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Brevi cenni
                                                                 sull’ information design


Università la Sapienza, Roma | corso di Laurea in Disegno industriale e Comunicazione visiva, 2007/2008 | professore: Carlotta Latessa | Laboratorio di grafica 2 || tema: autoproduzione
> Brevi cenni
  sull’ information design




     L’information design:
     è l’organizzazione spaziale delle informazioni
     in relazione a grandezze e qualità variabili.



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  sull’ information design




     L’information design ha il compito di:
     > rendere evidenti concetti deducibili,

     > semplificare le nozioni complesse rendendole comprensibili
     (l’informazione deve essere accessibile a qualsiasi lettore),
     > aggiungere livelli di significato.




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  sull’ information design




                                                                      Metodologia
                                                                      dell’information design
                                                                      concetti base per progettare una comunicazione comprensibile ed efficace




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     0. individuare e catalogare le variabili
     va|rià|bi|le
     agg., s.f.
     1 agg., che varia, che può variare, che è soggetto a variazione: quantità, valore, prezzo
     2 agg., estens., mutevole, instabile: tempo, umore
     3 agg. TS gramm., di parte del discorso, che è soggetta a flessione (ad es. il nome, l’aggettivo, il verbo, ecc.)
     4 agg. TS mat., non costante
     5 agg. TS tecn., di dispositivo, caratterizzato dalla variabilità di una o più grandezze che intervengono
     nel suo funzionamento: trasformatore, resistore
     6 s.f. TS mat., grandezza, generalmente indicata con una delle ultime lettere dell’alfabeto (x, y, z),
     che può assumere tutti i valori appartenenti a un determinato insieme e che rappresenta
     in generale tutti gli elementi di tale insieme
     7 s.f. TS mat., in logica matematica, ogni simbolo che non abbia un preciso referente,
     ma che stia per un qualsiasi elemento di un insieme specificabile
     8 s.f. TS econ., elemento soggetto a variare in funzione della variazione di altri elementi quali,
     ad es., la domanda e l’offerta collettiva, il reddito sociale, l’occupazione, ecc.
     9 s.f. CO fig., elemento che interviene a modificare una situazione: non abbiamo tenuto conto della v.
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     1. organizzare                                                                                    2. costruire l’impianto del grafico
     L’organizzazione delle informazioni e il loro                                                     Costruire l’impianto è utile al fine
     utilizzo a livello grafico è il processo più                                                      del funzionamento dell’information design.
     complesso e importante nell’intera creazione                                                      Ciò è indispensabile all’utente per distinguere quali
     di una infografica accurata.                                                                      sono gli elementi chiave (variabili) in rapporto
                                                                                                       a ciò che si vuole raccontare e quale sia il percorso
                                                                                                       da seguire.




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     3. semplificare                                                                                   4. mostrare causa ed effetto/interazione
     Non sempre una infografica ricca di elementi è                                                    Ogni elemento che viene inserito (variabile) esiste
     ben fatta: si deve sempre curare il lato della                                                    perchè può cambiare lo stato delle cose.
     ricettività. Troppe informazioni possono distrarre                                                Se questo avviene bisogna mostrare le cause
     l’osservatore, ed è per questo che un’infografica                                                 collegate agli effetti.
     semplificata consente maggiore immediatezza
     e facilità di interpretazione. Le informazioni devono
     essere immediate e ben distinte tra loro.




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     5. confrontare e contrastare                                                                      6. molteplicità dei livelli di lettura
     Le tre richieste dell’information design                                                          Il vantaggio offerto dall’informazione grafica è
     riguardano cause, effetti e relazioni.                                                            quello di contenere sulla stessa pagina,
     Bisogna trovare la risposta alla domanda                                                          tutti i dati a disposizione.
     “rispetto a cosa?”                                                                                Questa pagina, non ponendo il vincolo
     Questo ci permette di avere un termine di paragone                                                della lettura monodirezionale, può essere letta
     rispetto alle variabili circostanti che possono essere                                            in tutte le direzioni.
     in relazione tra loro.




