1. Brevi cenni
sull’ information design
Università la Sapienza, Roma | corso di Laurea in Disegno industriale e Comunicazione visiva, 2007/2008 | professore: Carlotta Latessa | Laboratorio di grafica 2 || tema: autoproduzione
2. > Brevi cenni
sull’ information design
L’information design:
è l’organizzazione spaziale delle informazioni
in relazione a grandezze e qualità variabili.
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3. > Brevi cenni
sull’ information design
L’information design ha il compito di:
> rendere evidenti concetti deducibili,
> semplificare le nozioni complesse rendendole comprensibili
(l’informazione deve essere accessibile a qualsiasi lettore),
> aggiungere livelli di significato.
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4. > Brevi cenni
sull’ information design
Metodologia
dell’information design
concetti base per progettare una comunicazione comprensibile ed efficace
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5. > Brevi cenni
sull’ information design
0. individuare e catalogare le variabili
va|rià|bi|le
agg., s.f.
1 agg., che varia, che può variare, che è soggetto a variazione: quantità, valore, prezzo
2 agg., estens., mutevole, instabile: tempo, umore
3 agg. TS gramm., di parte del discorso, che è soggetta a flessione (ad es. il nome, l’aggettivo, il verbo, ecc.)
4 agg. TS mat., non costante
5 agg. TS tecn., di dispositivo, caratterizzato dalla variabilità di una o più grandezze che intervengono
nel suo funzionamento: trasformatore, resistore
6 s.f. TS mat., grandezza, generalmente indicata con una delle ultime lettere dell’alfabeto (x, y, z),
che può assumere tutti i valori appartenenti a un determinato insieme e che rappresenta
in generale tutti gli elementi di tale insieme
7 s.f. TS mat., in logica matematica, ogni simbolo che non abbia un preciso referente,
ma che stia per un qualsiasi elemento di un insieme specificabile
8 s.f. TS econ., elemento soggetto a variare in funzione della variazione di altri elementi quali,
ad es., la domanda e l’offerta collettiva, il reddito sociale, l’occupazione, ecc.
9 s.f. CO fig., elemento che interviene a modificare una situazione: non abbiamo tenuto conto della v.
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6. > Brevi cenni
sull’ information design
1. organizzare 2. costruire l’impianto del grafico
L’organizzazione delle informazioni e il loro Costruire l’impianto è utile al fine
utilizzo a livello grafico è il processo più del funzionamento dell’information design.
complesso e importante nell’intera creazione Ciò è indispensabile all’utente per distinguere quali
di una infografica accurata. sono gli elementi chiave (variabili) in rapporto
a ciò che si vuole raccontare e quale sia il percorso
da seguire.
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7. > Brevi cenni
sull’ information design
3. semplificare 4. mostrare causa ed effetto/interazione
Non sempre una infografica ricca di elementi è Ogni elemento che viene inserito (variabile) esiste
ben fatta: si deve sempre curare il lato della perchè può cambiare lo stato delle cose.
ricettività. Troppe informazioni possono distrarre Se questo avviene bisogna mostrare le cause
l’osservatore, ed è per questo che un’infografica collegate agli effetti.
semplificata consente maggiore immediatezza
e facilità di interpretazione. Le informazioni devono
essere immediate e ben distinte tra loro.
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8. > Brevi cenni
sull’ information design
5. confrontare e contrastare 6. molteplicità dei livelli di lettura
Le tre richieste dell’information design Il vantaggio offerto dall’informazione grafica è
riguardano cause, effetti e relazioni. quello di contenere sulla stessa pagina,
Bisogna trovare la risposta alla domanda tutti i dati a disposizione.
“rispetto a cosa?” Questa pagina, non ponendo il vincolo
Questo ci permette di avere un termine di paragone della lettura monodirezionale, può essere letta
rispetto alle variabili circostanti che possono essere in tutte le direzioni.
in relazione tra loro.
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9. > Brevi cenni
sull’ information design
7. trasfigurazione dei dati > L’utilizzo di materiale iconografico,
permette a questo tipo di visualizzazione
Per aumentare la memorizzazione dei dati
da parte del lettore è sicuramente utile di adattarsi a tutte le realtà sociali
trasformare gli elementi di cui si parla, e di svincolarsi dal linguaggio scritto.
in grafica per esporre i dati, piuttosto che parole L’informazione non ha bisogno di essere tradotta,
è meglio sintetizzare con icone o simboli ciò ma diventa con il suo integrarsi di immagini
di cui si parla al fine di ottenere un linguaggio universalmente riconosciute, elementi geometrici,
di facile apprendimento. visivamente multilingue.
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10. > Brevi cenni
sull’ information design
Esempi di
information design
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11. > Brevi cenni
sull’ information design
La mappa dell’armata napoleonica durante la campagna in Russia
Un esempio di infografica che non è una mera illustrazione dei contenuti ma li interpreta in maniera incontestabile,
è quella classica in cui si vuole illustrare un’azione di guerra.
