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Dott.ssa Donatella Cocca
          Introduzione al Piano Cartesiano
IL RIFERIMENTO CARTESIANO
Un sistema di riferimento cartesiano (del piano) è costituito da una
coppia di rette orientate, dette asse x (o asse delle ascisse) e asse y (o
asse delle ordinate), perpendicolari tra loro. Il punto 0 di intersezione
di tali rette è chiamato origine. Fissiamo su di esse oltre ad un verso
anche un’unità di misura. Adesso possiamo introdurre il concetto di
coordinate cartesiane:
                              Consideriamo un arbitrario punto P del
                              piano al quale associamo un coppia di
                              numeri reali (x1,y1) ove x1 indica la
                              proiezione di P sull’asse delle ascisse e y1
                              la proiezione di P sull’asse delle ordinate.
                              Le coordinate x1 e y1 individuano il punto
                              P in modo unico e sono dette coordinate
                              cartesiane del punto P
Distanza di due punti
                                       Per determinare la distanza tra i punti
                                       A(xA; yA) B(xB ; yB) applichiamo il
                                       teorema di Pitagora e otteniamo:
                                                AB = ( x B − x A )2 + ( y B −           y   A
                                                                                                )2
                                       Per determinare il punto medio di un
                                       segmento M(x ; y ), consideriamo le
                                       segmento M(xM; yM), consideriamo le
                                       proiezioni A1, M1, B1 di A, M e B
                                       sull’asse x. Osserviamo che:
                                           x    M
                                                    =   O M   1
                                                                  =   O A   1
                                                                                +   AM
                                                                                    1           1
                                                                                                    =
                                                             −          +
                                                 = xA + xB xA = xA xB
                                                             2          2
                                       y       +y
E in modo analogo si ha:   y       =       A
                                                   . Quindi:
                                                    B
                                                                  +       y+                      
                                                                                                yB 
                               M
                                               2               M  x A xB ; A
                                                                  2          2                    
                                                                                                  
                                   La Retta
La retta è un ente geometrico fondamentale, come il punto e il piano.
In geometria analitica, la retta è rappresentata da un’equazione lineare
(di primo grado) nelle due variabili x e y; facendo riferimento al piano
cartesiano, un’equazione del tipo ax+by+c=0 individua l’equazione
di una retta. Viceversa, ogni equazione lineare in due variabili è
rappresentata sul piano cartesiano da una retta.
   Equazione di una retta passante per due punti
   Equazione di una retta passante per due punti
                                       Siano A(xA; yA) B(xB ; yB) due punti
                                       generici del piano cartesiano. Vogliamo
                                       calcolare l’equazione della retta
                                       passante per tali punti.
                                       Per il teorema di Talete possiamo
                                       scrivere: MN:LM = BP:AB ed anche:
                                       SR:TS = BP:AB. E, uguagliando i primi
                                       membri possiamo scrivere:
Equazione di una retta
                            y −y
                          x −x        x −x                                   y −y
                          =       ⇒ B              B                 B
                                                                         =               B
                          x −x
                           By −y    A x −x     B   A          A      B       y −yA       B
                           Equazione della retta passante per due
                           punti. Da questa eq. (eq.=equazione) se
                           poniamo yA −yB =a e xB −xA =b
otteniamo: ax+by−ax −by = 0. Infine, posto −ax −by =c si ha:
otteniamo: ax+by−axB −byB = 0. Infine, posto −axB −byB =c si ha:
              ax+by+c=0                  (1)       eq. della retta
Notiamo che un punto appartiene alla retta di equazione (1) se le sue
coordinate soddisfano detta equazione, ovvero la rendono una identità.
                                                   y                                     c
Casi particolari:                                                                y=−
                                          c
  Se a=0; b≠0; c≠0 si ha: y =           −                                                b
  la retta è parallela all'asse x         b
                                                                                     x
                 Equazione di una retta
                                                   y                     c
                                      c                        x=−
  Se a≠0; b=0; c≠0 si ha: x =       −                                    a
  la retta è parallela all'asse y     a
                                                                             x
  Se a≠0; b≠0; c=0 si ha ax+by=0 la retta passa per l'origine, infatti le
  coordinate di O(0;0) soddisfano l'equazione della retta.
  Se a≠0; b=0; c=0 si ha x = 0 che è l'equazione dell'asse y (tutti i
  Se a≠0; b=0; c=0 si ha x = 0 che è l'equazione dell'asse y (tutti i
  suoi punti hanno infatti ascissa nulla)
  Se a=0; b≠0; c=0 si ha y = 0 che è l'equazione dell'asse x (tutti i
  suoi punti hanno infatti ordinata nulla)
      Equazione di una retta in forma esplicita
Dividiamo la ax+by+c=0 per b ≠ 0 e otteniamo:
                a      c         a  c
                  x+ y+ =0 ⇒ y =− x− y
                b      b         b  b
Equazione di una retta in forma esplicita
                        a       c
Ponendo:            m=−   e q=-
                        b       b
si ha y=mx+q è l'equazione richiesta.
