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URBANITY.
Public life and social quality
Vita pubblica e qualità sociale
Luisa BRAVO
Ingegnere edile, Università di Bologna (2001)
Dottore di ricerca in Ingegneria edilizia e territoriale, Università di Bologna (2008)
Docente di Urbanistica, Università degli studi di Firenze
Assegnista di ricerca presso l’Università di Bologna (2008-2014), Visiting critic presso la Carleton University (2011-2012,
Canada), Visiting scholar all’Insitute of Urban and Regional Development, University of California Berkeley (2012, USA),
Visiting Fellow alla Queensland University of Technology, School of Design (2013, Australia).
Presidente dell’Associazione culturale “City Space Architecture”, con sede a Bologna
https://unifi.academia.edu/LuisaBravo
OpenPISM2014 – Corso on line in “Human Oriented Design”
Anno accademico 2013-2014
17 giugno 2014
SPAZIO PUBBLICO
BOLOGNA, Piazza Maggiore.
VENEZIA, Piazza San Marco.
SIENA, Piazza del Campo.
ROMA, Piazza della Rotonda.
FIRENZE, Ponte Vecchio.
PARIGI, Place Vendome.
PARIGI, Place des Voges.
BATH, The Circus.
MADRID, La Gran Via.
LISBONA, vicino a Praça do Comércio
.
20102000 2011
NEW URBANISM
Nel 1993 si è tenuto negli Stati Uniti ad Alexandria (Virginia) il primo convegno
internazionale del NU, il Congress for the New Urbanism (CNU), a cui ne sono seguiti
molti altri, con cadenza annuale. A quel primo incontro erano presenti circa 100
partecipanti, nel 2008 erano circa 3000.
The Congress for the New Urbanism (www.cnu.org)
NEW URBANISM
I principi ispiratori del NU sono: walkability; connectivity; mixed-use & diversity;
mixed housing; quality architecture and urban design; traditional neighborhood
structure; increased density; smart transportation; sustanaibility; quality of life. Gli
insediamenti sono sviluppati applicando il Transit oriented development (TOD) e sono
finalizzati a massimizzare l’utilizzo del trasporto pubblico a favore di un ampio uso
pedonale degli spazi pubblici e di una crescita controllata secondo il modello smart
growth. L’applicazione di questi principi viene considerata negli Stati Uniti come un
solido vantaggio sia per i residenti che per le amministrazioni pubbliche che per i real
estate developers.
THE TRANSECT
THE TRUMAN SHOW, Peter Weir, 1998.
The SEASIDE experiment (1981)
NEW URBANISM
1995
The POUNDBURY experiment (1993)
Architect: Leon Krier
Roma. Programma di riqualificazione di Tor Bella Monaca (Leon Krier, 2010).
L’obiettivo strategico del masterplan elaborato
per Tor Bella Monaca è rendere «città» la
periferia, ovvero offrire la possibilità, a chi vive
oggi nei sobborghi di vivere, in un futuro
prossimo, in veri e propri borghi. (Leon Krier)
The Bologna experiment, via della Pietra (2002-2010)
VULCANOBUONO,Nola,Napoli,RenzoPiano,2007
SPAZIO PUBBLICO
ovvero POPS – Privately owned public space
ETNAPOLIS,Catania.MassimilianoFuksas,2006
SPAZIO PUBBLICO
ovvero POPS – Privately owned public space
Castel Guelfo Style Outlet (vicino Bologna, 2007).
Castel Romano Outlet Village (vicino Rome, 2003) Noventa di Piave Outlet Village (vicino Venezia, 2008
Barberino Outlet Village (vicino Firenze, 2006)
SPAZIO PUBBLICO VIRTUALE
EVERYDAY SPACE
Berkeley (California, USA), Shattuck Avenue, Cheese Board Pizza. Foto di Luisa Bravo.
EVERYDAY URBANISM
Celebrating ordinary life in the city
2008 expanded version
(prima edizione 1999)
L’EU non cerca di trasformare la visione del mondo
attraverso attività di progettazione, operazioni a larga
scala o attuazione di buone pratiche.
L’EU è un approccio alla città che può essere
utilizzato in molte differenti situazioni esistenti, con
piccoli ma significativi interventi in grado di adattare
lo spazio alle necessità della vita quotidiana.
