Il lavoro qui presentato si propone come un confronto – dati alla mano – tra i servizi erogati dalla Pubblica Amministrazione italiana, nella fattispecie il comune, e quella inglese.
Progettazione sistemi territoriali - Esempio di misurazione della qualità del...
Comuni italiani e comuni inglesi: confronto fra le diverse tipologie di servizi erogati
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Università degli Studi di Milano-Bicocca
Dipartimento di Informatica, Sistemistica e Comunicazione
Corso di laurea in TEORIA E TECNOLOGIE DELLA COMUNICAZIONE
TESINA PER SISTEMI INFORMATIVI
COMUNI ITALIANI E COMUNI INGLESI:
CONFRONTO TRA LE DIVERSE TIPOLOGIE
DI SERVIZI EROGATI
A cura di:
Valentina Tosca
matr. 760392
Chiara Villa
matr. 710337
Professore:
Carlo Batini
Tutor:
Marco Castelli
Simone Grega
Anno Accademico 2011-2012
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1. Introduzione
Il lavoro qui presentato si propone come un confronto – dati alla mano – tra i servizi erogati dalla
Pubblica Amministrazione italiana, nella fattispecie il comune, e quella inglese.
Quando si tratta di PA, tuttavia, è bene sottolineare che non si stanno ponendo a confronto due
service provider qualunque: lo scopo della PA come istituzione è molto diverso da quello di un
privato. È solo partendo da questa considerazione che è possibile comprendere le motivazioni, o
meglio le necessità, che determinano l’esigenza di un certo servizio, ed è facile capire come queste
possano variare anche di molto in un Paese diverso.
Ma che cosa si intende con servizio?
Un servizio consiste in un’attività o serie di attività, di natura più o meno intangibile, che hanno
luogo in uno scambio tra un fornitore e un cliente, dove l’oggetto della transazione è un bene
intangibile; lo scambio dura nel tempo, e durante lo scambio fornitore e cliente sono coproduttori
di valore.
I servizi possono essere forniti da diverse tipologie di organizzazioni, pubbliche o private; queste
vengono chiamate anche fornitori di servizi o service provider. Il concetto di service provider
coincide dunque con quello di erogatore di servizi, anche se il concetto di provider si può applicare
anche alle attività di produzione del servizio.
La principale differenza tra provider privati e pubblici è insita nella loro mission: un privato fornisce
servizi sulla base della convenienza economica, mentre un ente pubblico non si aspetta alcun
ritorno economico dalla sua attività; molti servizi vengono erogati gratuitamente perché ritenuti
fondamentali per il funzionamento della società, e anche se a ben guardare essi vengono finanziati
dai cittadini per mezzo delle tasse, è comunque in un’ottica di welfare, di valori civici, che il
sistema gira. Questo ovviamente vale solo per gli Stati che questa politica hanno adottato: se
dovessimo prendere in esame la PA degli Stati Uniti, ad esempio, le differenze sarebbero notevoli.
Nel nostro caso, prenderemo in analisi solo la Pubblica Amministrazione come erogatore di servizi,
ed in particolare il comune; il comune è un'entità amministrativa determinata da limiti territoriali
precisi sui quali insiste una porzione di popolazione. Si definisce, per le sue caratteristiche di
centro demico nel quale si svolge la vita sociale pubblica dei suoi abitanti, l'ente locale
fondamentale.
In Italia, ogni comune è tenuto a fornire alcuni servizi (ad esempio quelli legati all’anagrafe), e
spesso ne può anche decidere le modalità, quantomeno in certi margini; questi sono detti servizi
amministrativi. Ci sono poi servizi che i comuni non sono tenuti a fornire, ma che molto spesso
invece fanno riferimento a loro e non a privati (per esempio, i servizi di scuolabus e doposcuola).
Se un servizio sarebbe di competenza del comune, ma in una certa città non viene erogato, si parla
di servizio astratto (un servizio descritto in forma indipendente dalla sua attuale possibile
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implementazione in uno o più servizi concreti, operanti su una o più piattaforme di gestione di
servizi); viceversa, si tratta di un servizio concreto (un servizio operante su una o più piattaforme di
gestione di servizi, descritto in termini della sua concreta implementazione).