Charles Minard realizzò questa mappa
che mostra con una serie di linee
di differente colore e spessore,
le diverse variabili che hanno
interagito nell’evento evidenziando:
1. la distanza e la direzione in cui
l’esercito viaggiò (avanti e ritirata
rappresentata dalla linea nera),
2. le quote d’altitudine a cui
viaggiarono le truppe,
3. la quantità (espresso in numero
di truppe) di soldati morti di fame
e per le ferite,
4. le temperature gelide incontrate
durante la marcia.
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12. > Brevi cenni
sull’ information design
Cartina della metropolitana di Londra, Henry Beck del 1933
La metodologia di rappresentazione
di questa cartina si basa su linee rette
e oblique a 45°, simile ad un
circuito elettrico.
è stata disegnata utilizzando come
unico riferimento geografico
il corso del Tamigi, sviluppando
l’intera rete metropolitana su questo
percorso, seppure in maniera
semplificata. Ogni linea è
differenziata da un colore diverso
e la distanza tra le varie stazioni è stata
semplificata mantendola
pressochè costante.
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13. > Brevi cenni
sull’ information design
Cartina della metropolitana di Londra, Henry Beck del 1933
La metodologia di rappresentazione
di questa cartina si basa su linee rette
e oblique a 45°, simile ad un
circuito elettrico.
è stata disegnata utilizzando come
unico riferimento geografico
il corso del Tamigi, sviluppando
l’intera rete metropolitana su questo
percorso, seppure in maniera
semplificata. Ogni linea è
differenziata da un colore diverso
e la distanza tra le varie stazioni è stata
semplificata mantendola
pressochè costante.
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14. > Brevi cenni
sull’ information design
UK textile industry 1960-70, Lock/Petterson Ltd.
Questo schema rappresentate
rappresenta il flusso dei prodotti
dell’industria tessile inglese.
Si passa dall’apporto delle materie
prime passando per vari step quali
la produzione dei filati, la produzione
di tessuto industriale, i passaggi
intermedi fino al consumatore
del prodotto finale.
Le varie materie prime sono distinte
per colore e attraverso i vari step
si combinano tra loro aumentando
o diminuendo il loro flusso
fino a concretizarsi nella parte finale.
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15. > Brevi cenni
sull’ information design
1960-2003 atlante del design italiano, studio FM Milano
Questo atlante del design italiano ha
contraddistinte numerose varianti
che interagiscono tra di loro.
La prima suddivisione statica
di variabili è stabilita dagli anni
mediante spazi uguali dal 1960
al 2003, posti in basso.
La seconda suddivisione statica di
variabili è data dalle zone di colore
di riferimento, poste a sinistra
e che schematizzano le varie teorie di
pensiero del design:
formula simbolica, progetto etico,
funzione della ricerca statica, design
strategico, forma razionale,
pragmatismo tecnologico, la forma
segue la funzione.
A muoversi in queste variabili statiche
ci sono variabili che si muovono
dinamicamente in questo spazio
prefissato. La variabili in questione
sono i nomi dei designer che
seguono dinamicamente una linea
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16. > Brevi cenni
sull’ information design
1960-2003 atlante del design italiano, studio FM Milano
propria che si sposta orizzontalmente
e obliquamente negli anni e tra le varie
scuole di pensiero sul design.
Seconda categoria di variabili
dinamiche sono i vari movimenti
del design: neoliberty, good design,
arte povera, ecc, che assumono
una forma propria allargandosi
attraverso gli anni, assumendo
il colore delle varie scuole
di pensiero.
A loro volta queste due
ultime variabili dinamiche
interagiscono tra loro, i vari
movimenti del design prendono forma
anche a seconda dei designer
e i designer si muovono nello spazio
a seconda dei vari movimenti.
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17. > Brevi cenni
sull’ information design
Mappa del genoma umano, Ben Fry|information design interattivo
Ben Fry ricercatore dell’ACG, MIT media
laboratory aesthetics computation
group di Boston rappresenta
un esempio di come attraverso
il diagramma sia possibile gestire
un’enorme quantità di informazioni
e dati attraverso il linguaggio open
source chiamato Processing.
Ben Fry ottiene una rappresentazione
fruibile dei legami tra le variazioni
genetiche nel genoma umano
permettendo di visualizzare
in una serie di mappe le 3,1 miliardi
di lettere che costituiscono i 24
cromosomi del DNA umano che in una
singola linea di testo (Times New
Roman, 12 pt) si sarebbero estesi per
più di 8000 km.
Rappresentare gli innumerevoli dati
che servono a descrivere la genetica
e le sue variazioni richiedono
più prospettive di visualizzazione.
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18. > Brevi cenni
sull’ information design
Mappa del genoma umano, Ben Fry|information design interattivo
Ben Fry ricercatore dell’ACG, MIT media
laboratory aesthetics computation
group di Boston rappresenta
un esempio di come attraverso
il diagramma sia possibile gestire
un’enorme quantità di informazioni
e dati attraverso il linguaggio open
source chiamato Processing.