Seguendo un approccio do-it-yourself urbanism,
accessibile a tutti, lavorando sulle potenzialità di
luoghi spesso banali, aree vuote non compiutamente
progettate o spazi non immediatamente percepibili
per un uso collettivo, come marciapiedi, cortili, aree
di parcheggio, questi makers o performers urbani
sono in grado di creare nuovi luoghi, legati alle
molteplici esigenze della vita comunitaria. I risultati,
spesso temporanei, hanno la capacità di imporsi
fortemente sulla comunità, dal punto di vista emotivo
e partecipativo, perché in grado di dimostrare ciò che
la città potrebbe essere riattivando un
coinvolgimento sociale dei cittadini.
PUBLICS AND THEIR SPACES
Berkeley (California, USA), Shattuck Avenue, Cheese Board Pizza. Foto di Luisa Bravo.
(GREAT) IDEAS TO
RE-INVENT
PUBLIC SPACE
(GREAT) IDEAS
TO RE-INVENT PUBLIC SPACE
SPONTANEOUS INTERVENTIONS
US PAVILION, 13 th INTERNATIONAL ARCHITECTURE EXHIBITION - VENICE BIENNALE
(GREAT) IDEAS
TO RE-INVENT PUBLIC SPACE
SPONTANEOUS INTERVENTIONS
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(GREAT) IDEAS TO RE-INVENT PUBLIC SPACE
SPONTANEOUS INTERVENTIONS
Chicago Cultural Center, USA (2013)
spontaneousinterventions.org
Project for Public Spaces – www.pps.org
THE ART OF PLACEMAKING
IT TAKES A PLACE TO CREATE A COMMUNITY,
AND A COMMUNITY TO CREATE A PLACE.
PLACEMAKER PROFILES
Lontano da schematismi e regole scritte, l’EU è
un’attitudine alla città, che può esprimersi attraverso
differenti forme e risultati, è un’attività mutevole in
grado di adattarsi ad esigenze diverse e tale quindi da
non produrre un singolo risultato formale.
La sua massima espressione è nella molteplicità e
nell’eterogeneità, nell’applicazione empirica piuttosto
che normativa.
Through the development of a Placemaking Leadership Council, working on a
partnerships with UN Habitat and the Ax:son Johnson, PPS created the “Future of
Places” conference series to support the prominence and impact of Placemaking
internationally, with a focus on developing cities.
The Conference on Future of Places was held in June 24 -27, 2013 at Stockholm. The
forum in Stockholm was the first of three conferences that will lead up to Habitat III in
2016, with the overall aim of contributing to a New Urban Agenda around people and
places.
Public space on demand: a request for urban liveability
A five-year research as an outcome of the Urban Age conference series, jointly organized by the
London School of Economics (LSE Cities) and by the Alfred Herrhausen Society (AHS), was
developed in five different cities (Mumbai, São Paulo, Istanbul, Mexico City, Cape Town), as a part
of the Deutsche Bank Urban Age Award
Community-driven actions can be carried out at the local scale, as products of a specific culture, and
deal with soft infrastructure, such as physical and emotional wellbeing or education,
and with the reshaping of the built environment
TACTICAL URBANISM	

Short term action, long term change
INTERSECTION REPAIR.
L’EU è una pratica che lavora in determinate condizioni e circostanze,
che non ha intenzione di sostituirsi ad altre pratiche, più legate ad
attività di progettazione, ma di lavorare con esse, intervenendo su di
esse o dopo di esse.
Roma, Corviale. Corviale è un edificio lungo 958 metri e abitato da circa 6000 persone situato alla
periferia sud ovest di Roma e circondato per tre lati da una campagna intatta. Fu progettato da Mario
Fiorentino nel 1972 e terminato dieci anni più tardi. E’ un luogo emblematico per architetti e urbanisti,
evocato sistematicamente sulla stampa italiana in relazione ai veri o presunti mali delle periferie.	

IMMAGINARE CORVIALE è un progetto che risponde ad un'esigenza diffusa tra gli abitanti di
Corviale: modificare l'immagine stereotipata dell'edificio come simbolo della periferia sbagliata
puntando sul coinvolgimento attivo degli abitanti nella invenzione di una nuova immagine del
quartiere. L'Osservatorio Nomade/Stalker - gruppo interdisciplinare composto da artisti, architetti e
videomakers – ha lavorato nel 2004-2005 sull’edificio ed ha rapidamente trasformato il quartiere in
un laboratorio permanente di produzione artistica, musicale e multimediale attraverso
l'organizzazione di laboratori, incontri con gli abitanti, esplorazioni/incursioni sul territorio.
