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3Strength & ConditioningLuglio-Settembre 2020
Contenuti33
LA MACCHINA
CHE C’è in ME
ALLENAMENTO
PREVENZIONE
E RIABILITAZIONE LA PROFESSIONE
4/ Charniga / Perché “Dio non ha mai creato dei
rettilinei”
11/ Casolo, Del Vecchio, Felici / Effetti
dell’allenamento alla forza sull’attività delle unità motorie
81/ Rinaldi / Giocosamente - A passo d’uomo
87 / Arrighi / Le donne e lo sport
93 / Martinelli / Il lavoro sportivo dilettantistico:
quale futuro?
27/ Duca, Alberti / Strategie di autoregolazione
dell’esercizio con sovraccarichi
37/ Leonardi / I sovraccarichi nel sistema della
cultura fisica: opportunità e limiti
49 / Cazzetta / Il potenziamento muscolare
con il carico rappresentato dal corpo
55 / Grillone, Bartolomei / Confronto di forza e
potenza relativa in atleti dei due sessi
60 / Sannicandro, Cofano, Rosa, Colella /
Strategie di contrasto della sedentarietà negli over 65
durante la diffusione del Covid 19: l’esperienza italiana
67 / Lolletti, Gemello, Gollin / La stimolazione
sonora come ausilio per l’incremento dell’efficienza fisica
in condizione di microgravità: studio longitudinale
75/ Castellano Vitaterna / Blood Flow Restriction:
utile nel recupero da un infortunio? (seconda parte)
1/ Urso / Editoriale
85/ Bellotti / Riflessioni
96/ Abstracts
Anno Olimpico Tokyo 2020
(ma senza celebrazione dei Giochi)
S&C. Per una scienza del movimento dell’uomo.
Organo Ufficiale Tecnico-Scientifico per la Formazione di
Base ed Avanzata della FIPE, per il movimento e lo sport.
4 Strength & Conditioning Luglio-Settembre 2020
LAMACCHINA
CHEC’ÈINME
1. La traduzione del titolo (che si ripete poi nel testo), ovvero la frase inglese “God Does Not
Build in Straight Lines”, è tratta dal film Prometheus (Spaihts J, Lindelhof D). Nella versione
italiana del film tale frase è stata tradotta con “Dio non ha mai creato dei rettilinei”.
In questo testo, si è scelto di lasciarla così, quindi come risulta nota al pubblico italiano.
In effetti, nella versione italiana si perde un po’ il concetto di linea retta che viene sfruttato
dall’autore dell’articolo (NdT).
Perché
“Dio non ha
mai creato
dei rettilinei”
1
Andrew Charniga
©Sportivnypress.com
Secondo la dottrina di Confucio, il principio femminile è
Yin e il principio maschile èYang. Il che a sua volta significa
che la “femminilità è negativa, morbida, oscura e debole,
la mascolinità è positiva, dura, luminosa e forte
(Fan Hong, 1997).
11Strength & ConditioningLuglio-Settembre 2020
Effetti
dell’allenamento
alla forza sull’attività
delle unità motorie
Andrea Casolo, Alessandro Del Vecchio, Francesco Felici
LA MACCHINA
CHE C’È IN ME
1. Rilevanza della ricerca scientifica sull’allenamento
alla forza: salute e performance
È ormai ampiamente dimostrato dalla comunità scientifica che la regolare pratica di at-
tività fisica è associata ad una moltitudine di benefici fisici e mentali per l’uomo in tutte
le fasce di età. Un numero considerevole di evidenze accumulate sin dagli anni ‘50 del
secolo scorso supportano la relazione inversa tra attività fisica e mortalità prematura,
malattie cardiovascolari (CVD), coronaropatie (CAD), ipertensione, ictus, osteoporo-
si, diabete mellito di tipo 2, sindrome metabolica, obesità, cancro al colon ed al seno,
depressione, rischio di cadute e funzioni cognitive (1, 2). In particolare, a partire dagli
anni ‘90 vi è stato un crescente interesse e di conseguenza riconoscimento degli effetti
benefici indotti dall’allenamento alla forza o contro resistenza su molteplici aspetti salu-
te-correlati ed in particolar modo su quello che è stato definito dall’American College of
Sport Medicine (ACSM) come fitness muscolare o Muscular fitness comprendente forza,
endurance e potenza muscolare (3, 4).
