Verso la rigenerazione urbana dei centri storici nei comuni minori: Reframe workgroup, Sassano (SA) 18_01_14
1. AREE INTERNE, COMUNI MINORI, PIANIFICAZIONE URBANISTICA
E CENTRI STORICI: STRUMENTI PER LA RIGENERAZIONE URBANA
IX Legislatura – Consiglio Regionale della Campania
Proposta di Legge “Modifiche alla legge regionale 18 ottobre
2002, n. 26 (Norme ed incentivi per la valorizzazione dei centri
storici della Campania e per la catalogazione dei beni ambientali
di qualità paesistica. Modifiche alla legge regionale 19 febbraio
1996, n. 13)” - Reg. Gen. n. 478.
ad iniziativa dei consiglieri Pica, D’Amelio e Abbate
Depositata in data 11 settembre 2013
arch. Francesco Ruocco
arch. Franca Maria Bello
arch. Massimiliano Ruggiero
2. Verso la rigenerazione urbana dei centri storici: proposta di legge regionale in Campania n.478 dell’11.09.2013 (on.li Pica, D’Amelio, Abbate) 02/35
una definizione
Con il termine RIGENERAZIONE
URBANA si può intendere un processo
e/o una politica di governo del territorio,
attivati o supportati da processi
partecipativi e di partenariato
pubblico/privato, con oggetto il
patrimonio edilizio ed urbanistico
esistente, finalizzati a garantire la
permanenza, il ripristino o il
rinnovamento delle condizioni di vitalità
e sostenibilità socio-economica, culturale
ed ambientale, di qualità urbana,
funzionale e prestazionale, in particolare
in termini di dotazione di attrezzature,
servizi e infrastrutture, di risparmio
energetico e sicurezza dalla vulnerabilità
sismica ed idrogeologica.
processo/politica
partecipazione e
partenariato pubb/priv
patrimonio edilizio ed
urbanistico esistente
permanenza, ripristino
o rinnovamento di
condizioni
vitalità/sostenibilità
qualità urbana,
funzionale e
prestazionale
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due deduzioni
La rigenerazione urbana, attraverso azioni materiali ed immateriali,
mira all’ottimizzazione del consumo di suolo, comprendendo interventi
di completamento ed anche di trasformazione urbana qualora
correlati con gli interventi di recupero e riqualificazione del
patrimonio esistente e prioritariamente del centro storico e delle aree
urbane dismesse. Gli incentivi o la correlazione tra interventi possono
tradursi nel ricorso a misure premiali composte (oneri concessori,
consistenze volumetriche e di superficie, destinazioni d’uso, oneri fiscali e
finanziari).
Nel centro storico la politica di rigenerazione urbana si traduce nella
combinazione opportuna delle categorie di intervento della
manutenzione ordinaria e straordinaria, del restauro e del risanamento
conservativo, della ristrutturazione edilizia ed urbanistica, nella
compatibilità con il quadro generale delle tutele, con l’obiettivo della
valorizzazione del patrimonio culturale, della fruizione compatibile, del
riuso prioritario e della messa a norma del patrimonio edilizio esistente,
della rivitalizzazione urbana, culturale e socio-economica (effetto città
ed effetto comunità).
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Aree Interne
necessità di specificare l’Opzione Strategica
d’Intervento «Aree Interne» in vista
dell’Accordo di Partenariato per la nuova
Programmazione dei Fondi Com. 2014-2020
Pianificazione
Urbanistica e Territoriale
supportare il processo di pianificazione
urbanistica e territoriale degli enti locali,
nell’ambito della stagione in corso attivata
dalla Lr 16/2004 e dal Regolamento 5/2011,
anche attraverso politiche e strumenti dedicati
ai comuni minori, configuranti l’armatura
diffusa e policentrica delle Aree Interne
Rigenerazione Urbana
rilancio e qualificazione del settore edile
attraverso la messa a norma e qualificazione
dei sistemi urbani con priorità al recupero,
riuso e rivitalizzazione del patrimonio edilizio
esistente focus sui centri storici
Proposta di integrazione
normativa alla Legge
Regionale n° 26/2002
Art. 5 bis – Strumenti per la
rigenerazione urbana dei
centri storici
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STRATEGIA DELLA COMMISSIONE EUROPEA 2014-2020:
PER UNA CRESCITA INTELLIGENTE, SOSTENIBILE E SOLIDALE
ITALIA - Bozza avanzata di
Accordo di Partenariato 09.12.2013
Tre opzioni strategiche
in corso di specificazione:
Città, Mezzogiorno e Aree Interne
CONCENTRAZIONE
TEMATICA:
11 OBIETTIVI
TEMATICI
LA DIMENSIONE
URBANA
COME MOTORE
DELLO SVILUPPO
5 OBIETTIVI PER EUROPA 2020
1. Occupazione
2. Ricerca e Sviluppo
3. Cambiamenti Climatici e Sostenibilità Energetica
4. Istruzione
5. Lotta alla povertà e all'emarginazione
1) rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l'innovazione;
2) migliorare l'accesso alle tecnologie dell'informazione e della comunicazione, nonché l'impiego e la qualità delle medesime;
3) promuovere la competitività delle piccole e medie imprese, il settore agricolo e il settore della pesca e dell'acquacoltura;
4) sostenere la transizione verso un'economia a basse emissioni di carbonio in tutti i settori;
5) promuovere l'adattamento al cambiamento climatico, la prevenzione e la gestione dei rischi;
6) tutelare l'ambiente e promuovere l'uso efficiente delle risorse;
7) promuovere sistemi di trasporto sostenibili ed eliminare le strozzature nelle principali infrastrutture di rete;
8) promuovere l'occupazione e sostenere la mobilità dei lavoratori;
9) promuovere l'inclusione sociale e combattere la povertà;
10) investire nelle competenze, nell'istruzione e nell'apprendimento permanente;
11) rafforzare la capacità istituzionale e promuovere un'amministrazione pubblica efficiente
PON 10+4 Città metropolitane (AgUrb)
POR sulle città medie (AgUrb)
Strategia nazionale e programmi
specifici per il rilancio delle Aree
Interne: PRESIDIO<>SVILUPPO
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QUALE RILANCIO PER LE AREE INTERNE?
2. Classificazione comuni 3. Variazione % pop 1971-2011
Poli di attrazione inter-comunali
Aree di cintura (t < 20’)
Aree intermedie (20’ < t < 40’)
Aree periferiche (40’ < t < 75’)
Aree ultra-periferiche (t > 75’)
Autostrade
Aree
Interne
60% St
e ¼ pop
Poli di attrazione urbani
1. Criterio di classificazione del territorio in funzione della distanza dai centri di
offerta di servizi essenziali (istruzione, sanità, mobilità)
le Aree Interne
come Questione
Nazionale,
ma anche come
Questione
Urbana
attenzione
ad assumere
una cultura
storica! Es. Pr80
Perfezionamento dell’area-progetto attraverso
strumenti di Sviluppo Locale Partecipativo
(SLOP/CLLD) nella forma di Piano di Azione, basato
sull’integrazione tematica:
AMBITI TEMATICI
- Sviluppo e innovazione delle filiere e dei sistemi produttivi locali;
- Sviluppo della filiera dell’ energia rinnovabile;
- Turismo sostenibile;
- Cura e tutela del paesaggio, dell’uso del suolo e della biodiversità;
- Valorizzazione di beni culturali e patrimonio artistico legato al territorio;
- Accesso ai servizi pubblici essenziali;
- Inclusione sociale di specifici gruppi svantaggiati e/o marginali;
- Legalità e promozione sociale nelle aree ad alta esclusione sociale ;
- Riqualificazione urbana con la creazione di servizi e spazi inclusivi per la comunità;
- Reti e comunità intelligenti;
- Diversificazione economica e sociale connessa ai mutamenti nel settore della pesca
Rafforzare la competitività e superare il deficit di cittadinanza
e inclusione nelle Aree Interne
INVERTIRE IL TREND DEMOGRAFICO
5 obiettivi-intermedi:
1. aumento del benessere della popolazione locale;
2. aumento della domanda locale di lavoro (e dell’occupazione);
3. aumento del grado di utilizzo del capitale territoriale;
4. riduzione dei costi sociali della de-antropizzazione;
5. rafforzamento dei fattori di sviluppo locale.
