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Carla Guadalaxara
L’OGGETTO
DELLO STUDIO

LE VARIABILI

• Suddivisione logico-temporale delle variabili in blocchi
• Descrizione ed analisi delle variabili

I MODELLI
STATISTICI

L’ANALISI DEI
RISULTATI

2
- atemporalità del ricovero
- organizzazione autarchica
- assistenza = beneficenza

XV sec.
primi orfanotrofi
(istituti per minori)

COMUNITÀ PER MINORI

- massificazione del minore

LA

L’ORFANOTROFIO

- utenti: orfani in senso
tecnico

- nuovi profili di utenza
- valorizzazione
dell’individualità del minore
- progetto di ricovero
finalizzato al reinserimento
in società del minore
- assistenza = diritto

Anni 60 del XX sec.

4/5/1983

forme embrionali di
comunità (strutture
residenziali) per minori

istituzionalizzazione
delle comunità
con la legge 184

31/12/2006
chiusura definitiva degli
istituti per minori, stabilita
da legge 149/2001

L’OGGETTO
DELLO STUDIO

3
Caratteristiche
del minore
Durata della
permanenza

Sistemazione
all’uscita

Cosa determina la durata della permanenza?
Caratteristiche delle categorie deboli di minore.

L’OGGETTO
DELLO STUDIO

La deistituzionalizzazione: una rivoluzione mancata?
4
Comunità familiare, comunità socio-educativa, comunità per giovani adulti e
centro di pronta accoglienza

Database informatizzato sulle caratteristiche dei minori ospitati

Variabili: - anagrafiche
- sulla condizione del minore precedente all’entrata
in struttura
- sull’inserimento in struttura
- di dimissione dalla struttura
Periodo: 1987 – 30 giugno 2008
Numerosità: 356 osservazioni corrispondenti ad ingressi di
minori

L’OGGETTO
DELLO STUDIO

5
•GENERE
•NASCITA
•RESIDENZA
•ALMENO_1GEN_STRAN
•COND_MINORE
•FUORI_FAMIGLIA
•PREC_INTERV

B2
INGRESSO

B3
DIMISSIONI

•STRUTTURA_EDUC
•TIPO_AFF
•ETA_CLASSI
•PROB_ECONOMICI
•PROB_RELAZIONALI
•VIOLENZE_MALTRATTAM

•PERMANENZA
•SISTEMAZIONE_FINALE

LE VARIABILI
6
GENERE
Descrizione genere del minore
Modalità

- maschi (50,3%)
- femmine

ALMENO_1GEN_STRAN
Descrizione indicatore della nazionalità dei genitori
Modalità
- 1 se almeno uno dei due genitori è di
nazionalità straniera (32,3%)
- 0 altrimenti
NASCITA
Descrizione

Modalità

RESIDENZA
Descrizione
Modalità

luogo di nascita del minore

- province Emilia-Romagna (ER)
- altre province italiane (API)
- estero (E)
residenza anagrafica del minore
- province Emilia-Romagna (ER)
- altre province italiane (API)
- senza fissa dimora (SFD)

LE VARIABILI
7
COND_MINORE
Descrizione condizione del minore riguardo ai rapporti con la famiglia d’origine
Modalità

-

figlio di genitori coniugati e/o conviventi (CC – 38,5%)
figlio di genitori separati o divorziati (SD – 37,1%)
orfano di uno o di entrambi i genitori, figlio di madre nubile (OMN 13,2%)
minore straniero non accompagnato (MSNA – 11,2%)

FUORI_FAMIGLIA
Descrizione variabile indicatrice che vale 1 se il minore, al momento dell’inserimento in struttura, viveva già
fuori dalla famiglia di origine e 0 altrimenti
Modalità

- 1 se fuori famiglia (58,2%)
- 0 se in famiglia

PREC_INTERV
Descrizione indicatore della presenza di interventi dei servizi sociali di sostegno al minore precedenti
l’inserimento in struttura
Modalità

- 1 se è stato effettuato almeno un intervento (64,9%)
- 0 se l’inserimento in struttura è il primo intervento che interessa il minore

LE VARIABILI
8
TIPO_AFF
Descrizione Tipologia di affidamento alla struttura
Modalità

- amministrativo (38,2%)
- giudiziario (61,8%)

ETA_CLASSI
Descrizione età del minore all’inserimento in struttura,
in classi
Modalità

- 5-9 anni (22,2%)
- 10-14 anni (48,0%)
- 15 anni e più (29,8%)

