1. #ilvenetochevogliamo
Idee, protagonisti, strumenti per una nuova narrazione e la rigenerazione etico-civile
della nostra Regione (con il PD)
DINO BERTOCCO - TIME TO NET 1
2. Indice
Un appello da prendere in considerazione?
I valori degli italiani 2013
E quelli dei veneti
Un appello da prendere in considerazione?
Un patrimonio culturale e scientifico inestimabile a cui attingere
Discontinuità linguistica ed una nuova narrazione del Veneto
Identità, valori fondanti e multiculturalismo
Derby veneto: egoismo vs generosità
Dibattito politico-culturale interno
La palude veneziana
Il rebus padovano
Quale Partito 1, 2
Crisi della politica
Discontinuità politica 1, 2, 3, 4,5
Il tema della comunicazione
Il dilemma della comunicazione
Verso la democrazia partecipativa?
I miti e le trappole della democrazia 2.0
Cittadinanza responsabile (e digitale)
Piattaforma per la discussione
Progettualità politica
Proposta operativa (1): Laboratorio
Proposta operativa (2): Sistema di rete
Issues
Strategia sviluppo
Federalismo, riforme istituzionali e Finanza locale
Il gioco del Monopoli (e dell’indipendenza)
La Banca d’Italia ci dice che…
Rapporto statistico 2014 ed i (nuovi) percorsi di crescita
Dossier Rubinato-De Menech
Pianificazione strategica delle infrastrutture
L’Atlante economico della Confcommercio
Il nuovo manifatturiero secondo Fondazione Nordest
Gruppi di lavoro
Eventi ed iniziative per il programma
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3. Un appello da prendere in considerazione?
«…la seconda strada, finora mai seriamente
tentata, sarebbe quella di mettere fin d’ora in
campo un progetto ampio, ambizioso,
calibrato sulle potenzialità straordinarie di
questa regione, mobilitando energie
intellettuali a tutto campo, costruendo un
dettagliato programma di governo, capace di
corrispondere davvero ai bisogni e agli
interessi diffusi in questo territorio. Una
risoluta e anche coraggiosa iniziativa, ispirata
a criteri di imprenditorialità politica anzichè
alla micragnosa tutela della casematte già
occupate»
Umberto Curi, Caro Segretario De Menech,
cambi questo PD se vuol vincere in Veneto
Corriere del Veneto, primavera 2014
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4. I valori degli italiani
La voglia di altruismo c'è, tanto che aiutare chi è
in difficoltà trasmette maggiore energia positiva
che non l'idea di occuparsi del proprio benessere
in palestra o in un centro estetico. Il 29,5% degli
italiani afferma di ricevere moltissima carica dalla
possibilità di aiutare qualcuno in difficoltà, e la
percentuale rimane costante in tutte le classi di
età, segno di una voglia comune di ritrovare
l'altro. Soprattutto se si pensa che la possibilità di
fare qualcosa per il proprio benessere, come
andare in palestra o fare massaggi, darebbe
molta carica a una quota inferiore (il 16%) dei
cittadini.
È quanto emerge dalla ricerca del CENSIS «I valori
degli italiani 2013. Il ritorno del pendolo»,
pubblicata da Marsilio Editori.
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5. E quelli dei veneti
• IL PROGRAMMA della Fondazione
LANZA per una nuova etica civile
• Sostiene Lorenzo Biagi – Segretario
Generale della Fondazione – che
dalla ricerca in corso, che
approfondisce i dati del CENSIS sui
valori degli italiani,
contestualizzandoli nel territorio
regionale, emerge che:
«La gratificazione per i
veneti è maggiormente
ascrivibile al riconoscimento
relazionale piuttosto
che ai soldi»
DINO BERTOCCO - TIME TO NET 5
6. La costruzione di un programma può contare su un patrimonio culturale e
scientifico inestimabile a cui attingere per progettare il futuro
• Università e Centri di
ricerca
• Associazionismo ed
Agenzie culturali
• Fondazioni
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7. Discontinuità linguistica per una nuova
narrazione del Veneto
• Superare il ventennio barbarico
delle derive leghiste e della
privatizzazione dei ruoli pubblici
• Andare oltre il venetismo,
reinventando il linguaggio per
una nuova narrazione del Veneto
• Riannodare i legami storico-culturali
e la funzione di driver
nazionale che compete al Veneto
• Elaborare un contro-piano di
comunicazione sul Federalismo
che serve al Veneto
DINO BERTOCCO - TIME TO NET 7
8. Identità, valori fondanti e multiculturalismo
• Possiamo ancora dirci
cristiani?
