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PD
San Donato Milanese
                                              “7 Dì”  Rassegna stampa



18 novembre 2012
Dalla prossima settimana questa nostra la rassegna della stampa locale sarà
pubblicata 2 volte la settimana: il mercoledì pomeriggio e la domenica
mattina. Visto l’interesse riscontrato da questo nuovo servizio, il nostro
gruppo di comunicazione vuole così offrire ai visitatori del nostro sito la
possibilità di aggiornarsi con maggior tempestività su quanto accade sul
territorio sandonatese a livello politico, sociale, economico e sindacale.
Buona lettura.

                                              Il Pd di San Donato Milanese

                     Settimana: 11 / 17 novembre 2012

Commenti

Tra gli articoli pubblicati della settimana emerge quello uscito giovedì 15 su “Il
Cittadino e inerente al problema ACS. (n° 1 e 2).
“L’azienza deve essere salvata”, dice l’opposisizione. Questa improvvisa
presa di posizione lascia basiti e viene spontaneo chiedersi:
   • Chi ha gestito ACS dal 2007 a giugno 2012?
   • Chi la ha riempita di debiti e non se ne è preso la responsabilità?
      (Dompè non ha firmato il bilancio 2011)
   • Perché la giunta di centrodestra non si preoccupava del futuro dei 34
      lavoratori dell’ACS mentre era in carica ed appoggiava le discutibili
      scelte di Dompè?
È la solita storia, come avviene anche a livello nazionale, il centrodestra sta
tentando di girare la sua palese incapacità di gestire la cosa pubblica su altri
e in particolare su chi, per volere elettorale, lo ha sostituito. Le lacrime di
coccodrillo però non convincono nessuno, tanto meno i colpi di teatro; ma
soprattutto i sandonatesi hanno una buona memoria!

Notizie
L’articolo n°4 pubblicato da L’Eco di mercoledì fornisce tra l’altro alcune
pratiche informazioni inerenti le primarie del PD, mentre l’articolo n°1, uscito
su QUINDICI di sabato ricorda l’appuntamento al Troisi di giovedì 22 con la
nostra giunta a 6 mesi dalla sua nomina (6 mesi dopo … la Giunta incontra
la città).

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Martedì 13 novembre
 Fonte: IL CITTADINO
1.   All’Amsa maxi appalto da 17 milioni
     L’azienda gestirà il servizio nei prossimi sette anni. Tra le novità l’uso di una spazzatrice che
     opera con le vetture in sosta - La società si occuperà di immondizia e pulizia delle strade
     La società Amsa si aggiudica il maxi appalto per la pulizia strade e la raccolta rifiuti da 17 milioni e
     mezzo di euro. Tra le novità che verranno introdotte in futuro, i sandonatesi saluteranno con favore la
     prospettiva di non essere più costretti a partire alla caccia di un parcheggio alternativo nelle ore in cui
     passerà la spazzatrice, grazie ad un macchinario che riuscirà ad intervenire anche con le vetture in
     sosta. Il colosso del gruppo A2A, già impegnato nella nettezza urbana nel comune di Milano, ha
     “scalzato” le altre due imprese in lizza per la gestione, nei prossimi sette anni, del servizio sul territorio
     di San Donato, ai confini con la metropoli. Per il momento l’assegnazione è di carattere provvisorio in
     quanto l’iter deve concludersi con una serie di passaggi richiesti dalla burocrazia, ma la notizia è ormai
     ufficiale. Il bando era uscito in primavera, in cui la città era governata dal centrodestra e si è chiuso nei
     giorni scorsi, dopo una manciata di mesi di attesa. A tal proposito l’assessore Andrea Battocchio,
     chiarisce: «La gara ha seguito il normale iter, ma vista la complessità, la fase dell’assegnazione ha
     richiesto più tempo del previsto». Sul territorio saranno impegnati 34 operatori e verranno impiegati
     mezzi a metano a basso impatto ambientale. L’atteso sistema di pulizia che funzionerà anche con i
     mezzi in sosta, già operativo nella vicina metropoli, spiega l’assessore che per quanto concerne questo
     tratto di hinterland dovrebbe entrare in vigore gradualmente. Oltre all’impegnativo capitolo legato al
     circuito dei rifiuti, con l’obiettivo puntato verso le realtà più virtuose in materia di riciclo, il capitolato
     prevede che il nuovo gestore si occupi di ripulire le facciate degli edifici pubblici da scritte e altri pasticci,
     a vantaggio del decoro, eccetto per quanto riguarda i graffiti realizzati dai giovani writers nell’ambito di
     progetti che coinvolgono l’ente locale. Spetterà sempre al nuovo gestore il piano neve, inserito
     all’interno del capitolato. Questi i capisaldi su cui verte un servizio dalla ricaduta diretta sulla città che,
     dopo le proroghe al gestore uscente a seguito di una serie di ritardi per la pubblicazione del bando, a
     questo punto è pronto a passare di mano, con Amsa che, concluse le formalità, entrerà in cabina di
     regia. Dispositivi moderni, campagne sulla raccolta differenziata dirette alla città, ma anche impegni
     legati al decoro e agli interventi in caso di nevicate, tra i punti forti di questa nuova scommessa. Milano
     e l’immediata periferia in tema di igiene ambientale faranno dunque fronte unico, con mezzi che
     varcheranno il confine di quella che, stando alle aspettative, in futuro sarà una città metropolitana.
     Giulia Cerboni - Martedì 13 novembre

2.   Slalom nel buio tra i rifiuti abbandonati: protestano il Concentrico e Metanopoli
     Blackout e rifiuti abbandonati tra le vie Ravenna e Sergnano: da diversi giorni i cittadini fanno slalom tra
     poltrone e vecchi vestiti, muovendosi sotto lampioni che non fanno il proprio dovere. L’esponente del
     Movimento 5 Stelle, Ezio Fronterotta, ha scattato alcune immagini al fine di denunciare pubblicamente la
     situazione di degrado. Torna così in auge il noto dilemma degli ingombranti abbandonati, che negli ultimi
     mesi ha afflitto buona parte dei quartieri del territorio, dove c’è chi si sbarazza troppo facilmente di quel
     che non serve più, senza passare dalla piazzola ecologia di Monticello, che offre un servizio di ritiro
     gratuito. Nel caso specifico si scorgono anche una vecchia lucidatrice, nonché un materasso coperto da
     cellophane disseminati nei diversi angoli della zona tra il Concentrico e Metanopoli. Un problema già
     reso noto in municipio dove, tra discariche abusive e spazzatura abbandonata in luoghi impropri, negli
     ultimi tempi non sono mancate segnalazioni da parte dei residenti. A “stimolare” i meno civili è
     probabilmente anche la mancanza di illuminazione. Da oltre un anno infatti a macchia di leopardo alcuni
     quartieri di San Donato di tanto in tanto restano al buio, come è avvenuto nell’agglomerato urbano di via
     Europa bis e in una parte di Certosa. In quest’ultimo caso i tecnici hanno recentemente notato una
     manomissione nella centralina, che probabilmente a questo punto verrà protetta in modo più attento
     dalle incursioni di vandali e malintenzionati. Fatto sta che alcune parti di territorio hanno dovuto fare a
     meno della luce per mesi. E, nonostante gli assessori di riferimento dopo il loro insediamento abbiano
     aperto un dialogo con la società di gestione, la soluzione tarda ad arrivare. «Da diversi giorni il lato
     destro di via Ravenna - via Sergnano, dove non sono ancora stati sostituiti i pali, non è più illuminato -
     spiega il signor Fronterotta -. Già in precedenza, in via Ravenna c’erano stati lunghi periodi di buio
     assoluto, regolarmente segnalati alla vecchia amministrazione ed anche alla società Hera». Come lui
     altri condomini degli stabili che si affacciano su aree pubbliche dove la visibilità è carente hanno preso
     contatti col gestore per sollecitare interventi, ma sono ancora in attesa che qualcosa cambi. È sufficiente
     fare un giro per Metanopoli per notare che in un elenco di vie quando scende la sera le lampadine danno
     forfait, come avviene persino su qualche segmento di Paullese. Situazioni che consentono agli incivili di
     muoversi senza problemi nelle ore di minor passaggio per lasciare sgradite sorprese. Giu. Cer. Martedì
     13 novembre


                                                                                                                     2
3.   Iniziata ieri la nuova fase di lavori che dovrebbe però comportare minori disagi al traffico -
     Cantieri in viale De Gasperi e in piazza Santa Barbara
     Al via una nuova tranche di opere legate all’estensione della rete del teleriscaldamento. Dopo gli
     interventi sull’asse Morandi e Maritano, che nei mesi scorsi hanno comportato una serie di disagi alla
     circolazione del traffico, a partire da ieri fino ai primi giorni del 2013, i cantieri si concentreranno nel
     comparto che comprende viale De Gasperi, nonché le vie dei Tigli e Triulziana, compresa piazza Santa
     Barbara. Ma in questo caso pare che i lavori non dovrebbero creare particolare difficoltà al traffico, in
     quanto coinvolgeranno essenzialmente l’area esterna della carreggiata, in prossimità quindi dei
     marciapiedi. Qualche attenzione in più i conducenti dovranno invece prestarla alla sosta, tenendo di
     volta in volta d’occhio i cartelli che verranno affissi con il procedere delle opere. La società impegnata
     nella posa dei cavi dovrà infatti man mano segnalare eventuali esigenze al Comune, al fine di
     individuare percorsi alternativi e di avvisare per tempo i sandonatesi sulle modifiche temporanee che
     implicheranno qualche strappo transitorio alle abitudini. Stando alle previsioni il tutto si dovrebbe dunque
     concludere in ogni caso con meno limiti rispetto alla tappa precedente, che in parte si è tenuta
     appositamente nel periodo di agosto, quando la città era semivuota, al fine di limitare al massimo
     l’impatto sulla viabilità. Qualche accorgimento è stato poi introdotto con l’apertura delle scuole, fino a
     quando il transito è tornato a regime. Essendo ora in gioco l’asse De Gasperi, il timore generale era di
     nuovi imbottigliamenti nelle vie alternative, ma stando alle prime informazioni per il momento non sono
     previsti particolari limitazioni. Certo, gli interessati non dovranno perdere di vista i cartelli, soprattutto sul
     fronte parcheggi, onde incappare in qualche multa nelle zone da cui per alcuni giorni le auto dovranno
     stare alla larga, per lasciare posto alle ruspe. Giu. Cer. - Martedì 13 novembre



Mercoledì 14 novembre
 Fonte: IL CITTADINO
1. Il mercato delle pulci se ne va: al suo posto il silos per le auto
   L’annuncio durante l’incontro della giunta con i residenti di Metanopoli-Triulzio
     Il “suk” di San Donato ha le settimane contate: il mercato delle pulci domenicale verrà infatti spostato nel
     2013 in un’altra area di Milano. La novità è stata comunicata dal sindaco Andrea Checchi nel corso
     dell’incontro tenutosi lunedì sera con i cittadini di Metanopoli-Triulzio presso la scuola Mazzini di via
     Kennedy. Centro sportivo di via Caviaga, cancello del parco di via Triulzana, mobilità pubblica, rom in
     metropolitana: il futuro della città botta e risposta, senza percorso preventivato, lungo un dialogo
     sostanzialmente pacato, con qualche picco di fervore, tra le esigenze dei residenti e le risposte
     dell’amministrazione. Nuovamente un appuntamento molto partecipato: più di un’ottantina i residenti
     giunti ad ascoltare e farsi ascoltare con le proprie richieste. Dopo la breve introduzione del primo
     cittadino e la sintetica illustrazione, da parte degli assessori, delle novità previste per i prossimi anni del
     Comune, la palla è passata ai cittadini, facendo focalizzare l’attenzione sulle problematiche di quartiere.
     Il faccia a faccia ha assunto così un andamento “zig-zagante”, spaziando tra sicurezza e cultura,
     ambiente e mobilità. Situazione del centro sportivo di via Caviaga? «Era in condizioni gravi - così
     l’assessore allo sport Matteo Sargenti -, stiamo lavorando per la riqualificazione: abbiamo messo
     nuovi filtri alle piscine, riparato i tetti di alcune palestre, rifatto delle pavimentazioni». La chiusura del
     cancello del parco di via Triulzana? «Un provvedimento temporaneo - sempre Sargenti -, verrà riaperto a
     breve: stiamo studiando un sistema di videosorveglianza». Mobilità pubblica? «È nostra intenzione -
     l’intervento dell’assessore ai trasporti Simona Rullo - aumentare la frequenza delle corse di 132 e
     circolari». Novità in arrivo per l’area del suk domenicale, riguardo al quale «Milano ha chiesto una nuova
     collocazione - così il sindaco Andrea Checchi -: nel 2013 verrà spostato in un’area del capoluogo più
     controllabile», tanto che, tra il serio e il faceto, Rullo ha candidato la futura “ex-area suk” ad ospitare il
     terzo silos per le automobili che potrebbe essere in futuro realizzato per ovviare alla carenza attuale dei
     posteggi. Annunciato per la settimana prossima un tavolo con l’assessore alla sicurezza milanese Marco
     Granella sul tema della presenza di rom alla stazione della metropolitana. Tra le domande e le proposte
     dei residenti, qualcuna potrebbe andare verso un effettivo accoglimento: condivisa dall’amministrazione
     la richiesta di un allargamento dei marciapiedi nei pressi della scuola Mazzini, in via Moro; verrà
     avanzata alla società Progetto Lumiere, che gestisce il cinema Troisi, la richiesta di avere una
     programmazione in lingua originale. Riccardo Schiavo - Mercoledì 14 novembre

2. Servizi sociali, l’ex assessore Zampieri: «San Donato è un modello da imitare»
     L’esperienza in tema di comunicazione tra cittadino e servizi sociali maturata negli anni scorsi sotto
     l’egida dell’ex esecutivo di centrodestra, è diventata modello a livello italiano. Nel corso del convegno
     internazionale sulla qualità del welfare che si è tenuto nei giorni scorsi a Riva de Garda alla presenza di
     studiosi, addetti ai lavori e rappresentanti degli atenei, l’ex assessore ai servizi sociali Marco Zampieri ha
     infatti preso la parola per illustrare un progetto sperimentato sul territorio che, spiega il diretto

                                                                                                                     3
interessato, viene tutt’ora portato avanti all’interno degli uffici del municipio. Tra i punti forti della
   scommessa: la stretta sinergia tra assistenti sociali e assessore di riferimento affinché la politica
   comprenda giorno per giorno i bisogni della città che amministra. Non solo. Lo stesso ex amministratore,
   spiega: «Questa iniziativa guarda all’obiettivo di portare una nuova cultura all’interno degli uffici, in base
   alla quale l’assistito non è più un utente, bensì un cittadino da accompagnare nel tempo verso la
   soluzione dei propri problemi di carattere economico e a volte anche sociale». E aggiunge: «Visti i tempi
   di crisi, che spesso rendono impotenti le amministrazioni nella capacità di fornire risposte ai sempre più
   diffusi disagi legati alle nuove povertà, credo sia fondamentale aprire innanzitutto un dialogo con chi ha
   più difficoltà, che porti all’autonomia». Un particolare ringraziamento è stato rivolto agli operatori e ai
   responsabili del servizio del territorio che «hanno fortemente creduto in un possibile cambiamento». Una
   sfida che ha raggiunto i riflettori del summit in cui sono stati chiamati all’appello gli addetti ai lavori di
   tutta Italia.G. C. - Mercoledì 14 novembre

