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Il telecomando magico una fantastica avventura, una storia inventata, scritta, illustrata e realizzata dai Bambini della  III A   del Torrione (con la supervisione delle insegnanti di classe: Paola Cavallo e Filomena Macera Mascitelli)
In una scuola della città Non-so-quale c’era una classe molto indisciplinata. Era formata da 16 bambini fin troppo vivaci che sui quaderni collezionavano note e brutti voti. Quando le maestre spiegavano, loro si scambiavano bigliettini d’amore, masticavano gomme e avevano sempre la testa tra le nuvole. Le maestre erano talmente infuriate da avere un diavolo per capello: non ne potevano proprio più , erano stanche di essere ignorate dagli alunni e di tornare a casa senza voce.
 
 
 
 
 
La mattina, andare a scuola, era diventato, per le maestre, un vero incubo. Bisognava assolutamente fare qualcosa!!!!
Un martedì, dopo una giornata lunga particolarmente faticosa, la  maestra  di computer giurò alle colleghe che non ci sarebbero più state giornate come quella: decise, perciò,  che non sarebbe uscita dal laboratorio multimediale se non dopo aver trovato  una soluzione. Cominciò a navigare  su Internet  ma, nonostante  tutto  il  suo  impegno, non  riusciva  a trovare nulla che risolvesse il problema. Non si  perse d’ animo e continuò a cercare…… … .infine ricordò che, in fondo a un cassetto della sua scrivania, aveva visto un cd sul quale era scritto: ” Vietato toccare! Potrebbe essere molto pericoloso!”.
 
La maestra, nonostante avesse un po’ di paura, volle rischiare…. perché  pensava che quella poteva essere la sua ultima possibilità. Inserì il CD nel computer e…… come per magia, sullo schermo apparve una finestra : vide l’immagine di un telecomando stranissimo che  sembrava in grado di soddisfare qualsiasi bisogno in quanto possedeva tantissime opzioni. “ Evviva! Finalmente ho trovato la soluzione!- pensò la maestra – con questo telecomando risolverò tutti i miei problemi!”
 
 
 
subito andò a cliccare sulla voce: istruzioni per costruirlo…..  Quell’ aggeggio doveva avere qualcosa di speciale ma, per renderlo veramente  magico , la maestra aggiunse comandi, tagliò, copiò,   incollò, modificò, disegnò con  PAINT, scannerizzò, progettò, programmò……… provò e riprovò e……., finalmente, lo realizzò !!!!
Cliccò sul tasto INVIO e……. … .meraviglia delle meraviglie….. il telecomando  uscì dallo schermo   e finì nelle sue mani.
Era così piccolo da poter essere racchiuso in una mano, ingegnoso, ultramoderno, estremamente sofisticato… aveva tantissimi pulsanti: uno per ogni funzione e, cosa ancor più strabiliante, era stato programmato per agire sulle persone. La maestra si sentiva al settimo cielo perché pensava di esser riuscita, creando questo formidabile telecomando, a risolvere il suo problema : premendo i vari pulsanti, avrebbe potuto far parlare i bambini o farli rimanere zitti e fermi, far eseguire i compiti alla perfezione o farli cantare , farli disegnare o farli diventare ubbidienti e rispettosi, farli scrivere senza errori, e farli diventare attenti ed educati………  Chissà se funzionava veramente!?!!…., prima di utilizzarlo sui bambini bisognava assolutamente fare qualche prova !
La maestra accese il televisore, mise su RAI 1 dove, in quel momento, trasmettevano il T.G., schiacciò un pulsante del telecomando magico e….. vide che il giornalista smetteva di parlare, cambiò pulsante e il giornalista si alzò  in piedi muovendo le braccia, ne provò un altro e il giornalista si mise a cantare: <Jingle Bells, Jingle Bells….> La maestra cambiò canale, schiacciò un altro bottone e ….vide che i calciatori smettevano di rincorrere la palla e alzavano la mano per parlare uno alla volta…, su un altro canale cominciarono a cantarle <Sei  bellissimaaa!!!!!!!A>….
La maestra non poteva credere che facessero quel complimento proprio a lei, era soddisfattissima, ma poi pensò:  <Ha funzionato con la TV. , ma chi mi garantisce che funzioni anche sulle persone?>
Lo provò sul suo gatto Teo e, con grande stupore, vide che il gatto ubbidiva ai comandi: se premeva il tasto 1 Teo stava immobile, al 2 si sedeva, al 3 cominciava a miagolare, al 4 stava zitto …. e così via ….., ma, per essere sicura che funzionasse anche sulle persone, come prova del nove,  ebbe l’idea di provarlo  sul direttore. Quando fu davanti a lui, la prima cosa che le venne in mente di chiedere fu: < Mi darebbe un mese di ferie? > e, prima che il direttore potesse rispondere di no, schiacciò il pulsante  dei desideri. A quel punto il direttore rispose sorridendo: ” Certamente, signora, la manderò alle Hawai , in un hotel a cinque stelle!”…..
 
 
In un’altra circostanza la maestra sarebbe partita all’istante, ma era talmente grande il suo desiderio di provare l’effetto del telecomando sugli alunni, che preferì rimandare il viaggio e precipitarsi in classe. Come succedeva ormai da tanto tempo, quella mattina, quando la maestra entrò in classe, i bambini stavano urlando e litigando tra loro.  Erano così impegnati a rincorrersi e a farsi dispetti che non si accorsero nemmeno del suo arrivo. Quel giorno, però, la maestra non provò neanche a pronunziare le solite parole: “Buon giorno bambini, per piacere, andate a posto, da bravi …..” (tanto sapeva che erano parole gettate al vento)……. invece di parlare, tolse dalla borsa il telecomando, lo nascose nel palmo della sua mano e ……..  Click ….
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… .. improvvisamente i bambini smisero di parlare, la maestra schiacciò il pulsante 2 e tutti si ritrovarono seduti ( alcuni per terra, altri in due sulla stessa sedia, altri ancora sui banchi …..) , ma, con qualche comando ben mirato, nel giro di pochi minuti ognuno tornò al suo posto e, nella classe, regnò la quiete più assoluta. I bambini se ne stavano tutti zitti e immobili …..c’era una tale pace, nella classe, che la maestra fu tentata di stare zitta anche lei per assaporare fino in fondo quel momento di assoluta felicità…. Dopo qualche minuto, però, il suo senso del dovere ebbe il sopravvento e la maestra pensò di approfittare di quel momento favorevole per spiegare un’operazione difficilissima : la divisione in colonna.
Incredibile a dirsi, nel giro di mezz’ora, tutti gli alunni, capirono la divisione e furono in grado di svolgere da soli gli esercizi assegnati. Erano così attenti e impegnati che in due ore riuscirono a concludere quella verifica che la maestra, inutilmente, aveva provato a proporre per due intere settimane. Alle 11, come al solito, suonò la ricreazione, ma nessuno si mosse e la maestra ne approfittò per andare a prendersi un caffè in santa pace! Riuscì persino a scambiare quattro chiacchiere con le colleghe, cosa, questa, che non aveva mai potuto fare perché gli alunni , in sua assenza, ne combinavano di tutti i colori! Quel giorno, però, non c’era da preoccuparsi: gli alunni erano in classe, immobilizzati ai loro posti!
 