Di conseguenza, proprio a partire dal 1990, l’allenamento alla forza è stato integrato
nelle raccomandazioni per la prescrizione dell’esercizio fisico dall’ACSM, come una com-
ponente essenziale dei programmi di fitness e riabilitazione per popolazioni di tutte le
età (5, 6). Le linee guida attuali raccomandano la pratica dell’allenamento alla forza coin-
volgente i principali gruppi muscolari da 2 a 3 volte a settimana nella popolazione adulta
(7).
L’allenamento alla forza o contro resistenza è una delle modalità di esercizio preferite e
pertanto più largamente impiegate soprattutto dalla popolazione adulta. In aggiunta al
più tradizionale scopo di questa pratica, ovvero lo sviluppo ed il mantenimento della for-
za, dell’endurance, della potenza e della massa muscolare (ipertrofia) e di conseguenza
l’incremento della performance atletica, negli ultimi trent’anni un numero considerevole
di studi ha dimostrato i potenziali effetti benefici sulla salute associati alla sua pratica
regolare sia in popolazioni sane che patologiche (8, 9).
PAROLE CHIAVE
Allenamento alla forza, adattamenti neurali, unità motorie, HDsEMG
27Strength & ConditioningLuglio-Settembre 2020
Strategie di
autoregolazione
dell’esercizio
con sovraccarichi
Marco Duca1
, Giampietro Alberti1
ALLENAMENTO
IN SINTESI
Nell’allenamento con sovraccarichi la selezione del sovraccarico da utiliz-
zare è un elemento cruciale per permettere al soggetto di raggiungere gli
obiettivi desiderati. Metodologie tradizionali come la prescrizione di ripeti-
zioni massimali o di una percentuale di una ripetizione massimale non ten-
gono però conto di variabilità individuali e non consentono una accurata
gestione della fatica.
Questa review vuole esaminare due metodologie che consentono una au-
toregolazione del sovraccarico, in base alla condizione del soggetto durante
l’allenamento mostrandone origini, funzionamento, limitazioni e potenziali
applicazioni: scala RPE basate su “ripetizioni in riserva” e “intensità relativa”
basata su serie e ripetizioni.
1
Dipartimento di Scienze Biomediche per la
Salute, Università degli Studi di Milano
37Strength & Conditioning
I sovraccarichi
nel sistema
della cultura fisica:
opportunità
e limiti
Vito Leonardi
ALLENAMENTO
38 Strength & Conditioning
ALLENAMENTO
Luglio-Settembre 2020
Agli inizi degli anni Cinquanta del secolo scorso, arriva nel
nostro Paese e si afferma un nuovo tipo di attività sporti-
va. Si chiama Body Building, letteralmente costruzione del
corpo: le notizie arrivano da oltreoceano attraverso una ri-
vista dal titolo Muscle Power in lingua inglese e in coperti-
na in bianco e nero, ma anche a colori – cosa avveniristica
per l’epoca – , la figura di azzimati giovanotti dalla musco-
latura sviluppata in maniera davvero impressionante, che
sembra guizzare come un serpente racchiuso in una busta
di plastica (Fig. 1). Al confronto di oggi sembrano onesti
palestrati. All’interno, figure di esercizi dai nomi strani,
come squat, curl, e prescrizioni intraducibili dell’uso di so-
vraccarichi.
La prima divulgazione in italiano è un volumetto di John
Vigna, un italoamericano, dal titolo Muscoli e Bellezza, del
1955, che ne illustra (di quel nuovo tipo di attività spor-
tiva) i principi del suo ideatore, Joe Weider. In copertina,
la figura di un famoso culturista che fu poi protagonista
di numerosi film mitologici (Fig. 2). Nella didascalia sotto-
stante: “Ammirare l’esiguità della vita e la forza che emana
dalle braccia e dalle gambe”, un cliché ideale di perfezione
umana che ancora resiste!
Il successo è rapido, virulento (diremmo oggi), sorgono
numerose palestre, le attrezzature sono semplici, spesso
fatte in casa: manubri, bilancieri, panche, gracidanti carru-
cole, che soppiantano pertiche, funi, spalliere…
Nel testo di Vigna, oltre alle illustrazioni di esercizi, carichi
di lavoro per la verità più di carattere turistico sportivo,
non mancavano raccomandazioni di misure igieniche e
alimentari. In particolare, l’autore consigliava l’assunzione
integrativa tra i pasti di una certa tisana di un certo dott.
Camasio!
