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GLI INCAS
                                               La cronologia ufficiale consegna
Luoghi:La valle del Cuzco, in Perù,È           una lista di 12 governanti, finche
stata la culla della civiltà inca, uno dei     nel 1532, con l'invasione
maggiori popoli nativi americani.              spagnola, si interrompe dando
Unificò, conquistando o annettendo             fine alla dinastia. L'ascesa al
pacificamente, la maggior parte dei            trono nell'anno 1438 dell'Inca
territori occidentali dell'                    Yupanqui (grande statista
America del Sud.                               nominato "Pachacuti" ovvero
                                               "colui che inizia una nuova era")
                                               diede inizio all'espansione e
                                               all'organizzazione del
Periodo:L' esistenza dell'impero degli         Tahuantinsuyu o impero "delle
incas va dal XIII secolo fino al               quattro regioni.
XVI secolo.


La lingua: quechua
La storia di questa civiltà
Le origini:L'origine dello stato e della dinastia Inca sono avvolti nel mistero e nella leggenda.
La loro storia ebbe inizio con un regno locale originatosi per distacco dall'impero Huari.
Gli inca furono una carovana di emigranti che alla fine del XII secolo fuggivano da Taipicala
(Tiahuanaco) cercando rifugio, dato che la loro terra d'origine era assalita e invasa da ondate
umane provenienti dal Sud. Questi invasori erano i chiamati Aymara.


                                 Quale che sia la loro origine, agli
                                 albori del XIII secolo gli Inca erano
                                 stabilmente stanziati nella valle del
                                 Cuzco. Non erano l'unica comunità che
                                 abitava la valle, perché dai racconti che
                                 ci sono stati tramandati, apprendiamo
                                 che dovevano dividere il territorio con
                                 altre tribù consanguinee e,
                                 probabilmente, con genti autoctone che
                                 avevano trovato lì al loro arrivo.
L'importanza del tempio
Un unico fattore li differenziava dalle altre genti: il possesso del TEMPIO che avevano edificato
nel Cuzco e che era divenuto il punto di riferimento per le pratiche culturali di tutta la vallata. Il
prestigio degli Inca era legato a quello del loro luogo sacro e dipendeva, ovviamente, da quello dei
loro sacerdoti che esercitavano un'importante attrazione in tutto il territorio. I capi della etnia Inca
non avevano un potere riconosciuto oltre che tra la loro gente. Erano dei "Sinchi", ovvero dei capi
militari, scelti per l'occasione, in caso di necessità belliche e destinati a lasciare il potere a
pacificazione raggiunta.
Mayta capac                     e l'inizio dell'impero


Un cambiamento significativo si manifesta durante il regno del quarto
sovrano,Mayta capac. La sua figura è sempre mitica, ma il corpo di leggende che
lo riguardano, pongono l'accento su una nuova concezione dei rapporti con le
etnie confinanti.
La sua politica si differenziò da quella attuata dai sovrani precedenti, l'attrazione
dovuta alla maestosità del tempio di Cuzco stava ormai scemando, diventando
una vera e propria dominazione. Questa sua politica si scontrò però con il potere
sacerdotale, che vedeva la sottomissione delle altre popolazioni solo attraverso le
pratiche religiose.
Inca Roca e la divisione fra i due poteri
●   La sua opera fu continuata da Capac Yupanqui, sotto il quale gli inca
    consolidarono la loro politica egemonica riunendo tutte le popolazioni
    in una confederazione da loro guidata. Alla sua morte il successore
    inca roca non mostrò di essere intenzionato a scontrarsi con il potere
    sacerdotale, e fu il primo sovrano a rivendicare la sua differenza
    rispetto ai capi delle tribù circostanti.
●   La sua dimora si trovava nella parte superiore della città non più nel
    tempio assieme ai sacerdoti, distinguendo quindi i due poteri.