Il coefficiente m si chiama coefficiente angolare (indica infatti
l'inclinazione della retta rispetto al semiasse positivo delle ascisse);
il numero q si chiama ordinata all'origine (indica quanto stacca la retta
sull'asse y , infatti per x=0⇒ y=q ). Dalla figura seguente possiamo
                               ⇒
osservare che se la retta passa per l'origine (q=0) y=mx quindi
osservare che se la retta passa per l'origine (q=0) y=mx quindi
   y
m=   ed anche     QN                 y       −   y
   x          m =                =       Q           P
                  PN                 x   Q
                                             −   x   P
                                                                     Q
dunque, il coefficiente angolare della retta                     r
                                                             P           N
passante per due punti dati si ottiene dal
rapporto tra la differenza delle loro ordinate           O
e la differenza delle loro ascisse.                          H       K
                    Coefficiente angolare
Osserviamo che:
             m>0           Se m>0 la retta giace nel primo e terzo
                           quadrante (ascissa e ordinata sono concordi)
                           Se m<0 la retta giace nel secondo e quarto
                           quadrante (ascissa e ordinata sono discordi)
                           quadrante (ascissa e ordinata sono discordi)
           m<0             Se m=1 (cioè y=x) la retta è la bisettrice del
                           primo e terzo quadrante
             m=1
                           Se m=-1 (cioè y=-x) la retta è la bisettrice del
              m = −1       secondo e quarto quadrante
Coefficiente angolare
Esempio: Calcolare il coefficiente angolare delle seguenti rette
Considero le seguenti rette:
1) 2y-x-1=0
2) y+4x=0
3) 7y-2x+9=0
Calcoliamo il coefficiente angolare:
          1    1                  1
1) y =      x+         ⇒     m=
          2    2                  2
2)    y = −4 x      ⇒      m = -4
3) y = 2 x − 9         ⇒     m=
                                2
       7     7                  9
               Retta passante per un punto
Consideriamo il generico punto P(x0,y0) le infinite rette (fascio di rette)
passanti per quel punto hanno la seguente equazione :
      a(x-x0)+b(y-y0)=0      ⇒       y-y0=-a/b (x-x0) cioè
                           y-y0 = m(x-x0)
     Rette paralleli, perpendicolari distanza di un punto da
                             una retta
Siano date due rette r: y=m1x+q1 ed s : y=m2x+q2 si ha che:
     r ed s sono Paralleli se e solo se:              m=m1=m2
     r ed s sono Perpendicolari se e solo se:                     m=m1= -1/m2
     Considero il generico punto P(x0,y0) e la retta generica r . La
     distanza d del punto dalla retta è data da:
                              a x         +   b y           + c
                       d =
                                      0                 0
                                                  +
                                              2         2
                                          a     b
Fascio di rette proprio
E' l'insieme di tutte le rette che passano per un
punto. Per determinare l'equazione di un
fascio di rette chiamiamo (x0,y0) il centro
del fascio e (x,y) il punto generico di una retta
qualunque del fascio. Se m è il coefficiente
angolare della retta presa in esame avremo:
                        y −y
                        y −y
                 m=              0
                        x −x    0
Si può notare che per ogni m diverso avremo una diversa retta del
fascio, ne segue che l'equazione del fascio di rette è:
                          y - y0 = m(x - x0)
                Fascio di rette improprio
                           Si definisce fascio di rette improprie
                           l'insieme di tutte le rette parallele ad una retta
                           data.
                           Visto che le rette sono tutte parallele allora da
                           una retta all'altra varierà solo l'ordinata
                           all'origine, cioè q, quindi l’equazione
                           all'origine, cioè q, quindi l’equazione
                           generica del fascio è:
                                           y = m1x + q
dove q e' variabile ed m1 e'un numero dato.
Esercizi sulle rette
Esercizio1: Scrivere l'equazione della retta passante per il punto
A(2,-1) ed avente coefficiente angolare 5.
Utilizziamo la formula dell'equazione della retta passante per un punto:
                              y - y0 = m(x - x0)
Sostituendo si ha : y - (-1) = 5(x - 2) ⇒        y = 5x – 11
Esercizio2:
Esercizio2: Scrivere l'equazione della retta passante per i punti
A(-2,3) e B(1,-5).
Utilizziamo la formula dell'equazione della retta passante per due punti
si ha:
                y−3     x+2
                      =     ⇒ 8x + 3y + 7 = 0
               − 5 − 3 1+ 2
                     Esercizi sulle rette
Esercizio3: Scrivere l'equazione della retta passante per A(3,0) e
parallela alla retta r di equazione: y = -2x + 5.
La retta r ha coefficiente angolare m=-2 . Utilizziamo la formula
dell'equazione della retta passante per un punto. Sostituendo si ottiene:
              y - 0 = -2(x - 3)   ⇒        y = -2x + 6
Esercizio4: Scrivi l'equazione della retta passante per A(-2,1) e
perpendicolare alla retta r di equazione y = -1/2 x + 3.
La retta r ha coefficiente angolare m = -1/2 quindi il coefficiente
angolare della retta richiesta è: m = 2 .
Utilizziamo la formula dell'equazione della retta passante per un punto.
Sostituendo si ottiene:
           y - 1 = 2(x +2)         ⇒      y = 2x - 5
La Circonferenza
Nella geometria euclidea, una circonferenza è il luogo dei punti del
piano equidistanti da un punto fisso, detto centro. La distanza di questi
punti dal centro si definisce raggio.
                                L’equazione cartesiana o canonica della
                                circonferenza è:
                                    x2+ y2-2ax-2by+c=0           (1)
                              dove c=a2+b2-r2.
                              dove c=a2+b2-r2.
                              Il Centro della circonferenza: C(a,b).
                              L'equazione della circonferenza con
                              centro nell'origine e raggio r è data da:
                                            x2+ y2=r (2)
Da cui si ricava che l’equazione generica della circonferenza di centro
C(x0,y0) e raggio r:        (x-x0)2+(y-y0)2=r (3)
                       La Circonferenza
La condizione di realtà della circonferenza: a2+b2-c>0
Coefficiente angolare della retta tangente in un suo punto di ascissa x0:
                                   x0 − a
                   m    = ±
                               r 2 − (x 0 − a )
                                               2
Esercizio1: Scrivere l'equazione della circonferenza di centro il punto
C(-1, 2) e raggio r = 3.
C(-1, 2) e raggio r = 3.
L'equazione della circonferenza si ottiene immediatamente sostituendo
nella generica equazione (x-x0)2+(y-y0)2=r le coordinate del centro C ed
il valore di r. Si ottiene:
                     (x+1)2+(y-2)2=9        e svolgendo i calcoli avremo:
                            x2+ y2+2x-4y-4=0
La Circonferenza
Esercizio2: Scrivere l'equazione della circonferenza di centro il punto
C(2, -3) e passante per il punto P =(-1,1).
In questo caso il raggio non è dato direttamente, ma si calcola
immediatamente come distanza tra i due punti C e P.
r=    (xc   − x p ) + ( yc − y p ) =
                  2             2
                                       (2 + 1)2 + (− 3 − 1)2   = 9 + 16 = 5
L'equazione della circonferenza, ora si ottiene sostituendo nella
generica equazione (x-x0)2+(y-y0)2=r le coordinate del centro C ed il
valore di r:
                      (x-2)2+(y+3)2=25        e svolgendo i calcoli avremo:
                             x2+ y2-4x+6y-12=0
                              Le coniche
In geometria analitica, con sezione conica, o semplicemente conica, si
intende genericamente una curva piana che sia luogo dei punti ottenibili
intersecando la superficie di un cono circolare retto con un piano.
