cioè le cose con cui pensiamo alterano la natura della comunità cioè il terreno in cui si sviluppano i pensieri (Neil Postman - Technopoly – 1992) necessità di un punto fermo? Mantenere sempre acceso il nostro spirito critico: essere sempre disposti ad ammettere l’esistenza del Cigno nero
  • 13. 13 Premessa Internet e Digital Divide Si calcola che nei primi TRE ANNI del terzo millennio siano circolate più informazioni che nei precedenti TRE SECOLI (da New Journalism di M.Pratellesi, 2008, Mondadori) ..anche se, ovviamente, è spaventosa la differenza tra Nord e Sud del mondo! DIGITAL DIVIDE Student sforhumanity/ (da Flickr) Ci sono più connessioni a internet nella sola New York che in tutta l’Africa (da New Journalism, idem)
  • 14. 14 Internet e altri consumi Istat: Beni tecnologici nelle famiglie (2009) Televisore presente nel 96,1% Cellulare 90,7% Lettore DVD 63,3% Videoregistratore 55,7% Personal computer 54,3% Accesso ad Internet 53% Videocamera 28,3% Playstation 20,1% Accesso a internet 23,5 milioni/giorno (dati audiweb relativi a ottobre 2009) Quotidiani: diffusione media (ottobre 2008/settembre 2009, fonte ADS) - Corriere della Sera 566.031 copie - Repubblica 496.179 copie Televisione: ascolto medio 8.873.745 (analogica+digitale+satellitare) (ottobre 2009 fonte Auditel) Internet: utenti unici in Italia (x 1.000) fonte: Audiweb by Nielsen dic 2009 Vs dic 2008 panel casa e Ufficio. The Nielsen company, media monthly report gennaio 2010 Premessa L’informazione Tv non gode di buona salute. In meno di un anno i TG nazionali hanno perso 3 milioni di spettatori, passando da più di 18 milioni a meno di 15 milioni di videoascoltatori (CENSIS 2010)
  • 15. 15 I “DIGITALI NATIVI” ed i MEDIATORI Nella società della rete conta chi ascolta, non chi parla “Saltano” tutte le funzioni di mediazione: GIORNALISTI POLITICI BIBLIOTECARI Si parla di vera e propria RIVOLUZIONE ANTROPOLOGICA Premessa L’immagine confronta i dati dal report OCLC del 2005: “Perceptions of libraries and information resources” con quelli del Report del 2007: “Sharing, privacy and trust in our networked world” in relazione alla popolazione intervistata nel Regno Unito, negli Usa e in Canada
  • 16. 16 La Teoria della LUNGA CODA Tutti cercano le cose più disparate.. ..e il mercato si adegua: da un mercato di massa, a una massa di mercati. La somma dei mercati di nicchia costituisce un mercato grande quanto (se non più grande) di quello delle hit. MA, se Internet è il luogo delle nicchie, senza filtri, la coda è solo RUMORE the Long Tail: termine coniato da Chris Anderson in un articolo dell'ottobre 2004 su Wired Magazine Foto su Wikipedia Premessa
  • 17. 17 The LONG TAIL La coda lunga presenta implicazioni destinate a influenzare la cultura e la politica. Ove i costi di magazzino e distribuzione sono elevati, vengono venduti solo i prodotti più popolari. Ove, al contrario, la coda lunga funziona, i gusti delle minoranze vengono soddisfatti e gli individui hanno maggiore possibilità di scelta. Nelle situazioni in cui la popolarità è determinata dal minimo comun denominatore, un modello a coda lunga può migliorare il livello culturale della società. La televisione ne rappresenta un ottimo esempio: con la crescita del numero di stazioni tv e con la distribuzione dei programmi su canali digitali, la scelta dei programmi tv aumenta e con essa la diversificazione culturale (almeno in linea di principio..) Alcune delle aziende internet devono il loro successo allo sfruttamento del principio della lunga coda nel loro modello economico (eBay aste, Yahoo! e Google motori di ricerca, Amazon.com vendita al dettaglio, iTunes Store musica e podcast…) Flickr: Cámara Aragón Televisión da macfacizar Premessa
  • 18. 18 Macroeconomia La Toyota Motor Corporation, che è la più grande produttrice di automobili del mondo, ha una capitalizzazione di 112,13 miliardi di $ e dà lavoro a 319.910 persone. Il contributo del singolo lavoratore alla capitalizzazione è dato dalla semplice divisione tra capitalizzazione e numero di occupati ed ammonta a 350.504,83 $ per addetto. Prendiamo ora in considerazione Google: La capitalizzazione è di 191,69 miliardi di $ ed occupa 21.805 persone. Il contributo del singolo occupato è in questo caso di 8.791.102,96 cioè quasi 30 volte quello della migliore fabbrica di automobili del mondo. (dal blog MediaSenzaMediatori.org di M.Mezza (et al.), prof. di Teoria e Tecnica dei nuovi Media - Uni Perugia) Premessa
  • 19. 19 I – il World Wide Web il Web oggi è senza dubbio primariamente civile e, altrettanto importante, è più creazione SOCIALE che tecnica Che significa? che Berners Lee e la sua organizzazione (il 3WConsortium) HANNO DIFESO IL WEB DALL‘ASSORBIMENTO COMMERCIALE  è stata la comunità scientifica a partecipare liberamente alla crescita del progetto l'inglese Tim Berners Lee, un ingegnoso ricercatore del CERN di Ginevra, rilascia la prima pagina con gli ipertesti, anche se al CERN già dal 1989 si definivano i vari standard su cui si basa oggi il web (gli indirizzi URL ed il linguaggio HTML). fotodawikipedia 6 agosto 19912009 (wiki)
  • 20. 20 I – il World Wide Web nel '93 esistevano solo 50 webserver; nel '95 arrivarono a 10.000 1,734 miliardi Sono i PC (2010) collegati in rete tra 23-26 milioni in Italia (dati 2011) Utenti internet espressi in decine di migliaia per nazione, dati CIA The World Facebook 2007 Ore on-line in un mese UK 32 Francia 26 Germania 22 Italia, Svezia 19 (marzo 2010)
  • 21. 21 I – il World Wide Web QUANTO c’è in rete? INQUIRUS SCIENCE 1998 - STEVE LAWRENCE e LEE GILS realizzano INQUIRUS, metamotore di ricerca; nello stesso anno, ROTBOT dice di aver indicizzato 110 milioni di pagine web INQUIRUS ne trova 320.000.000 Significa che a ROTBOT “sfugge” il 66% dei documenti.. che ALTAVISTA ne trova solo il 28% (e LYCOS addirittura solo il 2%) Ripetuta la ricerca nel 1999, Inquirus trova 800.000.000 pagine RotBot ed Altavista recuperano tra l’ 11 ed il 15%, si affaccia GOOGLE, che raggiunge l’ 8% delle pagine presenti Nel 2001, Google dice di aver raggiunto il MILIARDO di pagine indicizzate Lawrence e Gils (da Wikipedia)
