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ENTEROBACTERIACEAE
Enterobacteriaceae
Ubiquitari, diffusi nell’ambiente e risiedono abitualmente
nell’intestino della maggior parte degli animali.
Agenti eziologici di ~50% di tutte le setticemie, 70%infez. urinarie e
molte infez.intestinali.
         •Corti Bacilli Gram- (1-5 µm)
         •Asporigeni
         •Mobili (flagelli peritrichi) (tranne Shigella e Klebsiella)
    –Fisiologia
         •Aerobi-anaerobi facoltativi
         •Richieste nutrizionali minime
             –Fermentano glucosio
             –Riducono nitrati a nitriti
             –Catalasi positive
             –Ossidasi negative (assenza di citocromo C)
Enterobacteriaceae
Flagello (antigene H)
                        Lipopolisaccaride (LPS) o endotossina
                                Polisaccaride O
                                “Core” polisaccaridico
                                Lipide A


                               Membrana esterna
                               Spazio periplasmatico
                               Lipoproteina
                               Peptidoglicano
                               Membrana interna
                               Citoplasma
                               Pilo
Struttura Antigenica delle
         Enterobacteriaceae
Antigeni di superficie determinano l’interazione con antisieri specifici
Enterobacteriaceae
Antigeni Somatici         O - catena polisaccaridica dell’LPS,
resistenti al calore e alcool. Promuovono adesione in alcuni ceppi
di E.coli (O:157) responsabili di diarrea e inf. Vie urinarie.
La variazione da colonie lisce a ruvide è accompagnata dalla
progressiva perdita dell’antigene O liscio.
Antigeni Flagellari H (HAUCH alito) – denaturati dal calore e
alcool Proteus su piastre umide: sciamaggio simile
all’appannamento causato dall’alito su di un vetro.
Antigeni della capsula K (dal tedesco Kapsel) – ricoprono la
superficie dell’antigene O e possono bloccare l’agglutinazione da
parte di antisieri specifici per O.
Antigeni della capsula Vi S.typhi
Famiglia Enterobacteriaceae
      31 generi più di 100 specie

    Generi importanti per Patologie umane

Escherichia                                         Edwardsiella
 Shigella                                           Providencia
 Proteus                                               Hafnia
Salmonella                                          Citrobacter
Klebsiella                                          Enterobacter

 Yersinia                                             Serratia
               Flow chart identificativa LATTOSIO
Classificazione
   Stesso aspetto microscopico e macroscopico


Per      l’isolamento       ed      una     preliminare
  caratterizzazione dei batteri enterici dai campioni
  clinici vengono utilizzati terreni selettivi e
  differenziali. In genere questi terreni contengono
  inibitori della crescita dei microrganismi Gram+
Terreni cromogeni
Sostanze nutritive essenziali
Cromogeni (cromoforo+zucchero)




  C
       Z
QuickTimeª e un
                                                  Chromogenic E.coli O 157 agar:
                                                  E.coli non O 157 (colonie porpora)
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                                                  Non E.coli (colonie blu)
                                                  E.coli O 157 (colonie bianche)
 18-24 ore/37°C



    Non fermenta il sorbitolo→ colonie bianche
    Test di agglutinazione al lattice
Enterobacteriaceae
• Diversità di specie
• Ecologia
    – Dovunque nel suolo, acqua,
      vegetazione, flora microbica
      umana e di animali
    – Alcune specie sono associate con
      malattie
        • Es.: Shigella, Salmonella,
          Yersinia pestis
    – Alcune appartengono alla flora
      normale e possono diventare
      patogeni opportunisti
        • Es.:, E. coli, K. pneumoniae, P.
          mirabilis
FATTORI DI VIRULENZA

• ADESINE

• INVASINE

• TOSSINE

• CAPSULA

• VARIAZIONE DI FASE ANTIGENICA

• SST3

• SEQUESTRO DI FATTORI DI CRECITA

• RESISTENZA ALL’UCCISIONE MEDIATA DAL SIERO

• RESISTENZA ANTIMICROBICA
ADESINE
                Macromolecole esterne alla parete