La superficie conica può essere intersecata da un piano α non passante
per il vertice del cono V in tre modi distinti:
Le coniche
                     Se il cono è intersecato da piani che con il suo
                     asse formano angoli 0< θ ≤π/2 la sezione, così
                     ottenuta, è una ellisse. Se, in particolare, il
                     piano è anche perpendicolare all'asse la sezione è
                     una circonferenza
                     Se si interseca il cono con un piano parallelo a
                     una sua retta generatrice si ottiene una conica
                     chiamata parabola (come si vede in figura AL
                     è una generatrice del cono ed il piano di
                     intersezione è parallelo ad AL)
                          Le coniche
                  Se si interseca il cono con un piano parallelo al suo
                  asse si determinano curve aperte (e illimitate)
                  chiamate iperboli.
Le curve precedenti sono dette coniche non degeneri. Vi sono poi le
cosiddette coniche degeneri ottenute servendosi di piani che passano
per il vertice V del cono
Le coniche
Dal punto di vista della geometria analitica la conica è una curva che
viene rappresentata da una equazione di secondo grado in due variabili.
Se si considera l'equazione quadratica nella forma:
        ax + 2hxy + by + 2 gx + 2 fy + c =0
             2                   2
si ha la seguente casistica:
    se h2 = ab , l'equazione rappresenta una parabola
    se h2 < ab e a=b e h=0 , l'equazione determina una ellisse
    se h2 > ab, l'equazione rappresenta una iperbole
                               La parabola
La parabola è una sezione conica generata dall'intersezione di un cono
circolare retto e un piano parallelo a una retta generatrice del cono.
La parabola può anche essere definita come luogo geometrico dei punti
equidistanti da un punto F detto fuoco e una retta r detta direttrice. La
retta passante per il fuoco e perpendicolare alla direttrice si chiama asse
della parabola. L'asse della parabola è un asse di simmetria e interseca
la parabola nel vertice.
                                       Una parabola con asse parallelo
                                       all'asse y è rappresentata da
                                       all'asse y è rappresentata da
                                       un'equazione del tipo:
                                                 y=ax2+bx+c
                                       Una parabola con asse parallelo
                                       all'asse x è rappresentata da
                                       un'equazione del tipo:
                                                 x=ay2+by+c
La parabola: parametri a, b e c
1) Il coefficiente a determina il verso cui è rivolta la concavità (detta
   anche apertura) della parabola
     a > 0 : concavità verso l’alto (ordinate crescenti), vertice in basso
     a < 0 : concavità verso il basso (ordinate decrescenti), vertice in
     alto
     a = 0 : parabola degenere (in una retta)
            La parabola: parametri a, b e c
2) I coefficienti a e b sono legati alla posizione dell'asse di simmetria
   della parabola, l’equazione di tale retta parallela all’asse y è :
                             b
                         x=−
                             2a
3) Il punto d’intersezione della parabola con l’asse y dipende dal
   coefficiente c: il valore dell’ordinata di tale punto è proprio c
4) L’ordinata del vertice dipende da a, b e c e si può ottenere
   L’ordinata del vertice dipende da a, b e c e si può ottenere
   utilizzando la relazione:        2
                                 − +
                              y = b 4 ac
                                V
                                   4a
5) L’ascissa del vertice dipende da a e b: il suo valore si può ottenere
   utilizzando la relazione:
                                xV=-b/2a
La parabola: parametri a, b e c
6) La mutua posizione di parabola e asse x dipende da a, b e c, più
   precisamente dalla loro combinazione espressa dal cosiddetto
                     ∆
                     ∆
   discriminante : ∆=b2-4ac
                     ∆
        ∆>0 : l’asse x è secante rispetto alla parabola
        ∆=0 : l’asse x è tangente rispetto alla parabola
        ∆<0 :l’asse x è esterno alla parabola
             La parabola caratteristiche
Parabola con asse verticale
   Discriminante: ∆ = b2 − 4ac
   Equazione dell'asse di simmetria:   x=-b/2a
                                     ∆
                                     ∆
   Coordinate del vertice: V(-b/2a; -∆/4a)
                                     ∆
                                      ∆
                                      ∆
   Coordinate del fuoco: F(-b/2a; (1- ∆)/4a)
                                      ∆
La parabola caratteristiche
                                       ∆
   Equazione della direttrice: y=- (1+ ∆)/4a
Parabola con asse orizzontale
  Discriminante: ∆ = b2 − 4ac
  Equazione dell'asse di simmetria:   y=-b/2a
                             ∆
                             ∆
                             ∆
                             ∆
  Coordinate del vertice: V(-∆/4a ; -b/2a)
  Coordinate del vertice: V(-∆/4a ; -b/2a)
                             ∆
                             ∆
                              ∆
                              ∆
  Coordinate del fuoco: F((1- ∆)/4a ; -b/2a)
                              ∆
  Equazione della direttrice: x=- (1+ ∆)/4a
                                      ∆
                                      ∆
                                      ∆
                         La parabola
Esercizio1: Determinare l'equazione della parabola passante per i
punti A(-1;3) B(0;4) C(3;-5)
Sappiamo che l’equazione della parabola è: y=ax2+bx+c. Sostituendo i
tre punti abbiamo:        A(-1;3) ⇒ 3= a-b+c
                          B(0;4) ⇒ 4= +c
                          C(3;-5) ⇒ -5= 9a+3b+c
Per cui dobbiamo risolvere il sistema di equazione:
Per cui dobbiamo risolvere il sistema di equazione:
a − b + c = 3         c = 4          c = 4
                                     
c = 4               ⇒ a - b = -1   ⇒ a = b - 1
                                     
 9 a + 3b + c = − 5   9a + 3b = -9   9b - 9 + 3b = -9
Da cui otteniamo: c=4; b=0; a=-1 cioè la parabola ha equazione
                            y=-x2+4
La parabola
Esercizio2: Determinare l'equazione della parabola avente il vertice
in V(1;3) e passante per A(3;-1)
Il vertice ci fornisce due condizioni la terza la fornisce il passaggio per
il punto A. Quindi abbiamo:
                    -b
                1 =
    V ( 1;3 ) ⇒     2a               A(3;-1) ⇒ - 1 = 9a + 3b + c
                
                
                3 = a + b + c
                3 = a + b + c
Osservazione: 3=a+b+c è ottenuta sostituendo le coordinate del
vertice nell’equazione della parabola (il vertice è un punto della
parabola). Il sistema da risolvere è:
      b = − 2 a                    b = -2a            a = -1
                                                     
      a − 2a + c = 3         ⇒ c = a + 3           ⇒ b = 2
                                                     
      9 a − 6 a + c = −1           3a + a + 3 = -1   c = 2
La parabola ha equazione: y=-x2+2x+2
                            L’iperbole
L’iperbole è una sezione conica generata dall'intersezione di un cono
circolare retto con un piano parallelo al suo asse.