2 classi di azione:
I – Adeguamento della quantità/qualità dei servizi essenziali
II – Progetti di sviluppo locale per attivare nuova domanda a partire da
5 fattori latenti di sviluppo:
a) Tutela del Territorio e Comunità Locali;
b) Valorizzazione delle risorse naturali, culturali e turismo sostenibile;
c) Sistemi Agro-Alimentari e Sviluppo Locale;
d) Risparmio energetico e filiere locali di energia rinnovabile;
e) Saper fare e artigianato.
Aree-progetto, Progetto d’Area in APQ, Federazione tra
progetti e Progetto Pilota 2014 per ciascuna regione
7. Verso la rigenerazione urbana dei centri storici: proposta di legge regionale in Campania n.478 dell’11.09.2013 (on.li Pica, D’Amelio, Abbate) 07/35
ATTIVARE I NODI
DELLA RETE
La pianificazione urbanistica
nei comuni della
Regione Campania:
Lr 16/2004, Reg. Att. 5/2011,
approvare il PUC entro 36
mesi dall’approvazione
del PTCP!
AGIRE PER RETI TERRITORIALI
Componente strutturale o Piano Strutturale: coltivare l’azione associata e la
rete sovralocale per introdurre o garantire fattori aggreganti, es. attrezzature di
livello sovracomunale: rapporto tra il Piano Strutturale del PUC e del PTCP.
ATTIVARE I NODI DELLA RETE
Componente programmatico-operativa o Piano Operativo: disciplinare
l’uso del suolo per parti prioritarie e per un tempo determinato: si evidenzia la
priorità di rivitalizzare i centri storici dei comuni minori attraverso politiche di
rigenerazione urbana. Superare l’isolamento della «zona A», ricercando la
correlazione funzionale ed urbanistica tra il centro storico, le aree di margine ed il
resto del territorio comunale. Promuovere forme di premialità composte e
coinvolgere gli operatori privati.
(ISTAT, 2011)
Quale PUC per i
comuni minori,
x esempio, con
meno di 15.000
abitanti?
Agire per Reti : azioni associate per il policentrismo e per superare il comunitarismo chiuso
Attivare i Nodi della Rete : per garantire fattibilità e attuazione superando esiguità di risorse, puntando
alla specializzazione dei nodi nella rete nell’integrazione territoriale
Se il primo «presidio» è
la permanenza degli
abitanti, è necessaria
una politica urbana
per il rilancio delle Aree
Interne. Quale?
8. 1. In Italia si è costruito troppo e male: 29 mln di abitazioni al 2011 di cui 1/3 prima del 1945 e il 60%
degli edifici residenziali è ante 1972* (ante L.64/1974 prima normativa antisismica); il taglio degli alloggi
esistenti non risponde alla diminuzione crescente del numero dei componenti per famiglia; al 2011 si
stimano 8 milioni e mezzo di alloggi con 5 o più stanze** se almeno il 10% si suddividesse in due
alloggi si otterrebbero 850.000 alloggi senza consumare nuovo suolo e pari a circa la metà della
produzione nell’ultimo decennio.
2. Crisi socio-economica, stagnazione del mercato immobiliare, crisi della leve della rendita (valor. fondiaria)
come strumento di politica urbana, eccessivo consumo di suolo, abbandono dei centri storici e crisi dello
Small Business Rigenerazione vs Riqualificazione: necessità di intervento integrato urbanistico,
sociale, economico, ambientale e culturale.
3. In Campania 455.000 edifici sono stati costruiti prima del 1972*; nei territori campani ad elevato
rischio sismico si trovano 15.900 strutture produttive e 18.000 strutture ad uso commerciale esclusivo*.
4. In Campania l’82% dei Comuni è al di sotto di 15.000 abitanti, il 74% <10.000 ab, il 59% < 5.000 ab. Nei
comuni minori il centro storico assume un ruolo generalmente «dominante» nella vitalità socio-economica
è tuttavia necessaria la «messa a norma» dei centri storici a partire dalla riqualificazione
energetica ed antisismica del patrimonio edilizio.
5. Necessità di passare dal singolo immobile al concetto di ambito o aggregato edilizio (nel caso di
bonus del 50% per interventi di messa in sicurezza statica ed antisismica degli edifici, gli interventi devono
riferirsi all’intero edificio o a complessi di edifici collegati strutturalmente ovvero, qualora interessi
interventi nel centro storico, è necessario predisporre preliminarmente un «progetto unitario» di
intervento).
*Dati Rapporto Ance Cresme 2012 sullo Stato del Territorio
**stima su Censimento ISTAT 2001 (per il censimento 2011 il dato non è ancora disponibile)
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POLITICHE DI RIGENERAZIONE URBANA E CENTRI STORICI/1
9. POLITICHE DI RIGENERAZIONE URBANA E CENTRI STORICI/2
Verso la rigenerazione urbana dei centri storici: proposta di legge regionale in Campania n.478 dell’11.09.2013 (on.li Pica, D’Amelio, Abbate) 09/35
Unità edilizie, isolati, ambiti, borghi
sostenibili: l’ottimizzazione degli
interventi per la riqualificazione
energetica in chiave bioclimatica
- Abbattimento dei costi di intervento.
- Analisi delle criticità e potenzialità
bioclimatiche del tessuto storico ai
fini della «manutenzione attiva».
- Le relazioni insediative, tipologiche,
morfologiche, orografiche e
percettive ( HUL) come esito del
controllo climatico e microclimatico
storico: il rapporto tra spazi aperti
e spazi edificati connota la storicità
dei luoghi e delle relazioni.
- Dalla casa energeticamente efficiente
al borgo ecosostenibile.Monica Cirasa (2011), Recupero degli spazi aperti di
relazione nei centri storici minori, Gangemi Editore Roma
10. Unità edilizie/strutturali, aggregati, ambiti: integrare
conoscenze strutturali ed urbanistiche per una
politica di prevenzione sismica attiva.
- La valorizzazione comporta esposizione sismica maggiore
per persone e funzioni e, dunque, è da integrare con il
conseguimento di livelli di sicurezza appropriati: con la
categoria della prevenzione, le politiche integrate di
recupero (equilibrio tra usi e valori) si perfezionano
secondo equilibri nuovi tra sicurezza e fattibilità.
- Dall’organismo edilizio al centro storico «esteso» o
insediamento storico coerenza con l’approccio del
«Paesaggio urbano storico».
