1. CLIMA - IPCC
Sta per uscire il nuovo rapporto sul clima del gruppo di esperti voluto dall’ONU.
Fonti
Clima Incerto di Pilita Clark, Financial Times, Regno Unito Internazionale settembre 2013 http://www.linkedin.com/profile/
view?id=32168520&authType=NAME_SEARCH&authToken=KYmI&locale=en_US&srchid=1866184921381915929380&
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Il grande esperimento del clima di Ken Caldeira Le Scienze novembre 2012
http://www.linkedin.com/profile/view?id=25263772&authType=NAME_SEARCH&authToken=fgi6&locale=en_US&srchid
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%3A1866184921381919641176%2CVSRPtargetId%3A25263772%2CVSRPcmpt%3Aprimary
Andrea Atzori
http://www.novambiente.it/ 16/10/2013
2. Clima Incerto di Pilita Clark
Non c’e’ nulla di assimilabile all’IPCC.
In nessuna altra branca della scienza si fa una valutazione di ogni singola pubblicazione
degna di nota su un argomento per poi collazionare il tutto in un unico grande studio.
Il rapporto è così esteso che è suddiviso in capitoli pubblicati nel corso di un anno.
L’ultimo pesava 9 chili. E aveva tremila pagine.
Il prossimo sarà ancora più grande, in linea con la crescita esponenziale della ricerca in
campo climatico.
La prima valutazione dell’IPCC, nel 1990, aveva 87 autori principali. Questa ne avrà 840.
http://www.ipcc.ch/report/ar5/wg1/#.Ul5hhBCo9mU
Dopo le polemiche di 4 anni fa, le inchieste svolte non hanno trovato prove di irregolarità
significative, e soprattutto nulla che possa fare dubitare delle conclusioni dell’IPCC.
I climatologi, tuttavia, sono finiti nel mirino di di un gruppo di scettici, che mettono in
discussione il loro operato. Sono stati bollati come dei “criminali” (dal politico conservatore
Christopher Monckton nel Regno Unito) responsabili di una “gigantesca frode scientifica
internazionale” (dal parlamentare statunitense James Sensenbrenner) che dovrebbero “fare
harakiri” (secondo l’opinionista americano glenn Beck) per aver cercato di vendere al mondo
”olio di serpente” (ex governatrice dell’Alaska Sarah Palin)
3. L’IPCC è un organismo che si affida a centinaia di studiosi quasi tutti nominati dai rispettivi
governi che lavorano gratis per gran parte del tempo necessario ai 195 paesi dell’IPCC per
valutare e approvare i contenuti dei rapporti. Gli autori si dividono in tre gruppi di lavoro: uno
sulla scienza fisica, uno sull’adattamento ai cambiamenti climatici e uno sul loro
contenimento.
Il lavoro del gruppo è coordinato da una segreteria che sta a Ginevra. A differenza della
vicina Organizzazione mondiale del commercio, che ha 629 dipendenti fissi, o
dell’Organizzazione mondiale della sanità, con più di 1.800 impiegati nella sede centrale,
l’IPCC ha solo 12 collaboratori a tempo pieno in un corridoio all’8° piano del palazzo
dell’Organizzazione meteorologica mondiale.
Il budget per l’anno in corso si aggira sui 9.000.000 di dollari.
http://it.wikipedia.org/wiki/Intergovernmental_Panel_on_Climate_Change
4. Secondo il rapporto del 2007, dal 1850 le temperature media globali sono aumentate di
0,76°C. Negli ultimi decenni il riscaldamento si è intensificato e nella zona artica cresce
addirittura a velocità doppia. Il tasso medio di riscaldamento tra il 1970 e il 1998 è stato di
0,17°C per decennio, mentre tra il 1998 e il 2012 è stato di appena 0,04°C. Anche nel
passato ci sono stati rallentamenti nell’aumento della temperatura, soprattutto negli anni ’40 e
’70. Ma l’ultimo è più sorprendente perché coincide con una quantità di CO2 nell’atmosfera
pari a 400 parti per milione (ppm), il livello più alto in milioni di anni. Non è ancora chiaro a
cosa sia dovuto.
In ogni caso tutti i modelli climatici usati dall’IPCC per l’ultimo rapporto evidenziano che se le
emissioni di gas serra continueranno ai ritmi attuali, entro la fine del secolo sarà superata la
soglia dei 2 °C di riscaldamento rispetto ai livelli preindustriali: secondo alcuni studiosi, il
superamento di questa soglia provocherebbe cambiamenti climatici pericolosi.
5. Il grande esperimento del clima di Ken Caldeira
La CO2 immessa in atmosfera influirà sulla terra per le prossime centinaia di migliaia di anni
Premessa
Riscaldamento: più sulla terra ferma che negli oceani, più ai poli che all’equatore, più in
inverno che in estate, più di notte che di giorno. Le piogge estreme sono diventate più
frequenti. Nell’artico neve e ghiaccio ricoprono un’area minore. Il permafrost ricco di metano
comincia a sciogliersi.
Paragone
Gli esempi dei limiti estremi del cambiamento climatico = Cretaceo (100 milioni di anni fa)
L’aria calda e umida avvolgeva la pelle spessa dei dinosauri, ai poli nuotavano creature simili
ai coccodrilli e la vita vegetale cresceva rigogliosa nell’aria ricca di CO 2.
