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l'Azione Cattolica dei Ragazzi della Diocesi di Saluzzo

                             presenta:



    Presepio di laici
    in cerca d’autore...
     Novena di Natale per ragazzi da 6 a 14 anni



                   Personaggi e interpreti
          I Re Magi         tre compagni di scuola
          Stella cometa     la famiglia
          Giuseppe          giovane papà
          L’oste            manager/direttore
          Gli angeli        volontario del 118
          Il fabbro         l’ educatore
          I pastori         anziana signora
          Maria             giovane ragazza
          Gesù



Dal 16 Dicembre, in tutte le Parrocchie
              per info e prenotazioni: acrsaluzzo@gmail.com
d’autore…
          Presepio di laici in cerca d’autore
                               Il presepio del III millennio
Quest’ anno, attraverso la Novena, vorremmo aiutare i ragazzi a riscoprire la Novità del Natale:
Gesù viene OGGI per NOI, uomini e donne del 2012.
Un breve racconto accompagnerà ogni giorno della Novena. Tutto inizia il 16 dicembre, quando
don Giuseppe, parroco di un piccolo paesino, inizia a cercare i personaggi per il Presepe vivente
del 24 notte. Ma chi chiamare? Lasciandosi guidare dal Vangelo del giorno e osservando i suoi
compaesani, troverà dei degni attori che impersoneranno Maria e Giuseppe, la stella cometa, i re
magi, l’ oste, il fabbro, gli angeli, i pastori e ovviamente Gesù!
All’ interno del sussidio, troverete per ogni giorno:
- una parte di racconto
- una breve descrizione del personaggio nel Presepio Classico;
- una breve descrizione del personaggio che potrebbe vivere ai giorni nostri;
- il riferimento Biblico, che ha ispirato la scelta dei personaggi;
- un atteggiamento/impegno che i ragazzi, e la comunità intera, sono invitati a ricercare

Per i ragazzi, invece, è stato pensato un foglio con l’ immagine di un palco e le sagome dei
personaggi da conservare a casa propria, con annesso lo schema degli impegni. Ogni qualvolta
parteciperanno alla novena riceveranno l’ adesivo da incollare sopra il foglio personale.

Nella speranza che questa proposta possa esservi utile,
auguriamo, a ciascuna parrocchia della diocesi, un SANTO NATALE!!!




                                        équipe ACR Saluzzo                                     pag. 2
Racconto di accompagnamento alla Novena
(16 dicembre) “Quest’anno niente presepe vivente con gli antichi mestieri! Non ci sono i soldi”.
Questo aveva detto il presidente della Pro loco. Don Giuseppe però non voleva rassegnarsi:
d’accordo, la crisi ma, oltre alla Messa di Mezzanotte, sarebbe stato bello “mettere in scena” per i
bambini e per le loro famiglie la venuta di Gesù nel mondo. Ne parlò ai suoi educatori e decisero di
improvvisare un “casting” (gli avevano detto che si diceva così, lui era abituato a dire provino) per
cercare qualcuno che rappresentasse i personaggi dei Vangeli della Notte Santa. Quel pomeriggio
al catechismo il solito caos: gente che andava e veniva, genitori, catechisti, gruppo ACR… Mentre
stava riflettendo Yousef, un ragazzo egiziano, gli tirò la giacca per chiedergli un pallone:
guardandolo, don Giuseppe penso al suo paese lontano e fu “illuminato”: Yousef, Carlos e Michael,
oggi qui in oratorio come a scuola, tutti i giorni non rappresentano le culture che si incontrano,
come era avvenuto 2000 anni fa in Palestina come lo erano le folle, i pubblicani, i soldati che si
avvicinavano a Giovanni Battista? Don chiamò i tre ragazzi e li invitò per la veglia, insomma per
quello strano presepe avrebbero impersonato i magi, ricchi e nobili, venuti da lontano a conoscere
Gesù bambino.

(17 dicembre) La domenica, dopo la messa, davanti alla chiesa ragazzi che si rincorrevano, papà e
mamme con i piccoli in braccio o cullati nei passeggini. Don Giuseppe e Marco, un animatore,
parlavano dell’attività del presepe godendosi il tepore del sole: quel bel quadro fece dire a Marco:
“che bello Don! Queste famiglie qui mi fanno pensare che la famiglia è un po’ come la “stella
cometa” che sa indirizzarti e guidarti come ha guidato i re magi!”. Don Giuseppe sorrise e senza
nessun indugio, andò verso la famiglia di Antonio e spiegò al papà, alla mamma, alla sorella più
grande e al nonno che loro (a turno) avrebbero fatto la stella cometa nello “strano presepe” che
stava venendo alla luce e ricordò, pensando al Vangelo di Matteo, che annuncia la nascita di Gesù,
alla genealogia; la famiglia, le “radici” e soprattutto i frutti! Si quella famiglia avrebbe
rappresentato, a nome di tutte le famiglie, la Cometa.

(18 dicembre) Come quasi ogni mattina, il campanello della canonica non smetteva di suonare:
persone per l’intenzione della messa, volontari per la pulizia della chiesa e tanti poveri che
bussavano chiedendo qualcosa; pane, pasta, un po’ di denaro per tirare avanti. Tra uno squillo e
l’altro, don Giuseppe, vide dalla finestra Giorgio, un giovane papà di due bambini, da qualche
tempo in cassa integrazione, che, discretamente frugava nella spazzatura. Don Giuseppe uscì
facendo finta di passare per caso e gli chiese: “Giorgio, come stai? E il lavoro?”. Senza vergognarsi
Giorgio disse che il lavoro mancava ma che lui si stava dando da fare e che non perdeva la
speranza: girava per aziende e continuava a cercare e a pregare. Don Giuseppe fu colpito dalle sue
parole e gli disse: la tua fiducia, la tua speranza e la tua mitezza mi ricordano qualcuno… Stiamo
preparando la veglia di Natale e tu sarai uno splendido san Giuseppe! Ti aspettiamo!”.

(19 dicembre) Stefi, l’animatrice più giovane del gruppo arrivò in ritardo quel pomeriggio. Quando
entrò si vedeva che era arrabbiata. Senza che nessuno le chiedesse nulla disse: “Si lo so! Sono in
ritardo! Ma non è colpa mia! Un… quel signore che abita vicino alla parrocchia, quel manager di

                                         équipe ACR Saluzzo                                     pag. 3
non so quale ditta, mi ha tagliato la strada con la macchina!... Sono caduta dalla bici ma non mi
sono fatta niente! Lui parlava al cellulare mentre guidava… subito non è neanche sceso, poi si è
degnato, dopo aver finito la telefonata e mi ha chiesto come stavo. Sapete ha fretta e non si
accorge di tante cose, mi ha detto!”. Don Giuseppe stava scorrendo i vangeli del Natale e per
associazione di idee disse. “un po’ come gli osti che non avevano posto o tempo per la famiglia di
Gesù… ma guardate che ad essere frettolosi e poco attenti non sono solo quelli che ci sono distanti.
Tante volte non ci prestano attenzione o non credono in noi, anche i nostri amici; così è successo
anche a Zaccaria che non si è fidato di Dio finché non è stato messo alla prova. Ha dovuto
diventare muto per imparare a fermarsi e capire! Stefi non ti preoccupare, conosco quel signore,
per pagare il suo “debito” gli chiederò di fare un personaggio del presepe…”. Alla sera, tardi, don
Giuseppe suonò il campanello della casa del manager e gli chiese di interpretare l’oste alla veglia.
Incredibilmente, accettò.

(20 dicembre) Il suono della sirena dell’ambulanza aveva spaventato tutti. Come succedeva spesso,
davanti al comune c’era quell’incrocio dove tutti andavano di fretta e così il solito incidente. Marco
stava ancora raccontando che aveva visto tutto e che aveva subito chiamato il 118, quando
l’ambulanza ripartì, a sirene spent; per fortuna nessun ferito stavolta. Guardandola partire
Martina, una ragazzina dell’oratorio disse: “conosco il ragazzo che guida l’ambulanza, lavora nel
bar vicino a casa mia e tante volte, di notte, fa il volontario: è proprio un angelo!”. Don Giuseppe,
che era accorso nel luogo dell’incidente, stava pensando all’arcangelo Gabriele che porta
l’annuncio a Maria e agli angeli che nella Notte santa annunciano la nascita di Gesù,
domandandosi chi poteva interpretare quelle figure, non ebbe dubbi: aveva trovato. E anche il
giovane volontario del 118, che si chiamava Sergio, fu “arruolato” per quello strano presepe…

(21 dicembre) Giorgia aveva una grande pazienza… nelle riunioni del gruppo quanti ritardi, quante
chiacchiere e risate! Tutto bello sì! Ma quante perdite di tempo! A qualcuno ogni tanto scappava la
pazienza o non sapeva come preparare l’incontro del gruppo ACR. Giorgia era la più grande e si era
formata con il parroco che era stato qui prima di don Giuseppe. Lei non urlava mai ma sapeva
catturare l’attenzione con pazienza e riportare “sulla giusta strada” anche i più indisciplinati. “Che
pazienza che hai!” le dicevano “e quanta fiducia in tutti noi”: anche don Giuseppe la pensava così,
anche perché Giorgia era anche pronta a gioire per le cose belle che capitavano agli altri. Don
Giuseppe pensò alla felicità di Elisabetta per la visita di Maria e al suo affidarsi completo al
Signore. “Senti” le disse “ti chiedo una cosa un po’ strana… faresti il fabbro alla veglia?”. Giorgia
sorrise e disse sì. Aveva capito il perché: la sua pazienza e la sua disponibilità ricordavano a tutti ha
la pazienza e la costanza nel dare forma alla propria vita attraverso la preghiera sapendo che la
bontà di Dio è infinita e che essa aiuta a crescere te e chi ci viene affidato.

