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IL PROBLEMA DELLA
 COMUNICAZIONE
COME FUNZIONA (E DOVREBBE
 FUNZIONARE) IL CERVELLO
IL METODO SPERIMENTALE
IL PEER-REVIEW
IL PEER-REVIEW
       FUNZIONA SEMPRE?
Nel 1997 il New England Journal of Medicine, con
 un'indagine interna, scoprì che ben 19 dei 40
 articoli di review su terapie farmacologiche
 pubblicate erano stati proposti da scienziati con
 un conflitto di interesse non esplicitato».
 Questo esempio, ed altri simili, che rimandano
 tutti al conflitto di interessi hanno posto la
 rivista scientifica più famosa al mondo, Nature,
 nella condizione di chiedersi: "Possiamo credere
 a ciò che leggiamo?"».
IL PEER-REVIEW
       FUNZIONA SEMPRE?
                I risultati delle ricerche sulle cellule staminali
                presentati come una novità mondiale nel 2005 e
                pubblicati su Science dal professore sudcoreano
                Hwang Woo Suk, 53 anni, erano falsificati.




Hwang Woo Suk
COME (E PERCHE’) SI COSTRUISCE
               LA NOTIZIA
           Il caso Folkman - 1
• Domenica 3 maggio 1998: sulla prima pagina del New York
  Times, con grossa evidenza, sono annunciati i risultati di
  una ricerca condotta dal professor Judah Folkman. Lo
  scienziato aveva scoperto, lavorando sui topi, che certe
  proteine possono sopprimere un tumore impedendo ai vasi
  sanguigni di portargli nutrimento.
COME (E PERCHE’) SI COSTRUISCE
               LA NOTIZIA
           Il caso Folkman - 2
• Fino all'uscita dell'articolo sul giornale Folkman era un
  professore che aveva chiesto (spesso invano)
  finanziamenti per la sua ricerca. Uno scienziato senza
  lustrini e senza piume che, con i colleghi, si divertiva
  anche a minimizzare il suo lavoro.
• In prima pagina il professore è arrivato con un progetto
  di comunicazione ben studiato. A tessere per primo le
  sue lodi è stato uno dei padri della scienza moderna,
  James Watson, vincitore del premio Nobel con Francis
  Crick per aver scoperto la struttura del Dna. Queste le
  sue parole nell'articolo: "Judah curerà il cancro in due
  anni, sarà ricordato fra i grandi scienziati come Charles
  Darwin".
COME (E PERCHE’) SI COSTRUISCE
               LA NOTIZIA
           Il caso Folkman - 3
• In America, subito dopo l'uscita dell'articolo, partì una
  campagna stampa che mise in discussione anche la
  portata della ricerca. Si scatenarono tutti: dagli
  scienziati agli operatori di borsa che rivelarono i
  retroscena del boom a Wall Street dei titoli delle case
  farmaceutiche produttrici delle sostanze utilizzate da
  Folkman.
• Sul banco degli imputati venne fatta sedere l'autrice
  dell'articolo, Gina Kolata (la più nota delle giornaliste
  mediche statunitensi) già pronta, a pochi giorni dalla
  pubblicazione sul giornale, a scrivere un libro sul
  professore. Con Folkman che, da vero animale di
  laboratorio, continuava a ripetere: "Passare dal topo
  all'uomo è un grosso salto, che spesso fallisce".
COME (E PERCHE’) SI COSTRUISCE
              LA NOTIZIA
          Il caso Folkman - 4
• Un amico malato di cancro gli chiese di provare
  la terapia su di lui ormai allo stadio terminale. Lo
  scienziato rispose no.
• La sperimentazione è partita all'inizio del
  Duemila e si sta ancora lavorando.
• Ecco come si confeziona il fast food della
  ricerca. Ecco come si ingenera la sete di novità
  che fa lievitare titoli, servizi televisivi, fa
  diventare "scoop" anche un lavoro che, magari
  per gli addetti ai lavori, non è poi così
  rivoluzionario.
COME (E PERCHE’) SI COSTRUISCE
             LA NOTIZIA

• Pubblicazione multipla dello stesso lavoro,
  magari cambiando un solo dettaglio.
• Citazione nello studio del nome di chi non
  ha partecipato, per inserire un nome
  “importante”, oppure per lanciare una
  persona che non ha meriti scientifici
• Lancio nel mondo dell'informazione di
  massa: importante è farsi "pubblicità".
SCIENZA,
COMUNICAZIONE
  E....CREDENZE
 …..a cosa dobbiamo
       credere?
OGM


• IL DIBATTITO NON HA AUTONOMIA NE PRESENZA
  COSTANTE DURANTE L’ANNO MA SI CONCENTRA
  ATTORNO ALLE EMERGENZE
• IL CONTENUTO SCIENTIFICO DELL’INFORMAZIONE
  VIENE POSTO IN SECONDO PIANO RISPETTO ALLA
  CRONACA
• GLI OGM SONO TRATTATI IN MANIERA GENERICA,
  RARAMENTE SI ENTRA NELLO SPECIFICO DELLA
  SINGOLA APPLICAZIONE
OGM


