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COME NATURA CREAO OGM ? Progetto ALIMENTIAMIAMOCI I.P.S. Cabrini Taranto Anno scolastico 2008/09 Classe II A O.C.B. Docente : prof.ssa Marcella Schirano
Le biotecnologie: tecniche antiche Sin  dall’antichità gli uomini hanno imparato a modificare le caratteristiche degli esseri viventi effettuando incroci animali o vegetali per “ selezionare artificialmente “ i fenotipi di individui con particolari caratteristiche. L’uomo non ha fatto altro che copiare la “ natura “ elaborando la pratica dell’innesto e ricorrendo agli ibridi. Ad esempio il mais attuale è diverso da quello  noto come teosinte, pianta dell’America centrale, che 8000 anni fa era parte integrante della alimentazione dei primi agricoltori. Attraverso i secoli l’uomo ha selezionato e incrociato gli esemplari che presentavano caratteristiche vantaggiose quali pannocchie  più ricche o semi più grossi, ottenendo così varietà di mais più produttive. Altri esempi noti a tutti  sono le varie razze  canine o le varietà di piante con i fiori più belli
Oltre a creare  così nuove specie l’uomo ha saputo utilizzare anche i microrganismi, batteri e lieviti, nel campo dell’alimentazione per produrre bevande e pane o antibiotici nel campo della medicina . Tutti questi esempi rappresentano  tecniche di biotecnologie , cioè tecnologie che utilizzano microrganismi e cellule animali o vegetali per la produzione di beni e servizi. Le biotecnologie tradizionali sono  quindi quelle tecniche note sin dall’antichità che hanno permesso all’uomo di produrre il vino, la birra, il pane o i vari formaggi grazie all’uso di microrganismi che contengono nel loro genoma tutta l’informazione per la biosintesi del prodotto voluto.
Oggi si sente tanto parlare di  di alimenti “transgenici”ottenuti con le biotecnologie avanzate in cui sono usati invece microrganismi in cui l’informazione necessaria per la biosintesi delle sostanze desiderate è  inserita dall’esterno e di “ alimenti biologici “ che derivano invece da un metodo di produzione agricola che ha come obiettivo il rispetto dell’ambiente e la tutela della salute dell’operatore e del consumatore.
ALIMENTI BIOLOGICI Gli alimenti biologici sono i cibi ottenuti con le tecniche dell'agricoltura e della zootecnia biologica. L'agricoltura biologica è un sistema di coltivazione che si è diffusa a partire dalla Germania sin dalla metà  dell’ottocento e che esclude l’uso di prodotti chimici (pesticidi, fertilizzanti, diserbanti)  , utilizza come fertilizzanti  i prodotti derivati dal mondo naturale (animale, vegetale o minerale) ed applica tecniche di lotta biologica contro  le malattie diffuse nel mondo vegetale facendo ricorso ad esempio ai predatori naturali. Dal punto di vista normativo, gli alimenti biologici sono i prodotti alimentari "ottenuti con metodo di produzione biologico" secondo quanto stabilito dal regolamento CEE 2092/91. L'agricoltura biologica è  perciò il sistema produttivo che  rispetta la salute dell'Uomo e dell'Ambiente, escludendo il ricorso a qualsiasi prodotto chimico di sintesi ed a qualsiasi organismo geneticamente modificato, in modo da conservare e migliorare le caratteristiche del suolo nel pieno rispetto delle biodiversità.
Le coltivazioni biologiche si basano su: la scelta di terreni puri cioè terreni che si trovano lontani da fonti di inquinamento (industrie, autostrade) e sui quali non siano stati usati prodotti chimici per un certo numero di anni l’alternanza di colture che richiedono lavorazioni profonde (melone), dannose a causa della veloce ossidazione della sostanza organica, con altre ad apparato radicale più superficiale e che quindi richiedono un minor approfondimento delle lavorazioni (ad esempio: lattuga, indivia, scarola, cicoria). il mantenimento di un alto il tenore di azoto inserendo nella rotazione le leguminose che sono piante azotofissatrici
la protezione delle piante dai parassiti con metodi biologici mediante l’ uso di coccinelle divoratrici di afidi e cocciniglie  o la coltivazione di alcune piante che emettono sostanze che hanno un’azione repulsiva nei confronti di insetti dannosi per altre specie. Un esempio di questo fenomeno è dato dalla consociazione tra carota e cipolla. La mosca della carota, la cui larva divora le radici, viene respinta dall’odore delle cipolle e non depone più le sue uova sul colletto della carota.  il controllo dei prodotti biologici a garanzia della  tutela dei consumatori da parte di organismi autorizzati e riconosciuti dalla CEE
ed evitano: l’ uso di  fertilizzanti chimici facendo  ricorso a tecniche naturali quali l'utilizzo di concimi organici (letame) o vegetali   (sovescio ) l’uso di diserbanti grazie alla tecnica della rotazione delle colture che  rende l'habitat inadatto alla riproduzione delle erbe infestanti l’ uso di coloranti e di conservanti in quanto  gli alimenti vengono lavorati, trasformati e confezionati nel pieno rispetto dei loro valori nutrizionali
Anche nel campo animale esiste la zootecnia biologica, un tipo di allevamento che dà la preferenza alle razze autoctone, cioè originarie della zona in cui si trova l'allevamento. Gli animali devono : essere nutriti con mangimi vegetali o biologici provenienti da coltivazioni biologiche non essere trattati con  sostanze chimiche,farmaci , antibiotici e  ormoni stimolanti l'appetito o favorenti la crescita corporea. disporre di un’area di pascolo in modo da ridurre al limite ogni forma di inquinamento. Pertanto, tutto ciò che mangiamo e beviamo, carne, frutta, ortaggi, cereali, legumi, pane, pasta, riso, vino, formaggio, latte e latticini, olio extra-vergine di oliva, ecc. può , se risponde ai requisiti prima  indicati, essere commercializzato ed etichettato come "alimento biologico".
COME SI E’ ARRIVATI ALLE BIOTECNOLOGIE MODERNE Alla fine del XX  secolo si è  diffuso l'uso dell'ingegneria genetica in agricoltura e nella produzione degli alimenti che ha un  certo impatto sull'ambiente e  sulla  biodiversità .Le nuove biotecnologie  sono in grado di introdurre  nuovi geni nelle cellule dell'organismo che produce alimenti. Dato che un gene è il progetto per una proteina, la nuova informazione genetica induce l'organismo a produrre una o più proteine. L'alimento prodotto dall'organismo progettato geneticamente conterrà  quindi queste nuove proteine.Vediamo quali sono state le principali tappe della storia biologica  che ci hanno portato ad ottenere organismi geneticamente modificati
MENDEL : anno 1865      Gregor Mendel , noto anche come "il padre della genetica", pubblica il suo lavoro basato su  esperimenti di selezione artificiale   condotti su piante di pisello  che lo portano a formulare le "leggi dell'ereditarietà", un modello intuitivo che ha permesso di comprendere tutti i processi che per molto tempo erano stati usati dagli agricoltori e dagli allevatori per la selezione artificiale di piante ed animali.
LA SCOPERTA DEL DNA: anno 1953 Il DNA fu inizialmente isolato dal biochimico  Miescher che, nel 1869, individuò una sostanza microscopica contenuta nel  pus  di bende chirurgiche infette. Tale  molecola fu chiamata nucleina per la sua localizzazione  nel nucleo . Nel  1953 due giovani scienziati  Watson e Crick pubblicarono sulla rivista Nature  l'articolo scientifico in cui si presentava il modello di struttura a doppia elica della molecola di DNA da loro scoperto nel laboratorio di Cambridge.
ENZIMI DI RESTRIZIONE E DNA LIGASI: anno 1978      Nel 1978 Arber insieme a Smith e a Nathans  vinsero il premio Nobel   per avere scoperto gli enzimi di restrizione  in grado di rompere i legami tra le basi azotate   del DNA. Il ruolo biologico di questi enzimi è di protezione e salvaguardia della cellula: ad esempio nei procarioti queste   molecole hanno il compito di tagliare e degradare frammenti di DNA  estranei al genoma ,come ad esempio quelli derivanti da una infezione  da batteriofago.
