1. I CARE
Imparare Comunicare Agire in una Rete Educativa
Piano Nazionale di formazione e ricerca
CORSI DI FORMAZIONE
CTI DI FELTRE BELLUNO E S. STEFANO DI CADORE
L’orientamento scolastico-professionale
verso l’integrazione lavorativa di persone
con disabilità
CTI DI BELLUNO c/o I.P.C. “Catullo” 26 novembre 2009
CTI di S.Stefano c/o Liceo “E.Fermi” Pieve di Cadore 3 dicembre 2009
a cura di Antonella Gris
2. PROGRAMMA
15:00 Questionario - riflessioni - confronto
15:45 il protocollo – riferimenti normativi e pedagogici
- parte applicativa
16:10 lavoro di gruppo su un caso dato
17:20 restituzione dei lavori di gruppo da parte di un relatore
18:00 fine
3. Obiettivo
Scopo dell’incontro è la riorganizzazione di idee,
informazioni, dubbi, perplessità, in un quadro di
riferimento condiviso - che assumiamo come
proprio - e che ci consente di operare
adeguatamente, anche utilizzando il protocollo,
per lo sviluppo e l’organizzazione di percorsi di
alternanza scuola lavoro.
4. Contesto normativo
L. 517/1977
Rappresenta il punto di riferimento più importante per la
legittimazione del diritto a frequentare le scuole comuni da parte
dei disabili.
interventi educativi individualizzati e finalizzati al pieno
sviluppo della personalità degli alunni
attività di gruppo anche fra classi diverse
attività integrative nell’ambito della programmazione educativa
indica criteri per l’utilizzazione degli insegnanti di sostegno. non
si parla d’inserimento, ma si introduce il termine integrazione;
5. A dimostrazione che un provvedimento legislativo non
basta a rimuovere ostacoli di ordine culturale e
burocratici radicati nel nostro sistema scolastico, si e'
dovuti ricorrere alla Corte Costituzionale, per affermare il
diritto dei disabili a frequentare le scuole superiori
Sentenza C.C. 215/1987
C.M. 22 settembre 1988, n. 262
Attuazione della sentenza -Iscrizione e frequenza della scuola secondaria di
II grado degli alunni portatori di handicap
6. Legge 15 marzo 1997, n. 59,
Autonomia Scolastica
Il Ministero da vertice di una piramide a nodo di una rete
integrata. Nuove funzioni e responsabilità.
LE PAROLE CHIAVE …tra il processo di Autonomia scolastica e
le Riforme ad oggi
√ Autonomia didattica √ Autonomia organizzativa
√ Autonomia di ricerca, sperimentazione e sviluppo
√ Autonomia finanziaria (budget d’istituto e specifici
finanziamenti)
√ Flessibilità √ Competenze
√ Abilità √ Standard
√ Successo formativo √ Individualizzazione
√ Progetto √ Progettualità
√ Valutazione √ Piano annuale delle attività
√ Piano dell’Offerta Formativa (P.O.F.)
√ Funzioni strumentali al P.O.F. √ RSU e contrattazione d’Ist.to
7. I CARE
“M'importa, ho a cuore"
Imparare Comunicare Agire in una Rete Educativa
1.967 La scuola di Barbiana
«Spesso gli amici (...) insistono perché io scriva per loro un
metodo, che io precisi i programmi (...)», annota don Milani in
Esperienze pastorali, pubblicato nel 1958, quattro anni dopo
l’arrivo a Barbiana. «Sbagliano la domanda, non dovrebbero
preoccuparsi di come bisogna fare per fare scuola, ma solo di
come bisogna essere per poter fare scuola».
Don Milani
8. FILOSOFIA DEL PROGETTO
L’integrazione non dipende dalle leggi (che già ci sono)
ma dalla cultura. Essa si costruisce e non può dipendere
dalla buona sorte, va garantito a tutti un galateo minimo.
(Canevaro: buone azioni vs buone pratiche – esiste un percorso che mi
impone di fare così -)
Partire da esperienze concrete in atto.
Costituzione di gruppi di ricerca (insegnanti, educatori,
rappresentanti degli enti locali, genitori, psicologi, esperti)
in cui vi sia una trasferimento di saperi dai singoli al
gruppo;
Il risultato del lavoro deve essere utilizzabile in un
contesto ampio: distretto, provincia o anche di più.