(22 dicembre) Da quando era rimasta vedova Agnesina si era sempre più isolata dal mondo.
Riceveva poche visite e usciva solo per dare da mangiare a tanti gatti e a gettare tante briciole di
pane ai passerotti. Aveva perso l’abitudine di parlare e solo l’intensità dell’azzurro dei suoi occhi
facevano intuire una persona profonda e buona. Veniva a messa alla domenica mattina presto, nel
solito banco, sempre isolata… Gli animatori stavano discutendo con il Don: chi rappresenterà i
pastori nel presepe? Si potevano chiamare i giocatori della squadra di calcio, che erano in tanti… o
forse, meglio, gli zampognari che erano venuti l’anno scorso per il presepe vivente… “No!” disse
                                         équipe ACR Saluzzo                                     pag. 4
Stefi “i pastori potrebbero essere rappresentati da Agnesina! Che ne dici Don?”. Don Giuseppe
sorrise, aveva capito ciò che voleva suggerire Stefi. Come i pastori erano guardati con diffidenza da
tutti ma erano stati i primi ad incontrare ed accogliere Gesù bambino, così Agnesina, ultima tra gli
ultimi, avrebbe rappresentato i pastori nella Veglia di Natale.

(23 dicembre) “Un bel problema”… interpretare Maria nella Veglia. Tante ragazze e tante giovani
mamme avrebbero potuto farlo e farlo bene. Brave e disponibili verso la parrocchia, il catechismo,
volontarie in tante associazioni… eppure don Giuseppe non sapeva scegliere: che fare? Stava
ancora scorrendo le pagine del Vangelo di Luca che raccontano della visita di Maria ad Elisabetta,
quando suonò il telefono. “Pronto?”. Dall’altra parte dell’apparecchio la squillante e allegra voce di
Lorena: “Ciao Don come stai? Sai che ritorno il 23 dicembre! Qui è stato faticoso ma bellissimo: non
vedo l’ora di raccontarvi e di abbracciarvi!”. Lorena come non averci pensato prima! Quando in
parrocchia era venuto quel sacerdote a fare la proposta di un’esperienza di accoglienza e
missionarietà in Brasile per sei mesi, lei non lo aveva neppure lasciato finire; “Sì io ci sono!” ed era
partita dopo tre settimane; giusto il tempo dei permessi e per fare i bagagli. A don Giuseppe venne
in mente la frase del Vangelo “Subito Maria si alzò e andò in fretta nella regione montuosa, in una
città di Giuda”. Lorena aveva fatto come Maria, non aveva aspettato per visitare Elisabetta che
aveva bisogno di lei. Aveva così innalzato il suo Magnificat… Don Giuseppe disse a Lorena: “Torni il
23? Che bello! Senti devo chiederti una cosa: faresti Maria nella veglia di Natale?”. “Io?” disse
Lorena “Davvero? Se pensi che io sia la persona giusta: Ok! Ciao don ci vediamo presto”.


(24 dicembre) Don Giuseppe stava rileggendo con gli animatori l’elenco delle persone che avevano
trovato per la veglia. Marco stava compilando l’elenco delle cose che servivano: abiti e costumi,
scenografia, Luca stava provando con la chitarra gli accordi di un canto che voleva proporre con i
ragazzi dell’oratorio e Stefi stava riassumendo tra commenti e più di un sorriso a come si era
arrivati a comporre il “casting” di quell’originale presepio… All’improvviso don Giuseppe, che sino a
quel momento era stato allegro e felice, si bloccò e disse: “Abbiamo dimenticato il Bambino Gesù!
Chi cerchiamo adesso? E poi un bambino piccolo… avrà freddo, vorrà la mamma… che facciamo
ora?”. Gli rispose Betta, la più piccola del gruppo educatori, lei parlava poco ma disse nel silenzio
generale: “Gesù nel presepe c'è già e basta anche solo un disegno a rappresentarlo, perché Lui si
dona al mondo dal principio fino alla sua completa Rivelazione (Nascita, Morte e Risurrezione), ma
sta a noi decidere di rispondere (entrando in scena) accogliendo la Rivelazione nella nostra vita”.
Nessuno ebbe più parole ma ci fu spazio solo per la Parola. Don Giuseppe aprì il Vangelo di
Giovanni e lesse ad alta voce: “In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio.
Egli era in principio presso Dio. Tutto è stato fatto per mezzo di lui, e senza di lui niente è stato
fatto di tutto ciò che esiste. In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini”. Ora è davvero
Natale!




                                          équipe ACR Saluzzo                                       pag. 5
Domenica 16 Dicembre

                          “Quest’anno niente presepe vivente con gli antichi mestieri! Non ci sono i soldi”. Questo
                          aveva detto il presidente della Pro loco. Don Giuseppe però non voleva rassegnarsi:
                          d’accordo, la crisi ma, oltre alla Messa di Mezzanotte, sarebbe stato bello “mettere in scena”
                          per i bambini e per le loro famiglie la venuta di Gesù nel mondo. Ne parlò ai suoi educatori e
                          decisero di improvvisare un “casting” (gli avevano detto che si diceva così, lui era abituato a
                          dire provino) per cercare qualcuno che rappresentasse i personaggi dei Vangeli della Notte
    Storia




                          Santa. Quel pomeriggio al catechismo il solito caos: gente che andava e veniva, genitori,
                          catechisti, gruppo ACR… Mentre stava riflettendo Yousef, un ragazzo egiziano, gli tirò la
                          giacca per chiedergli un pallone: guardandolo, don Giuseppe penso al suo paese lontano e fu
                          “illuminato”: Yousef, Carlos e Michael, oggi qui in oratorio come a scuola, tutti i giorni non
                          rappresentano le culture che si incontrano, come era avvenuto 2000 anni fa in Palestina
                          come lo erano le folle, i pubblicani, i soldati che si avvicinavano a Giovanni Battista? Don
                          chiamò i tre ragazzi e li invitò per la veglia, insomma per quello strano presepe avrebbero
                          impersonato i magi, ricchi e nobili, venuti da lontano a conoscere Gesù bambino.


                          I RE MAGI
                          Questi nobili pellegrini sono simbolo dell'incontro tra Oriente ed Occidente e rappresentanti
                          delle etnie in cui si divide l'umanità .
 Personaggio
 nel presepe




                          Erano considerati dei saggi.
                          Seguendo la luce trovarono il Salvatore e gli offrirono oro, che è il metallo più prezioso
                          simbolo di regalità, incenso, che è un profumo che si brucia in onore di Dio quindi simbolo di
                          divinità, e mirra, un balsamo che serviva per imbalsamare i morti, come simbolo della
                          passione di Cristo che darà la sua vita per l'umanità.
 Personaggio




                          TRE COMPAGNI DI SCUOLA DI DIVERSE NAZIONALITÀ
                          Tre persone di culture diverse si incontrano in un ambiente quotidiano (come può essere la
     oggi




                          scuola) per condividere l’ incontro con Gesù.


                          Luca 3,10-18
                          Ci sono 3 realtà diverse:
    Riferimento Biblico




                          - le folle;
                          - i pubblicani;
                          - i soldati.
                          Tutte figure “fuori”, poste ai margini della società.
                          Giovanni Battista chiede loro di comportarsi correttamente e onestamente; essi
                          rappresentano realtà apparentemente lontane e marginali così come spesso appaiono per
                          noi i magi.
 Atteggiamento
    Impegno




                          Prepara un bigliettino con una frase simpatica e di amicizia da regalare a un tuo amico che
                          viene da un paese diverso.



                                                        équipe ACR Saluzzo                                          pag. 6
Lunedi’17 dicembre
                             La domenica, dopo la messa, davanti alla chiesa ragazzi che si rincorrevano, papà e mamme
                             con i piccoli in braccio o cullati nei passeggini. Don Giuseppe e Marco, un animatore,
                             parlavano dell’attività del presepe godendosi il tepore del sole: quel bel quadro fece dire a
                             Marco: “che bello Don! Queste famiglie qui mi fanno pensare che la famiglia è un po’ come la
                             “stella cometa” che sa indirizzarti e guidarti come ha guidato i re magi!”. Don Giuseppe
        Storia




                             sorrise e senza nessun indugio, andò verso la famiglia di Antonio e spiegò al papà, alla
                             mamma, alla sorella più grande e al nonno che loro (a turno) avrebbero fatto la stella
                             cometa nello “strano presepe” che stava venendo alla luce e ricordò, pensando al Vangelo di
                             Matteo, che annuncia la nascita di Gesù, alla genealogia; la famiglia, le “radici” e soprattutto
                             i frutti! Si quella famiglia avrebbe rappresentato, a nome di tutte le famiglie, la Cometa.
 Personaggio nel




                             STELLA COMETA
                             Oggi tutti noi pensiamo che la stella cometa sia stata un vero e proprio corpo celeste che
     presepe




                             abbia condotto i re magi alla grotta di Betlemme ed è quello che pensarono anche gli
                             studiosi biblici; essi sostenevano però che fu una forza celeste e divina a darle quella forma
                             per far comprendere ai re magi la strada da seguire; infatti seguendo questa stella, pur non
                             conoscendo la strada, essi arrivarono alla mangiatoia dove giaceva il bambino Gesù.
        Personaggio oggi




                             LA FAMIGLIA
                             Una mamma, un papà, una nonna, un fratello sono una guida, un punto di riferimento, un
                             porto sicuro dove ti puoi abbandonare e fidare.
 Atteggiamento Riferimento




                             Matteo 1,1-17 Genealogia di Gesù Cristo
                  Biblico




                             La tua discendenza e le tue radici sono importanti. Siine consapevole e riconosci in loro la
                             stella che ti guida.
    Impegno




                             Osserva chi ti è guida in famiglia e scrivi tre motivi per cui lo puoi ringraziare. Prepara un bel
                             biglietto con i tre “GRAZIE PER…” e faglielo trovare sul piatto stasera a cena.