• Il Veneto crocevia e
laboratorio dell’accoglienza
• L’integrazione va coniugata
con la progettualità, la
fermezza e la chiarezza negli
obiettivi
• Questioni ed insidie
emergenti
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9. Oltre il derby giornalistico veneto:
egoismo vs generosità, ovvero superamento degli stereotipi
superficiali, qualunquistici e/o agiografici
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10. Dibattito politico-culturale interno
• Il PD come Lazzaro?
• Le patate possono convivere con i
tartufi? (vedi lettera di Stefano
Allievi a Ruzzante)
• La sconfitta a Padova ha
insegnato qualcosa?
• La palude veneziana: MOSE e
dintorni
• Il modello organizzativo del
Partito
• Primarie SI – Primarie NO:
http://www.simonettarubinato.it/index.php?area=11&menu
=376&page=594&lingua=4
• Elezioni regionali: la vicenda
emiliana e la diversità del caso
veneto
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11. La palude veneziana
• Un sistema di collusione e
concussione consolidato e diffuso
da rimuovere
• Il tessuto corporativo di una città
con un declino demografico da
invertire
• Un (necessario) progetto per la
rinascita sociale ed economica, a
partire dalla riqualificazione degli
straordinari asset
• Il rapporto con la terraferma: non
separazione bensì maggiore
integrazione con la Regione
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12. Il rebus padovano
• I temi (ancora) al centro
della competizione tra
centrosx e centrodx:
sicurezza e nuovo Ospedale
in primis
• Una struttura organizzativa
di partito ancorata alla
tradizione centralistica
• Il rapporto città-università
da rigenerare
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13. Quale partito? (1)
LA RICOSTRUZIONE NECESSARIA
“Quando il legame tra partito e bagaglio
identitario è venuto a mancare, i partiti
hanno risposto alla caduta di legittimazione
con un’accentuazione del loro profilo
elettorale mediatico a sostrato organizzativo
liquido. La ricostruzione dei partiti è
considerata dalle classi dirigenti più avvedute
una non più rinviabile necessità del sistema
politico dopo gli anni della completa
disgregazione di apparati, classi dirigenti,
simboli, interessi sociali e credenze. Non
basta solo la volontà politica per resuscitare
embrioni di partito strutturati, ma senza un
salto di cultura politica che abbandoni le
scorciatoie rappresentate dalle soluzioni
liquide e carismatiche non si procede alla
ricucitura di legami organizzativi utili per
riavviare le forme oggi ancora possibili di un
insediamento di partito.”
Michele Prospero, Il partito politico – Teorie
e modelli
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14. Quale partito? (2)
PRINCIPE E/O SHERPA
“Non è vero che in una democrazia i partiti debbano
essere per forza ciò che erano nell’Italia dei primi
quarant’anni di storia repubblicana e che l’alternativa
sarebbe la scomparsa dei partiti. Coloro che dalla crisi
delle formazioni personali o carismatiche, da Berlusconi
a Bossi (ed ora Grillo... –ndr) traggono ispirazione per
sostenere che bisogna tornare ai partiti di un tempo, non
solo fanno un sogno impossibile (quei legami tra partiti e
società non sono ricostituibili perché è cambiata la
società italiana)”
“Fanno anche danni, si aggrappano a terapie sbagliate ,
alimentano l’antipolitica. La vicenda dei rimborsi
elettorali (che rimborsi non sono affatto) è emblematica.
Solo gruppi dirigenti che immaginavano di poter operare
con la stessa arroganza del tempo che fu potevano
concepire, di comune accordo, un simile sistema.
L’antipolitica può essere contenuta solo se i partiti
accettano di essere altro da ciò che sonno stati,
accettano di essere, come sono nelle democrazie meglio
funzionanti, solo organizzazioni specializzate nella
raccolta del consenso elettorale e nella fornitura di
personale per cariche di governo, senza più la pretesa di
dominare le istituzioni, il che richiede il contestuale
rafforzamento dell’autonomia e dei poteri decisionali
attribuiti alle istituzioni di governo”
Angelo Panebianco, Non più un Principe ma un utile
Sherpa
DINO BERTOCCO - TIME TO NET 14
15. I nodi della crisi della politica
• Colin Crouch: gli istituti della
democrazia rappresentativa in
declino ed una democrazia
partecipativa insidiata dalle lobbies
e dai gruppi economico-finanziari
• Ulrich Beck: un ceto politico
impreparato ad affrontare e gestire
il rapporto con la tecnocrazia delle
competenze specialistiche e
burocratico-amministrative
• De Rita ed altri: la crisi irreversibile
della classe dirigente italiana (e le
controverse soluzioni…)
DINO BERTOCCO - TIME TO NET 15
16. Discontinuità politica (1)
BASTA CON IL VENETO DEI SERVI
VOLONTARI
“E’ cosa davvero sorprendente,
eppure tanto comune da
doversene rattristare piuttosto
che stupire, vedere migliaia di
uomini asserviti miseramente,
con il collo sotto il giogo, non già
costretti da una forza più grande,
ma in qualche modo incantati e
affascinati dal solo nome di uno”
E. de la Boètie , Discorso sulla
servitù volontaria
DINO BERTOCCO - TIME TO NET 16
17. Discontinuità politica (2)
• I conti con l’eredità ed cascami
del doroteismo – vero collante
del centrodx veneto - che tenta di
smarcarsi dalle responsabilità e
reinventarsi (leggi Tosi e Zaia)
• Superare la storica inerzia e
subalternità della sinistra
• Scegliere la Politica come sfida e
servizio alla comunità
• Affrontare i costi della politica:
consiglieri regionali come i
sindaci?