                    PILI o FIMBRIE di tipo 1-4

 I Pili determinano la specificità d’ospite e d’organo in base alla
                    distribuzione dei loro recettori.
 Tipo 1: espressi in fase stazionaria, resistenza alla peristalsi e
                 flusso intestinale e quindi colonizza.
Tipo 2: permettono al batterio di causare malattia al di fuori della
    sua nicchia. E.coli urapoatogeni usano i pili P per legarsi ai
P-glicolipidi delle cellule uretrali e renali e resistere alla peristalsi
                     uretrale e al flusso dell’urina.
Sistemi di secrezione di tipo III


           Apparati macromolecolari costituiti da circa 20 proteine
In risposta a segnali ambientali (O2, Ca++,contatto cellula ospite…) secernono
     all’interno della cellula ospite proteine specifiche con diverse funzioni.
Sequestro di fattori di crescita
                             SIDEROFORI
Il Ferro è un importante fattore di crescita, ma è legato al gruppo eme
    (emoglobina, mioglobina) o alle proteine chelanti il ferro



                           ENTEROBACTINA

                            AEROBACTINA
   I complessi siderofori-ferro sono trasportati all’interno del batterio
         attraverso specifiche proteine della membrana esterna.
CLASSIFICAZIONE DEI CEPPI
   PATOGENI DI E. coli

   • ETEC: ENTEROTOSSIGENI
   • EAggEC: ENTEROAGGREGANTI
   • EPEC: ENTEROPATOGENI
   • EHEC: ENTEROEMORRAGICI
   • EIEC: ENTEROINVASIVI
   • DAEC: DIFFUSAMENTE ADERENTI
SINDROMI CLINICHE
► SETTICEMIA

► INFEZIONI DEL TRATTO URINARIO

► MENINGITI NEONATALI

► GASTROENTERITI

► ALTRE AFFEZIONI
Genere Salmonella



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Il Genere Salmonella è stato suddiviso in 2 sole specie
S. enterica è suddivisa in 6 sottospecie o gruppi (che si differenziano
              biochimicamente) e più di 2 500 sierotipi




                                                                             gruppi




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Genere Salmonella
Antigeni somatici (Studi di cross-assorbimento hanno individuato circa
                       67 diversi antigeni O);

Antigene capsulare (o di superficie);
Su circa 2 500 sierotipi di Salmonella, l’antigene K è presente solo in tre
sierotipi:   Typhi,        Paratyphi C,       e Dublino.
Alcuni ceppi di questi sierotipi possono anche non avere l'antigene Vi.


Antigene Flagellare (H), si conoscono circa 35 antigeni flagellari
Salmonella è unico tra i batteri enterici in quanto, la maggior parte dei suoi
sierotipi può esprimere alternativamente due flagelli con diversa specificità
antigenica (Fase 1 o Fase 2).
Poche salmonelle (a esempio, Enteritidis, Typhi) producono un unico tipo di
flagellina (Antigene H monofasico);
Pochissime specie hanno 3 fasi sierologiche H (Trifasiche),
in rari casi le salmonelle possono perdere la struttura antigenica H,
diventando immobili.
Variazione di fase flagellare
Cellule esprimenti fliC sono di fase 1,
Cellule esprimenti fljB sono di fase 2.
Il gene fljB è parte di un operone contenente anche il gene fljA, codificante
un repressore post-trascrizionale del gene fliC.