La maestra era talmente felice del risultato raggiunto da non voler rischiare, premendo un altro bottone, che tutto tornasse come prima, perciò mantenne la classe nell’assoluto silenzio fino all’ora d’uscita e così continuò a fare nei giorni seguenti. Il telecomando, però, aveva un raggio d’azione limitato e, all’uscita di scuola, i bambini, non più sotto il controllo della maestra (e del suo telecomando ), diventavano più irrequieti e ribelli  che mai : disubbidivano, rispondevano male ai genitori, non riuscivano a stare fermi un secondo, non volevano fare i compiti …..e, soprattutto, al mattino piangevano perché non volevano più andare a scuola.
 
I genitori, parlando tra loro, avevano scoperto che non si trattava dei capricci di un solo bambino, ma che a comportarsi male e a non voler più andare a scuola erano tutti, ma proprio tutti, i bambini di quella classe. Preoccupatissimi andarono a parlare con l’insegnante, ma la maestra rispose che a scuola erano tutti educati e, facendo vedere i voti sui quaderni e sul registro, dimostrò loro che mai quei bambini erano stati così bravi e avevano imparato tante cose. I genitori, a quel punto, la salutarono, ma pregarono il bidello Vinicio di vigilare sui loro figli e di scoprire se sotto a quel comportamento dei bambini  ci fosse qualche mistero.
 
 
Vinicio, in realtà, già da qualche tempo aveva dei sospetti e, con lui, sospettavano qualcosa tutte le altre maestre: nessuno riusciva a spiegarsi come mai quei bambini fossero diventati, dall’oggi al domani, così buoni e studiosi! In quella classe non si sentiva volare una mosca per tutta la durata delle lezioni ma, all’uscita di scuola, quei bambini modello diventavano diavoli scatenati! Senza dubbio c’era sotto qualcosa e, poiché la maestra, gelosa del suo segreto, rimaneva zitta, Vinicio si mise in testa di indagare per scoprire il mistero.
Dopo una settimana, il bidello Vinicio non era ancora riuscito a scoprire il trucco ma, quando già stava per arrendersi, gli capitò di entrare nella classe proprio mentre la maestra, con il telecomando in mano, dava l’ordine ai bambini di restare immobili: i bambini sembravano tante statuine di gesso …i loro occhi sembravano occhi di robot…..….. Vinicio rimase senza parole mentre la maestra si affrettava  a nascondere  il telecomando. Facendo finta di niente, la maestra chiese a Vinicio se andava tutto bene , lui rispose di sì, scappò via ………………..  ……e corse a raccontare ciò che aveva scoperto alle altre maestre.
 
Le maestre non potevano credere a una cosa del genere, rimasero a bocca aperta e corsero tutte  insieme  verso l’aula multimediale per vedere se Vinicio aveva detto la verità. Nel frattempo, la maestra dei computer, avendo il sospetto che il bidello avesse  visto il telecomando e avesse sparso la notizia per tutta la scuola, si era affrettata a premere  un altro tasto e  …. click……
…  ad un tratto, si sentirono delle urla che provenivano dall’aula multimediale . Le maestre si precipitarono nel laboratorio  gridando: <Cosa sta succedendo qui dentro??!!!!!!!!!!!!!!! > Ma, con loro grande sorpresa , videro che nell’aula c’era soltanto la maestra che, sconvolta, continuava a guardare  il vuoto e ripeteva, come parlando a sé stessa: <  Puffff…….Spariti……i bambini ….. Pufffff…..spariti……!!! > .. nella fretta di trovare una soluzione, infatti, la maestra , sbadatamente, aveva premuto il tasto  viaggio  e i bambini erano stati avvolti in un vortice enorme……
Risucchiati dal tornado, i bambini   avevano viaggiato per pochissimo tempo, ma al termine del loro viaggio si accorsero di essere arrivati in un paese lontanissimo e sconosciuto. Si guardarono intorno ed esclamarono :  “  Dove siamo capitati?! Che cosa ci è successo? ” Videro bambini feriti , persone che sparavano, gente che moriva, case distrutte …. “ Come è brutto qui, c’è la guerra !” “  E’ una guerra vera, è terribile,  non come quella dei telefilm che vediamo in televisione …..!” Provarono a chiedere qualcosa a un ragazzo che passava di lì e si era fermato a guardare quel gruppetto di bambini così diversi da lui, ma si accorsero che non parlava la loro lingua.
 
 
Per fortuna a scuola avevano imparato qualche frasetta in Inglese e, un po’ a gesti, un po’ a parole, riuscirono a farsi capire: <  Where are we?  > <  In Iraq!  > < Oh, in Iraq – dissero in coro i bambini- qui c’è una situazione terribile, lo vediamo ogni sera al telegiornale! > <E per fermarla non possiamo fare nulla?! > A  quel  punto  uno  di  loro  aggiunse : “  E’ vero … non  possiamo  restare qui  impalati ,  dobbiamo  fare  assolutamente  qualcosa ! “ “ Ma  cosa  ? – rispose un altro - Siamo  soltanto  dei  bambini , non  siamo  dei  supereroi !”
Aveva appena finito di pronunciare quelle parole che si ritrovò tra le  mani  il  telecomando . <Oh !! Che  strano  oggetto,  cosa  sarà  mai ? Come sarà finito nelle mie tasche?> <Sembra  un  semplice  telecomando . Ma  … a  cosa  serviranno  questi  pulsanti ?  Sopra  ad ognuno c’è scritto qualcosa :  Stop, stand-up, sit down , turn,be quiet, walk, run, don’t run, listen, write ….. < Mi sembra di aver già sentito queste parole…..- disse un altro bambino - forse le ho sentite a scuola…..> < E’ vero, le abbiamo sentite - ricordarono di colpo i bambini - ce le diceva la maestra quando succedevano quelle strane cose….forse il telecomando è proprio della maestra….chissà a che cosa servirà ?!! >
< Fammi vedere come è fatto – disse Paolino - ci sono 3 pulsanti speciali, rossi e scintillanti: sul primo c’è disegnato un cuore, sul secondo due soldati che si abbracciano, il terzo disegno sembra rappresentare  il vortice che ci ha portati fin qui……! >  <Se questo aggeggio è stato in grado di  portarci in Iraq, chissà di cos’altro sarà capace! Forse ci permetterà di aiutare questa povera gente! > < Hai ragione, proviamo a premere qualcosa, proviamo a vedere come funziona! > risposero in coro i compagni. Non immaginavano quanto fosse importante e speciale quel piccolo aggeggio che era volato con loro, ma proprio grazie alla curiosità dei bambini riuscirono ben presto a scoprirlo.
Al comando  stop  tutti i soldati rimasero immobili e lasciarono cadere le armi, i bambini, immediatamente, le raccolsero, ne fecero un enorme mucchio e, con il tasto  viaggio , le spedirono in fondo all’oceano dove nessuno le avrebbe più trovate, poi, premendo alcuni pulsanti:  pace,amore,allegria, amicizia ….combinarono un miscuglio di buoni sentimenti e, di colpo, lo scenario cambiò. Quelli che un attimo prima erano stati nemici si abbracciarono, si chiesero scusa, si dettero la mano, insomma…. era scoppiata la pace!!!!
 