3. Un “rivoluzione” viabilistica per i cantieri del centro Eni
   A fine mese verrà chiusa via Vannucchi poi tocca a via Correggio
   A partire da fine novembre dovrebbe essere chiusa al traffico via Vannucchi, dopodiché sarà la volta di
   via Correggio: il colosso energetico Eni si prepara all’avvio dei cantieri per il sesto palazzo uffici. Lo
   schema dei lavori per la realizzazione dei sottoservizi legati al nuovo complesso per i colletti bianchi
   della società petrolifera, nella giornata di ieri è stato al centro di un incontro organizzativo che si tenuto in
   municipio. Hanno partecipato esponenti della polizia locale e dell’ufficio tecnico, oltre agli addetti ai lavori
   di Eni, Syndial con la presenza anche delle imprese impegnante nelle opere in programma. Al centro
   dell’attenzione: il perimetro del comparto De Gasperi est, dove si concentreranno interventi che
   richiederanno una serie di inevitabili modifiche al viavai di auto. Al fine di limitare i disagi in termini di
   traffico, soprattutto per quanto concerne il flusso di mezzi proveniente da via Salvemini, è stato
   concordato di scaglionare i lavori, in modo da lasciare, a turno, almeno una strada interna in cui far
   convogliare il traffico, senza ricorrere quindi a deviazioni sulla via Emilia, che nelle ore di punta
   avrebbero altrimenti corso il rischio di ingorghi. Nella giornata di domani è in programma un sopralluogo
   sul posto da parte dei vigili e dei tecnici comunali al fine di verificare sul campo le modifiche temporanee
   che dovranno essere introdotte. Dopodiché, se l’ipotesi trovasse conferme, verrà predisposta la
   cartellonistica, tenendo conto che tra circa due settimane dovrebbero iniziare gli scavi per la
   realizzazione della rete di teleriscaldamento e di altre utenze a servizio del nuovo massiccio
   investimento che Eni si appresta ad effettuare sul territorio. Successivamente verrà coinvolto anche il
   tratto di via De Gasperi in prossimità dell’area che ospiterà il progetto vincitore del concorso
   internazionale bandito dall’azienda fondata da Mattei. In particolare, alcuni segmenti del vialone
   funzioneranno a senso unico alternato al fine di lasciare spazio alle ditte e ai macchinari. Certo, dopo la
   fase delle demolizioni con cui è stata fatta tabula rasa dei vecchi edifici, si sta per aprire un nuovo
   capitolo in cui gli automobilisti sandonatesi dovranno prendere confidenza con i nuovi segnali. La
   pianificazione passa dunque da una serie di valutazioni che tengono conto soprattutto del sistema di
   viabilità, onde evitare di mandare il traffico in tilt. In primo piano c’è del resto un tratto di territorio
   nevralgico, collocato in prossimità dell’accesso alla via Emilia, dove sono concentrati uffici e servizi. Gli
   aspetti organizzativi verranno in ogni caso di volta in volta definiti attraverso una sinergia tra Eni e
   amministrazione comunale di San Donato, sulla base di tabelle di marcia che verranno aggiornate con il
   procedere degli interventi.Giulia Cerboni - Mercoledì 14 novembre

4. Pendolari “assediati” dai nomadi nel metrò: il Comune adesso chiede maggiori controlli
   «Troppi nomadi nella M3»: sale la protesta dei viaggiatori che reclamano più sicurezza nel capolinea
   della metropolitana. Un fenomeno fatto soprattutto di donne rom che avvicinano gli utenti, in particolare i
   pensionati, alle prese con l’acquisto dei biglietti presso gli erogatori automatici. Non sono nemmeno
   mancati episodi in cui all’invito di allontanarsi sono seguite reazioni alquanto aggressive, con minacce e
   insulti da parte dei nomadi che sostano nella zona nelle stesse ore in cui le donne rom sono impegnate
   a racimolare spiccioli. Una questua che a dire dei diretti interessati si è fatta sempre più invadente. E
   non sono mancate piogge di segnalazioni in Comune da parte dei pendolari. L’assessore alla partita
   Andrea Battocchio, spiega: «Di fronte alle richieste dei cittadini di affrontare questa situazione non
   abbiamo potuto fare altro che rivolgerci agli enti competenti per la gestione della metropolitana e
   dell’area circostante, che è in mano a palazzo Marino». Dal municipio di San Donato è così partita una
   recente missiva, in cui viene sottolineato: «La criticità della situazione che vorremmo sottoporre alla
   vostra attenzione non riguarda tanto i continui episodi di accattonaggio, ma le conseguenze che
   potrebbero scaturire dall’esasperazione dei cittadini continuamente assillati». E, senza nascondere il
   timore che il clima di tensione che si è creato possa avere conseguenze pesanti, prosegue: «La
   preoccupazione principale, che con questa nota vorremmo evitare, è il crearsi di potenziali fenomeni di
   intolleranza che potrebbero portare ad inusuali gesti estremi di violenza, già purtroppo prospettati da
   alcuni cittadini esasperati che ci hanno contattato». La giunta chiede quindi alle autorità competenti di
   aprire una sinergia per individuare una soluzione. «Chiediamo la vostra collaborazione - si conclude la
   lettera rivolta ad un elenco di destinatari istituzionali -, affinché predisponiate il prima possibile interventi

                                                                                                                  4
per aumentare i controlli nell’atrio della stazione della metropolitana di San Donato e per garantire il
   normale acquisto dei titoli di viaggio tramite le biglietterie automatiche». L’assessore competente
   insieme al sindaco Andrea Checchi si dichiara dunque disponibile e pronto a partecipare ad eventuali
   sopralluoghi, con l’obiettivo puntato ad individuare una strategia per riportare un clima di distensione in
   prossimità della metropolitana. Dopo i furti quindi di auto che negli anni scorsi hanno interessato alcuni
   utenti dei silos gestiti da Atm, questa volta il disagio sembra legato all’insistente presenza di nomadi
   all’interno del terminal.Giu. Cer. - Mercoledì 14 novembre

 Fonte: L’ECO
1. Acs nei guai, conti in profondo rosso
   Debiti per tre milioni di euro. L’azienda comunale, dopo le dimissioni di Panont, senza un
   amministratore

   “Dobbiamo tutelare i “gioielli di famiglia’”, dice il sindaco Andrea Checchi passando i servizi in carico al
   comune Acs nei guai con i conti in profondo rosso e a rischio liquidazione. debiti alla fine di quest’anno,
   secondo gli esperti, sembrano arrivare a circa tre milioni di euro. Un anno fa il passivo dell’azienda
   comunale servizi di via Unica Bolgiano era di circa un milione di euro salito vertiginosamente, fino a
   triplicarlo, nel corso del 2012. Per contro ci sarebbe una considerevole somma da riscuotere, circa 5
   milioni di euro, sotto forma di crediti non riscossi e accumulati negli anni nel settore dell’igiene
   ambientale, la famosa Tia, la manutenzione degli immobili comunali la refezione scolastica. Si dice che
   alcuni di questi crediti sono talmente vecchi, oltre i 4 anni, da essere diffcilmente recuperabili anche per
   mancanza di dati certi. Il problema dell’esigibilità dei crediti era già stato discusso nel corso di un
   Consiglio comunale dell’ottobre 2011 in cui si prospettavano le difficoltà degli utenti a pagare le bollette.
   L’amministratore unico di Acs, Carlo Alberto Panont, in quella seduta ebbe piena fiducia per andare
   avanti nel suo operato riconoscendogli il merito di aver fatto del suo meglio nella conduzione
   dell’azienda, già allora in gravi difficoltà economiche.
   Un paio di settimane fa Panont, pressato dal sindaco Donato Milanese Andrea Checchi, socio unico
   della società, si è dimesso dal suo incarico e adesso l’Acs si trova nelle condizioni di non avere più un
   amministratore aziendale.
   Checchi, dopo aver visto i risultati contabili, decisamente negativi, riferiti da gennaio ad ottobre scorsi, ha
   deciso di allontanare Panont e di trasferire tutti i servizi in carico al comune di San Donato Milanese.
   “Dobbiamo tutelare i ‘gioielli di famiglia”, ha dichiarato il sindaco, primi fra tutti le quattro farmacie
   comunali che nel futuro, secondo le intenzioni del primo cittadino, dovranno essere ancora più redditizie.
   I debiti di Acs sono rivolti principalmente verso Eni, fornitrice dell’acqua calda al Parco Mattei di via
   Caviaga e agli impianti sportivi di via Maritano e la società erogatrice dei pasti nei refettori scolastici.
   L’obiettivo del sindaco Checchi è quello di garantire l’efficienza e la qualità dei servizi ai cittadini e la
   tutela dei dipendenti.
   Tra i servizi sono annoverati la manutenzione del patrimonio immobiliare, la conduzione del Parco Mattei
   di Metanopoli, la riscossione delle tariffe per le mense scolastiche, l’organizzazione degli eventi, la cura
   del Notiziario comunale Sdm e la raccolta delle sponsorizzazioni.
   Ad avviare prematuramente la chiusura di Acs c’è pure la Spending review del Governo Monti che
   impone tagli economici in tutti i servizi pubblici, comprese le società a partecipazione pubblica. Una
   legge del luglio 2012 stabilisce che le aziende comunali dal 1 gennaio 2013 dovranno bandire
   un’apposita gara d’appalto per la gestione dei servizi pubblici.
   Tanto vale farli gestire direttamente dal personale applicato nel palazzo municipale, come ha già fatto
   Checchi. Nei giorni scorsi il sindaco di San Donato non ha firmato il bilancio 2011 di Acs, non
   sottoscritto neppure da Dompè negli ultimi mesi del suo mandato, chiedendo nel corso dell’assemblea
   dei soci dell’ottobre scorso le dimissioni dell’amministratore unico e assumendosi la responsabilità di
   ogni decisione in merito allo svolgimento dei servizi. Ciò per tutelare gli interessi del comune e dei
   sandonatesi,- ha detto il sindaco. Per quanto riguarda la gestione del Parco Mattei, che com’è noto, è
   molto onerosa, Checchi è intenzionato ad affidare la struttura a un operatore privato con l’impegno di
   tenere gli impianti sportivi costantemente in perfetta condizione. Mercoledì 14 novembre
   Domenico Palumbo

2. Maxi scuole, la giunta punta su 3 poli - L’assessore Papetti ha riconfermato lo schema proposto
   a fine settembre

   La giunta comunale di San Donato Milanese non cambia idea, confermando in materia di
   dimensionamento scolastico le linee guida contenute nella delibera approvata a fine settembre. Nel
   corso della settimana scorsa, l’esecutivo ha comunicato in via ufficiale a Provincia e Regione l’intenzione
   di sostenere il proprio progetto ribadendo la bontà dello schema delineato in precedenza. La proposta
   sandonatese, a suo tempo inoltrata ai due enti territoriali provinciali e regionali, è strutturata su due
   istituti comprensivi, da circa 1150 studenti ciascuno, comprendenti l’intero ciclo didattico dalla materna
   alle medie a cui si somma un circolo costituito dai plessi di Poasco, via Di Vittorio e via Greppi che conta

                                                                                                                5
800 alunni. “Siamo fermamente convinti - ha spiegato ’assessore all’Istruzione Chiara Papetti, - che
   la soluzione migliore per il nostro sistema scolastico sia quello che abbiamo elaborato in questi mesi al
   termine di un processo di coinvolgimento e ascolto delle rappresentanze scolastiche, genitori e
   insegnanti.”
   “Pur consapevoli del fatto che la proposta - ha aggiunto l’assessore Papetti - non risponde a pieno alle
   disposizioni di legge confidiamo che Provincia e Regione concedano una deroga per non penalizzare
   ulteriormente l’offerta scolastica del nostro territorio”. Come si ricorderà, la proposta suddetta era stata
   respinta dall’assessore provinciale all’Istruzione Marina Lazzati che la riteneva non rispettosa dei criteri
   approvati dalla Regione. Il territorio tuttavia gestisce oggi due istituti scolastici, le scuole medie De
   Gasperi e Galilei, e un gran numero di alunni che potrebbe permettere la sussistenza di un altro istituto
   scolastico. La legge sul dimensionamento prevede invece due comprensori e due circoli didattici.
   L’assessore Papetti aveva formulato due alternative: la prima consistente nella suddivisione in due maxi
   istituti comprensivi facenti capo alle due medie con, rispettivamente, 1605 studenti per la De Gasperi, e
   1514 per la Galilei. L’altra invece prevedeva la tripartizione dei plessi con tre istituti comprensivi che
   contemplava la suddivisione in due entità distinte della scuola media De Gasperi. La De Gasperi
   suddivisa in due corpi, tuttavia, non è piaciuta ai genitori che hanno bocciato l’ipotesi dell’assessore.
   “La scuola media De Gasperi è da sempre una scuola d’eccellenza, perché dividerla in due?”, si sono
   lamentati i genitori che hanno perfino inviato una lettera di protesta a Provincia e Regione. La soluzione
   migliore rimane quella ‘originale’ di fine settembre, cioè la creazione di tre poli, due maxi istituti e un
   circolo didattico, ch’è stata condivisa da tutti gli organismi scolastici e sindacali e ch’è stata riproposta
   dall’Amministrazione comunale di San Donato a Provincia e Regione.
   Intanto protesta pure il Movimento 5 Stelle che, sabato mattina, ha manifestato vicino alla Esselunga di
   piazzale Bobbio, alle Torri Lombarde. “Non toccateci la scuola media De Gasperi”, hanno gridato i grillini
   davanti ai clienti che entravano-uscivano dall’ipermercato. D.P. Mercoledì 14 novembre

3. Imu, arrivano i moduli per pagare - Inviati modelli F24

   Arrivano i moduli per pagare il saldo dell’Imu. Quattromila modelli F24 precompilati sono stati spediti, in
   due tranche, duemila ciascuna, alle famiglie sandonatesi per il pagamento del saldo dell’Imu, Imposta
   municipale unica, relativa al ’abitazione principale in scadenza il 17 dicembre prossimo.
   A riceverli sono i cittadini che nei mesi scorsi si sono rivolti all’Ufficio tributi del comune per i conteggi.
   “Alla luce delle nuove aliquote deliberate dal Consiglio comunale - spiega il sindaco Andrea Checchi –
   abbiamo ritenuto opportuno informare i cittadini, inviando loro i conteggi corretti, diretta mente a casa
   loro”.
   I modelli, al fine di rendere agevole il pagamento, contengono i moduli precompilati da consegnare alla
   banca.
   Nel ricevere la documentazione, i contribuenti, oltre all’azzeramento delle formalità, potranno constatare
   anche la riduzione dell’importo dovuto in quanto, su indicazione
   della giunta comunale, il Consiglio ha deciso di tagliare di mezzo punto l’aliquota sulla prima casa. Chi
   non dovesse ricevere il modello, per avere chiarimenti o per fissare un
   appuntamento, potrà telefonare allo 02.52772429 dal lunedì al giovedì dalle 14.30
   alle 16.30, oppure recarsi direttamente all’Ufficio tributi del comune da lunedìal venerdì dalle 9 alle 14.
   Sulla homepage del sito comunale, www.sandonatomilanese.mi.it, è attivo lo strumento di calcolo
   dell’Imu via web. D.P. Mercoledì 14 novembre

4. Primarie, competizione fra Bersani, Vendola e Renzi
   Domenica 25 novembre si voterà in 4 seggi dalle 8.00 alle 20.00
   Costituito il Comitato elettorale delle Primarie 2012, i componenti i rappresentanti di Pd, Psi e Sel