●   Continuò la politica espansionistica di Mayta Capac, ampliando
    notevolmente la supremazia di Cuzco grazie a numerose guerre
Pachacutec e l'inizio dell'impero
●   Successivamente vi fu un periodo di totale anarchia del paese, avvenuta dopo la morte del
    successore. Questo periodo di crisi fu però risanato da Viracocha Inca, ultimo sovrano della
    federazione. Questo sovrano manifestò una notevole capacità organizzativa, ampliando
    considerevolmente i suoi domini, ma non si dimostrò all'altezza dei suoi compiti quando si
    presentò un pericolo esterno particolarmente angoscioso per la sopravvivenza stessa dello
    Stato Inca.
●   A confrontarsi con la dinastia dei Cancha fu il suo successore, conosciuto con il nome
    Pachacutec,che ebbe il merito di sconfiggere le popolazioni avverse nel 1400 e di
    comprendere che l'organo confederativo dello stato non si prestava più alla posizione politica
    che si era determinata.
●   Sotto la sua guida l'impero inglobò le varie etnie, mostrando tolleranza verso religioni e
    culture altrui ma soffocando ogni velleità di indipendenza.
●   I confini dell'impero furono ampliati dai suoi successori dall'Ecuador al Cile, consolidando la
    nuova struttura sociale secondo i canoni previsti dal suo fondatore.
●   La conquista e la fine dell'impero Inca è avvenuta nei primi decenni del Cinquecento per
    mano degli avventurieri spagnoli, detti conquistadores, che con un colpo di mano riuscirono a
    cancellare un impero vasto e consolidato. Lo scontro decisivo, avvenuto nella piazza
    principale di Cajamarca, nell'attuale Perù, decise in poche ore di lotta la fine di una dinastia
    che aveva forgiato uno stato nell'altipiano andino.
ORGANIZZAZIONE
●   La società

●    I sovrani

●   I sacerdoti

●   Le classi
    sociali
●     I tributi


Grazie alla loro curata
amministrazione il loro fu
un grande e prosperoso
impero fino all'arrivo dei
conquistadores.
La società
La società inca, nella fase imperiale, era suddivisa in classi sociali distinte e
determinate. All'apice della costruzione piramidale risiedeva l'Inca supremo,
garante del legame con le forze celesti che presiedevano alla continuità
dell'impero. Seguivano i sacerdoti che erano visti come gli interpreti del volere
delle divinità. Gli altri componenti della classe dominante, genericamente
appellati "Inca", i nobili o i signori, erano proposti alla conduzione delle
strutture imperiali. I "curaca", i capi delle etnie conquistate, mantenuti nel loro
potere, erano i responsabili del potere esecutivo nelle singole province. Il
popolo, infine, in cui si raggruppava la massa complessiva dei sudditi, forniva la
necessaria manodopera per la sopravvivenza dell'intero sistema. In epoca tarda si
manifestò la nascita di una classe ulteriore: quella degli yanacona, i servi
particolari dei signori, a metà strada tra la condizione di servitù e quella di
inservienti, anche di alto livello.
I sovrani
●   Il sovrano era solito esser chiamato con l'appellativo di Quapac inca, che
    significava signore supremo, così come il suo potere. Godeva inoltre di
    prerogative che rispecchiavano la sua presunta origine divina.
●   Ad ogni sovrano veniva costruito un palazzo, e quello del predecessore
    restava appannaggio della famiglia, vestiva con abiti pregiati e mangiava su
    vasellame d'oro.
    ●   Per preservare la purezza della
        stirpe era solito sposarsi con la
        sorella, e questo accadde con
        maggiore frequenza negli ultimi
        anni      dell'impero,     mentre
        inizialmente le mogli erano scelte
        tra le famiglie nobili. Il
        successore era il figlio ottenuto
        da madre di sangue puro, mentre
        quelli      provenienti      dalle
        concubine non godevano di
        nessun privilegio.
I sacerdoti
●   Il corpo sacerdotale era governato da un sommo sacerdote, detto Villac Umu,
    rivestì sempre una funzione importante nell'impero inca, spesso in contrasto
    con quello regio. Vi era una gerarchia anche all'interno del potere
    sacerdotale.
                      Inti, dio del sole
                                             Erano i
                                             principali corpi
                                             sacerdotali.
                      Dio Viracocha


                                             Godevano
                                             anch'essi di
                     Dio illapa, del tuono   elevato
                        E del fulmine        prestigio.