9. Nel progetto “I care” quindi:
si accetta la sfida del progetto di vita;
si va alla ricerca di senso;
si mette in campo un pensiero delle
pratiche e non delle intenzioni;
si rompono le routines, si alterano gli
equilibri.
10. Uno sguardo oltre la scuola
La scuola secondaria di secondo grado fase conclusiva
del percorso scolastico
responsabilità
preparare ad affrontare la vita adulta e
l’integrazione sociale dipendono in buona parte da un
sereno inserimento lavorativo.
rassicurare e supportare gli studenti nella
costruzione dell’identità adulta il futuro rappresenta
una grande incognita
11. transizione graduale, creando le
condizioni per l’avvicinamento al mondo del lavoro
e costruendo dei collegamenti con il “dopo”, al fine
di evitare il senso di vuoto e di perdita del gruppo.
Iniziare a pensare alla prospettiva lavorativa durante
la frequenza scolastica significa prevedere un
percorso verso una concreta integrazione sociale
delle persone con disabilità.
Aiutarle a comprendere il valore del lavoro non solo
come fonte di reddito, ma come importante
occasione di crescita umana e opportunità di
costruire una vita più autentica, all’insegna della
realizzazione personale.
12. Funzione dell’alternanza scuola lavoro
L’esperienza che gli studenti effettuano presso le aziende
durante i percorsi di ’Alternanza Scuola-Lavoro ha la
funzione di
consentire una conoscenza delle caratteristiche e delle
regole del mondo del lavoro
aiutare gli studenti a scoprire i propri talenti e le proprie
attitudini
nella prospettiva della partecipazione al proprio progetto
di vita.
Personalizzazione del curricolo, differenziazione degli
interventi formativi per promuovere lo sviluppo delle
potenzialità e preparare gli allievi all0uscita dal sistema
scolastico.
13. QUADRO TEORICO DI RIFERIMENTO
DEL PROGETTO
superamento dell’antitesi tra formazione puramente
professionale e educazione teorica; la centralità dello
studente … (Dewey)
concetto di ruolo, aspetti psicologici del lavoro per le
persone con disabilità (Montobbio, Lepri)
pedagogia del “saper fare” e dell’”apprendimento in
situazione” (Chiari)
gradualità delle esperienze (area di sviluppo prossimale
- Vygotsky)
significatività delle esperienze (Ausubel, Novak)
14. Alternanza scuola lavoro
riferimenti legislativi
Legge 28 marzo 2003, n. 53 art. 4 (riforma Moratti)
Decreto Legislativo 15 aprile 2005, n. 77
"Definizione delle norme generali relative all'alternanza scuola-
lavoro, a norma dell'articolo 4 della legge 28 marzo 2003, n. 53"
Legge 68 del 12 marzo 1999
"Norme per il diritto al lavoro dei disabili"
15. Legge 28 marzo 2003, n. 53
Art. 4.
Prevede la possibilità di realizzare i corsi del secondo ciclo in
alternanza scuola-lavoro, come modalità di realizzazione del
percorso formativo progettata, attuata e valutata dall’istituzione
scolastica e formativa in collaborazione con le imprese;
Destinatari: allievi che hanno compiuto il sedicesimo anno di
età;
Responsabilità: dell’istituzione scolastica o formativa;
Documentazione prevista: convenzione con imprese o con le
rispettive associazioni di rappresentanza o con le camere di
commercio, industria, artigianato e agricoltura, o con enti
pubblici e privati ivi inclusi quelli del terzo settore, disponibili ad
accogliere gli studenti per periodi di tirocinio;
Il tirocinio non costituisce rapporto individuale di lavoro;
svolgere l’intera formazione dai 16 ai 18 anni, attraverso
l’alternanza di periodi di studio e di lavoro;
È necessario individuare delle modalità di certificazione
dell’esito positivo del tirocinio e di valutazione dei crediti
formativi acquisiti dallo studente.
16. Decreto Legislativo 15 aprile 2005, n. 77
I percorsi in alternanza sono progettati, attuati,
verificati e valutati sotto la responsabilità
dell'istituzione scolastica o formativa, sulla base di
apposite convenzioni con le imprese;
Le istituzioni scolastiche e formative, nell'ambito
degli ordinari stanziamenti di bilancio, destinano
specifiche risorse alle attività di progettazione dei
percorsi in alternanza scuola-lavoro;
Alternanza come opzione formativa rispondente ai
bisogni individuali di istruzione e formazione dei
giovani.