L’alimentazione è stata storicamente sempre ritenuta im-
portante nello sport: già nella antica Grecia si raccoman-
dava ai lottatori carne di toro e ai velocisti e saltatori carne
di capra; oggi questa spazia dall’integrazione a sostanze
dopanti ed illecite non soltanto nello sport di vertice, ma
anche nel fitness e nelle attività fisiche di mantenimento,
quasi sempre al di fuori di qualsiasi controllo medico.
Cosa in verità interessante, nel testo compare una tabella,
“Tabella delle misure perfette”, misure antropometriche
ideali ricavate in base alle proporzioni di antiche statue
come il Discobolo di Mirone, il David di Michelangelo, il
Perseo di Cellini (Tab. 1).
Più intrigante in questa tabella, cosa che dovrebbe far ben
riflettere, è che nei concorsi culturistici, per qualsiasi sta-
tura l’eguaglianza della circonferenza del collo, del braccio
in flessione e del polpaccio è una costante!
Muscle Power February , 1956 , 2 (copertina)Figura 1 Muscoli e bellezza. Edizioni MEB ,Torino 1955.
(copertina)
Figura 2
Dottore in Scienze Motorie già docente presso l’ISEF di Napoli e presso l’Università“Parthenope”
di Napoli, ha collaborato con l’Università“S. Antipolis”di Nizza. Arbitro internazionale della FGI, ha rivestito
numerosi incarichi presso la stessa e collaborato alla stesura dei programmi tecnici. Direttore della“SRdS”
della Campania dal 2002 al 2008, è docente nazionale e Presidente del Comitato Regionale della Campania
della FIPCF. Ha pubblicato quattro libri e numerosi lavori su riviste tecniche federali ed è stato relatore
in numerosi congressi.
Vito Leonardi
49Strength & Conditioning
Il potenziamento
muscolare con il carico
rappresentato dal corpo
Alfio Cazzetta
ALLENAMENTO
Introduzione
Dal momento della sua nascita, l’uomo, come tutte le altre “cose” (viventi e non), è sottoposto alla forza
gravitazionale terrestre.
Gli esseri umani e gli animali, per potersi muovere, debbono contrastare la forza di gravità per tenersi ritti
e a volte vincerla e utilizzarla, modulandola attraverso l’azione dei gruppi muscolari, per spostarsi, correre,
saltare, ecc.
Generalmente quando si parla di forza, si pensa subito alla palestra e ad un notevole lavoro con sovracca-
richi.
Ciò è vero per le discipline che hanno bisogno di un notevole grado di forza, ma in altre che richiedono un
impegno inferiore della forza, questo problema risulta gradualmente inferiore, tanto da arrivare a certe
discipline in cui basta un lavoro a carico naturale per risolvere i problemi della forza e gli esercizi di poten-
ziamento risulterebbero un corollario: gli esercizi di potenziamento debbono essere adeguati alle richieste
della disciplina.
Confronto
di forza e potenza
relativa in atleti
dei due sessi
Giuseppe Grillone1
, Sandro Bartolomei2
ALLENAMENTO
INTRODUZIONE
Le donne sono considerate più deboli e meno potenti degli uomini ugual-
mente allenati (4) ed esprimono una minore potenza muscolare in esercizi
di sollevamento pesi (8). La loro forza muscolare varia infatti dal 40 al 75%
rispetto a quella degli uomini (12) e le differenze appaiono più evidenti nella
parte superiore del corpo rispetto a quella inferiore (11). Le differenze fra
i sessi risultano poi più marcate quando la forza e la potenza vengono rap-
portate alla massa corporea (8).
I fattori che permettono di spiegare le differenze in termini di forza massima
sono rappresentati principalmente dalla massa muscolare e dalla distribu-
zione di quest’ultima tra la parte superiore e inferiore del corpo (11).
La differenza di forza tra uomini e donne potrebbe essere influenzata an-
che dalla qualità del tessuto muscolare, mentre non emergono differenze
significative tra i due sessi relativamente al numero di fibre muscolari (11).
Una maggiore concentrazione di enzimi glicolitici e una percentuale di fibre
veloci più elevata potrebbero determinare negli uomini livelli di forza supe-
riori in relazione alla massa muscolare (14).
La capacità glicolitica (14) e l’area occupata da fibre di tipo II sono risultate
infatti maggiori negli uomini rispetto alle donne (10).