I sacerdoti
●   La loro importanza era legata al dio che pregavano.
●   Essi erano i destinatari dei proventi delle terre attribuite agli dei e coltivate dalla
    comunità. Sebbene gli appezzamenti non fossero molti erano sufficienti per
    garantire una condizione di relativa agiatezza.
●   Vi erano incarichi poi di minore importanza, come i celebranti dei sacrifici e gli
    indovini.
Le classi sociali
●   Gli inca costituivano una vera e propria casta all'interno dell'impero, con
    privilegi rispetto ai comuni sudditi. A questa elitè ci si poteva unire solo per
    diritto di nascita o per eccezionali meriti militari.
                                                          I giovani aspiranti, dopo lunghi studi
                                                          nelle più diverse discipline, dovevano
                                                          infatti sottoporsi ad un duro tirocinio
      La nobiltà, i curaca                                e, al culmine di difficili prove, anche
                                                          cruente, ricevevano, in caso di
                                                          successo il beneplacito del monarca.
                                                          Questa sorta di iniziazione, detta
                                                          huarachico, terminava con una
                                                          solenne cerimonia che prevedeva la
                                                          foratura dei lobi auricolari e
                                                          l'introduzione al loro interno di quei
           Il popolo                                      dischi d'oro che erano l'insegna della
                                                          casta e che avrebbero procurato agli
                                                          Inca l'appellativo di "orejones" da
                                                          parte degli spagnoli. Da quel
                                                          momento il nuovo inca entrava a far
                                                          parte della nobiltà e poteva impiegarsi
                              Le popolazioni              in uno dei numerosi compiti che
            I servi
                                 trasferite               comportava la sua raggiunta
                                                          condizione.
La nobiltà
●   I Curaca erano i capi delle popolazioni annesse, ai quali venivano lasciate
    tutte le loro prerogative precedenti, chiedendo però la loro sottomissione alle
    istituzioni incaiche e rendendo conto del loro operato alla corte del Cuzco.
    La successione avveniva quasi sempre pre via patrilineare, ma nonostante
    questo venivano conservate le tradizioni del contado. Il successore doveva
    però essere approvato dal cuzco. Se eseguivano il loro compito ricevevano
    onori e garanzie dagli inca, e in cambio offrivano al sovrano figlie o
    congiunte per creare legami di sangue.
IL popolo
 ●   L'ayllu era l'unità di parentela basilare della struttura sociale andina; esso si
     riferisce ad una sorta di famiglia allargata, che vedeva partecipare al diritto
     collettivo delle terre assegnate:
 Tra i componenti dell'ayllo esisteva una solidarietà assoluta. I compiti
individuali erano ripartiti tra i suoi membri sia in caso di impedimento di uno o
più individui, sia in caso di assenza per operazioni di guerra, sia in caso di
malattia o decesso del singolo. L'ayllo riceveva in dotazione una porzione di
terra e la coltivava a beneficio di tutte le singole famiglie che partecipavano alla
sua composizione e rispondeva collettivamente del comportamento dei suoi
elementi. Al suo interno i singoli si organizzavano in famiglie tradizionali, ma
conservavano tuttavia il legame comune.
IL popolo
 ●   L'ayllu era l'unità di parentela basilare della struttura sociale andina; esso si
     riferisce ad una sorta di famiglia allargata, che vedeva partecipare al diritto
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individuali erano ripartiti tra i suoi membri sia in caso di impedimento di uno o
più individui, sia in caso di assenza per operazioni di guerra, sia in caso di
malattia o decesso del singolo. L'ayllo riceveva in dotazione una porzione di
terra e la coltivava a beneficio di tutte le singole famiglie che partecipavano alla
sua composizione e rispondeva collettivamente del comportamento dei suoi
elementi. Al suo interno i singoli si organizzavano in famiglie tradizionali, ma
conservavano tuttavia il legame comune.
L'ayllu
    I loro doveri:
●   coltivavano le terre loro assegnate e quelle degli inca e del culto;
●   manutenzione delle strade del territorio;
●   uomini per gli esercizi di guerra e staffette(chasqui) per la comunicazione;
●   Le donne:tessevano e filavano vestiti per l'elitè e per il popolo.
