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RICCAGIOIA S.C.p.A.


        CONVENZIONE Regione Lombardia - ERSAF - RICCAGIOIA S.C.p.A.
                        d.g.r. 01/02/2011 n. IX/1259
            CONVENZIONE QUADRO Regione Lombardia - ERSAF
                        (d.g.r. 15/12/2010 n. IX/978)
                    PROGRAMMA ANNUALE Anno 2012
                       (d.g.r. 29/12/2011 n. IX/2846)

                             PIANO OPERATIVO 2012


Programma Operativo DGA
PO 1 Sostegno all’imprenditoria PMI e Reti

                                AREA “TERRITORIALE”

       Obiettivo Programma ERSAF
       1.1 Sostegno all’imprenditoria PMI e Reti: la valorizzazione e sviluppo del patrimonio
       agroforestale regionale

                                     Obiettivo Specifico
              OS 1.5 Migliorare la qualità delle filiere del settore agroalimentare

                                     Obiettivo Operativo
           OO 1.5.2 Sviluppare e trasferire innovazioni alle imprese agroalimentari
                       OO 1.5.3 Sviluppo e promozione delle filiere

                                            Azioni
     1.5.2.4 Trasferimento delle innovazioni alle imprese agroalimentari tramite i “Servizi
                                           innovativi”
  1.5.3.19 Valorizzazione del patrimonio enologico-culturale e sviluppo polo di Riccagioia:
Enoteca regionale in Oltrepò Pavese e lavori di valorizzazione e rifunzionalizzazione del polo
                                     viticolo di Riccagioia
1.5.3.21 Impostazione e organizzazione attività del Polo di Riccagioia in raccordo con ERSAF
                                          e Università.



             Per ERSAF                                  Per Riccagioia S.C.p.A.
             Sauro Coffani                               Carlo Alberto Panont
                                        PREMESSA

La maggior parte delle attività indicate nel piano strategico triennale di Riccagioia S.C.p.A.,
approvato con decreto D.G. Agricoltura n. 7659 del 11/08/2011, hanno trovato piena
attuazione nel terzo quadrimestre del 2011, realizzando in buona parte gli obiettivi
prefissati, nonostante le difficoltà incontrate nei modi e nei tempi e considerato il vasto
ambito di collaborazioni scientifiche e tecniche esterne che si sono dovute coinvolgere
nella realizzazione dei diversi progetti ai fini di una più ampia condivisione regionale.
Le attività programmate e realizzate autonomamente da Riccagioia non sono state oggetto
di variazioni e sono state compiute rispettando le linee generali del programma annuale,
ambito di collaborazioni scientifiche e tecniche esterne che si sono dovute coinvolgere
nella realizzazione dei diversi progetti ai fini di una più ampia condivisione regionale.
Le attività programmate e realizzate autonomamente da Riccagioia non sono state oggetto
di variazioni e sono state compiute rispettando le linee generali del programma annuale,
mentre si è rivelato molto oneroso e non sempre in linea con la tempistica delineata
l’impegno profuso nella realizzazione degli obiettivi relativi ai progetti a più lungo respiro e
per i quali è fin d’ora necessario fissare la progettualità futura anche in funzione delle nuove
esigenze produttive della filiera vite-vino.
Il progetto che presenta attualmente maggiori incertezze anche economiche di sostenibilità
nella visione straordinaria della mission di Riccagioa è relativo alle azioni formative
(FORMAT), in particolare per quanto riguarda la prosecuzione dei corsi di laurea tenuti
dall’Università degli Studi di Milano e che richiedono un impegno molto importante sia in
risorse umane che finanziarie della Società. Nell’ambito dello stesso progetto Riccagioia ha
conseguito il certificato di conformità regionale per l’esercizio di attività formativa, mentre
manca ancora l’accreditamento al fine di poter essere riconosciuti dalla Regione Lombardia
per la progettazione ed erogazione di servizi di formazione professionale nell’ambito
vitivinicolo che le consentirà di accedere agli aiuti comunitari per l’organizzazione di corsi
specifici e quindi utilizzare al meglio il patrimonio scientifico in dote a Riccagioia da parte
dell’Università partner quali Milano, Pavia e, anche se non socia, Piacenza.
Analogamente il Laboratorio di analisi chimico-fisiche ha ottenuto l’accreditamento presso
ACCREDIA e l’inserimento nell’elenco nazionale dei laboratori autorizzati ad effettuare
analisi ufficiali nel settore enologico, rendendo il progetto RICCALAB operativo a tutti gli
effetti con l’appalto al momento dei certificati di analisi per le D.O. Oltrepò pavese e San
Colombano. Lo sviluppo delle attività del Laboratorio anche e soprattutto con l’attivazione di
collaborazioni con altri territori viticoli per le analisi di certificazione come ad esempio la
Valtellina o la vicina Piacenza sono obiettivi che dovranno conseguirsi nel 2012 al fine di
aumentare significativamente il numero di analisi . Anche per le analisi del terreno e ci
auguriamo ben presto anche per quelle di microbiologia dovrà essere attuato un
programma di collaborazioni quanto più ampio possibile sempre fermo restando la
necessità parallelamente di sviluppare professionalità sempre più specializzate e in grado
di attivare anche programmi sperimentali in autonomia.
Produttive sono state anche le azioni mirate a coinvolgere il territorio vitivinicolo lombardo
attraverso il potenziamento dei progetti sul miglioramento genetico e sanitario della vite
(MIGLIORVITE) e di premoltiplicazione viticola attraverso il Nucleo di Riccagioia (NPV) che
hanno anche portato alla richiesta ufficiale da parte del Centro Vitivinicolo Provinciale di
Brescia di sottoscrizione di una quota del capitale sociale di Riccagioia S.C.p.A. affinché la
programmazione delle attività di interesse comune possa essere ulteriormente condivisa.
La nuova strategia di gestione diretta di un pool di tecnici individuati nelle diverse zone
viticole della Lombardia per la realizzazione dei progetti MIGLIORVITE e LONGEVIT,
nonostante il ritardo nella partenza, è stata realizzata in maniera proficua, con netto
incremento delle attività svolte a Riccagioia, come le micro e le meso vinificazioni, le analisi
sensoriali dei vini ottenuti, i controlli analitici e sanitari ha permesso di avere maggior
controllo e interazione fra i progetti ottimizzando le risorse e creando figure professionali
specifiche che possano garantire anche un futuro ampliamento degli obiettivi primari.
Oltre alla realizzazione dei progetti acquisiti da ERSAF e all’ampliamento dei laboratori con
l’attivazione dell’unità di microbiologia (MICROVINI) e della cantina di meso-
microvinificazione, il 2011 è stato speso principalmente per la programmazione e la
condivisione dei piani operativi all’interno e all’esterno di Riccagioia S.C.p.A.,
nell’impostazione della nuova politica di gestione che tende alla centralità regionale del
Centro Vitivinicolo di Torrazza Coste.
Il 2012 sarà particolarmente concentrato sulla valorizzazione dell’azienda Riccagioia quale
sede di un patrimonio genetico viticolo di inestimabile valore considerati i rischi di erosione
genetica che minacciano, come accade per la maggior parte delle essenze coltivate, la
viticoltura mondiale. La superficie vitata, oltre ai vigneti di produzione, comprende infatti i
campi di una preziosissima collezione di germoplasma viticolo proveniente da tutto il
mondo fra cui, ad esempio, i vitigni georgiani e quelli provenienti dalle aree viticole
balcaniche; ma anche i vitigni di antica coltivazione provenienti dalle principali aree
vitivinicole lombarde: Oltrepò Pavese, Valtellina, Franciacorta, province di Bergamo e di
Mantova. Si tratta di una della più vaste collezioni presenti in Italia, costituita da più di mille
biotipi di cloni e varietà, la cui integrità deve essere scrupolosamente salvaguardata. Dai
risultati del monitoraggio effettuato nel settembre 2011 in collaborazione con il Servizio
Fitosanitario regionale emerge uno stato sanitario da controllare con molta attenzione,
caratterizzato dalla presenza di piante affette da virosi, giallumi, tracheomicosi e di
numerose fallanze. Questo certo è da rapportare alla specificità dell’impianto, appunto di
risultati del monitoraggio effettuato nel settembre 2011 in collaborazione con il Servizio
 Fitosanitario regionale emerge uno stato sanitario da controllare con molta attenzione,
 caratterizzato dalla presenza di piante affette da virosi, giallumi, tracheomicosi e di
 numerose fallanze. Questo certo è da rapportare alla specificità dell’impianto, appunto di
 collezione e con la condizione che ogni operazione colturale e di ripristino deve essere
 effettuata in modo da non arrecare alcun danno o impoverimento della variabilità genetica e
 quindi mantenimento della biodiversità esistente necessaria per poter portare avanti ogni
 programma integrato di miglioramento genetico l’ oggi e per il domani.
 Nel 2012 un particolare impegno sarà quindi profuso nelle azioni volte alla conservazione
 del materiale genetico, alla prosecuzione dell’attività di miglioramento genetico e al
 potenziamento del Nucleo di premoltiplicazione.
 Tutte le attività che si sono implementate, compresi i nuovi servizi di laboratorio inseriti nei
 piani operativi, sono inoltre propedeutiche e di supporto alla sperimentazione e parziale
 realizzazione di un Servizio di assistenza tecnica territoriale per la viticoltura della Regione
 Lombardia moderna e rinnovata in grado di garantire non solo l’applicazione dei dispositivi
 comunitari sull’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari (direttiva 128/2009) che impongono
 agli stati membri di adottare tutte le misure necessarie per incentivare la difesa fitosanitaria
 a basso apporto di presidi potenzialmente nocivi alla salute umana e all’ambiente ma anche
 di rispondere alle esigenze produttive per un uso certificato e codificato del territorio
 dall’uva al vino al fine di rispondere concretamente a livello di territorio e non più di singola
 azienda.


                               LE ATTIVITA’ PROGETTUALI

N. 1. MIGLIORAMENTO GENETICO E SANITARIO DELLA VITE IN LOMBARDIA
        (MIGLIORVITE).

N. 2. NUCLEO DI PREMOLTIPLICAZIONE VITICOLA DELLA LOMBARDIA “C.
        GALLINI” (NPV).

N. 3. Indagine sulla longevità dei vigneti ed importanza delle vecchie viti sulla qualità dei
        viNI (longevit).

N. 4. LISTE DI ORIENTAMENTO VARIETALE PER IL MELO E I PICCOLI FRUTTI IN
        LOMBARDIA (LISTEFRUTTA).

N. 5. GESTIONE DELL’AZIENDA SPERIMENTALE RICCAGIOIA COMPRENSIVA DI
        C O L L EZ I O N I VAR I ET AL I , VI G N ET I SPER I M EN T AL I E C AN T I N A D I
        MICROVINIFICAZIONE (GESPRI).

N. 6.    ATTIVAZIONE E MANTENIMENTO DI UN SISTEMA QUALITA’ PER IL
        LABORATORIO DI ANALISI MERCEOLOGICHE DEI VINI (RICCALAB).

N. 7.    ATTIVAZIO NE LABO RATO RIO PER LA DIAG NO STICA DEL PRO FILO
        COMPOSITIVO E DI SALUBRITA’ DEI VINI LOMBARDI (DIVINI).

N. 8. ATTIVAZIONE LABORATORIO DI MICROBIOLOGIA E BIOTECNOLOGIA
        MICROBICA A SUPPORTO DELL’ENOLOGIA LOMBARDA (MICROVINI).

N. 9. Sviluppo di azioni formative nell’ambito della filiera vitivinicola (FORMAT).


PROGETTO N. 1
MIGLIORAMENTO GENETICO E SANITARIO DELLA VITE IN LOMBARDIA - ANNO 2012

ACRONIMO
MIGLIORVITE

    1. Analisi dei fabbisogni e stato dell’arte
La selezione genetico-sanitaria, in decenni di studi effettuati anche con il contributo di
Regione Lombardia, ha portato alla registrazione di un cospicuo numero di cloni delle varietà
maggiormente diffuse e di alcuni vitigni di antica coltivazione in Valtellina, in Oltrepò Pavese e
nella provincia di Brescia a rischio di estinzione. La continua evoluzione dei mercati del vino, i
sensibili cambiamenti climatici in atto, i grandi rischi quotidiani connessi alla diffusione delle
malattie virali e alla semplificazione genetica nei vigneti sono motivo di impegno costante sul
fronte del miglioramento genetico che deve sempre più farsi carico di scelte cruciali in grado
di condizionare la qualità globale della futura viticoltura lombarda.
Nel primo anno di gestione Riccagioia S.C.p.A. si è impegnata per impostare una nuova
politica di gestione diretta della maggior parte delle attività di selezione, in particolare per
quelle che fanno capo alle due Università coinvolte, lasciando piena autonomia alla
Fondazione Fojanini di Sondrio e al Centro Vitivinicolo Provinciale di Brescia per quelle di
interesse locale rispettivamente in Valtellina e nel bresciano.
I programmi di lavoro sono stati realizzati come da piano operativo, con la prosecuzione dei
protocolli previsti per l’omologazione dei candidati cloni e delle vecchie varietà in studio.
L’attività relativa allo studio e al confronto tra portinnesti tradizionali e di nuova generazione e
le indagini attinenti la valutazione agronomica ed enologica di nuovi portinnesti e di nuovi
vitigni ottenuti da incrocio intraspecifico attraverso l’autofecondazione di ceppi di Chardonnay
sono state rimandate all’annata 2012 a seguito dell’andamento meteorologico che ha inficiato
almeno parzialmente i dati. Queste ultime indagini sono particolarmente importanti, soprattutto
per quanto riguarda i portinnesti, considerata la scarsità di materiale di propagazione
disponibile; altrettanto interessante è il lavoro sull’individuazione di resistenze ai “giallumi della
vite” che potrebbe essere conseguita attraverso l’autofecondazione in varietà
particolarmente importanti per la nostra produzione spumantistica regionale e altrettanto
sensibili ai giallumi.
Nel 2012 è pertanto previsto il proseguimento di tutte le attività già prospettate nel programma
2011 con il dettaglio che viene di seguito illustrato.

    2. Obiettivi del progetto
L’obiettivo principale rimane quello di omologare il maggior numero di cloni e varietà che
possano rispondere alle esigenze sanitarie, di adattamento ambientale, di caratterizzazione e
tipicizzazione delle produzioni enologiche e di innovazione di prodotto che il comparto
vitivinicolo deve poter soddisfare per migliorare la propria competitività.
Tutte le richieste di registrazione saranno proposte inserendo anche il riferimento a
Riccagioia con particolare riguardo alla sigla di identificazione del clone o nuova varietà.
    3. Risultati attesi , Ricaduta e destinatari dei risultati
Nel 2012 ci si propone di portare a buon fine le seguenti registrazioni al Catalogo Nazionale
delle varietà di vite, in particolare, con la supervisione scientifica dell’Università Cattolica di
Piacenza:
  !          n. 3 cloni di Croatina,
  !          n. 2 cloni di Ughetta di Canneto
  !          n. 1 clone di Uva Rara
e con la supervisione scientifica dell’Università degli Studi di Milano:
  !          n. 3 cloni di Barbera
  !          n. 2 cloni di Croatina
  !          n. 2 cloni di Croà acino grande
  !          n. 2 cloni di Croà acino piccolo
  !          n. 1 clone di Brugnola
  !          n. 3 cloni di Merlina
  !          n. 2 cloni di Pignola
  !          n. 1 clone di Rossola
  !          n. 3 cloni di Zinfandel
Il materiale iniziale dei cloni e varietà che otterranno l’omologazione sarà conferito al Nucleo
di premoltiplicazione “C. Gallini” per la conservazione e l’avvio della produzione vivaistica.
La ricaduta delle attività si concretizza in un arricchimento della piattaforma ampelografica
lombarda mediante l’inserimento di nuovi incroci e cloni, anche di vecchie varietà, con
spiccate capacità di resistenza alle malattie e adattamento a condizioni produttive anche
estreme, strategici per la viticoltura di questa regione che può trovare maggiori sbocchi di
mercato attraverso la produzione di vini molto tipici e di alta qualità.
Destinatari dei risultati saranno, in primo luogo, le aziende vitivinicole della Lombardia che
potranno usufruire di materiale vivaistico con elevati standard sanitari e genetici, a monte di
queste beneficeranno in tempi brevi dei prodotti di questa attività le aziende vivaistiche
lombarde. Questa linea strategica ha l’ambizione di disegnare la viticoltura dei prossimi 10
anni non solo regionale ma nazionale viste le forze in campo. I cambiamenti a cui siamo
chiamati a rispondere sono paragonabili a quelli avvenuti in viticoltura alla metà degli anni ’80,
ma con la consapevolezza di un consumatore ormai maturo ed in grado di riconoscere sia la
qualità del vino e sia dell’ambiente che lo circonda .

    4. DESCRIZIONE ANALITICA DEL PROGETTO E PIANO DI ATTIVITA’
4.1 Approccio metodologico e partners coinvolti

Mediante la stipula di opportune convenzioni, sarà garantita la supervisione dei seguenti
responsabili scientifici:
  ! Prof. Piero Attilio Bianco del Dipartimento di Produzione Vegetale, Sezione di Patologia
      vegetale dell’Università degli Studi di Milano;
  ! Prof. Attilio Scienza e dott. Lucio Brancadoro del Dipartimento di Produzione Vegetale,
      Sezione di Coltivazioni arboree dell’Università degli Studi di Milano;
  ! Prof. Alberto Vercesi dell’Istituto di Frutti-Viticoltura dell’Università Cattolica del Sacro
      Cuore di Milano - Sede di Piacenza;
e la collaborazione del Centro Vitivinicolo Provinciale di Brescia e della Fondazione Fojanini di
Studi Superiori di Sondrio.
Oltre al coordinamento generale e alla divulgazione dei risultati, RICCAGIOIA partecipa alla
realizzazione del progetto eseguendo direttamente la maggior parte delle attività, in
particolare :
   ! Potatura di standardizzazione sui ceppi individuati quali possibili capostipiti.
   ! Esecuzione saggi biologici sui nuovi cloni in fase di omologazione.
   ! Completamento microvinificazioni e imbottigliamento vini vendemmia 2011.
   ! Analisi enologiche.
   ! Analisi sensoriale.
   ! Rilievi e campionamenti di materiale vegetale per il controllo della presenza di malattie
       virali e fitoplasmi.
   ! Verifica attitudini agronomiche e produttive dei presunti cloni in omologazione, rilievo
       di: peso del legno di potatura, fertilità reale, produttività, dimensioni medie del grappolo.
   ! Verifica delle attitudini enologiche dei cloni in omologazione attraverso la
       determinazione di zuccheri, acidità titolabile, acidi fissi e pH del mosto.
   ! Raccolta campioni delle uve.
   ! Microvinificazione campioni di uve dei presunti cloni, incroci e vecchie varietà in
       omologazione
Inoltre Riccagioia si impegna a corrispondere a UNIMI un importo relativo a parte di una
borsa per giovani promettenti per la realizzazione di attività di selezione afferenti alla Sezione
di Coltivazioni Arboree.
L’Istituto di Frutti-Viticoltura dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, Sede di
Piacenza provvederà:
   ! alla supervisione scientifica delle attività di selezione in corso;
   ! alle necessarie analisi viticole di campo, immunoenzimatiche, biomolecolari comprese
       quelle dei microsatelliti (SSRs) per il riconoscimento varietale e dei parentali, sule viti
oggetto di studio;
   ! alla formazione del personale di Riccagioia impiegato nelle attività di propria
       competenza, secondo il protocollo scientifico di seguito dettagliato.
Il lavoro di selezione genetica della vite proseguirà secondo le due direttrici della selezione
varietale per incrocio intraspecifico e della selezione clonale di alcune delle più importanti
varietà lombarde.
Sui genotipi ad oggi selezionati, nell’ambito del progetto MIGLIORVITE dall’Istituto di Frutti-
Viticoltura dell’università Cattolica del Sacro Cuore di Milano Facoltà di Agraria - Sede di
Piacenza (le nuove varietà di vite: Celtica, Virgilio e Pliniana, già iscritte al Registro Nazionale
ed i nuovi sei cloni delle varietà Croatina, Uva rara ed Ughetta di Canneto, in corso di
registrazione) verranno sviluppati i rilievi vegeto-produttivi sulle piante degli impianti oggi
adulti, negli anni allestiti nelle zone di importante riferimento viticolo a livello regionale, per
meglio conoscerne l’interazione con i diversi ambienti di coltivazione e per divulgarne la
conoscenza presso i viticoltori delle zone viticole più significative. In particolare le nuove
varietà verranno controllate a Montalto Pavese (PV), Oltrepò Pavese e Gussago (BS),
Franciacorta.
Proseguiranno inoltre i rilievi nel vigneto di selezione ed omologazione varietale di Riccagioia,
dove sono coltivati i ceppi campione delle altre possibili nuove varietà ottenute per incrocio:
Pinot NeroXBarbera, CroatinaXCabernet Sauvignon e ChardonnayXTrebbiano romagnolo.
Presumibilmente nel 2012 verranno completati i dati necessari per l’individuazione di 2-4
nuove varietà di vite da inoltrare agli uffici competenti per la registrazione che potrebbe
avvenire nell’arco del 2013
Le varietà oggetto di selezione clonale saranno Croatina, Moradella e Moscato e i cloni
saranno individuati nei vigneti collezione messi a dimora presso aziende vitivinicole della
zona e quello allestito a Riccagioia.

