3. I MOMENTI DEL PROCESSO
INFIAMMATORIO
RUBOR
CALOR AULO CORNELIO CELSO
TUMOR (scrittore romano del I. sec)
DOLOR
FUNCTIO LAESA GALENO (180 d.c.)
VIRCHOV (1858)
6. INFIAMMAZIONE:
“LA SPINA DORSALE DELLA PATOLOGIA”
(L. FLOREY)
Il processo infiammatorio (acuto) può essere
definito come una sequela di eventi, articolati
nel tempo e circoscritti nello spazio, a sede
prevalentemente vascolare e mesenchimale,
che si producono in un tessuto come risposta,
generica ed aspecifica, ma con significato
difensivo di fronte ad un agente dannoso
qualsiasi.
26. Inflammosoma e ruolo nelle malattie autoinfiammatorie
1
2
3
Febbre mediterranea familiare: mutazione pirina (inibitore dell’inflammosoma)
27.
28. DOVE? CHI?
VASCOLARIZZATO
PLASMA
INFIAMMAZIONE:
1) ACUTA (ex angioflogosi)
2) CRONICA (ex istoflogosi)
29. A – Caratteristiche basilari di un letto capillare. La distribuzione del
flusso ematico cambia continuamente in risposta alle modificazioni
regionali della domanda tissutale di ossigeno
B – Letto capillare osservato su
tessuto vivente
31. I MOMENTI DEL PROCESSO
INFIAMMATORIO
1. Fase iniziale o della vasocostrizione
2. Fase della vasodilatazione arteriosa, o
iperemia attiva
3. Aumento della permeabilità capillare e
fuoriuscita dai vasi di liquido (essudazione)
4. Fuoriuscita dai vasi di elementi cellulari
(chemiotassi e diapedesi)
5. Fase di rallentamento del circolo, o
dell’iperemia passiva (stasi)
6. Fenomeni produttivi e riparativi
34. AGENTI EZIOLOGICI
DELL’INFIAMMAZIONE
B. Chimiche
Sostanze corrosive alcaline o acide (alcali o
acidi forti)
Sostanze flogogene (olio di croton,
trementina, calomelano)
Sostanze che si originano dal metabolismo
dei nicrorganismi (tossine, veleni, ecc.)
Metalli e minerali vari: asbesto, silicio,
berillio, ecc.
C. Biologiche
Batteri, miceti, virus e parassiti
35. I MOMENTI DEL PROCESSO
INFIAMMATORIO
1.Fase iniziale o della
vasocostrizione
2. Fase della vasodilatazione arteriosa, o iperemia attiva
3. Aumento della permeabilità capillare e fuoriuscita dai vasi
di liquido (essudazione)
4. Fuoriuscita dai vasi di elementi cellulari (chemiotassi e
diapedesi)
5. Fase di rallentamento del circolo, o dell’iperemia passiva
(stasi)
6. Fenomeni produttivi e riparativi
36. I MOMENTI DEL PROCESSO
INFIAMMATORIO
1. Fase iniziale o della vasocostrizione
2.Fase della vasodilatazione
arteriosa, o iperemia attiva
3. Aumento della permeabilità capillare e fuoriuscita dai vasi
di liquido (essudazione)
4. Fuoriuscita dai vasi di elementi cellulari (chemiotassi e
diapedesi)
5. Fase di rallentamento del circolo, o dell’iperemia passiva
(stasi)
6. Fenomeni produttivi e riparativi
44. ROTEASI PLASMATICHE: IL COMPLEMENTO
-C3a e C5a (anafilotossine)⇒ ⇑permeabilità, vasodilat.,
⇑istamina, LT
-C5a ⇒ chemiotassi neutro, eo, baso, mono e ⇑affinità
legame superficie
-C3b e C3bi ⇒opsonizzazione batteri ⇒fagocitosi
Attivazione anche da enzimi proteolitici (plasmina, enzimi
neutrofili)
Inibizione:
1) Regolazione C3conv e C5conv
-DAF
-Fattore I (taglio proteolitico C3b)
2) Legame proteine plasmatiche
-Inibitore di C1 (C1NIH)
-CD59 (inibitore di superficie del MAC)
Patologie:
- emoglobinuria parossistica notturna (carenza di
DAF)
- edema angioneurotico ereditario (carenza di
C1INH)
45. PROTEASI PLASMATICHE: CHININE E COAGULAZIONE
(superfici cariche negativamente)
C5 C5a
serin-proteasi
Xa
x
chininasi
ACE
-Vasodilatazione
-Contr. Musc. Liscio
-Dolore
-⇑permeabilità
- ⇑ permeabilità
- chemiotassi
+ importanti: BRADICHININA
permeabilità
C3a e C5a
C5a chemiotassi
TROMBINA
46.