I servi
●   Questa classe sociale venne a crearsi sotto il potere di Tupac Yupanqui, e si
    trattava degli yanacuna, classe che stava tra schiavi e servi. La loro nascita
    avvenne quando, successivamente alla scoperta di una congiura avversa al
    sovrano, e condannati a morte i componenti, la regina né impedì la morte
    consigliando di renderli servi perennemente.
●   Essi rispondevano solo ai loro signori; addetti alla cura della casa di un
    monarca o di signori più importanti.
Le popolazioni deportate
●   Per evitare le ostilità dunque che si frapponevano alla loro politica di
    integrazione delle popolazioni si servirono della deportazione di particolari
    gruppi sociali, detti mitmaq.
    Motivi:
●   Etnie che si dimostravano ostili al processo di assimilazione.
●   Etnie che dimostravano invece totale fedeltà trasportate all'interno di popoli
    più ribelli per darne l'esempio.
    Queste deportazioni avvenivano nel rispetto delle abitudini climatiche,
    mantenevano le loro caratteristiche e costumi e non potevano mutuare quelle
    delle popolazioni del territorio di destinazioni. Potevano portare con sé
    oggetti sacri e mantenere la stessa religione ma non potevano mai, in nessun
    caso, sotto pena di morte, tornare al luogo d'origine.
I tributi
●   La caratteristica fondamentale, almeno per quanto riguarda la contribuzione
    alle risorse dello Stato, era quella della solidarietà.
Esisteva una categoria di opere solidali, quella chiamata "Mitta" o "Mita" che si
riferiva ad una vera e propria forma di lavoro collettivo prestata in favore dello
Stato. La "Mita" costituiva l'unica forma di tributo conosciuta all'epoca degli
Inca. In una società che non conosceva la moneta e nella quale la proprietà
individuale era assai limitata, la forza lavoro era, infatti, il vero ed unico
supporto dell'economia dello Stato. Un esempio sono i proventi raccolti dai
campi che venivano consegnati (la maggior parte) all'elitè e al clero; in annate
fertili il surplus veniva mantenuto per la comunità negli anni di carestia.
L'amministrazione
●   Essa si è sviluppata di pari passo con l'aumento del potere e di estensione dell'impero.
    Inizialmente erano utilizzati pochi funzionari per regolare la vita delle comunità, ma quando
    le etnie assimilate divennero numerose fu necessario espandere le strutture addette al loro
    controllo. La caratteristica principale era quella di RIDISTRIBUZIONE e reciprocità.
●   Il fulcro era il curaca, amministratore del proprio territorio e intermediario con il Cuzco.
    Sopra di lui vi era un gruppo di funzionari che controllava il suo operato.
●   I funzionari regi dovevano sorvegliare tutto l'impero che, allo scopo era suddiviso
    amministrativamente in quantità di sudditi raggruppati in gruppi di cento, mille e diecimila
    famiglie. Ogni gruppo aveva un suo referente che ovviamente era di grado più elevato quanto
    più il numero era maggiore.
●   Su tutto il sistema vegliava un corpo di ispettori, i temuti "Tucuiricuc" che riferivano
    personalmente all'Inca o ai suoi incaricati. L'inca supremo comandava aiutato da un Consiglio
    composto dai rappresentanti di ciascuna parte dell'impero.
●    L'organizzazione amministrativa, pur elaborata e articolata, era quanto mai rapida ed efficace
    e, soprattutto, non era minimamente affetta dalla paralisi e dalla corrutela, i mali che
    affliggono di solito, la burocrazia.

                                                                         HOME
La lingua
●   Il quechua, o Runa Simi, è una delle lingue native del Perú, la cui diffusione risale
    probabilmente alla metà dell'anno 1000. Parlata da 8-10 milioni di persone, oggi
    rappresenta il ceppo linguistico più diffuso in Bolivia , Perú e Ecuador dopo le
    lingue indoeuropee.
●   Oggi è la lingua nativa americana più estesa in tutto il mondo e la quarta lingua più
    estesa nel continente. È seguita dall'aymara e dal guarani. È lingua ufficiale in Perù
    e Bolivia assieme allo spagnolo e all'aymara.
