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STRENGTH & CONDITIONING. Per una scienza del movimento dell’uomo Anno VI - Numero 21 / Luglio-Settembre 2017 5
S&C(Ita)n.21,Luglio-Settembre2017,pp.5-13
S&C
INTRODUZIONE
I sintomi vaghi e aspecifici o MUS sono sinto-
mi che non appartengono a un quadro patolo-
gico, ma esprimono quel disagio aspecifico che
lo precedono da un minimo di 6 mesi a qualche
anno. Le persone che hanno i MUS presenta-
no delle caratteristiche specifiche, quali:
Stanchezza - difficoltà al risveglio, perdita
di forza, stanchezza non proporzionata allo
sforzo.
Disturbo emozionale -  ansia, apatia, me-
lanconia, paura, comportamenti compulsivi,
tristezza, disagio nel rapporto con gli altri,
difficoltà nella relazione, ecc.
Termoregolazione - mani e piedi sempre fred-
di, brividi, necessità di coprirsi per stare bene
e sofferenza del freddo.
Insonnia - difficoltà ad addormentarsi, diffi-
coltà a mantenere il sonno, risvegli nottur-
ni, risvegli al mattino precoci, sonno leggero,
sonno esteso ma non ristoratore.
Appetito - modificazioni dell’appetito, fame
compulsiva, disappetenza, fame non propor-
zionata al fabbisogno, fame iniziale che non
permette di terminare il pasto, fame fuori
orario, inappetenza.
Stomaco - acidità di stomaco, dolori di sto-
maco, eruttazioni, eruttazioni acide, gonfiore
dopo i pasti, nausea. 
Colon - stitichezza, diarrea, alvo alterno, do-
lori al colon, meteorismo, bisogno urgente di
evacuare, evacuazione dolorosa.
Traspirazione - sudorazione non proporziona-
ta al movimento, alterazioni della sudorazio-
ne, difficoltà a sudare durante il movimento,
eccessiva sudorazione anche in assenza di
movimento.
Dario Boschiero 1-2
, Danilo Vaudagna 2
, Sergio Pederzolli 2
, Marro Michele 2
,
Mattia Fantina 2
, Matteo Bonacina 2
, Elena Apelgantes 2
, Antonio Urso 3
.
1 Direttore Ricerca e Sviluppo di BioTekna; Presidente Open Academy of Medicine, London (UK)
2 Gruppo studio Open Academy of Medicine - Venezia
3 Presidente Federazione Italiana Pesistica
tilizzo di esercizi complementari
derivanti dalla Pesistica
Olimpica come metodologia
di recupero da MUS -
Sintomi Vaghi ed Aspecifici
DARIO BOSCHIERO
Presidente
e Fondatore
dell’Open
Academy of
Medicine, Londra
UK, Venezia ITA.
Fondatore e
Coordinatore
del Progetto
“MUS - Sintomi
Vaghi e Aspecifici,
Infiammazione
Cronica e
Nutrizione Clinica”
Direttore Ricerca
e Sviluppo
di BioTekna
Biomedical
Technologies.
U
GIAN MARIO
MIGLIACCIO
Dottore di
ricerca in Sport
Science, direttore
scientifico Sport
Science Lab.
MICHELE
SPREGHINI
Divulgatore
scientifico, esperto
di preparazione
atletica e
nutrizione sportiva
nel Fitness e
BodyBuilding.
Migliaccio Gian Mario (1)
, Michele Spreghini (2)
1: Sport Science Lab , 2: Fit for Dummies
utrizione per
la Performance
PUBBLICATO
PUBBLICATO
PUBBL
ICATO
PRIM
A
V
O
LTA
PRIMAVOLTA
PRIMAVOLTA
LAVORO
ORIGINALE
PER
S&C
ALLENAMENTO
COMPETIZIONE
CONTINUA LA SERIE DI CONTRIBUTI ALLA
CONOSCENZA DEL FENOMENO ALLENA-
MENTO/COMPETIZIONE COORDINATA E
REALIZZATA DA GIAN MARIO MIGLIACCIO
N
STRENGTH & CONDITIONING. Per una scienza del movimento dell’uomo Anno VI - Numero 21 / Luglio-Settembre 2017 15
S&C(Ita)n.21,Luglio-Settembre2017,pp.15-18
INTRODUZIONE
Arrivare al vertice dello Sport, raggiunge-
re performance sempre più elevate, stabi-
lire nuovi record è il risultato di una per-
fetta combinazione di tasselli che, come
in un perfetto puzzle, vanno a combaciarsi
costruendo man mano la figura fino a quel
momento solamente immaginata nella te-
sta dell’atleta.
Un puzzle che l’atleta dovrà comporre ma
che non avrà la possibilità di modificare
perché ogni singolo tassello avrà una for-
ma diversa ed una provenienza specifica:
medicina, fisiologia, psicologia, metodolo-
gia, tecnica, nutrizione e così via. Anche
solo un tassello mancante lascerà una im-
magine perfetta in un sogno mancato.
Un tassello ricorrente, e talvolta trascu-
rato dall’atleta, è quello della nutrizione.
Un elemento insostituibile che, negli anni,
è diventato oggetto di studi scientifici
sempre più accurati che, con popolazioni
di atleti di élite, ha dimostrato come la
nutrizione sia un fattore chiave della per-
formance, ma solo se gestita in una “pro-
grammazione nutrizionale” esattamente
come se fosse un allenamento. (1)
SIAMO QUELLO CHE MANGIAMO
Quando il filosofo tedesco Ludwig Feuer-
bach nel 1848 scrisse in un suo saggio la
famosa frase “L’uomo è ciò che egli man-
gia” (der Mensch ist was er isst), oggetto
anche di discussioni e pubblicazioni scien-
tifiche (2) (3), avanzò un modello integra-
to di connessioni tra il cibo e la vita della
persona che non riguardava solo l’aspet-
to fisiologico ma anche quello psicosocia-
le, dove ogni elemento, dal successo allo
stress, era condizionato dal cibo che si
decideva di assumere nella vita di tutti i
giorni.
In quasi due secoli, discussioni, studi, ri-
cerche ed innovazioni si sono susseguite
ed il campo della nutrizione è sempre più
al centro del dibattito, poiché le sue cor-
rette applicazioni possono favorire ogni
esigenza dell’organismo: il recupero fisico
e mentale, lo stato di malattia ed anche la
performance.
Tutto è connesso, in un susseguirsi di tas-
selli che vanno a creare un puzzle. Di una
unica copia. L’unicità dell’atleta è infatti
l’elemento che differenzia un puzzle fatto
S&C
S&C
STRENGTH & CONDITIONING. Per una scienza del movimento dell’uomo Anno VI - Numero 21 / Luglio-Settembre 2017 21
S&C(Ita)n.21,Luglio-Settembre2017,pp.21-28
Sono stati analizzati tre saggi (“È tutto con-
nesso” parti I-III) che affrontano varie questio-
ni relative a una diffusa disinformazione dovuta
all’influenza della comunità accademica e di quella
medica, a ricerche viziate dalla distorsione di ge-
nere (gender bias) e alla possibilità di impiegare
un processo di “reverse engineering” (ingegneria
inversa) per avere informazioni sui meccanismi di
lesione negli sport.
Nel tentativo di ottenere informazioni obiettive
sulle lesioni a carico degli arti inferiori che sono
comuni in alcuni sport, sono stati esaminati i bas-
si tassi di lesione, principalmente a carico dell’ar-
ticolazione della caviglia, tra i pesisti e in parti-
Andrew Charniga, Jr.
ANDREW “BUD”
CHARNIGA
Scienziato del
sollevamento pesi
e allenatore.
Laurea in Scienze
Motorie alla
Eastern Michigan
University (USA) e
Master in
Kinesioterapia alla
Università di
Toledo (SPA).
Fondatore, nel
1980, di Sportivny
Press. Ha editato
15 libri tradotti
dal russo e molte
decine di articoli
sull’allenamento
nel sollevamento
pesi, sulla
biomeccanica, sul
recupero, ecc.
“La velocità a cui gli animali
possono voltarsi per cambia-
re direzione dipende dalle
forze implicate in curva, e
gli animali più grandi hanno
bisogno di produrre forze
maggiori per ciascuna curva.
Tuttavia, gli animali più
grandi possono applicare
una forza relativamente
minore rispetto a quelli
più piccoli e pertanto non
possono voltarsi altrettanto
rapidamente.”
(R. Wilson, I. et al 2015)a
0
o
Figura 1 -
Un giocatore professionista di football
americano si rompe il tendine di Achille
nel momento in cui cambia direzione per
evitare un placcaggio in campo aperto.