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     7. trasfigurazione dei dati                                                              >         L’utilizzo di materiale iconografico,
                                                                                                        permette a questo tipo di visualizzazione
     Per aumentare la memorizzazione dei dati
     da parte del lettore è sicuramente utile                                                           di adattarsi a tutte le realtà sociali
     trasformare gli elementi di cui si parla,                                                          e di svincolarsi dal linguaggio scritto.
     in grafica per esporre i dati, piuttosto che parole                                                L’informazione non ha bisogno di essere tradotta,
     è meglio sintetizzare con icone o simboli ciò                                                      ma diventa con il suo integrarsi di immagini
     di cui si parla al fine di ottenere un linguaggio                                                  universalmente riconosciute, elementi geometrici,
     di facile apprendimento.                                                                           visivamente multilingue.




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                                                                      Esempi di
                                                                      information design




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     La mappa dell’armata napoleonica durante la campagna in Russia
     Un esempio di infografica che non è una mera illustrazione dei contenuti ma li interpreta in maniera incontestabile,
     è quella classica in cui si vuole illustrare un’azione di guerra.




     Charles Minard realizzò questa mappa
     che mostra con una serie di linee
     di differente colore e spessore,
     le diverse variabili che hanno
     interagito nell’evento evidenziando:
     1. la distanza e la direzione in cui
     l’esercito viaggiò (avanti e ritirata
     rappresentata dalla linea nera),
     2. le quote d’altitudine a cui
     viaggiarono le truppe,
     3. la quantità (espresso in numero
     di truppe) di soldati morti di fame
     e per le ferite,
     4. le temperature gelide incontrate
     durante la marcia.


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     Cartina della metropolitana di Londra, Henry Beck del 1933



     La metodologia di rappresentazione
     di questa cartina si basa su linee rette
     e oblique a 45°, simile ad un
     circuito elettrico.
     è stata disegnata utilizzando come
     unico riferimento geografico
     il corso del Tamigi, sviluppando
     l’intera rete metropolitana su questo
     percorso, seppure in maniera
     semplificata. Ogni linea è
     differenziata da un colore diverso
     e la distanza tra le varie stazioni è stata
     semplificata mantendola
     pressochè costante.




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     Cartina della metropolitana di Londra, Henry Beck del 1933



     La metodologia di rappresentazione
     di questa cartina si basa su linee rette
     e oblique a 45°, simile ad un
     circuito elettrico.
     è stata disegnata utilizzando come
     unico riferimento geografico
     il corso del Tamigi, sviluppando
     l’intera rete metropolitana su questo
     percorso, seppure in maniera
     semplificata. Ogni linea è
     differenziata da un colore diverso
     e la distanza tra le varie stazioni è stata
     semplificata mantendola
     pressochè costante.




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     UK textile industry 1960-70, Lock/Petterson Ltd.



     Questo schema rappresentate
     rappresenta il flusso dei prodotti
     dell’industria tessile inglese.
     Si passa dall’apporto delle materie
     prime passando per vari step quali
     la produzione dei filati, la produzione
     di tessuto industriale, i passaggi
     intermedi fino al consumatore
     del prodotto finale.
     Le varie materie prime sono distinte
     per colore e attraverso i vari step
     si combinano tra loro aumentando
     o diminuendo il loro flusso
     fino a concretizarsi nella parte finale.




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     1960-2003 atlante del design italiano, studio FM Milano
     Questo atlante del design italiano ha
     contraddistinte numerose varianti
     che interagiscono tra di loro.
     La prima suddivisione statica
     di variabili è stabilita dagli anni
     mediante spazi uguali dal 1960
     al 2003, posti in basso.
     La seconda suddivisione statica di
     variabili è data dalle zone di colore
     di riferimento, poste a sinistra
     e che schematizzano le varie teorie di
     pensiero del design:
     formula simbolica, progetto etico,
     funzione della ricerca statica, design
     strategico, forma razionale,
     pragmatismo tecnologico, la forma
     segue la funzione.
     A muoversi in queste variabili statiche
     ci sono variabili che si muovono
     dinamicamente in questo spazio
     prefissato. La variabili in questione
     sono i nomi dei designer che
     seguono dinamicamente una linea
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     1960-2003 atlante del design italiano, studio FM Milano
     propria che si sposta orizzontalmente
     e obliquamente negli anni e tra le varie
     scuole di pensiero sul design.
     Seconda categoria di variabili
     dinamiche sono i vari movimenti
     del design: neoliberty, good design,
     arte povera, ecc, che assumono
     una forma propria allargandosi
     attraverso gli anni, assumendo
     il colore delle varie scuole
     di pensiero.
     A loro volta queste due
     ultime variabili dinamiche
     interagiscono tra loro, i vari
     movimenti del design prendono forma
     anche a seconda dei designer
     e i designer si muovono nello spazio
     a seconda dei vari movimenti.




