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27 ottobre 2014 
a cura di Renato Brunetta 
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RENZI LEADER SPACCATO IN DUE: NON RIUSCIRÀ MAI A FARE LE RIFORME CHE LA DRAMMATICA SITUAZIONE ITALIANA E INTERNAZIONALE ESIGE CON ASSOLUTA URGENZA Editoriale de “Il Giornale”, 27 ottobre 2014
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RENZI LEADER SPACCATO IN DUE: NON RIUSCIRÀ MAI A FARE LE RIFORME CHE LA DRAMMATICA SITUAZIONE ITALIANA E INTERNAZIONALE ESIGE CON ASSOLUTA URGENZA 
Oggi Renzi è un leader dimezzato, tagliato in due dalla realtà. Il principale partito che appoggia il suo governo, cioè il Pd, è lo stesso partito in cui si riconoscono centinaia di migliaia di persone che gridano in piazza slogan terrificanti contro il presidente del Consiglio, guidati da leader sindacali e parlamentari militanti nelle sue fila. 
E come può, un leader dimezzato, fare le riforme che la drammatica situazione non solo italiana, ma anche internazionale, richiede con assoluta urgenza? 
Semplicemente, non può farle. Di fatti, ad oggi non ne ha fatta neanche una. Ma questa ambiguità non può durare. L’analisi economico- finanziaria dell’attuale scenario internazionale chiede credibilità e forza democratica, che il presidente del Consiglio non ha.
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RENZI LEADER SPACCATO IN DUE: NON RIUSCIRÀ MAI A FARE LE RIFORME CHE LA DRAMMATICA SITUAZIONE ITALIANA E INTERNAZIONALE ESIGE CON ASSOLUTA URGENZA 
Ed è questa la maledizione di Renzi: lui oggi è leader grazie a un imbroglio e alla pavidità dei suoi compagni di partito. 
In piazza ormai il re è nudo. Serve ben altro per governare un paese come l’Italia, in una condizione così complessa e difficile. 
Perché diciamo questo. Perché è impossibile che un governo sostenuto da un partito diviso a tutto faccia le riforme necessarie per portare l’Italia fuori dalla crisi. 
La situazione internazionale, in cui quella italiana si inserisce, rischia di volgere al peggio, tanto dal punto di vista economico-finanziario, quanto dal punto di vista politico.
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RENZI LEADER SPACCATO IN DUE: NON RIUSCIRÀ MAI A FARE LE RIFORME CHE LA DRAMMATICA SITUAZIONE ITALIANA E INTERNAZIONALE ESIGE CON ASSOLUTA URGENZA 
1. Sul piano politico, l’Europa è assediata – sia sul fronte sud che ad oriente – da conflitti militari ed economici che minano la sicurezza ed espongono il continente alle possibili scorrerie del terrorismo internazionale. 
Le fratture all’interno dell’Occidente impediscono a quest’ultimo di esercitare quella funzione che fino ad oggi ha consentito di governare i conflitti locali e di garantire, pur con contraddizioni e difficoltà, un lungo periodo di pace. 
Decisive saranno, pertanto, le elezioni americane di mid-term della prossima settimana negli Stati Uniti, visti i possibili cambiamenti negli equilibri politici complessivi. 
La Russia sta vivendo un periodo travagliato.
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RENZI LEADER SPACCATO IN DUE: NON RIUSCIRÀ MAI A FARE LE RIFORME CHE LA DRAMMATICA SITUAZIONE ITALIANA E INTERNAZIONALE ESIGE CON ASSOLUTA URGENZA 
Le vicende ucraine hanno alimentato diffidenze che sembravano appartenere a un lontano passato. 
L’improvvisa caduta del prezzo del petrolio mina l’economia russa, privandola di quei mezzi finanziari che in questi anni hanno consentito di accelerare il processo di modernizzazione economica e finanziaria, dopo il crollo dell’ancien régime. 
Processo che è il viatico essenziale per un completo ritorno alla democrazia. 
Un’Europa politicamente divisa e incerta non riesce a coprire quel vuoto che gli avvenimenti appena richiamati rischiano di allargare. 
E tutto ciò determina una crisi di leadership di cui sarebbe sbagliato non cogliere i possibili pericoli.
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2. Sul piano degli aspetti economici e finanziari, si assiste: da un lato, a un rallentamento del ritmo di crescita dell'economia reale, dall'altro a una forte volatilità dei mercati finanziari, con pesanti ricadute tanto nel comparto borsistico quanto sulla dinamica degli spread, specie nei confronti dei paesi dell’area euro più indebitati, e alla conseguente ripresa di movimenti di capitali flight to quality, soprattutto a vantaggio dei bund tedeschi. 
