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Le relazioni al campo
scuola
Giacomo Cabri
RTT Emilia Romagna
23 marzo 2014
Premesse
Non sono uno psicologo
Ho avuto esperienza di formatore
ROSS
CFT
CFM
CFA
Ho avuto esperienza di quadro
Incaricato regionale FoCA
Incaricato regionale R/S
Con «capo» intendo capo campo o aiuto, con «allievo»
intendo partecipante
2
Perché si va ai campi scuola?
Perché ci costringe la CoCa (il capo gruppo, il tutor, il
capo unità, l’assistente, …)
3
Qual è il valore aggiunto?
Non il contenuto, ci sono manuali, libri, documenti,
CoCa, zona, …
Confronto con chi vive la stessa esperienza
Un momento per sé
Relazioni con chi ha fatto un passo in più
Preghiera, deserto, riflessione, …
4
Relazioni tra adulti
Ricordiamoci sempre che i partecipanti ai campi sono adulti
Non c’è una relazione educativa
Le “buone relazioni” sono quelle che vivono nel presente,
quelle nelle quali tu ed io dialoghiamo scambiandoci pensieri
ed emozioni in sintonia con quello che tu ed io siamo nel
momento della nostra relazione. [F. Montuschi]
Le relazioni possono essere viste in due piani:
Relazioni allievo-allievo
Relazioni capo-allievo
5
Relazioni allievo-allievo
Prendete 20-30 capi da gruppi di tutta la zona o tutta la
regione e ci troverete sempre:
Il leader
Il bastian contrario
Il timido
…
A priori: attenzione nella distribuzione nelle
sestiglie/squadriglie/pattuglie/pastiglie
Durante il campo: attenzione alle dinamiche, favorire il
confronto
6
Relazioni capo-allievo
Attenzione agli estremi!
Solo lezioni
Completa anarchia
Importanza dell’ascolto
“I care”
Valorizzazione dell’esperienza
personale
Relazioni nelle attività
Anche se non è una relazione
educativa, ricordiamoci che i
capi hanno fatto un passo in
più
7
Ambientazione (NTT 13)
È luogo di narrazione di sè, delle storie che si intrecciano e
narrano una storia comunitaria
Per questo si deve avere attenzione a:
un approccio adulto alla costruzione della
narrazione/ambientazione
una narrazione che si sviluppi nel corso del Campo in modo
equilibrato, non statico, capace di liberare spazi e relazione
la storia narrata sia giocata nel tempo e nello spazio del
Campo
dovrebbe valorizzare il territorio
far si che l'ambientazione non sia confusa con l'ambiente
fantastico, né che induca una regressione “storica” degli
allievi, per farli tornare ad essere L/C, E/G, R/S
8
Patto formativo (NTT 13)
Strumento per chiarire che cosa è il campo
non proporlo come assertivo, direttivo e statico
non sancisce in modo definitivo ma si colloca
concretamente nel Campo come dinamico, sia
nell'ambito relazionale che temporale
deve essere vero e onesto
deve essere capace di mettere in gioco quanto del
Campo entra nella co-costruzione con tutti i partecipanti
va quindi verificato in divenire e non solo come atto
finale e formale
9
Altri strumenti
Accoglienza
Espressione
Pasti
Gioco
Veglia
Deserto (?)
…
10
L’effetto «guru»
Ogni guru afferma di sapere
qualcosa che non si può
imparare da soli o attraverso i
canali ordinari.
Tutti i guru promettono l’accesso
ad una realtà nascosta, se solo
si segue il loro insegnamento, si
accetta la loro autorità e se si dà
loro la vita.
Più l’azione del guru è oscura,
più probabile è che egli abbia
ragione, venga amato.
Mon Père ce Gourou, Jeffrey
Masson, 1993, pag. 173.