• Dossier sugli «incarichi» e sulla
commistione politica-gestione
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18. Discontinuità politica (3)
le lezioni da tener presente
Le campagne elettorali di Obama Il metodo Leopolda
DINO BERTOCCO - TIME TO NET 18
19. Discontinuità politica (4)
• Il rischio latente dell’euforizzazione delle
aspettative post-elezioni europee
• I valori della tradizione evocati e usati, ma
svuotati (leggi il bluff del federalismo vs
sussidiarietà e la lezione – dimenticata - di
Silvio Trentin)
• Elite incapaci, una farsa italiana. Oggi fallirebbe
anche Cavour (Michele Salvati, LA LETTURA -
CORRIERE DELLA SERA, i dicembre 2013)
• Un dittatore è una sciagura, un vero leader è
una fortuna (Eugenio Scalfari, LA REPUBBLICA,
22 dicembre 2013)
• Perché servono le rappresentanze. L’egoismo
sociale non è una risposta (Giuseppe de Rita,
CORRIERE DELLA SERA, 27 dicembre 2013)
• L’impegno della futura leadership: restituire ai
cittadini il piacere di contare (Michele Ainis,
CORRIERE DELLA SERA, 28 dicembre 2013)
• Il peso dei leader nelle democrazie (Ernesto
Galli Della Loggia, CORRIERE DELLA SERA, 29
dicembre 2013)
DINO BERTOCCO - TIME TO NET 19
20. Discontinuità politica (5)
• L’accelerazione politica è un
fattore di rinnovamento
• La sfida alla politica del
ghirigoro. Decidere è l’unica
alternativa al populismo (M.
Salvati)
• Gli ottuagenari preoccupati
e rancorosi verso il
«giovanilismo»
• Telemaco giudicato da
Sociologi e politologi
ancorati al (loro)
pessimismo
DINO BERTOCCO - TIME TO NET 20
21. Il tema della comunicazione
9. Comunicazione e trasparenza (dal Manifesto per la candidatura
di Renzi alle primarie del PD)
Un partito che sappia comunicare bene. Perché la parola
comunicazione non deve fare paura. Chi non comunica è perduto.
Saper usare la comunicazione è una priorità per la madre che
insegna a parlare al bambino, per l’innamorato che vuole esprimere
il proprio sentimento alla persona che ama, per il lavoratore che
deve confrontarsi con i colleghi, per i nonni che vogliono entrare in
rapporto con i nipoti. Senza comunicazione non c’è vita. In questi
anni abbiamo finto di pensare che la comunicazione fosse
patrimonio della destra e che chi tra noi parlava di comunicazione in
realtà fosse un potenziale traditore, un infiltrato del nemico.
Recuperare una dimensione pulita e semplice di comunicazione
partendo da un più accorto uso degli strumenti di proprietà del PD e
dialogando con le realtà editoriali ad esso collegati sarà una nostra
priorità. Inizieremo con l’obiettivo di spendere meno in
comunicazione rispetto agli ultimi anni. Spendere meno, ma
spendere meglio. E rendicontare tutto, ogni centesimo, attraverso la
totale trasparenza delle spese. Se inizieremo noi, poi saranno
costretti a farlo tutti. Inizieremo dai soldi raccolti con le primarie che
a differenza del passato dovranno avere una destinazione e un
utilizzo chiaro. Tutta la rendicontazione la metteremo su Internet,
accessibile a tutti. Il PD non è l’obiettivo, è lo strumento. Noi non
vogliamo chiudere le sedi del PD, anzi vogliamo spalancarle.