   Anche San Donato Milanese si prepara alle primarie del centrosinistra per la scelta del candidato alla
   Presidenza del Consiglio in programma domenica prossima, 25 novembre. Si S infatti costituito
   ufficialmente il Comitato elettorale delle Primarie 2012 che vede come componenti, in base allo statuto, i
   rappresentanti dei partiti della coalizione Pd, Psi e Sel. I candidati presidenti del Consiglio sono Pierluigi
   Bersani (Pd), Bruno Tabacci (Api), Laura Puppato (PD) Nichi Vendola (Sel) e Matteo Renzi (Pd),
   elencati così come compariranno sulla scheda elettorale. “Confidiamo nella massima partecipazione dei
   cittadini sandonatesi, com’è già avvenuto nelle precedenti primarie”, hanno dichiarato i segretari cittadini
   Andrea Pasqualini del Pd, Francesco Ceriani di Sel, e Leonardo Lagrasta del Psi. “La scelta del
   candidato premier nella figura di Pierluigi Bersani è in linea con l’indicazione del Psi a livello nazionale
   nella prospettiva di una leadership progressista non solo di stampo nazionale, ma anche europeo”,
   hanno riferito i socia listi Leonardo Lagrasta, segretario di sezione, e Giocondo Berti, segretario zonale.
   Come previsto dallo statuto nazionale è stato costituito l’Ufficio elettorale delle Primarie presso la sede
   del Pd di via Libertà 60. In questa sede sarà possibile registrarsi per la votazione da lunedì a domenica
   ore 9.30.12.00, il giovedì e venerdì dalle ore 17 alle 19.30.
   Per la registrazione e il voto gli elettori dovranno presentare un documento d’identità valido e la tessera
   elettorale. “Per favorire la massima partecipazione e le preregistrazioni stiamo ipotizzando” - é

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affermano i tre segretari dei partiti - di approntare di banchetti/gazebo, in cui sarà possibile registrarsi, in
   occasione dei mercati del lunedì in piazza Santa Barbara, venerdì in via Gramsci, sabato in via Di
   Vittorio, oltre che alla Esselunga e in altri luoghi della città, sempre che le condizioni climatiche lo
   permettano”. E’ pure possibile pre-registrarsi al sito www.primarieitaliabenecomune.it, ma per il ritiro del
   certificato e il versamento del contributo ci si dovrà comunque recare presso l’Ufficio elettorale delle
   Primarie di via Libertà, anche il giorno stesso della votazione domenica 25.
   La registrazione comporta pubblico di sostegno che del 2013, della Carta d’intenti “Italia Bene Comune”
   e l’iscrizione all’Albo delle elettrici e degli elettori, oltre al versamento almeno 2 euro, come contributo a
   copertura delle spese organizzative. Possono partecipare al voto i giovani che compiono 18 anni entro il
   25 novembre 2012, cittadini dell’Unione Europea residenti in Italia e cittadini di altri paesi in possesso di
   regolare permesso di soggiorno e di carta d’identità. In caso di ballottaggio, cioè se nessun candidato
   otterrà la maggioranza assoluta, si tornerà votare il 2 dicembre.
   Queste le 4 sezioni dei seggi in base al numero sezione sulla tessera elettorale:
   Da 1 a 12 nell’atrio del Comune: Torri Lombarde, Libertà, Battisti, Jannozzi, Trieste, Gramsci, Europa,
   Cefalonia, Morandi, Pascoli, Mattei, Maritano, Leopardi.
   Da 13 a 21 presso l’edificio polifunzionale di Bolgiano: Metanopoli, Bolgiano, Maggio, Rossetti, Kennedy,
   Moro, Spilamberto.
   Da 22 a 28 presso il salone Marchetti é Biblioteca di Parri: Certosa, Parri, Di Vittorio.
   Da 29 a 30 presso l’edificio polifunzionale di Poasco: Poasco e Sorigherio. Mercoledì 14 novembre
   Domenico Palumbo


Giovedì 15 novembre
Fonte: IL CITTADINO
1. «È inevitabile la liquidazione di Acs», a San Donato si accende la polemica
   Si scatena l’attacco delle opposizioni a San Donato dopo la decisione della giunta Checchi di liquidare
   l’Acs: «L’azienda è un patrimonio da salvare».a pagina 13 il cittadino 15 novembre 1° pagina

2. «L’Azienda comunale deve essere salvata»
    Appello del centrodestra: «Debito di 2 milioni del municipio verso Acs»
    Ma per il sindaco la società che gestisce anche le farmacie ha troppi debiti: «Tuteleremo il
    maggior numero possibile di lavoratori»

    «L’Azienda comunale servizi è un patrimonio della comunità che si può salvare». L’opposizione
    consigliare parte all’attacco sullo spinoso capitolo che viene messo al centro di un serrato confronto.
    Nel mirino: la decisione da parte dell’esecutivo di centrosinistra guidato da Andrea Checchi di mettere in
    liquidazione la municipalizzata del Comune di San Donato Milanese afflitta dai debiti. «I consulenti del
    sindaco - lanciano l’affondo i consiglieri di Pdl e lista civica Insieme per San Donato - sostengono che
    Acs avrebbe circa 2 milioni di debiti e circa 5 milioni di crediti di cui oltre 3 milioni ritenuti esigibili, ossia
    oggetto di possibile recupero.
    Peccato che il sindaco abbia omesso il debito del Comune per circa 2 milioni e 200mila euro: perché il
    Comune non da quanto deve ad Acs?».
    Pronta la reazione del primo cittadino che, parlando di «mera strumentalizzazione politica», replica
    risoluto: «È davvero incredibile che il centrodestra, fino allo scorso maggio alla guida della città,
    attribuisca al mio esecutivo delle responsabilità sul caso dell’Azienda comunale di servizi, sommersa
    dai debiti e con una situazione deficitaria che, di fatto, rende impossibile un suo salvataggio».
    Il clima insomma, in una fase in cui l’azienda di Bolgiano si prepara alla chiusura battenti, è di scontro
    politico. Le forze di minoranza, esprimendo pieno dissenso di fronte strategie della giunta, sfoderano
    nozioni di carattere economico e normativo per suffragare la tesi che l’azienda avrebbe essenzialmente
    bisogno di un piano di rilancio. E fanno anche notare: «Il vincolo normativo di cui parla il sindaco (in un
    articolo pubblicato sul periodico comunale) non costituisce un ostacolo per Acs per la semplice ragione
    che le disposizioni di cui si parla circa l’obbligo dal 1 gennaio 2013 di non poter gestire servizi se non
    dopo aver vinto una gara indetta dal Comune, non si applicano ad Acs». Non manca infine una
    punzecchiatura in tema di partecipazione. «Le proposte - concludono i portabandiera di centrodestra -
    le deve fare in primo luogo chi governa. Mentre non ci è mai arrivata un’indicazione chiara ne sulle sorti
    della società, ne sui lavoratori che rischiano il posto». Di tutt’altra idea il sindaco, che ribatte: «Il lavoro è
    durato alcuni mesi ma, purtroppo, ha certificato un dato inoppugnabile: il buco è troppo ampio per
    essere sanato e la via della liquidazione è di fatto la sola percorribile per non affossare, con l’azienda, i
    conti comunali». Al tempo stesso tiene a evidenziare: «Abbiamo coinvolto forze politiche e sindacali in
    ogni passaggio e ora ci stiamo muovendo per ridurre al minimo i disagi per la città e per salvare il
    maggior numero possibile di posti di lavoro». Mentre dunque la minoranza si prepara a divulgare un
    volantino con la propria posizione corredata da numeri e dati, Checchi annuncia: «I servizi in carico ad
    Acs verranno internalizzati senza che ciò abbia alcuna ripercussione sugli utenti mentre le farmacie
    saranno messe sotto il cappello di un nuovo soggetto». Giulia Cerboni - il cittadino 15 novembre
                                                                                                                     7
3. «Progetti partecipati» in via Kennedy
    La giunta avvierà una consultazione per chiedere ai cittadini come spendere 20mila euro in
    lavori pubblici
    Progetti partecipati, con un budget sul quale i cittadini potranno dare indicazioni riguardo a finalità e
    destinazione delle risorse. Questa la scommessa che l’esecutivo di Andrea Checchi intende
    perseguire nei prossimi anni, con una prima sperimentazione che coinvolgerà il quartiere di via
    Kennedy. L’obiettivo figura anche in una tabella di intenti allegata a margine del piano triennale di opere
    pubbliche, con un primo investimento nell’immediato di 20mila euro, che crescerà negli anni successivi.
    L’assessore alla partita Gianfranco Ginelli, illustrando l’avventura di aprire una consultazione con gli
    abitanti del territorio su alcuni investimenti che riguarderanno direttamente il loro quartiere, illustra quelli
    che saranno i primi passi. «Come del resto sta facendo anche il Comune di Milano - spiega -, vorremmo
    aprire una consultazione che coinvolga attivamente i cittadini. Ad esempio per via Kennedy, dove
    dovranno essere rifatti i marciapiedi, quando sarà il momento di definire le modalità di intervento,
    studieremo il sistema per sentire i diretti interessati e farli incidere sulle decisioni che verranno
    assunte». Un passo sperimentale che potrebbe poi essere esteso anche ad altre aree della città,
    partendo dal rapporto abitanti/amministrazione comunale che si sta creando nel corso degli incontri
    itineranti nella giunta, in atto proprio in queste settimane. Le esigenze che i diretti interessati segnalano
    nel corso delle riunioni in parte potrebbero infatti diventare spunto per compiere un passo in avanti in
    tema di partecipazione. Questi, quanto meno, i propositi illustrati in questa fase, in cui sono partiti i
    preparativi per decidere come condurre la sorta di “sondaggio”, chiamando all’appello i diretti
    interessati. Soprattutto laddove ci sono dei margini decisionali in cui può essere decisivo l’apporto di chi
    vive il proprio isolato. Sviluppi su questo fronte non dovrebbero farsi attendere, con novità che, stando
    alle previsioni. potrebbero trovare seguito già nei prossimi mesi. G. C. il cittadino 15 novembre

4. Un “Grande fratello” sull’Omnicomprensivo
   Telecontrollo 24 ore su 24 per la scuola superiore contro vandalismi e furti
   Arriva il piano della Provincia di Milano che coinvolgerà anche il Piero della Francesca e il
   Benini di Melegnano

    Più sicurezza all’Omnicomprensivo. Il complesso sandonatese rientra infatti nel piano di investimenti
    messo a punto dalla giunta di Podestà per tenere lontani vandali e malviventi da 59 scuole superiori di
    Milano e da altre 56 dei comuni della metropoli. Il progetto “Scuole superiori più sicure”, oltre ai tre
    istituti sandonatesi riuniti in un unico complesso, coinvolgerà anche il Benini di Melegnano e la sede
    distaccata melegnanese del Piero della Francesca. In concreto si tratta della gestione unificata del
    sistema di impianti anti intrusione, installati nelle singole sedi didattiche, che verranno coordinati da una
    centrale operativa attiva 24 ore su 24. Si parla dunque di telegestione e di vigilanza, per una spesa
    complessiva pari a 550mila euro a copertura del servizio fino al 2015. «Queste scuole - si legge in una
    nota diramata ieri da via Vivaio -, essendo collegate alla centrale operativa, beneficeranno di una triplice
    funzione: servizio di teleassistenza, servizio di pronto intervento, monitoraggio a distanza 24 ore su 24.
    Sarà così possibile sapere in tempo reale se gli impianti della scuola sono soggetti a malfunzionamenti
    o anomalie e consentirà altresì di attivare il pronto intervento di personale specialistico». Con
    l’occasione l’assessore provinciale all’istruzione Marina Lazzati in una nota diramata nella giornata di
    ieri, evidenziando i benefici di questa novità pronta ad entrare in funzione, sottolinea: «Finora la
    Provincia di Milano per i costi di manutenzione agli impianti antintrusione spendeva circa 150mila euro
    all’anno; a questi si aggiungevano le spese che la Provincia e le scuole sostenevano per gli istituti di
    vigilanza Con questo progetto abbiamo quindi un duplice beneficio: risparmio sui costi di manutenzione
    degli impianti e pronto intervento in caso di necessità». Certo, le scuole superiori dell’hinterland
    saluteranno con favore l’iniziativa. In particolare, dall’Omnicomprensivo negli anni scorsi si sono alzati
    ripetuti segnali di apprensione da parte dei dirigenti scolastici, ma talvolta anche dagli studenti alle
    prese con ruberie e con personaggi che riuscivano a introdursi nei corridoi della scuola. Senza contare i
    dispetti notturni e altre situazioni note, che a questo punto non dovrebbero trovare repliche, grazie
    all’iniziativa al decollo.Giu. Cer. il cittadino 15 novembre

5. E i prof vanno sulle barricate contro l’aumento dell’orario
    I professori dell’Omnicomprensivo salgono sulle barricate, pronti a mobilitarsi con azioni di protesta, per
    lottare contro i temuti tagli che porterebbero una rivoluzione nel mondo della scuola. In un’assemblea
    che si è tenuta nei giorni scorsi hanno approvato una mozione in cui si sono schierati in un fronte
    compatto «contro ogni aumento delle ore di lezione frontale, contro l’ipotesi di riduzione di un anno alla
    scuola superiore, contro il ddl Aprea 2012, contro la politica di tagli ai danni della scuola pubblica, che
    ha bisogno di molte più risorse». Nel documento sottolineano: «Gli insegnanti non lavorano solo 18 ore
    la settimana. A ogni ora di lezione frontale corrisponde un’intensa attività individuale e collegiale. Le ore

                                                                                                                  8
di lezione frontale sono solo la punta di un iceberg di un lavoro oneroso svolto per preparare le lezioni e
    le verifiche, correggere gli elaborati, per ricevere i genitori, per i consigli di classe, per i collegi docenti,
    per gli scrutini, per aggiornarsi, attività quest’ultima per cui il docente spende anche una parte del
    proprio reddito per fornirsi degli strumenti necessari alla sua funzione». Tra i temi toccati, non manca un
    passaggio dedicato al delicatissimo tasto dei posti di lavori. Dal canto loro i docenti del complesso di
    scuola superiore del territorio (che raggruppa il liceo Primo Levi, l’Itis Mattei e l’istituto tecnico Piero
    della Francesca), ricordano: «L’ampliamento dell’orario di lavoro come la riduzione di un anno della
    scuola secondaria superiore porterebbero a un aumento della disoccupazione espellendo dalla scuola i
    precari e arrecando un gravissimo danno alla qualità del lavoro». Nel mirino: le manovre al centro di
    una discussione che divampa nazionale. «Anche se sembra rientrato il disegno di accrescere l’orario di
    lezione frontale a 24 ore senza riconoscimento economico - fanno sapere -, che significherebbe nei fatti
    una riduzione di circa un terzo del salario, la mobilitazione permane perché occorre una svolta
    radicale». E concludono con l’annuncio: «I lavoratori della scuola dell’Omnicomprensivo di San Donato
    si riservano di intraprendere nelle prossime settimane ulteriori forme di lotta in coordinamento anche
    con altre scuole cittadine affinché cambi l’orientamento prevalente che vede nella scuola un inutile
    onere » il cittadino 15 novembre

