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SICUREZZA E PREVENZIONE
DEFINIZIONE


  Lavorare in sicurezza vuol dire prestare attenzione in cantiere alle
  misure di prevenzione da adottarsi in tutti i processi produttivi.
  Il problema infortunio sul lavoro ha un duplice aspetto, sociale, il
  diritto alla salute del cittadino, ed economico, comportando costi
  notevoli per La Pubblica Amministrazione e lo Stato più in
  generale.
RIFERIMENTI NORMATIVI



  La gravità del problema è stata affrontata dapprima in Europa
  con le direttive CEE1, emesse dall'Unione Europea, poi nei
  singoli Stati membri con specifiche leggi di attuazione che in
  Italia sono state numerose, tra le principali il D.Lgs. 626/94, il
  D.P.R. n.° 459/962 , il D.Lgs. 493/96 e il D.Lgs. 494/96 ed a
  modifica della 494/96, la 528/99; DPR 222/22003 (capo lll art.
  6: contenuti minimi del POS) e seguenti
PREMESSE
Con il recepimento della direttiva cantieri, avvenuto con il D.Lgs.
494/96, anche in Italia la gestione della sicurezza nei cantieri mobili o
temporanei si adegua ai criteri europei seguendo l'impostazione
fornita dal D.Lgs. 626/94. e s.m.i.
La sicurezza nei cantieri è un preciso impegno per il committente e
per gli esecutori, ognuno dei quali viene investito di precisi compiti e
responsabilità.
L'introduzione di nuove figure, quali il coordinatore per la sicurezza in
fase di progettazione o in esecuzione, riporta al concetto più
generale, introdotto con il D.Lgs. 626/94, e s.m.i. che prevede la
gestione della sicurezza sul lavoro anche secondo criteri organizzativi
e gestionali.
L'aspetto preventivo viene esaltato e la valutazione dei rischi, in
questo caso chiamata "piano di sicurezza", diviene lo strumento
principale di gestione e prevenzione della sicurezza e della salute dei
lavoratori impiegati in attività sviluppate in cantieri.
Il committente dei lavori viene perciò visto come colui che per primo deve
preoccuparsi della gestione della sicurezza dei lavori da lui previsti e,
analogamente a quanto succede per il datore di lavoro, deve prevedere le
"regole" di prevenzione che dovranno essere rispettate in funzione dei lavori
previsti.

Non solo, dovrà anche preoccuparsi di verificare che tali regole vengano
aggiornate e rispettate dalle aziende che eseguiranno i lavori previsti.

Si tratta di un compito sia specialistico che organizzativo, che prevede l'impiego
di competenze prettamente tecniche, ma anche di capacità organizzative in
grado di gestire sia gli adempimenti formali che gli aspetti tecnici.

ESEMPIO V. ALL. 1 LINEE ELETTRICHE AEREE
I lavori edili e i pericoli
da contatto con le linee
ENEL in bassa tensione

 Valutazione del Rischio
            e
   Misure di Sicurezza
D.LGS. 626/94

- misure generali di tutela
     a) valutazione del rischio
     b) eliminazione dei rischi in relazione alle conoscenze
       acquisite in base al progresso tecnico e, ove non è
     possibile, alla loro riduzione al minimo.


– obblighi del datore di lavoro, del dirigente e del preposto
     Il datore di lavoro in relazione alla natura dell’attività
     dell’azienda ovvero dell’attività produttiva valuta (omissis)...
     nella sistemazione dei luoghi di lavoro i rischi per la
     sicurezza e la salute dei lavoratori (omissis).
D.Lgs 494/96
   art. 12 – piano di sicurezza e di coordinamento


      Il    piano      contiene
l’individuazione, l’analisi e la
valutazione dei rischi e le
conseguenti procedure, gli
apprestamenti         e       le
attrezzature atti a garantire,
per tutta la durata dei lavori,
il rispetto per le norme per la
prevenzione degli infortuni e
la tutela della salute dei
lavoratori (omissis)
DPR 164/56
Non possono essere eseguiti lavori in prossimità di linee
elettriche aeree a distanza minore di cinque metri dalla
costruzione o dal ponteggio A MENO CHE, previa segnalazione
all’esercente di linee elettriche, non si provveda da chi dirige
detti lavori per una adeguata protezione atta ad evitare
accidentali contatti o pericolosi avvicinamenti ai conduttori
delle linee stesse.
ART. 11 DPR 164/56
            definizione di linea elettrica aerea

   L’art. 11 non specifica il tipo di linea elettrica aerea   (linea a
    conduttori nudi o linea in cavo isolato).


