Le forme allotropiche del C-Palestini e Pancia.docx
gestione del rischio amianto
1. 1
INTRODUZIONE ALLA VALUTAZIONEINTRODUZIONE ALLA VALUTAZIONE
DEL RISCHIO CONNESSODEL RISCHIO CONNESSO
ALL'ESPOSIZIONE AD AMIANTOALL'ESPOSIZIONE AD AMIANTO
Corrado Cigaina
corrado_cigaina@ats-pavia.it
2. 2
AMIANTO
forma fibrosa di alcuni minerali naturali, D.Lgs 81/08
definisce “amianto”:
●
Crisotilo (amianto bianco)
●
Crocidolite (amianto blu)
●
Grunerite di amianto (amosite,)
●
Amianto actinolite;
●
Amianto antofillite;
●
Amianto tremolite.
agente cancerogeno gruppo 1 - IARC
3. 3
CLASSIFICAZIONE CANCEROGENI
classificazione IARC :
●
Gruppo 1: cancerogeno per l’uomo
●
Gruppo 2 A: probabile cancerogeno per l’uomo
●
Gruppo 2 B: possibile cancerogeno per l’uomo
●
Gruppo 3: non classificabile
●
Gruppo 4: probabilmente non cancerogeno per
l’uomo
4. 4
EFFETTI SULLA SALUTE
L’amianto è pericoloso quando è disperso nell’aria
sotto forma di microscopiche fibre invisibili ad occhio
nudo.
Respirare le fibre può provocare:
Asbestosi, cicatrizzazione dei tessuti del
polmone;
Cancro del polmone;
Mesotelioma, cancro della pleura
5. 5
PERICOLOSITA' AMIANTO
capacità di rilasciare fibre estremamente fini che
possono essere inalate
La pericolosità dell’amianto è legata pertanto:
alla possibile dispersione di fibre nell’aria;
alla friabilità del materiale
alla forma e dimensione delle fibre aereo
disperse
6. 6
CLASSIFICAZIONE DEI MATERIALI
Materiali friabili < rischio
possono essere facilmente sbriciolati
o ridotti in polvere con la semplice
pressione manuale
Materiali compatti > rischio
possono essere sbriciolati o ridotti in
polvere solo con l'impiego di attrezzi
meccanici (es frese, trapani etc..)
7. 7
POLVERI O FIBRE?
Polvere: parte di materiale allo stato solido che si
origina nei processi di frantumazione
naturale e/o artificiale
Fibra: qualsiasi corpo solido allungato a forma di
filamento presente nei minerali e nei tessuti
animali e vegetali
Due classi di fibre:
●
Rapporto lunghezza/diametro > 3 µm
●
Rapporto lunghezza/diametro < 3 µm
8. 8
POLVERI
Polveri pneumoconiogene
azione sull'apparato respiratorio e si distinguono in:
●
Polveri Inerti (fastidiose): polveri che penetrano
nell'apparato respiratorio (polvere totale o
inalabile)
●
Polveri fibrogene (o sclerogene): polveri che
riescono a penetrare negli alveoli polmonari
(polvere respirabile)
Polveri NON pneumoconiogene
contengono sostanze che producono un danno
anche su un altro organo oltre il polmone
9. 9
POLVERI O FIBRE?
Quindi ...nella polvere generata da un processo di
frantumazione posso essere presenti delle fibre
respirabili
Alcuni esempi di dimensioni fibre
●
Crisotilo 0,75-1,5 µm
●
Anfiboli 13-4 µm
●
Lana 20-28 µm
●
nylon 7-7,5 µm
●
capello umano 50-100 µm
10. AMIANTO RESPIRABILE
Amianto Respirabile, una fibra che:
●
È larga meno di 3 micron (μm)
●
È lungo più di 5 micron (μm)
●
Ha rapporto tra lunghezza e larghezza > a 3: 1
“occhio nudo”
microscopio
11. 11
PERICOLO E RISCHIO
La presenza di materiali contenenti amianto NON è
sinonimo di PERICOLO ma di RISCHIO dovuto al
rilascio di fibre
Un materiale contenete amianto, in buone condizioni,
che non è manomesso, rilascia poche fibre
Le fibre di amianto possono liberarsi
in maggior numero quando il
materiale viene manomesso
13. 13
SITUAZIONI DI RISCHIO
●
Edificio costruito < 1992
●
MCA non sono stati identificati (non è stata fatta
una catalogazione )
●
se i lavoratori (spesso di ditte esterne) non
vengono informati
●
I lavoratori non sono addestrati a riconoscere i
MCA
●
I lavoratori conoscono i MCA, quindi il rischio, ma
decidono di intervenire ugualmente
14. 14
N.O.A. - AMIANTO NATURALE
Natural Occuring Asbestos "amianto naturale" o
"amianto in natura"
minerali di amianto che affiorano naturalmente dalle
rocce in cui si sono formati. principalmente
tremolite e crisotilo
●
costruzione di strade
●
Cantieri edili
●
attività di scavo.