INGEGNERIA GENETICA Nascecosì l’ingegneria genetica  o  tecnologia del DNA ricombinante che raggruppa tutte le  tecniche che permettono di isolare e modificare in modo stabile e mirato il patrimonio di un organismo conferendogli  nuove caratteristiche. I biologi prelevano un gene dal Dna di una cellula e lo inseriscono nel Dna di un’altra. In pratica con un enzima "forbice" tagliano il Dna della cellula donatrice in un punto preciso, lo asportano, e poi con un enzima "colla" lo attaccano al Dna della cellula ricevente. Il gene può anche essere affidato a dei vettori  quali virus o plasmidi  che poi vengono inseriti nella cellula ricevente..
ORGANISMI GENETICAMENTE MODIFICATI Si ottengono così gli O.G.M. , organismi geneticamente modificati , il cui materiale genetico è stato modificato in modo diverso da quanto accade in natura attraverso gli incroci o la ricombinazione. Gli O.G.M. vengono spesso indicati come organismi   transgenici :i due termini non sono sinonimi in quanto il termine transgenico  si riferisce all'inserimento, nel genoma di un dato organismo, di geni provenienti da un organismo di specie diversa. Per l’introduzione del DNA nelle cellule vengono utilizzati  proprio i  plasmidi in quanto sono   piccoli filamenti circolari di  DNA , presenti nel  citoplasma di una cellula batterica che sono in grado di replicarsi indipendentemente dal cromosoma batterico
 Una volta inserito il frammento di DNA estraneo in un plasmide  si inserisce il plasmide ricombinante in cellule ospiti capaci di dividersi velocemente : si ottiene così una amplificazione del DNA originario , processo noto come clonazione, in quanto cellule come batteri o lieviti diventano la fabbrica di cloni di cellule tutte uguali che contengono copie identiche del DNA estraneo iniziale. Il primo OGM moderno fu ottenuto nel  1973 da Cohen  e Bover che riuscirono a clonare un gene di rana all’interno del batterio Escherichia coli IL PRIMO OGM : anno 1973
RICAPITOLANDO La tecnica usata per la produzione di OGM  passa attraverso quattro fasi: .  Isolamentodel gene che si vuole trasferire, separandolo dal restante DNA mediante un enzima di restrizione; . Inserimento del gene isolato in un vettore molecolare (plasmide batterico o virus) o direttamente nelle cellule vegetali, batteriche o animali di nostro interesse . Replicazione del batterio in modo da ottenere l’amplificazione del gene da trasferire;  .Trasferimento del plasmide, che veicola il gene nella cellula germinale di un’altra specie, ottenendo così un nuovo individuo con le capacità desiderate.  
LABORATORI VIVENTI Con la tecnologia del DNA ricombinante si sono potuti isolare singoli geni,moltiplicarli, modificarli ,inserirli nel genoma di altri microrganismi, con utili applicazioni nei campi della medicina, dell’industria farmaceutica e di quella agroalimentare PROGETTO GENOMA      Venti anni fa per determinare la sequenza dei nucleotidi di un gene si doveva ricorrere alla lunga e difficile determinazione della sequenza degli amminoacidi della proteina prodotta. Oggi è più facile stabilire la struttura di una proteina partendo proprio dal DNA
Il Progetto  Genoma Umano iniziato nel 1990  è un progetto internazionale di ricerca che ha avuto appunto lo scopo di analizzare in dettaglio il patrimonio genetico. Il fine  è  quello di mappare il genoma umano ovvero  descrivere la struttura, la posizione e la funzione dei circa 30.000 geni  che caratterizzano  la specie umana .Lo studio del genoma implica il  sequenziamento  del DNA , cioè l'identificazione della sequenza dei 3 miliardi di coppie di basi azotate che ne compongono la molecola. Il progetto è costato 3 miliardi di dollari ed è terminato nel 2000.).  Una volta sequenziato il DNA ancora non si sa niente dei geni che contiene , infatti bisogna  ancora  scoprire esattamente la funzione svolta da ciascun gene.
LE APPLICAZIONI DELL’INGEGNERIA GENETICA
I BATTERI AL NOSTRO SERVIZIO: diabete ,nanismo ed emofilia           UN ESEMPIO ECLATANTE: L’INSULINA L’insulina è stato il primo farmaco biotecnologico a essere messo in commercio nel 1982.L’insulina è una proteina prodotta delle cellule β del pancreas e regola il metabolismo dei carboidrati nell’organismo. La sua carenza determina  una malattia, il diabete.        Prima del 1982  i pazienti diabetici venivano curati con insulina estratta dal pancreas di bovino o suino,  molecola simile ma non uguale a quella umana, col rischio di  andare incontro a reazioni di rigetto.La produzione di insulina con le nuove tecnologie ha portato a produrre a basso costo ed in grandi quantità tale molecola e ha aperto  la strada a nuove scoperte in campo medico e farmacologico..  
    L'ingegneria genetica ha permesso anche di eliminare i rischi legati alla utilizzazione  di alcuni composti biologici derivanti da esseri umani o animali quali la comparsa di encefalopatie virali,dovute all’uso dell’ormone della crescita estratto dall’ipofisi di cadaveri, o epatiti e infezioni da HIV nel caso dei fattori della coagulazione . Oggi gli OGM permettono la fabbricazione di sostanze esenti da qualsiasi contaminazione.
IN AGRICOLTURA Le biotecnologie  permettono di  ottenere molto velocemente  in una specie vegetale l’espressione di geni utili a differenza dei lenti metodi tradizionali usati in agricoltura..La prima pianta transgenica posta in vendita nel 1994 in America  fu il Flavor Savour, un  pomodoro  che non marcisce perché modificato per rallentare il processo di decomposizione  grazie all’introduzione di un gene  in grado di neutralizzare la poligalatturonidasi che provocando  la degradazione della pectina (un costituente della parete cellulare dei vegetali) è responsabile del rammollimento fino alla  marcescenza. 
LA PIANTA  PIU’ DIFFUSA: IL MAIS Bt      Il mais Bt  è una pianta geneticamente modificata grazie all’introduzione di un gene proveniente da un microrganismo presente nel suolo, il  Bacillus thuringiensis , batterio che produce proteine tossiche per molti insetti. Negli anni 90 è iniziata la coltivazione su larga scala di mais,cotone e patate con geni Bt in Australia, Argentina e Canada  ,  in modo che le piante transgeniche  resistenti alla piralide , un insetto che con le sue larve distrugge i fusti  non abbiano più bisogno di essere irrorate con i pesticidi.
    I vantaggi dell’uso delle piante Bt  sono molteplici:  un abbassamento del tasso di pesticidi immessi nell'ambiente,  la selettività dell'azione (i pesticidi uccidono tutti gli insetti, la pianta transgenica solo i bruchi patogeni),  il minor  costo di produzione  per il coltivatore    l’assenza di pesticidi sulla superficie del frutto.
      Una delle tecniche maggiormente utilizzate  per ottenere piante geneticamente modificate è quella che sfrutta un "ingegnere genetico" naturale:l’Agrobacterium tumefaciens , un batterio  presente in natura che infetta molte piante, soprattutto in presenza di lesioni comprese nella regione del colletto tra radice e fusto. Tale batterio fornito di plasmide inserisce  alcuni geni  nel DNA della pianta trasformando le cellule vegetali in cellule tumorali che proliferando formano una galla..I tumori indotti da Agrobacterium producono  alcune proteine batteriche chiamate opine utilizzate come nutrimento dal batterio stesso.