Ben Fry ottiene una rappresentazione
fruibile dei legami tra le variazioni
genetiche nel genoma umano
permettendo di visualizzare
in una serie di mappe le 3,1 miliardi
di lettere che costituiscono i 24
cromosomi del DNA umano che in una
singola linea di testo (Times New
Roman, 12 pt) si sarebbero estesi per
più di 8000 km.
Rappresentare gli innumerevoli dati
che servono a descrivere la genetica
e le sue variazioni richiedono
più prospettive di visualizzazione.
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19. > Brevi cenni
sull’ information design
Mappa del genoma umano, Ben Fry|information design interattivo
Ben Fry ricercatore dell’ACG, MIT media
laboratory aesthetics computation
group di Boston rappresenta
un esempio di come attraverso
il diagramma sia possibile gestire
un’enorme quantità di informazioni
e dati attraverso il linguaggio open
source chiamato Processing.
Ben Fry ottiene una rappresentazione
fruibile dei legami tra le variazioni
genetiche nel genoma umano
permettendo di visualizzare
in una serie di mappe le 3,1 miliardi
di lettere che costituiscono i 24
cromosomi del DNA umano che in una
singola linea di testo (Times New
Roman, 12 pt) si sarebbero estesi per
più di 8000 km.
Rappresentare gli innumerevoli dati
che servono a descrivere la genetica
e le sue variazioni richiedono
più prospettive di visualizzazione.
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20. > Brevi cenni
sull’ information design
Mappa del genoma umano, Ben Fry|information design interattivo
Ben Fry ricercatore dell’ACG, MIT media
laboratory aesthetics computation
group di Boston rappresenta
un esempio di come attraverso
il diagramma sia possibile gestire
un’enorme quantità di informazioni
e dati attraverso il linguaggio open
source chiamato Processing.
Ben Fry ottiene una rappresentazione
fruibile dei legami tra le variazioni
genetiche nel genoma umano
permettendo di visualizzare
in una serie di mappe le 3,1 miliardi
di lettere che costituiscono i 24
cromosomi del DNA umano che in una
singola linea di testo (Times New
Roman, 12 pt) si sarebbero estesi per
più di 8000 km.
Rappresentare gli innumerevoli dati
che servono a descrivere la genetica
e le sue variazioni richiedono
più prospettive di visualizzazione.
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21. > Brevi cenni
sull’ information design
Mappa del genoma umano, Ben Fry|information design interattivo
Ben Fry ricercatore dell’ACG, MIT media
laboratory aesthetics computation
group di Boston rappresenta
un esempio di come attraverso
il diagramma sia possibile gestire
un’enorme quantità di informazioni
e dati attraverso il linguaggio open
source chiamato Processing.
Ben Fry ottiene una rappresentazione
fruibile dei legami tra le variazioni
genetiche nel genoma umano
permettendo di visualizzare
in una serie di mappe le 3,1 miliardi
di lettere che costituiscono i 24
cromosomi del DNA umano che in una
singola linea di testo (Times New
Roman, 12 pt) si sarebbero estesi per
più di 8000 km.
Rappresentare gli innumerevoli dati
che servono a descrivere la genetica
e le sue variazioni richiedono
più prospettive di visualizzazione.
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22. > Brevi cenni
sull’ information design
Mappa del genoma umano, Ben Fry|information design interattivo
Ben Fry ricercatore dell’ACG, MIT media
laboratory aesthetics computation
group di Boston rappresenta
un esempio di come attraverso
il diagramma sia possibile gestire
un’enorme quantità di informazioni
e dati attraverso il linguaggio open
source chiamato Processing.
Ben Fry ottiene una rappresentazione
fruibile dei legami tra le variazioni
genetiche nel genoma umano
permettendo di visualizzare
in una serie di mappe le 3,1 miliardi
di lettere che costituiscono i 24
cromosomi del DNA umano che in una
singola linea di testo (Times New
Roman, 12 pt) si sarebbero estesi per
più di 8000 km.
Rappresentare gli innumerevoli dati
che servono a descrivere la genetica
e le sue variazioni richiedono
più prospettive di visualizzazione.
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23. > Brevi cenni
sull’ information design
I pittogrammi
Simboli più o meno stilizzati che hanno assunto un significato convenzionale e che si propongono di essere universalmente riconoscibili.
1. Con il sistema Isotype, nel 1936
Otto VonNeurath fu tra i primi
che iniziarono a sviluppare un sistema
di rappresentazione di dati progettati
come linguaggio universale chiamati
pittogrammi. 2.
2. Pittogrammi per le olimpiadi
di Monaco del 1972 disegnati
da Otl Aicher.
3. Pittogrammi per le olimpiadi
di Pechino del 2008.
1. 3.
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