2. DEFINIZIONE
Lavorare in sicurezza vuol dire prestare attenzione in cantiere alle
misure di prevenzione da adottarsi in tutti i processi produttivi.
Il problema infortunio sul lavoro ha un duplice aspetto, sociale, il
diritto alla salute del cittadino, ed economico, comportando costi
notevoli per La Pubblica Amministrazione e lo Stato più in
generale.
3. RIFERIMENTI NORMATIVI
La gravità del problema è stata affrontata dapprima in Europa
con le direttive CEE1, emesse dall'Unione Europea, poi nei
singoli Stati membri con specifiche leggi di attuazione che in
Italia sono state numerose, tra le principali il D.Lgs. 626/94, il
D.P.R. n.° 459/962 , il D.Lgs. 493/96 e il D.Lgs. 494/96 ed a
modifica della 494/96, la 528/99; DPR 222/22003 (capo lll art.
6: contenuti minimi del POS) e seguenti
4.
5. PREMESSE
Con il recepimento della direttiva cantieri, avvenuto con il D.Lgs.
494/96, anche in Italia la gestione della sicurezza nei cantieri mobili o
temporanei si adegua ai criteri europei seguendo l'impostazione
fornita dal D.Lgs. 626/94. e s.m.i.
La sicurezza nei cantieri è un preciso impegno per il committente e
per gli esecutori, ognuno dei quali viene investito di precisi compiti e
responsabilità.
L'introduzione di nuove figure, quali il coordinatore per la sicurezza in
fase di progettazione o in esecuzione, riporta al concetto più
generale, introdotto con il D.Lgs. 626/94, e s.m.i. che prevede la
gestione della sicurezza sul lavoro anche secondo criteri organizzativi
e gestionali.
L'aspetto preventivo viene esaltato e la valutazione dei rischi, in
questo caso chiamata "piano di sicurezza", diviene lo strumento
principale di gestione e prevenzione della sicurezza e della salute dei
lavoratori impiegati in attività sviluppate in cantieri.
6. Il committente dei lavori viene perciò visto come colui che per primo deve
preoccuparsi della gestione della sicurezza dei lavori da lui previsti e,
analogamente a quanto succede per il datore di lavoro, deve prevedere le
"regole" di prevenzione che dovranno essere rispettate in funzione dei lavori
previsti.
Non solo, dovrà anche preoccuparsi di verificare che tali regole vengano
aggiornate e rispettate dalle aziende che eseguiranno i lavori previsti.
Si tratta di un compito sia specialistico che organizzativo, che prevede l'impiego
di competenze prettamente tecniche, ma anche di capacità organizzative in
grado di gestire sia gli adempimenti formali che gli aspetti tecnici.
ESEMPIO V. ALL. 1 LINEE ELETTRICHE AEREE
7. I lavori edili e i pericoli
da contatto con le linee
ENEL in bassa tensione
Valutazione del Rischio
e
Misure di Sicurezza
8. D.LGS. 626/94
- misure generali di tutela
a) valutazione del rischio
b) eliminazione dei rischi in relazione alle conoscenze
acquisite in base al progresso tecnico e, ove non è
possibile, alla loro riduzione al minimo.
– obblighi del datore di lavoro, del dirigente e del preposto
Il datore di lavoro in relazione alla natura dell’attività
dell’azienda ovvero dell’attività produttiva valuta (omissis)...
nella sistemazione dei luoghi di lavoro i rischi per la
sicurezza e la salute dei lavoratori (omissis).
9. D.Lgs 494/96
art. 12 – piano di sicurezza e di coordinamento
Il piano contiene
l’individuazione, l’analisi e la
valutazione dei rischi e le
conseguenti procedure, gli
apprestamenti e le
attrezzature atti a garantire,
per tutta la durata dei lavori,
il rispetto per le norme per la
prevenzione degli infortuni e
la tutela della salute dei
lavoratori (omissis)
10. DPR 164/56
Non possono essere eseguiti lavori in prossimità di linee
elettriche aeree a distanza minore di cinque metri dalla
costruzione o dal ponteggio A MENO CHE, previa segnalazione
all’esercente di linee elettriche, non si provveda da chi dirige
detti lavori per una adeguata protezione atta ad evitare
accidentali contatti o pericolosi avvicinamenti ai conduttori
delle linee stesse.