LUOGHI DI SOSTA PEDONALE. Bologna, via Centotrecento. 	

Il progetto nasce nel marzo del 2007 come frutto della tesi di laurea in
riqualificazione micro-urbanistica di Stefano Reyes dal nome “Via Mascarella: il
cortile sulla strada”. La tesi di fondo è che per dare valore, vivibilità e sicurezza
fisica e sociale a una strada della città bisogna puntare sulla partecipazione
popolare degli abitanti locali e sulla eventuale riqualificazione di piccole parti
dell’ambiente di prossimità.
PARK(ing) Day is a annual open-source
global event where citizens, artists and
activists collaborate to temporarily transform
metered parking spaces into “PARK(ing)”
spaces: temporary public places. The project
began in 2005 when Rebar, a San Francisco
art and design studio, converted a single
metered parking space into a temporary
public park in downtown San Francisco.
Since 2005, PARK(ing) Day has evolved into a
global movement, with organizations and
individuals (operating independently of
Rebar but following an established set of
guidelines) creating new forms of temporary
public space in urban contexts around the
world.
THE URBAN LOUNGE AND A GREEN VIEW
Art City White Night, Bologna (Italy), January 25, 2014
cityspacearchitecture.org
bottegaazioniquotidiane.tumblr.com
!
Parigi, Place de la Nation, 18 Marzo 2006. Foto di Pascal Pavani, AFP/Getty images.
SPAZIO PUBBLICO / SPAZIO DI CONFLITTO
Zuccotti Park - a privately owned public space (POPS), so specially shielded from police and
government interference - in New York city, the site of the Occupy Wall Street movement
(2011).
Theatrum Mundi, in partnership with the American Institute of Architects New York
“Designing for Free Speech” challenge (2014)
On February 9, 2011, more than a million people in Tahrir Square (Cairo, Egypt)
demanded the removal of the regime and Mubarak's resignation.
A political banner (“Error 404, Democracy not found”) hangs inside the protest
camp on Puerta del Sol square, Madrid, Spain (2011).
Parliament House in Athens (2012), protesting and striking for the austerity measures, after
two years of social anxiety for the economic default of Greece
Istanbul’s Gezi Park and Taksim square, for the Gezi movement’s struggle
for urban commons (2013)
Bologna, V-day event (2007), a powerful civil protest, able to draw considerable
crowds, led by Beppe Grillo and his Five Star Movement, against the corruption
scandals, economic distress and bad policy
SPAZIO PUBBLICO / VITA PUBBLICA
OMA -AMO. 10. Mostra Internazionale di Architettura, Venezia 2006
CITTA’ CONTEMPORANEA
Hong Kong, Vista da Victoria Peak
Il POST URBANISM è una condizione dell’urbanistica
che può essere definita in contrapposizione ad altre due
condizioni: l’”Arcadian”, espressa dal New Urbanism,
che può essere intesa come una visione nostalgica del
passato, del XXVIII e del XIX secolo, e l’”Utopian”,
espresso dal Modernismo, in una dimensione legata al
presente e proiettata verso il futuro.
POST URBANISM	

!
Proposta di Peter Eisenman per il World Trade Center di New York (2002)
OMA – Office for Metropolitan Architecture
AMO – Architecture Media Organization
L’identità concepita come modo di condividere il passato è un’affermazione perdente.
Non solo in un modello stabile di continua espansione demografica c’è proporzionalmente
sempre meno da condividere, ma la storia stessa possiede un’emivita odiosa:
più se ne abusa meno si fa significativa,
finché i suoi vantaggi depauperati diventano dannosi.
Rem Koolhass, Junkspace, 2001
Il PU è realistico, perfino cinico ed estremo, ad esempio nell’idea di
junkspace di Rem Koolhaas.
China Central Television (CCTV), Beijing, 2012
Koolhaas declares that progress, identity,
architecture, the city and the street are
things of the past:
“Relief … it’s over. That is the story of
the city. The city is no longer. We can
leave the theatre now...”
The city no longer exists, the city is
indifferent, unsubstantial, and inane, out
of reach of characterization.
In short, without any bitterness, the city
doesn’t matter.