   Il progresso tecnico     ha prodotto la sostituzione delle linee a
    conduttori nudi con linee in conduttori isolati.


   La stessa Guida CEI 64-17 - Guida all’esecuzione degli impianti
    elettrici nei cantieri – al punto 3.11 volutamente non distingue le
    differenti tipologie di linee elettriche aeree.
ART. 11 DPR 164/56
            definizione di linea elettrica aerea

   Ne deriva che la definizione di CONDUTTORE DELLA LINEA si
    debba riferire a entrambe le tipologie di linea, ognuna delle quali
    può essere generatrice di pericoli di contatti diretti o indiretti
    data la fonte di rischio costituita dall’ elemento conduttore sotto
    tensione

   L’attenta valutazione dei rischi riferiti ai lavori in prossimità della
    linea elettrica aerea, da parte del datore di lavoro e del
    Coordinatore, prevedranno le misure di protezione da adottare le
    quali dovranno essere specificate nel Piano Operativo di Sicurezza
    e/o nel PIMUS redatti dal datore di lavoro (artt. 2 e 9 D.Lgs 494/96
    – D. Lgs 235/03) e del PSC redatto dal Coordinatore per la Sicurezza
    (artt. 4 e 5 D.Lgs 494/96)
ART. 282 DPR 547/55

“I conduttori fissi o mobili muniti di rivestimento isolante in genere,
  quando per la loro posizione o per il loro particolare impiego siano
   soggetti a danneggiamento per causa meccanica, devono essere
            protetti nei tratti soggetti al danneggiamento”




  La valutazione dei rischi e i sistemi di protezione che vengono
    descritti di seguito ottemperano anche ai disposti dell’art. 282
                               DPR 547/55
Caratteristiche
          dei sistemi di posa ENEL

   Cavi unipolari o multipolari con guaina, sospesi (autoportanti)

   Cavi unipolari o multipolari con guaina, incorporati in corde di
    supporto (fascettati su corda in acciaio)

   Cavi unipolari o multipolari a vista installati sui fabbricati,
    incorporati su corde di supporto o trattenuti da collari disposti ad
    intervalli lungo lo sviluppo del cavo

   Scatole di derivazione fissate a muro o su palo
ESEMPI
      di rischi di elettrocuzione da
sollecitazioni meccaniche sui conduttori,
 introdotte da lavori edili in prossimità
delle linee (nelle linee in cavo i rischi di
   elettrocuzione si manifestano per
     danneggiamento dell’isolante)
Contatto
 con opere
provvisionali
 (ponteggi)
   Contatto con utensili a mano e macchine utensili portatili (punte
    da trapano, scalpelli, martelli, dischi di taglio, ecc.)

   Contatto con mezzi mobili (autobetoniere, autocarri, ponti
    sviluppabili, gru su autocarro, ecc.)

   Contatto con attrezzi (trabattelli, scale, ecc.)

   Contatto con materiali da costruzione (elementi metallici,
    legname, ecc.)

   Contatto con apparecchi fissi di sollevamento (gru a torre, ecc.)
Operazioni disancoraggio o di ancoraggio “casalingo” delle linee ENEL (fili di
 ferro, funi metalliche trattenenti il cavo con nodo a cappio, ecc.). Questa
operazione, pure essendo proibita dalla passata e vigente legislazione (Regio
   Decreto n.1775 del 31.12.1937 mai abrogato – allegato 1), induce la
              fantasia degli umani a superare qualsiasi realtà.
Particolare
Criticità dei sistemi di distribuzione in cavo in
       relazione alle sollecitazioni meccaniche