• IL DIBATTITO SI CONCENTRA IN MANIERA RILEVATE
  TRA POLITICI E GIORNALISTI
• SCIENZIATI ED ESPERTI SONO PRESENTI NEL 16% NEI
  MOMENTI DI MASSIMA CONCENTRAZIONE
  DELL’INFORMAZIONE
• IL LESSICO RIFLETTE IL TENTATIVO DI
  DELEGITTIMARE L’AVVERSARIO PIUTTOSTO CHE LA
  RICERCA DI UN’ARGOMENTAZIONE RAZIONALE
   – VALUTAZIONE DEL RISCHIO
   – VALUTAZIONE COSTI-BENEFICI
OGM
•UN’ AZIENDA (Monsanto) CONTROLLA IL 91% DELLA
             (Monsanto)
COLTIVAZIONE DI OGM
•IL 77% DELLE APPLICAZIONE OGM RIGUARDA LA
TOLLERANZA AGLI ERBICIDI
•TRE PAESI HANNO IL 96% DELL’AREA COLTIVATA
AD OGM (USA 68%, ARGENTINA 22%, CANADA 6%)
•CINQUE MULTINAZIONALI (Monsanto, DuPont,
                          (Monsanto,
Sygenta, Bayer, Dow) DOMINANO IL MERCATO OGM
Sygenta,        Dow)
•GLi OGM IN AGRICOLTURA GENERANO UN GIRO
D’AFFARI DI OLTRE 1 MILIARDO DI DOLLARI
ALL’ANNO
OGM
CONTAMINAZIONE
OGM
                            CONTAMINAZIONE
•   OBIETTIVO:      VERIFICA      DELLA    DISPERSIONE         DI     TRANSGENI
    NELL’AMBIENTE. Analisi di una varieta di mais ancestrale (MAIS CRIOLLO)
    derivante da zone impervie e incontaminate dall’industria agricola.

•   METODO: RICERCA TRAMITE PCR DI SEQUENZE NUCLEOTIDICHE
    MODIFICATE IDENTIFICATIVE DELL’INSERIMENTO DI TRANSGENI.
    Ricerca delle sequenze del promotore p35S di CMV.

•   RISULTATI: AMPLIFICAZIONE POSITIVA IN 5 CAMPIONI SU 7
               (negativi: Blue mais (Perù) e storica collezione di Oaxaca
               del 1971, prima dell’esistenza di colture OGM)

                RILEVAZIONE DI SEQUENZE DI DNA RIFERIBILI A
                DIVERSI PLASMIDI SINTETICI (Novartis Bt11)

                SITI DIVERSI DI INTEGRAZIONE E RIASSORTIMENTO DI
                SEQUENZE DI DNA INDICE DI EVENTI DI
                RIASSORTIMENTO GENICO
OGM
                    CONTAMINAZIONE


• LA COMUNITA SCIENTIFICA ENTRA IN IMBARAZZO: LA
  CONTAMINAZIONE GENETICA E’ VIRTUALMENTE IMPOSSIBILE!
• CAMPAGNA DI DISCREDITO SUI DUE RICERCATORI AUTORI
  DELLA RICERCA.
• IL CIMMYT, IL PIU IMPORTANTE ISTITUTO AL MONDO PER GLI
  STUDI SUL MAIS RIFIUTA DI CONFERMARE TALE
  CONTAMINAZIONE (I PRINCIPALI FINANZIATORI SONO
  INDUSTRIE BIOTECH!), ALLO STESSO TEMPO PERO’ INTERROMPE
  LA RACCOLTA DI MAIS PER IMPEDIRE LA CONTAMINAZIONE.
• LA PRESSIONE INTERNAZIONALE INDUCE NATURE A METTERE IN
  DUBBIO IL LAVORO, DUE STUDI INDIPENDENTI RICHIESTI DAL
  GOVERNO MESSICANO OTTENGONO GLI STESSI RISULTATI E
  VENGONO INVIATI A NATURE: VENGONO RIFIUTATI!
OGM
CONTAMINAZIONE
OGM
CONTAMINAZIONE
OGM
         CONTAMINAZIONE




Nessuna contaminazione riscontrata
EFFETTI SULLA
     SALUTE
• GLI OGM FANNO MALE?

• CHI DECIDE SE FANNO MALE E
 CON QUALI CRITERI?

• COME POSSIAMO SCEGLIERE?
OGM
                                SICUREZZA




           SOSTANZIALE EQUIVALENZA
Come possiamo allora essere sicuri dell’affidabilità degli alimenti GM? Come
possiamo escludere che essi non possano causare un certo numero di
allergie? Semplicemente, non possiamo. Noi tutti saremo, nostro malgrado,
la cavia di un esperimento i cui risultati sono imprevedibili e probabilmente
irreversibili. Anzi, lo siamo già, visto che gli alimenti GM sono già tra noi.
Eppure, ogni giorno si scoprono nuove allergie a nuovi prodotti e si conosce
relativamente poco di queste patologie e delle cause scatenanti. Sarebbe,
quindi, opportuno non aumentare inutilmente i rischi.
OGM
                                         SICUREZZA




                           OGM: Gli impatti sulla salute
La società Pioneer, prima compagnia mondiale nella produzione di semi, ha prodotto
una soia più ricca di metionina (amminoacido essenziale che il nostro organismo non
sa produrre) grazie ad un gene proveniente dalla noce brasiliana. Gli esperimenti di
laboratorio, finalizzati proprio a valutare la possibile insorgenza di nuove allergie,
avevano tutti dato esito negativo.
L’inaffidabilità di queste procedure è stata svelata da un test semplice e poco costoso, che
evidentemente la Pioneer, che ha investito miliardi nel progetto, non voleva fare. Infatti, la
noce brasiliana è nota per la sua forte potenzialità allergenica, che significa che molte persone
sono allergiche alla noce brasiliana. Non è poi difficile raccogliere una collezione di campioni di
sangue di questi soggetti, estrarne il siero e farci un test allergologico con la soia manipolata
da Pioneer. In breve, ci si è accorti che persone allergiche alla noce brasiliana, ma non alla soia
normale, erano allergiche anche alla soia manipolata della Pioneer, la cui commercializzazione è
stata bloccata per un pelo. Senza questi esperimenti, abbiamo tutti rischiato di mangiare
qualcosa di pericoloso.
OGM
                             SICUREZZA




1. Non esiste nessun OGM commercializzato che contenga l’allergene
2. L’allergenicità dell’albumina 2S è una proprietà della proteina
   nativa, non un effetto della modificazione genetica
OGM
                    SICUREZZA




•L’EPRESSIONE  DI  UNA   PROTEINA,   L’α-AMILASI
INHIBITOR I, NORMALMENTE PRESENTE NEL FAGIOLO
IN UN DIVERSO ORGANISMO (PISELLO) DETERMINA NEI
TOPI EVENTI INFIAMMATORI SEVERI.