The generic city, in S, M, L, XL, 1995
Seattle Central Library as seen from 5th Avenue in downtown
Seattle, Washington, USA
This “vertical city” was designed to appear scaleless, despite its urban context.
De Rotterdam, OMA, 2013
In Junkspace Koolhaas teorizza quella che chiama
BIGNESS, intendendo l'architettura estrema per
dimensioni, per complessità, che diventa una vera e
propria città nella città:
«Le rotture con la scala metrica, con la
composizione architettonica, con la tradizione,
con la trasparenza, con l'etica implicano la
rottura definitiva, quella radicale: la BIGNESS
non fa più parte di alcun tessuto »
“The past is too small to inhabit”
Rem Koolhaas
Casa da Musica, Porto, OMA, 2005
Roma, MAXXI - Museo nazionale delle arti del XXI secolo, Zaha Hadid, 2010
Milano, Residenze Citylife, Daniel Libeskind, progetto in costruzione
Bologna, Stazione centrale, Concorso 2010. Vincitore Arata Isozaki.
50% of the world’s population lives in
urban areas. By 2050 this will increase
to 80%. Life in a mega city is both
enchanting and problematic. Today we
face peak oil, climate change, loneliness
and severe health issues due to our way
of life. But why?
The Danish architect and professor Jan
Gehl has studied human behavior in
cities through 40 years. He has
documented how modern cities repel
human interaction, and argues that we
can build cities in a way, which takes
human needs for inclusion and intimacy
into account.
SPAZIO PUBBLICO / VITA PUBBLICA
AnishKapoor,MillenniumPark,Chiacago
BORDEAUX, Miroir d'Eau.
AUSTRALIA, foto di Fabio Mantovani.
IN THE CITY
di Fabio Mantovani
C’è un’anima che si agita all’interno di ogni città.
E’ fatta di suoni, di luci, di profumi, di sapori, di atmosfere,
di volti, di persone, di architetture.
La puoi scoprire camminando per le strade affollate
del downtown o sedendoti ad osservare
le traiettorie e i profili di un’umanità
in movimento nel palcoscenico urbano.
La puoi riconoscere guardando gli occhi,
i gesti, i sorrisi, tutti uguali ma tutti diversi,
cogliendo un’emozione,
una sorpresa, quell’attimo che si fissa come un’immagine
indelebile nella tua mente e diventa un ricordo,
come uno scatto perfetto “in the city”.
E in quel momento diventi tu stesso parte di una narrazione,
protagonista o comparsa di una storia in divenire.
Siamo tutti attori all’interno di una grande anima urbana.
© 2014 Luisa Bravo
IN THE CITY
di Fabio Mantovani
POP-UP CITY
by Fabio Mantovani
thinking over an idea by Luisa Bravo
in collaboration with City Space Architecture
Our world is made of architecture.
We move in a quite uninterrupted architectural environment.
We feel places and spaces as connected to an urban whole.
Every part is fixed on a static self-consciousness,
based on known elements.
We are accustomed to our own mental representations of the city we live in.
Our eyes are often unable to perceive appearing and disappearing changes
of the physical realm. We pass through, but we don’t see.
Small improvements, spontaneous and creative
interventions continuously add contents.
Handmade and tactical activities are like-minded expressions of a real need.
A need to create something better, a need to exist and act.
Living communities are reclaiming to be part of the urban game.
A pop-up city is overlapping on the designed, existing city.
It is unexpected, unconventional and exciting.
It is cheap and freely accessible to everyone.
It gives vibrant accelerations, embedding life and aspirations.
It is able to change your perception,
but only if you are ready to catch it.
The pop-up city is full of emotions at a glance.
It asks for direct experience and dynamic exchange.
The pop-up city can be a scenario of the unreal.
It can be a dream, an intelligible product of our mind.
It can be a retrospective memory or a déjà vu.
It can be everywhere and nowhere.
Just a snapshot and it’s gone.
© 2013 Luisa Bravo
Progetto urbano e placemaking a Bologna.
Il coinvolgimento dei cittadini nella vita pubblica in città e in periferia
attraverso una rete di sequenze urbane
Tesi di Laurea di Camilla Carmagnini e Noa Matityahou
Relatore: Prof. Saverio Mecca, Co-relatore: Prof. Luisa Bravo
iCAD – Università degli studi di Firenze, 2013
Progetto urbano e placemaking a Bologna.