  • 22. 22 I – il World Wide Web Le pagine acquisiscono “importanza” a seconda dei link esterni che le raggiungono, nonché ai siti ai quali esse rimandano. E’ la teoria dei grafi che domina in Internet! LINKS: tutte le pagine sono UGUALI agli occhi di Google? e-democracy barcamp da ssimm1rg (Flickr) Liquid Links da ~Dezz~ (Flickr) Una pagina caricata da me ha infinite possibilità in meno di essere trovata da un motore di ricerca, che non una caricata da Amazon: NEL WEB NON ESISTE DEMOCRAZIA Wikipedia: Rappresentazione grafica di una piccola sezione di World Wide Web
  • 23. 23 I – il World Wide Web IN OUTCORPO CENTRALE ISOLE, TENTACOLI E TUBI Corpo Centrale: siti maggiori Out: siti commerciali Seguendo i link, non si torna indietro OCEANI Facile passare da Corpo centrale ad OUT, difficile passare ad IN. Se un sito è “collocato” su un’isola o su un promontorio, o chi lo fa manda l’url al motore di ricerca, o il sito diventa introvabile. Holmes!!... da dynamosquito (Flickr) La rete è strutturata in 4 grandi aree, pressappoco di dimensioni uguali Ocean da *Gretchen (Flickr)
  • 24. 24 Come lavora Google? Google gestisce circa la metà delle ricerche che si fanno in internet, rispondendo a circa 35.000 domande al secondo.  Prima della nostra ricerca: “percorre” tutto il web e costruisce i suoi archivi  I risultati: ci offre i risultati ordinati sulla base di propri algoritmi, che includono: - La frequenza della parola chiave nella pagina - La popolarità della pagina - La scelta di chi fa la ricerca Flickr: Algoritmo estadístico da Jorge Franganillo I – il World Wide Web
  • 25. 25 La rilevanza genera rilevanza Chi cerca argomenti riguardanti l’Africa fa scarso uso di fonti africane, perché poche di queste si trovano nelle prime posizioni del “ranking”. Solo gli utenti più sofisticati possono raggiungere fonti alle quali i criteri programmati da Google non assegnano una collocazione “alta”. I – il World Wide Web (da “Comunicazione e Potere di Manuel Castells – Bocconi Editore 2009) Immagine da Google
  • 26. 26 Parte II: Scenari e contesto Oggi sono più di mille miliardi le URL uniche censite da Google: a comunicarlo sono Jesse Alpert e Nissan Hajaj, ingegneri software impiegati nella divisione search del colosso di Mountain View. Le nuove pagine che ogni giorno rimpinguano il web si contano nell'ordine dei miliardi. Il problema non è più cercare l’ago nel pagliaio, ma esplorare il pagliaio!! Anand Rajaraman, co- founder of Kosmix, Citato da: Alex Wright, New York Times, 2/02/09 Prefissi del Sistema Internazionale 10n Prefisso Simbolo Nome Equivalente decimale 1021 zetta Z Fantastiliardo??? 1 000 000 000 000 000 000 000 1018 exa E Triliardo? 1 000 000 000 000 000 000 1015 peta P Biliardo? 1 000 000 000 000 000 1012 tera T Bilione 1 000 000 000 000 109 giga G Miliardo 1 000 000 000 Un Uniform Resource Locator (URL) identifica in modo univoco un indirizzo Internet. http://www.arpal.gov.it è un(a) URL Neppure Google può misurare il web
  • 27. 27 Parte II: Scenari e contesto Social network e contenuti generati dagli utenti 2004: 400.000 post di blog al giorno 2006: 1.6 milioni post al giorno (50 milioni di blog) Fonte: Technorati “Information” overload” Foto: Bueny Pixs (Flickr)
  • 28. 28 Parte II: Scenari e contesto E noi? I filtri servono per trovare nella “lunga coda” quello che ci è davvero utile Strumenti (cosa la rete ci offre “di suo”) Metodi (come dobbiamo pensare) _ Opac _ Usare filtri per limitare l’information overload _ Biblioteche digitali _ Valutare/Selezionare _ E-journals _ Compilare/utilizzare bookmark _ Archivi aperti _ Condividere informazioni e risorse _ _ Motori di ricerca _ Sulle spalle dei giganti (valorizzare buone _ Banche dati pratiche) _ Traduttori _ Enciclopedie Risorse (come vi interagiamo) _ Dizionari _ Bookmarking partecipativo _ Feed RSS _ Wikis _ Blog _ Comunità di pratica Attingere l'informazione da Internet è come prendere un drink da un idrante (*) (*) Foto: Joseph Robertson (Flickr) Concept: Will Lion
  • 29. 29 Parte III: Metodi Criteri di valutazione secondo l’IFLA (International Federation of Library Associations)  FONTI SU CARTA Autore, Data di Pubblicazione, Edizione o Revisione, Editore, Titolo, Pubblico a cui il testo è destinato, Argomento, Stile  RIVISTE Precisione, Autorevolezza, Attualità, Obiettività  FONTI SU WEB Autore, Contenuto, Nome del Dominio, Data dell’ultima revisione, Obiettività, Autorevolezza e Precisione Linee Guida per il servizio di digital reference (IFLA Digital Reference Guidelines). Sezione Reference Work (Reference Work Section) July 2004. Trad. it.: http://archive.ifla.org/VII/s36/pubs/DigitalReferenceGuidelines-IT.pdf
  • 30. 30 Parte III: Metodi La regola delle “5 W” Come Valutare un documento Web?  Who – Chi scrive le pagine? Si tratta di esperti? Cosa so di loro?  What – Qual è l’obiettivo dell’autore del sito?  When – Quando il sito è stato creato? A quando risale l’ultimo aggiornamento?  Where – Da dove viene l’informazione? (chi è la fonte?)  Why – Perché questa informazione è utile per me? (cambia ciò che già so sul tema? E’ pertinente?) Fonte: Effective Evaluation, deals with the critical evaluation of Web pages / Kathleen Scrock.- c2003 http://www.scribd.com/doc/8140/Information-Literacy-Presentation Foto: Degra (Flickr)
  • 31. 31 Parte III: Metodi La regola delle “10 C” Come Valutare un documento Web? Contenuto Continuità Credibilità Regole rispetto alla Censura Pensiero critico Connettività (accessibilità + usabilità) Copyright Comparabilità Citazione Contesto della ricerca Fonte: Ten C's For Evaluating Internet Sources. Guide / University of Wisconsin, McIntyre library. Ultima modifica: 29/6/2003 “Su Internet, nessuno sa che tu sei un cane” Peter Steiner, New Yorker 5 luglio 1993
  • 32. 32 Parte III: Metodi Utilizzare buoni punti di partenza  Bookmark collaudato e aggiornato  Usare filtri, valutare, selezionare le informazioni  Sulle spalle dei giganti! Non duplicare il lavoro che altri hanno già fatto per noi  Condividere informazioni e risorse  Padroneggiare gli strumenti: avere una mappa mentale delle risorse  Non improvvisare
  • 33. 33 Parte III: Metodi Motori di ricerca trucchetti RICORDARE:  “testo tra virgolette” = frase esatta  L’operatore booleano AND è sempre implicito, OR va invece inserito (maiuscolo) es.: “riscaldamento globale” OR “effetto serra”  -parola esclude quella parola es.: Barack –Hussein, Secolo XIX –il  +parola include forzatamente quella parola es.: Cure +the  parolachiave site:nomesito limita la ricerca a un solo sito es.: lisbona site:europa.eu Flickr: Da RobinGood