       SOSTANZIALE EQUIVALENZA???
•L’EPRESSIONE DI UNA PROTEINA, L’ α-AMILASI
INHIBITOR I, NORMALMENTE PRESENTE NEL FAGIOLO
IN UN DIVERSO ORGANISMO (PISELLO) DETERMINA NEI
TOPI EVENTI INFIAMMATORI SEVERI.
La privatizzazione della vita:
       brevetti e OGM
• Per brevettare un’invenzione è
  necessario che risponda almeno a tre
  requisiti principali:
• 1. deve essere il frutto dell’inventiva;
• 2. deve poter essere prodotta a
  livello industriale;
• 3. deve rappresentare una novità
La privatizzazione della vita:
       brevetti e OGM
• La necessità delle aziende biotech di
  tutelare i propri interessi economici
  e garantirsi dei ritorni remunerativi,
  ha    portato     all’estensione  del
  concetto di brevettabilità anche agli
  organismi viventi o parti dei essi,
  come singoli geni o intere sequenze
  di DNA
La privatizzazione della vita:
       brevetti e OGM
• Le aziende biotecnologiche in questo
  modo si sono garantite non solo i
  diritti brevettuali sulla tecnica
  utilizzata    per    raggiungere     un
  determinato prodotto transgenico,
  fattore che rappresenta la vera
  invenzione, quanto la proprietà di ogni
  individuo    che     presenti    quelle
  caratteristiche.
Convenzione Europea dei
          Brevetti (EPC)
• Vieta il brevetto alle varietà di piante ed
  animali (Art.53b EPC); nonostante ciò, sin
  dai primi anni '90, l'EPO ha iniziato a
  concedere brevetti per piante ed animali
• Nel 1995, dopo la vittoria di un ricorso di
  Greenpeace contro la concessione di un
  brevetto a piante geneticamente
  modificate, l'EPO cessò temporaneamente
  di riconoscere i diritti di proprietà
  intellettuali su organismi viventi
Direttiva CE/44/98
    (invenzioni biotecnologiche)
•   Nel ’98 la Commissione Europea, ha
    emanato una Direttiva che riconosceva
    l’estensione del concetto di invenzione
    anche agli organismi viventi ottenuti da
    tecniche biotecnologiche
•   Anche se la Direttiva europea sui
    brevetti non è vincolante per l'EPO, nel
    1999 il suo Consiglio d’Amministrazione
    (CdA) ha deciso di attuarne i principi
    riprendendo a rilasciare brevetti sugli
    organismi viventi
PIRATI DEL DNA

• La possibilità concessa alle aziende
  private, istituzioni pubbliche ed
  università di potersi impossessare di
  materiale genetico ha avviato una
  corsa all’identificazione di nuovi geni o
  sequenze geniche da brevettare
• La biopirateria non è molto diversa
  dall’invasione dei paesi colonizzatori
  nelle zone ricche di giacimenti di
  minerali
I PIRATI DEL DNA
• Molto spesso le aziende biotech hanno
  brevettato geni i porzioni di DNA di
  piante, funghi, licheni o animali di cui
  le popolazioni indigene usano da secoli,
  o millenni, i prodotti
• L’esercito statunitense detiene il
  brevetto di una pianta delle Isola
  Samoa da sempre usata come essenza
  medicinale dagli abitanti del luogo
I PIRATI DEL DNA

• Il National Cancer Institute statunitense da
  solo ha raccolto e analizzato il patrimonio
  genetico di oltre 50.000 piante ed animali
  provenienti da circa 30 paesi
• In almeno 62 brevetti concessi si possono
  ravvisare atti di biopirateria e circa 132
  riguardano specie vegetali endemiche di paesi
  in via di sviluppo tra cui 68 tipi di mais, 17 di
  patate, 25 di soia e 22 di grano
I PIRATI DEL DNA
• Il 90% della diversità biologica si
  trova in paesi via di sviluppo mentre il
  97% dei brevetti sono già in possesso
  di aziende del mondo industrializzato
• In Europa, l'EPO di Monaco ha già
  concesso oltre 300 brevetti su geni
  umani, circa 12 su animali e circa 100
  su piante
I PIRATI DEL DNA
• Le richieste in attesa di essere
  liquidate dall‘EPO sono circa 15.000
  per i prodotti transgenici, oltre 2000
  per geni umani, 600 per animali e
  circa 1.500 per varietà di piante
• Ogni mese l’EPO riceve di media circa
  40 nuove richieste di brevetti su
  animali e/o piante
I PIRATI DEL DNA

• la Myriad Genetics, dello stato dello
  Utah, ha acquisito i diritti intellettuali di
  due geni umani, il BRCA1 ed il BRCA2
• Per quest’ultimo la Myriad ha presentato
  domanda di brevetto alcune ore prima che
  la scoperta del gene venisse pubblicata
  sulla rivista Nature dai ricercatori che
  ancora ne rivendicano la primogenitura
I PIRATI DEL DNA
• La Myriad ha già inviato lettere a
  molti     laboratori   ordinando    di
  interrompere l’uso diagnostico dei due
  geni in assenza del pagamento dei
  diritti brevettuali
• in Europa ha spinto 17 istituti di
  ricerca francesi hanno fatto ricorso
  contro l’EPO di Monaco
I PIRATI DEL DNA
• la concessione del monopolio d’uso dei
  due geni alla Myriad porterà al
  raddoppio     dei   costi  dei    test
  diagnostici rispetto a quanto operato
  normalmente        nelle    strutture
  pubbliche
BREVETTABILITA’ E
         BIOETICA
• Anche se la Direttiva 44/98 prevede
  l'esclusione della brevettabilità del
  corpo umano o anche di suoi singoli
  elementi, compresa la sequenza di
  geni totale o parziale (art.5 comma 1),
  questo limite decade se riguarda un
  elemento isolato del corpo attraverso
  un procedimento tecnico
• Ciò rende di fatto inapplicabile
  l'esenzione dell'uomo, o parti di esso,
  dai processi di brevettazione
TEST
                   GENETICI




Gli organizzatori lavorano sul sicuro perché essere
“predittivi” è facile e non comporta rischi. L’eventuale
errore di “previsione” si avvererà, eventualmente, tra
10, 20 o 30 anni…
TEST
                          GENETICI
TEST PREDITTIVI DI SUSCETTIBILITÀ GENETICA -
consentono l'individuazione di genotipi che - in seguito
all'esposizione a fattori ambientali favorenti, oppure in
seguito ad altri fattori genetici scatenanti - comportano un
rischio più grande di sviluppare una determinata patologia.