 INCROCI                                           n. di incroci
 Pinot nero x Barbera                              20 (Az. Riccagioia - PV)
 Chardonnay x Trebbiano r.                         52 (Az. Riccagioia - PV)
 Croatina x Cabernet S.                            54 (Az. Riccagioia - PV)
 VARIETÀ                                           n. di cloni
 Croatina                                          3 nuovi cloni ( Az. Ferrari - PV)
 Moradella                                         5 presunti cloni (Az. Montellio, Az. Girani - PV)
 Pinot Nero                                        1 (Az. Riccagioia - PV)
                                                   32 presunti cloni (Az. diverse in località
 Moscato
                                                   Volpara - PV)

Gli individui prescelti (6-12 viti per singolo incrocio o clone) saranno oggetto delle seguenti
determinazioni:
  •          numero delle gemme totali;
  •          numero di gemme cieche;
  •          fertilità media di campo;
alla vendemmia
   •         numero di grappoli;
   •         produzione di uva (Kg/ceppo);
   •         peso medio del grappolo (g);
   •         peso medio della bacca (g);
   •         grado zuccherino del mosto (°Brix; con rifrattometro digitale da tavolo);
   •         pH;
   •         acidità titolabile del mosto (g/L; con titolatore semiautomatico, dati espressi in
       equivalenti di acido tartarico);
   •         acido tartarico (g/L; con metodo spettrofotometrico);
   •         acido malico (g/L; con metodo enzimatico);
   •         polifenoli ed antoc iani ( genotipi a bac c a r os s a, g/L, c on metodo
       spettrofotometrico)
alla caduta delle foglie
   •         peso del legno di potatura (g).
I vini sperimentali prodotti presso la cantina di microvinificazione di Riccagioia, saranno
valutati, per il necessario completamento delle valutazioni viticole-enologiche richieste,
secondo l’analisi sensoriale sviluppata con le metodiche sperimentate al riguardo (sistema di
rilievo dei dati in due sedute di analisi ed elaborazione non parametrica dei dati).
Durante l’anno saranno anche condotti i rilievi ed i campionamenti di materiale vegetale per il
controllo della presenza di virus (legno prelevato in riposo vegetativo) e fitoplasmi (germogli
raccolti a primavera).
Alla vendemmia verranno raccolti campioni di uve (min 50 Kg per genotipo) per la
microvinificazione di circa 30 campioni; i vini ottenuti saranno sottoposti ad analisi chimica e
sensoriale.
Infine si opererà per assolvere i disposti di legge, per quanto di competenza, per le
registrazioni.
Il dettaglio della tempistica delle attività svolte nel 2011 sono riportate nella tabella seguente.
  mes
       i
            1     2       3       4       5      6       7       8       9      10      11     12
 attiv
 ità
 P re li
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 le g n
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 anali
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 Rilie
 vi
                                  X       X      X       X
 vege
 tativi
 Rilie
 vi
 vend                                                            X       X
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 iali
 Cont
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 sui
 vini
 Anali
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 elab       X                                                            X      X       X       X
 orazi
 oni


Il Dipartimento di Produzione Vegetale dell’Università degli Studi di Milano proseguirà
l’attività di selezione clonale e sanitaria, finalizzata all’iscrizione al Registro Nazionale delle
Varietà di Vite, di nuovi cloni di vitigni autoctoni selezionati in Oltrepò pavese, e nelle province
di Bergamo, Brescia, Mantova e Sondrio. Verranno completate le valutazioni di carattere
generale, già illustrate nei precedenti piani di attività e inoltrate ai competenti organi ministeriali
le richieste ufficiali di omologazione dei nuovi genotipi selezionati.
Le sezioni di Coltivazioni Arboree e di Patologia Vegetale del Dipartimento di Produzione
Vegetale dell’Università degli Studi di Milano, si occuperanno rispettivamente della parte
genetico-enologica e di quella sanitaria, seguendo l’iter indicato dalle normative attualmente
vigenti, ed in coordinamento l’una con l’altra.


                                Sezione di Coltivazioni Arboree
L’attività della sezione di Coltivazioni Arboree del Dipartimento di Produzione Vegetale, per
l’anno 2012, riguarderà i seguenti punti:
   ! Indagini del protocollo agronomico-enologico per l’ottenimento di cloni di vite da vino,
       queste indagini sono relative ai candidati cloni dei vitigni autoctoni della Lombardia posti
in selezione con il presente programma MIGLIORVITE.
  ! Indagini per la valutazione e il confronto agronomico-enologico di portainnesti di vite
   tradizionali e di nuova costituzione in tre differenti aree della viticoltura regionale
   (Oltrepò pavese, Franciacorta e Valtellina).
a) Selezione Clonale.
La selezione verrà condotta sui candidati cloni presenti presso il campo di confronto ed
omologazione sito a Riccagioia delle varietà Nibiò, Timorasso, Moscato di Scanzo,
Barzemino, Cabernet sauvignon, Cabernet franc e Carmenère, per un totale di 35 candidati
cloni; inoltre sarà completata la raccolta di dati necessari per la richiesta di omologazione dei
candidati cloni dei vitigni indagati negli anni passati ed elencati in precedenza. In particolare le
indagini agronomico-enologiche del protocollo genetico di selezione clonale prevedono le
seguenti attività:
  ! Potatura di standardizzazione e rilievo del peso del legno di potatura/ceppo per
       definire i valori di espressione vegetativa e di vigore dei candidati cloni oltre al calcolo di
       indici vegeto/produttivi (Ravaz) atti a valutare le prestazioni agronomiche ed enologiche
       dei candidati cloni.
  ! Organizzazione e realizzazione delle sedute di degustazione atte a valutare i vini
       monoclonali realizzati durante la vendemmia 2010; raccolta, inserimento ed
       elaborazione dei dati forniti dal panel allenato di degustatori
  ! Rilievi delle caratteristiche vegeto-produttive dei candidati cloni, queste riguarderanno
       i parametri: n° grappoli/ceppo, n° germogli/ceppo, fertilità reale, produzione/ceppo, peso
       medio del grappolo e saranno condotti su un campione di 6 ceppi rappresentativi del
       candidato clone.
  ! Rilievi dei parametri qualitativi delle uve dei candidati cloni, queste riguarderanno i
       parametri: solidi solubili rifrattometrici, pH, acidità titolabile, antociani e polifenoli totali
       delle bucce; queste indagini saranno condotte su un campione di uva rappresentativo
       di ciascuno dei 6 ceppi precedentemente individuati.
  ! Raccolta dell’uva necessaria alla realizzazione di una microvinificazione
       rappresentativa delle caratteristiche enologiche del candidato clone.
  ! Analisi del quadro fenolico dei vini dei candidati cloni.
  ! Inserimento ed elaborazione statistica dei dati raccolti.
Per i candidati cloni dei vitigni: Croatina, Brugnola, Merlina, Pignola, Primitivo, Rossola e
Barbera, per i quali è stato completata la raccolta dei dati necessari alla richiesta di
omologazione si procederà alla stesura, relativa alla parte agronomica ed enologica, della
documentazione e all’invio contestuale della documentazione per l’iscrizione al Registro
Nazionale delle varietà di uva da vino relativa alla Merlina e alla Brugnola e dei loro candidati
cloni.
b) Valutazione agronomica ed enologica di nuovi portainnesti mediante confronto
con portainnesti tradizionali.
La presente indagine mira a confrontare le performance ottenibili con 4 nuovi ibridi
portainnesti realizzati dal Di.Pro.Ve. con 6 dei più diffusi portainnesti commerciali. La prova è
condotta in tre zone della Regione e precisamente:
  ! Oltrepò pavese, vigneto sperimentale presso l’azienda ERSAF di Riccagioia,
      portainnesti innestati con Barbera e Chardonnay;
  ! Franciacorta, Comune di Adro, vigneto presso un’azienda privata, portainnesti
      innestati con Chardonnay;
  ! Valtellina azienda della Fondazione di Studi Superiori Fojanini di Sondrio, portainnesti
      innestati con Nebbiolo biotipo Chiavennasca.
Questi campi con l’annata 2012 saranno al quinto anno dall’impianto quindi considerati in
produzione. Per valutare l’effetto sulle prestazioni agronomiche ed enologiche di questi
combinazioni d’innesto sarà realizzato il presente protocollo di indagine:
  ! Potatura di standardizzazione e rilievo del peso del legno di potatura/ceppo per
definire i valori di espressione vegetativa e di vigore dei candidati cloni oltre al calcolo di
      indici vegeto/produttivi (Ravaz) atti a valutare le prestazioni agronomiche ed enologiche
      delle differenti combinazioni d’innesto, questi rilievi saranno condotti su un campione di
      8 ceppi rappresentativi delle differenti combinazioni d’innesto.
  !     Rilievi delle caratteristiche vegeto-produttive delle differenti combinazioni d’innesto,
      queste riguarderanno i parametri: n° grappoli/ceppo, n° germogli/ceppo, fertilità reale,
      produzione/ceppo, peso medio del grappolo e saranno condotti su un campione di 8
      ceppi rappresentativi delle differenti combinazioni d’innesto.
  !     Rilievi dei parametri qualitativi delle uve delle differenti combinazioni d’innesto, queste
      riguarderanno i parametri: solidi solubili rifrattometrici, pH, acidità titolabile, antociani e
      polifenoli totali delle bucce, contenuto in K+ ed APA dei mosti; queste indagini saranno
      condotte su un campione di uva rappresentativo di ciascuno dei 8 ceppi
      precedentemente individuati.
  !     Raccolta dell’uva necessaria alla realizzazione di una micro vinificazione
      rappresentativa delle caratteristiche enologiche delle combinazioni d’innesto più
      promettenti per ciascuna zona .
  !     Analisi del quadro fenolico dei vini delle differenti combinazioni d’innesto.
  ! Inserimento ed elaborazione statistica dei dati raccolti.
Le attività previste ai punti 1, 2 saranno condotte in coordinamento con la sezione di
Patologia Vegetale del Di.Pro.Ve., e con questa si realizzerà un‘attività di supervisione
scientifica delle attività delle altre U.O. afferenti al presente progetto di ricerca MIGLIORVITE.


                                 Sezione di Patologia Vegetale
La sezione di Patologia Vegetale del Dipartimento di Produzione Vegetale - Università degli
Studi di Milano avrà in capo tutti i controlli sanitari relativi ai cloni che verranno proposti alla
registrazione.
In particolare, eseguirà presso il proprio laboratorio ufficiale:
i saggi sierologici E.L.I.S.A. - Enzyme Llinked Iimmunosorbent Assay per rilevare la presenza
dei virus la cui assenza è richiesta dalle vigenti normative (D.M. 24/6/08),
le analisi molecolari (rt-PCR, nested-PCR ed RFLP) per la determinazione dei fitoplasmi.
Proseguirà inoltre la supervisione scientifica delle attività di selezione genetica e sanitaria in
corso secondo il protocollo tecnico-scientifici di seguito dettagliato.
a) Selezione clonale.
Proseguimento dei protocolli sanitari previsti per portare a omologazione cloni di vitigni
autoctoni. In particolare, dalle indagini condotte in questi anni, sono stati individuati, in tre aree
viticole lombarde, vitigni autoctoni di particolare interesse.
Sono stati individuate e accertate piante virus esenti delle seguenti varietà:
   ! in Oltrepò pavese: Duragussa, Moradella, Nibiò, Rossarone, Timorasso, Uva di
       Mornico, Vermiglio;
   ! in provincia di Bergamo: Barzemino, Moscato di Scanzo, Schiava;
  ! in provincia di Mantova: Grappello ruberti, Lambrusco viadanese;
  ! in provincia di Brescia: Trebbiano di Lugana.
Per i cloni selezionati in Oltrepò Pavese, a Bergamo e Mantova verranno continuate le analisi
di laboratorio per il controllo dello stato sanitario, inoltre proseguiranno le osservazioni
dell’eventuale comparsa di sintomi sulle viti indicatrici (Barbera e Kober 5BB) utilizzate per i
saggi biologici.
Per i cloni di Trebbiano di Lugana selezionati dal Centro Vitivinicolo Provinciale di Brescia,
dopo aver ottenuto i risultati derivanti dai saggi sierologici per escludere i virus indicati dal
protocollo sanitario per la selezione, verranno allestiti i saggi di trasmissione agli indicatori
biologici come previsto dal decreto. A tale scopo saranno innestate viti sane di Kober 5BB e
di Barbera (MIB12 o altro clone sano) mediante metodologia “chip budding” o “a gemma”.
b) Verifica dell’effettivo stato sanitario di alcuni portainnesti.
Le normative nazionali in materia di moltiplicazione della vite, applicate già nel corso del 2003,
per i portainnesti vietano l’utilizzo di materiale standard, ossia non derivante da selezione
clonale.
La sanità del portainnesto - riguardo alle malattie da virus e fitoplasmi - è la condizione
fondamentale su cui è basato il vivaismo viticolo moderno per produrre barbatelle di “qualità”.
I risultati delle ricerche condotte, fino ad oggi, mostrano che i portainnesti sono più o meno
tolleranti (asintomatici quando infetti) sia alle malattie ad eziologia virale che ad eziologia
batterica (fitoplasmi). Va però sottolineato che gli studi più recenti condotti con tecniche
innovative dimostrano la presenza di virus non descritti in precedenza, sia in viti sintomatiche
che asintomatiche. Inoltre, le ricerche condotte su germoplasma del genere Vitis dimostrano
la presenza di virus appartenenti a diversi generi quali potyvirus, marafavirus, oryzavirus
ananovirus endornavirus, mycovirus etc, alcuni dei quali mai ricercati nei cloni omologati o in
via di omologazione sia di Vitis vinifera che dei vari portainnesti.
Poiché la prevenzione riguardo la diffusione di nuove malattie può essere attuata se si
dispone di tecniche diagnostiche rapide e sensibili, in grado di identificare non solo patogeni
noti, ma anche quelli ad oggi non identificati, ci proponiamo di utilizzare tecniche diagnostiche
innovative al fine di verificare lo stato sanitario dei portainnesti in omologazione o in via di
omologazione in quanto, essendo asintomatici potrebbero costituire pericolose fonti di
inoculo.

Scansione temporale delle attività

                                                                  TRIMESTRE
 Descrizione attività per il 2012
                                                         I                II          IV
                                                                                      III
 Prelievo legno
 per analisi
                              X                                                       X
 virologiche e
 saggi biologici
 Esecuzione
 saggi diagnostici
                              X
 sierologici e
 molecolari
 Esecuzione
 saggi biologici su
 nuovi cloni in               X
 fase di
 omologazione
 Rilievi
 sintomatologici
 malattie da virus                             X                   X
 e fitoplasmi su
 nuovi cloni
 Osservazioni su
 viti indicatrici                                                  X
 innestate
 Verifica attitudini
 agronomiche e
                              X                                    X
 vegeto-
 produttive
 Verifica delle
 attitudini
 enologiche e
 delle
                                                                   X                  X
 caratteristiche
 qualitative delle
 uve per le attività
 previste.
 Degustazioni vini
 dei vini
 monoclonali per              X                X
 l’attività prevista
 al punto 1
 Verifica delle
 caratteristiche
 dei vini
 attraverso
 microvinificazioni                                                X                  X
 seguite dalle
l’attività prevista
 al punto 1
 Verifica delle
 caratteristiche
 dei vini
 attraverso
 microvinificazioni                                                  X                    X
 seguite dalle
 analisi chimiche
 per le attività
 previste
 Moltiplicazione
                             X                   X
 del materiale
 Inserimento dati
 e loro
                             X                   X                   X                    X
 elaborazione
 statistica
 Supervisione
 scientifica e               X                   X                   X                    X
 Coordinamento

Il Centro Vitivinicolo Provinciale di Brescia proseguirà il programma di selezione clonale
concentrandosi sulla varietà Trebbiano di Lugana con la supervisione scientifica e i controlli
sanitari del Di.Pro.Ve. dell’Università degli Studi di Milano. I presunti cloni che risulteranno
sani all’analisi virologica saranno moltiplicati a cura di aziende vivaistiche che aderiranno
formalmente al programma di selezione dichiarandosi disponibili alla collaborazione, sia nelle
fasi iniziali delle attività, sia a registrazione avvenuta. A fronte di questo impegno e per
favorire la rapida diffusione sul mercato dei nuovi cloni selezionati potrà essere oggetto di
valutazione il riconoscimento alle aziende vivaistiche convenzionate con il Centro la vendita
in esclusiva per un periodo significativo tra 5 e 10 anni del materiale di base per la produzione
di barbatelle certificate.
Si procederà quindi alla individuazione di aziende private disposte a realizzare, anch’esse a
titolo gratuito, i campi di confronto clonale. I medesimi presunti cloni, corredati di certificato di
analisi che ne certifichino lo stato sanitario, saranno conservati in vasetto anche presso la
serra in vetro di Riccagioia.
Durante la stagione vegeto-produttiva 2012 proseguiranno inoltre le ricerche di ulteriori biotipi
sul territorio, si effettueranno i rilievi e la raccolta dei dati produttivi sulle piante madri, si
inizierà la caratterizzazione e la descrizione ampelografica di ogni nuovo singolo biotipo
individuato quale candidato clone.

La Fondazione Fojanini di Studi superiori di Sondrio, potendo contare sull’ampia
disponibilità genetica ancora presente sul territorio valtellinese, continuerà a valorizzarne le
potenzialità vitivinicole attraverso un programma articolato in diversi linee di ricerca.
a) Selezione clonale del Nebbiolo - Chiavennasca
Il lavoro è molto apprezzato dai viticoltori valtellinesi che attualmente mettono a dimora nei
nuovi reimpianti e per la sostituzione delle fallanze esclusivamente i cloni selezionati in
Valtellina.
Nel 2012 proseguiranno i rilievi vegeto-produttivi, le microvinificazioni e le analisi dei vini su 9
cloni;
riguardo ai cloni di Chiavennasca omologati nel 2003 (12, 21 e 34) si continua la raccolta dei
dati per una verifica sulla stabilità degli aspetti agronomici ed enologici e loro migliore
combinazione da suggerire ai viticoltori nei reimpianti.
Nel corso della primavera 2012 sarà completato il campo di viti madre categoria “base”, per
un complessivo di n. 1250 viti, per la produzione di barbatelle “certificate” a disposizione dei
viticoltori valtellinesi.
b) Selezione storica del Nebbiolo-Chiavennasca per la conservazione della
biodiversità
Si procederà alla caratterizzazione agronomica, produttiva e sanitaria sui 10 biotipi messi in
collezione nella primavera 2009, alla messa a dimora di 88 nuovi biotipi, per un totale di 880
barbatelle, individuati nel vigneto valtellinese nel corso dell’annata 2010, all’estensione
dell’indagine virologica e alle analisi di controllo dell’identità genetica su questi 88 biotipi e al
prosieguo della ricerca sul territorio per l’individuazione di altri biotipi secolari.
c) Recupero di portinnesti di antica coltivazione.
A partire in particolare dal recupero dei portainnesti che supportano i ceppi secolari di
Chiavennasca, obiettivo del lavoro è di salvaguardare e valorizzare questo materiale
vegetale ottimamente adattato all’ambiente pedoclimatico valtellinese e dotato di ottima affinità
di innesto con la Chiavennasca. Finalità della ricerca sono di rafforzare l’identità viticola
valtellinese, migliorare la qualità delle produzioni, garantire longevità alle viti.
Sui 15 soggetti individuati nel corso del 2011 si procederà alla loro identificazione e all’analisi
virologica.
d) Recupero di vitigni rari a rischio di estinzione.
Lo scopo è di conservare questo prezioso germoplasma e procedere alla caratterizzazione
agronomica, enologica delle 42 varietà messe a dimora nella primavera 2009 nel campo
collezione e preparazione di una scheda ampelografica; sono previste 30 microvinificazioni
sulle varietà più precoci mentre per quelle che non garantiranno una adeguata produzione si
procederà all’analisi tecnologica e fenolica sulle uve.
Inoltre si procederà all’implementazione del campo collezione con l’inserimento di 121 nuove
varietà, per un totale di 605 barbatelle, individuate nei vigneti sul territorio nel corso
dell’annata 2010, all’estensione dell’indagine sanitaria, virologica, su questi 121 vitigni nonché
dell’analisi di controllo dell’identità genetica e al proseguo dell’indagine territoriale per
l’individuazione di altri vitigni eventualmente presenti.
e) Selezione clonale di vitigni autoctoni.
Si procederà alle microvinificazioni e alle relative analisi chimiche e sensoriali sui vini dei
candidati 6 cloni di Merlina, 3 cloni di Pignola, 3 cloni di Zinfandel, 3 cloni di Rossola, 2 cloni di
Brugnola.
Avvio alla registrazione dei suddetti cloni e nuova iscrizione della Brugnola come varietà
valtellinese.

4.2 Iniziative di informazione e trasferimento dei risultati
Nel 2011 le principali iniziative di divulgazione e trasferimento dei risultati sono state le
seguenti:

                                   La selezione clonale da buoni       Lombardia Verde, gennaio
 Articoli
                                   grappoli                            2011
                                   Giornata tecnica in campo:
                                   visita alla collezione di cloni
                                                                       Berbenno (SO), 8/9/2011
                                   omologati e in fase di
 Giornate dimostrative             omologazione
                                   Visita ai campi sperimentali
                                                                       Sondrio, 2/12/2011
                                   della Fondazione Fojanini
                                   Miglioramento genetico e
                                                                       Campagna viticola 2011
 Comunicazioni presentate a        sanitario per la viticoltura
                                                                       To rra zza Co st e (P V ),
 convegni                          lombarda e premoltiplicazione
                                                                       13/12/2011
                                   viticola
                                   http://www.ersaf.lombardia.it/
                                   servizi/menu/dinamica.aspx?
                                                                       Sito ERSAF
                                   idArea=16946&idCat=21189
                                   &ID=21204
                                   http://www.riccagioia.it/ricerca-
 Pagine web
                                   e-innovazione/ricerca/              Sito Riccagioia SCPA
                                   progetto-migliorvite
                                   http://
                                   fondazionefojanini.provincia.s      Sito Fondazione Fojanini
                                   o.it/viticoltura.asp#attività

Nel 2012 Riccagioia:
 ! completerà la pubblicazione delle schede descrittive dei cloni registrati nel triennio
      precedente;
      divulgherà le informazioni relative a tali cloni attraverso il Portale Riccagioia che sarà
      potenziato con l’attivazione di una web-radio nell’ambito di un progetto “RICCAGIOIA
      WEB”, la cui fase di start-up si svilupperà nel triennio 2012-14 e si propone di istituire, a
      livello regionale, un servizio avanzato di informazione e comunicazione vitivinicola.
! organizzerà almeno 3 giornate dimostrative nei campi collezioni situati nelle diverse
   aree coinvolte nell’attività;
  ! realizzerà almeno 2 incontri mirati con la filiera vivaistica e le aziende vitivinicole per
   illustrare i risultati delle attività, verificare l’orientamento dei mercati e l’insorgenza di
   nuove problematiche che potrebbero dare utili indicazioni nella definizione delle linee
   strategiche di miglioramento genetico-sanitario.

