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L’intesa del 4 febbraio 2011


  IL VALORE DELL’ACCORDO
IL SIGNIFICATO DELLA SCELTA
Qualche domanda sull’intesa
• Cosa c’è scritto nell’intesa sulla 
  produttività?
• Perché per noi è un grande risultato?
• Perché qualcuno si è sfilato e minaccia lo 
  sciopero generale?

Proviamo a spiegare veramente ai lavoratori 
            come stanno le cose…
Dal 30 aprile 2009 ad oggi:
                       un percorso coerente

Abbiamo detto subito cosa non andava nel dlg 150/2009.

Ma invece di protestare, abbiamo iniziato un confronto con il governo per 
  definire i punti controversi: 
• Le  fasce  di  merito  25‐50‐25  (art.19):  Come  premiare  la  produttività
  senza creare penalizzazioni?
• Come  ridare  ruolo  a  lavoratori  e  sindacati  nell’applicazione  del  nuovo 
  sistema?
Cosa non volevamo: 
• che una parte dei lavoratori pubblici avesse tagli al salario accessorio
• che  a  decidere  i  criteri  di  valutazione  fosse  l’arbitrio  del  singolo 
  dirigente
L’intesa del 30 aprile 2009
                    Cosa dice l’intesa di aprile 2009 
                sul nuovo modello contrattuale nel p.i.:
•Se  eliminando  gli  sprechi  e  ottimizzando  i  processi  lavorativi  l’amministrazione 
 ottiene  dei  risparmi,  una  parte  può  essere  messa  a  disposizione  per  la 
 contrattazione integrativa. 

Con queste risorse aggiuntive si può premiare chi lavora meglio…
senza togliere niente agli altri!

•In sede di contrattazione decentrata, le Rsu si confrontano con la dirigenza sui 
 criteri della valutazione e vigilare sulla trasparenza della procedura.

Cisl e Uil hanno sottoscritto questo accordo. La Cgil no.
L’intesa del 4 febbraio è coerente con questo percorso. E di nuovo la Cgil dice no!
Cosa rischiavano
                    i lavoratori pubblici ?
• La contrattazione nazionale è stata bloccata per tre anni. 
• Nel  frattempo  alcune  amministrazioni  volevano  imporre  una 
  lettura restrittiva dell’art.19 per applicare il sistema 25‐50‐25 a 
  tutto il salario accessorio. 
• Il  ministro  Brunetta  stava  preparando  un  decreto  per  dare 
  applicazione immediata alla valutazione, chiudendo alcuni spazi 
  importanti di partecipazione.

     Alle amm.ni troppo zelanti ci siamo opposti con i ricorsi. 
               E i giudici ci hanno dato ragione. 
 Ma con una legge, nessun giudice avrebbe potuto avvalorare le 
                          nostre posizioni!
Senza l’intesa:
• Sulla valutazione, come sull’organizzazione del lavoro negli 
  uffici,  avrebbero  deciso  i  dirigenti,  escludendo 
  completamente i lavoratori e le Rsu
• Le fasce di merito si sarebbero applicate a tutto il salario 
  accessorio. Almeno il 25 per cento dei dipendenti pubblici 
  avrebbe potuto perdere dai 300 ai 1000 euro netti

                  Con l’intesa invece:
• Nessuno perderà soldi per effetto delle “pagelle”
• Gli stipendi in godimento al 2010 restano intatti – altrove 
  in Europa non è stato così
• I rappresentanti sindacali avranno voce in capitolo 
  sull’applicazione del nuovo sistema 
I 5 punti dell’Intesa
1 tracciare un modello contrattuale con più partecipazione dei 
  lavoratori
  nel rispetto dall’accordo 30 aprile 2009 sugli assetti contrattuali
2 salvaguardare il salario anche accessorio dei lavoratori al 31/12/2010
  che in nessun caso potrà diminuire
3 applicare la valutazione e il sistema delle fasce di merito (25‐50‐25)
  solo alle eventuali risorse aggiuntive
4 prevedere commissioni paritetiche nazionali per l’attuazione della 
  riforma
  con dentro il sindacato dei lavoratori
5 impegnare il governo e l’Aran a stipulare un contratto quadro
  sulle nuove relazioni sindacali nel pubblico impiego
Spieghiamo l’intesa
                          anche alle Regioni…
Le Regioni dicono :