1. Il test predittivo non “prevede”, identifica dei fattori di rischio.
2. Il test predittivo è mirato alla prevenzione precoce.
3. Il test predittivo ha l’obiettivo di scongiurare l’insorgere delle
   patologie e dei danni derivanti da varianti genetiche sfavorevoli.
QUANTO INFLUISCE LA
         VARIABILITÁ GENETICA?


  EFFETTO                                        EFFETTO
MONOGENICO                                      POLIGENICO
                          NUMERO DI GENI




                          FATTORI AMBIENTALI


L’INFLUENZA DELLA VARIABILITÁ GENETICA SUI PROCESSI METABOLICI
      DIPENDE DA COMPLESSE INTERAZIONI GENOMA-AMBIENTE
INFORMAZIONE CORRETTA?
INFORMAZIONE CORRETTA?




"Ammalarsi di cancro ai polmoni e non aver mai toccato una
sigaretta: è possibile. Ma c’è una spiegazione genetica. La «colpa»
sarebbe di un gene, il «GPC5». Gli scienziati ritengono che una
scarsa attività di questo gene sia responsabile della patologia."
Se leggiamo la frase che ho riportato all’inizio la cosa
che se ne ricava è che il gene GPC5 sia il responsabile
del cancro al polmone nei non fumatori. Quindi viene da
pensare la variane genetica che determina una riduzione
dell’attività del gene sia responsabile della malattia.




           Abbiamo finalmente trovato il
           colpevole!!! Ma è proprio così?
           Purtroppo no.
“44 top candidate SNPs were identified that might alter the risk of lung cancer in
never smokers. rs2352028 at chromosome 13q31.3 was subsequently replicated with
an additive genetic model in the four independent studies, with a combined odds ratio
of 1·46 (95% CI 1·26—1·70, p=5·94×10−6). A cis eQTL analysis showed there was a
strong correlation between genotypes of the replicated SNPs and the transcription
level of the gene GPC5 in normal lung tissues (p=1·96×10−4), with the high-risk
allele linked with lower expression. Additionally, the transcription level of GPC5 in
normal lung tissue was twice that detected in matched lung adenocarcinoma tissue
(p=6·75×10−11).”


Quindi, tradotto per i non addetti ai lavori, una scarsa attività del
gene, legata alla presenza di una variante genetica presente nei colpiti
dalla malattia (rs2352028) determina un “odds ratio” di 1.46. L’odds
ratio (OD) è una misura del rischio associato ad una determinata
condizione. Senza entrare nei particolari dell’analisi statistica possiamo
approssimare il risultato (statisticamente non è corretto ma seguite il
filo logico) come un aumento, per i portatori della variante sfavorevole,
del 46% del rischio di contrarre la malattia rispetto ai non portatori.

                             E’ molto o poco?
Se andiamo a vedere i numeri scopriamo che la ricerca ha
individuato la presenza della variante sfavorevole nel 32% dei
malati. Già da questo si deduce che per il 68% dei non-
fumatori che sviluppano il tumore (quindi i 2/3) al polmone il
gene GPC5 non è responsabile o coinvolto. Inoltre il 26% dei
controlli, cioè di non fumatori che non presentano la malattia
è portatore della variante sfavorevole del gene. Quindi
portare la variante che riduce l’attività del gene non comporta
obbligatoriamente lo sviluppo del tumore.

Cosa si deduce da questo? Che il gene GPC5 è un fattore di
rischio per lo sviluppo del tumore al polmone nei non fumatori,
ma che non è “il responsabile” della patologia, o perlomeno non
è il solo responsabile.
Il principale protagonista del progetto genoma, ma
anche per essere un uomo capace di unire grandi
doti di ricercatore ad altrettanto grandi capacità
imprenditoriali e comunicative. Una sua frase, ormai
divenuta leggenda, ci svela immediatamente qual è la
caratura del personaggio, alla domanda di un
giornalista che gli chiedeva se con questa scoperta
volesse giocare a fare Dio la risposta è stata: “…io
non sto affatto giocando!”.
ROMA - È stata costruita in laboratorio la prima cellula
artificiale, controllata da un Dna sintetico e in grado di
dividersi e moltiplicarsi proprio come qualsiasi altra cellula
vivente. Il risultato, pubblicato su Science, è stato ottenuto
negli Stati Uniti, nell'istituto di Craig Venter. Si tratta di una
svolta epocale nella ricerca.




La prima cosa che è necessario puntualizzare è che non è
stata creata nessuna cellula ne tantomeno una nuova
forma di vita. In sintesi è stato creato artificialmente il
DNA di un batterio (Mycoplasma mycoides) copiandolo
dall’originale. Questo DNA inserito in una cellula
batterica di Mycoplasma mycoides ricevente (non
artificiale) ha dimostrato di poter funzionare
correttamente, consentendo al batterio di replicarsi.
La novità della ricerca ce la spiega lo stesso Venter
nell’articolo: “The demonstration that our synthetic
genome gives rise to transplants with the
characteristics of M. mycoides cells implies that the
DNA sequence upon which it is based is accurate enough
to specify a living cell with the appropriate properties”.
In poche parole per la prima volta si è riusciti a copiare
ed assemblare un genoma intero, e la copia effettuata
ha dimostrato di essere abbastanza accurata da poter
funzionare all’interno di una cellula vivente.
PER UN’INFORMAZIONE
      OBIETTIVA

1. FARE RIFERIMENTO AI FATTI
   PRIMA CHE ALLE OPINIONI
2. CAPIRE, PRIMA DI GIUDICARE
3. PLURALITA’ DELLE FONTI DI
   INFORMAZIONE
….MA NATURALMENTE
 VERIFICATE VOI STESSI
 QUELLO CHE VI HO
 DETTO........USATE IL
 METODO
 SPERIMENTALE!!!!