In generale, gli esercizi per la forza e
il condizionamento fisico e le tecniche
impiegate per i giocatori di football
non tengono in considerazione le reali
condizioni di gioco: inseguire e sfuggire agli
inseguimenti. Gli improvvisi cambiamenti di
direzione rendono necessario abbassare
il centro di gravità e sottopongono gli
arti inferiori ad un aumento del carico
per produrre l’accelerazione centripeta
necessaria per inclinare il corpo ed evitare,
allo stesso tempo, di cadere (Biewener,
2007; Wilson, 2015). Le proprietà
viscoelastiche dei tendini, soprattutto
del tendine di Achille, entrano in gioco per
migliorare la capacità che ha il corpo di
produrre tali forze necessarie a compiere
curve improvvise senza cadere.
ottura del tendine
di Achille e la NFL
R
ORIG:
Muscle
activation
patterns
during
different
squat
techniques.
Journal of
Strength and
Conditioning
Research
National
Strength and
Conditioning
Association
VOLUME 31
- NUMBER 3 -
MARCH 2017
STRENGTH & CONDITIONING. Per una scienza del movimento dell’uomo Anno VI - Numero 21 / Luglio-Settembre 2017
S&C(Ita)n.21,Luglio-Settembre2017,pp.31-40
31
S&C
Lindsay V. Slater, Joseph M. Hart
Department Of Kinesiology, University Of Virginia, Charlottesville, Virginia
CHEMI DI
ATTIVAZIONE MUSCOLARE
DURANTE TECNICHE
DI SQUAT DIVERSE
S
INTRODUZIONE
Lo squat bilaterale è inserito come eser-
cizio di base nella maggior parte delle
prestazioni sportive e nei programmi di
riabilitazione del ginocchio. Nonostante
la sua popolarità nelle palestre e negli
ambulatori di medicina sportiva, esisto-
no poche ricerche sugli schemi di atti-
vazione muscolare durante uno squat
bilaterale a carico naturale a parte quel-
le riguardanti il suo utilizzo per il raffor-
zamento del quadricipite. In precedenza,
alcuni ricercatori (4,18,24) hanno nota-
to un’elevata attivazione del quadricipite
e una scarsa attivazione degli ischio-
crurali durante le fasi di discesa, man-
tenimento della posizione e risalita dello
squat, a sostegno dell’uso dello squat
bilaterale per il rafforzamento del qua-
dricipite nei programmi di riabilitazione e
di allenamento.
Benché lo squat sia un esercizio am-
piamente accettato per rafforzare la
muscolatura delle cosce, la medicina
sportiva e i professionisti dello sport
insegnano diverse tecniche, per lo più
cambiando la distanza tra i piedi e la
profondità dello squat. In genere, i pro-
fessionisti medici e sportivi e chi pratica
l’attività sportiva variano l’abduzione dei
piedi, guidata dalla rotazione dell’anca e
dall’ampiezza della distanza tra i piedi
stessi; tuttavia, quando si sono messe
a confronto distanze (una più stretta
e una più ampia) e posizioni dei piedi di-
verse, non sono state notate differenze
significative negli schemi di attivazione
del quadricipite (12,32). Ciononostante,
è stato riferito un aumento dell’attività
dell’adduttore lungo e del grande gluteo
durante la posizione con gambe divari-
cate (32). Ciò suggerisce che le diverse
ampiezze di apertura delle gambe non
cambiano la funzione dello squat come
esercizio di rafforzamento del quadrici-
pite, ma possono aiutare ad attivare i
muscoli adiacenti. Un’altra variante della
tecnica dello squat, lo squat profondo in
cui viene incoraggiata la massima fles-
sione delle ginocchia, può determinare
un aumento dell’attivazione del grande
gluteo durante la fase ascendente [ap-
punto, di risalita, NdC] dello squat (4),
tuttavia un aumento della profondità
dello squat utilizzando carichi relativi po-
trebbe non aumentare l’attivazione dei
glutei (6). Sebbene lo squat completo
possa non aumentare l’attivazione del-
le anche, gli squat eseguiti in maniera
scadente sono stati associati ad un’al-
terata attivazione dei glutei (7), indican-
do che i cambiamenti della prestazione
possono alterare il coinvolgimento mu-
scolare.
S&C
STRENGTH & CONDITIONING. Per una scienza del movimento dell’uomo Anno VI - Numero 21 / Luglio-Settembre 2017 41
S&C(Ita)n.21,Luglio-Settembre2017,pp.41-44
Alberto Andorlini
ALBERTO
ANDORLINI
Dopo una lunga
esperienza come
Insegnante di
Educazione
Fisica, è oggi
Fisioterapista
e Preparatore
Atletico. La sua
attività è da
sempre collegata
all’interesse per
l’evoluzione del
Movimento e per
lo sviluppo della
Performance.
Ha lavorato per
A.C. Fiorentina,
A.C. Siena, U.S.
Palermo, Udinese
Calcio, Al Arabi
Sports Club,
Chelsea F.C.
e Nazionale
femminile Calcio,
in qualità di
Terapista e
Preparatore
Atletico.
È Chief Therapist
presso il Training
Lab di Firenze
dove è impegnato
in un progetto
di ricerca sulla
prevenzione
degli infortuni in
collaborazione
con la Università
di Pittsburgh.
Svolge attività
didattica nel
corso di Laurea in
Scienza e Tecnica
dello Sport e
delle Attività
Motorie Preventive
e Adattative
dell’Università di
Firenze.
IL LUOGO
DELL’ESERCIZIO.
Viaggio euristico per
menti allenabili.
TERZA PARTE
CONTRIBUTO
ORIGINALE
S&C
STRENGTH & CONDITIONING. Per una scienza del movimento dell’uomo Anno VI - Numero 21 / Luglio-Settembre 2017 45
S&C(Ita)n.21,Luglio-Settembre2017,pp.45-50
INTRODUZIONE
Stile di vita, lombalgia e inibizione del grande gluteo
Nonostante il nostro corredo genetico non sia
mutato negli ultimi secoli, sono certamente mu-
tate di molto le nostre condizioni sociali e am-
bientali. Tavoli, sedie, materassi e divani hanno,
ad esempio, radicalmente cambiato le nostre
abitudini posturali modificando completamente il
nostro modo di lavorare e riposare. Si presuppo-
ne, infatti, che l’Homo Sapiens si fosse adattato
a un habitat ben diverso senza queste comode
invenzioni e passasse gran parte della giornata
sdraiato o camminando, piuttosto che seduto
o piacevolmente sdraiato su un divano. Mante-
nere la posizione seduta per 6-10 ore al giorno
comporta un irrigidimento ed accorciamento dei
flessori dell’anca e degli ischiocrurali1
, condizione
che induce un’inibizione neuromuscolare riflessa a
carico del grande gluteo2,3,4
. Questa condizione è
ulteriormente aggravata da una diretta compres-
sione meccanica della muscolatura del gluteo1
dovuta alla posizione seduta. La sedia, e altri at-
teggiamenti assunti frequentemente per esigen-
ze lavorative in stazione eretta, compromettono
l’equilibrio elastico-muscolare della curva fisio-
logica della lordosi lombare5
. L’essere costretti
ad assumere degli atteggiamenti ipolordotici per
diverse ore durante la giornata (con busto fles-
so in avanti) comporta una marcata alterazione
dei tessuti connettivo-tendineo-muscolari della
zona lombare. Nel dettaglio, questa condizione
implica un graduale indebolimento della resisten-
za visco-elastica alla flessione dei tessuti passivi
della colonna6,7,8
, obbligando i muscoli estensori
a una super-reazione muscolare compensativa9
.
Condizione che purtroppo permane anche se viene
ripristinata la postura di equilibrio10,11,12
e che si
traduce in rigidità muscolare13
associata ad una
sovra-attivazione della muscolatura lombare che,
oltre ad essere una della cause scatenanti la lom-
balgia10,11,12,13,14
, crea chiare interferenze neuro-
muscolari, coordinative e propriocettive, andando
ad alterare il ritmo lombo-pelvico durante la fles-
FABIO PRINA
Laurea Magistrale
in Scienze Motorie,
Università degli
Studi di Milano
Personal Trainer
esperto in
Ginnastica
Compensativa
e Rieducazione
Posturale.
Responsabile
tecnico
presso centro
Riabilitativo/
Sportivo G.P. GYM
di Mesero.