•   Che l’attuazione della riforma è complicata per via delle incoerenze del quadro 
    normativo ed applicativo nazionale…
    Approfittando di queste incoerenze diversi amministratori locali si stavano già
    affrettando con le loro delibere, complicando ancora di più il quadro… per far 
    tornare i loro conti a tutto danno dei lavoratori! 
    Ora finalmente possiamo trattare anche con loro su basi di chiarezza.

•   Che non si è tenuto conto della loro volontà di coinvolgimento nel processo…
    Sono certi amministratori ad aver cercato di tagliare  fuori le  Rsu. Che hanno 
    reagito per tutelare il diritto dei lavoratori ad essere informati e a partecipare 
    alla riorganizzazione del proprio ente 

•   Regioni ed enti del SSN non possono utilizzare le risorse aggiuntive in virtù delle 
    disposizioni della manovra estiva, e quindi non potranno attuare la riforma…
    Amministrando  meglio,  correggendo  tanti  sprechi  e  inefficienze,  si 
    troverebbero  risorse  sufficienti a  ripianare  i  deficit,  migliorare  i  servizi  ai 
    cittadini, e premiare il buon lavoro pubblico!
L’intesa l’abbiamo chiesta insieme, 
              perché altri si sono sfilati?
L’intesa del 4 febbraio è stata fortemente voluta dalla Cisl Fp.
   Ma è anche il frutto di uno sforzo unitario con Cgil e Uil. 
Il  26  gennaio  scorso  è stata  presentata  alle  segreterie 
    unitarie una piattaforma in 12 punti, che riprendevano le 
    nostre  osservazioni  sugli  aspetti  controversi  del  d.lgs.
    150/2009.
          E’ in base a quei punti che ha preso forma 
                l’intesa firmata a Palazzo Chigi. 
   Nessuno può dire di essere rimasto all’oscuro!
Il documento unitario in 12 punti
                      (1)

L’intesa del 4 febbraio non risolve certo tutti i problemi che 
   abbiamo  posto  sul  tavolo  con  il  documento  unitario.  Ma 
   ne recepisce alcuni punti molto qualificanti : 
• Il  valore  della  contrattazione  collettiva,  nazionale  e 
  integrativa, va ripristinato come principale fonte di diritto 
  per  la  gestione  del  rapporto  di  lavoro  e  delle  risorse 
  umane  nel  pubblico  impiego.  […] è solo  attraverso  la 
  contrattazione  che  possono  essere  compiute  le  scelte 
  idonee a rendere le nuove normative più compatibili con 
  le specificità di ogni singolo ente ed azienda.
  L’intesa  riconosce  nel  nuovo  modello  contrattuale  una 
  leva della riforma
Il documento unitario in 12 punti
                       (2)
• […]  bloccando  qualsiasi  decurtazione  del  salario 
  accessorio  che  si  determinerebbe  in  applicazione  delle 
  nuove  norme  del  d.lgs. 150/2009  per  la  parte  del  salario 
  già definito dalla contrattazione locale e nazionale
  L’intesa  dice  che  il  salario  accessorio  in  godimento  non 
  sarà toccato
• chiediamo  l’attribuzione  di  una  quota  dei  risparmi  sui 
  costi di funzionamento delle amministrazioni a premiare il 
  personale e ad incrementare i fondi per la contrattazione 
  integrativa.
  Sono proprio queste risorse, e solo queste, che  saranno 
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Il documento unitario in 12 punti
                           (3)
• Deve  essere  favorito  un  nuovo  ruolo  partecipativo  delle 
  organizzazioni  sindacali  […]  sperimentando  reali  sistemi  di 
  valutazione  collettiva  e  individuale  che  abbiano  effetti  di 
  miglioramento organizzativo, della  qualità delle  prestazioni 
  ai cittadini, delle retribuzioni ai lavoratori.
  Sedendo  nei  comitati  bilaterali,  il  sindacato  partecipa  al 
  monitoraggio  delle  esperienze  di  applicazione  della 
  riforma