      5. Dotazioni disponibili e personale coinvolto
5.1 L’ente attuatore e i diversi partner mettono a disposizione le strutture e attrezzature
necessaire alla realizzazione del presente progetto; in particolare sono disponibili
a Riccagioia:
  •          Serre per la moltiplicazione del materiale vegetale;
  •          Serre per la conservazione del materiale vegetale;
  •          Laboratori per le analisi chimiche dei mosti e dei vini per i diversi parametri
       necessari alla richiesta di omologazione;
  •          Laboratori per indagini ampelometriche e carpologiche per la descrizione
       varietale e clonale.
  •          Serre per la conservazione del materiale vegetale;
  •          Sala di degustazione attrezzata per l’analisi sensoriale
  •          Laboratori per analisi sierologiche (E.L.I.S.A.)
presso l’Istituto di Frutti-Viticoltura dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano
(sede di Piacenza):
  •          Laboratori per le analisi immunoenzimatiche e biomolecolari necessarie alle
       preliminari verifiche sanitarie dei ceppi;
  •          Laboratorio per le analisi chimiche inerenti le determinazioni sui mosti delle uve
       (zuccheri, acidità, acido malico ed acido tartarico, pH, presenza dei principali cationi);
  •          Laboratorio per l’analisi sensoriale dei vini.
  •
presso il Di.Pro.Ve. - Sezioni di Coltivazioni arboree e Patologia Vegetale:
  •          Strumentazione per le determinazioni biotecnologiche PCR - PROGENE -
       TECHNE e molecolari (RT-PCT, nested-PCR ed RFLP) per la certificazione sanitaria:
  •          Laboratori per le analisi genetiche (Microsetalliti, AFLP e SSR)per l’accertamento
       varietale.
presso il Centro Vitivinicolo Provinciale di Brescia:
  •         Cantine per la realizzazione delle microvinificazione;
  •         Laboratori per le analisi chimiche dei mosti e dei vini per i diversi parametri
       necessari alla richiesta di registrazione.
presso la Fondazione Fojanini di Sondrio:
  •         Campi di confronto clonale in ampliamento
  •         Cantine per la realizzazione delle microvinificazione;
  •         Laboratori per le analisi chimiche dei mosti e dei vini per i diversi parametri
       necessari alla richiesta di registrazione.

5.2 Il personale complessivamente coinvolto nelle attività progettuali è il seguente:

          Ente                 Personale           Qualifica / funzione            Attività
                                                                          Direzione generale
                                                                          Programmazione e
                                                  Direttore (Contratto
                                                                          controllo
                          C.A. Panont             Dirigente)
                                                                          Microvinificazioni e
                          R. Pontiroli            Tecnico laureato
                                                                          analisi sensoriale
                          B. Savinelli            Tecnico laureato
                                                                          Gestione agronomica
 RICCAGIOIA               G. Canobbio             Perito agrario
Ente                   Personale           Qualifica / funzione            Attività
                                                                           Direzione generale
                                                                           Programmazione e
                                                   Direttore (Contratto
                                                                           controllo
                          C.A. Panont              Dirigente)
                                                                           Microvinificazioni e
                          R. Pontiroli             Tecnico laureato
                                                                           analisi sensoriale
                          B. Savinelli             Tecnico laureato
                                                                           Gestione agronomica
RICCAGIOIA                G. Canobbio              Perito agrario
                                                                           collezioni
                          I. Pasquale              Tecnico laureato
                                                                           Rilievi agronomici e
                          P. Prè                   (Co.co.pro.)
                                                                           micro vinificazioni
                          A. Albertotti            Ragioniere
                                                                           Rendicontazione
                                                   Tecnico laureato
                                                                           finanziaria
                                                                           Amministrazione
                                                                           Coordinamento
                                                                           scientifico di
                          A. Vercesi               Professore              competenza
U.C.S.C. - Istituto di
                          M. Gatti                 Tecnico                 Rilievi agronomici ed
Frutti-viticoltura
                          C. Bricchi               Segretaria              elaborazione dati
                                                                           Rendicontazione
                                                                           finanziaria
                          A. Scienza               Professore ordinario
                                                                           Coordinamento
                          O. Failla                Professore associato
UniMi - Di.Pro.Ve.                                                         scientifico di
                          L. Brancadoro            Ricercatore
sez. Coltivazioni                                                          competenza
                          E. Arioni                Amministrativo
arboree                                                                    Rilievi agronomici
                          P. Carnevali             Assegnista di ricerca
                                                                           Elaborazione dati
                          L. Rustioni              Assegnista di ricerca
                                                                           Coordinamento
UniMi - Di.Pro.Ve.        P.A. Bianco              Professore ordinario
                                                                           scientifico
sez. Patologia            P. Casati                Ricercatore
                                                                           Controlli sanitari
Vegetale                  S. Prati                 Tecnico laureato
                                                                           Allestimento serre
                          M. Tonni                 Agronomo                Rilievi agronomici
Centro Vitivinicolo di    A. Piotti                Tecnico                 Micro vinificazioni
Brescia                   E. Rizzi                 Tecnico laureato        Analisi chimico-fisiche
                          S. Bonomelli             Enologo                 Degustazione vini
                                                                           Gestione campo
                          G. Murada                Direttore               sperimentale
Fondazione Fojanini
                          N. Bongiolatti           Tecnico                 Rilievi agronomici
di Sondrio
                          I. Fojanini              Tecnico                 Microvinificazioni e
                                                                           Analisi chimico-fisiche

   6. DATI FINANZIARi
       Descrizione dei costi - Anno 2012                              Importo €
RICCAGIOIA
Personale: Direzione
Co.Co.Pro. per rilievi agronomici,
campionamenti ed elaborazione dati, micro-
vinificazioni, analisi sensoriale e
collaborazione gestione di cantina
Spese di esercizio (prodotti enologici,
reagenti, bottiglie, tappi, capsule, etichette e
cartoni) cartoni, e analisi sensoriale)
Spese per servizi e consulenze:
Incarico per collaborazione panel
degustazione, sedute analisi sensoriali ed
elaborazione dati.
Rimborso al CIRIVE per borsa giovani
promettenti (in parte)
Spese generali
                                      Totale
DiProVe - Sezione di Patologia Vegetale
dell’Università degli Studi di Milano
Personale
Missioni
Spese di esercizio (materiale di consumo per
laboratori)
Spese per servizi e consulenze
Personale
Missioni
Spese di esercizio (materiale di consumo per
laboratori)
Spese per servizi e consulenze
Spese generali
                                      Totale
DiProVe - Sezione di Coltivazioni Arboree
dell’Università degli Studi di Milano
Personale
Missioni
Spese di esercizio (materiale di consumo per
gestione campi)
Spese per servizi e consulenze
Spese generali
                                          Totale
Istituto di Frutti-Viticoltura dell’Università
                                                      C
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                                                      a
Personale
Missioni
Spese per servizi e consulenze (analisi: di
foglie e terreni, dei virus, dei fitoplasmi, del
DNA, dei profili aromatici e dei polifenolici,
analisi sensoriale).
Spese generali
                                             Totale
Centro Vitivinicolo Provinciale di Brescia
Personale
Spese di esercizio: materiale di consumo di
cantina
Spese per servizi e consulenze: per raccolta
uve e microvinificazioni.
Spese generali
Spese di esercizio: materiale di consumo di
 cantina
 Spese per servizi e consulenze: per raccolta
 uve e microvinificazioni.
 Spese generali
                                      Totale
 Fondazione Fojanini di Studi Superiori di
 Sondrio
 Personale
 Missioni
 Spese di esercizio (materiale di laboratorio,
 gestione campi e microvinificazioni)
 Spese per servizi e consulenze
 Spese generali
                                          Totale
                                Totale generale

 RIEPILOGO DATI FINANZIARI                                                              Importo €
 Valore totale progetto
 Costo a carico della Regione Lombardia
 Cofinanziamento totale
 Dettaglio cofinanziamento
 DiProVe - sez. Patologia Vegetale
 dell’Università degli Studi di Milano.
 DiProVe - sezione Coltivazioni Arboree
 dell’Università degli Studi di Milano
 Istituto di Frutti-Viticoltura dell’Università
 Cattolica del Sacro Cuore di Milano, Facoltà
 Agraria di Piacenza
 Centro Vitivinicolo Provinciale di Brescia.
 Fondazione Fojanini di Studi Superiori di
 Sondrio.



PROGETTO N. 2
NUCLEO DI PREMOLTIPLICAZIONE VITICOLA DELLA LOMBARDIA “C. GALLINI”
- Anno 2012

ACRONIMO
NPV
   1. PREMESSA
Espletate le procedure necessarie per il passaggio da ERSAF, Riccagioia S.C.p.A. ha
ottenuto dal Servizio Fitosanitario Regionale in data 7 giugno 2011 il Certificato di iscrizione al
Registro ufficiale dei Produttori e l’Autorizzazione Regionale alla produzione e al commercio di
vegetali, assumendo ufficialmente la gestione delle attività relative al Nucleo di
premoltiplicazione viticola.
Nel secondo semestre del 2011 è stata portata a compimento la produzione del materiale di
base destinato alla vendita ai vivaisti; si è provveduto inoltre al mantenimento in collezione del
materiale iniziale coltivato sia in vaso che in terra all’interno delle 4 screen-house, alla
razionalizzazione dell’utilizzo delle strutture protette e alla preparazione dei terreni per i nuovi
impianti in campo.
Infine è stata portata a termine la convenzione con i costitutori ed è stata formulata una
richiesta ufficiale per il conferimento di nuovi cloni di interesse per la viticoltura Lombarda.
Nonostante la riduzione della richiesta vivaistica di materiale di base, diretta conseguenza
della crisi che investe tutti i settori produttivi, il Nucleo intende proseguire nel proprio
potenziamento produttivo preparandosi a moltiplicare la maggior parte del materiale
disponibile che potrà essere impiegato anche per la ricostituzione della superficie vitata
dell’azienda Riccagioia.

    2. OBIETTIVI E RISULTATI ATTESI
Riccagioia intende mantenere fermi gli obiettivi primari di:
  •           offrire un servizio alla filiera vitivinicola attraverso la conservazione e la diffusione
       di materiale di propagazione viticola della migliore qualità, sia dal punto di vista genetico
       che sanitario.
  •           aumentare progressivamente la produzione di materiale sia “base” che
       “certificato” tale da contribuire significativamente all’autofinanziamento di Riccagioia
       attraverso le vendite alle imprese vivaistiche
e nel 2012 oltre alla produzione delle barbatelle necessarie a soddisfare le prenotazioni che
perverranno, si propone di ampliare la produzione di materiale di propagazione alla categoria
certificato .

    3. RICADUTA E DESTINATARI DEI RISULTATI
La produzione di barbatelle di base e certificate interessa e tutela dal punto di vista qualitativo
tutte le imprese vitivinicole della Lombardia in primis e mondiali per le varietà internazionali.

    4. PIANO DI ATTIVITA’ 2012
Si elencano di seguito le principali attività in ordine cronologico:
  ! Confezionamento e vendita del materiale di base annata 2011-2012 per un totale di
      626 barbatelle.
  ! Raccolta marze categoria iniziale e conferimento presso l’azienda vivaistica di fiducia
      Golferenzo Guido per innesto, paraffinatura, forzatura e impianto in vivaio di circa 5000
      innesti per la produzione delle barbatelle di base annata 2012-2013.
  ! Operazioni colturali finalizzate al mantenimento del materiale iniziale conservato nelle
      screen-houses, secondo la nuova disposizione indicata nelle mappe di seguito
      riportate; a questo proposito si intende valutare l’inserimento di ulteriori cloni da parte
      dei costitutori, sia nell’ottica di estendere la collaborazione con la filiera vivaistica, sia
      per incrementare le entrate del settore a Riccagioia S.C.p.A.
  ! Impianto di circa ha 00.50.00 di piante madri delle marze (PMM) utilizzando le
      barbatelle di base residue conservate in cella frigorifera e dei portinnesti (PMP)
      utilizzando circa 200 barbatelle conservate in vasetti. Il trasferimento dei cloni
      all’esterno permetterà di incrementare notevolmente la produttività del Nucleo e di
      rendere un importante servizio alla filiera vivaistica e vitivinicola, ma aumenterà anche
      la possibilità di contrarre infezioni che ne pregiudicano la validità. Per questo il vigneto
      dovrà essere impiantato in un’area sicura dal punto di vista sanitario, opportunamente
      sottoposto a efficaci trattamenti fitosanitari e protetto da infezioni ad opera di vettori di
      virus attraverso l’utilizzo di reti antiafidi e pacciamatura integrale del terreno; inoltre
      dovrà essere effettuato un continuo monitoraggio dello stato sanitario che non
      riguarderà solo l’impianto in questione, ma l’intera area vitata di Riccagioia.
      Rilevamenti sintomatologici verranno svolti durante i periodi di massima espressione
      (manifestazione) delle principali malattie che colpiscono la vite:
                 -       a fine primavera verrà rilevata la presenza di sintomi di arricciamento,
                 -       da inizio luglio si possono iniziare i controlli sui giallumi i cui sintomi
                     diventano però particolarmente evidenti nel mese di settembre,
                 -       a fine estate verranno rilevati sintomi di accartocciamento fogliare.
        I campioni prelevati su viti con dubbia sintomatologia saranno inviati presso il
        Laboratorio regionale di Minoprio per l’esecuzione delle analisi diagnostiche di
        laboratorio che verranno effettuate su campioni legnosi prelevati durante la stagione
        invernale (legno di potatura) e su foglie prelevate durante la stagione vegetativa
        (es tate autunno) mediante tec nic a s ierologia E.L.I.S.A. (Enz y me link ed
        Immunosorbent Assay).
        Con il Laboratorio Fitosanitario Regionale è in corso di definizione un accordo che
        prevede la realizzazione delle analisi anche con personale di Riccagioia presso la
        sede di Minoprio.
In particolare, saranno richiesti i saggi E.L.I.S.A. per gli 8 virus indicati dal protocollo
          fitosanitario riportato nel DM 24 giugno 2008, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 21
          agosto 2008, ovvero:
        -                 virus dell’arricciamento della vite (GFLV) e del mosaico dell’Arabis
              (ArMV);
        -                 virus GLRaV-1, GLRaV-2 e GLRaV-3, associati all’accartocciamento
              fogliare della vite;
        -                 virus GVA e GVB, associati rispettivamente a “Kober stem grooving” e
              “Corky bark”, sindromi comprese nel complesso del legno riccio;
        -                 virus della maculatura infettiva o “fleck” (GFkV); la cui assenza è
              richiesta solo per i portinnesti.
Nell’ottica di potenziare le collaborazioni con la filiera vivaistica è stata accolta la richiesta da
parte dell’associazione AMPELOS di conferimento, ai fini della sola conservazione, di
materiale iniziale relativo a cloni/varietà di propria costituzione; l’inserimento del nuovo
materiale comporterà una modificazione della mappa delle screen-houses che sarà in
seguito comunicata.
Durante tutto l’anno vengono inoltre espletati i necessari adempimenti burocratici previsti
dalla vigente normativa (compilazione dei registri, denuncia di produzione, ecc.);

4.2 Iniziative di informazione e trasferimento dei risultati
  ! Inserimento delle schede descrittive, oltre alle 31 realizzate nel 2011, relative ai nuovi
      cloni che verranno iscritti nel 2012 attraverso il progetto Migliorvite e conferiti a Nucleo
      sulla sezione dedicata del Portale Riccagioia. Nel 2012 il Portale sarà potenziato con
      l’attivazione di una web-radio, nell’ambito di un progetto “RICCAGIOIA WEB”, la cui
      fase di start-up si svilupperà nel triennio 2012-14 e si propone di istituire, a livello
      regionale, un servizio avanzato di informazione e comunicazione vitivinicola.
  ! Organizzazione di almeno 1 incontro con i principali rappresentanti della filiera
      vivaistica per illustrare le disponibilità di materiale di base. In particolare questi momenti
      saranno caratterizzati dalla presentazione delle schede tecniche anche accompagnate
      da alcune degustazione significative dei cloni in collezione
  ! Consolidamento dei rapporti di convenzione con i costitutori ai fini di aumentare in
      maniera significativa il numero di cloni a disposizione per poter rispondere
      adeguatamente alle più ampie esigenze di mercato.

    5. DOTAZIONI DISPONIBILI E ATTREZZATURE NECESSARIE
Il Nucleo svolge la propria attività utilizzando le seguenti strutture e attrezzature:
    ! Screen house destinate alla premoltiplicazione in terra del materiale iniziale.
    ! Screen house destinate alla conservazione in vaso del materiale iniziale.
    ! Serra in vetro a supporto del Nucleo per la conservazione di presunti cloni in vaso,
       virus esenti, in corso di selezione genetica.
   Di seguito si riporta la nuova disposizione dei cloni e delle varietà nei settori 1,2,3 e 4 in
   seguito a razionalizzazione degli stessi.

                                        Screen-house n. 1
Screen-house n. 2




                                       Screen-house n. 3


                                       Screen-house n. 4




All’interno dell’area aziendale destinata al Nucleo sono state individuate e predisposte con
adeguata lavorazione profonda e analisi nematologica le superficie nel Comune di Montebello
della Battaglia FGL XV part. 210 e 76 per effettuare l’impianto di viti madri categoria base delle
marze e part. 505 dei portinnesti.
Le operazioni colturali nelle screen-houses saranno effettuate in parte con attrezzature
meccaniche automatizzate (irrigazione e lavorazione del terreno) e in parte manualmente
(potatura e trattamenti fitosanitari).
La produzione delle barbatelle categoria base sarà effettuata, come nell’anno precedente,
presso l’impresa vivaistica locale Golferenzo Guido - Stradella (PV), associata al MIVA con la
quale verrà stipulata specifica convenzione. Ogni operazione viene svolta in presenza dei
responsabili fitosanitari preposti di ERSAF e di Riccagioia e dopo notifica alla Direzione
Generale Agricoltura.
Il materiale prodotto, pronto per la vendita o l’impianto in azienda, viene conservato a
Riccagioia, in apposita cella frigorifera a disposizione del Nucleo, in idonee condizioni di
temperatura e umidità.
Le operazioni colturali nei nuovi impianti in campo saranno gestite con personale e
attrezzature di Riccagioia.

    6. PERSONALE COINVOLTO E GESTIONE DELLA PARTNERHIP
         Ente                   Personale           Qualifica/funzione             Attività
                                                                            Direzione generale
                                                                            Responsabile
                                                    Direttore
                          C.A. Panont                                       fitosanitario
                                                    Tecnico laureato
                          R. Pontiroli                                      Gestione delle serre
                                                    Perito agrario
                          M. Torra                                          e degli impianti
 RICCAGIOIA                                         Tecnico laureato
                          A. Zorloni                                        Controlli fitosanitari e
                                                    (Co.co.pro.)
                          P. Prè                                            analitici
                                                    Ragioniere
                          A. Albertotti                                     Rendicontazione
                                                    Tecnico laureato
                                                                            finanziaria
                                                                            Amministrazione

Le linee generali di programmazione e di sviluppo delle attività del Nucleo vengono
concordate nell’ambito degli incontri con tutti gli associati, in particolare con i costitutori dei
cloni in premoltiplicazione e la filiera vivaistica.

    7. DATI FINANZIARI
 Descrizione dei costi - Anno 2012                                                      Importo €
 RICCAGIOIA
 Personale: Direzione
 + Co.Co.Pro per tecnico laureato specialista in
 patologia vegetale

 Spese di esercizio: concimi, pesticidi,
 carburanti,
 Materiale durevole: pali, fili, sostegni e reti
 anti-insetto, materiale vario per nuovi impianti
 Spese per servizi e consulenze:
 contratto attività vivaistica Az. Golferenzo,
 manutenzione serre
 Spese generali
 Totale CONTRIBUTO REGIONE LOMBARDIA



PROGETTO N 3
Indagine sulla longevità dei vigneti e importanza delle vecchie viti sulla qualità dei
vini - TERZO ANNO DI ATTIVITA’

ACRONIMO
LONGEVIT
   1. Analisi dei fabbisogni e stato dell’arte
I risultati conseguiti nei due anni di sperimentazione sono particolarmente preoccupanti ed
identificano una consistente od elevata diffusione dei sintomi attribuibili a Flavescenza dorata
e a Mal dell’esca nelle più importanti zone viticole lombarde; i riscontri sui vigneti considerabili
adulti o vecchi fanno presumere dette malattie fra le principali cause che determinano le
decisioni dei viticoltori di espiantare e sostituire i vigneti. Inoltre è notevole o addirittura
gravissimo è il numero di ceppi che i viticoltori debbono sostituire ogni anno per le morie
anticipate di molte piante negli appezzamenti.
A minacciare la longevità degli impianti viticoli sono fenomeni riconducibili, da un lato al
degrado dell’ambiente di coltura, il terreno soprattutto, che spesso ospita la vite da secoli con
poche soluzioni di continuità e dall’altro a cause prettamente patologiche(Vercesi, 1989;
Vercesi, 1990).
In particolar modo nella viticoltura lombarda recente, alcune gravi patologie hanno accentuato
in misura significativa la loro diffusione, causando incrementi preoccupanti di “fallanze” nei
vigneti, riconducibili soprattutto al Mal dell’Esca, alla Flavescenza dorata e al Legno nero.
Le aziende vitivinicole lombarde, così come risulta anche dalle considerazioni delle strutture
impegnate da tempo nella ricerca e nell’assistenza tecnica sul territorio, lamentano: il
sostegno di costi annuali, per la sostituzione delle “fallanze”, sempre più elevati e significativi
nella gestione economica dei vigneti, come pure una scarsa longevità di molti vigneti con
particolare nocumento economico per l’insufficiente ammortamento delle spese sostenute
per l’impianto da un lato e, dall’altro, per l’importanza accreditata al contributo dei vecchi
vigneti alla qualità ed alla tipicità dei vini prodotti.
Molto scarsi risultano in bibliografia risultati di studi volti all’osservazione integrata e
ponderata sul territorio della longevità e mortalità delle viti, nonché alla valutazione della
qualità dei vini in correlazione all’età delle piante e la presente ricerca, avviata nel 2010
tenendo in considerazione le principali realtà viticole della Lombardia, potrà dare alla fine di un
triennio di indagine, nel 2012, un contributo utile allo studio della problematica di così grave
rilevanza regionale per le aziende vitivinicole.

