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Il redattore sociale 26 11 2009
- 1. IL REDATTORE SOCIALE VIOLENZA 26/11/2009
L'Emilia Romagna vuole creare un centro per uomini
violenti
Non solo processi, sanzioni e carcere, la Regione vuole anche mandare a "scuola" gli uomini che
compiono atti di violenza tra le mura domestiche o sulle donne. Come? E' ancora in fase di progettazione,
ma lo 'strumento' e' un centro sperimentale per gli uomini violenti nell'intimita', per il quale l'assessorato
regionale alle Politiche sociali ha gia' stanziato circa 55.000 euro e che e' stato presentato oggi in Regione
in una conferenza stampa in occasione della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne. I dati
riferiti a quest'anno (da gennaio a ottobre) dei 10 centri contro la violenza della regione contano gia'
2.371 donne che hanno chiesto aiuto o consulenze e 110 circa quelle che sono state accolte con
un'ottantina di bambini. Il fenomeno registra comunque una crescita: si tratta del 27% in piu' degli ultimi
due anni. Nel 2007 si erano contate 1.858 donne in cerca di un aiuto, nel 2008 2.057, ma per Antonella
Oriani, presidente del Coordinamento dei Centri antiviolenza (l'unico e il primo in Italia), si tratta di un
fenomeno di emersione e non di aumento.
Del totale delle donne che si sono rivolte ai centri nel 2009, 1.437 sono italiane e 934 straniere. Ma,
anche se le violenze sulle donne immigrate rappresentano quasi il 50%, per Oriani "non e' nemmeno vero
che le violenza ha connotazione straniera". A livello italiano, l'associazione nazionale 'Dire' (Donne in rete
contro la violenza) nel 2008 ha contato nei suoi 52 centri associati 11.805 richieste, un dato molto alto
che porta con se anche un nuovo allarme, quello della crescita del femminicidio. Contro tutto questo la
Regione ha attivato, oltre la Rete regionale delle Case e dei centri antiviolenza, corsi di formazione
nell'area sanitaria e psicosociale, il monitoraggio dell'attivita' di accoglienza sui territori ogni cinque anni
(con 27.000 euro).
E ancora, come ha spiegato l'assessore alle Politiche sociali, Anna Maria Dapporto ci sono 867.000 euro
circa suddivisi per le varie aziende sanitarie contro le mutilazioni genitali delle ragazze e le bambine, circa
un milione e 300.000 euro in totale per il progetto "Oltre la strada" che lotta contro la tratta e lo
sfruttamento delle donne per la prostituzione, politiche contro la violenza di genere (circa 200.000 euro in
tuto), per la formazione professionale e l'inserimento al lavoro (con circa 700.000 euro del Fondo sociale
europeo) con l'apposita legge regionale (con altri 251.000 euro del Fondo sociale).
Sempre su questo tema, ieri l'Assemblea legislativa ha votato all'unanimita' una risoluzione contro la
violenza e per chiedere alla Giunta e al parlamento, l'impegno a intervenire per contrastarla. "Stiamo
anche verificando la possibilita' di istituire un fondo regionale al Governo abbiamo chiesto di inserire in
Finanziaria fondi per combattere le violenze", ha spiegato la presidente dell'Assemblea, Monica Donini,
accompagnata dalla consigliera Laura Salsi, che ha presentato il documento. Silvia Noe' (Udc) ha chiesto
anche la creazione di un fondo per ogni Regione d'Italia per combattere il fenomeno e ha fatto appello al
presidente dell'Emilia-Romagna, Vasco Errani perche' porti il tema in Conferenza Stato-Regioni. Noe'
peraltro, ha organizzato un brunch per raccogliere fondi per la Casa delle donne di Bologna (sabato a
Palazzo Albergati, spesa di 30 euro a testa). La collega dei Verdi, Daniela Guerra, invece una sfilata di
moda per lanciare stiliste locali per venerdi' al teatro San Martino alle 20.45.
(DIRE)
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