Vogliamo cambiare l’Italia e il PD è lo strumento per questo
DINO BERTOCCO - TIME TO NET 21
22. Il dilemma della comunicazione
«La visione euforica delle conseguenze sociali della comunicazione si misura oggi con evidenze
empiriche e fratture della coscienza che inducono a mettere in discussione il modo in cui la
comunicazione ha costruito le parole e i sentimenti del clima culturale dominante. E’ singolare che un
ripensamento critico rispetto a un elogio sistematico dei media prenda le mosse proprio da chi – io fra
questi – non ha mancato di annotare il rilievo e la forza di socializzazione moderna della comunicazione
in Italia; perché, anche questo approccio si è rivelato storicamente convincente, ciò non impedisce la
presa d’atto che alcuni fenomeni – a partire dal cosiddetto «berlusconismo culturale» (che ovviamente
non allude solo al perimetro delle forze politiche del centrodestra) – sono ormai percepiti come qualcosa
che non ha nulla anche vedere con la sfera pubblica, dal momento che affollano la retorica e
l’immaginario del dibattito pubblico»
«Una conseguenza evidente di questo rinnovamento di prospettiva è l’obbligo di sottolineare sempre più
attentamente la relazione che il tempo dei media instaura con l’antipolitica e più in generale con alcuni
caratteri distintivi della postmodernità»
«E’ rispetto a questa connessione nefasta fra populismo e comunicazione, quella che nei paesi
democratici più avanzati si chiama e si fa chiamare media literacy e media education, da noi consiste in
realtà marginali, se non fiori all’occhiello di limitate aree di autocoscienza intellettuale e scolastica»
Mario Morcellini, Gli errori della comunicazione – ASPENIA n. 54
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23. Verso la democrazia partecipativa?
….ciò che non possiamo avere, e che tuttavia non possiamo smettere di non volere ( J. Dunn, La teoria politica di
fronte al futuro)
• «Quindi chi identifica la democrazia con le regole del gioco ha
ottime ragioni di diffidare di una troppo meccanica
identificazione di partecipazione e democrazia. Al contrario,
chi ritiene che la democrazia debba essere vista come un
processo politico complessivo, non solo come una procedura
di decisione, include la partecipazione informale nella
definizione di questa forma di governo e di politica»
Nadia Urbinati, Democrazia in diretta
• Democrazia partecipativa e processi di democratizzazione
(Relazione generale al Convegno su: La democrazia
partecipativa in Italia ed in Europa: esperienze e prospettive)
Umberto Allegretti
• «Il voto fa male alla democrazia. Sorteggiamo». Intervista a
David Van Reybrouck – LA LETTURA, Corriere della Sera, 16
marzo 2014
• «La democrazia formale si è diffusa nel mondo negli ultimi
anni. Ma i cittadini sono frustrati perché non sentono di
poter influire davvero sulle decisioni che contano. Solo
l’efficacia delle istituzioni può dare slancio alla
partecipazione»
Mary Kaldor - professoressa di Global governance alla Scuola
di economia di Londra
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24. I LIMITI E LE TRAPPOLE DELLA DEMOCRAZIA 2.0
• La stagione dell’e-democracy
• L’avvento dei socialnetwork
• Tokenism e click-tivism
• L’èlite della rete
• Il digital divide
• Piattaforme partecipative, guru, influencer
e rinnovamento dei partiti
• L’imbroglio del plebiscito.eu
• Il manifesto di DEMOCRAZIA 2.0 ed il
punto 5
«5. di impegnarsi perché la Rete sia davvero
neutrale e sia vietato ai fornitori di servizi di
comunicazione elettronica ogni genere di
attività di network management suscettibile di
incidere sulla libertà degli utenti di accedere a
ogni tipo di contenuto a condizioni tecniche ed
economiche non discriminatorie»
DINO BERTOCCO - TIME TO NET 24
25. Cittadinanza responsabile (e digitale)
UNA PROPOSTA DI LEGGE REGIONALE PER IL
VENETO
Capo I, ART. 1 – Principi per la cittadinanza
responsabile (CITTADINARE)
«Il nostro progetto non è contro i partiti
politici ma a favore della politica. La nostra
idea si propone di mettere a disposizione della
società civile alcuni strumenti per aggiornare
le forme di partecipazione e le modalità di
rappresentazione degli interessi. I principi
elencati in questo capo hanno lo scopo di
condividere un quadro di valori per un nuovo
patto tra cittadini e istituzioni» ……..
https://sites.google.com/site/cittadinare/home
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26. Piattaforma (web) per la discussione
• Il modello dei think tank
• Scelta dei gruppi tematici
• Coinvolgimento dei Circoli
PD
• Focus territoriali (comunali
e aggregazioni intermedie)
• Networking degli enti locali
sulla finanza locale
• Confronto con stakeholder
ed Agenzie culturali
• Link e diffusione virale della
discussione
DINO BERTOCCO - TIME TO NET 26
27. Progettualità politica
Una delle chiavi determinanti per il successo di un progetto
politico che si pone al servizio dei cittadini è la qualità del
sistema relazionale, ossia il coinvolgimento di persone,
gruppi sociali e gruppi d’interesse. Per qualità del sistema
relazionale si intende la capacità di far sentire i soggetti
coinvolti parte del progetto, protagonisti attivi.
