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                  COMUNE DI SANTACesena SOFIA
                    COMUNE DI SANTA
                          Provincia di Forlì -
                                               SOFIA
                                   Provincia di Forlì - Cesena




               DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE


                           Numero: 34        Data:   11/09/2012

OGGETTO: COMUNICAZIONI INTERROGAZIONI ED INTERPELLANZE AI SENSI DEGLI
ARTT. 54 E 55 DEL REGOLAMENTO DEL CONSIGLIO COMUNALE



L’anno Duemiladodici nel mese di Settembre il giorno Undici, alle ore 20:30, nella Sala del
Consiglio presso la Sede Municipale, si è riunito il Consiglio Comunale all’appello risultano
presenti:

                                     Presente                                       Presente
 FOIETTA FLAVIO                          S      VALBONESI DANIELE                      S
 BOATTINI LUCA                           G      RINALDINI MARIALISA                    S
 LOMBARDI FLEANA                         S      COMANDINI ANDREA                       N
 NERI LUCIANO                            S      BIANDRONNI GIANCARLO                   N
 TOSCHI ANGELO                           N      SAMPAOLI FRANCO                        S
 LUNGHERINI PIERO                        S      CAMPITELLI FLEANA                      S
 MAMBELLI GIOVANNI                       S      VALENTINI ELISA                        S
 GUIDI ISABEL                            S      PINI PINO                              S
 BRAVACCINI MAURIZIO                     S      TOTALE PRESENTI 13

Sono inoltre presenti gli assessori esterni MICHELACCI FABIO.

Partecipa il Segretario Comunale Dott. PUPILLO MARCELLO.

Dato atto che il numero dei presenti è legale per la validità della deliberazione, il Sindaco
FOIETTA FLAVIO assume la presidenza e dichiara aperta la seduta.

