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Scuola secondaria di primo grado
«Enrico Mattei»
di Stefania Beccari
Premessa
Premessa
Gli uomini sono tutti uguali e non esiste una diversità di
specie, pur essendo ciascuno di noi particolare e unico.
Nessun essere umano è infatti identico in tutto e per
tutto ad un altro perché ha proprie caratteristiche, ma
tutti gli individui appartengono al genere umano.
Una differenziazione più adatta a raggruppare individui e
popolazioni è quella fondata sulle etnie.
Le etnie indicano gruppi delimitati di persone, connotati
da una propria lingua, una cultura comune e usi e
costumi condivisi.
 La lingua
 La presenza, in genere, di un territorio comune
 La «cultura» (abitazione, abbigliamento, abitudini alimentari,
manifestazioni artistiche, sport, modi di pensare, musica….)
 La coscienza di appartenere a tale gruppo, soprattutto nei confronti
di altre etnie
 La volontà di vivere insieme
 Multicultura: consiste nella convivenza con persone provenienti da paesi e culture diverse
 Intercultura: progetti finalizzati alla costruzione di una società in cui ci siano
comunicazioni e scambi positivi tra culture differenti.
 Con il termine di educazione interculturale, quindi, si indicano i processi di
apprendimento che portano a conoscere altre culture e a entrare in contatto con esse in
modo costruttivo, imparando a sviluppare nei loro confronti atteggiamenti di
disponibilità, apertura e dialogo. *
IL NOSTRO MODO DI RAPPRESENTARE UNA CULTURA DIVERSA DALLA NOSTRA E’ SPESSO
BASATO SU STEREOTIPI  VISIONI SEMPLIFICATE E SPESSO DISTORTE (perché troppo
generalizzate o false) DI UN ASPETTO DELLA REALTA’.
GLI STEREOTIPI FAVORISCONO LA NASCITA DEI PREGIUDIZI (scelta immotivata e infondata di
un particolare punto di vista o di una particolare ideologia):
 Quelli legati a caratteri nazionali
 Quelli legati a carattere sociale
 Quelli legati a concetti errati di «razza»
Tutti questi pregiudizi possono dettare comportamenti di rifiuto verso culture, popolazioni,
singoli individui giudicati negativamente solo per le loro diversità.
I comportamenti di distacco e di rifiuto nei confronti dell’altro possono sfociare nella
discriminazione, cioè un modo negativo di trattare una persona o un gruppo per il
motivo che appartiene o non appartiene a una determinata categoria (sociale,
culturale, economica, ecc.).
«[…] costituisce discriminazione ogni comportamento che, direttamente o
indirettamente, comporti una distinzione, esclusione, restrizione o preferenza
basata sulla razza, il colore, l’ascendenza o l’origine nazionale o etnica, le
convinzioni e le pratiche religiose, e che abbia lo scopo o l’effetto di
distruggere o di compromettere il riconoscimento, il godimento o l’esercizio,
in condizioni di parità, dei diritti umani e delle libertà fondamentali in campo
politico, economico, sociale e culturale e in ogni altro settore della vita
pubblica».
Decreto legislativo n. 286 del 1998, Testo Unico delle disposizioni
concernenti la disciplina dell’immigrazione e norme sulla condizione dello straniero.
Vedi anche art. 3 della Costituzione Italiana entrata in vigore il 1° gennaio
del 1948
Vedi anche artt. 1, 2,3,4,7,26 della Dichiarazione Universale dei Diritti
dell’Uomo emanata il 10 dicembre 1948
Vedi anche art. 21 della Carta di Diritti fondamentali dell’Unione Europea
emanata a Nizza nel dicembre del 2000
 Quali sono i principali motivi per cui una
quantità elevata di persone affrontano un
viaggio per giungere in Paesi molto lontani
dal loro?
1. Fame
2. Carestie
3. Mancanza di risorse
4. Disoccupazione
5. Guerre
6. Persecuzioni
7. Catastrofi naturali
8. Ricerca di un modello di vita occidentale (aspettativa di vita migliore)
9. Studio/ricerca
10. Altro ………………………………………………………………………………….
Il grande fenomeno dell’emigrazione ha da sempre caratterizzato la nostra storia, mosso
dalla ricerca di miglior fortuna in un posto diverso da quello di origine. Questo distacco è
stato da sempre avvertito come una frattura nella vita personale, ma non ha di certo
impedito che il fenomeno profilasse, specie tra i contadini meridionali, che hanno
lasciato le loro case e le loro abitudini, combattuti tra ciò che si vuole e ciò che dentro
viene avvertito come un bisogno quasi inevitabile.
