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LA CONVOCAZIONE DELLA FAMIGLIA D’ORIGINE
La convocazione della famiglia d’origine Bowen              invitava i pazienti a ritornare con la propria valigetta all’interno delle famiglie d’origine Andolfi              ritiene fondamentale, 	 nella pratica clinica,  	“far arrivare la valigetta in terapia” 	Convocare in seduta  	le famiglie d’origine È importante comunicare alla coppia il motivo per cui è utile vedere le famiglie d’origine
Perché convocare la famiglia d’origine Per conoscere meglio  	il membro della coppia  	e la sua evoluzione Per capire le modalità  	attraverso cui ciascun  	membro ha costruito  	le proprie appartenenze
TERAPEUTA            può chiedere di far venire come consulenti le famiglie d’origine o anche un singolo sottosistema, come quello dei fratelli Mi serve il vostro aiuto come consulenti… credo che i fratelli siano esperti nel dare informazioni molto importanti
Le famiglie d’origine come consulenti del terapeuta Al terapeuta non interessa tanto sentire i racconti della famiglia d’origine, ma soprattutto vedere come le persone possono essere diverse in presenza dei propri familiari È fondamentale, durante la seduta,      far capire alla coppia e alle rispettive      famiglie d’origine che l’utilità della      loro presenza è quella di ricercare      insieme le risorse, non l’origine      del problema, né tanto meno      le colpe delle generazioni in alto Non andiamo a caccia di problemi… anche se sembra! adesso andiamo a caccia di informazioni… e basta
La richiesta di convocare i genitori in seduta si scontra quasi sempre con il rifiuto e i “no” dei due membri della coppia, che adducono diverse motivazioni: ,[object Object]
Rapporti interrotti o difficili
Vecchiaia o malattieLe reazioni dei partner a questa richiesta  sono spesso connotate da un  sentimento misto di paura e rifiuto
Quali paure rendono difficile chiedere alle proprie famiglie di partecipare alla terapia di coppia? Paura di essere esposti di nuovo, da grandi, ad una delusione nelle aspettative infantili di accudimento e di riconoscimento dei propri bisogni Paura di ammettere un fallimento o un problema di coppia di fronte ai propri genitori FALSO PROBLEMA: ,[object Object],delle difficoltà della coppia 3)    Paura di essere giudicati per aver deluso le aspettative dei genitori
“Il NO non è mai un NO” Il rifiuto è la difesa più estrema al timore di non ricevere aiuto nel momento di difficoltà ,[object Object],lo si dice per primi per non ricevere un rifiuto ,[object Object],più c’è il desiderio che si trasformi in un si
La paura e il rifiuto di chiedere alle proprie famiglie d’origine di partecipare alla terapia di coppia Corrispondono a due posizioni relazionali distorte a livello intergenerazionale:
INVERSIONE DELL’ACCUDIMENTO“Chi accudisce chi?” Se, ad esempio, da figlio  	si ricopre il ruolo     di figlio genitoriale ,[object Object],	sia al bisogno di essere accuditi,  	che al soddisfacimento dei propri bisogni di protezione ,[object Object],[object Object],[object Object]
… B.  INTIMIDAZIONE INTERGENERAZIONALE:               la mancata acquisizione di  	una posizione adulta  	dipende da una intimidazione  	che arriva dai piani alti  e arresta la conquista  dell’autorevolezza personale  (Williamson, 1982)
… MATRIMONIO ADOTTATO:        situazioni in cui una persona (taglio emotivo) si trova un compagno che ha  un’eccessiva dipendenza dalla propria famiglia d’origine
I tempi della convocazione della famiglia d’origine All’inizio della terapia di coppia  	(tra la terza e la quinta seduta) Nel corso della terapia Nella parte avanzata  	della terapia e/o nel follow-up
All’inizio della terapia di coppia Questa convocazione è utile quando si è costruita una motivazione congiunta tra i partner, altrimenti si può arrivare ad una interruzione della terapia Gli effetti della convocazione sono molteplici: ,[object Object],    più una cellula dipendente   da lui e da ciò che  si costruisce in terapia
[object Object],si passa al vero “noi” di coppia  eliminando la “spazzatura” ,[object Object],[object Object]