Lo stesso Fondo Monetario Internazionale è stato costretto a rivedere a ribasso le stime sul tasso di crescita complessivo dell’economia mondiale, portando la sua previsione originale, di +3,7%, a +3,4%.
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Secondo la valutazione dei principali osservatori internazionali, al centro delle preoccupazioni dei mercati vi sono: la forte caduta che si è registrata nel prezzo del petrolio e delle altre materie prime; lo spettro della recessione e della deflazione in Europa; e un fattore, ugualmente importante ma sottovalutato, quale la crescita del debito complessivo della Cina (debito pubblico e privato), che ha raggiunto il 250% del Pil ed è, ormai, pari all’intera ricchezza nazionale di quel paese. 
In quest'ultimo anno il prezzo del petrolio è sceso da 115 dollari al barile a 85, con un calo di quasi il 30%, raggiungendo un valore pari a quello di 4 anni fa, malgrado non vi sia stato alcun aumento della produzione.
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Quest’ultimo elemento dimostra che la caduta è dovuta a carenza di domanda, a sua volta riflesso di mancati investimenti, come dimostra, tra l’altro, il calo della produzione elettrica per usi industriali. Fenomeni analoghi, anche se più contenuti, si registrano in tutti i comparti delle commodities. Negli ultimi 6 mesi il prezzo dei prodotti agricoli è sceso in media del 15,5%. Quello delle materie prime industriali del 3,4%. 
Vediamo allora la situazione negli Stati Uniti: per quanto l'economia americana mantenga un tasso di sviluppo più elevato rispetto all’Europa, la quasi raggiunta autosufficienza nel settore energetico ne riduce la dipendenza dall'estero e si traduce in un più forte contenimento delle importazioni, il che determina impulsi meno espansivi sul resto dell'economia mondiale.
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RENZI LEADER SPACCATO IN DUE: NON RIUSCIRÀ MAI A FARE LE RIFORME CHE LA DRAMMATICA SITUAZIONE ITALIANA E INTERNAZIONALE ESIGE CON ASSOLUTA URGENZA 
In un solo anno l'output derivante dallo sfruttamento dello shale-oil negli Usa è cresciuto del 13%. Del 56% in più rispetto a quanto cresceva nel 2011. Il suo break-even point è ormai inferiore ai 70 dollari al barile (rispetto ai 115 di inizio anno, ora 85 dollari al barile del petrolio, il cui prezzo è destinato, quindi, a scendere ancor di più). Una rivoluzione silenziosa si sta compiendo sotto i nostri occhi senza che se ne abbia piena contezza. 
In Giappone si assiste a un primo rallentamento della crescita (che rimane comunque a +7,1% nel secondo trimestre 2014), determinato dall'aumento, seppur modesto, delle tasse sui consumi (dal 5% all'8%) che ha determinato una forte contrazione della domanda interna (circa - 2%). Ciò che più ha influito sul crollo dei consumi è stata la motivazione addotta all’aumento delle relative imposte, vale a dire l'esigenza del governo di porre freno alla crescita del debito pubblico giapponese, che ha ormai raggiunto il 240% del Pil.
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Della Cina non preoccupa tanto la solvibilità del suo debito pubblico, quanto il suo sommarsi al debito privato. Insieme, come già detto, raggiunge il 250% del Pil. È cresciuto del 150% solo negli ultimi 6 anni: un tasso di incremento annuo simile a quello che precedette la crisi di molte banche asiatiche nel 1997 e quella più recente delle banche americane. 
In Europa il rallentamento complessivo della zona dell'euro è un fatto ormai noto. Gli ultimi dati inerenti la produzione industriale mostrano una forte caduta nel mese di agosto (-1,4% sul corrispondente periodo dell'anno precedente). 
Un vero e proprio crollo rispetto ai mesi precedenti. Nei confronti delle altre grandi aree del pianeta l’Europa è ormai considerata come l'epicentro della deflazione.
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RENZI LEADER SPACCATO IN DUE: NON RIUSCIRÀ MAI A FARE LE RIFORME CHE LA DRAMMATICA SITUAZIONE ITALIANA E INTERNAZIONALE ESIGE CON ASSOLUTA URGENZA 
In difficoltà versano in particolare Francia e Italia, per non parlare della Grecia, ormai stremata dal punto di vista sociale e forse pronta per un cambio di leadership a favore dei movimenti antieuropeisti. Ma anche la stessa Germania è stata costretta a rivedere le sue previsioni di crescita per l'anno in corso e per quelli successivi: da +1,8% a +1,2% nel 2014 e da +2% a +1,3% nel 2015. 
