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POLITICA DELLA CONCORRENZA Economia delle forme di mercato GRUPPO DI LAVORO: Giuseppe Borello Paola Carissoni Fabio Cirillo Antonella Falcione  Laura Giulivi Angela Uccelli Docente: Enzo Pontarollo
POLITICA DELLA  CONCORRENZA
La normativa antitrust negli USA Alla fine del XIX secolo il termine “trust” era in origine uno strumento attraverso il quale molte aziende dello stesso settore potevano collaborare per il loro vantaggio reciproco, eliminando forme di concorrenza rovinosa, controllando le quantità di bene prodotto, regolando i prezzi e allo stesso tempo preservando la propria autonomia individuale. Le autorità statunitensi reagirono per la prima volta alla formazione dei cartelli antitrust, con l’emanazione della legge federale “Sherman Act” nel 1890. I partecipanti ai cartelli (i più conosciuti erano quelli delle compagnie ferroviarie e petrolifere) tramite accordi riuscivano ad imporre prezzi elevati stabili, a danno però di altri gruppi economici quali contadini e piccole imprese industriali, oltre che dei consumatori finali.
Sherman Act ,[object Object],[object Object],CASO Standard Oil: cartello di imprese petrolifere, creato da Rockefeller, intraprese una serie di pratiche monopolistiche ( tagli mirati di prezzi, acquisizioni di imprese minori) ritenute contrarie alle sezioni 1 e 2
Clayton Act Modificato ed integrato dal Robinson-Patman Act  del 1936 in materia di discriminazione del prezzo di vendita  Il Clayton Act, 1914, fu introdotto per estendere la legislazione antitrust a casi di fusione e vietare discriminazioni di prezzo di vendita e l’amministrazione di società concorrenti da parte delle stesse persone Modificato ed integrato dal Celler-Kefauver Act  del 1950 in materia di fusioni,  estendendo il divieto di scambi di partecipazioni tra rivali  anche alle transazioni di assets e non solo di azioni
Federal Trade Commision L’Hart-Scott-Rodino Act del 1976, emendato le norme sulle fusioni  del Clayton Act, ha conferito al DOJ e alla FTC  il potere di analizzare tutte le fusioni tra imprese di dimensioni rilevanti Datato il 1914, ha creato il FTC: agenzia indipendente regolatrice di pratiche commerciali sleali, coadiuvata dal Dipartimento di Giustizia per l’applicazione normativa antitrust a livello federale negli USA
Il periodo tra le due guerre ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],CASO Appalachian Coals v. US (1933) fu una delle rarissime eccezione alla proibizione per se della fissazione del prezzo. A causa di una continua riduzione della domanda di carbone, 137 produttori localizzati nella regione dei monti Appalachi formarono una società per praticare il miglior prezzo e per allocare la produzione tra i membri. La Corte Suprema di Giustizia ritenne non illegale questo accordo, al contrario era considerato una buona risposta alla crisi attraversata dal mercato in quel periodo.
Fino alla metà anni ’70: intensificarsi dell’attività antitrust ,[object Object],[object Object],[object Object]
Scuola di Chicago e gli anni di Reagan L’aspra politica interventista antitrust  comportò un calo di efficienza e competitività all’estero delle imprese americane.  Negli anni Settanta gli autori della Scuola di Chicago richiamarono l’attenzione delle autorità antitrust e delle corti, sottolineando l’importanza dei vantaggi di efficienza derivanti dalle restrizioni verticali e dalle fusioni. CASO GTE-Sylvania: la Corte Suprema decise che le restrizioni verticali non di prezzo avrebbero dovuto essere valutate secondo una  rule of reason . Con l’amministrazione Reagan (1981-88) si seguì una politica di  non intervento , nella convinzione che le forze di mercato avrebbero dovuto essere lasciate libere di selezionare le imprese più efficienti. Di conseguenza, il numero di casi antitrust nel corso degli anni ’80 diminuì progressivamente. Oggi è assunta una posizione intermedia tra la politica interventista degli anni ’60 e quella del  laissez-faire  degli anni ‘80 .