47.
48. METABOLITI DELL’ACIDO ARACHIDONICO
⇓Cox
⇓ IL-1
⇓ TNFα
⇓ NOS
⇑lipocortina
Cox1
neutrofili Cox2
FLAP
-Azione locale, decadimento
spontaneo ed inattivazione
endotelio piastrine -Compartimentalizzazione in
“corpi lipidici”intracell.
-Biosintesi transcellulare
- ⇓adesione e chemiotassi neutro
- azione pro- e anti-flogistica
- modulatori negativi endogeni di LT
49.
50.
51. OSSIDO NITRICO
TNF, IFNγ
Effetti pleitropici Effetti:
Rilassamento muscolatura liscia ⇓adesione ed aggregazione piastrine
Prodotti da endotelio, mφ, alcuni neuroni ⇓alcuni fenomeni mediati da mastociti
⇑GMPc ⇒ rilassamento ⇓adesione e reclutamento leucocitario (compensazione)
Emivita: pochi secondi ⇒effetto locale ⇑attività microbicida(S-nitrosotioli, perossinitr., NO2)
NO + gruppi tiolici ⇒ S-nitrosoprot ⇒ altri effetti
3 tipi di NOS: Ruolo in: aterosclerosi, diabete, ipertensione, shock settico)
eNOS (topi KO sono ipertesi)
nNOS
iNOS
55. NEUROPEPTIDI
Sostanza P (fibre nervose polmone e digerente)
-trasmissione dolore
-stimolazione cellule endocrine
-⇑ permeabilità vasale
-recettore a 7 domini transm. NK-1R (G protein)
-assente nella talpa eterocefalo glabro (resistente al dolore e a sangue freddo)
Neurochinina A
56.
57. I MOMENTI DEL PROCESSO
INFIAMMATORIO
1. Fase iniziale o della vasocostrizione
2. Fase della vasodilatazione arteriosa, o iperemia attiva
3.Aumento della permeabilità
capillare e fuoriuscita dai
vasi di liquido (essudazione)
4. Fuoriuscita dai vasi di elementi cellulari (chemiotassi e
diapedesi)
5. Fase di rallentamento del circolo, o dell’iperemia passiva
(stasi)
6. Fenomeni produttivi e riparativi
58.
59. CARATTERISTICHE GENERALI DELL’ESSUDATO E DEL TRASUDATO
RISPETTO AL PLASMA
Essudato Trasudato Plasma
Densità oltre 1.018 sotto 1.012 1.027
Proteine oltre 2-3 g% ml sotto 2 g% ml 7-8 g% ml
numerosi: granulociti, linfociti,
Leucociti rari 7-8 x103/mm3
monociti secondo la causa
numerosi nelle infiammazioni
Eritrociti assenti 4-5 x103/mm3
emorragiche
Fibrinogeno solo in alcune infiammazioni assente 2-300 mg% ml
attorno alla
pH anche inferiore a 6 7.4
neutralità
LA REAZIONE DI RIVALTA PERMETTE DI DISTINGUERE UN
ESSUDATO DA UN TRASUDATO
60.
61.