In compenso, dato paradossale, cresce l'attivo della bilancia commerciale dell’Eurozona: 9.200 miliardi di surplus nell'agosto 2014, contro i 7.300 del corrispondente mese dell'anno precedente. Frutto della compressione della domanda interna e di un eccesso di mercantilismo, dovuto principalmente alla Germania, che vi contribuisce per oltre l'80%.
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RENZI LEADER SPACCATO IN DUE: NON RIUSCIRÀ MAI A FARE LE RIFORME CHE LA DRAMMATICA SITUAZIONE ITALIANA E INTERNAZIONALE ESIGE CON ASSOLUTA URGENZA 
All'origine di queste contraddizioni, che fanno girare l'Eurozona al di sotto del suo potenziale produttivo e generano l'artificioso rialzo del valore dell'euro nei confronti del dollaro e dello yen, sono le politiche perseguite, negli anni della crisi, nel segno dell'austerity e degli squilibri regionali, contro i quali la stessa politica monetaria, voluta da Mario Draghi, sta dimostrando di essere poco efficace. 
Non vi può essere una politica monetaria espansiva e una politica di bilancio restrittiva. Quest'asimmetria determina un corto circuito che accentua il "circolo vizioso" che divide, ormai da troppo tempo, l'Europa e si risolve in un ulteriore elemento di squilibrio, favorendo i paesi più forti, che beneficiano di tassi di interesse più bassi per il finanziamento degli investimenti, e penalizzando quelli più deboli, costretti a pagare un maggior premio per il rischio, in un gioco a somma negativa per l'area dell’euro considerata nel suo complesso.
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RENZI LEADER SPACCATO IN DUE: NON RIUSCIRÀ MAI A FARE LE RIFORME CHE LA DRAMMATICA SITUAZIONE ITALIANA E INTERNAZIONALE ESIGE CON ASSOLUTA URGENZA 
La carenza di domanda effettiva complessiva impedisce, infatti, anche alle industrie dei paesi più forti di avere un mercato adeguato alle potenzialità della rispettiva offerta. 
Sono questi squilibri intersettoriali, caratteristici di una "area monetaria non ottimale", uniti alle incertezze del quadro internazionale e ai risultati resi noti ieri, e non del tutto positivi, degli stress test sulle banche dell’Eurozona, che accentuano la deflazione e rischiano di mettere a repentaglio la stessa sopravvivenza della moneta unica. 
Per risalire la china è indispensabile, come insegna la teoria dei giochi, un atteggiamento cooperativo da parte di tutti i player europei, che devono sviluppare linee di politica economica coerenti con le diverse posizioni di partenza.
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RENZI LEADER SPACCATO IN DUE: NON RIUSCIRÀ MAI A FARE LE RIFORME CHE LA DRAMMATICA SITUAZIONE ITALIANA E INTERNAZIONALE ESIGE CON ASSOLUTA URGENZA 
I paesi più deboli dell’Euromed devono dare priorità assoluta alle riforme che aumentano la loro produttività e, solo dopo e non prima, pensare a misure di carattere espansivo, volte al rilancio dell’economia. Rovesciare quest’ordine di priorità comporta inevitabilmente situazioni di moral hazard. Costringe paesi con fondamentali troppo deboli a esercitare una velleitaria funzione di “piccole locomotive”, con l’unico risultato di accrescere la loro dipendenza dell’estero, con conseguente deficit della bilancia dei pagamenti e obbligo di finanziamento sui mercati internazionali ad alto prezzo e destinato a far lievitare ulteriormente il loro ingente debito pubblico. 
I Paesi più forti, concentrati soprattutto nella zona baltica dell’Europa, devono reflazionare le loro economie, utilizzando pienamente i margini finanziari a loro disposizione.