GIAMPIETRO
ALBERTI
Professore
Associato
di Metodi e
Didattiche delle
Attività Sportive
Scuola di
Scienze Motorie,
Dipartimento
di Scienze
Biomediche per la
Salute, Università
degli Studi di
Milano.
giampietro.
alberti@unimi.it
Fabio Prina e Giampietro Alberti
mnesia glutea:
descrizione e rimedi
A PRIMA PARTE
STRENGTH & CONDITIONING. Per una scienza del movimento dell’uomo Anno VI - Numero 21 / Luglio-Settembre 2017 53
S&C
Timothy J. Suchomel, PhD, CSCS*D, USAW-SPC1
,
Brad H. DeWeese, EdD2
, Ambrose J. Serrano, MA3
Power clean
Power snatch
LA GIRATA IN SEMIACCOSCIATA (POWER CLEAN)
E LO STRAPPO IN SEMIACCOSCIATA (POWER SNATCH)
CON PARTENZA DAL GINOCCHIO
INTRODUZIONE
Esercizi che implicano tassi di sviluppo della
forza (Rate of Force Development, RFD) ele-
vati, come il lancio e lo strappo, sono utili
per migliorare la preparazione fisica di un
atleta (9,11,12,14–17,22,26,36). Inoltre,
ricerche precedenti hanno dimostrato che i
pesisti producono forza di picco, velocità e
potenza di picco maggiori rispetto ai power-
lifter (22). Riconoscendo questi risultati, i
movimenti della pesistica e quelli da loro de-
rivati rappresentano esercizi di allenamen-
to contro resistenza popolari, prescritti da
molti professionisti della forza e del con-
dizionamento fisico. La trasferibilità degli
esercizi completi di lancio e strappo dipen-
de dall’esecuzione di movimenti corretti.
L’incidenza di lesioni può aumentare se la
tecnica non è perfezionata o rivisitata du-
rante l’allenamento annuale (8). Per ridurre
la complessità del movimento e rinforzare
la tecnica corretta, nell’allenamento pos-
sono essere utilizzanti anche esercizi di
pesistica derivati, usati per insegnare il
movimento completo del sollevamento pesi
(3–6,31–33).
TIPO DI ESERCIZIO
Gli esercizi - derivati dal sollevamento pesi
- della girata in semiaccosciata con par-
tenza dal ginocchio (CK) e dello strappo in
semiaccosciata con partenza dal ginocchio
(SK) sono esercizi multiarticolari complessi
che possono essere utilizzati per allenare
la potenza e la forza muscolare della parte
inferiore del corpo in posizioni chiave du-
rante il passaggio nella posizione di picco
di potenza e la successiva tripla estensione
delle articolazioni di anca, ginocchio e cavi-
glia. Contemporaneamente, questi esercizi
offrono all’atleta anche l’opportunità di po-
tenziare la capacità di completare la fase
di presa usando movimenti che sono meno
complessi del lancio e strappo completi. Gli
esercizi di CK e SK possono essere esegui-
ti da una posizione statica fuori da blocchi
tecnici o con un bilanciere abbassato fino a
una posizione a livello del ginocchio.
MUSCOLI COINVOLTI
Gli esercizi di CK e SK coinvolgono muscoli
che sono stati già descritti in precedenza,
in altri lavori, durante movimenti di pesisti-
ca simili (3–7,32,33).
1. Stabilità “statica” nella posizione
di partenza
· Gruppo dei muscoli erettori della co-
lonna (ileocostale, lunghissimo e spina-
le), retto dell’addome, obliqui esterni,
obliqui interni, quadrato dei lombi, tri-
cipite brachiale (capo lungo), deltoi-
de, sottoscapolare, grande dorsale,
brachioradiale, trapezio, splenio della
testa, splenio del collo, sottospinato,
dentato posteriore inferiore, grande
romboide, piccolo romboide e sopra-
spinato.
2. Fasi di transizione, seconda tirata e
fase di presa degli esercizi CK e SK
· Arti superiori: trapezio, splenio del-
la testa, splenio del collo, elevato-
re della scapola, piccolo romboide,
grande romboide, dentato poste-
riore inferiore, deltoide posteriore,
piccolo rotondo, gruppo dei muscoli
erettori della colonna (ileocostale, lun-
ghissimo e spinale), retto dell’addome,
trasverso dell’addome, obliqui esterni
e obliqui interni.
· Arti inferiori: gruppo del quadricipite
(retto del femore, vasto laterale, va-
sto mediale e vasto intermedio), gran-
de gluteo, gruppo degli ischio-crurali
(bicipite femorale, semimembranoso e
semitendinoso), gastrocnemio, soleo,
tibiale posteriore, flessore delle dita,
peroneo lungo e peroneo breve.
BENEFICI DELL’ESERCIZIO
Gli esercizi di CK e SK derivati dal solle-
vamento pesi sono esercizi capaci di tra-
sferire competenze che gli allenatori della
forza prescrivono per migliorare lo sviluppo
dei movimenti della pesistica nei loro atleti.
Inizialmente, tali esercizi aiutano a raffor-
TIMOTHY J.
SUCHOMEL
è professore
ausiliario al
Department
of Exercise
Science alla
East Stroudsburg
University.
BRAD H. DEWEESE
è professore
ausiliario al
Department of
Exercise and Sport
Science alla East
Tennessee State
University.
1Department of Exercise Science, East Stroudsburg University, East Stroudsburg, Pennsylvania;
2Center of Excellence for Sport Science and Coach Education, Department of Exercise and Sport
Sciences, East Tennessee State University, Johnson City, Tennessee;
3United States Olympic Training Center, Lake Placid, New York
S&C(Ita)n.21,Luglio-Settembre2017,pp.53-60
Inquadra il
QR-code per
vedere un
video relativo
alla pesistica
per gli altri
sport e alle
fasi dello
strappo.
SECONDA PARTE
S&C
STRENGTH & CONDITIONING. Per una scienza del movimento dell’uomo Anno VI - Numero 21 / Luglio-Settembre 2017 61
S&C(Ita)n.21,Luglio-Settembre2017,pp.61-67
In sintesi, vengono ampliati ed estesi i con-
cetti precedenti e, cosa più importante,
aumentano le possibilità di prospettive di-
verse. Una teoria più aperta, insomma, ma
che comunque non mancherà di suscitare
critiche. In realtà, restano sullo sfondo di
questa revisione i principi enunciati da Selye
ed una ferma convinzione di strutturare l’al-
lenamento in periodi. A metà degli anni no-
vanta, un grande dibattito internazionale si
accende tra i più famosi specialisti del mon-
do sull’argomento, circa l’inadeguatezza di
certi fondamenti.
Ma nessuno, proprio nessuno, prima di al-
lora aveva apertamente contestato Ma-
twejew, uno dei padri se non il padre della
più famosa teoria dell’allenamento.
A formulare le critiche più corrosive, in un fa-
moso articolo pubblicato su “Cultura Spor-
tiva”, è un altro grande, il prof. Jury Ver-
chosanskij, per molti anni attivo nel nostro
Paese presso la Scuola dello Sport di Roma.
In una esposizione lunga, prolissa, quello che
sorprende non sono i contenuti, già da altri
e da lui stesso posti in maniera possibilista
o contraddittoria, ma il modo astioso con il
quale ridondano spesso gli stessi concetti.
Matwejew è qui tacciato di essere uno stu-
dioso da tavolino, lontano dalla realtà, con
idee più vicine alla educazione fisica scolasti-
ca che allo sport d’alto livello, anche per via
dei riferimenti che spesso rimandano ad una
educazione alla forza, alla velocità…
”Il suo impianto concettuale, primitivo nella
tecnologia, non tiene conto della maestria
sportiva e, soprattutto, dei più recenti pro-
gressi compiuti nell’ambito della biologia e
delle scienze affini, ma confida ancora nel
transfer delle abilità, delle capacità e cioè
in aspetti più tipici della educazione motoria
che non dello sport” (Verchosanskij1998).
Per inciso, anche P. Tschiene aveva dibat-
tuto il problema delle leggi della struttura
e del transfer nella cui ottica questa pre-
sunta trasferibilità apparirebbe quanto mai
improbabile, almeno per l’alto livello. Già
Battinelli, negli anni Ottanta, aveva soste-
nuto che gli apprendimenti motori sono più
specifici che generali pur non mancando di
una certa generalità.
S&C
Vito Leonardi
aperiodizzazione
dell’allenamentotraprassi,
scienzaefantascienza
VITO LEONARDI
Dottore in
“Scienze Motorie”,
già docente
presso l’ISEF di
Napoli e presso
l’Università
“Parthenope”
di Napoli, ha
collaborato
con l’Università
“S. Antipolis” di
Nizza. Arbitro
internazionale
della FGI, ha
rivestito numerosi
incarichi presso
la stessa e
collaborato
alla stesura
dei programmi
tecnici. Direttore
della “SRdS” della
Campania dal
2002 al 2008, è
docente nazionale
e Presidente
del Comitato
Regionale della
Campania
della FIPCF.