   Distruzione dell’isolamento dei cavi (fori, tagli e abrasioni) con cedimento
    dell’isolante istantaneo o differito

   Distacco dei cavi dai sistemi di ammaraggio, con sollecitazioni dei
    conduttori sui morsetti di derivazione; possibile distacco dei conduttori
    dai morsetti

   Distacco dei cavi dalle corde di trattenuta (cordino in acciaio) e
    conseguente sollecitazione del cavo trattenuto

   Contatti elettrici dei conduttori interni al cavo con i sistemi di trattenuta
    del cavo (cordino in acciaio), con conseguente messa in tensione degli
    stessi elementi metallici (corde in acciaio, occhielli e zanche murate,
    redancie, collari, ecc.)
Protezione delle linee
Le protezioni dei cavi contro le sollecitazioni meccaniche, possono avvenire
mediante la predisposizione delle seguenti misure:


INVOLUCRI O BARRIERE
Le barriere o gli involucri sono destinati ad impedire il contatto con le linee


OSTACOLI
Gli ostacoli sono destinati a impedire il contatto accidentale con le linee ma non
il contatto intenzionale dovuto all’aggiramento deliberato dell’ostacolo


DISTANZIAMENTO
Il distanziamento è destinato solo ad impedire il contatto non intenzionale con
le linee
ESEMPI
di protezione
 delle linee
   in cavo
1) Quando il cavo ENEL è installato sui fabbricati a ridosso del
   muro oggetto di lavorazioni, è opportuno eseguire la
   protezione meccanica per mezzo di canaline aperte a
   sezione omega.
   Questo tipo di protezione consente le lavorazioni nelle
   vicinanze della linea, permettendo nel contempo la
   protezione contro le sollecitazioni meccaniche e i pericoli
   derivanti dall’uso di strumenti/attrezzi che potrebbero
   forare o tagliare l’isolante del cavo (trapani, flessibili,
   scalpelli, martelli, cazzuole ecc.)
E’ del tutto evidente che:
-  il materiale costituente la canalina andrà scelto in
   relazione alle sollecitazioni più gravose introdotte dai
   lavori (acciaio, vetroresina, pvc ecc.);
-  qualora la canalina fosse costituita da materiale metallico
   o conduttore, l’installatore dovrà verificare la necessità o
   meno     del   collegamento      dell’involucro   protettivo
   all’impianto di terra;
- la canalina dovrà essere installata a posa fissa (rimovibile
   cioè mediante l’uso di una chiave o di un attrezzo)
   mediante idoneo fissaggio diretto o indiretto alla parete.
2) Quando il cavo ENEL attraversa il piano di calpestio di
  un ponteggio o corre nelle sue immediate vicinanze e
  può essere urtato dai lavoratori o dalle attrezzature di
  cantiere è opportuno realizzare la protezione in due
  fasi:
a) protezione elettrica mediante l’inserimento di un
tubo corrugato pesante in polietilene a doppia
parete, corrugato esterno- liscio interno, conforme
alla norma CEI EN 50086 (CEI 23-39 e CEI 23-46); a
tale proposito si evidenzia che il tubo corrugato
posizionato su un cavo sorretto da fune metallica può
anche svolgere la funzione di isolante in caso di messa
in tensione da guasto della fune.
b)   protezione     mediante    barriera    distanziatrice.
Quest’ultima ha lo scopo di impedire sia il contatto non
intenzionale dell’uomo con il cavo elettrico, ad esempio a
seguito di scavalcamento, sia l’eventuale sollecitazione
meccanica da contatto con le attrezzature (sollecitazione
da spinta o da appoggio).
3) L’interferenza delle linee con le gru a torre impone
  una attenta valutazione dei pericoli; i cavi possono
  essere gravemente sollecitati dagli urti con i carichi
  sospesi con conseguenti rotture o distacchi dalle
  morsettiere di derivazione.
E’ pertanto indispensabile programmare il raggio di
azione della gru in modo da impedire l’interferenza e se
questo non è evitabile si impone l’installazione di
un’opera provvisionale (barriera di protezione del cavo)
le cui caratteristiche ( schema di posa, resistenza agli
urti, ecc.) saranno oggetto di progetto da inserite nel PSC
o nel POS ove richiesto dalle normative.
Si ribadisce infine che qualora si operi la protezione di un
cavo sostenuto da corda metallica, prima e dopo
l’installazione della protezione l’elettricista o altra
persona addestrata (CEI 11-27) dovrà eseguire la misura
della differenza di potenziale tra la corda metallica e
l’impianto di terra. Qualora fossero individuabili tensioni
sulla   fune   metallica   sarà    obbligo   dell’installatore
l’immediata    segnalazione       all’ente   gestore   e   al
coordinatore per la sicurezza .
Costi sociali