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RENZI LEADER SPACCATO IN DUE: NON RIUSCIRÀ MAI A FARE LE RIFORME CHE LA DRAMMATICA SITUAZIONE ITALIANA E INTERNAZIONALE ESIGE CON ASSOLUTA URGENZA 
Una stima conservativa dimostra che, già solo in Germania, la spesa per infrastrutture può aumentare fino allo 0,7% del Pil nel 2015 e allo 0,5% nel 2016 senza alcuna violazione delle Leggi di bilancio. Su questi temi, com’è noto, insistono da tempo non solo le principali istituzioni internazionali, ma anche il Dipartimento di Stato americano: il presidente Obama si è espresso di recente personalmente sul tema. Al tempo stesso è necessario prevedere interventi di carattere comunitario in tema di investimenti, che vadano oltre il piano Juncker, fino a moltiplicare per 3 il suo potenziale, potenziando a tal fine il ruolo della Banca Europea degli Investimenti, e tornare a riflettere sull’opportunità dell’emissione di Eurobond, con l’obiettivo di trasformare almeno una parte dei debiti sovrani in obbligazioni europee. Per le stesse ragioni, è quindi doveroso sostenere le misure non convenzionali che il Presidente della Bce, Mario Draghi intenderà adottare, aiutandolo a vincere le resistenze più conservative di alcuni Paesi all’interno del board della Banca centrale europea.
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RENZI LEADER SPACCATO IN DUE: NON RIUSCIRÀ MAI A FARE LE RIFORME CHE LA DRAMMATICA SITUAZIONE ITALIANA E INTERNAZIONALE ESIGE CON ASSOLUTA URGENZA 
Data la congiuntura internazionale che abbiamo visto, quindi, le cose da fare sono tante, in Europa e in Italia. Il governo Renzi ha la forza di farle? In questo autunno, il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, si trova ad affrontare non solo i nodi del confronto con l'Europa, ma anche un’agenda parlamentare infernale: l’approvazione del Jobs Act, già snaturato nel suo passaggio al Senato; i decreti legislativi di attuazione della delega fiscale; l'Italicum; la riforma del Senato; quella della Pa; quella della giustizia. Ha gli strumenti per farlo? 
Noi pensiamo che il presidente del Consiglio, leader dimezzato, non riuscirà a portare a compimento nessuna delle promesse fatte all’Italia e all’Europa. Il perdurare al governo di Renzi, con questa maggioranza, significherà ogni volta una mediazione intollerabile tra il liberalissimo (a parole) del premier, che mentendo sostiene di aver tagliato le tasse, e l'altra metà del Partito Democratico, che vuole la patrimoniale, aggredendo i beni del ceto medio. Basta così. Questo equivoco deve finire.
a cura del Gruppo Parlamentare della Camera dei Deputati 
Il Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente – Forza Italia 
I CONTI CHE FANNO MALE A RENZI 
27 ottobre 2014
18 
RIEPILOGO DATI MACRO 
Fonti: MEF “Nota Aggiornamento DEF 2014”; OCSE “Interim Economic Assessment – September 2014” and “Economic Outlook May 2014”; FMI “World Economic Outlook October 2014”; CSC “Scenari economici n.21 – Le sfide della politica economica – Settembre 2014”. 
2014 
Pil 
Disoccupazione 
Deficit 
Debito 
Nota Def 2014 
-0,3% 
12,6% 
-3% 
131,6% 
OCSE 
-0,4% 
12,8% 
-2,7% 
134,3% 
FMI 
-0,2% 
12,6% 
-3% 
136,7% 
ISTAT 
-0,2% 
12,3 
-3% 
135,2% 
Centro Studi Confindustria 
-0,4% 
12,5% 
-3% 
137%
19 
I CONTI CHE FANNO MALE A RENZI 
LE PROSSIME PUBBLICAZIONI… 
Ente 
Ultimi dati disponibili 
Prossima pubblicazione 
Commissione europea 
European Economic Forecast Spring 2014 
novembre 2014 
Fondo Monetario Internazionale 
World Economic Outlook – October 2014 
aprile 2015 
OCSE 
Interim Economic Assessment – September 2014 
novembre 2014 
Banca d’Italia 
Bollettino economico 3/2014 – luglio 2014 
23 ottobre 2014 
Def 
Nota di Aggiornamento Def 2014 
aprile 2015

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Renzi leader spaccato in due

  • 1. 27 ottobre 2014 a cura di Renato Brunetta i dossier www.freefoundation.com www.freenewsonline.it 949 RENZI LEADER SPACCATO IN DUE: NON RIUSCIRÀ MAI A FARE LE RIFORME CHE LA DRAMMATICA SITUAZIONE ITALIANA E INTERNAZIONALE ESIGE CON ASSOLUTA URGENZA Editoriale de “Il Giornale”, 27 ottobre 2014
  • 2. 2 RENZI LEADER SPACCATO IN DUE: NON RIUSCIRÀ MAI A FARE LE RIFORME CHE LA DRAMMATICA SITUAZIONE ITALIANA E INTERNAZIONALE ESIGE CON ASSOLUTA URGENZA Oggi Renzi è un leader dimezzato, tagliato in due dalla realtà. Il principale partito che appoggia il suo governo, cioè il Pd, è lo stesso partito in cui si riconoscono centinaia di migliaia di persone che gridano in piazza slogan terrificanti contro il presidente del Consiglio, guidati da leader sindacali e parlamentari militanti nelle sue fila. E come può, un leader dimezzato, fare le riforme che la drammatica situazione non solo italiana, ma anche internazionale, richiede con assoluta urgenza? Semplicemente, non può farle. Di fatti, ad oggi non ne ha fatta neanche una. Ma questa ambiguità non può durare. L’analisi economico- finanziaria dell’attuale scenario internazionale chiede credibilità e forza democratica, che il presidente del Consiglio non ha.