Il coinvolgimento dei cittadini nella vita pubblica in città e in periferia
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Relatore: Prof. Saverio Mecca, Co-relatore: Prof. Luisa Bravo
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URBANITY. Public life and social quality Vita pubblica e qualità sociale

  • 1. URBANITY. Public life and social quality Vita pubblica e qualità sociale Luisa BRAVO Ingegnere edile, Università di Bologna (2001) Dottore di ricerca in Ingegneria edilizia e territoriale, Università di Bologna (2008) Docente di Urbanistica, Università degli studi di Firenze Assegnista di ricerca presso l’Università di Bologna (2008-2014), Visiting critic presso la Carleton University (2011-2012, Canada), Visiting scholar all’Insitute of Urban and Regional Development, University of California Berkeley (2012, USA), Visiting Fellow alla Queensland University of Technology, School of Design (2013, Australia). Presidente dell’Associazione culturale “City Space Architecture”, con sede a Bologna https://unifi.academia.edu/LuisaBravo OpenPISM2014 – Corso on line in “Human Oriented Design” Anno accademico 2013-2014 17 giugno 2014
  • 12. LISBONA, vicino a Praça do Comércio .
  • 14. Nel 1993 si è tenuto negli Stati Uniti ad Alexandria (Virginia) il primo convegno internazionale del NU, il Congress for the New Urbanism (CNU), a cui ne sono seguiti molti altri, con cadenza annuale. A quel primo incontro erano presenti circa 100 partecipanti, nel 2008 erano circa 3000. The Congress for the New Urbanism (www.cnu.org) NEW URBANISM
  • 15. I principi ispiratori del NU sono: walkability; connectivity; mixed-use & diversity; mixed housing; quality architecture and urban design; traditional neighborhood structure; increased density; smart transportation; sustanaibility; quality of life. Gli insediamenti sono sviluppati applicando il Transit oriented development (TOD) e sono finalizzati a massimizzare l’utilizzo del trasporto pubblico a favore di un ampio uso pedonale degli spazi pubblici e di una crescita controllata secondo il modello smart growth. L’applicazione di questi principi viene considerata negli Stati Uniti come un solido vantaggio sia per i residenti che per le amministrazioni pubbliche che per i real estate developers. THE TRANSECT
  • 16.
  • 17.
  • 18. THE TRUMAN SHOW, Peter Weir, 1998. The SEASIDE experiment (1981)
  • 20. 1995
  • 21. The POUNDBURY experiment (1993) Architect: Leon Krier
  • 22. Roma. Programma di riqualificazione di Tor Bella Monaca (Leon Krier, 2010).
  • 23.
  • 24. L’obiettivo strategico del masterplan elaborato per Tor Bella Monaca è rendere «città» la periferia, ovvero offrire la possibilità, a chi vive oggi nei sobborghi di vivere, in un futuro prossimo, in veri e propri borghi. (Leon Krier)
  • 25. The Bologna experiment, via della Pietra (2002-2010)
  • 28. Castel Guelfo Style Outlet (vicino Bologna, 2007). Castel Romano Outlet Village (vicino Rome, 2003) Noventa di Piave Outlet Village (vicino Venezia, 2008
  • 29. Barberino Outlet Village (vicino Firenze, 2006)
  • 31. EVERYDAY SPACE Berkeley (California, USA), Shattuck Avenue, Cheese Board Pizza. Foto di Luisa Bravo.
  • 32. EVERYDAY URBANISM Celebrating ordinary life in the city 2008 expanded version (prima edizione 1999) L’EU non cerca di trasformare la visione del mondo attraverso attività di progettazione, operazioni a larga scala o attuazione di buone pratiche. L’EU è un approccio alla città che può essere utilizzato in molte differenti situazioni esistenti, con piccoli ma significativi interventi in grado di adattare lo spazio alle necessità della vita quotidiana. Seguendo un approccio do-it-yourself urbanism, accessibile a tutti, lavorando sulle potenzialità di luoghi spesso banali, aree vuote non compiutamente progettate o spazi non immediatamente percepibili per un uso collettivo, come marciapiedi, cortili, aree di parcheggio, questi makers o performers urbani sono in grado di creare nuovi luoghi, legati alle molteplici esigenze della vita comunitaria. I risultati, spesso temporanei, hanno la capacità di imporsi fortemente sulla comunità, dal punto di vista emotivo e partecipativo, perché in grado di dimostrare ciò che la città potrebbe essere riattivando un coinvolgimento sociale dei cittadini.