Vengono nominati scrutatori i Consiglieri Comunali: MAMBELLI GIOVANNI, BRAVACCINI
MAURIZIO, PINI PINO.
“Comunicazioni, interrogazioni e interpellanze”.
Sindaco: Mi corre l’obbligo, anche perché mi è stato richiesto, di riferire sull’incontro che, oggi,
abbiamo avuto in Prefettura. Eravamo presenti l’Assessore Neri ed io, convocati dal Prefetto, su
richiesta dei sindacati, per la questione ACIS, a proposito della quale c’è stato un dibattito
notevole. Io, adesso, vorrei riassumere i fatti, poi sentiremo Neri, che ha seguito, fin dalla nascita, la
partita, perciò, eventualmente, potrà aggiungere ulteriori dettagli. Parto dalle conclusioni che
abbiamo tratto, in merito alla convocazione richiesta dai sindacati, che, a nostro giudizio, è stata
determinata da elementi, probabilmente, non oggettivi, vale a dire, dalla paura del personale,
impiegatizio e operaio, di perdere il lavoro. La paura, in questa situazione, nasce, in primo luogo,
dallo stato drammatico dell’economia in generale, ma, anche dalle diverse dicerie che circolano in
paese, che sono ormai famose, perché si ripetono in ogni ambito adibito a chiacchiericcio, da cui è
emerso, ovviamente, non senza allarmata risonanza, che il 20 settembre l’azienda avrebbe chiuso e
così via. Dal mio punto di vista, Pratesi ha dato delle risposte molto concrete, in modo semplice e
chiaro. Quanto alla cosiddetta conflittualità tra l’impresa e i dipendenti, forse, è nata adesso, se mai
esiste, dato che le relazioni interne sono sempre state armoniche, anche perché l’azienda, fin
dall’inizio, ha operato come un buon padre di famiglia, ad esempio, utilizzando benefit o altre
forme retributive, per aumentare gli stipendi rispetto al minimo sindacale. Si può dire, quindi, che
l’ACIS sia sempre stata un’azienda modello, in questo senso, anzi (… non trascrivibile).
L’obiettivo, poi, è comune, sia per i dipendenti, che sperano di conservare il posto di lavoro, sia per
l’azienda, che non intende chiudere, ma, in questo momento, ci sta rimettendo. Durante la riunione
si è fatto riferimento anche alla vicenda dell’ALCOA, la cui proprietà vuole dismettere lo
stabilimento, per delocalizzare la produzione, (…). L’ACIS, invece, vuole continuare a operare in
Santa Sofia, anzi, questa è condizione fondamentale di partnership, posta alle aziende che hanno
manifestato interesse a confluire nel gruppo. La scelta della delocalizzazione sarebbe, in fondo,
quella più facile, perché più remunerativa, ma l’ACIS, ancora una volta, ha dimostrato
un’attenzione responsabile nei confronti dei propri dipendenti e di questo territorio. Per cui, in un
clima di rinnovata fiducia, il prossimo passo verso la soluzione della questione è l’incontro con un
partner, che si terrà a Milano, così ha detto Pratesi, giovedì prossimo e che dovrebbe essere
conclusivo. L’accordo, quindi, è a portata di mano e la riunione che si è tenuta in Prefettura, in
realtà, è stata aggiornata al 19, alle ore 18, sempre in Prefettura, per esaminare le modalità di quella
che, a mio avviso, sarà la chiusura positiva della vicenda. Questo, in sintesi, è quanto emerso oggi.
Poi, alla fine, i sindacati hanno manifestato al Prefetto le paure e le aspettative del personale,
rilevando che ci sono ancora molti aspetti da riorganizzare, però hanno preso atto dei passi fatti,
volti a raggiungere il risultato sperato. Per quanto riguarda il ritardo nei versamenti degli stipendi,
proprio in questi giorni, tra ieri e oggi, il mese di maggio è stato saldato, quindi, tenendo conto che
quello di agosto sarà pagato nei prossimi giorni, rimangono scoperti, di fatto, giugno e luglio, poi,
magari nei prossimi giorni (…). Le cose, comunque, si stanno muovendo, l’ACIS ha predisposto un
piano industriale, così com’era stato richiesto, perciò, in pratica, quanto era stato concordato in
precedenza, tra l’azienda e i sindacati, sta procedendo in maniera abbastanza regolare. Questo è
tutto, se adesso Luciano vuole aggiungere qualcosa, per integrare quanto vi ho esposto, tanto
meglio.
Neri: dal mio punto di vista, il nervosismo delle maestranze è più che plausibile, perché questa è
una crisi che si sta prolungando nel tempo e in alcuni casi, senza prospettive chiare, per cui,
l’esasperazione può avere il sopravvento. La situazione è sicuramente pesante e molto delicata,
però, come diceva il Sindaco, l’impressione è che sia stata seguita nel modo più opportuno, inoltre,
occorre sottolineare la capacità attrattiva che ha l’azienda. Questa, come tutti sappiamo, si muove
bene a livello nazionale, con contratti (…) e quindi è un’azienda ben piazzata. Ci sarà anche una
riduzione del personale, infatti, l’accordo, sottoscritto dai sindacati e dai proprietari, prevede di
portare il numero dei dipendenti, dai duecentoventotto attuali, a centonovanta. L’impegno della
proprietà è di salvaguardare al massimo l’occupazione locale, quindi, tagliare qualche ramo (…)
quelle situazioni di contratto a tempo determinato, per incidere il meno possibile sulla realtà locale.
Se, comunque, le notizie saranno buone, come speriamo tutti, la prossima settimana, ci sarà la fase
della ripartenza della nuova società, che ha già preso il nome di VIS MOBILITY e, ovviamente,
tutta la parte, che potremmo definire storica, nel bene e nel male, quindi anche tutta una serie di
(…), sarà coperta e, nel tempo, avrà la possibilità di essere onorata. Tra l’altro, già dai primi di
settembre, sono entrati in vigore dei provvedimenti legislativi emanati dal Governo, che rendono
quest’operazione un po’ più gestibile, perciò la situazione dovrebbe tornare a stabilizzarsi. In ogni
caso, chi interviene, investendo in quest’azienda, porterà con sé un modo di lavorare, la propria
proposta organizzativa e questo fa parte delle regole del gioco, quindi, il vecchio modello
dell’ACIS, impostato dall’imprenditoria locale, ora si apre, più o meno forzatamente, a una visione
più allargata dell’idea di business, per quanto concerne l’aspetto finanziario, ma anche
organizzativo e tutto ciò che ne consegue. Nei periodi di crisi, succede che le aziende siano costrette
a crescere e a organizzarsi in modi migliori, per essere competitive ed entrare in mercati sempre più
grandi. Questa è un’azienda, come accennavo prima, che occupa duecentoventotto dipendenti e che
svolge la propria attività in un settore assai ristretto, quello stradale e della sicurezza ferroviaria,
perciò, deve girare tutta l’Italia per trovare il lavoro per un numero così elevato di persone. Un
ulteriore motivo di rammarico è dato dal fatto che, oltre alla pesantezza della situazione, aggravata,
come diceva il Sindaco, da tre mesi di arretrati, si inseriscono anche chiacchiere che creano
allarmismo, come quella che il 20 settembre si sarebbe chiuso e smobilitato tutto, o che i partner su
cui si faceva conto erano spariti. Voci del genere sono sconsiderate, perché diffondono il panico,
giacché sarebbe miseria nera per tutto il paese, se fossero vere! Ne siamo tutti consapevoli, perché
riguardano un numero così elevato di dipendenti, oltre a coloro che sono coinvolti indirettamente,
anche per tutto l’indotto che questa azienda produce e, purtroppo, le voci partono, girano e generano
effetti dirompenti. Le istituzioni, in ogni caso, hanno risposto prontamente con l’incontro di oggi,
organizzato dal Prefetto, che ha chiamato al tavolo l’Assessore provinciale competente al ramo,
affinché segua, poi, direttamente la questione ed è stata un’occasione per fare un ulteriore momento
di chiarezza su tutto il percorso, perciò, tutto sommato, è stato positivo riunirsi. Poi, anche se la
situazione è difficile e pesante, speriamo che tutti i soggetti interessati, perciò, la proprietà, le
maestranze, gli impiegati e i sindacati, continuino a svolgere il proprio ruolo con responsabilità e
serietà. Con l’esasperazione dei problemi non si risolve niente, quindi, adesso aspettiamo l’esito del
prossimo incontro, che si terrà la settimana ventura, dato che quello di oggi è stato sospeso, su
richiesta dei sindacati, proprio per dare corpo alla sensazione che l’attenzione rimane aperta. Nella
prossima riunione, probabilmente, la proprietà renderà noto il nome del partner industriale che è
pronto ad entrare e, a quel punto, qualche elemento di tranquillità in più, ovviamente, ci sarà.
Valentini: se l’intenzione è quella di tagliare, comunque, trentotto persone, sapete se si tratta di
operai o impiegati? Immagino sia stato fatto qualche studio.
Valbonesi: (…) a quanto ci è stato detto, i tagli riguarderanno la parte impiegatizia dell’azienda. A
mio avviso, alcuni sono già stati fatti. Oggi non se n’è parlato, però, si tratta di quei contratti in
scadenza e qualcun altro (…) tralasciando le chiacchiere nel paese, che è normale che ci siano, le
tensioni espresse dai dipendenti e, in parte, anche dai sindacati, non vengono dal niente, nel senso
che, nel momento in cui la trattativa arriva in fondo, da un lato, c’è la posizione aziendale che evita
di rendere noti tutti i dettagli, dall’altro, i dipendenti, preoccupati, che vogliono sapere se
manterranno il loro posto di lavoro. Tra l’altro, anche durante il periodo delle ferie di agosto (…)
adesso c’è un po’ di cassa integrazione, quindi la situazione (…) non è chiara per i dipendenti
dell’azienda. All’interno di questo, parlando sia con gli operai, sia con la direzione (…) la
situazione a oggi, con i contratti a termine (…) il paradosso è avere lavoro e, allo stesso tempo, i
problemi (…). Per ultimo, sperando di poter salutare la soluzione positiva della vicenda, io ho
qualche altra notizia, che forse non è neanche così negativa per il paese e cioè che la fabbrica resta a
Santa Sofia, però, la resa della stessa non rimane tutta qua, perlomeno, non resterà tutto lo
stabilimento e, magari, questo servirà a ristrutturare, però (…).
Lungherini: è stato fatto un lavoro enorme, anche da parte dei sindacati, nella grande confusione,
ma molto movimento non ce n’è stato, nonostante il ritardo nel pagamento degli stipendi, anche se
qualcuno può avere avuto dei problemi. Si è giunti a un accordo sindacale congiunto, c’è stato uno
sciopero ultimamente, a causa della carenza di informazioni, ma la proprietà non poteva darne,
anche perché, probabilmente, non ne aveva. Se, infatti, la trattativa non si chiude, è difficile
rilasciare dichiarazioni, perché si corre il rischio d’illudere chi ascolta. Poi, i risultati di un accordo
dovrebbero rimanere riservati finché non si chiude la trattativa, dato che è ancora in corso, almeno
da quanto ne so io. Devo aggiungere, confermando quanto già affermato da Flavio e Luciano, che
c’è stato un bel lavoro, sia da parte dei sindacati, sia della dirigenza della società, che, a mio avviso,
hanno gestito al meglio questa situazione di crisi. Di aziende come quella di cui parliamo, in Emilia,
a Forlì e anche in tutt’Italia ne sono saltate molte. Il fatto è che adesso ci sono i grandi gruppi che
non vedono l’ora di acquisire queste piccole aziende, per accaparrarsi le nicchie di mercato più
importanti, è successo per la “Pollo del Campo” e in molti altri casi, è un mondo che, purtroppo, si
muove così. Ripeto, comunque, che una fase come questa è stata gestita abbastanza bene, sia dai
sindacati, sia dalla dirigenza. In ogni modo, conoscevamo la situazione aziendale, però non si
poteva rendere pubblica.
Foietta: per provare a chiudere l’argomento, quanto è emerso oggi, è che l’azienda ha fatto la sua
parte e, citando Lungherini, anche il sindacato ha svolto la propria funzione in modo molto
responsabile. Poi, come dice la proprietà, questa presunta differenzazione tra i suoi interessi e quelli
dei dipendenti, alla fine, stringi stringi, non c’è, nel senso che è vantaggioso per tutti salvare
l’azienda e mantenerne la presenza a Santa Sofia è ovvio che è nell’interesse della proprietà, che,
comunque, dovrà accettare le condizioni del nuovo partner. In questi casi, il potere contrattuale è
ridotto, perciò, ci si deve adattare alle condizioni pretese dal nuovo investitore. Non ha senso,
pertanto, differenziare la posizione dell’azienda rispetto a quella dei dipendenti, soprattutto in
considerazione della storia dell’ACIS, che è sempre stata un’azienda in cui i dipendenti hanno
partecipato, quasi direttamente, all’organizzazione dei cantieri e in tanti altri modi. Questa, perciò, è
una prima osservazione necessaria, anche perché la storia sindacale all’interno di Santa Sofia, oltre