L’iperbole può anche essere definita come luogo geometrico dei punti
del piano per i quali risulta costante la differenza delle distanze da due
          F1;
punti fissi     F2detti fuochi:
                                 PF − PF = 2a
                                        1         2
                                                                 (1)
                                Consideriamo i due fuochi F ed F e
                                Consideriamo i due fuochi F1 ed F e
                                consideriamo come asse x la retta
                                passante per essi e come asse y la retta
                                ad essa perpendicolare e passante per il
                                punto medio di F 1F 2 . Detta 2c la loro
                                distanza, i fuochi avranno coordinate:
                                        F1(−c;0) ed F2 (c;0)
L’iperbole
Utilizzando la (1) tramite opportune tramite opportune trasformazioni
                                2
avremo:
                     x
                       2
                              −
                                  y       = 1            (2)
                          2           2
                     a            b
equazione cartesiana dell’iperbole
dove: b2 = a2 - c 2.
La (2) è l’equazione dell’iperbole che
La (2) è l’equazione dell’iperbole che
interseca l’asse delle x. Se interseca
l’asse delle y l’equazione diventa:
                          2
            x
                2
                    −
                      y       = −1
                2         2
            a         b
                                  L’iperbole
Casi Particolari:                                   2
    Per x = 0 l’equazione diventa:
                                           y            = − 1 la curva non interseca
                                                2
    l’asse y                               b
                                                2
    Per y = 0 l’equazione diventa:
                                           x    2
                                                    =1 ⇒
                                                                2
                                                               x =a
                                                                      2
                                                                          ⇒   x = ±a
                                           a
    la curva interseca l’asse x nei punti A1(−a;0) A2(a;0) che
    vengono chiamati vertici dell’iperbole.
L’iperbole
Consideriamo le seguenti formule sull’iperbole:
                                                                         2
                                                            x −y
                                                                 2
  Equazione dell’iperbole che interseca l’asse x:                2       2
                                                                             =1
                                                    2   2
                                                            a b
  Fuochi: F1(-c;0) ed F2(c;0) con   c = a +b
  Asintoti: y=(-b/a)x , y=b/ax
  Asintoti: y=(-b/a)x , y=b/ax
  Eccentricità: e=c/a
  Coefficiente angolare della retta tangente in un suo punto di ascissa
  x0 :
                    m =±b               x   0
                                        2           2
                        a           x   0
                                            ±   a
                           L’iperbole
Consideriamo le seguenti formule sull’iperbole:
                                                                     2
                                                            x −y
                                                             2
  Equazione dell’iperbole che interseca l’asse y:            2       2
                                                                             = −1
                                                    2   2
                                                            a b
  Fuochi: F1(0;-c) ed F2(0;c) con   c = a +b
  Asintoti: y=(-b/a)x , y=b/ax
  Asintoti: y=(-b/a)x , y=b/ax
  Eccentricità: e=c/a
  Coefficiente angolare della retta tangente in un suo punto di ordinata
  y0 :                                y
                    m =±b               2
                                            0
                        a           y   0
                                            ±   a
                                                    2
L’iperbole
Se gli asintoti sono perpendicolari (se a = b) l'iperbole si dice iperbole
equilatera. Consideriamo le seguenti formule sull’iperbole equilatera:
                                            c
   Equazione dell’iperbole equilatera:   y=
                                            x
                                              2
   Lunghezza del semiasse trasverso: a =
                                              c
                                              c
   Coordinate dei vertici sul semiasse trasverso: A1(- c ; c ) A( c ; c )
   con c>0
   Coordinate dei fuochi: F1(- 2c ;- 2c ) F2 ( 2c ; 2c )      con c>0
                            L’iperbole
La figura seguente mostra il grafico di un’iperbole equilatera con
equazione: y=1/x
L’iperbole
La figura seguente mostra come al variare di a varia l’eccentricità
dell’iperbole (ricordo che e=c/a)
                                          L’iperbole
Esercizio1: Scrivere l'equazione dell'iperbole avente per assi gli assi
coordinati e passante per i punti P(2,3), Q(4,7)
Se imponiamo all'equazione generale dell'iperbole il passaggio per i
punti P e Q otteniamo:
            4               9                  16         49
                2
                    −           2
                                    =1 e          2
                                                      −    2
                                                               =1
            a b
            a b                                a b
                                               a b
                    1                      1
Ponendo    u=           2
                            e        v=       2
                                                  dovremo risolvere il sistema:
                    a                     b
            4u − 9 v = 1        10       3
                           ⇒ u=    e v=
            16 u − 49v = 1      13
                                       2
                                         13
                                                          10 x − 3 y
                                                                2
Quindi l’equazione del’iperbole è:                                     =1
                                                           13 13
L’iperbole
Il cui grafico è:
                             L’ellisse
L’ellisse è una sezione conica generata dall'intersezione di un cono
circolare retto con piani che con il suo asse formano angoli 0< θ ≤π/2.
L’ellisse può anche essere definita come luogo geometrico dei punti del
piano per i quali risulta costante la somma delle distanze da due punti
fissi F1; F2 detti fuochi:
                                     indichiamo con 2c la distanza tra
                                     i due fuochi e con 2a la somma
                                     i due fuochi e con 2a la somma
                                     costante. Detti r1 ed r2 le distanze
                                     da un punto della curva dal fuoco
                                     si avrà:
                                      r + r = 2a
                                        1    2
                                                             (1)
L’ellisse
Dalla definizione si possono dedurre facilmente le seguenti proprietà
di simmetria:
                                                  la retta F1F2 (in figura la
                                               retta AB) passante per i due
                                               fuochi e la retta ad essa
                                               perpendicolare      nel     suo
                                               punto medio (in figura la
                                               retta CD) sono assi di
                     O                         simmetria per l'ellisse;
                                                   il punto O punto medio
                                                del segmento congiungente
                                                i due fuochi (intersezione
                                                dei precedenti assi) è centro
                                                di simmetria per l'ellisse.