15. 15
AMBIENTI A RISCHIO
Due tipologie:
ambienti di lavoro
ambienti di vita
Ambiti caratterizzati da:
Differente normativa
Diverse metodologie di misura (microscopia ottica
o elettronica)
Diversi limiti di esposizione
Diversi provvedimenti di prevenzione
Diversi mezzi di protezione
16. 16
VALORI LIMITE
Ambiente di lavoro (D.Lgs 81/08)
0,1 fibre/cm3 (100 fibre/litro) -media
ponderata su 8 ore - Microscopia Ottica
Contrasto di Fase (MOCF)
Ambiente di “vita” (D.M. 06/09/194)
2,0 fibre/litro Microscopia Elettronica in
Scansione (SEM)
20,0 fibre/litro (0,02 f/cm3) Microscopia
Ottica Contrasto di Fase (MOCF)
17. 17
AMBIENTI – RESPONSABILITA'
Ambienti di vita : proprietario o legale
rappresentante (amministratore di condominio)
●
Ambienti di lavoro : datore di lavoro dell’azienda
e proprietario dell’edificio, se non coincide con il
datore di lavoro.
edifici pubblici (scuole, ospedali, ecc.) datore di
lavoro è il dirigente pubblico, proprietario è il
Comune, Provincia etc...
18. 18
GESTIONE DEL RISCHIO AMIANTO
1.identificare i MCA e registrarli
2.valutare il rischio di esposizione
eliminare o ridurre al minimo i rischi
3.rivedere le misure di prevenzione e protezione
considerare:
●
eliminazione ( rimozione dell'amianto)
●
isolare il rischio( incapsulamento)
●
Misure organizzative (pratiche di lavoro sicure)
●
utilizzo di DPI
19. 19
PRINCIPALE NORMATIVA
L. 257/92 – divieto d'impiego, l’amianto si può trovare
in materiali realizzati prima del 1994
D.M. 06/09/1994 – principi per la valutazione del
rischio, procedure operative per gli interventi di
bonifica.
DM 20/8/99 - trattamenti incapsulanti dei manufatti in
cemento amianto
D.Lgs 81/08 – tutela dei lavoratori esposti a materiali
contenenti amianto
20. 20
TITOLO IX - CAPO III D.LGS 81/08
Attività lavorative che, dopo la “dismissione” dell'uso
del amianto possono ancora comportare
un'esposizione ad amianto:
• manutentori
• addetti alla bonifica
• addetti al trattamento e smaltimento rifiuti
• addetti alla bonifica di aree interessate
Per altri lavoratori si applica la Legge 257/92
21. 21
LEGGE 257/92
si applica anche:
●
ai visitatori di edifici
●
agli occupanti di edifici non destinati a luoghi di
lavoro (case private, condomini).
legge generale che rimanda a decreti ministeriali:
●
D.M. 06/09/1994 principi per la valutazione del
rischio, procedure operative per gli interventi di
bonifica.
●
DM 20/8/99 - trattamenti incapsulanti dei manufatti
in cemento amianto
22. 22
P.R.A.L. REGIONALE
Piano Regionale Amianto Lombardia. Legge
257/92 e D.R.P. 08/08/94
Alcuni degli obiettivi perseguiti:
●
censimento e la mappatura dei siti
●
eliminazione dell’amianto dal territorio lombardo
entro 10 anni dall’entrata in vigore del piano;
●
la prescrizione scadenzata delle bonifiche, sulla
base della pericolosità del sito
23. 23
D.M. 06/09/94
Si applica a strutture edilizie ad uso civile,
commerciale o industriale aperte al pubblico o
comunque di utilizzazione collettiva in cui sono in
opera manufatti contenenti amianto.