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     Mappa del genoma umano, Ben Fry|information design interattivo
     Ben Fry ricercatore dell’ACG, MIT media
     laboratory aesthetics computation
     group di Boston rappresenta
     un esempio di come attraverso
     il diagramma sia possibile gestire
     un’enorme quantità di informazioni
     e dati attraverso il linguaggio open
     source chiamato Processing.
     Ben Fry ottiene una rappresentazione
     fruibile dei legami tra le variazioni
     genetiche nel genoma umano
     permettendo di visualizzare
     in una serie di mappe le 3,1 miliardi
     di lettere che costituiscono i 24
     cromosomi del DNA umano che in una
     singola linea di testo (Times New
     Roman, 12 pt) si sarebbero estesi per
     più di 8000 km.
     Rappresentare gli innumerevoli dati
     che servono a descrivere la genetica
     e le sue variazioni richiedono
     più prospettive di visualizzazione.



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     Ben Fry ricercatore dell’ACG, MIT media
     laboratory aesthetics computation
     group di Boston rappresenta
     un esempio di come attraverso
     il diagramma sia possibile gestire
     un’enorme quantità di informazioni
     e dati attraverso il linguaggio open
     source chiamato Processing.
     Ben Fry ottiene una rappresentazione
     fruibile dei legami tra le variazioni
     genetiche nel genoma umano
     permettendo di visualizzare
     in una serie di mappe le 3,1 miliardi
     di lettere che costituiscono i 24
     cromosomi del DNA umano che in una
     singola linea di testo (Times New
     Roman, 12 pt) si sarebbero estesi per
     più di 8000 km.
     Rappresentare gli innumerevoli dati
     che servono a descrivere la genetica
     e le sue variazioni richiedono
     più prospettive di visualizzazione.



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     Ben Fry ricercatore dell’ACG, MIT media
     laboratory aesthetics computation
     group di Boston rappresenta
     un esempio di come attraverso
     il diagramma sia possibile gestire
     un’enorme quantità di informazioni
     e dati attraverso il linguaggio open
     source chiamato Processing.
     Ben Fry ottiene una rappresentazione
     fruibile dei legami tra le variazioni
     genetiche nel genoma umano
     permettendo di visualizzare
     in una serie di mappe le 3,1 miliardi
     di lettere che costituiscono i 24
     cromosomi del DNA umano che in una
     singola linea di testo (Times New
     Roman, 12 pt) si sarebbero estesi per
     più di 8000 km.
     Rappresentare gli innumerevoli dati
     che servono a descrivere la genetica
     e le sue variazioni richiedono
     più prospettive di visualizzazione.



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     Ben Fry ricercatore dell’ACG, MIT media
     laboratory aesthetics computation
     group di Boston rappresenta
     un esempio di come attraverso
     il diagramma sia possibile gestire
     un’enorme quantità di informazioni
     e dati attraverso il linguaggio open
     source chiamato Processing.
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     fruibile dei legami tra le variazioni
     genetiche nel genoma umano
     permettendo di visualizzare
     in una serie di mappe le 3,1 miliardi
     di lettere che costituiscono i 24
     cromosomi del DNA umano che in una
     singola linea di testo (Times New
     Roman, 12 pt) si sarebbero estesi per
     più di 8000 km.
     Rappresentare gli innumerevoli dati
     che servono a descrivere la genetica
     e le sue variazioni richiedono
     più prospettive di visualizzazione.