62. I MOMENTI DEL PROCESSO
INFIAMMATORIO
1. Fase iniziale o della vasocostrizione
2. Fase della vasodilatazione arteriosa, o iperemia attiva
3. Aumento della permeabilità capillare e fuoriuscita dai vasi di
liquido (essudazione)
4.Fuoriuscita dai vasi di elementi
cellulari (chemiotassi e
diapedesi)
5. Fase di rallentamento del circolo, o dell’iperemia passiva (stasi)
6. Fenomeni produttivi e riparativi
63.
64.
65.
66. Principali fasi della migrazione dei neutrofili che porta alla formazione
dell’essudato infiammatorio
68. Adesione tra molecole
omologhe
Difetti genetici:
1) Sindrome da ridotta adesione leucocitaria 1 (alterazione catene β2 integrine)
2) Sindrome da ridotta adesione leucocitaria 2 (Sialil Lewis X)
Risultati:
Neutrofili 6-24h
Monociti 24-48h
Eccezioni (specifici microrganismi, etc.)
69.
70.
71.
72.
73.
74. Chemochine
-CHEMIOTASSI
-DUE COPPIE DI CISTEINE CONSERVATE LEGATE CON DUE PONTI S-S
1) α (CXC) ⇒ neutrofili (indotte da IL-1 e TNF)
2) β ( CC ) (MCP-1; eotassina, MIP-1α, RANTES)
3) γ ( C ) (no C1 e C3) linfotattina
4) (CX3C) (frattalchina sol. e di membr. ⇒ades. e chemiot. mono/mφ
- Possono essere immobilizzate dalla matrice (gradienti di [c])
- I recettori CXCR o CCR sono a 7 anse transmembrana
- + recettori ≠ sulle stesse cellule
82. CHEMIOTASSI
-movimento orientato lungo un gradiente chimico
-agenti:
a) esogeni: prodotti batterici
(N-formil-Met terminale, lipidi)
a) Endogeni:
- componenti C’
-LT
-chemochine (IL-8, RANTES; etc.)
Trascrizione
Metaboliti attivi
Check ad ogni passo (gradienti di [c], altri R, etc.
GLI STESSI PROCESSI SONO ALLA BASE DELL’
ATTIVAZIONE LEUCOCITARIA
86. FAGOCITOSI E KILLING
Meccanismi O2 indipendenti:
Collectine
-proteina permeabilizzante battericida BPI⇒fosfolipasi ⇒ alterazioni membrana
-lisozima ⇒ idrolisi peptidoglicano
CR1, 2, 3(Mac1) -lattoferrina
FcγR
-MBP (eosinifili) (cationica)
-difensine (cationiche)
PEROSSIDAZIONE LIPIDICA
ALOGENAZIONE
2O2 + e-NADPH ossidasi 2O. +NADP+ + H+
2
O. + 2H+
2 dismutaz. spont H 2O 2 + O 2
Fattori separati ⇒ controllo vs. attivazione inappr.
87.
88.
89. Cellule che intervengono
nella risposta flogistica
Ematiche: Non ematiche:
•Granulociti neutrofili •Tessuto danneggiato
•Granulociti basofili •Mastcellule
•Granulociti eosinofili •Endotelio
•Monociti •Macrofagi tissutali
•Linfociti •fibroblasti
•Piastrine
90.
91.
92.
93.
94.
95.
96. DANNI TISSUTALI MEDIATI DAI LEUCOCITI
-enzimi lisosomiali
-metaboliti reattivi dell’O2
-PG e LT
Come:
1) Rigurgito durante l’ingestione
2) Fagocitosi ostacolata (su superfici)
3) Fagocitosi di superficie
4) Rilascio citotossico (dopo ingestione fattori tossici)
5) Esocitosi
97.