- La necessità dell’approfondimento delle Norme Tecniche
delle Costruzioni alla scala urbanistica: la «vulnerabilità
sismica urbana» come esito di una lettura sistemica ed
integrata per la prevenzione.
(Gruppo di lavoro istituito presso il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, «Studio
propedeutico all’elaborazione di strumenti di indirizzo per l’applicazione della normativa
sismica agli insediamenti storici», 20.04.2012)
POLITICHE DI RIGENERAZIONE URBANA E CENTRI STORICI/3
Verso la rigenerazione urbana dei centri storici: proposta di legge regionale in Campania n.478 dell’11.09.2013 (on.li Pica, D’Amelio, Abbate) 10/35
Esempio di aggregato edilizio
(Prof. Faccio – IUAV Venezia,
Corso di Consolidamento degli Edifici Storici 2012-2013)
11. POLITICHE DI RIGENERAZIONE URBANA E CENTRI STORICI/4.1
Verso la rigenerazione urbana dei centri storici: proposta di legge regionale in Campania n.478 dell’11.09.2013 (on.li Pica, D’Amelio, Abbate) 11/35
1. Definizione «centro storico» Lr 26/2002
2. Evoluzione del concetto di «centro storico»
3. Dal «centro storico» al «Paesaggio Urbano Storico»
4. Il Codice dei BB.CC. e del Paesaggio, DLgs. 42/2004 e s.m.i.
5. La legge regionale della Campania n°3 del 19 Febbraio 1996 e s.m.i.
6. La legge regionale della Campania n°26 del 18 Ottobre 2002 e s.m.i.
7. La legge regionale della Campania n°16 del 22 Dicembre 2004 e s.m.i.
8. La legge regionale della Campania n°19 del 28 Dicembre 2009 e s.m.i.
9. La legge regionale della Campania n°17 del 24 Novembre 2001 e s.m.i.
10. DGR n°792 del 21 Dicembre 2012 della Regione Campania
11.La legge regionale dell’Umbria n°12 del 10 Luglio 2008 e s.m.i.
12.La legge regionale dell’Umbria n°12 del 21 Giugno 2013
13. La legge regionale dell’Emilia Romagna n°19 del 3 Luglio 1998 e s.m.i.
14. La legge regionale dell’Emilia Romagna n°20 del 24 Marzo 2000 e s.m.i.
15. La legge regionale dell’Emilia Romagna n°16 del 21 Dicembre 2012 e s.m.i.
16. La legge regionale della Puglia n°21 del 29 Luglio 2008 e s.m.i.
17. Norme tecniche di attuazione del Piano del PNCVDA
18.Norme tecniche di attuazione del PTCP della Provincia di Salerno 2012
12. Verso la rigenerazione urbana dei centri storici: proposta di legge regionale in Campania n.478 dell’11.09.2013 (on.li Pica, D’Amelio, Abbate) 12/35
POLITICHE DI RIGENERAZIONE URBANA E CENTRI STORICI/4.2
«Norme per i centri storici», obiettivi:
a) Permanenza residenti ed operatori economici;
b) Recupero/riqualificazione del patrimonio pubblico e
privato;
c) Tutela delle emergenze storico-artistiche e culturali;
d) Riqualificazione degli spazi inedificati pub/priv anche
con l’inserimento di opere d’arte;
e) Riduzione vulnerabilità edilizia sismica e vulnerabilità
urbana;
f) Riqualificare la fruibilità degli spazi sia per la mobilità
urbana che per abbattere le barriere architettoniche;
g) Riqualificazione e adeguamento impiantistico per la
sicurezza e la sostenibilità energetico-ambientale;
h) Sicurezza urbana con sistemi attivi e passivi;
i) Mantenimento e valorizzazione di attività produttive,
sociali, ricreative e di servizio alle persone/imprese
nel centro storico;
j) Tutela e valorizzazione paesaggistica (luce,
prospettive, visuali);
k) Miglioramento della fruibilità dei Beni Culturali;
l) Realizzare percorsi culturali e museali in partnerariato
con le attività/locali storici per l’autosostentamento
totale/parziale;
m) Realizzare rete di punti informativi supportati da
tecnologie informatiche, telematiche, satellitari.
Misure incentivanti le attività
economiche, produttive di beni e servizi,
anche in forma multisettoriale,
all’interno del centro storico e delle aree
di rivitalizzazione prioritaria.
interventi
nei centri storici ed ambiti di
rivitalizzazione prioritaria ARP
I Comuni predispongono il QSV
Quadro Strategico di
Valorizzazione (anche in forma
intercomunale e partecipata, secondo
convenzioni, accordi, intese e contratti)
che definisce per il centro storico:
- Aspetti strategici
- Aspetti urbanistici
- Aspetti normativo-amministrativi
- Aspetti economico-finanziari
- Aspetti di promozione socio-
economica, commerciale e
formativa
- Aspetti gestionali
Il centro storico nella Lr 12/2008 e s.m.i. della Regione Umbria
13. Verso la rigenerazione urbana dei centri storici: proposta di legge regionale in Campania n.478 dell’11.09.2013 (on.li Pica, D’Amelio, Abbate) 13/35
POLITICHE DI RIGENERAZIONE URBANA E CENTRI STORICI/4.3
Misure per servizi e
infrastrutture nel
centro storico
LR 12/2008 della Regione Umbria: gli ambiti di rivitalizzazione prioritaria ARP sono «aree, delimitate dai Comuni,
prevalentemente all’interno dei centri storici, che presentano caratteri di degrado edilizio, urbanistico,
ambientale, economico, sociale e funzionale e pertanto costituiscono luoghi prioritari da rivitalizzare»
8 indicatori di degrado edilizio, urbanistico,
ambientale, sociale, economico e funzionale
Del.G.R. n.584/2010
Il Comune, in coerenza con
l’eventuale QSV, può
perimetrare e disciplinare ARP
I privati proprietari interessati
dall’ARP, previa predisposizione
e approvazione di Piano
Attuativo o Programma
Urbano Complesso (minimo
500mq di SUC) che permetta
di perseguire almeno 3 degli
obiettivi, possono usufruire di
diritti edificatori premiali
per gli interventi di restauro,
risanamento conservativo,
ristrutturazione edilizia ed
urbanistica, qualora i relativi
costi rappresentino almeno
l’80% del totale dei costi degli
interventi previsti nel Piano o
Programma, nonché per
infrastrutture e dotazioni
extrastandard
I diritti edificatori premiali possono
utilizzarsi, entro limiti definiti, per interventi
di nuova costruzione e/o ampliamento di
edifici esistenti in zto del tipo B, C, D, F
(standard per ERP) correlate agli ARP (o
interne all’ARP ma esterne al centro storico
nel caso di ampliamenti)
la Superficie Utile Coperta SUC
premiale corrisponde al rapporto tra max
50% del costo totale di intervento calcolato
su Prezziario regionale (interventi di
recupero + eventuali infrastrutture e
dotazioni extrastandard + demolizioni di
manufatti per migliorare fruibilità spazi
urbani) e l’80% del costo totale a mq di
nuova ERP stabilito da Delibera Regionale.
