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Corso Base di Siti Contaminati
                     (in 6 Lezioni)

per studenti universitari, professionisti e personale della
               pubblica amministrazione




                 Emanuele Migliari
Emanuele Migliari

                                    Corso Base di Siti Contaminati
                                                     (in 6 Lezioni)


per studenti universitari, professionisti e personale della pubblica
                                                   amministrazione




“… la teoria è quando si sa tutto e niente funziona, la pratica è quando tutto funziona e
                                                                  nessuno sa il perché …”

                                                                              A. Einstein
Presentazione

    Le slides raccolte in questo volume, seppur con qualche rimaneggiamento, sono identiche a
quelle che dal 2004 al 2007 ho preparato ed utilizzato, in qualità di esercitatore incaricato, nel
corso di bonifica dei siti contaminati tenuto dal Prof. Salvatore Troisi, presso la Facoltà di
Ingegneria dell’Università della Calabria. Sono materiali che, pertanto, hanno già un buon grado di
diffusione presso gli studenti di ingegneria ambientale di quell’Ateneo. Ho voluto cogliere la
simpatica opportunità offerta dal sito: www.ilmiolibro.it di raccoglierle e proporle in rete in un
unico volume oltre che per lo scontato narcisismo intellettuale di stampare un libro proprio, anche
perché auspico un confronto con internauti che come me si occupano a vario titolo di siti
contaminati.
     Non è quello che si dice: un tema avvincente, almeno per i più. Tuttavia, per i pochi che se ne
occupano o che vogliano occuparsene più approfonditamente, i siti contaminati sono un tema
molto appassionante: pochi rami della scienza e dell’ingegneria ambientale hanno la stessa
complessità e articolazione disciplinare, pochi altri hanno l’alone di mistero proprio dello studio di
fenomeni che avvengono sotto terra. E poi la “Contaminated Land Management” è una scienza
davvero giovane e in piena evoluzione, originata dalle dismissioni industriali di fine Novecento e
costantemente alimentata, ahinoi, dall’uso criminale di suolo e sottosuolo, violentati da sepolture di
rifiuti pericolosi e veleni di qualunque specie. I problemi scientifici e tecnici sul tavolo sono ancora
tanti: per la comprensione dei fenomeni di propagazione dei contaminanti nel sottosuolo, per la
valutazione dei rischi sanitari ed ecologici e per la progettazione degli interventi di risanamento.
Ciascuno di essi rappresenta una sfida d’innovazione e progresso cognitivo su cui generazioni di
chimici, geologi, biologi e naturalmente ingegneri dovranno cimentarsi in futuro.
     Ecco quindi questo tentativo, spero ben riuscito, di sintetizzare tutto o buona parte di quello
che ho imparato sull’argomento in più di dieci anni di attività consulenziale e di collaborazione
scientifica con il gruppo di acque sotterranee del Prof. Troisi. Un tentativo rivolto a studenti di
livello universitario, in primis, ma anche a professionisti, che intendano “affacciarsi” sul settore,
nonché al personale tecnico della Pubblica Amministrazione, in particolare quanti lavorano nei
dipartimenti ambientali e negli uffici Rifiuti e Bonifiche.
     Coloro che sono già “esperti” non troveranno niente che non si trovi già nella produzione
tecnica e scientifica di settore, ma per stimolare l’attenzione anche di questi ultimi voglio segnalare
due punti a favore del mio lavoro: una certa ampiezza dei contenuti (circa 1200 slides), sebbene
senza alcuna pretesa di completezza, ed una certa originalità che penso di aver dato
all’impostazione ed alla struttura degli stessi.
    Ed ora sono pronto a confrontarmi con chiunque vorrà essere così generoso da segnalarmi
errori e imperfezioni, spero soltanto di forma, ma anche con chi eventualmente chiedesse il mio
supporto per approfondire specificamente questo o quell’argomento.


Emanuele Migliari




                                                   I
SOMMARIO

Lezione 1. Introduzione alla contaminazione di suolo, sottosuolo, acquiferi

   Elementi di tossicologia                                                   L1/PAG1
   Sorgenti di contaminazione                                                 L1/PAG2
           Origini antropiche della contaminazione
           Geometria e grado di localizzazione della sorgente
           Storia e tipologia del rilascio di contaminanti
   Tipologie di contaminanti                                                  L1/PAG5
           Definizioni
           Classi di contaminanti nella normativa italiana
                Inorganici metallici
                Inorganici non metallici
                Organici aromatici
                Policiclici aromatici
                Alifatici clorurati/alogenati
                Nitrobenzeni e clorobenzeni
                Fenoli
                Ammine aromatiche
                Diossine e furani
                Fitofarmaci
                PCB
                Esteri ftalati
   Destino degli inquinanti nel sottosuolo                                    L1/PAG20
           Meccanismi chimico-fisici
                      Classificazione delle reazioni geochimiche
                      Legge d’azione di massa
                      Equilibrio chimico
                      Solubilizzazione
                      Volatilizzazione
                      Idrolisi
                      Metilazione biologica metalli
                      Ossido – riduzione
                      Complessazione/chelazione
                      Adsorbimento
                      Metilazione composti organici
                      Biodegradazione
                      Decadimento radioattivo
           Comportamento ambientale degli inquinanti

Appendice alla Lezione 1
Richiami di Idrologia Sotterranea




                                                 II
Lezione 2. La bonifica dei siti contaminati nella legislazione italiana

   2.A Disciplina italiana della bonifica dei siti contaminati                    L2.A/PAG1
          L’impianto della legislazione pre-vigente (Art. 17 DLGS 22/97; DM 471/99)
          L’impianto della nuova disciplina (Parte IV Titolo V DLGS 152/2006)
          Normative a confronto
          Le fasi di una bonifica
          Tabelle a confronto
   2.B Introduzione all’analisi di rischio sanitario                              L2.B/PAG1
          Concetto di rischio
          Calcolo del rischio
          Concentrazioni - obiettivo

Lezione 3. Trasporto in falda di sostanze inquinanti solubili

   3.A Teoria conservativa                                                        L3.A/PAG1
          Convezione
          Diffusione molecolare
          Dispersione meccanica
          Dispersione idrodinamica
          Equazione convettivo – dispersiva del trasporto in soluzione
          Numero di Peclèt
          Soluzione dell’equazione convettivo – dispersiva
   3.B Teoria reattiva                                                            L3.B/PAG1
          Fenomeni di adsorbimento degli inquinanti
                     Inquinanti inorganici
                     Inquinanti organici
          Fattore di ritardo
          Processi di degradazione/decadimento degli inquinanti
          Equazione di trasporto reattivo
   3.C Degradazione di composti organici                                          L3.C/PAG1
          Reazioni biologiche e abiotiche
          Cinetica di biodegradazione
                     Aerobica
                     Anaerobica
          Formulazione matematica del trasporto di sostanze biodegradabili
   3.D Processi di interazione degli inquinanti con la matrice solida             L3.D/PAG1
          Modelli di equilibrio
          Modelli di non equilibrio

Appendice alla Lezione 3
Modelli matematici

Lezione 4. Dinamiche di propagazione di fasi liquide oleose (NAPL)

   Premessa                                                                       L4/PAG1
   Concetti di base                                                               L4/PAG1
          Grado di saturazione
          Tensione d’interfaccia e bagnabilità
          Pressione capillare
          Permeabilità relativa
          Legge di darcy per un moto bifasico
          Energia meccanica di un fluido

                                                 III
Migrazione dei LNAPL                                 L4/PAG6
          Effetto delle oscillazioni della falda
   Migrazione dei DNAPL                                 L4/PAG9
   Volatilizzazione dei NAPL                            L4/PAG10

Lezione 5. Analisi di rischio

   Introduzione all’analisi di rischio                  L5/PAG1
   Procedura di analisi di rischio                      L5/PAG2
          Articolazione in fasi
          Articolazione in livelli
   Modelli e parametri tossicologici                    L5/PAG7
   Calcolo del tasso di esposizione                     L5/PAG9
   Calcolo del rischio                                  L5/PAG11
   Cenni di analisi di rischio probabilistica           L5/PAG14

Appendici alla Lezione 5
          (A) Site Assessment
          (B) Fattori di rilascio/attenuazione

Lezione 6. Tecniche di bonifica

6.A Tecnologie di bonifica per i suoli                  L6.A/PAG1
          Overview
          Soil washing
          Soil flushing
          Soil Vapor Extraction (SVE)
          Bioventing (BV)
          Biopile
          Landfarming
          Fitoremediation
          Desorbimento termico
          Inertizzazione
          Incapsulamento
6.B Tecnologie di bonifica per gli acquiferi            L6.B/PAG1
          Pump&Treat
          Bioremediation
                      Attenuazione naturale
                      Biosparging
          Barriere Permeabili Reattive (PRB)
Criteri di selezione delle tecnologie di bonifica       L6.B/21




                                                   IV
Ing. Emanuele Migliari
Corso Base di Siti Contaminati

per studenti universitari, professionisti e personale della pubblica
amministrazione


                                                                                LEZIONE 1
                                                               INTRODUZIONE ALLA
                                                                 CONTAMINAZIONE
                                                     Sorgenti di contaminazione
                                                        e sostanze contaminanti




PRESENTAZIONE

La lezione 1 introduce alle problematiche ambientali legate ai siti contaminati, partendo da
semplici nozioni di tossicologia delle sostanze inquinanti e illustrandone le possibili origini
antropiche.
Vengono quindi descritte le proprietà fisico – chimiche delle sostanze inorganiche ed organiche
classificate come contaminanti di suoli e acque sotterranee nella legislazione italiana.
In ultimo si passano in rassegna i meccanismi chimico – fisici che realizzano il destino di una
sostanza inquinante immessa nel sottosuolo, durante il processo di propagazione sotterranea e si
analizza il comportamento ambientale tipico di ogni classe di contaminanti.

Obiettivi di apprendimento:
   Acquisire elementi conoscitivi generali sulle patologie sanitarie associabili ai contaminanti del
suolo e delle acque sotterranee
   Conoscere la genesi delle sostanze inquinanti in rapporto alle lavorazioni industriali in cui sono
coinvolte
   Familiarizzare con la nomenclatura chimica dei contaminanti organici ed inorganici inclusi nella
normativa italiana
   Familiarizzare con l’ambiente geochimico complesso di suolo/sottosuolo/acquifero
   Saper analizzare, seppur in via indicativa, la fenomenologia chimico – fisica e il comportamento
ambientale delle diverse sostanze contaminanti, qualora immesse nell’ambiente
suolo/sottosuolo/acquifero
Corso Base in Siti Contaminati                                                       Lezione 1.
                                                                              Introduzione alla contaminazione di suolo,
                                                                                         sottosuolo, acquiferi




   1.   Elementi di tossicologia                                              Inquinanti = sostanze pericolose
   2.   Sorgenti di contaminazione
        •   Origini antropiche della contaminazione                           CLASSIFICAZIONE TOSSICOLOGICA
        •   Geometria e grado di localizzazione
                                                                                                                                     Direttiva 67/548/CE
        della sorgente
                                                                                Nocive                                            Classificazione sostanze
        •   Storia e tipologia del rilascio
                                                                                Tossiche                                          pericolose (Allegato I)
        di contaminanti
   3.   Tipologie di contaminanti
                                                                                Molto tossiche                                       Direttiva 91/689/CE
        •   Definizioni                                                                                                           Classi di pericolo
        •   Classi di contaminanti                                              Cancerogene                                       Allegato III
        nella normativa italiana                                                Mutagene                                             Progetto REACH
   4.   Destino degli inquinanti nel sottosuolo                                 Teratogene
        •   Meccanismi chimico-fisici                                                                   ETICHETTATURA
        •   Comportamento ambientale




              NOCIVE - Sostanze e preparati che per inalazione,
              ingestione o penetrazione cutanea possono comportare
              rischi di gravità limitata                                        CANCEROGENE – Sostanze tossiche che possono generare tumori e
                                                                                neoplasie
              Simbolo: Xn Indicazione di pericolo: “Nocivo”

              TOSSICHE - Sostanze e preparati che per inalazione,               MUTAGENE - Sostanze che generano una mutazione permanente di
              ingestione o penetrazione cutanea possono comportare              un tratto o della struttura del materiale genetico di un organismo
              rischi gravi, acuti o cronici
              Simbolo: T Indicazione di pericolo: “Tossico”                     TERATOGENE - Sostanze tossiche per la riproduzione cioè in grado
                                                                                di compromettere la fertilità umana o di produrre malformazioni nei
              MOLTO TOSSICHE - Sostanze e preparati che per                     feti
              inalazione, ingestione o penetrazione cutanea possono
              comportare rischi estremamente gravi, acuti o cronici (ed
              anche la morte)
              Simbolo: T+ Indicazione di pericolo: “Altamente tossico”




          CANCEROGENE                                                                  MUTAGENE
          Cat1: sostanze note per gli effetti cancerogeni sull’uomo                    Cat1: sostanze di cui si conoscono gli effetti mutagenici
          (esistono prove sufficienti per stabilire un nesso causale tra               (esistono prove sufficienti per stabilire un nesso causale tra
          l’esposizione e lo sviluppo di patologie tumorali)                           l’esposizione e lo sviluppo di alterazioni genetiche ereditarie)
          Cat2: sostanze che dovrebbero considerarsi cancerogene                       Cat2: sostanze che dovrebbero considerarsi mutageniche
          (esistono elementi sufficienti (studi su animali) per ritenere               (esistono elementi sufficienti (studi su animali) per ritenere
          verosimile un nesso causale tra l’esposizione e la contrazione di            verosimile un nesso causale tra l’esposizione lo sviluppo di
          tumori)                                                                      alterazioni genetiche ereditarie)
          Cat3: sostanze da considerare con sospetto sulle quali però non              Cat3: sostanze da considerare con sospetto per possibili effetti
          sono disponibili dati sufficienti                                            mutagenici, sulle quali però non sono disponibili dati sufficienti