…… .. con il tasto  viaggio , i bambini spedirono le armi in fondo all’oceano dove nessuno le avrebbe più trovate…..
… .and so this is Christmas For black and for white For yellow and red ones Let’s stop all the fight…… … .. War is over  if you want it  War is over now………
John Lennon -  Happy Xmas                                    ,[object Object],A very Merry Xmas And a happy New Year Let's hope it's a good one Without any fear And so this is Xmas And what have we done Another year over A new one just begun And so happy Xmas We hope you have fun The near and the dear one The old and the young A very Merry Xmas And a happy New Year Let's hope it's a good one Without any fear War is over  if you want it  war is over now….
I bambini furono felicissimi di aver aiutato gli Iracheni, ma avevano nostalgia di casa, perciò si strinsero tutti insieme per farsi coraggio, contarono fino a 10 e …. Schiacciarono nuovamente il tasto del viaggio  Click  …..
Questa volta il telecomando li catapultò nello  Zambia. Non fecero neanche in tempo a rendersi conto del luogo in cui erano capitati che rimasero colpiti alla vista di tanti bambini denutriti, sporchi, malati,con gli abiti strappati, impolverati, infangati….! < Help!  - gridò uno di loro -  I’m very hungry!> < Here you are !- dissero in coro i bambini tendendo al piccolo negro la loro merenda ma, in un batter d’occhio, furono circondati da tanti altri bambini che chiedevano qualcosa da mangiare. < Cosa possiamo fare per loro?- si chiesero i bambini –pensare che noi facciamo così tanti capricci per mangiare! Avessimo qui un po’ di quel cibo! > in quel momento il telecomando si illuminò e il pulsante dei desideri cominciò a scintillare…….. Click!
 
 
Un attimo dopo , davanti ai loro occhi, si materializzarono i contenitori della mensa scolastica : erano colmi di buon  cibo caldo e i piccoli negri apprezzarono quelle pietanze come se fossero state cucinate dal più grande chef. Quando tutti ebbero mangiato, cominciarono a sentirsi meglio e i bambini africani, curiosi come tutti i bambini, provarono a  rivolgere ai nuovi amici alcune domande: <What’s your name ? > <How old are you? > <Where are you from?>  chiesero quei bambini
< We are from Italy, from L’Aquila>  risposero gli scolari. < From Italy, from L’Aquila! Oh, you’re our friends, thank you  for the hammermill! > < The hammermill??!!... What’s the hammermill?>  chiesero i bambini italiani e quelli li condussero in una specie di magazzino dove, tra la gioia di tutti, veniva inaugurato uno strano mulino per la macinazione del mais che, proprio grazie al contributo dei bambini dell’Aquila, era stato possibile acquistare. Con quel mulino, spiegarono i bambini, il problema della fame poteva, almeno in parte, essere risolto  e i bambini italiani si sentirono fieri  di aver contribuito, con un sacrificio per loro piccolissimo, alla felicità di tante persone.
 
Ai bambini facevano molta pena gli abitanti dello Zambia e, visto che, pur essendo Dicembre, non notavano nessuna decorazione, chiesero loro: <Ma voi, lo festeggiate il Natale ?> <Di cosa parlate ?- dissero - noi non conosciamo questa parola!> Allora  i bambini  italiani spiegarono  ai poveri bambini  Africani la felicità che si prova festeggiando il Natale e, premendo il comando  desideri , vollero ricreare quella magica atmosfera.
 
 
 
 
Ai bambini dello Zambia piacque  molto festeggiare, per la prima  volta, il Natale  e ringraziarono i bambini  italiani  per  aver regalato loro  quella  stupenda emozione. < Grazie di cuore per averci  regalato  questa splendida festa, non vi dimenticheremo mai!! > <  Bye…..see you again! > < Bye…..Merry Christmas!.....  >  si salutarono in coro.
 
Ma  significa famiglia ………..  la nostalgia di  casa si fece così forte che i bambini decisero di provare, ancora una volta, a premere il pulsante  viaggio  sperando di ritornare, finalmente,in Italia. Click… ..! Natale
Questa volta furono davvero fortunati e il vortice li depositò, finalmente, a casa….  Ormai erano bambini diversi, avevano imparato tante cose e, soprattutto, avevano imparato che con l’ amore  e la  generosità  si potevano risolvere  tutte le situazioni. Premettero il tasto infatti,  e la pace si propagò in tutto il mondo: il mondo  era  finalmente in i Presidenti andavano  d’amore e  d’accordo  e i Paesi non si facevano più guerra.  amore pace
 