Venerdì 16 novembre

 Fonte: IL CITTADINO

1. Club house ancora chiusa dopo 5 anni - La struttura di via Europa continua a non funzionare ed è
   presa di mira dai graffitari
    San donato - Club house del laghetto di via Europa: tutto da rifare, l’amministrazione comunale pensa a
    un bando che privilegi un progetto di carattere sociale piuttosto che un bar “generico”. Un altro anno si
    avvia alla conclusione senza che prenda forma l’attività aggregativa nella struttura biancoverde,
    costruita cinque anni fa, che campeggia in mezzo al parco esteso da via Europa a via Maritano. La club
    house, sostanzialmente un punto di ristoro e di attività d’animazione, non parte. Una ragione c’è: il
    bando per individuare il gestore è passato da un’esecutivo all’altro (da Dompè a Checchi), e la nuova
    amministrazione intende modificarlo previo via libera legale. «La procedura per l’affidamento della
    gestione del locale comunale sulla sponda sud del Laghetto di via Europa in questo momento è
    sospesa - dichiara lo stesso sindaco Checchi -. La gara bandita dalla precedente amministrazione è
    attualmente sottoposta al vaglio di un legale che su indicazione dell’attuale esecutivo sta valutando la
    possibilità di modificare i presupposti del bando di gara al fine di rendere possibile una destinazione
    diversa rispetto a quella prevista in precedenza». Nei piani della giunta che ha preso le redini della
    politica locale con il voto di giugno, lo spazio al centro della distesa alberata, raggiunto da due piste
    ciclabili, dovrebbe puntare a un progetto di carattere sociale piuttosto che ad un’utilizzo commerciale in
    senso stretto. Inoltre, altri dettagli del bando di assegnazione emesso a luglio dell’anno scorso
    potrebbero variare. Risultato, la club house resta chiusa a lucchetto. Condizione che certo non fa bene,
    visto che osservata da vicino, la struttura presenta alcune caratteristiche inevitabili in questo tipo di
    situazioni quando si protraggono anni. I graffitari hanno cominciato ad accanirsi sui muri; le porte a vetri
    sono imbrattate, alcuni elementi dell’arredo andranno sostituiti causa degrado. In ogni caso l’intenzione
    resta sempre quella di offrire ai molti frequentanti il corridoio via Europa-via Maritano (che fra l’altro
    presto si aggancerà alla ciclabile per San Giuliano), un servizio socio-commerciale che abbellisca la
    fruizione del luogo. Il capitolato ipotizzato a luglio dell’anno scorso dall’ex amministrazione intendeva
    incentivare il subentro di gestori nella “casetta” con affitti agevolati: primo anno a canone gratis, salendo
    progressivamente con gli anni a mille euro al mese. Per la verità anche nel bando targato centrodestra
    la partecipazione risultava prioritariamente riservata a soggetti senza scopo di lucro, aventi sede a San
    Donato o zone immediatamente limitrofe. Ma dietro il bancone della club house non si affaccia ancora
    nessuno, mentre prima di partire bisognerà dare una bella mano di bianco ai muri. Emanuele Dolcini – Il
    cittadino - venerdì 16 novembre


 Fonte: SETTEGIORNI
2. Da Acs ad Amsa – Municipalizzata da chiudere
   La gestione dei servizi di igiene ambientale passa in mano ad Amsa: il comune di San Donato prosegue
   così nel suo programma di «potatura» di Acs, la società partecipata gravata da un debito superiore ai
   due milioni di euro. L’ente milanese fa parte del gruppo A2A e si è aggiudicato l'appalto con una offerta
   complessiva da 17,5 milioni di euro per i prossimi sette anni. Il sindaco Andrea Checchi intende
   insomma procedere spedito verso la liquidazione di Acs, nonostante dall'opposizione si stanno levando
   voci che chiedano un ripensamento per non portare alla definitiva dismissione della società
   municipalizzata. Qualsiasi strada in Comune si sceglierà di prendere, sarebbero 35 i posti di lavoro il cui
   futuro appare attualmente incerto. - venerdì 16 novembre

                                                                                                                   9
3. Tagliano e la chiamano ristrutturazione» -il movimento 5 stelle contrario alla verticalizzazione
    Il movimento a 5 stelle contro il rimensionamento scolastìco. Vogliono farci credere - dicono membri del
    gruppo - che la scuola pubblica abbia bisogno li una "ristrutturazione verticale" per consentire agli alunni
    ed ai professori di mantenere una continuità didattica: la verità è che la scuola pubblica costa troppo e
    va tagliata. Questo è quello che sta accadendo con l’l'applicazione della legge 111-2011 tramite la
    quale la Regione Lombardia ha soppresso 58 istituti scolasticì autonomi per l'anno scolastico 2012-13 e
    si appresta a sopprimerne molti altri per il prossimo anno». Gli esponentì locali avevano approvato
    infatti la proposta avanzata dall'assessore sandonatese Chiara Papetti, che prevedeva la costituzìone
    di due istituti comprensivi, comprendenti una delle due scuole medie attualmente presenti a San
    Donato, ed il mantenimento del terzo circolo didattico. «Sarebbe stata la soluzione migliore - dicono -
    dettata dal buon senso. Ma, si sa, il buon senso non abita nei palazzi dei burocrati». Tale proposta
    infatti è già stata bocciata dalla Provincia. Decisione auspicabile considerando che la legge 111-2011
    ha come fine prìncipale il contenimento dei costi. - venerdì 16 novembre

4. Telecamere per l'Omni - Sicurezza: investimento della provincia
    SAN DONATO MILANESE                  Ben 550mila curo da investire in telecamere di sicurezza per
    l'Omnicomprensivo di San Donato e due istituti dì Melegnano, il Benini e la sede distaccata Piero della
    Francesca.
    Questo quanto stanziato dall'ente provinciale per garantire maggiore sicurezza a studenti ed insegnanti
    e limitare gli episodi criminali o vandalici nelle strutture. «Queste scuole - recita la nota della Provincia
    che illustra nel dettaglio ìl progetto -, essendo collegate alla centrale operativa, beneficeranno dì una
    triplice funzione: servizio di tele-assistenza, servizio di pronto intervento, monitoraggio a distanza 24 ore
    su 24. Sarà così possibile sapere in tempo reale se gli impianti della scuola sono soggetti a
    malfunzionamenti o anomalie e consentirà altresì di attivare il pronto intervento di personale
    specíalistico».- venerdì 16 novembre



Sabato 17 novembre

 Fonte: IL CITTADINO
1. Domani si elegge il comitato di frazione: dalle 9 alle 20 nel Centro polifunzionale
   Nella giornata di domani, domenica 18 novembre, si vota a Poasco per rieleggere il comitato di frazione,
   organismo previsto dallo Statuto comunale di San Donato. Domani alle 20 si conosceranno i sette
   componenti - sei più il presidente - che andranno a comporre per i prossimi tre anni la delegazione
   incaricata di dare voce nell’amministrazione pubblica all’unica “vera” frazione sandonatese, il Comune di
   Poasco e Sorigherio aggregato nel lontano 1932 all’attuale città dell’Eni. I sette membri 2012-15 del
   comitato devono uscire da un lotto di nomi che comprende Giuseppe Blasio, Claudio Cassani, Andrea
   De Cillis, Cristiana Gatti, Oliviero Lorenzini, Cristina Malingher, Stefano Moro, Giuseppina Quaranta,
   Sabrina Rivalta e Manuela Toncini. Possono votare i residenti a Poasco - 2800 abitanti totali all’ultimo
   censimento - , purché maggiorenni e iscritti nelle liste elettorali del Comune. È prevista nell’occasione
   l’espressione di due nomi al massimo, con orario di votazione fissato dalle 9 alle 20 presso il seggio
   unico allestito negli spazi del Centro polifunzionale locale.
2. I cinesi per ora non si vedono, l’Inter stadium è “congelato”
   Nuovo stadio dell’Inter: fino a Natale è assai probabile che il tam tam sia avaro di novità con San
   Donato. Resta la “battaglia” fra Nord e Sud Milano per la sede, fra Rho e la città dell’Eni, e resta - questo
   tutto su Internet - il dissidio fra i fautori di Peppino Prisco e quelli di Giacinto Facchetti per quanto
   riguarda l’intitolazione dell’ipotetica nuova struttura. Ma il dado è tutt’altro che tratto sull’annuncio che
   nell’estate scorsa ha smosso tutto il Sud est Milano, tirando in ballo per un po’ di tempo anche
   Melegnano, successivamente uscita di scena. I 55 milioni per costruire il “Giuseppe Prisco” o il “Giacinto
   Facchetti” non ci sono ancora, perchè nessun imprenditore dell’Estremo Oriente ha acquistato quote
   nerazzurre e quindi non è entrato un euro di capitale fresco. Il rallentamento è sancito dal mancato
   ingresso di eventuali acquirenti cinesi nel cda interista dopo l’assemblea di fine ottobre. La prossima
   scadenza utile per discuterne sarà sotto l’albero, quando verrà definito il piano industriale per il 2013 del
   club di Massimo Moratti. Prima è difficile che il vento dell’Est possa soffiare sui terreni della zona San
   Francesco dell’Accessio, la cascina diroccata fra il quartiere Affari ad est e Poasco ad ovest, presso la
   quale dovrebbe sorgere l’Inter Stadium la cui progettazione (virtuale) è largamente disponibile per ora
   nel mare magnum del web. In città la prospettiva che San Donato possa diventare nei prossimi anni oltre
   che città dell’Eni anche città dell’Inter Fc, ha suscitato reazioni prudenti da parte dell’esecutivo di
   maggioranza, guidato dal sindaco Andrea Checchi, mentre alcune minoranze (Pdl e “Insieme per San
   Donato»” hanno espressamente parlato di «occasione da non lasciarsi sfuggire». La partita, quella al
   tavolo del consiglio d’amministrazione, si gioca però a migliaia di chilometri di distanza dalle torri di
   Metanopoli, e si è fatta più ingarbugliata rispetto alle rosee prospettive dell’estate. A quanto pare la Crc,

                                                                                                              10
la China Railways Corporation ovvero l’equivalente cinese di Rete Ferroviaria italiana, adesso è indecisa
   sull’ingresso nella società nerazzurra con il 15 per cento del pacchetto azionario. In ogni caso la cifra da
   mettere sul piatto dell’operazione è 55 milioni, quasi tutti destinati a far sorgere il “catino” avveniristico in
   una zona in cui non c’è assolutamente niente, salvo la vicinanza a tangenziali e metropolitana. Sul sito
   civico Recsando intanto continua il sondaggio favorevoli - contrari all’impianto che ospiterà le gare
   casalinghe del club nerazzurro: i contrari staccano i favorevoli per 57 a 43. Emanuele Dolcini.


 Fonte: 7GIORNI.INFO

1. Amsa si aggiudica i servizi di igiene ambientale a San Donato: dovrà affrontare l’annoso
   problema dei rifiuti abbandonati per le strade

   Amsa S.p.A., società del gruppo A2A, si è aggiudicata la gara recentemente indetta dal Comune di San
   Donato per la gestione dei servizi di igiene ambientale.
   Il contratto, che avrà validità fino al 2020, prevedrà attività come raccolta differenziata “porta a porta”,
   pulizia manuale e meccanizzata delle strade e smaltimento finale di numerose tipologie di rifiuti.
   Indubbiamente, però, tra le questioni più spinose che Amsa dovrà affrontare, figura il problema
   dell’indiscriminato abbandono di ingombranti che, da diverso tempo, affligge alcune zone del Comune
   sandonatese. Tale stato di cose è stato oggetto del monitoraggio da parte del blog Certosa Today e del
   gruppo Facebook “Amici di via Di Vittorio”, che hanno documentato la costante nascita di queste
   discariche a cielo aperto. Oltre alle stesse Certosa e via Di Vittorio, infatti, tali episodi hanno interessato
   anche quartieri come Metanopoli e Concentrico, il tutto nonostante alcuni cartelli di divieto fatti apporre
   recentemente dall’Amministrazione. In tal senso, dal blog Certosa Today arriva l’auspicio che Amsa
   possa offrire un significativo e massiccio supporto in termini di comunicazione ed educazione
   ambientale, onde arginare questo fastidioso fenomeno. sabato 17 novembre

 Fonte: QUINDICI
1. Giunta, i primi sei mesi
   Giovedì 22 saranno 6 mesi. Era il 22 maggio quando Andrea Checchi fece il suo ingresso ufficiale
   nella "stanza dei bottoni" della città. Da allora il neosindaco si è messo al lavoro nel tentativo di
   risolvere le tante questioni aperte.
   Sul tavolo della Giunta i due problemi più scottanti riguardano l'Azienda comunale di servizi e il
   parco di via Caviaga, di recente intitolato alla memoria di Mattei e in gestione ad Acs fino alla fine
   dell'anno. In entrambi i casi, al momento, non è chiaro quale sarà l'orientamento del governo
   cittadino.
   Tra le questioni annose, una ha già trovato risposta. Le prime piogge invernali hanno testato la bontà
   dell'intervento sugli scarichi stradali di via Moro. Le "alluvioni" degli anni passati sembrano ormai un
   ricordo. Per fare il punto della situazione e ascoltare la voce della comunità, Checchi e la sua
   squadra incontreranno i sandonatesi al Troisi proprio il giorno in cui ricorrerà il primo semestre di
   governo (giovedì 22, ore 20.30). sabato 17 novembre

2. Ambiente, sulla buona strada
   Battocchio, assessore all'ambiente e Bianchini del WWF SudMilano concordano che molto è
   stato fatto per un territorio più vivibile

   C'è una città alle pone di Milano che l'associazione WWF (World Wilde life Found) una delle più
   importanti associazioni che si occupa da tempo di ambiente e delle sue problematiche, definisce come
   la città dei parchi. Una vera e propria oasi voluta dal lungimirante Enrico Matteì più di 50 anni fa e che
   ancora oggi è innovativa e all'avanguardia. "Parlare di ambiente è sempre complicato - spiega
   Giorgio Bianchini, presidente della sezione WWF Sud Milano - però da tifoso, posso dire che sono
   orgoglioso di abitare nella cittadella dell'Enì".
   Com'è cambiato il territorio di San Donato negli ultimi 20 anni? "Alcune cose sono
   migliorate, altre peggiorate, ma in generale non ci si può lamentare. Per lo meno non completamente.
   Il problema maggiore secondo me è l'incremento del carico ambientale, tipico della vai Padana: smog
   ed inquinamento atmosferico, soprattutto d'inverno, producono una cappa quasi insostenibile. San
   Donato purtroppo non è riuscita a sottrarsi a questa caratteristica climatica".
   Mentre i lati positivi? "Sicuramente l'aumento dei parchi tra i quali, per esempio, quello di via
   Europa. Un'operazione grandiosa dal punto di vista naturalìstìco e non solo. E' un'area verde vissuta
   dalla gente. Capace di collegare due arterie fondamentali della mobilità cittadina in maniera
   sostenibile. Un vero e proprio esempio da seguire, insomma".
   Quindi, a suo parere, cosa manca ancora alla città per essere a prova di WWF'!
   "Credo che manchi la cultura del fare. Nel senso che ormai tutti, fortunatamente, hanno compreso
   l'importanza di prendersi cura dell'ambiente, ma pochi lo fanno davvero e allora vorrei che dalla

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raccolta rifiuti alla mobilità dolce, dallo stop della cementificazione alla scoperta di oasi come quella
della Levadìna, ci fosse una maggiore attenzione verso ciò che ci circonda. Perchè ne vale davvero la
pena".
"San Donato Milanese è nata intorno al verde. Così la voleva Mattei e così dobbiamo riportarla
a essere". Inizia così l'intervista con Andrea Battocchio, assessore all'ambiente, sicurezza, polizia
locale, protezione civile e animali del comune alle porte di Milano. "In un momento di difficoltà
economica come questo - continua l'assessore - bisogna ripartire dalle persone".
In che modo "Migliorandone la qualità della vita. Per esempio: sono anni che si parla
dell'inquinamento ambientale e acustico causato dal passaggio degli aerei su quartieri come Bolgiano e
finalmente anche grazie al dialogo coi cittadini siamo riusciti a intraprendere un percorso d'analisi del
problema da cui speriamo di avere risposte ed eventualmente soluzioni".
Cos'altro aiuterebbe i cittadini secondo lei? "Le cose da fare sono molte, ma sempre sull'in-
quinamento ambientale, io vorrei proporre in giunta e quindi in consiglio, la creazione di alcune zone a
traffico limitato per permettere davvero ai sandonatesi di scendere e di vivere nelle vie della città".
Una su tutte, viale della Libertà? "Certo. Proprio per questo con i miei colleghi assessori abbiamo
pensato d'ìniziare una sperimentazione di pedonalizzazione della prima parte di questa via".
In questo modo si riuscirebbe a dare alla città un vero e proprio centro? "In realtà l'obiettivo è
quello di donare al territorio un vero luogo di aggregazione, vissuto da tutti. La cittadella dell'Eni ha
tanti punti in cui potersi ritrovare, ma che paradossalmente non vengono sfruttati".
Come le diciassette aree verdi dislocate all'interno del suo perimetro? "Esatto. Quelle stesse
zone la cui manutenzione è necessaria, ma onerosa e che se curate con criterio, permetterebbero a tutti
dì poter godere realmente di quel verde che la nostra città offre e che è invidiato da molti altri comuni
del sud Milano."