                                 L’ellisse
Utilizzando la (1) tramite opportune tramite opportune
trasformazioni avremo:    2
                   x
                         2
                             +
                                 y       = 1      (2)
                         2           2
                   a             b
equazione cartesiana dell’ellisse
L’ellisse
Casi Particolari:
   Per a >b l’asse focale F1F2 è parallelo all’asse x
     Per a < b l’asse focale F1F2 è parallelo all’asse y
     Per a = b si ottiene l'equazione di una circonferenza con centro
     Per a = b si ottiene l'equazione di una circonferenza con centro
     nell'origine e raggio a.
                                 L’ellisse
Consideriamo le seguenti formule sull’ellisse:
                                                         2
                                            x +y
                                             2
   Equazione cartesiana dell’ellisse:        2           2
                                                             =1
                                            a b
                                                     2       2
   Fuochi: F1(-c;0) ed F2(c;0) con c = a − b , se a2>b2
                                             2   2
           F1(0;-c) ed F2(0;c) con c = b − a , se a2<b2
                                      c b a
   Vertici: (a;0), (-a;0), (0;-b), (0;b)
   Eccentricità: e=c/a
   Lunghezza asse maggiore: 2a
   Lunghezza asse minore: 2b
   Coefficiente angolare della retta tangente in un suo punto di ascissa
   x0 :
                           = ±     x    0
                      m                          2
                                  a −x
                                   2
                                                 0
L’ellisse                             2
                                                       x
                                                           2
                                                               y
Esercizio1: Determinare a e b in modo che l'ellisse a 2 + b 2 = 1 passi
per i punti P(-3,1,) e Q(-2,2).
Sostituiamo le coordinate dei punti nell'equazione dell'ellisse ed
abbiamo:                   9 1
                            a 2 + b2 = 1
                           4 4
                            + =1
                            a 2 b2
                            a 2 b2
               1             1
Ponendo u =       e     v=      dovremo risolvere il sistema:
               a2            b2
         9u + v = 1                32         32
                        ⇒ a2 =         e b2 =
         4u + 4v = 1                3          5
Quindi l’equazione del’ellisse è:   x2    y2
                                  3    +5    =1
                                    32    32

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Geom analitica

  • 1. Dott.ssa Donatella Cocca Introduzione al Piano Cartesiano IL RIFERIMENTO CARTESIANO Un sistema di riferimento cartesiano (del piano) è costituito da una coppia di rette orientate, dette asse x (o asse delle ascisse) e asse y (o asse delle ordinate), perpendicolari tra loro. Il punto 0 di intersezione di tali rette è chiamato origine. Fissiamo su di esse oltre ad un verso anche un’unità di misura. Adesso possiamo introdurre il concetto di coordinate cartesiane: Consideriamo un arbitrario punto P del piano al quale associamo un coppia di numeri reali (x1,y1) ove x1 indica la proiezione di P sull’asse delle ascisse e y1 la proiezione di P sull’asse delle ordinate. Le coordinate x1 e y1 individuano il punto P in modo unico e sono dette coordinate cartesiane del punto P
  • 2. Distanza di due punti Per determinare la distanza tra i punti A(xA; yA) B(xB ; yB) applichiamo il teorema di Pitagora e otteniamo: AB = ( x B − x A )2 + ( y B − y A )2 Per determinare il punto medio di un segmento M(x ; y ), consideriamo le segmento M(xM; yM), consideriamo le proiezioni A1, M1, B1 di A, M e B sull’asse x. Osserviamo che: x M = O M 1 = O A 1 + AM 1 1 = − + = xA + xB xA = xA xB 2 2 y +y E in modo analogo si ha: y = A . Quindi: B  + y+  yB  M 2 M  x A xB ; A  2 2    La Retta La retta è un ente geometrico fondamentale, come il punto e il piano. In geometria analitica, la retta è rappresentata da un’equazione lineare (di primo grado) nelle due variabili x e y; facendo riferimento al piano cartesiano, un’equazione del tipo ax+by+c=0 individua l’equazione di una retta. Viceversa, ogni equazione lineare in due variabili è rappresentata sul piano cartesiano da una retta. Equazione di una retta passante per due punti Equazione di una retta passante per due punti Siano A(xA; yA) B(xB ; yB) due punti generici del piano cartesiano. Vogliamo calcolare l’equazione della retta passante per tali punti. Per il teorema di Talete possiamo scrivere: MN:LM = BP:AB ed anche: SR:TS = BP:AB. E, uguagliando i primi membri possiamo scrivere:
  • 3. Equazione di una retta y −y x −x x −x y −y = ⇒ B B B = B x −x By −y A x −x B A A B y −yA B Equazione della retta passante per due punti. Da questa eq. (eq.=equazione) se poniamo yA −yB =a e xB −xA =b otteniamo: ax+by−ax −by = 0. Infine, posto −ax −by =c si ha: otteniamo: ax+by−axB −byB = 0. Infine, posto −axB −byB =c si ha: ax+by+c=0 (1) eq. della retta Notiamo che un punto appartiene alla retta di equazione (1) se le sue coordinate soddisfano detta equazione, ovvero la rendono una identità. y c Casi particolari: y=− c Se a=0; b≠0; c≠0 si ha: y = − b la retta è parallela all'asse x b x Equazione di una retta y c c x=− Se a≠0; b=0; c≠0 si ha: x = − a la retta è parallela all'asse y a x Se a≠0; b≠0; c=0 si ha ax+by=0 la retta passa per l'origine, infatti le coordinate di O(0;0) soddisfano l'equazione della retta. Se a≠0; b=0; c=0 si ha x = 0 che è l'equazione dell'asse y (tutti i Se a≠0; b=0; c=0 si ha x = 0 che è l'equazione dell'asse y (tutti i suoi punti hanno infatti ascissa nulla) Se a=0; b≠0; c=0 si ha y = 0 che è l'equazione dell'asse x (tutti i suoi punti hanno infatti ordinata nulla) Equazione di una retta in forma esplicita Dividiamo la ax+by+c=0 per b ≠ 0 e otteniamo: a c a c x+ y+ =0 ⇒ y =− x− y b b b b