Era una calda serata d’agosto: il mare e le luci dei pescherecci fornivano uno scenario di
ineguagliabile bellezza , contornati da una musica leggera di sottofondo. P.G.
presenziava alla manifestazione mosso da un senso di emozione che veniva corretto
dalla sicurezza con la quale raccontava le sue storie, e non si poteva non essere colpiti
da tanta veridicità . Storie assurde di persone che avevano affrontato il viaggio verso
quella terra sconosciuta che era l’Argentina, convinti col tempo di poter ritornare nella
loro patria. Storie di amori meravigliosi, di passioni struggenti, di concreta solidarietà.
L’emigrazione rimane un modo per ricercare altrove ciò che il proprio paese non
dà…. Ma ancora oggi, cosa spinge la gente, soprattutto i giovani, a lasciare l’
Italia? Il mondo che ci abbraccia ormai è cambiato, e se i nostri nonni
emigravano per necessità, oggi lo si fa per scelta, per il desiderio di conoscere,
per pura curiosità. I giovani oggi in Italia, possono si vivere felici, ma il risultato
finale è che realizzarsi è diventato sempre più difficile, perché difficile è il sistema
che ci circonda, difficili sono le circostanze che certe volte non si condividono
ma che ci si sforza di accettare. Lo Stato così, perde quella fascia di futuro
rappresentata dai giovani laureati che lasciano il nostro Paese arricchendone
altri, fungendo da elemento propiziatorio per questi. Questo fenomeno, oramai
comunemente definito “fuga dei cervelli” , sta gravemente penalizzando il nostro
Paese, costringendo ormai tutti, a perdere le proprie speranze verso il futuro e
verso una vita politica migliore. Ma se le colpe sono tutte addebitate alle forze
politiche, la degenerazione, il regresso, diventano sempre più costanti, e si finisce
col trovarsi ingarbugliati in un intreccio di problemi che assillano solo noi cittadini.
Dalla crisi che ha ormai investito tutti i sistemi, in particolare quello economico, si
può uscire non tentando assurde soluzioni autoritarie o rivoluzionarie, ma
procedendo ad un profondo rinnovamento collettivo ed individuale, prima
ancora di una rigenerazione delle strutture sociali e politiche. Ciò che risulta
determinante è la consapevolezza dei propri diritti, dei propri doveri.
Inviato da direttore il Ven, 11/09/2012 - 12:36
a cura di Anna Lisa Lo Sapio
Razzismo:Razzismo: si parla di razzismo quando
non si accetta l’appartenenza comune
alla razza umana e si assume un
atteggiamento di intolleranza verso
gruppi di persone che hanno cultura,
tradizioni, lingua, aspetto fisico, religione
o abitudini diversi dalla propria. Il
razzismo esaspera queste differenze.
Xenofobia:Xenofobia: è una particolare forma di
razzismo, cioè la paura dello straniero.
Le cause che provocano atteggiamenti
razzisti sono molteplici e di diversa natura:
psicologica, sociale, politica.
Alla base c’è sempre una forte paura nei
confronti della diversità.
La principale arma contro gli atteggiamenti
di razzismo è l’educazioneeducazione: attraverso la
progressiva conoscenza delle altre culture
e attraverso la comprensione dei diritti
umani. Solo così è possibile realizzare una
convivenza rispettosa nei confronti di noi
stessi e di chi ci circonda.
 pregiudizi e stereotipi
 Lettura della storia di «Un quadrato nel paese«Un quadrato nel paese
dei rotondi»dei rotondi»
1.1. Obiettivi: affrontare il tema della diversità eObiettivi: affrontare il tema della diversità e
delle minoranze a partire dalla propriadelle minoranze a partire dalla propria
esperienza.esperienza.
2.2. Modalità: dopo aver letto la storia, dividere laModalità: dopo aver letto la storia, dividere la
classe in piccoli gruppi che si dovrannoclasse in piccoli gruppi che si dovranno
confrontare sui propri vissuti rispondendo aconfrontare sui propri vissuti rispondendo a
due domande (una alla volta):due domande (una alla volta):
 Quando e in che ambiente ti sei sentito/a unQuando e in che ambiente ti sei sentito/a un
quadrato?quadrato?