Quanto detto è un esempio di scambio di DNA tra batteri e piante che avviene spontaneamente in natura in quanto le cellule vegetali infettate producono sostanze che normalmente non vengono fabbricate.       Con le tecniche del DNA ricombinante è possibile quindi  inserire in Agrobacterium tumefaciens un gene esogeno; il microrganismo verrà poi messo a contatto con la pianta, svolgerà il suo ruolo naturale di trasferimento di DNA in quello della pianta trasferendovianche il gene esogeno che può ad esempio permettere la produzione di cibi arricchiti in vitamina A o privati del loro potere allergenico, risolvendo così problemi di malnutrizione nei paesi invia di sviluppo e di allergie alimentari.
Applicazioni delle biotecnologie schema della tecnica di produzione di piante transgeniche con Agrobacterium Tumefaciens
Un altro sistema utilizzato per la produzione di piante transgeniche è quello del  cosiddetto "gene gun", qui rappresentato schematicamente
Con questa tecnica chiamata biolistica  (  termine derivante dalla fusione di biologia e balistica) con un  particolare fucile si bombardano le cellule vegetali con microproiettili la cui superficie è rivestita da DNA che porta  i geni. I microproiettili  riescono a penetrare la parete cellulare e il DNA che li ricopre viene introdotto direttamente nel nucleo della cellula ricevente. Dalle cellule così trasformate si sviluppano poi piante complete.
Gli OGM vengono utilizzati anche nel campo della zootecnia :  si cerca di alimentare gli animali di allevamento  con   alimenti vegetali  modificati per  qualità e quantità  di amminoacidi e  grassi. La digeribilità del foraggio infatti migliora se aumenta la concentrazione di alcuni enzimi come  la fitasi che contribuisce a  diminuire il tenore di fosfati nelle deiezioni animali e  a renderle meno inquinanti.       Numerosi alimenti  come il pane, il formaggio e altri prodotti caseari, la birra, il vino o gli alcolici sono da sempre stati il frutto delle trasformazioni operate da microrganismi attraverso le biotecnologie tradizionali. Grazie alle biotecnologie avanzate basate su batteri e lieviti geneticamente modificati  si cerca di rendere le birre più leggere,di favorire la fermentazione del pane,di influenzare il sapore e la stagionatura dei formaggi.
DIFFUSIONE DELLE COLTIVAZIONI TRANSGENICHE Secondo le stime dell'ISAAA (International Service for the Acquisition of Agri-biotech Applications) relative al 2003, gli ettari coltivati nel mondo sono circa 68 milioni, di cui il 98% concentrato in 5 paesi (USA: 63%; Argentina: 21%, Canada: 6%, Cina: 4%, Brasile: 4%). Le coltivazioni più diffuse sono Soia: 61%, Mais: 23%, Cotone: 11%, Colza: 5%. Le principali modifiche riguardano la resistenza agli erbicidi (73%), agli insetti (18%) o alla combinazione di entrambi (8%)
Superficie mondiale destinata alla coltivazione di piante OGM
PERCHE’ GLI  OGM SULLE NOSTRE TAVOLE? Molti prodotti agricoli quali frutta e ortaggi possono subire danni causati dal freddo o dal calore che determinano una eccessiva maturazione Molti di tali cambiamenti nella consistenza sono dovuti alla presenza di enzimi endogeni come la poligalatturonidasi che degrada i componenti della parete cellulare per cui con la maturazione, ad esempio, il pomodoro diventa più molle. . Così, dal 1994 la società Calgene commercializza il pomodoro "flavor-save": la durata di conservazione è prolungata e la consistenza rimane intatta. Nel         1996 nei supermercati britannici era possibile trovare passati o concentrati di questo pomodoro       transgenico venduto con l’etichetta  Sainsbury’
Il salmone è stato modificato per sviluppare un accrescimento rapido e la resistenza al freddo. Si è riusciti a introdurre nel salmone del Pacifico un  gene che codifica per l’ormone della crescita : in questo modo mentre un salmone impiega  dai tre ai quattro anni per raggiungere dimensioni di valore commerciale i salmoni geneticamente modificati  impiegano solo 12 mesi
Negli Stati Uniti è stato prodotto un tipo di riso geneticamente modificato che produce una proteina che lo rende resistente all'erbicida glufosinato che  normalmente agisce su un enzima indispensabile per la sintesi di amminoacidi aromatici la cui mancanza determina la morte della pianta.
La soia è stata modificata per resistere a un diserbante totale (soia RR)  risolvendo     così ogni problema di piante infestanti.
LA LESGILAZIONE SUGLI OGM  Gli OGM sono ormai una realtà dato che troviamo applicazioni in tutti i campi.  Il 60% dei prodotti venduti nei supermercati di tutto il mondo può contenere elementi di origine transgenica, introdotti negli alimenti all'insaputa del consumatore. Il diffuso malcontento ha fatto sì che in molti paesi del mondo esista un quadro di riferimento normativo che regola il settore  OGM per garantire la biosicurezza       Per ciò che riguarda l’ Unione Europea nel 2003 sono stati approvati due regolamenti che riguardano uno  la procedura comunitaria per l'autorizzazione di piante geneticamente modificate destinate all'uso in alimentazione umana o animale e l’altro l’etichettatura.         Le aziende che hanno sviluppato un certo O.G.M. devono :  presentare domanda di autorizzazione alla Commissione europea   produrre un dossier che riporti tutte le informazioni scientifiche disponibili che permettano di valutarne la sicurezza per la salute umana, animale e dell'ambiente.        La valutazione viene effettuata dall‘ Agenzia Europea per la sicurezza alimentare (EFSA), che fornisce il suo parere scientifico alla Commissione.       Il secondo regolamento, 1830/2003, completa il primo dettando le norme per l'etichettatura e la tracciabilità degli OGM e introduce l'obbligo di etichettare come “prodotto da OGM” anche gli alimenti nei quali non è possibile reperire materiale genetico, come gli oli.        Viene ammesso dal regolamento un limite dello 0.9% per la presenza accidentale di OGM (purché autorizzati) in alimenti non OGM.
Completa il quadro normativo la Direttiva 2001/18/EC sul rilascio deliberato di organismi geneticamente modificati nell'ambiente, che ha sostituito la precedente Direttiva del 1990, basata sul principio della precauzione, e che asserisce  che tutte le autorizzazioni sono garantite per un limitato periodo di tempo durante il quale deve essere effettuato un accurato monitoraggio degli effetti ambientali e sanitari.       In questo modo, anche qualora dovessero presentarsi effetti negativi inaspettati al momento della prima valutazione scientifica, vi si può porre riparo tramite una revoca dell'autorizzazione o il mancato rinnovo.       Fino ad oggi nessun OGM autorizzato ha sollevato problematiche sanitarie o ambientali, e le autorizzazioni sono state revocate unicamente nei casi di prodotti la cui vendita da parte del produttore era cessata e di conseguenza non sussisteva un interesse commerciale nel chiedere un rinnovo.
LA SITUAZIONE IN ITALIA L’Italia, in quanto Stato membro dell’U.E. ha l’obbligo di recepire le Direttive comunitarie e di ottemperare i Regolamenti. Di conseguenza non è possibile limitare l’importazione di prodotti OGM autorizzati a livello europeo né vietarne la coltivazione Al momento 13 regioni hanno comunque predisposto delle norme che di fatto impediscono la coltivazione di OGM sul loro territorio.     Va notato comunque che, anche se attualmente non ci sono colture OGM in Italia (se non a livello sperimentale), non significa che sia un Paese “OGM free”. Infatti la gran parte dei mangimi utilizzati negli allevamenti italiani  è prodotta a partire da soia e mais geneticamente modificati importati da  Stati Uniti ,Canada  e America Latina. L'Italia infatti produce solo l'8% della soia di cui necessita..
LA SITUAZIONE IN PUGLIA Gli Ogm non sono i benvenuti in Puglia ; infatti il Consiglio regionale ha detto no agli organismi geneticamente modificati. L' unica deroga riguarda la sperimentazione e la ricerca a patto che  i terreni individuati per la sperimentazione, siano «opportunamente ed adeguatamente» attrezzati ed isolati dai campi di coltivazione tradizionale, per evitare anche casuali casi di contaminazione.