STRUTTURA_EDUC
Descrizione Tipologia di struttura in cui il minore viene inserito
Modalità

- centro di pronta accoglienza (30,3%)
- comunità educativa per comunità familiare, comunità socio-educativa,
comunità per giovani adulti

LE VARIABILI
9
Motivazioni d’ingresso
La motivazione all’ingresso viene rilevata nella forma di risposta multipla, in virtù della possibilità che per un
minore coesistano simultaneamente più motivazioni all’ingresso.
Perciò, essa è stata dicotomizzata in tre variabili dummy:

PROB_ECONOMICI
=1 in presenza di problemi economici, problemi abitativi della famiglia di origine, problemi
lavorativi di uno dei genitori (20,5%)
PROB_RELAZIONALI
=1 in presenza di problemi relazionali con la famiglia d’origine, problemi giudiziari di uno o di
entrambi i genitori, problemi con famiglia adottiva o affidataria (32,0%)
VIOLENZE_MALTRATTAM
=1 se il minore ha subito violenze o maltrattamenti (30,1%)

LE VARIABILI
10
PERMANENZA
Descrizione durata della permanenza in struttura, misurata come numero dei giorni che intercorrono tra la
data dell’ingresso e la data delle dimissioni dalla struttura (sopravvivenza media = 905,5 giorni)

SISTEMAZIONE_FINALE
Descrizione sistemazione all’uscita dalla struttura
Modalità

-

rientro in famiglia, costituita dai rientri nella famiglia di origine, dagli affidamenti familiari e
dalle adozioni (50,8%)

-

altra sistemazione, che raggruppa le dimissioni alla maggiore età, gli allontanamenti
spontanei e i trasferimenti in altra struttura residenziale (34,3%)

-

censura, che va a costituire una terza sistemazione impropria, in quanto non è una
sistemazione all’uscita ma, in realtà, una non uscita (14,9%)

LE VARIABILI
11
I modelli grafici a catena sono una classe di modelli multivariati in cui la struttura di
indipendenza condizionata tra le variabili viene descritta mediante un grafo aciclico che
contiene sia archi orientati che non orientati.
LA CATENA DELLE DIPENDENZE
Suppondendo che, grazie a conoscenze a
priori sull’oggetto dello studio, si possa fare
una partizione delle variabili in una lista
ordinata di blocchi (B1, B2, ..., Bk), se V è
l’insieme dei vertici del grafo, allora:
V = B1 U B2 ... U Bk
PROPRIETÀ DI FATTORIZZAZIONE

La densità congiunta 𝑓(𝐵1 , 𝐵2 , … , 𝐵 𝑘 ) , grazie
alla struttura a blocchi, può essere
fattorizzata in questo modo:
𝑓 𝐵1 𝑓 𝐵2 𝐵1 𝑓 𝐵3 𝐵1 , 𝐵2 … 𝑓( 𝐵 𝑘 | 𝐵1 , … , 𝐵 𝑘−1 )

I MODELLI
STATISTICI

12
La catena delle dipendenze consiste in una
partizione, stabilita a priori, delle variabili in una
lista ordinata di blocchi, tali che:
all’interno dei blocchi siano presenti solo
archi non orientati;
gli archi tra i blocchi siano esclusivamente
direzionati;

le variabili attribuite ai nodi di uno stesso
blocco hanno una struttura di associazione
simmetrica senza ordinamento;
le variabili dei blocchi a destra sono
considerate esplicative delle variabili dei
blocchi a sinistra (le risposte).

I MODELLI
STATISTICI

13
PAIRWISE MARKOV PROPERTY
Sia B1, B2, ..., Bk una lista ordinata di blocchi.
Dati due vertici v, w dello stesso blocco Bi < Bk , allora
v ╨ w |B1 U B2 ... U Bi .
Dati due vertici v, w appartenenti a blocchi diversi
(ad esempio, sia v Bi e w Bj , con j<i ), allora
v ╨ w |B1 U B2 ... U Bi .
Le proprietà di Markov per i grafi a catena dettano
le regole per dedurre le indipendenze condizionate
delle variabili associate agli archi assenti del grafo.

I MODELLI
STATISTICI

14
Modello semiparametrico di tipo Proportional Hazards.
Formulazione generale:

h(t,x) = h0(t) exp(xβ),

dove h0(t) è il baseline hazard, che per l’assunzione di separabilità dipende esclusivamente
dal tempo, x è il vettore delle variabili esplicative e β è il vettore di parametri associato alle
variabili esplicative.