11
L’effetto «guru» (2)
In generale, ai campi scuola si dicono le stesse cose
che dice la CoCa/zona di provenienza
Ma sembra che invece rappresentino una
“illuminazione”
Questo effetto è da sfruttare…
… ma bisogna anche far capire che non si stanno
dicendo cose diverse da quelle che sentono a casa
12
Attenzioni
Far capire che il campo è una occasione
Far capire chiaramente che il campo è un evento e non la
vita
Faremo delle tende e dormiremo qua: NO
Cogliere occasioni formative, ma rispettare le attività
Partire dai regolamenti
Non per essere burocrati, ma per avere dei punti fermi comuni
Non criticare la CoCa di provenienza
Non conosciamo la situazione e l’altra campana
Conviene incentivare il dialogo con la CoCa di provenienza
13
Attenzioni (2)
Non aver paura a mettere in gioco le proprie idee, fa parte
della relazione
Dare una motivazione a quello che si fa (anche senza
bisogno di dirla)
Anche i capi devono (cercare di) vivere in pieno
l’esperienza del campo
L’azione formativa è portata avanti da tutta la staff
Il CFM non deve essere VdB, campo estivo o route
L’ambientazione deve essere usata come riferimento, non
come strumento educativo
14
Cose che non mi piacciono
Far passare le proprie idee per idee dell’AGESCI
Impiegare ore e ore per discutere
La relazione con gli altri impone rispetto e sintesi
Fare sempre cambusa
Valutare l’importanza della relazione uno-a-uno durante
il pasto
Il pasto di cambusa non è più veloce
Togliere gli orologi
Siamo tra adulti e ognuno deve essere responsabile del
tempo
15
Lavori di gruppo
A partire dalle situazioni presentate, pensare a quali
strumenti possono essere utili per affrontarle
Indipendentemente dalle situazioni, riportare una
attenzione trasversale a CFT e CFM che vi sembra
importante
16
Caso 2
Succede durante un CFT che la Staff ha pensato di invitare
un testimone esterno per la scelta politica. Si apre la
contestazione da parte di alcuni allievi per la scelta del
testimone in quanto esponente di un partito politico.
Strumenti
Chiarire in staff il ruolo del testimone esterno
Patto formativo
Patto associativo
Attenzione
Patto formativo
17
Caso 3
Succede durante un CFT che alcuni giovani capi spesso
tendono un po' a vivere i temi trattati al CFT come cose già
dette e sentite, o almeno già acquisite. La tendenza
potrebbe sembrare questa: si è subito Capi anche se si è
R/S in servizio e da Capi entrati in Co.Ca. non cambia
niente rispetto a prima. Quindi: come si gestiscono quei
capi se si sentono già 'imparati' rispetto ai temi del CFT? E
spesso e volentieri lo sono perchè dicono che le cose del
CFT sono uguali alla Ross?
Strumenti
Patto formativo
Rivedere i contenuti in ruolo di capo che educa e non R/S
Testimonianza dei capi campo come persone in crescita
18
Caso 4
Abbiamo notato che nei CFT 'brevi' è spesso delicato il tema
della mancanza di confronto, dello spazio di confronto, tra
gli allievi sui temi trattati: diventa allora molto importante
gestire bene questi momenti di relazione anche all’interno di
uno spazio e un tempo così brevi. Come?
Strumenti
Non pensare di avere l’unica responsabilità formativa
Usare gli strumenti del metodo come facilitatori del confronto
Valorizzare il tempo a disposizione
Lavori di gruppo (con eventuale presenza di un capo)
19
Caso 5
Abbiamo notato che è diffusa la difficoltà ad essere
testimoni di Fede per i ragazzi che ci sono affidati: è un
tema molto attuale, molto sentito dai capi giovani. Come
possiamo noi Formatori essere efficaci Testimoni di Fede
all’interno del tempo campo?
Strumenti
Starci con gioia – essere guaritori – guaritori feriti
Momento di silenzio quotidiano
Liturgia delle ore
Ambientazione biblica
Adorazione eucaristica
Deserto
20
Caso 7
Succede durante il Campo che siano presenti diversi Capi che sono entrati in
Co.Ca. senza essere passati dalle unità, magari da genitori e che durante il
Campo possono fare più fatica con tanti capi giovani e dunque pongono un
tema di relazione, e di attenzione alla valorizzazione anche della loro
esperienza e situazione. Come possiamo noi Formatori riuscire a dare il
giusto spazio a tutte le diverse esperienze che ci portano i partecipanti?
Strumenti
Patto formativo
Vita di sestiglia/sq/pattuglia
Espressione
Strada
Momenti informali
Attenzioni
Sottolineare che il campo forma ad un servizio
Sfruttare le situazioni informali
21
Caso 7 bis
Succede durante il Campo che siano presenti diversi Capi
che sono entrati in Co.Ca. senza essere passati dalle unità,
magari da genitori e che durante il Campo possono fare più
fatica con tanti capi giovani e dunque pongono un tema di
relazione, e di attenzione alla valorizzazione anche della
loro esperienza e situazione. Come possiamo noi Formatori
riuscire a dare il giusto spazio a tutte le diverse esperienze
che ci portano i partecipanti?