Un ruolo sempre più centrale viene svolto in questo processo
dalle tecnologie di rete. L’attuale utilizzo delle tecnologie di
rete nella promozione di processi partecipativi ha messo però
in evidenza alcuni aspetti a cui è necessario dedicare una
certa attenzione:
la produzione dei contenuti, che deve superare la precarietà
della risposta immediata e deve essere in grado di
raggiungere un certo livello di profondità e di coerenza
rispetto agli obiettivi del progetto;
la governance delle relazioni, che deve trovare un giusto
equilibrio, nella chiarezza delle regole e nella trasparenza per
la loro applicazione, tra possibilità di esprimere liberamente
opinioni diverse, rispetto degli altri e coerenza con il progetto
comune.
La motivazione, le persone che sono coinvolte in un progetto
lo devono sentire come proprio; è necessario che venga
favorito lo sviluppo di un ambiente empatico.
DINO BERTOCCO - TIME TO NET 27
28. Proposta operativa (1): Laboratorio
La proposta di azione proattiva, per coinvolgere in un
progetto comune le risorse personali, sociali,
economiche e intellettuali del Veneto poggia su due
obiettivi di comunicazione integrata:
Primo obiettivo è la creazione di un laboratorio progettuale
che rappresenti il punto di riferimento per la produzione di
contenuti, ossia la produzione delle proposte
programmatiche elaborate dai gruppi che sostengono il
progetto ma che, attraverso la forma del laboratorio aperto,
possano essere condivise da tutti coloro che lo sostengono. Il
laboratorio sarà condotto secondo le seguenti linee guida:
– Il laboratorio ha come strumento di comunicazione e di
confronto una pubblicazione su rete;
– la pubblicazione su rete viene redatta con i contributi in
forma di blog di alcune personalità significative e
rappresentative delle molteplici voci (e tensioni vitali) della
realtà regionale
– la pubblicazione ha un coordinamento redazionale che è
garante della qualità dei contenuti e della coerenza
programmatica del soggetto politico ispiratore
– la pubblicazione rappresenta la linea del progetto in modo
aperto, tenendo conto sia degli obiettivi strategici che
costituiscono la differenza nei confronti degli altri soggetti
politici in campo (sia in competizione che collaborazione), sia
dei temi in discussione per i quali il contributo attivo dei
cittadini risulta determinante;
– i cittadini possono esprimere commenti e aprire discussione
in relazione ai temi e ai contenuti della pubblicazione.
DINO BERTOCCO - TIME TO NET 28
29. Proposta operativa (2): Sistema di rete
Secondo obiettivo è la creazione di un sistema di rete,
all’interno del quale possono crearsi aggregazioni di persone,
scambi di idee e di proposte, iniziative, ecc. Anche al sistema
di rete è necessario applicare le attenzioni circa la qualità del
sistema relazionale indicate ai punti 1,2,3 più sopra. Pertanto
il sistema di rete si muoverà in modo agile, senza l’impiego di
tecnologie complesse che richiedono apprendimento e la sua
organizzazione sarà affidata alle seguenti linee operative:
– la struttura base sarà data da google con gli strumenti base
adeguatamente strutturati: organizzazione di cerchie,
repository di materiali, streaming, agenda, connessioni con
tutti i social, ecc.
– il sistema relazionale sarà connesso dai diversi utenti con gli
altri social (facebook, linkedin, twitter, flikr, youytube, ecc.
per creare nuove relazioni e per diffondere messaggi e
informazioni
– il laboratorio progettuale sarà connesso al sistema di
relazioni della rete in modo da ampliare la diffusione delle
idee e delle iniziative;
– il sistema di rete sarà promosso da una attività di web
marketing con newsletter e feed sui siti di riferimento dei
gruppi;
– Il sistema di rete sarà gestito tenendo conto delle logiche
della multicanalità.