LEGGIAMO L’ETICHETTA Dal 18 aprile 2004 vige una nuova regolamentazione per l'etichettatura dei cibi transgenici.Le nuove etichette devono indicare se un prodotto contiene ingredienti geneticamente modificati. Tale informazione può risultare determinante ai fini della libertà di scelta da parte del consumatore.La legge prevede due possibili diciture: "geneticamente modificato" oppure "prodotto da (nome dell'ingrediente) geneticamente modificato". Nel caso di alimenti preconfezionati, la dicitura deve comparire in modo ben visibile nell'elenco degli ingredienti, accanto all'ingrediente transgenico cui si riferisce.Se invece si tratta di prodotti sfusi, come per es. il mais dolce, l'informazione deve essere resa evidente tramite cartelli o espositori.Il vincolo di etichettatura non riguarda gli alimenti che contengono ingredienti con una quota di OGM inferiore allo 0,9%.Sono esentati dall'obbligo di etichettatura anche i prodotti naturali o trasformati che siano stati raccolti o prodotti prima del 18 aprile 2004. Nel caso di frutta e verdura fresche, le disposizioni valgono a partire dal raccolto 2004.
QUALI SONO I PRODOTTI OGM IN COMMERCIO La presenza di OGM è più probabile nei prodotti alimentari contenenti o derivati da soia o mais.Tali prodotti sono soprattutto salse, condimenti, cornflakes, oli, margarina, cioccolata, dolciumi e gelati. Un quarto della soia mondiale è transgenica e, come il mais, è presente - anche se non viene dichiarata in etichetta - sotto forma di lecitina, farina, amido e olio nel 60% degli alimenti confezionati: dai gelati ai biscotti, dal cioccolato alle marmellate, dalle bevande alle margarine I mangimi somministrati agli animali d'allevamento (suini, bovini, pollame) – a meno che non siano espressamente dichiarati come privi di OGM – contengono spesso mais o soia da piante manipolate. Purtroppo però non è obbligatorio etichettare latte, carne, uova e formaggi che derivano da animali nutriti con tali mangimi!L'etichettatura non è prevista nemmeno per gli additivi, le vitamine e gli aromi ottenuti con l'ausilio di microrganismi transgenici.
I VANTAGGI DEGLI OGM Gli OGM possono essere utilizzati in vari campi : medicina umana e animale (si potra’, per esempio, modificare geneticamente un virus e renderlo in grado di replicarsi nelle cellule cancerose inattivandole) ambiente (i microorganismi OGM possono accelerare decontaminazioni di terreni) produzione di alimenti per l'uomo e per gli animali
SETTORE VEGETALE     In particolare, nel settore vegetale l'impiego degli OGM ha come scopi  l'aumento delle produttività attraverso:1) induzione della resistenza ai parassiti;2) induzione della resistenza a stress ambientali;3) ottenimento di varietà resistenti agli erbicidi;4) aumento delle rese per unità del terreno coltivato;5) aumento delle caratteristiche nutritive (contenuto in aminoacidi essenziali, proteine, sali minerali, vitamine, ecc);6) miglioramento delle caratteristiche organolettiche degli alimenti; l’ utilizzazione delle piante per la produzione di farmaci e molecole utili in medicina (vaccini, anticorpi, ecc); la riduzione di allergeni naturali;
SETTORE ANIMALE Nel settore animale, gli OGM interessano soprattutto:   la produzione di farmaci per uso umano l’ ottenimento di animali con caratteristiche produttive e riproduttive migliorate; l’ ottenimento di animali con migliorata resistenza alle malattie; l’ ottenimento di organi compatibili con il sistema immunitario dell'uomo (xenotrapianti); l’ ottenimento di animali transgenici quali modello di studio per malattie umane.
QUALI RISCHI PER L’AMBIENTE? invasività: le piante geneticamente modificate possano comportarsi come specie invasive, specie cioè che si affermano nell’ ecosistema a  danno di altre specie e varietà.  trasferimento di geni :è possibile che le caratteristiche genetiche introdotte nelle varietà commerciali vengano poi trasferite, attraverso l'impollinazione incrociata, dalle piante geneticamente modificate a specie affini nelle vicinanze  riduzione delle biodiversità a causa della crescita degli ogm che distruggerebbero le specie autoctone trasferimento di geni responsabili della resistenza ad erbicidi alle erbe infestanti con conseguente loro diffusione possibile alterazione della  chimica del suolo dato che la pianta ogm è chimicamente “diversa” i parassiti delle piante transgeniche potrebbero col tempo sviluppare difese e resistere
QUALI RISCHI PER LA SALUTE? Molte persone considerano gli OGM un potenziale pericolo per la salute, in quanto la modificazione genetica di piante ad uso alimentare potrebbe comportare l'introduzione nella catena alimentare di prodotti con potenziali effetti collaterali non del tutto prevedibili quali: Allergenicità: il gene estraneo potrebbe portare  alla produzione di  proteine  non normalmente presenti nella pianta stessa  che potrebbero causare  reazioni allergiche  in soggetti predisposti.  Tossicità: le  proteine codificate dai geni estranei inseriti potrebbero apportare potenziali modifiche nel  metabolismo della pianta con conseguente  produzione di sostanze tossiche non presenti nelle piante convenzionali. Resistenza agli antibiotici : possibilità di trasferire da organismi transgenici contenenti  un gene che conferisce la resistenza agli  antibiotici  a  batteri anche patogeni
CONCLUDENDO: alimenti biologici o transgenici?       Dall’intreccio tra agricoltura ,industria e ricerca scientifica nasce il sistema agroalimentare odierno condizionato dai nostri modelli di  consumo e dalle nuove strade intraprese dalla ricerca nel campo delle biotecnologie.  Da un lato ci sono i sostenitori dell’agricoltura  biologica col ritorno ai metodi naturali e dall’altro lato coloro che sono a favore delle manipolazioni genetiche . Noi ci sentiamo in dovere di porre una serie di quesiti in relazione al mondo della produzione agricola: l'impossibilità di usare diserbanti chimici nel campo dell’agricoltura biologica  rende spesso necessario ricorrere ad un maggior numero di lavorazioni meccaniche (es. per il riso biologico), con  l’impiego di macchine i cui motori emettono sostanze inquinanti.E’ questo un approccio ecocompatibile?  Se è vero che il divieto di usare la maggior parte di prodotti agrochimici di sintesi riduce l'impatto ambientale legato all'immissione di molecole tossiche nell'ambiente, è altresì vero che la produzione biologica ha mediamente rese inferiori del 20-45% rispetto a quella convenzionale e pertanto, per produrre le medesime quantità, sarebbe necessario mettere a coltura il 25-64% di terre in più.         Puo’ tutto cio’ portare alla distruzione di habitat naturali importanti per la biodiversità oltre che aggravare il problema della fame nei paesi in via di sviluppo ?
Ci sarà più disponibilità di cibo per i paesi in via di sviluppo, attraverso le nuove varietà geneticamente modificate che garantiscono maggiori produzioni? Ci abitueremo all’'aspetto, meno "perfetto", e quindi poco appetitoso di alimenti biologici? Se con una resa più alta per ettaro delle colture O.G.M. sono necessarie estensioni minori , si riuscirà ad ottenere  una minore deforestazione ed erosione dei terreni agricoli ? La manipolazione genetica  garantirà lo sviluppo ecosostenibile ? Bisogna privilegiare il benessere della natura o dell’uomo ? Si può decidere di modificareun essere vivente?