17. Finalità Generali
(D.L. 77 del 2005)
attuare modalità di apprendimento flessibili;
collegare sistematicamente la formazione in aula con
l'esperienza pratica;
arricchire la formazione acquisita nei percorsi scolastici e
formativi con l'acquisizione di competenze spendibili
anche nel mercato del lavoro;
favorire l'orientamento dei giovani per valorizzarne le
vocazioni personali, gli interessi e gli stili di apprendimento
individuali;
realizzare un organico collegamento delle istituzioni
scolastiche e formative con il mondo del lavoro e la
società civile, che consenta la partecipazione attiva dei
soggetti nei processi formativi;
correlare l'offerta formativa allo sviluppo culturale, sociale
ed economico del territorio.
18. Funzione Tutoriale
(art. 5)
Nei percorsi in alternanza la funzione tutoriale è
svolta da un docente interno ed è preordinata a:
promuovere le competenze degli studenti;
promuovere il raccordo tra l'istituzione scolastica o
formativa, il mondo del lavoro e il territorio;
assistere e guidare gli studenti che seguono percorsi in
alternanza;
verificare, con la collaborazione del tutor esterno di cui al
comma 3, il corretto svolgimento del percorso in alternanza;
elaborare una certificazione relativa alle competenze
acquisite nei periodi di apprendimento mediante esperienze
di lavoro in collaborazione con gli altri soggetti coinvolti.
19. La valutazione
art. 6
La valutazione e la certificazione delle competenze
acquisite dai disabili che frequentano i percorsi in
alternanza sono effettuate a norma della legge 5
febbraio 1992, n. 104, con l'obiettivo prioritario di
riconoscerne e valorizzarne il potenziale, anche
ai fini dell'occupabilità.
20. Legge 12 marzo 1999, n. 68
Regola le modalità di integrazione in azienda di persone con disabilità
Il collocamento al lavoro delle persone con disabilità è di
responsabilità degli enti territoriali (Regione e Provincia)
Le aziende con più di 15 dipendenti hanno l’obbligo di assumere una
quota di soggetti disabili che varia a seconda del numero di dipendenti
La partecipazione delle aziende a gare e appalti pubblici è
subordinata al rispetto degli obblighi sulle assunzioni di persone con
disabilità
Collocamento mirato (art.2): per collocamento mirato dei disabili si
intende quella serie di strumenti tecnici e di supporto che permettono
di valutare adeguatamente le persone con disabilità nelle loro capacità
lavorative e di inserirle nel posto adatto, attraverso analisi di posti di
lavoro, forme di sostegno, azioni positive e soluzioni dei problemi
connessi con gli ambienti, gli strumenti e le relazioni interpersonali sui
luoghi quotidiani di lavoro e di relazione
S.I.L.
Commissione per l’invalidità civile (profilo socio-lavorativo, quadro
potenzialità e attitudini professionali, graduatoria – criteri Provincia e
Regione -)
Agevolazioni fiscali per le aziende
Trattamento economico previsto per tutti gli altri lavoratori
Cambiamento culturale
21. Contestualizzazione
Quadro normativo Leggi per l’integrazione e la
frequenza scolastica
Quadro pedagogico I CARE
Localizzazione Uno sguardo oltre la scuola
Prodotto Protocollo provinciale
22. CRITICITÀ EMERSE IN PROVINCIA DI BL
SINTESI
Strutturali Mancanza di un lavoro di
rete efficace
Metodologiche Progettualità non
longitudinale (storia), frammentata e affidata
alle singole persone (alla fortuna, famiglia)
Operative
Lontananza delle aziende dal problema.
23. FINALITÀ del progetto UNO SGUARDO
OLTRE LA SCUOLA
migliorare le modalità di organizzazione e gestione del
momento di passaggio dalla scuola all’età adulta degli
allievi con disabilità;
rendere uniformi i percorsi di alternanza scuola lavoro
nelle diverse scuole della provincia;
dare supporto operativo alle scuole che non hanno
ancora attivato percorsi di alternanza scuola-lavoro;
individuare una prassi condivisa e modellare i ruoli di
ciascuno al fine di coordinare in modo efficace gli
interventi.