                                                             équipe ACR Saluzzo                                            pag. 7
Martedi’ 18 dicembre
                             Come quasi ogni mattina, il campanello della canonica non smetteva di suonare: persone per
                             l’intenzione della messa, volontari per la pulizia della chiesa e tanti poveri che bussavano
                             chiedendo qualcosa; pane, pasta, un po’ di denaro per tirare avanti. Tra uno squillo e l’altro,
                             don Giuseppe, vide dalla finestra Giorgio, un giovane papà di due bambini, da qualche tempo
                             in cassa integrazione, che, discretamente frugava nella spazzatura. Don Giuseppe uscì
        Storia




                             facendo finta di passare per caso e gli chiese: “Giorgio, come stai? E il lavoro?”. Senza
                             vergognarsi Giorgio disse che il lavoro mancava ma che lui si stava dando da fare e che non
                             perdeva la speranza: girava per aziende e continuava a cercare e a pregare. Don Giuseppe fu
                             colpito dalle sue parole e gli disse: la tua fiducia, la tua speranza e la tua mitezza mi
                             ricordano qualcuno… Stiamo preparando la veglia di Natale e tu sarai uno splendido san
                             Giuseppe! Ti aspettiamo!”.

                             GIUSEPPE
 Personaggio nel




                             Era un giovane uomo, discendente diretto di re Davide. Esercitava la professione di
     presepe




                             falegname nella piccola bottega di famiglia. Un angelo spiegò a Giuseppe che Maria sarebbe
                             diventata la madre di Gesù, il Redentore; a lui sarebbe stato affidato il compito di fargli da
                             padre. Giuseppe accoglie l’ invito con fiducia e speranza.
        Personaggio oggi




                             GIOVANE PAPA’ CHE HA PERSO IL LAVORO
                             Rappresenta un uomo che nonostante si trovi di fronte all’ incertezza non si da per vinto,
                             continua nella ricerca, si affida a Dio.
 Atteggiamento Riferimento




                             Matteo 1, 18-24
                  Biblico




                             L’ angelo annuncia a Giuseppe di prendere Maria come sposa e di non temere perché ciò che
                             viene da lei è opera di Dio. Di fronte a ciò Giuseppe abbandona i suoi timori e le incertezze
                             affidandosi al Signore.
    Impegno




                             Prova a imprestare un oggetto a cui tieni particolarmente ad un compagno fidandoti di lui.




                                                           équipe ACR Saluzzo                                          pag. 8
Mercoledi’ 19 dicembre
                                                   Stefi, l’animatrice più giovane del gruppo arrivò in ritardo quel pomeriggio. Quando entrò si
                                                   vedeva che era arrabbiata. Senza che nessuno le chiedesse nulla disse: “Si lo so! Sono in
                                                   ritardo! Ma non è colpa mia! Un… quel signore che abita vicino alla parrocchia, quel
                                                   manager di non so quale ditta, mi ha tagliato la strada con la macchina!... Sono caduta dalla
                                                   bici ma non mi sono fatta niente! Lui parlava al cellulare mentre guidava… subito non è
                                                   neanche sceso, poi si è degnato, dopo aver finito la telefonata e mi ha chiesto come stavo.
                                                   Sapete ha fretta e non si accorge di tante cose, mi ha detto!”. Don Giuseppe stava scorrendo i
        Storia




                                                   vangeli del Natale e per associazione di idee disse. “un po’ come gli osti che non avevano
                                                   posto o tempo per la famiglia di Gesù… ma guardate che ad essere frettolosi e poco attenti
                                                   non sono solo quelli che ci sono distanti. Tante volte non ci prestano attenzione o non
                                                   credono in noi, anche i nostri amici; così è successo anche a Zaccaria che non si è fidato di Dio
                                                   finché non è stato messo alla prova. Ha dovuto diventare muto per imparare a fermarsi e
                                                   capire! Stefi non ti preoccupare, conosco quel signore, per pagare il suo “debito” gli chiederò
                                                   di fare un personaggio del presepe…”. Alla sera, tardi, don Giuseppe suonò il campanello
                                                   della casa del manager e gli chiese di interpretare l’oste alla veglia. Incredibilmente, accettò.
        Personaggio oggi Personaggio nel presepe




                                                   OSTE
                                                   Nel presepe, l’Oste attira la gente nell’osteria e lì, tra l’ebbrezza del vino e del cibo, obnubila
                                                   la coscienza e impedisce agli uomini di accorgersi che poco più lontano il Figlio di Dio sta
                                                   venendo alla luce, dando vita al mistero più grande di tutti i tempi.
                                                   Ma l’osteria assomma anche altro significato, decisamente più spirituale, e perciò spesso è
                                                   posta in prossimità della grotta. Ci riporta al viaggio ed alle sue difficoltà, al posto di ristoro
                                                   per uomini e bestie, alle varie tappe, sempre faticose da percorrere per poter raggiungere la
                                                   meta riservata agli uomini.



                                                   MANAGER/DIRETTORE…
                                                   Questo personaggio appare meschino e cinico; in realtà essendo sempre di corsa e
                                                   impegnato nell’ azienda semplicemente non si è reso conto che Gesù è passato.
 Atteggiamento Riferimento




                                                   Luca 1,5-25
                  Biblico




                                                   Zaccaria è una persona giusta ma non si fida, non è attento, non è pronto, molto vigile ai
                                                   particolari, perde l’ annuncio principale.
    Impegno




                                                   Non perdere di vista l’ essenziale. Oggi, nel gioco, ricordati che è importante vincere ma è
                                                   anche molto importante far partecipare e accorgersi di coloro che di solito sono scartati.




                                                                                   équipe ACR Saluzzo                                             pag. 9
Giovedi’ 20 dicembre
                                  Il suono della sirena dell’ambulanza aveva spaventato tutti. Come succedeva spesso, davanti
                                  al comune c’era quell’incrocio dove tutti andavano di fretta e così il solito incidente. Marco
                                  stava ancora raccontando che aveva visto tutto e che aveva subito chiamato il 118, quando
                                  l’ambulanza ripartì, a sirene spent; per fortuna nessun ferito stavolta. Guardandola partire
                                  Martina, una ragazzina dell’oratorio disse: “conosco il ragazzo che guida l’ambulanza, lavora
        Storia




                                  nel bar vicino a casa mia e tante volte, di notte, fa il volontario: è proprio un angelo!”. Don
                                  Giuseppe, che era accorso nel luogo dell’incidente, stava pensando all’arcangelo Gabriele che
                                  porta l’annuncio a Maria e agli angeli che nella Notte santa annunciano la nascita di Gesù,
                                  domandandosi chi poteva interpretare quelle figure, non ebbe dubbi: aveva trovato. E anche
                                  il giovane volontario del 118, che si chiamava Sergio, fu “arruolato” per quello strano
                                  presepe…

                                  GLI ANGELI
        Personaggio nel presepe




                                  Nel presepe sono presenti vari tipi di angeli.
                                  Gli angeli inginocchiati in preghiera sono detti angeli adoranti.
                                  Gli angeli che rivelano la nascita di Gesù ai pastori sono definiti angeli annuncianti.
                                  Degli angeli che fanno corona alla grotta di Gesù Bambino, quello centrale, recante il
                                  cartiglio su cui si legge «Gloria in excelsis Deo», è detto la gloria del Padre, quello alla sua
                                  destra, con l'incensiere tra le mani, viene denominato la gloria del Figlio; infine, l'angelo
                                  detto la gloria dello Spirito Santo è raffigurato in atto di suonare una tromba, e simboleggia il
                                  soffio divino della terza Persona della Santissima Trinità.
                                  Tra questi anche l’ arcangelo Gabriele che annuncia a Maria l’ incarnazione in lei di Gesù.
        Personaggio oggi




                                  VOLONTARIO DEL 118
                                  Perché nei momenti più difficili è colui che porta il soccorso, l’ aiuto, un messaggio di
                                  speranza.



                                  Luca 1, 26-38 Annuncio della nascita di Gesù
 Atteggiamento Riferimento
                  Biblico




                                  L’ angelo conforta Maria e porta un messaggio di speranza.
    Impegno




                                  Aiuta un tuo compagno che è in difficoltà con un compito/esercizio..