11. ART. 11 DPR 164/56
definizione di linea elettrica aerea
L’art. 11 non specifica il tipo di linea elettrica aerea (linea a
conduttori nudi o linea in cavo isolato).
Il progresso tecnico ha prodotto la sostituzione delle linee a
conduttori nudi con linee in conduttori isolati.
La stessa Guida CEI 64-17 - Guida all’esecuzione degli impianti
elettrici nei cantieri – al punto 3.11 volutamente non distingue le
differenti tipologie di linee elettriche aeree.
12. ART. 11 DPR 164/56
definizione di linea elettrica aerea
Ne deriva che la definizione di CONDUTTORE DELLA LINEA si
debba riferire a entrambe le tipologie di linea, ognuna delle quali
può essere generatrice di pericoli di contatti diretti o indiretti
data la fonte di rischio costituita dall’ elemento conduttore sotto
tensione
L’attenta valutazione dei rischi riferiti ai lavori in prossimità della
linea elettrica aerea, da parte del datore di lavoro e del
Coordinatore, prevedranno le misure di protezione da adottare le
quali dovranno essere specificate nel Piano Operativo di Sicurezza
e/o nel PIMUS redatti dal datore di lavoro (artt. 2 e 9 D.Lgs 494/96
– D. Lgs 235/03) e del PSC redatto dal Coordinatore per la Sicurezza
(artt. 4 e 5 D.Lgs 494/96)
13. ART. 282 DPR 547/55
“I conduttori fissi o mobili muniti di rivestimento isolante in genere,
quando per la loro posizione o per il loro particolare impiego siano
soggetti a danneggiamento per causa meccanica, devono essere
protetti nei tratti soggetti al danneggiamento”
La valutazione dei rischi e i sistemi di protezione che vengono
descritti di seguito ottemperano anche ai disposti dell’art. 282
DPR 547/55
14. Caratteristiche
dei sistemi di posa ENEL
Cavi unipolari o multipolari con guaina, sospesi (autoportanti)
Cavi unipolari o multipolari con guaina, incorporati in corde di
supporto (fascettati su corda in acciaio)
Cavi unipolari o multipolari a vista installati sui fabbricati,
incorporati su corde di supporto o trattenuti da collari disposti ad
intervalli lungo lo sviluppo del cavo
Scatole di derivazione fissate a muro o su palo
15. ESEMPI
di rischi di elettrocuzione da
sollecitazioni meccaniche sui conduttori,
introdotte da lavori edili in prossimità
delle linee (nelle linee in cavo i rischi di
elettrocuzione si manifestano per
danneggiamento dell’isolante)
17. Contatto con utensili a mano e macchine utensili portatili (punte
da trapano, scalpelli, martelli, dischi di taglio, ecc.)
Contatto con mezzi mobili (autobetoniere, autocarri, ponti
sviluppabili, gru su autocarro, ecc.)
Contatto con attrezzi (trabattelli, scale, ecc.)
Contatto con materiali da costruzione (elementi metallici,
legname, ecc.)
Contatto con apparecchi fissi di sollevamento (gru a torre, ecc.)
18. Operazioni disancoraggio o di ancoraggio “casalingo” delle linee ENEL (fili di
ferro, funi metalliche trattenenti il cavo con nodo a cappio, ecc.). Questa
operazione, pure essendo proibita dalla passata e vigente legislazione (Regio
Decreto n.1775 del 31.12.1937 mai abrogato – allegato 1), induce la
fantasia degli umani a superare qualsiasi realtà.