Le principali caratteristiche della normativa europea e italiana sulla concorrenza
La normativa antitrust nell’Unione Europea L’antitrust europeo ha una caratterizzazione più politica, legata al progetto di creazione di uno spazio economico e successivamente di istituzioni politiche sovranazionali. Il Trattato di Amsterdam (art. dall’81 all’89), oggi vigente, proibisce le barriere economiche, oltre che pratiche restrittive e discriminatorie, capaci di falsare il gioco competitivo dei paesi; vieta accordi e pratiche concertate tra imprese o associazioni. Inoltre tratta di fusioni e concentrazioni tra le imprese.  La Commissione Europea è l’organo competente in materia di antitrust. La politica della concorrenza europea ha sempre mirato allo creazione di un efficiente mercato interno competitivo.
[object Object],[object Object],[object Object],Art. 81: intese orizzontali e verticali
Art 82: abuso di posizione dominante ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],Quindi la determinazione della posizione dominante richiede lo studio di tutti quei fattori che sono rilevanti per la valutazione del potere di mercato
[object Object],principio di sussidiarietà guarda direttamente  effetti sulla concorrenza maggiore flessibilità ( risp. Reg. 4064/89) Regolamento 139/2004: Concentrazioni
La normativa italiana sulla concorrenza Legge n. 287,  Norme per la tutela della concorrenza  e del mercato ; prima legge antitrust in Italia emanata nel 1990 riproponendo gli aspetti rilevanti della normativa antitrust europea su: intese, abuso di posizione dominante e concentrazione. Viene istituita l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, guidata da un presidente e da quattro commissari nominati su proposta dei presidenti della Camera e del Senato, con un mandato di 7 anni. L’Autorità Garante ha poteri di indagine, d’istruttoria, di sanzione e di segnalazione nei confronti del Parlamento su leggi che danneggino la concorrenza. L’Autorità ha competenza su tutti i settori economici ad eccezione di quello del credito.
Dall’Analisi storica ,[object Object],motivazioni sociali   motivazione legate  al momento storico  contingente 2. In altri casi esso siano inserite in progetti politici  all’interno delle quali esse svolgono un ruolo  specifico rispondendo di volta in volta  ad obiettivi diversi tra loro.
Per determinare ,[object Object],[object Object],dell’intervento antitrust È importante precisare   l’obiettivo dell’intervento considerando questo è possibile capire i modi con  cui i singoli  casi dovrebbero essere trattati
Obiettivi della politica della concorrenza: ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
Altri fattori di politica pubblica che riguardano la concorrenza ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
Politica della concorrenza… ,[object Object]
MERCATO RILEVANTE  &  POTERE DI MERCATO
MERCATO RILEVANTE DIMENSIONE PRODOTTO DIMENSIONE GEOGRAFICA SSNIP SOST.AD SOST.AS STRUMENTI  SSNIP LIMITI SSNIP PREFERENZE CONS. COSTI  TRASPORTO IMPORT MERCATO GEO POTERE DI MERCATO QUOTA DI MERCATO FACILITA’ ENTRATA POTERE AQUIRENTI
MERCATO RILEVANTE DIMENSIONE PRODOTTO DIMENSIONE GEOGRAFICA
MERCATO RILEVANTE DIMENSIONE PRODOTTO STRUMENTI SSNIP SOST. DOMANDA SOST. OFFERTA LIMITI SSNIP SSNIP ,[object Object],[object Object],[object Object]
Cosa intendiamo… ,[object Object],Scenario : decido di acquistare un’ automobile versatile in città ma comunque comoda, sicura e spaziosa . SUPPONIAMO CHE IL PREZZO DELLA NUOVA POLO AUMENTI
Cosa intendiamo… Allora acquisterò la Grande Punto. Elasticità della domanda
CONCLUSIONI La Grande Punto è nello stesso mercato della Nuova Polo, in quanto un aumento del prezzo di quest’ultima rende la rivale preferibile agli occhi del consumatore.