Con Lr 13/2009 (art.31) e DGR
n.1374/2009 si sono introdotti parametri
correttivi della modalità di calcolo della
premialità generata negli ARP
Misure premiali per
delocalizzare
volumetrie esito di
demolizione parziale o
totale nel centro storico
I privati non interessati da
ARP possono agire con
intervento diretto o indiretto
tramite consorzi (75%)
Agevolazioni sul
contributo di
costruzione (per
esempio negli ARP non
dovuto per interventi
di recupero a fini
residenziali)
X
14. Verso la rigenerazione urbana dei centri storici: proposta di legge regionale in Campania n.478 dell’11.09.2013 (on.li Pica, D’Amelio, Abbate) 14/35
POLITICHE DI RIGENERAZIONE URBANA E CENTRI STORICI/4.4
LR 12/2008 della Regione Umbria
parametri correttivi del calcolo della premialità edificatoria negli ARP in funzione della qualità dell’intervento:
A) SUC premiale convenzionale = 50% Costo totale Intervento / 80% Costo totale ERP
B) SUC corretta (art.31 Lr 13/2009) = A x (a + b + c + d + e + f)
a) classe dimensionale del centro storico:
1) coefficiente pari a 0,15 in caso di superficie territoriale del centro storico uguale
o superiore a 30 Ha.;
2) coefficiente pari a 0,25 in caso di superficie territoriale del centro storico uguale
o superiore a 14 Ha. e inferiore a 30 Ha.;
3) coefficiente pari a 0,35 in caso di superficie territoriale del centro storico
inferiore a 14 Ha.;
b) destinazione d’uso:
1) per la residenza e attività commerciali, somministrazione di cibi e bevande
nonché servizi culturali e museali coefficiente pari a 0,30;
2) per l’artigianato di servizio e le attività ricettive coefficiente pari a 0,20;
3) per le destinazioni diverse dai punti 1) e 2), coefficiente pari a 0,15;
c) presenza di parcheggi pertinenziali L. 122/1989
realizzati all’interno dell’ARP in proporzione alla SUC
dell’intervento:
1) coefficiente pari a 0,10 in caso di superficie del parcheggio inferiore a 1 mq.
ogni 3,30 mq. di SUC;
2) coefficiente pari a 0,25 in caso di superficie del parcheggio uguale o superiore a
1 mq. ogni 3,30 mq. di SUC;
3) coefficiente pari a 0,30 in caso di superficie del parcheggio superiore a 1 mq.
ogni 2,50 mq. di SUC;
d) classificazione dell’edificio oggetto di intervento in
base all’art. 3, comma 2 dell’allegato “A” alla D.G.R. n.
420 del 19 marzo 2007:
1) coefficiente pari a 0,20 per gli edifici ricadenti nella classe c), edilizia ordinaria
recente, totalmente alterata e priva di caratteri tradizionali;
2) coefficiente pari a 0,25 per gli edifici ricadenti nella classe b), edilizia ordinaria
tradizionale prevalentemente alterata;
3) coefficiente pari a 0,30 per gli edifici ricadenti nelle classi a), d) ed e),
concernenti, rispettivamente, edilizia ordinaria tradizionale prevalentemente
integra, edilizia speciale monumentale o atipica, edilizia storico produttiva;
e) scala dimensionale dell’intervento di cui al
comma 2 dell’art. 8 della l.r. 12/2008:
1) coefficiente pari a 0,20 nel caso di dimensione superiore al minimo
stabilito;
2) coefficiente pari a 0,25 nel caso di dimensione superiore al minimo stabilito
oltre il venti per cento e fino al cinquanta per cento;
3) coefficiente pari a 0,30 nel caso di dimensione superiore al minimo stabilito
di oltre il cinquanta per cento; “Per minimo stabilito si intendono le superfici
previste dalla legge ovvero quelle ridotte dal Consiglio comunale come
previsto al comma 2 dell’art. 8”.
f) valore massimo di mercato delle abitazioni civili
in stato di conservazione “normale” indicato per il
centro storico ovvero per la fascia o zona
interessati dall’intervento edilizio, secondo i valori
pubblicati dall’Osservatorio del mercato
immobiliare (OMI) dell’Agenzia del Territorio,
prima dell’approvazione del piano o programma
relativo all’intervento medesimo:
1) coefficiente di 0,20 nel caso di valore ricompreso tra quello massimo della
Regione rilevato nel centro storico e lo stesso ridotto del 30%;
2) coefficiente di 0,45 nel caso di valore ricompreso tra quello inferiore
rispetto ai valori massimi della Regione rilevati nel centro storico del
capoluogo comunale e lo stesso incrementato del 30%;
3) coefficiente di 0,30 nel caso di valore compreso tra i valori di
cui ai punti 1 e 2.
Min = 1 < fattore correttivo < Max = 2
15. Verso la rigenerazione urbana dei centri storici: proposta di legge regionale in Campania n.478 dell’11.09.2013 (on.li Pica, D’Amelio, Abbate) 15/35
POLITICHE DI RIGENERAZIONE URBANA E CENTRI STORICI/4.5
Comune di Corciano (PG), Dossier Preliminare:
prima definizione degli ARP
Il centro storico nella Lr 12/2008 e s.m.i. della Regione Umbria
Obiettivo: la rivitalizzazione del tessuto storico
attraverso la correlazione tra il recupero del patrimonio
edilizio esistente e la produzione del nuovo o il
completamento, con attenzione particolare alle aree
inedificate di margine del centro storico:
• ARP Aree di Rivitalizzazione Prioritaria
di cui agli artt. 7, 8, 9, 10
della Lr 12/2008 Regione UMBRIA
«Norme per i centri storici»:
misure premiali (diritti edificatori)
per il recupero e riuso degli immobili
del centro storico (zona A)
da realizzare in zone B, C, D e F.
• Strumento:
Programma Integrato
• Il riferimento delle misure premiali:
costo di intervento di recupero
• Indicatori di monitoraggio:
a) incremento della popolazione residente;
b) Apertura e stabilizzazione di nuove attività commerciali, artigianali,
turistico-ricettive con riferimento al saldo fra entrate e uscite dal mercato;
c) Andamento dei flussi turistici;
d) Livello di sicurezza raggiunto negli spazi pubblici o parti al pubblico
(andamento statistico dei reati).
Zone B-C-D-F
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Il centro storico nelle NTA del PTCP della Provincia di Salerno (2012)
(art. 91) Centri e nuclei storici: criteri d’uso
- Disciplina rigorosa ma premiale per la conservazione e valorizzazione del centro storico
- Ristrutturazione per riuso urbano compatibile degli impianti industriali dismessi, con quota
consistente di spazi pubblici e di uso pubblico a verde
- Programma Integrato di riqualificazione urbanistica, edilizia ed ambientale o Piano di recupero,
ad iniziativa comunale o privata. In assenza di detti strumenti attuativi non sono ammessi
interventi di ristrutturazione urbanistica ed edilizia.
- Per i piani di recupero o attuativi ad iniziativa privata che prevedano almeno l’80%
interventi di restauro e risanamento conservativo, per il riuso di edifici, o di isolati, di
superficie utile coperta superiore a 500 mq, ovvero a 1.000 mq nel caso di centri storici di
estensione territoriale maggiore di 1 ettaro, i Comuni potranno prevedere per i soggetti
che si attivano quantità edificatorie premiali, espresse in superficie utile coperta, il cui
valore convenzionale, calcolato sul costo a metro quadrato di superficie lorda
complessiva stabilito dalla Regione per gli interventi di nuova costruzione di edilizia
residenziale pubblica, non superi il 25% del costo delle opere attuate, asseverate dal
progettista, da utilizzare in aree edificabili in zona «B» o «C», in aggiunta a quelle già
previste dallo strumento urbanistico, stipulando apposite convenzioni con il Comune; le
quantità premiali devono poter essere utilizzate solo in seguito alla realizzazione degli interventi
previsti; al fine di ripristinare la tipologia originaria degli edifici oggetto di intervento potranno
altresì abbattersi le volumetrie o superfici utili coperte costituenti superfetazioni o
soprastrutture incongrue di epoca recente, non abusive, prive di valore storico, le cui
quantità potranno aggiungersi a quelle premiali con dimensioni non superiori a 2
volte quelle dei manufatti oggetto di demolizione.