Un obiettivo del piano è quello di ridurre i costi sociali per la cittadinanza e per le
attività economiche presenti.

I costi sociali si evidenziano principalmente nella fase di cantierizzazione a livello
di disagi diffusi alla città, negli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria
ripetuti e scoordinati tra i gestori e negli allacciamenti degli utenti alle reti.

Il piano, sia come impostazione generale che come azione attuativa, persegue
l’obiettivo di limitare i fastidi agli utenti della strada e di prevenire le situazioni di
pericolo offrendo servizi al massimo livello.

Sostenibilità dei cantieri
         Lo sforzo di analisi nella fase di pianificazione deve tendere ad inserire,
in modo fisiologico e sostenibile, il cantiere sia grande che piccolo, nella strada e
nell’ ambiente, contenendo al massimo i disturbi e le diseconomie.
Occorre rilevare che con costi sociali e marginali si intendono:
 Area urbanizzata: i disagi arrecati ai residenti ed agli operatori
economici immediatamente influenzati dall’area dei lavori per:
                -l’inquinamento acustico ed atmosferico (fumi,
                polveri.)
                -la presenza dei mezzi di cantiere ( camion)
                -la movimentazione e il parcheggio dei mezzi di lavoro
                  e di supporto, che ingombrano ed affollano l’area.
 Degrado urbano I danni alle mura delle case e alle strutture urbane (porte,
vetrate, inferriate manto stradale). I danni al sistema del verde e nei casi
peggiori determinare impatti sul paesaggio e sulla morfologia dei suoli I
ripristini non realizzati nel rispetto delle caratteristiche geologiche,
geomorfologiche e paesaggistiche.
 Valutazione Impatto ambientale particolarmente accurato, soprattutto se i
lavori si collocano ad esempio in una “zona parco” soggetta a particolari
prescrizioni.
Mobilità I disturbi arrecati alla circolazione dei pedoni, del traffico veicolare e dei
mezzi di trasporto pubblico che, a causa dei lavori, vengono rallentati con
conseguenze sui consumi energetici, sull’aumento di emissioni degli scarichi
veicolari e le perdite di tempo connesse alla congestione veicolare. Questi fattori
di disagio e di diseconomia non vengono computati negli oneri economici relativi
a queste opere e sono scaricati sulla città.

Vanno sviluppati studi sulle modalità di cantierizzazione, sui tempi di esecuzione
delle opere e delle interruzioni ed ai costi arrecati alla collettività che devono
essere imposti all’atto dell’autorizzazione.

Questi fattori vanno valutati e studiati, ricercando soluzioni per limitare al
massimo le diseconomie e soprattutto contabilizzati nei costi dell’opera.
Stime economiche

    I COSTI SOCIALI a carico della collettività, a causa di un cantiere, che
    necessitano di una stima economica, possono essere:
    - Rallentamento del traffico veicolare;
     - Inquinamento atmosferico & acustico, se il cantiere si trova in
    ambito urbanizzato;
     - Problematiche di tipo commerciale (trasportatori, attività
    produttive, attività commerciali)
    - Incremento della percentuale d’incidentalità;
    - Possibili danneggiamenti dei mezzi di trasporto privati;
    -mancata erogazione di un servizio di trasporto pubblico (es. autobus, scuola-
    bus, corriera, nettezza urbana;
I COSTI ECONOMICI che un’Amministrazione pubblica potrebbe dover
sopportare:

- Aumento del volume di traffico su viabilità alternativa, conseguente
  all’interruzione della strada oggetto del cantiere;
- impiego di maggiore personale della Vigilanza Pubblica nell’area
  interessata dai lavori;
- Possibili danneggiamenti dei mezzi di trasporto pubblico;
- mancata erogazione di un servizio di trasporto pubblico (es. autobus, scuola-
  bus, corriera, nettezza urbana.
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sicurezza e prevenzione linee elettriche aeree

  • 2. DEFINIZIONE Lavorare in sicurezza vuol dire prestare attenzione in cantiere alle misure di prevenzione da adottarsi in tutti i processi produttivi. Il problema infortunio sul lavoro ha un duplice aspetto, sociale, il diritto alla salute del cittadino, ed economico, comportando costi notevoli per La Pubblica Amministrazione e lo Stato più in generale.
  • 3. RIFERIMENTI NORMATIVI La gravità del problema è stata affrontata dapprima in Europa con le direttive CEE1, emesse dall'Unione Europea, poi nei singoli Stati membri con specifiche leggi di attuazione che in Italia sono state numerose, tra le principali il D.Lgs. 626/94, il D.P.R. n.° 459/962 , il D.Lgs. 493/96 e il D.Lgs. 494/96 ed a modifica della 494/96, la 528/99; DPR 222/22003 (capo lll art. 6: contenuti minimi del POS) e seguenti
  • 4.
  • 5. PREMESSE Con il recepimento della direttiva cantieri, avvenuto con il D.Lgs. 494/96, anche in Italia la gestione della sicurezza nei cantieri mobili o temporanei si adegua ai criteri europei seguendo l'impostazione fornita dal D.Lgs. 626/94. e s.m.i. La sicurezza nei cantieri è un preciso impegno per il committente e per gli esecutori, ognuno dei quali viene investito di precisi compiti e responsabilità. L'introduzione di nuove figure, quali il coordinatore per la sicurezza in fase di progettazione o in esecuzione, riporta al concetto più generale, introdotto con il D.Lgs. 626/94, e s.m.i. che prevede la gestione della sicurezza sul lavoro anche secondo criteri organizzativi e gestionali. L'aspetto preventivo viene esaltato e la valutazione dei rischi, in questo caso chiamata "piano di sicurezza", diviene lo strumento principale di gestione e prevenzione della sicurezza e della salute dei lavoratori impiegati in attività sviluppate in cantieri.
  • 6. Il committente dei lavori viene perciò visto come colui che per primo deve preoccuparsi della gestione della sicurezza dei lavori da lui previsti e, analogamente a quanto succede per il datore di lavoro, deve prevedere le "regole" di prevenzione che dovranno essere rispettate in funzione dei lavori previsti. Non solo, dovrà anche preoccuparsi di verificare che tali regole vengano aggiornate e rispettate dalle aziende che eseguiranno i lavori previsti. Si tratta di un compito sia specialistico che organizzativo, che prevede l'impiego di competenze prettamente tecniche, ma anche di capacità organizzative in grado di gestire sia gli adempimenti formali che gli aspetti tecnici. ESEMPIO V. ALL. 1 LINEE ELETTRICHE AEREE
  • 7. I lavori edili e i pericoli da contatto con le linee ENEL in bassa tensione Valutazione del Rischio e Misure di Sicurezza
  • 8. D.LGS. 626/94 - misure generali di tutela a) valutazione del rischio b) eliminazione dei rischi in relazione alle conoscenze acquisite in base al progresso tecnico e, ove non è possibile, alla loro riduzione al minimo. – obblighi del datore di lavoro, del dirigente e del preposto Il datore di lavoro in relazione alla natura dell’attività dell’azienda ovvero dell’attività produttiva valuta (omissis)... nella sistemazione dei luoghi di lavoro i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori (omissis).
  • 9. D.Lgs 494/96 art. 12 – piano di sicurezza e di coordinamento Il piano contiene l’individuazione, l’analisi e la valutazione dei rischi e le conseguenti procedure, gli apprestamenti e le attrezzature atti a garantire, per tutta la durata dei lavori, il rispetto per le norme per la prevenzione degli infortuni e la tutela della salute dei lavoratori (omissis)