  • 34. 34 Parte III: Metodi Motori di ricerca trucchetti RICORDARE:  define:parolachiave trova la definizione della parola cercata es.: define:digital divide  link: nomesito indica chi ha linkato questo sito (di solito: più link = più autorevolezza; solo su Yahoo)  ~nome ricerca il nome ed i suoi sinonimi es.: ~albergo Genova { ~ = ALT 126} (solo su Google?)  Parola1 inurl:parola2 ricerca la parola chiave 1 in tutti i siti che contengono nella loro URL la parola chiave 2 es.: “asili nido” inurl:comune oppure: inurl:genova ARPAT 3.130 ARPAL 10.400
  • 35. 35 Parte IV: Strumenti Quali Strumenti? Il nostro kit informativo Rassegna, analisi tipologica ed utilizzo di alcune risorse presenti in rete. Approfondimenti su:  Google search/scholar (tecniche di ricerca)  Biblioteche digitali  daGoogle Books ad Europeana  Wikipedia  Documentazione di fonte pubblica
  • 36. 36 Parte IV: Strumenti Biblioteche digitali “Le biblioteche digitali sono organizzazioni che forniscono le risorse per selezionare, strutturare ed offrire accesso, interpretare, distribuire, preservare l'integrità ed assicurare la persistenza nel tempo di collezioni di lavori digitali, in modo che esse siano pronte e disponibili per l'uso di una definita comunità o insieme di comunità”(*) A cosa servono ? Attraverso la biblioteca digitale l’utente accede direttamente al testo completo ed integrale del documento (testo, ma anche immagine o suono). Quali documenti ? Le biblioteche digitali “aperte” mettono a disposizione libri non protetti da copyright, che qualcuno ha provveduto a scannerizzare o digitalizzare. (*) La citazione è quella della DLF (Digital Library Federation), una organizzazione di cui sono partner molte biblioteche internazionali <http://www.diglib.org/about/dldefinition.htm>, la traduzione è di Laura Testoni Unione europea : Commissione, Il patrimonio culturale europeo: basta un clic. Progressi in materia di digitalizzazione e accessibilità on line del materiale culturale e della conservazione digitale nell'UE, Documento 513/2008 COM def (accesso diretto : vedi bibliografia online)
  • 37. 37 Parte IV: Strumenti Google Libri 2004 da Google Print a Google Books 10 milioni di libri: 10% pubblico dominio 70% opere orfane o fuori commercio 20% libri in commercio OPERE ORFANE: le opere i cui autori sono sconosciuti o introvabili ma che si presume NON siano di pubblico dominio 12.000 579
  • 38. 38 Parte IV: Strumenti Europeana - La risposta europea a Google Books? Il patrimonio culturale europeo in un clic oltre 14 milioni di opere digitalizzate e videoclip musicali Le fotografie, le carte geografiche, i quadri, gli oggetti museali e le altre immagini digitalizzate costituiscono il 64% della collezione di Europeana. Il 34% è dedicato ai testi digitalizzati, che comprendono oltre 1,2 milioni di libri che possono essere visualizzati on-line e/o scaricati in versione integrale. I testi includono migliaia di manoscritti rari e incunaboli stampati prima del 1500. I materiali audio e video rappresentano meno del 2% della collezione. Buona parte del materiale disponibile su Europeana non è coperto dal diritto d'autore Comunicazione della commissione al Consiglio al Parlamento europeo al Comitato Economico e sociale europeo, al Comitato delle Regioni: "Il patrimonio culturale europeo: basta un clic. Progressi in materia di digitalizzazione e accessibilità on line del materiale culturale e della conservazione digitale nell'UE", Documento 513/2008 COM def
  • 39. 39 Parte IV: Strumenti Google Scholar E’ un motore di ricerca che tramite parole chiave specifiche consente di individuare testi della cosiddetta letteratura accademica come articoli sottoposti a revisione paritaria, tesi di laurea e dottorato, libri, preprint, sommari, recensioni e rapporti tecnici di tutti i settori della ricerca scientifica. Consente di reperire articoli da una vasta gamma di case editrici oltre che dalla galassia di articoli scientifici e culturali distribuiti sul Web. Gli articoli in esso indicizzati comprendono pure quelli pubblicati da Elsevier (il più grande editore scientifico a livello globale). Afferma di coprire più siti web, sorgenti giornalistiche e lingue di tutti gli altri motori di ricerca specialistici. Il suo motto è: Sali sulle spalle dei giganti. (984.000 = dato relativo alla ricerca effettuata per «Environmental pollution» 31/03/2014) 984.000
  • 40. 40 Parte IV: Strumenti WIKIPEDIA nasce il 15 gennaio 2001, in inglese, nell'arco di soli quattro mesi ha visto nascere altre 13 edizioni, tra cui quella in italiano • Secondo le statistiche fornite da alexa.com*, Wikipedia è il 6°sito più popolare al mondo • Ad oggi è disponibile in oltre 287 lingue e conta in totale più di 16 milioni di voci scritte da oltre 16 milioni di utenti/collaboratori. • 4.500.000 voci in inglese – 1° • 1.110.000 voci in italiano – 6° • 3.182 voci in ligure – 176° (dati 31/03/2014) Dati da http://meta.wikimedia.org/wiki/List_of_Wikipedias (*) vedi http://www.alexa.com/topsites/global consultato il 02/04/2014
  • 41. 41 Parte IV: Strumenti La guerra delle Enciclopedie Per lo special report della rivista Nature (2005)*: la quantità di inesattezze riscontrate in Enciclopedia Britannica e Wikipedia è quasi la stessa: su 42 voci scientifiche scelte a caso: Veri e propri errori: 4 sia in Wikipedia che in Britannica Omissioni, imprecisioni, refusi ecc.: 162 in Wikipedia e 123 in Britannica E in Italia? Treccani online, La Crusca.. (*) Giles, Jim Internet encyclopaedias go head to head : Jimmy Wales’ Wikipedia comes close to Britannica in terms of the accuracy of its science entries, a Nature investigation finds, in : Nature Vol 438, 15 Dicembre 2005, pp. 900-901
  • 42. 42 Parte IV: Strumenti Documentazione di Fonte Pubblica DFP: è l’insieme dei dati e dei documenti prodotti e gestiti dalla Pubblica amministrazione nell’esercizio delle proprie attività Istituzionali ...ma anche: bene comune e risorsa strategica I canali di distribuzione dell’informazione pubblica: • Accesso: è la risposta ad una domanda • Comunicazione: ruolo attivo delle amministrazioni (rendere noti progetti, politiche risultati) • Disponibilità: predisposizione di fonti informative per un pubblico generico e indeterminato. “possibilità di accedere ai dati senza restrizioni non riconducibili a esplicite norme di legge” (art.1 codice dell’amministrazione digitale *) Decreto legislativo 5 marzo 2005, n. 82 - Codice dell'amministrazione digitale (e s.m./i.: DLgs 235/2010, L 221/2012..)
