Analisi delle caratteristiche dell’accoglienza in una struttura residenziale, focalizzando l’attenzione sulle determinanti della durata della permanenza degli ospiti nelle strutture per minori, nonché sulla sistemazione finale a seguito delle dimissioni.
Il modello statistico utilizzato allo scopo è un modello grafico a catena, con blocchi corrispondenti alle fasi del percorso di entrata-permanenza-dimissioni del minore. I modelli grafici a catena consentono di visualizzare mediante un grafo le relazioni di indipendenza condizionata tra le variabili caratterizzanti il fenomeno in analisi, studiandone la distribuzione congiunta. Inoltre, il grafo permette di mettere in evidenza anche le relazioni indirette tra le variabili, cioè quelle relazioni
mediate dalla presenza di una o più variabili intermedie, impossibili da captare mediante un classico modello di regressione o di sopravvivenza. Grazie alla proprietà di fattorizzazione della distribuzione congiunta rispetto al grafo, è possibile scomporre la distribuzione congiunta delle variabili in studio in una successione di distribuzioni condizionate, che possono essere stimate separatamente, con modelli ad hoc.
I modelli statistici impiegati per studiare le influenze reciproche tra le variabili che descrivono le caratteristiche dell’ingresso del minore, tutte qualitative, e tra queste e le condizioni precedenti l’ingresso sono di tipo logit binario e ordinale. La durata della permanenza è invece analizzata, rispetto alle caratteristiche dell’ingresso del minore e delle condizioni precedenti l’ingresso, mediante il modello di Fine e Gray (1999). Tale modello costituisce la generalizzazione al caso di rischi competitivi del modello semiparametrico di Cox. La sopravvivenza di un collettivo di individui è studiata distinguendo, in relazione al cambiamento di stato, due eventi contrapposti: un evento principale e un altro evento “avversario”, che, se accade, impedisce la realizzazione del primo evento. Il modello permette di stimare la probabilità dell’occorrenza dell’evento principale al tempo t separatamente da quella dell’evento avversario, che invece non è specificata. Con questo modello a rischi competitivi la sopravvivenza dei minori nelle strutture può essere studiata rispetto alla sistemazione all’uscita, in base alla quale viene identificato, di volta in volta, l’ evento principale e l’evento avversario.
2. L’OGGETTO
DELLO STUDIO
LE VARIABILI
• Suddivisione logico-temporale delle variabili in blocchi
• Descrizione ed analisi delle variabili
I MODELLI
STATISTICI
L’ANALISI DEI
RISULTATI
2
3. - atemporalità del ricovero
- organizzazione autarchica
- assistenza = beneficenza
XV sec.
primi orfanotrofi
(istituti per minori)
COMUNITÀ PER MINORI
- massificazione del minore
LA
L’ORFANOTROFIO
- utenti: orfani in senso
tecnico
- nuovi profili di utenza
- valorizzazione
dell’individualità del minore
- progetto di ricovero
finalizzato al reinserimento
in società del minore
- assistenza = diritto
Anni 60 del XX sec.
4/5/1983
forme embrionali di
comunità (strutture
residenziali) per minori
istituzionalizzazione
delle comunità
con la legge 184
31/12/2006
chiusura definitiva degli
istituti per minori, stabilita
da legge 149/2001
L’OGGETTO
DELLO STUDIO
3
5. Comunità familiare, comunità socio-educativa, comunità per giovani adulti e
centro di pronta accoglienza
Database informatizzato sulle caratteristiche dei minori ospitati
Variabili: - anagrafiche
- sulla condizione del minore precedente all’entrata
in struttura
- sull’inserimento in struttura
- di dimissione dalla struttura
Periodo: 1987 – 30 giugno 2008
Numerosità: 356 osservazioni corrispondenti ad ingressi di
minori
L’OGGETTO
DELLO STUDIO
5
7. GENERE
Descrizione genere del minore
Modalità
- maschi (50,3%)
- femmine
ALMENO_1GEN_STRAN
Descrizione indicatore della nazionalità dei genitori
Modalità
- 1 se almeno uno dei due genitori è di
nazionalità straniera (32,3%)
- 0 altrimenti
NASCITA
Descrizione
Modalità
RESIDENZA
Descrizione
Modalità
luogo di nascita del minore
- province Emilia-Romagna (ER)
- altre province italiane (API)
- estero (E)
residenza anagrafica del minore
- province Emilia-Romagna (ER)
- altre province italiane (API)
- senza fissa dimora (SFD)
LE VARIABILI
7
8. COND_MINORE
Descrizione condizione del minore riguardo ai rapporti con la famiglia d’origine
Modalità
-
figlio di genitori coniugati e/o conviventi (CC – 38,5%)
figlio di genitori separati o divorziati (SD – 37,1%)
orfano di uno o di entrambi i genitori, figlio di madre nubile (OMN 13,2%)
minore straniero non accompagnato (MSNA – 11,2%)
FUORI_FAMIGLIA
Descrizione variabile indicatrice che vale 1 se il minore, al momento dell’inserimento in struttura, viveva già
fuori dalla famiglia di origine e 0 altrimenti
Modalità
- 1 se fuori famiglia (58,2%)
- 0 se in famiglia
PREC_INTERV
Descrizione indicatore della presenza di interventi dei servizi sociali di sostegno al minore precedenti
l’inserimento in struttura
Modalità
- 1 se è stato effettuato almeno un intervento (64,9%)
- 0 se l’inserimento in struttura è il primo intervento che interessa il minore
LE VARIABILI
8
9. TIPO_AFF
Descrizione Tipologia di affidamento alla struttura
Modalità
- amministrativo (38,2%)
- giudiziario (61,8%)
ETA_CLASSI
Descrizione età del minore all’inserimento in struttura,
in classi
Modalità
- 5-9 anni (22,2%)
- 10-14 anni (48,0%)
- 15 anni e più (29,8%)
STRUTTURA_EDUC
Descrizione Tipologia di struttura in cui il minore viene inserito
Modalità
- centro di pronta accoglienza (30,3%)
- comunità educativa per comunità familiare, comunità socio-educativa,
comunità per giovani adulti
LE VARIABILI
9
10. Motivazioni d’ingresso
La motivazione all’ingresso viene rilevata nella forma di risposta multipla, in virtù della possibilità che per un
minore coesistano simultaneamente più motivazioni all’ingresso.