alla vicenda dell’ACIS, di cui oggi, purtroppo, siamo costretti ad occuparci, ne ha viste di simili, per
esempio, quella della “Pollo del Campo” e della crisi di cinque anni fa, a seguito della quale, ci fu
un accordo che prevedeva condizioni particolarissime, che i dipendenti accettarono e che sono
durate cinque anni, non un mese, quindi, i lavoratori hanno fatto la loro parte di sacrifici per salvare
l’azienda, che, poi, garantisce loro il posto di lavoro. Se, pertanto, qualche dipendente pensa di
differenziare il ruolo dell’azienda da quello del suo personale, non è questo il caso. Altra questione
sono le chiacchiere, a mio avviso, purtroppo, sottovalutate da Daniele, perché se si è in possesso di
un’informazione seria, più o meno attendibile e la si riporta nel modo più preciso possibile, bene,
ma se uno sente una mezza fola, la ingrandisce, la trasforma e chissà che cosa riferisce, più oltre,
dopo essere passata di bocca in bocca, è diventata una catastrofe. Poi, a Santa Sofia, può essere che
succeda sempre così, ma non diciamo che è normale, perché, alla fine, queste chiacchiere rischiano
di essere solo deleterie.
Volevo comunicarvi che, anche se oggi ci siamo riuniti in Consiglio, alla fine del mese dovremo
rifarlo per l’assestamento del bilancio, perciò, pensavo giovedì 27.
Altre informazioni, potrebbero essere tante, (…), vi annuncio soltanto che, dal 22 al 30, saremo in
cammino, con i tedeschi, sul percorso della Via dei Romei, da Subbiano, ad Arezzo, poi, Città
della Pieve e Fabro, fino a raggiungere il confine con il Lazio. Questa bella iniziativa terminerà
sabato, quando la delegazione sarà ricevuta, a Bagno di Romagna, dal Cardinal Bertone, che viene
in occasione delle celebrazioni per i seicento anni del miracolo eucaristico del Sacro Corporale. Il
Cardinal Bertone incontrerà la delegazione, con l’intento di lodare il dialogo intercristiano tra
cattolici e luterani, sostenuto dalle associazioni Romweg e Via dei Romei.
Neri: quest’estate, non ricordo esattamente la data, ho organizzato un sopralluogo per andare a
vedere gli stabilimenti dell’azienda Eurovo, che è in giro per la Romagna, proprio perché sta
presentando il piano d’investimento in aziende agricole, quindi, possiamo affermare che l’iter
amministrativo sta entrando nella fase più importante. Domattina ci sarà una riunione, presso
l’Ufficio Tecnico, per definire l’iter amministrativo in via ultimativa. Vi sto informando anche
perché, se ci fosse bisogno di sveltire un qualche percorso in questo senso, poi, si dovrebbe
convocare un Consiglio in tempi brevi. Per il momento, vediamo come andrà la riunione di domani,
poi, dato che sono iter molto lunghi, sarebbe opportuno accelerare i tempi, indicendo il Consiglio
rapidamente. In due parole, anticipo il problema che sarà portato all’attenzione del Consiglio, anche
se poi, in diverse occasioni, ne abbiamo già parlato. In pratica, per questioni strettamente
geologiche, quindi, per la carta geologica, alcuni fabbricati, perciò, una determinata cubatura di
edificazione, dal Comune di Bagno, l’azienda propone di trasferirla nel Comune di Santa Sofia.
Questo spostamento di volumi ne determina anche uno di animali allevati e, quindi, noi ci
troveremo un’azienda che presenta la stessa quantità di capi che aveva prima, all’incirca 600-
650.000 galline, il numero preciso lo sapremo in futuro. Per cui, mentre prima, di queste 600.000
galline, 400.000 erano nel Comune di Bagno e 200.000 nel Comune di Santa Sofia, in questo piano
s’invertono i numeri, così che 400.000 saranno a Santa Sofia e 200.000 a Bagno. Al sopralluogo
eseguito, in accordo con la Giunta, eravate invitati tutti a vedere questi allevamenti, proprio per
capire concretamente di quale tipo di azienda e di organizzazione parliamo. Se qualcuno fosse
interessato, io non avrei problemi a riorganizzarlo, ma se lo devo fare per andarci in tre o quattro,
poi, magari qualcuno c’è già stato, non mi sembra il caso. Per cui, se vogliamo fare una
delegazione, l’azienda è sempre disponibile, ma occorre che ci sia un minimo d’interesse a vedere
come l’azienda intende costruire qui un allevamento. Questi sono i termini della questione. In base
all’esito della riunione che si terrà domattina, redigeremo una specie di cronoprogramma, per poi
passare all’esame della pratica da un punto di vista concreto.
Campitelli: la questione dell’ex Arrigoni l’abbiamo già affrontata in più occasioni, quindi è inutile
replicare. Interrogazioni: l’incontro sulla riorganizzazione istituzionale, di cui avevamo parlato
durante il precedente Consiglio, vale a dire, il futuro delle Provincie e così via, quel discorso che
fine ha fatto?
Foietta: non ne abbiamo riparlato, perché venerdì sera c’è stata una riunione, con tutti i quindici
Sindaci del Comprensorio, per cercare di capire un po’ come si evolve la situazione. A mio avviso,
ci sono molte questioni ancora da definire, circa il 90%, se non di più, perché, mentre sembra sia
abbastanza chiara la collocazione della Provincia unita, in realtà non si sa niente delle funzioni, né
di ciò che succederà a valle della Provincia, se c’è un comprensorio con un’unione, con più unioni
e, quindi, il dibattito è ancora molto aperto. In parole povere, i Comuni si spoglieranno sempre di
più, perderanno le loro prerogative, che saranno assorbite dall’unione dei Comuni che si dovrà
costituire. A questo punto, pertanto, o si crea un’unione a livello comprensoriale, cioè, tutti e
quindici Comuni formano l’unione, quindi, ovviamente, Forlì costituirebbe, per forza, il polo di
attrazione, oppure, un’altra prospettiva è quella di fare due unioni, una di pianura e una di
montagna. Abbiamo ragionato su quest’ipotesi e ci siamo detti che se costituissimo un’unione della
montagna, Santa Sofia sarebbe il Comune più grosso e nel gruppo ci sarebbero Galeata, Civitella,
Premilcuore, Dovadola, Rocca e Portico, per cui, formeremmo i sette nani, perché, probabilmente,
Modigliana e Tredozio graviteranno nella sfera di Faenza, quindi, usciranno da questo
Comprensorio. Dall’altra parte ci sarebbero Forlì, Forlimpopoli, Bertinoro, Meldola, Predappio e
Castrocaro. Un’altra possibilità è che si crei un’unione di sette Comuni, come dicevo prima, più
Predappio ma, credo sia poco probabile (…), tanto vale andare tutti insieme. Queste sono tutte
ipotesi che si stanno valutando, ma ancora da approfondire, sono discorsi molto seri, (…). Certo,
quando dico che siamo i sette nani, non mi riferisco tanto alle dimensioni, quanto al fatto che,
purtroppo, dobbiamo registrare che non c’è un dialogo sufficiente con Galeata, con Premilcuore
forse sì, ma con Civitella e gli altri che sono dall’altra parte (…), quindi, è un problema grosso da
affrontare. Venerdì sera avremo quest’incontro e cercherò di capire cosa pensano anche gli altri
Sindaci, a partire da Balzani di Forlì, poi, dopo, ne dovremo parlare.
Io sono ancora convinto che se l’unione dei quattro Comuni funzionasse, saremmo più forti, perché
poi, nell’unione con la pianura, in Giunta non ci potranno essere quindici Sindaci, ce ne saranno
(…), se la Giunta è in proporzione agli abitanti (…).
Modigliana e Tredozio, probabilmente, graviteranno nella sfera di Faenza, perciò non avranno più il
problema di cambiare Provincia, che, se diventa unica, rimane sempre quella. Poi, bisognerà vedere
quale sarà il futuro di Cesena, dato che è in un altro Comprensorio. Insieme a Cesena c’è anche
l’altro polo, non da poco, che è Cesenatico, in due, hanno una prospettiva migliore. Alcuni giorni fa
ero in Toscana e lì c’è una guerra che fa paura, perché la Provincia di Arezzo scompare, va con
Siena, per cui il Sindaco di Arezzo ha già annunciato le dimissioni, è una situazione complessa.
Passiamo a un altro argomento. Voi sapete che Doretta Mambrini va in pensione, mi sembra
l’8 di dicembre e, nel frattempo, è arrivata la comunicazione che se ne va anche Marusca
Maltoni, dell’Ufficio Tributi, perché è in mobilità e va Forlì, quindi, abbiamo due dimissioni.
Poi, Schiumarini, probabilmente, ha già presentato richiesta di passare dal part-time al tempo pieno,
è un suo diritto, pertanto, noi l’accetteremo, dato che, oltre ad esserci necessario, è molto pratico e
bravo. Stiamo pensando anche di andare a ricoprire il posto di Doretta Mambrini, per cui, occorrerà
passare attraverso la mobilità, poi, ci sarà un bando di concorso per laureati, ingegnere o architetto.
Questo, anche se è in progetto un ufficio unico di edilizia urbanistica, all’interno dei cinque Comuni
della Comunità Montana, sono sei, meno Meldola, perché (…). Per noi, non c’è alcun problema,
perché, intanto, se non ci mettiamo personale, dobbiamo versare dei soldi. Una persona l’abbiamo,
poi, si tratterà di capire se il dipendente sarà trasferito all’Unione della Comunità Montana, oppure
se rimarrà nel nostro organico. In ogni caso, penso sia meglio, per noi, stare un po’ più tranquilli,
perché, rimanere completamente senza personale, ci potrebbe creare problemi. Vedremo,
comunque, l’anno prossimo, con il patto di stabilità, che possibilità avremo (…) entro il 31 di
dicembre. Per quanto riguarda i tributi, naturalmente, di fatto, si sfalda l’Ufficio Tributi e l’obiettivo
è quello di costituirne uno unico con Meldola, Predappio e Civitella, ai quali si è già aggiunto anche
Castrocaro. Una volta era a sei, poi, dato che sono emerse delle incompatibilità, anche caratteriali,
di lavoro, ne sono stati istituiti due, uno della bassa val Bidente e l’altro del Rabbi. Di questi, uno
funziona bene, dato che Marusca è brava, anzi avevamo anche altre mire per lei, però ha fatto la sua
scelta, non solo professionale, ma, soprattutto, di famiglia, infatti, abita a Forlimpopoli, ha due
bambini piccoli, per cui, è molto più comodo per lei andare a Forlì e, quindi, ora si tratta di
compattare, di nuovo, l’Ufficio Tributi. La complessità dei discorsi che stiamo affrontando è
evidente, perché ragioniamo come se la Comunità Montana restasse, ma se si realizzasse l’unione
dei quindici, ovviamente, la Comunità Montana scomparirebbe, perciò, non abbiamo contezza delle
loro fondamenta, data l’incertezza del momento, che non dipende da noi. La difficoltà sta proprio
nel fatto che le variabili sono tante…
Lungherini: Annalisa Casamenti fa già parte di questo progetto che è in itinere, però, quello che
manca è una figura che sostituisca Doretta che va in pensione, perché o ci pensa direttamente il
Comune di Santa Sofia, oppure lo fa la Comunità Montana, poi noi dobbiamo metterci i soldi, che
sono sempre quelli, anzi forse, in questo modo si risparmia qualcosa. (…), però i numeri ci
vogliono, perché, purtroppo, le pratiche, non solo urbanistiche, ma anche burocratiche, sono gravose
e si fa fatica ad andare avanti e anche se ci mettiamo insieme si risparmia, in termini economici non
molto, ma si offre un servizio migliore, almeno spero, questo è lo scopo.
Campitelli: in merito ai lavori che sono in corso, adesso, nella via Nefetti, non c’era modo di fare
il marciapiede fino alla “Pollo del Campo”? Dato che il tratto di strada che rimane scoperto, mi
sembra più pericoloso di quello che è stato messo in sicurezza! Ci sono le curve strette, poi, un
pezzo di rettilineo molto praticato dai pedoni, non si poteva arrivare fin lì?
Foietta: il progetto c’è già, fino alla “Pollo del Campo” e i finanziamenti coprono solo quel tratto,
perché uno dei problemi più grossi è l’attraversamento del fosso, sul ponte. Tra l’altro, qualche
giorno fa, ho fatto un sopralluogo, insieme all’Ingegner Valpiani della Provincia, per esaminare
l’idea di allargare quel ponte, con uno sbalzo di un metro, per passare dall’altra parte. Il problema è
che quel ponte è già stato allargato verso valle, con il metodo a sbalzo, una volta era molto più
stretto, quindi, aggiungere un metro, un metro e mezzo di sbalzo, valutando, non dico il peso di uno
o due passanti, ma di una folla compatta di 500 kg, o di un quintale, non è pensabile. A questo, si
aggiunga un carico dinamico del 40%, perciò, nell’insieme, diventa un peso notevole. Si tratta di
eseguire ulteriori verifiche, perché l’alternativa dovrebbe essere quella di bilanciarlo con un altro
sbalzo dall’altra parte, con un costo che si aggira attorno ai 200.000 euro, che non possiamo
sostenere. Abbiamo esaminato anche la possibilità di costruire delle passerelle, tra l’altro, progettate