Nel caso in cui si voglia contemplare, per un’unità statistica, la possibilità di uscite differenti,
occorre utilizzare un modello a rischi competitivi (competing risks).
Se i rischi in competizione sono due, si può applicare il modello di Fine e Gray (1999), che
studia la sopravvivenza di un collettivo di individui distinguendo, in relazione al cambiamento
di stato, due eventi contrapposti: un evento principale e un altro evento “avversario”, che, se
accade, impedisce la realizzazione del primo evento.
.

I MODELLI
STATISTICI

15
Il modello di Fine e Gray costituisce una generalizzazione del modello di Cox. Il modello
permette di stimare la probabilità dell’occorrenza dell’evento principale separatamente da
quella dell’evento avversario, che invece non è specificata. Infatti, ad esser stimato è ora
l’hazard relativo alla sub-distribuzione (il subhazard) dell’evento principale ℎ1 (𝑡) .
Il modello è semiparametrico in quanto non specifica la forma della baseline ℎ1,0 (𝑡) riferita
,
all’hazard della prima sub-distribuzione, mentre gli effetti delle covariate, come nel modello
di Cox, sono assunti proporzionali:

Questa formulazione del modello permette di stimare la Cumulative Incidence Function
(CIF), che costituisce il mezzo privilegiato per studiare la distribuzione del subhazard
dell’evento principale:

dove

è il subhazard cumulato.

I MODELLI
STATISTICI

16
Il periodo precedente l’entrata, l’entrata e le successive dimissioni dalla comunità costituiscono
le tre fasi successive di uno stesso percorso, che può essere studiato attraverso un modello
grafico a catena, nel quale ciascuna di quelle fasi è rappresentata da un blocco.

L’ANALISI DEI
RISULTATI

17
Assumendo il modello a catena, la funzione di densità relativa all’intero processo suddiviso nei tre blocchi B1
– prima dell’ingresso, B2 – ingresso, B3 – dimissioni, può essere fattorizzata in questo modo:

𝑓 𝐵1 , 𝐵2 , 𝐵3 = 𝑓 𝐵1 𝑓 𝐵2 𝐵1 𝑓 𝐵3 𝐵1 ∪ 𝐵2
Grazie alla proprietà di fattorizzazione della distribuzione congiunta rispetto al grafo, è possibile scomporre
la distribuzione congiunta delle variabili in studio in una successione di distribuzioni condizionate, che
possono essere stimate separatamente, con modelli ad hoc.

Nome variabile

Blocco

Modello

struttura_educ
tipo_aff
eta_classi
prob_economici
prob_relazionali

2 - Ingresso
2 - Ingresso
2 - Ingresso
2 - Ingresso
2 - Ingresso

logit binario
logit binario
logit ordinale
logit binario
logit binario

violenze_maltrattam

2 - Ingresso

logit binario

3 - Dimissioni

Modello di Fine e Gray, con rischi
stratificati rispetto alla sistemazione
finale (sistemazione_finale).
Evento principale: rientro in famiglia

3 - Dimissioni

Modello di Fine e Gray con rischi
stratificati rispetto alla sistemazione
finale (sistemazione_finale).
Evento principale: altra sistemazione

permanenza
(rientro in famiglia)

permanenza

L’ANALISI DEI
RISULTATI

(altra sistemazione)

18
Parametro

Colonna1

Intercept
almeno_1gen_stran 1
0
cond_minore
OMN
MSNA
SD
CC
fuori_famiglia
1
0
tipo_aff
Giudiziario
Amministrativo
Eta_classi
5-9
10-14
15 e più
problemi_economici 1
0
Violenze_maltrattam 1
0

Stima

SE

χ2 di Wald

Pr > χ2

Exp(stima)

3.6452
-1.5648
0
-0.7793
-3.0803
-0.6492
0
1.2523
0
-1.2282
0
0
-1.4789
-2.9200
1.4668
0
1.2711
0

0.6332
0.3270
.
0.4975
0.6207
0.3520
.
0.3533
0
0.3592
.
.
0.5172
0.5525
0.4870
.
0.3807
.

.
22.9042
.
2.4541
24.6305
3.4024
.
12.5618
0
11.6911
.
.
8.1762
27.9319
9.0731
.
11.1471
.

.
<.0001
.
0.1172
<.0001
0.0651
.
0.0004
0
0.0006
.
.
0.0042
<.0001
0.0026
.
0.0008
.