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7Dì 18 novembre_2012

  • 1. PD San Donato Milanese “7 Dì” Rassegna stampa 18 novembre 2012 Dalla prossima settimana questa nostra la rassegna della stampa locale sarà pubblicata 2 volte la settimana: il mercoledì pomeriggio e la domenica mattina. Visto l’interesse riscontrato da questo nuovo servizio, il nostro gruppo di comunicazione vuole così offrire ai visitatori del nostro sito la possibilità di aggiornarsi con maggior tempestività su quanto accade sul territorio sandonatese a livello politico, sociale, economico e sindacale. Buona lettura. Il Pd di San Donato Milanese Settimana: 11 / 17 novembre 2012 Commenti Tra gli articoli pubblicati della settimana emerge quello uscito giovedì 15 su “Il Cittadino e inerente al problema ACS. (n° 1 e 2). “L’azienza deve essere salvata”, dice l’opposisizione. Questa improvvisa presa di posizione lascia basiti e viene spontaneo chiedersi: • Chi ha gestito ACS dal 2007 a giugno 2012? • Chi la ha riempita di debiti e non se ne è preso la responsabilità? (Dompè non ha firmato il bilancio 2011) • Perché la giunta di centrodestra non si preoccupava del futuro dei 34 lavoratori dell’ACS mentre era in carica ed appoggiava le discutibili scelte di Dompè? È la solita storia, come avviene anche a livello nazionale, il centrodestra sta tentando di girare la sua palese incapacità di gestire la cosa pubblica su altri e in particolare su chi, per volere elettorale, lo ha sostituito. Le lacrime di coccodrillo però non convincono nessuno, tanto meno i colpi di teatro; ma soprattutto i sandonatesi hanno una buona memoria! Notizie L’articolo n°4 pubblicato da L’Eco di mercoledì fornisce tra l’altro alcune pratiche informazioni inerenti le primarie del PD, mentre l’articolo n°1, uscito su QUINDICI di sabato ricorda l’appuntamento al Troisi di giovedì 22 con la nostra giunta a 6 mesi dalla sua nomina (6 mesi dopo … la Giunta incontra la città). 1
  • 2. Martedì 13 novembre  Fonte: IL CITTADINO 1. All’Amsa maxi appalto da 17 milioni L’azienda gestirà il servizio nei prossimi sette anni. Tra le novità l’uso di una spazzatrice che opera con le vetture in sosta - La società si occuperà di immondizia e pulizia delle strade La società Amsa si aggiudica il maxi appalto per la pulizia strade e la raccolta rifiuti da 17 milioni e mezzo di euro. Tra le novità che verranno introdotte in futuro, i sandonatesi saluteranno con favore la prospettiva di non essere più costretti a partire alla caccia di un parcheggio alternativo nelle ore in cui passerà la spazzatrice, grazie ad un macchinario che riuscirà ad intervenire anche con le vetture in sosta. Il colosso del gruppo A2A, già impegnato nella nettezza urbana nel comune di Milano, ha “scalzato” le altre due imprese in lizza per la gestione, nei prossimi sette anni, del servizio sul territorio di San Donato, ai confini con la metropoli. Per il momento l’assegnazione è di carattere provvisorio in quanto l’iter deve concludersi con una serie di passaggi richiesti dalla burocrazia, ma la notizia è ormai ufficiale. Il bando era uscito in primavera, in cui la città era governata dal centrodestra e si è chiuso nei giorni scorsi, dopo una manciata di mesi di attesa. A tal proposito l’assessore Andrea Battocchio, chiarisce: «La gara ha seguito il normale iter, ma vista la complessità, la fase dell’assegnazione ha richiesto più tempo del previsto». Sul territorio saranno impegnati 34 operatori e verranno impiegati mezzi a metano a basso impatto ambientale. L’atteso sistema di pulizia che funzionerà anche con i mezzi in sosta, già operativo nella vicina metropoli, spiega l’assessore che per quanto concerne questo tratto di hinterland dovrebbe entrare in vigore gradualmente. Oltre all’impegnativo capitolo legato al circuito dei rifiuti, con l’obiettivo puntato verso le realtà più virtuose in materia di riciclo, il capitolato prevede che il nuovo gestore si occupi di ripulire le facciate degli edifici pubblici da scritte e altri pasticci, a vantaggio del decoro, eccetto per quanto riguarda i graffiti realizzati dai giovani writers nell’ambito di progetti che coinvolgono l’ente locale. Spetterà sempre al nuovo gestore il piano neve, inserito all’interno del capitolato. Questi i capisaldi su cui verte un servizio dalla ricaduta diretta sulla città che, dopo le proroghe al gestore uscente a seguito di una serie di ritardi per la pubblicazione del bando, a questo punto è pronto a passare di mano, con Amsa che, concluse le formalità, entrerà in cabina di regia. Dispositivi moderni, campagne sulla raccolta differenziata dirette alla città, ma anche impegni legati al decoro e agli interventi in caso di nevicate, tra i punti forti di questa nuova scommessa. Milano e l’immediata periferia in tema di igiene ambientale faranno dunque fronte unico, con mezzi che varcheranno il confine di quella che, stando alle aspettative, in futuro sarà una città metropolitana. Giulia Cerboni - Martedì 13 novembre 2. Slalom nel buio tra i rifiuti abbandonati: protestano il Concentrico e Metanopoli Blackout e rifiuti abbandonati tra le vie Ravenna e Sergnano: da diversi giorni i cittadini fanno slalom tra poltrone e vecchi vestiti, muovendosi sotto lampioni che non fanno il proprio dovere. L’esponente del Movimento 5 Stelle, Ezio Fronterotta, ha scattato alcune immagini al fine di denunciare pubblicamente la situazione di degrado. Torna così in auge il noto dilemma degli ingombranti abbandonati, che negli ultimi mesi ha afflitto buona parte dei quartieri del territorio, dove c’è chi si sbarazza troppo facilmente di quel che non serve più, senza passare dalla piazzola ecologia di Monticello, che offre un servizio di ritiro gratuito. Nel caso specifico si scorgono anche una vecchia lucidatrice, nonché un materasso coperto da cellophane disseminati nei diversi angoli della zona tra il Concentrico e Metanopoli. Un problema già reso noto in municipio dove, tra discariche abusive e spazzatura abbandonata in luoghi impropri, negli ultimi tempi non sono mancate segnalazioni da parte dei residenti. A “stimolare” i meno civili è probabilmente anche la mancanza di illuminazione. Da oltre un anno infatti a macchia di leopardo alcuni quartieri di San Donato di tanto in tanto restano al buio, come è avvenuto nell’agglomerato urbano di via Europa bis e in una parte di Certosa. In quest’ultimo caso i tecnici hanno recentemente notato una manomissione nella centralina, che probabilmente a questo punto verrà protetta in modo più attento dalle incursioni di vandali e malintenzionati. Fatto sta che alcune parti di territorio hanno dovuto fare a meno della luce per mesi. E, nonostante gli assessori di riferimento dopo il loro insediamento abbiano aperto un dialogo con la società di gestione, la soluzione tarda ad arrivare. «Da diversi giorni il lato destro di via Ravenna - via Sergnano, dove non sono ancora stati sostituiti i pali, non è più illuminato - spiega il signor Fronterotta -. Già in precedenza, in via Ravenna c’erano stati lunghi periodi di buio assoluto, regolarmente segnalati alla vecchia amministrazione ed anche alla società Hera». Come lui altri condomini degli stabili che si affacciano su aree pubbliche dove la visibilità è carente hanno preso contatti col gestore per sollecitare interventi, ma sono ancora in attesa che qualcosa cambi. È sufficiente fare un giro per Metanopoli per notare che in un elenco di vie quando scende la sera le lampadine danno forfait, come avviene persino su qualche segmento di Paullese. Situazioni che consentono agli incivili di muoversi senza problemi nelle ore di minor passaggio per lasciare sgradite sorprese. Giu. Cer. Martedì 13 novembre 2
  • 3. 3. Iniziata ieri la nuova fase di lavori che dovrebbe però comportare minori disagi al traffico - Cantieri in viale De Gasperi e in piazza Santa Barbara Al via una nuova tranche di opere legate all’estensione della rete del teleriscaldamento. Dopo gli interventi sull’asse Morandi e Maritano, che nei mesi scorsi hanno comportato una serie di disagi alla circolazione del traffico, a partire da ieri fino ai primi giorni del 2013, i cantieri si concentreranno nel comparto che comprende viale De Gasperi, nonché le vie dei Tigli e Triulziana, compresa piazza Santa Barbara. Ma in questo caso pare che i lavori non dovrebbero creare particolare difficoltà al traffico, in quanto coinvolgeranno essenzialmente l’area esterna della carreggiata, in prossimità quindi dei marciapiedi. Qualche attenzione in più i conducenti dovranno invece prestarla alla sosta, tenendo di volta in volta d’occhio i cartelli che verranno affissi con il procedere delle opere. La società impegnata nella posa dei cavi dovrà infatti man mano segnalare eventuali esigenze al Comune, al fine di individuare percorsi alternativi e di avvisare per tempo i sandonatesi sulle modifiche temporanee che implicheranno qualche strappo transitorio alle abitudini. Stando alle previsioni il tutto si dovrebbe dunque concludere in ogni caso con meno limiti rispetto alla tappa precedente, che in parte si è tenuta appositamente nel periodo di agosto, quando la città era semivuota, al fine di limitare al massimo l’impatto sulla viabilità. Qualche accorgimento è stato poi introdotto con l’apertura delle scuole, fino a quando il transito è tornato a regime. Essendo ora in gioco l’asse De Gasperi, il timore generale era di nuovi imbottigliamenti nelle vie alternative, ma stando alle prime informazioni per il momento non sono previsti particolari limitazioni. Certo, gli interessati non dovranno perdere di vista i cartelli, soprattutto sul fronte parcheggi, onde incappare in qualche multa nelle zone da cui per alcuni giorni le auto dovranno stare alla larga, per lasciare posto alle ruspe. Giu. Cer. - Martedì 13 novembre Mercoledì 14 novembre  Fonte: IL CITTADINO 1. Il mercato delle pulci se ne va: al suo posto il silos per le auto L’annuncio durante l’incontro della giunta con i residenti di Metanopoli-Triulzio Il “suk” di San Donato ha le settimane contate: il mercato delle pulci domenicale verrà infatti spostato nel 2013 in un’altra area di Milano. La novità è stata comunicata dal sindaco Andrea Checchi nel corso dell’incontro tenutosi lunedì sera con i cittadini di Metanopoli-Triulzio presso la scuola Mazzini di via Kennedy. Centro sportivo di via Caviaga, cancello del parco di via Triulzana, mobilità pubblica, rom in metropolitana: il futuro della città botta e risposta, senza percorso preventivato, lungo un dialogo sostanzialmente pacato, con qualche picco di fervore, tra le esigenze dei residenti e le risposte dell’amministrazione. Nuovamente un appuntamento molto partecipato: più di un’ottantina i residenti giunti ad ascoltare e farsi ascoltare con le proprie richieste. Dopo la breve introduzione del primo cittadino e la sintetica illustrazione, da parte degli assessori, delle novità previste per i prossimi anni del Comune, la palla è passata ai cittadini, facendo focalizzare l’attenzione sulle problematiche di quartiere. Il faccia a faccia ha assunto così un andamento “zig-zagante”, spaziando tra sicurezza e cultura, ambiente e mobilità. Situazione del centro sportivo di via Caviaga? «Era in condizioni gravi - così l’assessore allo sport Matteo Sargenti -, stiamo lavorando per la riqualificazione: abbiamo messo nuovi filtri alle piscine, riparato i tetti di alcune palestre, rifatto delle pavimentazioni». La chiusura del cancello del parco di via Triulzana? «Un provvedimento temporaneo - sempre Sargenti -, verrà riaperto a breve: stiamo studiando un sistema di videosorveglianza». Mobilità pubblica? «È nostra intenzione - l’intervento dell’assessore ai trasporti Simona Rullo - aumentare la frequenza delle corse di 132 e circolari». Novità in arrivo per l’area del suk domenicale, riguardo al quale «Milano ha chiesto una nuova collocazione - così il sindaco Andrea Checchi -: nel 2013 verrà spostato in un’area del capoluogo più controllabile», tanto che, tra il serio e il faceto, Rullo ha candidato la futura “ex-area suk” ad ospitare il terzo silos per le automobili che potrebbe essere in futuro realizzato per ovviare alla carenza attuale dei posteggi. Annunciato per la settimana prossima un tavolo con l’assessore alla sicurezza milanese Marco Granella sul tema della presenza di rom alla stazione della metropolitana. Tra le domande e le proposte dei residenti, qualcuna potrebbe andare verso un effettivo accoglimento: condivisa dall’amministrazione la richiesta di un allargamento dei marciapiedi nei pressi della scuola Mazzini, in via Moro; verrà avanzata alla società Progetto Lumiere, che gestisce il cinema Troisi, la richiesta di avere una programmazione in lingua originale. Riccardo Schiavo - Mercoledì 14 novembre 2. Servizi sociali, l’ex assessore Zampieri: «San Donato è un modello da imitare» L’esperienza in tema di comunicazione tra cittadino e servizi sociali maturata negli anni scorsi sotto l’egida dell’ex esecutivo di centrodestra, è diventata modello a livello italiano. Nel corso del convegno internazionale sulla qualità del welfare che si è tenuto nei giorni scorsi a Riva de Garda alla presenza di studiosi, addetti ai lavori e rappresentanti degli atenei, l’ex assessore ai servizi sociali Marco Zampieri ha infatti preso la parola per illustrare un progetto sperimentato sul territorio che, spiega il diretto 3