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     Mappa del genoma umano, Ben Fry|information design interattivo
     Ben Fry ricercatore dell’ACG, MIT media
     laboratory aesthetics computation
     group di Boston rappresenta
     un esempio di come attraverso
     il diagramma sia possibile gestire
     un’enorme quantità di informazioni
     e dati attraverso il linguaggio open
     source chiamato Processing.
     Ben Fry ottiene una rappresentazione
     fruibile dei legami tra le variazioni
     genetiche nel genoma umano
     permettendo di visualizzare
     in una serie di mappe le 3,1 miliardi
     di lettere che costituiscono i 24
     cromosomi del DNA umano che in una
     singola linea di testo (Times New
     Roman, 12 pt) si sarebbero estesi per
     più di 8000 km.
     Rappresentare gli innumerevoli dati
     che servono a descrivere la genetica
     e le sue variazioni richiedono
     più prospettive di visualizzazione.



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     Mappa del genoma umano, Ben Fry|information design interattivo
     Ben Fry ricercatore dell’ACG, MIT media
     laboratory aesthetics computation
     group di Boston rappresenta
     un esempio di come attraverso
     il diagramma sia possibile gestire
     un’enorme quantità di informazioni
     e dati attraverso il linguaggio open
     source chiamato Processing.
     Ben Fry ottiene una rappresentazione
     fruibile dei legami tra le variazioni
     genetiche nel genoma umano
     permettendo di visualizzare
     in una serie di mappe le 3,1 miliardi
     di lettere che costituiscono i 24
     cromosomi del DNA umano che in una
     singola linea di testo (Times New
     Roman, 12 pt) si sarebbero estesi per
     più di 8000 km.
     Rappresentare gli innumerevoli dati
     che servono a descrivere la genetica
     e le sue variazioni richiedono
     più prospettive di visualizzazione.



     Università la Sapienza, Roma | corso di Laurea in Disegno industriale e Comunicazione visiva, 2007/2008 | professore: Carlotta Latessa | Laboratorio di grafica 2 || tema: autoproduzione
> Brevi cenni
  sull’ information design




     I pittogrammi
     Simboli più o meno stilizzati che hanno assunto un significato convenzionale e che si propongono di essere universalmente riconoscibili.


     1. Con il sistema Isotype, nel 1936
     Otto VonNeurath fu tra i primi
     che iniziarono a sviluppare un sistema
     di rappresentazione di dati progettati
     come linguaggio universale chiamati
     pittogrammi.                                                                                                                                                                                2.
     2. Pittogrammi per le olimpiadi
     di Monaco del 1972 disegnati
     da Otl Aicher.
     3. Pittogrammi per le olimpiadi
     di Pechino del 2008.




                                                                                                           1.                                                                                    3.

     Università la Sapienza, Roma | corso di Laurea in Disegno industriale e Comunicazione visiva, 2007/2008 | professore: Carlotta Latessa | Laboratorio di grafica 2 || tema: autoproduzione