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Biotec e comunicazione

  • 1. IL PROBLEMA DELLA COMUNICAZIONE
  • 2. COME FUNZIONA (E DOVREBBE FUNZIONARE) IL CERVELLO
  • 5. IL PEER-REVIEW FUNZIONA SEMPRE? Nel 1997 il New England Journal of Medicine, con un'indagine interna, scoprì che ben 19 dei 40 articoli di review su terapie farmacologiche pubblicate erano stati proposti da scienziati con un conflitto di interesse non esplicitato». Questo esempio, ed altri simili, che rimandano tutti al conflitto di interessi hanno posto la rivista scientifica più famosa al mondo, Nature, nella condizione di chiedersi: "Possiamo credere a ciò che leggiamo?"».
  • 6. IL PEER-REVIEW FUNZIONA SEMPRE? I risultati delle ricerche sulle cellule staminali presentati come una novità mondiale nel 2005 e pubblicati su Science dal professore sudcoreano Hwang Woo Suk, 53 anni, erano falsificati. Hwang Woo Suk
  • 7. COME (E PERCHE’) SI COSTRUISCE LA NOTIZIA Il caso Folkman - 1 • Domenica 3 maggio 1998: sulla prima pagina del New York Times, con grossa evidenza, sono annunciati i risultati di una ricerca condotta dal professor Judah Folkman. Lo scienziato aveva scoperto, lavorando sui topi, che certe proteine possono sopprimere un tumore impedendo ai vasi sanguigni di portargli nutrimento.
  • 8. COME (E PERCHE’) SI COSTRUISCE LA NOTIZIA Il caso Folkman - 2 • Fino all'uscita dell'articolo sul giornale Folkman era un professore che aveva chiesto (spesso invano) finanziamenti per la sua ricerca. Uno scienziato senza lustrini e senza piume che, con i colleghi, si divertiva anche a minimizzare il suo lavoro. • In prima pagina il professore è arrivato con un progetto di comunicazione ben studiato. A tessere per primo le sue lodi è stato uno dei padri della scienza moderna, James Watson, vincitore del premio Nobel con Francis Crick per aver scoperto la struttura del Dna. Queste le sue parole nell'articolo: "Judah curerà il cancro in due anni, sarà ricordato fra i grandi scienziati come Charles Darwin".
  • 9. COME (E PERCHE’) SI COSTRUISCE LA NOTIZIA Il caso Folkman - 3 • In America, subito dopo l'uscita dell'articolo, partì una campagna stampa che mise in discussione anche la portata della ricerca. Si scatenarono tutti: dagli scienziati agli operatori di borsa che rivelarono i retroscena del boom a Wall Street dei titoli delle case farmaceutiche produttrici delle sostanze utilizzate da Folkman. • Sul banco degli imputati venne fatta sedere l'autrice dell'articolo, Gina Kolata (la più nota delle giornaliste mediche statunitensi) già pronta, a pochi giorni dalla pubblicazione sul giornale, a scrivere un libro sul professore. Con Folkman che, da vero animale di laboratorio, continuava a ripetere: "Passare dal topo all'uomo è un grosso salto, che spesso fallisce".
  • 10. COME (E PERCHE’) SI COSTRUISCE LA NOTIZIA Il caso Folkman - 4 • Un amico malato di cancro gli chiese di provare la terapia su di lui ormai allo stadio terminale. Lo scienziato rispose no. • La sperimentazione è partita all'inizio del Duemila e si sta ancora lavorando. • Ecco come si confeziona il fast food della ricerca. Ecco come si ingenera la sete di novità che fa lievitare titoli, servizi televisivi, fa diventare "scoop" anche un lavoro che, magari per gli addetti ai lavori, non è poi così rivoluzionario.
  • 11. COME (E PERCHE’) SI COSTRUISCE LA NOTIZIA • Pubblicazione multipla dello stesso lavoro, magari cambiando un solo dettaglio. • Citazione nello studio del nome di chi non ha partecipato, per inserire un nome “importante”, oppure per lanciare una persona che non ha meriti scientifici • Lancio nel mondo dell'informazione di massa: importante è farsi "pubblicità".
  • 12. SCIENZA, COMUNICAZIONE E....CREDENZE …..a cosa dobbiamo credere?
  • 13.
  • 14. OGM • IL DIBATTITO NON HA AUTONOMIA NE PRESENZA COSTANTE DURANTE L’ANNO MA SI CONCENTRA ATTORNO ALLE EMERGENZE • IL CONTENUTO SCIENTIFICO DELL’INFORMAZIONE VIENE POSTO IN SECONDO PIANO RISPETTO ALLA CRONACA • GLI OGM SONO TRATTATI IN MANIERA GENERICA, RARAMENTE SI ENTRA NELLO SPECIFICO DELLA SINGOLA APPLICAZIONE
  • 15. OGM • IL DIBATTITO SI CONCENTRA IN MANIERA RILEVATE TRA POLITICI E GIORNALISTI • SCIENZIATI ED ESPERTI SONO PRESENTI NEL 16% NEI MOMENTI DI MASSIMA CONCENTRAZIONE DELL’INFORMAZIONE • IL LESSICO RIFLETTE IL TENTATIVO DI DELEGITTIMARE L’AVVERSARIO PIUTTOSTO CHE LA RICERCA DI UN’ARGOMENTAZIONE RAZIONALE – VALUTAZIONE DEL RISCHIO – VALUTAZIONE COSTI-BENEFICI
  • 16. OGM •UN’ AZIENDA (Monsanto) CONTROLLA IL 91% DELLA (Monsanto) COLTIVAZIONE DI OGM •IL 77% DELLE APPLICAZIONE OGM RIGUARDA LA TOLLERANZA AGLI ERBICIDI •TRE PAESI HANNO IL 96% DELL’AREA COLTIVATA AD OGM (USA 68%, ARGENTINA 22%, CANADA 6%) •CINQUE MULTINAZIONALI (Monsanto, DuPont, (Monsanto, Sygenta, Bayer, Dow) DOMINANO IL MERCATO OGM Sygenta, Dow) •GLi OGM IN AGRICOLTURA GENERANO UN GIRO D’AFFARI DI OLTRE 1 MILIARDO DI DOLLARI ALL’ANNO