Nella parte avanzata della terapia e/o follow-up Si può riconvocare di nuovo la famiglia di origine per testimoniare i progressi conseguiti nella terapia di coppia, sia durante la terapia che dopo la fine FOLLOW-UP:  permette di valutare i cambiamenti  che le famiglie fanno dal momento  che la terapia finisce
La seduta con la famiglia di origineLa regressione Fenomeno quasi automatico che si verifica quando gli adulti si trovano in presenza della famiglia d’origine In tale contesto gli adulti si sentono come se tornassero indietro nel tempo ridiventando i bambini che sono stati
… Il terapeuta deve incoraggiare e favorire tale fenomeno attraverso domande adeguate Permette di abbandonare “l’ipocrisia dell’adulto” alla riscoperta di aspetti infantili inespressi Possono venire alla luce eventuali richieste inespresse che esplicitate rendono possibile la cessazione di quei tentativi di venire risarciti (“sindrome da indennizzo”)
Il ricordo collettivo Il ricordo in presenza di più generazioni ha un enorme potenziale “curativo” Rituale utile per costruire l’esperienza terapeutica che permette al terapeuta di entrare a “far parte” della storia della famiglia Permette di rivivere in seduta alcuni passaggi importanti della vita di relazione della famiglia
Vantaggi: ,[object Object]
Far sperimentare il confronto (SEPARAZIONE)
Costruisce l’esperienza terapeutica come modello di relazione esportabile a casa ,[object Object]
L’intimidazione generazionale
Le lealtà invisibili,[object Object]
L’intimidazione generazionale La conquista dell’autorità personale passa attraverso il superamento di tale processo Marcata forma di dipendenza che non permette all’individuo adulto di vivere i rapporti con i genitori sullo stesso piano generazionale rimanendo nella posizione di figlio I genitori rimangono idealizzati come perfetti ed onnipotenti Persona con scarsa autostima che non è in grado di contrapporsi né in maniera reattiva né in termini di confronto alla pari
Le lealtà invisibili (Boszormenyi-Nagy, Spark, 1988) Condizionamento “invisibile” da parte della famiglia sulle scelte del figlio in linea con il MITO FAMILIARE e in particolare con i progetti e le aspettative dei genitori relativi allo sviluppo dei figli Nel ripercorrere la storia di  	sviluppo della famiglia è 	 importante rilevare gli 	 eventi attraverso i quali 	 tali lealtà si sono  	formate e/o rafforzate
I fratelli
“La prima cosa bella” (2010)
I FRATELLI Se non si sono risolti i problemi di dipendenza o di separazione dalla propria famiglia d’origine , i fratelli non si pongono sullo stesso piano generazionale         la loro relazione viene distorta dal triangolo tensivo esistente con i genitori. Tra di loro i figli si comporteranno sempre come figli di quei genitori e mai come fratelli che hanno potuto porre un confine con la funzione di figlio
Effetti della seduta con la famiglia di origine Primo effetto immediato: distanza tra i membri della coppia: il prendersi un rischio così importante, acconsentendo di tornare bambino  di fronte alla propria famiglia e al coniuge, fa sì che il partner si avvicini di più, come a soccorrerlo in un momento di bisogno. 	Il lavoro con la famiglia di origine unisce la coppia e crea delle intese.
La coppia come spazzatura universale La coppia porta inconsapevolmente nel proprio territorio tutta una serie di problematiche che non hanno nulla a che fare con la propria relazione coniugale. Obiettivo: svuotare il territorio      di coppia da conflitti e rabbie      antiche  con la famiglia di origine,      permettendo la ri/costruzione      del noi. Aiuto importante con le coppie  	altamente conflittuali.
Cosa succede al terapeuta? Anche la famiglia fa un test al terapeuta, 	se il terapeuta non funziona  	la famiglia lo fa capire La famiglia non cerca un “guru”,  	ma un terapeuta che dia risultati      	far emergere una  	motivazione congiunta. L’incontro con la famiglia di origine dà la possibilità al terapeuta di liberarsi da tanti pregiudizi e dall’intolleranza per determinate caratteristiche della coppia o del singolo. L’antipatia scompare se si fanno salti temporali, aumenta se si rimane nel qui ed ora della coppia.