38.29
0.209
.
0.459
0.046
0.522
.
3.498
0
0.293
.
.
0.228
0.054
4.336
.
3.565
.

L’ANALISI DEI
RISULTATI

19
Blocco B3

Blocco B2

Blocco B1

Struttura_educ
Genere
Tipo_aff

Nascita

Permanenza
(rientro in famiglia)

Eta_classi

Prob_economici
Permanenza

Residenza
Almeno_1gen_stran
0

Cond_minore

(altra sistemazione)

Prob_relazionali
Fuori_famiglia
Violenze_maltrattam
Prec_interv

L’ANALISI DEI
RISULTATI

20
Parametro
almeno_1gen_stran
cond_minore
fuori_famiglia
prec_interv
struttura_educ
Eta_classi
problemi_economici

Colonna1

Exp(stima) Robust SE

1
0
SS
CC - OMN - MSNA
1
0
1
0
educativa
cpa
10-14
5-9 - 15 e più
1
0

Modello

0.5974
.
1.3740
.
0.6305
.
0.6664
.
2.3073
.
0.7127
.
0.7457
.

0.1182
.
0.1982
.
0.1078
0
0.0979
.
0.5633
.
0.1061
.
0.1275
.

χ2 di Wald

Pr > χ2

6.76
.
4.8841
.
7.29
0
7.6176
.
11.6964
.
5.1529
.
2.9584
.

0.009
.
0.027
.
0.007
0
0.006
.
0.001
.
0.023
.
0.086
.

ll(modello)

gdl

AIC

BIC

Modello ridotto

-978.9064

7

1971.813

1998.937

Modello completo

-976.8652

15

1983.73

2041.854

L’ANALISI DEI
RISULTATI

21
.6
0

.2

.4

Cumulative Incidence

.6
.4
.2
0

Cumulative Incidence

CIF rientro in famiglia per cond_minore
Competing-risks regression

CIF

CIF rientroCompeting-risks regression
in famiglia per almeno_1gen_stran

CIF

0

2000

4000

0

6000

almeno_1gen_stran=0

6000

cond_minore=1

CIF rientro in famiglia per prec_interv
Competing-risks regression
.6
0

.2

.4

Cumulative Incidence

.6
.4
.2
0

Cumulative Incidence

4000

cond_minore=0

almeno_1gen_stran=1

CIF rientro in famiglia per fuori_famiglia
Competing-risks regression

CIF

2000
analysis time
Permanenza (in giorni)

analysis time
Permanenza (in giorni)

0

2000

4000
analysis time
Permanenza (in giorni)

fuori_famiglia=0

fuori_famiglia=1

6000

0

2000

4000

6000

analysis time
prec_interv=0

prec_interv=1

L’ANALISI DEI
RISULTATI

22
Blocco B3

Blocco B2

Blocco B1

Struttura_educ
Genere
Tipo_aff

Nascita

Permanenza
(rientro in famiglia)

Eta_classi

Prob_economici
Permanenza

Residenza
Almeno_1gen_stran
0

Cond_minore

(altra sistemazione)

Prob_relazionali
Fuori_famiglia
Violenze_maltrattam
Prec_interv

L’ANALISI DEI
RISULTATI

23
Blocco B3

Blocco B2

Blocco B1

Struttura_educ
Genere
Tipo_aff

Nascita

Permanenza
(rientro in famiglia)

Eta_classi

Prob_economici
Permanenza

Residenza
Almeno_1gen_stran
0

Cond_minore

(altra sistemazione)

Prob_relazionali
Fuori_famiglia
Violenze_maltrattam
Prec_interv

L’ANALISI DEI
RISULTATI

24
Cosa determina la durata della permanenza?
Le influenze dirette, le influenze indirette e le indipendenze condizionate, tutte rappresentate nel
grafo a catena finale, hanno permesso di isolare non solo cosa determina la permanenza, ma anche
cosa non influisce sulla permanenza.

Caratteristiche delle categorie deboli di minore.
Minori a cui è associato un esito della permanenza in comunità probabilmente positivo:
- genitori separati o divorziati, in famiglia e senza interventi precedenti
(PERMANENZE BREVI – RIENTRO IN FAMIGLIA).
Minori a cui è associato un esito della permanenza in comunità probabilmente negativo:

- stranieri, ospitati nel centro di pronta accoglienza (PERMANENZE BREVI – ALTRA

SISTEMAZIONE);

- genitori entrambi italiani, di età 10-14 anni, ospitati in comunità educative e con problemi
economici/relazionali con la famiglia d’origine (PERMANENZE LUNGHE);
- minori di genere femminile, con più di 9 anni, che hanno subito violenze e maltrattamenti in
famiglia (ALTRA SISTEMAZIONE).

