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1 de 15
Alberto Donato
        MREI 1
I fini delle Nazioni Unite
 Mantenere la pace e la sicurezza internazionale ed a
  questo fine prendere efficaci misure collettive per
  promuovere e rimuovere le minacce alla pace e per
  reprimere gli atti di aggressione o le altre violazioni
  della pace
 Sviluppare tra le nazioni relazioni amichevoli fondate
  sul rispetto e sul principio dell’eguaglianza dei diritti e
  dell’auto-decisione dei popoli, e prendere altre misure
  atte a rafforzare la pace universale
I fini delle Nazioni Unite
 Conseguire la cooperazione internazionale nella
  soluzione dei problemi internazionali di carattere
  economico, sociale culturale od umanitario, e nel
  promuovere ed incoraggiare il rispetto dei diritti
  dell’uomo e delle libertà fondamentali per tutti senza
  distinzioni di razza, di sesso, di lingua o di religione
 Costituire un centro per il coordinamento dell’attività
  delle nazioni volta al conseguimento di questi fini
  comuni
Le vittorie dell’ONU
 Statuto ONU

 La dichiarazione universale dei diritti umani (1948)

 Istituzione di Tribunali penali internazionali per l’Ex-
  Jugoslavia e il Ruanda

 Le operazioni di pace

 Corte internazionale di giustizia (1945)
Le sconfitte dell’ONU
 Il massacro di Srebrenica


 Le risoluzioni fornite dall’Assemblea generale e del
 Consiglio di sicurezza

 Lo strumento impotente dei caschi blu


 La guerra in Iraq (2003)
Il massacro di Srebrenica
 Srebrenica era una delle sei zone di sicurezza create
  dall’ONU in Bosnia per garantire protezione ai civili
 Quando i serbi si apprestavano ad attaccare i
  musulmani di Srebrenica, il commissario generale non
  chiese l’intervento dell’aviazione della Nato per ragioni
  politico-diplomatiche
 Le truppe ONU olandesi non riferirono
  immediatamente ai vertici ONU l’accaduto e non si
  interposero fra i civili e le forze serbe.
Le risoluzioni fornite dal CDS e
dall’AG
 57 risoluzioni del CDS in media all’anno. Un diplomatico
  americano paragonò le risoluzioni dell’ONU come gli hot
  dog, «se sai come li fanno ti passa la voglia di mangiarli»

 Risultano inefficaci perché il Consiglio non ha un proprio
  esercito né può disporre di una forza di pronto intervento e
  le sue sanzioni economiche non bastano

 300 risoluzioni AG in media all’anno

 I paesi del Terzo Mondo abusano di questa possibilità quasi
  che le vittorie cartacee servano a dar loro potere militare e
  politico di cui sono privi
Lo strumento impotente dei caschi
blu
 Non previsti dai padri fondatori a San Francisco nel
  1945. L’idea originale era di costruire esercito
  internazionale capace di usare la forza armata
 Nel 1956 durante la crisi di Suez il ministro degli Esteri
  canadese Pearson suggerì la creazione di una forza di
  interposizione tra le parti.
 Operano solo col consenso dello stato sul
  territorio, sono armati solo di armi leggere, possono
  usare la forza in caso di legittima difesa
Lo strumento impotente dei caschi
blu
 Hanno il compito di mantenere l’ordine, sorvegliare
    l’osservanza di tregue o cessazione di ostilità
   Non possono assumere un ruolo attivo e propulsivo,
    devono essere neutrali e imparziali
   Dipendono dal segretario Generale ritardati da una
    trafila burocratico-militare complessa
   Composti solo da contingenti di medie e piccole
    potenze, mal attrezzati e mal preparati
   Spesso accusati di aver peggiorato la situazione come
    in Cipro e in Somalia.
La Guerra in Iraq (2003)
 Per tutti gli anni ’80 il governo iracheno cercò di
  nascondere un programma di costruzione di armi
  atomiche
 A partire dalla prima guerra del Golfo l’Iraq
  considerato «rogue State» dagli USA
 Nel gennaio del 2000, il Segretario delle Nazioni
  Unite, Kofi Annan, nominò Blix direttore esecutivo
  della Commissione monitoraggio, verifica e ispezione
  dell‘ONU (Unmovic), per monitorare il disarmo
  dell'Iraq.
La Guerra in Iraq (2003)
 L’11 Ottobre 2002 il Congresso americano votò
  l’autorizzazione all’intervento militare in Iraq per
  difendere la sicurezza interna degli USA dalla minaccia
  islamica
 In seguito alla risoluzione Onu 1441 dell'8 novembre 2002,
  Blix, e il capo della IAEA, Mohammed El Baradei, furono
  inviati nuovamente a ispezionare i possibili siti atomici di
  Saddam.
 Il 5 febbraio il segretario di stato USA Colin Powell espose
  le "prove" dell'esistenza di WMD irachene.
La Guerra in Iraq (2003)
 Nonostante forti pressioni statunitensi solo 4 dei 15
  Stati presenti nel Consiglio erano intenzionati ad
  approvare la risoluzione
 Gli USA attaccarono l’Iraq il 20 Marzo 2003 per
  deporre Saddam e sconfiggere il terrorismo islamico
 Dopo la caduta di Ṣaddam, il Consiglio di Sicurezza
  dell'ONU ha unanimemente riconosciuto USA e
  Regno Unito quali potenze occupanti ed invitato i
  propri membri a contribuire alla stabilizzazione della
  situazione irachena e a favorire l'autogoverno iracheno
  (risoluzione 1483 del 22 maggio 2003)
L’Onu è ancora viva?
 Rimane un organo indispensabile . Alternative sarebbero
  anarchia o proliferazione centri di potere che causerebbero
  molti più conflitti di quelli attuali