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30. Issues
• Veneto Europeo ed Internalizzazione delle Imprese
• Agenda digitale
• Cittadinanza digitale
• Cambiamento demografico, dinamiche territoriali e nuova governance
• Liberalizzazione dei servizi pubblici locali:
- industrializzazione della gestione e competitività
• Ripensamento della politica della gestione
• Autostrade: Documento Rubinato e Menech
• Valutazione del modello Aereoporti
• Questione integrazione Fiere
• Efficientamento PA:
- riorganizzazione Camere di Commercio
• Innovazione sociale & nuovo welfare
- fondo x non autosufficienza
- reddito di cittadinanza
- servizi per l’infanzia
- nuova strategia sull’immigrazione
• Altro ……………………
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31. Strategia sviluppo
• Infrastrutture e project financing
• HORIZON 2020
• Programma per la Smart specialization
• Open innovation
• Sostegno alle Scuole di imprenditorialità: Hfarm, CUOA, E-digital,
SCENT,…..
• Taglio IRAP
• Banche: dal localismo allo sviluppo di strumenti finanziari per il
credito alle imprese ed allo sviluppo
• Qualificazione della filiera enogastronomica e turistico-culturale
• Altro
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32. Federalismo, Riforme istituzionali e
Finanza locale
• OK senato delle
Autonomie
• Ridurre il numero delle
Regioni
• Riforma territoriale:
vincoli per la gestione
associata dei servizi
(vedi Francia)
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33. Il gioco del Monopoli (dell’indipendenza)
SMETTERE DI GIOCARE!
Ci vuole una testa dura per non comprendere che la
vera indipendenza è quella che si conquista sul piano
culturale, con il tasso di scolarizzazione, il livello di
innovazione tecnologica espresso dalle imprese ed il loro
grado di competitività sul mercato internazionale, il
rating del sistema universitario e di ricerca, il sistema
infrastrutturale sostenibile, la capacità di attuazione
dell’Agenda digitale…
Il Veneto, integrato nell’unità del Paese, ha realizzato la
crescita della propria ricchezza ben oltre la media
nazionale; ora è chiamato a misurarsi ed integrarsi
maggiormente nella dimensione europea, non ritirarsi
nella dimensione antropologica del cortile, trascinatovi
da un chiacchiericcio da azzeccagarbugli di provincia.
E’ tempo di uscire dal sonnanbulismo inconcludente e
dedicarsi a studiare, elaborare un futuro realistico,
credibile, per la nostra Regione, evitando così di
delegarlo a lobbies e gruppi tecnocratico-finanziari,
registi veri ed interessati dello svuotamento della
funzione politica della rappresentanza democratica e
divertiti di fronte ad un Consiglio Regionale affannato a
giocare al Monopoli dell’indipendentismo
DINO BERTOCCO - TIME TO NET 33
34. La Banca d’Italia ci dice che…
La Banca d’Italia segnala impietosamente che è
inutile fare squilli di tromba sull’export che porta
sempre a casa una bilancia commerciale positiva
per miliardi: solo l’agroalimentare cresce come
dovrebbe pescando tutta la domanda potenziale
che c’è nel mondo di vino, olio, pasta veneta. Gli
altri comparti tipici del Veneto come moda,
arredo, orafo, sono in ritardo soprattutto a causa
di un gap con le vendite in Europa. «Il Veneto e il
Nordest si devono confrontare con le aree più
avanzate d’Europa non col resto dell’Italia. E
scopriranno che sono in ritardo», ricorda Luigi
Cannari, capo statistico Banca d’Italia. La sfida del
web è partita al rallentatore, i prodotti made in
Nordest hanno poco contenuto tecnologico: «Il
problema è lo stesso dell’Italia e la poca
produttività per addetto legata anche alla scarsa
scolarità: i laureati sotto i 30 anni sono saliti al
16%, ma in Francia e Spagna sono al 30%»,
sottolinea Cannari. Vecchio e senza titoli, il
Nordest rischia di rimanere al palo.
DINO BERTOCCO - TIME TO NET 34
35. Rapporto statistico 2014 ed i (nuovi) percorsi di
crescita
• Il valore delle esportazioni venete sul
PIL = 35 % contro il 25 % nazionale
• Focalizzazione sulla strategia del BB &
B (belli ben fatti e buoni)
• Nuove frontiere per il turismo
• Nuove sfide per l’inclusione sociale
• Puntare allo sviluppo delle
competenze
• Nuovi paradigmi per la crescita:
cultura, ambiente, territorio…
DINO BERTOCCO - TIME TO NET 35
36. Autostrade: il dossier Rubinato-De Menech
I temi affrontati da Rubinato e
colleghi sono molteplici. Prima di
tutto si chiede di vincolare l’aumento
dei pedaggi autostradali agli
investimenti realizzati dalle società
concessionarie sulle tratte in
gestione. Secondo: Rubinato dice che
bisogna applicare sconti e
agevolazioni per i pendolari nei primi
100 chilometri, anche nelle giornate
di sabato e domenica per non
penalizzare i lavoratori del fine
settimana e per coloro che
necessitano di cure sanitarie
specialistiche. Terzo: è il momento di
procedere al riordino e alla
razionalizzazione delle concessioni
autostradali.