  • 43. 43 Parte IV: Strumenti Documentazione ambientale – esclusione •se le informazioni richieste non sono detenute dall'autorità pubblica alla quale è rivolta la richiesta. In tal caso, detta autorità, se è al corrente che l'informazione è detenuta da o per conto di un'altra autorità pubblica, deve comunicare al richiedente quale autorità pubblica detiene l'informazione richiesta; •se la richiesta è manifestamente infondata (irragionevole rispetto alle finalità per cui vengono resi pubblici i dati ambientali); •se la richiesta è formulata in termini troppo generici. L'autorità deve comunque invitare il richiedente a precisarla ed eventualmente aiutarlo a farlo; •se la richiesta riguarda materiale in corso di completamento; •se la richiesta riguarda comunicazioni interne e la divulgazione di tale informazione reca pregiudizio alla riservatezza delle deliberazioni interne o di questioni commerciali o industriali, alla sicurezza pubblica o alla difesa, allo svolgimento di procedimenti giudiziari, ai diritti di proprietà intellettuale, alla riservatezza dei dati personali, agli interessi di chiunque abbia fornito le informazioni richieste di sua propria volontà, e alla tutela dell'ambiente. D.Lgs. 19/08/2005, n. 195, art. 5 – “Attuazione della direttiva 2003/4/CE sull'accesso del pubblico all'informazione ambientale” Flickr: http://www.flickr.com/photos/corscri/
  • 44. 44 Parte IV: Strumenti Documentazione ambientale - esclusione D.Lgs. 19/08/2005, n. 195 – “Attuazione della direttiva 2003/4/CE sull'accesso del pubblico all'informazione ambientale” ..nel caso in cui rechi pregiudizio….. la richiesta di accesso non può essere respinta qualora riguardi informazioni su emissioni nell'ambiente. (articolo 5) L'autorità pubblica mantiene l'informazione ambientale detenuta in forme o formati facilmente riproducibili e, per quanto possibile, consultabili tramite reti di telecomunicazione informatica o altri mezzi elettronici. Flickr: http://www.flickr.com/photos/corscri/
  • 45. 45 Parte IV: Strumenti Documentazione ambientale - esclusione La sentenza Corte di Giustizia UE 16 dicembre 2010, causa C-266/09 (sull'interpretazione della direttiva 2003/4/Ce a proposito di informazioni sulla quantità massima di antiparassitario contenuta in cibi e bevande): - Ribadisce che la richiesta di accesso non può essere respinta qualora riguardi informazioni su emissioni nell'ambiente. - Afferma che negli altri casi, rimandando il tutto alla discrezionalità delle istanze decisionali dei vari Paesi, l’interesse pubblico tutelato dalla divulgazione debba essere ponderato con l’interesse tutelato dal rifiuto alla divulgazione (interessi privati industriali, commerciali …) che si vogliono tenere riservati. - La sentenza ribadisce anche che il motivo di un eventuale rifiuto debba essere interpretato in maniera restrittiva, tenendo conto dell’interesse che presenterebbe per il pubblico la divulgazione delle informazioni. (fonte: ReteAmbiente: Informazione ambientale e riservatezza commerciale, due diritti da bilanciare – di F. Petrucci) Flickr: http://www.flickr.com/photos/corscri/
  • 46. 46 Parte IV: Strumenti Letteratura grigia E’ l'insieme dei testi che non vengono diffusi attraverso i normali canali del commercio librario, che rientrano convenzionalmente fra i mezzi di comunicazione di massa, ma dagli stessi autori o da enti e organizzazioni pubbliche e private, senza fini di lucro. Fra gli esempi di letteratura grigia: Brevetti, pubblicazioni interne a organizzazioni, pubbliche o private, i rapporti tecnici e i rapporti di ricerca, gli atti o gli abstract di congressi, convegni e seminari (comprese le presentazioni informatiche multimediali), le tesi di laurea, le dispense di corsi, le linee guida per tecniche di laboratorio e i metodi di analisi, pre-print di articoli destinati successivamente alla pubblicazione. Internet come LUOGO DELLA DISPONIBILITA’ dell’informazione pubblica Diritto all’Accesso - Trasparenza dell’azione amministrativa - Documentazione Ambientale
  • 48. 48 Il sito di ARPAL Parte IV: Strumenti (tradizionali)  Previsioni  Osservazioni  Satellite  Radar  Modelli  Attività di ARPAL  Reti di monitoraggio  Controlli  Metodiche  Banche dati  RSA  Bilancio sociale  Sostenibilità  Riferimenti dalla presentazione “La condivisione e la divulgazione delle informazioni ambientali con strumenti informatici”; dott.ssa E.Bongio – nov 2010
  • 49. 49 16. Geologia: Inventario dei fenomeni franosi 17. Geologia: Sondaggi 18. Geologia: Remover 19. Geologia: interferometria satellitare 20. Piani di Bacino 21. Rifiuti 22. Rifiuti: terre e rocce da scavo 23. Bonifiche: Anagrafe dei siti da bonificare 24. Bonifiche: Banca dati bonifiche 25. Energia: Bilancio energetico regionale 26. Energia: Certificazione energetica 27. Adempimenti: Rischio industriale 28. Amianto 29. Verifiche Impiantistiche Le banche dati SIRAL 1. Relazione sullo stato dell’ambiente 2. Indicatori ed indici 3. Progetti sottoposti a VIA 4. Natura: Biodiversità 5. Acque: Qualità delle acque marine 6. Acque: Ripascimenti delle spiagge 7. Acque: Qualità delle acque interne 8. Acque: Derivazioni idriche 9. Acque: Scarichi e condotte 10. Aria: Inventario delle emissioni in atmosfera 11. Aria: Qualità dell’aria 12. Aria: Meteo 13. Rumore: Albo operatori acustici 14. Elettrosmog: Catasto radiazioni non ionizzanti 15. Radiazioni ionizzanti Parte IV: Strumenti (tradizionali) dalla presentazione ARPAL “La condivisione e la divulgazione delle informazioni ambientali con strumenti informatici”; dott.ssa E.Bongio – nov 2010
  • 50. 50 Parte IV: Strumenti Feed RSS Cosa sono Un feed è usato per fornire agli utilizzatori una serie di contenuti aggiornati di frequente. RSS (acronimo di Really Simple Syndication) è uno dei più popolari formati per la distribuzione di contenuti Web; un qualunque lettore RSS potrà presentare in una maniera omogenea notizie provenienti dalle fonti più diverse A cosa servono • Permettono di monitorare automaticamente tutte le novità di una risorsa web (o di una parte di essa), senza dover consultare la risorsa ogni volta • Possiamo scegliere il flusso di notizie (canale) che desideriamo monitorare, riutilizzarlo e redistribuirlo Dove sono • Nella maggior parte dei siti web, di solito nella barra di navigazione Immagine e definizioni da Wikipedia
  • 52. 52 Parte IV: Strumenti Feed RSS Come si usano • Attraverso i Feed Reader: appositi software da installare nel proprio pc • Attraverso aggregatori online basati su web (come ad esempio Google Reader o Bloglines) Possiamo costruire un link pubblico e non editabile a Google Reader o a Bloglines, vedere le scelte Feed RSS dei ns amici, ecc. ecc.