Individua i metodi di campionamento ed analisi
dei materiali.
Individua il processo diagnostico per la
valutazione del rischio.
24. 24
D.M. 06/09/94
Impone:
programma di controllo -manutenzione per
TUTTI i proprietari di immobili contenenti amianto
Misure di sicurezza da rispettare negli interventi
di bonifica
Criteri e valori limite per la restituibilità degli
ambienti dopo la modifica
Linee guida per la valutazione del rischio nei
cantieri edili (bonifica)
25. 25
D.M. 06/09/94
TUTTI i proprietari di edifici contenenti amianto,
devono:
1. Individuare i materiali contenenti amianto
2. Denunciare la presenza di amianto
3. Nominare un responsabile dei controlli
4.Definire un programma di controllo e
manutenzione
26. INDIVIDUAZIONE E MAPPATURA
PRIMA FASE – ISPEZIONE
●
estensione degli eventuali MCA
●
tipologia, quantità, stato di conservazione
●
presenza di eventuali elementi di disturbo
●
Analisi di materiali sospetti
SECONDA FASE
●
Inventario dei MCA e loro ubicazione
●
Etichettatura di sicurezza
27. 27
INDIVIDUAZIONE DELL'AMIANTO
ispezione visiva finalizzata ad individuare e
classificare i materiali in base:
stato dei materiali
fattori di danneggiamento-degrado;
fattori di accessibilità
Si compila scheda di sopralluogo (ALL 5 D.M. 09/04/96)
In caso di materiali "sospetti" procedere a:
ricercare le specifiche tecniche dei materiali
analisi di un campione
28. 28
SCHEDA SOPRALLUOGO
●
Dati generali edificio
●
Indicazione sui materiali sospetti di friabilità
●
Dati sul locale esaminato
●
Materiali che rivestono superfici applicate a spruzzo
●
Cause potenziali di danneggiamento
documentazione fotografica a colori con riferimento
topografico riportato in planimetria.
29. 29
VALUTAZIONE
accertata la presenza di MCA è necessario eseguire
una specifica valutazione del rischio per la salute
dei lavoratori e degli occupanti l’edificio, in
funzione:
●
del tipo di amianto (compatto o friabile)
●
del suo confinamento o meno
●
del suo stato
●
di condizioni particolari che potrebbero facilitare
la dispersione delle fibre (correnti d’aria,
vibrazioni,lavorazioni ecc.)
30. 30
VALUTAZIONE DEL RISCHIO
valutazione materiale
analizza il tipo di amianto contenuto, le condizioni del
materiale e se può rilasciare fibre
valutazione del rischio
analizza la probabilità che in certo qual modo
qualcuno possa “ disturbare “ il MCA ( es. lavori in
appalto)
31. 31
ALGORITMI DI CALCOLO
Criteri per effettuare una valutazione del rischio di
rilascio di fibre obiettiva e trasversale, applicabile a
qualsiasi manufatto,
D.D.G N. 13237 DEL 18/11/2008 (Lomb.)
●
valutazione dello stato di conservazione delle
coperture in cemento-amianto (eternit)
●
sistema di valutazione a punteggio che
permette di giustificare le scelte operative
32. 32
APPLICABILITA' ALGORITMO
Copertura
danneggiata > 10%
(crepe, fessure rotture)
Copertura integra o
danneggiata < 10%
●
Non si applica
algoritmo
●
bonifica D.M. 6/09/94
●
si applica algoritmo
●
risultato definisce le
azioni conseguenti
da attuare.