Cat 1-2 etichettate con le frasi di rischio:
                                                                                Cat 1-2 etichettate con frase di rischio:
  R45: Può provocare il cancro
                                                                                  R46: Può provocare alterazioni genetiche ereditarie
  R49: Può provocare il cancro in seguito ad inalazione




                                                                                                                                              L1/PAG1
Corso Base in Siti Contaminati                                                        Lezione 1.
                                                                                   Introduzione alla contaminazione di suolo,
                                                                                              sottosuolo, acquiferi




             TERATOGENE                                                            Per avere un’idea delle dimensioni della pressione che l’uomo esercita
             Cat1: sostanze di cui si conoscono gli effetti teratogeni             sull’ambiente, si considerino questi dati:
             (esistono prove sufficienti per stabilire un nesso causale tra
             l’esposizione e lo sviluppo di alterazioni non ereditarie delle       Agenti chimici fino ad oggi sintetizzati                            > 2.000.000
             funzioni riproduttive)                                                Agenti chimici sintetizzati in media negli ultimi 10 anni           2.500/anno
             Cat2: sostanze che dovrebbero considerarsi teratogene
             (esistono elementi sufficienti (studi su animali) per ritenere        Agenti chimici mediamente introdotti sul mercato negli ultimi 10 anni
             verosimile un nesso causale tra l’esposizione alterazioni non                                                                             500/anno
             ereditarie delle funzioni riproduttive)
             Cat3: sostanze da considerare con sospetto per possibili effetti      Agenti chimici finora studiati dal punto di vista tossicologico (esperimenti su
             teratogeni, sulle quali però non sono disponibili dati sufficienti    animale)                                                             2.000

 Cat 1-2 etichettate con le frasi di rischio:
    R60: Può ridurre la fertilità
    R61: Può danneggiare i bambini non ancora nati




     1.   Elementi di tossicologia
     2.   Sorgenti di contaminazione
                                                                                   La contaminazione di
          •   Origini antropiche della contaminazione                              un sito può avere
          •   Geometria e grado di localizzazione                                  svariate origini ed è
          della sorgente                                                           quasi sempre
          •   Storia e tipologia del rilascio                                      riconducibile ad
          di contaminanti                                                          attività umane:
     3.   Tipologie di contaminanti
          •   Definizioni                                                              domestiche
          •   Classi di contaminanti
                                                                                       industriali
          nella normativa italiana
     4.   Destino degli inquinanti nel sottosuolo                                      minerarie
          •   Meccanismi chimico-fisici
          •   Comportamento ambientale                                                 agricole




                                                                                   Prescindendo dalle attività illegali, quindi, esistono una serie di
                                                                                   attività umane legali che possono mettere in comunicazione il suolo e
                                                                                   il sottosuolo con varie sostanze e che costituiscono potenziali sorgenti
                                                                                   di contaminazione:
                                                                                       1. Scarico di sostanze
                                                                                       2. Immagazzinamento, trattamento e/o deposito di sostanze
                                                                                       3. Trasporto di sostanze
                                                                                       4. Spargimenti di sostanze
          Scarico               Coltivaz. agr. e      Discarica        Serbatoio       5. Perforazione di pozzi, scavi di fondazione e minerari
          domestico             Autostrada            municipale       interrato
                                                                                       6. Attivazione e/o acutizzazione indiretta di sorgenti naturali di
Intrusione        Pozzo di                  Serbatoio in      Smaltimento
                                                                                       contaminazione
salina            produzione                superficie        abusivo di
                  petrolifera                                 scorie




                                                                                                                                                       L1/PAG2
Corso Base in Siti Contaminati                                              Lezione 1.
                                                                     Introduzione alla contaminazione di suolo,
                                                                                sottosuolo, acquiferi




Scarico di sostanze                                                  Trasporto di sostanze
   Scarichi domestici, fosse settiche, pozzi perdenti                  Reti fognarie
  Camini e scarichi industriali                                        Condotti petroliferi
Immagazzinamento, trattamento e/o                                      Condotti gas naturale
deposito di sostanze
                                                                       Trasporto su gomma e/o su rotaia
   Discariche per RSU
                                                                     Spargimenti di sostanze
   Discariche per rifiuti pericolosi
                                                                       Uso di fertilizzanti e pesticidi sintetici
   Serbatoi superficiali e/o interrati
                                                                       Uso di letame come fertilizzante
   Aree e vasche di stoccaggio industriale
                                                                       Traffico veicolare




Perforazione di pozzi, scavi di fondazione e minerari
                                                                         Oltre all’origine, tre elementi caratterizzano una
   Pozzi petroliferi realizzati impropriamente                           sorgente di contaminazione:
   Pozzi petroliferi abbandonati                                                Geometria e grado di localizzazione
                                                                                Storia del rilascio
Attivazione e/o acutizzazione indiretta di sorgenti
naturali di contaminazione                                                      Tipologia di contaminanti
   Interazione acquifero – corso d’acqua
   Filtrazione naturale di rocce ricche di costituenti chimici
   (accentuata da piogge acide)
   Intrusione salina




Geometria e grado di localizzazione                                  Geometria e grado di localizzazione
   Con riferimento alle dimensioni della sorgente, il termine          Una contaminazione non puntuale è una contaminazione
   puntuale o non puntuale caratterizza il grado di localizzazione     diffusa originata da molteplici piccole sorgenti, la cui
   della sorgente di contaminazione                                    localizzazione precisa è spesso difficile
   ESEMPI DI SORGENTI PUNTUALI                                         ESEMPI: Spargimento di pesticidi e fertilizzanti, traffico
   Serbatoi interrati, discariche, aree di stoccaggio, scarichi        veicolare
   domestici
                                                                       In genere non danno vita ad una piuma (plume) di
   In genere danno vita ad una piuma (plume) di contaminazione         contaminazione ben definita, ma ad una contaminazione a
   ben definita                                                        macchie di leopardo con concentrazioni assai variabili nello
                                                                       spazio




                                                                                                                             L1/PAG3
Corso Base in Siti Contaminati                                                            Lezione 1.
                                                                                   Introduzione alla contaminazione di suolo,
                                                                                              sottosuolo, acquiferi




Geometria e grado di localizzazione                                                Storia del rilascio
  Principalmente con riferimento alle sorgenti puntuali si è soliti distinguere:      Caratterizza l’emissione dei
  Sorgente primaria                                                                   contaminanti rispetto al tempo
  manufatto o attività antropica che direttamente alimenta l’immissione di
  contaminanti nell’ambiente (serbatoio, area di stoccaggio, ecc)                           Impulsiva

  Sorgente secondaria                                                                       Continua a concentrazione
                                                                                            costante
  area/volume di accumulo dei contaminanti in un comparto ambientale che
  si viene a creare a seguito del rilascio dalla sorgente primaria. Alimenta                Continua a concentrazione
  direttamente la propagazione dei contaminanti altrove dalla sorgente                      variabile irregolare
  primaria                                                                                  Continua a concentrazione
                                                                                            variabile regolare




Sorgente impulsiva                                                                 Sorgente continua costante
  ESEMPIO: Serbatoio interrato di limitata capacità con                               ESEMPIO: serbatoio interrato di buona capacità in
  perdita significativa di sostanze;                                                  cui la perdita sia poco significativa

      l’immissione avviene per un breve periodo a                                     ESEMPIO: serbatoio interrato di idrocarburi in cui
      concentrazione più o meno fissa                                                 la perdita forma sotto al serbatoio una fase residua
                                                                                      (SORGENTE SECONDARIA) che gradualmente
Sorgente continua                                                                     alimenta la dispersione di contaminanti

  ESEMPIO: serbatoio interrato di capacità volumetrica                             Sorgente continua variabile irregolare
  ragguardevole, tale che l’immissione dei contaminanti
  abbia lunga durata                                                                  ESEMPIO: area o vasca di stoccaggio industriale
                                                                                            la concentrazione e la tipologia delle sostanze
                                                                                            varia con la produzione e l’andamento del
                                                                                            mercato




                                                                                       1.    Elementi di tossicologia
Sorgente continua variabile irregolare
                                                                                       2.    Sorgenti di contaminazione
  ESEMPIO: tutte le sorgenti in cui il veicolo della                                         •   Origini antropiche della contaminazione
  contaminazione è la pioggia (l’immissione di                                               •   Geometria e grado di localizzazione
  contaminanti procede con variabilità stagionale)                                           della sorgente
Sorgente continua variabile regolare                                                         •   Storia e tipologia del rilascio
                                                                                             di contaminanti
  ESEMPIO: se i contaminanti sono di natura                                            3.    Tipologie di contaminanti
  organica possono andare incontro ad una naturale                                           •   Definizioni
  bio-degradazione; l’immissione decresce con
                                                                                             •   Classi di contaminanti
  regolarità                                                                                 nella normativa italiana
                                                                                       4.    Destino degli inquinanti nel sottosuolo
                                                                                             •   Meccanismi chimico-fisici
                                                                                             •   Comportamento ambientale




                                                                                                                                              L1/PAG4
Corso Base in Siti Contaminati                                                                       Lezione 1.
                                                                                               Introduzione alla contaminazione di suolo,
                                                                                                          sottosuolo, acquiferi




                                                                                                             Classi di contaminanti nella normativa Italiana
Definizione di contaminante                                                                                                         (ex DM 471/99; D.lvo 152/2006)

   Con il termine contaminante ci si riferisce in genere a:                                                                                                Composti organici aromatici
                                                                                                 Inorganici
                                                                                                                                                               Policiclici aromatici
       a) sostanze disciolte in soluzione nel suolo e/o sottosuolo                                                 Metallici
                                                                                                                                                                                                    cancerogeni
                                                                                                                                                                Alifatici clorurati
                                                                                                                                                                                                       Non
       b) fasi liquide non - acquose                                                                             Non metallici                              Alifatici alogenati cancer.             cancerogeni

      che alterano gli equilibri naturali                                                                                                                         Nitrobenzeni
                                                                                                                                                                  Clorobenzeni
      che dal suolo genera vapori e/o particolato trasportabile eolicamente                                       Organici
                                                                                                                                                                      Fenoli
     che dal suolo raggiungono la superficie di un acquifero e vengono da                                                                                     Ammine aromatiche
   questo “trasportate” lontano dalla sorgente
                                                                                                                                                                   Fitofarmaci                      (NORMA
                                                                                                                                                                Diossine e furani                    TIVA)
                                                                                                                                                                 Altre sostanze




               Metalli                                                                                           Metalli
                                                         Antimonio      Manganese
 Quello dei metalli è il gruppo più                                                             Comparto industriale      Metalli                             Comparto industriale     Metalli
                                                         Alluminio      Mercurio
 numeroso di potenziali contaminanti                                                            Estrazione/               As, Cd, Cr, Cu, Hg,                 Industria chimica        Al, As, Be, Cd, Cu,
                                                         Arsenico       Nichel
 Alcuni sono costituenti naturali dei                                                           lavorazione non           Ni, Pb, Sb, Tl, V, Zn               (Vernici, Pesticidi,     Fe, Hg, Ni, Pb, Sb,
                                                         Argento        Piombo                  ferrosi                                                       ecc.)                    Se, Tl, V, Zn
 terreni e delle acque sotterranee (As,
 Fe, Mn, Se, Zn). Altri sono tossici e/o                 Berillio       Rame                    Industria                 Al, Cd, Co, Cr, Cu, Ni              Concerie                 As, Cr, Hg
                                                                                                galvanica
 letali anche a bassissime concentrazioni                Cadmio         Selenio
                                                                                                Fonderia/                 Al, As, Cd, Co, Cr,    Produzione                            Cd, Cr, Pb, Se, Zn
 (Cd, Hg).                                               Cromo VI       Stagno                  Siderurgia                Cu, Hg, Ni, Pb, Sb, V, materie plastiche
                                                                                                                          Zn
 Gli organismi viventi tendono a bio-                    Cromo          Tallio
 accumularli e quindi sono molto                                                                Produzione vetri          As, Cd, Cr, Cu, Fe,                 Cartiere e               As, Cr, Cu, Fe, Hg,
                                                         Cobalto        Vanadio                                           Hg, Ni, Pb, Sb, Se,                 industria del            Ni, Zn
 pericolosi in quanto l’uomo è ultimo                                                                                     Zn                                  legname
 anello della catena alimentare e corre                  Ferro          Zinco
 seri rischi di ingestione




            Classi di contaminanti nella normativa Italiana                                    Inorganici non metallici                                    L’acido cianidrico (HCN) ed i suoi sali
                             (ex DM 471/99; D.lvo 152/2006)
                                                                                                                                                           semplici (NACN, KCN, CACN2) sono sostanze
                                        Composti organici aromatici                                                                                        molto tossiche per gli animali domestici e
  Inorganici
                                             Policiclici aromatici                               Cianuri                                                   per l’uomo.
                                                                                 cancerogeni
                 Metallici                    Alifatici clorurati                                Fluoruri
                                                                                    Non                                                                    I sali complessi (ferrocianuri,
               Non metallici              Alifatici alogenati cancer.            cancerogeni     Nitriti
                                                                                                                       Suoli




                                                                                                                                                           tiocianati) sono invece praticamente
                                                Nitrobenzeni
                                                                                                 Solfati                                                   privi di tossicità acuta
                                                Clorobenzeni
                                                                                                                                       Acque sotterranee