• Serve definire da subito, con il Governo, le Regioni e gli Enti 
  Locali  un  nuovo  modello  sulle  relazioni  sindacali  per 
  sostenere una proposta di contrattazione di qualità. 
  Abbiamo ottenuto l’impegno ad avviare, in tempi brevi, la 
  definizione di un nuovo accordo quadro.
Un altro accordo 
                   che porta risultati concreti
   Non  è la  prima  volta  che  qualcuno  ci  critica  perché scegliamo  di 
   contrattare… ma  poi,  dei  risultati  che  otteniamo  beneficiano  tutti i 
   lavoratori!

• Nel 2008 abbiamo firmato il protocollo che ha  permesso di  iniziare a 
  recuperare i tagli fatti da Tremonti con il d.l. 122. 
• Da lì abbiamo riportato nelle  tasche dei  lavoratori  l’80% delle risorse 
  decurtate  dal  salario  di  produttività:  750  mln di  euro,  cioè 150  euro 
  mensili medi per ogni lavoratore. 
• Sempre grazie a quel protocollo, siamo riusciti a chiudere rapidamente 
  i contratti 2008/2009 con 80 euro di aumento medio. 


     Cosa ha ottenuto invece chi è sceso in piazza?
Accordo serio 
                    o accordo truffa?
L’intesa del 4 febbraio non risolve tutti i problemi aperti nel 
pubblico  impiego.  Ma  contiene  le  risposte  che  volevamo 
quando abbiamo chiesto un confronto al ministro Brunetta. 

Il  Ministro aveva risposto positivamente. 

Il  confronto  si  è poi  trasferito  a  Palazzo  Chigi,  per  dare  più
rilievo  e  più collegialità a  decisioni  importanti  per  quasi  3 
milioni e mezzo di lavoratori pubblici.
A proposito di rappresentatività
• In  un  sistema  di  rappresentatività come  quello  del 
  pubblico impiego, dire che l’intesa non vale perché l’hanno 
  firmata  solo  alcuni  non  ha  senso  :  Cisl  e  Uil infatti 
  rappresentano  più del  50%  dei  lavoratori  in  tutti  i 
  comparti .

• Anche  la  polemica  sulle  Rsu è sterile:  è proprio  con  il 
  contratto  quadro  sulle  relazioni  sindacali  previsto 
  dall’intesa e con il rilancio della contrattazione che si darà
  più forza alle rappresentanze!
Se questa è una presa in giro…
• … perché chi  non  ha  firmato  non  chiede  che  ai  suoi 
  associati  si  applichino  da  subito  l’art.  19  e  le  fasce  di 
  merito,  in  modo  che  possano  constatarne  l’effetto  in 
  busta paga? 

• … perché perfino  il  senatore  Ichino ironizza  sul  no  della 
  Cgil:  “compito di ogni sindacato degno di questo nome è
  battersi  fino  all’ultimo  sangue  contro  tutti  i  governi  di 
  centrodestra e rifiutare di contribuire a qualsiasi accordo 
  con essi, quale che ne sia il contenuto”…

• … e  sostiene  addirittura  – esagerando  ‐ che  la  riforma 
  Brunetta è morta e siamo tornati al Memorandum? 
E adesso, una stagione nuova
Le risorse come sempre sono scarse. Il percorso sarà lungo. Ma  intanto 
abbiamo  recuperato  il  ruolo  dei  lavoratori  e  del  sindacato,  e  difeso  i 
salari. 
                Da qui possiamo partire per avviare 
               una stagione nuova di contrattazione.
A chi ha scelto di non firmare chiediamo: 
•di  essere  di  nuovo  insieme,  almeno  sulle  clausole  che  bloccano  ogni 
decurtazione agli stipendi 
•di continuare a confrontarsi sulle sfide della produttività e della qualità
dei  servizi  :    trasparenza,  costi  standard,  un  federalismo  da  migliorare, 
valutazione anche per la classe politica…

               perché i lavoratori e chi li rappresenta 
      siano ancora di più protagonisti del cambiamento!