  • 10. DPR 164/56 Non possono essere eseguiti lavori in prossimità di linee elettriche aeree a distanza minore di cinque metri dalla costruzione o dal ponteggio A MENO CHE, previa segnalazione all’esercente di linee elettriche, non si provveda da chi dirige detti lavori per una adeguata protezione atta ad evitare accidentali contatti o pericolosi avvicinamenti ai conduttori delle linee stesse.
  • 11. ART. 11 DPR 164/56 definizione di linea elettrica aerea  L’art. 11 non specifica il tipo di linea elettrica aerea (linea a conduttori nudi o linea in cavo isolato).  Il progresso tecnico ha prodotto la sostituzione delle linee a conduttori nudi con linee in conduttori isolati.  La stessa Guida CEI 64-17 - Guida all’esecuzione degli impianti elettrici nei cantieri – al punto 3.11 volutamente non distingue le differenti tipologie di linee elettriche aeree.
  • 12. ART. 11 DPR 164/56 definizione di linea elettrica aerea  Ne deriva che la definizione di CONDUTTORE DELLA LINEA si debba riferire a entrambe le tipologie di linea, ognuna delle quali può essere generatrice di pericoli di contatti diretti o indiretti data la fonte di rischio costituita dall’ elemento conduttore sotto tensione  L’attenta valutazione dei rischi riferiti ai lavori in prossimità della linea elettrica aerea, da parte del datore di lavoro e del Coordinatore, prevedranno le misure di protezione da adottare le quali dovranno essere specificate nel Piano Operativo di Sicurezza e/o nel PIMUS redatti dal datore di lavoro (artt. 2 e 9 D.Lgs 494/96 – D. Lgs 235/03) e del PSC redatto dal Coordinatore per la Sicurezza (artt. 4 e 5 D.Lgs 494/96)
  • 13. ART. 282 DPR 547/55 “I conduttori fissi o mobili muniti di rivestimento isolante in genere, quando per la loro posizione o per il loro particolare impiego siano soggetti a danneggiamento per causa meccanica, devono essere protetti nei tratti soggetti al danneggiamento” La valutazione dei rischi e i sistemi di protezione che vengono descritti di seguito ottemperano anche ai disposti dell’art. 282 DPR 547/55
  • 14. Caratteristiche dei sistemi di posa ENEL  Cavi unipolari o multipolari con guaina, sospesi (autoportanti)  Cavi unipolari o multipolari con guaina, incorporati in corde di supporto (fascettati su corda in acciaio)  Cavi unipolari o multipolari a vista installati sui fabbricati, incorporati su corde di supporto o trattenuti da collari disposti ad intervalli lungo lo sviluppo del cavo  Scatole di derivazione fissate a muro o su palo
  • 15. ESEMPI di rischi di elettrocuzione da sollecitazioni meccaniche sui conduttori, introdotte da lavori edili in prossimità delle linee (nelle linee in cavo i rischi di elettrocuzione si manifestano per danneggiamento dell’isolante)
  • 17. Contatto con utensili a mano e macchine utensili portatili (punte da trapano, scalpelli, martelli, dischi di taglio, ecc.)  Contatto con mezzi mobili (autobetoniere, autocarri, ponti sviluppabili, gru su autocarro, ecc.)  Contatto con attrezzi (trabattelli, scale, ecc.)  Contatto con materiali da costruzione (elementi metallici, legname, ecc.)  Contatto con apparecchi fissi di sollevamento (gru a torre, ecc.)
  • 18. Operazioni disancoraggio o di ancoraggio “casalingo” delle linee ENEL (fili di ferro, funi metalliche trattenenti il cavo con nodo a cappio, ecc.). Questa operazione, pure essendo proibita dalla passata e vigente legislazione (Regio Decreto n.1775 del 31.12.1937 mai abrogato – allegato 1), induce la fantasia degli umani a superare qualsiasi realtà.
