3. Gli uomini sono tutti uguali e non esiste una diversità di
specie, pur essendo ciascuno di noi particolare e unico.
Nessun essere umano è infatti identico in tutto e per
tutto ad un altro perché ha proprie caratteristiche, ma
tutti gli individui appartengono al genere umano.
Una differenziazione più adatta a raggruppare individui e
popolazioni è quella fondata sulle etnie.
Le etnie indicano gruppi delimitati di persone, connotati
da una propria lingua, una cultura comune e usi e
costumi condivisi.
4. La lingua
La presenza, in genere, di un territorio comune
La «cultura» (abitazione, abbigliamento, abitudini alimentari,
manifestazioni artistiche, sport, modi di pensare, musica….)
La coscienza di appartenere a tale gruppo, soprattutto nei confronti
di altre etnie
La volontà di vivere insieme
5. Multicultura: consiste nella convivenza con persone provenienti da paesi e culture diverse
Intercultura: progetti finalizzati alla costruzione di una società in cui ci siano
comunicazioni e scambi positivi tra culture differenti.
Con il termine di educazione interculturale, quindi, si indicano i processi di
apprendimento che portano a conoscere altre culture e a entrare in contatto con esse in
modo costruttivo, imparando a sviluppare nei loro confronti atteggiamenti di
disponibilità, apertura e dialogo. *
IL NOSTRO MODO DI RAPPRESENTARE UNA CULTURA DIVERSA DALLA NOSTRA E’ SPESSO
BASATO SU STEREOTIPI VISIONI SEMPLIFICATE E SPESSO DISTORTE (perché troppo
generalizzate o false) DI UN ASPETTO DELLA REALTA’.
GLI STEREOTIPI FAVORISCONO LA NASCITA DEI PREGIUDIZI (scelta immotivata e infondata di
un particolare punto di vista o di una particolare ideologia):
Quelli legati a caratteri nazionali
Quelli legati a carattere sociale
Quelli legati a concetti errati di «razza»
Tutti questi pregiudizi possono dettare comportamenti di rifiuto verso culture, popolazioni,
singoli individui giudicati negativamente solo per le loro diversità.
I comportamenti di distacco e di rifiuto nei confronti dell’altro possono sfociare nella
discriminazione, cioè un modo negativo di trattare una persona o un gruppo per il
motivo che appartiene o non appartiene a una determinata categoria (sociale,
culturale, economica, ecc.).
6. «[…] costituisce discriminazione ogni comportamento che, direttamente o
indirettamente, comporti una distinzione, esclusione, restrizione o preferenza
basata sulla razza, il colore, l’ascendenza o l’origine nazionale o etnica, le
convinzioni e le pratiche religiose, e che abbia lo scopo o l’effetto di
distruggere o di compromettere il riconoscimento, il godimento o l’esercizio,
in condizioni di parità, dei diritti umani e delle libertà fondamentali in campo
politico, economico, sociale e culturale e in ogni altro settore della vita
pubblica».
Decreto legislativo n. 286 del 1998, Testo Unico delle disposizioni
concernenti la disciplina dell’immigrazione e norme sulla condizione dello straniero.
Vedi anche art. 3 della Costituzione Italiana entrata in vigore il 1° gennaio
del 1948
Vedi anche artt. 1, 2,3,4,7,26 della Dichiarazione Universale dei Diritti
dell’Uomo emanata il 10 dicembre 1948
Vedi anche art. 21 della Carta di Diritti fondamentali dell’Unione Europea
emanata a Nizza nel dicembre del 2000
7. Quali sono i principali motivi per cui una
quantità elevata di persone affrontano un
viaggio per giungere in Paesi molto lontani
dal loro?
1. Fame
2. Carestie
3. Mancanza di risorse
4. Disoccupazione
5. Guerre
6. Persecuzioni
7. Catastrofi naturali
8. Ricerca di un modello di vita occidentale (aspettativa di vita migliore)
9. Studio/ricerca
10. Altro ………………………………………………………………………………….
8. Il grande fenomeno dell’emigrazione ha da sempre caratterizzato la nostra storia, mosso
dalla ricerca di miglior fortuna in un posto diverso da quello di origine. Questo distacco è
stato da sempre avvertito come una frattura nella vita personale, ma non ha di certo
impedito che il fenomeno profilasse, specie tra i contadini meridionali, che hanno
lasciato le loro case e le loro abitudini, combattuti tra ciò che si vuole e ciò che dentro
viene avvertito come un bisogno quasi inevitabile.
Era una calda serata d’agosto: il mare e le luci dei pescherecci fornivano uno scenario di
ineguagliabile bellezza , contornati da una musica leggera di sottofondo. P.G.
presenziava alla manifestazione mosso da un senso di emozione che veniva corretto
dalla sicurezza con la quale raccontava le sue storie, e non si poteva non essere colpiti
da tanta veridicità . Storie assurde di persone che avevano affrontato il viaggio verso
quella terra sconosciuta che era l’Argentina, convinti col tempo di poter ritornare nella
loro patria. Storie di amori meravigliosi, di passioni struggenti, di concreta solidarietà.