                Organici                                                                         Cloruri                                                   Il cianuro di potassio (KCN) è il sale
                                                    Fenoli                                       (Dlvo 152/99)
                                                                                                                                                           dell'acido cianidrico che più comunemente
                                            Ammine aromatiche
                                                                                                                                                           viene utilizzato nella ricerca chimica, nelle
                                                 Fitofarmaci                                                                                               industrie di estrazione di metalli preziosi e in
                                              Diossine e furani                                                                                            alcuni processi di sintesi.
                                            Altre sostanze (PCB)                                                                                           Il cianuro di potassio è un potentissimo
                                                                                                                                                           veleno




                                                                                                                                                                                                 L1/PAG5
Corso Base in Siti Contaminati                                                                    Lezione 1.
                                                                                               Introduzione alla contaminazione di suolo,
                                                                                                          sottosuolo, acquiferi




Inorganici non metallici                                                                       Inorganici non metallici
                     Fluoruri sono sali contenenti la forma ionica del fluoro F-
                                                                                                                     Nitriti sono i sali che l’acido nitroso HNO2 forma con i metalli
                     F- fa parte della categoria degli alogenuri e può entrare in molti
  Cianuri            composti organici come fluorurante, sostituendo atomi di H                   Cianuri            Sono quindi composti che contengono lo ione NO2-, il quale è
                     La sua presenza in acque sotterranee anche fino a 1 mg/L può                                    molto reattivo e quasi immediatamente reagisce per formare
  Fluoruri                                                                                        Fluoruri
                     essere naturale ed associata a minerali come CaF2 (fluorite)                                    nitrati
  Nitriti                                                                                         Nitriti
                     La sua presenza in suoli e acque contaminate è associata a                                      Normalmente l’ammoniaca NH3 è convertita in nitriti che a loro
  Solfati            lavorazioni industriali che coinvolgono fluoruro di sodio NaF (sale          Solfati            volta vengono convertiti in nitrati. Tuttavia, sotto particolari
  Cloruri            dell’acido fluoridrico HF) usato come:                                       Cloruri            condizioni (riducenti), il processo si può invertire e i nitrati
  (Dlvo 152/99)                                                                                   (Dlvo 152/99)      possono essere convertiti in NH3 (denitrificazione)
                       Fluidificante e chiarificante nella produzione vetro e di metalli
                     non ferrosi (alluminio in particolare)                                                          La presenza di NO2- nelle acque sotterranee è generalmente
                                                                                                                     modesta e transitoria, essenzialmente associata a perdite di
                        Componente di insetticidi e pesticidi
                                                                                                                     acque reflue dai sottoservizi fognari e all’uso di fertilizzanti in
                     Venduto con l'etichetta di sostanza tossica allo stato puro, il                                 agricoltura
                     fluoruro di sodio è contenuto in svariati collutori, gel e dentifrici




Inorganici non metallici                                                                       Inorganici non metallici

                                                                                                                   Lo ione cloruro (Cl-) si forma normalmente sciogliendo acido
                      Solfati sono i sali dell’acido solforico H2SO4 derivati per
  Cianuri                                                                                         Cianuri          cloridrico in acqua. I sali che contengono uno ione di questo tipo
                      sostituzione dell'idrogeno con metalli
                                                                                                                   vengono detti cloruri.
  Fluoruri            Sono solfati i composti (anche organici) che contengono lo                  Fluoruri
                                                                                                                   Lo ione cloruro (Cl-) è un alogenuro molto importante in chimica
  Nitriti             ione SO4-,                                                                  Nitriti          organica per la sintesi di solventi industriali e pesticidi. Inoltre è
                      L’acido solforico trova grande impiego in diversi processi                                   un potente disinfettante per acque potabili
  Solfati                                                                                         Solfati
                      industriali                                                                                  La presenza di cloruri nelle acque sotterranee può quindi essere
  Cloruri                                                                                         Cloruri
                      Diversi minerali più o meno diffusi sono costituiti da solfati, di                           associata essenzialmente a:
  (Dlvo 152/99)                                                                                   (Dlvo 152/99)
                      cui alcuni hanno importanza economica per l'estrazione del                                      lavorazioni industriali che utilizzano solventi
                      metallo oppure sono direttamente impiegati come fertilizzanti,
                                                                                                                      concimazioni agricole
                      per il trattamento di terreni agrari e così via
                                                                                                                      perdite della rete fognaria
                      La presenza di solfati nelle acque sotterranee, in qualche
                      misura, può essere anche naturale                                                            Essendo NaCl il sale più noto, la presenza di cloruri può segnalare
                                                                                                                   fenomeni di intrusione di acque marine nelle acque di falda




              Classi di contaminanti nella normativa Italiana                                                                  Inquinanti organici
                                (ex DM 471/99; D.lvo 152/2006)

                                           Composti organici aromatici
                                                                                               Sono composti del carbonio
  Inorganici
                                                Policiclici aromatici
                                                                                 cancerogeni   Sono in gran parte derivati degli idrocarburi
                    Metallici                    Alifatici clorurati
                                                                                    Non
                  Non metallici              Alifatici alogenati cancer.         cancerogeni   Gli idrocarburi sono i più semplici composti del carbonio con
                                                   Nitrobenzeni                                l'idrogeno, caratterizzati da legami covalenti forti e da struttura a
                                                   Clorobenzeni                                catena:
                   Organici
                                                       Fenoli                                                     Lineare aperta         CH3       CH2        CH2        CH2         CH3
                                               Ammine aromatiche
                                                    Fitofarmaci                                       Lineare chiusa
                                                                                                                                                             CH3        CH     CH3
                                                 Diossine e furani                                       CH2    CH2
                                                                                                                                    Ramificata aperta
                                               Altre sostanze (PCB)                                                                                                     CH3
                                                                                                            CH2     CH2




                                                                                                                                                                               L1/PAG6
Corso Base in Siti Contaminati                                                             Lezione 1.
                                                                                        Introduzione alla contaminazione di suolo,
                                                                                                   sottosuolo, acquiferi




                               Inquinanti organici                                                                     Inquinanti organici

Il carbonio ha valenza 4 e può legare oltre che l’idrogeno anche                           Per gruppo funzionale si intende quel gruppo chimico che
elementi come: O, N, S, P, Cl, Br, F                                                       determina le proprietà chimico-fisiche e la reattività di un
                                                                                           composto.
Molti contaminanti organici sono sostanze derivate dagli
                                                                                           I composti che contengono lo stesso gruppo funzionale, hanno
idrocarburi secondo processi di sintesi che portano alla                                   caratteristiche molto simili fra loro, tanto da costituire una
“introduzione” di gruppi funzionali nella catena                                           classe di composti organici.
                                                                                        Ad es.:
                                                                                        OH_ è un ossidrile coinvolto nella formazione di alcoli e fenoli
                                                                                        _Cl è un alogenuro che porta agli organo-clorurati




                               Inquinanti organici                                                 Idrocarburi alifatici: gli alcani
Gli idrocarburi si dividono in due grandi gruppi:                                          Sono più comunemente noti come: Paraffine o Idrocarburi Saturi
       Alifatici                                                                                                       Formula generale: CnH2n+2

                Alcani (atomi di C legati da legami semplici      C__C)                    La nomenclatura dipende dal numero n di atomi di C nella catena:
                                                                                           n=1            n=2                   n=3                            n=4
                Alcheni (atomi di C legati da legami doppi C=C)
                                                                                           (CH4)              (C2H6)          (C3H8)                           (C4H10)
                Alchini (atomi di C legati da legami tripli C ≡ C)


       Aromatici (contengono almeno un anello di benzene) C6H6
                                                                                          Metano          Etano               Propano                            Butano




             I termini successivi si ricordano più facilmente poiché vengono chiamati
Idro-        genericamente n-ano (n=penta, esa, epta, otta, etc.)                       Idrocarburi alifatici: gli alcani
carburi
              n (numero
alifatici:
               atomi di          Alcano                  Formula bruta                        Alcano      Formula bruta                Struttura molecolare
gli alcani    carbonio)
                                                                                                                                   H
                   1             Metano         CH4                                           Metano    CH4                    H   C   H
                   2              Etano         CH3CH3                                                                                                 H   H
                                                                                                                                   H
                   3             Propano        CH3CH2CH3                                                                                      H       C   C    H
                                                                                               Etano    CH3CH3
                   4              Butano        CH3CH2CH2CH3                                                                                           H   H
                                                                                                                                   H   H   H
                   5             Pentano        CH3CH2CH2CH2CH3
                                                                                              Propano   CH3CH2CH3             H    C   C   C   H
                   6              Esano         CH3CH2CH2CH2CH2CH3
                                                                                                                                       H
                                                                                                                                   H       H           H   H     H   H
                   7              Eptano        CH3CH2CH2CH2CH2CH2CH3
                                                                                              Butano    CH3CH2CH2CH3                               H   C   C     C   C   H
                   …       …                                                                                                                           H   H     H   H




                                                                                                                                                                     L1/PAG7
Corso Base in Siti Contaminati                                                                Lezione 1.
                                                                                          Introduzione alla contaminazione di suolo,
                                                                                                     sottosuolo, acquiferi




                            La formula bruta non è sufficiente ad individuare un            Allo stesso modo il pentano ha tre isomeri:
Isomeria degli alcani       composto organico, poiché composti con la medesima
                            formula bruta possono avere differente struttura
                                                                                                       CH3     CH2        CH2        CH2            CH3             n-pentano
Negli alcani si incontra isomeria a partire dal butano, con la struttura molecolare che
da lineare (normal) diventa ramificata:
                                                                                                                             CH3
Il butano ha due isomeri:
     normal butano (n-butano)                                                               2-metil-butano         CH3        C    CH2        CH3
    isobutano (oppure 2-metil-propano)
                                                                                                                              H
Il n-butano è qui rappresentato mediante la formula razionale, l'iso-butano
                                                                                                                                                            CH3
mediante la formula di struttura (formula condensata)
                                                                    CH3
                                                                                                                2,2-di-metil-propano                  CH3    C    CH3
      CH3      CH2         CH2     CH3                     CH3      C         CH3
                                                                                                                                                            CH3
       normal butano                                 isobutano      H




               Nomenclatura isomeri        (IUPAC International Union                                    Nomenclatura isomeri        (IUPAC International Union
               of Pure and Applied Chemistry)                                                            of Pure and Applied Chemistry)

  • Il nome principale è dato dall’idrocarburo della catena lineare                                                Si dicono alchilici quei gruppi che contengono un
                                                                                                 CH3
                                                                                                                   idrogeno in meno del relativo alcano.
                     CH3                                                                   CH3   C      CH3        Il nome di questi gruppi si ottiene semplicemente
             CH3     C     CH3              -propano                                             CH3               sostituendo con -ile il suffisso -ano dell'alcano
                                                                                                                   corrispondente
                   CH3
                                                                                            2,2-di-metil-propano           Nel caso specifico
  • Ogni tratto che ramifica dalla catena normale entra nel nome come                                                                                       CH3-
                                                                                                                                           CH4
  prefisso
  • Il prefisso è dato dal gruppo alchilico          2,2-di-metil-propano
                                                                                                                                     Metano                 Metile




               Nomenclatura isomeri        (IUPAC International Union                                        Nomenclatura IUPAC alcani
               of Pure and Applied Chemistry)
                                                                                                                             Altri gruppi alchilici
       • Se i gruppi alchilici sono più d’uno si introduce un ulteriore prefisso:                                                                            Formula
       di-, tri-, tetra- ecc.                                                                                                                                gruppo
                                   2,2-di-metil-propano                                     Idrocarburo          Gruppo
                                                                                            d’origine            alchilico            Prefisso               alchilico
  • I numeri che precedono il nome indicano la posizione degli atomi di
  carbonio della catena principale che legano i gruppi alchilici, sapendo che la            Metano               METILE               Metil-                 CH3-
  numerazione inizia dall’estremo della catena principale più vicina ad un                  CH4

  gruppo alchilico                                                                          Etano                ETILE                Etil-                  CH3CH2-
                                                              CH         3                  CH3CH3
  Nel caso specifico :        2,2-di-metil-propano            CH3    C       CH3            Propano              PROPILE              Propil-                CH3CH2CH2-
                                                                                            CH3CH2CH3
                                                                    CH3                     Butano               BUTILE               Butil-                 CH3CH2CH2CH2-
   indicano le posizione dei due gruppi metilici
                                                                     2        3             CH3CH2CH2CH3
                                                              1




                                                                                                                                                                         L1/PAG8
Corso Base in Siti Contaminati                                                                        Lezione 1.
                                                                                                  Introduzione alla contaminazione di suolo,
                                                                                                             sottosuolo, acquiferi




     Nomenclatura IUPAC alcani                                                                      Una classe particolare di alcani: I CICLOALCANI (o Nafteni)

     Se vi sono gruppi alchilici diversi legati alla catena principale, si elencano in              Gli alcani possono avere anche struttura ciclica       Formula generale CnH2n
     ordine di grandezza crescente (prima i metili, poi gli etili, i propili, i butili
     etc.).                                                                                         Saltano i due atomi di idrogeno laterali della catena principale e i due
                                                 è un eptano (7 atomi di C)                         corrispondenti atomi di carbonio si legano fra loro
     ESEMPIO:
                                                 c’è un gruppo metile CH3- legato                   L’alcano più semplice da cui può derivare un cicloalcano è il propano
         CH       CH CH                      al secondo atomo di C
            3         2   3
                                                                                                    Ad es. il butano dà vita al ciclo-butano:
                                               c’è un gruppo etile CH3CH2-
 CH3 CHCH2 CHCH2 CH2CH3                     legato al quarto atomo di C                                                                              H         H
                                                                                                               H   H   H   H
                                                                                                                                                H      C       C   H
 1       2 3      4   5       6     7                                                                     H    C   C   C   C   H
                                             2-metil-       -4-etil-                  -eptano                  H   H   H   H                    H      C       C   H
                                                                                                                                                       H       H