Funzionamento SSNIP ,[object Object],[object Object],AUMENTARE I PREZZI DEL 5-10% es.  BANANE SI NO Non  subisce la concorrenza di altri prodotti Il mercato rilevante è solo ed esclusivamente quello delle  banane Subisce  la concorrenza di altri prodotti es.  kiwi Il mercato delle banane non è a sé stante  dobbiamo considerare un mercato più ampio Ripetere mo il test includendo i  kiwi
Funzionamento SSNIP ,[object Object],[object Object],AUMENTARE I PREZZI DEL 5-10% es.  BANANE & KIWI SI Non  subisce la concorrenza di altri prodotti Il mercato rilevante è quello delle  banane & kiwi NO Subisce  la concorrenza di altri prodotti es.  ananas Il mercato delle banane & kiwi non è a sé stante  dobbiamo considerare un mercato più ampio Ripetere mo il test includendo le  ananas
MERCATO RILEVANTE DIMENSIONE PRODOTTO STRUMENTI SSNIP SOST. DOMANDA SOST. OFFERTA LIMITI SSNIP SSNIP All’aumentare del prezzo di beni/servizi di un ipotetico monopolista sempre più consumatori decideranno di acquistare i beni/servizi sostitutivi.
MERCATO RILEVANTE DIMENSIONE PRODOTTO STRUMENTI SSNIP SOST. DOMANDA SOST. OFFERTA LIMITI SSNIP SSNIP All’aumentare del prezzo di beni/servizi di un ipotetico monopolista, imprese fornitrici di beni/ servizi differenti potrebbero essere attratte, in tempi non troppo lunghi, ad entrare nel mercato. Diventando quindi i nuovi concorrenti.
Bologna Siena Firenze Alpha Train Beta New Beta
Considerazioni ,[object Object],[object Object]
Condizioni ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
Importante! ,[object Object],[object Object],[object Object],E’ fondamentale studiare la sostituibilità dal lato dell’offerta fin dall’inizio dell’analisi considerando le sue condizioni per delimitare correttamente il mercato rilevante.
MERCATO RILEVANTE DIMENSIONE PRODOTTO STRUMENTI SSNIP SOST. DOMANDA SOST. OFFERTA LIMITI SSNIP SSNIP ,[object Object],[object Object]
MERCATO RILEVANTE DIMENSIONE PRODOTTO STRUMENTI SSNIP SOST. DOMANDA SOST. OFFERTA LIMITI SSNIP SSNIP ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
MERCATO RILEVANTE DIMENSIONE GEOGRAFICA MERCATO GEOGRAFICO IMPORT COSTI DI TRASPORTO PREFERENZE CONSUMATORI Un ipotetico monopolista italiano trova profittevole: AUMENTARE I PREZZI DEL 5-10% es.  acqua SI Il mercato geografico sarà l’ Italia NO Aumenta  la domanda di acqua estera
MERCATO RILEVANTE DIMENSIONE GEOGRAFICA MERCATO GEOGRAFICO IMPORT COSTI DI TRASPORTO PREFERENZE CONSUMATORI Little in from outside Little out from outside Un’unica area geografica come mercato rilevante
MERCATO RILEVANTE DIMENSIONE GEOGRAFICA MERCATO GEOGRAFICO IMPORT COSTI DI TRASPORTO PREFERENZE CONSUMATORI Se i costi di trasporto sono bassi non si può escludere un vincolo competitivo in grado di limitare i prezzi in un’area geografica
MERCATO RILEVANTE DIMENSIONE GEOGRAFICA MERCATO GEOGRAFICO IMPORT COSTI DI TRASPORTO PREFERENZE CONSUMATORI Nella definizione di un mercato nazionale o sovranazionale, tenere sempre in considerazione le preferenze dei consumatori. Es. campo alimentare ( la mozzarella ha come mercato rilevante quello nazionale, infatti difficilmente un italiano acquisterà una mozzarella straniera… )
POTERE DI MERCATO MISURARE LA QUOTA DI MERCATO FACILITA’ D’ENTRATA POTERE DEGLI ACQUIRENTI
COLLUSIONI E ACCORDI ORIZZONTALI
Che cosa è un cartello? ,[object Object],[object Object]
Le pratiche collusive ,[object Object],[object Object]
Le pratiche collusive ,[object Object],Per questo motivo sono considerate illegali pertanto la legge antitrust ne persegue e punisce l’abuso scaturito dalla formazione di un cartello
L’analisi economica della collusione ,[object Object],Questo equilibrio è dato da alcune caratteristiche di mercato  Prodotti omogenei o differenziati Fissando i prezzi Fissando le quantità
Deviazione ,[object Object],[object Object],[object Object]
Elementi essenziali della collusione ,[object Object],[object Object],Affinché vi sia collusione sono necessari due elementi:
Quando le imprese sono incentivate a deviare? ,[object Object],Profitti ottenuti dalla deviazione > Profitti in fase di punizione Deviazione dall’accordo
I fattori che portano alla luce le deviazioni ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
Metodi per prevenire la deviazione ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
Quando è facilitata la formazione di un cartello? ,[object Object],[object Object],[object Object]
Fattori strutturali che facilitano la collusione...(1) CONCENTRAZIONE PROPRIETÀ INCROCIATE STABILITÀ DELLA DOMANDA POTERE DEGLI ACQUIRENTI
Fattori strutturali che facilitano la collusione…(2) ELASTICITA’ DELLA DOMANDA EVOLUZIONE DELLA DOMANDA SIMMETRIA CONTATTI MULTIMERCATO ELASTICITA’ DELL’OFFERTA
Fattori strutturali che facilitano la collusione...(3) OSSERVABILITA’ DELLA DEVIAZIONE SCAMBIO DI INFORMAZIONE PROBLEMI DI COORDINAMENTO PREZZI DI VENDITA
IL CONTROLLO DELLE  CONCENTRAZIONI  NELL’ESPERIENZA  COMUNITARIA E ITALIANA
Evoluzione della normativa sul controllo delle concentrazioni: CECA (1957) Memorandum sulle concentrazioni (1965) L. Nazionale (1990) Regolamento CEE (1989) Riforma (2004) CEE (1957) Memorandum sulle concentrazioni (1965)
Le concentrazioni: (Rif. 2004): ” si ha una concentrazione quando si produce una modifica duratura del controllo” CONCENTRAZIONI Acquisizione di controllo Fusioni Joint venture Imprese comuni concentrative Imprese comuni cooperative
Le concentrazioni (Rif. 2004): ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],NAZIONALI :  soggette all’esclusivo controllo dell’Autorità Garante delle concorrenza e del mercato. Deve essere preventivamente comunicato qualora: - Fatt. tot. a livello nazionale di tutte le imprese coinvolte è > 411 milioni di €; - Fatt. tot.  dell’impresa che si vuole acquisire è > 41 milioni di €.
Dimensione dell’operazione ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
Possibili effetti economici delle operazioni di concentrazione   !  TRADE-OFF:   BENESSERE  COLLETTIVO (Marshall) Surplus dei  consumatori Surplus dei  produttori
[object Object],La Commissione/AGCM  può: Approvare Approvare a condizione che… Vietare
Le operazioni approvate sotto condizioni ,[object Object],[object Object]
L’esperienza comunitaria Interventi della Commissione: FINANZA: pochi interventi data l’elevata frammentarietà; INDUSTRIA: soprattutto nei settori già molto concentrati  che sfruttano economie di scala-varietà  (farmaceutico, alimenti-bevande,  aereospaziale) SERVIZI: settori coinvolti nei processi di liberalizzazione (trasporti aerei, energia, telecomunicazioni) Per attività di R&S Per migliorare l’efficienza
Alcune riflessioni sull’esperienza europea ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],Deve estendere la funzione regolatoria di controllo delle concentrazioni  (apertura dei mercati, condizioni di accesso, non discriminazione dei prezzi) Adeguato controllo ex-post del rispetto degli impegni Oltre ad un adeguato controllo ex-ante dei singoli casi.
L’esperienza italiana ,[object Object],Imprese controllate dallo Stato (1990 - 40% del valore aggiunto dell’industria) Le imprese private di piccole dimensioni   che necessitano di uno spazio per potersi sviluppare Il settore della Finanza e Bancario   amministrato dalla Banca d’Italia
-  Normativa 287/1990 ,[object Object],[object Object],VANTAGGIO: flessibilità SVANTAGGIO: mancanza di trasparenza
Principi e linee di condotta dell’AGCM ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],2)  Valutare se l’operazione può creare o rafforzare una posizione dominante tale da eliminare o ridurre in modo sostanziale e durevole la concorrenza. -  Quota di mercato dopo la transazione; Barriere all’entrata; Possibilità di scelta dei fornitori e degli utilizzatori; Accesso alle fonti di approvvigionamento o agli sbocchi di mercato; La situazione competitiva dell’industria nazionale.
