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Dagli obiettivi educativi alle
competenze fondamentali
G. Zanniello
Che cosa si intende per
COMPETENZA
 una competenza è molto di più della
somma delle singole conoscenze ed
abilità, che pur la compongono
Obiettivi e competenze
 andare verso una scuola delle
competenze ma senza smarrire quanto di
positivo è stato acquisito nella pratica
della didattica per obiettivi
S.O.F.E. e gli indicatori di competenza
 Il sistema degli obiettivi fondamentali
dell’educazione (SOFE), descritto nel
volume, costituisce una fonte per
l’individuazione degli indicatori delle
competenze possibili per gli alunni delle
diverse fasce di età.
I traguardi i competenza
 L’esigenza di uno sviluppo armonico e
integrale degli alunni è salvaguardata
meglio se si usa il SOFE per
l’individuazione degli indicatori dei
traguardi delle competenze possibili :
questa è la tesi principale del libro.
I collegamenti
 Promuovere negli alunni la capacità di
usare le conoscenze e le abilità nel loro
contesto reale di vita
 La visione d’insieme che l’insegnante riesce
a fornire agli alunni ogni volta che introduce
un nuovo tema di studio, i collegamenti che
fa con quanto agli alunni è già noto e
l’illustrazione delle prospettive di sviluppo
ulteriore delle loro conoscenze favorisce l’
attenzione e l’ interesse.
Apprendimento significativo
 Un apprendimento è significativo per l’alunno
quando egli comprende il motivo per cui
vale la pena dedicare tempo ed energie
per imparare qualcosa che lo farà vivere
meglio.
A scuola si impara a lavorare bene
 la scuola non è subordinata alle esigenze
dell’efficientismo professionale anche se
considera l’efficienza un valore da
proporre a tutti gli alunni.
 I bravi insegnanti sanno prospettare agli
alunni quello che saranno capaci di fare al
termine dei diversi segmenti del percorso
formativo affinché motivazione e impegno
migliorino
Le competenze sono:
 l’insieme delle buone capacità potenziali portate
al miglior compimento nelle particolari situazioni
date: ovvero indicano quello che siamo
effettivamente in grado di fare, pensare e agire,
adesso, nell’unità della nostra persona, dinanzi
all’unità complessa dei problemi e delle
situazioni di un certo tipo (professionali e non
professionali) che siamo chiamati ad affrontare e
risolvere in un determinato contesto.
Valutare competenze e non
prestazioni scolastiche
 l’assunzione della prospettiva pedagogica
delle “competenze” facilita una visione
più ampia del lavoro scolastico.
Che cosa ha in più una competenza?
 Oltre alle conoscenze e alle abilità
contenute negli obiettivi, la competenza
include in più la capacità di agire bene
nelle diverse situazioni utilizzando le
conoscenze e le abilità possedute ed
include anche la disposizione personale
ad agire convinti di essere in grado di riuscire
nel compito.
Sviluppare/Accertare le competenze?
 a scuola la competenza va intesa in
termini “soggettivi”, dinamicamente : il
processo di formazione della persona che
diviene competente in un certo campo
perché sa impiegare le conoscenze e le
abilità acquisite per affrontare una
famiglia di problemi simili.
Per insegnare e valutare “per competenze”
occorre:
 saper collegare le competenze trasversali
e le competenze disciplinari degli alunni;
 saper formulare operativamente i
traguardi intermedi che scandiscono il
percorso di acquisizione delle
competenze per le diverse fasce d’età;
 sapere scegliere gli indicatori da usare
nella valutazione delle competenze.
L’alunno competente è
 capace di risolvere famiglie di problemi
grazie al trasfer cognitivo,
all’atteggiamento attivo nel lavoro
scolastico e alla percezione globale delle
problematiche studiate.
 per agire da protagonisti attivi nel
miglioramento della società in cui vive
migliorando in questo modo anche sé
stesso.
Come percepire una competenza?
 la presenza di una determinata
competenza nell’alunno si induce
dall’osservazione di una serie di azioni
messe in atto in un campo particolare
oppure,trasversalmente, nella
comunicazione interpersonale, nel modo
di studiare e nella partecipazione attiva
alla vita civile.
il profilo culturale e professionale
dell’alunno al termine di un ciclo
 costituito da un insieme di competenze
ricavate dalle otto “competenze chiave”
 raccomandate dal Parlamento e dal
Consiglio Europeo agli Stati membri e
dalle competenze indicate dal Ministero
italiano nelle indicazioni per il curricolo
Insegnare a studiare
 La principale competenza è “imparare ad
imparare”
 vale a dire la competenza metacognitiva
La capacità di autoregolare il proprio
apprendimento
 un alunno, che ha imparato ad autoregolare il
proprio processo di apprendimento, che ha
acquisito un personale metodo di studio e che
possiede motivi validi per impegnarsi nel lavoro
scolastico, sarà un adulto che saprà mettere in
moto le sue risorse personali per affrontare con
competenza e responsabilità i compiti della vita
familiare, professionale e sociale (LA MARCA).