a Forlì, ma di quel tipo, lunghe 50 metri, non costano meno di 300.000 euro, fatte di legno
lamellare, ad arco, sono molto belle, ma…
………: voce fuori microfono, non trascrivibile.
Foietta: il problema, quindi, è da valutare, anche se è chiaro che l’obiettivo è di andare dall’altra
parte. Poi, per scendere giù, passati il ponte e la strada, quella in discesa, che è utilizzata dal CIS,
non si va lungo la Bidentina, perché c’è un balzo, quindi, o si passa sopra un tubo (…), solo che ci
vorrebbe una scaletta e, se si decidesse di farla, ovviamente, andrebbe bene per tutti, tranne che
(…). Per cui, è stato chiesto a Pino Poggi, che al primo approccio ha acconsentito, di far passare la
gente lungo la strada, che è privata. Se quest’ipotesi andrà in porto, sarà necessario mettere un
cancello nei parcheggi della “Pollo del Campo” (…), quindi, un modo per risolvere il problema
esiste, (…), occorre vedere se ci sono i finanziamenti, perché i soldi che avevamo li abbiamo già
usati tutti. (…) s’intreccia con i lavori della piazza, per la quale, come sapete, il primo stralcio è di
935.000 euro, di cui 415.000 sono del Piano Nazionale della Sicurezza Stradale, mentre gli altri
420.000 sono soldi che eroga il Ministero e che dovevano arrivare già in dicembre dell’anno scorso.
Così non è stato e il problema è appunto questo, non sappiamo se arriveranno, lo spero proprio,
altrimenti sarebbe un disastro, sono stati stanziati da ormai tre-quattro anni, ma ancora non li hanno
erogati. Se i soldi del PUP non arrivassero, entrerebbe in difficoltà la realizzazione della piazza,
perché non possiamo portare a termine il progetto solo con quei 415.000 euro. Noi cercheremo, in
tutte le maniere, di continuare su questa linea, ma, se per caso, malauguratamente, il PUP non
dovesse arrivare, si porrebbe il problema di come utilizzare i 415.000 euro, quelli della Sicurezza
Stradale (…) e potrebbe essere quella la scelta. In ogni caso, a oggi, queste sono solo idee, che
dobbiamo rivedere, magari, verso la fine dell’anno, anche se è chiaro che noi insistiamo perché si
sblocchi tutto, per riuscire a completare i nostri programmi.
………: voce fuori microfono, non trascrivibile.
Foietta: quelli della Sicurezza Stradale sono gli stessi di Pianetto, sono soldi che trovammo nel
2006 e redigemmo un progetto unico, con cui noi finanziammo lavori anche a Pianetto e Galeata.
Quest’ultima ha realizzato la variante (…) e altri piccoli lavori, quelli che si potevano fare, come
mettere in sicurezza a Pianetto (…) e, su nove varianti richieste dal Comune, non hanno ancora
deciso quale attuare. A tale proposito, anzi, martedì, in Giunta della Comunità Montana, sono
arrivate ben tre pagine di firme, con cui chiedono di non eseguire alcun lavoro a Pianetto e Galeata e
questo, a mio avviso, è un altro problema, perché se, poi, i soldi di quei progetti non si spendono, li
portiamo a Corniolo, anzi, li fermiamo prima e a Corniolo mettiamo gli autovelox! In un momento
di crisi come quella attuale, in cui i soldi non si trovano più, questi sono proprio gli ultimi, l’idea di
rimandarli indietro è un peccato mortale, non è assolutamente ammissibile. Bisogna fare di tutto per
tenerli, non ne arriveranno più, perciò, se i lavori non li esegui adesso, forse potrai realizzarli fra
trent’anni, se capita.
Valentini: vorrei avere un aggiornamento sulla piscina, sapere se c’è qualche novità. Tu,
sicuramente, ne sarai a conoscenza.
Foietta: io sono stato su Facebook, dopo sette mesi di assenza di cui sono contento, perciò, lascio a
voi queste faccende. Le risposte che ho dato domenica, sono dovute a un’e-mail che ho ricevuto, in
cui erano posti diversi quesiti ed io ho risposto a quelli, non ad altri, come qualcuno pretendeva.
Punto e basta. Mi è sembrato doveroso, anzi, vi chiedo di farvi portavoce, dato che voi su Facebook
ci siete spesso, perché è giusto che la gente sappia. Non c’è alcuna remora, da parte nostra e di
nessun altro, a informare sullo stato della situazione, anzi, addirittura, da questi scambi sulla rete, si
possono trarre utili suggerimenti e, in tal caso, tanto meglio, perché siamo qui, non per fare la nostra
volontà, ma quella di tutti i cittadini.
Per quanto riguarda la gestione della piscina, c’è uno stretto contatto con AICS, cui l’avvocato
Mischi ha già inviato una sorta di contratto, al presente in esame, tant’è che intendo chiamarli tra
oggi e domani o, comunque, in questi giorni, perché, o riapriamo adesso, vale a dire che la
riattiviamo con pubblicità e tutto quello che occorre per rimettere in moto la macchina, o, altrimenti,
non si fa più. In merito ai contatti con Roma, invece, al momento, c’è il silenzio più assoluto, noi
vorremmo un appuntamento per un incontro, ma non riusciamo a ottenerlo, però l’Avvocato Mischi
sta cercando l’Avvocato Porraro, rappresentante di uno studio legale che cura gli interessi dell’ICS e
che, un domani, potrebbe mettere in liquidazione la piscina. Noi cerchiamo di andare avanti,
possibilmente, dandola in gestione, il cui esercizio, guardate bene, è provvisorio, infatti, al
massimo, durerà uno o due anni, pertanto, chi, eventualmente, subentrerà non potrà fare grossi
investimenti. Se, però, l’impresa dovesse funzionare, il passo successivo sarebbe l’indizione di un
bando pubblico, che assegnerà la gestione per venticinque o cinquant’anni, non lo so, il contratto di
Accadueo durava cinquant’anni. In ogni caso, l’aggiudicatario potrà investire come meglio crederà,
ovviamente, in funzione del proprio tornaconto, ma anche per offrire il miglior servizio possibile.
Valentini: a mio giudizio, come hai detto tu e anche AICS, l’obiettivo primario è aprirla prima
possibile. Calcola che è chiusa già da circa tre mesi, poi, l’anno è iniziato, magari, la gente cambia
meta e va a San Piero, che è vicino. Per cui, vorrei sapere se sono fondate le voci, secondo cui la
piscina riaprirà a fine settembre?
Foietta: sono fondate, nel senso che vogliamo riaprirla, poi, anche in questo caso, come prima con
l’ACIS, l’hanno rimandata al 17 di settembre e, quanto ai numeri, ognuno dice la sua. Vorrei, però,
chiarire che ogni qual volta io sia in possesso di informazioni, soprattutto se si tratta di questioni
così importanti, sappiate che i primi cui le trasmetto siete voi. Io faccio il comunicato stampa e lo
invio con e-mail sia agli Assessori, sia ai Consiglieri, poi, a tante altre persone, perciò quelli sono i
fatti reali. Non posso sottacere svolte di questo tipo, state pur tranquilli, quindi, se fosse stato vero
che il 17 si riapriva, è ovvio, che vi avrei avvisato immediatamente, purtroppo, non è così.
Valentini: in internet sono riportati dei fatti che non hanno né capo né coda, io non ho mai risposto,
perché è inutile mettersi a controbattere argomenti del genere, per ogni commento ci sono duecento
(…), per cui…
Pini: io confermo (…), perché ho letto i tuoi interventi e molte affermazioni degli altri contatti,
come hai detto tu, sono senza fondamento.
Foietta: andiamo avanti? Passiamo alle variazioni di bilancio, di cui, adesso vi leggo l’elenco.
Maggiori entrate: abbiamo un gettito ICI arretrato di 20.520 euro; contributo provinciale per il
Programma “Percorso fratellanza dei popoli” di 3.000 euro, questo, poi, lo troviamo anche nelle
spese, ovviamente, si tratta di quei bandi di finanziamento, per cui noi presentiamo domanda per
ottenere fondi, che utilizzeranno i Servizi sociali, soprattutto e che, in questo caso, saranno usati per
lo scopo anzidetto; poi, fondi ATO per Progetto “Potenziamento della raccolta differenziata dei
rifiuti” di 21.063 euro, dopo ne parliamo; poi, fondo 4% Romagna Acque per quote Progetto
“Autunno Slow” di 10.000 euro. Le spese sono: trasferimento del Progetto, “Percorso della
fratellanza dei popoli” all’ASP di 3.000 euro; poi, “Potenziamento della raccolta differenziata dei
rifiuti”, è un progetto che sta seguendo Michelacci, con fondi ATO per 21.063 euro. Non sono soldi
nostri, ma sono erogati al Comune, perché realizzi un progetto che prevede l’acquisto di cestini e
altro materiale destinato alla raccolta dei rifiuti e, soprattutto, una campagna di sensibilizzazione
alla raccolta differenziata, gestita attraverso le scuole. In modo analogo, ciò si verifica anche in altri
Comuni; poi, quota Progetto “Autunno Slow”, finanziato con fondo del 4% di Romagna Acque. Si
tratta di una sorta di progetto che ci è proposto dalla cooperativa Atlantide, cui partecipa anche il
Parco Nazionale, che prevede tutta una serie di iniziative, molte delle quali sono già in programma,
ma che sono inserite in un progetto generale, così da permettere di chiedere a Romagna Acque
10.000 euro, che sono una quota a parte, che corrisponde all’incirca al 30% del finanziamento
complessivo, il 70% arriva dall’Altra Romagna; poi, il trasferimento alla Comunità Montana di
3.200 euro, quale contributo alle associazioni culturali, da finanziare con minori spese per iniziative
culturali; utenze e gestione calore degli uffici e scuole di 60.500 euro, questa è una spesa in più; poi,
una restituzione di tributi ai contribuenti (…) di 1.000 euro; poi, rilevo con piacere che, nelle
maggiori spese, ai punti 5, 6 e 7, (…), per quanto riguarda i Servizi Sociali, noi avevamo
preventivato, nel 2011, di spendere 402.000 euro, questi sono soldi che gestisce l’ASP e, nella
realtà, ne abbiamo spesi molto meno, per cui si è determinata una minore spesa di 78.000 euro.
Questo dimostra che, gestendo i servizi insieme all’ASP, abbiamo ottenuto un risparmio del 20%.
C’è stata una richiesta, rivolta a Fleana, da parte di Gino, come Presidente dei soci, di organizzare
un incontro qui con (…) per illustrare il bilancio dell’ASP, dato che è giusto esporlo ai Consiglieri
(…).
Abbiamo interventi straordinari per i cimiteri comunali, con una spesa in conto capitale di 20.000
euro, qui, mettiamo a posto la chiesina del cimitero; acquisto terreno proprietà (…) trattamento area
mattatoio, per una spesa di 20.520 euro. Si tratta di una particella di terreno attorno al macello, che
ci serve per dare spazio al macello e zone limitrofe; poi, quota a carico “Progetto centri storici
digitali” di 1.318 euro, questi sono una quota parte di un finanziamento dell’Altra Romagna,
destinato a un progetto che prevede l’attivazione della rete Wi-Fi nel centro storico di Santa Sofia.
Non c’è altro.
Campitelli: dato che molte di queste variazioni di bilancio sono, praticamente, delle partite di giro,
l’unica osservazione che sollevo, riguarda quei 10.000 euro per il Progetto “Autunno Slow”, che mi
sembrano tanti. Io capisco che li prendiamo da quel fondo del 4%, che l’anno scorso, se non mi
sbaglio, è stato di circa 400.000 euro, la stessa cifra sarà, più o meno, quest’anno, poi, oggi, con
10.000 euro non si realizzano chissà quali obiettivi, ma non sono neanche noccioline! Sono soldi
che, comunque, andiamo a sottrarre a interventi che, sicuramente, potrebbero mettere a posto delle
piazze, delle strade o altro. Poi, è vero che non c’è solo il cemento, ma...
Guidi: è un progetto complessivo che, in realtà, prevede molte iniziative. Come diceva Luciano,
però, per riuscire a portare a casa il triplo, è richiesta una quota a parte, appunto, quei 10.000 euro.
In compenso, l’Altra Romagna ha messo a disposizione, finalmente, un buon budget, (…), possiamo
anche fare delle fotocopie.
L’inaugurazione si terrà sabato 29 settembre, con l’escursione notturna per ascoltare (…) del cervo,
parteciperanno molti laboratori di botanica creativa, i cosiddetti “Artisti per natura”, il 29 di questo
mese.
………: voce fuori microfono, non trascrivibile.
Guidi: mostre fotografiche, una serie di laboratori, molte escursioni, insomma, da sabato 29
settembre, fino a sabato 3 novembre, con “Sapore di castagne e degli ultimi funghi”, si raccolgono
le ultime iniziative, durante i week end, per tutto il territorio delle foreste Casentinesi, Campigna e
Corniolo. Abbiamo sempre faticato molto a promuovere manifestazioni alternative, da svolgere in
mezzo alla Campigna e a Corniolo, per riuscire a coprire quelle stagioni più umide, perché è più
difficile fare arrivare la gente.
Interruzione audio.
Il presente verbale viene letto, approvato e sottoscritto:
            Il Presidente                                           Il Segretario Comunale
         F.to FOIETTA FLAVIO                                        F.to PUPILLO MARCELLO