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  • 1. Brevi cenni sull’ information design Università la Sapienza, Roma | corso di Laurea in Disegno industriale e Comunicazione visiva, 2007/2008 | professore: Carlotta Latessa | Laboratorio di grafica 2 || tema: autoproduzione
  • 2. > Brevi cenni sull’ information design L’information design: è l’organizzazione spaziale delle informazioni in relazione a grandezze e qualità variabili. Università la Sapienza, Roma | corso di Laurea in Disegno industriale e Comunicazione visiva, 2007/2008 | professore: Carlotta Latessa | Laboratorio di grafica 2 || tema: autoproduzione
  • 3. > Brevi cenni sull’ information design L’information design ha il compito di: > rendere evidenti concetti deducibili, > semplificare le nozioni complesse rendendole comprensibili (l’informazione deve essere accessibile a qualsiasi lettore), > aggiungere livelli di significato. Università la Sapienza, Roma | corso di Laurea in Disegno industriale e Comunicazione visiva, 2007/2008 | professore: Carlotta Latessa | Laboratorio di grafica 2 || tema: autoproduzione
  • 4. > Brevi cenni sull’ information design Metodologia dell’information design concetti base per progettare una comunicazione comprensibile ed efficace Università la Sapienza, Roma | corso di Laurea in Disegno industriale e Comunicazione visiva, 2007/2008 | professore: Carlotta Latessa | Laboratorio di grafica 2 || tema: autoproduzione
  • 5. > Brevi cenni sull’ information design 0. individuare e catalogare le variabili va|rià|bi|le agg., s.f. 1 agg., che varia, che può variare, che è soggetto a variazione: quantità, valore, prezzo 2 agg., estens., mutevole, instabile: tempo, umore 3 agg. TS gramm., di parte del discorso, che è soggetta a flessione (ad es. il nome, l’aggettivo, il verbo, ecc.) 4 agg. TS mat., non costante 5 agg. TS tecn., di dispositivo, caratterizzato dalla variabilità di una o più grandezze che intervengono nel suo funzionamento: trasformatore, resistore 6 s.f. TS mat., grandezza, generalmente indicata con una delle ultime lettere dell’alfabeto (x, y, z), che può assumere tutti i valori appartenenti a un determinato insieme e che rappresenta in generale tutti gli elementi di tale insieme 7 s.f. TS mat., in logica matematica, ogni simbolo che non abbia un preciso referente, ma che stia per un qualsiasi elemento di un insieme specificabile 8 s.f. TS econ., elemento soggetto a variare in funzione della variazione di altri elementi quali, ad es., la domanda e l’offerta collettiva, il reddito sociale, l’occupazione, ecc. 9 s.f. CO fig., elemento che interviene a modificare una situazione: non abbiamo tenuto conto della v. Università la Sapienza, Roma | corso di Laurea in Disegno industriale e Comunicazione visiva, 2007/2008 | professore: Carlotta Latessa | Laboratorio di grafica 2 || tema: autoproduzione
  • 6. > Brevi cenni sull’ information design 1. organizzare 2. costruire l’impianto del grafico L’organizzazione delle informazioni e il loro Costruire l’impianto è utile al fine utilizzo a livello grafico è il processo più del funzionamento dell’information design. complesso e importante nell’intera creazione Ciò è indispensabile all’utente per distinguere quali di una infografica accurata. sono gli elementi chiave (variabili) in rapporto a ciò che si vuole raccontare e quale sia il percorso da seguire. Università la Sapienza, Roma | corso di Laurea in Disegno industriale e Comunicazione visiva, 2007/2008 | professore: Carlotta Latessa | Laboratorio di grafica 2 || tema: autoproduzione
  • 7. > Brevi cenni sull’ information design 3. semplificare 4. mostrare causa ed effetto/interazione Non sempre una infografica ricca di elementi è Ogni elemento che viene inserito (variabile) esiste ben fatta: si deve sempre curare il lato della perchè può cambiare lo stato delle cose. ricettività. Troppe informazioni possono distrarre Se questo avviene bisogna mostrare le cause l’osservatore, ed è per questo che un’infografica collegate agli effetti. semplificata consente maggiore immediatezza e facilità di interpretazione. Le informazioni devono essere immediate e ben distinte tra loro. Università la Sapienza, Roma | corso di Laurea in Disegno industriale e Comunicazione visiva, 2007/2008 | professore: Carlotta Latessa | Laboratorio di grafica 2 || tema: autoproduzione