Alcune riflessioni sull’esperienza italiana: ,[object Object],[object Object],DALL’ALTRO DA UN LATO Accetta i criteri guida definiti dal Consiglio dei Ministri nei casi di autorizzazioni eccezionali  E’ disposta ad assecondare obiettivi di politica pubblica (privatizzazioni/liberalizzazioni)
Osservazioni conclusive OBIETTIVI GENERALI ATTEGGIAMENTO GENERALE A livello europeo A livello nazionale
LE FUSIONI ORIZZONTALI
FUSIONI ORIZZONTALI ED ANTITRUST ,[object Object],[object Object],[object Object]
EFFETTI UNILATERALI ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
CONSEGUENZE DELLA FUSIONE ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
VARIABILI CHE INFLUENZANO IL POTERE DI MERCATO UNILATERALE ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
CONCENTRAZIONE ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
VARIABILI CHE INFLUENZANO IL POTERE DI MERCATO UNILATERALE ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
CAPACITA’ PRODUTTIVA ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
VARIABILI CHE INFLUENZANO IL POTERE DI MERCATO UNILATERALE ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
FAILING FIRM DEFENCE ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
GUADAGNI DI EFFICIENZA ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
GUADAGNI DI EFFICIENZA ,[object Object],[object Object]
GLI EFFETTI PROCOLLUSIVI ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
LE MISURE CORRETTIVE ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
PROBLEMI ,[object Object],[object Object],[object Object]
RELAZIONE ANNUALE SULL’ATTIVITÀ SVOLTA
[object Object]
RECENTI STUDI DIMOSTRANO CHE.. ,[object Object],[object Object]
E’ IMPORTANTE CONVINCERSI CHE.. LA CONCORRENZA SE IN TERMINI PERCENTUALI  RIDUCE LE FETTE DI MERCATO  IN TERMINI ASSOLUTI  AUMENTA LA TORTA QUINDI… PROFITTI OPPORTUNITA’ POSTI DI LAVORO
E’ IMPORTANTE CHE SI INNESCHI  UN PROCESSO COMPETITIVO BASATO INNOVAZIONE MIGLIORE QUALITA’ DEI SERVIZI
CONCORRENZA COME… ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],L’Europa deve abbattere le frontiere economiche anche nei confronti del  mercato mondiale Gli interventi Antitrust  devono tutelare i consumatori
Il monopolio è il male sociale alla radice delle sopraffazioni dei forti contro i deboli da “Il buon Governo”, Luigi Einaudi
[object Object],UN’INCISIVA AZIONE DELL’ANTITRUST   NEL DIALOGO CON LE IMPRESE NELLA REPRESSIONE DEI  COMPORTAMENTI  SCORRETTI BENEFICI EFFETTI NEI  RAPPORTI DI SCAMBIO
Cosa è stato fatto… 1/3 ,[object Object],CAMPO  ENERGETICO SETTORE DEL  CREDITO ASSICURAZIONI LIBERE  PROFESSIONI SERVIZI PUBBLICI  LOCALI
Cosa è stato fatto… 2/3 (esempi) CASO 1 :  LATTE IN POLVERE PER L’INFANZIA… IN MENO DI UN ANNO I PREZZI SONO  SCESI DI OLTRE IL 25%
CASO 2: BANCHE 3/3 Da il Sole-24 Ore  del 25.11.06 Effetti anticompetitivi  sembrano  derivare dal costo  delle transazioni tramite bancomat e  delle commissioni interbancarie
[object Object],Cosa resta da fare… 1/2 ,[object Object],[object Object],[object Object]
Cosa resta da fare… 2/2(esempio) Da il Sole-24 Ore  del 16.11.06

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Antitrust

  • 1. POLITICA DELLA CONCORRENZA Economia delle forme di mercato GRUPPO DI LAVORO: Giuseppe Borello Paola Carissoni Fabio Cirillo Antonella Falcione Laura Giulivi Angela Uccelli Docente: Enzo Pontarollo
  • 2. POLITICA DELLA CONCORRENZA
  • 3. La normativa antitrust negli USA Alla fine del XIX secolo il termine “trust” era in origine uno strumento attraverso il quale molte aziende dello stesso settore potevano collaborare per il loro vantaggio reciproco, eliminando forme di concorrenza rovinosa, controllando le quantità di bene prodotto, regolando i prezzi e allo stesso tempo preservando la propria autonomia individuale. Le autorità statunitensi reagirono per la prima volta alla formazione dei cartelli antitrust, con l’emanazione della legge federale “Sherman Act” nel 1890. I partecipanti ai cartelli (i più conosciuti erano quelli delle compagnie ferroviarie e petrolifere) tramite accordi riuscivano ad imporre prezzi elevati stabili, a danno però di altri gruppi economici quali contadini e piccole imprese industriali, oltre che dei consumatori finali.