POLITICHE DI RIGENERAZIONE URBANA E CENTRI STORICI/4.6
17. Verso la rigenerazione urbana dei centri storici: proposta di legge regionale in Campania n.478 dell’11.09.2013 (on.li Pica, D’Amelio, Abbate) 17/35
Il centro storico nelle NTA del PTCP della Provincia di Salerno (2012)
(art.92) Gli insediamenti recenti: criteri di identificazione nei PUC
Priorità alla riqualificazione dell’insediamento recente, configurante zona omogenea B
ai sensi del DM 1444/1968, rispetto all’introduzione di nuove zone omogenee del tipo
C, fino ad esaurire eventualmente il dimensionamento residenziale.
(art.119) Indirizzi localizzativi per l’insediamento di complessi per attività turistiche, sportive e
ricreative di interesse locale
I nuovi interventi turistico-ricettivi, nel rispetto delle prescrizioni sul
dimensionamento, dovranno essere localizzati nei centri storici, mediante il riutilizzo
di aree di edifici dismessi, anche di proprietà pubblica, e nelle zone «B» e «C»;
qualora tali zone non risultassero sufficienti, nelle zone agricole più prossime ad esse
ed anche nella fascia costiera con esclusione di quelle periurbane, di quelle di
maggiore protezione e di quelle per le quali non è prevista l’edificabilità dai vigenti
Piani Stralcio per l’Assetto Idrogeologico.
(art. 126) Standard per gli spazi pubblici ed altre dotazioni ad uso collettivo
Per i privati operatori che realizzano quote di standards pubblici è consentito
prevedere misure aggiuntive da interpretarsi quale «moneta urbanistica» da
utilizzarsi, con metodo perequativo, per possibili trasformazioni urbanistiche.
Nel Cilento il 24% del patrimonio non utilizzato dell’intera provincia di Salerno, corrispondente a
circa 3.600 alloggi non utilizzati. Complessivamente si prevedono circa 5.400 nuovi alloggi per l’intero
ambito (Calore, Alento, Mingardo, Bussento e Alburni Sud Est).
POLITICHE DI RIGENERAZIONE URBANA E CENTRI STORICI/4.7
18. Riferimento: D.D. n°265 del 26/09/2012 della Regione Campania, per cui il costo totale per interventi di
nuova edificazione di ERP è tra 820,00-1.254,60 €/mq di superficie complessiva es. 1.000,00 €/mq
Ipotesi: si realizzano lavori di recupero in centro storico per 1.000.000 euro
Parametro Art.91 NTA
del PTCP Salerno 2012
Art.9 della Lr 12/2008
della Regione Umbria
Ammissibilità ristrutturazione edilizia
e/o urbanistica nel recupero nel
centro storico
Max 20% degli interventi SI
Zona territoriale omogenea di
atterraggio della premialità
edificatoria
B, C B, C, D, F
Percentuale massima ammissibile
del costo totale dei lavori di
recupero nel centro storico
25% 50%
Costo totale massimo convenzionale
dei lavori di recupero di riferimento
nell’ipotesi assunta
250.0000 euro 500.000 euro
Riduzione sul costo totale per
interventi di nuova edificazione di
ERP, a base di riferimento
- 20%
Premialità edificatoria massima
riconosciuta e da traslare all’esterno
del centro storico
250.000/1.000=250 mq 500.000/(80% di 1.000)=625 mq
Verso la rigenerazione urbana dei centri storici: proposta di legge regionale in Campania n.478 dell’11.09.2013 (on.li Pica, D’Amelio, Abbate) 18/35
Confronto tra art. 91 NTA del PTCP Salerno e art. 9 Lr 12/2008 della Regione Umbria
19. CENTRO STORICO
Ambiti di
rigenerazione
urbana
AREE ESTERNE
Ambiti di
trasformazione
urbana
Misure premiali
in consistenze edificatorie
Contributi da fiscalità aggiuntiva
per interventi in ambiti esterni di trasformazione
es. Proposta di Legge n°70 del 15 Marzo 2013,
presentata alla Camera dei Deputati
Indice ordinario
Indice
aggiuntivo
Verso la rigenerazione urbana dei centri storici: proposta di legge regionale in Campania n.478 dell’11.09.2013 (on.li Pica, D’Amelio, Abbate) 19/35
POLITICHE DI RIGENERAZIONE URBANA E CENTRI STORICI/5.1
20. Verso la rigenerazione urbana dei centri storici: proposta di legge regionale in Campania n.478 dell’11.09.2013 (on.li Pica, D’Amelio, Abbate) 20/35
POLITICHE DI RIGENERAZIONE URBANA E CENTRI STORICI/5.2
Nel differenziale tra indice ordinario ed indice massimo si definiscono
consistenze edificatorie premiali riconoscibili all’operatore privato, ad esempio,
per interventi di recupero funzionale e/o restauro nel centro storico.
Indice MASSIMO
di edificabilità
per ambito
equivalente
Superficie
territoriale
Qualità prestazionale
dell’intervento
Trasferimento
di diritti edificatori
per premialità
Indice ORDINARIO
di edificabilità
(o Plafond)
per ambito equivalente
Incentivo alla qualità
dell’intervento
Premialità per
interventi di interesse
pubblico in altri luoghi
Edificabilità
a titolarità pubblica
Per politiche pubbliche
(es. edilizia sociale, pubblica,
convenzionata, …)
21. POLITICHE DI RIGENERAZIONE URBANA E CENTRI STORICI/6
Disegno di Legge
«Contenimento
del consumo di
suolo e riuso del
suolo edificato»
approvato in CdM
il 13.12.2013
1. il suolo è bene comune e risorsa non rinnovabile (art.1.1);
2. priorità al riuso ed alla rigenerazione (art.1.2) del suolo edificato
esistente, al netto di interventi pubblici e privati di trasformazione per i
quali vi è obbligo di adeguata motivazione;
3. con decreto si determina l’estensione massima di superficie agricola
consumabile sul territorio nazionale, articolando il limite per le varie
regioni ed ambiti secondo, tra l’altro, le previsioni del Piano paesaggistico
(art.3); nelle more del decreto (non oltre 3 anni) limitazioni agli interventi
di trasformazione ammissibili (art.9);
4. I comuni predispongono censimento ed elenco (art.4.1) delle aree ed
immobili già edificati, ma inutilizzabili e suscettibili di rigenerazione e tra
questi definiscono «aree suscettibili di prioritaria utilizzazione a fini
edificatori di rigenerazione urbana»;
5. Senza censimento ed elenco è vietata la realizzazione di nuove
trasformazioni pubbliche e private (art.4.3);
6. incentivi ai comuni, province e privati che procedono al recupero
prioritario di aree urbane dismesse e nuclei abitati rurali (art.6.1);
7. registro dei comuni che si mantengono al di sotto del limite ammissibile
nel consumo di suolo agricolo (art.7) compensazione territoriale????