Ha pubblicato
quattro libri e
numerosi lavori su
riviste tecniche
federali ed è
stato relatore
in numerosi
congressi.
L
Matteo Calzuola
MATTEO
CALZUOLA
Master sport
specialist III livello
FIPE
Istruttore
kickboxing FIKBMS
Titolare nazionale
italiana 2012/16
Oro coppa del
mondo 2015
Argento mondiali
2015
Bronzo europei
2014
S&C
STRENGTH & CONDITIONING. Per una scienza del movimento dell’uomo Anno VI - Numero 21 / Luglio-Settembre 2017 69
S&C(Ita)n.21,Luglio-Settembre2017,pp.69-74
ACROCICLODI
PREPARAZIONE
SPECIFICAPERLA
KICKBOXING
M
S&C
STRENGTH & CONDITIONING. Per una scienza del movimento dell’uomo Anno VI - Numero 21 / Luglio-Settembre 2017 77
È quest’affermazione a introdurre la mia tesi dal
titolo: “Divertirsi è utile? Ruolo dell’enjoyment
nell’attività motoria per l’età evolutiva”.
Per laurearmi, scelsi a suo tempo il divertimento
come tema, perché la prima dimostrazione che
insegnare divertendo funziona io l’ho sperimenta-
ta con i bambini a cui ho insegnato a nuotare.
In acqua, le strade sono due: annoiare i bambini
e far fare loro su e giù per la corsia o giocare e
contemporaneamente insegnar loro a nuotare. In
prima battuta, il direttore tecnico non approvò il
mio metodo [ovviamente, aggiunge il qui Redatto-
re!], in seguito fu costretto ad accettarlo [e meno
male, continua a soggiungere il Redattore di pri-
ma, poiché sovente capita il contrario]. Perché?
Perché funziona!
A conferma di questa constatazione, interviene
anche Piero Angela con una confessione sulla sua
vita da studente: “Personalmente, a scuola mi
sono annoiato e sono stato un pessimo studente.
Tutti coloro che si occupano di insegnamento do-
vrebbero ricordare continuamente l’antico motto
latino “ludendo docere”, cioè “insegnare diverten-
do”.
Con il mio lavoro, scritto su carta attraverso
la rassegna di un gruppo selezionato di articoli
scientifici, ho provato a dimostrare come risie-
da nel divertimento, o in maniera più elegante
nell’enjoyment, la chiave per favorire l’attività mo-
toria, e non solo.
S&C(Ita)n.21,Luglio-Settembre2017,pp.77-79
GiocosaMente
IN QUESTO NUMERO:
GIOCOSAMENTE,
ANCORA.
SILVESTRO
RINALDI
Ha conseguito
la laurea in
Scienze motorie
e sportive, la
laurea magistrale
in Management
dello sport presso
l’Università degli
Studi di Roma
“Foro Italico”,
scrivendo per
prima una tesi
sull’enjoyment
e per seconda
una tesi sulla
competizione
e il gioco.
Silvestro Rinaldi
Non è dal lavoro che nasce la civiltà: essa nasce dal
tempo libero e dal gioco.
A. Koyré.
|
ANGELA
MAGRINO
Psicologa,
Psicoterapeuta
e Certified
Transactional
Analyst presso
Ifrep, Ateneo
Salesiano di
Roma. Psicologa
frequentatrice
presso
Neuropsichiatria
Infantile Tor
Vergata a Roma.
Angela Magrino, Gennaro Gatto, Vincenzo D’Onofrio
port, movimento umano
ed emozioni.
S
GENNARO GATTO
Dipartimento di
Medicina Fisica
e Riabilitativa,
AOR San Carlo
Potenza.
Referente per
la riabilitazione
sportiva e per
l’avvio allo sport
delle persone
disabili.
VINCENZO
D’ONOFRIO
Direttore
Scientifico Scuola
Regionale dello
Sport Coni di
Basilicata.
Collabora
in Didattica
seminariale al
Corso di Laurea in
Scienze Motorie
dell’Università di
Foggia e in attività
di ricerca con il
Dipartimento di
Medicina Clinica
e Sperimentale
dell’Università degli
Studi di Napoli.
S&C
STRENGTH & CONDITIONING. Per una scienza del movimento dell’uomo Anno VI - Numero 21 / Luglio-Settembre 2017 81
S&C(Ita)n.21,Luglio-Settembre2017,pp.81-88
INTRODUZIONE
L’adolescente si ritrova ad affrontare
una serie di compiti evolutivi che pos-
sono essere superati più o meno con
successo. Relativamente allo sviluppo
fisico e sessuale, può raggiungere ad
esempio un buon rapporto con il pro-
prio sé corporeo e vivere serenamente
lo sviluppo sessuale. Altri compiti risul-
tano legati allo sviluppo relazionale: l’a-
dolescente può sentirsi o meno in gra-
do di coltivare buone relazioni con i pari
e con gli adulti; i compiti legati al senso
d’identità sono relativi alla costruzio-
ne di un progetto e di un senso di sé
coerente rispetto a ciò che desidera
(Gambini, 2008). L’affermazione di sé,
il riconoscersi come persona, avviene
grazie a due spinte apparentemente
contraddittorie: separazione che impli-
ca differenziarsi dagli altri e allo stes-
so tempo identificarsi (l’enfasi è sulle
affinità); tali spinte si integrano in un
processo armonico.
In fase adolescenziale, avvengono insie-
me processi di eliminazione delle sinap-
si e produzione di corteccia cerebrale
(Fauci & Braunwald 2008) che posso-
no essere modificati dalle esperien-
ze corporee. Sul piano corporeo e del
movimento si può parlare di senso di
appartenenza del proprio corpo, la pro-
priocezione, la valutazione - cosciente
o meno - della posizione nello spazio, e
di cinestesia, sensazione di movimen-
to ed accelerazione (Andorlini, 2015):
la pratica sportiva è, dunque, anche
un processo di conoscenza. Il grup-
po dei pari, proprio come un gruppo
sportivo, diventa luogo privilegiato per
conoscersi, per sentirsi stimati, per
identificarsi e differenziarsi, per speri-
mentarsi e collocarsi (De Pieri, 1995),
in cui conoscere i propri limiti, vittorie
e sconfitte, oltre che posto immagina-
rio in cui sentirsi esposti al giudizio e
allo sguardo altrui. L’autostima, intesa
come pilastro fondamentale alla base
di un’identità positiva è, in questo sen-
so, riconosciuta e apprezzata dagli
altri (Gambini, 2008). Nel caso in cui
si instaurino comportamenti negativi
e a rischio in risposta allo stress, si
PRIMA PARTE
S&C
STRENGTH & CONDITIONING. Per una scienza del movimento dell’uomo Anno VI - Numero 21 / Luglio-Settembre 2017 91
S&C(Ita)n.21,Luglio-Settembre2017,pp.91-93
Riservando al prossimo numero gli approfon-
dimenti necessari legati alla recentissima ap-
provazione della riforma del terzo settore e
della definitiva entrata in vigore della discipli-
na sull’obbligo dei defibrillatori, dobbiamo ora
analizzare numerose e importanti, in alcuni
casi inaspettate, le novità che, su altri ver-
santi, sono arrivate sulle modalità di gestione
giuridico – amministrativa delle nostre attività
sportive. Partiamo ad illustrare le “positive”.
LA DEDUCIBILITÀ DELLE SPONSORIZZAZIONI
Sappiamo tutti l’aiuto che è arrivato dal mon-
do delle imprese allo sport italiano attraverso
le sponsorizzazioni. Ultimamente, in sede di
accertamento, ci si è trovati di fronte a ri-
lievi, da parte della Agenzia delle Entrate, sui
requisiti di deducibilità, per gli sponsor, dei pa-
gamenti alle sportive contestando, principal-
mente, i requisiti di inerenza ed economicità
delle stesse.
Il comma otto dell’art. 90 della legge 289/02,
qualifica quale spesa pubblicitaria, le sponso-
rizzazioni poste in essere in favore di società
o associazioni sportive dilettantistiche fino ad
un ammontare complessivamente non supe-
riore a duecentomila euro.
La Corte di Cassazione con due recenti de-
cisioni (ordinanze 21 Marzo 2017 n. 7202 e
06 aprile ’17 n. 8981) osserva che: “quella
sancita dall’art. 90 comma 8 legge 289/2002
è una presunzione assoluta oltre che della
natura di spesa pubblicitaria altresì di ine-
renza della spesa stessa fino alla soglia, nor-
mativamente prefissata, dell’importo di euro
200.000” e che: “ai fini dell’esclusione della
presunzione di cui all’art. 90 comma 8, legge
289/2002, non rileva l’iscrizione o meno alle
rispettive federazioni delle società beneficiarie
del corrispettivo erogato con le sponsorizza-
zioni, ma la destinazione del contributo ad as-
sociazioni e società sportive, che secondo la
citata norma possono essere qualificate come
dilettantistiche”.