La presente è copia conforme all'originale ad uso amministrativo.


Lì 27/09/2012                                                       Il Segretario Comunale
                                                                    PUPILLO MARCELLO


                              CERTIFICATO DI PUBBLICAZIONE

La presente deliberazione viene pubblicata all'Albo Pretorio Online                    del   Comune
(www.comune.santa-sofia.fc.it) per gg.15 consecutivi a far data dal 27/09/2012

Lì 27/09/2012                                                     Il Segretario Comunale
                                                             F.to PUPILLO MARCELLO



La presente deliberazione:


    è stata dichiarata immediatamente eseguibile ai sensi dell’art. 134, comma 4, del D.Lgs.
    18.08.2000, n. 267.


    È     divenuta esecutiva a far data dal giorno _______________________ , ai sensi dell'art.
    134 comma 3 del D.Lgs. 18/08/2000 n. 267.




                                                                    F.to Il Segretario Comunale
                                                                    PUPILLO MARCELLO

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Verbale Consiglio comunale 11 Settembre

  • 1. Copia COMUNE DI SANTACesena SOFIA COMUNE DI SANTA Provincia di Forlì - SOFIA Provincia di Forlì - Cesena DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE Numero: 34 Data: 11/09/2012 OGGETTO: COMUNICAZIONI INTERROGAZIONI ED INTERPELLANZE AI SENSI DEGLI ARTT. 54 E 55 DEL REGOLAMENTO DEL CONSIGLIO COMUNALE L’anno Duemiladodici nel mese di Settembre il giorno Undici, alle ore 20:30, nella Sala del Consiglio presso la Sede Municipale, si è riunito il Consiglio Comunale all’appello risultano presenti: Presente Presente FOIETTA FLAVIO S VALBONESI DANIELE S BOATTINI LUCA G RINALDINI MARIALISA S LOMBARDI FLEANA S COMANDINI ANDREA N NERI LUCIANO S BIANDRONNI GIANCARLO N TOSCHI ANGELO N SAMPAOLI FRANCO S LUNGHERINI PIERO S CAMPITELLI FLEANA S MAMBELLI GIOVANNI S VALENTINI ELISA S GUIDI ISABEL S PINI PINO S BRAVACCINI MAURIZIO S TOTALE PRESENTI 13 Sono inoltre presenti gli assessori esterni MICHELACCI FABIO. Partecipa il Segretario Comunale Dott. PUPILLO MARCELLO. Dato atto che il numero dei presenti è legale per la validità della deliberazione, il Sindaco FOIETTA FLAVIO assume la presidenza e dichiara aperta la seduta. Vengono nominati scrutatori i Consiglieri Comunali: MAMBELLI GIOVANNI, BRAVACCINI MAURIZIO, PINI PINO.
  • 2. “Comunicazioni, interrogazioni e interpellanze”. Sindaco: Mi corre l’obbligo, anche perché mi è stato richiesto, di riferire sull’incontro che, oggi, abbiamo avuto in Prefettura. Eravamo presenti l’Assessore Neri ed io, convocati dal Prefetto, su richiesta dei sindacati, per la questione ACIS, a proposito della quale c’è stato un dibattito notevole. Io, adesso, vorrei riassumere i fatti, poi sentiremo Neri, che ha seguito, fin dalla nascita, la partita, perciò, eventualmente, potrà aggiungere ulteriori dettagli. Parto dalle conclusioni che abbiamo tratto, in merito alla convocazione richiesta dai sindacati, che, a nostro giudizio, è stata determinata da elementi, probabilmente, non oggettivi, vale a dire, dalla paura del personale, impiegatizio e operaio, di perdere il lavoro. La paura, in questa situazione, nasce, in primo luogo, dallo stato drammatico dell’economia in generale, ma, anche dalle diverse dicerie che circolano in paese, che sono ormai famose, perché si ripetono in ogni ambito adibito a chiacchiericcio, da cui è emerso, ovviamente, non senza allarmata risonanza, che il 20 settembre l’azienda avrebbe chiuso e così via. Dal mio punto di vista, Pratesi ha dato delle risposte molto concrete, in modo semplice e chiaro. Quanto alla cosiddetta conflittualità tra l’impresa e i dipendenti, forse, è nata adesso, se mai esiste, dato che le relazioni interne sono sempre state armoniche, anche perché l’azienda, fin dall’inizio, ha operato come un buon padre di famiglia, ad esempio, utilizzando benefit o altre forme retributive, per aumentare gli stipendi rispetto al minimo sindacale. Si può dire, quindi, che l’ACIS sia sempre stata un’azienda modello, in questo senso, anzi (… non trascrivibile). L’obiettivo, poi, è comune, sia per i dipendenti, che sperano di conservare il posto di lavoro, sia per l’azienda, che non intende chiudere, ma, in questo momento, ci sta rimettendo. Durante la riunione si è fatto riferimento anche alla vicenda dell’ALCOA, la cui proprietà vuole dismettere lo stabilimento, per delocalizzare la produzione, (…). L’ACIS, invece, vuole continuare a operare in Santa Sofia, anzi, questa è condizione fondamentale di partnership, posta alle aziende che hanno manifestato interesse a confluire nel gruppo. La scelta della delocalizzazione sarebbe, in fondo, quella più facile, perché più remunerativa, ma l’ACIS, ancora una volta, ha dimostrato un’attenzione responsabile nei confronti dei propri dipendenti e di questo territorio. Per cui, in un clima di rinnovata fiducia, il prossimo passo verso la soluzione della questione è l’incontro con un partner, che si terrà a Milano, così ha detto Pratesi, giovedì prossimo e che dovrebbe essere conclusivo. L’accordo, quindi, è a portata di mano e la riunione che si è tenuta in Prefettura, in realtà, è stata aggiornata al 19, alle ore 18, sempre in Prefettura, per esaminare le modalità di quella che, a mio avviso, sarà la chiusura positiva della vicenda. Questo, in sintesi, è quanto emerso oggi. Poi, alla fine, i sindacati hanno manifestato al Prefetto le paure e le aspettative del personale, rilevando che ci sono ancora molti aspetti da riorganizzare, però hanno preso atto dei passi fatti, volti a raggiungere il risultato sperato. Per quanto riguarda il ritardo nei versamenti degli stipendi, proprio in questi giorni, tra ieri e oggi, il mese di maggio è stato saldato, quindi, tenendo conto che quello di agosto sarà pagato nei prossimi giorni, rimangono scoperti, di fatto, giugno e luglio, poi, magari nei prossimi giorni (…). Le cose, comunque, si stanno muovendo, l’ACIS ha predisposto un piano industriale, così com’era stato richiesto, perciò, in pratica, quanto era stato concordato in precedenza, tra l’azienda e i sindacati, sta procedendo in maniera abbastanza regolare. Questo è tutto, se adesso Luciano vuole aggiungere qualcosa, per integrare quanto vi ho esposto, tanto meglio. Neri: dal mio punto di vista, il nervosismo delle maestranze è più che plausibile, perché questa è una crisi che si sta prolungando nel tempo e in alcuni casi, senza prospettive chiare, per cui, l’esasperazione può avere il sopravvento. La situazione è sicuramente pesante e molto delicata, però, come diceva il Sindaco, l’impressione è che sia stata seguita nel modo più opportuno, inoltre, occorre sottolineare la capacità attrattiva che ha l’azienda. Questa, come tutti sappiamo, si muove bene a livello nazionale, con contratti (…) e quindi è un’azienda ben piazzata. Ci sarà anche una riduzione del personale, infatti, l’accordo, sottoscritto dai sindacati e dai proprietari, prevede di portare il numero dei dipendenti, dai duecentoventotto attuali, a centonovanta. L’impegno della
  • 3. proprietà è di salvaguardare al massimo l’occupazione locale, quindi, tagliare qualche ramo (…) quelle situazioni di contratto a tempo determinato, per incidere il meno possibile sulla realtà locale. Se, comunque, le notizie saranno buone, come speriamo tutti, la prossima settimana, ci sarà la fase della ripartenza della nuova società, che ha già preso il nome di VIS MOBILITY e, ovviamente, tutta la parte, che potremmo definire storica, nel bene e nel male, quindi anche tutta una serie di (…), sarà coperta e, nel tempo, avrà la possibilità di essere onorata. Tra l’altro, già dai primi di settembre, sono entrati in vigore dei provvedimenti legislativi emanati dal Governo, che rendono quest’operazione un po’ più gestibile, perciò la situazione dovrebbe tornare a stabilizzarsi. In ogni caso, chi interviene, investendo in quest’azienda, porterà con sé un modo di lavorare, la propria proposta organizzativa e questo fa parte delle regole del gioco, quindi, il vecchio modello dell’ACIS, impostato dall’imprenditoria locale, ora si apre, più o meno forzatamente, a una visione più allargata dell’idea di business, per quanto concerne l’aspetto finanziario, ma anche organizzativo e tutto ciò che ne consegue. Nei periodi di crisi, succede che le aziende siano costrette a crescere e a organizzarsi in modi migliori, per essere competitive ed entrare in mercati sempre più grandi. Questa è un’azienda, come accennavo prima, che occupa duecentoventotto dipendenti e che svolge la propria attività in un settore assai ristretto, quello stradale e della sicurezza ferroviaria, perciò, deve girare tutta l’Italia per trovare il lavoro per un numero così elevato di persone. Un ulteriore motivo di rammarico è dato dal fatto che, oltre alla pesantezza della situazione, aggravata, come diceva il Sindaco, da tre mesi di arretrati, si inseriscono anche chiacchiere che creano allarmismo, come quella che il 20 settembre si sarebbe chiuso e smobilitato tutto, o che i partner su cui si faceva conto erano spariti. Voci del genere sono sconsiderate, perché diffondono il panico, giacché sarebbe miseria nera per tutto il paese, se fossero vere! Ne siamo tutti consapevoli, perché riguardano un numero così elevato di dipendenti, oltre a coloro che sono coinvolti indirettamente, anche per tutto l’indotto che questa azienda produce e, purtroppo, le voci partono, girano e generano effetti dirompenti. Le istituzioni, in ogni caso, hanno risposto prontamente con l’incontro di oggi, organizzato dal Prefetto, che ha chiamato al tavolo l’Assessore provinciale competente al ramo, affinché segua, poi, direttamente la questione ed è stata un’occasione per fare un ulteriore momento di chiarezza su tutto il percorso, perciò, tutto sommato, è stato positivo riunirsi. Poi, anche se la situazione è difficile e pesante, speriamo che tutti i soggetti