  • 4. interessato, viene tutt’ora portato avanti all’interno degli uffici del municipio. Tra i punti forti della scommessa: la stretta sinergia tra assistenti sociali e assessore di riferimento affinché la politica comprenda giorno per giorno i bisogni della città che amministra. Non solo. Lo stesso ex amministratore, spiega: «Questa iniziativa guarda all’obiettivo di portare una nuova cultura all’interno degli uffici, in base alla quale l’assistito non è più un utente, bensì un cittadino da accompagnare nel tempo verso la soluzione dei propri problemi di carattere economico e a volte anche sociale». E aggiunge: «Visti i tempi di crisi, che spesso rendono impotenti le amministrazioni nella capacità di fornire risposte ai sempre più diffusi disagi legati alle nuove povertà, credo sia fondamentale aprire innanzitutto un dialogo con chi ha più difficoltà, che porti all’autonomia». Un particolare ringraziamento è stato rivolto agli operatori e ai responsabili del servizio del territorio che «hanno fortemente creduto in un possibile cambiamento». Una sfida che ha raggiunto i riflettori del summit in cui sono stati chiamati all’appello gli addetti ai lavori di tutta Italia.G. C. - Mercoledì 14 novembre 3. Un “rivoluzione” viabilistica per i cantieri del centro Eni A fine mese verrà chiusa via Vannucchi poi tocca a via Correggio A partire da fine novembre dovrebbe essere chiusa al traffico via Vannucchi, dopodiché sarà la volta di via Correggio: il colosso energetico Eni si prepara all’avvio dei cantieri per il sesto palazzo uffici. Lo schema dei lavori per la realizzazione dei sottoservizi legati al nuovo complesso per i colletti bianchi della società petrolifera, nella giornata di ieri è stato al centro di un incontro organizzativo che si tenuto in municipio. Hanno partecipato esponenti della polizia locale e dell’ufficio tecnico, oltre agli addetti ai lavori di Eni, Syndial con la presenza anche delle imprese impegnante nelle opere in programma. Al centro dell’attenzione: il perimetro del comparto De Gasperi est, dove si concentreranno interventi che richiederanno una serie di inevitabili modifiche al viavai di auto. Al fine di limitare i disagi in termini di traffico, soprattutto per quanto concerne il flusso di mezzi proveniente da via Salvemini, è stato concordato di scaglionare i lavori, in modo da lasciare, a turno, almeno una strada interna in cui far convogliare il traffico, senza ricorrere quindi a deviazioni sulla via Emilia, che nelle ore di punta avrebbero altrimenti corso il rischio di ingorghi. Nella giornata di domani è in programma un sopralluogo sul posto da parte dei vigili e dei tecnici comunali al fine di verificare sul campo le modifiche temporanee che dovranno essere introdotte. Dopodiché, se l’ipotesi trovasse conferme, verrà predisposta la cartellonistica, tenendo conto che tra circa due settimane dovrebbero iniziare gli scavi per la realizzazione della rete di teleriscaldamento e di altre utenze a servizio del nuovo massiccio investimento che Eni si appresta ad effettuare sul territorio. Successivamente verrà coinvolto anche il tratto di via De Gasperi in prossimità dell’area che ospiterà il progetto vincitore del concorso internazionale bandito dall’azienda fondata da Mattei. In particolare, alcuni segmenti del vialone funzioneranno a senso unico alternato al fine di lasciare spazio alle ditte e ai macchinari. Certo, dopo la fase delle demolizioni con cui è stata fatta tabula rasa dei vecchi edifici, si sta per aprire un nuovo capitolo in cui gli automobilisti sandonatesi dovranno prendere confidenza con i nuovi segnali. La pianificazione passa dunque da una serie di valutazioni che tengono conto soprattutto del sistema di viabilità, onde evitare di mandare il traffico in tilt. In primo piano c’è del resto un tratto di territorio nevralgico, collocato in prossimità dell’accesso alla via Emilia, dove sono concentrati uffici e servizi. Gli aspetti organizzativi verranno in ogni caso di volta in volta definiti attraverso una sinergia tra Eni e amministrazione comunale di San Donato, sulla base di tabelle di marcia che verranno aggiornate con il procedere degli interventi.Giulia Cerboni - Mercoledì 14 novembre 4. Pendolari “assediati” dai nomadi nel metrò: il Comune adesso chiede maggiori controlli «Troppi nomadi nella M3»: sale la protesta dei viaggiatori che reclamano più sicurezza nel capolinea della metropolitana. Un fenomeno fatto soprattutto di donne rom che avvicinano gli utenti, in particolare i pensionati, alle prese con l’acquisto dei biglietti presso gli erogatori automatici. Non sono nemmeno mancati episodi in cui all’invito di allontanarsi sono seguite reazioni alquanto aggressive, con minacce e insulti da parte dei nomadi che sostano nella zona nelle stesse ore in cui le donne rom sono impegnate a racimolare spiccioli. Una questua che a dire dei diretti interessati si è fatta sempre più invadente. E non sono mancate piogge di segnalazioni in Comune da parte dei pendolari. L’assessore alla partita Andrea Battocchio, spiega: «Di fronte alle richieste dei cittadini di affrontare questa situazione non abbiamo potuto fare altro che rivolgerci agli enti competenti per la gestione della metropolitana e dell’area circostante, che è in mano a palazzo Marino». Dal municipio di San Donato è così partita una recente missiva, in cui viene sottolineato: «La criticità della situazione che vorremmo sottoporre alla vostra attenzione non riguarda tanto i continui episodi di accattonaggio, ma le conseguenze che potrebbero scaturire dall’esasperazione dei cittadini continuamente assillati». E, senza nascondere il timore che il clima di tensione che si è creato possa avere conseguenze pesanti, prosegue: «La preoccupazione principale, che con questa nota vorremmo evitare, è il crearsi di potenziali fenomeni di intolleranza che potrebbero portare ad inusuali gesti estremi di violenza, già purtroppo prospettati da alcuni cittadini esasperati che ci hanno contattato». La giunta chiede quindi alle autorità competenti di aprire una sinergia per individuare una soluzione. «Chiediamo la vostra collaborazione - si conclude la lettera rivolta ad un elenco di destinatari istituzionali -, affinché predisponiate il prima possibile interventi 4
  • 5. per aumentare i controlli nell’atrio della stazione della metropolitana di San Donato e per garantire il normale acquisto dei titoli di viaggio tramite le biglietterie automatiche». L’assessore competente insieme al sindaco Andrea Checchi si dichiara dunque disponibile e pronto a partecipare ad eventuali sopralluoghi, con l’obiettivo puntato ad individuare una strategia per riportare un clima di distensione in prossimità della metropolitana. Dopo i furti quindi di auto che negli anni scorsi hanno interessato alcuni utenti dei silos gestiti da Atm, questa volta il disagio sembra legato all’insistente presenza di nomadi all’interno del terminal.Giu. Cer. - Mercoledì 14 novembre  Fonte: L’ECO 1. Acs nei guai, conti in profondo rosso Debiti per tre milioni di euro. L’azienda comunale, dopo le dimissioni di Panont, senza un amministratore “Dobbiamo tutelare i “gioielli di famiglia’”, dice il sindaco Andrea Checchi passando i servizi in carico al comune Acs nei guai con i conti in profondo rosso e a rischio liquidazione. debiti alla fine di quest’anno, secondo gli esperti, sembrano arrivare a circa tre milioni di euro. Un anno fa il passivo dell’azienda comunale servizi di via Unica Bolgiano era di circa un milione di euro salito vertiginosamente, fino a triplicarlo, nel corso del 2012. Per contro ci sarebbe una considerevole somma da riscuotere, circa 5 milioni di euro, sotto forma di crediti non riscossi e accumulati negli anni nel settore dell’igiene ambientale, la famosa Tia, la manutenzione degli immobili comunali la refezione scolastica. Si dice che alcuni di questi crediti sono talmente vecchi, oltre i 4 anni, da essere diffcilmente recuperabili anche per mancanza di dati certi. Il problema dell’esigibilità dei crediti era già stato discusso nel corso di un Consiglio comunale dell’ottobre 2011 in cui si prospettavano le difficoltà degli utenti a pagare le bollette. L’amministratore unico di Acs, Carlo Alberto Panont, in quella seduta ebbe piena fiducia per andare avanti nel suo operato riconoscendogli il merito di aver fatto del suo meglio nella conduzione dell’azienda, già allora in gravi difficoltà economiche. Un paio di settimane fa Panont, pressato dal sindaco Donato Milanese Andrea Checchi, socio unico della società, si è dimesso dal suo incarico e adesso l’Acs si trova nelle condizioni di non avere più un amministratore aziendale. Checchi, dopo aver visto i risultati contabili, decisamente negativi, riferiti da gennaio ad ottobre scorsi, ha deciso di allontanare Panont e di trasferire tutti i servizi in carico al comune di San Donato Milanese. “Dobbiamo tutelare i ‘gioielli di famiglia”, ha dichiarato il sindaco, primi fra tutti le quattro farmacie comunali che nel futuro, secondo le intenzioni del primo cittadino, dovranno essere ancora più redditizie. I debiti di Acs sono rivolti principalmente verso Eni, fornitrice dell’acqua calda al Parco Mattei di via Caviaga e agli impianti sportivi di via Maritano e la società erogatrice dei pasti nei refettori scolastici. L’obiettivo del sindaco Checchi è quello di garantire l’efficienza e la qualità dei servizi ai cittadini e la tutela dei dipendenti. Tra i servizi sono annoverati la manutenzione del patrimonio immobiliare, la conduzione del Parco Mattei di Metanopoli, la riscossione delle tariffe per le mense scolastiche, l’organizzazione degli eventi, la cura del Notiziario comunale Sdm e la raccolta delle sponsorizzazioni. Ad avviare prematuramente la chiusura di Acs c’è pure la Spending review del Governo Monti che impone tagli economici in tutti i servizi pubblici, comprese le società a partecipazione pubblica. Una legge del luglio 2012 stabilisce che le aziende comunali dal 1 gennaio 2013 dovranno bandire un’apposita gara d’appalto per la gestione dei servizi pubblici. Tanto vale farli gestire direttamente dal personale applicato nel palazzo municipale, come ha già fatto Checchi. Nei giorni scorsi il sindaco di San Donato non ha firmato il bilancio 2011 di Acs, non sottoscritto neppure da Dompè negli ultimi mesi del suo mandato, chiedendo nel corso dell’assemblea dei soci dell’ottobre scorso le dimissioni dell’amministratore unico e assumendosi la responsabilità di ogni decisione in merito allo svolgimento dei servizi. Ciò per tutelare gli interessi del comune e dei sandonatesi,- ha detto il sindaco. Per quanto riguarda la gestione del Parco Mattei, che com’è noto, è molto onerosa, Checchi è intenzionato ad affidare la struttura a un operatore privato con l’impegno di tenere gli impianti sportivi costantemente in perfetta condizione. Mercoledì 14 novembre Domenico Palumbo 2. Maxi scuole, la giunta punta su 3 poli - L’assessore Papetti ha riconfermato lo schema proposto a fine settembre La giunta comunale di San Donato Milanese non cambia idea, confermando in materia di dimensionamento scolastico le linee guida contenute nella delibera approvata a fine settembre. Nel corso della settimana scorsa, l’esecutivo ha comunicato in via ufficiale a Provincia e Regione l’intenzione di sostenere il proprio progetto ribadendo la bontà dello schema delineato in precedenza. La proposta sandonatese, a suo tempo inoltrata ai due enti territoriali provinciali e regionali, è strutturata su due istituti comprensivi, da circa 1150 studenti ciascuno, comprendenti l’intero ciclo didattico dalla materna alle medie a cui si somma un circolo costituito dai plessi di Poasco, via Di Vittorio e via Greppi che conta 5
  • 6. 800 alunni. “Siamo fermamente convinti - ha spiegato ’assessore all’Istruzione Chiara Papetti, - che la soluzione migliore per il nostro sistema scolastico sia quello che abbiamo elaborato in questi mesi al termine di un processo di coinvolgimento e ascolto delle rappresentanze scolastiche, genitori e insegnanti.” “Pur consapevoli del fatto che la proposta - ha aggiunto l’assessore Papetti - non risponde a pieno alle disposizioni di legge confidiamo che Provincia e Regione concedano una deroga per non penalizzare ulteriormente l’offerta scolastica del nostro territorio”. Come si ricorderà, la proposta suddetta era stata respinta dall’assessore provinciale all’Istruzione Marina Lazzati che la riteneva non rispettosa dei criteri approvati dalla Regione. Il territorio tuttavia gestisce oggi due istituti scolastici, le scuole medie De Gasperi e Galilei, e un gran numero di alunni che potrebbe permettere la sussistenza di un altro istituto scolastico. La legge sul dimensionamento prevede invece due comprensori e due circoli didattici. L’assessore Papetti aveva formulato due alternative: la prima consistente nella suddivisione in due maxi istituti comprensivi facenti capo alle due medie con, rispettivamente, 1605 studenti per la De Gasperi, e 1514 per la Galilei. L’altra invece prevedeva la tripartizione dei plessi con tre istituti comprensivi che contemplava la suddivisione in due entità distinte della scuola media De Gasperi. La De Gasperi suddivisa in due corpi, tuttavia, non è piaciuta ai genitori che hanno bocciato l’ipotesi dell’assessore. “La scuola media De Gasperi è da sempre una scuola d’eccellenza, perché dividerla in due?”, si sono lamentati i genitori che hanno perfino inviato una lettera di protesta a Provincia e Regione. La soluzione migliore rimane quella ‘originale’ di fine settembre, cioè la creazione di tre poli, due maxi istituti e un circolo didattico, ch’è stata condivisa da tutti gli organismi scolastici e sindacali e ch’è stata riproposta dall’Amministrazione comunale di San Donato a Provincia e Regione. Intanto protesta pure il Movimento 5 Stelle che, sabato mattina, ha manifestato vicino alla Esselunga di piazzale Bobbio, alle Torri Lombarde. “Non toccateci la scuola media De Gasperi”, hanno gridato i grillini davanti ai clienti che entravano-uscivano dall’ipermercato. D.P. Mercoledì 14 novembre 3. Imu, arrivano i moduli per pagare - Inviati modelli F24 Arrivano i moduli per pagare il saldo dell’Imu. Quattromila modelli F24 precompilati sono stati spediti, in due tranche, duemila ciascuna, alle famiglie sandonatesi per il pagamento del saldo dell’Imu, Imposta municipale unica, relativa al ’abitazione principale in scadenza il 17 dicembre prossimo. A riceverli sono i cittadini che nei mesi scorsi si sono rivolti all’Ufficio tributi del comune per i conteggi. “Alla luce delle nuove aliquote deliberate dal Consiglio comunale - spiega il sindaco Andrea Checchi – abbiamo ritenuto opportuno informare i cittadini, inviando loro i conteggi corretti, diretta mente a casa loro”. I modelli, al fine di rendere agevole il pagamento, contengono i moduli precompilati da consegnare alla banca. Nel ricevere la documentazione, i contribuenti, oltre all’azzeramento delle formalità, potranno constatare anche la riduzione dell’importo dovuto in quanto, su indicazione della giunta comunale, il Consiglio ha deciso di tagliare di mezzo punto l’aliquota sulla prima casa. Chi non dovesse ricevere il modello, per avere chiarimenti o per fissare un appuntamento, potrà telefonare allo 02.52772429 dal lunedì al giovedì dalle 14.30 alle 16.30, oppure recarsi direttamente all’Ufficio tributi del comune da lunedìal venerdì dalle 9 alle 14. Sulla homepage del sito comunale, www.sandonatomilanese.mi.it, è attivo lo strumento di calcolo dell’Imu via web. D.P. Mercoledì 14 novembre 4. Primarie, competizione fra Bersani, Vendola e Renzi Domenica 25 novembre si voterà in 4 seggi dalle 8.00 alle 20.00 Costituito il Comitato elettorale delle Primarie 2012, i componenti i rappresentanti di Pd, Psi e Sel Anche San Donato Milanese si prepara alle primarie del centrosinistra per la scelta del candidato alla Presidenza del Consiglio in programma domenica prossima, 25 novembre. Si S infatti costituito ufficialmente il Comitato elettorale delle Primarie 2012 che vede come componenti, in base allo statuto, i rappresentanti dei partiti della coalizione Pd, Psi e Sel. I candidati presidenti del Consiglio sono Pierluigi Bersani (Pd), Bruno Tabacci (Api), Laura Puppato (PD) Nichi Vendola (Sel) e Matteo Renzi (Pd), elencati così come compariranno sulla scheda elettorale. “Confidiamo nella massima partecipazione dei cittadini sandonatesi, com’è già avvenuto nelle precedenti primarie”, hanno dichiarato i segretari cittadini Andrea Pasqualini del Pd, Francesco Ceriani di Sel, e Leonardo Lagrasta del Psi. “La scelta del candidato premier nella figura di Pierluigi Bersani è in linea con l’indicazione del Psi a livello nazionale nella prospettiva di una leadership progressista non solo di stampo nazionale, ma anche europeo”, hanno riferito i socia listi Leonardo Lagrasta, segretario di sezione, e Giocondo Berti, segretario zonale. Come previsto dallo statuto nazionale è stato costituito l’Ufficio elettorale delle Primarie presso la sede del Pd di via Libertà 60. In questa sede sarà possibile registrarsi per la votazione da lunedì a domenica ore 9.30.12.00, il giovedì e venerdì dalle ore 17 alle 19.30. Per la registrazione e il voto gli elettori dovranno presentare un documento d’identità valido e la tessera elettorale. “Per favorire la massima partecipazione e le preregistrazioni stiamo ipotizzando” - é 6