8. oneri concessori e sanzioni vincolati prioritariamente alla
rigenerazione ed alle opere di urbanizzazione (art.8).
Verso la rigenerazione urbana dei centri storici: proposta di legge regionale in Campania n.478 dell’11.09.2013 (on.li Pica, D’Amelio, Abbate) 21/35
22. Lr 26/2002 «Norme ed incentivi per la valorizzazione dei centri storici della Campania e
per la catalogazione dei Beni Ambientali di qualità paesistica…»
conoscenza
CATALOGAZIONE DEL PATRIMONIO
strategia
PROGRAMMA DI VALORIZZAZIONE
attuazione
PROGRAMMA INTEGRATO DI
RIQUALIFICAZIONE
sistema di incentivi e contributi
Interventi di restauro, decoro, attintatura
PIANO DEL COLORE
PIANO DEL COLORE DELL’EDILIZIA STORICA
PROGRAMMA DI MANUTENZIONE
MANUALE DELLE TECNICHE
DI INTERVENTO E DEI MATERIALI
Nuovi temi
Riqualificazione energetica
Prevenzione antisismica
Nuovi scenari
Pianificazione urbanistica
e territoriale
Rigenerazione Urbana
e riduzione consumo di suolo
Nuove necessità
Superare l’isolamento
della «zona A»
Nuove prospettive
La Programmazione 2014-2020
per le Aree Interne
Proposta di integrazione
normativa alla Lr 26/2002
Verso la rigenerazione urbana dei centri storici: proposta di legge regionale in Campania n.478 dell’11.09.2013 (on.li Pica, D’Amelio, Abbate) 22/35
Per la Rigenerazione dei centri storici
come politica urbana prioritaria nei comuni minori
23. Correlare il centro storico al resto del territorio
per reintrodurre la storia, con le sue pietre e le sue relazioni, nel progetto di futuro
Giancarlo De Carlo, studi per il PRG di Urbino
Operazione Mercatale 1965-2005
«8. Il paesaggio storico urbano (HUL) è l’area urbana intesa come risultato di una stratificazione storica
di valori e caratteri culturali e naturali che vanno al di là della nozione di “centro storico” o “ensamble” sino a
includere il più ampio contesto urbano e la sua posizione (setting) geografica.
9. Questo più ampio contesto include in particolare la topografia, la geomorfologia, l’idrologia e le
caratteristiche naturali del sito; il suo ambiente costruito, sia storico che contemporaneo; le sue infrastrutture
sopra e sotto terra; i suoi spazi aperti e giardini, i suoi modelli di utilizzo del suolo (land use patterns) ed
organizzazione spaziale; percezioni e relazioni visive, così come tutti gli altri elementi della struttura urbana.
Esso include anche le pratiche e i valori sociali e culturali, i processi economici e le dimensioni intangibili del
patrimonio così come collegate a diversità e identità.»
(Raccomandazione Unesco, Parigi 2011)
Per gestire la città, occorre una cultura storica.
Verso la rigenerazione urbana dei centri storici: proposta di legge regionale in Campania n.478 dell’11.09.2013 (on.li Pica, D’Amelio, Abbate) 23/35
24. IX Legislatura – Consiglio Regionale della Campania
Proposta di Legge “Modifiche alla legge regionale 18 ottobre 2002, n. 26 (Norme ed incentivi
per la valorizzazione dei centri storici della Campania e per la catalogazione dei beni ambientali
di qualità paesistica. Modifiche alla legge regionale 19 febbraio 1996, n. 13)” - Reg. Gen. n. 478.
ad iniziativa dei consiglieri Pica, D’Amelio e Abbate
Depositata in data 11 settembre 2013
1. FINALITA’
2. OBIETTIVI
3. STRUMENTI
4. AMBITI DI RIGENERAZIONE
E PREMIALITA’
5. PROCEDURE DI EVIDENZA
PUBBLICA
6. GESTIONE
7. PROGRAMMAZIONE
Verso la rigenerazione urbana dei centri storici: proposta di legge regionale in Campania n.478 dell’11.09.2013 (on.li Pica, D’Amelio, Abbate) 24/35
25. ART.1
(Integrazione alla L.R. n.26 del 18 Ottobre 2002 “Norme ed
incentivi per la valorizzazione dei centri storici della Campania e
per la catalogazione dei Beni Ambientali di qualità paesistica.
Modifiche alla Legge Regionale 19 febbraio 1996 n.3”)
Dopo l’art. 5, aggiungere l’art. 5 bis:
Art.5 bis - Strumenti per la rigenerazione urbana dei
centri storici
1. Ai fini della rivitalizzazione e della messa a norma dei sistemi
urbani delle aree regionali soggette a fenomeni di
spopolamento, la Regione Campania promuove strumenti di
rigenerazione urbana dei centri storici dei comuni con
popolazione inferiore a 15.000 abitanti in sede di redazione del
piano urbanistico comunale PUC ai sensi della Legge regionale
n.16 del 22 Dicembre 2004 e del relativo Regolamento di
attuazione n.5 del 4 Agosto 2011, incentivando gli interventi di
recupero e riuso del patrimonio edilizio ed urbanistico esistente
del centro storico di cui al comma 1 dell’articolo 2, con la
finalità prioritaria di favorire la permanenza dei residenti e
delle attività socio-economiche, la vitalità urbana e culturale
per l’attrazione di nuovi residenti, e di contenere la dispersione
edilizia ed il consumo di suolo agricolo.