20. Criticità dei sistemi di distribuzione in cavo in
relazione alle sollecitazioni meccaniche
Distruzione dell’isolamento dei cavi (fori, tagli e abrasioni) con cedimento
dell’isolante istantaneo o differito
Distacco dei cavi dai sistemi di ammaraggio, con sollecitazioni dei
conduttori sui morsetti di derivazione; possibile distacco dei conduttori
dai morsetti
Distacco dei cavi dalle corde di trattenuta (cordino in acciaio) e
conseguente sollecitazione del cavo trattenuto
Contatti elettrici dei conduttori interni al cavo con i sistemi di trattenuta
del cavo (cordino in acciaio), con conseguente messa in tensione degli
stessi elementi metallici (corde in acciaio, occhielli e zanche murate,
redancie, collari, ecc.)
21. Protezione delle linee
Le protezioni dei cavi contro le sollecitazioni meccaniche, possono avvenire
mediante la predisposizione delle seguenti misure:
INVOLUCRI O BARRIERE
Le barriere o gli involucri sono destinati ad impedire il contatto con le linee
OSTACOLI
Gli ostacoli sono destinati a impedire il contatto accidentale con le linee ma non
il contatto intenzionale dovuto all’aggiramento deliberato dell’ostacolo
DISTANZIAMENTO
Il distanziamento è destinato solo ad impedire il contatto non intenzionale con
le linee
23. 1) Quando il cavo ENEL è installato sui fabbricati a ridosso del
muro oggetto di lavorazioni, è opportuno eseguire la
protezione meccanica per mezzo di canaline aperte a
sezione omega.
Questo tipo di protezione consente le lavorazioni nelle
vicinanze della linea, permettendo nel contempo la
protezione contro le sollecitazioni meccaniche e i pericoli
derivanti dall’uso di strumenti/attrezzi che potrebbero
forare o tagliare l’isolante del cavo (trapani, flessibili,
scalpelli, martelli, cazzuole ecc.)
24. E’ del tutto evidente che:
- il materiale costituente la canalina andrà scelto in
relazione alle sollecitazioni più gravose introdotte dai
lavori (acciaio, vetroresina, pvc ecc.);
- qualora la canalina fosse costituita da materiale metallico
o conduttore, l’installatore dovrà verificare la necessità o
meno del collegamento dell’involucro protettivo
all’impianto di terra;
- la canalina dovrà essere installata a posa fissa (rimovibile
cioè mediante l’uso di una chiave o di un attrezzo)
mediante idoneo fissaggio diretto o indiretto alla parete.
25. 2) Quando il cavo ENEL attraversa il piano di calpestio di
un ponteggio o corre nelle sue immediate vicinanze e
può essere urtato dai lavoratori o dalle attrezzature di
cantiere è opportuno realizzare la protezione in due
fasi:
26. a) protezione elettrica mediante l’inserimento di un
tubo corrugato pesante in polietilene a doppia
parete, corrugato esterno- liscio interno, conforme
alla norma CEI EN 50086 (CEI 23-39 e CEI 23-46); a
tale proposito si evidenzia che il tubo corrugato
posizionato su un cavo sorretto da fune metallica può
anche svolgere la funzione di isolante in caso di messa
in tensione da guasto della fune.
27. b) protezione mediante barriera distanziatrice.
Quest’ultima ha lo scopo di impedire sia il contatto non
intenzionale dell’uomo con il cavo elettrico, ad esempio a
seguito di scavalcamento, sia l’eventuale sollecitazione
meccanica da contatto con le attrezzature (sollecitazione
da spinta o da appoggio).
28. 3) L’interferenza delle linee con le gru a torre impone
una attenta valutazione dei pericoli; i cavi possono
essere gravemente sollecitati dagli urti con i carichi
sospesi con conseguenti rotture o distacchi dalle
morsettiere di derivazione.
29. E’ pertanto indispensabile programmare il raggio di
azione della gru in modo da impedire l’interferenza e se
questo non è evitabile si impone l’installazione di
un’opera provvisionale (barriera di protezione del cavo)
le cui caratteristiche ( schema di posa, resistenza agli
urti, ecc.) saranno oggetto di progetto da inserite nel PSC
o nel POS ove richiesto dalle normative.