●   È una lingua agglutinante sintetica nel quale né l'accento né il tono della voce
    modificano il significato della parola. Alcuni studiosi la considerano una famiglia di
    lingue.
●   Yayayku hanaq pachapi kaq / sutiyki yupaychasqa kachun/ Kamachikuq-kayniyki
    takyachisqa kachun / munayniyki kay pachapi ruwakuchum/ Imaynan hanaq
●   http://www.youtube.com/watch?v=A0Vusk1jgfs

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Incas

  • 1. GLI INCAS La cronologia ufficiale consegna Luoghi:La valle del Cuzco, in Perù,È una lista di 12 governanti, finche stata la culla della civiltà inca, uno dei nel 1532, con l'invasione maggiori popoli nativi americani. spagnola, si interrompe dando Unificò, conquistando o annettendo fine alla dinastia. L'ascesa al pacificamente, la maggior parte dei trono nell'anno 1438 dell'Inca territori occidentali dell' Yupanqui (grande statista America del Sud. nominato "Pachacuti" ovvero "colui che inizia una nuova era") diede inizio all'espansione e all'organizzazione del Periodo:L' esistenza dell'impero degli Tahuantinsuyu o impero "delle incas va dal XIII secolo fino al quattro regioni. XVI secolo. La lingua: quechua
  • 2. La storia di questa civiltà Le origini:L'origine dello stato e della dinastia Inca sono avvolti nel mistero e nella leggenda. La loro storia ebbe inizio con un regno locale originatosi per distacco dall'impero Huari. Gli inca furono una carovana di emigranti che alla fine del XII secolo fuggivano da Taipicala (Tiahuanaco) cercando rifugio, dato che la loro terra d'origine era assalita e invasa da ondate umane provenienti dal Sud. Questi invasori erano i chiamati Aymara. Quale che sia la loro origine, agli albori del XIII secolo gli Inca erano stabilmente stanziati nella valle del Cuzco. Non erano l'unica comunità che abitava la valle, perché dai racconti che ci sono stati tramandati, apprendiamo che dovevano dividere il territorio con altre tribù consanguinee e, probabilmente, con genti autoctone che avevano trovato lì al loro arrivo.
  • 3. L'importanza del tempio Un unico fattore li differenziava dalle altre genti: il possesso del TEMPIO che avevano edificato nel Cuzco e che era divenuto il punto di riferimento per le pratiche culturali di tutta la vallata. Il prestigio degli Inca era legato a quello del loro luogo sacro e dipendeva, ovviamente, da quello dei loro sacerdoti che esercitavano un'importante attrazione in tutto il territorio. I capi della etnia Inca non avevano un potere riconosciuto oltre che tra la loro gente. Erano dei "Sinchi", ovvero dei capi militari, scelti per l'occasione, in caso di necessità belliche e destinati a lasciare il potere a pacificazione raggiunta.
  • 4. Mayta capac e l'inizio dell'impero Un cambiamento significativo si manifesta durante il regno del quarto sovrano,Mayta capac. La sua figura è sempre mitica, ma il corpo di leggende che lo riguardano, pongono l'accento su una nuova concezione dei rapporti con le etnie confinanti. La sua politica si differenziò da quella attuata dai sovrani precedenti, l'attrazione dovuta alla maestosità del tempio di Cuzco stava ormai scemando, diventando una vera e propria dominazione. Questa sua politica si scontrò però con il potere sacerdotale, che vedeva la sottomissione delle altre popolazioni solo attraverso le pratiche religiose.