 Quando ti sei sentito/a un rotondo?Quando ti sei sentito/a un rotondo?
 I valori delle culture
Fornire l’elenco dei valori/affermazioni
agli alunni, i quali devono sottolineare
quelli che sentono di condividere e
come propri.
1. obiettivo: essere consapevoli dei propri
valori e capaci di confrontarsi con
quelli di altre culture.
 Come sarò accolto?
Il conduttore del gioco dispone gli alunni in
cerchio. Chiede ad un volontario di uscire
dalla stanza per un paio di minuti. Al suo
rientro, i giocatori che sono rimasti seduti
devono accoglierlo nello spirito suggerito
dalla parola-chiave che il conduttore segnala
al momento dell’ingresso dell’ospite. La
segnalazione avviene attraverso un cartello
che il conduttore innalza alle spalle dell’ospite
(che non deve prenderne visione) al
momento del suo ingresso nella stanza.
Ogni turno di gioco dura al massimo 2-3 minuti.
 Raccogliere le impressioni e le
emozioni alla fine del gioco. Meglio se
in un cartellone da appendere in
classe.
multiculturamulticultura
Reazioni negative Reazioni positive
1. Scarsa conoscenza
2. Nessuna collaborazione reciproca
3. Reazioni violente
1. Educazione all’intercultura:
l’intercultura elabora,
attraverso interventi, progetti
rivolti a creare una società
basata su comunicazione e
scambi tra culture differenti.
Pregiudizio
Discriminazione
Razzismo
xenofobia
Dialogo
Conoscenza
Collaborazione
Scambio
arricchimento reciproco
 T.Ben Jelloun, Il razzismo spiegato a mia figlia
 Marchetti, Italiani, Brava gente
 F. Geda, Nel mare ci sono i coccodrilli
 F. D’Adamo, Storia di Ismael che ha attraversato il mare
 Capriolo, NO
 M. L. King; I have a dream
 A. Spiegelman,, Maus: racconto di un sopravvissuto
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 L’emigrante
 Sognando Backam
 Il buio oltre la siepe
 L’amico ritrovato
 Nel nome del padre
Articoli di giornale
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Lettura della dichiarazione dei diritti universali dell’uomo
Lettura dei principi fondamentali della Costituzione Italiana

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Educazione all’intercultura (ultimato)

  • 1. Scuola secondaria di primo grado «Enrico Mattei» di Stefania Beccari
  • 3. Gli uomini sono tutti uguali e non esiste una diversità di specie, pur essendo ciascuno di noi particolare e unico. Nessun essere umano è infatti identico in tutto e per tutto ad un altro perché ha proprie caratteristiche, ma tutti gli individui appartengono al genere umano. Una differenziazione più adatta a raggruppare individui e popolazioni è quella fondata sulle etnie. Le etnie indicano gruppi delimitati di persone, connotati da una propria lingua, una cultura comune e usi e costumi condivisi.
  • 4.  La lingua  La presenza, in genere, di un territorio comune  La «cultura» (abitazione, abbigliamento, abitudini alimentari, manifestazioni artistiche, sport, modi di pensare, musica….)  La coscienza di appartenere a tale gruppo, soprattutto nei confronti di altre etnie  La volontà di vivere insieme
  • 5.  Multicultura: consiste nella convivenza con persone provenienti da paesi e culture diverse  Intercultura: progetti finalizzati alla costruzione di una società in cui ci siano comunicazioni e scambi positivi tra culture differenti.  Con il termine di educazione interculturale, quindi, si indicano i processi di apprendimento che portano a conoscere altre culture e a entrare in contatto con esse in modo costruttivo, imparando a sviluppare nei loro confronti atteggiamenti di disponibilità, apertura e dialogo. * IL NOSTRO MODO DI RAPPRESENTARE UNA CULTURA DIVERSA DALLA NOSTRA E’ SPESSO BASATO SU STEREOTIPI  VISIONI SEMPLIFICATE E SPESSO DISTORTE (perché troppo generalizzate o false) DI UN ASPETTO DELLA REALTA’. GLI STEREOTIPI FAVORISCONO LA NASCITA DEI PREGIUDIZI (scelta immotivata e infondata di un particolare punto di vista o di una particolare ideologia):  Quelli legati a caratteri nazionali  Quelli legati a carattere sociale  Quelli legati a concetti errati di «razza» Tutti questi pregiudizi possono dettare comportamenti di rifiuto verso culture, popolazioni, singoli individui giudicati negativamente solo per le loro diversità. I comportamenti di distacco e di rifiuto nei confronti dell’altro possono sfociare nella discriminazione, cioè un modo negativo di trattare una persona o un gruppo per il motivo che appartiene o non appartiene a una determinata categoria (sociale, culturale, economica, ecc.).