                                  Inquinanti organici                                                       ALCHENI (o Olefine)

Gli idrocarburi si dividono in due grandi gruppi:                                                 Gli alcheni sono gli idrocarburi caratterizzati dalla presenza di un doppio
                                                                                                  legame carbonio-carbonio
       Alifatici                                                                                            Formula generale CnH2n
                Alcani (atomi di C legati da legami semplici C__C)                                          Prendono il loro nome dai corrispondenti alcani di pari numero di
                                                                                                         atomi di carbonio: è sufficiente sostituire la desinenza
                Alcheni (atomi di C legati da legami doppi C=C)                                                                                     –ano con -ene (-ilene)
                Alchini (atomi di C legati da legami tripli C ≡ C)                                           Il nome base viene attribuito dalla catena più lunga che contiene
                                                                                                         il doppio legame
                                                                                                             La numerazione della catena idrocarburica è imposta dalla
       Aromatici (contengono almeno un anello di benzene) C6H6                                           posizione del doppio legame (gruppo funzionale degli alcheni):
                                                                                                         gli atomi di carbonio vengono numerati a partire dall’estremo più
                                                                                                         vicino al doppio legame




            ALCHENI (o Olefine)                                                                             ALCHENI (o Olefine)

                                                             H                            H
  Il primo termine della serie                                                                     Il doppio legame può occupare posizione
                                                                      C           C
  è l'etene, o etilene:                                                                            diversa nella catena.
                                                              H                           H
           CH2=CH2
                                                                                                   Ciò viene segnalato da prefissi numerici.
                                                       H          H       H                              Ad esempio:                                 H             H   H    H
      Propene, o propilene: CH2=CH–CH3                       C    C       C       H
                                                                                                              1-butene     CH2=CH_CH2_CH3                      C   C   C    C   H
                                                        H                 H                                                                                            H    H
                                                                                                                                                     H

                                                                                                              2-butene     CH3_CH=CH_CH3
                                                        H                                                                                                  H       H   H   H
                                                                  H           H       H
                                                                                                                                                     H     C       C   C   C    H
     Butene, o butilene: CH2=CH–CH2–CH3                      C    C           C       C       H
                                                                                                                                                           H               H
                                                        H                     H       H




                                                                                                                                                                           L1/PAG9
Corso Base in Siti Contaminati                                                            Lezione 1.
                                                                                   Introduzione alla contaminazione di suolo,
                                                                                              sottosuolo, acquiferi




         ISOMERIA DEGLI ALCHENI                                                               Gruppi alchenilici caratteristici
Con il butene "inizia" il fenomeno dell'isomeria negli alcheni.
                                                                                   Alcuni gruppi alchenilici sono:
Il 2-butene può esistere in tre strutture:
                                                                                     Gruppo vinile (CH2=CH–)
                                                                                   Deriva dall’etilene per sottrazione di
         isobutene                                                                 un H
         cis-2-butene
         trans-2-butene                                                              Gruppo allile (CH2=CH–CH2–)
                                                                                   Deriva dal propene per sottrazione di
                                                                                   un H
L’isomeria è dovuta alla posizione reciproca dei due gruppi alchilici CH3- e
all'impossibilità di libera rotazione intorno al doppio legame carbonio-carbonio                       Il nome tuttavia non è derivato dai corrispondenti alcheni
Questo tipo di isomeria si definisce isomeria geometrica




       Un classe particolare di alcheni: i dieni                                          Un classe particolare di alcheni: i dieni
I dieni sono alcheni che contengono due doppi legami.
La nomenclatura è la stessa degli alcheni, salvo che:                                I dieni coniugati sono la classe più importante.
   per il suffisso, che da -ene diventa -diene
   per i due numeri necessari per indicare la posizione dei due doppi legami.        Il primo termine della serie è l'1,3-butadiene.
I dieni possono essere suddivisi in:
  Coniugati, quando i doppi legami sono separati da un solo legame
semplice
  Isolati, quando i doppi legami sono separati da più di un legame
semplice
  Cumulati (o alleni), quando i doppi legami non sono separati




       I contaminanti organici alifatici della normativa italiana                         I contaminanti organici alifatici della normativa italiana

                                                                                       Alifatici clorurati/alogenati
 Poiché gli alchini sono meno interessanti dal punto di vista ambientale, si
 può dire conclusa questa panoramica sugli idrocarburi alifatici.                   Come già detto, queste sono sostanze perlopiù ottenute da processi di
                                                                                    sintesi finalizzati ad introdurre gruppi funzionali nelle catene idrocarburiche,
                                                                                    secondo il seguente schema generale:
 Dovrebbero ora risultare più “familiari” i composti organici alifatici inclusi
 nella normativa italiana sui siti contaminati
                                                                                     Alcano            Reazione di          Alogenuro IN
                                                                                                       sostituzione                                composto
                                                                                                                            Idrogeno OUT
    Alifatici clorurati (cancerogeni e non cancerogeni)                                                                                         organoclorurato
                                                                                                                                                      e/o
    Alifatici alogenati cancerogeni                                                                                                             organoalogenato
                                                                                    Alcheno            Reazione di           Saturazione
                                                                                                        addizione




                                                                                                                                                   L1/PAG10
Corso Base in Siti Contaminati                                                                             Lezione 1.
                                                                                                        Introduzione alla contaminazione di suolo,
                                                                                                                   sottosuolo, acquiferi




                 Classi di contaminanti nella normativa Italiana                                                 I contaminanti organici alifatici della normativa italiana
                                   (ex DM 471/99; D.lvo 152/2006)
                                                                                                               Gli alogenuri più ricorrenti sono l’atomo di cloro e quello di bromo
                                                 Composti organici aromatici                                                                        -Cl, Br-
   Inorganici
                                                        Policiclici aromatici
                       Metallici
                                                                                          cancerogeni          La normativa distingue:
                                                         Alifatici clorurati
                                                                                             Non                  Alifatici clorurati, quando interviene il –Cl
                     Non metallici                Alifatici alogenati cancer.             cancerogeni

                                                              Nitrobenzeni                                        Alifatici alogenati, quando interviene il Br-
                                                              Clorobenzeni                                     Il nome dei clorurati (alogenati) si determina:
                      Organici
                                                                 Fenoli                                           facendo precedere da cloro- (bromo-) il nome dell’alcano/alcheno
                                                        Ammine aromatiche                                      d’origine
                                                              Fitofarmaci                                         specificando numero e posizione degli atomi di Cl (Br)
                                                         Diossine e furani
                                                                                                               La tabella che segue riporta alcuni degli alifatici clorurati/alogenati più
                                                        Altre sostanze (PCB)                                   frequentemente ritrovati in problematiche di siti contaminati




 I contaminanti organici alifatici della normativa italiana                                                      I contaminanti organici alifatici della normativa italiana

 Nome                      Num       Num Produzione/Usi
                            S        GW                                                                  Nome                   Num      Num Produzione/Usi
                                                                                                                                 S       GW
 Triclorometano              41       40        Liquido usato come anestetico o nella
 (cloroformio)                                  produzione di gas refrigeranti.                          Tricloroetene (TCE)      45      44     Solvente usato nella lucidatura di metalli.
                                                Usato anche come solvente e insetticida                  (Tricloroetilene)                       Prodotto della degradazione di PCE
 Cloruro di vinile           42       41        Gas usato nella produzione di policloruro di             Tetracloroetene          46      45     Solvente usato nella lucidatura di metalli, nella
                                                vinile.                                                  (PCE)                                   disincrostazione di bollitori industriali, nella
 (dicloroetene)
                                                                                                         (tetracloroetilene)                     rimozione di vernici e inchiostri
                                                Prodotto finale della degradazione microbica
                                                degli etani clorurati
 1,2-dicloroetano            43       42        Liquido usato nella produzione di cloruro di
                                                vinile.                                                 (*) Num S (Num GW) = Numerazione nelle Tabelle Suoli (Acque Sotterranee) del D.lvo 152/06
                                                Prodotto della degradazione del tricloroetano

(*) Num S (Num GW) = Numerazione nelle Tabelle Suoli (Acque Sotterranee) del D.lvo 152/06




          I contaminanti organici alifatici della normativa italiana                                                                    Inquinanti organici
 Nome
                                                                                                        Gli idrocarburi si dividono in due grandi gruppi:
                                            Cl
 Triclorometano
 (cloroformio)                         Cl   C      Cl                                                          Alifatici
                                            H                                H            H
 Cloruro di vinile                                                                                                      Alcani (atomi di C legati da legami semplici C__C)
 (dicloroetene)                                                                   C   C
                                            H     H                          Cl           Cl
                                                                                                                        Alcheni (atomi di C legati da legami doppi C=C)
 1,2-dicloroetano
                                      Cl    C      C     Cl
                                                                                                                        Alchini (atomi di C legati da legami tripli C ≡ C)
                                            H     H                          Cl           Cl
 Tricloroetene (TCE)
 (Tricloroetilene)                                                                C   C
                                     Cl                  Cl
 Tetracloroetene (PCE)                                                       Cl            H                   Aromatici
                                            C     C
 (tetracloroetilene)
                                     Cl                  Cl




                                                                                                                                                                                 L1/PAG11
Corso Base in Siti Contaminati                                                                Lezione 1.
                                                                                    Introduzione alla contaminazione di suolo,
                                                                                               sottosuolo, acquiferi




  Composti organici aromatici                                                            Composti organici aromatici


 Il termine «aromatico» fu usato inizialmente per designare i composti                  La struttura della molecola del benzene ha rappresentato un enigma per
 organici dotati di odore gradevole.                                                    i chimici, a partire dalla seconda metà del diciannovesimo secolo.
 Come si vedrà, invece, il termine ha piuttosto un significato                          La sua formula molecolare, C6H6, indicava che il benzene doveva essere
 “strutturale”, poiché con esso si indicano molecole caratterizzate da un               un composto altamente insaturo (il corrispondente alcano a 6 atomi di
 particolare assetto elettronico, che conferisce loro un determinato                    carbonio contiene 14 idrogeni) e pertanto avrebbe dovuto dare con
 comportamento chimico.                                                                 facilità le reazioni tipiche degli idrocarburi insaturi.
 Il primo termine di questa famiglia è il benzene, che ha formula                       Le osservazioni sperimentali indicavano invece un composto piuttosto
 molecolare C6H6.                                                                       INERTE dal punto di vista chimico




  Composti organici aromatici                                                            Composti organici aromatici
                                                                                        Il primo a ipotizzare che il benzene avesse una struttura ciclica, in cui gli atomi
 Fu ben presto chiaro che il benzene si comportava come se contenesse                   di carbonio si disponevano ai vertici di un esagono, fu Kekulé (1865).
 tre doppi legami. Questi doppi legami mostravano tuttavia un'insolita                  I dati sperimentali furono perfettamente in linea con questa rappresentazione
 inerzia chimica, tale da non poterli equiparare a "normali" doppi legami               È allo scopo di mettere in evidenza questo aspetto che si usa rappresentare il
 carbonio-carbonio.                                                                     benzene come un esagono con un cerchio al centro.

 Il termine aromatico iniziò ad assumere un significato volto piuttosto a              Questo particolare assetto:
 descrivere il loro particolare comportamento chimico, cioè la tendenza a              giustifica la reattività anomala di un sistema
 dare reazioni di sostituzione nonostante l'elevato grado di                           immaginato come insaturo, ma che in realtà non
 insaturazione.                                                                        può considerarsi tale

 Il problema fu quindi quello di definire una struttura del benzene in                 configura la molecola del benzene come molto più
                                                                                       stabile di quello che ci si aspetterebbe per strutture
 grado di accordarsi con le osservazioni sperimentali.
                                                                                       canoniche




         Classi di contaminanti nella normativa Italiana                                 Composti organici aromatici: Nomenclatura
                           (ex DM 471/99; D.lvo 152/2006)
                                                                                    Gli inquinanti organici aromatici sono caratterizzati da un
                                      Composti organici aromatici                   anello di benzene legato ad uno o più gruppi funzionali, i quali
Inorganici
                                           Policiclici aromatici                    si sostituiscono agli atomi di idrogeno esterni
                                                                      cancerogeni
               Metallici                    Alifatici clorurati                     Il gruppo conferisce un prefisso al nome dell’aromatico:
                                                                         Non
             Non metallici              Alifatici alogenati cancer.   cancerogeni

                                              Nitrobenzeni
                                                                                    Benzene + gruppo metile = metil-benzene
                                              Clorobenzeni
              Organici                                                              (più noto come TOLUENE)
                                                  Fenoli
                                          Ammine aromatiche                                                                          C7H8
                                                                                                                                                               CH3CH2
                                               Fitofarmaci
                                            Diossine e furani                       Benzene + gruppo etile = etil-benzene
                                          Altre sostanze (PCB)                                                                       C8H10




                                                                                                                                                           L1/PAG12
Corso Base in Siti Contaminati                                                            Lezione 1.
                                                                                     Introduzione alla contaminazione di suolo,
                                                                                                sottosuolo, acquiferi




      Composti organici aromatici: Nomenclatura                                            Composti organici aromatici: Nomenclatura

   Se i gruppi funzionali sono più d’uno si distinguono degli isomeri.                   Benzene, Tolune, Etilbenzene, Xylene sono inquinanti più noti come
   Ad esempio, due stessi gruppi metili CH3 danno vita a tre variazioni                                 BTEX (costituenti essenziali della benzina verde)
   strutturali del di-metilbenzene CH3-C6H4-CH3, più noto come XYLENE

                                                              CH3
             CH3                       CH3                                              A questi si aggiunge tra gli inquinanti aromatici: lo stirene C8H8

                     CH3                                                                La presenza di un doppio
                                                                                        legame carbonio-carbonio
                                               CH3                                      sulla catena laterale
                                                              CH3
                                                                                        conferisce allo stirene la
   Orto-dimetilbenzene           Meta-dimetilbenzene Para-dimetilbenzene                reattività tipica degli alcheni
          o-xylene                    m-xylene                p-xylene




      Composti organici aromatici: Nomenclatura                                            Policiclici aromatici

                                                                                     Gli idrocarburi policiclici aromatici (IPA) sono presenti diffusamente
   Ancora nomenclatura:
                                                                                     nell’ambiente e si formano per combustione incompleta di materiali organici, in
   Nei composti aromatici a volte si antepongono prefissi numerici per
                                                                                     particolare il legno ed i combustibili fossili, come il carbone e il petrolio.
   indicare quali dei 6 atomi di carbonio della catena benzenica sono legati a
   gruppi funzionali                                                                 Le molecole degli IPA sono costituite dalla fusione di più anelli benzenici.
                                                                                     Alcune di queste molecole sono costituite solo da idrogeno e carbonio, altre
   Ad esempio:
                                     CH3                                             contengono anche atomi di altra natura come l’azoto e lo zolfo.