La funzione di mediatore intergenerazionale  E’ la capacita di essere equidistanti tra le generazioni che si incontrano in terapia  Le risonanze del terapeuta sono importanti se utilizzate secondo una modalità “generation free”: non devono indurre il terapeuta ad allearsi con la generazione più vicina a lui. Di fronte alle famiglie di origine, più si cresce e più si diventa benevoli verso i danni prodotti da essa: maggiore equidistanza.
Il costruttore di nessi C’è sempre una continuità storica tra quello che è avvenuto e quello che avverrà in futuro.   Funzione del terapeuta:  	aiutare le persone a fare “nuovi nodi tra vecchi fili”. ,[object Object],Terapia come “occasione di apprendimento di un metodo”: riattivazione delle risorse della famiglia ,[object Object],[object Object]
“S.O.S. Tata” (Famiglia Altai)

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La convocazione della famiglia d’origine

  • 1. LA CONVOCAZIONE DELLA FAMIGLIA D’ORIGINE
  • 2. La convocazione della famiglia d’origine Bowen invitava i pazienti a ritornare con la propria valigetta all’interno delle famiglie d’origine Andolfi ritiene fondamentale, nella pratica clinica, “far arrivare la valigetta in terapia” Convocare in seduta le famiglie d’origine È importante comunicare alla coppia il motivo per cui è utile vedere le famiglie d’origine
  • 3. Perché convocare la famiglia d’origine Per conoscere meglio il membro della coppia e la sua evoluzione Per capire le modalità attraverso cui ciascun membro ha costruito le proprie appartenenze
  • 4. TERAPEUTA può chiedere di far venire come consulenti le famiglie d’origine o anche un singolo sottosistema, come quello dei fratelli Mi serve il vostro aiuto come consulenti… credo che i fratelli siano esperti nel dare informazioni molto importanti
  • 5. Le famiglie d’origine come consulenti del terapeuta Al terapeuta non interessa tanto sentire i racconti della famiglia d’origine, ma soprattutto vedere come le persone possono essere diverse in presenza dei propri familiari È fondamentale, durante la seduta, far capire alla coppia e alle rispettive famiglie d’origine che l’utilità della loro presenza è quella di ricercare insieme le risorse, non l’origine del problema, né tanto meno le colpe delle generazioni in alto Non andiamo a caccia di problemi… anche se sembra! adesso andiamo a caccia di informazioni… e basta
  • 6.
  • 8. Vecchiaia o malattieLe reazioni dei partner a questa richiesta sono spesso connotate da un sentimento misto di paura e rifiuto
  • 9.
  • 10.
  • 11. La paura e il rifiuto di chiedere alle proprie famiglie d’origine di partecipare alla terapia di coppia Corrispondono a due posizioni relazionali distorte a livello intergenerazionale:
  • 12.
  • 13. … B. INTIMIDAZIONE INTERGENERAZIONALE: la mancata acquisizione di una posizione adulta dipende da una intimidazione che arriva dai piani alti e arresta la conquista dell’autorevolezza personale (Williamson, 1982)
  • 14. … MATRIMONIO ADOTTATO: situazioni in cui una persona (taglio emotivo) si trova un compagno che ha un’eccessiva dipendenza dalla propria famiglia d’origine
  • 15. I tempi della convocazione della famiglia d’origine All’inizio della terapia di coppia (tra la terza e la quinta seduta) Nel corso della terapia Nella parte avanzata della terapia e/o nel follow-up
  • 16.
  • 17.
