1. In gita a Mantova “… questa è una bellissima città e degna c’un si muova mille miglia per vederla” Torquato Tasso (1586) Adele Silingardi - Classe D_6
2. I ragazzi che frequentano le scuole di Mantova provengono in gran parte dalla provincia e conoscono poco vie, monumenti, chiese e palazzi. Accoglienza è anche condurre i ragazzi attraverso itinerari che insegnino a conoscere ed amare la loro città. Perché una gita a MANTOVA? I motivi della scelta
4. I T R E ITINERARI 1 - Il cuore di Mantova 3 - Palazzo Te 2 - Chiese e Piazze
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6. PIAZZA SORDELLO E’ uno spazio di dimensioni eccezionali (150x60m), solenne e suggestivo su cui si affacciano alcuni tra i principali edifici monumentali della città: Palazzo Ducale, Duomo, Domus Nova, Corte Nuova, Castello S. Giorgio.
7. PALAZZO DUCALE Si estende su una superficie di tre ettari e mezzo e comprende oltre cinquecento locali e quindici spazi interni scoperti, costituendo forse il più vasto e splendido episodio edilizio dell’Italia delle Signorie.
8. LA PIANTA E’ un complesso articolato di edifici, chiese, piazze interne, giardini e raccordi porticati.
9. PALAZZO DEL CAPITANO La parte del complesso che prospetta su Piazza Sordello è quella più antica. E’ costituita da due palazzi porticati eretti dai Bonacolsi tra il XIII e ilXIV secolo. Nella prima sala è esposta la celebra pala di Domenico Morone: “La cacciata dei Bonacolsi da parte dei Gonzaga”.
10. DOMUS NOVA Questo complesso nasce dal nucleo medioevale del Palazzo Ducale. Immensi saloni ospitano innumerevoli opere. La più famosa è “La pala della S.S. Trinità” del Rubens.
11. CASTELLO SAN GIORGIO La fortificazione è parte integrante del Palazzo ducale e all’interno di una torre si può visitare la famosissima Camera degli Sposi. Camera degli Sposi
12. CAMERA DEGLI SPOSI Nella torre d nord-est vi è uno dei più grandi capolavori pittorici di ogni tempo. La camera è di dimensioni contenute ma Andrea Mantegna ha trasformato il piccolo ambiente in uno squisito padiglione rinascimentale.
16. Nessun uomo è in se stesso un’isola. Ogni uomo è un pezzo del continente, un pezzo della terra. Se il mare si porta via una zolla di terra, l’Europa ne è diminuita, come fosse sparito un promontorio, la casa assolata di un amico, o la tua stessa. La morte di ogni uomo mi diminuisce perchè io sono parte dell’umanità. Per questo, non chiedere mai per chi suona la campana. Essa suona per te”. John Donne
18. PIAZZA ERBE Il nome della piazza deriva dal fatto che sia attualmente che nel Medio Evo , in questa piazza venivano vendute frutta e verdura. E’ un bello spazio urbano circondato da monumenti di vari periodi: Palazzo del Podestà, Palazzo della Ragione con la Torre dell’orologio e la Rotonda di San Lorenzo.
19. PALAZZO DELLA RAGIONE Era la sede della Suprema Corte di Giustizia. Tutte le funzioni venivano esercitate in un grande salone al primo piano dove si possono ancora ammirare affreschi risalenti all'epoca medievale.
20. LA TORRE DELL’OROLOGIO L’orologio fu costruito nel 1473 dal matematico e astronomo Bartolomeo Manfredi su progetto di Luca Fancelli. Il meccanismo segna i mesi, la posizione delle stelle e le ore.
21. ROTONDA DI SAN LORENZO È la chiesa più antica della città. A pianta centrale rotonda, è posta ad un livello più basso di Piazza delle Erbe. Solo dall'inizio del XX secolo la rotonda di San Lorenzo è stata restaurata e riconsegnata alla sua destinazione religiosa originaria.
22. BASILICA DI S. ANDREA Secondo la leggenda la basilica sorge nel luogo in cui furono ritrovati (804 d.c.) i Sacri Vasi, reliquia religiosa ancor oggi ivi custodita contenente il sangue di Cristo portato a Mantova dal centurione romano Longino. In una delle cappelle è conservato il monumento funebre di Andrea Mantegna, sovrastato dall'effigie in bronzo del pittore della corte dei Gonzaga.
25. ESTERNO Tra le molteplici residenze possedute dai Gonzaga, il Palazzo Te era ed è la più famosa. I visitatori che nel corso dei secoli ebbero modo di contemplarne le singolari soluzioni architettoniche e figurative , riportarono impressioni di attonito stupore, di ammirazione entusiasta, talora di fastidio o di sottile irritazione, mai di indifferenza o di tedio.
26. INTERNO – CORTILE D’ONORE L’ingresso principale è sul lato occidentale, da cui si gode una bella prospettiva sul Cortile d’Onore, la cui trabeazione è decorata col famoso motivo dei trìglifi cadenti.
27. INTERNO – SALA DEI CAVALLI È una delle sale più grandi del palazzo. Alle pareti sono dipinti i sei cavalli preferiti dal Duca intervallati da figure e divinità mitologiche, poste in false nicchie, colonne corinzie sopra le quali corre tutto intorno un fregio di rami, foglie e putti. Stupendo il soffitto a cassettoni in legno intagliato con rosoni dorati, nei riquadri e negli spazi intermedi sono riprodotte le "imprese" del Duca: il Monte e la Salamandra.
28. INTERNO – SALA DI AMORE E PSICHE La bellezza di questa sala è nella vivacità cromatica delle decorazioni, nella ricchezza inesauribile di motivi decorativi e pittorici, nell’inquieta ricetta intellettuale di un accordo fra mondo classico e mondo cristiano, negli interessanti sfondi paesaggistici.
29. INTERNO – SALA DEI GIGANTI Affrescata con le scene della disfatta dei giganti, che nella loro superbia avevano osato innalzarsi fino al cielo, la sala è congegnata per immergere lo spettatore nella dimensione di sogno, tremenda e fragorosa, della “Caduta”.
30. APPARTAMENTO DELLA GROTTA E’ una piccola costruzione isolata e seminascosta, luogo appartato nell’ambito del Palazzo. L’interno è una vera e propria ostentazione di materiali tra i più vari e preziosi. L’elaborazione spaziale accentua il carattere scenografico e vagamente misterioso di questo luogo remoto al mondo e agli uomini.
31. L’ESEDRA Il giardino si chiude con una grande Esedra. Questa oggi delimita il complesso del palazzo, ma in origine fungeva da separazione tra il palazzo e lo spazioso parco circostante.
33. CONCLUSIONI Questo lavoro non ha potuto avvalersi della collaborazione dei miei allievi poiché sta terminando l’anno scolastico e il periodo è molto intenso. Io mi sono sentita in dovere di completare il programma che avevo previsto/promesso di svolgere con annesse e conseguenti verifiche. Prima di iniziare questo lavoro ho però dedicato parte di una lezione ad una indagine: ho chiesto ai miei allievi quanto conoscevano di Mantova. Il risultato di questa “chiacchierata” è stato sorprendente: molti dei miei allievi non hanno mai varcato la soglia di alcuni palazzi tra i più famosi d’Italia. Si rafforza la mia idea che sarebbe quanto mai opportuno ed estremamente valido, prevedere visite guidate della città all’inizio di un percorso di studio che si svolge lontano dal “proprio paesello” e dare così a tutti l’opportunità di vedere, conoscere e amare la propria città.