      2. Obiettivi del progetto
Nel 2012, terzo anno della ricerca che però si concluderà a giugno con soli sei mesi
operativi, ci si propone di completare:
  •           le degustazioni dei vini prodotti;
  •          l’analisi delle sezioni dei ceppi campionati nell’arco dell’inverno 2011/2012 nei
       vigneti campione scelti;
  •          l’elaborazione dei dati raccolti nell’intera durata della sperimentazione.
Per i diversi vitigni oggetto di osservazione (cvv Barbera, Riesling italico, Pinot nero,
Croatina, Nebbiolo, Trebbiano di Lugana, Lambrusco Marani) delle varie zone lombarde
interessate (Provv. Pavia, Brescia, Mantova e Sondrio) saranno quindi conclusi:
  •          i rilievi sui ceppi asportati dal campo per la presenza del Mal dell’esca, ma anche i
      riscontri di sintomi fogliari primaverili di fitoplasmi della vite (FD e LN) nei vigneti
      prescelti;
  •          la verifica della “variabilità” del manifestarsi stagionale dei sintomi negli anni e
      dell’evoluzione della moria delle piante, come pure il controllo sulla presenza delle
      malattie nei vigneti giovani;
  •          la valutazione del contributo qualitativo delle viti vecchie alla qualità dei vini,
      mediante analisi chimica e sensoriale strutturato, i vini ottenuti alla vendemmia del
      2011.
      3. Risultati attesi
I principali risultati che si attendono dalla presente ricerca possono ricondursi :
   •          alla stima delle longevità medie e massime dei vigneti di alcune delle più importanti
       zone viticole della Lombardia e dell’attuale patrimonio di vigneti di diversa età: giovani,
       adulti e vecchi;
   •          alla conoscenza dell’effettivo contributo qualitativo dei ceppi/vigneti di diversa età
       ed in particolare di quelli più vecchi, alla qualità dei vini prodotti;
   •          all’individuazione dell’incidenza nei vigneti di fenomeni e patologie in grado di
       minacciare la longevità delle viti e degli impianti viticoli.
3.1 Prodotti concreti del progetto
L’individuazione delle principali problematiche che minacciano la longevità delle viti (tipi di
degrado ambientale e/o malattie) permetterà di attivare gli interventi più idonei nelle scelte e
nelle tecniche colturali delle aziende viticole. La conoscenza da parte delle aziende vitivinicole
del tipo di contributo qualitativo soprattutto delle uve prodotte dai vigneti vecchi, consentirà
alle aziende di ottimizzare l’impiego delle uve prodotte dai vari appezzamenti nell’ottica del
miglioramento della qualità dei vini.
3.2 Indicatori di risultato
Due principali indicatori di risultato verranno considerati:
 1.          per la verifica dell’incidenza delle malattie negli appezzamenti verrà presa in
      considerazione la % di piante con sintomi visibili di FD e LN (sintomi che saranno
      ulteriormente studiati per la conferma della causa eziologica, anche dalle analisi PCR
      per l’identificazione dei fitoplasmi responsabili). Nel caso del Mal dell’esca, oltre alla
      registrazione dei sintomi visibili, probabilmente su vigneti della zona dove è già previsto
      l’espianto, ovviamente in modo concordato con i tecnici e le aziende partecipi del
      progetto, verranno analizzate sezioni longitudinali di un numero congruo di ceppi (circa
      100 per appezzamento) casualmente campionate nell’appezzamento, per
      l’identificazione della presenza della malattia nel legno, rendendo possibile il raffronto fra
      la % di sintomi visibili nell’anno nel vigneto, con la % di ceppi realmente (diagnosi della
      sezione dei fusti) già colpiti dal morbo;
 2.          per la verifica della qualità dei vini ottenuti da vecchie viti, si produrranno
      microvinificazioni separate di uve provenienti da ceppi posti nello stesso ambiente:
      “vecchi”, “giovani” e “adulti” (70-100 kg di uve per tesi per due repliche); i vini ottenuti
      per le diverse classi di età delle viti saranno sottoposti all’analisi sensoriale strutturata,
      operata da appositi panel di degustatori istruiti (in numero variabile fra 12 e 14),
      secondo il metodo della definizione qualitativa dei principali descrittori sensoriali dei vini
      (tavola rotonda) e della misurazione quantitativa degli stessi (seduta di analisi
      sensoriale) cui seguirà l’elaborazione non parametrica dei riscontri per l’individuazione
      delle differenze significative mediante il test di Friedman (con i degustatori trattati come
      “blocchi”) e l’applicazione di appropriati test di comparazione delle singole medie che
      verranno definiti in funzione dei riscontri offerti dal test di Friedman.

    4. Ricaduta e destinatari dei risultati
La ricaduta del contributo conoscitivo che deriverà dalla presente ricerca è di fatto l’intera
viticoltura lombarda poiché consentirà di identificare l’incidenza delle malattie del ceppo della
vite e le altre possibili cause della riduzione della complessiva longevità degli impianti viticoli
sulle principali varietà coltivate in Lombardia, nei diversi areali colturali (la casistica esaminata
- combinazioni vitigni/zone - rappresenta la quasi totalità della viticoltura lombarda
economicamente produttiva). I destinatari del progetto sono: le aziende vitivinicole lombarde,
gli Enti preposti allo studio ed alla programmazione degli interventi nei territori viticoli, i tecnici
e le strutture pubbliche e private che erogano assistenza tecnica avanzata alle aziende
viticole.
    5. DESCRIZIONE ANALITICA DEL PROGETTO E PIANO DI ATTIVITA’

5.1 Approccio metodologico
Saranno presi nuovamente in considerazione i vigneti campione identificati negli anni passati
del lavoro, nei territori più significativi della viticoltura della Regione Lombardia (Oltrepò
Pavese, Valtellina, province di Brescia e di Mantova), in collaborazione con tecnici e strutture
operative nell’ambito dell’assistenza tecnica territoriale. Responsabile scientifico del progetto
è il Prof. Alberto Vercesi dell’Istituto di Frutti-Viticoltura dell’Università Cattolica del Sacro
Cuore di Milano - Sede di Piacenza.
RICCAGIOIA svolge un ruolo articolato nelle seguenti attività:
  •      coordinamento e organizzazione generale del progetto;
  •      organizzazione di incontri sul territorio regionale a scopo divulgativo e consultivo;
  •      microvinificazione dei campioni di uve provenienti dall’Oltrepò Pavese;
  •      partecipazione ai panel di degustazione dei vini ottenuti da tutti i campioni
    microvinificati.
5.2 Programma e tempistica delle attività
In ogni area viticola considerata nel territorio vitivinicolo regionale saranno seguiti i vigneti
oggetto di studio nel 2011: 2 vigneti in Provincia di Sondrio (cv Chiavennasca), 1 in provincia
di Brescia (cv Lugana), 2 in Provincia di Mantova (cv Lambrusco), 10 in Oltrepò Pavese
(cvv Barbera, Croatina, Pinot nero e Riesling italico), solo per quanto riguarda le
manifestazioni sintomatiche eventualmente riscontrabili fino alle prime fasi vegetative. Più in
particolare nei vigneti campione ad oggi seguiti, verranno condotti rilievi sullo stato dei terreni
e del complessivo ambiente di coltura, con particolare riguardo alle dotazione organiche, ai
livelli di compattamento e ai rischi di erosione, come pure rilievi sanitari condotti anche negli
anni precedenti sulle viti delle diverse aree.
Nella primavera del 2012, perfezionata la produzione dei vini sperimentali della vendemmia
2011, verranno organizzate le sedute di assaggio e le analisi dei vini prodotti, per la
valutazione del contributo alle qualità enologiche dei vigneti di differente età. L’analisi
sensoriale relativa a n. 20 campioni di vini, con tavola rotonda per l’individuazione dei
descrittori principali e la successiva seduta analitica per la loro valutazione nei vini
provenienti da viti di differenti età, sarà la metodologia adottata con elaborazione dei dati non
parametrica con il test di Friedman, con i degustatori come “blocchi”.
  201
          1       2      3       4      5       6      7       8      9      10     11      12
    1
 Rilie
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5.3 Iniziative di informazione e trasferimento dei risultati
La divulgazione dei risultati sarà sviluppata, alla fine del triennio di studio, attraverso:
  •          l’organizzazione di un convegno finale a Riccagioia;
  •          la stesura di una pubblicazione o più pubblicazioni su riviste nazionali o
      internazionali, senza alcun costo ulteriore a carico del progetto;
  •          pubblicazione dei risultati sul Portale Riccagioia con tagli differenti per le diverse
      aree di utenza.

Nel 2012 il Portale sarà potenziato con l’attivazione di una web-radio, nell’ambito di un
progetto “RICCAGIOIA WEB”, la cui fase di start-up si svilupperà nel triennio 2012-14 e si
propone di istituire, a livello regionale, un servizio avanzato di informazione e comunicazione
vitivinicola.

      6. DOTAZIONI DISPONIBILI E PERSONALE COINVOLTO
Gli enti attuatori del progetto hanno a loro disposizione le diverse strutture necessaire alla
realizzazione del presente programma.
a Riccagioia:
  •          laboratorio attrezzato per le analisi enologiche.
  •          sala di degustazione attrezzata per l’analisi sensoriale.
  •          cantina di microvinificazione;
  •          usuale attrezzatura per la conservazione (celle frigorifere regolabili e da campo).

presso l’Istituto di Frutti-Viticoltura di Piacenza
  •          strumentazione per le determinazioni biotecnologiche PCR - PROGENE -
     TECHNE;
  •          strumento per la stima ottica della clorofilla in campo e laboratorio SPAD-520
     MINOLTA;
presso il Centro Vitivinicolo Provinciale di Brescia
  •         Cantine per la realizzazione delle microvinificazione;
presso la Fondazione Fojanini di Sondrio
  •        Cantine per la realizzazione delle micro vinificazione.

Il personale complessivamente coinvolto nelle attività progettuali è il seguente:
          Ente                  Personale           Qualifica/funzione              Attività
                                                                           ! Direzione
                                                                            generale
                                                                           ! Programmazione
                          C.A. Panont                                       e controllo
                                                  Direttore
                          R. Pontiroli                                     ! Microvinificazioni
                                                  Tecnico laureato
                          B. Savinelli
                                                  Tecnico laureato          e analisi sensoriale
 RICCAGIOIA               I. Pasquale
                                                  Tecnico laureato         !
                          (Co.co.pro.)
                                                  Ragioniere                Microvinificazione e
                          P. Prè
                                                  Tecnico laureato          analisi sensoriale
                          A. Albertotti
                                                                           ! Rendicontazione
                                                                            finanziaria
                                                                           ! Amministrazione
                                                                           ! Coordinamento
                                                                            scientifico
 U.C.S.C. - Istituto di   A. Vercesi              Ricercatore
 Frutti-viticoltura di    M. Gatti                Tecnico
                                                                           ! Elaborazione
 Piacenza                 N. Ferrari              Segretaria                dati
                                                                           ! Stesura relazioni
                                                                            annuali
 Coldiretti di Mantova    M. Bernini              Tecnico                  ! Divulgazione
 Centro Vitivinicolo di
 Brescia
                          M. Tonni                Tecnico                  ! Divulgazione
 Fondazione Fojanini
 di Sondrio
                          N. Bongiolatti          Tecnico                  ! Divulgazione


      7. DATI FINANZIARI
 Descrizione dei costi - Anno 2012                                   Importo €
 RICCAGIOIA
 Personale:
 Direzione +
 1 Co.Co.Pro. per 3 mesi
Descrizione dei costi - Anno 2012                                   Importo €
 RICCAGIOIA
 Personale:
 Direzione +
 1 Co.Co.Pro. per 3 mesi
 Spese di esercizio: prodotti enologici e
 materiale di consumo cantina
 Spese generali
                                            Totale
 Istituto di Frutti-Viticoltura di Piacenza
 Personale
 Missioni
 Spese di esercizio: (Materiale di consumo per
 analisi chimiche e sensoriali)
 Spese generali
                                            Totale


 Valore totale progetto
 Costo a carico della Regione Lombardia
 Cofinanziamento Università di Piacenza



PROGETTO N.4
LISTE DI ORIENTAMENTO VARIETALE PER IL MELO E I PICCOLI FRUTTI IN
LOMBARDIA - ANNO 2011

ACRONIMO
LISTEFRUTTA
   1. Analisi dei fabbisogni e stato dell’arte
1.1 Melo
Con i suoi 1919 ettari in coltivazione (Istat, 2010), il melo in Regione Lombardia rappresenta
la specie da frutto più importante, occupando il 44% della superficie a fruttiferi. La produzione,
di 50.483 t, è ottenuta soprattutto in provincia di Sondrio (35.870 t), seguita da quelle di
Mantova (6.510 t) e Pavia (5.302 t). In totale queste tre province producono più del 94% delle
mele lombarde. In queste aree la melicoltura rappresenta una tradizione che fonda le sue
radici nella prima metà del novecento, quando le coltivazioni erano di tipo famigliare (per
autoconsumo o per i mercati locali), estensive e caratterizzate da una elevata consociazione
di specie (mele, pere, pesche , susine e ciliegie) e di cultivar. Ad esempio in Valtellina le più
diffuse erano Renetta del Canada, la Rosa Mantovana, la Belfiore rossa, la Pearmain dorata,
la Calvilla bianca. Ad un certo punto queste coltivazioni furono sostituite da impianti
specializzati, intensivi, che, per quanto riguarda la Valtellina, furono realizzati a seguito della
riconversione di vigneti, seminativi, prati, avviata già prima della seconda guerra mondiale da
lungimiranti imprenditori di Ponte in Valtellina. Delle mele prodotte a Sondrio nel 1948 il “15%
era di Delicious giallo, il 10% di Deliciuos rosso, il 10% di Renetta Canadà, il 5% di Starking e
il 5% di Stayman “ (Breviglieri, 1949); quindi molte cultivar straniere (americane) adatte a
soddisfare un mercato più ampio di quello locale. Questa tradizione è andata sempre più
consolidandosi fino al riconoscimento qualitativo IGP (2010) relativamente alle mele della
Valtellina.
  Il mondo dei mele e delle mele è una realtà molto dinamica soprattutto per la vivace e
costante offerta di novità varietali in grado di meglio rispondere sia alle richieste di un
consumatore sempre più informato ed esigente - che consuma prodotto fresco, ma anche
trasformato in succhi, frutta essiccata, IV gamma - sia alle necessità di sviluppare modelli
colturali sostenibili, quindi in primo luogo utilizzando genotipi di comprovata resistenza agli
stress biotici o abiotici a cui la pianta è sottoposta, sia , infine, in grado di essere produttive,
commercialmente valide e serbevoli. Sembra un po’ il problema della quadratura del cerchio
quello di mettere insieme tutti gli aspetti pregevoli in una cultivar! Comunque oggi ai
consumatori, sempre più studiati e distinti in tipologie geografiche (es. consumatori del bacino
del mediterraneo, del centro nord Europa, asiatici, arabi, ecc.) vengono offerte mele
distinguibili dal punto di vista organolettico in tipologie in funzione del sapore dolce e o acido,
della compattezza e croccantezza della polpa e della aromaticità più o meno spiccata. Inoltre,
sono sempre più frequenti novità varietali rappresentate da cultivar resistenti ad avversità
biotiche, come è il caso di quelle Ticchiolatura Resistenti (TR) delle quali le più recenti
mostrano elevata qualità organolettica e commerciale e sono molto adatte alla coltura
biologica.
Per il futuro la melicoltura regionale Lombarda deve saper mantenere rinnovata l’offerta
varietale se intende conservare spazi sia sul mercato locale, sia e soprattutto su quello
extralocale.
Il melo, forse più di ogni altra specie da frutto, consente il raggiungimento di elevati standard
qualitativi, solo dove viene ottimizzato il binomio cultivar - ambiente. Ciò perché certi ambienti
sono in grado di esaltarne importanti caratteristiche qualitative del frutto quali la forma, il
colore, e la croccantezza. Perciò, senza un’adeguata valutazione agronomica e pomologica,
l’elevato numero di nuove cultivar commercializzate può disorientare il frutticoltore e
rappresentare un fattore di rischio per il settore commerciale. Quindi è opportuno che sia
preventivamente saggiata per la verifica del suo adattamento ai differenti areali di
coltivazione. Fin dal 1997, quando ha preso avvio il progetto regionale “Valorizzazione della
frutticoltura lombarda”, sono stati allestiti campi di confronto varietale, per fornire orientamenti
nella scelta delle diverse cultivar per la frutticoltura lombarda. Tali campi, realizzati nei tre
tipici ambienti di coltura della regione, montagna, collina e pianura, nel tempo, sono stati
opportunamente ampliati con la posa a dimora dei nuovi genotipi resisi disponibili. Nel 2002, a
tale lavoro è subentrato il progetto, sempre di respiro regionale, denominato “Osservazione
di nuove varietà di melo e selezione di ecotipi locali ai fini della caratterizzazione della
frutticoltura lombarda”, che aveva tra gli obiettivi la prosecuzione delle attività di rilevamento
bio-agronomico per il confronto varietale di genotipi vecchi e nuovi. A partire dal 2008 l’attività
di sperimentazione è stata riconosciuta a livello regionale come Servizio. Questa nuova
veste assicura al progetto il sostegno tecnico-economico della Regione Lombardia
1.2 Piccoli frutti
Per quanto riguarda i piccoli frutti, nonostante il diffuso e crescente interesse dei consumatori
l’Italia figura agli ultimi posti nelle statistiche di produzione dei Paesi Europei anche se,
recentemente si è assistito ad un incremento sia delle superfici coltivate che della
produzione. Le statistiche ufficiali, probabilmente sottostimate per la difficoltà di rilevare le
produzioni degli impianti più piccoli, autoconsumata o commercializzata sul posto, riportano,
per il 2010, una produzione di lamponi di 1800 t, su una superficie totale di 350 Ha e una
produzione di 1500 t di mirtilli su una superficie complessiva di 200 Ha (FAO). Questi dati,
confrontati con quelli di circa quindici anni fa (ISTAT e ISMEA) che indicano una sostanziale
stazionarietà nella produzione di lampone, ma soprattutto per il mirtillo si è assistito ad un
notevole incremento della superficie che è più che raddoppiata dal 1994 con un incremento
della produzione da 172 a 1500 t, ossia di quasi 8 volte. Di questo vero e proprio boom della
coltivazione del mirtillo ne abbiamo un chiaro esempio, in Lombardia dove in Valtellina in pochi
anni, partendo da zero, si sono superati i 30 Ha di mirtillo e si assiste talvolta all’espianto del
melo, principale coltura frutticola Valtellinese, per far posto al mirtillo. I piccoli frutti fan
concorrenza alla frutticoltura tradizionale! Il lampone, invece, è tradizionalmente presente
nelle province di Bergamo, Como, Varese e Lecco, con una produzione complessiva
regionale di poco più di 150 t. Nonostante il lusinghiero sviluppo delle produzioni nazionali di
piccoli frutti, siamo però ancora molto lontani dal soddisfare la richiesta nazionale che si
aggira oggi sulle 15.000 t totali di cui almeno 3-4.000 t di prodotto fresco
Nel 2002 venne avviato il primo progetto in Regione Lombardia relativo ai piccoli frutti di
durata triennale dal titolo” “Valorizzazione aree marginali attraverso la coltivazione di specie
frutticole in grado di fornire prodotti di qualità” (D.G.R. 31 maggio 2002 n. 7/9182) che aveva
tra gli scopi di “favorirne la diffusione in aree vocate, e quindi idonee a produzioni di qualità, di
nuove cultivar e di migliori tecniche di coltivazione di lampone, rovo e mirtillo gigante,
valorizzando aree marginali a rischio di abbandono ed anche di stimolare l’associazionismo a
livello dei piccoli produttori”. Esso rappresentava un convinto intervento di finanziamento
pubblico a favore di coltivazioni con caratteristiche molto interessanti per la frutticoltura
lombarda. Infatti esse ben si prestano alla coltivazione in zone dove la coltura con specie più
“classiche” (es. melo) è marginale; i loro costi d’impianto sono relativamente bassi e
comunque velocemente ammortizzati; il know how tecnico è relativamente facile (es.
potatura) e sono adatti a coltivazioni altamente ecocompatibili (es. produzioni biologiche); il
prodotto può essere auto raccolto, venduto direttamente in azienda fresco o trasformato,
fornito dalle mani del produttore o da distributori automatici (es. Valtellina). La loro coltivazione
è adatta a zone turistiche, dove si pratica agriturismo, anche se talvolta sarebbe auspicabile
la costituzione di forme associative di produttori/commercianti in grado di concentrare
l’offerta, spesso troppo frammentata, verso mercati meno locali. Non ultimo è l’interesse per i
piccoli frutti dei frutticoltori hobbisti che li coltivano in giardino, piuttosto che in vaso.
Quindi ad oggi esistono in aree rappresentative della frutticoltura lombarda esperienze di
coltivazione diretta di novità varietali di melo e piccoli frutti a cui fanno sempre più riferimento i
frutticoltori locali o comunque coloro che intendono avviare la coltivazione di queste specie
sempre più tipiche per la Regione Lombardia. I risultati sinora ottenuti hanno consentito di
stilare Liste varietali regionali pubblicate in specifici quaderni, nonché di collaborare alla
redazione delle Liste varietali nazionali che annualmente vengono pubblicate su riviste
tecnico-scientifiche del settore.