 Propugna un’idea di comunità mondiale fondata su un
  sistema democratico

 Elabora e diffonde a livello mondiale valori e idee su cui ha
  formato l’opinione pubblica mondiale
  (pace, autodeterminazione dei popoli, rispetto diritti
  umani, protezione dell’ambiente, sensibilizzazione al
  problema demografico e divario economico fra Nord e Sud
  del mondo)
Modifiche necessarie all’ONU
 Rafforzare ruolo del Consiglio di Sicurezza
 Rendere più incisivi i poteri del Segretario Generale
 Snellimento della burocrazia nelle sue attività
  operative
 Creazione di una forza armata permanente, autonoma
  ed efficace
 La giurisdizione obbligatoria della Corte
  Internazionale di Giustizia dell’Aja, affinché
  quest’ultima diventi un vero e proprio tribunale
  internazionale
Bibliografia
 Antonio Cassese, Il sogno dei diritti
    umani, Feltrinelli, 2008
   Antonio Cassese, I diritti umani oggi, Laterza
    editori, 2005
   http://it.wikipedia.org/wiki/Guerra_in_iraq
   Linda Polman, ONU debolezze e contraddizioni di
    un’istituzione indispensabile per la pace, Sperling &
    Kupfer editori, 2003
   Tesi di laurea di Adriano Antonio Tedde, L’uso della
    forza a tutela dei diritti umani, Università di
    Sassari, facoltà di Scienze Politiche, a.a. 2000-2001