  • 53. 53 Parte IV: Strumenti Reader ed aggregatori Aspetti “tecnici” • Formato per l'esportazione e la distribuzione di contenuti Web basato su XML • Un Feed RSS è formattato in maniera omogenea, standardizzato, esportabile • Nel Feed c’è solo il contenuto e non la grafica • “Dalla stickiness alla Syndication” Le tecniche utilizzate fino a ieri per tenere più tempo i visitatori su un sito web (Stickiness, letteralmente l'"appiccicosità" di un sito, cioè la capacità di tenere "incollati" gli utenti ad esso) stanno lasciando il posto ad altre concezioni di contatto con il fruitore. Attraverso le tecnologie di Syndication chi realizza contenuti fa in modo che questi possano essere fruiti non solo sul sito, ma anche attraverso canali diversi. Syndication mass media: dove i singoli giornali o riviste, stazioni radio o tv o i singoli canali acquistano contenuti prodotti all'esterno della loro azienda. Nel Web: dove web feeds mettono una porzione di un sito web a disposizione di altri siti o singoli sottoscrittori
  • 54. 54 Parte IV: Strumenti Pipes • Pipes è un servizio web che permette di combinare differenti Feed RSS in un una sola risorsa, che si auto-aggiorna. • L’utente seleziona i Feed da includere, e decide come filtrarli. ESEMPIO 1: Roberto Saviano e Gomorra Si possono combinare i Feed di: Ansa, Repubblica, Corriere della sera, l’Espresso, Le Monde, Figaro, New Yorker, Google news, ed altre fonti, filtrando tutti i feed che contengono nel titolo o nel contenuto “Roberto Saviano” o “Gomorra” … ESEMPIO 2: Immanuel Kant In questo Pipe abbiamo selezionato da Springerlink: il feed prodotto dalla ricerca “Kant nel titolo“; e i feed di numerose riviste di filosofia e scienze sociali proposte dall'aggregatore "Ingenta connect" filtrando gli item che nel titolo contengono la parola "Kant“ (consultabile su: http://pipes.yahoo.com/kitcorso/kant)
  • 55. 55 Parte IV: Strumenti Pipes Permette di selezionare le risorse dalle quali attingere gli aggiornamenti che desideriamo avere. Per esempio, se sappiamo che su una determinata rivista o su un determinato blog escono articoli commenti scientifici su una metodica che ci interessa, selezioniamo le fonti e mettiamo le keyword appropriate: saremo avvisati ogni volta che uscirà una nota di nostro interesse.
  • 56. 56 Parte IV: Strumenti Creating your First Pipe 4’20” http://www.youtube.com/watch?v=SLdo2gIwrlE&feature=related Pipes Flickr: Participate in eLearning Artwork joannamkay
  • 57. 57 Quali strumenti per nuovi servizi? Organizzare le risorse informative e ottimizzare i servizi all’utenza attraverso strumenti “web 2.0”. Una rassegna critica Web 2.0? Open Access Feed RSS Bookmarking partecipativo Social tagging/folksonomie: pro & contro "microweb“ (Google sites) Tools per la condivisione delle risorse Buone regole per una buona condivisione: licenze CC Blogs (anatomia di un blog e buone prassi) Parte V: le Risorse Tag Cloud generator: http://tagcrowd.com/ http://www.wordle.net/
  • 58. 58 Web 2.0 Definizioni: “Si tende ad indicare come Web 2.0 l'insieme di tutte quelle applicazioni online che permettono uno spiccato livello di interazione sito-utente” (Wikipedia) “…Chiamatelo come volete, tanto è qui in mezzo a noi” (Tim O’Reilly 2005) • Web 2.0 come insieme di strumenti/servizi per la condivisione dei contenuti creati dagli utenti • Web come spazio collaborativo: i “social network” • Gli utilizzatori aggiungono valore • Gli utilizzatori producono contenuti: utente da consumer a PROSUMER • Partecipazione dell’intelligenza collettiva degli utilizzatori • Facebook in Italia: Gennaio 2009: 6,5 milioni utenti*, Agosto 2013: 24 milioni** * Fonte: Garante per la comunicazione ** Fonte: http://daily.wired.it/news/internet/2013/08/22/numeri-facebook-italia-vincos-65487.html Parte V: le Risorse Cover of the December 2006 issue. Grey area is a reflective mirror surface. da Wikipedia
  • 59. 59 Parte V: le Risorse Web 2.0
  • 60. 60 Parte V: le Risorse è una modalità di pubblicazione del materiale prodotto dalla ricerca, come ad esempio gli articoli scientifici pubblicati in riviste accademiche o atti di conferenze, ma anche capitoli di libri, monografie, o dati sperimentali; che ne consente accesso libero e senza restrizione… l'espressione indica anche il movimento che sostiene e promuove la strategia ad accesso aperto. In un'accezione ancor più ampia, il termine esprime la libera disponibilità online di contenuti digitali in generale e riguarda l'insieme della conoscenza e della creatività liberamente utilizzabile, in quanto non coperta da restrizioni legati alla proprietà intellettuale. da wikipedia Web 1,9? L’Open Access
  • 61. 61 Parte V: le Risorse Viene definita via verde (green road) la pratica dell'autoarchiviazione (self-archiving), da parte degli autori, di copie dei loro articoli in archivi istituzionali o disciplinari, o ancora nei loro siti personali. Critiche: non affronta un processo di controllo della qualità. Il controllo della qualità verrebbe a mancare anche per quanto riguarda i metadati descrittivi in grado di identificare l'opera all'interno dei database e dei motori di ricerca, garantendone la diffusione e la citabilità. Viene definita via d'oro (gold road) la pubblicazione di riviste in cui gli articoli sono direttamente ed immediatamente e gratuitamente fruibili. Tali pubblicazioni vengono chiamate riviste ad accesso aperto: l'esempio più famoso sono le riviste dedicate alle scienze della vita dell'editore Public Library of Science (PLoS) da wikipedia L’Open Access: le due vie
  • 62. 62 http://www.plosone.org/ http://www.ploscollections.org/ PLOS Biology - PLOS Medicine - PLOS Computational Biology - PLOS Currents - PLOS Genetics - PLOS Pathogens PLOS ONE - PLOS Neglected Tropical Diseases PLOS applies the Creative Commons Attribution (CC BY) license to works we publish. This license was developed to facilitate open access – namely, free immediate access to, and unrestricted reuse of, original works of all types. Under this license, authors agree to make articles legally available for reuse, without permission or fees, for virtually any purpose. Anyone may copy, distribute or reuse these articles, as long as the author and original source are properly cited. Additionally, the journal platform that PLOS uses to publish research articles is Open Source. Parte V: le Risorse PLOSone
  • 63. 63 http://www.isprambiente.gov.it/it/biblioteca/servizi/perio dici-open-access 9,709 Journals 5,624 searchable at Article level 133 Countries 1,600,669 Articles (aprile 2014) “We define open access journals as journals that use a funding model that does not charge readers or their institutions for access. From the BOAI definition of "open access" we take the right of users to "read, download, copy, distribute, print, search, or link to the full texts of these articles" as mandatory for a journal to be included in the directory” Budapest Open Access Initiative Parte V: le Risorse DOAJ