  • 5. Inca Roca e la divisione fra i due poteri ● La sua opera fu continuata da Capac Yupanqui, sotto il quale gli inca consolidarono la loro politica egemonica riunendo tutte le popolazioni in una confederazione da loro guidata. Alla sua morte il successore inca roca non mostrò di essere intenzionato a scontrarsi con il potere sacerdotale, e fu il primo sovrano a rivendicare la sua differenza rispetto ai capi delle tribù circostanti. ● La sua dimora si trovava nella parte superiore della città non più nel tempio assieme ai sacerdoti, distinguendo quindi i due poteri. ● Continuò la politica espansionistica di Mayta Capac, ampliando notevolmente la supremazia di Cuzco grazie a numerose guerre
  • 6. Pachacutec e l'inizio dell'impero ● Successivamente vi fu un periodo di totale anarchia del paese, avvenuta dopo la morte del successore. Questo periodo di crisi fu però risanato da Viracocha Inca, ultimo sovrano della federazione. Questo sovrano manifestò una notevole capacità organizzativa, ampliando considerevolmente i suoi domini, ma non si dimostrò all'altezza dei suoi compiti quando si presentò un pericolo esterno particolarmente angoscioso per la sopravvivenza stessa dello Stato Inca. ● A confrontarsi con la dinastia dei Cancha fu il suo successore, conosciuto con il nome Pachacutec,che ebbe il merito di sconfiggere le popolazioni avverse nel 1400 e di comprendere che l'organo confederativo dello stato non si prestava più alla posizione politica che si era determinata. ● Sotto la sua guida l'impero inglobò le varie etnie, mostrando tolleranza verso religioni e culture altrui ma soffocando ogni velleità di indipendenza. ● I confini dell'impero furono ampliati dai suoi successori dall'Ecuador al Cile, consolidando la nuova struttura sociale secondo i canoni previsti dal suo fondatore. ● La conquista e la fine dell'impero Inca è avvenuta nei primi decenni del Cinquecento per mano degli avventurieri spagnoli, detti conquistadores, che con un colpo di mano riuscirono a cancellare un impero vasto e consolidato. Lo scontro decisivo, avvenuto nella piazza principale di Cajamarca, nell'attuale Perù, decise in poche ore di lotta la fine di una dinastia che aveva forgiato uno stato nell'altipiano andino.
  • 7. ORGANIZZAZIONE ● La società ● I sovrani ● I sacerdoti ● Le classi sociali ● I tributi Grazie alla loro curata amministrazione il loro fu un grande e prosperoso impero fino all'arrivo dei conquistadores.
  • 8. La società La società inca, nella fase imperiale, era suddivisa in classi sociali distinte e determinate. All'apice della costruzione piramidale risiedeva l'Inca supremo, garante del legame con le forze celesti che presiedevano alla continuità dell'impero. Seguivano i sacerdoti che erano visti come gli interpreti del volere delle divinità. Gli altri componenti della classe dominante, genericamente appellati "Inca", i nobili o i signori, erano proposti alla conduzione delle strutture imperiali. I "curaca", i capi delle etnie conquistate, mantenuti nel loro potere, erano i responsabili del potere esecutivo nelle singole province. Il popolo, infine, in cui si raggruppava la massa complessiva dei sudditi, forniva la necessaria manodopera per la sopravvivenza dell'intero sistema. In epoca tarda si manifestò la nascita di una classe ulteriore: quella degli yanacona, i servi particolari dei signori, a metà strada tra la condizione di servitù e quella di inservienti, anche di alto livello.
  • 9. I sovrani ● Il sovrano era solito esser chiamato con l'appellativo di Quapac inca, che significava signore supremo, così come il suo potere. Godeva inoltre di prerogative che rispecchiavano la sua presunta origine divina. ● Ad ogni sovrano veniva costruito un palazzo, e quello del predecessore restava appannaggio della famiglia, vestiva con abiti pregiati e mangiava su vasellame d'oro. ● Per preservare la purezza della stirpe era solito sposarsi con la sorella, e questo accadde con maggiore frequenza negli ultimi anni dell'impero, mentre inizialmente le mogli erano scelte tra le famiglie nobili. Il successore era il figlio ottenuto da madre di sangue puro, mentre quelli provenienti dalle concubine non godevano di nessun privilegio.
  • 10. I sacerdoti ● Il corpo sacerdotale era governato da un sommo sacerdote, detto Villac Umu, rivestì sempre una funzione importante nell'impero inca, spesso in contrasto con quello regio. Vi era una gerarchia anche all'interno del potere sacerdotale. Inti, dio del sole Erano i principali corpi sacerdotali. Dio Viracocha Godevano anch'essi di Dio illapa, del tuono elevato E del fulmine prestigio.