1 Dipartimento di Scienze per la Qualità della Vita, Università di Bologna
2 Dipartimento di Scienze Biomediche e Neuromotorie, Università di Bologna
55Strength & ConditioningLuglio-Settembre 2020
Strategie di contrasto
della sedentarietà
negli over 65
durante la diffusione del
Covid 19:
l’esperienza italiana
Italo Sannicandro1
, Giacomo Cofano2
,
Rosa Anna Rosa2
, Dario Colella1
ALLENAMENTO
1 Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale, Università di Foggia
2 Docente a contratto presso il Corso di Laurea Magistrale In Scienze e Tecniche delle
Attività Motorie Preventive e compensative, Università di Foggia
67Strength & ConditioningLuglio-Settembre 2020
La stimolazione
sonora come
ausilio per
l’incremento
dell’efficienza
fisica in
condizione di
microgravità:
studio
longitudinale
Luca Lolletti1,2,3
, Luciano Gemello1,3
Massimiliano Gollin1,2,3,4
ALLENAMENTO
INTRODUZIONE
Gli effetti delle proprietà fisiche dell’ambiente acquatico sul
corpo umano, a seguito di sedute idroterapiche, possono ap-
portare effetti benefici in patologie osteoarticolari, incidendo
sulla limitazione del dolore e sul miglioramento della qualità
della vita dei pazienti (Bartles 2007, Lima 2013, Barker 2014,
Baena-Beato 2014). La spinta idrostatica riduce il carico verti-
cale sulle articolazioni e la muscolatura scheletrica con effetto
miorilassante (Mooventhan, 2014).
1
Centro di Ricerca “Adapted Training and Performance”, Università degli
Studi di Torino
2
CRAMB, Centro Ricerche e Attività Motorie e Benessere, ISEF, Torino
3
CRPB, Centro Ricerche Performance e Benessere, Torino
4
Dipartimento Scienze Cliniche Biologiche, Università degli Studi di Torino
Blood Flow
Restriction:
utile nel recupero
da un infortunio?
PREVENZIONE E RIABILITAZIONE
Michele Castellano Vitaterna
SECONDAPARTE
Nella prima parte (comparsa in S&C n° 31), sono state affrontate le basi
scientifiche su cui si fonda l’utilizzo della metodica del Blood Flow Re-
striction. In questa seconda parte, invece, verranno esposte le accortez-
ze per non creare delle problematiche fisiche e si proporrà, altresì, uno
specifico protocollo di lavoro.
Applicazioni pratiche
e norme di sicurezza.
75Strength & ConditioningLuglio-Settembre 2020
Katia ArrighiKatia Arrighi
Ha conseguito la laurea in Giurisprudenza,
con tesi in Diritto Amministrativo, e opera
da molti anni nel settore della consulenza
del lavoro e dello sport. Attualmente
delegata Coni per la provincia di Como,
delegata Fipe per la provincia di Bergamo.
Relatrice in numerosi convegni di
aggiornamento e formazione.
87Strength & ConditioningLuglio-Settembre 2020
Le donne
e lo sport
Katia Arrighi
LA PROFESSIONE
La storia millenaria di un genere che ha sempre avuto dif-
ficoltà a imporsi nello sport e fino a pochissimi anni fa non
aveva ancora trovato una narrazione completa ed esausti-
va.
In un tempo non lontano rispetto a noi parlare della possi-
bilità delle donne di fare e praticare sport era considerato
un tabù: le donne non potevano e non dovevano praticare
lo sport perché ritenuto dannoso per la loro salute e per
la loro moralità.
Secoli di “oppressione” di genere hanno portato le donne
ad avere intorno a loro un’aura di romanticismo quasi de-
cadente: le donne dovevano essere fragili, pallide, protet-
te dentro le mura di casa. La corsa, il sollevamento pesi, la
danza, erano considerate disdicevoli soprattutto nelle alte
classi sociali mentre le donne delle classi meno elevate
questo problema non se lo ponevano neppure; assorbite
completamente dal lavoro che le impegnava durante tutta
la giornata con turni spesso massacranti, dividendosi tra
famiglia, figli, campi, fabbrica: fare sport era un lusso ben
lontano dalle loro possibilità.
Le donne aristocratiche o delle classi più abbienti si occu-
pavano invece di praticare una arte antica e considerata
nobile: l’equitazione.
Emblematica al riguardo la figura di Diana De Poiters, bel-
lissima donna della Francia rinascimentale descritta come
una dea dalle sembianze perfette che incarnava in sé ogni
meraviglia estetica dell’epoca. Amata dal re di Francia, En-
rico II, più giovane di lei di molti anni, si prendeva cura del
suo corpo alzandosi prestissimo al mattino e facendo lun-
ghissime cavalcate all’alba, sotto piogge incessanti o sotto
la magia dell’alba nella Valle della Loira quando la nebbia
si alza dal bosco e circonda i castelli fiabeschi delle antiche
dimore dei re francesi.