                                                                                             L’antigene di fase 1 (specifica)

    ricombinazione sito-specifica:
sequenze ripetute e invertie hixL e hixR




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                                       ribonucleoproteina
RIarrangiamenti del DNA:
Variazione di fase in Salmonella
RIarrangiamenti del DNA:
    Variazione di fase in Salmonella

L’orientamento flip-flop é controllato dal prodotto di Hin,
                                                       Hin
un gene che esprime una ricombinasi sito specifica.
                                              specifica
Il DNA invertibile è fiancheggiato da sequenze invertite
ripetute di 14bp (hixL e hixR)
Teoricamente qualunque sierotipo di Salmonella può causare
le 4 manifestazioni cliniche principali delle salmonellosi:
gastroenteriti, febbre enteriche, batteriemia e lo stato di
portatore sano.
Alcuni sierotipi hanno maggiore probabilità di essere associati
ad una particolare sindrome.
Salmonella typhimurium E’ attualmente il singolo sierotipo
più frequentemente isolato fra le salmonelle che causano in
tutto il mondo gastroenteriti, batteriemia e lo stato di portatore
sano.
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Ingestione - infetta l'intestino tenue (cellule non fagocitiche), entrando,
attraverso le cellule M situate al di sopra delle placche del Peyer.
Sebbene la maggior parte delle infezioni da Salmonella rimangono
localizzate a livello intestinale, nel caso del tifo la Salmonella riesce a
traslocare attraverso lo strato epiteliale intestinale e a raggiungere il vano
sotto-epiteliale: disseminazione al fegato e alla milza attraverso il flusso
sanguigno e il sistema linfatico.
   Essendo anche un patogeno intracellulare facoltativo è in grado di
             sopravvivere e replicare anche nel fagosoma,
Isole di patogenicità di Salmonella (SPI)

   Tra queste, SPI-1 e SPI-2 codificano per: T3SS-1 e T3SS-2.


Questi sistemi rilasciano nella cellula ospite oltre 30 proteine
specializzate (proteine effettrici), che agiscono coordinatamente
per modificare il citoscheletro, le vie di trasduzione del segnale, il
traffico di membrana della cellula ospite e le risposte pro-
infiammatorie dell’spite.
Ciò consente a Salmonella di invadere le cellule epiteliali non
fagocitiche, stabilire e mantenere una nicchia intracellulare
replicativa, o vacuolo contenente Salmonella (SCV) e, in alcuni
casi, diffondere e causare malattie sistemiche.
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SPI-1 espresso durante la tarda fase logaritmica in condizioni di alta osmolarità
e bassa tensione di ossigeno, tipiche dell’ambiente intestinale: l'ingresso di
Salmonella in cellule non fagocitiche, innescando l'invasione e la penetrazione
dell'epitelio gastrointestinale (sintomi diarroici).
SPI-2 richiesto per le fasi successive del contagio, sopravvivenza e
replicazione nei fagociti, diffusione sistemica e colonizzazione degli organi
dell’ospite.




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Salmonella:
Invasion
Salmonella:
Adhesion and
 "Membrane
  Ruffling"
Salmonella:
Adhesion and
 "Membrane
  Ruffling"
Salmonella: Invasion
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Salmonella
               Terapia Antimicrobica

   Febbri     enteriche–   β-lattamici   ma   soprattutto
Cloramfenicolo. Anche se ceppi resistenti sono
Cloramfenicolo
comparsi.


   Gastroenterite – normalmente non richiede terapia
antibatterica. Ma somministrazione di acqua ed
elettroliti.