La deistituzionalizzazione: una rivoluzione mancata?
Con uno studio limitato alle strutture residenziali in esame non è possibile dare risposta a questa
domanda, perché una sola realtà non può essere rappresentativa della varietà di situazioni che
caratterizza il territorio italiano.

L’ANALISI DEI
RISULTATI

25

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Tesi di laurea sullo studio statistico delle determinanti della permanenza in una struttura residenziale

  • 2. L’OGGETTO DELLO STUDIO LE VARIABILI • Suddivisione logico-temporale delle variabili in blocchi • Descrizione ed analisi delle variabili I MODELLI STATISTICI L’ANALISI DEI RISULTATI 2
  • 3. - atemporalità del ricovero - organizzazione autarchica - assistenza = beneficenza XV sec. primi orfanotrofi (istituti per minori) COMUNITÀ PER MINORI - massificazione del minore LA L’ORFANOTROFIO - utenti: orfani in senso tecnico - nuovi profili di utenza - valorizzazione dell’individualità del minore - progetto di ricovero finalizzato al reinserimento in società del minore - assistenza = diritto Anni 60 del XX sec. 4/5/1983 forme embrionali di comunità (strutture residenziali) per minori istituzionalizzazione delle comunità con la legge 184 31/12/2006 chiusura definitiva degli istituti per minori, stabilita da legge 149/2001 L’OGGETTO DELLO STUDIO 3
  • 4. Caratteristiche del minore Durata della permanenza Sistemazione all’uscita Cosa determina la durata della permanenza? Caratteristiche delle categorie deboli di minore. L’OGGETTO DELLO STUDIO La deistituzionalizzazione: una rivoluzione mancata? 4
  • 5. Comunità familiare, comunità socio-educativa, comunità per giovani adulti e centro di pronta accoglienza Database informatizzato sulle caratteristiche dei minori ospitati Variabili: - anagrafiche - sulla condizione del minore precedente all’entrata in struttura - sull’inserimento in struttura - di dimissione dalla struttura Periodo: 1987 – 30 giugno 2008 Numerosità: 356 osservazioni corrispondenti ad ingressi di minori L’OGGETTO DELLO STUDIO 5
  • 7. GENERE Descrizione genere del minore Modalità - maschi (50,3%) - femmine ALMENO_1GEN_STRAN Descrizione indicatore della nazionalità dei genitori Modalità - 1 se almeno uno dei due genitori è di nazionalità straniera (32,3%) - 0 altrimenti NASCITA Descrizione Modalità RESIDENZA Descrizione Modalità luogo di nascita del minore - province Emilia-Romagna (ER) - altre province italiane (API) - estero (E) residenza anagrafica del minore - province Emilia-Romagna (ER) - altre province italiane (API) - senza fissa dimora (SFD) LE VARIABILI 7
  • 8. COND_MINORE Descrizione condizione del minore riguardo ai rapporti con la famiglia d’origine Modalità - figlio di genitori coniugati e/o conviventi (CC – 38,5%) figlio di genitori separati o divorziati (SD – 37,1%) orfano di uno o di entrambi i genitori, figlio di madre nubile (OMN 13,2%) minore straniero non accompagnato (MSNA – 11,2%) FUORI_FAMIGLIA Descrizione variabile indicatrice che vale 1 se il minore, al momento dell’inserimento in struttura, viveva già fuori dalla famiglia di origine e 0 altrimenti Modalità - 1 se fuori famiglia (58,2%) - 0 se in famiglia PREC_INTERV Descrizione indicatore della presenza di interventi dei servizi sociali di sostegno al minore precedenti l’inserimento in struttura Modalità - 1 se è stato effettuato almeno un intervento (64,9%) - 0 se l’inserimento in struttura è il primo intervento che interessa il minore LE VARIABILI 8