                                                                                     Gli IPA più semplici sono :
                                                      1,3,5 tri-metilbenzene
                           CH3               CH3                                     NAFTALENE, costituito da 2 anelli

                                                                                                               ANTRACENE, costituito da 3 anelli




      Policiclici aromatici                                                                Policiclici aromatici

Appartengono alla famiglia degli IPA alcune centinaia di composti molto
eterogenei tra loro. Allo stato attuale delle conoscenze le sostanze più
tossiche (cancerogene) sono le molecole che hanno da quattro a sette                        naftalene                      antracene
                                                                                                                                                    fenantrene
anelli.
I più studiati sono i benzopireni (BaP), composti a 5 anelli, contenuti nelle
sigarette e negli scarichi dei motori diesel, dotati della più elevata tossicità,
tanto da venire utilizzati per rappresentare l’inquinamento ambientale
                                                                                          fluorantene           crisene                    pirene
dell’intero gruppo degli IPA.
Di seguito sono riportate le strutture di alcuni idrocarburi policiclici aromatici
ottenibili al crescere del numero di anelli condensati (inseriti nella lista dei
“priority polluttants” dell’ USEPA - Environmental Protection Agency USA)                                                                           dibenzo[a,h]antracene
                                                                                        Benzo[a]antracene                 Benzo[a]pirene




                                                                                                                                                         L1/PAG13
Corso Base in Siti Contaminati                                                                        Lezione 1.
                                                                                             Introduzione alla contaminazione di suolo,
                                                                                                        sottosuolo, acquiferi




  Policiclici aromatici                                                                           Policiclici aromatici

                                                                                               In tabella si riportano gli usi industriali di alcuni IPA

                                                                                               IPA             UTILIZZI

                                 Benzo[k]fluorantene                Benzo[b]fluorantene
                                                                                               Antracene       Produzione vernici e materie plastiche (polistirolo) anche come
 Benzo[e]pirene                                                                                                conservante nell'industria del legname, grazie alle sue proprietà
                                                                                                               insetticide
                                                                                               Naftalene       Concerie, produzione pesticidi

                                                                                               Fluorantene     Cartiere, trattamento legname



                  Indeno[1,2,3cd]pirene                      Benzo[g,h,i]perilene




          Classi di contaminanti nella normativa Italiana                                         NITROBENZENI, CLOROBENZENI
                           (ex DM 471/99; D.lvo 152/2006)
                                                                                                 Si formano dal benzene per sostituzione di uno o più atomi d’idrogeno
                                      Composti organici aromatici                                dell’anello benzenico rispettivamente con:
Inorganici
                                             Policiclici aromatici
                                                                               cancerogeni                 uno o più gruppi nitrili (azotati)
               Metallici                      Alifatici clorurati
             Non metallici
                                                                                  Non                      uno o più atomi di cloro
                                          Alifatici alogenati cancer.          cancerogeni

                                                Nitrobenzeni                                     a partire da:
                                                Clorobenzeni
              Organici
                                                    Fenoli
                                            Ammine aromatiche
                                                 Fitofarmaci
                                              Diossine e furani                                                           nitrobenzene          clorobenzene
                                            Altre sostanze (PCB)




  NITROBENZENI, CLOROBENZENI                                                                      NITROBENZENI, CLOROBENZENI
                                                                                                                                                                          Cl
In generale sono sottoprodotti di processi di combustione, come quelli                       Tra i clorobenzeni occorre segnalare l’esaclorobenzene (HCB):
                                                                                                                                                                Cl                 Cl
connessi all’incenerimento di rifiuti solidi urbani
                                                                                                                                                                Cl                 Cl
                                                                                                è un fungicida utilizzato per la prima volta per il trattamento
Inoltre, i gas ed il particolato emessi dagli scarichi degli autoveicoli a
                                                                                             di sementi nel 1945                                                          Cl
motore diesel contengono non solo IPA, ma anche alcuni composti
derivati che presentano il nitro-gruppo, NO2, come sostituente.                                 è anche un sottoprodotto della fabbricazione di altre sostanze
                                                                                             chimiche e dei processi di combustione
Questi composti sono ancora più cancerogeni degli IPA corrispondenti                            è considerato potenzialmente cancerogeno
                                                                                                è un contaminante persistente: a seconda dei terreni, può
                                                                                             permanere inalterato per oltre 20 anni prima di dimezzarsi




                                                                                                                                                                     L1/PAG14
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Migliari Corso Base Siti Contaminati Parte 1 Di 3

