5. Promozione e mantenimento dellaPromozione e mantenimento della
salute attraverso interventi individuali osalute attraverso interventi individuali o
collettivi effettuati sulla popolazione sanacollettivi effettuati sulla popolazione sana
PREVENZIONE PRIMARIAPREVENZIONE PRIMARIA
Include tutte le iniziative perInclude tutte le iniziative per
impedire lo sviluppo diimpedire lo sviluppo di
malattiemalattie
6. BERSAGLIOBERSAGLIO SOGGETTISOGGETTI
SANISANI
PREVENZIONE PRIMARIAPREVENZIONE PRIMARIA
rimuovendo le cause di malattia e quindirimuovendo le cause di malattia e quindi
l’insorgenza dei nuovi casil’insorgenza dei nuovi casi
RISULTATORISULTATO riduzione dei nuovi casiriduzione dei nuovi casi
eliminazione della malattiaeliminazione della malattia
7. PREVENZIONE PRIMARIAPREVENZIONE PRIMARIA
MALATTIE INFETTIVEMALATTIE INFETTIVE MALATTIEMALATTIE
CRONICHECRONICHE
VaccinazioneVaccinazione
DisinfezioneDisinfezione
SterilizzazioneSterilizzazione
Notifica, accertamentoNotifica, accertamento
casicasi
Controllo alimentiControllo alimenti
Controllo acqueControllo acque
potabilipotabili
EducazioneEducazione
alimentarealimentare
Lotta alla drogaLotta alla droga
Campagna contro ilCampagna contro il
fumofumo
Limitazione all’uso diLimitazione all’uso di
alcoolalcool
Barriere anti-rumoreBarriere anti-rumore
8. E’ un atto di natura clinico-diagnostico, trova utilizzoE’ un atto di natura clinico-diagnostico, trova utilizzo
soprattutto per le malattie cronico-degenerativesoprattutto per le malattie cronico-degenerative
1.1. Identificazione precoce della malattia o condizione di rischioIdentificazione precoce della malattia o condizione di rischio
2.2. Immediato intervento terapeutico per interrompere il processoImmediato intervento terapeutico per interrompere il processo
PREVENZIONE SECONDARIAPREVENZIONE SECONDARIA
9. PREVENZIONE SECONDARIAPREVENZIONE SECONDARIA
BERSAGLIOBERSAGLIO SOGGETTI CONSOGGETTI CON
DANNO MADANNO MA
ASINTOMATICIASINTOMATICI
STRUMENTOSTRUMENTO SCREENINGSCREENING
RISULTATIRISULTATI RIDUZIONE MORTALITA’RIDUZIONE MORTALITA’
non agendo sui fattori di rischio possono modificarenon agendo sui fattori di rischio possono modificare
solo la storia naturale della malattiasolo la storia naturale della malattia
10. NON E’ UN TEST DIAGNOSICO,NON E’ UN TEST DIAGNOSICO,
MA UN PRIMO ESAME CHEMA UN PRIMO ESAME CHE
CONSENTE DI DISTINGUERE INCONSENTE DI DISTINGUERE IN
UNAUNA POPOLAZIONE SANAPOPOLAZIONE SANA
APPARENTEMENTAPPARENTEMENT
E SANEE SANE
PROBABILMENTEPROBABILMENTE
MALATAMALATA
11. Malattia già in corso, nella suaMalattia già in corso, nella sua
fase inizialefase iniziale, in cui un intervento, in cui un intervento
precoce determina unprecoce determina un
miglioramento significativo dellamiglioramento significativo della
prognosi o addirittura laprognosi o addirittura la
guarigione (K della mammella).guarigione (K della mammella).
Condizione predisponenteCondizione predisponente,, perper
cui l’intervento può evitare lacui l’intervento può evitare la
comparsa della malattiacomparsa della malattia
(displasia del collo dell’utero).(displasia del collo dell’utero).
Ambiti diAmbiti di
applicazioneapplicazione
12. 1.1. DEFINIZIONE DEL PROBLEMADEFINIZIONE DEL PROBLEMA
malattia o condizione di rilevanza socialemalattia o condizione di rilevanza sociale
2.2. STORIA NATURALE DELLA MALATTIASTORIA NATURALE DELLA MALATTIA
tempi di reversibilità, identificazione dei fattori di rischiotempi di reversibilità, identificazione dei fattori di rischio
PIANIFICAZIONE E VALUTAZIONE DIPIANIFICAZIONE E VALUTAZIONE DI
UNA PROCEDURA DI SCREENINGUNA PROCEDURA DI SCREENING
3.3. POSSIBILITA’ DI RILIEVO PRECOCE DELLAPOSSIBILITA’ DI RILIEVO PRECOCE DELLA
MALATTIAMALATTIA
riconoscimento della malattia in stadio precoce con realericonoscimento della malattia in stadio precoce con reale
allungamento della sopravvivenzaallungamento della sopravvivenza
13. 4.4. CARATTERISTICHE DEL TESTCARATTERISTICHE DEL TEST
rapida e facile esecuzione,rapida e facile esecuzione,
non costoso,non costoso,
accettabile,accettabile,
non dannoso,non dannoso,
sensibile,sensibile,
specifico.specifico.