24. STRUTTURA DEL PROTOCOLLO
Prima parte: aspetti teorici
prospettive dell’ Alternanza Scuola-Lavoro
l’esperienza lavorativa nel processo di formazione e maturazione
per gli allievi con disabilità
l’alternanza scuola-lavoro per gli allievi con disabilità
la valutazione per l'orientamento scolastico- professionale in
persone con disabilità
le competenze per il mondo del lavoro la valutazione nei progetti di
Alternanza Scuola-Lavoro
la valutazione nei progetti di Alternanza Scuola-Lavoro
Seconda parte: prassi organizzativa
Il progetto personalizzato e i rapporti tra i vari attori
Pianificazione del percorso
Gli strumenti di lavoro
25. Terza parte: modulistica, accordo di
rete e bibliografia di riferimento.
Gli strumenti di lavoro
Scheda di valutazione delle competenze (all.1)
Libretto di alternanza scuola lavoro (all.4)
Schede di monitoraggio del processo (all.5)
26. PIANIFICAZIONE GENERALE
Quando: Inizio scuola superiore secondo grado - riunione
gruppo operativo di novembre
Chi: scuola e servizi per l’età evolutiva (momenti di scambio)
Cosa: attenzione alle competenze per il lavoro e la costruzione
delle autonomie
Perché: esaminare le competenze di base, promuoverle e
svilupparle in vista di un futuro inserimento lavorativo
Come: attraverso la didattica quotidiana ed interventi specifici
27. PIANIFICAZIONE
del percorso ANALISI1
1° ANN0
DELLE COMPETENZE IN ENTRATA
Ipotesi di pianificazione del percorso
riunione gruppo operativo novembre
5° ANN0
Percorsi o laboratori per la
Intervento
costruzione delle con un esperto di orientamento
competenze di base
oppure 2° ANN0
Avvio dell’esperienza di alternanza Percorsi o laboratori per la costruzione delle
Scuola-lavoro competenze di base
CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE MONITORAGGIO DELLE COMPETENZE
IN USCITA Programmazione asl
VALUTAZIONE IPOTESI FUTURE
4° ANN0 3° ANN0
Percorsi o laboratori per la Percorsi o laboratori per la costruzione delle competenze di base
costruzione delle oppure
competenze di base oppure valutazione2 dei pre-requisitiper l’accesso all’alternanza
Esperienza di alternanza scuola-lavoro
Scuola-lavoro e
MONITORAGGIO DELL’ASL avvio dell’esperienza di alternanza Scuola-lavoro
MONITORAGGIO DELL’ASL
MONITORAGGIO DELLE COMPETENZE MONITORAGGIO DELLE COMPETENZE
1. L’analisi e il monitoraggio delle competenze vengono effettuate attraverso l’utilizzo della griglia elaborata dal
gruppo di lavoro del progetto
2. La valutazione dei pre-requisiti viene effettuata utilizzando l’apposita griglia predisposta dal gruppo di lavoro
28. Destinatari:Allievi del 3° anno scuola s. di II^ grado
con certificazione; dopo il compimento dei 16 anni
Richiesta al SIL
Relazione di presentazione
Valutazione
requisiti di
base
PDF &
PEI
PEI che contiene:
Attivazione
Progetto A.S.L. definito e condiviso;
del Protocolli
Presentazione indicazione dell’insegnante referente
processo continuità Schede di monitoraggio;
dell’allievo e
Accordo di Relazione finale SIL e
ipotesi dei Conoscenza
docenti;
tempi diretta Condivisione Programma
Convenzione Valutazione.
dell’allievo e della presa in
GdL1 della famiglia scuola / azienda /
carico con altri
servizi ULSS ULSS
Operatore Progettazione
SIL A.S.L.
+ Operatore Operatore Gestione A.S.L.
DOCENTI SIL SIL
+ Operatore
DOCENTI SIL
Operatore
+
SIL
DOCENTI GdL1
+
DOCENTI
Funzione di orientamento
Fine 2° anno Attestato
(entro maggio) Da maggio a Fra
settembre Da
settembre
e novembre settembre
a maggio
Note:
1 – Gruppo di lavoro operativo per l’allievo (ai sensi dell’art. 12 della L. 104 del 1992) costituito dagli operatori sanitari individuati dall’ULSS, dal personale insegnante
curriculare e di sostegno della scuola, dai genitori o gli esercenti la potestà parentale dell'alunno.
29. Valutazione dei requisiti di base e
l’Attivazione del processo
La Valutazione dei requisiti di base e l’Attivazione del
processo sono alla base della pianificazione del percorso di
accompagnamento all’esperienza di Alternanza Scuola-
Lavoro e guidano l’organizzazione dei contenuti e degli
interventi disciplinari.