Lo sport al femminile
e le Olimpiadi
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Pagine da strength & conditioning 33

  • 1.
  • 2. 3Strength & ConditioningLuglio-Settembre 2020 Contenuti33 LA MACCHINA CHE C’è in ME ALLENAMENTO PREVENZIONE E RIABILITAZIONE LA PROFESSIONE 4/ Charniga / Perché “Dio non ha mai creato dei rettilinei” 11/ Casolo, Del Vecchio, Felici / Effetti dell’allenamento alla forza sull’attività delle unità motorie 81/ Rinaldi / Giocosamente - A passo d’uomo 87 / Arrighi / Le donne e lo sport 93 / Martinelli / Il lavoro sportivo dilettantistico: quale futuro? 27/ Duca, Alberti / Strategie di autoregolazione dell’esercizio con sovraccarichi 37/ Leonardi / I sovraccarichi nel sistema della cultura fisica: opportunità e limiti 49 / Cazzetta / Il potenziamento muscolare con il carico rappresentato dal corpo 55 / Grillone, Bartolomei / Confronto di forza e potenza relativa in atleti dei due sessi 60 / Sannicandro, Cofano, Rosa, Colella / Strategie di contrasto della sedentarietà negli over 65 durante la diffusione del Covid 19: l’esperienza italiana 67 / Lolletti, Gemello, Gollin / La stimolazione sonora come ausilio per l’incremento dell’efficienza fisica in condizione di microgravità: studio longitudinale 75/ Castellano Vitaterna / Blood Flow Restriction: utile nel recupero da un infortunio? (seconda parte) 1/ Urso / Editoriale 85/ Bellotti / Riflessioni 96/ Abstracts Anno Olimpico Tokyo 2020 (ma senza celebrazione dei Giochi) S&C. Per una scienza del movimento dell’uomo. Organo Ufficiale Tecnico-Scientifico per la Formazione di Base ed Avanzata della FIPE, per il movimento e lo sport.
  • 3. 4 Strength & Conditioning Luglio-Settembre 2020 LAMACCHINA CHEC’ÈINME 1. La traduzione del titolo (che si ripete poi nel testo), ovvero la frase inglese “God Does Not Build in Straight Lines”, è tratta dal film Prometheus (Spaihts J, Lindelhof D). Nella versione italiana del film tale frase è stata tradotta con “Dio non ha mai creato dei rettilinei”. In questo testo, si è scelto di lasciarla così, quindi come risulta nota al pubblico italiano. In effetti, nella versione italiana si perde un po’ il concetto di linea retta che viene sfruttato dall’autore dell’articolo (NdT). Perché “Dio non ha mai creato dei rettilinei” 1 Andrew Charniga ©Sportivnypress.com Secondo la dottrina di Confucio, il principio femminile è Yin e il principio maschile èYang. Il che a sua volta significa che la “femminilità è negativa, morbida, oscura e debole, la mascolinità è positiva, dura, luminosa e forte (Fan Hong, 1997).