  • 7. affermano i tre segretari dei partiti - di approntare di banchetti/gazebo, in cui sarà possibile registrarsi, in occasione dei mercati del lunedì in piazza Santa Barbara, venerdì in via Gramsci, sabato in via Di Vittorio, oltre che alla Esselunga e in altri luoghi della città, sempre che le condizioni climatiche lo permettano”. E’ pure possibile pre-registrarsi al sito www.primarieitaliabenecomune.it, ma per il ritiro del certificato e il versamento del contributo ci si dovrà comunque recare presso l’Ufficio elettorale delle Primarie di via Libertà, anche il giorno stesso della votazione domenica 25. La registrazione comporta pubblico di sostegno che del 2013, della Carta d’intenti “Italia Bene Comune” e l’iscrizione all’Albo delle elettrici e degli elettori, oltre al versamento almeno 2 euro, come contributo a copertura delle spese organizzative. Possono partecipare al voto i giovani che compiono 18 anni entro il 25 novembre 2012, cittadini dell’Unione Europea residenti in Italia e cittadini di altri paesi in possesso di regolare permesso di soggiorno e di carta d’identità. In caso di ballottaggio, cioè se nessun candidato otterrà la maggioranza assoluta, si tornerà votare il 2 dicembre. Queste le 4 sezioni dei seggi in base al numero sezione sulla tessera elettorale: Da 1 a 12 nell’atrio del Comune: Torri Lombarde, Libertà, Battisti, Jannozzi, Trieste, Gramsci, Europa, Cefalonia, Morandi, Pascoli, Mattei, Maritano, Leopardi. Da 13 a 21 presso l’edificio polifunzionale di Bolgiano: Metanopoli, Bolgiano, Maggio, Rossetti, Kennedy, Moro, Spilamberto. Da 22 a 28 presso il salone Marchetti é Biblioteca di Parri: Certosa, Parri, Di Vittorio. Da 29 a 30 presso l’edificio polifunzionale di Poasco: Poasco e Sorigherio. Mercoledì 14 novembre Domenico Palumbo Giovedì 15 novembre Fonte: IL CITTADINO 1. «È inevitabile la liquidazione di Acs», a San Donato si accende la polemica Si scatena l’attacco delle opposizioni a San Donato dopo la decisione della giunta Checchi di liquidare l’Acs: «L’azienda è un patrimonio da salvare».a pagina 13 il cittadino 15 novembre 1° pagina 2. «L’Azienda comunale deve essere salvata» Appello del centrodestra: «Debito di 2 milioni del municipio verso Acs» Ma per il sindaco la società che gestisce anche le farmacie ha troppi debiti: «Tuteleremo il maggior numero possibile di lavoratori» «L’Azienda comunale servizi è un patrimonio della comunità che si può salvare». L’opposizione consigliare parte all’attacco sullo spinoso capitolo che viene messo al centro di un serrato confronto. Nel mirino: la decisione da parte dell’esecutivo di centrosinistra guidato da Andrea Checchi di mettere in liquidazione la municipalizzata del Comune di San Donato Milanese afflitta dai debiti. «I consulenti del sindaco - lanciano l’affondo i consiglieri di Pdl e lista civica Insieme per San Donato - sostengono che Acs avrebbe circa 2 milioni di debiti e circa 5 milioni di crediti di cui oltre 3 milioni ritenuti esigibili, ossia oggetto di possibile recupero. Peccato che il sindaco abbia omesso il debito del Comune per circa 2 milioni e 200mila euro: perché il Comune non da quanto deve ad Acs?». Pronta la reazione del primo cittadino che, parlando di «mera strumentalizzazione politica», replica risoluto: «È davvero incredibile che il centrodestra, fino allo scorso maggio alla guida della città, attribuisca al mio esecutivo delle responsabilità sul caso dell’Azienda comunale di servizi, sommersa dai debiti e con una situazione deficitaria che, di fatto, rende impossibile un suo salvataggio». Il clima insomma, in una fase in cui l’azienda di Bolgiano si prepara alla chiusura battenti, è di scontro politico. Le forze di minoranza, esprimendo pieno dissenso di fronte strategie della giunta, sfoderano nozioni di carattere economico e normativo per suffragare la tesi che l’azienda avrebbe essenzialmente bisogno di un piano di rilancio. E fanno anche notare: «Il vincolo normativo di cui parla il sindaco (in un articolo pubblicato sul periodico comunale) non costituisce un ostacolo per Acs per la semplice ragione che le disposizioni di cui si parla circa l’obbligo dal 1 gennaio 2013 di non poter gestire servizi se non dopo aver vinto una gara indetta dal Comune, non si applicano ad Acs». Non manca infine una punzecchiatura in tema di partecipazione. «Le proposte - concludono i portabandiera di centrodestra - le deve fare in primo luogo chi governa. Mentre non ci è mai arrivata un’indicazione chiara ne sulle sorti della società, ne sui lavoratori che rischiano il posto». Di tutt’altra idea il sindaco, che ribatte: «Il lavoro è durato alcuni mesi ma, purtroppo, ha certificato un dato inoppugnabile: il buco è troppo ampio per essere sanato e la via della liquidazione è di fatto la sola percorribile per non affossare, con l’azienda, i conti comunali». Al tempo stesso tiene a evidenziare: «Abbiamo coinvolto forze politiche e sindacali in ogni passaggio e ora ci stiamo muovendo per ridurre al minimo i disagi per la città e per salvare il maggior numero possibile di posti di lavoro». Mentre dunque la minoranza si prepara a divulgare un volantino con la propria posizione corredata da numeri e dati, Checchi annuncia: «I servizi in carico ad Acs verranno internalizzati senza che ciò abbia alcuna ripercussione sugli utenti mentre le farmacie saranno messe sotto il cappello di un nuovo soggetto». Giulia Cerboni - il cittadino 15 novembre 7
  • 8. 3. «Progetti partecipati» in via Kennedy La giunta avvierà una consultazione per chiedere ai cittadini come spendere 20mila euro in lavori pubblici Progetti partecipati, con un budget sul quale i cittadini potranno dare indicazioni riguardo a finalità e destinazione delle risorse. Questa la scommessa che l’esecutivo di Andrea Checchi intende perseguire nei prossimi anni, con una prima sperimentazione che coinvolgerà il quartiere di via Kennedy. L’obiettivo figura anche in una tabella di intenti allegata a margine del piano triennale di opere pubbliche, con un primo investimento nell’immediato di 20mila euro, che crescerà negli anni successivi. L’assessore alla partita Gianfranco Ginelli, illustrando l’avventura di aprire una consultazione con gli abitanti del territorio su alcuni investimenti che riguarderanno direttamente il loro quartiere, illustra quelli che saranno i primi passi. «Come del resto sta facendo anche il Comune di Milano - spiega -, vorremmo aprire una consultazione che coinvolga attivamente i cittadini. Ad esempio per via Kennedy, dove dovranno essere rifatti i marciapiedi, quando sarà il momento di definire le modalità di intervento, studieremo il sistema per sentire i diretti interessati e farli incidere sulle decisioni che verranno assunte». Un passo sperimentale che potrebbe poi essere esteso anche ad altre aree della città, partendo dal rapporto abitanti/amministrazione comunale che si sta creando nel corso degli incontri itineranti nella giunta, in atto proprio in queste settimane. Le esigenze che i diretti interessati segnalano nel corso delle riunioni in parte potrebbero infatti diventare spunto per compiere un passo in avanti in tema di partecipazione. Questi, quanto meno, i propositi illustrati in questa fase, in cui sono partiti i preparativi per decidere come condurre la sorta di “sondaggio”, chiamando all’appello i diretti interessati. Soprattutto laddove ci sono dei margini decisionali in cui può essere decisivo l’apporto di chi vive il proprio isolato. Sviluppi su questo fronte non dovrebbero farsi attendere, con novità che, stando alle previsioni. potrebbero trovare seguito già nei prossimi mesi. G. C. il cittadino 15 novembre 4. Un “Grande fratello” sull’Omnicomprensivo Telecontrollo 24 ore su 24 per la scuola superiore contro vandalismi e furti Arriva il piano della Provincia di Milano che coinvolgerà anche il Piero della Francesca e il Benini di Melegnano Più sicurezza all’Omnicomprensivo. Il complesso sandonatese rientra infatti nel piano di investimenti messo a punto dalla giunta di Podestà per tenere lontani vandali e malviventi da 59 scuole superiori di Milano e da altre 56 dei comuni della metropoli. Il progetto “Scuole superiori più sicure”, oltre ai tre istituti sandonatesi riuniti in un unico complesso, coinvolgerà anche il Benini di Melegnano e la sede distaccata melegnanese del Piero della Francesca. In concreto si tratta della gestione unificata del sistema di impianti anti intrusione, installati nelle singole sedi didattiche, che verranno coordinati da una centrale operativa attiva 24 ore su 24. Si parla dunque di telegestione e di vigilanza, per una spesa complessiva pari a 550mila euro a copertura del servizio fino al 2015. «Queste scuole - si legge in una nota diramata ieri da via Vivaio -, essendo collegate alla centrale operativa, beneficeranno di una triplice funzione: servizio di teleassistenza, servizio di pronto intervento, monitoraggio a distanza 24 ore su 24. Sarà così possibile sapere in tempo reale se gli impianti della scuola sono soggetti a malfunzionamenti o anomalie e consentirà altresì di attivare il pronto intervento di personale specialistico». Con l’occasione l’assessore provinciale all’istruzione Marina Lazzati in una nota diramata nella giornata di ieri, evidenziando i benefici di questa novità pronta ad entrare in funzione, sottolinea: «Finora la Provincia di Milano per i costi di manutenzione agli impianti antintrusione spendeva circa 150mila euro all’anno; a questi si aggiungevano le spese che la Provincia e le scuole sostenevano per gli istituti di vigilanza Con questo progetto abbiamo quindi un duplice beneficio: risparmio sui costi di manutenzione degli impianti e pronto intervento in caso di necessità». Certo, le scuole superiori dell’hinterland saluteranno con favore l’iniziativa. In particolare, dall’Omnicomprensivo negli anni scorsi si sono alzati ripetuti segnali di apprensione da parte dei dirigenti scolastici, ma talvolta anche dagli studenti alle prese con ruberie e con personaggi che riuscivano a introdursi nei corridoi della scuola. Senza contare i dispetti notturni e altre situazioni note, che a questo punto non dovrebbero trovare repliche, grazie all’iniziativa al decollo.Giu. Cer. il cittadino 15 novembre 5. E i prof vanno sulle barricate contro l’aumento dell’orario I professori dell’Omnicomprensivo salgono sulle barricate, pronti a mobilitarsi con azioni di protesta, per lottare contro i temuti tagli che porterebbero una rivoluzione nel mondo della scuola. In un’assemblea che si è tenuta nei giorni scorsi hanno approvato una mozione in cui si sono schierati in un fronte compatto «contro ogni aumento delle ore di lezione frontale, contro l’ipotesi di riduzione di un anno alla scuola superiore, contro il ddl Aprea 2012, contro la politica di tagli ai danni della scuola pubblica, che ha bisogno di molte più risorse». Nel documento sottolineano: «Gli insegnanti non lavorano solo 18 ore la settimana. A ogni ora di lezione frontale corrisponde un’intensa attività individuale e collegiale. Le ore 8
  • 9. di lezione frontale sono solo la punta di un iceberg di un lavoro oneroso svolto per preparare le lezioni e le verifiche, correggere gli elaborati, per ricevere i genitori, per i consigli di classe, per i collegi docenti, per gli scrutini, per aggiornarsi, attività quest’ultima per cui il docente spende anche una parte del proprio reddito per fornirsi degli strumenti necessari alla sua funzione». Tra i temi toccati, non manca un passaggio dedicato al delicatissimo tasto dei posti di lavori. Dal canto loro i docenti del complesso di scuola superiore del territorio (che raggruppa il liceo Primo Levi, l’Itis Mattei e l’istituto tecnico Piero della Francesca), ricordano: «L’ampliamento dell’orario di lavoro come la riduzione di un anno della scuola secondaria superiore porterebbero a un aumento della disoccupazione espellendo dalla scuola i precari e arrecando un gravissimo danno alla qualità del lavoro». Nel mirino: le manovre al centro di una discussione che divampa nazionale. «Anche se sembra rientrato il disegno di accrescere l’orario di lezione frontale a 24 ore senza riconoscimento economico - fanno sapere -, che significherebbe nei fatti una riduzione di circa un terzo del salario, la mobilitazione permane perché occorre una svolta radicale». E concludono con l’annuncio: «I lavoratori della scuola dell’Omnicomprensivo di San Donato si riservano di intraprendere nelle prossime settimane ulteriori forme di lotta in coordinamento anche con altre scuole cittadine affinché cambi l’orientamento prevalente che vede nella scuola un inutile onere » il cittadino 15 novembre Venerdì 16 novembre  Fonte: IL CITTADINO 1. Club house ancora chiusa dopo 5 anni - La struttura di via Europa continua a non funzionare ed è presa di mira dai graffitari San donato - Club house del laghetto di via Europa: tutto da rifare, l’amministrazione comunale pensa a un bando che privilegi un progetto di carattere sociale piuttosto che un bar “generico”. Un altro anno si avvia alla conclusione senza che prenda forma l’attività aggregativa nella struttura biancoverde, costruita cinque anni fa, che campeggia in mezzo al parco esteso da via Europa a via Maritano. La club house, sostanzialmente un punto di ristoro e di attività d’animazione, non parte. Una ragione c’è: il bando per individuare il gestore è passato da un’esecutivo all’altro (da Dompè a Checchi), e la nuova amministrazione intende modificarlo previo via libera legale. «La procedura per l’affidamento della gestione del locale comunale sulla sponda sud del Laghetto di via Europa in questo momento è sospesa - dichiara lo stesso sindaco Checchi -. La gara bandita dalla precedente amministrazione è attualmente sottoposta al vaglio di un legale che su indicazione dell’attuale esecutivo sta valutando la possibilità di modificare i presupposti del bando di gara al fine di rendere possibile una destinazione diversa rispetto a quella prevista in precedenza». Nei piani della giunta che ha preso le redini