La stesura finale del  lavoro è  stata realizzata con la collaborazione delle alunne: Bianco Alessia Bruno Antonella Danese Francesca De Mitri Mara Epifani Natalizia

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Come Natura Crea

  • 1. COME NATURA CREAO OGM ? Progetto ALIMENTIAMIAMOCI I.P.S. Cabrini Taranto Anno scolastico 2008/09 Classe II A O.C.B. Docente : prof.ssa Marcella Schirano
  • 2. Le biotecnologie: tecniche antiche Sin dall’antichità gli uomini hanno imparato a modificare le caratteristiche degli esseri viventi effettuando incroci animali o vegetali per “ selezionare artificialmente “ i fenotipi di individui con particolari caratteristiche. L’uomo non ha fatto altro che copiare la “ natura “ elaborando la pratica dell’innesto e ricorrendo agli ibridi. Ad esempio il mais attuale è diverso da quello noto come teosinte, pianta dell’America centrale, che 8000 anni fa era parte integrante della alimentazione dei primi agricoltori. Attraverso i secoli l’uomo ha selezionato e incrociato gli esemplari che presentavano caratteristiche vantaggiose quali pannocchie più ricche o semi più grossi, ottenendo così varietà di mais più produttive. Altri esempi noti a tutti sono le varie razze canine o le varietà di piante con i fiori più belli
  • 3. Oltre a creare così nuove specie l’uomo ha saputo utilizzare anche i microrganismi, batteri e lieviti, nel campo dell’alimentazione per produrre bevande e pane o antibiotici nel campo della medicina . Tutti questi esempi rappresentano tecniche di biotecnologie , cioè tecnologie che utilizzano microrganismi e cellule animali o vegetali per la produzione di beni e servizi. Le biotecnologie tradizionali sono quindi quelle tecniche note sin dall’antichità che hanno permesso all’uomo di produrre il vino, la birra, il pane o i vari formaggi grazie all’uso di microrganismi che contengono nel loro genoma tutta l’informazione per la biosintesi del prodotto voluto.
  • 4. Oggi si sente tanto parlare di di alimenti “transgenici”ottenuti con le biotecnologie avanzate in cui sono usati invece microrganismi in cui l’informazione necessaria per la biosintesi delle sostanze desiderate è inserita dall’esterno e di “ alimenti biologici “ che derivano invece da un metodo di produzione agricola che ha come obiettivo il rispetto dell’ambiente e la tutela della salute dell’operatore e del consumatore.
  • 5. ALIMENTI BIOLOGICI Gli alimenti biologici sono i cibi ottenuti con le tecniche dell'agricoltura e della zootecnia biologica. L'agricoltura biologica è un sistema di coltivazione che si è diffusa a partire dalla Germania sin dalla metà dell’ottocento e che esclude l’uso di prodotti chimici (pesticidi, fertilizzanti, diserbanti) , utilizza come fertilizzanti i prodotti derivati dal mondo naturale (animale, vegetale o minerale) ed applica tecniche di lotta biologica contro le malattie diffuse nel mondo vegetale facendo ricorso ad esempio ai predatori naturali. Dal punto di vista normativo, gli alimenti biologici sono i prodotti alimentari "ottenuti con metodo di produzione biologico" secondo quanto stabilito dal regolamento CEE 2092/91. L'agricoltura biologica è perciò il sistema produttivo che rispetta la salute dell'Uomo e dell'Ambiente, escludendo il ricorso a qualsiasi prodotto chimico di sintesi ed a qualsiasi organismo geneticamente modificato, in modo da conservare e migliorare le caratteristiche del suolo nel pieno rispetto delle biodiversità.
  • 6. Le coltivazioni biologiche si basano su: la scelta di terreni puri cioè terreni che si trovano lontani da fonti di inquinamento (industrie, autostrade) e sui quali non siano stati usati prodotti chimici per un certo numero di anni l’alternanza di colture che richiedono lavorazioni profonde (melone), dannose a causa della veloce ossidazione della sostanza organica, con altre ad apparato radicale più superficiale e che quindi richiedono un minor approfondimento delle lavorazioni (ad esempio: lattuga, indivia, scarola, cicoria). il mantenimento di un alto il tenore di azoto inserendo nella rotazione le leguminose che sono piante azotofissatrici
  • 7. la protezione delle piante dai parassiti con metodi biologici mediante l’ uso di coccinelle divoratrici di afidi e cocciniglie o la coltivazione di alcune piante che emettono sostanze che hanno un’azione repulsiva nei confronti di insetti dannosi per altre specie. Un esempio di questo fenomeno è dato dalla consociazione tra carota e cipolla. La mosca della carota, la cui larva divora le radici, viene respinta dall’odore delle cipolle e non depone più le sue uova sul colletto della carota. il controllo dei prodotti biologici a garanzia della tutela dei consumatori da parte di organismi autorizzati e riconosciuti dalla CEE
  • 8. ed evitano: l’ uso di fertilizzanti chimici facendo ricorso a tecniche naturali quali l'utilizzo di concimi organici (letame) o vegetali (sovescio ) l’uso di diserbanti grazie alla tecnica della rotazione delle colture che rende l'habitat inadatto alla riproduzione delle erbe infestanti l’ uso di coloranti e di conservanti in quanto gli alimenti vengono lavorati, trasformati e confezionati nel pieno rispetto dei loro valori nutrizionali
  • 9. Anche nel campo animale esiste la zootecnia biologica, un tipo di allevamento che dà la preferenza alle razze autoctone, cioè originarie della zona in cui si trova l'allevamento. Gli animali devono : essere nutriti con mangimi vegetali o biologici provenienti da coltivazioni biologiche non essere trattati con sostanze chimiche,farmaci , antibiotici e ormoni stimolanti l'appetito o favorenti la crescita corporea. disporre di un’area di pascolo in modo da ridurre al limite ogni forma di inquinamento. Pertanto, tutto ciò che mangiamo e beviamo, carne, frutta, ortaggi, cereali, legumi, pane, pasta, riso, vino, formaggio, latte e latticini, olio extra-vergine di oliva, ecc. può , se risponde ai requisiti prima indicati, essere commercializzato ed etichettato come "alimento biologico".
  • 10. COME SI E’ ARRIVATI ALLE BIOTECNOLOGIE MODERNE Alla fine del XX secolo si è diffuso l'uso dell'ingegneria genetica in agricoltura e nella produzione degli alimenti che ha un certo impatto sull'ambiente e sulla biodiversità .Le nuove biotecnologie sono in grado di introdurre nuovi geni nelle cellule dell'organismo che produce alimenti. Dato che un gene è il progetto per una proteina, la nuova informazione genetica induce l'organismo a produrre una o più proteine. L'alimento prodotto dall'organismo progettato geneticamente conterrà quindi queste nuove proteine.Vediamo quali sono state le principali tappe della storia biologica che ci hanno portato ad ottenere organismi geneticamente modificati
  • 11. MENDEL : anno 1865 Gregor Mendel , noto anche come "il padre della genetica", pubblica il suo lavoro basato su esperimenti di selezione artificiale condotti su piante di pisello che lo portano a formulare le "leggi dell'ereditarietà", un modello intuitivo che ha permesso di comprendere tutti i processi che per molto tempo erano stati usati dagli agricoltori e dagli allevatori per la selezione artificiale di piante ed animali.
  • 12. LA SCOPERTA DEL DNA: anno 1953 Il DNA fu inizialmente isolato dal biochimico Miescher che, nel 1869, individuò una sostanza microscopica contenuta nel pus di bende chirurgiche infette. Tale molecola fu chiamata nucleina per la sua localizzazione nel nucleo . Nel 1953 due giovani scienziati Watson e Crick pubblicarono sulla rivista Nature l'articolo scientifico in cui si presentava il modello di struttura a doppia elica della molecola di DNA da loro scoperto nel laboratorio di Cambridge.
  • 13. ENZIMI DI RESTRIZIONE E DNA LIGASI: anno 1978 Nel 1978 Arber insieme a Smith e a Nathans vinsero il premio Nobel per avere scoperto gli enzimi di restrizione in grado di rompere i legami tra le basi azotate del DNA. Il ruolo biologico di questi enzimi è di protezione e salvaguardia della cellula: ad esempio nei procarioti queste molecole hanno il compito di tagliare e degradare frammenti di DNA estranei al genoma ,come ad esempio quelli derivanti da una infezione da batteriofago.
