2. Il continuo variare dei tassi di natalità e mortalità ha
portato gli studiosi a formulare la cosiddetta TEORIA
DELLA TRANSIZIONE DEMOGRAFICA, teoria
secondo la quale esiste un regime demografico
ANTICO ed uno MODERNO, collegati tra loro da
uno STADIO DI TRANSIZIONE.
3. Il Regime Demografico Antico è lo stadio che precede il periodo di
Transizione stesso.
È caratterizzato da tassi di mortalità molto elevati (40/50 ‰), che
non sono solo legati a specifiche situazioni avverse (guerre,
carestie, epidemie), ma soprattutto a problemi più strutturali
(malnutrizione, mancanza di igiene, di assistenza medica, ecc).
Pertanto il tasso di natalità è molto elevato, come conseguenza
della mortalità infantile, per garantire la sopravvivenza di una
soddisfacente quantità di discendenti, visti più come braccia utili al
lavoro, che come figli.
Poiché entrambi i tassi di natalità e di mortalità sono elevati, la
crescita della popolazione totale è molto bassa o pari allo zero.
4. Il tasso di mortalità continua a
Migliorano le condizioni di vita
diminuire ma diminuisce anche la
(miglioramento delle tecniche agricole,
natalità, a causa delle variazione della
progresso della medicina e
situazione sociale (maggior costo per
alfabetizzazione) perciò la mortalità si
l’educazione dei figli, diffusione dei
abbassa e la durata della vita aumenta.
metodi contraccettivi, inserimento della
Allo stesso tempo la natalità resta alta.
donna nel mercato del lavoro che causa
Il risultato è un forte incremento il ritardo delle nascite).
demografico.
Si ha così, un RALLENTAMENTO
La maggior parte dei PAESI SUB- della crescita demografica.
SAHARIANI sono attualmente in
In questa fase si trovano alcuni PAESI
questa fase: tassi di mortalità ancora
LATINO-AMERICANI, del SUD-EST
alti, ma con una drastica riduzione
ASIATICO e tutti quelli del
(20‰)
MAGHREB.
7. Infine col Terzo Stadio, o Regime Moderno, il tasso di natalità
diminuisce ancora, fino ad eguagliare quello di mortalità,
raggiungendo il LIVELLO DI CRESCITA ZERO, se non
addirittura, in alcuni casi, quello NEGATIVO.
In questo Terzo Stadio abbiamo: Europa, Nord America,
Canada, Russia, Australia, Nuova Zelanda e Argentina.
8. 60
50
40
30
20
10
0
Regno Unito Spagna Italia Germania
Natalità 10,78 10,1 8,89 8,33
Mortalità 10,55 9,63 10,3 10,55
9. …con la teoria della transizione demografica possiamo notare
che con il miglioramento delle condizioni di vita, la più diffusa
istruzione e le nuove scoperte mediche, si ha, sia una riduzione
della mortalità che della natalità e in teoria, si dovrebbe vivere
meglio, anche perché ci sarebbero molte più risorse per molte
meno persone…
10. MA, diversi studiosi, hanno sostenuto le contraddizioni di questa
teoria, ovvero:
NON E’ VERO CHE LE FAMIGLIE SONO POVERE PERCHE’
MOLTO NUMEROSE.
ANZI: ESSE SONO NUMEROSE PERCHE’ ALTRIMENTI
RESTEREBBERO IN UNA CONDIZIONE DI ESTREMA
POVERTA’.
Un esempio eclatante che sostiene chiaramente questa teoria è dato da
un’intervista fatta ad un acquaiolo in India.
Egli sostiene di esser sempre stato incoraggiato a non avere figli, o
comunque ad avere una famiglia poco numerosa, vista la sua
situazione economica disastrata e quindi la possibile impossibilità di
mantenere molti figli.
Molto orgogliosamente, in quest’intervista, egli si vanta di aver ben 6
figli e 2 figlie che, già grandi, gli portano a casa molto denaro e gli
permettono di stare, finalmente, tutto il giorno sdraiato sul divano.
11. …inoltre questa teoria si limita a descrivere un fenomeno senza risolverne
delle contraddizioni.
Ad esempio, nel regime moderno, l’equilibro è lo stesso di quello del regime
antiche, ma per motivi e risultati opposti: nel primo stadio, molti nascono e
molti muoiono; nel terzo stadio, pochi nascono e pochi muoiono.
Ma allora, se in tutto il mondo si verificasse questa transizione demografica,
l’inevitabile risultato, sarebbe un rapido INVECCHIAMENTO DELLA
SPECIE UMANA (i giardini ospiterebbero zoppicanti vecchietti, al posto di
saltellanti bambini). E ciò sarebbe il MEGLIO che potremmo aspettarci da una
transizione demografica.
In realtà, possiamo ben osservare che la specie umana è divisa in due:
una parte minoritaria, che ha realizzato la “sua” transizione demografica,
rimanendo costante con tendenza a diminuire;
una grandissima maggioranza, invece, non riesce a realizzare la “sua”
transizione demografica, continuando ad aumentare le nascite in maniera
esponenziale, ma con una mortalità leggermente diminuita.