                                                                 équipe ACR Saluzzo                                           pag. 10
Venerdi’ 21 dicembre
                             Giorgia aveva una grande pazienza… nelle riunioni del gruppo quanti ritardi, quante
                             chiacchiere e risate! Tutto bello sì! Ma quante perdite di tempo! A qualcuno ogni tanto
                             scappava la pazienza o non sapeva come preparare l’incontro del gruppo ACR. Giorgia era la
                             più grande e si era formata con il parroco che era stato qui prima di don Giuseppe. Lei non
                             urlava mai ma sapeva catturare l’attenzione con pazienza e riportare “sulla giusta strada”
                             anche i più indisciplinati. “Che pazienza che hai!” le dicevano “e quanta fiducia in tutti noi”:
        Storia




                             anche don Giuseppe la pensava così, anche perché Giorgia era anche pronta a gioire per le
                             cose belle che capitavano agli altri. Don Giuseppe pensò alla felicità di Elisabetta per la visita
                             di Maria e al suo affidarsi completo al Signore. “Senti” le disse “ti chiedo una cosa un po’
                             strana… faresti il fabbro alla veglia?”. Giorgia sorrise e disse sì. Aveva capito il perché: la sua
                             pazienza e la sua disponibilità ricordavano a tutti ha la pazienza e la costanza nel dare forma
                             alla propria vita attraverso la preghiera sapendo che la bontà di Dio è infinita e che essa
                             aiuta a crescere te e chi ci viene affidato.
 Personaggio nel




                             IL FABBRO
     presepe




                             Il suo lavoro consiste nel realizzare oggetti di metallo. Egli forgia con pazienza e perseveranza
                             ogni sua creazione. Attende con calma che il ferro diventi rovente per poterlo lavorare al
                             meglio e non si scoraggia se i primi risultati non sono soddisfacenti.
        Personaggio oggi




                             L’ EDUCATORE
                             (un animatore, un genitore, un nonno, un insegnante, un catechista, etc)
                             E’ una persona che ha la pazienza e la costanza di seminare e aspettare che la pianta cresca
                             e porti frutto.
 Atteggiamento Riferimento




                             Luca 1, 39-45
                  Biblico




                             Elisabetta pur avendo inutilmente atteso per anni la gioia di un figlio, non ha perso la
                             speranza nella preghiera, accoglie con gioia Maria e sarà la madre del grande profeta,
                             Giovanni il Battista. Nulla è impossibile a Dio.

                             Forgia, cioè dai forma alla tua vita attraverso la preghiera sapendo che la bontà di Dio è
    Impegno




                             infinita e aiuta a crescere te e chi ti è affidato. Per tutto il tempo di Natale, almeno fino all’
                             Epifania, scegli un momento della giornata per parlare con Gesù. Rinnova ogni settimana
                             questo impegno, accendendo una candela in chiesa.




                                                             équipe ACR Saluzzo                                            pag. 11
Sabato 22 dicembre
                                  Da quando era rimasta vedova Agnesina si era sempre più isolata dal mondo. Riceveva poche
                                  visite e usciva solo per dare da mangiare a tanti gatti e a gettare tante briciole di pane ai
                                  passerotti. Aveva perso l’abitudine di parlare e solo l’intensità dell’azzurro dei suoi occhi
                                  facevano intuire una persona profonda e buona. Veniva a messa alla domenica mattina
                                  presto, nel solito banco, sempre isolata… Gli animatori stavano discutendo con il Don: chi
                                  rappresenterà i pastori nel presepe? Si potevano chiamare i giocatori della squadra di calcio,
        Storia




                                  che erano in tanti… o forse, meglio, gli zampognari che erano venuti l’anno scorso per il
                                  presepe vivente… “No!” disse Stefi “i pastori potrebbero essere rappresentati da Agnesina!
                                  Che ne dici Don?”. Don Giuseppe sorrise, aveva capito ciò che voleva suggerire Stefi. Come i
                                  pastori erano guardati con diffidenza da tutti ma erano stati i primi ad incontrare ed
                                  accogliere Gesù bambino, così Agnesina, ultima tra gli ultimi, avrebbe rappresentato i pastori
                                  nella Veglia di Natale.

                                  I PASTORI
        Personaggio nel presepe




                                  Costituiscono la classe sociale più povera e sono i primi personaggi ad adorare il Bambino.
                                  Rappresentano un gruppo molto variegato e sono ritratti in diversi momenti della loro
                                  giornata (conducono al pascolo le pecore, si ritrovano con la famiglia dopo il lavoro,
                                  preparano doni da regalare a Gesù...).
                                  Al tempo di Gesù i pastori erano guardati con diffidenza in quanto vivevano ai margini della
                                  società, non erano i miti pastorelli della nostra tradizione, spesso avevano conti in sospeso
                                  con la legge. Erano degli emarginati, eppure proprio per loro è stato l'annuncio, il primo
                                  segno che Gesù non è venuto al mondo per i "sani" ma per i "malati".
                                  Il loro accogliere l'invito dell'angelo e andare ad adorare Gesù è l'inizio di un cammino di
                                  conversione.
        Personaggio oggi




                                  ANZIANA SIGNORA
                                  che dà da mangiare ai piccioni, considerata un po’ strana da tutti e quindi emarginata (come
                                  erano i pastori).



                                  Luca 1, 46-55 Magnificat
 Atteggiamento Riferimento




                                  Ha disperso i superbi e ha innalzato gli umili. I pastori, infatti, rappresentano gli umili del
                  Biblico




                                  Magnificat coloro per i quali Gesù è venuto realmente.



                                  I pastori incuriositi sono andati a vedere e poi hanno raccontato quello che hanno vissuto.
    Impegno




                                  Anche tu fai il curioso: chiedi a 3 persone chi è per loro Gesù. Scrivilo su un foglietto e
                                  regalalo ad un amico.




                                                                  équipe ACR Saluzzo                                            pag. 12
Domenica 23 dicembre
                             “Un bel problema”… interpretare Maria nella Veglia. Tante ragazze e tante giovani mamme
                             avrebbero potuto farlo e farlo bene. Brave e disponibili verso la parrocchia, il catechismo,
                             volontarie in tante associazioni… eppure don Giuseppe non sapeva scegliere: che fare? Stava
                             ancora scorrendo le pagine del Vangelo di Luca che raccontano della visita di Maria ad
                             Elisabetta, quando suonò il telefono. “Pronto?”. Dall’altra parte dell’apparecchio la squillante
                             e allegra voce di Lorena: “Ciao Don come stai? Sai che ritorno il 23 dicembre! Qui è stato
                             faticoso ma bellissimo: non vedo l’ora di raccontarvi e di abbracciarvi!”. Lorena come non
                             averci pensato prima! Quando in parrocchia era venuto quel sacerdote a fare la proposta di
        Storia




                             un’esperienza di accoglienza e missionarietà in Brasile per sei mesi, lei non lo aveva neppure
                             lasciato finire; “Sì io ci sono!” ed era partita dopo tre settimane; giusto il tempo dei permessi
                             e per fare i bagagli. A don Giuseppe venne in mente la frase del Vangelo “Subito Maria si alzò
                             e andò in fretta nella regione montuosa, in una città di Giuda”. Lorena aveva fatto come
                             Maria, non aveva aspettato per visitare Elisabetta che aveva bisogno di lei. Aveva così
                             innalzato il suo Magnificat… Don Giuseppe disse a Lorena: “Torni il 23? Che bello! Senti devo
                             chiederti una cosa: faresti Maria nella veglia di Natale?”. “Io?” disse Lorena “Davvero? Se
                             pensi che io sia la persona giusta: Ok! Ciao don ci vediamo presto”.
 Personaggio nel
     presepe




                             MARIA
                             Maria ha solo un breve momento di esitazione ma poi si butta a capofitto in questa nuova
                             avventura di cui non conosce nulla, dice “Eccomi!”.
        Personaggio oggi




                             GIOVANE RAGAZZA CHE ACCOGLIE SUBITO LA PROPOSTA DI PARTIRE PER 6 MESI IN TERRA
                             DI MISSIONE.
                             Di fronte alle necessità manifestate da una missione in difficoltà, offre subito il suo “sì!”.



                             Luca 1,39-45
 Atteggiamento Riferimento




                             Maria si alzò in fretta. Dopo l’ annuncio dell’ angelo Maria si alza in fretta e lasciate le
                  Biblico




                             comodità della casa affrontò un viaggio difficile per andare ad incontrare la cugina e portarle
                             il suo conforto e aiuto. Ricevette da Elisabetta la gioia della benedizione che viene riportata
                             nelle parole dell’ Ave Maria.
    Impegno




                             Accetta subito, senza farti supplicare, una richiesta che ti verrà fatta in giornata da chiunque
                             incontrerai (amico, insegnante, genitore)




                                                            équipe ACR Saluzzo                                          pag. 13
Lunedi’ 24 dicembre
                             Don Giuseppe stava rileggendo con gli animatori l’elenco delle persone che avevano trovato
                             per la veglia. Marco stava compilando l’elenco delle cose che servivano: abiti e costumi,
                             scenografia, Luca stava provando con la chitarra gli accordi di un canto che voleva proporre
                             con i ragazzi dell’oratorio e Stefi stava riassumendo tra commenti e più di un sorriso a come
                             si era arrivati a comporre il “casting” di quell’originale presepio… All’improvviso don
                             Giuseppe, che sino a quel momento era stato allegro e felice, si bloccò e disse: “Abbiamo
                             dimenticato il Bambino Gesù! Chi cerchiamo adesso? E poi un bambino piccolo… avrà freddo,
        Storia




                             vorrà la mamma… che facciamo ora?”. Gli rispose Betta, la più piccola del gruppo educatori,
                             lei parlava poco ma disse nel silenzio generale: “Gesù nel presepe c'è già e basta anche solo
                             un disegno a rappresentarlo, perché Lui si dona al mondo dal principio fino alla sua completa
                             Rivelazione (Nascita, Morte e Risurrezione), ma sta a noi decidere di rispondere (entrando in
                             scena) accogliendo la Rivelazione nella nostra vita”. Nessuno ebbe più parole ma ci fu spazio
                             solo per la Parola. Don Giuseppe aprì il Vangelo di Giovanni e lesse ad alta voce: “In principio
                             era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. Egli era in principio presso Dio. Tutto
                             è stato fatto per mezzo di lui, e senza di lui niente è stato fatto di tutto ciò che esiste. In lui
                             era la vita e la vita era la luce degli uomini”. Ora è davvero Natale!
 Personaggio
 nel presepe




                                                                          GESÙ
        Personaggio oggi




                             Sul cartoncino Gesù c'è già perchè Lui si dona al mondo dal principio (cfr.
                                   Gv 1,1-5) fino alla sua completa Rivelazione (Nascita, Morte e
                                Risurrezione), ma sta all'uomo decidere di rispondere (entrando in
                                        scena) accogliendo la Rivelazione nella propria vita.