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  • 2. Qualche domanda sull’intesa • Cosa c’è scritto nell’intesa sulla  produttività? • Perché per noi è un grande risultato? • Perché qualcuno si è sfilato e minaccia lo  sciopero generale? Proviamo a spiegare veramente ai lavoratori  come stanno le cose…
  • 3. Dal 30 aprile 2009 ad oggi: un percorso coerente Abbiamo detto subito cosa non andava nel dlg 150/2009. Ma invece di protestare, abbiamo iniziato un confronto con il governo per  definire i punti controversi:  • Le  fasce  di  merito  25‐50‐25  (art.19):  Come  premiare  la  produttività senza creare penalizzazioni? • Come  ridare  ruolo  a  lavoratori  e  sindacati  nell’applicazione  del  nuovo  sistema? Cosa non volevamo:  • che una parte dei lavoratori pubblici avesse tagli al salario accessorio • che  a  decidere  i  criteri  di  valutazione  fosse  l’arbitrio  del  singolo  dirigente
  • 4. L’intesa del 30 aprile 2009 Cosa dice l’intesa di aprile 2009  sul nuovo modello contrattuale nel p.i.: •Se  eliminando  gli  sprechi  e  ottimizzando  i  processi  lavorativi  l’amministrazione  ottiene  dei  risparmi,  una  parte  può  essere  messa  a  disposizione  per  la  contrattazione integrativa.  Con queste risorse aggiuntive si può premiare chi lavora meglio… senza togliere niente agli altri! •In sede di contrattazione decentrata, le Rsu si confrontano con la dirigenza sui  criteri della valutazione e vigilare sulla trasparenza della procedura. Cisl e Uil hanno sottoscritto questo accordo. La Cgil no. L’intesa del 4 febbraio è coerente con questo percorso. E di nuovo la Cgil dice no!
  • 5. Cosa rischiavano i lavoratori pubblici ? • La contrattazione nazionale è stata bloccata per tre anni.  • Nel  frattempo  alcune  amministrazioni  volevano  imporre  una  lettura restrittiva dell’art.19 per applicare il sistema 25‐50‐25 a  tutto il salario accessorio.  • Il  ministro  Brunetta  stava  preparando  un  decreto  per  dare  applicazione immediata alla valutazione, chiudendo alcuni spazi  importanti di partecipazione. Alle amm.ni troppo zelanti ci siamo opposti con i ricorsi.  E i giudici ci hanno dato ragione.  Ma con una legge, nessun giudice avrebbe potuto avvalorare le  nostre posizioni!
  • 6. Senza l’intesa: • Sulla valutazione, come sull’organizzazione del lavoro negli  uffici,  avrebbero  deciso  i  dirigenti,  escludendo  completamente i lavoratori e le Rsu • Le fasce di merito si sarebbero applicate a tutto il salario  accessorio. Almeno il 25 per cento dei dipendenti pubblici  avrebbe potuto perdere dai 300 ai 1000 euro netti Con l’intesa invece: • Nessuno perderà soldi per effetto delle “pagelle” • Gli stipendi in godimento al 2010 restano intatti – altrove  in Europa non è stato così • I rappresentanti sindacali avranno voce in capitolo  sull’applicazione del nuovo sistema 
  • 7. I 5 punti dell’Intesa 1 tracciare un modello contrattuale con più partecipazione dei  lavoratori nel rispetto dall’accordo 30 aprile 2009 sugli assetti contrattuali 2 salvaguardare il salario anche accessorio dei lavoratori al 31/12/2010 che in nessun caso potrà diminuire 3 applicare la valutazione e il sistema delle fasce di merito (25‐50‐25) solo alle eventuali risorse aggiuntive 4 prevedere commissioni paritetiche nazionali per l’attuazione della  riforma con dentro il sindacato dei lavoratori 5 impegnare il governo e l’Aran a stipulare un contratto quadro sulle nuove relazioni sindacali nel pubblico impiego