La Suprema Corte afferma anche: “che la
mancata iscrizione al suddetto registro com-
porta il difetto di prova a carico delle benefi-
ciarie dello status di società o associazione
IL2017:ANNODINOVITÀ
PERLOSPORTITALIANO
Guido Martinelli
GUIDO MARTINELLI
avvocato,
consulente della
FIPE, professore
aggregato di
legislazione
sportiva presso
l’Università degli
studi di Ferrara,
docente nazionale
della Scuola
Centrale dello
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è autore di diverse
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  • 1. STRENGTH & CONDITIONING. Per una scienza del movimento dell’uomo Anno VI - Numero 21 / Luglio-Settembre 2017 5 S&C(Ita)n.21,Luglio-Settembre2017,pp.5-13 S&C INTRODUZIONE I sintomi vaghi e aspecifici o MUS sono sinto- mi che non appartengono a un quadro patolo- gico, ma esprimono quel disagio aspecifico che lo precedono da un minimo di 6 mesi a qualche anno. Le persone che hanno i MUS presenta- no delle caratteristiche specifiche, quali: Stanchezza - difficoltà al risveglio, perdita di forza, stanchezza non proporzionata allo sforzo. Disturbo emozionale -  ansia, apatia, me- lanconia, paura, comportamenti compulsivi, tristezza, disagio nel rapporto con gli altri, difficoltà nella relazione, ecc. Termoregolazione - mani e piedi sempre fred- di, brividi, necessità di coprirsi per stare bene e sofferenza del freddo. Insonnia - difficoltà ad addormentarsi, diffi- coltà a mantenere il sonno, risvegli nottur- ni, risvegli al mattino precoci, sonno leggero, sonno esteso ma non ristoratore. Appetito - modificazioni dell’appetito, fame compulsiva, disappetenza, fame non propor- zionata al fabbisogno, fame iniziale che non permette di terminare il pasto, fame fuori orario, inappetenza. Stomaco - acidità di stomaco, dolori di sto- maco, eruttazioni, eruttazioni acide, gonfiore dopo i pasti, nausea.  Colon - stitichezza, diarrea, alvo alterno, do- lori al colon, meteorismo, bisogno urgente di evacuare, evacuazione dolorosa. Traspirazione - sudorazione non proporziona- ta al movimento, alterazioni della sudorazio- ne, difficoltà a sudare durante il movimento, eccessiva sudorazione anche in assenza di movimento. Dario Boschiero 1-2 , Danilo Vaudagna 2 , Sergio Pederzolli 2 , Marro Michele 2 , Mattia Fantina 2 , Matteo Bonacina 2 , Elena Apelgantes 2 , Antonio Urso 3 . 1 Direttore Ricerca e Sviluppo di BioTekna; Presidente Open Academy of Medicine, London (UK) 2 Gruppo studio Open Academy of Medicine - Venezia 3 Presidente Federazione Italiana Pesistica tilizzo di esercizi complementari derivanti dalla Pesistica Olimpica come metodologia di recupero da MUS - Sintomi Vaghi ed Aspecifici DARIO BOSCHIERO Presidente e Fondatore dell’Open Academy of Medicine, Londra UK, Venezia ITA. Fondatore e Coordinatore del Progetto “MUS - Sintomi Vaghi e Aspecifici, Infiammazione Cronica e Nutrizione Clinica” Direttore Ricerca e Sviluppo di BioTekna Biomedical Technologies. U
  • 2. GIAN MARIO MIGLIACCIO Dottore di ricerca in Sport Science, direttore scientifico Sport Science Lab. MICHELE SPREGHINI Divulgatore scientifico, esperto di preparazione atletica e nutrizione sportiva nel Fitness e BodyBuilding. Migliaccio Gian Mario (1) , Michele Spreghini (2) 1: Sport Science Lab , 2: Fit for Dummies utrizione per la Performance PUBBLICATO PUBBLICATO PUBBL ICATO PRIM A V O LTA PRIMAVOLTA PRIMAVOLTA LAVORO ORIGINALE PER S&C ALLENAMENTO COMPETIZIONE CONTINUA LA SERIE DI CONTRIBUTI ALLA CONOSCENZA DEL FENOMENO ALLENA- MENTO/COMPETIZIONE COORDINATA E REALIZZATA DA GIAN MARIO MIGLIACCIO N STRENGTH & CONDITIONING. Per una scienza del movimento dell’uomo Anno VI - Numero 21 / Luglio-Settembre 2017 15 S&C(Ita)n.21,Luglio-Settembre2017,pp.15-18 INTRODUZIONE Arrivare al vertice dello Sport, raggiunge- re performance sempre più elevate, stabi- lire nuovi record è il risultato di una per- fetta combinazione di tasselli che, come in un perfetto puzzle, vanno a combaciarsi costruendo man mano la figura fino a quel momento solamente immaginata nella te- sta dell’atleta. Un puzzle che l’atleta dovrà comporre ma che non avrà la possibilità di modificare perché ogni singolo tassello avrà una for- ma diversa ed una provenienza specifica: medicina, fisiologia, psicologia, metodolo- gia, tecnica, nutrizione e così via. Anche solo un tassello mancante lascerà una im- magine perfetta in un sogno mancato. Un tassello ricorrente, e talvolta trascu- rato dall’atleta, è quello della nutrizione. Un elemento insostituibile che, negli anni, è diventato oggetto di studi scientifici sempre più accurati che, con popolazioni di atleti di élite, ha dimostrato come la nutrizione sia un fattore chiave della per- formance, ma solo se gestita in una “pro- grammazione nutrizionale” esattamente come se fosse un allenamento. (1) SIAMO QUELLO CHE MANGIAMO Quando il filosofo tedesco Ludwig Feuer- bach nel 1848 scrisse in un suo saggio la famosa frase “L’uomo è ciò che egli man- gia” (der Mensch ist was er isst), oggetto anche di discussioni e pubblicazioni scien- tifiche (2) (3), avanzò un modello integra- to di connessioni tra il cibo e la vita della persona che non riguardava solo l’aspet- to fisiologico ma anche quello psicosocia- le, dove ogni elemento, dal successo allo stress, era condizionato dal cibo che si decideva di assumere nella vita di tutti i giorni. In quasi due secoli, discussioni, studi, ri- cerche ed innovazioni si sono susseguite ed il campo della nutrizione è sempre più al centro del dibattito, poiché le sue cor- rette applicazioni possono favorire ogni esigenza dell’organismo: il recupero fisico e mentale, lo stato di malattia ed anche la performance. Tutto è connesso, in un susseguirsi di tas- selli che vanno a creare un puzzle. Di una unica copia. L’unicità dell’atleta è infatti l’elemento che differenzia un puzzle fatto S&C
  • 3. S&C STRENGTH & CONDITIONING. Per una scienza del movimento dell’uomo Anno VI - Numero 21 / Luglio-Settembre 2017 21 S&C(Ita)n.21,Luglio-Settembre2017,pp.21-28 Sono stati analizzati tre saggi (“È tutto con- nesso” parti I-III) che affrontano varie questio- ni relative a una diffusa disinformazione dovuta all’influenza della comunità accademica e di quella medica, a ricerche viziate dalla distorsione di ge- nere (gender bias) e alla possibilità di impiegare un processo di “reverse engineering” (ingegneria inversa) per avere informazioni sui meccanismi di lesione negli sport. Nel tentativo di ottenere informazioni obiettive sulle lesioni a carico degli arti inferiori che sono comuni in alcuni sport, sono stati esaminati i bas- si tassi di lesione, principalmente a carico dell’ar- ticolazione della caviglia, tra i pesisti e in parti- Andrew Charniga, Jr. ANDREW “BUD” CHARNIGA Scienziato del sollevamento pesi e allenatore. Laurea in Scienze Motorie alla Eastern Michigan University (USA) e Master in Kinesioterapia alla Università di Toledo (SPA). Fondatore, nel 1980, di Sportivny Press. Ha editato 15 libri tradotti dal russo e molte decine di articoli sull’allenamento nel sollevamento pesi, sulla biomeccanica, sul recupero, ecc. “La velocità a cui gli animali possono voltarsi per cambia- re direzione dipende dalle forze implicate in curva, e gli animali più grandi hanno bisogno di produrre forze maggiori per ciascuna curva. Tuttavia, gli animali più grandi possono applicare una forza relativamente minore rispetto a quelli più piccoli e pertanto non possono voltarsi altrettanto rapidamente.” (R. Wilson, I. et al 2015)a 0 o Figura 1 - Un giocatore professionista di football americano si rompe il tendine di Achille nel momento in cui cambia direzione per evitare un placcaggio in campo aperto. In generale, gli esercizi per la forza e il condizionamento fisico e le tecniche impiegate per i giocatori di football non tengono in considerazione le reali condizioni di gioco: inseguire e sfuggire agli inseguimenti. Gli improvvisi cambiamenti di direzione rendono necessario abbassare il centro di gravità e sottopongono gli arti inferiori ad un aumento del carico per produrre l’accelerazione centripeta necessaria per inclinare il corpo ed evitare, allo stesso tempo, di cadere (Biewener, 2007; Wilson, 2015). Le proprietà viscoelastiche dei tendini, soprattutto del tendine di Achille, entrano in gioco per migliorare la capacità che ha il corpo di produrre tali forze necessarie a compiere curve improvvise senza cadere. ottura del tendine di Achille e la NFL R