  • 4. 11Strength & ConditioningLuglio-Settembre 2020 Effetti dell’allenamento alla forza sull’attività delle unità motorie Andrea Casolo, Alessandro Del Vecchio, Francesco Felici LA MACCHINA CHE C’È IN ME 1. Rilevanza della ricerca scientifica sull’allenamento alla forza: salute e performance È ormai ampiamente dimostrato dalla comunità scientifica che la regolare pratica di at- tività fisica è associata ad una moltitudine di benefici fisici e mentali per l’uomo in tutte le fasce di età. Un numero considerevole di evidenze accumulate sin dagli anni ‘50 del secolo scorso supportano la relazione inversa tra attività fisica e mortalità prematura, malattie cardiovascolari (CVD), coronaropatie (CAD), ipertensione, ictus, osteoporo- si, diabete mellito di tipo 2, sindrome metabolica, obesità, cancro al colon ed al seno, depressione, rischio di cadute e funzioni cognitive (1, 2). In particolare, a partire dagli anni ‘90 vi è stato un crescente interesse e di conseguenza riconoscimento degli effetti benefici indotti dall’allenamento alla forza o contro resistenza su molteplici aspetti salu- te-correlati ed in particolar modo su quello che è stato definito dall’American College of Sport Medicine (ACSM) come fitness muscolare o Muscular fitness comprendente forza, endurance e potenza muscolare (3, 4). Di conseguenza, proprio a partire dal 1990, l’allenamento alla forza è stato integrato nelle raccomandazioni per la prescrizione dell’esercizio fisico dall’ACSM, come una com- ponente essenziale dei programmi di fitness e riabilitazione per popolazioni di tutte le età (5, 6). Le linee guida attuali raccomandano la pratica dell’allenamento alla forza coin- volgente i principali gruppi muscolari da 2 a 3 volte a settimana nella popolazione adulta (7). L’allenamento alla forza o contro resistenza è una delle modalità di esercizio preferite e pertanto più largamente impiegate soprattutto dalla popolazione adulta. In aggiunta al più tradizionale scopo di questa pratica, ovvero lo sviluppo ed il mantenimento della for- za, dell’endurance, della potenza e della massa muscolare (ipertrofia) e di conseguenza l’incremento della performance atletica, negli ultimi trent’anni un numero considerevole di studi ha dimostrato i potenziali effetti benefici sulla salute associati alla sua pratica regolare sia in popolazioni sane che patologiche (8, 9). PAROLE CHIAVE Allenamento alla forza, adattamenti neurali, unità motorie, HDsEMG
  • 5. 27Strength & ConditioningLuglio-Settembre 2020 Strategie di autoregolazione dell’esercizio con sovraccarichi Marco Duca1 , Giampietro Alberti1 ALLENAMENTO IN SINTESI Nell’allenamento con sovraccarichi la selezione del sovraccarico da utiliz- zare è un elemento cruciale per permettere al soggetto di raggiungere gli obiettivi desiderati. Metodologie tradizionali come la prescrizione di ripeti- zioni massimali o di una percentuale di una ripetizione massimale non ten- gono però conto di variabilità individuali e non consentono una accurata gestione della fatica. Questa review vuole esaminare due metodologie che consentono una au- toregolazione del sovraccarico, in base alla condizione del soggetto durante l’allenamento mostrandone origini, funzionamento, limitazioni e potenziali applicazioni: scala RPE basate su “ripetizioni in riserva” e “intensità relativa” basata su serie e ripetizioni. 1 Dipartimento di Scienze Biomediche per la Salute, Università degli Studi di Milano
  • 6. 37Strength & Conditioning I sovraccarichi nel sistema della cultura fisica: opportunità e limiti Vito Leonardi ALLENAMENTO
  • 7. 38 Strength & Conditioning ALLENAMENTO Luglio-Settembre 2020 Agli inizi degli anni Cinquanta del secolo scorso, arriva nel nostro Paese e si afferma un nuovo tipo di attività sporti- va. Si chiama Body Building, letteralmente costruzione del corpo: le notizie arrivano da oltreoceano attraverso una ri- vista dal titolo Muscle Power in lingua inglese e in coperti- na in bianco e nero, ma anche a colori – cosa avveniristica per l’epoca – , la figura di azzimati giovanotti dalla musco- latura sviluppata in maniera davvero impressionante, che sembra guizzare come un serpente racchiuso in una busta di plastica (Fig. 1). Al confronto di oggi sembrano onesti palestrati. All’interno, figure di esercizi dai nomi strani, come squat, curl, e prescrizioni intraducibili dell’uso di so- vraccarichi. La prima divulgazione in italiano è un volumetto di John Vigna, un italoamericano, dal titolo Muscoli e Bellezza, del 1955, che ne illustra (di quel nuovo tipo di attività spor- tiva) i principi del suo ideatore, Joe Weider. In copertina, la figura di un famoso culturista che fu poi