DINO BERTOCCO - TIME TO NET 36
37. UN CRONOPROGRAMMA PER LE INFRASTRUTTTURE
Lavori per 27 miliardi risorse con il contagocce Ecco cosa rimane al palo
di Daniela Boresi – IL GAZZETTINO, 31 agosto 2014
Pesa assai il Veneto dei grandi lavori. Opere per 27 miliardi, poche finanziate, altre in odore di project financig, la maggior parte nell’attesa (vana a
quanto pare) che i fondi necessari arrivino da Roma. Ecco i costi dei cantieri che il Veneto vorrebbe aprire, ma i finanziamenti dello Sblocca-Italia
rappresentano solo una minima parte: 120 milioni. E la cifra non è manco certa, visto che il decreto è ancora in mano ai tecnici.
TERZA CORSIA VENEZIA-TRIESTE - Il decreto prevede di mettere fondi per 30 milioni: i capitali sono comunque privati, 1,7 miliardi. Sono stati
appaltati il primo e il terzo lotto.
NOGARA MARE - Costo 2 miliardi, non rientra nel decreto. Il tracciato ha origine a Nogara, in provincia di Verona, con l’innesto sulla strada statale
12 “dell’Abetone e del Brennero”, ed ha termine ad Adria, in Polesine. Il concessionario è lo stesso promotore, ovvero il costituendo raggruppamento
di imprese tra Autostrada Brescia Verona Vicenza Padova, Confederazione Autostrade, Società Autostrade Serenissima, Astaldi Concessioni, Astaldi
Spa, Impresa di costruzioni Ing. E. Mantovani, Itinera, Technital e S.I.N.A.
PROLUNGAMENTO A27 - Costo 500 milioni, non rientra nel decreto. L’opera, in finanza di progetto, interessa il territorio dei Comuni bellunesi di
Ponte nelle Alpi, Longarone, Castellavazzo, Ospitale di Cadore e Perarolo di Cadore ed è il prolungamento dell’autostrada A27 “d’Alemagna” da Pian
di Vedoia, nel Comune di Ponte delle Alpi, fino a Perarolo, con successiva connessione alla Strada Statale n. 51 “di Alemagna”.
SR10 - La realizzazione della nuova "Padana Inferiore" è condivisa a livello nazionale (l'opera è ricompresa nell'intesa generale quadro fra governo
e Regione e come integrazione del programma delle Infrastrutture Strategiche nazionali, ma non viene menzionata nel decreto) e dalle
amministrazioni provinciali e comunali interessate. Il costo è di 292 milioni; la Regione interviene con una quota di capitale pubblico regionale pari a
35,5 milioni.
NUOVA ROMEA - Lo "sblocca Italia" per questa opera parla di defiscalizzazione, ma la Regione aspettava un finanziamento. Il progetto è già stato
approvato dal Cipe. L’importo del progetto è di 7 miliardi e 259 milioni.
VALDASTICO NORD - Costo dell’opera 2 miliardi. Va a completamento del tratto già inaugurato della Valdastico Sud e servirà al potenziamento del
collegamento tra il Corridoio Europeo n. 5 (Lisbona-Kiev) ed il Corridoio n. 1 (Berlino-Palermo). Renzi vuole poteri sostitutivi per superare il no di
Trento al collegamento A31-A22.
VALSUGANA - Costo 1 miliardo. L'associazione di imprese che ha proposto il progetto preliminare è costituita da Pizzarotti & C., Ing. Mantovani,
Cis Compagnia Investimenti Sviluppo, Cordioli. Il progetto prevede la realizzazione di una superstrada a pedaggio, da Sud verso Nord, a partire da
Castelfranco Veneto (Tv), dove si innesta su una rotatoria su cui convergono le Strade Regionali 51 e 245, per poi innestarsi sulla Statale 47
"Valsugana".
MEOLO-JESOLO - Superstrada a pedaggio del valore di 210 milioni. Nasce da una proposta di finanza di progetto presentata nel 2007 dalle Società
“Adria Infrastrutture S.p.A.”, “Strade del Mare S.p.A.” e Consorzio “Via del Mare”, proposta che si inserisce nel Piano Regionale dei Trasporti.