                             Giovanni 1,1-18
 Atteggiamento Riferimento




                             In principio era il verbo.
    Impegno       Biblico




                             Partecipa con gioia e attenzione alla Messa di Natale: ricordati è nato Gesù!




                                                            équipe ACR Saluzzo                                           pag. 14

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  • 1. l'Azione Cattolica dei Ragazzi della Diocesi di Saluzzo presenta: Presepio di laici in cerca d’autore... Novena di Natale per ragazzi da 6 a 14 anni Personaggi e interpreti I Re Magi tre compagni di scuola Stella cometa la famiglia Giuseppe giovane papà L’oste manager/direttore Gli angeli volontario del 118 Il fabbro l’ educatore I pastori anziana signora Maria giovane ragazza Gesù Dal 16 Dicembre, in tutte le Parrocchie per info e prenotazioni: acrsaluzzo@gmail.com
  • 2. d’autore… Presepio di laici in cerca d’autore Il presepio del III millennio Quest’ anno, attraverso la Novena, vorremmo aiutare i ragazzi a riscoprire la Novità del Natale: Gesù viene OGGI per NOI, uomini e donne del 2012. Un breve racconto accompagnerà ogni giorno della Novena. Tutto inizia il 16 dicembre, quando don Giuseppe, parroco di un piccolo paesino, inizia a cercare i personaggi per il Presepe vivente del 24 notte. Ma chi chiamare? Lasciandosi guidare dal Vangelo del giorno e osservando i suoi compaesani, troverà dei degni attori che impersoneranno Maria e Giuseppe, la stella cometa, i re magi, l’ oste, il fabbro, gli angeli, i pastori e ovviamente Gesù! All’ interno del sussidio, troverete per ogni giorno: - una parte di racconto - una breve descrizione del personaggio nel Presepio Classico; - una breve descrizione del personaggio che potrebbe vivere ai giorni nostri; - il riferimento Biblico, che ha ispirato la scelta dei personaggi; - un atteggiamento/impegno che i ragazzi, e la comunità intera, sono invitati a ricercare Per i ragazzi, invece, è stato pensato un foglio con l’ immagine di un palco e le sagome dei personaggi da conservare a casa propria, con annesso lo schema degli impegni. Ogni qualvolta parteciperanno alla novena riceveranno l’ adesivo da incollare sopra il foglio personale. Nella speranza che questa proposta possa esservi utile, auguriamo, a ciascuna parrocchia della diocesi, un SANTO NATALE!!! équipe ACR Saluzzo pag. 2
  • 3. Racconto di accompagnamento alla Novena (16 dicembre) “Quest’anno niente presepe vivente con gli antichi mestieri! Non ci sono i soldi”. Questo aveva detto il presidente della Pro loco. Don Giuseppe però non voleva rassegnarsi: d’accordo, la crisi ma, oltre alla Messa di Mezzanotte, sarebbe stato bello “mettere in scena” per i bambini e per le loro famiglie la venuta di Gesù nel mondo. Ne parlò ai suoi educatori e decisero di improvvisare un “casting” (gli avevano detto che si diceva così, lui era abituato a dire provino) per cercare qualcuno che rappresentasse i personaggi dei Vangeli della Notte Santa. Quel pomeriggio al catechismo il solito caos: gente che andava e veniva, genitori, catechisti, gruppo ACR… Mentre stava riflettendo Yousef, un ragazzo egiziano, gli tirò la giacca per chiedergli un pallone: guardandolo, don Giuseppe penso al suo paese lontano e fu “illuminato”: Yousef, Carlos e Michael, oggi qui in oratorio come a scuola, tutti i giorni non rappresentano le culture che si incontrano, come era avvenuto 2000 anni fa in Palestina come lo erano le folle, i pubblicani, i soldati che si avvicinavano a Giovanni Battista? Don chiamò i tre ragazzi e li invitò per la veglia, insomma per quello strano presepe avrebbero impersonato i magi, ricchi e nobili, venuti da lontano a conoscere Gesù bambino. (17 dicembre) La domenica, dopo la messa, davanti alla chiesa ragazzi che si rincorrevano, papà e mamme con i piccoli in braccio o cullati nei passeggini. Don Giuseppe e Marco, un animatore, parlavano dell’attività del presepe godendosi il tepore del sole: quel bel quadro fece dire a Marco: “che bello Don! Queste famiglie qui mi fanno pensare che la famiglia è un po’ come la “stella cometa” che sa indirizzarti e guidarti come ha guidato i re magi!”. Don Giuseppe sorrise e senza nessun indugio, andò verso la famiglia di Antonio e spiegò al papà, alla mamma, alla sorella più grande e al nonno che loro (a turno) avrebbero fatto la stella cometa nello “strano presepe” che stava venendo alla luce e ricordò, pensando al Vangelo di Matteo, che annuncia la nascita di Gesù, alla genealogia; la famiglia, le “radici” e soprattutto i frutti! Si quella famiglia avrebbe rappresentato, a nome di tutte le famiglie, la Cometa. (18 dicembre) Come quasi ogni mattina, il campanello della canonica non smetteva di suonare: persone per l’intenzione della messa, volontari per la pulizia della chiesa e tanti poveri che bussavano chiedendo qualcosa; pane, pasta, un po’ di denaro per tirare avanti. Tra uno squillo e l’altro, don Giuseppe, vide dalla finestra Giorgio, un giovane papà di due bambini, da qualche tempo in cassa integrazione, che, discretamente frugava nella spazzatura. Don Giuseppe uscì facendo finta di passare per caso e gli chiese: “Giorgio, come stai? E il lavoro?”. Senza vergognarsi Giorgio disse che il lavoro mancava ma che lui si stava dando da fare e che non perdeva la speranza: girava per aziende e continuava a cercare e a pregare. Don Giuseppe fu colpito dalle sue parole e gli disse: la tua fiducia, la tua speranza e la tua mitezza mi ricordano qualcuno… Stiamo preparando la veglia di Natale e tu sarai uno splendido san Giuseppe! Ti aspettiamo!”. (19 dicembre) Stefi, l’animatrice più giovane del gruppo arrivò in ritardo quel pomeriggio. Quando entrò si vedeva che era arrabbiata. Senza che nessuno le chiedesse nulla disse: “Si lo so! Sono in ritardo! Ma non è colpa mia! Un… quel signore che abita vicino alla parrocchia, quel manager di équipe ACR Saluzzo pag. 3
  • 4. non so quale ditta, mi ha tagliato la strada con la macchina!... Sono caduta dalla bici ma non mi sono fatta niente! Lui parlava al cellulare mentre guidava… subito non è neanche sceso, poi si è degnato, dopo aver finito la telefonata e mi ha chiesto come stavo. Sapete ha fretta e non si accorge di tante cose, mi ha detto!”. Don Giuseppe stava scorrendo i vangeli del Natale e per associazione di idee disse. “un po’ come gli osti che non avevano posto o tempo per la famiglia di Gesù… ma guardate che ad essere frettolosi e poco attenti non sono solo quelli che ci sono distanti. Tante volte non ci prestano attenzione o non credono in noi, anche i nostri amici; così è successo anche a Zaccaria che non si è fidato di Dio finché non è stato messo alla prova. Ha dovuto diventare muto per imparare a fermarsi e capire! Stefi non ti preoccupare, conosco quel signore, per pagare il suo “debito” gli chiederò di fare un personaggio del presepe…”. Alla sera, tardi, don Giuseppe suonò il campanello della casa del manager e gli chiese di interpretare l’oste alla veglia. Incredibilmente, accettò. (20 dicembre) Il suono della sirena dell’ambulanza aveva spaventato tutti. Come succedeva spesso, davanti al comune c’era quell’incrocio dove tutti andavano di fretta e così il solito incidente. Marco stava ancora raccontando che aveva visto tutto e che aveva subito chiamato il 118, quando l’ambulanza ripartì, a sirene spent; per fortuna nessun ferito stavolta. Guardandola partire Martina, una ragazzina dell’oratorio disse: “conosco il ragazzo che guida l’ambulanza, lavora nel bar vicino a casa mia e tante volte, di notte, fa il volontario: è proprio un angelo!”. Don Giuseppe, che era accorso nel luogo dell’incidente, stava pensando all’arcangelo Gabriele che porta l’annuncio a Maria e agli angeli che nella Notte santa annunciano la nascita di Gesù, domandandosi chi poteva interpretare quelle figure, non ebbe dubbi: aveva trovato. E anche il giovane volontario del 118, che si chiamava Sergio, fu “arruolato” per quello strano presepe… (21 dicembre) Giorgia aveva una grande pazienza… nelle riunioni del gruppo quanti ritardi, quante chiacchiere e risate! Tutto bello sì! Ma quante perdite di tempo! A qualcuno ogni tanto scappava la pazienza o non sapeva come preparare l’incontro del gruppo ACR. Giorgia era la più grande e si era formata con il parroco che era stato qui prima di don Giuseppe. Lei non urlava mai ma sapeva catturare l’attenzione con pazienza e riportare “sulla giusta strada” anche i più indisciplinati. “Che pazienza che hai!” le dicevano “e quanta fiducia in tutti noi”: anche don Giuseppe la pensava così, anche perché Giorgia era anche pronta a gioire per le cose belle che capitavano agli altri. Don Giuseppe pensò alla felicità di Elisabetta per la visita di Maria e al suo affidarsi completo al Signore. “Senti” le disse “ti chiedo una cosa un po’ strana… faresti il fabbro alla veglia?”