protagonista di numerosi film mitologici (Fig. 2). Nella didascalia sotto- stante: “Ammirare l’esiguità della vita e la forza che emana dalle braccia e dalle gambe”, un cliché ideale di perfezione umana che ancora resiste! Il successo è rapido, virulento (diremmo oggi), sorgono numerose palestre, le attrezzature sono semplici, spesso fatte in casa: manubri, bilancieri, panche, gracidanti carru- cole, che soppiantano pertiche, funi, spalliere… Nel testo di Vigna, oltre alle illustrazioni di esercizi, carichi di lavoro per la verità più di carattere turistico sportivo, non mancavano raccomandazioni di misure igieniche e alimentari. In particolare, l’autore consigliava l’assunzione integrativa tra i pasti di una certa tisana di un certo dott. Camasio! L’alimentazione è stata storicamente sempre ritenuta im- portante nello sport: già nella antica Grecia si raccoman- dava ai lottatori carne di toro e ai velocisti e saltatori carne di capra; oggi questa spazia dall’integrazione a sostanze dopanti ed illecite non soltanto nello sport di vertice, ma anche nel fitness e nelle attività fisiche di mantenimento, quasi sempre al di fuori di qualsiasi controllo medico. Cosa in verità interessante, nel testo compare una tabella, “Tabella delle misure perfette”, misure antropometriche ideali ricavate in base alle proporzioni di antiche statue come il Discobolo di Mirone, il David di Michelangelo, il Perseo di Cellini (Tab. 1). Più intrigante in questa tabella, cosa che dovrebbe far ben riflettere, è che nei concorsi culturistici, per qualsiasi sta- tura l’eguaglianza della circonferenza del collo, del braccio in flessione e del polpaccio è una costante! Muscle Power February , 1956 , 2 (copertina)Figura 1 Muscoli e bellezza. Edizioni MEB ,Torino 1955. (copertina) Figura 2 Dottore in Scienze Motorie già docente presso l’ISEF di Napoli e presso l’Università“Parthenope” di Napoli, ha collaborato con l’Università“S. Antipolis”di Nizza. Arbitro internazionale della FGI, ha rivestito numerosi incarichi presso la stessa e collaborato alla stesura dei programmi tecnici. Direttore della“SRdS” della Campania dal 2002 al 2008, è docente nazionale e Presidente del Comitato Regionale della Campania della FIPCF. Ha pubblicato quattro libri e numerosi lavori su riviste tecniche federali ed è stato relatore in numerosi congressi. Vito Leonardi
  • 8. 49Strength & Conditioning Il potenziamento muscolare con il carico rappresentato dal corpo Alfio Cazzetta ALLENAMENTO Introduzione Dal momento della sua nascita, l’uomo, come tutte le altre “cose” (viventi e non), è sottoposto alla forza gravitazionale terrestre. Gli esseri umani e gli animali, per potersi muovere, debbono contrastare la forza di gravità per tenersi ritti e a volte vincerla e utilizzarla, modulandola attraverso l’azione dei gruppi muscolari, per spostarsi, correre, saltare, ecc. Generalmente quando si parla di forza, si pensa subito alla palestra e ad un notevole lavoro con sovracca- richi. Ciò è vero per le discipline che hanno bisogno di un notevole grado di forza, ma in altre che richiedono un impegno inferiore della forza, questo problema risulta gradualmente inferiore, tanto da arrivare a certe discipline in cui basta un lavoro a carico naturale per risolvere i problemi della forza e gli esercizi di poten- ziamento risulterebbero un corollario: gli esercizi di potenziamento debbono essere adeguati alle richieste della disciplina.
  • 9. Confronto di forza e potenza relativa in atleti dei due sessi Giuseppe Grillone1 , Sandro Bartolomei2 ALLENAMENTO INTRODUZIONE Le donne sono considerate più deboli e meno potenti degli uomini ugual- mente allenati (4) ed esprimono una minore potenza muscolare in esercizi di sollevamento pesi (8). La loro forza muscolare varia infatti dal 40 al 75% rispetto a quella degli uomini (12) e le differenze appaiono più evidenti nella parte superiore del corpo rispetto a quella inferiore (11). Le differenze fra i sessi risultano poi più marcate quando la forza e la potenza vengono rap- portate alla massa corporea (8). I fattori che permettono di spiegare le differenze in termini di forza massima sono rappresentati principalmente dalla massa muscolare e dalla distribu- zione di quest’ultima tra la parte superiore e inferiore del corpo (11). La differenza di forza tra uomini e donne potrebbe essere influenzata an- che dalla qualità del tessuto muscolare, mentre non emergono differenze significative tra i due sessi relativamente al numero di fibre muscolari (11). Una maggiore concentrazione di enzimi glicolitici e una percentuale di fibre veloci più elevata potrebbero determinare negli uomini livelli di forza supe- riori in relazione alla massa muscolare (14). La capacità glicolitica (14) e l’area occupata da fibre di tipo II sono risultate infatti maggiori negli uomini rispetto alle donne (10). 1 Dipartimento di Scienze per la Qualità della Vita, Università di Bologna 2 Dipartimento di Scienze Biomediche e Neuromotorie, Università di Bologna 55Strength & ConditioningLuglio-Settembre 2020