1.3 Bibliografia
Di seguito viene riportata tutta la bibliografia relativa a pubblicazioni vere e proprie e ad
opuscoli prodotti dalle UU.OO nell’ultimo quinquennio, avente come oggetto le cultivar
elencate in questo progetto.
AA.VV., 2007. La coltivazione dei piccoli frutti per la valorizzazione delle aree marginali.
    Quaderni della ricerca Regione Lombardia, n. 66, pp.64.
AA.VV., 2007. Liste varietali. Piccoli frutti. Terra e vita, suppl. n.26 :76-83 .A
AA.VV., 2008. Lampone, mirtillo e rovo , le varietà consigliate per il 2008.L’Inf. Agrario, 19 :
    55-60.
AA.VV., 2008. Coltivazione dei piccoli frutti nelle aree marginali Valtellinesi. Concreta
    Magazine n. 55, settembre: 80-83.
AA.VV., 2008. Varietà più interessanti di Mirtillo Gigante Americano da coltivare in Valtellina e
    Lombardia. Opuscolo prodotto in occasione della mostra pomologica tenutasi alla
    Fondazione Fojanini nel corso dell’iniziativa “Porte Aperte Fojanini”.
AA.VV., 2009. Scegliere la varietà giusta di lampone, mirtillo e rovo. L’Inf. Agrario, 19: 40-45.
AA.VV., 2010. Sempre più mirtillo nelle liste dei piccoli frutti. L’Inf. Agrario, 15: 41-45.
AA.VV. 2011. Scegliere la cultivar di lampone, mirtillo e rovo per il 2011. L’Inf. Agrario, 20 :
    58-61.i
AA.VV.2011. Dal mirtillo alla mora, tanti piccoli frutti da coltivare. Lombardia verde, luglio :
    37-41
AA.VV. 2012. Alla scoperta del fior fiore della melicoltura. Lombardia verde, gennaio : 37-41.
Casiraghi E., Sinelli N., Beghi R., Guidetti R., Spinardi A, Folini L., 2008.Evaluation for grapes
    and blueberries quality parameters by a NIR spectroscopy. Ninth International
    Vaccinium Symposium. Corvallis, OR, 13-17 July.
Colombo A., Ughini V., Eccher T., Granelli G., Perego I., Folini L., 2008. Valutazioni varietali e
    di tecnica colturale per la filiera piccoli frutti per il consumo fresco e la IV gamma.
    Convegno “Stato della ricerca agricola in Lombardia. Settore Coltivazioni Arboree”.
Colombo, A., Perego, I., Eccher, T., Granelli, G., Ughini,. V. 2007. Osservazione di nuove
    varietà di melo e selezione di ecotipi locali ai fini della caratterizzazione della frutticoltura
    lombarda. Convegno “Stato della ricerca agricola in Lombardia. Settore Coltivazioni
    Erbacee.
Eccher T., Bacchetta M ., Granelli G., 2008 - Long Term Effects of Ericoid Endomycorrhizae
    on the Growth of Micropropagated Plants of Vaccinium corymbosum L. in the Field. Acta
    Hort. 810:657-664.
Eccher T., Genna A., Granelli G., Senesi E., Ughini V., 2008.Screening of raspberry and
    blackberry cultivars for ready to eat products. Europe-Asia Symposium on Quality
    Mangement in Post harvest Systems, Acta Hort. 804: 399-404.
Eccher T., Granelli G., 2006 - Fruit Quality and Yield of Different Apple Cultivars as Affected
    by Tree Density. Fourth Int. Conf.on Managing Quality in Chain. Acta Horticulturae 712:
    535-540.
Eccher T., Noè N., Bacchetta M., 2006 - The Influence of Ericoid Endomycorrhizae and
    Mineral Nutrition on the Growth of Micropropagated Plants of Vaccinium corymbosum L.
    8th international Symposium on Vaccinium Culture, Oeiras, Portugal, and Seville, Spain,
    3-9 May, 2004. Acta Horticulturae, 715: 411-416.
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  • 1. RICCAGIOIA S.C.p.A. CONVENZIONE Regione Lombardia - ERSAF - RICCAGIOIA S.C.p.A. d.g.r. 01/02/2011 n. IX/1259 CONVENZIONE QUADRO Regione Lombardia - ERSAF (d.g.r. 15/12/2010 n. IX/978) PROGRAMMA ANNUALE Anno 2012 (d.g.r. 29/12/2011 n. IX/2846) PIANO OPERATIVO 2012 Programma Operativo DGA PO 1 Sostegno all’imprenditoria PMI e Reti AREA “TERRITORIALE” Obiettivo Programma ERSAF 1.1 Sostegno all’imprenditoria PMI e Reti: la valorizzazione e sviluppo del patrimonio agroforestale regionale Obiettivo Specifico OS 1.5 Migliorare la qualità delle filiere del settore agroalimentare Obiettivo Operativo OO 1.5.2 Sviluppare e trasferire innovazioni alle imprese agroalimentari OO 1.5.3 Sviluppo e promozione delle filiere Azioni 1.5.2.4 Trasferimento delle innovazioni alle imprese agroalimentari tramite i “Servizi innovativi” 1.5.3.19 Valorizzazione del patrimonio enologico-culturale e sviluppo polo di Riccagioia: Enoteca regionale in Oltrepò Pavese e lavori di valorizzazione e rifunzionalizzazione del polo viticolo di Riccagioia 1.5.3.21 Impostazione e organizzazione attività del Polo di Riccagioia in raccordo con ERSAF e Università. Per ERSAF Per Riccagioia S.C.p.A. Sauro Coffani Carlo Alberto Panont PREMESSA La maggior parte delle attività indicate nel piano strategico triennale di Riccagioia S.C.p.A., approvato con decreto D.G. Agricoltura n. 7659 del 11/08/2011, hanno trovato piena attuazione nel terzo quadrimestre del 2011, realizzando in buona parte gli obiettivi prefissati, nonostante le difficoltà incontrate nei modi e nei tempi e considerato il vasto ambito di collaborazioni scientifiche e tecniche esterne che si sono dovute coinvolgere nella realizzazione dei diversi progetti ai fini di una più ampia condivisione regionale. Le attività programmate e realizzate autonomamente da Riccagioia non sono state oggetto di variazioni e sono state compiute rispettando le linee generali del programma annuale,
  • 2. ambito di collaborazioni scientifiche e tecniche esterne che si sono dovute coinvolgere nella realizzazione dei diversi progetti ai fini di una più ampia condivisione regionale. Le attività programmate e realizzate autonomamente da Riccagioia non sono state oggetto di variazioni e sono state compiute rispettando le linee generali del programma annuale, mentre si è rivelato molto oneroso e non sempre in linea con la tempistica delineata l’impegno profuso nella realizzazione degli obiettivi relativi ai progetti a più lungo respiro e per i quali è fin d’ora necessario fissare la progettualità futura anche in funzione delle nuove esigenze produttive della filiera vite-vino. Il progetto che presenta attualmente maggiori incertezze anche economiche di sostenibilità nella visione straordinaria della mission di Riccagioa è relativo alle azioni formative (FORMAT), in particolare per quanto riguarda la prosecuzione dei corsi di laurea tenuti dall’Università degli Studi di Milano e che richiedono un impegno molto importante sia in risorse umane che finanziarie della Società. Nell’ambito dello stesso progetto Riccagioia ha conseguito il certificato di conformità regionale per l’esercizio di attività formativa, mentre manca ancora l’accreditamento al fine di poter essere riconosciuti dalla Regione Lombardia per la progettazione ed erogazione di servizi di formazione professionale nell’ambito vitivinicolo che le consentirà di accedere agli aiuti comunitari per l’organizzazione di corsi specifici e quindi utilizzare al meglio il patrimonio scientifico in dote a Riccagioia da parte dell’Università partner quali Milano, Pavia e, anche se non socia, Piacenza. Analogamente il Laboratorio di analisi chimico-fisiche ha ottenuto l’accreditamento presso ACCREDIA e l’inserimento nell’elenco nazionale dei laboratori autorizzati ad effettuare analisi ufficiali nel settore enologico, rendendo il progetto RICCALAB operativo a tutti gli effetti con l’appalto al momento dei certificati di analisi per le D.O. Oltrepò pavese e San Colombano. Lo sviluppo delle attività del Laboratorio anche e soprattutto con l’attivazione di collaborazioni con altri territori viticoli per le analisi di certificazione come ad esempio la Valtellina o la vicina Piacenza sono obiettivi che dovranno conseguirsi nel 2012 al fine di aumentare significativamente il numero di analisi . Anche per le analisi del terreno e ci auguriamo ben presto anche per quelle di microbiologia dovrà essere attuato un programma di collaborazioni quanto più ampio possibile sempre fermo restando la necessità parallelamente di sviluppare professionalità sempre più specializzate e in grado di attivare anche programmi sperimentali in autonomia. Produttive sono state anche le azioni mirate a coinvolgere il territorio vitivinicolo lombardo attraverso il potenziamento dei progetti sul miglioramento genetico e sanitario della vite (MIGLIORVITE) e di premoltiplicazione viticola attraverso il Nucleo di Riccagioia (NPV) che hanno anche portato alla richiesta ufficiale da parte del Centro Vitivinicolo Provinciale di Brescia di sottoscrizione di una quota del capitale sociale di Riccagioia S.C.p.A. affinché la programmazione delle attività di interesse comune possa essere ulteriormente condivisa. La nuova strategia di gestione diretta di un pool di tecnici individuati nelle diverse zone viticole della Lombardia per la realizzazione dei progetti MIGLIORVITE e LONGEVIT, nonostante il ritardo nella partenza, è stata realizzata in maniera proficua, con netto incremento delle attività svolte a Riccagioia, come le micro e le meso vinificazioni, le analisi sensoriali dei vini ottenuti, i controlli analitici e sanitari ha permesso di avere maggior controllo e interazione fra i progetti ottimizzando le risorse e creando figure professionali specifiche che possano garantire anche un futuro ampliamento degli obiettivi primari. Oltre alla realizzazione dei progetti acquisiti da ERSAF e all’ampliamento dei laboratori con l’attivazione dell’unità di microbiologia (MICROVINI) e della cantina di meso- microvinificazione, il 2011 è stato speso principalmente per la programmazione e la condivisione dei piani operativi all’interno e all’esterno di Riccagioia S.C.p.A., nell’impostazione della nuova politica di gestione che tende alla centralità regionale del Centro Vitivinicolo di Torrazza Coste. Il 2012 sarà particolarmente concentrato sulla valorizzazione dell’azienda Riccagioia quale sede di un patrimonio genetico viticolo di inestimabile valore considerati i rischi di erosione genetica che minacciano, come accade per la maggior parte delle essenze coltivate, la viticoltura mondiale. La superficie vitata, oltre ai vigneti di produzione, comprende infatti i campi di una preziosissima collezione di germoplasma viticolo proveniente da tutto il mondo fra cui, ad esempio, i vitigni georgiani e quelli provenienti dalle aree viticole balcaniche; ma anche i vitigni di antica coltivazione provenienti dalle principali aree vitivinicole lombarde: Oltrepò Pavese, Valtellina, Franciacorta, province di Bergamo e di Mantova. Si tratta di una della più vaste collezioni presenti in Italia, costituita da più di mille biotipi di cloni e varietà, la cui integrità deve essere scrupolosamente salvaguardata. Dai risultati del monitoraggio effettuato nel settembre 2011 in collaborazione con il Servizio Fitosanitario regionale emerge uno stato sanitario da controllare con molta attenzione, caratterizzato dalla presenza di piante affette da virosi, giallumi, tracheomicosi e di numerose fallanze. Questo certo è da rapportare alla specificità dell’impianto, appunto di
  • 3. risultati del monitoraggio effettuato nel settembre 2011 in collaborazione con il Servizio Fitosanitario regionale emerge uno stato sanitario da controllare con molta attenzione, caratterizzato dalla presenza di piante affette da virosi, giallumi, tracheomicosi e di numerose fallanze. Questo certo è da rapportare alla specificità dell’impianto, appunto di collezione e con la condizione che ogni operazione colturale e di ripristino deve essere effettuata in modo da non arrecare alcun danno o impoverimento della variabilità genetica e quindi mantenimento della biodiversità esistente necessaria per poter portare avanti ogni programma integrato di miglioramento genetico l’ oggi e per il domani. Nel 2012 un particolare impegno sarà quindi profuso nelle azioni volte alla conservazione del materiale genetico, alla prosecuzione dell’attività di miglioramento genetico e al potenziamento del Nucleo di premoltiplicazione. Tutte le attività che si sono implementate, compresi i nuovi servizi di laboratorio inseriti nei piani operativi, sono inoltre propedeutiche e di supporto alla sperimentazione e parziale realizzazione di un Servizio di assistenza tecnica territoriale per la viticoltura della Regione Lombardia moderna e rinnovata in grado di garantire non solo l’applicazione dei dispositivi comunitari sull’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari (direttiva 128/2009) che impongono agli stati membri di adottare tutte le misure necessarie per incentivare la difesa fitosanitaria a basso apporto di presidi potenzialmente nocivi alla salute umana e all’ambiente ma anche di rispondere alle esigenze produttive per un uso certificato e codificato del territorio dall’uva al vino al fine di rispondere concretamente a livello di territorio e non più di singola azienda. LE ATTIVITA’ PROGETTUALI N. 1. MIGLIORAMENTO GENETICO E SANITARIO DELLA VITE IN LOMBARDIA (MIGLIORVITE). N. 2. NUCLEO DI PREMOLTIPLICAZIONE VITICOLA DELLA LOMBARDIA “C. GALLINI” (NPV). N. 3. Indagine sulla longevità dei vigneti ed importanza delle vecchie viti sulla qualità dei viNI (longevit). N. 4. LISTE DI ORIENTAMENTO VARIETALE PER IL MELO E I PICCOLI FRUTTI IN LOMBARDIA (LISTEFRUTTA). N. 5. GESTIONE DELL’AZIENDA SPERIMENTALE RICCAGIOIA COMPRENSIVA DI C O L L EZ I O N I VAR I ET AL I , VI G N ET I SPER I M EN T AL I E C AN T I N A D I MICROVINIFICAZIONE (GESPRI). N. 6. ATTIVAZIONE E MANTENIMENTO DI UN SISTEMA QUALITA’ PER IL LABORATORIO DI ANALISI MERCEOLOGICHE DEI VINI (RICCALAB). N. 7. ATTIVAZIO NE LABO RATO RIO PER LA DIAG NO STICA DEL PRO FILO COMPOSITIVO E DI SALUBRITA’ DEI VINI LOMBARDI (DIVINI). N. 8. ATTIVAZIONE LABORATORIO DI MICROBIOLOGIA E BIOTECNOLOGIA MICROBICA A SUPPORTO DELL’ENOLOGIA LOMBARDA (MICROVINI). N. 9. Sviluppo di azioni formative nell’ambito della filiera vitivinicola (FORMAT). PROGETTO N. 1 MIGLIORAMENTO GENETICO E SANITARIO DELLA VITE IN LOMBARDIA - ANNO 2012 ACRONIMO
  • 4. MIGLIORVITE 1. Analisi dei fabbisogni e stato dell’arte La selezione genetico-sanitaria, in decenni di studi effettuati anche con il contributo di Regione Lombardia, ha portato alla registrazione di un cospicuo numero di cloni delle varietà maggiormente diffuse e di alcuni vitigni di antica coltivazione in Valtellina, in Oltrepò Pavese e nella provincia di Brescia a rischio di estinzione. La continua evoluzione dei mercati del vino, i sensibili cambiamenti climatici in atto, i grandi rischi quotidiani connessi alla diffusione delle malattie virali e alla semplificazione genetica nei vigneti sono motivo di impegno costante sul fronte del miglioramento genetico che deve sempre più farsi carico di scelte cruciali in grado di condizionare la qualità globale della futura viticoltura lombarda. Nel primo anno di gestione Riccagioia S.C.p.A. si è impegnata per impostare una nuova politica di gestione diretta della maggior parte delle attività di selezione, in particolare per quelle che fanno capo alle due Università coinvolte, lasciando piena autonomia alla Fondazione Fojanini di Sondrio e al Centro Vitivinicolo Provinciale di Brescia per quelle di interesse locale rispettivamente in Valtellina e nel bresciano. I programmi di lavoro sono stati realizzati come da piano operativo, con la prosecuzione dei protocolli previsti per l’omologazione dei candidati cloni e delle vecchie varietà in studio. L’attività relativa allo studio e al confronto tra portinnesti tradizionali e di nuova generazione e le indagini attinenti la valutazione agronomica ed enologica di nuovi portinnesti e di nuovi vitigni ottenuti da incrocio intraspecifico attraverso l’autofecondazione di ceppi di Chardonnay sono state rimandate all’annata 2012 a seguito dell’andamento meteorologico che ha inficiato almeno parzialmente i dati. Queste ultime indagini sono particolarmente importanti, soprattutto per quanto riguarda i portinnesti, considerata la scarsità di materiale di propagazione disponibile; altrettanto interessante è il lavoro sull’individuazione di resistenze ai “giallumi della vite” che potrebbe essere conseguita attraverso l’autofecondazione in varietà particolarmente importanti per la nostra produzione spumantistica regionale e altrettanto sensibili ai giallumi. Nel 2012 è pertanto previsto il proseguimento di tutte le attività già prospettate nel programma 2011 con il dettaglio che viene di seguito illustrato. 2. Obiettivi del progetto L’obiettivo principale rimane quello di omologare il maggior numero di cloni e varietà che possano rispondere alle esigenze sanitarie, di adattamento ambientale, di caratterizzazione e tipicizzazione delle produzioni enologiche e di innovazione di prodotto che il comparto vitivinicolo deve poter soddisfare per migliorare la propria competitività. Tutte le richieste di registrazione saranno proposte inserendo anche il riferimento a Riccagioia con particolare riguardo alla sigla di identificazione del clone o nuova varietà. 3. Risultati attesi , Ricaduta e destinatari dei risultati Nel 2012 ci si propone di portare a buon fine le seguenti registrazioni al Catalogo Nazionale delle varietà di vite, in particolare, con la supervisione scientifica dell’Università Cattolica di Piacenza: ! n. 3 cloni di Croatina, ! n. 2 cloni di Ughetta di Canneto ! n. 1 clone di Uva Rara e con la supervisione scientifica dell’Università degli Studi di Milano: ! n. 3 cloni di Barbera ! n. 2 cloni di Croatina ! n. 2 cloni di Croà acino grande ! n. 2 cloni di Croà acino piccolo ! n. 1 clone di Brugnola ! n. 3 cloni di Merlina ! n. 2 cloni di Pignola ! n. 1 clone di Rossola ! n. 3 cloni di Zinfandel
  • 5. Il materiale iniziale dei cloni e varietà che otterranno l’omologazione sarà conferito al Nucleo di premoltiplicazione “C. Gallini” per la conservazione e l’avvio della produzione vivaistica. La ricaduta delle attività si concretizza in un arricchimento della piattaforma ampelografica lombarda mediante l’inserimento di nuovi incroci e cloni, anche di vecchie varietà, con spiccate capacità di resistenza alle malattie e adattamento a condizioni produttive anche estreme, strategici per la viticoltura di questa regione che può trovare maggiori sbocchi di mercato attraverso la produzione di vini molto tipici e di alta qualità. Destinatari dei risultati saranno, in primo luogo, le aziende vitivinicole della Lombardia che potranno usufruire di materiale vivaistico con elevati standard sanitari e genetici, a monte di queste beneficeranno in tempi brevi dei prodotti di questa attività le aziende vivaistiche lombarde. Questa linea strategica ha l’ambizione di disegnare la viticoltura dei prossimi 10 anni non solo regionale ma nazionale viste le forze in campo. I cambiamenti a cui siamo chiamati a rispondere sono paragonabili a quelli avvenuti in viticoltura alla metà degli anni ’80, ma con la consapevolezza di un consumatore ormai maturo ed in grado di riconoscere sia la qualità del vino e sia dell’ambiente che lo circonda . 4. DESCRIZIONE ANALITICA DEL PROGETTO E PIANO DI ATTIVITA’ 4.1 Approccio metodologico e partners coinvolti Mediante la stipula di opportune convenzioni, sarà garantita la supervisione dei seguenti responsabili scientifici: ! Prof. Piero Attilio Bianco del Dipartimento di Produzione Vegetale, Sezione di Patologia vegetale dell’Università degli Studi di Milano; ! Prof. Attilio Scienza e dott. Lucio Brancadoro del Dipartimento di Produzione Vegetale, Sezione di Coltivazioni arboree dell’Università degli Studi di Milano; ! Prof. Alberto Vercesi dell’Istituto di Frutti-Viticoltura dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano - Sede di Piacenza; e la collaborazione del Centro Vitivinicolo Provinciale di Brescia e della Fondazione Fojanini di Studi Superiori di Sondrio. Oltre al coordinamento generale e alla divulgazione dei risultati, RICCAGIOIA partecipa alla realizzazione del progetto eseguendo direttamente la maggior parte delle attività, in particolare : ! Potatura di standardizzazione sui ceppi individuati quali possibili capostipiti. ! Esecuzione saggi biologici sui nuovi cloni in fase di omologazione. ! Completamento microvinificazioni e imbottigliamento vini vendemmia 2011. ! Analisi enologiche. ! Analisi sensoriale. ! Rilievi e campionamenti di materiale vegetale per il controllo della presenza di malattie virali e fitoplasmi. ! Verifica attitudini agronomiche e produttive dei presunti cloni in omologazione, rilievo di: peso del legno di potatura, fertilità reale, produttività, dimensioni medie del grappolo. ! Verifica delle attitudini enologiche dei cloni in omologazione attraverso la determinazione di zuccheri, acidità titolabile, acidi fissi e pH del mosto. ! Raccolta campioni delle uve. ! Microvinificazione campioni di uve dei presunti cloni, incroci e vecchie varietà in omologazione Inoltre Riccagioia si impegna a corrispondere a UNIMI un importo relativo a parte di una borsa per giovani promettenti per la realizzazione di attività di selezione afferenti alla Sezione di Coltivazioni Arboree. L’Istituto di Frutti-Viticoltura dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, Sede di Piacenza provvederà: ! alla supervisione scientifica delle attività di selezione in corso; ! alle necessarie analisi viticole di campo, immunoenzimatiche, biomolecolari comprese quelle dei microsatelliti (SSRs) per il riconoscimento varietale e dei parentali, sule viti