Nelle famiglie non si litigava più e tutti riuscivano a parlare e ad ascoltarsi con A scuola i bambini erano sempre attenti perché avevano capito che tutto ciò che si impara può rivelarsi utile nelle difficoltà; si comportavano bene e non litigavano più fra di loro perché, nel momento del pericolo, avevano scoperto la forza della vera affetto amicizia
Anche la maestra dei computer aveva capito la lezione e, dopo tanta paura,  era stata felice di rivedere i bambini sani e salvi: giurò a sé stessa che non avrebbe più gridato, né utilizzato strani congegni per costringere i bambini a stare buoni…… … .in fondo, le mattinate con i  “ bambini telecomandati ”, erano state noiose anche per lei…… le erano mancate le risate, gli scherzi , la semplicità e la spontaneità dei suoi alunni….  … ..insomma, dopo un po’ di tempo, il telecomando venne dimenticato e, confuso con un telecomando qualsiasi,  venne  gettato  nel contenitore per la  raccolta  differenziata dei rifiuti pericolosi………
Fu una vera fortuna per tutti gli abitanti della Terra! Guai se fosse capitato nelle mani sbagliate! Non si poteva assolutamente rischiare che un giorno qualcuno, utilizzando quell’aggeggio, potesse privare i suoi simili della loro Libertà!!!
( un finale diverso….) Il telecomando le cadde per terra e finì proprio dove non avrebbe mai dovuto finire: nelle mani dei bambini!!!! In una frazione di secondo Carletto lo afferrò: <L’ho preso al volo, maè , ecco il telefonino! Ammazza quant’è bello! Guarda quanti pulsanti! …e che colori! Di che marca è? Te l’hanno regalato?>….. La maestra non fece neanche in tempo ad urlare: < Dammelo! Non lo toccareeee!>  che già quella  piccola peste se ne era impadronito e, puntandolo verso di lei,  avevano cominciato a premere i pulsanti a casaccio  ……………..click….
 
 
Immaginate la loro meraviglia quando videro che la maestra si alzava e si sedeva, parlava o stava zitta, cantava  o stava immobile, diceva sì o no a seconda dei pulsanti! In men che non si dica capirono la situazione e impararono ad usare quell’aggeggio potentissimo. E, una volta tanto, furono tutti d’accordo: avrebbero mantenuto il segreto su quell’  arma micidiale   che, solo per fortuna, era capitata nelle loro mani e li avrebbe salvati dalla prepotenza degli adulti. Lo avrebbero utilizzato in più di mille occasioni e, finalmente, invece di farsi comandare, avrebbero comandato i bambini!
 
Il giorno dopo, i  bambini marinarono la  scuola, ma nessuno li rimproverò perché, grazie al telecomando, erano stati gli stessi genitori ad accompagnarli ai giardini. Per loro era una pacchia giocare tutti insieme, e ancora più divertente era costringere gli adulti a dire  sempre di sì. Il telecomando, purtroppo, era uno solo e …… chi per usarlo con i genitori, chi per i fratelli, chi per i compagni di scuola prepotenti, …..tutti lo volevano ……e non potevano farne a meno… fu così che, alla fine, si misero d’accordo e organizzarono una conta per tenerlo un po’a turno.
 
Telecomando alla mano, i bambini chiedevano ai genitori giocattoli e i dolciumi e si facevano comprare ciò che vedevano in TV, alle maestre chiedevano di non interrogare e di non assegnare compiti, dai fratelli e sorelle si facevano regalare  tutto ciò che volevano…. Insomma, i  bambini, si sentivano dei re! Potevano masticare gomme americane, giocare  tutto  il  giorno senza  interruzioni, starsene in santa pace davanti alla TV sgranocchiando popcorn……e tutto…. … .. senza l’incubo dei compiti! La loro vita era un sogno, non erano mai stati così felici!
I bambini potevano fare tutto ciò che volevano…..e i genitori dicevano di sì
Ogni giorno, per  i genitori, c’era una richiesta nuova…… < Mamma, dammi  10  euro  per  comprarmi  un Hamtaro.> < Mamma, dammi i soldi per le figurine di YuGiOh….> Se le  mamme  stavano  per dire di no, i bambini  schiacciavano  un tasto  e le mamme dicevano di sì.  Dopo aver giocato tutto il giorno, la sera avevano una fame da lupi  ma, se la  minestra non era di loro gradimento ed avrebbero  piuttosto gradito una pizza, prendevano  il telecomando, cliccavano sul tasto  desideri  e se la facevano portare.
 
Una sera decisero di cenare tutti insieme e continuare a giocare fino a tardi a casa di Andrea. < Consegna a domicilio per la famiglia  Rocca!> disse un attimo dopo il pizzaiolo consegnando le pizze ancora calde e fumanti. < Ecco a voi : 5  margherite , 3 capricciose, 6 quattro stagioni e due pizze all’ arrabbiata …..Sono solo …160 euro……> il pizzaiolo non aveva nemmeno finito la frase che….. con il telecomando, Andrea lo bloccò. Voleva premere il tasto viaggio per rispedire indietro il pizzaiolo evitando di pagare, ma non si rese conto che, bloccandolo,  aveva  fermato anche il tempo……
Che guaio! Il telecomando doveva essersi bloccato… A forza di cliccare non funzionava più! Tutti, nella casa , erano rimasti bloccati, tutti tranne il bambino che aveva in mano il telecomando. Anche i fiocchi di neve avevano smesso di cadere ed erano rimasti sospesi  in mezzo al cielo. Dovunque si girasse, tutto era fermo e immobile.  L’ improvviso silenzio gli  faceva paura  e non sapeva proprio a chi chiedere aiuto….
Andrea strinse il telecomando tra le dita e si accorse che una lucina  provava debolmente  a riaccendersi: forse quella poca energia poteva bastare  per un’azione sola , ma doveva stare molto attento, doveva scegliere bene il comando da dare … forse doveva premere il pulsante  viaggio  e risolvere  con la fuga quella brutta situazione che lui stesso, con un’azione disonesta, aveva involontariamente provocato……
ma che ne sarebbe stato degli altri?  Non poteva di certo abbandonarli così! E lui,  cosa avrebbe fatto in giro per il mondo da solo? E i suoi genitori ? I genitori dei suoi amici?.. ...Le maestre… … cosa sarebbe stato di loro?  Ci pensò solo un momento poi, con decisione, cliccò il pulsante dei  desideri  : desiderava, più di ogni cosa, il ritorno alla normalità  con  le cose di tutti i giorni, la mamma, il papà,  il fratellino, gli amici,  la scuola … ..persino i compiti!..
e……..click! Il telecomando si spense, la mamma abbracciò Andrea, il pizzaiolo sparì, i compagni desiderarono tornare a casa  la neve riprese a scendere…. … .. e persino la minestra sembrò buona e invitante . Finalmente il mondo era tornato alla normalità, ma con una differenza: un bambino aveva scelto la via della generosità e  dell’amore per gli altri . E l’  si propagò in tutto il mondo! amore
Andrea raccontò la sua avventura ai compagni  e insieme decisero di gettare il telecomando in fondo a un cassonetto….. Non potevano rischiare  di combinare qualche danno  proprio adesso che un bambino  facendo la scelta dell’amore,  era riuscito a salvare il mondo!!!
 