La decisione di avviare questo percorso viene presa dal
Gruppo di Lavoro Operativo per l’allievo, in seguito alla
valutazione della presenza dei requisiti di base. Lo strumento
predisposto per questa fase è la Scheda di Valutazione delle
competenze (vedasi allegato n. 1) descritta nel capitolo Gli
strumenti di lavoro.
30. Presentazione dell’allievo e ipotesi dei tempi
Segue la Presentazione dell’allievo e ipotesi dei tempi: in questa
fase il Dirigente Scolastico invita il SIL ad un incontro di
presentazione dell’allievo in cui viene proposta la griglia di
valutazione dei requisiti di base compilata (vedasi allegato n. 2 ).
È questo un importante momento di passaggio di informazioni
inerenti lo studente con disabilità (caratteristiche personali, socio-
familiari, percorso scolastico, bisogni, aspettative…) durante il
quale si ipotizzano i tempi di realizzazione del progetto che
diventerà parte integrante del PEI.
31. Conoscenza diretta dell’allievo e della
famiglia
Nel periodo che va da maggio a settembre, l’operatore del SIL
potrà giungere ad una
Conoscenza diretta dell’allievo e della famiglia attraverso degli
appositi incontri,
che consentiranno l’effettuazione di eventuali valutazioni
integrative e l’individuazione di modalità, tempi e luogo (ricerca e
scelta dell’azienda) del progetto di Alternanza Scuola-Lavoro.
32. Condivisione della presa in carico
Sempre da maggio a settembre, sulla base dei protocolli
di continuità, SIL e Servizi ULSS di riferimento
effettuano anche una Condivisione della presa in carico
concordando il programma di Alternanza Scuola-Lavoro
dello studente. Allo scopo di raccogliere le informazioni
disponibili, sulla base della preventiva autorizzazione dei
genitori, l’operatore del SIL incontra gli operatori dei
servizi socio-sanitari che hanno in carico l’allievo, anche
al di fuori delle sedi formali proprie del progetto.
33. Progettazione dell’Alternanza Scuola-Lavoro
All’inizio dell’anno scolastico successivo, da settembre a novembre,
operatori della scuola e del SIL procedono alla
Progettazione dell’Alternanza Scuola-Lavoro:
predispongono la Convenzione ed il Progetto Formativo,
programmano e avviano l’Alternanza Scuola-Lavoro, ciascuno nei
propri ambiti di intervento.
Il SIL prepara il contesto di inserimento, fornisce indicazioni e
prende accordi con il tutor aziendale, la scuola individua gli obiettivi
educativo-disciplinari coerentemente con gli obiettivi del progetto
formativo, predispone il PEI e pianifica gli interventi integrando le
attività scolastiche con quelle che avvengono in ambito lavorativo
(programmazione integrata).
In questo periodo avviene la presentazione dello studente all’azienda
da parte dell’opera-tore del SIL e del referente della scuola.
34. Aspetti organizzativi iniziali
Convenzione in triplice copia
progetto formativo in triplice copia
(firma su tutti i documenti in originale)
assicurazione: compito della segreteria
firma della famiglia di formale assenso alla valutazione
differenziata
predisposizione del libretto di tirocinio.
35. Gestione dell’Alternanza Scuola-Lavoro e nel
regolare il monitoraggio dell’andamento
Lungo tutto l’anno scolastico, da settembre a maggio, scuola e
SIL sono impegnati nella Gestione dell’Alternanza Scuola-Lavoro
e nel regolare il monitoraggio dell’andamento dell’esperienza:
il SIL effettua verifiche attraverso colloqui con il tutor aziendale e
incontrando l’allievo e organizza le informazioni in apposite
schede di monitoraggio.
La scuola, in qualità di responsabile del progetto, ne coordina gli
aspetti organizzativi, burocratici e relazionali.
Gli operatori di scuola e SIL si incontrano per colloqui di
restituzione in itinere e, al termine di ciascun anno di Alternanza
Scuola Lavoro, verificano le competenze acquisite, redigono la
valutazione finale ed effettuano la restituzione conclusiva
nell’incontro di fine anno del Gruppo di Lavoro Operativo.
36. Attestato
Al termine del percorso scolastico è rilasciato dalla
scuola un Attestato, con la descrizione delle
competenze acquisite, che certifica lo svolgimento e
l’esito dell’esperienza di Alternanza Scuola-Lavoro.