  • 9. TIPO_AFF Descrizione Tipologia di affidamento alla struttura Modalità - amministrativo (38,2%) - giudiziario (61,8%) ETA_CLASSI Descrizione età del minore all’inserimento in struttura, in classi Modalità - 5-9 anni (22,2%) - 10-14 anni (48,0%) - 15 anni e più (29,8%) STRUTTURA_EDUC Descrizione Tipologia di struttura in cui il minore viene inserito Modalità - centro di pronta accoglienza (30,3%) - comunità educativa per comunità familiare, comunità socio-educativa, comunità per giovani adulti LE VARIABILI 9
  • 10. Motivazioni d’ingresso La motivazione all’ingresso viene rilevata nella forma di risposta multipla, in virtù della possibilità che per un minore coesistano simultaneamente più motivazioni all’ingresso. Perciò, essa è stata dicotomizzata in tre variabili dummy: PROB_ECONOMICI =1 in presenza di problemi economici, problemi abitativi della famiglia di origine, problemi lavorativi di uno dei genitori (20,5%) PROB_RELAZIONALI =1 in presenza di problemi relazionali con la famiglia d’origine, problemi giudiziari di uno o di entrambi i genitori, problemi con famiglia adottiva o affidataria (32,0%) VIOLENZE_MALTRATTAM =1 se il minore ha subito violenze o maltrattamenti (30,1%) LE VARIABILI 10
  • 11. PERMANENZA Descrizione durata della permanenza in struttura, misurata come numero dei giorni che intercorrono tra la data dell’ingresso e la data delle dimissioni dalla struttura (sopravvivenza media = 905,5 giorni) SISTEMAZIONE_FINALE Descrizione sistemazione all’uscita dalla struttura Modalità - rientro in famiglia, costituita dai rientri nella famiglia di origine, dagli affidamenti familiari e dalle adozioni (50,8%) - altra sistemazione, che raggruppa le dimissioni alla maggiore età, gli allontanamenti spontanei e i trasferimenti in altra struttura residenziale (34,3%) - censura, che va a costituire una terza sistemazione impropria, in quanto non è una sistemazione all’uscita ma, in realtà, una non uscita (14,9%) LE VARIABILI 11
  • 12. I modelli grafici a catena sono una classe di modelli multivariati in cui la struttura di indipendenza condizionata tra le variabili viene descritta mediante un grafo aciclico che contiene sia archi orientati che non orientati. LA CATENA DELLE DIPENDENZE Suppondendo che, grazie a conoscenze a priori sull’oggetto dello studio, si possa fare una partizione delle variabili in una lista ordinata di blocchi (B1, B2, ..., Bk), se V è l’insieme dei vertici del grafo, allora: V = B1 U B2 ... U Bk PROPRIETÀ DI FATTORIZZAZIONE La densità congiunta 𝑓(𝐵1 , 𝐵2 , … , 𝐵 𝑘 ) , grazie alla struttura a blocchi, può essere fattorizzata in questo modo: 𝑓 𝐵1 𝑓 𝐵2 𝐵1 𝑓 𝐵3 𝐵1 , 𝐵2 … 𝑓( 𝐵 𝑘 | 𝐵1 , … , 𝐵 𝑘−1 ) I MODELLI STATISTICI 12
  • 13. La catena delle dipendenze consiste in una partizione, stabilita a priori, delle variabili in una lista ordinata di blocchi, tali che: all’interno dei blocchi siano presenti solo archi non orientati; gli archi tra i blocchi siano esclusivamente direzionati; le variabili attribuite ai nodi di uno stesso blocco hanno una struttura di associazione simmetrica senza ordinamento; le variabili dei blocchi a destra sono considerate esplicative delle variabili dei blocchi a sinistra (le risposte). I MODELLI STATISTICI 13
  • 14. PAIRWISE MARKOV PROPERTY Sia B1, B2, ..., Bk una lista ordinata di blocchi. Dati due vertici v, w dello stesso blocco Bi < Bk , allora v ╨ w |B1 U B2 ... U Bi . Dati due vertici v, w appartenenti a blocchi diversi (ad esempio, sia v Bi e w Bj , con j<i ), allora v ╨ w |B1 U B2 ... U Bi . Le proprietà di Markov per i grafi a catena dettano le regole per dedurre le indipendenze condizionate delle variabili associate agli archi assenti del grafo. I MODELLI STATISTICI 14
