2. I fini delle Nazioni Unite
Mantenere la pace e la sicurezza internazionale ed a
questo fine prendere efficaci misure collettive per
promuovere e rimuovere le minacce alla pace e per
reprimere gli atti di aggressione o le altre violazioni
della pace
Sviluppare tra le nazioni relazioni amichevoli fondate
sul rispetto e sul principio dell’eguaglianza dei diritti e
dell’auto-decisione dei popoli, e prendere altre misure
atte a rafforzare la pace universale
3. I fini delle Nazioni Unite
Conseguire la cooperazione internazionale nella
soluzione dei problemi internazionali di carattere
economico, sociale culturale od umanitario, e nel
promuovere ed incoraggiare il rispetto dei diritti
dell’uomo e delle libertà fondamentali per tutti senza
distinzioni di razza, di sesso, di lingua o di religione
Costituire un centro per il coordinamento dell’attività
delle nazioni volta al conseguimento di questi fini
comuni
4. Le vittorie dell’ONU
Statuto ONU
La dichiarazione universale dei diritti umani (1948)
Istituzione di Tribunali penali internazionali per l’Ex-
Jugoslavia e il Ruanda
Le operazioni di pace
Corte internazionale di giustizia (1945)
5. Le sconfitte dell’ONU
Il massacro di Srebrenica
Le risoluzioni fornite dall’Assemblea generale e del
Consiglio di sicurezza
Lo strumento impotente dei caschi blu
La guerra in Iraq (2003)
6. Il massacro di Srebrenica
Srebrenica era una delle sei zone di sicurezza create
dall’ONU in Bosnia per garantire protezione ai civili
Quando i serbi si apprestavano ad attaccare i
musulmani di Srebrenica, il commissario generale non
chiese l’intervento dell’aviazione della Nato per ragioni
politico-diplomatiche
Le truppe ONU olandesi non riferirono
immediatamente ai vertici ONU l’accaduto e non si
interposero fra i civili e le forze serbe.
7. Le risoluzioni fornite dal CDS e
dall’AG
57 risoluzioni del CDS in media all’anno. Un diplomatico
americano paragonò le risoluzioni dell’ONU come gli hot
dog, «se sai come li fanno ti passa la voglia di mangiarli»
Risultano inefficaci perché il Consiglio non ha un proprio
esercito né può disporre di una forza di pronto intervento e
le sue sanzioni economiche non bastano
300 risoluzioni AG in media all’anno
I paesi del Terzo Mondo abusano di questa possibilità quasi
che le vittorie cartacee servano a dar loro potere militare e
politico di cui sono privi
8. Lo strumento impotente dei caschi
blu
Non previsti dai padri fondatori a San Francisco nel
1945. L’idea originale era di costruire esercito
internazionale capace di usare la forza armata
Nel 1956 durante la crisi di Suez il ministro degli Esteri
canadese Pearson suggerì la creazione di una forza di
interposizione tra le parti.
Operano solo col consenso dello stato sul
territorio, sono armati solo di armi leggere, possono
usare la forza in caso di legittima difesa
9. Lo strumento impotente dei caschi
blu
Hanno il compito di mantenere l’ordine, sorvegliare
l’osservanza di tregue o cessazione di ostilità
Non possono assumere un ruolo attivo e propulsivo,
devono essere neutrali e imparziali
Dipendono dal segretario Generale ritardati da una
trafila burocratico-militare complessa
Composti solo da contingenti di medie e piccole
potenze, mal attrezzati e mal preparati
Spesso accusati di aver peggiorato la situazione come
in Cipro e in Somalia.
10. La Guerra in Iraq (2003)
Per tutti gli anni ’80 il governo iracheno cercò di
nascondere un programma di costruzione di armi
atomiche
A partire dalla prima guerra del Golfo l’Iraq
considerato «rogue State» dagli USA
Nel gennaio del 2000, il Segretario delle Nazioni
Unite, Kofi Annan, nominò Blix direttore esecutivo
della Commissione monitoraggio, verifica e ispezione
dell‘ONU (Unmovic), per monitorare il disarmo
dell'Iraq.
11. La Guerra in Iraq (2003)
L’11 Ottobre 2002 il Congresso americano votò
l’autorizzazione all’intervento militare in Iraq per
difendere la sicurezza interna degli USA dalla minaccia
islamica
In seguito alla risoluzione Onu 1441 dell'8 novembre 2002,
Blix, e il capo della IAEA, Mohammed El Baradei, furono
inviati nuovamente a ispezionare i possibili siti atomici di
Saddam.
Il 5 febbraio il segretario di stato USA Colin Powell espose
le "prove" dell'esistenza di WMD irachene.
12. La Guerra in Iraq (2003)
Nonostante forti pressioni statunitensi solo 4 dei 15
Stati presenti nel Consiglio erano intenzionati ad
approvare la risoluzione
Gli USA attaccarono l’Iraq il 20 Marzo 2003 per
deporre Saddam e sconfiggere il terrorismo islamico
Dopo la caduta di Ṣaddam, il Consiglio di Sicurezza
dell'ONU ha unanimemente riconosciuto USA e
Regno Unito quali potenze occupanti ed invitato i
propri membri a contribuire alla stabilizzazione della
situazione irachena e a favorire l'autogoverno iracheno
(risoluzione 1483 del 22 maggio 2003)
13. L’Onu è ancora viva?
Rimane un organo indispensabile . Alternative sarebbero
anarchia o proliferazione centri di potere che causerebbero
molti più conflitti di quelli attuali
Propugna un’idea di comunità mondiale fondata su un
sistema democratico
Elabora e diffonde a livello mondiale valori e idee su cui ha
formato l’opinione pubblica mondiale
(pace, autodeterminazione dei popoli, rispetto diritti
umani, protezione dell’ambiente, sensibilizzazione al
problema demografico e divario economico fra Nord e Sud
del mondo)
14. Modifiche necessarie all’ONU
Rafforzare ruolo del Consiglio di Sicurezza
Rendere più incisivi i poteri del Segretario Generale
Snellimento della burocrazia nelle sue attività
operative
Creazione di una forza armata permanente, autonoma
ed efficace
La giurisdizione obbligatoria della Corte
Internazionale di Giustizia dell’Aja, affinché
quest’ultima diventi un vero e proprio tribunale
internazionale
15. Bibliografia
Antonio Cassese, Il sogno dei diritti
umani, Feltrinelli, 2008
Antonio Cassese, I diritti umani oggi, Laterza
editori, 2005
http://it.wikipedia.org/wiki/Guerra_in_iraq
Linda Polman, ONU debolezze e contraddizioni di
un’istituzione indispensabile per la pace, Sperling &
Kupfer editori, 2003
Tesi di laurea di Adriano Antonio Tedde, L’uso della
forza a tutela dei diritti umani, Università di
Sassari, facoltà di Scienze Politiche, a.a. 2000-2001