 
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Il Telecomando Magico

  • 1. Il telecomando magico una fantastica avventura, una storia inventata, scritta, illustrata e realizzata dai Bambini della III A del Torrione (con la supervisione delle insegnanti di classe: Paola Cavallo e Filomena Macera Mascitelli)
  • 2. In una scuola della città Non-so-quale c’era una classe molto indisciplinata. Era formata da 16 bambini fin troppo vivaci che sui quaderni collezionavano note e brutti voti. Quando le maestre spiegavano, loro si scambiavano bigliettini d’amore, masticavano gomme e avevano sempre la testa tra le nuvole. Le maestre erano talmente infuriate da avere un diavolo per capello: non ne potevano proprio più , erano stanche di essere ignorate dagli alunni e di tornare a casa senza voce.
  • 3.  
  • 4.  
  • 5.  
  • 6.  
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  • 8. La mattina, andare a scuola, era diventato, per le maestre, un vero incubo. Bisognava assolutamente fare qualcosa!!!!
  • 9. Un martedì, dopo una giornata lunga particolarmente faticosa, la maestra di computer giurò alle colleghe che non ci sarebbero più state giornate come quella: decise, perciò, che non sarebbe uscita dal laboratorio multimediale se non dopo aver trovato una soluzione. Cominciò a navigare su Internet ma, nonostante tutto il suo impegno, non riusciva a trovare nulla che risolvesse il problema. Non si perse d’ animo e continuò a cercare…… … .infine ricordò che, in fondo a un cassetto della sua scrivania, aveva visto un cd sul quale era scritto: ” Vietato toccare! Potrebbe essere molto pericoloso!”.
  • 10.  
  • 11. La maestra, nonostante avesse un po’ di paura, volle rischiare…. perché pensava che quella poteva essere la sua ultima possibilità. Inserì il CD nel computer e…… come per magia, sullo schermo apparve una finestra : vide l’immagine di un telecomando stranissimo che sembrava in grado di soddisfare qualsiasi bisogno in quanto possedeva tantissime opzioni. “ Evviva! Finalmente ho trovato la soluzione!- pensò la maestra – con questo telecomando risolverò tutti i miei problemi!”
  • 12.  
  • 13.  
  • 14.  
  • 15. subito andò a cliccare sulla voce: istruzioni per costruirlo….. Quell’ aggeggio doveva avere qualcosa di speciale ma, per renderlo veramente magico , la maestra aggiunse comandi, tagliò, copiò, incollò, modificò, disegnò con PAINT, scannerizzò, progettò, programmò……… provò e riprovò e……., finalmente, lo realizzò !!!!
  • 16. Cliccò sul tasto INVIO e……. … .meraviglia delle meraviglie….. il telecomando uscì dallo schermo e finì nelle sue mani.
  • 17. Era così piccolo da poter essere racchiuso in una mano, ingegnoso, ultramoderno, estremamente sofisticato… aveva tantissimi pulsanti: uno per ogni funzione e, cosa ancor più strabiliante, era stato programmato per agire sulle persone. La maestra si sentiva al settimo cielo perché pensava di esser riuscita, creando questo formidabile telecomando, a risolvere il suo problema : premendo i vari pulsanti, avrebbe potuto far parlare i bambini o farli rimanere zitti e fermi, far eseguire i compiti alla perfezione o farli cantare , farli disegnare o farli diventare ubbidienti e rispettosi, farli scrivere senza errori, e farli diventare attenti ed educati……… Chissà se funzionava veramente!?!!…., prima di utilizzarlo sui bambini bisognava assolutamente fare qualche prova !
  • 18. La maestra accese il televisore, mise su RAI 1 dove, in quel momento, trasmettevano il T.G., schiacciò un pulsante del telecomando magico e….. vide che il giornalista smetteva di parlare, cambiò pulsante e il giornalista si alzò in piedi muovendo le braccia, ne provò un altro e il giornalista si mise a cantare: <Jingle Bells, Jingle Bells….> La maestra cambiò canale, schiacciò un altro bottone e ….vide che i calciatori smettevano di rincorrere la palla e alzavano la mano per parlare uno alla volta…, su un altro canale cominciarono a cantarle <Sei bellissimaaa!!!!!!!A>….
  • 19. La maestra non poteva credere che facessero quel complimento proprio a lei, era soddisfattissima, ma poi pensò: <Ha funzionato con la TV. , ma chi mi garantisce che funzioni anche sulle persone?>
  • 20. Lo provò sul suo gatto Teo e, con grande stupore, vide che il gatto ubbidiva ai comandi: se premeva il tasto 1 Teo stava immobile, al 2 si sedeva, al 3 cominciava a miagolare, al 4 stava zitto …. e così via ….., ma, per essere sicura che funzionasse anche sulle persone, come prova del nove, ebbe l’idea di provarlo sul direttore. Quando fu davanti a lui, la prima cosa che le venne in mente di chiedere fu: < Mi darebbe un mese di ferie? > e, prima che il direttore potesse rispondere di no, schiacciò il pulsante dei desideri. A quel punto il direttore rispose sorridendo: ” Certamente, signora, la manderò alle Hawai , in un hotel a cinque stelle!”…..
  • 21.  
  • 22.  
  • 23. In un’altra circostanza la maestra sarebbe partita all’istante, ma era talmente grande il suo desiderio di provare l’effetto del telecomando sugli alunni, che preferì rimandare il viaggio e precipitarsi in classe. Come succedeva ormai da tanto tempo, quella mattina, quando la maestra entrò in classe, i bambini stavano urlando e litigando tra loro. Erano così impegnati a rincorrersi e a farsi dispetti che non si accorsero nemmeno del suo arrivo. Quel giorno, però, la maestra non provò neanche a pronunziare le solite parole: “Buon giorno bambini, per piacere, andate a posto, da bravi …..” (tanto sapeva che erano parole gettate al vento)……. invece di parlare, tolse dalla borsa il telecomando, lo nascose nel palmo della sua mano e …….. Click ….
  • 24.
  • 25. … .. improvvisamente i bambini smisero di parlare, la maestra schiacciò il pulsante 2 e tutti si ritrovarono seduti ( alcuni per terra, altri in due sulla stessa sedia, altri ancora sui banchi …..) , ma, con qualche comando ben mirato, nel giro di pochi minuti ognuno tornò al suo posto e, nella classe, regnò la quiete più assoluta. I bambini se ne stavano tutti zitti e immobili …..c’era una tale pace, nella classe, che la maestra fu tentata di stare zitta anche lei per assaporare fino in fondo quel momento di assoluta felicità…. Dopo qualche minuto, però, il suo senso del dovere ebbe il sopravvento e la maestra pensò di approfittare di quel momento favorevole per spiegare un’operazione difficilissima : la divisione in colonna.