Perciò, essa è stata dicotomizzata in tre variabili dummy:
PROB_ECONOMICI
=1 in presenza di problemi economici, problemi abitativi della famiglia di origine, problemi
lavorativi di uno dei genitori (20,5%)
PROB_RELAZIONALI
=1 in presenza di problemi relazionali con la famiglia d’origine, problemi giudiziari di uno o di
entrambi i genitori, problemi con famiglia adottiva o affidataria (32,0%)
VIOLENZE_MALTRATTAM
=1 se il minore ha subito violenze o maltrattamenti (30,1%)
LE VARIABILI
10
11. PERMANENZA
Descrizione durata della permanenza in struttura, misurata come numero dei giorni che intercorrono tra la
data dell’ingresso e la data delle dimissioni dalla struttura (sopravvivenza media = 905,5 giorni)
SISTEMAZIONE_FINALE
Descrizione sistemazione all’uscita dalla struttura
Modalità
-
rientro in famiglia, costituita dai rientri nella famiglia di origine, dagli affidamenti familiari e
dalle adozioni (50,8%)
-
altra sistemazione, che raggruppa le dimissioni alla maggiore età, gli allontanamenti
spontanei e i trasferimenti in altra struttura residenziale (34,3%)
-
censura, che va a costituire una terza sistemazione impropria, in quanto non è una
sistemazione all’uscita ma, in realtà, una non uscita (14,9%)
LE VARIABILI
11
12. I modelli grafici a catena sono una classe di modelli multivariati in cui la struttura di
indipendenza condizionata tra le variabili viene descritta mediante un grafo aciclico che
contiene sia archi orientati che non orientati.
LA CATENA DELLE DIPENDENZE
Suppondendo che, grazie a conoscenze a
priori sull’oggetto dello studio, si possa fare
una partizione delle variabili in una lista
ordinata di blocchi (B1, B2, ..., Bk), se V è
l’insieme dei vertici del grafo, allora:
V = B1 U B2 ... U Bk
PROPRIETÀ DI FATTORIZZAZIONE
La densità congiunta 𝑓(𝐵1 , 𝐵2 , … , 𝐵 𝑘 ) , grazie
alla struttura a blocchi, può essere
fattorizzata in questo modo:
𝑓 𝐵1 𝑓 𝐵2 𝐵1 𝑓 𝐵3 𝐵1 , 𝐵2 … 𝑓( 𝐵 𝑘 | 𝐵1 , … , 𝐵 𝑘−1 )
I MODELLI
STATISTICI
12
13. La catena delle dipendenze consiste in una
partizione, stabilita a priori, delle variabili in una
lista ordinata di blocchi, tali che:
all’interno dei blocchi siano presenti solo
archi non orientati;
gli archi tra i blocchi siano esclusivamente
direzionati;
le variabili attribuite ai nodi di uno stesso
blocco hanno una struttura di associazione
simmetrica senza ordinamento;
le variabili dei blocchi a destra sono
considerate esplicative delle variabili dei
blocchi a sinistra (le risposte).
I MODELLI
STATISTICI
13
14. PAIRWISE MARKOV PROPERTY
Sia B1, B2, ..., Bk una lista ordinata di blocchi.
Dati due vertici v, w dello stesso blocco Bi < Bk , allora
v ╨ w |B1 U B2 ... U Bi .
Dati due vertici v, w appartenenti a blocchi diversi
(ad esempio, sia v Bi e w Bj , con j<i ), allora
v ╨ w |B1 U B2 ... U Bi .
Le proprietà di Markov per i grafi a catena dettano
le regole per dedurre le indipendenze condizionate
delle variabili associate agli archi assenti del grafo.