Strumenti
Dati oggettivi delle schede anagrafiche
Patto formativo
Presenza di un mediatore (un capo) anche silente
Sestiglie/sq/pattuglie
22
Caso 8
Succede durante un CFM chedi ritorno dalle missioni una squadriglia
femminile è nettamente divisa: la sera prima, due di loro sono uscite
senza le altre e sono rientrate dopo la mezzanotte – si erano fermate
in un bar a chiacchierare con dei ragazzi. Alle altre della sq. che ne
hanno chiesto la motivazione hanno detto: “la missione ha come
obiettivo anche di conoscere la realtà che ci circonda, non solo le
altre persone della sq. Abbiamo cercato di conoscere questa realtà”.
Da qui sono partite una serie di comportamenti strani (rimproveri
malcelati, frasi sibilline, con te non parlo … ecc) che ha spaccato
nettamente la sq. E la Staff ora cosa fa?
Strumenti
Consiglio di sq mediato
Missione di sq
Attenzione
Incentivare il trapasso nozioni per spiegare le motivazioni delle attività
23
Caso 8 bis
Succede durante un CFM chedi ritorno dalle missioni una squadriglia
femminile è nettamente divisa: la sera prima, due di loro sono uscite senza le
altre e sono rientrate dopo la mezzanotte – si erano fermate in un bar a
chiacchierare con dei ragazzi. Alle altre della sq. che ne hanno chiesto la
motivazione hanno detto: “la missione ha come obiettivo anche di conoscere
la realtà che ci circonda, non solo le altre persone della sq. Abbiamo cercato
di conoscere questa realtà”. Da qui sono partite una serie di comportamenti
strani (rimproveri malcelati, frasi sibilline, con te non parlo … ecc) che ha
spaccato nettamente la sq. E la Staff ora cosa fa?
Strumenti
Confronto e analisi dell’accaduto in piccoli gruppi
Richiamo al PA
Catechesi/veglia/momenti forti
Attenzioni
Non cadere nella relazione educativa
Non aver paura a cambiare il programma
24
Sottolineature
Ricordarsi e ricordare che lo scopo dei campi di formazione è formare al
servizio
Rilassiamoci sulla responsabilità formativa: i campi sono solo un tassello del
percorso formativo di un allievo
Incentiviamo il trapasso delle nozioni in staff
Ruolo del capo e dell’assistente nella testimonianza di fede
Capo che «vive» la fede
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Capi “imparati”: è il contrario dell’effetto “guru”
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Relazioni camposcuola RTT 2014 Agesci Emilia-Romagna

  • 1. Le relazioni al campo scuola Giacomo Cabri RTT Emilia Romagna 23 marzo 2014
  • 2. Premesse Non sono uno psicologo Ho avuto esperienza di formatore ROSS CFT CFM CFA Ho avuto esperienza di quadro Incaricato regionale FoCA Incaricato regionale R/S Con «capo» intendo capo campo o aiuto, con «allievo» intendo partecipante 2
  • 3. Perché si va ai campi scuola? Perché ci costringe la CoCa (il capo gruppo, il tutor, il capo unità, l’assistente, …) 3
  • 4. Qual è il valore aggiunto? Non il contenuto, ci sono manuali, libri, documenti, CoCa, zona, … Confronto con chi vive la stessa esperienza Un momento per sé Relazioni con chi ha fatto un passo in più Preghiera, deserto, riflessione, … 4
  • 5. Relazioni tra adulti Ricordiamoci sempre che i partecipanti ai campi sono adulti Non c’è una relazione educativa Le “buone relazioni” sono quelle che vivono nel presente, quelle nelle quali tu ed io dialoghiamo scambiandoci pensieri ed emozioni in sintonia con quello che tu ed io siamo nel momento della nostra relazione. [F. Montuschi] Le relazioni possono essere viste in due piani: Relazioni allievo-allievo Relazioni capo-allievo 5
  • 6. Relazioni allievo-allievo Prendete 20-30 capi da gruppi di tutta la zona o tutta la regione e ci troverete sempre: Il leader Il bastian contrario Il timido … A priori: attenzione nella distribuzione nelle sestiglie/squadriglie/pattuglie/pastiglie Durante il campo: attenzione alle dinamiche, favorire il confronto 6
  • 7. Relazioni capo-allievo Attenzione agli estremi! Solo lezioni Completa anarchia Importanza dell’ascolto “I care” Valorizzazione dell’esperienza personale Relazioni nelle attività Anche se non è una relazione educativa, ricordiamoci che i capi hanno fatto un passo in più 7