  • 20. Criticità dei sistemi di distribuzione in cavo in relazione alle sollecitazioni meccaniche  Distruzione dell’isolamento dei cavi (fori, tagli e abrasioni) con cedimento dell’isolante istantaneo o differito  Distacco dei cavi dai sistemi di ammaraggio, con sollecitazioni dei conduttori sui morsetti di derivazione; possibile distacco dei conduttori dai morsetti  Distacco dei cavi dalle corde di trattenuta (cordino in acciaio) e conseguente sollecitazione del cavo trattenuto  Contatti elettrici dei conduttori interni al cavo con i sistemi di trattenuta del cavo (cordino in acciaio), con conseguente messa in tensione degli stessi elementi metallici (corde in acciaio, occhielli e zanche murate, redancie, collari, ecc.)
  • 21. Protezione delle linee Le protezioni dei cavi contro le sollecitazioni meccaniche, possono avvenire mediante la predisposizione delle seguenti misure: INVOLUCRI O BARRIERE Le barriere o gli involucri sono destinati ad impedire il contatto con le linee OSTACOLI Gli ostacoli sono destinati a impedire il contatto accidentale con le linee ma non il contatto intenzionale dovuto all’aggiramento deliberato dell’ostacolo DISTANZIAMENTO Il distanziamento è destinato solo ad impedire il contatto non intenzionale con le linee
  • 22. ESEMPI di protezione delle linee in cavo
  • 23. 1) Quando il cavo ENEL è installato sui fabbricati a ridosso del muro oggetto di lavorazioni, è opportuno eseguire la protezione meccanica per mezzo di canaline aperte a sezione omega. Questo tipo di protezione consente le lavorazioni nelle vicinanze della linea, permettendo nel contempo la protezione contro le sollecitazioni meccaniche e i pericoli derivanti dall’uso di strumenti/attrezzi che potrebbero forare o tagliare l’isolante del cavo (trapani, flessibili, scalpelli, martelli, cazzuole ecc.)
  • 24. E’ del tutto evidente che: -  il materiale costituente la canalina andrà scelto in relazione alle sollecitazioni più gravose introdotte dai lavori (acciaio, vetroresina, pvc ecc.); -  qualora la canalina fosse costituita da materiale metallico o conduttore, l’installatore dovrà verificare la necessità o meno del collegamento dell’involucro protettivo all’impianto di terra; - la canalina dovrà essere installata a posa fissa (rimovibile cioè mediante l’uso di una chiave o di un attrezzo) mediante idoneo fissaggio diretto o indiretto alla parete.
  • 25. 2) Quando il cavo ENEL attraversa il piano di calpestio di un ponteggio o corre nelle sue immediate vicinanze e può essere urtato dai lavoratori o dalle attrezzature di cantiere è opportuno realizzare la protezione in due fasi:
  • 26. a) protezione elettrica mediante l’inserimento di un tubo corrugato pesante in polietilene a doppia parete, corrugato esterno- liscio interno, conforme alla norma CEI EN 50086 (CEI 23-39 e CEI 23-46); a tale proposito si evidenzia che il tubo corrugato posizionato su un cavo sorretto da fune metallica può anche svolgere la funzione di isolante in caso di messa in tensione da guasto della fune.
  • 27. b) protezione mediante barriera distanziatrice. Quest’ultima ha lo scopo di impedire sia il contatto non intenzionale dell’uomo con il cavo elettrico, ad esempio a seguito di scavalcamento, sia l’eventuale sollecitazione meccanica da contatto con le attrezzature (sollecitazione da spinta o da appoggio).
  • 28. 3) L’interferenza delle linee con le gru a torre impone una attenta valutazione dei pericoli; i cavi possono essere gravemente sollecitati dagli urti con i carichi sospesi con conseguenti rotture o distacchi dalle morsettiere di derivazione.
  • 29. E’ pertanto indispensabile programmare il raggio di azione della gru in modo da impedire l’interferenza e se questo non è evitabile si impone l’installazione di un’opera provvisionale (barriera di protezione del cavo) le cui caratteristiche ( schema di posa, resistenza agli urti, ecc.) saranno oggetto di progetto da inserite nel PSC o nel POS ove richiesto dalle normative.