  • 11. I sacerdoti ● La loro importanza era legata al dio che pregavano. ● Essi erano i destinatari dei proventi delle terre attribuite agli dei e coltivate dalla comunità. Sebbene gli appezzamenti non fossero molti erano sufficienti per garantire una condizione di relativa agiatezza. ● Vi erano incarichi poi di minore importanza, come i celebranti dei sacrifici e gli indovini.
  • 12. Le classi sociali ● Gli inca costituivano una vera e propria casta all'interno dell'impero, con privilegi rispetto ai comuni sudditi. A questa elitè ci si poteva unire solo per diritto di nascita o per eccezionali meriti militari. I giovani aspiranti, dopo lunghi studi nelle più diverse discipline, dovevano infatti sottoporsi ad un duro tirocinio La nobiltà, i curaca e, al culmine di difficili prove, anche cruente, ricevevano, in caso di successo il beneplacito del monarca. Questa sorta di iniziazione, detta huarachico, terminava con una solenne cerimonia che prevedeva la foratura dei lobi auricolari e l'introduzione al loro interno di quei Il popolo dischi d'oro che erano l'insegna della casta e che avrebbero procurato agli Inca l'appellativo di "orejones" da parte degli spagnoli. Da quel momento il nuovo inca entrava a far parte della nobiltà e poteva impiegarsi Le popolazioni in uno dei numerosi compiti che I servi trasferite comportava la sua raggiunta condizione.
  • 13. La nobiltà ● I Curaca erano i capi delle popolazioni annesse, ai quali venivano lasciate tutte le loro prerogative precedenti, chiedendo però la loro sottomissione alle istituzioni incaiche e rendendo conto del loro operato alla corte del Cuzco. La successione avveniva quasi sempre pre via patrilineare, ma nonostante questo venivano conservate le tradizioni del contado. Il successore doveva però essere approvato dal cuzco. Se eseguivano il loro compito ricevevano onori e garanzie dagli inca, e in cambio offrivano al sovrano figlie o congiunte per creare legami di sangue.
  • 14. IL popolo ● L'ayllu era l'unità di parentela basilare della struttura sociale andina; esso si riferisce ad una sorta di famiglia allargata, che vedeva partecipare al diritto collettivo delle terre assegnate: Tra i componenti dell'ayllo esisteva una solidarietà assoluta. I compiti individuali erano ripartiti tra i suoi membri sia in caso di impedimento di uno o più individui, sia in caso di assenza per operazioni di guerra, sia in caso di malattia o decesso del singolo. L'ayllo riceveva in dotazione una porzione di terra e la coltivava a beneficio di tutte le singole famiglie che partecipavano alla sua composizione e rispondeva collettivamente del comportamento dei suoi elementi. Al suo interno i singoli si organizzavano in famiglie tradizionali, ma conservavano tuttavia il legame comune.
  • 15. IL popolo ● L'ayllu era l'unità di parentela basilare della struttura sociale andina; esso si riferisce ad una sorta di famiglia allargata, che vedeva partecipare al diritto collettivo delle terre assegnate: Tra i componenti dell'ayllo esisteva una solidarietà assoluta. I compiti individuali erano ripartiti tra i suoi membri sia in caso di impedimento di uno o più individui, sia in caso di assenza per operazioni di guerra, sia in caso di malattia o decesso del singolo. L'ayllo riceveva in dotazione una porzione di terra e la coltivava a beneficio di tutte le singole famiglie che partecipavano alla sua composizione e rispondeva collettivamente del comportamento dei suoi elementi. Al suo interno i singoli si organizzavano in famiglie tradizionali, ma conservavano tuttavia il legame comune.
  • 16. L'ayllu I loro doveri: ● coltivavano le terre loro assegnate e quelle degli inca e del culto; ● manutenzione delle strade del territorio; ● uomini per gli esercizi di guerra e staffette(chasqui) per la comunicazione; ● Le donne:tessevano e filavano vestiti per l'elitè e per il popolo.
  • 17. I servi ● Questa classe sociale venne a crearsi sotto il potere di Tupac Yupanqui, e si trattava degli yanacuna, classe che stava tra schiavi e servi. La loro nascita avvenne quando, successivamente alla scoperta di una congiura avversa al sovrano, e condannati a morte i componenti, la regina né impedì la morte consigliando di renderli servi perennemente. ● Essi rispondevano solo ai loro signori; addetti alla cura della casa di un monarca o di signori più importanti.