  • 6. oggetto di studio; ! alla formazione del personale di Riccagioia impiegato nelle attività di propria competenza, secondo il protocollo scientifico di seguito dettagliato. Il lavoro di selezione genetica della vite proseguirà secondo le due direttrici della selezione varietale per incrocio intraspecifico e della selezione clonale di alcune delle più importanti varietà lombarde. Sui genotipi ad oggi selezionati, nell’ambito del progetto MIGLIORVITE dall’Istituto di Frutti- Viticoltura dell’università Cattolica del Sacro Cuore di Milano Facoltà di Agraria - Sede di Piacenza (le nuove varietà di vite: Celtica, Virgilio e Pliniana, già iscritte al Registro Nazionale ed i nuovi sei cloni delle varietà Croatina, Uva rara ed Ughetta di Canneto, in corso di registrazione) verranno sviluppati i rilievi vegeto-produttivi sulle piante degli impianti oggi adulti, negli anni allestiti nelle zone di importante riferimento viticolo a livello regionale, per meglio conoscerne l’interazione con i diversi ambienti di coltivazione e per divulgarne la conoscenza presso i viticoltori delle zone viticole più significative. In particolare le nuove varietà verranno controllate a Montalto Pavese (PV), Oltrepò Pavese e Gussago (BS), Franciacorta. Proseguiranno inoltre i rilievi nel vigneto di selezione ed omologazione varietale di Riccagioia, dove sono coltivati i ceppi campione delle altre possibili nuove varietà ottenute per incrocio: Pinot NeroXBarbera, CroatinaXCabernet Sauvignon e ChardonnayXTrebbiano romagnolo. Presumibilmente nel 2012 verranno completati i dati necessari per l’individuazione di 2-4 nuove varietà di vite da inoltrare agli uffici competenti per la registrazione che potrebbe avvenire nell’arco del 2013 Le varietà oggetto di selezione clonale saranno Croatina, Moradella e Moscato e i cloni saranno individuati nei vigneti collezione messi a dimora presso aziende vitivinicole della zona e quello allestito a Riccagioia. INCROCI n. di incroci Pinot nero x Barbera 20 (Az. Riccagioia - PV) Chardonnay x Trebbiano r. 52 (Az. Riccagioia - PV) Croatina x Cabernet S. 54 (Az. Riccagioia - PV) VARIETÀ n. di cloni Croatina 3 nuovi cloni ( Az. Ferrari - PV) Moradella 5 presunti cloni (Az. Montellio, Az. Girani - PV) Pinot Nero 1 (Az. Riccagioia - PV) 32 presunti cloni (Az. diverse in località Moscato Volpara - PV) Gli individui prescelti (6-12 viti per singolo incrocio o clone) saranno oggetto delle seguenti determinazioni: • numero delle gemme totali; • numero di gemme cieche; • fertilità media di campo; alla vendemmia • numero di grappoli; • produzione di uva (Kg/ceppo); • peso medio del grappolo (g); • peso medio della bacca (g); • grado zuccherino del mosto (°Brix; con rifrattometro digitale da tavolo); • pH; • acidità titolabile del mosto (g/L; con titolatore semiautomatico, dati espressi in equivalenti di acido tartarico); • acido tartarico (g/L; con metodo spettrofotometrico); • acido malico (g/L; con metodo enzimatico); • polifenoli ed antoc iani ( genotipi a bac c a r os s a, g/L, c on metodo spettrofotometrico) alla caduta delle foglie • peso del legno di potatura (g).
  • 7. I vini sperimentali prodotti presso la cantina di microvinificazione di Riccagioia, saranno valutati, per il necessario completamento delle valutazioni viticole-enologiche richieste, secondo l’analisi sensoriale sviluppata con le metodiche sperimentate al riguardo (sistema di rilievo dei dati in due sedute di analisi ed elaborazione non parametrica dei dati). Durante l’anno saranno anche condotti i rilievi ed i campionamenti di materiale vegetale per il controllo della presenza di virus (legno prelevato in riposo vegetativo) e fitoplasmi (germogli raccolti a primavera). Alla vendemmia verranno raccolti campioni di uve (min 50 Kg per genotipo) per la microvinificazione di circa 30 campioni; i vini ottenuti saranno sottoposti ad analisi chimica e sensoriale. Infine si opererà per assolvere i disposti di legge, per quanto di competenza, per le registrazioni. Il dettaglio della tempistica delle attività svolte nel 2011 sono riportate nella tabella seguente. mes i 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 attiv ità P re li e v i le g n o X X anali s i virus Rilie vi X X X X vege tativi Rilie vi vend X X emm iali Cont rolli X X X sui vini Anali si ed elab X X X X X orazi oni Il Dipartimento di Produzione Vegetale dell’Università degli Studi di Milano proseguirà l’attività di selezione clonale e sanitaria, finalizzata all’iscrizione al Registro Nazionale delle Varietà di Vite, di nuovi cloni di vitigni autoctoni selezionati in Oltrepò pavese, e nelle province di Bergamo, Brescia, Mantova e Sondrio. Verranno completate le valutazioni di carattere generale, già illustrate nei precedenti piani di attività e inoltrate ai competenti organi ministeriali le richieste ufficiali di omologazione dei nuovi genotipi selezionati. Le sezioni di Coltivazioni Arboree e di Patologia Vegetale del Dipartimento di Produzione Vegetale dell’Università degli Studi di Milano, si occuperanno rispettivamente della parte genetico-enologica e di quella sanitaria, seguendo l’iter indicato dalle normative attualmente vigenti, ed in coordinamento l’una con l’altra. Sezione di Coltivazioni Arboree L’attività della sezione di Coltivazioni Arboree del Dipartimento di Produzione Vegetale, per l’anno 2012, riguarderà i seguenti punti: ! Indagini del protocollo agronomico-enologico per l’ottenimento di cloni di vite da vino, queste indagini sono relative ai candidati cloni dei vitigni autoctoni della Lombardia posti
  • 8. in selezione con il presente programma MIGLIORVITE. ! Indagini per la valutazione e il confronto agronomico-enologico di portainnesti di vite tradizionali e di nuova costituzione in tre differenti aree della viticoltura regionale (Oltrepò pavese, Franciacorta e Valtellina). a) Selezione Clonale. La selezione verrà condotta sui candidati cloni presenti presso il campo di confronto ed omologazione sito a Riccagioia delle varietà Nibiò, Timorasso, Moscato di Scanzo, Barzemino, Cabernet sauvignon, Cabernet franc e Carmenère, per un totale di 35 candidati cloni; inoltre sarà completata la raccolta di dati necessari per la richiesta di omologazione dei candidati cloni dei vitigni indagati negli anni passati ed elencati in precedenza. In particolare le indagini agronomico-enologiche del protocollo genetico di selezione clonale prevedono le seguenti attività: ! Potatura di standardizzazione e rilievo del peso del legno di potatura/ceppo per definire i valori di espressione vegetativa e di vigore dei candidati cloni oltre al calcolo di indici vegeto/produttivi (Ravaz) atti a valutare le prestazioni agronomiche ed enologiche dei candidati cloni. ! Organizzazione e realizzazione delle sedute di degustazione atte a valutare i vini monoclonali realizzati durante la vendemmia 2010; raccolta, inserimento ed elaborazione dei dati forniti dal panel allenato di degustatori ! Rilievi delle caratteristiche vegeto-produttive dei candidati cloni, queste riguarderanno i parametri: n° grappoli/ceppo, n° germogli/ceppo, fertilità reale, produzione/ceppo, peso medio del grappolo e saranno condotti su un campione di 6 ceppi rappresentativi del candidato clone. ! Rilievi dei parametri qualitativi delle uve dei candidati cloni, queste riguarderanno i parametri: solidi solubili rifrattometrici, pH, acidità titolabile, antociani e polifenoli totali delle bucce; queste indagini saranno condotte su un campione di uva rappresentativo di ciascuno dei 6 ceppi precedentemente individuati. ! Raccolta dell’uva necessaria alla realizzazione di una microvinificazione rappresentativa delle caratteristiche enologiche del candidato clone. ! Analisi del quadro fenolico dei vini dei candidati cloni. ! Inserimento ed elaborazione statistica dei dati raccolti. Per i candidati cloni dei vitigni: Croatina, Brugnola, Merlina, Pignola, Primitivo, Rossola e Barbera, per i quali è stato completata la raccolta dei dati necessari alla richiesta di omologazione si procederà alla stesura, relativa alla parte agronomica ed enologica, della documentazione e all’invio contestuale della documentazione per l’iscrizione al Registro Nazionale delle varietà di uva da vino relativa alla Merlina e alla Brugnola e dei loro candidati cloni. b) Valutazione agronomica ed enologica di nuovi portainnesti mediante confronto con portainnesti tradizionali. La presente indagine mira a confrontare le performance ottenibili con 4 nuovi ibridi portainnesti realizzati dal Di.Pro.Ve. con 6 dei più diffusi portainnesti commerciali. La prova è condotta in tre zone della Regione e precisamente: ! Oltrepò pavese, vigneto sperimentale presso l’azienda ERSAF di Riccagioia, portainnesti innestati con Barbera e Chardonnay; ! Franciacorta, Comune di Adro, vigneto presso un’azienda privata, portainnesti innestati con Chardonnay; ! Valtellina azienda della Fondazione di Studi Superiori Fojanini di Sondrio, portainnesti innestati con Nebbiolo biotipo Chiavennasca. Questi campi con l’annata 2012 saranno al quinto anno dall’impianto quindi considerati in produzione. Per valutare l’effetto sulle prestazioni agronomiche ed enologiche di questi combinazioni d’innesto sarà realizzato il presente protocollo di indagine: ! Potatura di standardizzazione e rilievo del peso del legno di potatura/ceppo per
  • 9. definire i valori di espressione vegetativa e di vigore dei candidati cloni oltre al calcolo di indici vegeto/produttivi (Ravaz) atti a valutare le prestazioni agronomiche ed enologiche delle differenti combinazioni d’innesto, questi rilievi saranno condotti su un campione di 8 ceppi rappresentativi delle differenti combinazioni d’innesto. ! Rilievi delle caratteristiche vegeto-produttive delle differenti combinazioni d’innesto, queste riguarderanno i parametri: n° grappoli/ceppo, n° germogli/ceppo, fertilità reale, produzione/ceppo, peso medio del grappolo e saranno condotti su un campione di 8 ceppi rappresentativi delle differenti combinazioni d’innesto. ! Rilievi dei parametri qualitativi delle uve delle differenti combinazioni d’innesto, queste riguarderanno i parametri: solidi solubili rifrattometrici, pH, acidità titolabile, antociani e polifenoli totali delle bucce, contenuto in K+ ed APA dei mosti; queste indagini saranno condotte su un campione di uva rappresentativo di ciascuno dei 8 ceppi precedentemente individuati. ! Raccolta dell’uva necessaria alla realizzazione di una micro vinificazione rappresentativa delle caratteristiche enologiche delle combinazioni d’innesto più promettenti per ciascuna zona . ! Analisi del quadro fenolico dei vini delle differenti combinazioni d’innesto. ! Inserimento ed elaborazione statistica dei dati raccolti. Le attività previste ai punti 1, 2 saranno condotte in coordinamento con la sezione di Patologia Vegetale del Di.Pro.Ve., e con questa si realizzerà un‘attività di supervisione scientifica delle attività delle altre U.O. afferenti al presente progetto di ricerca MIGLIORVITE. Sezione di Patologia Vegetale La sezione di Patologia Vegetale del Dipartimento di Produzione Vegetale - Università degli Studi di Milano avrà in capo tutti i controlli sanitari relativi ai cloni che verranno proposti alla registrazione. In particolare, eseguirà presso il proprio laboratorio ufficiale: i saggi sierologici E.L.I.S.A. - Enzyme Llinked Iimmunosorbent Assay per rilevare la presenza dei virus la cui assenza è richiesta dalle vigenti normative (D.M. 24/6/08), le analisi molecolari (rt-PCR, nested-PCR ed RFLP) per la determinazione dei fitoplasmi. Proseguirà inoltre la supervisione scientifica delle attività di selezione genetica e sanitaria in corso secondo il protocollo tecnico-scientifici di seguito dettagliato. a) Selezione clonale. Proseguimento dei protocolli sanitari previsti per portare a omologazione cloni di vitigni autoctoni. In particolare, dalle indagini condotte in questi anni, sono stati individuati, in tre aree viticole lombarde, vitigni autoctoni di particolare interesse. Sono stati individuate e accertate piante virus esenti delle seguenti varietà: ! in Oltrepò pavese: Duragussa, Moradella, Nibiò, Rossarone, Timorasso, Uva di Mornico, Vermiglio; ! in provincia di Bergamo: Barzemino, Moscato di Scanzo, Schiava; ! in provincia di Mantova: Grappello ruberti, Lambrusco viadanese; ! in provincia di Brescia: Trebbiano di Lugana. Per i cloni selezionati in Oltrepò Pavese, a Bergamo e Mantova verranno continuate le analisi di laboratorio per il controllo dello stato sanitario, inoltre proseguiranno le osservazioni dell’eventuale comparsa di sintomi sulle viti indicatrici (Barbera e Kober 5BB) utilizzate per i saggi biologici. Per i cloni di Trebbiano di Lugana selezionati dal Centro Vitivinicolo Provinciale di Brescia, dopo aver ottenuto i risultati derivanti dai saggi sierologici per escludere i virus indicati dal protocollo sanitario per la selezione, verranno allestiti i saggi di trasmissione agli indicatori biologici come previsto dal decreto. A tale scopo saranno innestate viti sane di Kober 5BB e di Barbera (MIB12 o altro clone sano) mediante metodologia “chip budding” o “a gemma”. b) Verifica dell’effettivo stato sanitario di alcuni portainnesti. Le normative nazionali in materia di moltiplicazione della vite, applicate già nel corso del 2003, per i portainnesti vietano l’utilizzo di materiale standard, ossia non derivante da selezione
  • 10. clonale. La sanità del portainnesto - riguardo alle malattie da virus e fitoplasmi - è la condizione fondamentale su cui è basato il vivaismo viticolo moderno per produrre barbatelle di “qualità”. I risultati delle ricerche condotte, fino ad oggi, mostrano che i portainnesti sono più o meno tolleranti (asintomatici quando infetti) sia alle malattie ad eziologia virale che ad eziologia batterica (fitoplasmi). Va però sottolineato che gli studi più recenti condotti con tecniche innovative dimostrano la presenza di virus non descritti in precedenza, sia in viti sintomatiche che asintomatiche. Inoltre, le ricerche condotte su germoplasma del genere Vitis dimostrano la presenza di virus appartenenti a diversi generi quali potyvirus, marafavirus, oryzavirus ananovirus endornavirus, mycovirus etc, alcuni dei quali mai ricercati nei cloni omologati o in via di omologazione sia di Vitis vinifera che dei vari portainnesti. Poiché la prevenzione riguardo la diffusione di nuove malattie può essere attuata se si dispone di tecniche diagnostiche rapide e sensibili, in grado di identificare non solo patogeni noti, ma anche quelli ad oggi non identificati, ci proponiamo di utilizzare tecniche diagnostiche innovative al fine di verificare lo stato sanitario dei portainnesti in omologazione o in via di omologazione in quanto, essendo asintomatici potrebbero costituire pericolose fonti di inoculo. Scansione temporale delle attività TRIMESTRE Descrizione attività per il 2012 I II IV III Prelievo legno per analisi X X virologiche e saggi biologici Esecuzione saggi diagnostici X sierologici e molecolari Esecuzione saggi biologici su nuovi cloni in X fase di omologazione Rilievi sintomatologici malattie da virus X X e fitoplasmi su nuovi cloni Osservazioni su viti indicatrici X innestate Verifica attitudini agronomiche e X X vegeto- produttive Verifica delle attitudini enologiche e delle X X caratteristiche qualitative delle uve per le attività previste. Degustazioni vini dei vini monoclonali per X X l’attività prevista al punto 1 Verifica delle caratteristiche dei vini attraverso microvinificazioni X X seguite dalle
  • 11. l’attività prevista al punto 1 Verifica delle caratteristiche dei vini attraverso microvinificazioni X X seguite dalle analisi chimiche per le attività previste Moltiplicazione X X del materiale Inserimento dati e loro X X X X elaborazione statistica Supervisione scientifica e X X X X Coordinamento Il Centro Vitivinicolo Provinciale di Brescia proseguirà il programma di selezione clonale concentrandosi sulla varietà Trebbiano di Lugana con la supervisione scientifica e i controlli sanitari del Di.Pro.Ve. dell’Università degli Studi di Milano. I presunti cloni che risulteranno sani all’analisi virologica saranno moltiplicati a cura di aziende vivaistiche che aderiranno formalmente al programma di selezione dichiarandosi disponibili alla collaborazione, sia nelle fasi iniziali delle attività, sia a registrazione avvenuta. A fronte di questo impegno e per favorire la rapida diffusione sul mercato dei nuovi cloni selezionati potrà essere oggetto di valutazione il riconoscimento alle aziende vivaistiche convenzionate con il Centro la vendita in esclusiva per un periodo significativo tra 5 e 10 anni del materiale di base per la produzione di barbatelle certificate. Si procederà quindi alla individuazione di aziende private disposte a realizzare, anch’esse a titolo gratuito, i campi di confronto clonale. I medesimi presunti cloni, corredati di certificato di analisi che ne certifichino lo stato sanitario, saranno conservati in vasetto anche presso la serra in vetro di Riccagioia. Durante la stagione vegeto-produttiva 2012 proseguiranno inoltre le ricerche di ulteriori biotipi sul territorio, si effettueranno i rilievi e la raccolta dei dati produttivi sulle piante madri, si inizierà la caratterizzazione e la descrizione ampelografica di ogni nuovo singolo biotipo individuato quale candidato clone. La Fondazione Fojanini di Studi superiori di Sondrio, potendo contare sull’ampia disponibilità genetica ancora presente sul territorio valtellinese, continuerà a valorizzarne le potenzialità vitivinicole attraverso un programma articolato in diversi linee di ricerca. a) Selezione clonale del Nebbiolo - Chiavennasca Il lavoro è molto apprezzato dai viticoltori valtellinesi che attualmente mettono a dimora nei nuovi reimpianti e per la sostituzione delle fallanze esclusivamente i cloni selezionati in Valtellina. Nel 2012 proseguiranno i rilievi vegeto-produttivi, le microvinificazioni e le analisi dei vini su 9 cloni; riguardo ai cloni di Chiavennasca omologati nel 2003 (12, 21 e 34) si continua la raccolta dei dati per una verifica sulla stabilità degli aspetti agronomici ed enologici e loro migliore combinazione da suggerire ai viticoltori nei reimpianti. Nel corso della primavera 2012 sarà completato il campo di viti madre categoria “base”, per un complessivo di n. 1250 viti, per la produzione di barbatelle “certificate” a disposizione dei viticoltori valtellinesi. b) Selezione storica del Nebbiolo-Chiavennasca per la conservazione della biodiversità Si procederà alla caratterizzazione agronomica, produttiva e sanitaria sui 10 biotipi messi in collezione nella primavera 2009, alla messa a dimora di 88 nuovi biotipi, per un totale di 880 barbatelle, individuati nel vigneto valtellinese nel corso dell’annata 2010, all’estensione dell’indagine virologica e alle analisi di controllo dell’identità genetica su questi 88 biotipi e al prosieguo della ricerca sul territorio per l’individuazione di altri biotipi secolari. c) Recupero di portinnesti di antica coltivazione.
  • 12. A partire in particolare dal recupero dei portainnesti che supportano i ceppi secolari di Chiavennasca, obiettivo del lavoro è di salvaguardare e valorizzare questo materiale vegetale ottimamente adattato all’ambiente pedoclimatico valtellinese e dotato di ottima affinità di innesto con la Chiavennasca. Finalità della ricerca sono di rafforzare l’identità viticola valtellinese, migliorare la qualità delle produzioni, garantire longevità alle viti. Sui 15 soggetti individuati nel corso del 2011 si procederà alla loro identificazione e all’analisi virologica. d) Recupero di vitigni rari a rischio di estinzione. Lo scopo è di conservare questo prezioso germoplasma e procedere alla caratterizzazione agronomica, enologica delle 42 varietà messe a dimora nella primavera 2009 nel campo collezione e preparazione di una scheda ampelografica; sono previste 30 microvinificazioni sulle varietà più precoci mentre per quelle che non garantiranno una adeguata produzione si procederà all’analisi tecnologica e fenolica sulle uve. Inoltre si procederà all’implementazione del campo collezione con l’inserimento di 121 nuove varietà, per un totale di 605 barbatelle, individuate nei vigneti sul territorio nel corso dell’annata 2010, all’estensione dell’indagine sanitaria, virologica, su questi 121 vitigni nonché dell’analisi di controllo dell’identità genetica e al proseguo dell’indagine territoriale per l’individuazione di altri vitigni eventualmente presenti. e) Selezione clonale di vitigni autoctoni. Si procederà alle microvinificazioni e alle relative analisi chimiche e sensoriali sui vini dei candidati 6 cloni di Merlina, 3 cloni di Pignola, 3 cloni di Zinfandel, 3 cloni di Rossola, 2 cloni di Brugnola. Avvio alla registrazione dei suddetti cloni e nuova iscrizione della Brugnola come varietà valtellinese. 4.2 Iniziative di informazione e trasferimento dei risultati Nel 2011 le principali iniziative di divulgazione e trasferimento dei risultati sono state le seguenti: La selezione clonale da buoni Lombardia Verde, gennaio Articoli grappoli 2011 Giornata tecnica in campo: visita alla collezione di cloni Berbenno (SO), 8/9/2011 omologati e in fase di Giornate dimostrative omologazione Visita ai campi sperimentali Sondrio, 2/12/2011 della Fondazione Fojanini Miglioramento genetico e Campagna viticola 2011 Comunicazioni presentate a sanitario per la viticoltura To rra zza Co st e (P V ), convegni lombarda e premoltiplicazione 13/12/2011 viticola http://www.ersaf.lombardia.it/ servizi/menu/dinamica.aspx? Sito ERSAF idArea=16946&idCat=21189 &ID=21204 http://www.riccagioia.it/ricerca- Pagine web e-innovazione/ricerca/ Sito Riccagioia SCPA progetto-migliorvite http:// fondazionefojanini.provincia.s Sito Fondazione Fojanini o.it/viticoltura.asp#attività Nel 2012 Riccagioia: ! completerà la pubblicazione delle schede descrittive dei cloni registrati nel triennio precedente; divulgherà le informazioni relative a tali cloni attraverso il Portale Riccagioia che sarà potenziato con l’attivazione di una web-radio nell’ambito di un progetto “RICCAGIOIA WEB”, la cui fase di start-up si svilupperà nel triennio 2012-14 e si propone di istituire, a livello regionale, un servizio avanzato di informazione e comunicazione vitivinicola.