  • 3. 3 RENZI LEADER SPACCATO IN DUE: NON RIUSCIRÀ MAI A FARE LE RIFORME CHE LA DRAMMATICA SITUAZIONE ITALIANA E INTERNAZIONALE ESIGE CON ASSOLUTA URGENZA Ed è questa la maledizione di Renzi: lui oggi è leader grazie a un imbroglio e alla pavidità dei suoi compagni di partito. In piazza ormai il re è nudo. Serve ben altro per governare un paese come l’Italia, in una condizione così complessa e difficile. Perché diciamo questo. Perché è impossibile che un governo sostenuto da un partito diviso a tutto faccia le riforme necessarie per portare l’Italia fuori dalla crisi. La situazione internazionale, in cui quella italiana si inserisce, rischia di volgere al peggio, tanto dal punto di vista economico-finanziario, quanto dal punto di vista politico.
  • 4. 4 RENZI LEADER SPACCATO IN DUE: NON RIUSCIRÀ MAI A FARE LE RIFORME CHE LA DRAMMATICA SITUAZIONE ITALIANA E INTERNAZIONALE ESIGE CON ASSOLUTA URGENZA 1. Sul piano politico, l’Europa è assediata – sia sul fronte sud che ad oriente – da conflitti militari ed economici che minano la sicurezza ed espongono il continente alle possibili scorrerie del terrorismo internazionale. Le fratture all’interno dell’Occidente impediscono a quest’ultimo di esercitare quella funzione che fino ad oggi ha consentito di governare i conflitti locali e di garantire, pur con contraddizioni e difficoltà, un lungo periodo di pace. Decisive saranno, pertanto, le elezioni americane di mid-term della prossima settimana negli Stati Uniti, visti i possibili cambiamenti negli equilibri politici complessivi. La Russia sta vivendo un periodo travagliato.
  • 5. 5 RENZI LEADER SPACCATO IN DUE: NON RIUSCIRÀ MAI A FARE LE RIFORME CHE LA DRAMMATICA SITUAZIONE ITALIANA E INTERNAZIONALE ESIGE CON ASSOLUTA URGENZA Le vicende ucraine hanno alimentato diffidenze che sembravano appartenere a un lontano passato. L’improvvisa caduta del prezzo del petrolio mina l’economia russa, privandola di quei mezzi finanziari che in questi anni hanno consentito di accelerare il processo di modernizzazione economica e finanziaria, dopo il crollo dell’ancien régime. Processo che è il viatico essenziale per un completo ritorno alla democrazia. Un’Europa politicamente divisa e incerta non riesce a coprire quel vuoto che gli avvenimenti appena richiamati rischiano di allargare. E tutto ciò determina una crisi di leadership di cui sarebbe sbagliato non cogliere i possibili pericoli.
  • 6. 6 RENZI LEADER SPACCATO IN DUE: NON RIUSCIRÀ MAI A FARE LE RIFORME CHE LA DRAMMATICA SITUAZIONE ITALIANA E INTERNAZIONALE ESIGE CON ASSOLUTA URGENZA 2. Sul piano degli aspetti economici e finanziari, si assiste: da un lato, a un rallentamento del ritmo di crescita dell'economia reale, dall'altro a una forte volatilità dei mercati finanziari, con pesanti ricadute tanto nel comparto borsistico quanto sulla dinamica degli spread, specie nei confronti dei paesi dell’area euro più indebitati, e alla conseguente ripresa di movimenti di capitali flight to quality, soprattutto a vantaggio dei bund tedeschi. Lo stesso Fondo Monetario Internazionale è stato costretto a rivedere a ribasso le stime sul tasso di crescita complessivo dell’economia mondiale, portando la sua previsione originale, di +3,7%, a +3,4%.