  • 4. ORIG: Muscle activation patterns during different squat techniques. Journal of Strength and Conditioning Research National Strength and Conditioning Association VOLUME 31 - NUMBER 3 - MARCH 2017 STRENGTH & CONDITIONING. Per una scienza del movimento dell’uomo Anno VI - Numero 21 / Luglio-Settembre 2017 S&C(Ita)n.21,Luglio-Settembre2017,pp.31-40 31 S&C Lindsay V. Slater, Joseph M. Hart Department Of Kinesiology, University Of Virginia, Charlottesville, Virginia CHEMI DI ATTIVAZIONE MUSCOLARE DURANTE TECNICHE DI SQUAT DIVERSE S INTRODUZIONE Lo squat bilaterale è inserito come eser- cizio di base nella maggior parte delle prestazioni sportive e nei programmi di riabilitazione del ginocchio. Nonostante la sua popolarità nelle palestre e negli ambulatori di medicina sportiva, esisto- no poche ricerche sugli schemi di atti- vazione muscolare durante uno squat bilaterale a carico naturale a parte quel- le riguardanti il suo utilizzo per il raffor- zamento del quadricipite. In precedenza, alcuni ricercatori (4,18,24) hanno nota- to un’elevata attivazione del quadricipite e una scarsa attivazione degli ischio- crurali durante le fasi di discesa, man- tenimento della posizione e risalita dello squat, a sostegno dell’uso dello squat bilaterale per il rafforzamento del qua- dricipite nei programmi di riabilitazione e di allenamento. Benché lo squat sia un esercizio am- piamente accettato per rafforzare la muscolatura delle cosce, la medicina sportiva e i professionisti dello sport insegnano diverse tecniche, per lo più cambiando la distanza tra i piedi e la profondità dello squat. In genere, i pro- fessionisti medici e sportivi e chi pratica l’attività sportiva variano l’abduzione dei piedi, guidata dalla rotazione dell’anca e dall’ampiezza della distanza tra i piedi stessi; tuttavia, quando si sono messe a confronto distanze (una più stretta e una più ampia) e posizioni dei piedi di- verse, non sono state notate differenze significative negli schemi di attivazione del quadricipite (12,32). Ciononostante, è stato riferito un aumento dell’attività dell’adduttore lungo e del grande gluteo durante la posizione con gambe divari- cate (32). Ciò suggerisce che le diverse ampiezze di apertura delle gambe non cambiano la funzione dello squat come esercizio di rafforzamento del quadrici- pite, ma possono aiutare ad attivare i muscoli adiacenti. Un’altra variante della tecnica dello squat, lo squat profondo in cui viene incoraggiata la massima fles- sione delle ginocchia, può determinare un aumento dell’attivazione del grande gluteo durante la fase ascendente [ap- punto, di risalita, NdC] dello squat (4), tuttavia un aumento della profondità dello squat utilizzando carichi relativi po- trebbe non aumentare l’attivazione dei glutei (6). Sebbene lo squat completo possa non aumentare l’attivazione del- le anche, gli squat eseguiti in maniera scadente sono stati associati ad un’al- terata attivazione dei glutei (7), indican- do che i cambiamenti della prestazione possono alterare il coinvolgimento mu- scolare.
  • 5. S&C STRENGTH & CONDITIONING. Per una scienza del movimento dell’uomo Anno VI - Numero 21 / Luglio-Settembre 2017 41 S&C(Ita)n.21,Luglio-Settembre2017,pp.41-44 Alberto Andorlini ALBERTO ANDORLINI Dopo una lunga esperienza come Insegnante di Educazione Fisica, è oggi Fisioterapista e Preparatore Atletico. La sua attività è da sempre collegata all’interesse per l’evoluzione del Movimento e per lo sviluppo della Performance. Ha lavorato per A.C. Fiorentina, A.C. Siena, U.S. Palermo, Udinese Calcio, Al Arabi Sports Club, Chelsea F.C. e Nazionale femminile Calcio, in qualità di Terapista e Preparatore Atletico. È Chief Therapist presso il Training Lab di Firenze dove è impegnato in un progetto di ricerca sulla prevenzione degli infortuni in collaborazione con la Università di Pittsburgh. Svolge attività didattica nel corso di Laurea in Scienza e Tecnica dello Sport e delle Attività Motorie Preventive e Adattative dell’Università di Firenze. IL LUOGO DELL’ESERCIZIO. Viaggio euristico per menti allenabili. TERZA PARTE CONTRIBUTO ORIGINALE
  • 6. S&C STRENGTH & CONDITIONING. Per una scienza del movimento dell’uomo Anno VI - Numero 21 / Luglio-Settembre 2017 45 S&C(Ita)n.21,Luglio-Settembre2017,pp.45-50 INTRODUZIONE Stile di vita, lombalgia e inibizione del grande gluteo Nonostante il nostro corredo genetico non sia mutato negli ultimi secoli, sono certamente mu- tate di molto le nostre condizioni sociali e am- bientali. Tavoli, sedie, materassi e divani hanno, ad esempio, radicalmente cambiato le nostre abitudini posturali modificando completamente il nostro modo di lavorare e riposare. Si presuppo- ne, infatti, che l’Homo Sapiens si fosse adattato a un habitat ben diverso senza queste comode invenzioni e passasse gran parte della giornata sdraiato o camminando, piuttosto che seduto o piacevolmente sdraiato su un divano. Mante- nere la posizione seduta per 6-10 ore al giorno comporta un irrigidimento ed accorciamento dei flessori dell’anca e degli ischiocrurali1 , condizione che induce un’inibizione neuromuscolare riflessa a carico del grande gluteo2,3,4 . Questa condizione è ulteriormente aggravata da una diretta compres- sione meccanica della muscolatura del gluteo1 dovuta alla posizione seduta. La sedia, e altri at- teggiamenti assunti frequentemente per esigen- ze lavorative in stazione eretta, compromettono l’equilibrio elastico-muscolare della curva fisio- logica della lordosi lombare5 . L’essere costretti ad assumere degli atteggiamenti ipolordotici per diverse ore durante la giornata (con busto fles- so in avanti) comporta una marcata alterazione dei tessuti connettivo-tendineo-muscolari della zona lombare. Nel dettaglio, questa condizione implica un graduale indebolimento della resisten- za visco-elastica alla flessione dei tessuti passivi della colonna6,7,8 , obbligando i muscoli estensori a una super-reazione muscolare compensativa9 . Condizione che purtroppo permane anche se viene ripristinata la postura di equilibrio10,11,12 e che si traduce in rigidità muscolare13 associata ad una sovra-attivazione della muscolatura lombare che, oltre ad essere una della cause scatenanti la lom- balgia10,11,12,13,14 , crea chiare interferenze neuro- muscolari, coordinative e propriocettive, andando ad alterare il ritmo lombo-pelvico durante la fles- FABIO PRINA Laurea Magistrale in Scienze Motorie, Università degli Studi di Milano Personal Trainer esperto in Ginnastica Compensativa e Rieducazione Posturale. Responsabile tecnico presso centro Riabilitativo/ Sportivo G.P. GYM di Mesero. GIAMPIETRO ALBERTI Professore Associato di Metodi e Didattiche delle Attività Sportive Scuola di Scienze Motorie, Dipartimento di Scienze Biomediche per la Salute, Università degli Studi di Milano. giampietro. alberti@unimi.it Fabio Prina e Giampietro Alberti mnesia glutea: descrizione e rimedi A PRIMA PARTE