  • 64. 64 Licenze Creative Commons (alcuni diritti riservati) • Le licenze creative commons sono una ragionevole mediazione tra una visione "tutti i diritti riservati“, in cui ogni utilizzo di un'opera è regolamentato, e un approccio totalmente "no-copyright” • Esistono sei licenze di diritto d'autore CCPL (Creative commons public licences) gratuite e liberamente utilizzabili che si basano sul principio "alcuni diritti riservati" • Esse segnalano che la riproduzione, diffusione e circolazione della propria opera è, a determinate condizioni, esplicitamente permessa Immagini tratte da: Creative Commons: manuale operativo : guida all’uso delle licenze e degli altri strumenti CC / Simone Aliprandi.- Stampa Alternativa, 2008 pag.21 Parte V: le Risorse
  • 65. 65 condivisione delle risorse: Licenze Creative Commons Diverse piattaforme di condivisione di risorse permettono di selezionare un tipo di licenza CC: 1) Devi riconoscere SEMPRE la paternità dell’opera all’autore originario 2) Non puoi usare quest'opera per fini commerciali 3) Non puoi alterare, trasformare o sviluppare quest’opera ……………………………….. 4) Tu sei libero di modificare quest’opera; nessun fine commerciale 5) Tu sei libero di modificare quest’opera 6) Non puoi alterare, trasformare o sviluppare quest’opera Parte V: le Risorse
  • 66. 66 Who's Afraid of Peer Review? Science 4 October 2013: Vol. 342 no. 6154 pp. 60-65 DOI: 10.1126/science.342.6154.60 John Bohannon A spoof paper concocted by Science reveals little or no scrutiny at many open-access journals. 157 of the journals had accepted the paper and 98 had rejected it http://www.sciencemag.org/content/342/6154/60.full?sid=42a7d0fe-09b8-47a7-9339-23e195bb0845 Molte riviste Open Access chiedono soldi agli autori, per pubblicare i loro articoli: un vero e proprio business! Questo fa sì che I controlli scientifici sui contenuti degli articoli siano spesso trascurati: bassa qualità scientifica dell’open source? Parte V: le Risorse
  • 67. 67 Cos’è la Peer Review? Nell'ambito della ricerca scientifica la valutazione tra pari, revisione dei pari, o revisione paritaria (peer review) indica la procedura di selezione degli articoli o dei progetti di ricerca proposti da membri della comunità scientifica, effettuata attraverso una valutazione esperta eseguita da specialisti del settore per verificarne l'idoneità alla pubblicazione scientifica su riviste specializzate o, nel caso di progetti, al finanziamento degli stessi. Gli editori e le agenzie di finanziamento usano dunque la tecnica di valutazione tra pari per selezionare le proposte ricevute. Questo processo costringe gli autori ad adeguarsi ai migliori standard di qualità della loro disciplina, oppure ai requisiti specifici della rivista, o dell'agenzia finanziatrice Wikipedia Parte V: le Risorse
  • 68. 68 Impact Factor Il fattore di impatto (impact factor o IF) è un indice sintetico, di proprietà di Thomson Reuters, che misura il numero medio di citazioni ricevute in un particolare anno da articoli pubblicati in una rivista scientifica (Journal) nei due anni precedenti. Recentemente, è stato introdotto anche il 5-year Journal Impact Factor. E’ utilizzato per categorizzare, valutare, comparare e ordinare le riviste scientifiche catalogate Lo stesso Reuters mette in guardia nel valutare mediante impact factor i singoli ricercatori anche perché esiste una ampia variazione della qualità degli articoli in un singolo giornale. Inoltre l'IF non tiene conto del numero di autori di un singolo articolo, della complessità della ricerca; per cui a tutti gli autori si può calcolare lo stesso IF in articoli che spesso hanno un numero di autori molto elevato. Wikipedia Parte V: le Risorse
  • 69. 69 Impact Factor Internet sta rendendo gratuitamente disponibile un gran numero di working papers senza riviste, o intere nuove riviste. Tale accessibilità, unita allo straordinario potere dei motori di ricerca, rende sempre più citati gli articoli raggiungibili in internet, che tendono a sfuggire all'universo monitorato ai fini del fattore d'impatto. Anche la normativa italiana (DM del 28/7/2009) considera l’IF come uno dei parametri per la valutazione dei titoli presentati in concorsi di ambito scientifico: fanno riferimento all'IF i singoli istituti di ricerca a carattere nazionale, i progetti regionali di ricerca finalizzata, i criteri di valutazione concorsuale dei titoli scientifici presentati nei bandi Universitari per la copertura di posti nella ricerca. A titolo di esempio per la valutazione "obiettiva" dell'attività scientifica di un certo candidato si usa citare il calcolo dell'impact factor, page rank, citation analysis, posizioni di preminenza nel novero degli autori, continuità dell’attività scientifica.. Wikipedia Parte V: le Risorse
  • 70. 70 MOOC massive open online courses sono dei corsi online aperti pensati per una formazione a distanza che coinvolga un numero elevato di utenti. I partecipanti ai corsi provengono da varie aree geografiche e accedono ai contenuti unicamente via web. L'accesso ai corsi non richiede il pagamento di una tassa di iscrizione Wikipedia http://www.mooc-list.com/ http://www.comune.torino.it/infogio/mooc/ Parte V: le Risorse
  • 71. 71 Parte V: le Risorse •Trovata mediatica e pubblicitaria dell’editore Tim O’Really •I contenuti generati dagli utenti sono di scarsa qualità (la “fuffa”) •L’intelligenza collettiva (intelligenza dello sciame, o delle masse) è illusoria e provoca rumore •Il web 2.0 non rappresenta nulla di innovativo, poiché la collaborazione tra utenti della rete è sempre esistita anche prima dei blog e dei social network •La blogosfera non premia i contenuti migliori, ma la mera popolarità, misurata attraverso il numero dei link in entrata, generati da dinamiche piramidali e “pilotate” •Manca un modello di business: i contenuti di qualità costano e vanno pagati •Titolarità degli User Generated Content UGC (contenuti generati dagli utenti) •Privacy Web 2.0 ? Approcci critici
  • 72. 72 Parte V: le Risorse Bookmark e Tag • Bookmark: collezione individuale di siti “preferiti” • La rubrica “Siti internet consigliati” o “Link utili” • Ogni sito collezionato deve essere “etichettato” (“taggato”) dall’utente • Le Tag sono i titoli che l’utente attribuisce ad un contenuto, o ad una risorsa che condivide con altri • Bookmarking partecipativo: condividere con altri la propria lista dei siti preferiti • Piattaforme di “Social reference manager”: Delicious • All’interno di un servizio di bookmarking partecipativo io posso sapere: - Chi altro ha inserito un link ad una risorsa (interessante per me) - Quali risorse corrispondono ad una etichetta (“tag”) interessante per me UN BOOKMARK BEN FATTO E BEN “TAGGATO” E’ UN SERVIZIO Logo Delicious
  • 73. 73 Parte V: le Risorse Tag(metadato) E’ una parola chiave o un termine associato a un "pezzo" di informazione (un'immagine, una mappa geografica, un post, un video clip ...), che descrive l'oggetto rendendo possibile la classificazione e la ricerca di informazioni basata su parole chiave. I tag sono generalmente scelti in base a criteri informali e personalmente dagli autori/creatori dell'oggetto dell'indicizzazione. I tag sono stati associati al concetto di web 2.0 e ai cosiddetti servizi di social bookmarking. Tipicamente a ogni oggetto sono applicati più tag. La maggior parte dei sistemi di tagging si presentano come un text box in cui inserire i tag prescelti separati, generalmente, da una virgola. In questo modo un singolo tag può essere costituito da più parole. Ma è possibile inserire tag anche nel codice HTML di una pagina web attribuendo rel="tag" a indicare la pagina collegata agisce da tag nel contesto.