  • 6. «[…] costituisce discriminazione ogni comportamento che, direttamente o indirettamente, comporti una distinzione, esclusione, restrizione o preferenza basata sulla razza, il colore, l’ascendenza o l’origine nazionale o etnica, le convinzioni e le pratiche religiose, e che abbia lo scopo o l’effetto di distruggere o di compromettere il riconoscimento, il godimento o l’esercizio, in condizioni di parità, dei diritti umani e delle libertà fondamentali in campo politico, economico, sociale e culturale e in ogni altro settore della vita pubblica». Decreto legislativo n. 286 del 1998, Testo Unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell’immigrazione e norme sulla condizione dello straniero. Vedi anche art. 3 della Costituzione Italiana entrata in vigore il 1° gennaio del 1948 Vedi anche artt. 1, 2,3,4,7,26 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo emanata il 10 dicembre 1948 Vedi anche art. 21 della Carta di Diritti fondamentali dell’Unione Europea emanata a Nizza nel dicembre del 2000
  • 7.  Quali sono i principali motivi per cui una quantità elevata di persone affrontano un viaggio per giungere in Paesi molto lontani dal loro? 1. Fame 2. Carestie 3. Mancanza di risorse 4. Disoccupazione 5. Guerre 6. Persecuzioni 7. Catastrofi naturali 8. Ricerca di un modello di vita occidentale (aspettativa di vita migliore) 9. Studio/ricerca 10. Altro ………………………………………………………………………………….
  • 8. Il grande fenomeno dell’emigrazione ha da sempre caratterizzato la nostra storia, mosso dalla ricerca di miglior fortuna in un posto diverso da quello di origine. Questo distacco è stato da sempre avvertito come una frattura nella vita personale, ma non ha di certo impedito che il fenomeno profilasse, specie tra i contadini meridionali, che hanno lasciato le loro case e le loro abitudini, combattuti tra ciò che si vuole e ciò che dentro viene avvertito come un bisogno quasi inevitabile. Era una calda serata d’agosto: il mare e le luci dei pescherecci fornivano uno scenario di ineguagliabile bellezza , contornati da una musica leggera di sottofondo. P.G. presenziava alla manifestazione mosso da un senso di emozione che veniva corretto dalla sicurezza con la quale raccontava le sue storie, e non si poteva non essere colpiti da tanta veridicità . Storie assurde di persone che avevano affrontato il viaggio verso quella terra sconosciuta che era l’Argentina, convinti col tempo di poter ritornare nella loro patria. Storie di amori meravigliosi, di passioni struggenti, di concreta solidarietà.
  • 9. L’emigrazione rimane un modo per ricercare altrove ciò che il proprio paese non dà…. Ma ancora oggi, cosa spinge la gente, soprattutto i giovani, a lasciare l’ Italia? Il mondo che ci abbraccia ormai è cambiato, e se i nostri nonni emigravano per necessità, oggi lo si fa per scelta, per il desiderio di conoscere, per pura curiosità. I giovani oggi in Italia, possono si vivere felici, ma il risultato finale è che realizzarsi è diventato sempre più difficile, perché difficile è il sistema che ci circonda, difficili sono le circostanze che certe volte non si condividono ma che ci si sforza di accettare. Lo Stato così, perde quella fascia di futuro rappresentata dai giovani laureati che lasciano il nostro Paese arricchendone altri, fungendo da elemento propiziatorio per questi. Questo fenomeno, oramai comunemente definito “fuga dei cervelli” , sta gravemente penalizzando il nostro Paese, costringendo ormai tutti, a perdere le proprie speranze verso il futuro e verso una vita politica migliore. Ma se le colpe sono tutte addebitate alle forze politiche, la degenerazione, il regresso, diventano sempre più costanti, e si finisce col trovarsi ingarbugliati in un intreccio di problemi che assillano solo noi cittadini. Dalla crisi che ha ormai investito tutti i sistemi, in particolare quello economico, si può uscire non tentando assurde soluzioni autoritarie o rivoluzionarie, ma procedendo ad un profondo rinnovamento collettivo ed individuale, prima ancora di una rigenerazione delle strutture sociali e politiche. Ciò che risulta determinante è la consapevolezza dei propri diritti, dei propri doveri. Inviato da direttore il Ven, 11/09/2012 - 12:36 a cura di Anna Lisa Lo Sapio
  • 10. Razzismo:Razzismo: si parla di razzismo quando non si accetta l’appartenenza comune alla razza umana e si assume un atteggiamento di intolleranza verso gruppi di persone che hanno cultura, tradizioni, lingua, aspetto fisico, religione o abitudini diversi dalla propria. Il razzismo esaspera queste differenze.
