1. Università degli Studi di Pisa
Facoltà di Medicina e Chirurgia
DALLA REALTA’ ALLE
ALLUCINAZIONI
2.
3. PERCEZIONE
Definizioni:
la Percezione è un’attività psichica complessa atta a
integrare le sensazioni attuali elaborate dagli organi di senso
con l’esperienza appresa
il Percetto quindi è sempre influenzato dall’ intervento di
altre funzioni psichiche quali memoria, affettività, attenzione
4. PERCEZIONE
Definizioni:
le Rappresentazioni sono riattivazioni di esperienze
percettive pregresse, in assenza degli stimoli sensoriali che le
avevano evocate.
Differiscono dalle Percezioni perché:
- collocate nello spazio interno e non nei parametri ST
- meno precise/complete, spesso vaghe
- non costanti (devono essere continuamente rievocate)
- attive (le percezioni sono associate a sensazione di passività)
5. PERCEZIONE
Anomalie delle Percezioni:
alterazioni dell’intensità
alterazioni qualitative
anomalie dei caratteri delle
percezioni
sinestesie
PSICOPATOLOGIA
“Falsamenti” delle Percezioni:
illusioni
allucinazioni
pseudoallucinazioni
allucinosi
6. PERCEZIONE
ALTERAZIONI DELL’ INTENSITA’ :
Iperestesia: accentuazione della Percezione (colori più vivaci).
Si riscontra in stati di intossicazione da allucinogeni/amfetamine, stati
ansiosi, stati di eccitamento, stati epilettici
Ipoestesia: attenuazione della Percezione (colori sbiaditi).
Si riscontra in stati depressivi, stati isterici, schizofrenia, sindromi
demenziali
Iperestesia e ipoestesia sono osservabili anche in
soggetti sani in stati di stanchezza/tensione
7. PERCEZIONE
ALTERAZIONI QUALITATIVE :
Discromatopsie: cambiamenti del colore degli oggetti. Si
riscontrano in alcune intossicazioni (allucinogeni, digitale)
Metamorfopsie: alterazioni della forma o delle dimensioni degli
oggetti. Si osservano nel corso di attacchi di panico, in stati
confusionali e in stati organici coinvolgenti i lobi temporali o
parietali. Esempi:
Micropsie: oggetti percepiti più piccoli
Macropsie : oggetti percepiti più grandi
Porropsie: oggetti percepiti più lontani
8. PERCEZIONE
ANOMALIE DEI CARATTERI DELLE PERCEZIONI : consistono
nella modificazione delle qualità accessorie che accompagnano i
percetti: sentimento di familiarità/estraneità, di realtà/irrealtà,
di piacevolezza/spiacevolezza. Sono inquadrabili tra i Disturbi
della Coscienza dell’Io come esperienze di depersonalizzazione e
derealizzazione
SINESTESIE : ad una sensazione normalmente percepita se ne
associa un’altra non appartenente allo stesso organo di senso (es.
visione di colori alla percezione di certi suoni)
9.
10.
11.
12. PERCEZIONE
ILLUSIONI (1):
Definizione: distorsioni sensoriali, errori di interpretazione,
prodotti inadeguati dell’integrazione tra i dati sensoriali e quelli
psicologici soggettivi
Cause: non indicative di una specifica patologia, possono
trovarsi in alterazioni dell’affettività (disturbi dell’umore, stati
ansiosi), in alterazioni dello stato di coscienza e nelle demenze
13. PERCEZIONE
ILLUSIONI (2) :
Classificazione: classicamente si distinguono in
Illusioni su base attentiva: quando i livelli di attenzione sono
molto ridotti (alterazioni dello stato di coscienza, demenze,
intossicazioni da droghe/alcool) la componente rappresentativa è
amplificata a causa della notevole riduzione degli input sensoriali.
Illusioni su base affettiva: in una condizione di aspettativa
legata ad uno stato emotivo (ansia, preoccupazione, attesa di un
evento piacevole) tra una gamma di possibilità interpretative
offerte da uno stimolo viene scelta quella più in linea con lo stato
emotivo (la più desiderata o la più temuta)
14. PERCEZIONE
ILLUSIONI (3) :
Classificazione:
Pareidolie: sono illusioni dovute ad un’attività percettiva che
elabora stimoli sensoriali vaghi e ambigui e li struttura in una
configurazione complessa, nitida, dotata di corporeità
(identificare un grosso animale in una nuvola)
Non rivestono significato patologico: si osservano frequentemente
nei bambini e negli individui dotati di una ricca attività fantastica
21. SPUNTI DI RIFLESSIONE
• viviamo in mondo in cui coesistono realtà diverse e a volte
contraddittorie, che spesso sono così mascherate da apparire
ad uno sguardo superficiale perfettamente logiche e naturali
• la conoscenza è un atto complesso
• viviamo in un mondo in continua trasformazione
• possibilità di evadere in un mondo immaginario e fantastico
• necessità di “guardare bene”, di “fare attenzione”, di “fare
ipotesi” di trovare spiegazioni e significati
22.