  • 10. Strategie di contrasto della sedentarietà negli over 65 durante la diffusione del Covid 19: l’esperienza italiana Italo Sannicandro1 , Giacomo Cofano2 , Rosa Anna Rosa2 , Dario Colella1 ALLENAMENTO 1 Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale, Università di Foggia 2 Docente a contratto presso il Corso di Laurea Magistrale In Scienze e Tecniche delle Attività Motorie Preventive e compensative, Università di Foggia
  • 11. 67Strength & ConditioningLuglio-Settembre 2020 La stimolazione sonora come ausilio per l’incremento dell’efficienza fisica in condizione di microgravità: studio longitudinale Luca Lolletti1,2,3 , Luciano Gemello1,3 Massimiliano Gollin1,2,3,4 ALLENAMENTO INTRODUZIONE Gli effetti delle proprietà fisiche dell’ambiente acquatico sul corpo umano, a seguito di sedute idroterapiche, possono ap- portare effetti benefici in patologie osteoarticolari, incidendo sulla limitazione del dolore e sul miglioramento della qualità della vita dei pazienti (Bartles 2007, Lima 2013, Barker 2014, Baena-Beato 2014). La spinta idrostatica riduce il carico verti- cale sulle articolazioni e la muscolatura scheletrica con effetto miorilassante (Mooventhan, 2014). 1 Centro di Ricerca “Adapted Training and Performance”, Università degli Studi di Torino 2 CRAMB, Centro Ricerche e Attività Motorie e Benessere, ISEF, Torino 3 CRPB, Centro Ricerche Performance e Benessere, Torino 4 Dipartimento Scienze Cliniche Biologiche, Università degli Studi di Torino
  • 12. Blood Flow Restriction: utile nel recupero da un infortunio? PREVENZIONE E RIABILITAZIONE Michele Castellano Vitaterna SECONDAPARTE Nella prima parte (comparsa in S&C n° 31), sono state affrontate le basi scientifiche su cui si fonda l’utilizzo della metodica del Blood Flow Re- striction. In questa seconda parte, invece, verranno esposte le accortez- ze per non creare delle problematiche fisiche e si proporrà, altresì, uno specifico protocollo di lavoro. Applicazioni pratiche e norme di sicurezza. 75Strength & ConditioningLuglio-Settembre 2020
  • 13. Katia ArrighiKatia Arrighi Ha conseguito la laurea in Giurisprudenza, con tesi in Diritto Amministrativo, e opera da molti anni nel settore della consulenza del lavoro e dello sport. Attualmente delegata Coni per la provincia di Como, delegata Fipe per la provincia di Bergamo. Relatrice in numerosi convegni di aggiornamento e formazione. 87Strength & ConditioningLuglio-Settembre 2020 Le donne e lo sport Katia Arrighi LA PROFESSIONE La storia millenaria di un genere che ha sempre avuto dif- ficoltà a imporsi nello sport e fino a pochissimi anni fa non aveva ancora trovato una narrazione completa ed esausti- va. In un tempo non lontano rispetto a noi parlare della possi- bilità delle donne di fare e praticare sport era considerato un tabù: le donne non potevano e non dovevano praticare lo sport perché ritenuto dannoso per la loro salute e per la loro moralità. Secoli di “oppressione” di genere hanno portato le donne ad avere intorno a loro un’aura di romanticismo quasi de- cadente: le donne dovevano essere fragili, pallide, protet- te dentro le mura di casa. La corsa, il sollevamento pesi, la danza, erano considerate disdicevoli soprattutto nelle alte classi sociali mentre le donne delle classi meno elevate questo problema non se lo ponevano neppure; assorbite completamente dal lavoro che le impegnava durante tutta la giornata con turni spesso massacranti, dividendosi tra famiglia, figli, campi, fabbrica: fare sport era un lusso ben lontano dalle loro possibilità. Le donne aristocratiche o delle classi più abbienti si occu- pavano invece di praticare una arte antica e considerata nobile: l’equitazione. Emblematica al riguardo la figura di Diana De Poiters, bel- lissima donna della Francia rinascimentale descritta come una dea dalle sembianze perfette che incarnava in sé ogni meraviglia estetica dell’epoca. Amata dal re di Francia, En- rico II, più giovane di lei di molti anni, si prendeva cura del suo corpo alzandosi prestissimo al mattino e facendo lun- ghissime cavalcate all’alba, sotto piogge incessanti o sotto la magia dell’alba nella Valle della Loira quando la nebbia si alza dal bosco e circonda i castelli fiabeschi delle antiche dimore dei re francesi. Lo sport al femminile e le Olimpiadi