  • 11. Xenofobia:Xenofobia: è una particolare forma di razzismo, cioè la paura dello straniero.
  • 12. Le cause che provocano atteggiamenti razzisti sono molteplici e di diversa natura: psicologica, sociale, politica. Alla base c’è sempre una forte paura nei confronti della diversità. La principale arma contro gli atteggiamenti di razzismo è l’educazioneeducazione: attraverso la progressiva conoscenza delle altre culture e attraverso la comprensione dei diritti umani. Solo così è possibile realizzare una convivenza rispettosa nei confronti di noi stessi e di chi ci circonda.
  • 13.  pregiudizi e stereotipi  Lettura della storia di «Un quadrato nel paese«Un quadrato nel paese dei rotondi»dei rotondi» 1.1. Obiettivi: affrontare il tema della diversità eObiettivi: affrontare il tema della diversità e delle minoranze a partire dalla propriadelle minoranze a partire dalla propria esperienza.esperienza. 2.2. Modalità: dopo aver letto la storia, dividere laModalità: dopo aver letto la storia, dividere la classe in piccoli gruppi che si dovrannoclasse in piccoli gruppi che si dovranno confrontare sui propri vissuti rispondendo aconfrontare sui propri vissuti rispondendo a due domande (una alla volta):due domande (una alla volta):  Quando e in che ambiente ti sei sentito/a unQuando e in che ambiente ti sei sentito/a un quadrato?quadrato?  Quando ti sei sentito/a un rotondo?Quando ti sei sentito/a un rotondo?
  • 14.  I valori delle culture Fornire l’elenco dei valori/affermazioni agli alunni, i quali devono sottolineare quelli che sentono di condividere e come propri. 1. obiettivo: essere consapevoli dei propri valori e capaci di confrontarsi con quelli di altre culture.
  • 15.  Come sarò accolto? Il conduttore del gioco dispone gli alunni in cerchio. Chiede ad un volontario di uscire dalla stanza per un paio di minuti. Al suo rientro, i giocatori che sono rimasti seduti devono accoglierlo nello spirito suggerito dalla parola-chiave che il conduttore segnala al momento dell’ingresso dell’ospite. La segnalazione avviene attraverso un cartello che il conduttore innalza alle spalle dell’ospite (che non deve prenderne visione) al momento del suo ingresso nella stanza. Ogni turno di gioco dura al massimo 2-3 minuti.
  • 16.  Raccogliere le impressioni e le emozioni alla fine del gioco. Meglio se in un cartellone da appendere in classe.
  • 17. multiculturamulticultura Reazioni negative Reazioni positive 1. Scarsa conoscenza 2. Nessuna collaborazione reciproca 3. Reazioni violente 1. Educazione all’intercultura: l’intercultura elabora, attraverso interventi, progetti rivolti a creare una società basata su comunicazione e scambi tra culture differenti. Pregiudizio Discriminazione Razzismo xenofobia Dialogo Conoscenza Collaborazione Scambio arricchimento reciproco
  • 18.
  • 19.  T.Ben Jelloun, Il razzismo spiegato a mia figlia  Marchetti, Italiani, Brava gente  F. Geda, Nel mare ci sono i coccodrilli  F. D’Adamo, Storia di Ismael che ha attraversato il mare  Capriolo, NO  M. L. King; I have a dream  A. Spiegelman,, Maus: racconto di un sopravvissuto film  L’emigrante  Sognando Backam  Il buio oltre la siepe  L’amico ritrovato  Nel nome del padre Articoli di giornale Testimone/i Lettura della dichiarazione dei diritti universali dell’uomo Lettura dei principi fondamentali della Costituzione Italiana