  • 8. > Brevi cenni sull’ information design 5. confrontare e contrastare 6. molteplicità dei livelli di lettura Le tre richieste dell’information design Il vantaggio offerto dall’informazione grafica è riguardano cause, effetti e relazioni. quello di contenere sulla stessa pagina, Bisogna trovare la risposta alla domanda tutti i dati a disposizione. “rispetto a cosa?” Questa pagina, non ponendo il vincolo Questo ci permette di avere un termine di paragone della lettura monodirezionale, può essere letta rispetto alle variabili circostanti che possono essere in tutte le direzioni. in relazione tra loro. Università la Sapienza, Roma | corso di Laurea in Disegno industriale e Comunicazione visiva, 2007/2008 | professore: Carlotta Latessa | Laboratorio di grafica 2 || tema: autoproduzione
  • 9. > Brevi cenni sull’ information design 7. trasfigurazione dei dati > L’utilizzo di materiale iconografico, permette a questo tipo di visualizzazione Per aumentare la memorizzazione dei dati da parte del lettore è sicuramente utile di adattarsi a tutte le realtà sociali trasformare gli elementi di cui si parla, e di svincolarsi dal linguaggio scritto. in grafica per esporre i dati, piuttosto che parole L’informazione non ha bisogno di essere tradotta, è meglio sintetizzare con icone o simboli ciò ma diventa con il suo integrarsi di immagini di cui si parla al fine di ottenere un linguaggio universalmente riconosciute, elementi geometrici, di facile apprendimento. visivamente multilingue. Università la Sapienza, Roma | corso di Laurea in Disegno industriale e Comunicazione visiva, 2007/2008 | professore: Carlotta Latessa | Laboratorio di grafica 2 || tema: autoproduzione
  • 10. > Brevi cenni sull’ information design Esempi di information design Università la Sapienza, Roma | corso di Laurea in Disegno industriale e Comunicazione visiva, 2007/2008 | professore: Carlotta Latessa | Laboratorio di grafica 2 || tema: autoproduzione
  • 11. > Brevi cenni sull’ information design La mappa dell’armata napoleonica durante la campagna in Russia Un esempio di infografica che non è una mera illustrazione dei contenuti ma li interpreta in maniera incontestabile, è quella classica in cui si vuole illustrare un’azione di guerra. Charles Minard realizzò questa mappa che mostra con una serie di linee di differente colore e spessore, le diverse variabili che hanno interagito nell’evento evidenziando: 1. la distanza e la direzione in cui l’esercito viaggiò (avanti e ritirata rappresentata dalla linea nera), 2. le quote d’altitudine a cui viaggiarono le truppe, 3. la quantità (espresso in numero di truppe) di soldati morti di fame e per le ferite, 4. le temperature gelide incontrate durante la marcia. Università la Sapienza, Roma | corso di Laurea in Disegno industriale e Comunicazione visiva, 2007/2008 | professore: Carlotta Latessa | Laboratorio di grafica 2 || tema: autoproduzione
  • 12. > Brevi cenni sull’ information design Cartina della metropolitana di Londra, Henry Beck del 1933 La metodologia di rappresentazione di questa cartina si basa su linee rette e oblique a 45°, simile ad un circuito elettrico. è stata disegnata utilizzando come unico riferimento geografico il corso del Tamigi, sviluppando l’intera rete metropolitana su questo percorso, seppure in maniera semplificata. Ogni linea è differenziata da un colore diverso e la distanza tra le varie stazioni è stata semplificata mantendola pressochè costante. Università la Sapienza, Roma | corso di Laurea in Disegno industriale e Comunicazione visiva, 2007/2008 | professore: Carlotta Latessa | Laboratorio di grafica 2 || tema: autoproduzione
  • 13. > Brevi cenni sull’ information design Cartina della metropolitana di Londra, Henry Beck del 1933 La metodologia di rappresentazione di questa cartina si basa su linee rette e oblique a 45°, simile ad un circuito elettrico. è stata disegnata utilizzando come unico riferimento geografico il corso del Tamigi, sviluppando l’intera rete metropolitana su questo percorso, seppure in maniera semplificata. Ogni linea è differenziata da un colore diverso e la distanza tra le varie stazioni è stata semplificata mantendola pressochè costante. Università la Sapienza, Roma | corso di Laurea in Disegno industriale e Comunicazione visiva, 2007/2008 | professore: Carlotta Latessa | Laboratorio di grafica 2 || tema: autoproduzione
  • 14. > Brevi cenni sull’ information design UK textile industry 1960-70, Lock/Petterson Ltd. Questo schema rappresentate rappresenta il flusso dei prodotti dell’industria tessile inglese. Si passa dall’apporto delle materie prime passando per vari step quali la produzione dei filati, la produzione di tessuto industriale, i passaggi intermedi fino al consumatore del prodotto finale. Le varie materie prime sono distinte per colore e attraverso i vari step si combinano tra loro aumentando o diminuendo il loro flusso fino a concretizarsi nella parte finale. Università la Sapienza, Roma | corso di Laurea in Disegno industriale e Comunicazione visiva, 2007/2008 | professore: Carlotta Latessa | Laboratorio di grafica 2 || tema: autoproduzione