33. 33
ALGORITMI DI CALCOLO
I.D. = (A+B+C+D+E+F+G+H ) x I
A)Grado di consistenza del materiale
B)Presenza di fessurazioni/sfaldamenti/crepe:
C)Presenza di stalattiti ai punti di gocciolamento:
D)Friabilità sgretolamento:
E)Ventilazione:
F)Luogo di vita/lavoro: lastre visibili/non visibili
G)Distanza da finestre/balconi/terrazze
H)Aree sensibili (es scuole)
I) Vetustità edificio (anni)
36. 36
REGISTRO AMIANTO
REGISTRO MCA
Indirizzo ditta Nominativo del responsabile dei controlli
Data di
individuazione
Tipo di
MCA
Friabile o
compatto?
Condizioni
del MCA
Luogo
preciso
accessibile?
30/11/2018
Tetto in
cemento
amianto
compatto
Buono,
piccole
fessurazioni
lato sud est
Tetto
officina
Non
direttamente.
Solo in caso di
lavori sulla
copertura
30/11/2018
Rivestimento
tubature
caldaia
friabile intatto
Locale
caldaia;
tubo dietro
il boiler
Accessibile
solo agli
addetti alla
manutenzione
37. 37
POSSIBILI AZIONI D.LGS 81/08
●
notifica all’organo di vigilanza (art. 250)
●
misure di prevenzione-protezione (art. 251) e igiene
(art. 252);
●
controllo dell’esposizione (art. 253);
●
pianificazione preventiva delle misure necessarie
per garantire la sicurezza e la salute dei lavoratori
e la protezione dell’ambiente esterno (art. 256);
●
informazione (art. 257) e formazione (art. 258) dei
lavoratori;
●
sorveglianza sanitaria (art. 259);
●
registrazione dell’esposizione (art. 260).
39. 39
BONIFICA
Rimozione - Il materiale viene rimosso e smaltito.
Viene eliminato il pericolo
Rischio elevato
Costi molto elevati
Incapsulamento - trattamento con prodotti che
tendono ad inglobare le fibre di amianto
Costi e tempi più contenuti
non rifiuti tossici
Rischi minori per i lavoratori
Amianto rimane in loco
programma di controllo
40. 40
BONIFICA
Confinamento - installazione di una barriera che
separi l'amianto dalle aree dell'edificio
Si realizzare una barriera resistente agli urti.
Non adatto quando è necessario accedere allo
spazio confinato
costo contenuto
Occorre sempre un programma di controllo e
manutenzione
41. 41
INCAPSULAMENTO
Qualunque impresa professionalmente e
tecnicamente idonea
Non è prevista l'iscrizione all'albo gestori
Non è previsto l'obbligo di patentino regionale
Permane un dubbio:
svolte anche da lattonieri, idraulici, muratori etc...
adeguatamente e sufficientemente formati come
previsto all'art 258 D.Lgs 81/08 patentino????
42. 42
NOTIFICA DEI LAVORI
PRIMA DELL’INIZIO DEI LAVORI :
Il Datore di Lavoro presenta una NOTIFICA al ATS
Ubicazione del cantiere;
tipi e quantitativi di amianto manipolati;
attività e procedimenti applicati;
numero di lavoratori interessati;
data di inizio dei lavori e relativa durata
misure adottate per limitare l’esposizione dei
lavoratori
43. 43
RIMOZIONE
La rimozione può essere effettuata SOLO da:
Imprese iscritte all’Albo Nazionale Gestori
Ambientali D.lgs. 152/06
Categoria 10 A amianto friabile
Categoria 10 B amianto compatto
lavoratori in possesso di formazione abilitante
Addetti ( 30 ore)
Gestionale, coord. amianto (50 ore)
44. 44
PATENTINO “LOMBARDO”
Rilasciato ad addetti e “coordinatori amianto”
da ASL (ATS)
a chi è in possesso dell’attestato di frequenza allo
specifico corso e del certificato della verifica
finale.
45. 45
PIANO DI LAVORO ART 256
prevede misure necessarie per garantire la
sicurezza e la salute dei lavoratori e la protezione
dell’ambiente.