PIANIFICAZIONE E VALUTAZIONE DIPIANIFICAZIONE E VALUTAZIONE DI
UNA PROCEDURA DI SCREENINGUNA PROCEDURA DI SCREENING
14. SENSIBILITÀSENSIBILITÀ
Proporzione di personeProporzione di persone
positive al test epositive al test e
realmente malaterealmente malate
capacità di un test dicapacità di un test di
individuare una malattiaindividuare una malattia
quando essa è presentequando essa è presente
15. SENSIBILITÀSENSIBILITÀ
Se un test non è sensibile mancherà diSe un test non è sensibile mancherà di
individuare la malattia in qualche soggettoindividuare la malattia in qualche soggetto
malato, il tasso al quale ciò si verifica è dettomalato, il tasso al quale ciò si verifica è detto
TASSO DI ERRORE FALSO-NEGATIVOTASSO DI ERRORE FALSO-NEGATIVO
La somma della sensibilità e del tasso diLa somma della sensibilità e del tasso di
errore falso negativo è 1 (100%)errore falso negativo è 1 (100%)
17. SPECIFICITÀSPECIFICITÀ
Proporzione diProporzione di
persone negative alpersone negative al
test e non malatetest e non malate
capacità di individuarecapacità di individuare
l’assenza di malattial’assenza di malattia
quando essa non èquando essa non è
presentepresente
18. Se un test non è specifico indicherà falsamenteSe un test non è specifico indicherà falsamente
la malattia in soggetti non malati, il tasso alla malattia in soggetti non malati, il tasso al
quale ciò si verifica è dettoquale ciò si verifica è detto
TASSO DI ERRORE FALSO-POSITIVOTASSO DI ERRORE FALSO-POSITIVO
La somma della specificità e del tasso diLa somma della specificità e del tasso di
errore falso positivo è 1 (100%)errore falso positivo è 1 (100%)
SPECIFICITÀSPECIFICITÀ
20. SPECIFICITÀSPECIFICITÀSENSIBILITÀSENSIBILITÀ
1.1. Dipendono da una soglia di decisione associata al testDipendono da una soglia di decisione associata al test
2.2. Mantenimento dei due valori al di sopra dei minimiMantenimento dei due valori al di sopra dei minimi
definiti caso per casodefiniti caso per caso
BASSA SENSIBILITA’BASSA SENSIBILITA’ PROBLEMI ETICIPROBLEMI ETICI
BASSA SPECIFICITA’BASSA SPECIFICITA’ COSTI (ulteriori test)COSTI (ulteriori test)
21. Usato per escludere una diagnosi dovrebbe avereUsato per escludere una diagnosi dovrebbe avere
un alto grado di sensibilità (per evitare che casi diun alto grado di sensibilità (per evitare che casi di
malattia vengano persi)malattia vengano persi)
Usato per confermare una diagnosi dovrebbe avereUsato per confermare una diagnosi dovrebbe avere
un alto grado di specificità (per evitare che i soggettiun alto grado di specificità (per evitare che i soggetti
vengano considerati malati quando non lo sono)vengano considerati malati quando non lo sono)
22. Se il risultato del test è positivo quale è laSe il risultato del test è positivo quale è la
probabilità che il soggetto abbia la malattiaprobabilità che il soggetto abbia la malattia
diagnosticata?diagnosticata?
23. Indica quale proporzione di soggetti risultati positivi alIndica quale proporzione di soggetti risultati positivi al
test ha realmente la malattiatest ha realmente la malattia
MALATOMALATO
NONNON
MALATOMALATO
TOTALETOTALE
TESTTEST
POSITIVOPOSITIVO
TESTTEST
NEGATIVONEGATIVO
TOTALETOTALE
24. Se il risultato del test è negativo quale è laSe il risultato del test è negativo quale è la
probabilità che il soggetto non abbia realmenteprobabilità che il soggetto non abbia realmente
la malattia?la malattia?
25. Indica quale proporzione di soggetti risultati negativi alIndica quale proporzione di soggetti risultati negativi al
test è esente dalla malattiatest è esente dalla malattia
MALATOMALATO
NONNON
MALATOMALATO
TOTALETOTALE
TESTTEST
POSITIVOPOSITIVO
TESTTEST
NEGATIVONEGATIVO
TOTALETOTALE
26. VALUTAZIONE DEL PROGRAMMAVALUTAZIONE DEL PROGRAMMA
DI SCREENINGDI SCREENING
PROCESSOPROCESSO
Accessibilità e complianceAccessibilità e compliance
Qualità del test (sensibilità e specificità)Qualità del test (sensibilità e specificità)
Impatto del programma (utilizzo da parte della popolazioneImpatto del programma (utilizzo da parte della popolazione
a rischio)a rischio)
RISULTATORISULTATO
tasso di nuovi casitasso di nuovi casi
Incidenza di casi intervallariIncidenza di casi intervallari
Prevalenza di casi graviPrevalenza di casi gravi
MortalitàMortalità
27. PSN 1998-2000PSN 1998-2000
Mammografia biennale nelleMammografia biennale nelle
donne di età tra i 50 e 69 annidonne di età tra i 50 e 69 anni
Pap-test nelle donne diPap-test nelle donne di
età tra i 25 e 64 annietà tra i 25 e 64 anni
28. Prevenzione delle complicanze in una malattiaPrevenzione delle complicanze in una malattia
già in atto, tipica delle malattie cronichegià in atto, tipica delle malattie croniche
ma anche di malattie infettivema anche di malattie infettive
che cronicizzano (epatite B, C, tubercolosi)che cronicizzano (epatite B, C, tubercolosi)
PREVENZIONE TERZIARIAPREVENZIONE TERZIARIA
29. PREVENZIONE TERZIARIAPREVENZIONE TERZIARIA
BERSAGLIOBERSAGLIO AMMALATI E/OAMMALATI E/O
CONVALESCENTICONVALESCENTI
STRUMENTISTRUMENTI INTERVENTI MEDICOINTERVENTI MEDICO
CHIRURGICI, PSICOLOGICICHIRURGICI, PSICOLOGICI
RISULTATIRISULTATI MIGLIORARE LA QUALITA’MIGLIORARE LA QUALITA’
DELLA VITADELLA VITA