  • 33. PUBLICS AND THEIR SPACES Berkeley (California, USA), Shattuck Avenue, Cheese Board Pizza. Foto di Luisa Bravo.
  • 35. (GREAT) IDEAS TO RE-INVENT PUBLIC SPACE SPONTANEOUS INTERVENTIONS US PAVILION, 13 th INTERNATIONAL ARCHITECTURE EXHIBITION - VENICE BIENNALE
  • 36. (GREAT) IDEAS TO RE-INVENT PUBLIC SPACE SPONTANEOUS INTERVENTIONS US PAVILION, 13 th INTERNATIONAL ARCHITECTURE EXHIBITION - VENICE BIENNALE
  • 37. (GREAT) IDEAS TO RE-INVENT PUBLIC SPACE SPONTANEOUS INTERVENTIONS Chicago Cultural Center, USA (2013) spontaneousinterventions.org
  • 38. Project for Public Spaces – www.pps.org THE ART OF PLACEMAKING IT TAKES A PLACE TO CREATE A COMMUNITY, AND A COMMUNITY TO CREATE A PLACE.
  • 40. Lontano da schematismi e regole scritte, l’EU è un’attitudine alla città, che può esprimersi attraverso differenti forme e risultati, è un’attività mutevole in grado di adattarsi ad esigenze diverse e tale quindi da non produrre un singolo risultato formale. La sua massima espressione è nella molteplicità e nell’eterogeneità, nell’applicazione empirica piuttosto che normativa.
  • 41. Through the development of a Placemaking Leadership Council, working on a partnerships with UN Habitat and the Ax:son Johnson, PPS created the “Future of Places” conference series to support the prominence and impact of Placemaking internationally, with a focus on developing cities. The Conference on Future of Places was held in June 24 -27, 2013 at Stockholm. The forum in Stockholm was the first of three conferences that will lead up to Habitat III in 2016, with the overall aim of contributing to a New Urban Agenda around people and places. Public space on demand: a request for urban liveability
  • 42. A five-year research as an outcome of the Urban Age conference series, jointly organized by the London School of Economics (LSE Cities) and by the Alfred Herrhausen Society (AHS), was developed in five different cities (Mumbai, São Paulo, Istanbul, Mexico City, Cape Town), as a part of the Deutsche Bank Urban Age Award Community-driven actions can be carried out at the local scale, as products of a specific culture, and deal with soft infrastructure, such as physical and emotional wellbeing or education, and with the reshaping of the built environment
  • 43. TACTICAL URBANISM Short term action, long term change
  • 44. INTERSECTION REPAIR. L’EU è una pratica che lavora in determinate condizioni e circostanze, che non ha intenzione di sostituirsi ad altre pratiche, più legate ad attività di progettazione, ma di lavorare con esse, intervenendo su di esse o dopo di esse.
  • 45. Roma, Corviale. Corviale è un edificio lungo 958 metri e abitato da circa 6000 persone situato alla periferia sud ovest di Roma e circondato per tre lati da una campagna intatta. Fu progettato da Mario Fiorentino nel 1972 e terminato dieci anni più tardi. E’ un luogo emblematico per architetti e urbanisti, evocato sistematicamente sulla stampa italiana in relazione ai veri o presunti mali delle periferie. IMMAGINARE CORVIALE è un progetto che risponde ad un'esigenza diffusa tra gli abitanti di Corviale: modificare l'immagine stereotipata dell'edificio come simbolo della periferia sbagliata puntando sul coinvolgimento attivo degli abitanti nella invenzione di una nuova immagine del quartiere. L'Osservatorio Nomade/Stalker - gruppo interdisciplinare composto da artisti, architetti e videomakers – ha lavorato nel 2004-2005 sull’edificio ed ha rapidamente trasformato il quartiere in un laboratorio permanente di produzione artistica, musicale e multimediale attraverso l'organizzazione di laboratori, incontri con gli abitanti, esplorazioni/incursioni sul territorio.