. Giorgia sorrise e disse sì. Aveva capito il perché: la sua pazienza e la sua disponibilità ricordavano a tutti ha la pazienza e la costanza nel dare forma alla propria vita attraverso la preghiera sapendo che la bontà di Dio è infinita e che essa aiuta a crescere te e chi ci viene affidato. (22 dicembre) Da quando era rimasta vedova Agnesina si era sempre più isolata dal mondo. Riceveva poche visite e usciva solo per dare da mangiare a tanti gatti e a gettare tante briciole di pane ai passerotti. Aveva perso l’abitudine di parlare e solo l’intensità dell’azzurro dei suoi occhi facevano intuire una persona profonda e buona. Veniva a messa alla domenica mattina presto, nel solito banco, sempre isolata… Gli animatori stavano discutendo con il Don: chi rappresenterà i pastori nel presepe? Si potevano chiamare i giocatori della squadra di calcio, che erano in tanti… o forse, meglio, gli zampognari che erano venuti l’anno scorso per il presepe vivente… “No!” disse équipe ACR Saluzzo pag. 4
  • 5. Stefi “i pastori potrebbero essere rappresentati da Agnesina! Che ne dici Don?”. Don Giuseppe sorrise, aveva capito ciò che voleva suggerire Stefi. Come i pastori erano guardati con diffidenza da tutti ma erano stati i primi ad incontrare ed accogliere Gesù bambino, così Agnesina, ultima tra gli ultimi, avrebbe rappresentato i pastori nella Veglia di Natale. (23 dicembre) “Un bel problema”… interpretare Maria nella Veglia. Tante ragazze e tante giovani mamme avrebbero potuto farlo e farlo bene. Brave e disponibili verso la parrocchia, il catechismo, volontarie in tante associazioni… eppure don Giuseppe non sapeva scegliere: che fare? Stava ancora scorrendo le pagine del Vangelo di Luca che raccontano della visita di Maria ad Elisabetta, quando suonò il telefono. “Pronto?”. Dall’altra parte dell’apparecchio la squillante e allegra voce di Lorena: “Ciao Don come stai? Sai che ritorno il 23 dicembre! Qui è stato faticoso ma bellissimo: non vedo l’ora di raccontarvi e di abbracciarvi!”. Lorena come non averci pensato prima! Quando in parrocchia era venuto quel sacerdote a fare la proposta di un’esperienza di accoglienza e missionarietà in Brasile per sei mesi, lei non lo aveva neppure lasciato finire; “Sì io ci sono!” ed era partita dopo tre settimane; giusto il tempo dei permessi e per fare i bagagli. A don Giuseppe venne in mente la frase del Vangelo “Subito Maria si alzò e andò in fretta nella regione montuosa, in una città di Giuda”. Lorena aveva fatto come Maria, non aveva aspettato per visitare Elisabetta che aveva bisogno di lei. Aveva così innalzato il suo Magnificat… Don Giuseppe disse a Lorena: “Torni il 23? Che bello! Senti devo chiederti una cosa: faresti Maria nella veglia di Natale?”. “Io?” disse Lorena “Davvero? Se pensi che io sia la persona giusta: Ok! Ciao don ci vediamo presto”. (24 dicembre) Don Giuseppe stava rileggendo con gli animatori l’elenco delle persone che avevano trovato per la veglia. Marco stava compilando l’elenco delle cose che servivano: abiti e costumi, scenografia, Luca stava provando con la chitarra gli accordi di un canto che voleva proporre con i ragazzi dell’oratorio e Stefi stava riassumendo tra commenti e più di un sorriso a come si era arrivati a comporre il “casting” di quell’originale presepio… All’improvviso don Giuseppe, che sino a quel momento era stato allegro e felice, si bloccò e disse: “Abbiamo dimenticato il Bambino Gesù! Chi cerchiamo adesso? E poi un bambino piccolo… avrà freddo, vorrà la mamma… che facciamo ora?”. Gli rispose Betta, la più piccola del gruppo educatori, lei parlava poco ma disse nel silenzio generale: “Gesù nel presepe c'è già e basta anche solo un disegno a rappresentarlo, perché Lui si dona al mondo dal principio fino alla sua completa Rivelazione (Nascita, Morte e Risurrezione), ma sta a noi decidere di rispondere (entrando in scena) accogliendo la Rivelazione nella nostra vita”. Nessuno ebbe più parole ma ci fu spazio solo per la Parola. Don Giuseppe aprì il Vangelo di Giovanni e lesse ad alta voce: “In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. Egli era in principio presso Dio. Tutto è stato fatto per mezzo di lui, e senza di lui niente è stato fatto di tutto ciò che esiste. In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini”. Ora è davvero Natale! équipe ACR Saluzzo pag. 5
  • 6. Domenica 16 Dicembre “Quest’anno niente presepe vivente con gli antichi mestieri! Non ci sono i soldi”. Questo aveva detto il presidente della Pro loco. Don Giuseppe però non voleva rassegnarsi: d’accordo, la crisi ma, oltre alla Messa di Mezzanotte, sarebbe stato bello “mettere in scena” per i bambini e per le loro famiglie la venuta di Gesù nel mondo. Ne parlò ai suoi educatori e decisero di improvvisare un “casting” (gli avevano detto che si diceva così, lui era abituato a dire provino) per cercare qualcuno che rappresentasse i personaggi dei Vangeli della Notte Storia Santa. Quel pomeriggio al catechismo il solito caos: gente che andava e veniva, genitori, catechisti, gruppo ACR… Mentre stava riflettendo Yousef, un ragazzo egiziano, gli tirò la giacca per chiedergli un pallone: guardandolo, don Giuseppe penso al suo paese lontano e fu “illuminato”: Yousef, Carlos e Michael, oggi qui in oratorio come a scuola, tutti i giorni non rappresentano le culture che si incontrano, come era avvenuto 2000 anni fa in Palestina come lo erano le folle, i pubblicani, i soldati che si avvicinavano a Giovanni Battista? Don chiamò i tre ragazzi e li invitò per la veglia, insomma per quello strano presepe avrebbero impersonato i magi, ricchi e nobili, venuti da lontano a conoscere Gesù bambino. I RE MAGI Questi nobili pellegrini sono simbolo dell'incontro tra Oriente ed Occidente e rappresentanti delle etnie in cui si divide l'umanità . Personaggio nel presepe Erano considerati dei saggi. Seguendo la luce trovarono il Salvatore e gli offrirono oro, che è il metallo più prezioso simbolo di regalità, incenso, che è un profumo che si brucia in onore di Dio quindi simbolo di divinità, e mirra, un balsamo che serviva per imbalsamare i morti, come simbolo della passione di Cristo che darà la sua vita per l'umanità. Personaggio TRE COMPAGNI DI SCUOLA DI DIVERSE NAZIONALITÀ Tre persone di culture diverse si incontrano in un ambiente quotidiano (come può essere la oggi scuola) per condividere l’ incontro con Gesù. Luca 3,10-18 Ci sono 3 realtà diverse: Riferimento Biblico - le folle; - i pubblicani; - i soldati. Tutte figure “fuori”, poste ai margini della società. Giovanni Battista chiede loro di comportarsi correttamente e onestamente; essi rappresentano realtà apparentemente lontane e marginali così come spesso appaiono per noi i magi. Atteggiamento Impegno Prepara un bigliettino con una frase simpatica e di amicizia da regalare a un tuo amico che viene da un paese diverso. équipe ACR Saluzzo pag. 6
  • 7. Lunedi’17 dicembre La domenica, dopo la messa, davanti alla chiesa ragazzi che si rincorrevano, papà e mamme con i piccoli in braccio o cullati nei passeggini. Don Giuseppe e Marco, un animatore, parlavano dell’attività del presepe godendosi il tepore del sole: quel bel quadro fece dire a Marco: “che bello Don! Queste famiglie qui mi fanno pensare che la famiglia è un po’ come la “stella cometa” che sa indirizzarti e guidarti come ha guidato i re magi!”. Don Giuseppe Storia sorrise e senza nessun indugio, andò verso la famiglia di Antonio e spiegò al papà, alla mamma, alla sorella più grande e al nonno che loro (a turno) avrebbero fatto la stella cometa nello “strano presepe” che stava venendo alla luce e ricordò, pensando al Vangelo di Matteo, che annuncia la nascita di Gesù, alla genealogia; la famiglia, le “radici” e soprattutto i frutti! Si quella famiglia avrebbe rappresentato, a nome di tutte le famiglie, la Cometa. Personaggio nel STELLA COMETA Oggi tutti noi pensiamo che la stella cometa sia stata un vero e proprio corpo celeste che presepe abbia condotto i re magi alla grotta di Betlemme ed è quello che pensarono anche gli studiosi biblici; essi sostenevano però che fu una forza celeste e divina a darle quella forma per far comprendere ai re magi la strada da seguire; infatti seguendo questa stella, pur non conoscendo la strada, essi arrivarono alla mangiatoia dove giaceva il bambino Gesù. Personaggio oggi LA FAMIGLIA Una mamma, un papà, una nonna, un fratello sono una guida, un punto di riferimento, un porto sicuro dove ti puoi abbandonare e fidare. Atteggiamento Riferimento Matteo 1,1-17 Genealogia di Gesù Cristo Biblico La tua discendenza e le tue radici sono importanti. Siine consapevole e riconosci in loro la stella che ti guida. Impegno Osserva chi ti è guida in famiglia e scrivi tre motivi per cui lo puoi ringraziare. Prepara un bel biglietto con i tre “GRAZIE PER…” e faglielo trovare sul piatto stasera a cena. équipe ACR Saluzzo pag. 7