I MODELLI
STATISTICI
14
15. Modello semiparametrico di tipo Proportional Hazards.
Formulazione generale:
h(t,x) = h0(t) exp(xβ),
dove h0(t) è il baseline hazard, che per l’assunzione di separabilità dipende esclusivamente
dal tempo, x è il vettore delle variabili esplicative e β è il vettore di parametri associato alle
variabili esplicative.
Nel caso in cui si voglia contemplare, per un’unità statistica, la possibilità di uscite differenti,
occorre utilizzare un modello a rischi competitivi (competing risks).
Se i rischi in competizione sono due, si può applicare il modello di Fine e Gray (1999), che
studia la sopravvivenza di un collettivo di individui distinguendo, in relazione al cambiamento
di stato, due eventi contrapposti: un evento principale e un altro evento “avversario”, che, se
accade, impedisce la realizzazione del primo evento.
.
I MODELLI
STATISTICI
15
16. Il modello di Fine e Gray costituisce una generalizzazione del modello di Cox. Il modello
permette di stimare la probabilità dell’occorrenza dell’evento principale separatamente da
quella dell’evento avversario, che invece non è specificata. Infatti, ad esser stimato è ora
l’hazard relativo alla sub-distribuzione (il subhazard) dell’evento principale ℎ1 (𝑡) .
Il modello è semiparametrico in quanto non specifica la forma della baseline ℎ1,0 (𝑡) riferita
,
all’hazard della prima sub-distribuzione, mentre gli effetti delle covariate, come nel modello
di Cox, sono assunti proporzionali:
Questa formulazione del modello permette di stimare la Cumulative Incidence Function
(CIF), che costituisce il mezzo privilegiato per studiare la distribuzione del subhazard
dell’evento principale:
dove
è il subhazard cumulato.
I MODELLI
STATISTICI
16
17. Il periodo precedente l’entrata, l’entrata e le successive dimissioni dalla comunità costituiscono
le tre fasi successive di uno stesso percorso, che può essere studiato attraverso un modello
grafico a catena, nel quale ciascuna di quelle fasi è rappresentata da un blocco.
L’ANALISI DEI
RISULTATI
17
18. Assumendo il modello a catena, la funzione di densità relativa all’intero processo suddiviso nei tre blocchi B1
– prima dell’ingresso, B2 – ingresso, B3 – dimissioni, può essere fattorizzata in questo modo:
𝑓 𝐵1 , 𝐵2 , 𝐵3 = 𝑓 𝐵1 𝑓 𝐵2 𝐵1 𝑓 𝐵3 𝐵1 ∪ 𝐵2
Grazie alla proprietà di fattorizzazione della distribuzione congiunta rispetto al grafo, è possibile scomporre
la distribuzione congiunta delle variabili in studio in una successione di distribuzioni condizionate, che
possono essere stimate separatamente, con modelli ad hoc.
Nome variabile
Blocco
Modello
struttura_educ
tipo_aff
eta_classi
prob_economici
prob_relazionali
2 - Ingresso
2 - Ingresso
2 - Ingresso
2 - Ingresso
2 - Ingresso
logit binario
logit binario
logit ordinale
logit binario
logit binario
violenze_maltrattam
2 - Ingresso
logit binario
3 - Dimissioni
Modello di Fine e Gray, con rischi
stratificati rispetto alla sistemazione
finale (sistemazione_finale).
Evento principale: rientro in famiglia
3 - Dimissioni
Modello di Fine e Gray con rischi
stratificati rispetto alla sistemazione
finale (sistemazione_finale).
Evento principale: altra sistemazione
permanenza
(rientro in famiglia)
permanenza
L’ANALISI DEI
RISULTATI
(altra sistemazione)
18
25. Cosa determina la durata della permanenza?
Le influenze dirette, le influenze indirette e le indipendenze condizionate, tutte rappresentate nel
grafo a catena finale, hanno permesso di isolare non solo cosa determina la permanenza, ma anche
cosa non influisce sulla permanenza.
Caratteristiche delle categorie deboli di minore.
Minori a cui è associato un esito della permanenza in comunità probabilmente positivo:
- genitori separati o divorziati, in famiglia e senza interventi precedenti
(PERMANENZE BREVI – RIENTRO IN FAMIGLIA).
Minori a cui è associato un esito della permanenza in comunità probabilmente negativo:
- stranieri, ospitati nel centro di pronta accoglienza (PERMANENZE BREVI – ALTRA
SISTEMAZIONE);
- genitori entrambi italiani, di età 10-14 anni, ospitati in comunità educative e con problemi
economici/relazionali con la famiglia d’origine (PERMANENZE LUNGHE);
- minori di genere femminile, con più di 9 anni, che hanno subito violenze e maltrattamenti in
famiglia (ALTRA SISTEMAZIONE).
La deistituzionalizzazione: una rivoluzione mancata?
Con uno studio limitato alle strutture residenziali in esame non è possibile dare risposta a questa
domanda, perché una sola realtà non può essere rappresentativa della varietà di situazioni che
caratterizza il territorio italiano.
L’ANALISI DEI
RISULTATI
25