  • 8. Spieghiamo l’intesa anche alle Regioni… Le Regioni dicono : • Che l’attuazione della riforma è complicata per via delle incoerenze del quadro  normativo ed applicativo nazionale… Approfittando di queste incoerenze diversi amministratori locali si stavano già affrettando con le loro delibere, complicando ancora di più il quadro… per far  tornare i loro conti a tutto danno dei lavoratori!  Ora finalmente possiamo trattare anche con loro su basi di chiarezza. • Che non si è tenuto conto della loro volontà di coinvolgimento nel processo… Sono certi amministratori ad aver cercato di tagliare  fuori le  Rsu. Che hanno  reagito per tutelare il diritto dei lavoratori ad essere informati e a partecipare  alla riorganizzazione del proprio ente  • Regioni ed enti del SSN non possono utilizzare le risorse aggiuntive in virtù delle  disposizioni della manovra estiva, e quindi non potranno attuare la riforma… Amministrando  meglio,  correggendo  tanti  sprechi  e  inefficienze,  si  troverebbero  risorse  sufficienti a  ripianare  i  deficit,  migliorare  i  servizi  ai  cittadini, e premiare il buon lavoro pubblico!
  • 9. L’intesa l’abbiamo chiesta insieme,  perché altri si sono sfilati? L’intesa del 4 febbraio è stata fortemente voluta dalla Cisl Fp. Ma è anche il frutto di uno sforzo unitario con Cgil e Uil.  Il  26  gennaio  scorso  è stata  presentata  alle  segreterie  unitarie una piattaforma in 12 punti, che riprendevano le  nostre  osservazioni  sugli  aspetti  controversi  del  d.lgs. 150/2009. E’ in base a quei punti che ha preso forma  l’intesa firmata a Palazzo Chigi.  Nessuno può dire di essere rimasto all’oscuro!
  • 10. Il documento unitario in 12 punti (1) L’intesa del 4 febbraio non risolve certo tutti i problemi che  abbiamo  posto  sul  tavolo  con  il  documento  unitario.  Ma  ne recepisce alcuni punti molto qualificanti :  • Il  valore  della  contrattazione  collettiva,  nazionale  e  integrativa, va ripristinato come principale fonte di diritto  per  la  gestione  del  rapporto  di  lavoro  e  delle  risorse  umane  nel  pubblico  impiego.  […] è solo  attraverso  la  contrattazione  che  possono  essere  compiute  le  scelte  idonee a rendere le nuove normative più compatibili con  le specificità di ogni singolo ente ed azienda. L’intesa  riconosce  nel  nuovo  modello  contrattuale  una  leva della riforma
  • 11. Il documento unitario in 12 punti (2) • […]  bloccando  qualsiasi  decurtazione  del  salario  accessorio  che  si  determinerebbe  in  applicazione  delle  nuove  norme  del  d.lgs. 150/2009  per  la  parte  del  salario  già definito dalla contrattazione locale e nazionale L’intesa  dice  che  il  salario  accessorio  in  godimento  non  sarà toccato • chiediamo  l’attribuzione  di  una  quota  dei  risparmi  sui  costi di funzionamento delle amministrazioni a premiare il  personale e ad incrementare i fondi per la contrattazione  integrativa. Sono proprio queste risorse, e solo queste, che  saranno  assegnate secondo il nuovo sistema premiale