  • 8. Ambientazione (NTT 13) È luogo di narrazione di sè, delle storie che si intrecciano e narrano una storia comunitaria Per questo si deve avere attenzione a: un approccio adulto alla costruzione della narrazione/ambientazione una narrazione che si sviluppi nel corso del Campo in modo equilibrato, non statico, capace di liberare spazi e relazione la storia narrata sia giocata nel tempo e nello spazio del Campo dovrebbe valorizzare il territorio far si che l'ambientazione non sia confusa con l'ambiente fantastico, né che induca una regressione “storica” degli allievi, per farli tornare ad essere L/C, E/G, R/S 8
  • 9. Patto formativo (NTT 13) Strumento per chiarire che cosa è il campo non proporlo come assertivo, direttivo e statico non sancisce in modo definitivo ma si colloca concretamente nel Campo come dinamico, sia nell'ambito relazionale che temporale deve essere vero e onesto deve essere capace di mettere in gioco quanto del Campo entra nella co-costruzione con tutti i partecipanti va quindi verificato in divenire e non solo come atto finale e formale 9
  • 11. L’effetto «guru» Ogni guru afferma di sapere qualcosa che non si può imparare da soli o attraverso i canali ordinari. Tutti i guru promettono l’accesso ad una realtà nascosta, se solo si segue il loro insegnamento, si accetta la loro autorità e se si dà loro la vita. Più l’azione del guru è oscura, più probabile è che egli abbia ragione, venga amato. Mon Père ce Gourou, Jeffrey Masson, 1993, pag. 173. 11
  • 12. L’effetto «guru» (2) In generale, ai campi scuola si dicono le stesse cose che dice la CoCa/zona di provenienza Ma sembra che invece rappresentino una “illuminazione” Questo effetto è da sfruttare… … ma bisogna anche far capire che non si stanno dicendo cose diverse da quelle che sentono a casa 12
  • 13. Attenzioni Far capire che il campo è una occasione Far capire chiaramente che il campo è un evento e non la vita Faremo delle tende e dormiremo qua: NO Cogliere occasioni formative, ma rispettare le attività Partire dai regolamenti Non per essere burocrati, ma per avere dei punti fermi comuni Non criticare la CoCa di provenienza Non conosciamo la situazione e l’altra campana Conviene incentivare il dialogo con la CoCa di provenienza 13
  • 14. Attenzioni (2) Non aver paura a mettere in gioco le proprie idee, fa parte della relazione Dare una motivazione a quello che si fa (anche senza bisogno di dirla) Anche i capi devono (cercare di) vivere in pieno l’esperienza del campo L’azione formativa è portata avanti da tutta la staff Il CFM non deve essere VdB, campo estivo o route L’ambientazione deve essere usata come riferimento, non come strumento educativo 14
  • 15. Cose che non mi piacciono Far passare le proprie idee per idee dell’AGESCI Impiegare ore e ore per discutere La relazione con gli altri impone rispetto e sintesi Fare sempre cambusa Valutare l’importanza della relazione uno-a-uno durante il pasto Il pasto di cambusa non è più veloce Togliere gli orologi Siamo tra adulti e ognuno deve essere responsabile del tempo 15
  • 16. Lavori di gruppo A partire dalle situazioni presentate, pensare a quali strumenti possono essere utili per affrontarle Indipendentemente dalle situazioni, riportare una attenzione trasversale a CFT e CFM che vi sembra importante 16
  • 17. Caso 2 Succede durante un CFT che la Staff ha pensato di invitare un testimone esterno per la scelta politica. Si apre la contestazione da parte di alcuni allievi per la scelta del testimone in quanto esponente di un partito politico. Strumenti Chiarire in staff il ruolo del testimone esterno Patto formativo Patto associativo Attenzione Patto formativo 17
  • 18. Caso 3 Succede durante un CFT che alcuni giovani capi spesso tendono un po' a vivere i temi trattati al CFT come cose già dette e sentite, o almeno già acquisite. La tendenza potrebbe sembrare questa: si è subito Capi anche se si è R/S in servizio e da Capi entrati in Co.Ca. non cambia niente rispetto a prima. Quindi: come si gestiscono quei capi se si sentono già 'imparati' rispetto ai temi del CFT? E spesso e volentieri lo sono perchè dicono che le cose del CFT sono uguali alla Ross? Strumenti Patto formativo Rivedere i contenuti in ruolo di capo che educa e non R/S Testimonianza dei capi campo come persone in crescita 18