interessati, perciò, la proprietà, le maestranze, gli impiegati e i sindacati, continuino a svolgere il proprio ruolo con responsabilità e serietà. Con l’esasperazione dei problemi non si risolve niente, quindi, adesso aspettiamo l’esito del prossimo incontro, che si terrà la settimana ventura, dato che quello di oggi è stato sospeso, su richiesta dei sindacati, proprio per dare corpo alla sensazione che l’attenzione rimane aperta. Nella prossima riunione, probabilmente, la proprietà renderà noto il nome del partner industriale che è pronto ad entrare e, a quel punto, qualche elemento di tranquillità in più, ovviamente, ci sarà. Valentini: se l’intenzione è quella di tagliare, comunque, trentotto persone, sapete se si tratta di operai o impiegati? Immagino sia stato fatto qualche studio. Valbonesi: (…) a quanto ci è stato detto, i tagli riguarderanno la parte impiegatizia dell’azienda. A mio avviso, alcuni sono già stati fatti. Oggi non se n’è parlato, però, si tratta di quei contratti in scadenza e qualcun altro (…) tralasciando le chiacchiere nel paese, che è normale che ci siano, le tensioni espresse dai dipendenti e, in parte, anche dai sindacati, non vengono dal niente, nel senso che, nel momento in cui la trattativa arriva in fondo, da un lato, c’è la posizione aziendale che evita di rendere noti tutti i dettagli, dall’altro, i dipendenti, preoccupati, che vogliono sapere se manterranno il loro posto di lavoro. Tra l’altro, anche durante il periodo delle ferie di agosto (…) adesso c’è un po’ di cassa integrazione, quindi la situazione (…) non è chiara per i dipendenti dell’azienda. All’interno di questo, parlando sia con gli operai, sia con la direzione (…) la situazione a oggi, con i contratti a termine (…) il paradosso è avere lavoro e, allo stesso tempo, i problemi (…). Per ultimo, sperando di poter salutare la soluzione positiva della vicenda, io ho qualche altra notizia, che forse non è neanche così negativa per il paese e cioè che la fabbrica resta a
  • 4. Santa Sofia, però, la resa della stessa non rimane tutta qua, perlomeno, non resterà tutto lo stabilimento e, magari, questo servirà a ristrutturare, però (…). Lungherini: è stato fatto un lavoro enorme, anche da parte dei sindacati, nella grande confusione, ma molto movimento non ce n’è stato, nonostante il ritardo nel pagamento degli stipendi, anche se qualcuno può avere avuto dei problemi. Si è giunti a un accordo sindacale congiunto, c’è stato uno sciopero ultimamente, a causa della carenza di informazioni, ma la proprietà non poteva darne, anche perché, probabilmente, non ne aveva. Se, infatti, la trattativa non si chiude, è difficile rilasciare dichiarazioni, perché si corre il rischio d’illudere chi ascolta. Poi, i risultati di un accordo dovrebbero rimanere riservati finché non si chiude la trattativa, dato che è ancora in corso, almeno da quanto ne so io. Devo aggiungere, confermando quanto già affermato da Flavio e Luciano, che c’è stato un bel lavoro, sia da parte dei sindacati, sia della dirigenza della società, che, a mio avviso, hanno gestito al meglio questa situazione di crisi. Di aziende come quella di cui parliamo, in Emilia, a Forlì e anche in tutt’Italia ne sono saltate molte. Il fatto è che adesso ci sono i grandi gruppi che non vedono l’ora di acquisire queste piccole aziende, per accaparrarsi le nicchie di mercato più importanti, è successo per la “Pollo del Campo” e in molti altri casi, è un mondo che, purtroppo, si muove così. Ripeto, comunque, che una fase come questa è stata gestita abbastanza bene, sia dai sindacati, sia dalla dirigenza. In ogni modo, conoscevamo la situazione aziendale, però non si poteva rendere pubblica. Foietta: per provare a chiudere l’argomento, quanto è emerso oggi, è che l’azienda ha fatto la sua parte e, citando Lungherini, anche il sindacato ha svolto la propria funzione in modo molto responsabile. Poi, come dice la proprietà, questa presunta differenzazione tra i suoi interessi e quelli dei dipendenti, alla fine, stringi stringi, non c’è, nel senso che è vantaggioso per tutti salvare l’azienda e mantenerne la presenza a Santa Sofia è ovvio che è nell’interesse della proprietà, che, comunque, dovrà accettare le condizioni del nuovo partner. In questi casi, il potere contrattuale è ridotto, perciò, ci si deve adattare alle condizioni pretese dal nuovo investitore. Non ha senso, pertanto, differenziare la posizione dell’azienda rispetto a quella dei dipendenti, soprattutto in considerazione della storia dell’ACIS, che è sempre stata un’azienda in cui i dipendenti hanno partecipato, quasi direttamente, all’organizzazione dei cantieri e in tanti altri modi. Questa, perciò, è una prima osservazione necessaria, anche perché la storia sindacale all’interno di Santa Sofia, oltre alla vicenda dell’ACIS, di cui oggi, purtroppo, siamo costretti ad occuparci, ne ha viste di simili, per esempio, quella della “Pollo del Campo” e della crisi di cinque anni fa, a seguito della quale, ci fu un accordo che prevedeva condizioni particolarissime, che i dipendenti accettarono e che sono durate cinque anni, non un mese, quindi, i lavoratori hanno fatto la loro parte di sacrifici per salvare l’azienda, che, poi, garantisce loro il posto di lavoro. Se, pertanto, qualche dipendente pensa di differenziare il ruolo dell’azienda da quello del suo personale, non è questo il caso. Altra questione sono le chiacchiere, a mio avviso, purtroppo, sottovalutate da Daniele, perché se si è in possesso di un’informazione seria, più o meno attendibile e la si riporta nel modo più preciso possibile, bene, ma se uno sente una mezza fola, la ingrandisce, la trasforma e chissà che cosa riferisce, più oltre, dopo essere passata di bocca in bocca, è diventata una catastrofe. Poi, a Santa Sofia, può essere che succeda sempre così, ma non diciamo che è normale, perché, alla fine, queste chiacchiere rischiano di essere solo deleterie. Volevo comunicarvi che, anche se oggi ci siamo riuniti in Consiglio, alla fine del mese dovremo rifarlo per l’assestamento del bilancio, perciò, pensavo giovedì 27. Altre informazioni, potrebbero essere tante, (…), vi annuncio soltanto che, dal 22 al 30, saremo in cammino, con i tedeschi, sul percorso della Via dei Romei, da Subbiano, ad Arezzo, poi, Città della Pieve e Fabro, fino a raggiungere il confine con il Lazio. Questa bella iniziativa terminerà sabato, quando la delegazione sarà ricevuta, a Bagno di Romagna, dal Cardinal Bertone, che viene in occasione delle celebrazioni per i seicento anni del miracolo eucaristico del Sacro Corporale. Il
  • 5. Cardinal Bertone incontrerà la delegazione, con l’intento di lodare il dialogo intercristiano tra cattolici e luterani, sostenuto dalle associazioni Romweg e Via dei Romei. Neri: quest’estate, non ricordo esattamente la data, ho organizzato un sopralluogo per andare a vedere gli stabilimenti dell’azienda Eurovo, che è in giro per la Romagna, proprio perché sta presentando il piano d’investimento in aziende agricole, quindi, possiamo affermare che l’iter amministrativo sta entrando nella fase più importante. Domattina ci sarà una riunione, presso l’Ufficio Tecnico, per definire l’iter amministrativo in via ultimativa. Vi sto informando anche perché, se ci fosse bisogno di sveltire un qualche percorso in questo senso, poi, si dovrebbe convocare un Consiglio in tempi brevi. Per il momento, vediamo come andrà la riunione di domani, poi, dato che sono iter molto lunghi, sarebbe opportuno accelerare i tempi, indicendo il Consiglio rapidamente. In due parole, anticipo il problema che sarà portato all’attenzione del Consiglio, anche se poi, in diverse occasioni, ne abbiamo già parlato. In pratica, per questioni strettamente geologiche, quindi, per la carta geologica, alcuni fabbricati, perciò, una determinata cubatura di edificazione, dal Comune di Bagno, l’azienda propone di trasferirla nel Comune di Santa Sofia. Questo spostamento di volumi ne determina anche uno di animali allevati e, quindi, noi ci troveremo un’azienda che presenta la stessa quantità di capi che aveva prima, all’incirca 600- 650.000 galline, il numero preciso lo sapremo in futuro. Per cui, mentre prima, di queste 600.000 galline, 400.000 erano nel Comune di Bagno e 200.000 nel Comune di Santa Sofia, in questo piano s’invertono i numeri, così che 400.000 saranno a Santa Sofia e 200.000 a Bagno. Al sopralluogo eseguito, in accordo con la Giunta, eravate invitati tutti a vedere questi allevamenti, proprio per capire concretamente di quale tipo di azienda e di organizzazione parliamo. Se qualcuno fosse interessato, io non avrei problemi a riorganizzarlo, ma se lo devo fare per andarci in tre o quattro, poi, magari qualcuno c’è già stato, non mi sembra il caso. Per cui, se vogliamo fare una delegazione, l’azienda è sempre disponibile, ma occorre che ci sia un minimo d’interesse a vedere come l’azienda intende costruire qui un allevamento. Questi sono i termini della questione. In base all’esito della riunione che si terrà domattina, redigeremo una specie di cronoprogramma, per poi passare all’esame della pratica da un punto di vista concreto. Campitelli: la questione dell’ex Arrigoni l’abbiamo già affrontata in più occasioni, quindi è inutile replicare. Interrogazioni: l’incontro sulla riorganizzazione istituzionale, di cui avevamo parlato durante il precedente Consiglio, vale a dire, il futuro delle Provincie e così via, quel discorso che fine ha fatto? Foietta: non ne abbiamo riparlato, perché venerdì sera c’è stata una riunione, con tutti i quindici Sindaci del Comprensorio, per cercare di capire un po’ come si evolve la situazione. A mio avviso, ci sono molte questioni ancora da definire, circa il 90%, se non di più, perché, mentre sembra sia abbastanza chiara la collocazione della Provincia unita, in realtà non si sa niente delle funzioni, né di ciò che succederà a valle della Provincia, se c’è un comprensorio con un’unione, con più unioni e, quindi, il dibattito è ancora molto aperto. In parole povere, i Comuni si spoglieranno sempre di più, perderanno le loro prerogative, che saranno assorbite dall’unione dei Comuni che si dovrà costituire. A questo punto, pertanto, o si crea un’unione a livello comprensoriale, cioè, tutti e quindici Comuni formano l’unione, quindi, ovviamente, Forlì costituirebbe, per forza, il polo di attrazione, oppure, un’altra prospettiva è quella di fare due unioni, una di pianura e una di montagna. Abbiamo ragionato su quest’ipotesi e ci siamo detti che se costituissimo un’unione della montagna, Santa Sofia sarebbe il Comune più grosso e nel gruppo ci sarebbero Galeata, Civitella, Premilcuore, Dovadola, Rocca e Portico, per cui, formeremmo i sette nani, perché, probabilmente, Modigliana e Tredozio graviteranno nella sfera di Faenza, quindi, usciranno da questo Comprensorio. Dall’altra parte ci sarebbero Forlì, Forlimpopoli, Bertinoro, Meldola, Predappio e Castrocaro. Un’altra possibilità è che si crei un’unione di sette Comuni, come dicevo prima, più Predappio ma, credo sia poco probabile (…), tanto vale andare tutti insieme. Queste sono tutte