  • 14. INGEGNERIA GENETICA Nascecosì l’ingegneria genetica o tecnologia del DNA ricombinante che raggruppa tutte le tecniche che permettono di isolare e modificare in modo stabile e mirato il patrimonio di un organismo conferendogli nuove caratteristiche. I biologi prelevano un gene dal Dna di una cellula e lo inseriscono nel Dna di un’altra. In pratica con un enzima "forbice" tagliano il Dna della cellula donatrice in un punto preciso, lo asportano, e poi con un enzima "colla" lo attaccano al Dna della cellula ricevente. Il gene può anche essere affidato a dei vettori quali virus o plasmidi che poi vengono inseriti nella cellula ricevente..
  • 15. ORGANISMI GENETICAMENTE MODIFICATI Si ottengono così gli O.G.M. , organismi geneticamente modificati , il cui materiale genetico è stato modificato in modo diverso da quanto accade in natura attraverso gli incroci o la ricombinazione. Gli O.G.M. vengono spesso indicati come organismi transgenici :i due termini non sono sinonimi in quanto il termine transgenico si riferisce all'inserimento, nel genoma di un dato organismo, di geni provenienti da un organismo di specie diversa. Per l’introduzione del DNA nelle cellule vengono utilizzati proprio i plasmidi in quanto sono piccoli filamenti circolari di DNA , presenti nel citoplasma di una cellula batterica che sono in grado di replicarsi indipendentemente dal cromosoma batterico
  • 16. Una volta inserito il frammento di DNA estraneo in un plasmide si inserisce il plasmide ricombinante in cellule ospiti capaci di dividersi velocemente : si ottiene così una amplificazione del DNA originario , processo noto come clonazione, in quanto cellule come batteri o lieviti diventano la fabbrica di cloni di cellule tutte uguali che contengono copie identiche del DNA estraneo iniziale. Il primo OGM moderno fu ottenuto nel 1973 da Cohen e Bover che riuscirono a clonare un gene di rana all’interno del batterio Escherichia coli IL PRIMO OGM : anno 1973
  • 17. RICAPITOLANDO La tecnica usata per la produzione di OGM passa attraverso quattro fasi: . Isolamentodel gene che si vuole trasferire, separandolo dal restante DNA mediante un enzima di restrizione; . Inserimento del gene isolato in un vettore molecolare (plasmide batterico o virus) o direttamente nelle cellule vegetali, batteriche o animali di nostro interesse . Replicazione del batterio in modo da ottenere l’amplificazione del gene da trasferire;  .Trasferimento del plasmide, che veicola il gene nella cellula germinale di un’altra specie, ottenendo così un nuovo individuo con le capacità desiderate.  
  • 18. LABORATORI VIVENTI Con la tecnologia del DNA ricombinante si sono potuti isolare singoli geni,moltiplicarli, modificarli ,inserirli nel genoma di altri microrganismi, con utili applicazioni nei campi della medicina, dell’industria farmaceutica e di quella agroalimentare PROGETTO GENOMA Venti anni fa per determinare la sequenza dei nucleotidi di un gene si doveva ricorrere alla lunga e difficile determinazione della sequenza degli amminoacidi della proteina prodotta. Oggi è più facile stabilire la struttura di una proteina partendo proprio dal DNA
  • 19. Il Progetto Genoma Umano iniziato nel 1990 è un progetto internazionale di ricerca che ha avuto appunto lo scopo di analizzare in dettaglio il patrimonio genetico. Il fine è quello di mappare il genoma umano ovvero descrivere la struttura, la posizione e la funzione dei circa 30.000 geni che caratterizzano la specie umana .Lo studio del genoma implica il sequenziamento del DNA , cioè l'identificazione della sequenza dei 3 miliardi di coppie di basi azotate che ne compongono la molecola. Il progetto è costato 3 miliardi di dollari ed è terminato nel 2000.). Una volta sequenziato il DNA ancora non si sa niente dei geni che contiene , infatti bisogna ancora scoprire esattamente la funzione svolta da ciascun gene.
  • 21.
  • 22.
  • 23.
  • 24. I BATTERI AL NOSTRO SERVIZIO: diabete ,nanismo ed emofilia UN ESEMPIO ECLATANTE: L’INSULINA L’insulina è stato il primo farmaco biotecnologico a essere messo in commercio nel 1982.L’insulina è una proteina prodotta delle cellule β del pancreas e regola il metabolismo dei carboidrati nell’organismo. La sua carenza determina una malattia, il diabete. Prima del 1982 i pazienti diabetici venivano curati con insulina estratta dal pancreas di bovino o suino, molecola simile ma non uguale a quella umana, col rischio di andare incontro a reazioni di rigetto.La produzione di insulina con le nuove tecnologie ha portato a produrre a basso costo ed in grandi quantità tale molecola e ha aperto la strada a nuove scoperte in campo medico e farmacologico..  
  • 25. L'ingegneria genetica ha permesso anche di eliminare i rischi legati alla utilizzazione di alcuni composti biologici derivanti da esseri umani o animali quali la comparsa di encefalopatie virali,dovute all’uso dell’ormone della crescita estratto dall’ipofisi di cadaveri, o epatiti e infezioni da HIV nel caso dei fattori della coagulazione . Oggi gli OGM permettono la fabbricazione di sostanze esenti da qualsiasi contaminazione.
  • 26. IN AGRICOLTURA Le biotecnologie permettono di ottenere molto velocemente in una specie vegetale l’espressione di geni utili a differenza dei lenti metodi tradizionali usati in agricoltura..La prima pianta transgenica posta in vendita nel 1994 in America fu il Flavor Savour, un pomodoro che non marcisce perché modificato per rallentare il processo di decomposizione grazie all’introduzione di un gene in grado di neutralizzare la poligalatturonidasi che provocando la degradazione della pectina (un costituente della parete cellulare dei vegetali) è responsabile del rammollimento fino alla marcescenza. 
  • 27. LA PIANTA PIU’ DIFFUSA: IL MAIS Bt Il mais Bt è una pianta geneticamente modificata grazie all’introduzione di un gene proveniente da un microrganismo presente nel suolo, il Bacillus thuringiensis , batterio che produce proteine tossiche per molti insetti. Negli anni 90 è iniziata la coltivazione su larga scala di mais,cotone e patate con geni Bt in Australia, Argentina e Canada , in modo che le piante transgeniche resistenti alla piralide , un insetto che con le sue larve distrugge i fusti non abbiano più bisogno di essere irrorate con i pesticidi.
  • 28. I vantaggi dell’uso delle piante Bt sono molteplici: un abbassamento del tasso di pesticidi immessi nell'ambiente, la selettività dell'azione (i pesticidi uccidono tutti gli insetti, la pianta transgenica solo i bruchi patogeni), il minor costo di produzione per il coltivatore l’assenza di pesticidi sulla superficie del frutto.
  • 29. Una delle tecniche maggiormente utilizzate per ottenere piante geneticamente modificate è quella che sfrutta un "ingegnere genetico" naturale:l’Agrobacterium tumefaciens , un batterio presente in natura che infetta molte piante, soprattutto in presenza di lesioni comprese nella regione del colletto tra radice e fusto. Tale batterio fornito di plasmide inserisce alcuni geni nel DNA della pianta trasformando le cellule vegetali in cellule tumorali che proliferando formano una galla..I tumori indotti da Agrobacterium producono alcune proteine batteriche chiamate opine utilizzate come nutrimento dal batterio stesso.