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6. enterobacteriaceae

  • 2. Enterobacteriaceae Ubiquitari, diffusi nell’ambiente e risiedono abitualmente nell’intestino della maggior parte degli animali. Agenti eziologici di ~50% di tutte le setticemie, 70%infez. urinarie e molte infez.intestinali. •Corti Bacilli Gram- (1-5 µm) •Asporigeni •Mobili (flagelli peritrichi) (tranne Shigella e Klebsiella) –Fisiologia •Aerobi-anaerobi facoltativi •Richieste nutrizionali minime –Fermentano glucosio –Riducono nitrati a nitriti –Catalasi positive –Ossidasi negative (assenza di citocromo C)
  • 3. Enterobacteriaceae Flagello (antigene H) Lipopolisaccaride (LPS) o endotossina Polisaccaride O “Core” polisaccaridico Lipide A Membrana esterna Spazio periplasmatico Lipoproteina Peptidoglicano Membrana interna Citoplasma Pilo
  • 4. Struttura Antigenica delle Enterobacteriaceae Antigeni di superficie determinano l’interazione con antisieri specifici
  • 5. Enterobacteriaceae Antigeni Somatici O - catena polisaccaridica dell’LPS, resistenti al calore e alcool. Promuovono adesione in alcuni ceppi di E.coli (O:157) responsabili di diarrea e inf. Vie urinarie. La variazione da colonie lisce a ruvide è accompagnata dalla progressiva perdita dell’antigene O liscio. Antigeni Flagellari H (HAUCH alito) – denaturati dal calore e alcool Proteus su piastre umide: sciamaggio simile all’appannamento causato dall’alito su di un vetro. Antigeni della capsula K (dal tedesco Kapsel) – ricoprono la superficie dell’antigene O e possono bloccare l’agglutinazione da parte di antisieri specifici per O. Antigeni della capsula Vi S.typhi
  • 6. Famiglia Enterobacteriaceae 31 generi più di 100 specie Generi importanti per Patologie umane Escherichia Edwardsiella Shigella Providencia Proteus Hafnia Salmonella Citrobacter Klebsiella Enterobacter Yersinia Serratia Flow chart identificativa LATTOSIO
  • 7. Classificazione Stesso aspetto microscopico e macroscopico Per l’isolamento ed una preliminare caratterizzazione dei batteri enterici dai campioni clinici vengono utilizzati terreni selettivi e differenziali. In genere questi terreni contengono inibitori della crescita dei microrganismi Gram+
  • 8. Terreni cromogeni Sostanze nutritive essenziali Cromogeni (cromoforo+zucchero) C Z
  • 9. QuickTimeª e un Chromogenic E.coli O 157 agar: E.coli non O 157 (colonie porpora) decompressore TIFF (LZW) sono necessari per visualizzare quest'immagine. Non E.coli (colonie blu) E.coli O 157 (colonie bianche) 18-24 ore/37°C Non fermenta il sorbitolo→ colonie bianche Test di agglutinazione al lattice
  • 10. Enterobacteriaceae • Diversità di specie • Ecologia – Dovunque nel suolo, acqua, vegetazione, flora microbica umana e di animali – Alcune specie sono associate con malattie • Es.: Shigella, Salmonella, Yersinia pestis – Alcune appartengono alla flora normale e possono diventare patogeni opportunisti • Es.:, E. coli, K. pneumoniae, P. mirabilis
  • 11. FATTORI DI VIRULENZA • ADESINE • INVASINE • TOSSINE • CAPSULA • VARIAZIONE DI FASE ANTIGENICA • SST3 • SEQUESTRO DI FATTORI DI CRECITA • RESISTENZA ALL’UCCISIONE MEDIATA DAL SIERO • RESISTENZA ANTIMICROBICA
  • 12. ADESINE Macromolecole esterne alla parete PILI o FIMBRIE di tipo 1-4 I Pili determinano la specificità d’ospite e d’organo in base alla distribuzione dei loro recettori. Tipo 1: espressi in fase stazionaria, resistenza alla peristalsi e flusso intestinale e quindi colonizza. Tipo 2: permettono al batterio di causare malattia al di fuori della sua nicchia. E.coli urapoatogeni usano i pili P per legarsi ai P-glicolipidi delle cellule uretrali e renali e resistere alla peristalsi uretrale e al flusso dell’urina.
  • 13. Sistemi di secrezione di tipo III Apparati macromolecolari costituiti da circa 20 proteine In risposta a segnali ambientali (O2, Ca++,contatto cellula ospite…) secernono all’interno della cellula ospite proteine specifiche con diverse funzioni.
  • 14. Sequestro di fattori di crescita SIDEROFORI Il Ferro è un importante fattore di crescita, ma è legato al gruppo eme (emoglobina, mioglobina) o alle proteine chelanti il ferro ENTEROBACTINA AEROBACTINA I complessi siderofori-ferro sono trasportati all’interno del batterio attraverso specifiche proteine della membrana esterna.
  • 15. CLASSIFICAZIONE DEI CEPPI PATOGENI DI E. coli • ETEC: ENTEROTOSSIGENI • EAggEC: ENTEROAGGREGANTI • EPEC: ENTEROPATOGENI • EHEC: ENTEROEMORRAGICI • EIEC: ENTEROINVASIVI • DAEC: DIFFUSAMENTE ADERENTI
  • 16. SINDROMI CLINICHE ► SETTICEMIA ► INFEZIONI DEL TRATTO URINARIO ► MENINGITI NEONATALI ► GASTROENTERITI ► ALTRE AFFEZIONI
  • 17. Genere Salmonella QuickTimeª e un decompressore sono necessari per visualizzare quest'immagine.