  • 6. ipotesi che si stanno valutando, ma ancora da approfondire, sono discorsi molto seri, (…). Certo, quando dico che siamo i sette nani, non mi riferisco tanto alle dimensioni, quanto al fatto che, purtroppo, dobbiamo registrare che non c’è un dialogo sufficiente con Galeata, con Premilcuore forse sì, ma con Civitella e gli altri che sono dall’altra parte (…), quindi, è un problema grosso da affrontare. Venerdì sera avremo quest’incontro e cercherò di capire cosa pensano anche gli altri Sindaci, a partire da Balzani di Forlì, poi, dopo, ne dovremo parlare. Io sono ancora convinto che se l’unione dei quattro Comuni funzionasse, saremmo più forti, perché poi, nell’unione con la pianura, in Giunta non ci potranno essere quindici Sindaci, ce ne saranno (…), se la Giunta è in proporzione agli abitanti (…). Modigliana e Tredozio, probabilmente, graviteranno nella sfera di Faenza, perciò non avranno più il problema di cambiare Provincia, che, se diventa unica, rimane sempre quella. Poi, bisognerà vedere quale sarà il futuro di Cesena, dato che è in un altro Comprensorio. Insieme a Cesena c’è anche l’altro polo, non da poco, che è Cesenatico, in due, hanno una prospettiva migliore. Alcuni giorni fa ero in Toscana e lì c’è una guerra che fa paura, perché la Provincia di Arezzo scompare, va con Siena, per cui il Sindaco di Arezzo ha già annunciato le dimissioni, è una situazione complessa. Passiamo a un altro argomento. Voi sapete che Doretta Mambrini va in pensione, mi sembra l’8 di dicembre e, nel frattempo, è arrivata la comunicazione che se ne va anche Marusca Maltoni, dell’Ufficio Tributi, perché è in mobilità e va Forlì, quindi, abbiamo due dimissioni. Poi, Schiumarini, probabilmente, ha già presentato richiesta di passare dal part-time al tempo pieno, è un suo diritto, pertanto, noi l’accetteremo, dato che, oltre ad esserci necessario, è molto pratico e bravo. Stiamo pensando anche di andare a ricoprire il posto di Doretta Mambrini, per cui, occorrerà passare attraverso la mobilità, poi, ci sarà un bando di concorso per laureati, ingegnere o architetto. Questo, anche se è in progetto un ufficio unico di edilizia urbanistica, all’interno dei cinque Comuni della Comunità Montana, sono sei, meno Meldola, perché (…). Per noi, non c’è alcun problema, perché, intanto, se non ci mettiamo personale, dobbiamo versare dei soldi. Una persona l’abbiamo, poi, si tratterà di capire se il dipendente sarà trasferito all’Unione della Comunità Montana, oppure se rimarrà nel nostro organico. In ogni caso, penso sia meglio, per noi, stare un po’ più tranquilli, perché, rimanere completamente senza personale, ci potrebbe creare problemi. Vedremo, comunque, l’anno prossimo, con il patto di stabilità, che possibilità avremo (…) entro il 31 di dicembre. Per quanto riguarda i tributi, naturalmente, di fatto, si sfalda l’Ufficio Tributi e l’obiettivo è quello di costituirne uno unico con Meldola, Predappio e Civitella, ai quali si è già aggiunto anche Castrocaro. Una volta era a sei, poi, dato che sono emerse delle incompatibilità, anche caratteriali, di lavoro, ne sono stati istituiti due, uno della bassa val Bidente e l’altro del Rabbi. Di questi, uno funziona bene, dato che Marusca è brava, anzi avevamo anche altre mire per lei, però ha fatto la sua scelta, non solo professionale, ma, soprattutto, di famiglia, infatti, abita a Forlimpopoli, ha due bambini piccoli, per cui, è molto più comodo per lei andare a Forlì e, quindi, ora si tratta di compattare, di nuovo, l’Ufficio Tributi. La complessità dei discorsi che stiamo affrontando è evidente, perché ragioniamo come se la Comunità Montana restasse, ma se si realizzasse l’unione dei quindici, ovviamente, la Comunità Montana scomparirebbe, perciò, non abbiamo contezza delle loro fondamenta, data l’incertezza del momento, che non dipende da noi. La difficoltà sta proprio nel fatto che le variabili sono tante… Lungherini: Annalisa Casamenti fa già parte di questo progetto che è in itinere, però, quello che manca è una figura che sostituisca Doretta che va in pensione, perché o ci pensa direttamente il Comune di Santa Sofia, oppure lo fa la Comunità Montana, poi noi dobbiamo metterci i soldi, che sono sempre quelli, anzi forse, in questo modo si risparmia qualcosa. (…), però i numeri ci vogliono, perché, purtroppo, le pratiche, non solo urbanistiche, ma anche burocratiche, sono gravose e si fa fatica ad andare avanti e anche se ci mettiamo insieme si risparmia, in termini economici non molto, ma si offre un servizio migliore, almeno spero, questo è lo scopo.
  • 7. Campitelli: in merito ai lavori che sono in corso, adesso, nella via Nefetti, non c’era modo di fare il marciapiede fino alla “Pollo del Campo”? Dato che il tratto di strada che rimane scoperto, mi sembra più pericoloso di quello che è stato messo in sicurezza! Ci sono le curve strette, poi, un pezzo di rettilineo molto praticato dai pedoni, non si poteva arrivare fin lì? Foietta: il progetto c’è già, fino alla “Pollo del Campo” e i finanziamenti coprono solo quel tratto, perché uno dei problemi più grossi è l’attraversamento del fosso, sul ponte. Tra l’altro, qualche giorno fa, ho fatto un sopralluogo, insieme all’Ingegner Valpiani della Provincia, per esaminare l’idea di allargare quel ponte, con uno sbalzo di un metro, per passare dall’altra parte. Il problema è che quel ponte è già stato allargato verso valle, con il metodo a sbalzo, una volta era molto più stretto, quindi, aggiungere un metro, un metro e mezzo di sbalzo, valutando, non dico il peso di uno o due passanti, ma di una folla compatta di 500 kg, o di un quintale, non è pensabile. A questo, si aggiunga un carico dinamico del 40%, perciò, nell’insieme, diventa un peso notevole. Si tratta di eseguire ulteriori verifiche, perché l’alternativa dovrebbe essere quella di bilanciarlo con un altro sbalzo dall’altra parte, con un costo che si aggira attorno ai 200.000 euro, che non possiamo sostenere. Abbiamo esaminato anche la possibilità di costruire delle passerelle, tra l’altro, progettate a Forlì, ma di quel tipo, lunghe 50 metri, non costano meno di 300.000 euro, fatte di legno lamellare, ad arco, sono molto belle, ma… ………: voce fuori microfono, non trascrivibile. Foietta: il problema, quindi, è da valutare, anche se è chiaro che l’obiettivo è di andare dall’altra parte. Poi, per scendere giù, passati il ponte e la strada, quella in discesa, che è utilizzata dal CIS, non si va lungo la Bidentina, perché c’è un balzo, quindi, o si passa sopra un tubo (…), solo che ci vorrebbe una scaletta e, se si decidesse di farla, ovviamente, andrebbe bene per tutti, tranne che (…). Per cui, è stato chiesto a Pino Poggi, che al primo approccio ha acconsentito, di far passare la gente lungo la strada, che è privata. Se quest’ipotesi andrà in porto, sarà necessario mettere un cancello nei parcheggi della “Pollo del Campo” (…), quindi, un modo per risolvere il problema esiste, (…), occorre vedere se ci sono i finanziamenti, perché i soldi che avevamo li abbiamo già usati tutti. (…) s’intreccia con i lavori della piazza, per la quale, come sapete, il primo stralcio è di 935.000 euro, di cui 415.000 sono del Piano Nazionale della Sicurezza Stradale, mentre gli altri 420.000 sono soldi che eroga il Ministero e che dovevano arrivare già in dicembre dell’anno scorso. Così non è stato e il problema è appunto questo, non sappiamo se arriveranno, lo spero proprio, altrimenti sarebbe un disastro, sono stati stanziati da ormai tre-quattro anni, ma ancora non li hanno erogati. Se i soldi del PUP non arrivassero, entrerebbe in difficoltà la realizzazione della piazza, perché non possiamo portare a termine il progetto solo con quei 415.000 euro. Noi cercheremo, in tutte le maniere, di continuare su questa linea, ma, se per caso, malauguratamente, il PUP non dovesse arrivare, si porrebbe il problema di come utilizzare i 415.000 euro, quelli della Sicurezza Stradale (…) e potrebbe essere quella la scelta. In ogni caso, a oggi, queste sono solo idee, che dobbiamo rivedere, magari, verso la fine dell’anno, anche se è chiaro che noi insistiamo perché si sblocchi tutto, per riuscire a completare i nostri programmi. ………: voce fuori microfono, non trascrivibile. Foietta: quelli della Sicurezza Stradale sono gli stessi di Pianetto, sono soldi che trovammo nel 2006 e redigemmo un progetto unico, con cui noi finanziammo lavori anche a Pianetto e Galeata. Quest’ultima ha realizzato la variante (…) e altri piccoli lavori, quelli che si potevano fare, come mettere in sicurezza a Pianetto (…) e, su nove varianti richieste dal Comune, non hanno ancora deciso quale attuare. A tale proposito, anzi, martedì, in Giunta della Comunità Montana, sono arrivate ben tre pagine di firme, con cui chiedono di non eseguire alcun lavoro a Pianetto e Galeata e questo, a mio avviso, è un altro problema, perché se, poi, i soldi di quei progetti non si spendono, li portiamo a Corniolo, anzi, li fermiamo prima e a Corniolo mettiamo gli autovelox! In un momento di crisi come quella attuale, in cui i soldi non si trovano più, questi sono proprio gli ultimi, l’idea di