  • 26. Incredibile a dirsi, nel giro di mezz’ora, tutti gli alunni, capirono la divisione e furono in grado di svolgere da soli gli esercizi assegnati. Erano così attenti e impegnati che in due ore riuscirono a concludere quella verifica che la maestra, inutilmente, aveva provato a proporre per due intere settimane. Alle 11, come al solito, suonò la ricreazione, ma nessuno si mosse e la maestra ne approfittò per andare a prendersi un caffè in santa pace! Riuscì persino a scambiare quattro chiacchiere con le colleghe, cosa, questa, che non aveva mai potuto fare perché gli alunni , in sua assenza, ne combinavano di tutti i colori! Quel giorno, però, non c’era da preoccuparsi: gli alunni erano in classe, immobilizzati ai loro posti!
  • 27.  
  • 28. La maestra era talmente felice del risultato raggiunto da non voler rischiare, premendo un altro bottone, che tutto tornasse come prima, perciò mantenne la classe nell’assoluto silenzio fino all’ora d’uscita e così continuò a fare nei giorni seguenti. Il telecomando, però, aveva un raggio d’azione limitato e, all’uscita di scuola, i bambini, non più sotto il controllo della maestra (e del suo telecomando ), diventavano più irrequieti e ribelli che mai : disubbidivano, rispondevano male ai genitori, non riuscivano a stare fermi un secondo, non volevano fare i compiti …..e, soprattutto, al mattino piangevano perché non volevano più andare a scuola.
  • 29.  
  • 30. I genitori, parlando tra loro, avevano scoperto che non si trattava dei capricci di un solo bambino, ma che a comportarsi male e a non voler più andare a scuola erano tutti, ma proprio tutti, i bambini di quella classe. Preoccupatissimi andarono a parlare con l’insegnante, ma la maestra rispose che a scuola erano tutti educati e, facendo vedere i voti sui quaderni e sul registro, dimostrò loro che mai quei bambini erano stati così bravi e avevano imparato tante cose. I genitori, a quel punto, la salutarono, ma pregarono il bidello Vinicio di vigilare sui loro figli e di scoprire se sotto a quel comportamento dei bambini ci fosse qualche mistero.
  • 31.  
  • 32.  
  • 33. Vinicio, in realtà, già da qualche tempo aveva dei sospetti e, con lui, sospettavano qualcosa tutte le altre maestre: nessuno riusciva a spiegarsi come mai quei bambini fossero diventati, dall’oggi al domani, così buoni e studiosi! In quella classe non si sentiva volare una mosca per tutta la durata delle lezioni ma, all’uscita di scuola, quei bambini modello diventavano diavoli scatenati! Senza dubbio c’era sotto qualcosa e, poiché la maestra, gelosa del suo segreto, rimaneva zitta, Vinicio si mise in testa di indagare per scoprire il mistero.
  • 34. Dopo una settimana, il bidello Vinicio non era ancora riuscito a scoprire il trucco ma, quando già stava per arrendersi, gli capitò di entrare nella classe proprio mentre la maestra, con il telecomando in mano, dava l’ordine ai bambini di restare immobili: i bambini sembravano tante statuine di gesso …i loro occhi sembravano occhi di robot…..….. Vinicio rimase senza parole mentre la maestra si affrettava a nascondere il telecomando. Facendo finta di niente, la maestra chiese a Vinicio se andava tutto bene , lui rispose di sì, scappò via ……………….. ……e corse a raccontare ciò che aveva scoperto alle altre maestre.
  • 35.  
  • 36. Le maestre non potevano credere a una cosa del genere, rimasero a bocca aperta e corsero tutte insieme verso l’aula multimediale per vedere se Vinicio aveva detto la verità. Nel frattempo, la maestra dei computer, avendo il sospetto che il bidello avesse visto il telecomando e avesse sparso la notizia per tutta la scuola, si era affrettata a premere un altro tasto e …. click……
  • 37. … ad un tratto, si sentirono delle urla che provenivano dall’aula multimediale . Le maestre si precipitarono nel laboratorio gridando: <Cosa sta succedendo qui dentro??!!!!!!!!!!!!!!! > Ma, con loro grande sorpresa , videro che nell’aula c’era soltanto la maestra che, sconvolta, continuava a guardare il vuoto e ripeteva, come parlando a sé stessa: < Puffff…….Spariti……i bambini ….. Pufffff…..spariti……!!! > .. nella fretta di trovare una soluzione, infatti, la maestra , sbadatamente, aveva premuto il tasto viaggio e i bambini erano stati avvolti in un vortice enorme……
  • 38. Risucchiati dal tornado, i bambini avevano viaggiato per pochissimo tempo, ma al termine del loro viaggio si accorsero di essere arrivati in un paese lontanissimo e sconosciuto. Si guardarono intorno ed esclamarono : “ Dove siamo capitati?! Che cosa ci è successo? ” Videro bambini feriti , persone che sparavano, gente che moriva, case distrutte …. “ Come è brutto qui, c’è la guerra !” “ E’ una guerra vera, è terribile, non come quella dei telefilm che vediamo in televisione …..!” Provarono a chiedere qualcosa a un ragazzo che passava di lì e si era fermato a guardare quel gruppetto di bambini così diversi da lui, ma si accorsero che non parlava la loro lingua.
  • 39.  
  • 40.  
  • 41. Per fortuna a scuola avevano imparato qualche frasetta in Inglese e, un po’ a gesti, un po’ a parole, riuscirono a farsi capire: < Where are we? > < In Iraq! > < Oh, in Iraq – dissero in coro i bambini- qui c’è una situazione terribile, lo vediamo ogni sera al telegiornale! > <E per fermarla non possiamo fare nulla?! > A quel punto uno di loro aggiunse : “ E’ vero … non possiamo restare qui impalati , dobbiamo fare assolutamente qualcosa ! “ “ Ma cosa ? – rispose un altro - Siamo soltanto dei bambini , non siamo dei supereroi !”
  • 42. Aveva appena finito di pronunciare quelle parole che si ritrovò tra le mani il telecomando . <Oh !! Che strano oggetto, cosa sarà mai ? Come sarà finito nelle mie tasche?> <Sembra un semplice telecomando . Ma … a cosa serviranno questi pulsanti ? Sopra ad ognuno c’è scritto qualcosa : Stop, stand-up, sit down , turn,be quiet, walk, run, don’t run, listen, write ….. < Mi sembra di aver già sentito queste parole…..- disse un altro bambino - forse le ho sentite a scuola…..> < E’ vero, le abbiamo sentite - ricordarono di colpo i bambini - ce le diceva la maestra quando succedevano quelle strane cose….forse il telecomando è proprio della maestra….chissà a che cosa servirà ?!! >