  • 4. Equazione di una retta in forma esplicita a c Ponendo: m=− e q=- b b si ha y=mx+q è l'equazione richiesta. Il coefficiente m si chiama coefficiente angolare (indica infatti l'inclinazione della retta rispetto al semiasse positivo delle ascisse); il numero q si chiama ordinata all'origine (indica quanto stacca la retta sull'asse y , infatti per x=0⇒ y=q ). Dalla figura seguente possiamo ⇒ osservare che se la retta passa per l'origine (q=0) y=mx quindi osservare che se la retta passa per l'origine (q=0) y=mx quindi y m= ed anche QN y − y x m = = Q P PN x Q − x P Q dunque, il coefficiente angolare della retta r P N passante per due punti dati si ottiene dal rapporto tra la differenza delle loro ordinate O e la differenza delle loro ascisse. H K Coefficiente angolare Osserviamo che: m>0 Se m>0 la retta giace nel primo e terzo quadrante (ascissa e ordinata sono concordi) Se m<0 la retta giace nel secondo e quarto quadrante (ascissa e ordinata sono discordi) quadrante (ascissa e ordinata sono discordi) m<0 Se m=1 (cioè y=x) la retta è la bisettrice del primo e terzo quadrante m=1 Se m=-1 (cioè y=-x) la retta è la bisettrice del m = −1 secondo e quarto quadrante
  • 5. Coefficiente angolare Esempio: Calcolare il coefficiente angolare delle seguenti rette Considero le seguenti rette: 1) 2y-x-1=0 2) y+4x=0 3) 7y-2x+9=0 Calcoliamo il coefficiente angolare: 1 1 1 1) y = x+ ⇒ m= 2 2 2 2) y = −4 x ⇒ m = -4 3) y = 2 x − 9 ⇒ m= 2 7 7 9 Retta passante per un punto Consideriamo il generico punto P(x0,y0) le infinite rette (fascio di rette) passanti per quel punto hanno la seguente equazione : a(x-x0)+b(y-y0)=0 ⇒ y-y0=-a/b (x-x0) cioè y-y0 = m(x-x0) Rette paralleli, perpendicolari distanza di un punto da una retta Siano date due rette r: y=m1x+q1 ed s : y=m2x+q2 si ha che: r ed s sono Paralleli se e solo se: m=m1=m2 r ed s sono Perpendicolari se e solo se: m=m1= -1/m2 Considero il generico punto P(x0,y0) e la retta generica r . La distanza d del punto dalla retta è data da: a x + b y + c d = 0 0 + 2 2 a b
  • 6. Fascio di rette proprio E' l'insieme di tutte le rette che passano per un punto. Per determinare l'equazione di un fascio di rette chiamiamo (x0,y0) il centro del fascio e (x,y) il punto generico di una retta qualunque del fascio. Se m è il coefficiente angolare della retta presa in esame avremo: y −y y −y m= 0 x −x 0 Si può notare che per ogni m diverso avremo una diversa retta del fascio, ne segue che l'equazione del fascio di rette è: y - y0 = m(x - x0) Fascio di rette improprio Si definisce fascio di rette improprie l'insieme di tutte le rette parallele ad una retta data. Visto che le rette sono tutte parallele allora da una retta all'altra varierà solo l'ordinata all'origine, cioè q, quindi l’equazione all'origine, cioè q, quindi l’equazione generica del fascio è: y = m1x + q dove q e' variabile ed m1 e'un numero dato.
  • 7. Esercizi sulle rette Esercizio1: Scrivere l'equazione della retta passante per il punto A(2,-1) ed avente coefficiente angolare 5. Utilizziamo la formula dell'equazione della retta passante per un punto: y - y0 = m(x - x0) Sostituendo si ha : y - (-1) = 5(x - 2) ⇒ y = 5x – 11 Esercizio2: Esercizio2: Scrivere l'equazione della retta passante per i punti A(-2,3) e B(1,-5). Utilizziamo la formula dell'equazione della retta passante per due punti si ha: y−3 x+2 = ⇒ 8x + 3y + 7 = 0 − 5 − 3 1+ 2 Esercizi sulle rette Esercizio3: Scrivere l'equazione della retta passante per A(3,0) e parallela alla retta r di equazione: y = -2x + 5. La retta r ha coefficiente angolare m=-2 . Utilizziamo la formula dell'equazione della retta passante per un punto. Sostituendo si ottiene: y - 0 = -2(x - 3) ⇒ y = -2x + 6 Esercizio4: Scrivi l'equazione della retta passante per A(-2,1) e perpendicolare alla retta r di equazione y = -1/2 x + 3. La retta r ha coefficiente angolare m = -1/2 quindi il coefficiente angolare della retta richiesta è: m = 2 . Utilizziamo la formula dell'equazione della retta passante per un punto. Sostituendo si ottiene: y - 1 = 2(x +2) ⇒ y = 2x - 5
  • 8. La Circonferenza Nella geometria euclidea, una circonferenza è il luogo dei punti del piano equidistanti da un punto fisso, detto centro. La distanza di questi punti dal centro si definisce raggio. L’equazione cartesiana o canonica della circonferenza è: x2+ y2-2ax-2by+c=0 (1) dove c=a2+b2-r2. dove c=a2+b2-r2. Il Centro della circonferenza: C(a,b). L'equazione della circonferenza con centro nell'origine e raggio r è data da: x2+ y2=r (2) Da cui si ricava che l’equazione generica della circonferenza di centro C(x0,y0) e raggio r: (x-x0)2+(y-y0)2=r (3) La Circonferenza La condizione di realtà della circonferenza: a2+b2-c>0 Coefficiente angolare della retta tangente in un suo punto di ascissa x0: x0 − a m = ± r 2 − (x 0 − a ) 2 Esercizio1: Scrivere l'equazione della circonferenza di centro il punto C(-1, 2) e raggio r = 3. C(-1, 2) e raggio r = 3. L'equazione della circonferenza si ottiene immediatamente sostituendo nella generica equazione (x-x0)2+(y-y0)2=r le coordinate del centro C ed il valore di r. Si ottiene: (x+1)2+(y-2)2=9 e svolgendo i calcoli avremo: x2+ y2+2x-4y-4=0
  • 9. La Circonferenza Esercizio2: Scrivere l'equazione della circonferenza di centro il punto C(2, -3) e passante per il punto P =(-1,1). In questo caso il raggio non è dato direttamente, ma si calcola immediatamente come distanza tra i due punti C e P. r= (xc − x p ) + ( yc − y p ) = 2 2 (2 + 1)2 + (− 3 − 1)2 = 9 + 16 = 5 L'equazione della circonferenza, ora si ottiene sostituendo nella generica equazione (x-x0)2+(y-y0)2=r le coordinate del centro C ed il valore di r: (x-2)2+(y+3)2=25 e svolgendo i calcoli avremo: x2+ y2-4x+6y-12=0 Le coniche In geometria analitica, con sezione conica, o semplicemente conica, si intende genericamente una curva piana che sia luogo dei punti ottenibili intersecando la superficie di un cono circolare retto con un piano. La superficie conica può essere intersecata da un piano α non passante per il vertice del cono V in tre modi distinti:
  • 10. Le coniche Se il cono è intersecato da piani che con il suo asse formano angoli 0< θ ≤π/2 la sezione, così ottenuta, è una ellisse. Se, in particolare, il piano è anche perpendicolare all'asse la sezione è una circonferenza Se si interseca il cono con un piano parallelo a una sua retta generatrice si ottiene una conica chiamata parabola (come si vede in figura AL è una generatrice del cono ed il piano di intersezione è parallelo ad AL) Le coniche Se si interseca il cono con un piano parallelo al suo asse si determinano curve aperte (e illimitate) chiamate iperboli. Le curve precedenti sono dette coniche non degeneri. Vi sono poi le cosiddette coniche degeneri ottenute servendosi di piani che passano per il vertice V del cono
  • 11. Le coniche Dal punto di vista della geometria analitica la conica è una curva che viene rappresentata da una equazione di secondo grado in due variabili. Se si considera l'equazione quadratica nella forma: ax + 2hxy + by + 2 gx + 2 fy + c =0 2 2 si ha la seguente casistica: se h2 = ab , l'equazione rappresenta una parabola se h2 < ab e a=b e h=0 , l'equazione determina una ellisse se h2 > ab, l'equazione rappresenta una iperbole La parabola La parabola è una sezione conica generata dall'intersezione di un cono circolare retto e un piano parallelo a una retta generatrice del cono. La parabola può anche essere definita come luogo geometrico dei punti equidistanti da un punto F detto fuoco e una retta r detta direttrice. La retta passante per il fuoco e perpendicolare alla direttrice si chiama asse della parabola. L'asse della parabola è un asse di simmetria e interseca la parabola nel vertice. Una parabola con asse parallelo all'asse y è rappresentata da all'asse y è rappresentata da un'equazione del tipo: y=ax2+bx+c Una parabola con asse parallelo all'asse x è rappresentata da un'equazione del tipo: x=ay2+by+c
  • 12. La parabola: parametri a, b e c 1) Il coefficiente a determina il verso cui è rivolta la concavità (detta anche apertura) della parabola a > 0 : concavità verso l’alto (ordinate crescenti), vertice in basso a < 0 : concavità verso il basso (ordinate decrescenti), vertice in alto a = 0 : parabola degenere (in una retta) La parabola: parametri a, b e c 2) I coefficienti a e b sono legati alla posizione dell'asse di simmetria della parabola, l’equazione di tale retta parallela all’asse y è : b x=− 2a 3) Il punto d’intersezione della parabola con l’asse y dipende dal coefficiente c: il valore dell’ordinata di tale punto è proprio c 4) L’ordinata del vertice dipende da a, b e c e si può ottenere L’ordinata del vertice dipende da a, b e c e si può ottenere utilizzando la relazione: 2 − + y = b 4 ac V 4a 5) L’ascissa del vertice dipende da a e b: il suo valore si può ottenere utilizzando la relazione: xV=-b/2a
  • 13. La parabola: parametri a, b e c 6) La mutua posizione di parabola e asse x dipende da a, b e c, più precisamente dalla loro combinazione espressa dal cosiddetto ∆ ∆ discriminante : ∆=b2-4ac ∆ ∆>0 : l’asse x è secante rispetto alla parabola ∆=0 : l’asse x è tangente rispetto alla parabola ∆<0 :l’asse x è esterno alla parabola La parabola caratteristiche Parabola con asse verticale Discriminante: ∆ = b2 − 4ac Equazione dell'asse di simmetria: x=-b/2a ∆ ∆ Coordinate del vertice: V(-b/2a; -∆/4a) ∆ ∆ ∆ Coordinate del fuoco: F(-b/2a; (1- ∆)/4a) ∆
  • 14. La parabola caratteristiche ∆ Equazione della direttrice: y=- (1+ ∆)/4a Parabola con asse orizzontale Discriminante: ∆ = b2 − 4ac Equazione dell'asse di simmetria: y=-b/2a ∆ ∆ ∆ ∆ Coordinate del vertice: V(-∆/4a ; -b/2a) Coordinate del vertice: V(-∆/4a ; -b/2a) ∆ ∆ ∆ ∆ Coordinate del fuoco: F((1- ∆)/4a ; -b/2a) ∆ Equazione della direttrice: x=- (1+ ∆)/4a ∆ ∆ ∆ La parabola Esercizio1: Determinare l'equazione della parabola passante per i punti A(-1;3) B(0;4) C(3;-5) Sappiamo che l’equazione della parabola è: y=ax2+bx+c. Sostituendo i tre punti abbiamo: A(-1;3) ⇒ 3= a-b+c B(0;4) ⇒ 4= +c C(3;-5) ⇒ -5= 9a+3b+c Per cui dobbiamo risolvere il sistema di equazione: Per cui dobbiamo risolvere il sistema di equazione: a − b + c = 3 c = 4 c = 4    c = 4 ⇒ a - b = -1 ⇒ a = b - 1     9 a + 3b + c = − 5 9a + 3b = -9 9b - 9 + 3b = -9 Da cui otteniamo: c=4; b=0; a=-1 cioè la parabola ha equazione y=-x2+4
  • 15. La parabola Esercizio2: Determinare l'equazione della parabola avente il vertice in V(1;3) e passante per A(3;-1) Il vertice ci fornisce due condizioni la terza la fornisce il passaggio per il punto A. Quindi abbiamo:  -b 1 = V ( 1;3 ) ⇒  2a A(3;-1) ⇒ - 1 = 9a + 3b + c   3 = a + b + c 3 = a + b + c Osservazione: 3=a+b+c è ottenuta sostituendo le coordinate del vertice nell’equazione della parabola (il vertice è un punto della parabola). Il sistema da risolvere è: b = − 2 a  b = -2a  a = -1    a − 2a + c = 3 ⇒ c = a + 3 ⇒ b = 2    9 a − 6 a + c = −1  3a + a + 3 = -1 c = 2 La parabola ha equazione: y=-x2+2x+2 L’iperbole L’iperbole è una sezione conica generata dall'intersezione di un cono circolare retto con un piano parallelo al suo asse. L’iperbole può anche essere definita come luogo geometrico dei punti del piano per i quali risulta costante la differenza delle distanze da due F1; punti fissi F2detti fuochi: PF − PF = 2a 1 2 (1) Consideriamo i due fuochi F ed F e Consideriamo i due fuochi F1 ed F e consideriamo come asse x la retta passante per essi e come asse y la retta ad essa perpendicolare e passante per il punto medio di F 1F 2 . Detta 2c la loro distanza, i fuochi avranno coordinate: F1(−c;0) ed F2 (c;0)
  • 16. L’iperbole Utilizzando la (1) tramite opportune tramite opportune trasformazioni 2 avremo: x 2 − y = 1 (2) 2 2 a b equazione cartesiana dell’iperbole dove: b2 = a2 - c 2. La (2) è l’equazione dell’iperbole che La (2) è l’equazione dell’iperbole che interseca l’asse delle x. Se interseca l’asse delle y l’equazione diventa: 2 x 2 − y = −1 2 2 a b L’iperbole Casi Particolari: 2 Per x = 0 l’equazione diventa: y = − 1 la curva non interseca 2 l’asse y b 2 Per y = 0 l’equazione diventa: x 2 =1 ⇒ 2 x =a 2 ⇒ x = ±a a la curva interseca l’asse x nei punti A1(−a;0) A2(a;0) che vengono chiamati vertici dell’iperbole.