Integrazione alla Lr 26/02:
rigenerazione urbana
dei centri storici
Centri Storici come nodi
delle «Aree Interne» regionali
Riferimento:
Il Piano Urbanistico Comunale
PUC per i comuni con
popolazione inferiore a 15.000
abitanti
(82% in reg. Campania;
88% in prov. Salerno)
Finalità prioritaria:
vitalità urbana, culturale e socio-
economica del centro storico
Obiettivo prioritario:
Recupero e Riuso del
patrimonio edilizio esistente
Verso la rigenerazione urbana dei centri storici: proposta di legge regionale in Campania n.478 dell’11.09.2013 (on.li Pica, D’Amelio, Abbate) 25/35
26. 2. In coerenza con la componente strutturale del PUC o Piano
strutturale, nella definizione della componente programmatico-
operativa o Piano operativo, gli strumenti di rigenerazione urbana
sono mirati al recupero e alla riqualificazione degli insediamenti del
centro storico attraverso un sistema organico di interventi e per i
seguenti obiettivi:
a) prevenzione dal dissesto idrogeologico;
b) sicurezza antisismica e riduzione della vulnerabilità urbana;
c) risparmio ed efficientamento energetico del patrimonio edilizio e
qualificazione del microclima urbano, prioritariamente secondo
l’approccio bioclimatico;
d) tutela e valorizzazione del centro storico per la riconoscibilità della
struttura insediativa storica, la riappropriazione collettiva degli
spazi pubblici e identitari e la qualificazione degli elementi e
caratteri configuranti il paesaggio storico urbano;
e) riqualificazione paesaggistica con particolare riferimento agli spazi
edificati e inedificati tra il centro storico, l’immediato contesto
interagente ed il resto del territorio comunale, anche
promuovendo forme di agricoltura urbana attraverso il ripristino
degli orti o l’introduzione di nuovi spazi coltivati ad orto sociale;
f) qualificazione della dotazione urbana di infrastrutture ed
attrezzature pubbliche e di interesse pubblico, prioritariamente dei
servizi socio-assistenziali, dell’istruzione e della formazione
professionale, anche in forma di centro multifunzionale, nonché
adeguamento delle opere di urbanizzazione primaria e secondaria;
La rigenerazione urbana
nella componente
programmatico-
operativa dei PUC
(Piano Operativo)
O B I E T T I V I
Verso la rigenerazione urbana dei centri storici: proposta di legge regionale in Campania n.478 dell’11.09.2013 (on.li Pica, D’Amelio, Abbate) 26/35
27. g) qualificazione in chiave sostenibile degli spazi e delle infrastrutture
della mobilità ed abbattimento delle barriere architettoniche;
h) sicurezza urbana;
i) ripristino ambientale e riduzione della produzione di rifiuti solidi
urbani;
j) contenimento dei consumi idrici ed incremento della permeabilità dei
suoli;
k) rispetto dei requisiti di isolamento acustico ed igienico-sanitari degli
abitati e dei locali di abitazione e di lavoro, nonché di requisiti
relativi alla sicurezza degli impianti ed alla prevenzione degli incendi;
l) rafforzamento della vitalità sociale ed economica del centro storico,
anche con riferimento ad attività produttive di beni e servizi in forma
multisettoriale e nuove forme di ricettività extralberghiera quali
l’albergo diffuso, di cui all’articolo 8 bis della legge regionale n.17 del
24 Novembre 2001 ovvero attraverso la predisposizione di spazi
dedicati a forme di lavoro in cogestione e condivisione (co-working),
ovvero ancora attraverso l’attivazione di un Centro Commerciale
Naturale di cui all’articolo 3 comma 3 della legge regionale n.1 del 19
Gennaio 2009;
m) qualificazione degli spazi urbani e delle relazioni sociali, economiche
e culturali che ivi si svolgono attraverso l’implementazione di nuove
tecnologie di supporto, favorendo l’identità comunitaria e la fruibilità
del patrimonio culturale;
n) incremento dell’offerta di alloggi a canone sociale nel centro storico.
La rigenerazione urbana
nella componente
programmatico-
operativa dei PUC
(Piano Operativo)
O B I E T T I V I
Verso la rigenerazione urbana dei centri storici: proposta di legge regionale in Campania n.478 dell’11.09.2013 (on.li Pica, D’Amelio, Abbate) 27/35
28. 3. In sede di redazione del Piano strutturale del PUC, i comuni con
popolazione minore di 15.000 abitanti, ai sensi dell’articolo 9 comma
5 del Regolamento n.5/2011, possono condividere le componenti
strutturali del PTCP, specificandone la configurazione alla scala
1:10.000. Di conseguenza i comuni predispongono prioritariamente il
Piano programmatico-operativo di rigenerazione del centro storico con
i relativi Atti di programmazione di cui all’articolo 25 della Lr 16/2004,
che disciplina, oltre a quanto indicato al comma 6 dell’articolo 9 del
Regolamento n.5/2011, le modalità di intervento e di attuazione sul
patrimonio edilizio ed urbanistico esistente, comprese le
corrispondenti misure premiali.
4. In sede di redazione del Piano programmatico-operativo del centro
storico, ai sensi dell’articolo 9 del Regolamento n.5/2001, i Comuni
perimetrano ambiti di rigenerazione urbana, ritenuti strategici in
funzione della loro localizzazione e delle condizioni attuali di degrado
strutturale, funzionale, architettonico ed urbanistico, definendo per
ciascuno di essi una specifica idea-guida del processo di
rigenerazione. La perimetrazione degli ambiti deve basarsi
prioritariamente sull’individuazione di aggregati edilizi in funzione
della interazione strutturale tra edifici adiacenti, per l’efficacia della
riqualificazione antisismica e l’inquadramento contestuale dei valori
del patrimonio culturale da tutelare. In sede attuativa gli aggregati
edilizi possono articolarsi in unità minime di intervento da sottoporre a
progettazione unitaria componente del titolo abilitante. Gli ambiti di
rigenerazione urbana possono comprendere anche parti edificate o
inedificate esterne al centro storico ma appartenenti al suo immediato
contesto perché spazi interagenti, qualora considerate funzionali ai
processi di recupero e riqualificazione.
PUC dei comuni con
popolazione <15.000 ab:
- Condivisione della componente
strutturale del PTCP
-Priorità al Piano programmatico-
operativo di rigenerazione del
centro storico
La componente operativa
del PUC perimetra
AMBITI DI RIGENERAZIONE
URBANA
Ambiti di rigenerazione
come AGGREGATI EDILIZI
Il coinvolgimento delle aree
di margine del centro storico
o SPAZI INTERAGENTI
Verso la rigenerazione urbana dei centri storici: proposta di legge regionale in Campania n.478 dell’11.09.2013 (on.li Pica, D’Amelio, Abbate) 28/35
29. 5. Il Piano programmatico-operativo del centro storico, anche
attraverso apposito Studio di Fattibilità, analizza e valuta criteri e
parametri per definire e perimetrare gli ambiti di rigenerazione
urbana, l’articolazione in aggregati edilizi ed unità minime di
intervento, eventuali ambiti esterni di correlazione urbanistica, le
alternative gestionali in funzione delle caratteristiche della proprietà
immobiliare, il quadro delle misure incentivanti gli interventi
(volumetria e/o superficie utile premiali, cambi di destinazione
d’uso, agevolazioni finanziarie e fiscali, riduzione degli oneri
concessori), nonché eventuali proposte dei privati presentate a
riguardo. I comuni promuovono il ricorso a politiche urbane
incentivanti forme di uso temporaneo del patrimonio edilizio
pubblico e privato in stato di degrado e di abbandono, al fine di
coordinare la domanda e l’offerta di spazi, beni ed attività.
6. Il Piano programmatico-operativo del centro storico può selezionare
e perimetrare ambiti esterni al centro storico, classificati dal PUC
come zone territoriali omogenee del tipo B, C, D, F ai sensi del D.M.
n.1444 del 2 Aprile 1968 o a destinazione funzionale mista per usi
plurimi compatibili, ove applicare le consistenze volumetriche o di
superficie utile premianti e proporzionali ai costi sostenuti per gli
interventi di recupero e riqualificazione negli ambiti di rigenerazione
urbana. Altre forme di premialità possono essere riconosciute e
parametrate, in modo progressivo, ai livelli prestazionali raggiunti ai
sensi dell’articolo 12 del Regolamento n.5/2011. La correlazione
degli interventi tra ambiti differenti avviene mediante il ricorso a
comparto edificatorio di attuazione urbanistica, ai sensi dell’articolo
33 della legge regionale n.16/2004.