  • 13. ! organizzerà almeno 3 giornate dimostrative nei campi collezioni situati nelle diverse aree coinvolte nell’attività; ! realizzerà almeno 2 incontri mirati con la filiera vivaistica e le aziende vitivinicole per illustrare i risultati delle attività, verificare l’orientamento dei mercati e l’insorgenza di nuove problematiche che potrebbero dare utili indicazioni nella definizione delle linee strategiche di miglioramento genetico-sanitario. 5. Dotazioni disponibili e personale coinvolto 5.1 L’ente attuatore e i diversi partner mettono a disposizione le strutture e attrezzature necessaire alla realizzazione del presente progetto; in particolare sono disponibili a Riccagioia: • Serre per la moltiplicazione del materiale vegetale; • Serre per la conservazione del materiale vegetale; • Laboratori per le analisi chimiche dei mosti e dei vini per i diversi parametri necessari alla richiesta di omologazione; • Laboratori per indagini ampelometriche e carpologiche per la descrizione varietale e clonale. • Serre per la conservazione del materiale vegetale; • Sala di degustazione attrezzata per l’analisi sensoriale • Laboratori per analisi sierologiche (E.L.I.S.A.) presso l’Istituto di Frutti-Viticoltura dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano (sede di Piacenza): • Laboratori per le analisi immunoenzimatiche e biomolecolari necessarie alle preliminari verifiche sanitarie dei ceppi; • Laboratorio per le analisi chimiche inerenti le determinazioni sui mosti delle uve (zuccheri, acidità, acido malico ed acido tartarico, pH, presenza dei principali cationi); • Laboratorio per l’analisi sensoriale dei vini. • presso il Di.Pro.Ve. - Sezioni di Coltivazioni arboree e Patologia Vegetale: • Strumentazione per le determinazioni biotecnologiche PCR - PROGENE - TECHNE e molecolari (RT-PCT, nested-PCR ed RFLP) per la certificazione sanitaria: • Laboratori per le analisi genetiche (Microsetalliti, AFLP e SSR)per l’accertamento varietale. presso il Centro Vitivinicolo Provinciale di Brescia: • Cantine per la realizzazione delle microvinificazione; • Laboratori per le analisi chimiche dei mosti e dei vini per i diversi parametri necessari alla richiesta di registrazione. presso la Fondazione Fojanini di Sondrio: • Campi di confronto clonale in ampliamento • Cantine per la realizzazione delle microvinificazione; • Laboratori per le analisi chimiche dei mosti e dei vini per i diversi parametri necessari alla richiesta di registrazione. 5.2 Il personale complessivamente coinvolto nelle attività progettuali è il seguente: Ente Personale Qualifica / funzione Attività Direzione generale Programmazione e Direttore (Contratto controllo C.A. Panont Dirigente) Microvinificazioni e R. Pontiroli Tecnico laureato analisi sensoriale B. Savinelli Tecnico laureato Gestione agronomica RICCAGIOIA G. Canobbio Perito agrario
  • 14. Ente Personale Qualifica / funzione Attività Direzione generale Programmazione e Direttore (Contratto controllo C.A. Panont Dirigente) Microvinificazioni e R. Pontiroli Tecnico laureato analisi sensoriale B. Savinelli Tecnico laureato Gestione agronomica RICCAGIOIA G. Canobbio Perito agrario collezioni I. Pasquale Tecnico laureato Rilievi agronomici e P. Prè (Co.co.pro.) micro vinificazioni A. Albertotti Ragioniere Rendicontazione Tecnico laureato finanziaria Amministrazione Coordinamento scientifico di A. Vercesi Professore competenza U.C.S.C. - Istituto di M. Gatti Tecnico Rilievi agronomici ed Frutti-viticoltura C. Bricchi Segretaria elaborazione dati Rendicontazione finanziaria A. Scienza Professore ordinario Coordinamento O. Failla Professore associato UniMi - Di.Pro.Ve. scientifico di L. Brancadoro Ricercatore sez. Coltivazioni competenza E. Arioni Amministrativo arboree Rilievi agronomici P. Carnevali Assegnista di ricerca Elaborazione dati L. Rustioni Assegnista di ricerca Coordinamento UniMi - Di.Pro.Ve. P.A. Bianco Professore ordinario scientifico sez. Patologia P. Casati Ricercatore Controlli sanitari Vegetale S. Prati Tecnico laureato Allestimento serre M. Tonni Agronomo Rilievi agronomici Centro Vitivinicolo di A. Piotti Tecnico Micro vinificazioni Brescia E. Rizzi Tecnico laureato Analisi chimico-fisiche S. Bonomelli Enologo Degustazione vini Gestione campo G. Murada Direttore sperimentale Fondazione Fojanini N. Bongiolatti Tecnico Rilievi agronomici di Sondrio I. Fojanini Tecnico Microvinificazioni e Analisi chimico-fisiche 6. DATI FINANZIARi Descrizione dei costi - Anno 2012 Importo € RICCAGIOIA Personale: Direzione Co.Co.Pro. per rilievi agronomici, campionamenti ed elaborazione dati, micro- vinificazioni, analisi sensoriale e collaborazione gestione di cantina Spese di esercizio (prodotti enologici, reagenti, bottiglie, tappi, capsule, etichette e cartoni) cartoni, e analisi sensoriale) Spese per servizi e consulenze: Incarico per collaborazione panel degustazione, sedute analisi sensoriali ed elaborazione dati. Rimborso al CIRIVE per borsa giovani promettenti (in parte) Spese generali Totale DiProVe - Sezione di Patologia Vegetale dell’Università degli Studi di Milano Personale Missioni Spese di esercizio (materiale di consumo per laboratori) Spese per servizi e consulenze
  • 15. Personale Missioni Spese di esercizio (materiale di consumo per laboratori) Spese per servizi e consulenze Spese generali Totale DiProVe - Sezione di Coltivazioni Arboree dell’Università degli Studi di Milano Personale Missioni Spese di esercizio (materiale di consumo per gestione campi) Spese per servizi e consulenze Spese generali Totale Istituto di Frutti-Viticoltura dell’Università C a t t o l i c a d e l S a c r o C u o r e d i P i a c e n z a Personale Missioni Spese per servizi e consulenze (analisi: di foglie e terreni, dei virus, dei fitoplasmi, del DNA, dei profili aromatici e dei polifenolici, analisi sensoriale). Spese generali Totale Centro Vitivinicolo Provinciale di Brescia Personale Spese di esercizio: materiale di consumo di cantina Spese per servizi e consulenze: per raccolta uve e microvinificazioni. Spese generali
  • 16. Spese di esercizio: materiale di consumo di cantina Spese per servizi e consulenze: per raccolta uve e microvinificazioni. Spese generali Totale Fondazione Fojanini di Studi Superiori di Sondrio Personale Missioni Spese di esercizio (materiale di laboratorio, gestione campi e microvinificazioni) Spese per servizi e consulenze Spese generali Totale Totale generale RIEPILOGO DATI FINANZIARI Importo € Valore totale progetto Costo a carico della Regione Lombardia Cofinanziamento totale Dettaglio cofinanziamento DiProVe - sez. Patologia Vegetale dell’Università degli Studi di Milano. DiProVe - sezione Coltivazioni Arboree dell’Università degli Studi di Milano Istituto di Frutti-Viticoltura dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, Facoltà Agraria di Piacenza Centro Vitivinicolo Provinciale di Brescia. Fondazione Fojanini di Studi Superiori di Sondrio. PROGETTO N. 2 NUCLEO DI PREMOLTIPLICAZIONE VITICOLA DELLA LOMBARDIA “C. GALLINI” - Anno 2012 ACRONIMO NPV 1. PREMESSA Espletate le procedure necessarie per il passaggio da ERSAF, Riccagioia S.C.p.A. ha ottenuto dal Servizio Fitosanitario Regionale in data 7 giugno 2011 il Certificato di iscrizione al Registro ufficiale dei Produttori e l’Autorizzazione Regionale alla produzione e al commercio di vegetali, assumendo ufficialmente la gestione delle attività relative al Nucleo di premoltiplicazione viticola. Nel secondo semestre del 2011 è stata portata a compimento la produzione del materiale di base destinato alla vendita ai vivaisti; si è provveduto inoltre al mantenimento in collezione del materiale iniziale coltivato sia in vaso che in terra all’interno delle 4 screen-house, alla razionalizzazione dell’utilizzo delle strutture protette e alla preparazione dei terreni per i nuovi impianti in campo. Infine è stata portata a termine la convenzione con i costitutori ed è stata formulata una richiesta ufficiale per il conferimento di nuovi cloni di interesse per la viticoltura Lombarda. Nonostante la riduzione della richiesta vivaistica di materiale di base, diretta conseguenza della crisi che investe tutti i settori produttivi, il Nucleo intende proseguire nel proprio potenziamento produttivo preparandosi a moltiplicare la maggior parte del materiale disponibile che potrà essere impiegato anche per la ricostituzione della superficie vitata
  • 17. dell’azienda Riccagioia. 2. OBIETTIVI E RISULTATI ATTESI Riccagioia intende mantenere fermi gli obiettivi primari di: • offrire un servizio alla filiera vitivinicola attraverso la conservazione e la diffusione di materiale di propagazione viticola della migliore qualità, sia dal punto di vista genetico che sanitario. • aumentare progressivamente la produzione di materiale sia “base” che “certificato” tale da contribuire significativamente all’autofinanziamento di Riccagioia attraverso le vendite alle imprese vivaistiche e nel 2012 oltre alla produzione delle barbatelle necessarie a soddisfare le prenotazioni che perverranno, si propone di ampliare la produzione di materiale di propagazione alla categoria certificato . 3. RICADUTA E DESTINATARI DEI RISULTATI La produzione di barbatelle di base e certificate interessa e tutela dal punto di vista qualitativo tutte le imprese vitivinicole della Lombardia in primis e mondiali per le varietà internazionali. 4. PIANO DI ATTIVITA’ 2012 Si elencano di seguito le principali attività in ordine cronologico: ! Confezionamento e vendita del materiale di base annata 2011-2012 per un totale di 626 barbatelle. ! Raccolta marze categoria iniziale e conferimento presso l’azienda vivaistica di fiducia Golferenzo Guido per innesto, paraffinatura, forzatura e impianto in vivaio di circa 5000 innesti per la produzione delle barbatelle di base annata 2012-2013. ! Operazioni colturali finalizzate al mantenimento del materiale iniziale conservato nelle screen-houses, secondo la nuova disposizione indicata nelle mappe di seguito riportate; a questo proposito si intende valutare l’inserimento di ulteriori cloni da parte dei costitutori, sia nell’ottica di estendere la collaborazione con la filiera vivaistica, sia per incrementare le entrate del settore a Riccagioia S.C.p.A. ! Impianto di circa ha 00.50.00 di piante madri delle marze (PMM) utilizzando le barbatelle di base residue conservate in cella frigorifera e dei portinnesti (PMP) utilizzando circa 200 barbatelle conservate in vasetti. Il trasferimento dei cloni all’esterno permetterà di incrementare notevolmente la produttività del Nucleo e di rendere un importante servizio alla filiera vivaistica e vitivinicola, ma aumenterà anche la possibilità di contrarre infezioni che ne pregiudicano la validità. Per questo il vigneto dovrà essere impiantato in un’area sicura dal punto di vista sanitario, opportunamente sottoposto a efficaci trattamenti fitosanitari e protetto da infezioni ad opera di vettori di virus attraverso l’utilizzo di reti antiafidi e pacciamatura integrale del terreno; inoltre dovrà essere effettuato un continuo monitoraggio dello stato sanitario che non riguarderà solo l’impianto in questione, ma l’intera area vitata di Riccagioia. Rilevamenti sintomatologici verranno svolti durante i periodi di massima espressione (manifestazione) delle principali malattie che colpiscono la vite: - a fine primavera verrà rilevata la presenza di sintomi di arricciamento, - da inizio luglio si possono iniziare i controlli sui giallumi i cui sintomi diventano però particolarmente evidenti nel mese di settembre, - a fine estate verranno rilevati sintomi di accartocciamento fogliare. I campioni prelevati su viti con dubbia sintomatologia saranno inviati presso il Laboratorio regionale di Minoprio per l’esecuzione delle analisi diagnostiche di laboratorio che verranno effettuate su campioni legnosi prelevati durante la stagione invernale (legno di potatura) e su foglie prelevate durante la stagione vegetativa (es tate autunno) mediante tec nic a s ierologia E.L.I.S.A. (Enz y me link ed Immunosorbent Assay). Con il Laboratorio Fitosanitario Regionale è in corso di definizione un accordo che prevede la realizzazione delle analisi anche con personale di Riccagioia presso la sede di Minoprio.
  • 18. In particolare, saranno richiesti i saggi E.L.I.S.A. per gli 8 virus indicati dal protocollo fitosanitario riportato nel DM 24 giugno 2008, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 21 agosto 2008, ovvero: - virus dell’arricciamento della vite (GFLV) e del mosaico dell’Arabis (ArMV); - virus GLRaV-1, GLRaV-2 e GLRaV-3, associati all’accartocciamento fogliare della vite; - virus GVA e GVB, associati rispettivamente a “Kober stem grooving” e “Corky bark”, sindromi comprese nel complesso del legno riccio; - virus della maculatura infettiva o “fleck” (GFkV); la cui assenza è richiesta solo per i portinnesti. Nell’ottica di potenziare le collaborazioni con la filiera vivaistica è stata accolta la richiesta da parte dell’associazione AMPELOS di conferimento, ai fini della sola conservazione, di materiale iniziale relativo a cloni/varietà di propria costituzione; l’inserimento del nuovo materiale comporterà una modificazione della mappa delle screen-houses che sarà in seguito comunicata. Durante tutto l’anno vengono inoltre espletati i necessari adempimenti burocratici previsti dalla vigente normativa (compilazione dei registri, denuncia di produzione, ecc.); 4.2 Iniziative di informazione e trasferimento dei risultati ! Inserimento delle schede descrittive, oltre alle 31 realizzate nel 2011, relative ai nuovi cloni che verranno iscritti nel 2012 attraverso il progetto Migliorvite e conferiti a Nucleo sulla sezione dedicata del Portale Riccagioia. Nel 2012 il Portale sarà potenziato con l’attivazione di una web-radio, nell’ambito di un progetto “RICCAGIOIA WEB”, la cui fase di start-up si svilupperà nel triennio 2012-14 e si propone di istituire, a livello regionale, un servizio avanzato di informazione e comunicazione vitivinicola. ! Organizzazione di almeno 1 incontro con i principali rappresentanti della filiera vivaistica per illustrare le disponibilità di materiale di base. In particolare questi momenti saranno caratterizzati dalla presentazione delle schede tecniche anche accompagnate da alcune degustazione significative dei cloni in collezione ! Consolidamento dei rapporti di convenzione con i costitutori ai fini di aumentare in maniera significativa il numero di cloni a disposizione per poter rispondere adeguatamente alle più ampie esigenze di mercato. 5. DOTAZIONI DISPONIBILI E ATTREZZATURE NECESSARIE Il Nucleo svolge la propria attività utilizzando le seguenti strutture e attrezzature: ! Screen house destinate alla premoltiplicazione in terra del materiale iniziale. ! Screen house destinate alla conservazione in vaso del materiale iniziale. ! Serra in vetro a supporto del Nucleo per la conservazione di presunti cloni in vaso, virus esenti, in corso di selezione genetica. Di seguito si riporta la nuova disposizione dei cloni e delle varietà nei settori 1,2,3 e 4 in seguito a razionalizzazione degli stessi. Screen-house n. 1
  • 19. Screen-house n. 2 Screen-house n. 3 Screen-house n. 4 All’interno dell’area aziendale destinata al Nucleo sono state individuate e predisposte con adeguata lavorazione profonda e analisi nematologica le superficie nel Comune di Montebello della Battaglia FGL XV part. 210 e 76 per effettuare l’impianto di viti madri categoria base delle marze e part. 505 dei portinnesti. Le operazioni colturali nelle screen-houses saranno effettuate in parte con attrezzature meccaniche automatizzate (irrigazione e lavorazione del terreno) e in parte manualmente (potatura e trattamenti fitosanitari). La produzione delle barbatelle categoria base sarà effettuata, come nell’anno precedente, presso l’impresa vivaistica locale Golferenzo Guido - Stradella (PV), associata al MIVA con la quale verrà stipulata specifica convenzione. Ogni operazione viene svolta in presenza dei responsabili fitosanitari preposti di ERSAF e di Riccagioia e dopo notifica alla Direzione Generale Agricoltura.
  • 20. Il materiale prodotto, pronto per la vendita o l’impianto in azienda, viene conservato a Riccagioia, in apposita cella frigorifera a disposizione del Nucleo, in idonee condizioni di temperatura e umidità. Le operazioni colturali nei nuovi impianti in campo saranno gestite con personale e attrezzature di Riccagioia. 6. PERSONALE COINVOLTO E GESTIONE DELLA PARTNERHIP Ente Personale Qualifica/funzione Attività Direzione generale Responsabile Direttore C.A. Panont fitosanitario Tecnico laureato R. Pontiroli Gestione delle serre Perito agrario M. Torra e degli impianti RICCAGIOIA Tecnico laureato A. Zorloni Controlli fitosanitari e (Co.co.pro.) P. Prè analitici Ragioniere A. Albertotti Rendicontazione Tecnico laureato finanziaria Amministrazione Le linee generali di programmazione e di sviluppo delle attività del Nucleo vengono concordate nell’ambito degli incontri con tutti gli associati, in particolare con i costitutori dei cloni in premoltiplicazione e la filiera vivaistica. 7. DATI FINANZIARI Descrizione dei costi - Anno 2012 Importo € RICCAGIOIA Personale: Direzione + Co.Co.Pro per tecnico laureato specialista in patologia vegetale Spese di esercizio: concimi, pesticidi, carburanti, Materiale durevole: pali, fili, sostegni e reti anti-insetto, materiale vario per nuovi impianti Spese per servizi e consulenze: contratto attività vivaistica Az. Golferenzo, manutenzione serre Spese generali Totale CONTRIBUTO REGIONE LOMBARDIA PROGETTO N 3 Indagine sulla longevità dei vigneti e importanza delle vecchie viti sulla qualità dei vini - TERZO ANNO DI ATTIVITA’ ACRONIMO LONGEVIT 1. Analisi dei fabbisogni e stato dell’arte I risultati conseguiti nei due anni di sperimentazione sono particolarmente preoccupanti ed identificano una consistente od elevata diffusione dei sintomi attribuibili a Flavescenza dorata e a Mal dell’esca nelle più importanti zone viticole lombarde; i riscontri sui vigneti considerabili adulti o vecchi fanno presumere dette malattie fra le principali cause che determinano le decisioni dei viticoltori di espiantare e sostituire i vigneti. Inoltre è notevole o addirittura gravissimo è il numero di ceppi che i viticoltori debbono sostituire ogni anno per le morie anticipate di molte piante negli appezzamenti. A minacciare la longevità degli impianti viticoli sono fenomeni riconducibili, da un lato al
  • 21. degrado dell’ambiente di coltura, il terreno soprattutto, che spesso ospita la vite da secoli con poche soluzioni di continuità e dall’altro a cause prettamente patologiche(Vercesi, 1989; Vercesi, 1990). In particolar modo nella viticoltura lombarda recente, alcune gravi patologie hanno accentuato in misura significativa la loro diffusione, causando incrementi preoccupanti di “fallanze” nei vigneti, riconducibili soprattutto al Mal dell’Esca, alla Flavescenza dorata e al Legno nero. Le aziende vitivinicole lombarde, così come risulta anche dalle considerazioni delle strutture impegnate da tempo nella ricerca e nell’assistenza tecnica sul territorio, lamentano: il sostegno di costi annuali, per la sostituzione delle “fallanze”, sempre più elevati e significativi nella gestione economica dei vigneti, come pure una scarsa longevità di molti vigneti con particolare nocumento economico per l’insufficiente ammortamento delle spese sostenute per l’impianto da un lato e, dall’altro, per l’importanza accreditata al contributo dei vecchi vigneti alla qualità ed alla tipicità dei vini prodotti. Molto scarsi risultano in bibliografia risultati di studi volti all’osservazione integrata e ponderata sul territorio della longevità e mortalità delle viti, nonché alla valutazione della qualità dei vini in correlazione all’età delle piante e la presente ricerca, avviata nel 2010 tenendo in considerazione le principali realtà viticole della Lombardia, potrà dare alla fine di un triennio di indagine, nel 2012, un contributo utile allo studio della problematica di così grave rilevanza regionale per le aziende vitivinicole. 2. Obiettivi del progetto Nel 2012, terzo anno della ricerca che però si concluderà a giugno con soli sei mesi operativi, ci si propone di completare: • le degustazioni dei vini prodotti; • l’analisi delle sezioni dei ceppi campionati nell’arco dell’inverno 2011/2012 nei vigneti campione scelti; • l’elaborazione dei dati raccolti nell’intera durata della sperimentazione. Per i diversi vitigni oggetto di osservazione (cvv Barbera, Riesling italico, Pinot nero, Croatina, Nebbiolo, Trebbiano di Lugana, Lambrusco Marani) delle varie zone lombarde interessate (Provv. Pavia, Brescia, Mantova e Sondrio) saranno quindi conclusi: • i rilievi sui ceppi asportati dal campo per la presenza del Mal dell’esca, ma anche i riscontri di sintomi fogliari primaverili di fitoplasmi della vite (FD e LN) nei vigneti prescelti; • la verifica della “variabilità” del manifestarsi stagionale dei sintomi negli anni e dell’evoluzione della moria delle piante, come pure il controllo sulla presenza delle malattie nei vigneti giovani; • la valutazione del contributo qualitativo delle viti vecchie alla qualità dei vini, mediante analisi chimica e sensoriale strutturato, i vini ottenuti alla vendemmia del 2011. 3. Risultati attesi I principali risultati che si attendono dalla presente ricerca possono ricondursi : • alla stima delle longevità medie e massime dei vigneti di alcune delle più importanti zone viticole della Lombardia e dell’attuale patrimonio di vigneti di diversa età: giovani, adulti e vecchi; • alla conoscenza dell’effettivo contributo qualitativo dei ceppi/vigneti di diversa età ed in particolare di quelli più vecchi, alla qualità dei vini prodotti; • all’individuazione dell’incidenza nei vigneti di fenomeni e patologie in grado di minacciare la longevità delle viti e degli impianti viticoli. 3.1 Prodotti concreti del progetto L’individuazione delle principali problematiche che minacciano la longevità delle viti (tipi di degrado ambientale e/o malattie) permetterà di attivare gli interventi più idonei nelle scelte e nelle tecniche colturali delle aziende viticole. La conoscenza da parte delle aziende vitivinicole del tipo di contributo qualitativo soprattutto delle uve prodotte dai vigneti vecchi, consentirà alle aziende di ottimizzare l’impiego delle uve prodotte dai vari appezzamenti nell’ottica del miglioramento della qualità dei vini.