  • 19. Caso 4 Abbiamo notato che nei CFT 'brevi' è spesso delicato il tema della mancanza di confronto, dello spazio di confronto, tra gli allievi sui temi trattati: diventa allora molto importante gestire bene questi momenti di relazione anche all’interno di uno spazio e un tempo così brevi. Come? Strumenti Non pensare di avere l’unica responsabilità formativa Usare gli strumenti del metodo come facilitatori del confronto Valorizzare il tempo a disposizione Lavori di gruppo (con eventuale presenza di un capo) 19
  • 20. Caso 5 Abbiamo notato che è diffusa la difficoltà ad essere testimoni di Fede per i ragazzi che ci sono affidati: è un tema molto attuale, molto sentito dai capi giovani. Come possiamo noi Formatori essere efficaci Testimoni di Fede all’interno del tempo campo? Strumenti Starci con gioia – essere guaritori – guaritori feriti Momento di silenzio quotidiano Liturgia delle ore Ambientazione biblica Adorazione eucaristica Deserto 20
  • 21. Caso 7 Succede durante il Campo che siano presenti diversi Capi che sono entrati in Co.Ca. senza essere passati dalle unità, magari da genitori e che durante il Campo possono fare più fatica con tanti capi giovani e dunque pongono un tema di relazione, e di attenzione alla valorizzazione anche della loro esperienza e situazione. Come possiamo noi Formatori riuscire a dare il giusto spazio a tutte le diverse esperienze che ci portano i partecipanti? Strumenti Patto formativo Vita di sestiglia/sq/pattuglia Espressione Strada Momenti informali Attenzioni Sottolineare che il campo forma ad un servizio Sfruttare le situazioni informali 21
  • 22. Caso 7 bis Succede durante il Campo che siano presenti diversi Capi che sono entrati in Co.Ca. senza essere passati dalle unità, magari da genitori e che durante il Campo possono fare più fatica con tanti capi giovani e dunque pongono un tema di relazione, e di attenzione alla valorizzazione anche della loro esperienza e situazione. Come possiamo noi Formatori riuscire a dare il giusto spazio a tutte le diverse esperienze che ci portano i partecipanti? Strumenti Dati oggettivi delle schede anagrafiche Patto formativo Presenza di un mediatore (un capo) anche silente Sestiglie/sq/pattuglie 22
  • 23. Caso 8 Succede durante un CFM chedi ritorno dalle missioni una squadriglia femminile è nettamente divisa: la sera prima, due di loro sono uscite senza le altre e sono rientrate dopo la mezzanotte – si erano fermate in un bar a chiacchierare con dei ragazzi. Alle altre della sq. che ne hanno chiesto la motivazione hanno detto: “la missione ha come obiettivo anche di conoscere la realtà che ci circonda, non solo le altre persone della sq. Abbiamo cercato di conoscere questa realtà”. Da qui sono partite una serie di comportamenti strani (rimproveri malcelati, frasi sibilline, con te non parlo … ecc) che ha spaccato nettamente la sq. E la Staff ora cosa fa? Strumenti Consiglio di sq mediato Missione di sq Attenzione Incentivare il trapasso nozioni per spiegare le motivazioni delle attività 23
  • 24. Caso 8 bis Succede durante un CFM chedi ritorno dalle missioni una squadriglia femminile è nettamente divisa: la sera prima, due di loro sono uscite senza le altre e sono rientrate dopo la mezzanotte – si erano fermate in un bar a chiacchierare con dei ragazzi. Alle altre della sq. che ne hanno chiesto la motivazione hanno detto: “la missione ha come obiettivo anche di conoscere la realtà che ci circonda, non solo le altre persone della sq. Abbiamo cercato di conoscere questa realtà”. Da qui sono partite una serie di comportamenti strani (rimproveri malcelati, frasi sibilline, con te non parlo … ecc) che ha spaccato nettamente la sq. E la Staff ora cosa fa? Strumenti Confronto e analisi dell’accaduto in piccoli gruppi Richiamo al PA Catechesi/veglia/momenti forti Attenzioni Non cadere nella relazione educativa Non aver paura a cambiare il programma 24
  • 25. Sottolineature Ricordarsi e ricordare che lo scopo dei campi di formazione è formare al servizio Rilassiamoci sulla responsabilità formativa: i campi sono solo un tassello del percorso formativo di un allievo Incentiviamo il trapasso delle nozioni in staff Ruolo del capo e dell’assistente nella testimonianza di fede Capo che «vive» la fede Assistente che fa le attività come un capo Capi “imparati”: è il contrario dell’effetto “guru” I capi devono essere testimoni in cammino come Persone Testimoni di scelte Educatori 25