  • 4.
  • 5. Clayton Act Modificato ed integrato dal Robinson-Patman Act del 1936 in materia di discriminazione del prezzo di vendita Il Clayton Act, 1914, fu introdotto per estendere la legislazione antitrust a casi di fusione e vietare discriminazioni di prezzo di vendita e l’amministrazione di società concorrenti da parte delle stesse persone Modificato ed integrato dal Celler-Kefauver Act del 1950 in materia di fusioni, estendendo il divieto di scambi di partecipazioni tra rivali anche alle transazioni di assets e non solo di azioni
  • 6. Federal Trade Commision L’Hart-Scott-Rodino Act del 1976, emendato le norme sulle fusioni del Clayton Act, ha conferito al DOJ e alla FTC il potere di analizzare tutte le fusioni tra imprese di dimensioni rilevanti Datato il 1914, ha creato il FTC: agenzia indipendente regolatrice di pratiche commerciali sleali, coadiuvata dal Dipartimento di Giustizia per l’applicazione normativa antitrust a livello federale negli USA
  • 7.
  • 8.
  • 9. Scuola di Chicago e gli anni di Reagan L’aspra politica interventista antitrust comportò un calo di efficienza e competitività all’estero delle imprese americane. Negli anni Settanta gli autori della Scuola di Chicago richiamarono l’attenzione delle autorità antitrust e delle corti, sottolineando l’importanza dei vantaggi di efficienza derivanti dalle restrizioni verticali e dalle fusioni. CASO GTE-Sylvania: la Corte Suprema decise che le restrizioni verticali non di prezzo avrebbero dovuto essere valutate secondo una rule of reason . Con l’amministrazione Reagan (1981-88) si seguì una politica di non intervento , nella convinzione che le forze di mercato avrebbero dovuto essere lasciate libere di selezionare le imprese più efficienti. Di conseguenza, il numero di casi antitrust nel corso degli anni ’80 diminuì progressivamente. Oggi è assunta una posizione intermedia tra la politica interventista degli anni ’60 e quella del laissez-faire degli anni ‘80 .
  • 10. Le principali caratteristiche della normativa europea e italiana sulla concorrenza
  • 11. La normativa antitrust nell’Unione Europea L’antitrust europeo ha una caratterizzazione più politica, legata al progetto di creazione di uno spazio economico e successivamente di istituzioni politiche sovranazionali. Il Trattato di Amsterdam (art. dall’81 all’89), oggi vigente, proibisce le barriere economiche, oltre che pratiche restrittive e discriminatorie, capaci di falsare il gioco competitivo dei paesi; vieta accordi e pratiche concertate tra imprese o associazioni. Inoltre tratta di fusioni e concentrazioni tra le imprese. La Commissione Europea è l’organo competente in materia di antitrust. La politica della concorrenza europea ha sempre mirato allo creazione di un efficiente mercato interno competitivo.
  • 12.
  • 13.
  • 14.