  • 22. 3.2 Indicatori di risultato Due principali indicatori di risultato verranno considerati: 1. per la verifica dell’incidenza delle malattie negli appezzamenti verrà presa in considerazione la % di piante con sintomi visibili di FD e LN (sintomi che saranno ulteriormente studiati per la conferma della causa eziologica, anche dalle analisi PCR per l’identificazione dei fitoplasmi responsabili). Nel caso del Mal dell’esca, oltre alla registrazione dei sintomi visibili, probabilmente su vigneti della zona dove è già previsto l’espianto, ovviamente in modo concordato con i tecnici e le aziende partecipi del progetto, verranno analizzate sezioni longitudinali di un numero congruo di ceppi (circa 100 per appezzamento) casualmente campionate nell’appezzamento, per l’identificazione della presenza della malattia nel legno, rendendo possibile il raffronto fra la % di sintomi visibili nell’anno nel vigneto, con la % di ceppi realmente (diagnosi della sezione dei fusti) già colpiti dal morbo; 2. per la verifica della qualità dei vini ottenuti da vecchie viti, si produrranno microvinificazioni separate di uve provenienti da ceppi posti nello stesso ambiente: “vecchi”, “giovani” e “adulti” (70-100 kg di uve per tesi per due repliche); i vini ottenuti per le diverse classi di età delle viti saranno sottoposti all’analisi sensoriale strutturata, operata da appositi panel di degustatori istruiti (in numero variabile fra 12 e 14), secondo il metodo della definizione qualitativa dei principali descrittori sensoriali dei vini (tavola rotonda) e della misurazione quantitativa degli stessi (seduta di analisi sensoriale) cui seguirà l’elaborazione non parametrica dei riscontri per l’individuazione delle differenze significative mediante il test di Friedman (con i degustatori trattati come “blocchi”) e l’applicazione di appropriati test di comparazione delle singole medie che verranno definiti in funzione dei riscontri offerti dal test di Friedman. 4. Ricaduta e destinatari dei risultati La ricaduta del contributo conoscitivo che deriverà dalla presente ricerca è di fatto l’intera viticoltura lombarda poiché consentirà di identificare l’incidenza delle malattie del ceppo della vite e le altre possibili cause della riduzione della complessiva longevità degli impianti viticoli sulle principali varietà coltivate in Lombardia, nei diversi areali colturali (la casistica esaminata - combinazioni vitigni/zone - rappresenta la quasi totalità della viticoltura lombarda economicamente produttiva). I destinatari del progetto sono: le aziende vitivinicole lombarde, gli Enti preposti allo studio ed alla programmazione degli interventi nei territori viticoli, i tecnici e le strutture pubbliche e private che erogano assistenza tecnica avanzata alle aziende viticole. 5. DESCRIZIONE ANALITICA DEL PROGETTO E PIANO DI ATTIVITA’ 5.1 Approccio metodologico Saranno presi nuovamente in considerazione i vigneti campione identificati negli anni passati del lavoro, nei territori più significativi della viticoltura della Regione Lombardia (Oltrepò Pavese, Valtellina, province di Brescia e di Mantova), in collaborazione con tecnici e strutture operative nell’ambito dell’assistenza tecnica territoriale. Responsabile scientifico del progetto è il Prof. Alberto Vercesi dell’Istituto di Frutti-Viticoltura dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano - Sede di Piacenza. RICCAGIOIA svolge un ruolo articolato nelle seguenti attività: • coordinamento e organizzazione generale del progetto; • organizzazione di incontri sul territorio regionale a scopo divulgativo e consultivo; • microvinificazione dei campioni di uve provenienti dall’Oltrepò Pavese; • partecipazione ai panel di degustazione dei vini ottenuti da tutti i campioni microvinificati. 5.2 Programma e tempistica delle attività In ogni area viticola considerata nel territorio vitivinicolo regionale saranno seguiti i vigneti oggetto di studio nel 2011: 2 vigneti in Provincia di Sondrio (cv Chiavennasca), 1 in provincia di Brescia (cv Lugana), 2 in Provincia di Mantova (cv Lambrusco), 10 in Oltrepò Pavese (cvv Barbera, Croatina, Pinot nero e Riesling italico), solo per quanto riguarda le manifestazioni sintomatiche eventualmente riscontrabili fino alle prime fasi vegetative. Più in
  • 23. particolare nei vigneti campione ad oggi seguiti, verranno condotti rilievi sullo stato dei terreni e del complessivo ambiente di coltura, con particolare riguardo alle dotazione organiche, ai livelli di compattamento e ai rischi di erosione, come pure rilievi sanitari condotti anche negli anni precedenti sulle viti delle diverse aree. Nella primavera del 2012, perfezionata la produzione dei vini sperimentali della vendemmia 2011, verranno organizzate le sedute di assaggio e le analisi dei vini prodotti, per la valutazione del contributo alle qualità enologiche dei vigneti di differente età. L’analisi sensoriale relativa a n. 20 campioni di vini, con tavola rotonda per l’individuazione dei descrittori principali e la successiva seduta analitica per la loro valutazione nei vini provenienti da viti di differenti età, sarà la metodologia adottata con elaborazione dei dati non parametrica con il test di Friedman, con i degustatori come “blocchi”. 201 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 1 Rilie vi vege tativi X X e sanit ari Micr o- vinifi cazi X X X X X oni e deg usta zioni Anali si di labor X X atori o Elab orazi oni/ stes ura dei risult ati e dei X X X X X X testi/ divul agaz ione/ prep arazi one conv egni 5.3 Iniziative di informazione e trasferimento dei risultati La divulgazione dei risultati sarà sviluppata, alla fine del triennio di studio, attraverso: • l’organizzazione di un convegno finale a Riccagioia; • la stesura di una pubblicazione o più pubblicazioni su riviste nazionali o internazionali, senza alcun costo ulteriore a carico del progetto; • pubblicazione dei risultati sul Portale Riccagioia con tagli differenti per le diverse aree di utenza. Nel 2012 il Portale sarà potenziato con l’attivazione di una web-radio, nell’ambito di un progetto “RICCAGIOIA WEB”, la cui fase di start-up si svilupperà nel triennio 2012-14 e si
  • 24. propone di istituire, a livello regionale, un servizio avanzato di informazione e comunicazione vitivinicola. 6. DOTAZIONI DISPONIBILI E PERSONALE COINVOLTO Gli enti attuatori del progetto hanno a loro disposizione le diverse strutture necessaire alla realizzazione del presente programma. a Riccagioia: • laboratorio attrezzato per le analisi enologiche. • sala di degustazione attrezzata per l’analisi sensoriale. • cantina di microvinificazione; • usuale attrezzatura per la conservazione (celle frigorifere regolabili e da campo). presso l’Istituto di Frutti-Viticoltura di Piacenza • strumentazione per le determinazioni biotecnologiche PCR - PROGENE - TECHNE; • strumento per la stima ottica della clorofilla in campo e laboratorio SPAD-520 MINOLTA; presso il Centro Vitivinicolo Provinciale di Brescia • Cantine per la realizzazione delle microvinificazione; presso la Fondazione Fojanini di Sondrio • Cantine per la realizzazione delle micro vinificazione. Il personale complessivamente coinvolto nelle attività progettuali è il seguente: Ente Personale Qualifica/funzione Attività ! Direzione generale ! Programmazione C.A. Panont e controllo Direttore R. Pontiroli ! Microvinificazioni Tecnico laureato B. Savinelli Tecnico laureato e analisi sensoriale RICCAGIOIA I. Pasquale Tecnico laureato ! (Co.co.pro.) Ragioniere Microvinificazione e P. Prè Tecnico laureato analisi sensoriale A. Albertotti ! Rendicontazione finanziaria ! Amministrazione ! Coordinamento scientifico U.C.S.C. - Istituto di A. Vercesi Ricercatore Frutti-viticoltura di M. Gatti Tecnico ! Elaborazione Piacenza N. Ferrari Segretaria dati ! Stesura relazioni annuali Coldiretti di Mantova M. Bernini Tecnico ! Divulgazione Centro Vitivinicolo di Brescia M. Tonni Tecnico ! Divulgazione Fondazione Fojanini di Sondrio N. Bongiolatti Tecnico ! Divulgazione 7. DATI FINANZIARI Descrizione dei costi - Anno 2012 Importo € RICCAGIOIA Personale: Direzione + 1 Co.Co.Pro. per 3 mesi
  • 25. Descrizione dei costi - Anno 2012 Importo € RICCAGIOIA Personale: Direzione + 1 Co.Co.Pro. per 3 mesi Spese di esercizio: prodotti enologici e materiale di consumo cantina Spese generali Totale Istituto di Frutti-Viticoltura di Piacenza Personale Missioni Spese di esercizio: (Materiale di consumo per analisi chimiche e sensoriali) Spese generali Totale Valore totale progetto Costo a carico della Regione Lombardia Cofinanziamento Università di Piacenza PROGETTO N.4 LISTE DI ORIENTAMENTO VARIETALE PER IL MELO E I PICCOLI FRUTTI IN LOMBARDIA - ANNO 2011 ACRONIMO LISTEFRUTTA 1. Analisi dei fabbisogni e stato dell’arte 1.1 Melo Con i suoi 1919 ettari in coltivazione (Istat, 2010), il melo in Regione Lombardia rappresenta la specie da frutto più importante, occupando il 44% della superficie a fruttiferi. La produzione, di 50.483 t, è ottenuta soprattutto in provincia di Sondrio (35.870 t), seguita da quelle di Mantova (6.510 t) e Pavia (5.302 t). In totale queste tre province producono più del 94% delle mele lombarde. In queste aree la melicoltura rappresenta una tradizione che fonda le sue radici nella prima metà del novecento, quando le coltivazioni erano di tipo famigliare (per autoconsumo o per i mercati locali), estensive e caratterizzate da una elevata consociazione di specie (mele, pere, pesche , susine e ciliegie) e di cultivar. Ad esempio in Valtellina le più diffuse erano Renetta del Canada, la Rosa Mantovana, la Belfiore rossa, la Pearmain dorata, la Calvilla bianca. Ad un certo punto queste coltivazioni furono sostituite da impianti specializzati, intensivi, che, per quanto riguarda la Valtellina, furono realizzati a seguito della riconversione di vigneti, seminativi, prati, avviata già prima della seconda guerra mondiale da lungimiranti imprenditori di Ponte in Valtellina. Delle mele prodotte a Sondrio nel 1948 il “15% era di Delicious giallo, il 10% di Deliciuos rosso, il 10% di Renetta Canadà, il 5% di Starking e il 5% di Stayman “ (Breviglieri, 1949); quindi molte cultivar straniere (americane) adatte a soddisfare un mercato più ampio di quello locale. Questa tradizione è andata sempre più consolidandosi fino al riconoscimento qualitativo IGP (2010) relativamente alle mele della Valtellina. Il mondo dei mele e delle mele è una realtà molto dinamica soprattutto per la vivace e costante offerta di novità varietali in grado di meglio rispondere sia alle richieste di un consumatore sempre più informato ed esigente - che consuma prodotto fresco, ma anche trasformato in succhi, frutta essiccata, IV gamma - sia alle necessità di sviluppare modelli colturali sostenibili, quindi in primo luogo utilizzando genotipi di comprovata resistenza agli stress biotici o abiotici a cui la pianta è sottoposta, sia , infine, in grado di essere produttive, commercialmente valide e serbevoli. Sembra un po’ il problema della quadratura del cerchio quello di mettere insieme tutti gli aspetti pregevoli in una cultivar! Comunque oggi ai consumatori, sempre più studiati e distinti in tipologie geografiche (es. consumatori del bacino del mediterraneo, del centro nord Europa, asiatici, arabi, ecc.) vengono offerte mele
  • 26. distinguibili dal punto di vista organolettico in tipologie in funzione del sapore dolce e o acido, della compattezza e croccantezza della polpa e della aromaticità più o meno spiccata. Inoltre, sono sempre più frequenti novità varietali rappresentate da cultivar resistenti ad avversità biotiche, come è il caso di quelle Ticchiolatura Resistenti (TR) delle quali le più recenti mostrano elevata qualità organolettica e commerciale e sono molto adatte alla coltura biologica. Per il futuro la melicoltura regionale Lombarda deve saper mantenere rinnovata l’offerta varietale se intende conservare spazi sia sul mercato locale, sia e soprattutto su quello extralocale. Il melo, forse più di ogni altra specie da frutto, consente il raggiungimento di elevati standard qualitativi, solo dove viene ottimizzato il binomio cultivar - ambiente. Ciò perché certi ambienti sono in grado di esaltarne importanti caratteristiche qualitative del frutto quali la forma, il colore, e la croccantezza. Perciò, senza un’adeguata valutazione agronomica e pomologica, l’elevato numero di nuove cultivar commercializzate può disorientare il frutticoltore e rappresentare un fattore di rischio per il settore commerciale. Quindi è opportuno che sia preventivamente saggiata per la verifica del suo adattamento ai differenti areali di coltivazione. Fin dal 1997, quando ha preso avvio il progetto regionale “Valorizzazione della frutticoltura lombarda”, sono stati allestiti campi di confronto varietale, per fornire orientamenti nella scelta delle diverse cultivar per la frutticoltura lombarda. Tali campi, realizzati nei tre tipici ambienti di coltura della regione, montagna, collina e pianura, nel tempo, sono stati opportunamente ampliati con la posa a dimora dei nuovi genotipi resisi disponibili. Nel 2002, a tale lavoro è subentrato il progetto, sempre di respiro regionale, denominato “Osservazione di nuove varietà di melo e selezione di ecotipi locali ai fini della caratterizzazione della frutticoltura lombarda”, che aveva tra gli obiettivi la prosecuzione delle attività di rilevamento bio-agronomico per il confronto varietale di genotipi vecchi e nuovi. A partire dal 2008 l’attività di sperimentazione è stata riconosciuta a livello regionale come Servizio. Questa nuova veste assicura al progetto il sostegno tecnico-economico della Regione Lombardia 1.2 Piccoli frutti Per quanto riguarda i piccoli frutti, nonostante il diffuso e crescente interesse dei consumatori l’Italia figura agli ultimi posti nelle statistiche di produzione dei Paesi Europei anche se, recentemente si è assistito ad un incremento sia delle superfici coltivate che della produzione. Le statistiche ufficiali, probabilmente sottostimate per la difficoltà di rilevare le produzioni degli impianti più piccoli, autoconsumata o commercializzata sul posto, riportano, per il 2010, una produzione di lamponi di 1800 t, su una superficie totale di 350 Ha e una produzione di 1500 t di mirtilli su una superficie complessiva di 200 Ha (FAO). Questi dati, confrontati con quelli di circa quindici anni fa (ISTAT e ISMEA) che indicano una sostanziale stazionarietà nella produzione di lampone, ma soprattutto per il mirtillo si è assistito ad un notevole incremento della superficie che è più che raddoppiata dal 1994 con un incremento della produzione da 172 a 1500 t, ossia di quasi 8 volte. Di questo vero e proprio boom della coltivazione del mirtillo ne abbiamo un chiaro esempio, in Lombardia dove in Valtellina in pochi anni, partendo da zero, si sono superati i 30 Ha di mirtillo e si assiste talvolta all’espianto del melo, principale coltura frutticola Valtellinese, per far posto al mirtillo. I piccoli frutti fan concorrenza alla frutticoltura tradizionale! Il lampone, invece, è tradizionalmente presente nelle province di Bergamo, Como, Varese e Lecco, con una produzione complessiva regionale di poco più di 150 t. Nonostante il lusinghiero sviluppo delle produzioni nazionali di piccoli frutti, siamo però ancora molto lontani dal soddisfare la richiesta nazionale che si aggira oggi sulle 15.000 t totali di cui almeno 3-4.000 t di prodotto fresco Nel 2002 venne avviato il primo progetto in Regione Lombardia relativo ai piccoli frutti di durata triennale dal titolo” “Valorizzazione aree marginali attraverso la coltivazione di specie frutticole in grado di fornire prodotti di qualità” (D.G.R. 31 maggio 2002 n. 7/9182) che aveva tra gli scopi di “favorirne la diffusione in aree vocate, e quindi idonee a produzioni di qualità, di nuove cultivar e di migliori tecniche di coltivazione di lampone, rovo e mirtillo gigante, valorizzando aree marginali a rischio di abbandono ed anche di stimolare l’associazionismo a livello dei piccoli produttori”. Esso rappresentava un convinto intervento di finanziamento pubblico a favore di coltivazioni con caratteristiche molto interessanti per la frutticoltura lombarda. Infatti esse ben si prestano alla coltivazione in zone dove la coltura con specie più “classiche” (es. melo) è marginale; i loro costi d’impianto sono relativamente bassi e comunque velocemente ammortizzati; il know how tecnico è relativamente facile (es. potatura) e sono adatti a coltivazioni altamente ecocompatibili (es. produzioni biologiche); il prodotto può essere auto raccolto, venduto direttamente in azienda fresco o trasformato, fornito dalle mani del produttore o da distributori automatici (es. Valtellina). La loro coltivazione
  • 27. è adatta a zone turistiche, dove si pratica agriturismo, anche se talvolta sarebbe auspicabile la costituzione di forme associative di produttori/commercianti in grado di concentrare l’offerta, spesso troppo frammentata, verso mercati meno locali. Non ultimo è l’interesse per i piccoli frutti dei frutticoltori hobbisti che li coltivano in giardino, piuttosto che in vaso. Quindi ad oggi esistono in aree rappresentative della frutticoltura lombarda esperienze di coltivazione diretta di novità varietali di melo e piccoli frutti a cui fanno sempre più riferimento i frutticoltori locali o comunque coloro che intendono avviare la coltivazione di queste specie sempre più tipiche per la Regione Lombardia. I risultati sinora ottenuti hanno consentito di stilare Liste varietali regionali pubblicate in specifici quaderni, nonché di collaborare alla redazione delle Liste varietali nazionali che annualmente vengono pubblicate su riviste tecnico-scientifiche del settore. 1.3 Bibliografia Di seguito viene riportata tutta la bibliografia relativa a pubblicazioni vere e proprie e ad opuscoli prodotti dalle UU.OO nell’ultimo quinquennio, avente come oggetto le cultivar elencate in questo progetto. AA.VV., 2007. La coltivazione dei piccoli frutti per la valorizzazione delle aree marginali. Quaderni della ricerca Regione Lombardia, n. 66, pp.64. AA.VV., 2007. Liste varietali. Piccoli frutti. Terra e vita, suppl. n.26 :76-83 .A AA.VV., 2008. Lampone, mirtillo e rovo , le varietà consigliate per il 2008.L’Inf. Agrario, 19 : 55-60. AA.VV., 2008. Coltivazione dei piccoli frutti nelle aree marginali Valtellinesi. Concreta Magazine n. 55, settembre: 80-83. AA.VV., 2008. Varietà più interessanti di Mirtillo Gigante Americano da coltivare in Valtellina e Lombardia. Opuscolo prodotto in occasione della mostra pomologica tenutasi alla Fondazione Fojanini nel corso dell’iniziativa “Porte Aperte Fojanini”. AA.VV., 2009. Scegliere la varietà giusta di lampone, mirtillo e rovo. L’Inf. Agrario, 19: 40-45. AA.VV., 2010. Sempre più mirtillo nelle liste dei piccoli frutti. L’Inf. Agrario, 15: 41-45. AA.VV. 2011. Scegliere la cultivar di lampone, mirtillo e rovo per il 2011. L’Inf. Agrario, 20 : 58-61.i AA.VV.2011. Dal mirtillo alla mora, tanti piccoli frutti da coltivare. Lombardia verde, luglio : 37-41 AA.VV. 2012. Alla scoperta del fior fiore della melicoltura. Lombardia verde, gennaio : 37-41. Casiraghi E., Sinelli N., Beghi R., Guidetti R., Spinardi A, Folini L., 2008.Evaluation for grapes and blueberries quality parameters by a NIR spectroscopy. Ninth International Vaccinium Symposium. Corvallis, OR, 13-17 July. Colombo A., Ughini V., Eccher T., Granelli G., Perego I., Folini L., 2008. Valutazioni varietali e di tecnica colturale per la filiera piccoli frutti per il consumo fresco e la IV gamma. Convegno “Stato della ricerca agricola in Lombardia. Settore Coltivazioni Arboree”. Colombo, A., Perego, I., Eccher, T., Granelli, G., Ughini,. V. 2007. Osservazione di nuove varietà di melo e selezione di ecotipi locali ai fini della caratterizzazione della frutticoltura lombarda. Convegno “Stato della ricerca agricola in Lombardia. Settore Coltivazioni Erbacee. Eccher T., Bacchetta M ., Granelli G., 2008 - Long Term Effects of Ericoid Endomycorrhizae on the Growth of Micropropagated Plants of Vaccinium corymbosum L. in the Field. Acta Hort. 810:657-664. Eccher T., Genna A., Granelli G., Senesi E., Ughini V., 2008.Screening of raspberry and blackberry cultivars for ready to eat products. Europe-Asia Symposium on Quality Mangement in Post harvest Systems, Acta Hort. 804: 399-404. Eccher T., Granelli G., 2006 - Fruit Quality and Yield of Different Apple Cultivars as Affected by Tree Density. Fourth Int. Conf.on Managing Quality in Chain. Acta Horticulturae 712: 535-540. Eccher T., Noè N., Bacchetta M., 2006 - The Influence of Ericoid Endomycorrhizae and Mineral Nutrition on the Growth of Micropropagated Plants of Vaccinium corymbosum L. 8th international Symposium on Vaccinium Culture, Oeiras, Portugal, and Seville, Spain, 3-9 May, 2004. Acta Horticulturae, 715: 411-416.