  • 18. Nella parte avanzata della terapia e/o follow-up Si può riconvocare di nuovo la famiglia di origine per testimoniare i progressi conseguiti nella terapia di coppia, sia durante la terapia che dopo la fine FOLLOW-UP: permette di valutare i cambiamenti che le famiglie fanno dal momento che la terapia finisce
  • 19. La seduta con la famiglia di origineLa regressione Fenomeno quasi automatico che si verifica quando gli adulti si trovano in presenza della famiglia d’origine In tale contesto gli adulti si sentono come se tornassero indietro nel tempo ridiventando i bambini che sono stati
  • 20. … Il terapeuta deve incoraggiare e favorire tale fenomeno attraverso domande adeguate Permette di abbandonare “l’ipocrisia dell’adulto” alla riscoperta di aspetti infantili inespressi Possono venire alla luce eventuali richieste inespresse che esplicitate rendono possibile la cessazione di quei tentativi di venire risarciti (“sindrome da indennizzo”)
  • 21. Il ricordo collettivo Il ricordo in presenza di più generazioni ha un enorme potenziale “curativo” Rituale utile per costruire l’esperienza terapeutica che permette al terapeuta di entrare a “far parte” della storia della famiglia Permette di rivivere in seduta alcuni passaggi importanti della vita di relazione della famiglia
  • 22.
  • 23. Far sperimentare il confronto (SEPARAZIONE)
  • 24.
  • 26.
  • 27. L’intimidazione generazionale La conquista dell’autorità personale passa attraverso il superamento di tale processo Marcata forma di dipendenza che non permette all’individuo adulto di vivere i rapporti con i genitori sullo stesso piano generazionale rimanendo nella posizione di figlio I genitori rimangono idealizzati come perfetti ed onnipotenti Persona con scarsa autostima che non è in grado di contrapporsi né in maniera reattiva né in termini di confronto alla pari
  • 28. Le lealtà invisibili (Boszormenyi-Nagy, Spark, 1988) Condizionamento “invisibile” da parte della famiglia sulle scelte del figlio in linea con il MITO FAMILIARE e in particolare con i progetti e le aspettative dei genitori relativi allo sviluppo dei figli Nel ripercorrere la storia di sviluppo della famiglia è importante rilevare gli eventi attraverso i quali tali lealtà si sono formate e/o rafforzate
  • 30. “La prima cosa bella” (2010)
  • 31. I FRATELLI Se non si sono risolti i problemi di dipendenza o di separazione dalla propria famiglia d’origine , i fratelli non si pongono sullo stesso piano generazionale la loro relazione viene distorta dal triangolo tensivo esistente con i genitori. Tra di loro i figli si comporteranno sempre come figli di quei genitori e mai come fratelli che hanno potuto porre un confine con la funzione di figlio
  • 32. Effetti della seduta con la famiglia di origine Primo effetto immediato: distanza tra i membri della coppia: il prendersi un rischio così importante, acconsentendo di tornare bambino di fronte alla propria famiglia e al coniuge, fa sì che il partner si avvicini di più, come a soccorrerlo in un momento di bisogno. Il lavoro con la famiglia di origine unisce la coppia e crea delle intese.
  • 33. La coppia come spazzatura universale La coppia porta inconsapevolmente nel proprio territorio tutta una serie di problematiche che non hanno nulla a che fare con la propria relazione coniugale. Obiettivo: svuotare il territorio di coppia da conflitti e rabbie antiche con la famiglia di origine, permettendo la ri/costruzione del noi. Aiuto importante con le coppie altamente conflittuali.
  • 34. Cosa succede al terapeuta? Anche la famiglia fa un test al terapeuta, se il terapeuta non funziona la famiglia lo fa capire La famiglia non cerca un “guru”, ma un terapeuta che dia risultati far emergere una motivazione congiunta. L’incontro con la famiglia di origine dà la possibilità al terapeuta di liberarsi da tanti pregiudizi e dall’intolleranza per determinate caratteristiche della coppia o del singolo. L’antipatia scompare se si fanno salti temporali, aumenta se si rimane nel qui ed ora della coppia.
  • 35. La funzione di mediatore intergenerazionale E’ la capacita di essere equidistanti tra le generazioni che si incontrano in terapia Le risonanze del terapeuta sono importanti se utilizzate secondo una modalità “generation free”: non devono indurre il terapeuta ad allearsi con la generazione più vicina a lui. Di fronte alle famiglie di origine, più si cresce e più si diventa benevoli verso i danni prodotti da essa: maggiore equidistanza.
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