  • 15. > Brevi cenni sull’ information design 1960-2003 atlante del design italiano, studio FM Milano Questo atlante del design italiano ha contraddistinte numerose varianti che interagiscono tra di loro. La prima suddivisione statica di variabili è stabilita dagli anni mediante spazi uguali dal 1960 al 2003, posti in basso. La seconda suddivisione statica di variabili è data dalle zone di colore di riferimento, poste a sinistra e che schematizzano le varie teorie di pensiero del design: formula simbolica, progetto etico, funzione della ricerca statica, design strategico, forma razionale, pragmatismo tecnologico, la forma segue la funzione. A muoversi in queste variabili statiche ci sono variabili che si muovono dinamicamente in questo spazio prefissato. La variabili in questione sono i nomi dei designer che seguono dinamicamente una linea Università la Sapienza, Roma | corso di Laurea in Disegno industriale e Comunicazione visiva, 2007/2008 | professore: Carlotta Latessa | Laboratorio di grafica 2 || tema: autoproduzione
  • 16. > Brevi cenni sull’ information design 1960-2003 atlante del design italiano, studio FM Milano propria che si sposta orizzontalmente e obliquamente negli anni e tra le varie scuole di pensiero sul design. Seconda categoria di variabili dinamiche sono i vari movimenti del design: neoliberty, good design, arte povera, ecc, che assumono una forma propria allargandosi attraverso gli anni, assumendo il colore delle varie scuole di pensiero. A loro volta queste due ultime variabili dinamiche interagiscono tra loro, i vari movimenti del design prendono forma anche a seconda dei designer e i designer si muovono nello spazio a seconda dei vari movimenti. Università la Sapienza, Roma | corso di Laurea in Disegno industriale e Comunicazione visiva, 2007/2008 | professore: Carlotta Latessa | Laboratorio di grafica 2 || tema: autoproduzione
  • 17. > Brevi cenni sull’ information design Mappa del genoma umano, Ben Fry|information design interattivo Ben Fry ricercatore dell’ACG, MIT media laboratory aesthetics computation group di Boston rappresenta un esempio di come attraverso il diagramma sia possibile gestire un’enorme quantità di informazioni e dati attraverso il linguaggio open source chiamato Processing. Ben Fry ottiene una rappresentazione fruibile dei legami tra le variazioni genetiche nel genoma umano permettendo di visualizzare in una serie di mappe le 3,1 miliardi di lettere che costituiscono i 24 cromosomi del DNA umano che in una singola linea di testo (Times New Roman, 12 pt) si sarebbero estesi per più di 8000 km. Rappresentare gli innumerevoli dati che servono a descrivere la genetica e le sue variazioni richiedono più prospettive di visualizzazione. Università la Sapienza, Roma | corso di Laurea in Disegno industriale e Comunicazione visiva, 2007/2008 | professore: Carlotta Latessa | Laboratorio di grafica 2 || tema: autoproduzione
  • 18. > Brevi cenni sull’ information design Mappa del genoma umano, Ben Fry|information design interattivo Ben Fry ricercatore dell’ACG, MIT media laboratory aesthetics computation group di Boston rappresenta un esempio di come attraverso il diagramma sia possibile gestire un’enorme quantità di informazioni e dati attraverso il linguaggio open source chiamato Processing. Ben Fry ottiene una rappresentazione fruibile dei legami tra le variazioni genetiche nel genoma umano permettendo di visualizzare in una serie di mappe le 3,1 miliardi di lettere che costituiscono i 24 cromosomi del DNA umano che in una singola linea di testo (Times New Roman, 12 pt) si sarebbero estesi per più di 8000 km. Rappresentare gli innumerevoli dati che servono a descrivere la genetica e le sue variazioni richiedono più prospettive di visualizzazione. Università la Sapienza, Roma | corso di Laurea in Disegno industriale e Comunicazione visiva, 2007/2008 | professore: Carlotta Latessa | Laboratorio di grafica 2 || tema: autoproduzione