9. L’emigrazione rimane un modo per ricercare altrove ciò che il proprio paese non
dà…. Ma ancora oggi, cosa spinge la gente, soprattutto i giovani, a lasciare l’
Italia? Il mondo che ci abbraccia ormai è cambiato, e se i nostri nonni
emigravano per necessità, oggi lo si fa per scelta, per il desiderio di conoscere,
per pura curiosità. I giovani oggi in Italia, possono si vivere felici, ma il risultato
finale è che realizzarsi è diventato sempre più difficile, perché difficile è il sistema
che ci circonda, difficili sono le circostanze che certe volte non si condividono
ma che ci si sforza di accettare. Lo Stato così, perde quella fascia di futuro
rappresentata dai giovani laureati che lasciano il nostro Paese arricchendone
altri, fungendo da elemento propiziatorio per questi. Questo fenomeno, oramai
comunemente definito “fuga dei cervelli” , sta gravemente penalizzando il nostro
Paese, costringendo ormai tutti, a perdere le proprie speranze verso il futuro e
verso una vita politica migliore. Ma se le colpe sono tutte addebitate alle forze
politiche, la degenerazione, il regresso, diventano sempre più costanti, e si finisce
col trovarsi ingarbugliati in un intreccio di problemi che assillano solo noi cittadini.
Dalla crisi che ha ormai investito tutti i sistemi, in particolare quello economico, si
può uscire non tentando assurde soluzioni autoritarie o rivoluzionarie, ma
procedendo ad un profondo rinnovamento collettivo ed individuale, prima
ancora di una rigenerazione delle strutture sociali e politiche. Ciò che risulta
determinante è la consapevolezza dei propri diritti, dei propri doveri.
Inviato da direttore il Ven, 11/09/2012 - 12:36
a cura di Anna Lisa Lo Sapio
10. Razzismo:Razzismo: si parla di razzismo quando
non si accetta l’appartenenza comune
alla razza umana e si assume un
atteggiamento di intolleranza verso
gruppi di persone che hanno cultura,
tradizioni, lingua, aspetto fisico, religione
o abitudini diversi dalla propria. Il
razzismo esaspera queste differenze.
12. Le cause che provocano atteggiamenti
razzisti sono molteplici e di diversa natura:
psicologica, sociale, politica.
Alla base c’è sempre una forte paura nei
confronti della diversità.
La principale arma contro gli atteggiamenti
di razzismo è l’educazioneeducazione: attraverso la
progressiva conoscenza delle altre culture
e attraverso la comprensione dei diritti
umani. Solo così è possibile realizzare una
convivenza rispettosa nei confronti di noi
stessi e di chi ci circonda.
13. pregiudizi e stereotipi
Lettura della storia di «Un quadrato nel paese«Un quadrato nel paese
dei rotondi»dei rotondi»
1.1. Obiettivi: affrontare il tema della diversità eObiettivi: affrontare il tema della diversità e
delle minoranze a partire dalla propriadelle minoranze a partire dalla propria
esperienza.esperienza.
2.2. Modalità: dopo aver letto la storia, dividere laModalità: dopo aver letto la storia, dividere la
classe in piccoli gruppi che si dovrannoclasse in piccoli gruppi che si dovranno
confrontare sui propri vissuti rispondendo aconfrontare sui propri vissuti rispondendo a
due domande (una alla volta):due domande (una alla volta):
Quando e in che ambiente ti sei sentito/a unQuando e in che ambiente ti sei sentito/a un
quadrato?quadrato?
Quando ti sei sentito/a un rotondo?Quando ti sei sentito/a un rotondo?
14. I valori delle culture
Fornire l’elenco dei valori/affermazioni
agli alunni, i quali devono sottolineare
quelli che sentono di condividere e
come propri.
1. obiettivo: essere consapevoli dei propri
valori e capaci di confrontarsi con
quelli di altre culture.
15. Come sarò accolto?
Il conduttore del gioco dispone gli alunni in
cerchio. Chiede ad un volontario di uscire
dalla stanza per un paio di minuti. Al suo
rientro, i giocatori che sono rimasti seduti
devono accoglierlo nello spirito suggerito
dalla parola-chiave che il conduttore segnala
al momento dell’ingresso dell’ospite. La
segnalazione avviene attraverso un cartello
che il conduttore innalza alle spalle dell’ospite
(che non deve prenderne visione) al
momento del suo ingresso nella stanza.
Ogni turno di gioco dura al massimo 2-3 minuti.
16. Raccogliere le impressioni e le
emozioni alla fine del gioco. Meglio se
in un cartellone da appendere in
classe.
17. multiculturamulticultura
Reazioni negative Reazioni positive
1. Scarsa conoscenza
2. Nessuna collaborazione reciproca
3. Reazioni violente
1. Educazione all’intercultura:
l’intercultura elabora,
attraverso interventi, progetti
rivolti a creare una società
basata su comunicazione e
scambi tra culture differenti.
Pregiudizio
Discriminazione
Razzismo
xenofobia
Dialogo
Conoscenza
Collaborazione
Scambio
arricchimento reciproco
18.
19. T.Ben Jelloun, Il razzismo spiegato a mia figlia
Marchetti, Italiani, Brava gente
F. Geda, Nel mare ci sono i coccodrilli
F. D’Adamo, Storia di Ismael che ha attraversato il mare
Capriolo, NO
M. L. King; I have a dream
A. Spiegelman,, Maus: racconto di un sopravvissuto
film
L’emigrante
Sognando Backam
Il buio oltre la siepe
L’amico ritrovato
Nel nome del padre
Articoli di giornale
Testimone/i
Lettura della dichiarazione dei diritti universali dell’uomo
Lettura dei principi fondamentali della Costituzione Italiana