  • 30. Quanto detto è un esempio di scambio di DNA tra batteri e piante che avviene spontaneamente in natura in quanto le cellule vegetali infettate producono sostanze che normalmente non vengono fabbricate. Con le tecniche del DNA ricombinante è possibile quindi inserire in Agrobacterium tumefaciens un gene esogeno; il microrganismo verrà poi messo a contatto con la pianta, svolgerà il suo ruolo naturale di trasferimento di DNA in quello della pianta trasferendovianche il gene esogeno che può ad esempio permettere la produzione di cibi arricchiti in vitamina A o privati del loro potere allergenico, risolvendo così problemi di malnutrizione nei paesi invia di sviluppo e di allergie alimentari.
  • 31. Applicazioni delle biotecnologie schema della tecnica di produzione di piante transgeniche con Agrobacterium Tumefaciens
  • 32. Un altro sistema utilizzato per la produzione di piante transgeniche è quello del cosiddetto "gene gun", qui rappresentato schematicamente
  • 33. Con questa tecnica chiamata biolistica ( termine derivante dalla fusione di biologia e balistica) con un particolare fucile si bombardano le cellule vegetali con microproiettili la cui superficie è rivestita da DNA che porta i geni. I microproiettili riescono a penetrare la parete cellulare e il DNA che li ricopre viene introdotto direttamente nel nucleo della cellula ricevente. Dalle cellule così trasformate si sviluppano poi piante complete.
  • 34. Gli OGM vengono utilizzati anche nel campo della zootecnia : si cerca di alimentare gli animali di allevamento con alimenti vegetali modificati per qualità e quantità di amminoacidi e grassi. La digeribilità del foraggio infatti migliora se aumenta la concentrazione di alcuni enzimi come la fitasi che contribuisce a diminuire il tenore di fosfati nelle deiezioni animali e a renderle meno inquinanti. Numerosi alimenti come il pane, il formaggio e altri prodotti caseari, la birra, il vino o gli alcolici sono da sempre stati il frutto delle trasformazioni operate da microrganismi attraverso le biotecnologie tradizionali. Grazie alle biotecnologie avanzate basate su batteri e lieviti geneticamente modificati si cerca di rendere le birre più leggere,di favorire la fermentazione del pane,di influenzare il sapore e la stagionatura dei formaggi.
  • 35. DIFFUSIONE DELLE COLTIVAZIONI TRANSGENICHE Secondo le stime dell'ISAAA (International Service for the Acquisition of Agri-biotech Applications) relative al 2003, gli ettari coltivati nel mondo sono circa 68 milioni, di cui il 98% concentrato in 5 paesi (USA: 63%; Argentina: 21%, Canada: 6%, Cina: 4%, Brasile: 4%). Le coltivazioni più diffuse sono Soia: 61%, Mais: 23%, Cotone: 11%, Colza: 5%. Le principali modifiche riguardano la resistenza agli erbicidi (73%), agli insetti (18%) o alla combinazione di entrambi (8%)
  • 36. Superficie mondiale destinata alla coltivazione di piante OGM
  • 37. PERCHE’ GLI OGM SULLE NOSTRE TAVOLE? Molti prodotti agricoli quali frutta e ortaggi possono subire danni causati dal freddo o dal calore che determinano una eccessiva maturazione Molti di tali cambiamenti nella consistenza sono dovuti alla presenza di enzimi endogeni come la poligalatturonidasi che degrada i componenti della parete cellulare per cui con la maturazione, ad esempio, il pomodoro diventa più molle. . Così, dal 1994 la società Calgene commercializza il pomodoro "flavor-save": la durata di conservazione è prolungata e la consistenza rimane intatta. Nel 1996 nei supermercati britannici era possibile trovare passati o concentrati di questo pomodoro transgenico venduto con l’etichetta  Sainsbury’
  • 38. Il salmone è stato modificato per sviluppare un accrescimento rapido e la resistenza al freddo. Si è riusciti a introdurre nel salmone del Pacifico un gene che codifica per l’ormone della crescita : in questo modo mentre un salmone impiega dai tre ai quattro anni per raggiungere dimensioni di valore commerciale i salmoni geneticamente modificati impiegano solo 12 mesi
  • 39. Negli Stati Uniti è stato prodotto un tipo di riso geneticamente modificato che produce una proteina che lo rende resistente all'erbicida glufosinato che normalmente agisce su un enzima indispensabile per la sintesi di amminoacidi aromatici la cui mancanza determina la morte della pianta.
  • 40. La soia è stata modificata per resistere a un diserbante totale (soia RR) risolvendo così ogni problema di piante infestanti.
  • 41.
  • 42. LA LESGILAZIONE SUGLI OGM Gli OGM sono ormai una realtà dato che troviamo applicazioni in tutti i campi. Il 60% dei prodotti venduti nei supermercati di tutto il mondo può contenere elementi di origine transgenica, introdotti negli alimenti all'insaputa del consumatore. Il diffuso malcontento ha fatto sì che in molti paesi del mondo esista un quadro di riferimento normativo che regola il settore OGM per garantire la biosicurezza Per ciò che riguarda l’ Unione Europea nel 2003 sono stati approvati due regolamenti che riguardano uno la procedura comunitaria per l'autorizzazione di piante geneticamente modificate destinate all'uso in alimentazione umana o animale e l’altro l’etichettatura. Le aziende che hanno sviluppato un certo O.G.M. devono : presentare domanda di autorizzazione alla Commissione europea produrre un dossier che riporti tutte le informazioni scientifiche disponibili che permettano di valutarne la sicurezza per la salute umana, animale e dell'ambiente. La valutazione viene effettuata dall‘ Agenzia Europea per la sicurezza alimentare (EFSA), che fornisce il suo parere scientifico alla Commissione. Il secondo regolamento, 1830/2003, completa il primo dettando le norme per l'etichettatura e la tracciabilità degli OGM e introduce l'obbligo di etichettare come “prodotto da OGM” anche gli alimenti nei quali non è possibile reperire materiale genetico, come gli oli. Viene ammesso dal regolamento un limite dello 0.9% per la presenza accidentale di OGM (purché autorizzati) in alimenti non OGM.
  • 43. Completa il quadro normativo la Direttiva 2001/18/EC sul rilascio deliberato di organismi geneticamente modificati nell'ambiente, che ha sostituito la precedente Direttiva del 1990, basata sul principio della precauzione, e che asserisce che tutte le autorizzazioni sono garantite per un limitato periodo di tempo durante il quale deve essere effettuato un accurato monitoraggio degli effetti ambientali e sanitari. In questo modo, anche qualora dovessero presentarsi effetti negativi inaspettati al momento della prima valutazione scientifica, vi si può porre riparo tramite una revoca dell'autorizzazione o il mancato rinnovo. Fino ad oggi nessun OGM autorizzato ha sollevato problematiche sanitarie o ambientali, e le autorizzazioni sono state revocate unicamente nei casi di prodotti la cui vendita da parte del produttore era cessata e di conseguenza non sussisteva un interesse commerciale nel chiedere un rinnovo.
  • 44. LA SITUAZIONE IN ITALIA L’Italia, in quanto Stato membro dell’U.E. ha l’obbligo di recepire le Direttive comunitarie e di ottemperare i Regolamenti. Di conseguenza non è possibile limitare l’importazione di prodotti OGM autorizzati a livello europeo né vietarne la coltivazione Al momento 13 regioni hanno comunque predisposto delle norme che di fatto impediscono la coltivazione di OGM sul loro territorio. Va notato comunque che, anche se attualmente non ci sono colture OGM in Italia (se non a livello sperimentale), non significa che sia un Paese “OGM free”. Infatti la gran parte dei mangimi utilizzati negli allevamenti italiani è prodotta a partire da soia e mais geneticamente modificati importati da Stati Uniti ,Canada e America Latina. L'Italia infatti produce solo l'8% della soia di cui necessita..
  • 45. LA SITUAZIONE IN PUGLIA Gli Ogm non sono i benvenuti in Puglia ; infatti il Consiglio regionale ha detto no agli organismi geneticamente modificati. L' unica deroga riguarda la sperimentazione e la ricerca a patto che i terreni individuati per la sperimentazione, siano «opportunamente ed adeguatamente» attrezzati ed isolati dai campi di coltivazione tradizionale, per evitare anche casuali casi di contaminazione.