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Il futuro dell'ONU

  • 1. Alberto Donato MREI 1
  • 2. I fini delle Nazioni Unite  Mantenere la pace e la sicurezza internazionale ed a questo fine prendere efficaci misure collettive per promuovere e rimuovere le minacce alla pace e per reprimere gli atti di aggressione o le altre violazioni della pace  Sviluppare tra le nazioni relazioni amichevoli fondate sul rispetto e sul principio dell’eguaglianza dei diritti e dell’auto-decisione dei popoli, e prendere altre misure atte a rafforzare la pace universale
  • 3. I fini delle Nazioni Unite  Conseguire la cooperazione internazionale nella soluzione dei problemi internazionali di carattere economico, sociale culturale od umanitario, e nel promuovere ed incoraggiare il rispetto dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali per tutti senza distinzioni di razza, di sesso, di lingua o di religione  Costituire un centro per il coordinamento dell’attività delle nazioni volta al conseguimento di questi fini comuni
  • 4. Le vittorie dell’ONU  Statuto ONU  La dichiarazione universale dei diritti umani (1948)  Istituzione di Tribunali penali internazionali per l’Ex- Jugoslavia e il Ruanda  Le operazioni di pace  Corte internazionale di giustizia (1945)
  • 5. Le sconfitte dell’ONU  Il massacro di Srebrenica  Le risoluzioni fornite dall’Assemblea generale e del Consiglio di sicurezza  Lo strumento impotente dei caschi blu  La guerra in Iraq (2003)
  • 6. Il massacro di Srebrenica  Srebrenica era una delle sei zone di sicurezza create dall’ONU in Bosnia per garantire protezione ai civili  Quando i serbi si apprestavano ad attaccare i musulmani di Srebrenica, il commissario generale non chiese l’intervento dell’aviazione della Nato per ragioni politico-diplomatiche  Le truppe ONU olandesi non riferirono immediatamente ai vertici ONU l’accaduto e non si interposero fra i civili e le forze serbe.
  • 7. Le risoluzioni fornite dal CDS e dall’AG  57 risoluzioni del CDS in media all’anno. Un diplomatico americano paragonò le risoluzioni dell’ONU come gli hot dog, «se sai come li fanno ti passa la voglia di mangiarli»  Risultano inefficaci perché il Consiglio non ha un proprio esercito né può disporre di una forza di pronto intervento e le sue sanzioni economiche non bastano  300 risoluzioni AG in media all’anno  I paesi del Terzo Mondo abusano di questa possibilità quasi che le vittorie cartacee servano a dar loro potere militare e politico di cui sono privi
  • 8. Lo strumento impotente dei caschi blu  Non previsti dai padri fondatori a San Francisco nel 1945. L’idea originale era di costruire esercito internazionale capace di usare la forza armata  Nel 1956 durante la crisi di Suez il ministro degli Esteri canadese Pearson suggerì la creazione di una forza di interposizione tra le parti.  Operano solo col consenso dello stato sul territorio, sono armati solo di armi leggere, possono usare la forza in caso di legittima difesa
  • 9. Lo strumento impotente dei caschi blu  Hanno il compito di mantenere l’ordine, sorvegliare l’osservanza di tregue o cessazione di ostilità  Non possono assumere un ruolo attivo e propulsivo, devono essere neutrali e imparziali  Dipendono dal segretario Generale ritardati da una trafila burocratico-militare complessa  Composti solo da contingenti di medie e piccole potenze, mal attrezzati e mal preparati  Spesso accusati di aver peggiorato la situazione come in Cipro e in Somalia.
  • 10. La Guerra in Iraq (2003)  Per tutti gli anni ’80 il governo iracheno cercò di nascondere un programma di costruzione di armi atomiche  A partire dalla prima guerra del Golfo l’Iraq considerato «rogue State» dagli USA  Nel gennaio del 2000, il Segretario delle Nazioni Unite, Kofi Annan, nominò Blix direttore esecutivo della Commissione monitoraggio, verifica e ispezione dell‘ONU (Unmovic), per monitorare il disarmo dell'Iraq.
  • 11. La Guerra in Iraq (2003)  L’11 Ottobre 2002 il Congresso americano votò l’autorizzazione all’intervento militare in Iraq per difendere la sicurezza interna degli USA dalla minaccia islamica  In seguito alla risoluzione Onu 1441 dell'8 novembre 2002, Blix, e il capo della IAEA, Mohammed El Baradei, furono inviati nuovamente a ispezionare i possibili siti atomici di Saddam.  Il 5 febbraio il segretario di stato USA Colin Powell espose le "prove" dell'esistenza di WMD irachene.
  • 12. La Guerra in Iraq (2003)  Nonostante forti pressioni statunitensi solo 4 dei 15 Stati presenti nel Consiglio erano intenzionati ad approvare la risoluzione  Gli USA attaccarono l’Iraq il 20 Marzo 2003 per deporre Saddam e sconfiggere il terrorismo islamico  Dopo la caduta di Ṣaddam, il Consiglio di Sicurezza dell'ONU ha unanimemente riconosciuto USA e Regno Unito quali potenze occupanti ed invitato i propri membri a contribuire alla stabilizzazione della situazione irachena e a favorire l'autogoverno iracheno (risoluzione 1483 del 22 maggio 2003)
  • 13. L’Onu è ancora viva?  Rimane un organo indispensabile . Alternative sarebbero anarchia o proliferazione centri di potere che causerebbero molti più conflitti di quelli attuali  Propugna un’idea di comunità mondiale fondata su un sistema democratico  Elabora e diffonde a livello mondiale valori e idee su cui ha formato l’opinione pubblica mondiale (pace, autodeterminazione dei popoli, rispetto diritti umani, protezione dell’ambiente, sensibilizzazione al problema demografico e divario economico fra Nord e Sud del mondo)
  • 14. Modifiche necessarie all’ONU  Rafforzare ruolo del Consiglio di Sicurezza  Rendere più incisivi i poteri del Segretario Generale  Snellimento della burocrazia nelle sue attività operative  Creazione di una forza armata permanente, autonoma ed efficace  La giurisdizione obbligatoria della Corte Internazionale di Giustizia dell’Aja, affinché quest’ultima diventi un vero e proprio tribunale internazionale
  • 15. Bibliografia  Antonio Cassese, Il sogno dei diritti umani, Feltrinelli, 2008  Antonio Cassese, I diritti umani oggi, Laterza editori, 2005  http://it.wikipedia.org/wiki/Guerra_in_iraq  Linda Polman, ONU debolezze e contraddizioni di un’istituzione indispensabile per la pace, Sperling & Kupfer editori, 2003  Tesi di laurea di Adriano Antonio Tedde, L’uso della forza a tutela dei diritti umani, Università di Sassari, facoltà di Scienze Politiche, a.a. 2000-2001