30. Si ribadisce infine che qualora si operi la protezione di un
cavo sostenuto da corda metallica, prima e dopo
l’installazione della protezione l’elettricista o altra
persona addestrata (CEI 11-27) dovrà eseguire la misura
della differenza di potenziale tra la corda metallica e
l’impianto di terra. Qualora fossero individuabili tensioni
sulla fune metallica sarà obbligo dell’installatore
l’immediata segnalazione all’ente gestore e al
coordinatore per la sicurezza .
31. Costi sociali
Un obiettivo del piano è quello di ridurre i costi sociali per la cittadinanza e per le
attività economiche presenti.
I costi sociali si evidenziano principalmente nella fase di cantierizzazione a livello
di disagi diffusi alla città, negli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria
ripetuti e scoordinati tra i gestori e negli allacciamenti degli utenti alle reti.
Il piano, sia come impostazione generale che come azione attuativa, persegue
l’obiettivo di limitare i fastidi agli utenti della strada e di prevenire le situazioni di
pericolo offrendo servizi al massimo livello.
Sostenibilità dei cantieri
Lo sforzo di analisi nella fase di pianificazione deve tendere ad inserire,
in modo fisiologico e sostenibile, il cantiere sia grande che piccolo, nella strada e
nell’ ambiente, contenendo al massimo i disturbi e le diseconomie.
32. Occorre rilevare che con costi sociali e marginali si intendono:
Area urbanizzata: i disagi arrecati ai residenti ed agli operatori
economici immediatamente influenzati dall’area dei lavori per:
-l’inquinamento acustico ed atmosferico (fumi,
polveri.)
-la presenza dei mezzi di cantiere ( camion)
-la movimentazione e il parcheggio dei mezzi di lavoro
e di supporto, che ingombrano ed affollano l’area.
Degrado urbano I danni alle mura delle case e alle strutture urbane (porte,
vetrate, inferriate manto stradale). I danni al sistema del verde e nei casi
peggiori determinare impatti sul paesaggio e sulla morfologia dei suoli I
ripristini non realizzati nel rispetto delle caratteristiche geologiche,
geomorfologiche e paesaggistiche.
Valutazione Impatto ambientale particolarmente accurato, soprattutto se i
lavori si collocano ad esempio in una “zona parco” soggetta a particolari
prescrizioni.
33. Mobilità I disturbi arrecati alla circolazione dei pedoni, del traffico veicolare e dei
mezzi di trasporto pubblico che, a causa dei lavori, vengono rallentati con
conseguenze sui consumi energetici, sull’aumento di emissioni degli scarichi
veicolari e le perdite di tempo connesse alla congestione veicolare. Questi fattori
di disagio e di diseconomia non vengono computati negli oneri economici relativi
a queste opere e sono scaricati sulla città.
Vanno sviluppati studi sulle modalità di cantierizzazione, sui tempi di esecuzione
delle opere e delle interruzioni ed ai costi arrecati alla collettività che devono
essere imposti all’atto dell’autorizzazione.
Questi fattori vanno valutati e studiati, ricercando soluzioni per limitare al
massimo le diseconomie e soprattutto contabilizzati nei costi dell’opera.
34. Stime economiche
I COSTI SOCIALI a carico della collettività, a causa di un cantiere, che
necessitano di una stima economica, possono essere:
- Rallentamento del traffico veicolare;
- Inquinamento atmosferico & acustico, se il cantiere si trova in
ambito urbanizzato;
- Problematiche di tipo commerciale (trasportatori, attività
produttive, attività commerciali)
- Incremento della percentuale d’incidentalità;
- Possibili danneggiamenti dei mezzi di trasporto privati;
-mancata erogazione di un servizio di trasporto pubblico (es. autobus, scuola-
bus, corriera, nettezza urbana;
35. I COSTI ECONOMICI che un’Amministrazione pubblica potrebbe dover
sopportare:
- Aumento del volume di traffico su viabilità alternativa, conseguente
all’interruzione della strada oggetto del cantiere;
- impiego di maggiore personale della Vigilanza Pubblica nell’area
interessata dai lavori;
- Possibili danneggiamenti dei mezzi di trasporto pubblico;
- mancata erogazione di un servizio di trasporto pubblico (es. autobus, scuola-
bus, corriera, nettezza urbana.