  • 43. < Fammi vedere come è fatto – disse Paolino - ci sono 3 pulsanti speciali, rossi e scintillanti: sul primo c’è disegnato un cuore, sul secondo due soldati che si abbracciano, il terzo disegno sembra rappresentare il vortice che ci ha portati fin qui……! > <Se questo aggeggio è stato in grado di portarci in Iraq, chissà di cos’altro sarà capace! Forse ci permetterà di aiutare questa povera gente! > < Hai ragione, proviamo a premere qualcosa, proviamo a vedere come funziona! > risposero in coro i compagni. Non immaginavano quanto fosse importante e speciale quel piccolo aggeggio che era volato con loro, ma proprio grazie alla curiosità dei bambini riuscirono ben presto a scoprirlo.
  • 44. Al comando stop tutti i soldati rimasero immobili e lasciarono cadere le armi, i bambini, immediatamente, le raccolsero, ne fecero un enorme mucchio e, con il tasto viaggio , le spedirono in fondo all’oceano dove nessuno le avrebbe più trovate, poi, premendo alcuni pulsanti: pace,amore,allegria, amicizia ….combinarono un miscuglio di buoni sentimenti e, di colpo, lo scenario cambiò. Quelli che un attimo prima erano stati nemici si abbracciarono, si chiesero scusa, si dettero la mano, insomma…. era scoppiata la pace!!!!
  • 45.  
  • 46. …… .. con il tasto viaggio , i bambini spedirono le armi in fondo all’oceano dove nessuno le avrebbe più trovate…..
  • 47. … .and so this is Christmas For black and for white For yellow and red ones Let’s stop all the fight…… … .. War is over if you want it War is over now………
  • 48.
  • 49. I bambini furono felicissimi di aver aiutato gli Iracheni, ma avevano nostalgia di casa, perciò si strinsero tutti insieme per farsi coraggio, contarono fino a 10 e …. Schiacciarono nuovamente il tasto del viaggio Click …..
  • 50. Questa volta il telecomando li catapultò nello Zambia. Non fecero neanche in tempo a rendersi conto del luogo in cui erano capitati che rimasero colpiti alla vista di tanti bambini denutriti, sporchi, malati,con gli abiti strappati, impolverati, infangati….! < Help! - gridò uno di loro - I’m very hungry!> < Here you are !- dissero in coro i bambini tendendo al piccolo negro la loro merenda ma, in un batter d’occhio, furono circondati da tanti altri bambini che chiedevano qualcosa da mangiare. < Cosa possiamo fare per loro?- si chiesero i bambini –pensare che noi facciamo così tanti capricci per mangiare! Avessimo qui un po’ di quel cibo! > in quel momento il telecomando si illuminò e il pulsante dei desideri cominciò a scintillare…….. Click!
  • 51.  
  • 52.  
  • 53. Un attimo dopo , davanti ai loro occhi, si materializzarono i contenitori della mensa scolastica : erano colmi di buon cibo caldo e i piccoli negri apprezzarono quelle pietanze come se fossero state cucinate dal più grande chef. Quando tutti ebbero mangiato, cominciarono a sentirsi meglio e i bambini africani, curiosi come tutti i bambini, provarono a rivolgere ai nuovi amici alcune domande: <What’s your name ? > <How old are you? > <Where are you from?> chiesero quei bambini
  • 54. < We are from Italy, from L’Aquila> risposero gli scolari. < From Italy, from L’Aquila! Oh, you’re our friends, thank you for the hammermill! > < The hammermill??!!... What’s the hammermill?> chiesero i bambini italiani e quelli li condussero in una specie di magazzino dove, tra la gioia di tutti, veniva inaugurato uno strano mulino per la macinazione del mais che, proprio grazie al contributo dei bambini dell’Aquila, era stato possibile acquistare. Con quel mulino, spiegarono i bambini, il problema della fame poteva, almeno in parte, essere risolto e i bambini italiani si sentirono fieri di aver contribuito, con un sacrificio per loro piccolissimo, alla felicità di tante persone.
  • 55.  
  • 56. Ai bambini facevano molta pena gli abitanti dello Zambia e, visto che, pur essendo Dicembre, non notavano nessuna decorazione, chiesero loro: <Ma voi, lo festeggiate il Natale ?> <Di cosa parlate ?- dissero - noi non conosciamo questa parola!> Allora i bambini italiani spiegarono ai poveri bambini Africani la felicità che si prova festeggiando il Natale e, premendo il comando desideri , vollero ricreare quella magica atmosfera.
  • 57.  
  • 58.  
  • 59.  
  • 60.  
  • 61. Ai bambini dello Zambia piacque molto festeggiare, per la prima volta, il Natale e ringraziarono i bambini italiani per aver regalato loro quella stupenda emozione. < Grazie di cuore per averci regalato questa splendida festa, non vi dimenticheremo mai!! > < Bye…..see you again! > < Bye…..Merry Christmas!..... > si salutarono in coro.
  • 62.  
  • 63. Ma significa famiglia ……….. la nostalgia di casa si fece così forte che i bambini decisero di provare, ancora una volta, a premere il pulsante viaggio sperando di ritornare, finalmente,in Italia. Click… ..! Natale
  • 64. Questa volta furono davvero fortunati e il vortice li depositò, finalmente, a casa…. Ormai erano bambini diversi, avevano imparato tante cose e, soprattutto, avevano imparato che con l’ amore e la generosità si potevano risolvere tutte le situazioni. Premettero il tasto infatti, e la pace si propagò in tutto il mondo: il mondo era finalmente in i Presidenti andavano d’amore e d’accordo e i Paesi non si facevano più guerra. amore pace
  • 65.  
  • 66. Nelle famiglie non si litigava più e tutti riuscivano a parlare e ad ascoltarsi con A scuola i bambini erano sempre attenti perché avevano capito che tutto ciò che si impara può rivelarsi utile nelle difficoltà; si comportavano bene e non litigavano più fra di loro perché, nel momento del pericolo, avevano scoperto la forza della vera affetto amicizia
  • 67. Anche la maestra dei computer aveva capito la lezione e, dopo tanta paura, era stata felice di rivedere i bambini sani e salvi: giurò a sé stessa che non avrebbe più gridato, né utilizzato strani congegni per costringere i bambini a stare buoni…… … .in fondo, le mattinate con i “ bambini telecomandati ”, erano state noiose anche per lei…… le erano mancate le risate, gli scherzi , la semplicità e la spontaneità dei suoi alunni…. … ..insomma, dopo un po’ di tempo, il telecomando venne dimenticato e, confuso con un telecomando qualsiasi, venne gettato nel contenitore per la raccolta differenziata dei rifiuti pericolosi………