  • 8. Martedi’ 18 dicembre Come quasi ogni mattina, il campanello della canonica non smetteva di suonare: persone per l’intenzione della messa, volontari per la pulizia della chiesa e tanti poveri che bussavano chiedendo qualcosa; pane, pasta, un po’ di denaro per tirare avanti. Tra uno squillo e l’altro, don Giuseppe, vide dalla finestra Giorgio, un giovane papà di due bambini, da qualche tempo in cassa integrazione, che, discretamente frugava nella spazzatura. Don Giuseppe uscì Storia facendo finta di passare per caso e gli chiese: “Giorgio, come stai? E il lavoro?”. Senza vergognarsi Giorgio disse che il lavoro mancava ma che lui si stava dando da fare e che non perdeva la speranza: girava per aziende e continuava a cercare e a pregare. Don Giuseppe fu colpito dalle sue parole e gli disse: la tua fiducia, la tua speranza e la tua mitezza mi ricordano qualcuno… Stiamo preparando la veglia di Natale e tu sarai uno splendido san Giuseppe! Ti aspettiamo!”. GIUSEPPE Personaggio nel Era un giovane uomo, discendente diretto di re Davide. Esercitava la professione di presepe falegname nella piccola bottega di famiglia. Un angelo spiegò a Giuseppe che Maria sarebbe diventata la madre di Gesù, il Redentore; a lui sarebbe stato affidato il compito di fargli da padre. Giuseppe accoglie l’ invito con fiducia e speranza. Personaggio oggi GIOVANE PAPA’ CHE HA PERSO IL LAVORO Rappresenta un uomo che nonostante si trovi di fronte all’ incertezza non si da per vinto, continua nella ricerca, si affida a Dio. Atteggiamento Riferimento Matteo 1, 18-24 Biblico L’ angelo annuncia a Giuseppe di prendere Maria come sposa e di non temere perché ciò che viene da lei è opera di Dio. Di fronte a ciò Giuseppe abbandona i suoi timori e le incertezze affidandosi al Signore. Impegno Prova a imprestare un oggetto a cui tieni particolarmente ad un compagno fidandoti di lui. équipe ACR Saluzzo pag. 8
  • 9. Mercoledi’ 19 dicembre Stefi, l’animatrice più giovane del gruppo arrivò in ritardo quel pomeriggio. Quando entrò si vedeva che era arrabbiata. Senza che nessuno le chiedesse nulla disse: “Si lo so! Sono in ritardo! Ma non è colpa mia! Un… quel signore che abita vicino alla parrocchia, quel manager di non so quale ditta, mi ha tagliato la strada con la macchina!... Sono caduta dalla bici ma non mi sono fatta niente! Lui parlava al cellulare mentre guidava… subito non è neanche sceso, poi si è degnato, dopo aver finito la telefonata e mi ha chiesto come stavo. Sapete ha fretta e non si accorge di tante cose, mi ha detto!”. Don Giuseppe stava scorrendo i Storia vangeli del Natale e per associazione di idee disse. “un po’ come gli osti che non avevano posto o tempo per la famiglia di Gesù… ma guardate che ad essere frettolosi e poco attenti non sono solo quelli che ci sono distanti. Tante volte non ci prestano attenzione o non credono in noi, anche i nostri amici; così è successo anche a Zaccaria che non si è fidato di Dio finché non è stato messo alla prova. Ha dovuto diventare muto per imparare a fermarsi e capire! Stefi non ti preoccupare, conosco quel signore, per pagare il suo “debito” gli chiederò di fare un personaggio del presepe…”. Alla sera, tardi, don Giuseppe suonò il campanello della casa del manager e gli chiese di interpretare l’oste alla veglia. Incredibilmente, accettò. Personaggio oggi Personaggio nel presepe OSTE Nel presepe, l’Oste attira la gente nell’osteria e lì, tra l’ebbrezza del vino e del cibo, obnubila la coscienza e impedisce agli uomini di accorgersi che poco più lontano il Figlio di Dio sta venendo alla luce, dando vita al mistero più grande di tutti i tempi. Ma l’osteria assomma anche altro significato, decisamente più spirituale, e perciò spesso è posta in prossimità della grotta. Ci riporta al viaggio ed alle sue difficoltà, al posto di ristoro per uomini e bestie, alle varie tappe, sempre faticose da percorrere per poter raggiungere la meta riservata agli uomini. MANAGER/DIRETTORE… Questo personaggio appare meschino e cinico; in realtà essendo sempre di corsa e impegnato nell’ azienda semplicemente non si è reso conto che Gesù è passato. Atteggiamento Riferimento Luca 1,5-25 Biblico Zaccaria è una persona giusta ma non si fida, non è attento, non è pronto, molto vigile ai particolari, perde l’ annuncio principale. Impegno Non perdere di vista l’ essenziale. Oggi, nel gioco, ricordati che è importante vincere ma è anche molto importante far partecipare e accorgersi di coloro che di solito sono scartati. équipe ACR Saluzzo pag. 9
  • 10. Giovedi’ 20 dicembre Il suono della sirena dell’ambulanza aveva spaventato tutti. Come succedeva spesso, davanti al comune c’era quell’incrocio dove tutti andavano di fretta e così il solito incidente. Marco stava ancora raccontando che aveva visto tutto e che aveva subito chiamato il 118, quando l’ambulanza ripartì, a sirene spent; per fortuna nessun ferito stavolta. Guardandola partire Martina, una ragazzina dell’oratorio disse: “conosco il ragazzo che guida l’ambulanza, lavora Storia nel bar vicino a casa mia e tante volte, di notte, fa il volontario: è proprio un angelo!”. Don Giuseppe, che era accorso nel luogo dell’incidente, stava pensando all’arcangelo Gabriele che porta l’annuncio a Maria e agli angeli che nella Notte santa annunciano la nascita di Gesù, domandandosi chi poteva interpretare quelle figure, non ebbe dubbi: aveva trovato. E anche il giovane volontario del 118, che si chiamava Sergio, fu “arruolato” per quello strano presepe… GLI ANGELI Personaggio nel presepe Nel presepe sono presenti vari tipi di angeli. Gli angeli inginocchiati in preghiera sono detti angeli adoranti. Gli angeli che rivelano la nascita di Gesù ai pastori sono definiti angeli annuncianti. Degli angeli che fanno corona alla grotta di Gesù Bambino, quello centrale, recante il cartiglio su cui si legge «Gloria in excelsis Deo», è detto la gloria del Padre, quello alla sua destra, con l'incensiere tra le mani, viene denominato la gloria del Figlio; infine, l'angelo detto la gloria dello Spirito Santo è raffigurato in atto di suonare una tromba, e simboleggia il soffio divino della terza Persona della Santissima Trinità. Tra questi anche l’ arcangelo Gabriele che annuncia a Maria l’ incarnazione in lei di Gesù. Personaggio oggi VOLONTARIO DEL 118 Perché nei momenti più difficili è colui che porta il soccorso, l’ aiuto, un messaggio di speranza. Luca 1, 26-38 Annuncio della nascita di Gesù Atteggiamento Riferimento Biblico L’ angelo conforta Maria e porta un messaggio di speranza. Impegno Aiuta un tuo compagno che è in difficoltà con un compito/esercizio.. équipe ACR Saluzzo pag. 10