98. I MOMENTI DEL PROCESSO
INFIAMMATORIO
1. Fase iniziale o della vasocostrizione
2. Fase della vasodilatazione arteriosa, o iperemia attiva
3. Aumento della permeabilità capillare e fuoriuscita dai vasi
di liquido (essudazione)
4. Fuoriuscita dai vasi di elementi cellulari (chemiotassi e
diapedesi)
5.Fase di rallentamento del
circolo, o dell’iperemia
passiva (stasi)
6. Fenomeni produttivi e riparativi
99. I MOMENTI DEL PROCESSO
INFIAMMATORIO
1. Fase iniziale o della vasocostrizione
2. Fase della vasodilatazione arteriosa, o iperemia attiva
3. Aumento della permeabilità capillare e fuoriuscita dai vasi
di liquido (essudazione)
4. Fuoriuscita dai vasi di elementi cellulari (chemiotassi e
diapedesi)
5. Fase di rallentamento del circolo, o dell’iperemia passiva
(stasi)
6.Fenomeni produttivi e
riparativi
100. INFIAMMAZIONE ACUTA: CARATTERISTICHE CLASSIFICATIVE
INFIAMMAZIONE SIEROSA e SIEROFIBRINOSA
-essudato abbondante (tra derma ed epiderm. o tra strati basali e superf. epiderm. , sierose)
-eventuale organizzazione di fibrina (briglie ed aderenze)
INFIAMMAZIONE FIBRINOSA
-essudazione ricca di fibrina (permeabilità) e drenaggio parte del liquido
-aderenze, sfregamenti (pericardico, pleurico)
-frequente origine batterica
-sulla trama di fibrina (se non viene eliminata) si organizza la reazione fibroblastica
-tipica: polmonite da pneumococco
-pseudomembrane difterite
INFIAMMAZIONE CATARRALE
-tipica dei tessuti capaci di elaborare muco
-l’iperemia aumenta la produzione stessa di muco che prevale nell’essudato
-può essere anche muco-purulenta
INFIAMMAZIONE PURULENTA
-confinata: ascessi, pioartri, empiemi, pioceli
-non confinata:flemmone
-in genere cencio necrotico cntrale e membrana piogenica
INFIAMMAZIONE EMORRAGICA E NECROTICO EMORRAGICA
-rottura di vasi o grande alterazione permeabilità
-la componente necrotica deriva dai fattori tossici o vascolari (tifo)
INFIAMMAZIONE ALLERGICA
-eosinofilia marcata
101. SCHEMA DI VARI TIPI DI INFIAMMAZIONE DEL POLMONE, LORO
PROCESSI DI GUARIGIONE E LORO COMPLICANZE
123. 1. Ascesso vestibolare 1
2. Ascesso della regione
sottomandibolare
3. Ascesso che si solleva
dalla fossa canina
2
4. Angina di Ludwig
5. actinomicosi
3
4
5
174. Il granuloma apicale consiste
quindi in una reazione
infiammatoria proliferativa
aspecifica che provoca l’estesa
distruzone del legamento
parodontale e dell’osso alveolare
adiacente con possibile
riassorbimento apicale
175. SCHEMA EZIOPATOGENETICO E CORRELAZIONE DELLE LESIONI
Focolaio carioso, Traumi, Manovre/Sostanze iatrogene
PULPITE NECROTICA
PULPITE +
SOVRAINFEZIONE
Canale radicolare diffusione microbica/prodotti
permeazione elementi di disfacimento cellualere
propagazione dei mediatori flogistici e progressione
del processo infiammatorio
Tessuti
GRANULOMA CISTI
periapicali
ASCESSO
176.
177. 1. Ascesso vestibolare 1
2. Ascesso della regione
sottomandibolare
3. Ascesso che si solleva
dalla fossa canina
2
4. Angina di Ludwig
5. actinomicosi
3
4
5
178. 1. Patogenesi di una cisti
follicolare
2. Patogenesi di una cisti
radicolare
2
3. Ampia cisti follicolare
biloculare con il terzo
molare non spuntato 1
4. Sezione attraverso la
parete di una cisti
follicolarei 3
4
197. Letture consigliate
www.pubmed.org
Pontieri “Patologia Generale” Piccin Nuova Libraria S.p.A.
Robbins “Le basi patologiche delle malattie” 7.a Ed. Elsevier Italia
Rubin “Patologia” 2006 Casa Editrice Ambrosiana
C. A. Janeway ”IMMUNOBIOLOGIA - Il sistema immunitario in stato di salute e malattia”, III ed. Picci
Abbas “Immunologia cellulare e molecolare” 2006 Elsevier