  • 18. OGM CONTAMINAZIONE • OBIETTIVO: VERIFICA DELLA DISPERSIONE DI TRANSGENI NELL’AMBIENTE. Analisi di una varieta di mais ancestrale (MAIS CRIOLLO) derivante da zone impervie e incontaminate dall’industria agricola. • METODO: RICERCA TRAMITE PCR DI SEQUENZE NUCLEOTIDICHE MODIFICATE IDENTIFICATIVE DELL’INSERIMENTO DI TRANSGENI. Ricerca delle sequenze del promotore p35S di CMV. • RISULTATI: AMPLIFICAZIONE POSITIVA IN 5 CAMPIONI SU 7 (negativi: Blue mais (Perù) e storica collezione di Oaxaca del 1971, prima dell’esistenza di colture OGM) RILEVAZIONE DI SEQUENZE DI DNA RIFERIBILI A DIVERSI PLASMIDI SINTETICI (Novartis Bt11) SITI DIVERSI DI INTEGRAZIONE E RIASSORTIMENTO DI SEQUENZE DI DNA INDICE DI EVENTI DI RIASSORTIMENTO GENICO
  • 19. OGM CONTAMINAZIONE • LA COMUNITA SCIENTIFICA ENTRA IN IMBARAZZO: LA CONTAMINAZIONE GENETICA E’ VIRTUALMENTE IMPOSSIBILE! • CAMPAGNA DI DISCREDITO SUI DUE RICERCATORI AUTORI DELLA RICERCA. • IL CIMMYT, IL PIU IMPORTANTE ISTITUTO AL MONDO PER GLI STUDI SUL MAIS RIFIUTA DI CONFERMARE TALE CONTAMINAZIONE (I PRINCIPALI FINANZIATORI SONO INDUSTRIE BIOTECH!), ALLO STESSO TEMPO PERO’ INTERROMPE LA RACCOLTA DI MAIS PER IMPEDIRE LA CONTAMINAZIONE. • LA PRESSIONE INTERNAZIONALE INDUCE NATURE A METTERE IN DUBBIO IL LAVORO, DUE STUDI INDIPENDENTI RICHIESTI DAL GOVERNO MESSICANO OTTENGONO GLI STESSI RISULTATI E VENGONO INVIATI A NATURE: VENGONO RIFIUTATI!
  • 22. OGM CONTAMINAZIONE Nessuna contaminazione riscontrata
  • 23. EFFETTI SULLA SALUTE • GLI OGM FANNO MALE? • CHI DECIDE SE FANNO MALE E CON QUALI CRITERI? • COME POSSIAMO SCEGLIERE?
  • 24. OGM SICUREZZA SOSTANZIALE EQUIVALENZA Come possiamo allora essere sicuri dell’affidabilità degli alimenti GM? Come possiamo escludere che essi non possano causare un certo numero di allergie? Semplicemente, non possiamo. Noi tutti saremo, nostro malgrado, la cavia di un esperimento i cui risultati sono imprevedibili e probabilmente irreversibili. Anzi, lo siamo già, visto che gli alimenti GM sono già tra noi. Eppure, ogni giorno si scoprono nuove allergie a nuovi prodotti e si conosce relativamente poco di queste patologie e delle cause scatenanti. Sarebbe, quindi, opportuno non aumentare inutilmente i rischi.
  • 25. OGM SICUREZZA OGM: Gli impatti sulla salute La società Pioneer, prima compagnia mondiale nella produzione di semi, ha prodotto una soia più ricca di metionina (amminoacido essenziale che il nostro organismo non sa produrre) grazie ad un gene proveniente dalla noce brasiliana. Gli esperimenti di laboratorio, finalizzati proprio a valutare la possibile insorgenza di nuove allergie, avevano tutti dato esito negativo. L’inaffidabilità di queste procedure è stata svelata da un test semplice e poco costoso, che evidentemente la Pioneer, che ha investito miliardi nel progetto, non voleva fare. Infatti, la noce brasiliana è nota per la sua forte potenzialità allergenica, che significa che molte persone sono allergiche alla noce brasiliana. Non è poi difficile raccogliere una collezione di campioni di sangue di questi soggetti, estrarne il siero e farci un test allergologico con la soia manipolata da Pioneer. In breve, ci si è accorti che persone allergiche alla noce brasiliana, ma non alla soia normale, erano allergiche anche alla soia manipolata della Pioneer, la cui commercializzazione è stata bloccata per un pelo. Senza questi esperimenti, abbiamo tutti rischiato di mangiare qualcosa di pericoloso.
  • 26. OGM SICUREZZA 1. Non esiste nessun OGM commercializzato che contenga l’allergene 2. L’allergenicità dell’albumina 2S è una proprietà della proteina nativa, non un effetto della modificazione genetica
  • 27. OGM SICUREZZA •L’EPRESSIONE DI UNA PROTEINA, L’α-AMILASI INHIBITOR I, NORMALMENTE PRESENTE NEL FAGIOLO IN UN DIVERSO ORGANISMO (PISELLO) DETERMINA NEI TOPI EVENTI INFIAMMATORI SEVERI. SOSTANZIALE EQUIVALENZA???
  • 28. •L’EPRESSIONE DI UNA PROTEINA, L’ α-AMILASI INHIBITOR I, NORMALMENTE PRESENTE NEL FAGIOLO IN UN DIVERSO ORGANISMO (PISELLO) DETERMINA NEI TOPI EVENTI INFIAMMATORI SEVERI.
  • 29. La privatizzazione della vita: brevetti e OGM • Per brevettare un’invenzione è necessario che risponda almeno a tre requisiti principali: • 1. deve essere il frutto dell’inventiva; • 2. deve poter essere prodotta a livello industriale; • 3. deve rappresentare una novità
  • 30. La privatizzazione della vita: brevetti e OGM • La necessità delle aziende biotech di tutelare i propri interessi economici e garantirsi dei ritorni remunerativi, ha portato all’estensione del concetto di brevettabilità anche agli organismi viventi o parti dei essi, come singoli geni o intere sequenze di DNA
  • 31. La privatizzazione della vita: brevetti e OGM • Le aziende biotecnologiche in questo modo si sono garantite non solo i diritti brevettuali sulla tecnica utilizzata per raggiungere un determinato prodotto transgenico, fattore che rappresenta la vera invenzione, quanto la proprietà di ogni individuo che presenti quelle caratteristiche.