  • 7. STRENGTH & CONDITIONING. Per una scienza del movimento dell’uomo Anno VI - Numero 21 / Luglio-Settembre 2017 53 S&C Timothy J. Suchomel, PhD, CSCS*D, USAW-SPC1 , Brad H. DeWeese, EdD2 , Ambrose J. Serrano, MA3 Power clean Power snatch LA GIRATA IN SEMIACCOSCIATA (POWER CLEAN) E LO STRAPPO IN SEMIACCOSCIATA (POWER SNATCH) CON PARTENZA DAL GINOCCHIO INTRODUZIONE Esercizi che implicano tassi di sviluppo della forza (Rate of Force Development, RFD) ele- vati, come il lancio e lo strappo, sono utili per migliorare la preparazione fisica di un atleta (9,11,12,14–17,22,26,36). Inoltre, ricerche precedenti hanno dimostrato che i pesisti producono forza di picco, velocità e potenza di picco maggiori rispetto ai power- lifter (22). Riconoscendo questi risultati, i movimenti della pesistica e quelli da loro de- rivati rappresentano esercizi di allenamen- to contro resistenza popolari, prescritti da molti professionisti della forza e del con- dizionamento fisico. La trasferibilità degli esercizi completi di lancio e strappo dipen- de dall’esecuzione di movimenti corretti. L’incidenza di lesioni può aumentare se la tecnica non è perfezionata o rivisitata du- rante l’allenamento annuale (8). Per ridurre la complessità del movimento e rinforzare la tecnica corretta, nell’allenamento pos- sono essere utilizzanti anche esercizi di pesistica derivati, usati per insegnare il movimento completo del sollevamento pesi (3–6,31–33). TIPO DI ESERCIZIO Gli esercizi - derivati dal sollevamento pesi - della girata in semiaccosciata con par- tenza dal ginocchio (CK) e dello strappo in semiaccosciata con partenza dal ginocchio (SK) sono esercizi multiarticolari complessi che possono essere utilizzati per allenare la potenza e la forza muscolare della parte inferiore del corpo in posizioni chiave du- rante il passaggio nella posizione di picco di potenza e la successiva tripla estensione delle articolazioni di anca, ginocchio e cavi- glia. Contemporaneamente, questi esercizi offrono all’atleta anche l’opportunità di po- tenziare la capacità di completare la fase di presa usando movimenti che sono meno complessi del lancio e strappo completi. Gli esercizi di CK e SK possono essere esegui- ti da una posizione statica fuori da blocchi tecnici o con un bilanciere abbassato fino a una posizione a livello del ginocchio. MUSCOLI COINVOLTI Gli esercizi di CK e SK coinvolgono muscoli che sono stati già descritti in precedenza, in altri lavori, durante movimenti di pesisti- ca simili (3–7,32,33). 1. Stabilità “statica” nella posizione di partenza · Gruppo dei muscoli erettori della co- lonna (ileocostale, lunghissimo e spina- le), retto dell’addome, obliqui esterni, obliqui interni, quadrato dei lombi, tri- cipite brachiale (capo lungo), deltoi- de, sottoscapolare, grande dorsale, brachioradiale, trapezio, splenio della testa, splenio del collo, sottospinato, dentato posteriore inferiore, grande romboide, piccolo romboide e sopra- spinato. 2. Fasi di transizione, seconda tirata e fase di presa degli esercizi CK e SK · Arti superiori: trapezio, splenio del- la testa, splenio del collo, elevato- re della scapola, piccolo romboide, grande romboide, dentato poste- riore inferiore, deltoide posteriore, piccolo rotondo, gruppo dei muscoli erettori della colonna (ileocostale, lun- ghissimo e spinale), retto dell’addome, trasverso dell’addome, obliqui esterni e obliqui interni. · Arti inferiori: gruppo del quadricipite (retto del femore, vasto laterale, va- sto mediale e vasto intermedio), gran- de gluteo, gruppo degli ischio-crurali (bicipite femorale, semimembranoso e semitendinoso), gastrocnemio, soleo, tibiale posteriore, flessore delle dita, peroneo lungo e peroneo breve. BENEFICI DELL’ESERCIZIO Gli esercizi di CK e SK derivati dal solle- vamento pesi sono esercizi capaci di tra- sferire competenze che gli allenatori della forza prescrivono per migliorare lo sviluppo dei movimenti della pesistica nei loro atleti. Inizialmente, tali esercizi aiutano a raffor- TIMOTHY J. SUCHOMEL è professore ausiliario al Department of Exercise Science alla East Stroudsburg University. BRAD H. DEWEESE è professore ausiliario al Department of Exercise and Sport Science alla East Tennessee State University. 1Department of Exercise Science, East Stroudsburg University, East Stroudsburg, Pennsylvania; 2Center of Excellence for Sport Science and Coach Education, Department of Exercise and Sport Sciences, East Tennessee State University, Johnson City, Tennessee; 3United States Olympic Training Center, Lake Placid, New York S&C(Ita)n.21,Luglio-Settembre2017,pp.53-60 Inquadra il QR-code per vedere un video relativo alla pesistica per gli altri sport e alle fasi dello strappo.
  • 8. SECONDA PARTE S&C STRENGTH & CONDITIONING. Per una scienza del movimento dell’uomo Anno VI - Numero 21 / Luglio-Settembre 2017 61 S&C(Ita)n.21,Luglio-Settembre2017,pp.61-67 In sintesi, vengono ampliati ed estesi i con- cetti precedenti e, cosa più importante, aumentano le possibilità di prospettive di- verse. Una teoria più aperta, insomma, ma che comunque non mancherà di suscitare critiche. In realtà, restano sullo sfondo di questa revisione i principi enunciati da Selye ed una ferma convinzione di strutturare l’al- lenamento in periodi. A metà degli anni no- vanta, un grande dibattito internazionale si accende tra i più famosi specialisti del mon- do sull’argomento, circa l’inadeguatezza di certi fondamenti. Ma nessuno, proprio nessuno, prima di al- lora aveva apertamente contestato Ma- twejew, uno dei padri se non il padre della più famosa teoria dell’allenamento. A formulare le critiche più corrosive, in un fa- moso articolo pubblicato su “Cultura Spor- tiva”, è un altro grande, il prof. Jury Ver- chosanskij, per molti anni attivo nel nostro Paese presso la Scuola dello Sport di Roma. In una esposizione lunga, prolissa, quello che sorprende non sono i contenuti, già da altri e da lui stesso posti in maniera possibilista o contraddittoria, ma il modo astioso con il quale ridondano spesso gli stessi concetti. Matwejew è qui tacciato di essere uno stu- dioso da tavolino, lontano dalla realtà, con idee più vicine alla educazione fisica scolasti- ca che allo sport d’alto livello, anche per via dei riferimenti che spesso rimandano ad una educazione alla forza, alla velocità… ”Il suo impianto concettuale, primitivo nella tecnologia, non tiene conto della maestria sportiva e, soprattutto, dei più recenti pro- gressi compiuti nell’ambito della biologia e delle scienze affini, ma confida ancora nel transfer delle abilità, delle capacità e cioè in aspetti più tipici della educazione motoria che non dello sport” (Verchosanskij1998). Per inciso, anche P. Tschiene aveva dibat- tuto il problema delle leggi della struttura e del transfer nella cui ottica questa pre- sunta trasferibilità apparirebbe quanto mai improbabile, almeno per l’alto livello. Già Battinelli, negli anni Ottanta, aveva soste- nuto che gli apprendimenti motori sono più specifici che generali pur non mancando di una certa generalità. S&C Vito Leonardi aperiodizzazione dell’allenamentotraprassi, scienzaefantascienza VITO LEONARDI Dottore in “Scienze Motorie”, già docente presso l’ISEF di Napoli e presso l’Università “Parthenope” di Napoli, ha collaborato con l’Università “S. Antipolis” di Nizza. Arbitro internazionale della FGI, ha rivestito numerosi incarichi presso la stessa e collaborato alla stesura dei programmi tecnici. Direttore della “SRdS” della Campania dal 2002 al 2008, è docente nazionale e Presidente del Comitato Regionale della Campania della FIPCF. Ha pubblicato quattro libri e numerosi lavori su riviste tecniche federali ed è stato relatore in numerosi congressi. L
  • 9. Matteo Calzuola MATTEO CALZUOLA Master sport specialist III livello FIPE Istruttore kickboxing FIKBMS Titolare nazionale italiana 2012/16 Oro coppa del mondo 2015 Argento mondiali 2015 Bronzo europei 2014 S&C STRENGTH & CONDITIONING. Per una scienza del movimento dell’uomo Anno VI - Numero 21 / Luglio-Settembre 2017 69 S&C(Ita)n.21,Luglio-Settembre2017,pp.69-74 ACROCICLODI PREPARAZIONE SPECIFICAPERLA KICKBOXING M