  • 18. Il Genere Salmonella è stato suddiviso in 2 sole specie S. enterica è suddivisa in 6 sottospecie o gruppi (che si differenziano biochimicamente) e più di 2 500 sierotipi gruppi QuickTimeª e un decompressore sono necessari per visualizzare quest'immagine.
  • 19. Genere Salmonella Antigeni somatici (Studi di cross-assorbimento hanno individuato circa 67 diversi antigeni O); Antigene capsulare (o di superficie); Su circa 2 500 sierotipi di Salmonella, l’antigene K è presente solo in tre sierotipi: Typhi, Paratyphi C, e Dublino. Alcuni ceppi di questi sierotipi possono anche non avere l'antigene Vi. Antigene Flagellare (H), si conoscono circa 35 antigeni flagellari Salmonella è unico tra i batteri enterici in quanto, la maggior parte dei suoi sierotipi può esprimere alternativamente due flagelli con diversa specificità antigenica (Fase 1 o Fase 2). Poche salmonelle (a esempio, Enteritidis, Typhi) producono un unico tipo di flagellina (Antigene H monofasico); Pochissime specie hanno 3 fasi sierologiche H (Trifasiche), in rari casi le salmonelle possono perdere la struttura antigenica H, diventando immobili.
  • 20. Variazione di fase flagellare Cellule esprimenti fliC sono di fase 1, Cellule esprimenti fljB sono di fase 2. Il gene fljB è parte di un operone contenente anche il gene fljA, codificante un repressore post-trascrizionale del gene fliC. L’antigene di fase 1 (specifica) ricombinazione sito-specifica: sequenze ripetute e invertie hixL e hixR QuickTimeª e un decompressore sono necessari per visualizzare quest'immagine. L’antigene di fase 2 (aspecifica) ribonucleoproteina
  • 21. RIarrangiamenti del DNA: Variazione di fase in Salmonella
  • 22. RIarrangiamenti del DNA: Variazione di fase in Salmonella L’orientamento flip-flop é controllato dal prodotto di Hin, Hin un gene che esprime una ricombinasi sito specifica. specifica Il DNA invertibile è fiancheggiato da sequenze invertite ripetute di 14bp (hixL e hixR)
  • 23. Teoricamente qualunque sierotipo di Salmonella può causare le 4 manifestazioni cliniche principali delle salmonellosi: gastroenteriti, febbre enteriche, batteriemia e lo stato di portatore sano. Alcuni sierotipi hanno maggiore probabilità di essere associati ad una particolare sindrome. Salmonella typhimurium E’ attualmente il singolo sierotipo più frequentemente isolato fra le salmonelle che causano in tutto il mondo gastroenteriti, batteriemia e lo stato di portatore sano.
  • 24. QuickTimeª e un decompressore sono necessari per visualizzare quest'immagine. Ingestione - infetta l'intestino tenue (cellule non fagocitiche), entrando, attraverso le cellule M situate al di sopra delle placche del Peyer. Sebbene la maggior parte delle infezioni da Salmonella rimangono localizzate a livello intestinale, nel caso del tifo la Salmonella riesce a traslocare attraverso lo strato epiteliale intestinale e a raggiungere il vano sotto-epiteliale: disseminazione al fegato e alla milza attraverso il flusso sanguigno e il sistema linfatico. Essendo anche un patogeno intracellulare facoltativo è in grado di sopravvivere e replicare anche nel fagosoma,
  • 25. Isole di patogenicità di Salmonella (SPI) Tra queste, SPI-1 e SPI-2 codificano per: T3SS-1 e T3SS-2. Questi sistemi rilasciano nella cellula ospite oltre 30 proteine specializzate (proteine effettrici), che agiscono coordinatamente per modificare il citoscheletro, le vie di trasduzione del segnale, il traffico di membrana della cellula ospite e le risposte pro- infiammatorie dell’spite. Ciò consente a Salmonella di invadere le cellule epiteliali non fagocitiche, stabilire e mantenere una nicchia intracellulare replicativa, o vacuolo contenente Salmonella (SCV) e, in alcuni casi, diffondere e causare malattie sistemiche.
  • 26. QuickTimeª e un decompressore sono necessari per visualizzare quest'immagine. QuickTimeª e un decompressore sono necessari per visualizzare quest'immagine.
  • 27. SPI-1 espresso durante la tarda fase logaritmica in condizioni di alta osmolarità e bassa tensione di ossigeno, tipiche dell’ambiente intestinale: l'ingresso di Salmonella in cellule non fagocitiche, innescando l'invasione e la penetrazione dell'epitelio gastrointestinale (sintomi diarroici). SPI-2 richiesto per le fasi successive del contagio, sopravvivenza e replicazione nei fagociti, diffusione sistemica e colonizzazione degli organi dell’ospite. QuickTimeª e un decompressore sono necessari per visualizzare quest'immagine.
  • 32. QuickTimeª e un decompressore sono necessari per visualizzare quest'immagine.
  • 33. Salmonella Terapia Antimicrobica  Febbri enteriche– β-lattamici ma soprattutto Cloramfenicolo. Anche se ceppi resistenti sono Cloramfenicolo comparsi.  Gastroenterite – normalmente non richiede terapia antibatterica. Ma somministrazione di acqua ed elettroliti.