In Italia, il comune si occupa soprattutto di:
Amministrazione e uso dei beni del Comune
Organizzazione dei mercati (ad esempio orari di apertura e chiusura dei negozi)
Disciplina del traffico
Gestione delle acque e degli acquedotti
Controllo dell’acqua potabile e delle acque di balneazione
Fognature
Raccolta e smaltimento dei rifiuti
Pubbliche affissioni
Polizia mortuaria e organizzazione dei cimiteri
Farmacie comunali
Igiene del suolo, delle abitazioni, delle scuole, delle piscine e dei gabinetti pubblici
Igiene degli alimenti e delle bevande
Altri compiti sono:
Promuovere attività culturali, artistiche e sportive
Assicurare il diritto allo studio (mense, trasporti scolastici, corsi d’istruzione per adulti)
Istituire asili nido ed altri istituti d’istruzione
Organizzare corsi di formazione professionale su delega delle Regioni e in collaborazione
con esse
Controllo di gestione
Nel Regno Unito solo le città dotate di una cattedrale (dette cities) godono dell'autonomia, mentre
tutte le altre sono solo un distretto della contea di appartenenza (county ward).
La città di Londra, essendo sede di due cattedrali (Saint Paul e Westminster), è amministrata da
due distinte cities: la City of London, corrispondente alla città romana, centro degli affari
economici e sociali, e la City of Westminster. La sua area metropolitana (la Greater London) è
suddivisa in boroughs. Entrambe le cities e tutti i boroughs condividono un unico sindaco, detto
Lord Mayor.
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2. Città a confronto
Il nostro lavoro si appoggia ad un altro studio, precedentemente svolto da un altro studente:
questi aveva messo a confronto tre comuni italiani che si differenziavano per grandezza, ma che
avevano la peculiarità di trovarsi tutti relativamente vicini.
Questi sono Cameri (un comune di 10.878 abitanti della provincia di Novara), Novara appunto
(105.052 abitanti) e Milano (1.342.337 abitanti).
Per la scelta dei comuni inglesi da analizzare, abbiamo adottato lo stesso criterio di vicinanza, ma
per quanto riguarda la popolazione, dato che - come precedentemente detto – una città per poter
godere di un’amministrazione comunale indipendente deve avere una cattedrale, le città con un
tasso demografico simile a Cameri non avrebbero potuto far parte della ricerca; ragion per cui la
scelta è caduta su Bournemouth (una città di circa 163.500 abitanti situata nel Dorset),
Nottingham (capoluogo della contea del Nottinghamshire, 288.700 abitanti) e Londra (capitale con
7.556.905 abitanti).
I dati raccolti portano a due tipi di raffronti: il primo riguarda una differenza in termini di
territorialità (comuni più grandi provvedono a servizi diversi rispetto a quelli più piccoli); il secondo
riguarda invece le differenze proprie di due Stati diversi: i servizi erogati sono risposte a necessità
derivate da due distinte sensibilità sociali.
3. Analisi dei dati
I servizi erogati dai comuni italiani e da quelli inglesi sono stati classificati in due distinti fogli excel
(“SERVIZI UK” e “SERVIZI ITALIANI”, vedi allegato), e poi comparati in un terzo (“CONFRONTO”).
I servizi sono in ordine alfabetico, e per ognuno di essi viene specificato il provider (in questo caso
il comune), l’ambito tematico e l’evento della vita ad esso associato. I servizi inglesi sono
accompagnati da una traduzione e talvolta da una descrizione, a forza di una a volte totale
estraneità da quelli italiani.
In “CONFRONTO”, invece, i vari servizi sono suddivisi per ambiti tematici, in modo da facilitare la
ricerca in uno specifico ambito.
Tutti i dati riguardanti i servizi inglesi sono stati reperiti dalla rete, e – sebbene l’analisi dei siti in sé
non sia il preciso obiettivo di questa tesina – è interessante spendere qualche parola su come sono
strutturati i siti di questi comuni.
Elenchiamo qui gli indirizzi:
Londra (http://www.cityoflondon.gov.uk/Corporation)
Nottingham (http://www.nottinghamcity.gov.uk/index.aspx?articleid=1)
Bournemouth (http://www.bournemouth.gov.uk/HomePage.aspx)
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Possiamo già notare come ognuno dei tre siti, benché di comuni autonomi, abbia come DNS di
secondo livello la sigla “gov”; indice probabilmente di una volontà dall’alto di conformare i siti ad
un certo standard.