  • 74. 74 Parte V: le Risorse Tag(metadato) Esempi più conosciuti di siti web che usano il sistema dei tag Delicious - Sito di social bookmarking che permette agli utenti di classificare molti siti e "taggarli" con parole chiave descrittive, che permette ad altre persone di cercare attraverso questi termini le pagine che gli altri utenti selezionano come interessanti. Flickr - Un servizio che permette agli utenti di "taggare" le proprie immagini con nomi specifici, verbi e aggettivi che ne descrivano il contenuto e lo rendano "ricercabile". Technorati - Si tratta di un motore di ricerca weblog. Last.fm - Un social music website che permette agli utenti di taggare artisti, album e pezzi.
  • 75. 75 Social Tagging Michele Santoro, Questa sera si cataloga a soggetto. Breve analisi delle folksonomies in prospettiva bibliotecaria, in: "Bibliotime", anno X, numero 2 (luglio 2007) - http://didattica.spbo.unibo.it/bibliotime/num-x-2/santoro.htm Parte V: le Risorse PRO CONTRO Libertarie e non restrittive Schemi piatti, non gerarchici Bottom-up, non imposte, Non Centralizzate Mancanza di precisione Riflette il vocabolario degli utenti:lingua viva VS fanciulli” Basso livello di trovabilità Riflette modelli mentali Comuni Ambiguità (lo stesso temine usato in modi diversi) Semplicità, intuitività, flessibilità Il problema degli spazi tra le parole di una tag, es.: formazione_continua Favorisce la comunicazione tra gli utenti
  • 76. 76 condivisione delle risorse: Academia.edu Nasce nel 2008 Oggi ha più di 8 milioni e mezzo di «studiosi» iscritti (aprile 2014) è un sito web per ricercatori dedicato alla condivisione delle pubblicazioni scientifiche partecipa al movimento Open Science, con l'obiettivo di diffondere la necessità di una distribuzione immediata della ricerca e di un sistema di revisione paritaria (peer review) Parte V: le Risorse
  • 77. 77 condivisione delle risorse: SLIDESHARE Cosa posso fare con Slideshare • Archivio personale • ricerca per parola chiave • download slide (SI/NO) • aggiungere commenti • produrre un link • navigare tag e categorie • applicazione licenze CC Parte V: le Risorse 02/04/2014: 1.008
  • 78. 78 condivisione delle risorse: FLICKR Cosa posso fare con Flickr Utilizzo “attivo” • inserimento foto • titolo e tag foto • scelta licenza CC • costruzione album Utilizzo “passivo” • visita negli album • ricerca per tag • esplorazione delle tag Immagini tratte da flickr: L'album della Library of Congress http://www.flickr.com/photos/library_of_congress/ Parte V: le Risorse
  • 79. 79 Conclusioni - privacy Digitale e Privacy da ECHELON a PRISM, da Wikileaks, al Datagates da Julian Assange ed Edward Snowden, alla NSA Senza dimenticare Il nostro scandalo Telecom, Facebook, che ospita circa 40 miliardi di foto e le bricioline di pane che lasciamo in rete.. Cosa e quanto siamo disposti a perdere in cambio dell’always-on o di una (presunta) sicurezza? Un impianto di ECHELON a Menwith Hill (Gran Bretagna)
  • 80. 80 Conclusioni - privacy http://francisanderson.wordpres s.com/ e-Privacy la policy ufficiale di Facebook:  la policy stessa può essere variata in qualsiasi momento senza avvertire di nulla nessuno l'uso di FB da parte di compagnie o per scopi lavorativi/commerciali non è consentito ("personal use only") il copyright di ogni cosa pubblicata su facebook dagli utenti, ricade sotto il completo controllo di Facebook non è garantita la sicurezza delle applicazioni, né quella dei dati né tantomeno la privacy Ogni informazione fornita a FB come feedback, commento, idea per miglioramento viene considerata da FB come non-confidenziale e diventa di loro proprietà. http://www.facebook.com/terms.php?ref=pf http://www.legalandrew.com/2007/07/21/facebook-and-the-law- 8-things-to-know/ Mark Zuckerberg, fondatore di Facebook
  • 81. 81 Conclusioni - privacy e-Privacy Svezia: il «partito dei pirati» al 7% Il Partito Pirata fondamentalmente vuole A) riformare la legge sul copyright, B) eliminare il sistema dei brevetti e C) assicurare che il diritto alla privacy dei cittadini sia rispettato. successo clamoroso per il movimento che fa capo al sito di file sharing «The pirate bay» http://www.corriere.it/politica/speciali/2009/elezioni/notizie/svezia_partito_pirata_ca75713e-53a0-11de-b645- 00144f02aabc.shtml Italia: il Progetto Winston Smith ha scelto il nome del protagonista di "1984" di George Orwell e vuole riassumere sia i pericoli del tecnocontrollo telematico e della censura e manipolazione dell'informazione, che la necessità di agire per contrastare le spinte che poteri economici e politici hanno sempre esercitato. Il 4 e 5 Aprile a Firenze ha organizzato l'edizione 2014 di e-privacy il convegno dedicato ai problemi della privacy nell'era digitale. (programma su http://e-privacy.winstonsmith.org/)
  • 82. 82 Conclusioni - privacy Diritto all’oblio? Il diritto a veder rimosse pagine web contenenti immagini e testi che ci riguardano, si scontra con l’interesse pubblico di poter consultare a fini statistici, storici, culturali le informazioni contenute nelle banche dati della rete Nad Renrel, su flickr “l’ex” Unabomber italiano Rimuovere tutte le pagine riguardanti una persona o un fatto, equivarrebbe a strappare tutte le pagine dei giornali che ne hanno parlato, in tutte le emeroteche del mondo. Dove finisce il diritto del singolo e comincia quello della collettività? Se le notizie sono state diffuse seguendo le indicazioni di legge e tutti i canoni etici e deontologici, prevale l’interesse pubblico.