  • 15. Modello semiparametrico di tipo Proportional Hazards. Formulazione generale: h(t,x) = h0(t) exp(xβ), dove h0(t) è il baseline hazard, che per l’assunzione di separabilità dipende esclusivamente dal tempo, x è il vettore delle variabili esplicative e β è il vettore di parametri associato alle variabili esplicative. Nel caso in cui si voglia contemplare, per un’unità statistica, la possibilità di uscite differenti, occorre utilizzare un modello a rischi competitivi (competing risks). Se i rischi in competizione sono due, si può applicare il modello di Fine e Gray (1999), che studia la sopravvivenza di un collettivo di individui distinguendo, in relazione al cambiamento di stato, due eventi contrapposti: un evento principale e un altro evento “avversario”, che, se accade, impedisce la realizzazione del primo evento. . I MODELLI STATISTICI 15
  • 16. Il modello di Fine e Gray costituisce una generalizzazione del modello di Cox. Il modello permette di stimare la probabilità dell’occorrenza dell’evento principale separatamente da quella dell’evento avversario, che invece non è specificata. Infatti, ad esser stimato è ora l’hazard relativo alla sub-distribuzione (il subhazard) dell’evento principale ℎ1 (𝑡) . Il modello è semiparametrico in quanto non specifica la forma della baseline ℎ1,0 (𝑡) riferita , all’hazard della prima sub-distribuzione, mentre gli effetti delle covariate, come nel modello di Cox, sono assunti proporzionali: Questa formulazione del modello permette di stimare la Cumulative Incidence Function (CIF), che costituisce il mezzo privilegiato per studiare la distribuzione del subhazard dell’evento principale: dove è il subhazard cumulato. I MODELLI STATISTICI 16
  • 17. Il periodo precedente l’entrata, l’entrata e le successive dimissioni dalla comunità costituiscono le tre fasi successive di uno stesso percorso, che può essere studiato attraverso un modello grafico a catena, nel quale ciascuna di quelle fasi è rappresentata da un blocco. L’ANALISI DEI RISULTATI 17
  • 18. Assumendo il modello a catena, la funzione di densità relativa all’intero processo suddiviso nei tre blocchi B1 – prima dell’ingresso, B2 – ingresso, B3 – dimissioni, può essere fattorizzata in questo modo: 𝑓 𝐵1 , 𝐵2 , 𝐵3 = 𝑓 𝐵1 𝑓 𝐵2 𝐵1 𝑓 𝐵3 𝐵1 ∪ 𝐵2 Grazie alla proprietà di fattorizzazione della distribuzione congiunta rispetto al grafo, è possibile scomporre la distribuzione congiunta delle variabili in studio in una successione di distribuzioni condizionate, che possono essere stimate separatamente, con modelli ad hoc. Nome variabile Blocco Modello struttura_educ tipo_aff eta_classi prob_economici prob_relazionali 2 - Ingresso 2 - Ingresso 2 - Ingresso 2 - Ingresso 2 - Ingresso logit binario logit binario logit ordinale logit binario logit binario violenze_maltrattam 2 - Ingresso logit binario 3 - Dimissioni Modello di Fine e Gray, con rischi stratificati rispetto alla sistemazione finale (sistemazione_finale). Evento principale: rientro in famiglia 3 - Dimissioni Modello di Fine e Gray con rischi stratificati rispetto alla sistemazione finale (sistemazione_finale). Evento principale: altra sistemazione permanenza (rientro in famiglia) permanenza L’ANALISI DEI RISULTATI (altra sistemazione) 18
  • 19. Parametro Colonna1 Intercept almeno_1gen_stran 1 0 cond_minore OMN MSNA SD CC fuori_famiglia 1 0 tipo_aff Giudiziario Amministrativo Eta_classi 5-9 10-14 15 e più problemi_economici 1 0 Violenze_maltrattam 1 0 Stima SE χ2 di Wald Pr > χ2 Exp(stima) 3.6452 -1.5648 0 -0.7793 -3.0803 -0.6492 0 1.2523 0 -1.2282 0 0 -1.4789 -2.9200 1.4668 0 1.2711 0 0.6332 0.3270 . 0.4975 0.6207 0.3520 . 0.3533 0 0.3592 . . 0.5172 0.5525 0.4870 . 0.3807 . . 22.9042 . 2.4541 24.6305 3.4024 . 12.5618 0 11.6911 . . 8.1762 27.9319 9.0731 . 11.1471 . . <.0001 . 0.1172 <.0001 0.0651 . 0.0004 0 0.0006 . . 0.0042 <.0001 0.0026 . 0.0008 . 38.29 0.209 . 0.459 0.046 0.522 . 3.498 0 0.293 . . 0.228 0.054 4.336 . 3.565 . L’ANALISI DEI RISULTATI 19