  • 19. > Brevi cenni sull’ information design Mappa del genoma umano, Ben Fry|information design interattivo Ben Fry ricercatore dell’ACG, MIT media laboratory aesthetics computation group di Boston rappresenta un esempio di come attraverso il diagramma sia possibile gestire un’enorme quantità di informazioni e dati attraverso il linguaggio open source chiamato Processing. Ben Fry ottiene una rappresentazione fruibile dei legami tra le variazioni genetiche nel genoma umano permettendo di visualizzare in una serie di mappe le 3,1 miliardi di lettere che costituiscono i 24 cromosomi del DNA umano che in una singola linea di testo (Times New Roman, 12 pt) si sarebbero estesi per più di 8000 km. Rappresentare gli innumerevoli dati che servono a descrivere la genetica e le sue variazioni richiedono più prospettive di visualizzazione. Università la Sapienza, Roma | corso di Laurea in Disegno industriale e Comunicazione visiva, 2007/2008 | professore: Carlotta Latessa | Laboratorio di grafica 2 || tema: autoproduzione
  • 20. > Brevi cenni sull’ information design Mappa del genoma umano, Ben Fry|information design interattivo Ben Fry ricercatore dell’ACG, MIT media laboratory aesthetics computation group di Boston rappresenta un esempio di come attraverso il diagramma sia possibile gestire un’enorme quantità di informazioni e dati attraverso il linguaggio open source chiamato Processing. Ben Fry ottiene una rappresentazione fruibile dei legami tra le variazioni genetiche nel genoma umano permettendo di visualizzare in una serie di mappe le 3,1 miliardi di lettere che costituiscono i 24 cromosomi del DNA umano che in una singola linea di testo (Times New Roman, 12 pt) si sarebbero estesi per più di 8000 km. Rappresentare gli innumerevoli dati che servono a descrivere la genetica e le sue variazioni richiedono più prospettive di visualizzazione. Università la Sapienza, Roma | corso di Laurea in Disegno industriale e Comunicazione visiva, 2007/2008 | professore: Carlotta Latessa | Laboratorio di grafica 2 || tema: autoproduzione
  • 21. > Brevi cenni sull’ information design Mappa del genoma umano, Ben Fry|information design interattivo Ben Fry ricercatore dell’ACG, MIT media laboratory aesthetics computation group di Boston rappresenta un esempio di come attraverso il diagramma sia possibile gestire un’enorme quantità di informazioni e dati attraverso il linguaggio open source chiamato Processing. Ben Fry ottiene una rappresentazione fruibile dei legami tra le variazioni genetiche nel genoma umano permettendo di visualizzare in una serie di mappe le 3,1 miliardi di lettere che costituiscono i 24 cromosomi del DNA umano che in una singola linea di testo (Times New Roman, 12 pt) si sarebbero estesi per più di 8000 km. Rappresentare gli innumerevoli dati che servono a descrivere la genetica e le sue variazioni richiedono più prospettive di visualizzazione. Università la Sapienza, Roma | corso di Laurea in Disegno industriale e Comunicazione visiva, 2007/2008 | professore: Carlotta Latessa | Laboratorio di grafica 2 || tema: autoproduzione
  • 22. > Brevi cenni sull’ information design Mappa del genoma umano, Ben Fry|information design interattivo Ben Fry ricercatore dell’ACG, MIT media laboratory aesthetics computation group di Boston rappresenta un esempio di come attraverso il diagramma sia possibile gestire un’enorme quantità di informazioni e dati attraverso il linguaggio open source chiamato Processing. Ben Fry ottiene una rappresentazione fruibile dei legami tra le variazioni genetiche nel genoma umano permettendo di visualizzare in una serie di mappe le 3,1 miliardi di lettere che costituiscono i 24 cromosomi del DNA umano che in una singola linea di testo (Times New Roman, 12 pt) si sarebbero estesi per più di 8000 km. Rappresentare gli innumerevoli dati che servono a descrivere la genetica e le sue variazioni richiedono più prospettive di visualizzazione. Università la Sapienza, Roma | corso di Laurea in Disegno industriale e Comunicazione visiva, 2007/2008 | professore: Carlotta Latessa | Laboratorio di grafica 2 || tema: autoproduzione
  • 23. > Brevi cenni sull’ information design I pittogrammi Simboli più o meno stilizzati che hanno assunto un significato convenzionale e che si propongono di essere universalmente riconoscibili. 1. Con il sistema Isotype, nel 1936 Otto VonNeurath fu tra i primi che iniziarono a sviluppare un sistema di rappresentazione di dati progettati come linguaggio universale chiamati pittogrammi. 2. 2. Pittogrammi per le olimpiadi di Monaco del 1972 disegnati da Otl Aicher. 3. Pittogrammi per le olimpiadi di Pechino del 2008. 1. 3. Università la Sapienza, Roma | corso di Laurea in Disegno industriale e Comunicazione visiva, 2007/2008 | professore: Carlotta Latessa | Laboratorio di grafica 2 || tema: autoproduzione