L’alunno competente sa
 affrontare situazioni reali che si
presentano nella vita di ogni giorno.
Alcune attività proposte agli alunni
 apparentemente non servono a niente,
ma alla lunga risultano fondamentali per
lo sviluppo della capacità di riflessione
sulle situazioni complesse e di
comprensione dei “vissuti”, delle idee e
delle aspirazioni delle persone
una didattica per competenze è basata su
sei principi:
 riferimento all’esperienza dell’alunno,
 significatività per l’alunno della proposta
formativa dell’insegnante,
 consapevolezza e condivisione della meta
formativa finale,
 coinvolgimento attivo dell’alunno nella sua
formazione,
 progressività del processo di apprendimento,
 globalità del processo di apprendimento.
Per valutare le competenze occorre
avere a disposizione
 testimonianze provenienti da una
molteplicità di attività e di prestazioni
dell’alunno e un quadro di riferimento che
permetta un’analisi e un’ interpretazione
sia di tipo longitudinale o progressiva, sia
di tipo conclusivo o sommativo.
Insegnare per competenze piace
 il lavoro educativo è più gratificante
perché gli insegnanti hanno la possibilità
di considerare l’esito complessivo del
loro impegno professionale.
se si vuole
 che l’ alunno apprenda ad utilizzare le
conoscenze e le abilità acquisite a scuola
per coltivarsi interiormente e per
contribuire al miglioramento della società
in cui vive
 occorre adottare una forma di valutazione
che non si limiti all’accertamento del
possesso di conoscenze e di abilità.
Che cosa si richiede all’alunno?
 collegare insieme una pluralità di dati,
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nello svolgimento di compiti “sfidanti” del
tutto nuovi per lui.
L’ottica della valutazione delle
competenze attraversa i saperi e
coinvolge integralmente la persona.
 L’esercizio di una competenza è infatti
legato ad un contesto particolare che la
persona deve essere capace di cogliere
con immediatezza e ad una disposizione
personale di fiducia nelle proprie risorse
personali che consentono di svolgere il
compito richiesto dalle circostanze.
……hanno sviluppato negli alunni
 un atteggiamento di studio continuo in
tutte le circostanze della vita, se li hanno
resi capaci di relazionarsi positivamente
con tutti, se hanno stimolato in loro il senso
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Gli alunni studiano
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4.lecompetenzefondamentali

  • 1. Dagli obiettivi educativi alle competenze fondamentali G. Zanniello
  • 2. Che cosa si intende per COMPETENZA  una competenza è molto di più della somma delle singole conoscenze ed abilità, che pur la compongono
  • 3. Obiettivi e competenze  andare verso una scuola delle competenze ma senza smarrire quanto di positivo è stato acquisito nella pratica della didattica per obiettivi
  • 4. S.O.F.E. e gli indicatori di competenza  Il sistema degli obiettivi fondamentali dell’educazione (SOFE), descritto nel volume, costituisce una fonte per l’individuazione degli indicatori delle competenze possibili per gli alunni delle diverse fasce di età.
  • 5. I traguardi i competenza  L’esigenza di uno sviluppo armonico e integrale degli alunni è salvaguardata meglio se si usa il SOFE per l’individuazione degli indicatori dei traguardi delle competenze possibili : questa è la tesi principale del libro.
  • 6. I collegamenti  Promuovere negli alunni la capacità di usare le conoscenze e le abilità nel loro contesto reale di vita  La visione d’insieme che l’insegnante riesce a fornire agli alunni ogni volta che introduce un nuovo tema di studio, i collegamenti che fa con quanto agli alunni è già noto e l’illustrazione delle prospettive di sviluppo ulteriore delle loro conoscenze favorisce l’ attenzione e l’ interesse.
  • 7. Apprendimento significativo  Un apprendimento è significativo per l’alunno quando egli comprende il motivo per cui vale la pena dedicare tempo ed energie per imparare qualcosa che lo farà vivere meglio.
  • 8. A scuola si impara a lavorare bene  la scuola non è subordinata alle esigenze dell’efficientismo professionale anche se considera l’efficienza un valore da proporre a tutti gli alunni.  I bravi insegnanti sanno prospettare agli alunni quello che saranno capaci di fare al termine dei diversi segmenti del percorso formativo affinché motivazione e impegno migliorino
  • 9. Le competenze sono:  l’insieme delle buone capacità potenziali portate al miglior compimento nelle particolari situazioni date: ovvero indicano quello che siamo effettivamente in grado di fare, pensare e agire, adesso, nell’unità della nostra persona, dinanzi all’unità complessa dei problemi e delle situazioni di un certo tipo (professionali e non professionali) che siamo chiamati ad affrontare e risolvere in un determinato contesto.
  • 10. Valutare competenze e non prestazioni scolastiche  l’assunzione della prospettiva pedagogica delle “competenze” facilita una visione più ampia del lavoro scolastico.