23. PERCEZIONE
ALLUCINAZIONI (1):
Definizione: classicamente definite come “percezioni senza
oggetto”, svincolate dall’apporto sensoriale
Cause: psicosi funzionali e organiche (caratteristicamente in
queste ultime tendono ad essere per lo più visive e vissute in
maniera egodistonica)
24. PERCEZIONE
ALLUCINAZIONI (2):
Caratteri:
si collocano nello spazio esterno con carattere di concretezza e
spazialità (diversamente dall’immaginazione)
certezza di realtà (non costante: spesso il paziente appare dubbioso
sulla natura del fenomeno e compie istintivamente una differenziazione
tra realtà e fenomeni allucinatori)
senso di privatezza (spesso il paziente è convinto di essere l’unico a
sentire le voci)
25. PERCEZIONE
ALLUCINAZIONI (3):
Caratteri:
grado di complessità: elementari (esperienze percettive semplici e
vaghe), complesse (suoni, visioni, odori ben distinti), combinate
(coinvolgimento di più canali sensoriali)
atteggiamento del paziente:
ispezione: soliloquio, atteggiamento di ascolto, tappi nelle orecchie
risposta emotiva: paura, curiosità, indifferenza, tenace negazione
tentativi di interpretazione: telepatia, apparecchi radio
passaggio all’atto: soprattutto nelle fasi iniziali rischio di condotte
auto/eteroaggressive in risposta ad
allucinazioni imperative o nei confronti di individui cui
si attribuiscono le voci ostili
strategie difensive: finalizzate alla convivenza con i fenomeni
allucinatori (es. ascoltare musica, tappi nelle
orecchie)
26. PERCEZIONE
ALLUCINAZIONI (4):
Caratteri:
rapporto biunivoco con il delirio: il delirio può
rappresentare il tentativo di interpretare le
allucinazioni. Viceversa, alcune convinzioni
deliranti (es. essere osservato) sono in grado di
sollecitare dispercezioni (più facilmente
illusioni che allucinazioni)
28. il modello della dream intrusion suggerisce che le allucinazioni siano
intrusioni di immagine oniriche nello stato di veglia.
L’ipotesi sarebbe supportata dal riscontro che malattie neurodegenerative
più tipicamente associate ad allucinazioni (malattia di Parkinson, malattia
di Alzheimer, demenza a corpi di Lewy) presentano frequentemente
disturbi della fase REM del sonno
In alcuni casi questi disturbi precedono di molto la comparsa clinica della
malattia.
29. La correlazione tra allucinazioni ed impropria identificazione della fonte
dell’origine di un’informazione è la base del modello noto come Reality
Monitoring.
Il disturbo del reality monitoring, ossia del processo che verifica la
congruenza spazio-temporale dell’informazione, si esprimerebbe nella
impossibilità di distinguere le informazioni immaginate, cioè auto-
generate, dai veri e propri precetti. I soggetti essendo incapaci di
identificare la fonte dell’informazione, attribuirebbero ad immagini
mentali nuove o relative ad avvenimenti precedenti, il valore di eventi
attuali ed esterni.
Le immagini auto-generate rappresentano le allucinazioni.
30. Un altro esempio di modello interpretativo è quello dell’irritazione corticale
secondo il quale l’allucinazione deriva dall’iperattività di aree cerebrali
correlate alla memoria di immagini.
Inizialmente esso fu sviluppato per interpretare le allucinazioni dei pazienti
con epilessia temporale ed in riferimento agli esperimenti di Penfield di
stimolazione elettrica.
Patologie come lo stato confusionale acuto, l’astinenza da alcol o le
allucinazioni in corso di febbre sembrano congruenti con l’ipotesi di
irritazione corticale diffusa, ma la possibilità di allucinare anche immagini
non note (per esempio volti) è contraddittoria rispetto all’ipotesi.
31. Attualmente tra tutti i modelli il più accreditato è il Perception and
Attention Deficit Model 2 (PAD). Secondo tale modello alla base delle
allucinazioni visive c’è sia un deficit attentivo che visuo-percettivo ed
entrambi determinano, influenzati anche dalla rappresentazione della
scena, e solo se presenti contemporaneamente, l’attivazione di un
proto-oggetto percettivo incorretto.