PEDEMONTANA - È una delle opere più imponenti, in project financing. Costo 2 miliardi 258 milioni, per 95 chilometri di tracciato, da Montecchio
Maggiore a Spresiano passando per il distretto industriale di Thiene-Schio, per Bassano del Grappa e a nord di Treviso.
ALTA VELOCITA’ BRESCIA-PADOVA - Opera da 7,8 miliardi già finanziata per un miliardo di euro con la legge di stabilità 2014. Il decreto Renzi
stanzierà altri 90 milioni,
ALTRE OPERE - A questo quadro si devono aggiungere il "Sistema delle tangenziali venete", ancora in via di definizione per una spesa di circa 2,5
miliardi, che non rientra nel decreto e anche il "Sistema ferroviario avanzato", il primo stralcio è finanziato per 300 milioni, i successivi sono ancora
senza copertura ed è una delle opere sulle quali la Regione Veneto confidava in un intervento economico.
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38. L’Atlante economico della Confcommercio
• I NUMERI. L´Atlante è stato prodotto e presentato con un
evidente obiettivo: ricordare a tutti che, rispetto ad
agricoltura e industria che hanno le loro zone “forti”, il
terziario ha una diffusione massiccia e omogenea su tutto il
territorio veneto, con ben 270mila imprese che producono
quasi 147 miliardi e danno lavoro a 870mila persone. «Come
Confcommercio noi siamo in Europa e vogliamo rimanerci.
Crediamo in un´Ue delle regioni in cui ci sia più politica vera e
meno burocrazia - aggiunge Zanon - e abbiamo dimostrato,
numeri alla mano, che il terziario di mercato è un settore in
cui i processi innovativi si sono innescati: in Veneto questo è
uno dei più importanti motori di sviluppo».
• I SERVIZI CHE TRAINANO L´ECONOMIA. Tra i settori più
dinamici evidenziati emergono i servizi innovativi, che hanno
registrato nel 2012 un +24% di volume d´affari rispetto al
2011. A crescere di più sono stati i servizi di informazione e
comunicazione (Treviso è la provincia leader), oppure gli
hotel, che, pur diminuendo di numero (-1,85%), hanno
registrato un aumento del volume d´affari: +8,74%. E spicca il
Vicentino, in particolare, per la categoria particolare dei
“servizi all´impresa”, in particolare per l´intermediazione
finanziaria, perché è la provincia che in questo genera più
volume d´affari a livello regionale: 2 miliardi di euro, oltre il
27% del fatturato del segmento dell´intero Veneto. Padova si
conferma leader del commercio all´ingrosso, seguita però da
Treviso e proprio da Vicenza (terza anche per volume d´affari,
per il quale spicca invece Verona). Sul fronte del turismo è
Venezia a spadroneggiare, seguita a distanza da Verona e
Padova, con il Vicentino in coda davanti solo a Rovigo. Ma
nella ristorazione la più forte per volume d´affari, dopo
Venezia, è proprio Vicenza.
DINO BERTOCCO - TIME TO NET 38
39. Il nuovo manifatturiero secondo
Fondazione Nordest
Tuttavia, un sistema produttivo, pur impegnato
assiduamente in un processo di ristrutturazione al
proprio interno, ha necessità che anche l’ambiente
circostante sia partecipe e proattivo costruendo un
nuovo sistema di reciprocità fra imprese, società,
territorio e istituzioni….
Va costruito progressivamente e velocemente un
eco-sistema dell’innovazione…
Un eco-sistema implica una maggiore permeabilità,
per esempio, delle strutture formative con le
imprese, un migliore raccordo con le strutture di
trasferimento tecnologico, con la pubblica
amministrazione e il mondo del credito e della
finanza per sostenere la nascita di nuovi soggetti
economici nei settori innovativi, così come la
trasformazione di quelle chene hanno necessità,
piuttosto che per i processi di internazionalizzazione
dal Rapporto sula società e l’economia 2013 della
Fondazione Nordest
DINO BERTOCCO - TIME TO NET 39
40. Gruppi di lavoro
1. Agenda digitale
2. Veneto Europeo
3. Finanza locale e trasferimenti
4. Servizi pubblici locali
5. Riforme istituzionali e della PA
6. Nuova governance territoriale
7. Social innovation e nuovo welfare
8. Infrastrutture e Project financing
9. Strategie di sviluppo
10. Università, ricerca e trasferimento tecnologico
11. HORIZON 2020
12. Modello partecipativo
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41. Eventi ed iniziative per il programma
• Presentazione Libri
• Seminari su:
Gestire il Project financing
Praticare il federalismo
Nuova imprenditorialità cercasi
Social innovation e welfare locale
…………………………………………………
• Workshop territoriali e
tematici
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