Tale documento è realizzato congiuntamente con il
contributo di scuola, SIL e azienda.
Questo documento può accompagnare il titolo di studio
ministeriale previsto per il termine del percorso
scolastico, triennale o quinquennale, sia esso la
qualifica o la maturità, sia esso il certificato o l’attestato
dei crediti formativi.
37. Il referente scolastico per l’Alternanza Scuola
Lavoro
In ogni scuola è prevista la presenza di un docente che coordini
tutti i progetti di Alternanza Scuola-Lavoro dell’istituto e funga da
punto di riferimento per i colleghi.
Tale docente-referente dovrà essere preferibilmente di ruolo,
specializzato nelle attività di sostegno, con esperienza e in
possesso di competenze specifiche nell’ambito dell’alternanza
scuola-lavoro riguardanti le seguenti attività:
ideare e redigere progetti di Alternanza Scuola-Lavoro;
gestire i rapporti con i diversi soggetti coinvolti (psicologi,
educatori del Servizio perl’Integrazione Lavorativa, allievi, famiglie,
tutor aziendali);
pianificare e gestire le attività di collegamento tra la formazione
d’aula e la formazione in ambiente lavorativo;
trasmettere ai colleghi i materiali e i contenuti dei progetti.
38. Il referente dovrà, inoltre, essere a conoscenza dei progetti
d’istituto riguardanti la disabilità e del presente protocollo di
lavoro provinciale al fine di svolgere le proprie mansioni,che
possono essere così sintetizzate:
supporto ai docenti nella progettazione delle attività di
Alternanza Scuola-Lavoro o nella costruzione delle competenze
di base;
supporto nella progettazione degli interventi di orientamento;
formazione interna sulla prassi organizzativa dell’Alternanza
Scuola- Lavoro e sui moduli da utilizzare;
gestione dei rapporti con i servizi, le aziende e le famiglie
relativamente al progetto di Alternanza Scuola-Lavoro;
supporto ai docenti nella verifica finale del processo.
39. Caratteristiche Alternanza Scuola Lavoro
metodologia didattica che valorizza l’aspetto
formativo della pratica;
un’alternativa al percorso di studi tradizionale;
percorso che favorisce la crescita e la
valorizzazione della persona;
40. Punti di forza dei progetti
Favoriscono l’orientamento professionale, come
previsto dalla normativa scolastica;
Offrono l’opportunità di assolvere l’obbligo formativo
fino al 18° anno di età (L. 144/99, L. 9/99) attraverso
percorsi confacenti alla personalità e al progetto di vita di
ciascuno;
Consentono di personalizzare il curricolo e diversificare
gli interventi formativi per promuovere lo sviluppo delle
potenzialità degli allievi;
Offrono la possibilità di proporre percorsi mirati agli
allievi orientati all’uscita dal sistema scolastico;
Favoriscono la collaborazione e la sinergia tra enti e
servizi.
41. Sinergia dell’Intervento
SCUOLA: STUDENTI
SCUOLA: DOCENTI + DIRIGENTE SCOLASTICO
FAMIGLIA
S.I.L.– U.L.S.S.
Servizio età evolutiva (Feltre)- Servizio di neuropsichiatria infantile
(BL) - U.L.S.S. –
SISTEMA SOCIO-ECONOMICO DI RIFERIMENTO (aziende di
settori diversi: zootecnico, commerciale, agrario, servizi –
mensa, pizzeria, biblioteca, lavanderia …-)
42. SINTESI FINALE
Caratteristiche dei Progetti di Alternanza
rivolti ad allievi con disabilità
sono rivolti ad allievi con disabilità più o meno gravi
sono caratterizzati da un’alternanza tra giorni di
frequenza scolastica e giorni di stage in un’aziende del
territorio (o azienda della scuola)
richiedono una stretta collaborazione con il S.I.L.
è richiesta un’attenta progettazione iniziale, un
monitoraggio in itinere e una valutazione finale
bisogna prevedere una rielaborazione scolastica
dell’esperienza di lavoro e un collegamento tra lavoro e
approfondimenti disciplinari
43. I materiali sono disponibili
sul sito dell’I.I.S. “A. Della Lucia”
www.agrariofeltre.it
Possono essere rivisti e perfezionati
con il contributo e le osservazioni di
coloro che li utilizzeranno