  • 17. L’iperbole Consideriamo le seguenti formule sull’iperbole: 2 x −y 2 Equazione dell’iperbole che interseca l’asse x: 2 2 =1 2 2 a b Fuochi: F1(-c;0) ed F2(c;0) con c = a +b Asintoti: y=(-b/a)x , y=b/ax Asintoti: y=(-b/a)x , y=b/ax Eccentricità: e=c/a Coefficiente angolare della retta tangente in un suo punto di ascissa x0 : m =±b x 0 2 2 a x 0 ± a L’iperbole Consideriamo le seguenti formule sull’iperbole: 2 x −y 2 Equazione dell’iperbole che interseca l’asse y: 2 2 = −1 2 2 a b Fuochi: F1(0;-c) ed F2(0;c) con c = a +b Asintoti: y=(-b/a)x , y=b/ax Asintoti: y=(-b/a)x , y=b/ax Eccentricità: e=c/a Coefficiente angolare della retta tangente in un suo punto di ordinata y0 : y m =±b 2 0 a y 0 ± a 2
  • 18. L’iperbole Se gli asintoti sono perpendicolari (se a = b) l'iperbole si dice iperbole equilatera. Consideriamo le seguenti formule sull’iperbole equilatera: c Equazione dell’iperbole equilatera: y= x 2 Lunghezza del semiasse trasverso: a = c c Coordinate dei vertici sul semiasse trasverso: A1(- c ; c ) A( c ; c ) con c>0 Coordinate dei fuochi: F1(- 2c ;- 2c ) F2 ( 2c ; 2c ) con c>0 L’iperbole La figura seguente mostra il grafico di un’iperbole equilatera con equazione: y=1/x
  • 19. L’iperbole La figura seguente mostra come al variare di a varia l’eccentricità dell’iperbole (ricordo che e=c/a) L’iperbole Esercizio1: Scrivere l'equazione dell'iperbole avente per assi gli assi coordinati e passante per i punti P(2,3), Q(4,7) Se imponiamo all'equazione generale dell'iperbole il passaggio per i punti P e Q otteniamo: 4 9 16 49 2 − 2 =1 e 2 − 2 =1 a b a b a b a b 1 1 Ponendo u= 2 e v= 2 dovremo risolvere il sistema: a b 4u − 9 v = 1 10 3  ⇒ u= e v= 16 u − 49v = 1 13 2 13 10 x − 3 y 2 Quindi l’equazione del’iperbole è: =1 13 13
  • 20. L’iperbole Il cui grafico è: L’ellisse L’ellisse è una sezione conica generata dall'intersezione di un cono circolare retto con piani che con il suo asse formano angoli 0< θ ≤π/2. L’ellisse può anche essere definita come luogo geometrico dei punti del piano per i quali risulta costante la somma delle distanze da due punti fissi F1; F2 detti fuochi: indichiamo con 2c la distanza tra i due fuochi e con 2a la somma i due fuochi e con 2a la somma costante. Detti r1 ed r2 le distanze da un punto della curva dal fuoco si avrà: r + r = 2a 1 2 (1)
  • 21. L’ellisse Dalla definizione si possono dedurre facilmente le seguenti proprietà di simmetria: la retta F1F2 (in figura la retta AB) passante per i due fuochi e la retta ad essa perpendicolare nel suo punto medio (in figura la retta CD) sono assi di O simmetria per l'ellisse; il punto O punto medio del segmento congiungente i due fuochi (intersezione dei precedenti assi) è centro di simmetria per l'ellisse. L’ellisse Utilizzando la (1) tramite opportune tramite opportune trasformazioni avremo: 2 x 2 + y = 1 (2) 2 2 a b equazione cartesiana dell’ellisse
  • 22. L’ellisse Casi Particolari: Per a >b l’asse focale F1F2 è parallelo all’asse x Per a < b l’asse focale F1F2 è parallelo all’asse y Per a = b si ottiene l'equazione di una circonferenza con centro Per a = b si ottiene l'equazione di una circonferenza con centro nell'origine e raggio a. L’ellisse Consideriamo le seguenti formule sull’ellisse: 2 x +y 2 Equazione cartesiana dell’ellisse: 2 2 =1 a b 2 2 Fuochi: F1(-c;0) ed F2(c;0) con c = a − b , se a2>b2 2 2 F1(0;-c) ed F2(0;c) con c = b − a , se a2<b2 c b a Vertici: (a;0), (-a;0), (0;-b), (0;b) Eccentricità: e=c/a Lunghezza asse maggiore: 2a Lunghezza asse minore: 2b Coefficiente angolare della retta tangente in un suo punto di ascissa x0 : = ± x 0 m 2 a −x 2 0
  • 23. L’ellisse 2 x 2 y Esercizio1: Determinare a e b in modo che l'ellisse a 2 + b 2 = 1 passi per i punti P(-3,1,) e Q(-2,2). Sostituiamo le coordinate dei punti nell'equazione dell'ellisse ed abbiamo: 9 1  a 2 + b2 = 1 4 4  + =1  a 2 b2  a 2 b2 1 1 Ponendo u = e v= dovremo risolvere il sistema: a2 b2 9u + v = 1 32 32  ⇒ a2 = e b2 = 4u + 4v = 1 3 5 Quindi l’equazione del’ellisse è: x2 y2 3 +5 =1 32 32