Notas do Editor

  1. Anche nelle cellule in fase 2 il gene fliC viene trascritto, ma il messaggero risultante viene degradato velocemente a causa della presenza di FljA. Questo fattore è una ribonucleoproteina che si lega al 5 ’ -UTR (intorno alla sequenza Shine-Dalgarno ) dell 知 R NA di fliC impedendone il legame ai ribosomi e causandone quindi la rapida degradazione.
  2. IL gene hin è contenuto nella sequenza invertibile di 995bp.
  3. Ricordate: Infezioni , quando il microrganismo direttamente provoca la malattia. (es. Tubercolosi, salmonellosi, brucellosi ecc.); Intossicazioni , dovute a tossine preformate (ad esempio intossicazioni da stafilococco aureo, clostridio botulino ecc.); Tossinfezioni , propriamente dette, dovute alla presenza di microrganismi vivi , non uccisi da cotture o da trattamenti di conservazione che, moltiplicandosi nel corpo umano, producono tossine .
  4. Gastroenterite in questi casi la terapia antimicrobica non riduce la durata e la gravità dei sintomi e può di fatto prolungare la convalescenza e la permanenza intestinale del microrganismo. Tuttavia alcuni medici trattano con antibiotici I lattanti e le persone anziane con gastroenteriti acute per prevenire le complicazioni.