  • 11. Che cosa ha in più una competenza?  Oltre alle conoscenze e alle abilità contenute negli obiettivi, la competenza include in più la capacità di agire bene nelle diverse situazioni utilizzando le conoscenze e le abilità possedute ed include anche la disposizione personale ad agire convinti di essere in grado di riuscire nel compito.
  • 12. Sviluppare/Accertare le competenze?  a scuola la competenza va intesa in termini “soggettivi”, dinamicamente : il processo di formazione della persona che diviene competente in un certo campo perché sa impiegare le conoscenze e le abilità acquisite per affrontare una famiglia di problemi simili.
  • 13. Per insegnare e valutare “per competenze” occorre:  saper collegare le competenze trasversali e le competenze disciplinari degli alunni;  saper formulare operativamente i traguardi intermedi che scandiscono il percorso di acquisizione delle competenze per le diverse fasce d’età;  sapere scegliere gli indicatori da usare nella valutazione delle competenze.
  • 14. L’alunno competente è  capace di risolvere famiglie di problemi grazie al trasfer cognitivo, all’atteggiamento attivo nel lavoro scolastico e alla percezione globale delle problematiche studiate.  per agire da protagonisti attivi nel miglioramento della società in cui vive migliorando in questo modo anche sé stesso.
  • 15. Come percepire una competenza?  la presenza di una determinata competenza nell’alunno si induce dall’osservazione di una serie di azioni messe in atto in un campo particolare oppure,trasversalmente, nella comunicazione interpersonale, nel modo di studiare e nella partecipazione attiva alla vita civile.
  • 16. il profilo culturale e professionale dell’alunno al termine di un ciclo  costituito da un insieme di competenze ricavate dalle otto “competenze chiave”  raccomandate dal Parlamento e dal Consiglio Europeo agli Stati membri e dalle competenze indicate dal Ministero italiano nelle indicazioni per il curricolo
  • 17. Insegnare a studiare  La principale competenza è “imparare ad imparare”  vale a dire la competenza metacognitiva
  • 18. La capacità di autoregolare il proprio apprendimento  un alunno, che ha imparato ad autoregolare il proprio processo di apprendimento, che ha acquisito un personale metodo di studio e che possiede motivi validi per impegnarsi nel lavoro scolastico, sarà un adulto che saprà mettere in moto le sue risorse personali per affrontare con competenza e responsabilità i compiti della vita familiare, professionale e sociale (LA MARCA).
  • 19. L’alunno competente sa  affrontare situazioni reali che si presentano nella vita di ogni giorno.
  • 20. Alcune attività proposte agli alunni  apparentemente non servono a niente, ma alla lunga risultano fondamentali per lo sviluppo della capacità di riflessione sulle situazioni complesse e di comprensione dei “vissuti”, delle idee e delle aspirazioni delle persone
  • 21. una didattica per competenze è basata su sei principi:  riferimento all’esperienza dell’alunno,  significatività per l’alunno della proposta formativa dell’insegnante,  consapevolezza e condivisione della meta formativa finale,  coinvolgimento attivo dell’alunno nella sua formazione,  progressività del processo di apprendimento,  globalità del processo di apprendimento.
  • 22. Per valutare le competenze occorre avere a disposizione  testimonianze provenienti da una molteplicità di attività e di prestazioni dell’alunno e un quadro di riferimento che permetta un’analisi e un’ interpretazione sia di tipo longitudinale o progressiva, sia di tipo conclusivo o sommativo.
  • 23. Insegnare per competenze piace  il lavoro educativo è più gratificante perché gli insegnanti hanno la possibilità di considerare l’esito complessivo del loro impegno professionale.
  • 24. se si vuole  che l’ alunno apprenda ad utilizzare le conoscenze e le abilità acquisite a scuola per coltivarsi interiormente e per contribuire al miglioramento della società in cui vive  occorre adottare una forma di valutazione che non si limiti all’accertamento del possesso di conoscenze e di abilità.
  • 25. Che cosa si richiede all’alunno?  collegare insieme una pluralità di dati, valutare complessivamente una certa situazione, fare ipotesi e verificarle in un tempo definito, rischiare l’insuccesso nello svolgimento di compiti “sfidanti” del tutto nuovi per lui.
  • 26. L’ottica della valutazione delle competenze attraversa i saperi e coinvolge integralmente la persona.  L’esercizio di una competenza è infatti legato ad un contesto particolare che la persona deve essere capace di cogliere con immediatezza e ad una disposizione personale di fiducia nelle proprie risorse personali che consentono di svolgere il compito richiesto dalle circostanze.
  • 27. ……hanno sviluppato negli alunni  un atteggiamento di studio continuo in tutte le circostanze della vita, se li hanno resi capaci di relazionarsi positivamente con tutti, se hanno stimolato in loro il senso di responsabilità civile che li induce a farsi carico dei problemi comuni.
  • 28. Gli alunni studiano  con l’intenzione di raggiungere un fine e non per ripetere quello che hanno imparato.