  • 7. 7 RENZI LEADER SPACCATO IN DUE: NON RIUSCIRÀ MAI A FARE LE RIFORME CHE LA DRAMMATICA SITUAZIONE ITALIANA E INTERNAZIONALE ESIGE CON ASSOLUTA URGENZA Secondo la valutazione dei principali osservatori internazionali, al centro delle preoccupazioni dei mercati vi sono: la forte caduta che si è registrata nel prezzo del petrolio e delle altre materie prime; lo spettro della recessione e della deflazione in Europa; e un fattore, ugualmente importante ma sottovalutato, quale la crescita del debito complessivo della Cina (debito pubblico e privato), che ha raggiunto il 250% del Pil ed è, ormai, pari all’intera ricchezza nazionale di quel paese. In quest'ultimo anno il prezzo del petrolio è sceso da 115 dollari al barile a 85, con un calo di quasi il 30%, raggiungendo un valore pari a quello di 4 anni fa, malgrado non vi sia stato alcun aumento della produzione.
  • 8. 8 RENZI LEADER SPACCATO IN DUE: NON RIUSCIRÀ MAI A FARE LE RIFORME CHE LA DRAMMATICA SITUAZIONE ITALIANA E INTERNAZIONALE ESIGE CON ASSOLUTA URGENZA Quest’ultimo elemento dimostra che la caduta è dovuta a carenza di domanda, a sua volta riflesso di mancati investimenti, come dimostra, tra l’altro, il calo della produzione elettrica per usi industriali. Fenomeni analoghi, anche se più contenuti, si registrano in tutti i comparti delle commodities. Negli ultimi 6 mesi il prezzo dei prodotti agricoli è sceso in media del 15,5%. Quello delle materie prime industriali del 3,4%. Vediamo allora la situazione negli Stati Uniti: per quanto l'economia americana mantenga un tasso di sviluppo più elevato rispetto all’Europa, la quasi raggiunta autosufficienza nel settore energetico ne riduce la dipendenza dall'estero e si traduce in un più forte contenimento delle importazioni, il che determina impulsi meno espansivi sul resto dell'economia mondiale.
  • 9. 9 RENZI LEADER SPACCATO IN DUE: NON RIUSCIRÀ MAI A FARE LE RIFORME CHE LA DRAMMATICA SITUAZIONE ITALIANA E INTERNAZIONALE ESIGE CON ASSOLUTA URGENZA In un solo anno l'output derivante dallo sfruttamento dello shale-oil negli Usa è cresciuto del 13%. Del 56% in più rispetto a quanto cresceva nel 2011. Il suo break-even point è ormai inferiore ai 70 dollari al barile (rispetto ai 115 di inizio anno, ora 85 dollari al barile del petrolio, il cui prezzo è destinato, quindi, a scendere ancor di più). Una rivoluzione silenziosa si sta compiendo sotto i nostri occhi senza che se ne abbia piena contezza. In Giappone si assiste a un primo rallentamento della crescita (che rimane comunque a +7,1% nel secondo trimestre 2014), determinato dall'aumento, seppur modesto, delle tasse sui consumi (dal 5% all'8%) che ha determinato una forte contrazione della domanda interna (circa - 2%). Ciò che più ha influito sul crollo dei consumi è stata la motivazione addotta all’aumento delle relative imposte, vale a dire l'esigenza del governo di porre freno alla crescita del debito pubblico giapponese, che ha ormai raggiunto il 240% del Pil.
  • 10. 10 RENZI LEADER SPACCATO IN DUE: NON RIUSCIRÀ MAI A FARE LE RIFORME CHE LA DRAMMATICA SITUAZIONE ITALIANA E INTERNAZIONALE ESIGE CON ASSOLUTA URGENZA Della Cina non preoccupa tanto la solvibilità del suo debito pubblico, quanto il suo sommarsi al debito privato. Insieme, come già detto, raggiunge il 250% del Pil. È cresciuto del 150% solo negli ultimi 6 anni: un tasso di incremento annuo simile a quello che precedette la crisi di molte banche asiatiche nel 1997 e quella più recente delle banche americane. In Europa il rallentamento complessivo della zona dell'euro è un fatto ormai noto. Gli ultimi dati inerenti la produzione industriale mostrano una forte caduta nel mese di agosto (-1,4% sul corrispondente periodo dell'anno precedente). Un vero e proprio crollo rispetto ai mesi precedenti. Nei confronti delle altre grandi aree del pianeta l’Europa è ormai considerata come l'epicentro della deflazione.