Il piano è:
Predisposto dal datore di lavoro prima di iniziare
lavori di rimozione di MCA
È inviato ad ASL competente per territorio 30
giorni prima dell'inizio dei lavori
46. 46
GE.M.A.
sistema software per l’acquisizione e gestione dei
piani di lavoro e per la tracciatura delle bonifiche
degli interventi su amianto
l’utente titolare previa registrazione dell’impresa che
effettua bonifiche può registrare modificare o
eliminare un piano di lavoro
47. 47
PRIVATI CITTADINI
Possono rimuovere l'amianto?
considerato che:
●
Il privato non è un impresa
●
non è obbligato ad iscriversi all'Albo Gestori
●
Non esiste un divieto di legge specifico
si ritiene a determinate condizioni (D.M. 06/9/94), a
casa sua, per piccoli quantitativi
possa procedere alla rimozione!
48. 48
OBBLIGO DI BONIFICA
L. 257/92 non impone un obbligo preciso
sentenza n. 6722/2010 T.A.R. Toscana
non si evince un obbligo cogente e generalizzato di
rimuovere il materiale contenente amianto ….salvo
che lo stato di manutenzione del medesimo ne
renda evidente l’opportunità,
l'obbligo deriva dal pericolo di dispersione delle
relative fibre dovuto ad un cattivo stato di
conservazione
49. 49
OBBLIGO DI BONIFICA
edifici non adibiti a lavorazioni
se valutazione del rischio evidenzia rilascio di fibre di
amianto nell’ambiente > limiti il Sindaco su parere
della ASL può disporre la bonifica.
edifici adibiti a lavorazioni
●
se valutazione del rischio evidenzia un elevato
rischio il datore di lavoro dovrà programmare ed
eseguire interventi di bonifica
●
o ordinanza del Sindaco
50. 50
DENUNCIA E CONTROLLO
A seguito di:
1.individuazione
2.inventario
3.prima bonifica
se all’interno dell’edificio rimane del MCA il
proprietario dell’edifico e/o il datore di lavoro:
4. Denunciare MCA
5.Nominare un responsabile dei controlli
6.Redigere un programma di controllo
51. 51
DENUNCIA
Attraverso specifico modello di notifica predisposto
da regione Lombardia – mod NA 1
mancata comunicazione comporta la sanzione
amministrativa da € 100,00 a € 1500,00
53. 53
CENSIMENTO
Svolto dalle A.S.L in collaborazione con le province
ed i comuni consente di:
Mappare l'amianto
Stimare i quantitativi
Stimare lo stato di conservazione
Valutare i rischi
Programmare la manutenzione ed il controllo
54. 54
NOMINA DI UN RESPONSABILE
responsabile con compiti di controllo e
coordinamento di tutte le attività manutentive:
Che qualifica deve avere il responsabile?
non è indicata in nessuna normativa
Un operatore in possesso di corso di formazione
abilitante (coordinatore) è certamente qualificato
obbligo di scegliere soggetti idonei per lo
svolgimento delle attività (culpa in eligendo)
55. 55
PERSONA COMPETENTE
Persona che ha acquisito conoscenza competenza
esperienza.
Quindi:
●
conoscenze ed esperienza necessaria per
identificare i MCA
●
sa comprendere i rischi e le misure di controllo
●
Sa valutare le analisi di laboratorio
●
sa capire se MCA è friabile o compatto
●
Ha acquisito una formazione abilitante
56. 56
PROGRAMMA DI CONTROLLO
La presenza di MCA in un edificio, comporta la
messa in atto un programma di controllo e
manutenzione al fine di ridurre al minimo
l’esposizione degli occupanti
Finalità : ridurre l'esposizione ad amianto degli
occupanti dell’edificio, indipendentemente da un
futuro intervento di bonifica.
57. 57
PIANO DI GESTIONE E CONTROLLO
Include almeno:
●
Individuazione e compiti responsabile “amianto”
●
identificazione e localizzazione dei MCA(registro
amianto)
●
procedure di lavoro sicure e misure di controllo
●
procedure gestire eventuali incidenti-emergenze
●
procedure di consultazione ed informazione dei
lavoratori.
●
Procedure di pulizia -manutenzione dei MCA
●
Norme comportamentali
●
Ispezioni periodiche
58. 58
VALUTAZIONE E DVR
attività che espongono i lavoratori a rischi connessi
all’esposizione ad amianto (art 29 D.lgs 81/08)
NO procedure standardizzate
Da eseguirsi secondo gli schemi dell’articolo 28
D.Lgs. 81/08
il DdL valuta i rischi al fine di stabilire
●
la natura e il grado dell’esposizione
●
le misure di Prevenzione e Protezione da
attuare
59. 59
VALUTAZIONE E DVR
distinguere quando si applicano le misure di
prevenzione previste tutelare:
●
lavoratori addetti alla manutenzione o alla
bonifica (D.Lgs 81/2008)
●
persone presenti nell'edificio (DM 6.9.1994).