  • 83. 83 Conclusioni - privacy La macchina del tempo La funzione “Waybackmachine” del sito Internet Archive (http://www.archive.org/ ) permette di recuperare pagine web rimosse dalla rete. Internet Archive, grazie allo spider (software che analizza i contenuti di una rete o di un database in modo metodico e automatizzato, in genere per conto di un motore di ricerca) di Alexa, memorizza nel tempo i cambiamenti e le evoluzioni dei diversi siti Web. Offre lo stoccaggio permanente e l'accesso alle collezioni digitali di materiali, inclusi i siti web, musica, immagini in movimento, e libri distribuiti sotto licenza creative commons o di pubblico dominio. Si è rivelato un servizio utile nei seguenti casi: • studio dell'evoluzione dei siti Web; • recupero di pagine e siti andati persi; • ricerca di prove una volta pubblicate e quindi cancellate. Il sito include anche una ricchissima biblioteca di libri i cui diritti d'autore sono scaduti. (da wikipedia)
  • 84. 84 Conclusioni - futuro the Web is DEAD Long live the Internet by Chris Anderson and Michael Wolff Wired September 2010 Chris Anderson Foto su Wikipedia internet è come un bar mentre il web è come il caffè: Internet è la prima ed unica rete di computer mondiale ad accesso pubblico. Il Web (World Wide Web) è uno dei servizi di internet: è il servizio che mette a disposizione degli utenti dello spazio elettronico su cui pubblicare testi, immagini, audio, video, ecc... Dove va il tempo arriva il denaro". Tradotto in termini di consumi pubblicitari significa: se passiamo mediamente un'ora sull'iPad e tre minuti sul Web, è evidente che il primo sarà quello in grado di guadagnare di più. Americani ed europei somigliano nel consumo di Internet? No. I numeri che mostra Anderson parlano chiaro: "In Europa il consumo di Web rappresenta il 44% del totale, mentre negli Usa declina il puro uso della rete e crescono invece sensibilmente contenuti come streaming video e gaming
  • 85. 85 Conclusioni – futuro HW Convergenza vs Ubiquità Ubiquious computing: pervasivi al punto di sparire nello spazio circostante PC vs TV vs SmartMobs SEMPLICITA’
  • 86. 86 Conclusioni – futuro HW Ubiquious computing: RFID è una tecnologia per l'identificazione e/o memorizzazione dati automatica di oggetti, animali o persone (AIDC Automatic Identifying and Data Capture) basata sulla capacità di memorizzazione di dati da parte di particolari dispositivi elettronici (detti tag o transponder) e sulla capacità di questi di rispondere all'"interrogazione" a distanza da parte di appositi apparati fissi o portatili chiamati per semplicità "lettori" (in realtà sono anche "scrittori") a radiofrequenza comunicando (o aggiornando) le informazioni in essi contenute Non deve essere visibile per essere letto come per i codici a barre Si possono anche aggiungere informazioni L'identificazione e la verifica avvengono in 1/10 di secondo La comunicazione può essere in chiaro o cifrata RFID: Radio Frequency IDentification
  • 87. 87 Conclusioni – futuro SW Atene, Sparta e Tebe A confronto due vocazioni diverse: Google è la suggestione della domanda, della soluzione di un problema individuale. Facebook è il trionfo dell'ascolto, della mutualità, della community. Sembra essere tornati a Sparta ed Atene, all'agorà degli individui o al rigore della collettività. Apple tenta di inserirsi. Ma viene schiacciata nel vecchio ruolo di Microsoft: difensore della fede nella proprietà. La sua arma è la seduzione di un oggetto che calamita il mercato al quale proporre applicazioni proprietarie. Belle, ma private. La falange tebana può fare paura a qualche inesperto ma la storia non concede deroghe. Ora bisognerà invece capire come si regolerà il conflitto fra i due continenti digitali. Da che parte collocarsi? Dove può schierarsi l'Europa? E la povera Italia? Non è accademia geopolitica: capire chi vincerà vuol dire comprendere quali soluzioni, quali servizi, quali culture prevarranno. (dal blog MediaSenzaMediatori.org di M.Mezza et al., prof. di Teoria e Tecnica dei nuovi Media - Uni Perugia)
  • 88. 88 Conclusioni - futuro Il Futuro digitale: Augmented reality La realtà aumentata (augmented reality, abbreviato AR) è la sovrapposizione di livelli informativi (elementi virtuali e multimediali, dati geolocalizzati etc) ad un flusso video che riprende la realtà di tutti i giorni. Gli elementi che "aumentano" la realtà possono essere visualizzati attraverso un device mobile, come un telefonino di ultima generazione o con l'uso di un pc dotato di webcam. Il sovrapporsi di elementi reali e virtuali crea una "Mixed Reality". …taggare luoghi… inserire dei messaggini in Realtà Aumentata in un luogo specifico come fanno già i teenager giapponesi per incontrarsi...dei graffiti invisibili (se non attraverso il telefonino).
  • 89. 89 Conclusioni - futuro Apps per smartphone: Peak.ar e iBancomap Esempi di realtà aumentata sono Peak.ar (applicazione gratuita disponibile su AppStore che consente di visualizzare il nome delle vette più importanti presenti in tutto il mondo: una volta lanciata, basta inquadrare con la fotocamera dell’iPhone una particolare vetta per avere informazioni sul nome e sull’altezza) e iBancomap (trova i bancomat o i bancoposta più vicini a te; con la realtà aumentata fai un giro di telecamera a 360° e in sovraimpressione ti appaiono i bancomat con il nome della banca e la distanza. quando scegli la banca che fa per te, calcola il percorso migliore con google maps e te lo mostra)
  • 90. 90 Il Futuro digitale: Fenomeno geolocal Feltrinelli Milano, Coin, palestre Virgin Active sono alcune delle attività italiane che già stanno investendo in FourSquare e premiano chi fa "check-in" con carte sconto o sessioni gratuite FourSquare: 3 milioni di iscritti in rapida crescita. La sua particolarità è la fusione di elementi ludici con la tradizionale localizzazione del gps: chi fa più check-in in un posto ne diventa il sindaco, mentre in particolari condizioni è possibile ricevere degli scudetti (badge) da sfoggiare nel proprio profilo. Un giornalista del Guardian ha voluto fare un esperimento e si è trasformato in uno stalker di FourSquare, iniziando a studiare gli spostamenti e le abitudini di una ragazza sconosciuta, attraverso i check-in da questa pubblicati sul sistema. In poche sessioni di studio il giornalista è riuscito a ricostruire vita e miracoli di questa persona, anticipandone persino i movimenti. Conclusioni - futuro La Repubblica del 13/09/2010 Articolo di MAURO MUNAFO'
  • 91. 91 Il Futuro digitale: l’utilità sociale della geolocalizzazione Mioterritorio.com è un progetto di Giulio Gargia, professore dell’Università di Napoli. Si basa su una piattaforma open source nata in Kenya, Ushahidi, che significa "testimone" in lingua Swahili, per intervenire nelle situazioni di emergenza e di crisi. La piattaforma è stata utilizzata in situazioni difficili, come quelle degli scontri in Kenya, della guerra nella striscia di Gaza, del terremoto di Haiti. Il sistema è molto semplice: sulla base delle segnalazioni degli utenti, si creano delle mappe che evidenziano i luoghi cardine in cui si riscontrano i problemi. Grazie alla visualizzazione tramite mappe è possibile individuare il problema molto velocemente. In mioterritorio.com le diverse categorie di disagi sono associate a colori diversi, rendendo quindi ancora più facile la lettura della mappa. Le segnalazioni al momento sono riferite soprattutto al territorio napoletano, ma l’idea è quella di implementare le attività del sito fino a farlo funzionare come servizio nazionale Conclusioni - futuro
  • 92. 92 Conclusioni - futuro Attualmente ci sono notevoli difficoltà nel reperimento e riutilizzo delle informazioni. Per rendersi conto di questo è sufficiente eseguire una normale ricerca: delle migliaia di documenti risultanti dalla query, spesso solo una piccola percentuale è d'interesse per la ricerca che s'intendeva fare. Ad esempio, per un qualsiasi motore di ricerca, non esiste alcuna differenza fra il termine Rossi nel contesto Il Sig. Rossi ed il termine rossi nel contesto capelli rossi, rendendo la ricerca molto difficile. Anche in questo caso la soluzione al problema è venuta dal W3C di Berners-Lee, attraverso la formalizzazione del web semantico. L'idea è di generare documenti che possano non solo essere letti ed apprezzati da esseri umani, ma anche accessibili ed interpretabili da agenti automatici per la ricerca di contenuti. La formazione nel corpo del web di una vasta rete "semantica" (TAG) è, infatti, la condizione chiave per il decollo di un nuovo modo di intendere ed usare il web. Il Futuro: 3.0 il WEB SEMANTICO Berners-Lee 1.0 (Wiki) Berners-Lee 3.0 (2009) Flickr