Le temperature media annuali ai poli raggiungevano circa i 14° e quelle estive superavano i
25°.
6. Dati di partenza
La quantità di carbonio organico contenuto in varie forme nella crosta sedimentaria della terra
ammonta a circa 1 milione di miliardi di tonnellate (1x1021 grammi). Finora abbiamo bruciato
solo 1/20 dell’1% di questo carbonio che corrisponde a circa 2000 miliardi di tonnellate di
CO2.
Scenario
Bruceremo 1% del carbonio organico disponibile nel giro di pochi secoli.
La terra dovrebbe riscaldarsi di 5° entro il 2100 (anche la metà o il doppio a seconda di come
reagiranno le nuvole).
Alle latitudini settentrionali temperate, tra 30 e 60 gradi NORD (una striscia che comprende
Stati Uniti, Europa, Cina e gran parte di Canada e Russia) la temperatura media annuale
scende di 2/3 di grado per ogni grado di latitudine in più.
Con un riscaldamento di 5 gradi in un secolo, questo corrisponde in media ad un movimento
verso il polo delle fasce di temperatura di oltre 800 km., cioè più di 20 metri al giorno.
Gli scoiattoli potrebbero riuscire a sostenere questa velocità, me per querce e lombrichi
sarebbe più difficile
Tartufo, la siccità fa migrare i tuberi verso nord
http://www.ecoblog.it/post/44237/tartufo-la-siccita-fa-migrare-i-tuberi-verso-nord?utm_source
=newsletter&utm_medium=mail&utm_campaign=Newsletter:+ecoblog/it+%28ecoblog%29
7. Si prevede che il riscaldamento ai poli sarà 2,5 volte più veloce rispetto a quello
complessivo della terra. L’Artico si è già riscaldato più rapidamente di qualsiasi altro
luogo, cioè di circa 2 gradi invece degli 0,8 a livello globale.
Alla fine dell’ultima era glaciale, quando il clima si riscaldò di circa 5° in alcune migliaia di
anni, le calotte di ghiaccio si sciolsero a una velocità che fece salire il livello del mare di
circa un metro al secolo.
Nel corso di migliaia di anni l’innalzamento delle temperature (come nel Cretaceo)
sarebbero sufficienti a sciogliere le grandi calotte di ghiaccio della Groenlandia e
dell’Antartico.
Una volta concluso lo scioglimento, il livello del mare sarà più alto di 120 metri. Il peso
dell’acqua sulle regioni continentali più basse le spingerà ancora più giù verso il mantello,
innalzando ulteriormente il livello delle acque.
8. Gli ammassi di aria secca, prodotti dal sole che scalda l’aria tropicale,si trovano a circa
30° di latitudine NORD e SUD e generano le grandi fasce desertiche che circondano il
globo. Con il riscaldamento le fasce desertiche si sposteranno verso i poli a vantaggio
delle zone agricole di Canada e Siberia.
Quando la CO2 è assorbita dagli oceani, reagisce con l’acqua marina trasformandosi in
acido carbonico. In concentrazioni abbastanza alte scioglie conchiglie e scheletri di molti
organismi marini, in particolare quelli composti da aragonite come i coralli.
I confini planetari del cambiamento climatico da non oltrepassare
http://www.greenreport.it/_new/index.php?page=default&id=19228
Global warming al lavoro: ecco i fenomeni che hanno segnato il clima planetario nel 2012
http://www.greenreport.it/_new/index.php?page=default&id=19194
9. Clima, come i media USA alterano la realtà
Sappiamo bene da tempo che i media possono deformare l’importanza e la percezione
degli eventi, ma negli USA è in atto un vero e proprio processo di distorsione della realtà,
quando l’evento in questione è il cambiamento climatico.
Il centro di informazioni MediaMatters http://mediamatters.org/research/2013/10/10/studymedia-sowed-doubt-in-coverage-of-un-clima/196387 ha pubblicato un interessante analisi
della
copertura
dei
media
americano
sul
quinto
rapporto
IPCC
http://www.ecoblog.it/post/110757/rapporto-ipcc-sui-cambiamenti-climatici-seguite-ladiretta-su-ecoblog, riassunto nell’infografica che trovate nel link sotto.
http://www.ecoblog.it/post/113027/clima-come-i-media-usa-alterano-la-realta?
utm_source=newsletter&utm_medium=mail&utm_campaign=Newsletter:+ecoblog/it+
%28ecoblog%29
10. Clima, come i media USA alterano la realtà
Sappiamo bene da tempo che i media possono deformare l’importanza e la percezione
degli eventi, ma negli USA è in atto un vero e proprio processo di distorsione della realtà,
quando l’evento in questione è il cambiamento climatico.
Il centro di informazioni MediaMatters http://mediamatters.org/research/2013/10/10/studymedia-sowed-doubt-in-coverage-of-un-clima/196387 ha pubblicato un interessante analisi
della
copertura
dei
media
americano
sul
quinto
rapporto
IPCC
http://www.ecoblog.it/post/110757/rapporto-ipcc-sui-cambiamenti-climatici-seguite-ladiretta-su-ecoblog, riassunto nell’infografica che trovate nel link sotto.
http://www.ecoblog.it/post/113027/clima-come-i-media-usa-alterano-la-realta?
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