  • 30. Si ribadisce infine che qualora si operi la protezione di un cavo sostenuto da corda metallica, prima e dopo l’installazione della protezione l’elettricista o altra persona addestrata (CEI 11-27) dovrà eseguire la misura della differenza di potenziale tra la corda metallica e l’impianto di terra. Qualora fossero individuabili tensioni sulla fune metallica sarà obbligo dell’installatore l’immediata segnalazione all’ente gestore e al coordinatore per la sicurezza .
  • 31. Costi sociali Un obiettivo del piano è quello di ridurre i costi sociali per la cittadinanza e per le attività economiche presenti. I costi sociali si evidenziano principalmente nella fase di cantierizzazione a livello di disagi diffusi alla città, negli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria ripetuti e scoordinati tra i gestori e negli allacciamenti degli utenti alle reti. Il piano, sia come impostazione generale che come azione attuativa, persegue l’obiettivo di limitare i fastidi agli utenti della strada e di prevenire le situazioni di pericolo offrendo servizi al massimo livello. Sostenibilità dei cantieri Lo sforzo di analisi nella fase di pianificazione deve tendere ad inserire, in modo fisiologico e sostenibile, il cantiere sia grande che piccolo, nella strada e nell’ ambiente, contenendo al massimo i disturbi e le diseconomie.
  • 32. Occorre rilevare che con costi sociali e marginali si intendono: Area urbanizzata: i disagi arrecati ai residenti ed agli operatori economici immediatamente influenzati dall’area dei lavori per: -l’inquinamento acustico ed atmosferico (fumi, polveri.) -la presenza dei mezzi di cantiere ( camion) -la movimentazione e il parcheggio dei mezzi di lavoro e di supporto, che ingombrano ed affollano l’area. Degrado urbano I danni alle mura delle case e alle strutture urbane (porte, vetrate, inferriate manto stradale). I danni al sistema del verde e nei casi peggiori determinare impatti sul paesaggio e sulla morfologia dei suoli I ripristini non realizzati nel rispetto delle caratteristiche geologiche, geomorfologiche e paesaggistiche. Valutazione Impatto ambientale particolarmente accurato, soprattutto se i lavori si collocano ad esempio in una “zona parco” soggetta a particolari prescrizioni.
  • 33. Mobilità I disturbi arrecati alla circolazione dei pedoni, del traffico veicolare e dei mezzi di trasporto pubblico che, a causa dei lavori, vengono rallentati con conseguenze sui consumi energetici, sull’aumento di emissioni degli scarichi veicolari e le perdite di tempo connesse alla congestione veicolare. Questi fattori di disagio e di diseconomia non vengono computati negli oneri economici relativi a queste opere e sono scaricati sulla città. Vanno sviluppati studi sulle modalità di cantierizzazione, sui tempi di esecuzione delle opere e delle interruzioni ed ai costi arrecati alla collettività che devono essere imposti all’atto dell’autorizzazione. Questi fattori vanno valutati e studiati, ricercando soluzioni per limitare al massimo le diseconomie e soprattutto contabilizzati nei costi dell’opera.
  • 34. Stime economiche I COSTI SOCIALI a carico della collettività, a causa di un cantiere, che necessitano di una stima economica, possono essere: - Rallentamento del traffico veicolare; - Inquinamento atmosferico & acustico, se il cantiere si trova in ambito urbanizzato; - Problematiche di tipo commerciale (trasportatori, attività produttive, attività commerciali) - Incremento della percentuale d’incidentalità; - Possibili danneggiamenti dei mezzi di trasporto privati; -mancata erogazione di un servizio di trasporto pubblico (es. autobus, scuola- bus, corriera, nettezza urbana;
  • 35. I COSTI ECONOMICI che un’Amministrazione pubblica potrebbe dover sopportare: - Aumento del volume di traffico su viabilità alternativa, conseguente all’interruzione della strada oggetto del cantiere; - impiego di maggiore personale della Vigilanza Pubblica nell’area interessata dai lavori; - Possibili danneggiamenti dei mezzi di trasporto pubblico; - mancata erogazione di un servizio di trasporto pubblico (es. autobus, scuola- bus, corriera, nettezza urbana.