  • 15. La normativa italiana sulla concorrenza Legge n. 287, Norme per la tutela della concorrenza e del mercato ; prima legge antitrust in Italia emanata nel 1990 riproponendo gli aspetti rilevanti della normativa antitrust europea su: intese, abuso di posizione dominante e concentrazione. Viene istituita l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, guidata da un presidente e da quattro commissari nominati su proposta dei presidenti della Camera e del Senato, con un mandato di 7 anni. L’Autorità Garante ha poteri di indagine, d’istruttoria, di sanzione e di segnalazione nei confronti del Parlamento su leggi che danneggino la concorrenza. L’Autorità ha competenza su tutti i settori economici ad eccezione di quello del credito.
  • 16.
  • 17.
  • 18.
  • 19.
  • 20.
  • 21. MERCATO RILEVANTE & POTERE DI MERCATO
  • 22. MERCATO RILEVANTE DIMENSIONE PRODOTTO DIMENSIONE GEOGRAFICA SSNIP SOST.AD SOST.AS STRUMENTI SSNIP LIMITI SSNIP PREFERENZE CONS. COSTI TRASPORTO IMPORT MERCATO GEO POTERE DI MERCATO QUOTA DI MERCATO FACILITA’ ENTRATA POTERE AQUIRENTI
  • 23. MERCATO RILEVANTE DIMENSIONE PRODOTTO DIMENSIONE GEOGRAFICA
  • 24.
  • 25.
  • 26. Cosa intendiamo… Allora acquisterò la Grande Punto. Elasticità della domanda
  • 27. CONCLUSIONI La Grande Punto è nello stesso mercato della Nuova Polo, in quanto un aumento del prezzo di quest’ultima rende la rivale preferibile agli occhi del consumatore.
  • 28.
  • 29.
  • 30. MERCATO RILEVANTE DIMENSIONE PRODOTTO STRUMENTI SSNIP SOST. DOMANDA SOST. OFFERTA LIMITI SSNIP SSNIP All’aumentare del prezzo di beni/servizi di un ipotetico monopolista sempre più consumatori decideranno di acquistare i beni/servizi sostitutivi.
  • 31. MERCATO RILEVANTE DIMENSIONE PRODOTTO STRUMENTI SSNIP SOST. DOMANDA SOST. OFFERTA LIMITI SSNIP SSNIP All’aumentare del prezzo di beni/servizi di un ipotetico monopolista, imprese fornitrici di beni/ servizi differenti potrebbero essere attratte, in tempi non troppo lunghi, ad entrare nel mercato. Diventando quindi i nuovi concorrenti.
  • 32. Bologna Siena Firenze Alpha Train Beta New Beta
  • 33.
  • 34.
  • 35.
  • 36.
  • 37.
  • 38. MERCATO RILEVANTE DIMENSIONE GEOGRAFICA MERCATO GEOGRAFICO IMPORT COSTI DI TRASPORTO PREFERENZE CONSUMATORI Un ipotetico monopolista italiano trova profittevole: AUMENTARE I PREZZI DEL 5-10% es. acqua SI Il mercato geografico sarà l’ Italia NO Aumenta la domanda di acqua estera
  • 39. MERCATO RILEVANTE DIMENSIONE GEOGRAFICA MERCATO GEOGRAFICO IMPORT COSTI DI TRASPORTO PREFERENZE CONSUMATORI Little in from outside Little out from outside Un’unica area geografica come mercato rilevante
  • 40. MERCATO RILEVANTE DIMENSIONE GEOGRAFICA MERCATO GEOGRAFICO IMPORT COSTI DI TRASPORTO PREFERENZE CONSUMATORI Se i costi di trasporto sono bassi non si può escludere un vincolo competitivo in grado di limitare i prezzi in un’area geografica
  • 41. MERCATO RILEVANTE DIMENSIONE GEOGRAFICA MERCATO GEOGRAFICO IMPORT COSTI DI TRASPORTO PREFERENZE CONSUMATORI Nella definizione di un mercato nazionale o sovranazionale, tenere sempre in considerazione le preferenze dei consumatori. Es. campo alimentare ( la mozzarella ha come mercato rilevante quello nazionale, infatti difficilmente un italiano acquisterà una mozzarella straniera… )
  • 42. POTERE DI MERCATO MISURARE LA QUOTA DI MERCATO FACILITA’ D’ENTRATA POTERE DEGLI ACQUIRENTI
  • 43. COLLUSIONI E ACCORDI ORIZZONTALI
  • 44.