  • 20. Blocco B3 Blocco B2 Blocco B1 Struttura_educ Genere Tipo_aff Nascita Permanenza (rientro in famiglia) Eta_classi Prob_economici Permanenza Residenza Almeno_1gen_stran 0 Cond_minore (altra sistemazione) Prob_relazionali Fuori_famiglia Violenze_maltrattam Prec_interv L’ANALISI DEI RISULTATI 20
  • 21. Parametro almeno_1gen_stran cond_minore fuori_famiglia prec_interv struttura_educ Eta_classi problemi_economici Colonna1 Exp(stima) Robust SE 1 0 SS CC - OMN - MSNA 1 0 1 0 educativa cpa 10-14 5-9 - 15 e più 1 0 Modello 0.5974 . 1.3740 . 0.6305 . 0.6664 . 2.3073 . 0.7127 . 0.7457 . 0.1182 . 0.1982 . 0.1078 0 0.0979 . 0.5633 . 0.1061 . 0.1275 . χ2 di Wald Pr > χ2 6.76 . 4.8841 . 7.29 0 7.6176 . 11.6964 . 5.1529 . 2.9584 . 0.009 . 0.027 . 0.007 0 0.006 . 0.001 . 0.023 . 0.086 . ll(modello) gdl AIC BIC Modello ridotto -978.9064 7 1971.813 1998.937 Modello completo -976.8652 15 1983.73 2041.854 L’ANALISI DEI RISULTATI 21
  • 22. .6 0 .2 .4 Cumulative Incidence .6 .4 .2 0 Cumulative Incidence CIF rientro in famiglia per cond_minore Competing-risks regression CIF CIF rientroCompeting-risks regression in famiglia per almeno_1gen_stran CIF 0 2000 4000 0 6000 almeno_1gen_stran=0 6000 cond_minore=1 CIF rientro in famiglia per prec_interv Competing-risks regression .6 0 .2 .4 Cumulative Incidence .6 .4 .2 0 Cumulative Incidence 4000 cond_minore=0 almeno_1gen_stran=1 CIF rientro in famiglia per fuori_famiglia Competing-risks regression CIF 2000 analysis time Permanenza (in giorni) analysis time Permanenza (in giorni) 0 2000 4000 analysis time Permanenza (in giorni) fuori_famiglia=0 fuori_famiglia=1 6000 0 2000 4000 6000 analysis time prec_interv=0 prec_interv=1 L’ANALISI DEI RISULTATI 22
  • 23. Blocco B3 Blocco B2 Blocco B1 Struttura_educ Genere Tipo_aff Nascita Permanenza (rientro in famiglia) Eta_classi Prob_economici Permanenza Residenza Almeno_1gen_stran 0 Cond_minore (altra sistemazione) Prob_relazionali Fuori_famiglia Violenze_maltrattam Prec_interv L’ANALISI DEI RISULTATI 23
  • 24. Blocco B3 Blocco B2 Blocco B1 Struttura_educ Genere Tipo_aff Nascita Permanenza (rientro in famiglia) Eta_classi Prob_economici Permanenza Residenza Almeno_1gen_stran 0 Cond_minore (altra sistemazione) Prob_relazionali Fuori_famiglia Violenze_maltrattam Prec_interv L’ANALISI DEI RISULTATI 24
  • 25. Cosa determina la durata della permanenza? Le influenze dirette, le influenze indirette e le indipendenze condizionate, tutte rappresentate nel grafo a catena finale, hanno permesso di isolare non solo cosa determina la permanenza, ma anche cosa non influisce sulla permanenza. Caratteristiche delle categorie deboli di minore. Minori a cui è associato un esito della permanenza in comunità probabilmente positivo: - genitori separati o divorziati, in famiglia e senza interventi precedenti (PERMANENZE BREVI – RIENTRO IN FAMIGLIA). Minori a cui è associato un esito della permanenza in comunità probabilmente negativo: - stranieri, ospitati nel centro di pronta accoglienza (PERMANENZE BREVI – ALTRA SISTEMAZIONE); - genitori entrambi italiani, di età 10-14 anni, ospitati in comunità educative e con problemi economici/relazionali con la famiglia d’origine (PERMANENZE LUNGHE); - minori di genere femminile, con più di 9 anni, che hanno subito violenze e maltrattamenti in famiglia (ALTRA SISTEMAZIONE). La deistituzionalizzazione: una rivoluzione mancata? Con uno studio limitato alle strutture residenziali in esame non è possibile dare risposta a questa domanda, perché una sola realtà non può essere rappresentativa della varietà di situazioni che caratterizza il territorio italiano. L’ANALISI DEI RISULTATI 25