  • 46. LUOGHI DI SOSTA PEDONALE. Bologna, via Centotrecento. Il progetto nasce nel marzo del 2007 come frutto della tesi di laurea in riqualificazione micro-urbanistica di Stefano Reyes dal nome “Via Mascarella: il cortile sulla strada”. La tesi di fondo è che per dare valore, vivibilità e sicurezza fisica e sociale a una strada della città bisogna puntare sulla partecipazione popolare degli abitanti locali e sulla eventuale riqualificazione di piccole parti dell’ambiente di prossimità.
  • 47. PARK(ing) Day is a annual open-source global event where citizens, artists and activists collaborate to temporarily transform metered parking spaces into “PARK(ing)” spaces: temporary public places. The project began in 2005 when Rebar, a San Francisco art and design studio, converted a single metered parking space into a temporary public park in downtown San Francisco. Since 2005, PARK(ing) Day has evolved into a global movement, with organizations and individuals (operating independently of Rebar but following an established set of guidelines) creating new forms of temporary public space in urban contexts around the world.
  • 48. THE URBAN LOUNGE AND A GREEN VIEW Art City White Night, Bologna (Italy), January 25, 2014 cityspacearchitecture.org bottegaazioniquotidiane.tumblr.com
  • 49.
  • 50.
  • 51. ! Parigi, Place de la Nation, 18 Marzo 2006. Foto di Pascal Pavani, AFP/Getty images. SPAZIO PUBBLICO / SPAZIO DI CONFLITTO
  • 52. Zuccotti Park - a privately owned public space (POPS), so specially shielded from police and government interference - in New York city, the site of the Occupy Wall Street movement (2011).
  • 53. Theatrum Mundi, in partnership with the American Institute of Architects New York “Designing for Free Speech” challenge (2014)
  • 54. On February 9, 2011, more than a million people in Tahrir Square (Cairo, Egypt) demanded the removal of the regime and Mubarak's resignation.
  • 55. A political banner (“Error 404, Democracy not found”) hangs inside the protest camp on Puerta del Sol square, Madrid, Spain (2011).
  • 56. Parliament House in Athens (2012), protesting and striking for the austerity measures, after two years of social anxiety for the economic default of Greece
  • 57. Istanbul’s Gezi Park and Taksim square, for the Gezi movement’s struggle for urban commons (2013)
  • 58. Bologna, V-day event (2007), a powerful civil protest, able to draw considerable crowds, led by Beppe Grillo and his Five Star Movement, against the corruption scandals, economic distress and bad policy
  • 59. SPAZIO PUBBLICO / VITA PUBBLICA
  • 60. OMA -AMO. 10. Mostra Internazionale di Architettura, Venezia 2006 CITTA’ CONTEMPORANEA Hong Kong, Vista da Victoria Peak
  • 61. Il POST URBANISM è una condizione dell’urbanistica che può essere definita in contrapposizione ad altre due condizioni: l’”Arcadian”, espressa dal New Urbanism, che può essere intesa come una visione nostalgica del passato, del XXVIII e del XIX secolo, e l’”Utopian”, espresso dal Modernismo, in una dimensione legata al presente e proiettata verso il futuro. POST URBANISM ! Proposta di Peter Eisenman per il World Trade Center di New York (2002)
  • 62. OMA – Office for Metropolitan Architecture AMO – Architecture Media Organization L’identità concepita come modo di condividere il passato è un’affermazione perdente. Non solo in un modello stabile di continua espansione demografica c’è proporzionalmente sempre meno da condividere, ma la storia stessa possiede un’emivita odiosa: più se ne abusa meno si fa significativa, finché i suoi vantaggi depauperati diventano dannosi. Rem Koolhass, Junkspace, 2001 Il PU è realistico, perfino cinico ed estremo, ad esempio nell’idea di junkspace di Rem Koolhaas. China Central Television (CCTV), Beijing, 2012
  • 63. Koolhaas declares that progress, identity, architecture, the city and the street are things of the past: “Relief … it’s over. That is the story of the city. The city is no longer. We can leave the theatre now...” The city no longer exists, the city is indifferent, unsubstantial, and inane, out of reach of characterization. In short, without any bitterness, the city doesn’t matter. The generic city, in S, M, L, XL, 1995 Seattle Central Library as seen from 5th Avenue in downtown Seattle, Washington, USA
  • 64. This “vertical city” was designed to appear scaleless, despite its urban context. De Rotterdam, OMA, 2013
  • 65. In Junkspace Koolhaas teorizza quella che chiama BIGNESS, intendendo l'architettura estrema per dimensioni, per complessità, che diventa una vera e propria città nella città: «Le rotture con la scala metrica, con la composizione architettonica, con la tradizione, con la trasparenza, con l'etica implicano la rottura definitiva, quella radicale: la BIGNESS non fa più parte di alcun tessuto »
  • 66. “The past is too small to inhabit” Rem Koolhaas Casa da Musica, Porto, OMA, 2005
  • 67. Roma, MAXXI - Museo nazionale delle arti del XXI secolo, Zaha Hadid, 2010
  • 68. Milano, Residenze Citylife, Daniel Libeskind, progetto in costruzione
  • 69. Bologna, Stazione centrale, Concorso 2010. Vincitore Arata Isozaki.