  • 1. Corso Base di Siti Contaminati (in 6 Lezioni) per studenti universitari, professionisti e personale della pubblica amministrazione Emanuele Migliari
  • 2. Emanuele Migliari Corso Base di Siti Contaminati (in 6 Lezioni) per studenti universitari, professionisti e personale della pubblica amministrazione “… la teoria è quando si sa tutto e niente funziona, la pratica è quando tutto funziona e nessuno sa il perché …” A. Einstein
  • 3. Presentazione Le slides raccolte in questo volume, seppur con qualche rimaneggiamento, sono identiche a quelle che dal 2004 al 2007 ho preparato ed utilizzato, in qualità di esercitatore incaricato, nel corso di bonifica dei siti contaminati tenuto dal Prof. Salvatore Troisi, presso la Facoltà di Ingegneria dell’Università della Calabria. Sono materiali che, pertanto, hanno già un buon grado di diffusione presso gli studenti di ingegneria ambientale di quell’Ateneo. Ho voluto cogliere la simpatica opportunità offerta dal sito: www.ilmiolibro.it di raccoglierle e proporle in rete in un unico volume oltre che per lo scontato narcisismo intellettuale di stampare un libro proprio, anche perché auspico un confronto con internauti che come me si occupano a vario titolo di siti contaminati. Non è quello che si dice: un tema avvincente, almeno per i più. Tuttavia, per i pochi che se ne occupano o che vogliano occuparsene più approfonditamente, i siti contaminati sono un tema molto appassionante: pochi rami della scienza e dell’ingegneria ambientale hanno la stessa complessità e articolazione disciplinare, pochi altri hanno l’alone di mistero proprio dello studio di fenomeni che avvengono sotto terra. E poi la “Contaminated Land Management” è una scienza davvero giovane e in piena evoluzione, originata dalle dismissioni industriali di fine Novecento e costantemente alimentata, ahinoi, dall’uso criminale di suolo e sottosuolo, violentati da sepolture di rifiuti pericolosi e veleni di qualunque specie. I problemi scientifici e tecnici sul tavolo sono ancora tanti: per la comprensione dei fenomeni di propagazione dei contaminanti nel sottosuolo, per la valutazione dei rischi sanitari ed ecologici e per la progettazione degli interventi di risanamento. Ciascuno di essi rappresenta una sfida d’innovazione e progresso cognitivo su cui generazioni di chimici, geologi, biologi e naturalmente ingegneri dovranno cimentarsi in futuro. Ecco quindi questo tentativo, spero ben riuscito, di sintetizzare tutto o buona parte di quello che ho imparato sull’argomento in più di dieci anni di attività consulenziale e di collaborazione scientifica con il gruppo di acque sotterranee del Prof. Troisi. Un tentativo rivolto a studenti di livello universitario, in primis, ma anche a professionisti, che intendano “affacciarsi” sul settore, nonché al personale tecnico della Pubblica Amministrazione, in particolare quanti lavorano nei dipartimenti ambientali e negli uffici Rifiuti e Bonifiche. Coloro che sono già “esperti” non troveranno niente che non si trovi già nella produzione tecnica e scientifica di settore, ma per stimolare l’attenzione anche di questi ultimi voglio segnalare due punti a favore del mio lavoro: una certa ampiezza dei contenuti (circa 1200 slides), sebbene senza alcuna pretesa di completezza, ed una certa originalità che penso di aver dato all’impostazione ed alla struttura degli stessi. Ed ora sono pronto a confrontarmi con chiunque vorrà essere così generoso da segnalarmi errori e imperfezioni, spero soltanto di forma, ma anche con chi eventualmente chiedesse il mio supporto per approfondire specificamente questo o quell’argomento. Emanuele Migliari I
  • 4. SOMMARIO Lezione 1. Introduzione alla contaminazione di suolo, sottosuolo, acquiferi Elementi di tossicologia L1/PAG1 Sorgenti di contaminazione L1/PAG2 Origini antropiche della contaminazione Geometria e grado di localizzazione della sorgente Storia e tipologia del rilascio di contaminanti Tipologie di contaminanti L1/PAG5 Definizioni Classi di contaminanti nella normativa italiana Inorganici metallici Inorganici non metallici Organici aromatici Policiclici aromatici Alifatici clorurati/alogenati Nitrobenzeni e clorobenzeni Fenoli Ammine aromatiche Diossine e furani Fitofarmaci PCB Esteri ftalati Destino degli inquinanti nel sottosuolo L1/PAG20 Meccanismi chimico-fisici Classificazione delle reazioni geochimiche Legge d’azione di massa Equilibrio chimico Solubilizzazione Volatilizzazione Idrolisi Metilazione biologica metalli Ossido – riduzione Complessazione/chelazione Adsorbimento Metilazione composti organici Biodegradazione Decadimento radioattivo Comportamento ambientale degli inquinanti Appendice alla Lezione 1 Richiami di Idrologia Sotterranea II
  • 5. Lezione 2. La bonifica dei siti contaminati nella legislazione italiana 2.A Disciplina italiana della bonifica dei siti contaminati L2.A/PAG1 L’impianto della legislazione pre-vigente (Art. 17 DLGS 22/97; DM 471/99) L’impianto della nuova disciplina (Parte IV Titolo V DLGS 152/2006) Normative a confronto Le fasi di una bonifica Tabelle a confronto 2.B Introduzione all’analisi di rischio sanitario L2.B/PAG1 Concetto di rischio Calcolo del rischio Concentrazioni - obiettivo Lezione 3. Trasporto in falda di sostanze inquinanti solubili 3.A Teoria conservativa L3.A/PAG1 Convezione Diffusione molecolare Dispersione meccanica Dispersione idrodinamica Equazione convettivo – dispersiva del trasporto in soluzione Numero di Peclèt Soluzione dell’equazione convettivo – dispersiva 3.B Teoria reattiva L3.B/PAG1 Fenomeni di adsorbimento degli inquinanti Inquinanti inorganici Inquinanti organici Fattore di ritardo Processi di degradazione/decadimento degli inquinanti Equazione di trasporto reattivo 3.C Degradazione di composti organici L3.C/PAG1 Reazioni biologiche e abiotiche Cinetica di biodegradazione Aerobica Anaerobica Formulazione matematica del trasporto di sostanze biodegradabili 3.D Processi di interazione degli inquinanti con la matrice solida L3.D/PAG1 Modelli di equilibrio Modelli di non equilibrio Appendice alla Lezione 3 Modelli matematici Lezione 4. Dinamiche di propagazione di fasi liquide oleose (NAPL) Premessa L4/PAG1 Concetti di base L4/PAG1 Grado di saturazione Tensione d’interfaccia e bagnabilità Pressione capillare Permeabilità relativa Legge di darcy per un moto bifasico Energia meccanica di un fluido III
  • 6. Migrazione dei LNAPL L4/PAG6 Effetto delle oscillazioni della falda Migrazione dei DNAPL L4/PAG9 Volatilizzazione dei NAPL L4/PAG10 Lezione 5. Analisi di rischio Introduzione all’analisi di rischio L5/PAG1 Procedura di analisi di rischio L5/PAG2 Articolazione in fasi Articolazione in livelli Modelli e parametri tossicologici L5/PAG7 Calcolo del tasso di esposizione L5/PAG9 Calcolo del rischio L5/PAG11 Cenni di analisi di rischio probabilistica L5/PAG14 Appendici alla Lezione 5 (A) Site Assessment (B) Fattori di rilascio/attenuazione Lezione 6. Tecniche di bonifica 6.A Tecnologie di bonifica per i suoli L6.A/PAG1 Overview Soil washing Soil flushing Soil Vapor Extraction (SVE) Bioventing (BV) Biopile Landfarming Fitoremediation Desorbimento termico Inertizzazione Incapsulamento 6.B Tecnologie di bonifica per gli acquiferi L6.B/PAG1 Pump&Treat Bioremediation Attenuazione naturale Biosparging Barriere Permeabili Reattive (PRB) Criteri di selezione delle tecnologie di bonifica L6.B/21 IV
  • 7. Ing. Emanuele Migliari Corso Base di Siti Contaminati per studenti universitari, professionisti e personale della pubblica amministrazione LEZIONE 1 INTRODUZIONE ALLA CONTAMINAZIONE Sorgenti di contaminazione e sostanze contaminanti PRESENTAZIONE La lezione 1 introduce alle problematiche ambientali legate ai siti contaminati, partendo da semplici nozioni di tossicologia delle sostanze inquinanti e illustrandone le possibili origini antropiche. Vengono quindi descritte le proprietà fisico – chimiche delle sostanze inorganiche ed organiche classificate come contaminanti di suoli e acque sotterranee nella legislazione italiana. In ultimo si passano in rassegna i meccanismi chimico – fisici che realizzano il destino di una sostanza inquinante immessa nel sottosuolo, durante il processo di propagazione sotterranea e si analizza il comportamento ambientale tipico di ogni classe di contaminanti. Obiettivi di apprendimento: Acquisire elementi conoscitivi generali sulle patologie sanitarie associabili ai contaminanti del suolo e delle acque sotterranee Conoscere la genesi delle sostanze inquinanti in rapporto alle lavorazioni industriali in cui sono coinvolte Familiarizzare con la nomenclatura chimica dei contaminanti organici ed inorganici inclusi nella normativa italiana Familiarizzare con l’ambiente geochimico complesso di suolo/sottosuolo/acquifero Saper analizzare, seppur in via indicativa, la fenomenologia chimico – fisica e il comportamento ambientale delle diverse sostanze contaminanti, qualora immesse nell’ambiente suolo/sottosuolo/acquifero
  • 8. Corso Base in Siti Contaminati Lezione 1. Introduzione alla contaminazione di suolo, sottosuolo, acquiferi 1. Elementi di tossicologia Inquinanti = sostanze pericolose 2. Sorgenti di contaminazione • Origini antropiche della contaminazione CLASSIFICAZIONE TOSSICOLOGICA • Geometria e grado di localizzazione Direttiva 67/548/CE della sorgente Nocive Classificazione sostanze • Storia e tipologia del rilascio Tossiche pericolose (Allegato I) di contaminanti 3. Tipologie di contaminanti Molto tossiche Direttiva 91/689/CE • Definizioni Classi di pericolo • Classi di contaminanti Cancerogene Allegato III nella normativa italiana Mutagene Progetto REACH 4. Destino degli inquinanti nel sottosuolo Teratogene • Meccanismi chimico-fisici ETICHETTATURA • Comportamento ambientale NOCIVE - Sostanze e preparati che per inalazione, ingestione o penetrazione cutanea possono comportare rischi di gravità limitata CANCEROGENE – Sostanze tossiche che possono generare tumori e neoplasie Simbolo: Xn Indicazione di pericolo: “Nocivo” TOSSICHE - Sostanze e preparati che per inalazione, MUTAGENE - Sostanze che generano una mutazione permanente di ingestione o penetrazione cutanea possono comportare un tratto o della struttura del materiale genetico di un organismo rischi gravi, acuti o cronici Simbolo: T Indicazione di pericolo: “Tossico” TERATOGENE - Sostanze tossiche per la riproduzione cioè in grado di compromettere la fertilità umana o di produrre malformazioni nei MOLTO TOSSICHE - Sostanze e preparati che per feti inalazione, ingestione o penetrazione cutanea possono comportare rischi estremamente gravi, acuti o cronici (ed anche la morte) Simbolo: T+ Indicazione di pericolo: “Altamente tossico” CANCEROGENE MUTAGENE Cat1: sostanze note per gli effetti cancerogeni sull’uomo Cat1: sostanze di cui si conoscono gli effetti mutagenici (esistono prove sufficienti per stabilire un nesso causale tra (esistono prove sufficienti per stabilire un nesso causale tra l’esposizione e lo sviluppo di patologie tumorali) l’esposizione e lo sviluppo di alterazioni genetiche ereditarie) Cat2: sostanze che dovrebbero considerarsi cancerogene Cat2: sostanze che dovrebbero considerarsi mutageniche (esistono elementi sufficienti (studi su animali) per ritenere (esistono elementi sufficienti (studi su animali) per ritenere verosimile un nesso causale tra l’esposizione e la contrazione di verosimile un nesso causale tra l’esposizione lo sviluppo di tumori) alterazioni genetiche ereditarie) Cat3: sostanze da considerare con sospetto sulle quali però non Cat3: sostanze da considerare con sospetto per possibili effetti sono disponibili dati sufficienti mutagenici, sulle quali però non sono disponibili dati sufficienti Cat 1-2 etichettate con le frasi di rischio: Cat 1-2 etichettate con frase di rischio: R45: Può provocare il cancro R46: Può provocare alterazioni genetiche ereditarie R49: Può provocare il cancro in seguito ad inalazione L1/PAG1
  • 9. Corso Base in Siti Contaminati Lezione 1. Introduzione alla contaminazione di suolo, sottosuolo, acquiferi TERATOGENE Per avere un’idea delle dimensioni della pressione che l’uomo esercita Cat1: sostanze di cui si conoscono gli effetti teratogeni sull’ambiente, si considerino questi dati: (esistono prove sufficienti per stabilire un nesso causale tra l’esposizione e lo sviluppo di alterazioni non ereditarie delle Agenti chimici fino ad oggi sintetizzati > 2.000.000 funzioni riproduttive) Agenti chimici sintetizzati in media negli ultimi 10 anni 2.500/anno Cat2: sostanze che dovrebbero considerarsi teratogene (esistono elementi sufficienti (studi su animali) per ritenere Agenti chimici mediamente introdotti sul mercato negli ultimi 10 anni verosimile un nesso causale tra l’esposizione alterazioni non 500/anno ereditarie delle funzioni riproduttive) Cat3: sostanze da considerare con sospetto per possibili effetti Agenti chimici finora studiati dal punto di vista tossicologico (esperimenti su teratogeni, sulle quali però non sono disponibili dati sufficienti animale) 2.000 Cat 1-2 etichettate con le frasi di rischio: R60: Può ridurre la fertilità R61: Può danneggiare i bambini non ancora nati 1. Elementi di tossicologia 2. Sorgenti di contaminazione La contaminazione di • Origini antropiche della contaminazione un sito può avere • Geometria e grado di localizzazione svariate origini ed è della sorgente quasi sempre • Storia e tipologia del rilascio riconducibile ad di contaminanti attività umane: 3. Tipologie di contaminanti • Definizioni domestiche • Classi di contaminanti industriali nella normativa italiana 4. Destino degli inquinanti nel sottosuolo minerarie • Meccanismi chimico-fisici • Comportamento ambientale agricole Prescindendo dalle attività illegali, quindi, esistono una serie di attività umane legali che possono mettere in comunicazione il suolo e il sottosuolo con varie sostanze e che costituiscono potenziali sorgenti di contaminazione: 1. Scarico di sostanze 2. Immagazzinamento, trattamento e/o deposito di sostanze 3. Trasporto di sostanze 4. Spargimenti di sostanze Scarico Coltivaz. agr. e Discarica Serbatoio 5. Perforazione di pozzi, scavi di fondazione e minerari domestico Autostrada municipale interrato 6. Attivazione e/o acutizzazione indiretta di sorgenti naturali di Intrusione Pozzo di Serbatoio in Smaltimento contaminazione salina produzione superficie abusivo di petrolifera scorie L1/PAG2