  • 12. Il documento unitario in 12 punti (3) • Deve  essere  favorito  un  nuovo  ruolo  partecipativo  delle  organizzazioni  sindacali  […]  sperimentando  reali  sistemi  di  valutazione  collettiva  e  individuale  che  abbiano  effetti  di  miglioramento organizzativo, della  qualità delle  prestazioni  ai cittadini, delle retribuzioni ai lavoratori. Sedendo  nei  comitati  bilaterali,  il  sindacato  partecipa  al  monitoraggio  delle  esperienze  di  applicazione  della  riforma • Serve definire da subito, con il Governo, le Regioni e gli Enti  Locali  un  nuovo  modello  sulle  relazioni  sindacali  per  sostenere una proposta di contrattazione di qualità.  Abbiamo ottenuto l’impegno ad avviare, in tempi brevi, la  definizione di un nuovo accordo quadro.
  • 13. Un altro accordo  che porta risultati concreti Non  è la  prima  volta  che  qualcuno  ci  critica  perché scegliamo  di  contrattare… ma  poi,  dei  risultati  che  otteniamo  beneficiano  tutti i  lavoratori! • Nel 2008 abbiamo firmato il protocollo che ha  permesso di  iniziare a  recuperare i tagli fatti da Tremonti con il d.l. 122.  • Da lì abbiamo riportato nelle  tasche dei  lavoratori  l’80% delle risorse  decurtate  dal  salario  di  produttività:  750  mln di  euro,  cioè 150  euro  mensili medi per ogni lavoratore.  • Sempre grazie a quel protocollo, siamo riusciti a chiudere rapidamente  i contratti 2008/2009 con 80 euro di aumento medio.  Cosa ha ottenuto invece chi è sceso in piazza?
  • 14. Accordo serio  o accordo truffa? L’intesa del 4 febbraio non risolve tutti i problemi aperti nel  pubblico  impiego.  Ma  contiene  le  risposte  che  volevamo  quando abbiamo chiesto un confronto al ministro Brunetta.  Il  Ministro aveva risposto positivamente.  Il  confronto  si  è poi  trasferito  a  Palazzo  Chigi,  per  dare  più rilievo  e  più collegialità a  decisioni  importanti  per  quasi  3  milioni e mezzo di lavoratori pubblici.
  • 15. A proposito di rappresentatività • In  un  sistema  di  rappresentatività come  quello  del  pubblico impiego, dire che l’intesa non vale perché l’hanno  firmata  solo  alcuni  non  ha  senso  :  Cisl  e  Uil infatti  rappresentano  più del  50%  dei  lavoratori  in  tutti  i  comparti . • Anche  la  polemica  sulle  Rsu è sterile:  è proprio  con  il  contratto  quadro  sulle  relazioni  sindacali  previsto  dall’intesa e con il rilancio della contrattazione che si darà più forza alle rappresentanze!
  • 16. Se questa è una presa in giro… • … perché chi  non  ha  firmato  non  chiede  che  ai  suoi  associati  si  applichino  da  subito  l’art.  19  e  le  fasce  di  merito,  in  modo  che  possano  constatarne  l’effetto  in  busta paga?  • … perché perfino  il  senatore  Ichino ironizza  sul  no  della  Cgil:  “compito di ogni sindacato degno di questo nome è battersi  fino  all’ultimo  sangue  contro  tutti  i  governi  di  centrodestra e rifiutare di contribuire a qualsiasi accordo  con essi, quale che ne sia il contenuto”… • … e  sostiene  addirittura  – esagerando  ‐ che  la  riforma  Brunetta è morta e siamo tornati al Memorandum? 
  • 17. E adesso, una stagione nuova Le risorse come sempre sono scarse. Il percorso sarà lungo. Ma  intanto  abbiamo  recuperato  il  ruolo  dei  lavoratori  e  del  sindacato,  e  difeso  i  salari.  Da qui possiamo partire per avviare  una stagione nuova di contrattazione. A chi ha scelto di non firmare chiediamo:  •di  essere  di  nuovo  insieme,  almeno  sulle  clausole  che  bloccano  ogni  decurtazione agli stipendi  •di continuare a confrontarsi sulle sfide della produttività e della qualità dei  servizi  :    trasparenza,  costi  standard,  un  federalismo  da  migliorare,  valutazione anche per la classe politica… perché i lavoratori e chi li rappresenta  siano ancora di più protagonisti del cambiamento!