  • 11. 11 RENZI LEADER SPACCATO IN DUE: NON RIUSCIRÀ MAI A FARE LE RIFORME CHE LA DRAMMATICA SITUAZIONE ITALIANA E INTERNAZIONALE ESIGE CON ASSOLUTA URGENZA In difficoltà versano in particolare Francia e Italia, per non parlare della Grecia, ormai stremata dal punto di vista sociale e forse pronta per un cambio di leadership a favore dei movimenti antieuropeisti. Ma anche la stessa Germania è stata costretta a rivedere le sue previsioni di crescita per l'anno in corso e per quelli successivi: da +1,8% a +1,2% nel 2014 e da +2% a +1,3% nel 2015. In compenso, dato paradossale, cresce l'attivo della bilancia commerciale dell’Eurozona: 9.200 miliardi di surplus nell'agosto 2014, contro i 7.300 del corrispondente mese dell'anno precedente. Frutto della compressione della domanda interna e di un eccesso di mercantilismo, dovuto principalmente alla Germania, che vi contribuisce per oltre l'80%.
  • 12. 12 RENZI LEADER SPACCATO IN DUE: NON RIUSCIRÀ MAI A FARE LE RIFORME CHE LA DRAMMATICA SITUAZIONE ITALIANA E INTERNAZIONALE ESIGE CON ASSOLUTA URGENZA All'origine di queste contraddizioni, che fanno girare l'Eurozona al di sotto del suo potenziale produttivo e generano l'artificioso rialzo del valore dell'euro nei confronti del dollaro e dello yen, sono le politiche perseguite, negli anni della crisi, nel segno dell'austerity e degli squilibri regionali, contro i quali la stessa politica monetaria, voluta da Mario Draghi, sta dimostrando di essere poco efficace. Non vi può essere una politica monetaria espansiva e una politica di bilancio restrittiva. Quest'asimmetria determina un corto circuito che accentua il "circolo vizioso" che divide, ormai da troppo tempo, l'Europa e si risolve in un ulteriore elemento di squilibrio, favorendo i paesi più forti, che beneficiano di tassi di interesse più bassi per il finanziamento degli investimenti, e penalizzando quelli più deboli, costretti a pagare un maggior premio per il rischio, in un gioco a somma negativa per l'area dell’euro considerata nel suo complesso.
  • 13. 13 RENZI LEADER SPACCATO IN DUE: NON RIUSCIRÀ MAI A FARE LE RIFORME CHE LA DRAMMATICA SITUAZIONE ITALIANA E INTERNAZIONALE ESIGE CON ASSOLUTA URGENZA La carenza di domanda effettiva complessiva impedisce, infatti, anche alle industrie dei paesi più forti di avere un mercato adeguato alle potenzialità della rispettiva offerta. Sono questi squilibri intersettoriali, caratteristici di una "area monetaria non ottimale", uniti alle incertezze del quadro internazionale e ai risultati resi noti ieri, e non del tutto positivi, degli stress test sulle banche dell’Eurozona, che accentuano la deflazione e rischiano di mettere a repentaglio la stessa sopravvivenza della moneta unica. Per risalire la china è indispensabile, come insegna la teoria dei giochi, un atteggiamento cooperativo da parte di tutti i player europei, che devono sviluppare linee di politica economica coerenti con le diverse posizioni di partenza.
  • 14. 14 RENZI LEADER SPACCATO IN DUE: NON RIUSCIRÀ MAI A FARE LE RIFORME CHE LA DRAMMATICA SITUAZIONE ITALIANA E INTERNAZIONALE ESIGE CON ASSOLUTA URGENZA I paesi più deboli dell’Euromed devono dare priorità assoluta alle riforme che aumentano la loro produttività e, solo dopo e non prima, pensare a misure di carattere espansivo, volte al rilancio dell’economia. Rovesciare quest’ordine di priorità comporta inevitabilmente situazioni di moral hazard. Costringe paesi con fondamentali troppo deboli a esercitare una velleitaria funzione di “piccole locomotive”, con l’unico risultato di accrescere la loro dipendenza dell’estero, con conseguente deficit della bilancia dei pagamenti e obbligo di finanziamento sui mercati internazionali ad alto prezzo e destinato a far lievitare ulteriormente il loro ingente debito pubblico. I Paesi più forti, concentrati soprattutto nella zona baltica dell’Europa, devono reflazionare le loro economie, utilizzando pienamente i margini finanziari a loro disposizione.