Tutti i siti infatti sono graficamente curati, ergonomici e rispondono ai criteri di correttezza
semantica del web 3.0; in ognuno c’è la possibilità di accedere alla lista dei servizi tramite
categorie o di vedere l’intera lista in ordine alfabetico.
Di seguito sono elencate le categorie del sito di Londra, che non si discostano molto da quelle delle
altre città più piccole:
Advice and benefits
Business
Community and living
Council and democracy
Education and learning
Environment and planning
Health and social care
Housing
Jobs and careers
Leisure and culture
Transport and streets
Sono pochi i comuni italiani a vantare una presenza web di così reale utilità ed un sito così curato,
basti fare il confronto con quello di Milano (http://www.comune.milano.it/ ).
Considerando che – a differenza del Regno Unito e altri Paesi dell’UE – l’Italia non ha ancora
raggiunto il 100% di copertura territoriale di banda larga, e che ad oggi non possiede ancora una
propria Agenda Digitale, una simile differenza nella qualità dei servizi on-line e nella possibilità di
realizzarli è comprensibile.
Parlando più specificatamente di servizi effettivamente forniti, possiamo dire, in generale, che non
sono molti i servizi in comune tra i due Paesi. Le differenze rimangono su un piano quasi
ideologico: i servizi erogati dai comuni italiani sembrano essere tutti inseriti in un sistema
fortemente burocratico e quindi ad essi inerenti; viene specificato se si tratta di autorizzazione,
licenza o quant’altro, e il servizio è descritto nel nome stesso (Es. “Rilascio autorizzazione a
edificare in aree soggette a vincoli paesaggistici”).
I comuni inglesi invece includono nella loro lista molti più servizi legati al senso civico o ad una più
moderna sensibilità sociale (Es. “Animal rights and welfare” o “Animal health” hanno ben poco a
che vedere con “Informative aree verdi destinate agli animali”); qualcuno di questi servizi è
presente anche in Italia, in particolare quelli relativi ai disabili, ma mancano quasi completamente
ambiti come l’ecologia, la protezione ambientale (se vogliamo escludere la rete fognaria, i servizi
relativi alla quale sono presenti in entrambi i Paesi), la tutela degli animali, la creazione di gruppi di
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sostegno per le fasce più deboli (ad esempio, chi ha perso il lavoro, o chi è vittima di dipendenze
da alcol o stupefacenti).
I servizi che invece hanno specificatamente in comune riguardano:
ANAGRAFE
Modulistica servizi anagrafici: residenza;
Modulistica servizi anagrafici: nascita;
Certificati anagrafici e di stato civile;
CULTURA
Informative sui cinema;
EDILIZIA
Affitto di immobili;
GIUSTIZIA
Informazioni sulle multe ricevute;
EDUCAZIONE
Corsi di formazione professionale;
Richiesta borse di studio;
SERVIZI SOCIALI
Organizzazioni e servizi di volontariato;
URBANISTICA
Autorizzazione allaccio fognatura da realizzare;
Autorizzazione installazione insegne e pubblicità;
Modulistica tassa affissioni e pubblicità;
Richiesta zona parcheggio riservato per disabili;
Modulistica inquinamento acustico;
VITA POLITICA
Informazioni sulle modalità di voto;
Un’altra differenza di fondo che emerge dall’analisi dei dati, sta nel fatto che – mentre in Italia i
servizi sono ripartiti equamente tra comuni di diverse larghezze, ovvero non mancano servizi nei
comuni meno popolosi, ma anzi, come si può notare dalle tabelle, Cameri offre diversi servizi che
Milano non ha – in Inghilterra il comune di Londra eroga praticamente qualsiasi servizio.
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4. Conclusione
In definitiva, possiamo concludere che i comuni inglesi si differenziano da quelli italiani come
erogatori di servizi soprattutto nell’ambito del sociale, che i primi sviluppano molto, ma anche
nell’approccio con il fruitore del servizio, in questo caso il cittadino: nella terminologia inglese è
quasi assente il ricorso a termini burocratici, a favore di una definizione meno specifica ma più
idonea ad essere trovata da un motore di ricerca.
Si può notare comunque che molti servizi, seppur non coincidano, operano nel medesimo settore;
va inoltre tenuto conto che i comuni si muovono molto più nell’ambito della legislazione statale
che non internazionale, e che perciò molti servizi differiscono proprio perché la legge in quelle
circostanze prevede una diversa modulistica.