  • 45.
  • 46.
  • 47.
  • 48.
  • 49.
  • 50.
  • 51.
  • 52.
  • 53.
  • 54. Fattori strutturali che facilitano la collusione...(1) CONCENTRAZIONE PROPRIETÀ INCROCIATE STABILITÀ DELLA DOMANDA POTERE DEGLI ACQUIRENTI
  • 55. Fattori strutturali che facilitano la collusione…(2) ELASTICITA’ DELLA DOMANDA EVOLUZIONE DELLA DOMANDA SIMMETRIA CONTATTI MULTIMERCATO ELASTICITA’ DELL’OFFERTA
  • 56. Fattori strutturali che facilitano la collusione...(3) OSSERVABILITA’ DELLA DEVIAZIONE SCAMBIO DI INFORMAZIONE PROBLEMI DI COORDINAMENTO PREZZI DI VENDITA
  • 57. IL CONTROLLO DELLE CONCENTRAZIONI NELL’ESPERIENZA COMUNITARIA E ITALIANA
  • 58. Evoluzione della normativa sul controllo delle concentrazioni: CECA (1957) Memorandum sulle concentrazioni (1965) L. Nazionale (1990) Regolamento CEE (1989) Riforma (2004) CEE (1957) Memorandum sulle concentrazioni (1965)
  • 59. Le concentrazioni: (Rif. 2004): ” si ha una concentrazione quando si produce una modifica duratura del controllo” CONCENTRAZIONI Acquisizione di controllo Fusioni Joint venture Imprese comuni concentrative Imprese comuni cooperative
  • 60.
  • 61.
  • 62. Possibili effetti economici delle operazioni di concentrazione ! TRADE-OFF: BENESSERE COLLETTIVO (Marshall) Surplus dei consumatori Surplus dei produttori
  • 63.
  • 64.
  • 65. L’esperienza comunitaria Interventi della Commissione: FINANZA: pochi interventi data l’elevata frammentarietà; INDUSTRIA: soprattutto nei settori già molto concentrati che sfruttano economie di scala-varietà (farmaceutico, alimenti-bevande, aereospaziale) SERVIZI: settori coinvolti nei processi di liberalizzazione (trasporti aerei, energia, telecomunicazioni) Per attività di R&S Per migliorare l’efficienza
  • 66.
  • 67.
  • 68.
  • 69.
  • 70.
  • 71. Osservazioni conclusive OBIETTIVI GENERALI ATTEGGIAMENTO GENERALE A livello europeo A livello nazionale
  • 73.
  • 74.
  • 75.
  • 76.
  • 77.
  • 78.
  • 79.
  • 80.
  • 81.
  • 82.
  • 83.
  • 84.
  • 85.
  • 86.
  • 88.
  • 89.
  • 90. E’ IMPORTANTE CONVINCERSI CHE.. LA CONCORRENZA SE IN TERMINI PERCENTUALI RIDUCE LE FETTE DI MERCATO IN TERMINI ASSOLUTI AUMENTA LA TORTA QUINDI… PROFITTI OPPORTUNITA’ POSTI DI LAVORO
  • 91. E’ IMPORTANTE CHE SI INNESCHI UN PROCESSO COMPETITIVO BASATO INNOVAZIONE MIGLIORE QUALITA’ DEI SERVIZI
  • 92.
  • 93. Il monopolio è il male sociale alla radice delle sopraffazioni dei forti contro i deboli da “Il buon Governo”, Luigi Einaudi
  • 94.
  • 95.
  • 96. Cosa è stato fatto… 2/3 (esempi) CASO 1 : LATTE IN POLVERE PER L’INFANZIA… IN MENO DI UN ANNO I PREZZI SONO SCESI DI OLTRE IL 25%
  • 97. CASO 2: BANCHE 3/3 Da il Sole-24 Ore del 25.11.06 Effetti anticompetitivi sembrano derivare dal costo delle transazioni tramite bancomat e delle commissioni interbancarie
  • 98.
  • 99. Cosa resta da fare… 2/2(esempio) Da il Sole-24 Ore del 16.11.06