  • 15. 15 RENZI LEADER SPACCATO IN DUE: NON RIUSCIRÀ MAI A FARE LE RIFORME CHE LA DRAMMATICA SITUAZIONE ITALIANA E INTERNAZIONALE ESIGE CON ASSOLUTA URGENZA Una stima conservativa dimostra che, già solo in Germania, la spesa per infrastrutture può aumentare fino allo 0,7% del Pil nel 2015 e allo 0,5% nel 2016 senza alcuna violazione delle Leggi di bilancio. Su questi temi, com’è noto, insistono da tempo non solo le principali istituzioni internazionali, ma anche il Dipartimento di Stato americano: il presidente Obama si è espresso di recente personalmente sul tema. Al tempo stesso è necessario prevedere interventi di carattere comunitario in tema di investimenti, che vadano oltre il piano Juncker, fino a moltiplicare per 3 il suo potenziale, potenziando a tal fine il ruolo della Banca Europea degli Investimenti, e tornare a riflettere sull’opportunità dell’emissione di Eurobond, con l’obiettivo di trasformare almeno una parte dei debiti sovrani in obbligazioni europee. Per le stesse ragioni, è quindi doveroso sostenere le misure non convenzionali che il Presidente della Bce, Mario Draghi intenderà adottare, aiutandolo a vincere le resistenze più conservative di alcuni Paesi all’interno del board della Banca centrale europea.
  • 16. 16 RENZI LEADER SPACCATO IN DUE: NON RIUSCIRÀ MAI A FARE LE RIFORME CHE LA DRAMMATICA SITUAZIONE ITALIANA E INTERNAZIONALE ESIGE CON ASSOLUTA URGENZA Data la congiuntura internazionale che abbiamo visto, quindi, le cose da fare sono tante, in Europa e in Italia. Il governo Renzi ha la forza di farle? In questo autunno, il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, si trova ad affrontare non solo i nodi del confronto con l'Europa, ma anche un’agenda parlamentare infernale: l’approvazione del Jobs Act, già snaturato nel suo passaggio al Senato; i decreti legislativi di attuazione della delega fiscale; l'Italicum; la riforma del Senato; quella della Pa; quella della giustizia. Ha gli strumenti per farlo? Noi pensiamo che il presidente del Consiglio, leader dimezzato, non riuscirà a portare a compimento nessuna delle promesse fatte all’Italia e all’Europa. Il perdurare al governo di Renzi, con questa maggioranza, significherà ogni volta una mediazione intollerabile tra il liberalissimo (a parole) del premier, che mentendo sostiene di aver tagliato le tasse, e l'altra metà del Partito Democratico, che vuole la patrimoniale, aggredendo i beni del ceto medio. Basta così. Questo equivoco deve finire.
  • 17. a cura del Gruppo Parlamentare della Camera dei Deputati Il Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente – Forza Italia I CONTI CHE FANNO MALE A RENZI 27 ottobre 2014
  • 18. 18 RIEPILOGO DATI MACRO Fonti: MEF “Nota Aggiornamento DEF 2014”; OCSE “Interim Economic Assessment – September 2014” and “Economic Outlook May 2014”; FMI “World Economic Outlook October 2014”; CSC “Scenari economici n.21 – Le sfide della politica economica – Settembre 2014”. 2014 Pil Disoccupazione Deficit Debito Nota Def 2014 -0,3% 12,6% -3% 131,6% OCSE -0,4% 12,8% -2,7% 134,3% FMI -0,2% 12,6% -3% 136,7% ISTAT -0,2% 12,3 -3% 135,2% Centro Studi Confindustria -0,4% 12,5% -3% 137%
  • 19. 19 I CONTI CHE FANNO MALE A RENZI LE PROSSIME PUBBLICAZIONI… Ente Ultimi dati disponibili Prossima pubblicazione Commissione europea European Economic Forecast Spring 2014 novembre 2014 Fondo Monetario Internazionale World Economic Outlook – October 2014 aprile 2015 OCSE Interim Economic Assessment – September 2014 novembre 2014 Banca d’Italia Bollettino economico 3/2014 – luglio 2014 23 ottobre 2014 Def Nota di Aggiornamento Def 2014 aprile 2015