della politica locale con il voto di giugno, lo spazio al centro della distesa alberata, raggiunto da due piste ciclabili, dovrebbe puntare a un progetto di carattere sociale piuttosto che ad un’utilizzo commerciale in senso stretto. Inoltre, altri dettagli del bando di assegnazione emesso a luglio dell’anno scorso potrebbero variare. Risultato, la club house resta chiusa a lucchetto. Condizione che certo non fa bene, visto che osservata da vicino, la struttura presenta alcune caratteristiche inevitabili in questo tipo di situazioni quando si protraggono anni. I graffitari hanno cominciato ad accanirsi sui muri; le porte a vetri sono imbrattate, alcuni elementi dell’arredo andranno sostituiti causa degrado. In ogni caso l’intenzione resta sempre quella di offrire ai molti frequentanti il corridoio via Europa-via Maritano (che fra l’altro presto si aggancerà alla ciclabile per San Giuliano), un servizio socio-commerciale che abbellisca la fruizione del luogo. Il capitolato ipotizzato a luglio dell’anno scorso dall’ex amministrazione intendeva incentivare il subentro di gestori nella “casetta” con affitti agevolati: primo anno a canone gratis, salendo progressivamente con gli anni a mille euro al mese. Per la verità anche nel bando targato centrodestra la partecipazione risultava prioritariamente riservata a soggetti senza scopo di lucro, aventi sede a San Donato o zone immediatamente limitrofe. Ma dietro il bancone della club house non si affaccia ancora nessuno, mentre prima di partire bisognerà dare una bella mano di bianco ai muri. Emanuele Dolcini – Il cittadino - venerdì 16 novembre  Fonte: SETTEGIORNI 2. Da Acs ad Amsa – Municipalizzata da chiudere La gestione dei servizi di igiene ambientale passa in mano ad Amsa: il comune di San Donato prosegue così nel suo programma di «potatura» di Acs, la società partecipata gravata da un debito superiore ai due milioni di euro. L’ente milanese fa parte del gruppo A2A e si è aggiudicato l'appalto con una offerta complessiva da 17,5 milioni di euro per i prossimi sette anni. Il sindaco Andrea Checchi intende insomma procedere spedito verso la liquidazione di Acs, nonostante dall'opposizione si stanno levando voci che chiedano un ripensamento per non portare alla definitiva dismissione della società municipalizzata. Qualsiasi strada in Comune si sceglierà di prendere, sarebbero 35 i posti di lavoro il cui futuro appare attualmente incerto. - venerdì 16 novembre 9
  • 10. 3. Tagliano e la chiamano ristrutturazione» -il movimento 5 stelle contrario alla verticalizzazione Il movimento a 5 stelle contro il rimensionamento scolastìco. Vogliono farci credere - dicono membri del gruppo - che la scuola pubblica abbia bisogno li una "ristrutturazione verticale" per consentire agli alunni ed ai professori di mantenere una continuità didattica: la verità è che la scuola pubblica costa troppo e va tagliata. Questo è quello che sta accadendo con l’l'applicazione della legge 111-2011 tramite la quale la Regione Lombardia ha soppresso 58 istituti scolasticì autonomi per l'anno scolastico 2012-13 e si appresta a sopprimerne molti altri per il prossimo anno». Gli esponentì locali avevano approvato infatti la proposta avanzata dall'assessore sandonatese Chiara Papetti, che prevedeva la costituzìone di due istituti comprensivi, comprendenti una delle due scuole medie attualmente presenti a San Donato, ed il mantenimento del terzo circolo didattico. «Sarebbe stata la soluzione migliore - dicono - dettata dal buon senso. Ma, si sa, il buon senso non abita nei palazzi dei burocrati». Tale proposta infatti è già stata bocciata dalla Provincia. Decisione auspicabile considerando che la legge 111-2011 ha come fine prìncipale il contenimento dei costi. - venerdì 16 novembre 4. Telecamere per l'Omni - Sicurezza: investimento della provincia SAN DONATO MILANESE Ben 550mila curo da investire in telecamere di sicurezza per l'Omnicomprensivo di San Donato e due istituti dì Melegnano, il Benini e la sede distaccata Piero della Francesca. Questo quanto stanziato dall'ente provinciale per garantire maggiore sicurezza a studenti ed insegnanti e limitare gli episodi criminali o vandalici nelle strutture. «Queste scuole - recita la nota della Provincia che illustra nel dettaglio ìl progetto -, essendo collegate alla centrale operativa, beneficeranno dì una triplice funzione: servizio di tele-assistenza, servizio di pronto intervento, monitoraggio a distanza 24 ore su 24. Sarà così possibile sapere in tempo reale se gli impianti della scuola sono soggetti a malfunzionamenti o anomalie e consentirà altresì di attivare il pronto intervento di personale specíalistico».- venerdì 16 novembre Sabato 17 novembre  Fonte: IL CITTADINO 1. Domani si elegge il comitato di frazione: dalle 9 alle 20 nel Centro polifunzionale Nella giornata di domani, domenica 18 novembre, si vota a Poasco per rieleggere il comitato di frazione, organismo previsto dallo Statuto comunale di San Donato. Domani alle 20 si conosceranno i sette componenti - sei più il presidente - che andranno a comporre per i prossimi tre anni la delegazione incaricata di dare voce nell’amministrazione pubblica all’unica “vera” frazione sandonatese, il Comune di Poasco e Sorigherio aggregato nel lontano 1932 all’attuale città dell’Eni. I sette membri 2012-15 del comitato devono uscire da un lotto di nomi che comprende Giuseppe Blasio, Claudio Cassani, Andrea De Cillis, Cristiana Gatti, Oliviero Lorenzini, Cristina Malingher, Stefano Moro, Giuseppina Quaranta, Sabrina Rivalta e Manuela Toncini. Possono votare i residenti a Poasco - 2800 abitanti totali all’ultimo censimento - , purché maggiorenni e iscritti nelle liste elettorali del Comune. È prevista nell’occasione l’espressione di due nomi al massimo, con orario di votazione fissato dalle 9 alle 20 presso il seggio unico allestito negli spazi del Centro polifunzionale locale. 2. I cinesi per ora non si vedono, l’Inter stadium è “congelato” Nuovo stadio dell’Inter: fino a Natale è assai probabile che il tam tam sia avaro di novità con San Donato. Resta la “battaglia” fra Nord e Sud Milano per la sede, fra Rho e la città dell’Eni, e resta - questo tutto su Internet - il dissidio fra i fautori di Peppino Prisco e quelli di Giacinto Facchetti per quanto riguarda l’intitolazione dell’ipotetica nuova struttura. Ma il dado è tutt’altro che tratto sull’annuncio che nell’estate scorsa ha smosso tutto il Sud est Milano, tirando in ballo per un po’ di tempo anche Melegnano, successivamente uscita di scena. I 55 milioni per costruire il “Giuseppe Prisco” o il “Giacinto Facchetti” non ci sono ancora, perchè nessun imprenditore dell’Estremo Oriente ha acquistato quote nerazzurre e quindi non è entrato un euro di capitale fresco. Il rallentamento è sancito dal mancato ingresso di eventuali acquirenti cinesi nel cda interista dopo l’assemblea di fine ottobre. La prossima scadenza utile per discuterne sarà sotto l’albero, quando verrà definito il piano industriale per il 2013 del club di Massimo Moratti. Prima è difficile che il vento dell’Est possa soffiare sui terreni della zona San Francesco dell’Accessio, la cascina diroccata fra il quartiere Affari ad est e Poasco ad ovest, presso la quale dovrebbe sorgere l’Inter Stadium la cui progettazione (virtuale) è largamente disponibile per ora nel mare magnum del web. In città la prospettiva che San Donato possa diventare nei prossimi anni oltre che città dell’Eni anche città dell’Inter Fc, ha suscitato reazioni prudenti da parte dell’esecutivo di maggioranza, guidato dal sindaco Andrea Checchi, mentre alcune minoranze (Pdl e “Insieme per San Donato»” hanno espressamente parlato di «occasione da non lasciarsi sfuggire». La partita, quella al tavolo del consiglio d’amministrazione, si gioca però a migliaia di chilometri di distanza dalle torri di Metanopoli, e si è fatta più ingarbugliata rispetto alle rosee prospettive dell’estate. A quanto pare la Crc, 10
  • 11. la China Railways Corporation ovvero l’equivalente cinese di Rete Ferroviaria italiana, adesso è indecisa sull’ingresso nella società nerazzurra con il 15 per cento del pacchetto azionario. In ogni caso la cifra da mettere sul piatto dell’operazione è 55 milioni, quasi tutti destinati a far sorgere il “catino” avveniristico in una zona in cui non c’è assolutamente niente, salvo la vicinanza a tangenziali e metropolitana. Sul sito civico Recsando intanto continua il sondaggio favorevoli - contrari all’impianto che ospiterà le gare casalinghe del club nerazzurro: i contrari staccano i favorevoli per 57 a 43. Emanuele Dolcini.  Fonte: 7GIORNI.INFO 1. Amsa si aggiudica i servizi di igiene ambientale a San Donato: dovrà affrontare l’annoso problema dei rifiuti abbandonati per le strade Amsa S.p.A., società del gruppo A2A, si è aggiudicata la gara recentemente indetta dal Comune di San Donato per la gestione dei servizi di igiene ambientale. Il contratto, che avrà validità fino al 2020, prevedrà attività come raccolta differenziata “porta a porta”, pulizia manuale e meccanizzata delle strade e smaltimento finale di numerose tipologie di rifiuti. Indubbiamente, però, tra le questioni più spinose che Amsa dovrà affrontare, figura il problema dell’indiscriminato abbandono di ingombranti che, da diverso tempo, affligge alcune zone del Comune sandonatese. Tale stato di cose è stato oggetto del monitoraggio da parte del blog Certosa Today e del gruppo Facebook “Amici di via Di Vittorio”, che hanno documentato la costante nascita di queste discariche a cielo aperto. Oltre alle stesse Certosa e via Di Vittorio, infatti, tali episodi hanno interessato anche quartieri come Metanopoli e Concentrico, il tutto nonostante alcuni cartelli di divieto fatti apporre recentemente dall’Amministrazione. In tal senso, dal blog Certosa Today arriva l’auspicio che Amsa possa offrire un significativo e massiccio supporto in termini di comunicazione ed educazione ambientale, onde arginare questo fastidioso fenomeno. sabato 17 novembre  Fonte: QUINDICI 1. Giunta, i primi sei mesi Giovedì 22 saranno 6 mesi. Era il 22 maggio quando Andrea Checchi fece il suo ingresso ufficiale nella "stanza dei bottoni" della città. Da allora il neosindaco si è messo al lavoro nel tentativo di risolvere le tante questioni aperte. Sul tavolo della Giunta i due problemi più scottanti riguardano l'Azienda comunale di servizi e il parco di via Caviaga, di recente intitolato alla memoria di Mattei e in gestione ad Acs fino alla fine dell'anno. In entrambi i casi, al momento, non è chiaro quale sarà l'orientamento del governo cittadino. Tra le questioni annose, una ha già trovato risposta. Le prime piogge invernali hanno testato la bontà dell'intervento sugli scarichi stradali di via Moro. Le "alluvioni" degli anni passati sembrano ormai un ricordo. Per fare il punto della situazione e ascoltare la voce della comunità, Checchi e la sua squadra incontreranno i sandonatesi al Troisi proprio il giorno in cui ricorrerà il primo semestre di governo (giovedì 22, ore 20.30). sabato 17 novembre 2. Ambiente, sulla buona strada Battocchio, assessore all'ambiente e Bianchini del WWF SudMilano concordano che molto è stato fatto per un territorio più vivibile C'è una città alle pone di Milano che l'associazione WWF (World Wilde life Found) una delle più importanti associazioni che si occupa da tempo di ambiente e delle sue problematiche, definisce come la città dei parchi. Una vera e propria oasi voluta dal lungimirante Enrico Matteì più di 50 anni fa e che ancora oggi è innovativa e all'avanguardia. "Parlare di ambiente è sempre complicato - spiega Giorgio Bianchini, presidente della sezione WWF Sud Milano - però da tifoso, posso dire che sono orgoglioso di abitare nella cittadella dell'Enì". Com'è cambiato il territorio di San Donato negli ultimi 20 anni? "Alcune cose sono migliorate, altre peggiorate, ma in generale non ci si può lamentare. Per lo meno non completamente. Il problema maggiore secondo me è l'incremento del carico ambientale, tipico della vai Padana: smog ed inquinamento atmosferico, soprattutto d'inverno, producono una cappa quasi insostenibile. San Donato purtroppo non è riuscita a sottrarsi a questa caratteristica climatica". Mentre i lati positivi? "Sicuramente l'aumento dei parchi tra i quali, per esempio, quello di via Europa. Un'operazione grandiosa dal punto di vista naturalìstìco e non solo. E' un'area verde vissuta dalla gente. Capace di collegare due arterie fondamentali della mobilità cittadina in maniera sostenibile. Un vero e proprio esempio da seguire, insomma". Quindi, a suo parere, cosa manca ancora alla città per essere a prova di WWF'! "Credo che manchi la cultura del fare. Nel senso che ormai tutti, fortunatamente, hanno compreso l'importanza di prendersi cura dell'ambiente, ma pochi lo fanno davvero e allora vorrei che dalla 11
  • 12. raccolta rifiuti alla mobilità dolce, dallo stop della cementificazione alla scoperta di oasi come quella della Levadìna, ci fosse una maggiore attenzione verso ciò che ci circonda. Perchè ne vale davvero la pena". "San Donato Milanese è nata intorno al verde. Così la voleva Mattei e così dobbiamo riportarla a essere". Inizia così l'intervista con Andrea Battocchio, assessore all'ambiente, sicurezza, polizia locale, protezione civile e animali del comune alle porte di Milano. "In un momento di difficoltà economica come questo - continua l'assessore - bisogna ripartire dalle persone". In che modo "Migliorandone la qualità della vita. Per esempio: sono anni che si parla dell'inquinamento ambientale e acustico causato dal passaggio degli aerei su quartieri come Bolgiano e finalmente anche grazie al dialogo coi cittadini siamo riusciti a intraprendere un percorso d'analisi del problema da cui speriamo di avere risposte ed eventualmente soluzioni". Cos'altro aiuterebbe i cittadini secondo lei? "Le cose da fare sono molte, ma sempre sull'in- quinamento ambientale, io vorrei proporre in giunta e quindi in consiglio, la creazione di alcune zone a traffico limitato per permettere davvero ai sandonatesi di scendere e di vivere nelle vie della città". Una su tutte, viale della Libertà? "Certo. Proprio per questo con i miei colleghi assessori abbiamo pensato d'ìniziare una sperimentazione di pedonalizzazione della prima parte di questa via". In questo modo si riuscirebbe a dare alla città un vero e proprio centro? "In realtà l'obiettivo è quello di donare al territorio un vero luogo di aggregazione, vissuto da tutti. La cittadella dell'Eni ha tanti punti in cui potersi ritrovare, ma che paradossalmente non vengono sfruttati". Come le diciassette aree verdi dislocate all'interno del suo perimetro? "Esatto. Quelle stesse zone la cui manutenzione è necessaria, ma onerosa e che se curate con criterio, permetterebbero a tutti dì poter godere realmente di quel verde che la nostra città offre e che è invidiato da molti altri comuni del sud Milano." 12