  • 68. Fu una vera fortuna per tutti gli abitanti della Terra! Guai se fosse capitato nelle mani sbagliate! Non si poteva assolutamente rischiare che un giorno qualcuno, utilizzando quell’aggeggio, potesse privare i suoi simili della loro Libertà!!!
  • 69. ( un finale diverso….) Il telecomando le cadde per terra e finì proprio dove non avrebbe mai dovuto finire: nelle mani dei bambini!!!! In una frazione di secondo Carletto lo afferrò: <L’ho preso al volo, maè , ecco il telefonino! Ammazza quant’è bello! Guarda quanti pulsanti! …e che colori! Di che marca è? Te l’hanno regalato?>….. La maestra non fece neanche in tempo ad urlare: < Dammelo! Non lo toccareeee!> che già quella piccola peste se ne era impadronito e, puntandolo verso di lei, avevano cominciato a premere i pulsanti a casaccio ……………..click….
  • 70.  
  • 71.  
  • 72. Immaginate la loro meraviglia quando videro che la maestra si alzava e si sedeva, parlava o stava zitta, cantava o stava immobile, diceva sì o no a seconda dei pulsanti! In men che non si dica capirono la situazione e impararono ad usare quell’aggeggio potentissimo. E, una volta tanto, furono tutti d’accordo: avrebbero mantenuto il segreto su quell’ arma micidiale che, solo per fortuna, era capitata nelle loro mani e li avrebbe salvati dalla prepotenza degli adulti. Lo avrebbero utilizzato in più di mille occasioni e, finalmente, invece di farsi comandare, avrebbero comandato i bambini!
  • 73.  
  • 74. Il giorno dopo, i bambini marinarono la scuola, ma nessuno li rimproverò perché, grazie al telecomando, erano stati gli stessi genitori ad accompagnarli ai giardini. Per loro era una pacchia giocare tutti insieme, e ancora più divertente era costringere gli adulti a dire sempre di sì. Il telecomando, purtroppo, era uno solo e …… chi per usarlo con i genitori, chi per i fratelli, chi per i compagni di scuola prepotenti, …..tutti lo volevano ……e non potevano farne a meno… fu così che, alla fine, si misero d’accordo e organizzarono una conta per tenerlo un po’a turno.
  • 75.  
  • 76. Telecomando alla mano, i bambini chiedevano ai genitori giocattoli e i dolciumi e si facevano comprare ciò che vedevano in TV, alle maestre chiedevano di non interrogare e di non assegnare compiti, dai fratelli e sorelle si facevano regalare tutto ciò che volevano…. Insomma, i bambini, si sentivano dei re! Potevano masticare gomme americane, giocare tutto il giorno senza interruzioni, starsene in santa pace davanti alla TV sgranocchiando popcorn……e tutto…. … .. senza l’incubo dei compiti! La loro vita era un sogno, non erano mai stati così felici!
  • 77. I bambini potevano fare tutto ciò che volevano…..e i genitori dicevano di sì
  • 78. Ogni giorno, per i genitori, c’era una richiesta nuova…… < Mamma, dammi 10 euro per comprarmi un Hamtaro.> < Mamma, dammi i soldi per le figurine di YuGiOh….> Se le mamme stavano per dire di no, i bambini schiacciavano un tasto e le mamme dicevano di sì. Dopo aver giocato tutto il giorno, la sera avevano una fame da lupi ma, se la minestra non era di loro gradimento ed avrebbero piuttosto gradito una pizza, prendevano il telecomando, cliccavano sul tasto desideri e se la facevano portare.
  • 79.  
  • 80. Una sera decisero di cenare tutti insieme e continuare a giocare fino a tardi a casa di Andrea. < Consegna a domicilio per la famiglia Rocca!> disse un attimo dopo il pizzaiolo consegnando le pizze ancora calde e fumanti. < Ecco a voi : 5 margherite , 3 capricciose, 6 quattro stagioni e due pizze all’ arrabbiata …..Sono solo …160 euro……> il pizzaiolo non aveva nemmeno finito la frase che….. con il telecomando, Andrea lo bloccò. Voleva premere il tasto viaggio per rispedire indietro il pizzaiolo evitando di pagare, ma non si rese conto che, bloccandolo, aveva fermato anche il tempo……
  • 81. Che guaio! Il telecomando doveva essersi bloccato… A forza di cliccare non funzionava più! Tutti, nella casa , erano rimasti bloccati, tutti tranne il bambino che aveva in mano il telecomando. Anche i fiocchi di neve avevano smesso di cadere ed erano rimasti sospesi in mezzo al cielo. Dovunque si girasse, tutto era fermo e immobile. L’ improvviso silenzio gli faceva paura e non sapeva proprio a chi chiedere aiuto….
  • 82. Andrea strinse il telecomando tra le dita e si accorse che una lucina provava debolmente a riaccendersi: forse quella poca energia poteva bastare per un’azione sola , ma doveva stare molto attento, doveva scegliere bene il comando da dare … forse doveva premere il pulsante viaggio e risolvere con la fuga quella brutta situazione che lui stesso, con un’azione disonesta, aveva involontariamente provocato……
  • 83. ma che ne sarebbe stato degli altri? Non poteva di certo abbandonarli così! E lui, cosa avrebbe fatto in giro per il mondo da solo? E i suoi genitori ? I genitori dei suoi amici?.. ...Le maestre… … cosa sarebbe stato di loro? Ci pensò solo un momento poi, con decisione, cliccò il pulsante dei desideri : desiderava, più di ogni cosa, il ritorno alla normalità con le cose di tutti i giorni, la mamma, il papà, il fratellino, gli amici, la scuola … ..persino i compiti!..
  • 84. e……..click! Il telecomando si spense, la mamma abbracciò Andrea, il pizzaiolo sparì, i compagni desiderarono tornare a casa la neve riprese a scendere…. … .. e persino la minestra sembrò buona e invitante . Finalmente il mondo era tornato alla normalità, ma con una differenza: un bambino aveva scelto la via della generosità e dell’amore per gli altri . E l’ si propagò in tutto il mondo! amore
  • 85. Andrea raccontò la sua avventura ai compagni e insieme decisero di gettare il telecomando in fondo a un cassonetto….. Non potevano rischiare di combinare qualche danno proprio adesso che un bambino facendo la scelta dell’amore, era riuscito a salvare il mondo!!!
  • 86.  
  • 87.  
  • 88. Fine Esci da presentazione e Clicca 2 volte velocemente!
  • 89. Vuoi inventare anche tu una nuova avventura ? Cancella queste parole e scrivi qui…….
  • 90.  
  • 91.