  • 32. Convenzione Europea dei Brevetti (EPC) • Vieta il brevetto alle varietà di piante ed animali (Art.53b EPC); nonostante ciò, sin dai primi anni '90, l'EPO ha iniziato a concedere brevetti per piante ed animali • Nel 1995, dopo la vittoria di un ricorso di Greenpeace contro la concessione di un brevetto a piante geneticamente modificate, l'EPO cessò temporaneamente di riconoscere i diritti di proprietà intellettuali su organismi viventi
  • 33. Direttiva CE/44/98 (invenzioni biotecnologiche) • Nel ’98 la Commissione Europea, ha emanato una Direttiva che riconosceva l’estensione del concetto di invenzione anche agli organismi viventi ottenuti da tecniche biotecnologiche • Anche se la Direttiva europea sui brevetti non è vincolante per l'EPO, nel 1999 il suo Consiglio d’Amministrazione (CdA) ha deciso di attuarne i principi riprendendo a rilasciare brevetti sugli organismi viventi
  • 34. PIRATI DEL DNA • La possibilità concessa alle aziende private, istituzioni pubbliche ed università di potersi impossessare di materiale genetico ha avviato una corsa all’identificazione di nuovi geni o sequenze geniche da brevettare • La biopirateria non è molto diversa dall’invasione dei paesi colonizzatori nelle zone ricche di giacimenti di minerali
  • 35. I PIRATI DEL DNA • Molto spesso le aziende biotech hanno brevettato geni i porzioni di DNA di piante, funghi, licheni o animali di cui le popolazioni indigene usano da secoli, o millenni, i prodotti • L’esercito statunitense detiene il brevetto di una pianta delle Isola Samoa da sempre usata come essenza medicinale dagli abitanti del luogo
  • 36. I PIRATI DEL DNA • Il National Cancer Institute statunitense da solo ha raccolto e analizzato il patrimonio genetico di oltre 50.000 piante ed animali provenienti da circa 30 paesi • In almeno 62 brevetti concessi si possono ravvisare atti di biopirateria e circa 132 riguardano specie vegetali endemiche di paesi in via di sviluppo tra cui 68 tipi di mais, 17 di patate, 25 di soia e 22 di grano
  • 37. I PIRATI DEL DNA • Il 90% della diversità biologica si trova in paesi via di sviluppo mentre il 97% dei brevetti sono già in possesso di aziende del mondo industrializzato • In Europa, l'EPO di Monaco ha già concesso oltre 300 brevetti su geni umani, circa 12 su animali e circa 100 su piante
  • 38. I PIRATI DEL DNA • Le richieste in attesa di essere liquidate dall‘EPO sono circa 15.000 per i prodotti transgenici, oltre 2000 per geni umani, 600 per animali e circa 1.500 per varietà di piante • Ogni mese l’EPO riceve di media circa 40 nuove richieste di brevetti su animali e/o piante
  • 39. I PIRATI DEL DNA • la Myriad Genetics, dello stato dello Utah, ha acquisito i diritti intellettuali di due geni umani, il BRCA1 ed il BRCA2 • Per quest’ultimo la Myriad ha presentato domanda di brevetto alcune ore prima che la scoperta del gene venisse pubblicata sulla rivista Nature dai ricercatori che ancora ne rivendicano la primogenitura
  • 40. I PIRATI DEL DNA • La Myriad ha già inviato lettere a molti laboratori ordinando di interrompere l’uso diagnostico dei due geni in assenza del pagamento dei diritti brevettuali • in Europa ha spinto 17 istituti di ricerca francesi hanno fatto ricorso contro l’EPO di Monaco
  • 41. I PIRATI DEL DNA • la concessione del monopolio d’uso dei due geni alla Myriad porterà al raddoppio dei costi dei test diagnostici rispetto a quanto operato normalmente nelle strutture pubbliche
  • 42. BREVETTABILITA’ E BIOETICA • Anche se la Direttiva 44/98 prevede l'esclusione della brevettabilità del corpo umano o anche di suoi singoli elementi, compresa la sequenza di geni totale o parziale (art.5 comma 1), questo limite decade se riguarda un elemento isolato del corpo attraverso un procedimento tecnico • Ciò rende di fatto inapplicabile l'esenzione dell'uomo, o parti di esso, dai processi di brevettazione
  • 43. TEST GENETICI Gli organizzatori lavorano sul sicuro perché essere “predittivi” è facile e non comporta rischi. L’eventuale errore di “previsione” si avvererà, eventualmente, tra 10, 20 o 30 anni…
  • 44. TEST GENETICI TEST PREDITTIVI DI SUSCETTIBILITÀ GENETICA - consentono l'individuazione di genotipi che - in seguito all'esposizione a fattori ambientali favorenti, oppure in seguito ad altri fattori genetici scatenanti - comportano un rischio più grande di sviluppare una determinata patologia. 1. Il test predittivo non “prevede”, identifica dei fattori di rischio. 2. Il test predittivo è mirato alla prevenzione precoce. 3. Il test predittivo ha l’obiettivo di scongiurare l’insorgere delle patologie e dei danni derivanti da varianti genetiche sfavorevoli.