STUDIO DI FATTIBILITA’
di supporto al
Piano programmatico-
operativo del centro storico:
-Ambiti di rigenerazione
urbana
-Ambiti esterni di
correlazione urbanistica
-Misure incentivanti
-Proposte dei privati
-Usi temporanei
Ambiti di rigenerazione del
centro storico
ed
ambiti esterni di correlazione
(zto del tipo B, C, D, F o miste)
compresi in un COMPARTO DI
ATTUAZIONE URBANISTICA
(art. 33 Lr 16/2004)
Verso la rigenerazione urbana dei centri storici: proposta di legge regionale in Campania n.478 dell’11.09.2013 (on.li Pica, D’Amelio, Abbate) 29/35
30. 7. Sulla base di criteri e parametri individuati in sede di Piano
programmatico-operativo del centro storico, i Comuni possono
emanare avvisi pubblici per la manifestazione d’interesse da parte
di operatori privati a presentare proposte di intervento riguardanti
gli ambiti di rigenerazione urbana e gli eventuali correlati ambiti
esterni. Le proposte degli operatori privati, qualora valutate
positivamente, saranno comprese nel Piano programmatico-
operativo di rigenerazione urbana del centro storico, nonché
sottoposte alle medesime forme di pubblicità e consultazione e
successivamente attuate mediante Piano Urbanistico Attuativo
convenzionato o Programma Integrato, eventualmente preceduto
dalla costituzione di un consorzio tra gli operatori.
8. Ai fini della rivitalizzazione del tessuto socio-economico locale, i
Comuni possono attivare forme partenariali pubblico-private
configuranti Unità di Gestione del Centro Storico, con lo scopo di
coordinare studi ed analisi, definire strategie di intervento,
programmare azioni ed eventi, monitorare processi nonché
promuovere politiche unitarie di rigenerazione urbana del centro
storico, correlandosi con la redazione e l’attuazione progressiva
del PUC. La costituzione dell’Unità di Gestione mira a coinvolgere
le amministrazioni locali, gli operatori e le imprese privati, le
associazioni di categoria, la rete associativa locale, gli istituti di
credito, gli istituti formativi e religiosi, i consorzi dei Centri
Commerciali Naturali qualora costituitisi. Attraverso procedure di
evidenza pubblica, i Comuni promuovono il coinvolgimento della
rete associativa locale nella gestione del patrimonio edilizio
pubblico o di interesse pubblico, oggetto degli interventi di
rigenerazione urbana.
AVVISI PER LA
MANIFESTAZIONE DI
INTERESSE da parte degli
operatori privati a presentare
proposte di intervento
riguardanti gli AMBITI DI
RIGENERAZIONE URBANA
confluiscono nel Piano
programmatico-operativo di
rigenerazione urbana del centro
storico
attuazione mediante
Piano Urbanistico Attuativo
convenzionato
o Programma Integrato
UNITA’ DI GESTIONE
DEL CENTRO STORICO
La rete associativa locale per la
co-gestione degli spazi pubblici
oggetto degli interventi di
rigenerazione urbana
Verso la rigenerazione urbana dei centri storici: proposta di legge regionale in Campania n.478 dell’11.09.2013 (on.li Pica, D’Amelio, Abbate) 30/35
31. Componente
strutturale del
Piano
Urbanistico
Componente
programmatico-
operativa del
Piano
Urbanistico
STUDIO DI
FATTIBILITA’
Definizione di
criteri,
parametri e
modalità
Avviso di
Manifestazione di
Interesse per proposte
di operatori privati
Piano attuativo
convenzionato
o Programma
integrato
Piano Urbanistico Comunale PUC
Verso la rigenerazione urbana dei centri storici: proposta di legge regionale in Campania n.478 dell’11.09.2013 (on.li Pica, D’Amelio, Abbate) 31/35
32. 9. Il Piano programmatico-operativo di rigenerazione del centro
storico, ed i relativi strumenti urbanistici di attuazione, di iniziativa
pubblica o privata, costituiscono riferimento prioritario per la
programmazione delle risorse nell’ambito della politica regionale di
sviluppo sostenibile e riassetto policentrico, basata sul rilancio dei
sistemi urbani nelle aree regionali soggette a fenomeni di
spopolamento, attraverso programmi di rigenerazione urbana e
programmi d’area.
10. La Regione istituisce l’Osservatorio sulle politiche di rigenerazione
dei centri storici, con funzione di monitoraggio e verifica delle
politiche urbane dedicate e dei costi degli interventi necessari. Per
la costituzione dell’Osservatorio, l’assessorato regionale
competente coinvolge le associazioni di categoria, gli ordini
professionali, nonché rappresentanti delle istituzioni universitarie.
ART. 2
1. Al fine di razionalizzare e contenere la spesa delle amministrazioni pubbliche, per
pervenire ad un miglioramento dei saldi dei bilanci di ciascuna amministrazione,
contribuendo al processo di risanamento della finanza pubblica, la partecipazione ai
comitati ed agli organi di gestione previsti dalla presente legge è a titolo gratuito.
2. Dall’attuazione del presente provvedimento non devono derivare nuovi o maggiori
oneri per la finanza regionale. Agli adempimenti previsti l’amministrazione regionale
provvede con le risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione
vigente.
ART. 3
1. La presente legge è dichiarata urgente ed entra in vigore il giorno successivo la sua
pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione Campania. La presente legge sarà
pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Campania. E’ fatto obbligo a chiunque
spetti, di osservarla e farla osservare come legge della Regione Campania.
Verso la rigenerazione urbana dei centri storici: proposta di legge regionale in Campania n.478 dell’11.09.2013 (on.li Pica, D’Amelio, Abbate) 32/35
Rigenerazione urbana dei centri
storici riferimento per la
programmazione regionale
sulle Aree Interne:
-Programmi di rigenerazione urbana
-Programmi d’area
OSSERVATORIO
sulle politiche di rigenerazione
dei centri storici per monitorare
e verificare:
-politiche
-costi
33. Verso la rigenerazione urbana dei centri storici: proposta di legge regionale in Campania n.478 dell’11.09.2013 (on.li Pica, D’Amelio, Abbate) 33/35
ESPERIENZE: SOCIAL HOUSING IN CLASSE A NEL CENTRO STORICO DI PALAZZOLO ACREIDE (SIRACUSA)
Edilizia e
Territorio
n.7 del
18-23
Febbraio
2013
34. Verso la rigenerazione urbana dei centri storici: proposta di legge regionale in Campania n.478 dell’11.09.2013 (on.li Pica, D’Amelio, Abbate) 34/35
possibili
sperimentazioni
PUC Vallo della Lucania
(PCA int, 2013)
adottato con DGC n°193
del 13.11.2013
Perimetro
zona A
«centro storico»
Aree pubbliche
strategiche
rinviate a Studio
di Fattibilità per
Project Financing
Correlazione tra
ambiti mediante
comparti
edificatori,
per trasferimento
di misure premiali
35. Risalire ai paesi, scendere nelle valli: contaminare per contare
Dall’analisi degli affanni paralleli
del capitalismo molecolare dei capannoni (ora dismessi)
e della sfida dei parchi allo sviluppo (troppo spesso mancata) si
evidenziano due mondi al termine di un ciclo di prospettive.
Ripartire da un percorso convergente tra i due mondi: il mondo
produttivo si lasci contaminare dalla riconversione ecologica e dalla
cultura del limite ed il mondo dei parchi superi il concetto di enclave ai
margini dello sviluppo consolidato e cominci a
CONTAMINARE PER CONTARE.
Per incidere sugli indicatori dello sviluppo e della ripresa.
«…affinché l’altro modo di pensare l’ambiente possa
incontrarsi con l’altro modo di pensare lo sviluppo…»
(Aldo Bonomi, Consorzio AASTER,
La natura matrigna invita a ripensare sviluppo e ambiente,
Il Sole 24ore, Domenica 24 Novembre 2013)
Verso la rigenerazione urbana dei centri storici: proposta di legge regionale in Campania n.478 dell’11.09.2013 (on.li Pica, D’Amelio, Abbate) 35/35