  • 11. Venerdi’ 21 dicembre Giorgia aveva una grande pazienza… nelle riunioni del gruppo quanti ritardi, quante chiacchiere e risate! Tutto bello sì! Ma quante perdite di tempo! A qualcuno ogni tanto scappava la pazienza o non sapeva come preparare l’incontro del gruppo ACR. Giorgia era la più grande e si era formata con il parroco che era stato qui prima di don Giuseppe. Lei non urlava mai ma sapeva catturare l’attenzione con pazienza e riportare “sulla giusta strada” anche i più indisciplinati. “Che pazienza che hai!” le dicevano “e quanta fiducia in tutti noi”: Storia anche don Giuseppe la pensava così, anche perché Giorgia era anche pronta a gioire per le cose belle che capitavano agli altri. Don Giuseppe pensò alla felicità di Elisabetta per la visita di Maria e al suo affidarsi completo al Signore. “Senti” le disse “ti chiedo una cosa un po’ strana… faresti il fabbro alla veglia?”. Giorgia sorrise e disse sì. Aveva capito il perché: la sua pazienza e la sua disponibilità ricordavano a tutti ha la pazienza e la costanza nel dare forma alla propria vita attraverso la preghiera sapendo che la bontà di Dio è infinita e che essa aiuta a crescere te e chi ci viene affidato. Personaggio nel IL FABBRO presepe Il suo lavoro consiste nel realizzare oggetti di metallo. Egli forgia con pazienza e perseveranza ogni sua creazione. Attende con calma che il ferro diventi rovente per poterlo lavorare al meglio e non si scoraggia se i primi risultati non sono soddisfacenti. Personaggio oggi L’ EDUCATORE (un animatore, un genitore, un nonno, un insegnante, un catechista, etc) E’ una persona che ha la pazienza e la costanza di seminare e aspettare che la pianta cresca e porti frutto. Atteggiamento Riferimento Luca 1, 39-45 Biblico Elisabetta pur avendo inutilmente atteso per anni la gioia di un figlio, non ha perso la speranza nella preghiera, accoglie con gioia Maria e sarà la madre del grande profeta, Giovanni il Battista. Nulla è impossibile a Dio. Forgia, cioè dai forma alla tua vita attraverso la preghiera sapendo che la bontà di Dio è Impegno infinita e aiuta a crescere te e chi ti è affidato. Per tutto il tempo di Natale, almeno fino all’ Epifania, scegli un momento della giornata per parlare con Gesù. Rinnova ogni settimana questo impegno, accendendo una candela in chiesa. équipe ACR Saluzzo pag. 11
  • 12. Sabato 22 dicembre Da quando era rimasta vedova Agnesina si era sempre più isolata dal mondo. Riceveva poche visite e usciva solo per dare da mangiare a tanti gatti e a gettare tante briciole di pane ai passerotti. Aveva perso l’abitudine di parlare e solo l’intensità dell’azzurro dei suoi occhi facevano intuire una persona profonda e buona. Veniva a messa alla domenica mattina presto, nel solito banco, sempre isolata… Gli animatori stavano discutendo con il Don: chi rappresenterà i pastori nel presepe? Si potevano chiamare i giocatori della squadra di calcio, Storia che erano in tanti… o forse, meglio, gli zampognari che erano venuti l’anno scorso per il presepe vivente… “No!” disse Stefi “i pastori potrebbero essere rappresentati da Agnesina! Che ne dici Don?”. Don Giuseppe sorrise, aveva capito ciò che voleva suggerire Stefi. Come i pastori erano guardati con diffidenza da tutti ma erano stati i primi ad incontrare ed accogliere Gesù bambino, così Agnesina, ultima tra gli ultimi, avrebbe rappresentato i pastori nella Veglia di Natale. I PASTORI Personaggio nel presepe Costituiscono la classe sociale più povera e sono i primi personaggi ad adorare il Bambino. Rappresentano un gruppo molto variegato e sono ritratti in diversi momenti della loro giornata (conducono al pascolo le pecore, si ritrovano con la famiglia dopo il lavoro, preparano doni da regalare a Gesù...). Al tempo di Gesù i pastori erano guardati con diffidenza in quanto vivevano ai margini della società, non erano i miti pastorelli della nostra tradizione, spesso avevano conti in sospeso con la legge. Erano degli emarginati, eppure proprio per loro è stato l'annuncio, il primo segno che Gesù non è venuto al mondo per i "sani" ma per i "malati". Il loro accogliere l'invito dell'angelo e andare ad adorare Gesù è l'inizio di un cammino di conversione. Personaggio oggi ANZIANA SIGNORA che dà da mangiare ai piccioni, considerata un po’ strana da tutti e quindi emarginata (come erano i pastori). Luca 1, 46-55 Magnificat Atteggiamento Riferimento Ha disperso i superbi e ha innalzato gli umili. I pastori, infatti, rappresentano gli umili del Biblico Magnificat coloro per i quali Gesù è venuto realmente. I pastori incuriositi sono andati a vedere e poi hanno raccontato quello che hanno vissuto. Impegno Anche tu fai il curioso: chiedi a 3 persone chi è per loro Gesù. Scrivilo su un foglietto e regalalo ad un amico. équipe ACR Saluzzo pag. 12
  • 13. Domenica 23 dicembre “Un bel problema”… interpretare Maria nella Veglia. Tante ragazze e tante giovani mamme avrebbero potuto farlo e farlo bene. Brave e disponibili verso la parrocchia, il catechismo, volontarie in tante associazioni… eppure don Giuseppe non sapeva scegliere: che fare? Stava ancora scorrendo le pagine del Vangelo di Luca che raccontano della visita di Maria ad Elisabetta, quando suonò il telefono. “Pronto?”. Dall’altra parte dell’apparecchio la squillante e allegra voce di Lorena: “Ciao Don come stai? Sai che ritorno il 23 dicembre! Qui è stato faticoso ma bellissimo: non vedo l’ora di raccontarvi e di abbracciarvi!”. Lorena come non averci pensato prima! Quando in parrocchia era venuto quel sacerdote a fare la proposta di Storia un’esperienza di accoglienza e missionarietà in Brasile per sei mesi, lei non lo aveva neppure lasciato finire; “Sì io ci sono!” ed era partita dopo tre settimane; giusto il tempo dei permessi e per fare i bagagli. A don Giuseppe venne in mente la frase del Vangelo “Subito Maria si alzò e andò in fretta nella regione montuosa, in una città di Giuda”. Lorena aveva fatto come Maria, non aveva aspettato per visitare Elisabetta che aveva bisogno di lei. Aveva così innalzato il suo Magnificat… Don Giuseppe disse a Lorena: “Torni il 23? Che bello! Senti devo chiederti una cosa: faresti Maria nella veglia di Natale?”. “Io?” disse Lorena “Davvero? Se pensi che io sia la persona giusta: Ok! Ciao don ci vediamo presto”. Personaggio nel presepe MARIA Maria ha solo un breve momento di esitazione ma poi si butta a capofitto in questa nuova avventura di cui non conosce nulla, dice “Eccomi!”. Personaggio oggi GIOVANE RAGAZZA CHE ACCOGLIE SUBITO LA PROPOSTA DI PARTIRE PER 6 MESI IN TERRA DI MISSIONE. Di fronte alle necessità manifestate da una missione in difficoltà, offre subito il suo “sì!”. Luca 1,39-45 Atteggiamento Riferimento Maria si alzò in fretta. Dopo l’ annuncio dell’ angelo Maria si alza in fretta e lasciate le Biblico comodità della casa affrontò un viaggio difficile per andare ad incontrare la cugina e portarle il suo conforto e aiuto. Ricevette da Elisabetta la gioia della benedizione che viene riportata nelle parole dell’ Ave Maria. Impegno Accetta subito, senza farti supplicare, una richiesta che ti verrà fatta in giornata da chiunque incontrerai (amico, insegnante, genitore) équipe ACR Saluzzo pag. 13
  • 14. Lunedi’ 24 dicembre Don Giuseppe stava rileggendo con gli animatori l’elenco delle persone che avevano trovato per la veglia. Marco stava compilando l’elenco delle cose che servivano: abiti e costumi, scenografia, Luca stava provando con la chitarra gli accordi di un canto che voleva proporre con i ragazzi dell’oratorio e Stefi stava riassumendo tra commenti e più di un sorriso a come si era arrivati a comporre il “casting” di quell’originale presepio… All’improvviso don Giuseppe, che sino a quel momento era stato allegro e felice, si bloccò e disse: “Abbiamo dimenticato il Bambino Gesù! Chi cerchiamo adesso? E poi un bambino piccolo… avrà freddo, Storia vorrà la mamma… che facciamo ora?”. Gli rispose Betta, la più piccola del gruppo educatori, lei parlava poco ma disse nel silenzio generale: “Gesù nel presepe c'è già e basta anche solo un disegno a rappresentarlo, perché Lui si dona al mondo dal principio fino alla sua completa Rivelazione (Nascita, Morte e Risurrezione), ma sta a noi decidere di rispondere (entrando in scena) accogliendo la Rivelazione nella nostra vita”. Nessuno ebbe più parole ma ci fu spazio solo per la Parola. Don Giuseppe aprì il Vangelo di Giovanni e lesse ad alta voce: “In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. Egli era in principio presso Dio. Tutto è stato fatto per mezzo di lui, e senza di lui niente è stato fatto di tutto ciò che esiste. In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini”. Ora è davvero Natale! Personaggio nel presepe GESÙ Personaggio oggi Sul cartoncino Gesù c'è già perchè Lui si dona al mondo dal principio (cfr. Gv 1,1-5) fino alla sua completa Rivelazione (Nascita, Morte e Risurrezione), ma sta all'uomo decidere di rispondere (entrando in scena) accogliendo la Rivelazione nella propria vita. Giovanni 1,1-18 Atteggiamento Riferimento In principio era il verbo. Impegno Biblico Partecipa con gioia e attenzione alla Messa di Natale: ricordati è nato Gesù! équipe ACR Saluzzo pag. 14