  • 46. LEGGIAMO L’ETICHETTA Dal 18 aprile 2004 vige una nuova regolamentazione per l'etichettatura dei cibi transgenici.Le nuove etichette devono indicare se un prodotto contiene ingredienti geneticamente modificati. Tale informazione può risultare determinante ai fini della libertà di scelta da parte del consumatore.La legge prevede due possibili diciture: "geneticamente modificato" oppure "prodotto da (nome dell'ingrediente) geneticamente modificato". Nel caso di alimenti preconfezionati, la dicitura deve comparire in modo ben visibile nell'elenco degli ingredienti, accanto all'ingrediente transgenico cui si riferisce.Se invece si tratta di prodotti sfusi, come per es. il mais dolce, l'informazione deve essere resa evidente tramite cartelli o espositori.Il vincolo di etichettatura non riguarda gli alimenti che contengono ingredienti con una quota di OGM inferiore allo 0,9%.Sono esentati dall'obbligo di etichettatura anche i prodotti naturali o trasformati che siano stati raccolti o prodotti prima del 18 aprile 2004. Nel caso di frutta e verdura fresche, le disposizioni valgono a partire dal raccolto 2004.
  • 47. QUALI SONO I PRODOTTI OGM IN COMMERCIO La presenza di OGM è più probabile nei prodotti alimentari contenenti o derivati da soia o mais.Tali prodotti sono soprattutto salse, condimenti, cornflakes, oli, margarina, cioccolata, dolciumi e gelati. Un quarto della soia mondiale è transgenica e, come il mais, è presente - anche se non viene dichiarata in etichetta - sotto forma di lecitina, farina, amido e olio nel 60% degli alimenti confezionati: dai gelati ai biscotti, dal cioccolato alle marmellate, dalle bevande alle margarine I mangimi somministrati agli animali d'allevamento (suini, bovini, pollame) – a meno che non siano espressamente dichiarati come privi di OGM – contengono spesso mais o soia da piante manipolate. Purtroppo però non è obbligatorio etichettare latte, carne, uova e formaggi che derivano da animali nutriti con tali mangimi!L'etichettatura non è prevista nemmeno per gli additivi, le vitamine e gli aromi ottenuti con l'ausilio di microrganismi transgenici.
  • 48. I VANTAGGI DEGLI OGM Gli OGM possono essere utilizzati in vari campi : medicina umana e animale (si potra’, per esempio, modificare geneticamente un virus e renderlo in grado di replicarsi nelle cellule cancerose inattivandole) ambiente (i microorganismi OGM possono accelerare decontaminazioni di terreni) produzione di alimenti per l'uomo e per gli animali
  • 49. SETTORE VEGETALE In particolare, nel settore vegetale l'impiego degli OGM ha come scopi l'aumento delle produttività attraverso:1) induzione della resistenza ai parassiti;2) induzione della resistenza a stress ambientali;3) ottenimento di varietà resistenti agli erbicidi;4) aumento delle rese per unità del terreno coltivato;5) aumento delle caratteristiche nutritive (contenuto in aminoacidi essenziali, proteine, sali minerali, vitamine, ecc);6) miglioramento delle caratteristiche organolettiche degli alimenti; l’ utilizzazione delle piante per la produzione di farmaci e molecole utili in medicina (vaccini, anticorpi, ecc); la riduzione di allergeni naturali;
  • 50. SETTORE ANIMALE Nel settore animale, gli OGM interessano soprattutto: la produzione di farmaci per uso umano l’ ottenimento di animali con caratteristiche produttive e riproduttive migliorate; l’ ottenimento di animali con migliorata resistenza alle malattie; l’ ottenimento di organi compatibili con il sistema immunitario dell'uomo (xenotrapianti); l’ ottenimento di animali transgenici quali modello di studio per malattie umane.
  • 51. QUALI RISCHI PER L’AMBIENTE? invasività: le piante geneticamente modificate possano comportarsi come specie invasive, specie cioè che si affermano nell’ ecosistema a danno di altre specie e varietà. trasferimento di geni :è possibile che le caratteristiche genetiche introdotte nelle varietà commerciali vengano poi trasferite, attraverso l'impollinazione incrociata, dalle piante geneticamente modificate a specie affini nelle vicinanze riduzione delle biodiversità a causa della crescita degli ogm che distruggerebbero le specie autoctone trasferimento di geni responsabili della resistenza ad erbicidi alle erbe infestanti con conseguente loro diffusione possibile alterazione della chimica del suolo dato che la pianta ogm è chimicamente “diversa” i parassiti delle piante transgeniche potrebbero col tempo sviluppare difese e resistere
  • 52. QUALI RISCHI PER LA SALUTE? Molte persone considerano gli OGM un potenziale pericolo per la salute, in quanto la modificazione genetica di piante ad uso alimentare potrebbe comportare l'introduzione nella catena alimentare di prodotti con potenziali effetti collaterali non del tutto prevedibili quali: Allergenicità: il gene estraneo potrebbe portare alla produzione di proteine non normalmente presenti nella pianta stessa che potrebbero causare reazioni allergiche in soggetti predisposti. Tossicità: le proteine codificate dai geni estranei inseriti potrebbero apportare potenziali modifiche nel metabolismo della pianta con conseguente produzione di sostanze tossiche non presenti nelle piante convenzionali. Resistenza agli antibiotici : possibilità di trasferire da organismi transgenici contenenti un gene che conferisce la resistenza agli antibiotici a batteri anche patogeni
  • 53. CONCLUDENDO: alimenti biologici o transgenici? Dall’intreccio tra agricoltura ,industria e ricerca scientifica nasce il sistema agroalimentare odierno condizionato dai nostri modelli di consumo e dalle nuove strade intraprese dalla ricerca nel campo delle biotecnologie. Da un lato ci sono i sostenitori dell’agricoltura biologica col ritorno ai metodi naturali e dall’altro lato coloro che sono a favore delle manipolazioni genetiche . Noi ci sentiamo in dovere di porre una serie di quesiti in relazione al mondo della produzione agricola: l'impossibilità di usare diserbanti chimici nel campo dell’agricoltura biologica rende spesso necessario ricorrere ad un maggior numero di lavorazioni meccaniche (es. per il riso biologico), con l’impiego di macchine i cui motori emettono sostanze inquinanti.E’ questo un approccio ecocompatibile? Se è vero che il divieto di usare la maggior parte di prodotti agrochimici di sintesi riduce l'impatto ambientale legato all'immissione di molecole tossiche nell'ambiente, è altresì vero che la produzione biologica ha mediamente rese inferiori del 20-45% rispetto a quella convenzionale e pertanto, per produrre le medesime quantità, sarebbe necessario mettere a coltura il 25-64% di terre in più. Puo’ tutto cio’ portare alla distruzione di habitat naturali importanti per la biodiversità oltre che aggravare il problema della fame nei paesi in via di sviluppo ?
  • 54. Ci sarà più disponibilità di cibo per i paesi in via di sviluppo, attraverso le nuove varietà geneticamente modificate che garantiscono maggiori produzioni? Ci abitueremo all’'aspetto, meno "perfetto", e quindi poco appetitoso di alimenti biologici? Se con una resa più alta per ettaro delle colture O.G.M. sono necessarie estensioni minori , si riuscirà ad ottenere una minore deforestazione ed erosione dei terreni agricoli ? La manipolazione genetica garantirà lo sviluppo ecosostenibile ? Bisogna privilegiare il benessere della natura o dell’uomo ? Si può decidere di modificareun essere vivente?
  • 55. La stesura finale del lavoro è stata realizzata con la collaborazione delle alunne: Bianco Alessia Bruno Antonella Danese Francesca De Mitri Mara Epifani Natalizia