  • 45. QUANTO INFLUISCE LA VARIABILITÁ GENETICA? EFFETTO EFFETTO MONOGENICO POLIGENICO NUMERO DI GENI FATTORI AMBIENTALI L’INFLUENZA DELLA VARIABILITÁ GENETICA SUI PROCESSI METABOLICI DIPENDE DA COMPLESSE INTERAZIONI GENOMA-AMBIENTE
  • 47. INFORMAZIONE CORRETTA? "Ammalarsi di cancro ai polmoni e non aver mai toccato una sigaretta: è possibile. Ma c’è una spiegazione genetica. La «colpa» sarebbe di un gene, il «GPC5». Gli scienziati ritengono che una scarsa attività di questo gene sia responsabile della patologia."
  • 48. Se leggiamo la frase che ho riportato all’inizio la cosa che se ne ricava è che il gene GPC5 sia il responsabile del cancro al polmone nei non fumatori. Quindi viene da pensare la variane genetica che determina una riduzione dell’attività del gene sia responsabile della malattia. Abbiamo finalmente trovato il colpevole!!! Ma è proprio così? Purtroppo no.
  • 49. “44 top candidate SNPs were identified that might alter the risk of lung cancer in never smokers. rs2352028 at chromosome 13q31.3 was subsequently replicated with an additive genetic model in the four independent studies, with a combined odds ratio of 1·46 (95% CI 1·26—1·70, p=5·94×10−6). A cis eQTL analysis showed there was a strong correlation between genotypes of the replicated SNPs and the transcription level of the gene GPC5 in normal lung tissues (p=1·96×10−4), with the high-risk allele linked with lower expression. Additionally, the transcription level of GPC5 in normal lung tissue was twice that detected in matched lung adenocarcinoma tissue (p=6·75×10−11).” Quindi, tradotto per i non addetti ai lavori, una scarsa attività del gene, legata alla presenza di una variante genetica presente nei colpiti dalla malattia (rs2352028) determina un “odds ratio” di 1.46. L’odds ratio (OD) è una misura del rischio associato ad una determinata condizione. Senza entrare nei particolari dell’analisi statistica possiamo approssimare il risultato (statisticamente non è corretto ma seguite il filo logico) come un aumento, per i portatori della variante sfavorevole, del 46% del rischio di contrarre la malattia rispetto ai non portatori. E’ molto o poco?
  • 50. Se andiamo a vedere i numeri scopriamo che la ricerca ha individuato la presenza della variante sfavorevole nel 32% dei malati. Già da questo si deduce che per il 68% dei non- fumatori che sviluppano il tumore (quindi i 2/3) al polmone il gene GPC5 non è responsabile o coinvolto. Inoltre il 26% dei controlli, cioè di non fumatori che non presentano la malattia è portatore della variante sfavorevole del gene. Quindi portare la variante che riduce l’attività del gene non comporta obbligatoriamente lo sviluppo del tumore. Cosa si deduce da questo? Che il gene GPC5 è un fattore di rischio per lo sviluppo del tumore al polmone nei non fumatori, ma che non è “il responsabile” della patologia, o perlomeno non è il solo responsabile.
  • 51.
  • 52. Il principale protagonista del progetto genoma, ma anche per essere un uomo capace di unire grandi doti di ricercatore ad altrettanto grandi capacità imprenditoriali e comunicative. Una sua frase, ormai divenuta leggenda, ci svela immediatamente qual è la caratura del personaggio, alla domanda di un giornalista che gli chiedeva se con questa scoperta volesse giocare a fare Dio la risposta è stata: “…io non sto affatto giocando!”.
  • 53. ROMA - È stata costruita in laboratorio la prima cellula artificiale, controllata da un Dna sintetico e in grado di dividersi e moltiplicarsi proprio come qualsiasi altra cellula vivente. Il risultato, pubblicato su Science, è stato ottenuto negli Stati Uniti, nell'istituto di Craig Venter. Si tratta di una svolta epocale nella ricerca. La prima cosa che è necessario puntualizzare è che non è stata creata nessuna cellula ne tantomeno una nuova forma di vita. In sintesi è stato creato artificialmente il DNA di un batterio (Mycoplasma mycoides) copiandolo dall’originale. Questo DNA inserito in una cellula batterica di Mycoplasma mycoides ricevente (non artificiale) ha dimostrato di poter funzionare correttamente, consentendo al batterio di replicarsi.
  • 54. La novità della ricerca ce la spiega lo stesso Venter nell’articolo: “The demonstration that our synthetic genome gives rise to transplants with the characteristics of M. mycoides cells implies that the DNA sequence upon which it is based is accurate enough to specify a living cell with the appropriate properties”. In poche parole per la prima volta si è riusciti a copiare ed assemblare un genoma intero, e la copia effettuata ha dimostrato di essere abbastanza accurata da poter funzionare all’interno di una cellula vivente.
  • 55. PER UN’INFORMAZIONE OBIETTIVA 1. FARE RIFERIMENTO AI FATTI PRIMA CHE ALLE OPINIONI 2. CAPIRE, PRIMA DI GIUDICARE 3. PLURALITA’ DELLE FONTI DI INFORMAZIONE
  • 56. ….MA NATURALMENTE VERIFICATE VOI STESSI QUELLO CHE VI HO DETTO........USATE IL METODO SPERIMENTALE!!!!