  • 10. Corso Base in Siti Contaminati Lezione 1. Introduzione alla contaminazione di suolo, sottosuolo, acquiferi Scarico di sostanze Trasporto di sostanze Scarichi domestici, fosse settiche, pozzi perdenti Reti fognarie Camini e scarichi industriali Condotti petroliferi Immagazzinamento, trattamento e/o Condotti gas naturale deposito di sostanze Trasporto su gomma e/o su rotaia Discariche per RSU Spargimenti di sostanze Discariche per rifiuti pericolosi Uso di fertilizzanti e pesticidi sintetici Serbatoi superficiali e/o interrati Uso di letame come fertilizzante Aree e vasche di stoccaggio industriale Traffico veicolare Perforazione di pozzi, scavi di fondazione e minerari Oltre all’origine, tre elementi caratterizzano una Pozzi petroliferi realizzati impropriamente sorgente di contaminazione: Pozzi petroliferi abbandonati Geometria e grado di localizzazione Storia del rilascio Attivazione e/o acutizzazione indiretta di sorgenti naturali di contaminazione Tipologia di contaminanti Interazione acquifero – corso d’acqua Filtrazione naturale di rocce ricche di costituenti chimici (accentuata da piogge acide) Intrusione salina Geometria e grado di localizzazione Geometria e grado di localizzazione Con riferimento alle dimensioni della sorgente, il termine Una contaminazione non puntuale è una contaminazione puntuale o non puntuale caratterizza il grado di localizzazione diffusa originata da molteplici piccole sorgenti, la cui della sorgente di contaminazione localizzazione precisa è spesso difficile ESEMPI DI SORGENTI PUNTUALI ESEMPI: Spargimento di pesticidi e fertilizzanti, traffico Serbatoi interrati, discariche, aree di stoccaggio, scarichi veicolare domestici In genere non danno vita ad una piuma (plume) di In genere danno vita ad una piuma (plume) di contaminazione contaminazione ben definita, ma ad una contaminazione a ben definita macchie di leopardo con concentrazioni assai variabili nello spazio L1/PAG3
  • 11. Corso Base in Siti Contaminati Lezione 1. Introduzione alla contaminazione di suolo, sottosuolo, acquiferi Geometria e grado di localizzazione Storia del rilascio Principalmente con riferimento alle sorgenti puntuali si è soliti distinguere: Caratterizza l’emissione dei Sorgente primaria contaminanti rispetto al tempo manufatto o attività antropica che direttamente alimenta l’immissione di contaminanti nell’ambiente (serbatoio, area di stoccaggio, ecc) Impulsiva Sorgente secondaria Continua a concentrazione costante area/volume di accumulo dei contaminanti in un comparto ambientale che si viene a creare a seguito del rilascio dalla sorgente primaria. Alimenta Continua a concentrazione direttamente la propagazione dei contaminanti altrove dalla sorgente variabile irregolare primaria Continua a concentrazione variabile regolare Sorgente impulsiva Sorgente continua costante ESEMPIO: Serbatoio interrato di limitata capacità con ESEMPIO: serbatoio interrato di buona capacità in perdita significativa di sostanze; cui la perdita sia poco significativa l’immissione avviene per un breve periodo a ESEMPIO: serbatoio interrato di idrocarburi in cui concentrazione più o meno fissa la perdita forma sotto al serbatoio una fase residua (SORGENTE SECONDARIA) che gradualmente Sorgente continua alimenta la dispersione di contaminanti ESEMPIO: serbatoio interrato di capacità volumetrica Sorgente continua variabile irregolare ragguardevole, tale che l’immissione dei contaminanti abbia lunga durata ESEMPIO: area o vasca di stoccaggio industriale la concentrazione e la tipologia delle sostanze varia con la produzione e l’andamento del mercato 1. Elementi di tossicologia Sorgente continua variabile irregolare 2. Sorgenti di contaminazione ESEMPIO: tutte le sorgenti in cui il veicolo della • Origini antropiche della contaminazione contaminazione è la pioggia (l’immissione di • Geometria e grado di localizzazione contaminanti procede con variabilità stagionale) della sorgente Sorgente continua variabile regolare • Storia e tipologia del rilascio di contaminanti ESEMPIO: se i contaminanti sono di natura 3. Tipologie di contaminanti organica possono andare incontro ad una naturale • Definizioni bio-degradazione; l’immissione decresce con • Classi di contaminanti regolarità nella normativa italiana 4. Destino degli inquinanti nel sottosuolo • Meccanismi chimico-fisici • Comportamento ambientale L1/PAG4
  • 12. Corso Base in Siti Contaminati Lezione 1. Introduzione alla contaminazione di suolo, sottosuolo, acquiferi Classi di contaminanti nella normativa Italiana Definizione di contaminante (ex DM 471/99; D.lvo 152/2006) Con il termine contaminante ci si riferisce in genere a: Composti organici aromatici Inorganici Policiclici aromatici a) sostanze disciolte in soluzione nel suolo e/o sottosuolo Metallici cancerogeni Alifatici clorurati Non b) fasi liquide non - acquose Non metallici Alifatici alogenati cancer. cancerogeni che alterano gli equilibri naturali Nitrobenzeni Clorobenzeni che dal suolo genera vapori e/o particolato trasportabile eolicamente Organici Fenoli che dal suolo raggiungono la superficie di un acquifero e vengono da Ammine aromatiche questo “trasportate” lontano dalla sorgente Fitofarmaci (NORMA Diossine e furani TIVA) Altre sostanze Metalli Metalli Antimonio Manganese Quello dei metalli è il gruppo più Comparto industriale Metalli Comparto industriale Metalli Alluminio Mercurio numeroso di potenziali contaminanti Estrazione/ As, Cd, Cr, Cu, Hg, Industria chimica Al, As, Be, Cd, Cu, Arsenico Nichel Alcuni sono costituenti naturali dei lavorazione non Ni, Pb, Sb, Tl, V, Zn (Vernici, Pesticidi, Fe, Hg, Ni, Pb, Sb, Argento Piombo ferrosi ecc.) Se, Tl, V, Zn terreni e delle acque sotterranee (As, Fe, Mn, Se, Zn). Altri sono tossici e/o Berillio Rame Industria Al, Cd, Co, Cr, Cu, Ni Concerie As, Cr, Hg galvanica letali anche a bassissime concentrazioni Cadmio Selenio Fonderia/ Al, As, Cd, Co, Cr, Produzione Cd, Cr, Pb, Se, Zn (Cd, Hg). Cromo VI Stagno Siderurgia Cu, Hg, Ni, Pb, Sb, V, materie plastiche Zn Gli organismi viventi tendono a bio- Cromo Tallio accumularli e quindi sono molto Produzione vetri As, Cd, Cr, Cu, Fe, Cartiere e As, Cr, Cu, Fe, Hg, Cobalto Vanadio Hg, Ni, Pb, Sb, Se, industria del Ni, Zn pericolosi in quanto l’uomo è ultimo Zn legname anello della catena alimentare e corre Ferro Zinco seri rischi di ingestione Classi di contaminanti nella normativa Italiana Inorganici non metallici L’acido cianidrico (HCN) ed i suoi sali (ex DM 471/99; D.lvo 152/2006) semplici (NACN, KCN, CACN2) sono sostanze Composti organici aromatici molto tossiche per gli animali domestici e Inorganici Policiclici aromatici Cianuri per l’uomo. cancerogeni Metallici Alifatici clorurati Fluoruri Non I sali complessi (ferrocianuri, Non metallici Alifatici alogenati cancer. cancerogeni Nitriti Suoli tiocianati) sono invece praticamente Nitrobenzeni Solfati privi di tossicità acuta Clorobenzeni Acque sotterranee Organici Cloruri Il cianuro di potassio (KCN) è il sale Fenoli (Dlvo 152/99) dell'acido cianidrico che più comunemente Ammine aromatiche viene utilizzato nella ricerca chimica, nelle Fitofarmaci industrie di estrazione di metalli preziosi e in Diossine e furani alcuni processi di sintesi. Altre sostanze (PCB) Il cianuro di potassio è un potentissimo veleno L1/PAG5
  • 13. Corso Base in Siti Contaminati Lezione 1. Introduzione alla contaminazione di suolo, sottosuolo, acquiferi Inorganici non metallici Inorganici non metallici Fluoruri sono sali contenenti la forma ionica del fluoro F- Nitriti sono i sali che l’acido nitroso HNO2 forma con i metalli F- fa parte della categoria degli alogenuri e può entrare in molti Cianuri composti organici come fluorurante, sostituendo atomi di H Cianuri Sono quindi composti che contengono lo ione NO2-, il quale è La sua presenza in acque sotterranee anche fino a 1 mg/L può molto reattivo e quasi immediatamente reagisce per formare Fluoruri Fluoruri essere naturale ed associata a minerali come CaF2 (fluorite) nitrati Nitriti Nitriti La sua presenza in suoli e acque contaminate è associata a Normalmente l’ammoniaca NH3 è convertita in nitriti che a loro Solfati lavorazioni industriali che coinvolgono fluoruro di sodio NaF (sale Solfati volta vengono convertiti in nitrati. Tuttavia, sotto particolari Cloruri dell’acido fluoridrico HF) usato come: Cloruri condizioni (riducenti), il processo si può invertire e i nitrati (Dlvo 152/99) (Dlvo 152/99) possono essere convertiti in NH3 (denitrificazione) Fluidificante e chiarificante nella produzione vetro e di metalli non ferrosi (alluminio in particolare) La presenza di NO2- nelle acque sotterranee è generalmente modesta e transitoria, essenzialmente associata a perdite di Componente di insetticidi e pesticidi acque reflue dai sottoservizi fognari e all’uso di fertilizzanti in Venduto con l'etichetta di sostanza tossica allo stato puro, il agricoltura fluoruro di sodio è contenuto in svariati collutori, gel e dentifrici Inorganici non metallici Inorganici non metallici Lo ione cloruro (Cl-) si forma normalmente sciogliendo acido Solfati sono i sali dell’acido solforico H2SO4 derivati per Cianuri Cianuri cloridrico in acqua. I sali che contengono uno ione di questo tipo sostituzione dell'idrogeno con metalli vengono detti cloruri. Fluoruri Sono solfati i composti (anche organici) che contengono lo Fluoruri Lo ione cloruro (Cl-) è un alogenuro molto importante in chimica Nitriti ione SO4-, Nitriti organica per la sintesi di solventi industriali e pesticidi. Inoltre è L’acido solforico trova grande impiego in diversi processi un potente disinfettante per acque potabili Solfati Solfati industriali La presenza di cloruri nelle acque sotterranee può quindi essere Cloruri Cloruri Diversi minerali più o meno diffusi sono costituiti da solfati, di associata essenzialmente a: (Dlvo 152/99) (Dlvo 152/99) cui alcuni hanno importanza economica per l'estrazione del lavorazioni industriali che utilizzano solventi metallo oppure sono direttamente impiegati come fertilizzanti, concimazioni agricole per il trattamento di terreni agrari e così via perdite della rete fognaria La presenza di solfati nelle acque sotterranee, in qualche misura, può essere anche naturale Essendo NaCl il sale più noto, la presenza di cloruri può segnalare fenomeni di intrusione di acque marine nelle acque di falda Classi di contaminanti nella normativa Italiana Inquinanti organici (ex DM 471/99; D.lvo 152/2006) Composti organici aromatici Sono composti del carbonio Inorganici Policiclici aromatici cancerogeni Sono in gran parte derivati degli idrocarburi Metallici Alifatici clorurati Non Non metallici Alifatici alogenati cancer. cancerogeni Gli idrocarburi sono i più semplici composti del carbonio con Nitrobenzeni l'idrogeno, caratterizzati da legami covalenti forti e da struttura a Clorobenzeni catena: Organici Fenoli Lineare aperta CH3 CH2 CH2 CH2 CH3 Ammine aromatiche Fitofarmaci Lineare chiusa CH3 CH CH3 Diossine e furani CH2 CH2 Ramificata aperta Altre sostanze (PCB) CH3 CH2 CH2 L1/PAG6
  • 14. Corso Base in Siti Contaminati Lezione 1. Introduzione alla contaminazione di suolo, sottosuolo, acquiferi Inquinanti organici Inquinanti organici Il carbonio ha valenza 4 e può legare oltre che l’idrogeno anche Per gruppo funzionale si intende quel gruppo chimico che elementi come: O, N, S, P, Cl, Br, F determina le proprietà chimico-fisiche e la reattività di un composto. Molti contaminanti organici sono sostanze derivate dagli I composti che contengono lo stesso gruppo funzionale, hanno idrocarburi secondo processi di sintesi che portano alla caratteristiche molto simili fra loro, tanto da costituire una “introduzione” di gruppi funzionali nella catena classe di composti organici. Ad es.: OH_ è un ossidrile coinvolto nella formazione di alcoli e fenoli _Cl è un alogenuro che porta agli organo-clorurati Inquinanti organici Idrocarburi alifatici: gli alcani Gli idrocarburi si dividono in due grandi gruppi: Sono più comunemente noti come: Paraffine o Idrocarburi Saturi Alifatici Formula generale: CnH2n+2 Alcani (atomi di C legati da legami semplici C__C) La nomenclatura dipende dal numero n di atomi di C nella catena: n=1 n=2 n=3 n=4 Alcheni (atomi di C legati da legami doppi C=C) (CH4) (C2H6) (C3H8) (C4H10) Alchini (atomi di C legati da legami tripli C ≡ C) Aromatici (contengono almeno un anello di benzene) C6H6 Metano Etano Propano Butano I termini successivi si ricordano più facilmente poiché vengono chiamati Idro- genericamente n-ano (n=penta, esa, epta, otta, etc.) Idrocarburi alifatici: gli alcani carburi n (numero alifatici: atomi di Alcano Formula bruta Alcano Formula bruta Struttura molecolare gli alcani carbonio) H 1 Metano CH4 Metano CH4 H C H 2 Etano CH3CH3 H H H 3 Propano CH3CH2CH3 H C C H Etano CH3CH3 4 Butano CH3CH2CH2CH3 H H H H H 5 Pentano CH3CH2CH2CH2CH3 Propano CH3CH2CH3 H C C C H 6 Esano CH3CH2CH2CH2CH2CH3 H H H H H H H 7 Eptano CH3CH2CH2CH2CH2CH2CH3 Butano CH3CH2CH2CH3 H C C C C H … … H H H H L1/PAG7
  • 15. Corso Base in Siti Contaminati Lezione 1. Introduzione alla contaminazione di suolo, sottosuolo, acquiferi La formula bruta non è sufficiente ad individuare un Allo stesso modo il pentano ha tre isomeri: Isomeria degli alcani composto organico, poiché composti con la medesima formula bruta possono avere differente struttura CH3 CH2 CH2 CH2 CH3 n-pentano Negli alcani si incontra isomeria a partire dal butano, con la struttura molecolare che da lineare (normal) diventa ramificata: CH3 Il butano ha due isomeri: normal butano (n-butano) 2-metil-butano CH3 C CH2 CH3 isobutano (oppure 2-metil-propano) H Il n-butano è qui rappresentato mediante la formula razionale, l'iso-butano CH3 mediante la formula di struttura (formula condensata) CH3 2,2-di-metil-propano CH3 C CH3 CH3 CH2 CH2 CH3 CH3 C CH3 CH3 normal butano isobutano H Nomenclatura isomeri (IUPAC International Union Nomenclatura isomeri (IUPAC International Union of Pure and Applied Chemistry) of Pure and Applied Chemistry) • Il nome principale è dato dall’idrocarburo della catena lineare Si dicono alchilici quei gruppi che contengono un CH3 idrogeno in meno del relativo alcano. CH3 CH3 C CH3 Il nome di questi gruppi si ottiene semplicemente CH3 C CH3 -propano CH3 sostituendo con -ile il suffisso -ano dell'alcano corrispondente CH3 2,2-di-metil-propano Nel caso specifico • Ogni tratto che ramifica dalla catena normale entra nel nome come CH3- CH4 prefisso • Il prefisso è dato dal gruppo alchilico 2,2-di-metil-propano Metano Metile Nomenclatura isomeri (IUPAC International Union Nomenclatura IUPAC alcani of Pure and Applied Chemistry) Altri gruppi alchilici • Se i gruppi alchilici sono più d’uno si introduce un ulteriore prefisso: Formula di-, tri-, tetra- ecc. gruppo 2,2-di-metil-propano Idrocarburo Gruppo d’origine alchilico Prefisso alchilico • I numeri che precedono il nome indicano la posizione degli atomi di carbonio della catena principale che legano i gruppi alchilici, sapendo che la Metano METILE Metil- CH3- numerazione inizia dall’estremo della catena principale più vicina ad un CH4 gruppo alchilico Etano ETILE Etil- CH3CH2- CH 3 CH3CH3 Nel caso specifico : 2,2-di-metil-propano CH3 C CH3 Propano PROPILE Propil- CH3CH2CH2- CH3CH2CH3 CH3 Butano BUTILE Butil- CH3CH2CH2CH2- indicano le posizione dei due gruppi metilici 2 3 CH3CH2CH2CH3 1 L1/PAG8
