4. L’Eneide (Aeneis) è un poema epico in 12 libri, scritto in esametri Cominciato intorno al 29, restò incompiuto alla morte dell’autore. Dalla Vita di Donato sappiamo che Virgilio affidò all’amico Vario il compito di bruciare l’opera nel caso egli fosse morto prima della revisione finale, ma che Augusto diede l’ordine di salvarla, pubblicandola così com’era.
5.
6.
7.
8.
9.
10.
11.
12.
13.
14.
15.
16.
17.
18. Virgilio obbedisce a un’esigenza ideologica e celebrativa. ~ da Enea Cesare e Ottaviano avevano fatto discendere la propria famiglia, la gens Iulia : la celebrazione dell’eroe legittimava il potere di Augusto, conferendogli un’aureola di mitica sacralità. Ascanio (Iulo) figlio di Enea fondatore di Albalonga
19.
20. Enea, al contrario, è l’uomo che soffre e che pensa, una figura malinconica e meditativa, consapevole delle proprie responsabilità.
21.
22. Enea è l’eroe della pietas (la devozione verso gli dèi, la famiglia e la patria), della fides (la parola data cui non viene mai meno) e dell ’ humanitas (la misericordia di fronte ai vinti e la comprensione della fragile condizione umana).
23.
24. Virgilio rielabora in una direzione storica, nazionale e romana, inserendo gli eventi del mito e della storia in una dimensione religiosa e provvidenzialistica. L ’Eneide è diventata il grande poema nazionale romano anche perché il suo autore ha raccolto e selezionato il ricco materiale delle leggende preistoriche (italiche e laziali) disponendolo in un disegno unitario.
25.
26.
27.
28.
29.
30.
31.
32. Alla semplicità dei costrutti, fondati di preferenza su rapporti paratattici, corrisponde una straordinaria sperimentazione lessicale NOVITA’: collegamenti che Virgilio instaura fra parole neutre: es. tela exit = esce dai dardi, cioè li schiva; eripe fugam = strappa la fuga, cioè fuggi… le parole subiscono una forzatura di significato che dà loro rilievo nel contesto.
33.
34.
35.
36. la sua opera diviene una sorta di Bibbia del sapere antico: vedi i centoni virgiliani (opere integralmente composte con versi o emistichi dei testi di Virgilio) e le sortes (passi del poeta estratti a caso per interpretare il futuro).
37. Al IV-V secolo appartengono i grandi commenti di Servio e Donato e le discussioni virgiliane dei Sa turnalia di Macrobio.
38.
39.
40.
41. Gli autori delle artes dictaminis, per favorire l’apprendimento mnemonico, fissano questi concetti nella cosiddetta «Ruota di Virgilio»