  • 70. 50% of the world’s population lives in urban areas. By 2050 this will increase to 80%. Life in a mega city is both enchanting and problematic. Today we face peak oil, climate change, loneliness and severe health issues due to our way of life. But why? The Danish architect and professor Jan Gehl has studied human behavior in cities through 40 years. He has documented how modern cities repel human interaction, and argues that we can build cities in a way, which takes human needs for inclusion and intimacy into account.
  • 71. SPAZIO PUBBLICO / VITA PUBBLICA AnishKapoor,MillenniumPark,Chiacago
  • 73. AUSTRALIA, foto di Fabio Mantovani.
  • 74. IN THE CITY di Fabio Mantovani
  • 75. C’è un’anima che si agita all’interno di ogni città. E’ fatta di suoni, di luci, di profumi, di sapori, di atmosfere, di volti, di persone, di architetture. La puoi scoprire camminando per le strade affollate del downtown o sedendoti ad osservare le traiettorie e i profili di un’umanità in movimento nel palcoscenico urbano. La puoi riconoscere guardando gli occhi, i gesti, i sorrisi, tutti uguali ma tutti diversi, cogliendo un’emozione, una sorpresa, quell’attimo che si fissa come un’immagine indelebile nella tua mente e diventa un ricordo, come uno scatto perfetto “in the city”. E in quel momento diventi tu stesso parte di una narrazione, protagonista o comparsa di una storia in divenire. Siamo tutti attori all’interno di una grande anima urbana. © 2014 Luisa Bravo IN THE CITY di Fabio Mantovani
  • 76. POP-UP CITY by Fabio Mantovani thinking over an idea by Luisa Bravo in collaboration with City Space Architecture Our world is made of architecture. We move in a quite uninterrupted architectural environment. We feel places and spaces as connected to an urban whole. Every part is fixed on a static self-consciousness, based on known elements. We are accustomed to our own mental representations of the city we live in. Our eyes are often unable to perceive appearing and disappearing changes of the physical realm. We pass through, but we don’t see. Small improvements, spontaneous and creative interventions continuously add contents. Handmade and tactical activities are like-minded expressions of a real need. A need to create something better, a need to exist and act. Living communities are reclaiming to be part of the urban game. A pop-up city is overlapping on the designed, existing city. It is unexpected, unconventional and exciting. It is cheap and freely accessible to everyone. It gives vibrant accelerations, embedding life and aspirations. It is able to change your perception, but only if you are ready to catch it. The pop-up city is full of emotions at a glance. It asks for direct experience and dynamic exchange. The pop-up city can be a scenario of the unreal. It can be a dream, an intelligible product of our mind. It can be a retrospective memory or a déjà vu. It can be everywhere and nowhere. Just a snapshot and it’s gone. © 2013 Luisa Bravo
  • 77. Progetto urbano e placemaking a Bologna. Il coinvolgimento dei cittadini nella vita pubblica in città e in periferia attraverso una rete di sequenze urbane Tesi di Laurea di Camilla Carmagnini e Noa Matityahou Relatore: Prof. Saverio Mecca, Co-relatore: Prof. Luisa Bravo iCAD – Università degli studi di Firenze, 2013
  • 78. Progetto urbano e placemaking a Bologna. Il coinvolgimento dei cittadini nella vita pubblica in città e in periferia attraverso una rete di sequenze urbane Tesi di Laurea di Camilla Carmagnini e Noa Matityahou Relatore: Prof. Saverio Mecca, Co-relatore: Prof. Luisa Bravo iCAD – Università degli studi di Firenze, 2013
  • 79.
  • 80.