  • 16. Corso Base in Siti Contaminati Lezione 1. Introduzione alla contaminazione di suolo, sottosuolo, acquiferi Nomenclatura IUPAC alcani Una classe particolare di alcani: I CICLOALCANI (o Nafteni) Se vi sono gruppi alchilici diversi legati alla catena principale, si elencano in Gli alcani possono avere anche struttura ciclica Formula generale CnH2n ordine di grandezza crescente (prima i metili, poi gli etili, i propili, i butili etc.). Saltano i due atomi di idrogeno laterali della catena principale e i due è un eptano (7 atomi di C) corrispondenti atomi di carbonio si legano fra loro ESEMPIO: c’è un gruppo metile CH3- legato L’alcano più semplice da cui può derivare un cicloalcano è il propano CH CH CH al secondo atomo di C 3 2 3 Ad es. il butano dà vita al ciclo-butano: c’è un gruppo etile CH3CH2- CH3 CHCH2 CHCH2 CH2CH3 legato al quarto atomo di C H H H H H H H C C H 1 2 3 4 5 6 7 H C C C C H 2-metil- -4-etil- -eptano H H H H H C C H H H Inquinanti organici ALCHENI (o Olefine) Gli idrocarburi si dividono in due grandi gruppi: Gli alcheni sono gli idrocarburi caratterizzati dalla presenza di un doppio legame carbonio-carbonio Alifatici Formula generale CnH2n Alcani (atomi di C legati da legami semplici C__C) Prendono il loro nome dai corrispondenti alcani di pari numero di atomi di carbonio: è sufficiente sostituire la desinenza Alcheni (atomi di C legati da legami doppi C=C) –ano con -ene (-ilene) Alchini (atomi di C legati da legami tripli C ≡ C) Il nome base viene attribuito dalla catena più lunga che contiene il doppio legame La numerazione della catena idrocarburica è imposta dalla Aromatici (contengono almeno un anello di benzene) C6H6 posizione del doppio legame (gruppo funzionale degli alcheni): gli atomi di carbonio vengono numerati a partire dall’estremo più vicino al doppio legame ALCHENI (o Olefine) ALCHENI (o Olefine) H H Il primo termine della serie Il doppio legame può occupare posizione C C è l'etene, o etilene: diversa nella catena. H H CH2=CH2 Ciò viene segnalato da prefissi numerici. H H H Ad esempio: H H H H Propene, o propilene: CH2=CH–CH3 C C C H 1-butene CH2=CH_CH2_CH3 C C C C H H H H H H 2-butene CH3_CH=CH_CH3 H H H H H H H H H C C C C H Butene, o butilene: CH2=CH–CH2–CH3 C C C C H H H H H H L1/PAG9
  • 17. Corso Base in Siti Contaminati Lezione 1. Introduzione alla contaminazione di suolo, sottosuolo, acquiferi ISOMERIA DEGLI ALCHENI Gruppi alchenilici caratteristici Con il butene "inizia" il fenomeno dell'isomeria negli alcheni. Alcuni gruppi alchenilici sono: Il 2-butene può esistere in tre strutture: Gruppo vinile (CH2=CH–) Deriva dall’etilene per sottrazione di isobutene un H cis-2-butene trans-2-butene Gruppo allile (CH2=CH–CH2–) Deriva dal propene per sottrazione di un H L’isomeria è dovuta alla posizione reciproca dei due gruppi alchilici CH3- e all'impossibilità di libera rotazione intorno al doppio legame carbonio-carbonio Il nome tuttavia non è derivato dai corrispondenti alcheni Questo tipo di isomeria si definisce isomeria geometrica Un classe particolare di alcheni: i dieni Un classe particolare di alcheni: i dieni I dieni sono alcheni che contengono due doppi legami. La nomenclatura è la stessa degli alcheni, salvo che: I dieni coniugati sono la classe più importante. per il suffisso, che da -ene diventa -diene per i due numeri necessari per indicare la posizione dei due doppi legami. Il primo termine della serie è l'1,3-butadiene. I dieni possono essere suddivisi in: Coniugati, quando i doppi legami sono separati da un solo legame semplice Isolati, quando i doppi legami sono separati da più di un legame semplice Cumulati (o alleni), quando i doppi legami non sono separati I contaminanti organici alifatici della normativa italiana I contaminanti organici alifatici della normativa italiana Alifatici clorurati/alogenati Poiché gli alchini sono meno interessanti dal punto di vista ambientale, si può dire conclusa questa panoramica sugli idrocarburi alifatici. Come già detto, queste sono sostanze perlopiù ottenute da processi di sintesi finalizzati ad introdurre gruppi funzionali nelle catene idrocarburiche, secondo il seguente schema generale: Dovrebbero ora risultare più “familiari” i composti organici alifatici inclusi nella normativa italiana sui siti contaminati Alcano Reazione di Alogenuro IN sostituzione composto Idrogeno OUT Alifatici clorurati (cancerogeni e non cancerogeni) organoclorurato e/o Alifatici alogenati cancerogeni organoalogenato Alcheno Reazione di Saturazione addizione L1/PAG10
  • 18. Corso Base in Siti Contaminati Lezione 1. Introduzione alla contaminazione di suolo, sottosuolo, acquiferi Classi di contaminanti nella normativa Italiana I contaminanti organici alifatici della normativa italiana (ex DM 471/99; D.lvo 152/2006) Gli alogenuri più ricorrenti sono l’atomo di cloro e quello di bromo Composti organici aromatici -Cl, Br- Inorganici Policiclici aromatici Metallici cancerogeni La normativa distingue: Alifatici clorurati Non Alifatici clorurati, quando interviene il –Cl Non metallici Alifatici alogenati cancer. cancerogeni Nitrobenzeni Alifatici alogenati, quando interviene il Br- Clorobenzeni Il nome dei clorurati (alogenati) si determina: Organici Fenoli facendo precedere da cloro- (bromo-) il nome dell’alcano/alcheno Ammine aromatiche d’origine Fitofarmaci specificando numero e posizione degli atomi di Cl (Br) Diossine e furani La tabella che segue riporta alcuni degli alifatici clorurati/alogenati più Altre sostanze (PCB) frequentemente ritrovati in problematiche di siti contaminati I contaminanti organici alifatici della normativa italiana I contaminanti organici alifatici della normativa italiana Nome Num Num Produzione/Usi S GW Nome Num Num Produzione/Usi S GW Triclorometano 41 40 Liquido usato come anestetico o nella (cloroformio) produzione di gas refrigeranti. Tricloroetene (TCE) 45 44 Solvente usato nella lucidatura di metalli. Usato anche come solvente e insetticida (Tricloroetilene) Prodotto della degradazione di PCE Cloruro di vinile 42 41 Gas usato nella produzione di policloruro di Tetracloroetene 46 45 Solvente usato nella lucidatura di metalli, nella vinile. (PCE) disincrostazione di bollitori industriali, nella (dicloroetene) (tetracloroetilene) rimozione di vernici e inchiostri Prodotto finale della degradazione microbica degli etani clorurati 1,2-dicloroetano 43 42 Liquido usato nella produzione di cloruro di vinile. (*) Num S (Num GW) = Numerazione nelle Tabelle Suoli (Acque Sotterranee) del D.lvo 152/06 Prodotto della degradazione del tricloroetano (*) Num S (Num GW) = Numerazione nelle Tabelle Suoli (Acque Sotterranee) del D.lvo 152/06 I contaminanti organici alifatici della normativa italiana Inquinanti organici Nome Gli idrocarburi si dividono in due grandi gruppi: Cl Triclorometano (cloroformio) Cl C Cl Alifatici H H H Cloruro di vinile Alcani (atomi di C legati da legami semplici C__C) (dicloroetene) C C H H Cl Cl Alcheni (atomi di C legati da legami doppi C=C) 1,2-dicloroetano Cl C C Cl Alchini (atomi di C legati da legami tripli C ≡ C) H H Cl Cl Tricloroetene (TCE) (Tricloroetilene) C C Cl Cl Tetracloroetene (PCE) Cl H Aromatici C C (tetracloroetilene) Cl Cl L1/PAG11
  • 19. Corso Base in Siti Contaminati Lezione 1. Introduzione alla contaminazione di suolo, sottosuolo, acquiferi Composti organici aromatici Composti organici aromatici Il termine «aromatico» fu usato inizialmente per designare i composti La struttura della molecola del benzene ha rappresentato un enigma per organici dotati di odore gradevole. i chimici, a partire dalla seconda metà del diciannovesimo secolo. Come si vedrà, invece, il termine ha piuttosto un significato La sua formula molecolare, C6H6, indicava che il benzene doveva essere “strutturale”, poiché con esso si indicano molecole caratterizzate da un un composto altamente insaturo (il corrispondente alcano a 6 atomi di particolare assetto elettronico, che conferisce loro un determinato carbonio contiene 14 idrogeni) e pertanto avrebbe dovuto dare con comportamento chimico. facilità le reazioni tipiche degli idrocarburi insaturi. Il primo termine di questa famiglia è il benzene, che ha formula Le osservazioni sperimentali indicavano invece un composto piuttosto molecolare C6H6. INERTE dal punto di vista chimico Composti organici aromatici Composti organici aromatici Il primo a ipotizzare che il benzene avesse una struttura ciclica, in cui gli atomi Fu ben presto chiaro che il benzene si comportava come se contenesse di carbonio si disponevano ai vertici di un esagono, fu Kekulé (1865). tre doppi legami. Questi doppi legami mostravano tuttavia un'insolita I dati sperimentali furono perfettamente in linea con questa rappresentazione inerzia chimica, tale da non poterli equiparare a "normali" doppi legami È allo scopo di mettere in evidenza questo aspetto che si usa rappresentare il carbonio-carbonio. benzene come un esagono con un cerchio al centro. Il termine aromatico iniziò ad assumere un significato volto piuttosto a Questo particolare assetto: descrivere il loro particolare comportamento chimico, cioè la tendenza a giustifica la reattività anomala di un sistema dare reazioni di sostituzione nonostante l'elevato grado di immaginato come insaturo, ma che in realtà non insaturazione. può considerarsi tale Il problema fu quindi quello di definire una struttura del benzene in configura la molecola del benzene come molto più stabile di quello che ci si aspetterebbe per strutture grado di accordarsi con le osservazioni sperimentali. canoniche Classi di contaminanti nella normativa Italiana Composti organici aromatici: Nomenclatura (ex DM 471/99; D.lvo 152/2006) Gli inquinanti organici aromatici sono caratterizzati da un Composti organici aromatici anello di benzene legato ad uno o più gruppi funzionali, i quali Inorganici Policiclici aromatici si sostituiscono agli atomi di idrogeno esterni cancerogeni Metallici Alifatici clorurati Il gruppo conferisce un prefisso al nome dell’aromatico: Non Non metallici Alifatici alogenati cancer. cancerogeni Nitrobenzeni Benzene + gruppo metile = metil-benzene Clorobenzeni Organici (più noto come TOLUENE) Fenoli Ammine aromatiche C7H8 CH3CH2 Fitofarmaci Diossine e furani Benzene + gruppo etile = etil-benzene Altre sostanze (PCB) C8H10 L1/PAG12
  • 20. Corso Base in Siti Contaminati Lezione 1. Introduzione alla contaminazione di suolo, sottosuolo, acquiferi Composti organici aromatici: Nomenclatura Composti organici aromatici: Nomenclatura Se i gruppi funzionali sono più d’uno si distinguono degli isomeri. Benzene, Tolune, Etilbenzene, Xylene sono inquinanti più noti come Ad esempio, due stessi gruppi metili CH3 danno vita a tre variazioni BTEX (costituenti essenziali della benzina verde) strutturali del di-metilbenzene CH3-C6H4-CH3, più noto come XYLENE CH3 CH3 CH3 A questi si aggiunge tra gli inquinanti aromatici: lo stirene C8H8 CH3 La presenza di un doppio legame carbonio-carbonio CH3 sulla catena laterale CH3 conferisce allo stirene la Orto-dimetilbenzene Meta-dimetilbenzene Para-dimetilbenzene reattività tipica degli alcheni o-xylene m-xylene p-xylene Composti organici aromatici: Nomenclatura Policiclici aromatici Gli idrocarburi policiclici aromatici (IPA) sono presenti diffusamente Ancora nomenclatura: nell’ambiente e si formano per combustione incompleta di materiali organici, in Nei composti aromatici a volte si antepongono prefissi numerici per particolare il legno ed i combustibili fossili, come il carbone e il petrolio. indicare quali dei 6 atomi di carbonio della catena benzenica sono legati a gruppi funzionali Le molecole degli IPA sono costituite dalla fusione di più anelli benzenici. Alcune di queste molecole sono costituite solo da idrogeno e carbonio, altre Ad esempio: CH3 contengono anche atomi di altra natura come l’azoto e lo zolfo. Gli IPA più semplici sono : 1,3,5 tri-metilbenzene CH3 CH3 NAFTALENE, costituito da 2 anelli ANTRACENE, costituito da 3 anelli Policiclici aromatici Policiclici aromatici Appartengono alla famiglia degli IPA alcune centinaia di composti molto eterogenei tra loro. Allo stato attuale delle conoscenze le sostanze più tossiche (cancerogene) sono le molecole che hanno da quattro a sette naftalene antracene fenantrene anelli. I più studiati sono i benzopireni (BaP), composti a 5 anelli, contenuti nelle sigarette e negli scarichi dei motori diesel, dotati della più elevata tossicità, tanto da venire utilizzati per rappresentare l’inquinamento ambientale fluorantene crisene pirene dell’intero gruppo degli IPA. Di seguito sono riportate le strutture di alcuni idrocarburi policiclici aromatici ottenibili al crescere del numero di anelli condensati (inseriti nella lista dei “priority polluttants” dell’ USEPA - Environmental Protection Agency USA) dibenzo[a,h]antracene Benzo[a]antracene Benzo[a]pirene L1/PAG13
  • 21. Corso Base in Siti Contaminati Lezione 1. Introduzione alla contaminazione di suolo, sottosuolo, acquiferi Policiclici aromatici Policiclici aromatici In tabella si riportano gli usi industriali di alcuni IPA IPA UTILIZZI Benzo[k]fluorantene Benzo[b]fluorantene Antracene Produzione vernici e materie plastiche (polistirolo) anche come Benzo[e]pirene conservante nell'industria del legname, grazie alle sue proprietà insetticide Naftalene Concerie, produzione pesticidi Fluorantene Cartiere, trattamento legname Indeno[1,2,3cd]pirene Benzo[g,h,i]perilene Classi di contaminanti nella normativa Italiana NITROBENZENI, CLOROBENZENI (ex DM 471/99; D.lvo 152/2006) Si formano dal benzene per sostituzione di uno o più atomi d’idrogeno Composti organici aromatici dell’anello benzenico rispettivamente con: Inorganici Policiclici aromatici cancerogeni uno o più gruppi nitrili (azotati) Metallici Alifatici clorurati Non metallici Non uno o più atomi di cloro Alifatici alogenati cancer. cancerogeni Nitrobenzeni a partire da: Clorobenzeni Organici Fenoli Ammine aromatiche Fitofarmaci Diossine e furani nitrobenzene clorobenzene Altre sostanze (PCB) NITROBENZENI, CLOROBENZENI NITROBENZENI, CLOROBENZENI Cl In generale sono sottoprodotti di processi di combustione, come quelli Tra i clorobenzeni occorre segnalare l’esaclorobenzene (HCB): Cl Cl connessi all’incenerimento di rifiuti solidi urbani Cl Cl è un fungicida utilizzato per la prima volta per il trattamento Inoltre, i gas ed il particolato emessi dagli scarichi degli autoveicoli a di sementi nel 1945 Cl motore diesel contengono non solo IPA, ma anche alcuni composti derivati che presentano il nitro-gruppo, NO2, come sostituente. è anche un sottoprodotto della fabbricazione di altre sostanze chimiche e dei processi di combustione Questi composti sono ancora più cancerogeni degli IPA corrispondenti è considerato potenzialmente cancerogeno è un contaminante persistente: a seconda dei terreni, può permanere inalterato per oltre 20 anni prima di dimezzarsi L1/PAG14