Quindi mansioni di:
• lavoratori addetti a programmi di manutenzione;
• lavoratori addetti ad altre attività
60. 60
VALUTAZIONE E DVR
Viene introdotto il concetto di “Esposizioni
Sporadiche e di Debole Intensità” (E.S.E.D.I.)
Solo quando risulta chiaramente dalla Valutazione
che:
• il Valore Limite non è superato...e
• solo per 4 precise attività lavorative
61. 61
ATTIVITA' E.S.E.D.I.
●
brevi attività non continuative di manutenzione
durante su materiali non friabili;
●
rimozione senza deterioramento di materiali non
degradati
●
incapsulamento e confinamento di materiali in
buono stato;
●
sorveglianza e controllo dell’aria e prelievo dei
campioni
62. 62
E.S.E.D.I.
In caso di E.S.E.D.I.
NON SI APPLICA
notifica (piano di lavoro)
Misure di prevenzione specifiche
Sorveglianza sanitaria specifica
Istituzione registro esposti
Vedasi Lett. Circ. 25/01/11 - Ministero orientamenti
pratici
63. 63
REGISTRO ESPOSTI
Istituito ed aggiornato dal datore di lavoro tramite
MC
vengono iscritti i lavoratori:
●
Esposti a > 1/10 del valore limite ( 0,01ff/cc)
●
Esposti a condizioni non prevedibili – incidentali
riporta:
●
attività svolta
●
agente cancerogeno (amianto)
●
valore dell’esposizione
Copia del registro è inviato ad ASL e INAIL
64. 64
AGGIORNAMENTO VALUTAZIONE
Art 29 c. 3 D.Lgs 81/08
Immediatamente in seguito a :
●
Modifiche significative organizzazione-lavoro
●
Grado di evoluzione tecnica
●
A seguito di Infortuni significativi
●
Evidenze derivanti dalla sorveglianza sanitaria
ogni qualvolta si verifichino modifiche che possono
comportare un mutamento significativo
dell’esposizione
65. 65
CONTENUTI DVR
il DdL nel DVR dovrà, a seguito della valutazione del
rischio da presenza di amianto:
●
individuare ed eseguire bonifica
●
Individuare la persona competente
all'attuazione
●
Definire un programma di miglioramento
●
Inserire il piano di monitoraggio e controllo
●
Individuare le eventuali mansioni a rischio
specifico
●
Individuare i DPI idonei
66. 66
ESPOSIZIONE E DVR
Esposizione = campionamento
Il DdL effettua periodicamente la misurazione della
concentrazione di fibre nell'aria per:
verificare il rispetto del valore limite
completare il processo di valutazione del
rischio
I risultati sono riportati nel D.V.R aziendale (art 253
D.Lgs 81/08)
68. 68
DPI
la scelta dei DPI dipende:
●
dalla natura del lavoro sull'amianto
●
concentrazioni di fibre di amianto
●
caratteristica del lavoratore (ad esempio, peli sul
viso e occhiali)
Respiratori antipolvere UNI EN 149:2001
69. 69
GESTIONE DEL RISCHIO AMIANTO
Se si individuare MCA, il proprietario o DdL:
●
comunica gli esiti del censimento ad ATS
●
identificare i MCA con la specifica etichettatura
●
nomina un “responsabile amianto”,
●
informa gli interessati (gestori, lavoratori, imprese
esterne ecc.)
●
evita qualsiasi operazione di manutenzione sui
materiali in assenza di adeguate valutazioni e
procedure
70. 70
GESTIONE DEL RISCHIO AMIANTO
●
mettere in atto un programma di controllo e
manutenzione
●
se sono presenti lavoratori, integrare le
conclusioni del censimento nel DVR;
●
effettuare indagini periodiche
●
conservare la documentazione a disposizione
degli organi di controllo;