  • 8. rimandarli indietro è un peccato mortale, non è assolutamente ammissibile. Bisogna fare di tutto per tenerli, non ne arriveranno più, perciò, se i lavori non li esegui adesso, forse potrai realizzarli fra trent’anni, se capita. Valentini: vorrei avere un aggiornamento sulla piscina, sapere se c’è qualche novità. Tu, sicuramente, ne sarai a conoscenza. Foietta: io sono stato su Facebook, dopo sette mesi di assenza di cui sono contento, perciò, lascio a voi queste faccende. Le risposte che ho dato domenica, sono dovute a un’e-mail che ho ricevuto, in cui erano posti diversi quesiti ed io ho risposto a quelli, non ad altri, come qualcuno pretendeva. Punto e basta. Mi è sembrato doveroso, anzi, vi chiedo di farvi portavoce, dato che voi su Facebook ci siete spesso, perché è giusto che la gente sappia. Non c’è alcuna remora, da parte nostra e di nessun altro, a informare sullo stato della situazione, anzi, addirittura, da questi scambi sulla rete, si possono trarre utili suggerimenti e, in tal caso, tanto meglio, perché siamo qui, non per fare la nostra volontà, ma quella di tutti i cittadini. Per quanto riguarda la gestione della piscina, c’è uno stretto contatto con AICS, cui l’avvocato Mischi ha già inviato una sorta di contratto, al presente in esame, tant’è che intendo chiamarli tra oggi e domani o, comunque, in questi giorni, perché, o riapriamo adesso, vale a dire che la riattiviamo con pubblicità e tutto quello che occorre per rimettere in moto la macchina, o, altrimenti, non si fa più. In merito ai contatti con Roma, invece, al momento, c’è il silenzio più assoluto, noi vorremmo un appuntamento per un incontro, ma non riusciamo a ottenerlo, però l’Avvocato Mischi sta cercando l’Avvocato Porraro, rappresentante di uno studio legale che cura gli interessi dell’ICS e che, un domani, potrebbe mettere in liquidazione la piscina. Noi cerchiamo di andare avanti, possibilmente, dandola in gestione, il cui esercizio, guardate bene, è provvisorio, infatti, al massimo, durerà uno o due anni, pertanto, chi, eventualmente, subentrerà non potrà fare grossi investimenti. Se, però, l’impresa dovesse funzionare, il passo successivo sarebbe l’indizione di un bando pubblico, che assegnerà la gestione per venticinque o cinquant’anni, non lo so, il contratto di Accadueo durava cinquant’anni. In ogni caso, l’aggiudicatario potrà investire come meglio crederà, ovviamente, in funzione del proprio tornaconto, ma anche per offrire il miglior servizio possibile. Valentini: a mio giudizio, come hai detto tu e anche AICS, l’obiettivo primario è aprirla prima possibile. Calcola che è chiusa già da circa tre mesi, poi, l’anno è iniziato, magari, la gente cambia meta e va a San Piero, che è vicino. Per cui, vorrei sapere se sono fondate le voci, secondo cui la piscina riaprirà a fine settembre? Foietta: sono fondate, nel senso che vogliamo riaprirla, poi, anche in questo caso, come prima con l’ACIS, l’hanno rimandata al 17 di settembre e, quanto ai numeri, ognuno dice la sua. Vorrei, però, chiarire che ogni qual volta io sia in possesso di informazioni, soprattutto se si tratta di questioni così importanti, sappiate che i primi cui le trasmetto siete voi. Io faccio il comunicato stampa e lo invio con e-mail sia agli Assessori, sia ai Consiglieri, poi, a tante altre persone, perciò quelli sono i fatti reali. Non posso sottacere svolte di questo tipo, state pur tranquilli, quindi, se fosse stato vero che il 17 si riapriva, è ovvio, che vi avrei avvisato immediatamente, purtroppo, non è così. Valentini: in internet sono riportati dei fatti che non hanno né capo né coda, io non ho mai risposto, perché è inutile mettersi a controbattere argomenti del genere, per ogni commento ci sono duecento (…), per cui… Pini: io confermo (…), perché ho letto i tuoi interventi e molte affermazioni degli altri contatti, come hai detto tu, sono senza fondamento. Foietta: andiamo avanti? Passiamo alle variazioni di bilancio, di cui, adesso vi leggo l’elenco. Maggiori entrate: abbiamo un gettito ICI arretrato di 20.520 euro; contributo provinciale per il Programma “Percorso fratellanza dei popoli” di 3.000 euro, questo, poi, lo troviamo anche nelle
  • 9. spese, ovviamente, si tratta di quei bandi di finanziamento, per cui noi presentiamo domanda per ottenere fondi, che utilizzeranno i Servizi sociali, soprattutto e che, in questo caso, saranno usati per lo scopo anzidetto; poi, fondi ATO per Progetto “Potenziamento della raccolta differenziata dei rifiuti” di 21.063 euro, dopo ne parliamo; poi, fondo 4% Romagna Acque per quote Progetto “Autunno Slow” di 10.000 euro. Le spese sono: trasferimento del Progetto, “Percorso della fratellanza dei popoli” all’ASP di 3.000 euro; poi, “Potenziamento della raccolta differenziata dei rifiuti”, è un progetto che sta seguendo Michelacci, con fondi ATO per 21.063 euro. Non sono soldi nostri, ma sono erogati al Comune, perché realizzi un progetto che prevede l’acquisto di cestini e altro materiale destinato alla raccolta dei rifiuti e, soprattutto, una campagna di sensibilizzazione alla raccolta differenziata, gestita attraverso le scuole. In modo analogo, ciò si verifica anche in altri Comuni; poi, quota Progetto “Autunno Slow”, finanziato con fondo del 4% di Romagna Acque. Si tratta di una sorta di progetto che ci è proposto dalla cooperativa Atlantide, cui partecipa anche il Parco Nazionale, che prevede tutta una serie di iniziative, molte delle quali sono già in programma, ma che sono inserite in un progetto generale, così da permettere di chiedere a Romagna Acque 10.000 euro, che sono una quota a parte, che corrisponde all’incirca al 30% del finanziamento complessivo, il 70% arriva dall’Altra Romagna; poi, il trasferimento alla Comunità Montana di 3.200 euro, quale contributo alle associazioni culturali, da finanziare con minori spese per iniziative culturali; utenze e gestione calore degli uffici e scuole di 60.500 euro, questa è una spesa in più; poi, una restituzione di tributi ai contribuenti (…) di 1.000 euro; poi, rilevo con piacere che, nelle maggiori spese, ai punti 5, 6 e 7, (…), per quanto riguarda i Servizi Sociali, noi avevamo preventivato, nel 2011, di spendere 402.000 euro, questi sono soldi che gestisce l’ASP e, nella realtà, ne abbiamo spesi molto meno, per cui si è determinata una minore spesa di 78.000 euro. Questo dimostra che, gestendo i servizi insieme all’ASP, abbiamo ottenuto un risparmio del 20%. C’è stata una richiesta, rivolta a Fleana, da parte di Gino, come Presidente dei soci, di organizzare un incontro qui con (…) per illustrare il bilancio dell’ASP, dato che è giusto esporlo ai Consiglieri (…). Abbiamo interventi straordinari per i cimiteri comunali, con una spesa in conto capitale di 20.000 euro, qui, mettiamo a posto la chiesina del cimitero; acquisto terreno proprietà (…) trattamento area mattatoio, per una spesa di 20.520 euro. Si tratta di una particella di terreno attorno al macello, che ci serve per dare spazio al macello e zone limitrofe; poi, quota a carico “Progetto centri storici digitali” di 1.318 euro, questi sono una quota parte di un finanziamento dell’Altra Romagna, destinato a un progetto che prevede l’attivazione della rete Wi-Fi nel centro storico di Santa Sofia. Non c’è altro. Campitelli: dato che molte di queste variazioni di bilancio sono, praticamente, delle partite di giro, l’unica osservazione che sollevo, riguarda quei 10.000 euro per il Progetto “Autunno Slow”, che mi sembrano tanti. Io capisco che li prendiamo da quel fondo del 4%, che l’anno scorso, se non mi sbaglio, è stato di circa 400.000 euro, la stessa cifra sarà, più o meno, quest’anno, poi, oggi, con 10.000 euro non si realizzano chissà quali obiettivi, ma non sono neanche noccioline! Sono soldi che, comunque, andiamo a sottrarre a interventi che, sicuramente, potrebbero mettere a posto delle piazze, delle strade o altro. Poi, è vero che non c’è solo il cemento, ma... Guidi: è un progetto complessivo che, in realtà, prevede molte iniziative. Come diceva Luciano, però, per riuscire a portare a casa il triplo, è richiesta una quota a parte, appunto, quei 10.000 euro. In compenso, l’Altra Romagna ha messo a disposizione, finalmente, un buon budget, (…), possiamo anche fare delle fotocopie. L’inaugurazione si terrà sabato 29 settembre, con l’escursione notturna per ascoltare (…) del cervo, parteciperanno molti laboratori di botanica creativa, i cosiddetti “Artisti per natura”, il 29 di questo mese. ………: voce fuori microfono, non trascrivibile.
  • 10. Guidi: mostre fotografiche, una serie di laboratori, molte escursioni, insomma, da sabato 29 settembre, fino a sabato 3 novembre, con “Sapore di castagne e degli ultimi funghi”, si raccolgono le ultime iniziative, durante i week end, per tutto il territorio delle foreste Casentinesi, Campigna e Corniolo. Abbiamo sempre faticato molto a promuovere manifestazioni alternative, da svolgere in mezzo alla Campigna e a Corniolo, per riuscire a coprire quelle stagioni più umide, perché è più difficile fare arrivare la gente. Interruzione audio.
  • 11. Il presente verbale viene letto, approvato e sottoscritto: Il Presidente Il Segretario Comunale F.to FOIETTA FLAVIO F.to PUPILLO MARCELLO La presente è copia conforme all'originale ad uso amministrativo. Lì 27/09/2012 Il Segretario Comunale PUPILLO MARCELLO CERTIFICATO DI PUBBLICAZIONE La presente deliberazione viene pubblicata all'Albo Pretorio Online del Comune (www.comune.santa-sofia.fc.it) per gg.15 consecutivi a far data dal 27/09/2012 Lì 27/09/2012 Il Segretario Comunale F.to PUPILLO MARCELLO La presente deliberazione: è stata dichiarata immediatamente eseguibile ai sensi dell’art. 134, comma 4, del D.Lgs. 18.08.2000, n. 267. È divenuta esecutiva a far data dal giorno _______________________ , ai sensi dell'art. 134 comma 3 del D.Lgs. 18/08/2000 n. 267. F.to Il Segretario Comunale PUPILLO MARCELLO