Infatti quando è presente un deficit del binding attentivo ed una
ridotta attivazione sensoriale dell’oggetto corretto, viene attivato (a
causa del meccanismo di top down alterato) uno dei proto-oggetti
incorretti che sono presenti a livello inconscio nella nostra mente e si
ha una allucinazione (viene selezionato un proto-oggetto che in quel
momento non è presente nell’ambito della scena).
32. PERCEZIONE
ALLUCINAZIONI (5):
dal punto di vista clinico è importante valutare:
il livello di complessità
la partecipazione emotiva del paziente
l’influenza sul comportamento del paziente
il grado di consapevolezza
con il passare del tempo e con terapie efficaci
tendenzialmente si osserva una progressiva riduzione
del livello di complessità, della partecipazione
emotiva e dell’influenza sul comportamento mentre
può aumentare il grado di consapevolezza
33. PERCEZIONE
ALLUCINAZIONI (6):
Allucinazioni visive:
si distinguono in:
• elementari (fotopsie, fosfeni)
• parzialmente organizzate (scritte, disegni)
• complesse (all. visive p.d.): in questo caso sono
tridimensionali, solide, dotate di movimento e di ombra
• combinate ad allucinazioni uditive
possono interferire in modo variabile con la realtà percettiva:
• allucinazioni sostitutive: occupano tutto il campo percettivo
annullando ogni altra percezione
• allucinazioni schermanti: si sovrappongono in parte al campo
percettivo schermandone solo la porzione che occupano
• allucinazioni integrate: si integrano armoniosamente con la
realtà cirscostante
34. PERCEZIONE
ALLUCINAZIONI (7)
Allucinazioni visive:
sono tipiche delle psicosi confusionali di origine lesionale, tossica o
dismetabolica
nel Delirium è caratteristica la visione, vissuta con terrore, di piccoli
animali o insetti (allucinazioni microzooptiche) o di piccole figure umane
(allucinazioni lillipuziane)
nell’epilessia temporale allucinazioni visive possono presentarsi
sottoforma di episodi critici con tendenza a ripetersi nei vari episodi
35. PERCEZIONE
ALLUCINAZIONI (8):
Esperienze allucinatorie particolari:
allucinazioni funzionali : innescate dalla stimolazione reale di un organo di
senso (es. voci che compaiono con l’apertura del rubinetto e che scompaiono
con la chiusura)
allucinazioni riflesse : la stimolazione reale di un organo di senso innesca
allucinazioni a carico di un organo diverso
allucinazioni ipnagogiche e ipnopompiche : allucinazioni visive, talora uditive
e tattili, che compaiono rispettivamente prima dell’addormentamento e al
risveglio. Non hanno significato patologico
autoscopia : visione della propria immagine corporea proiettata all’esterno.
Descritta in situazioni di stress psico-fisico, in disturbi dell’umore,
nell’epilessia temporale e nelle intossicazioni da sostanze
allucinazioni negative : mancata percezione di stimoli reali
36. PERCEZIONE
PSEUDOALLUCINAZIONI :
Definizione: fenomeni dispercettivi (essenzialmente uditivi)
collocati nello spazio interno soggettivo
Caratteri:
si collocano nello spazio interno rappresentativo (come le
rappresentazioni)
sono precise, dettagliate, stabili e associate a un senso di passività
(come le percezioni)
sono uditive (il paziente sente suoni, rumori, voci, il suo pensiero) nella
testa o più raramente in altre parti del corpo (organi, arti)
nel primo caso sono fenomeni vicini allo spettro dell’ossessività,
nel secondo caso hanno valenza più psicotica
si riscontrano in psicosi funzionali o nell’uso di sostenze allucinogene,
raramente in stati emotivi intensi (es. il lutto)
37. PERCEZIONE
ALLUCINOSI:
Definizione:
Allucinosi (sindrome) : quadri caratterizzati da preminenti
fenomeni allucinatori. Tra le allucinosi uditive è
caratteristica l’allucinosi alcolica, tra le visive l’allucinosi
peduncolare (dovuta a lesioni del peduncolo cerebrale che
producono dispercezioni visive sceniche e in movimento)
Allucinosi (sintomo) : fenomeno allucinatorio visivo o
uditivo, spesso vivido e dettagliato, che il paziente
riconosce come patologico. Si osserva nelle patologie
organiche cerebrali su base lesionale (sede temporale,
occipitale o peduncolare) o tossica