  • 10. S&C STRENGTH & CONDITIONING. Per una scienza del movimento dell’uomo Anno VI - Numero 21 / Luglio-Settembre 2017 77 È quest’affermazione a introdurre la mia tesi dal titolo: “Divertirsi è utile? Ruolo dell’enjoyment nell’attività motoria per l’età evolutiva”. Per laurearmi, scelsi a suo tempo il divertimento come tema, perché la prima dimostrazione che insegnare divertendo funziona io l’ho sperimenta- ta con i bambini a cui ho insegnato a nuotare. In acqua, le strade sono due: annoiare i bambini e far fare loro su e giù per la corsia o giocare e contemporaneamente insegnar loro a nuotare. In prima battuta, il direttore tecnico non approvò il mio metodo [ovviamente, aggiunge il qui Redatto- re!], in seguito fu costretto ad accettarlo [e meno male, continua a soggiungere il Redattore di pri- ma, poiché sovente capita il contrario]. Perché? Perché funziona! A conferma di questa constatazione, interviene anche Piero Angela con una confessione sulla sua vita da studente: “Personalmente, a scuola mi sono annoiato e sono stato un pessimo studente. Tutti coloro che si occupano di insegnamento do- vrebbero ricordare continuamente l’antico motto latino “ludendo docere”, cioè “insegnare diverten- do”. Con il mio lavoro, scritto su carta attraverso la rassegna di un gruppo selezionato di articoli scientifici, ho provato a dimostrare come risie- da nel divertimento, o in maniera più elegante nell’enjoyment, la chiave per favorire l’attività mo- toria, e non solo. S&C(Ita)n.21,Luglio-Settembre2017,pp.77-79 GiocosaMente IN QUESTO NUMERO: GIOCOSAMENTE, ANCORA. SILVESTRO RINALDI Ha conseguito la laurea in Scienze motorie e sportive, la laurea magistrale in Management dello sport presso l’Università degli Studi di Roma “Foro Italico”, scrivendo per prima una tesi sull’enjoyment e per seconda una tesi sulla competizione e il gioco. Silvestro Rinaldi Non è dal lavoro che nasce la civiltà: essa nasce dal tempo libero e dal gioco. A. Koyré. |
  • 11. ANGELA MAGRINO Psicologa, Psicoterapeuta e Certified Transactional Analyst presso Ifrep, Ateneo Salesiano di Roma. Psicologa frequentatrice presso Neuropsichiatria Infantile Tor Vergata a Roma. Angela Magrino, Gennaro Gatto, Vincenzo D’Onofrio port, movimento umano ed emozioni. S GENNARO GATTO Dipartimento di Medicina Fisica e Riabilitativa, AOR San Carlo Potenza. Referente per la riabilitazione sportiva e per l’avvio allo sport delle persone disabili. VINCENZO D’ONOFRIO Direttore Scientifico Scuola Regionale dello Sport Coni di Basilicata. Collabora in Didattica seminariale al Corso di Laurea in Scienze Motorie dell’Università di Foggia e in attività di ricerca con il Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale dell’Università degli Studi di Napoli. S&C STRENGTH & CONDITIONING. Per una scienza del movimento dell’uomo Anno VI - Numero 21 / Luglio-Settembre 2017 81 S&C(Ita)n.21,Luglio-Settembre2017,pp.81-88 INTRODUZIONE L’adolescente si ritrova ad affrontare una serie di compiti evolutivi che pos- sono essere superati più o meno con successo. Relativamente allo sviluppo fisico e sessuale, può raggiungere ad esempio un buon rapporto con il pro- prio sé corporeo e vivere serenamente lo sviluppo sessuale. Altri compiti risul- tano legati allo sviluppo relazionale: l’a- dolescente può sentirsi o meno in gra- do di coltivare buone relazioni con i pari e con gli adulti; i compiti legati al senso d’identità sono relativi alla costruzio- ne di un progetto e di un senso di sé coerente rispetto a ciò che desidera (Gambini, 2008). L’affermazione di sé, il riconoscersi come persona, avviene grazie a due spinte apparentemente contraddittorie: separazione che impli- ca differenziarsi dagli altri e allo stes- so tempo identificarsi (l’enfasi è sulle affinità); tali spinte si integrano in un processo armonico. In fase adolescenziale, avvengono insie- me processi di eliminazione delle sinap- si e produzione di corteccia cerebrale (Fauci & Braunwald 2008) che posso- no essere modificati dalle esperien- ze corporee. Sul piano corporeo e del movimento si può parlare di senso di appartenenza del proprio corpo, la pro- priocezione, la valutazione - cosciente o meno - della posizione nello spazio, e di cinestesia, sensazione di movimen- to ed accelerazione (Andorlini, 2015): la pratica sportiva è, dunque, anche un processo di conoscenza. Il grup- po dei pari, proprio come un gruppo sportivo, diventa luogo privilegiato per conoscersi, per sentirsi stimati, per identificarsi e differenziarsi, per speri- mentarsi e collocarsi (De Pieri, 1995), in cui conoscere i propri limiti, vittorie e sconfitte, oltre che posto immagina- rio in cui sentirsi esposti al giudizio e allo sguardo altrui. L’autostima, intesa come pilastro fondamentale alla base di un’identità positiva è, in questo sen- so, riconosciuta e apprezzata dagli altri (Gambini, 2008). Nel caso in cui si instaurino comportamenti negativi e a rischio in risposta allo stress, si
  • 12. PRIMA PARTE S&C STRENGTH & CONDITIONING. Per una scienza del movimento dell’uomo Anno VI - Numero 21 / Luglio-Settembre 2017 91 S&C(Ita)n.21,Luglio-Settembre2017,pp.91-93 Riservando al prossimo numero gli approfon- dimenti necessari legati alla recentissima ap- provazione della riforma del terzo settore e della definitiva entrata in vigore della discipli- na sull’obbligo dei defibrillatori, dobbiamo ora analizzare numerose e importanti, in alcuni casi inaspettate, le novità che, su altri ver- santi, sono arrivate sulle modalità di gestione giuridico – amministrativa delle nostre attività sportive. Partiamo ad illustrare le “positive”. LA DEDUCIBILITÀ DELLE SPONSORIZZAZIONI Sappiamo tutti l’aiuto che è arrivato dal mon- do delle imprese allo sport italiano attraverso le sponsorizzazioni. Ultimamente, in sede di accertamento, ci si è trovati di fronte a ri- lievi, da parte della Agenzia delle Entrate, sui requisiti di deducibilità, per gli sponsor, dei pa- gamenti alle sportive contestando, principal- mente, i requisiti di inerenza ed economicità delle stesse. Il comma otto dell’art. 90 della legge 289/02, qualifica quale spesa pubblicitaria, le sponso- rizzazioni poste in essere in favore di società o associazioni sportive dilettantistiche fino ad un ammontare complessivamente non supe- riore a duecentomila euro. La Corte di Cassazione con due recenti de- cisioni (ordinanze 21 Marzo 2017 n. 7202 e 06 aprile ’17 n. 8981) osserva che: “quella sancita dall’art. 90 comma 8 legge 289/2002 è una presunzione assoluta oltre che della natura di spesa pubblicitaria altresì di ine- renza della spesa stessa fino alla soglia, nor- mativamente prefissata, dell’importo di euro 200.000” e che: “ai fini dell’esclusione della presunzione di cui all’art. 90 comma 8, legge 289/2002, non rileva l’iscrizione o meno alle rispettive federazioni delle società beneficiarie del corrispettivo erogato con le sponsorizza- zioni, ma la destinazione del contributo ad as- sociazioni e società sportive, che secondo la citata norma possono essere qualificate come dilettantistiche”. La Suprema Corte afferma anche: “che la mancata iscrizione al suddetto registro com- porta il difetto di prova a carico delle benefi- ciarie dello status di società o associazione IL2017:ANNODINOVITÀ PERLOSPORTITALIANO Guido Martinelli GUIDO MARTINELLI avvocato, consulente della FIPE, professore aggregato di legislazione sportiva presso l’Università degli studi di Ferrara, docente nazionale della Scuola Centrale dello sport del CONI, è autore di diverse pubblicazioni in materia di diritto sportivo.
  • 13. www.calzetti-mariucci.it Visita il nostro sito Collegandoti al sito puoi visionare nel dettaglio e acquista- re gli articoli (libri, video, dvd, riviste), grazie ad un sistema di ricerca semplice ed intuitivo. CATALOGO ON LINE Inoltre il sito è sempre aggiornato con sezioni specifiche di approfon- dimento su tutti gli argomenti più interes- santi legati allo sport, come eventi, convegni e corsi di aggiornamento. APPROFONDIMENTI Iscrivendoti e dando la preferen- za alla disciplina sportiva che più ti interessa potrai ricevere tutte le news al tuo indiriz- zo e-mail. NEWSLETTER libri,videoerivisteperlosportlibri,videoerivisteperlosport