  • 18. Le popolazioni deportate ● Per evitare le ostilità dunque che si frapponevano alla loro politica di integrazione delle popolazioni si servirono della deportazione di particolari gruppi sociali, detti mitmaq. Motivi: ● Etnie che si dimostravano ostili al processo di assimilazione. ● Etnie che dimostravano invece totale fedeltà trasportate all'interno di popoli più ribelli per darne l'esempio. Queste deportazioni avvenivano nel rispetto delle abitudini climatiche, mantenevano le loro caratteristiche e costumi e non potevano mutuare quelle delle popolazioni del territorio di destinazioni. Potevano portare con sé oggetti sacri e mantenere la stessa religione ma non potevano mai, in nessun caso, sotto pena di morte, tornare al luogo d'origine.
  • 19. I tributi ● La caratteristica fondamentale, almeno per quanto riguarda la contribuzione alle risorse dello Stato, era quella della solidarietà. Esisteva una categoria di opere solidali, quella chiamata "Mitta" o "Mita" che si riferiva ad una vera e propria forma di lavoro collettivo prestata in favore dello Stato. La "Mita" costituiva l'unica forma di tributo conosciuta all'epoca degli Inca. In una società che non conosceva la moneta e nella quale la proprietà individuale era assai limitata, la forza lavoro era, infatti, il vero ed unico supporto dell'economia dello Stato. Un esempio sono i proventi raccolti dai campi che venivano consegnati (la maggior parte) all'elitè e al clero; in annate fertili il surplus veniva mantenuto per la comunità negli anni di carestia.
  • 20. L'amministrazione ● Essa si è sviluppata di pari passo con l'aumento del potere e di estensione dell'impero. Inizialmente erano utilizzati pochi funzionari per regolare la vita delle comunità, ma quando le etnie assimilate divennero numerose fu necessario espandere le strutture addette al loro controllo. La caratteristica principale era quella di RIDISTRIBUZIONE e reciprocità. ● Il fulcro era il curaca, amministratore del proprio territorio e intermediario con il Cuzco. Sopra di lui vi era un gruppo di funzionari che controllava il suo operato. ● I funzionari regi dovevano sorvegliare tutto l'impero che, allo scopo era suddiviso amministrativamente in quantità di sudditi raggruppati in gruppi di cento, mille e diecimila famiglie. Ogni gruppo aveva un suo referente che ovviamente era di grado più elevato quanto più il numero era maggiore. ● Su tutto il sistema vegliava un corpo di ispettori, i temuti "Tucuiricuc" che riferivano personalmente all'Inca o ai suoi incaricati. L'inca supremo comandava aiutato da un Consiglio composto dai rappresentanti di ciascuna parte dell'impero. ● L'organizzazione amministrativa, pur elaborata e articolata, era quanto mai rapida ed efficace e, soprattutto, non era minimamente affetta dalla paralisi e dalla corrutela, i mali che affliggono di solito, la burocrazia. HOME
  • 21. La lingua ● Il quechua, o Runa Simi, è una delle lingue native del Perú, la cui diffusione risale probabilmente alla metà dell'anno 1000. Parlata da 8-10 milioni di persone, oggi rappresenta il ceppo linguistico più diffuso in Bolivia , Perú e Ecuador dopo le lingue indoeuropee. ● Oggi è la lingua nativa americana più estesa in tutto il mondo e la quarta lingua più estesa nel continente. È seguita dall'aymara e dal guarani. È lingua ufficiale in Perù e Bolivia assieme allo spagnolo e all'aymara. ● È una lingua agglutinante sintetica nel quale né l'accento né il tono della voce modificano il significato della parola. Alcuni studiosi la considerano una famiglia di lingue. ● Yayayku hanaq pachapi kaq / sutiyki yupaychasqa kachun/ Kamachikuq-kayniyki takyachisqa kachun / munayniyki kay pachapi ruwakuchum/ Imaynan hanaq ● http://www.youtube.com/watch?v=A0Vusk1jgfs