Programma "TB e AIDS: due storie parallele", 21-22 Marzo 2014 Milano
PPT Messa "Tuberculosis: disease and art"
1. A. MESSA – Una malattia nell’arte – Milano 21 Settembre 201 2
Antonio MESSA
Cattedra di economia aziendale,
Lugano - CH
Tisi
una malattia
nell’arte
2. A. MESSA – Una malattia nell’arte – Milano 21 Settembre 201 2
Era un afoso pomeriggio del 1 4 Luglio,
correva l’anno 1 976 del mio
“Esame di maturità”
3. A. MESSA – Una malattia nell’arte – Milano 21 Settembre 201 2
“Lei porta Italiano come prima
materia, di cosa mi vuole parlare?”
“veramente
io avrei
preparato una
tesina su
Guido Gozzano
ed i poeti
“crepuscolari”
4. A. MESSA – Una malattia nell’arte – Milano 21 Settembre 201 2
Mi picchiano in vario lor metro spiando non so quali segni,
m’auscultano con li ordegni il petto davanti e di dietro.
E sentono chi sa quali tarli i vecchi saputi. . . A che scopo?
Sorriderei quasi, se dopo non bisognasse pagarli (Alle soglie)
. . . Dove andrò? Non so… Viaggio,
viaggio per fuggire altro viaggio.
Oltre Marocco, ad isolette strane,
ricche in essenze, in datteri, in banane,
perdute nell’Atlantico selvaggio.
(La signorina Felicita ovvero la Felicità)
Io penso talvolta che vita, che vita sarebbe la mia,
se già la Signora vestita di nulla non fosse per via. (L’ipotesi)
Bene… Messa, se io le cito:
E ancora…
E infine…
5. A. MESSA – Una malattia nell’arte – Milano 21 Settembre 201 2
Avevo incontrato il
“mal sottile”, una
malattia per la quale
l’unico contatto mai
avuto era stato con
il test tubercolinico
e la schermografia
al dispensario di
Monza.
Poi seppi di altri:
Corazzini, Eluard, Jarry, Bronte, Barrett Browning,
Bukowsky, Camus, Chekov, Goethe, Heinlein, Kafka,
Keats, Maupassant, Moravia, Orwell, Rostandt,
Schiller, Scott, Stevenson, Thomas, Voltaire…
solo per citare una minima parte di un lungo elenco
6. A. MESSA – Una malattia nell’arte – Milano 21 Settembre 201 2
In Keats la malattia seguì il suo prevedibile,
tragico, corso. Una sera di febbraio nel
1 820, tossì, sputò un po’ di sangue e poi
dichiarò tranquillamente: ‘è sangue arterioso
…il mio avviso di morte’.
I bacilli a tubercolo nei suoi polmoni avevano
indebolito il rivestimento di un’arteria.
In seguito quella stessa notte ebbe
un’emorragia grave.
Aveva studiato medicina e dunque sapeva molto
bene di che si trattava.
Purtroppo le cure che si praticavano in quel
periodo non facevano che acuire le sofferenze.
Morì a 26 anni
La breve vita di Keats, al principio della rivoluzione industriale,
segnò il primo picco nell’incidenza della tubercolosi polmonare,
anche nota come tisi ("phthisis“, parola greca per ‘devastazione’),
consunzione, o ‘morte bianca’ (in parte per via della grave anemia che
l’accompagnava). Fino alla metà degli anni ‘50 dell’Ottocento
non se ne capì la natura contagiosa
7. A. MESSA – Una malattia nell’arte – Milano 21 Settembre 201 2
E il poeta inglese
Lord Byron arrivò a
scrivere:
"Mi piacerebbe morire di
consunzione perchè
tutte le donne
direbbero:
Guarda il povero
Byron, come appare
interessante mentre
muore!".
La tubercolosi diventò una malattia del Romanticismo
e fu protagonista nell’opera lirica: erano tisiche,
la Mimì della Bohème di Puccini e la Violetta della Traviata di Verdi.
8. A. MESSA – Una malattia nell’arte – Milano 21 Settembre 201 2
a sancire il definitivo
successo letterario
a dimensione europea
del ‘mal sottile’.
Ne è autore Alexandre
Dumas figlio (1824-1895)
che nel contesto della
vita mondana parigina
d’alto bordo, propria
degli anni che precedono
il ‘48 rivoluzionario,
colloca la vita, gli amori
e la morte per tisi di
Maria Duplessis,
tormentosamente amata
dallo stesso Autore.
è un romanzo francese,
“La signora delle camelie”, pubblicato nel 1848
(Luciano Luciani, La Tisi, una malattia letteraria)
9. A. MESSA – Una malattia nell’arte – Milano 21 Settembre 201 2
Scoprii così che la letteratura che tanto amavo ha
pagato un tributo pesante alla tubercolosi
Poi Thomas Mann nel 1924
scrive la Montagna
incantata*:
“La malattia ti dà la libertà.
Ti rende…ecco, ora mi
sovvien la parola che non ho
mai usata!
Ti rende geniale. ”
La TB diventa la malattia del
genio, ispira creatività e
acuisce la sensualità.
10. A. MESSA – Una malattia nell’arte – Milano 21 Settembre 201 2
La storia è quella di Hans Castorp, giovane ingegnere navale che al Berghof voleva far
visita a un parente ma che lì è costretto a fermarsi per sette lunghi anni, avendo scoperto
di essere colpito anch'egli dalla tisi. Guarirà, ma poi si arruolerà per combattere nella
Prima guerra mondiale, come a portare a compimento il proprio destino "mortifero“
(destino che accomunò un'intera generazione di fine 800/primi del 900).
Fu in uno dei sanatori più quotati del suo tempo, il Berghof,
sulle alture svizzere di Davos, che Thomas Mann ambientò il suo capolavoro .
11. A. MESSA – Una malattia nell’arte – Milano 21 Settembre 201 2
e la musica…quella classica, ascoltata di notte fonda,
alla radio, di nascosto dai miei genitori
Boccherini, Catalani, Paganini, Pergolesi, Purcell,
Stravinsky, von Webern… tutti ammalati di TB
12. A. MESSA – Una malattia nell’arte – Milano 21 Settembre 201 2
e …Chopin, già a ventiquattro anni la malattia dava i primi segni della
sua comparsa: "Chopin assomiglia alla sua musica" si dirà. E' delicato di
corpo e di spirito profondamente triste.– (F. List - Vita di Chopin)
Ad un certo punto della vita, la tisi e
l'asma, unite al pressante mal di
testa, le bronchiti e tutta la
processione dei mali abituali, si
aggravarono così penosamente da
condurlo, ad un tratto sul precipizio
delle allucinazioni uditive:
gli sembrava di sentire l'eco delle
campane della chiesa "che suonano a
morte per il suo funerale".
Fu in queste condizioni che compose la
stupenda Sonata n°2 op. 35 in Si Be
Molle minore di cui fa parte la nota
Marcia Funebre.
Fonti dell’epoca riportano episodi
di emottisi durante i concerti.
13. A. MESSA – Una malattia nell’arte – Milano 21 Settembre 201 2
“Chopin tossisce con grazia infinita" scriveva
la scrittrice francese George Sand, sua amante.
Contro il consiglio dei medici,
Chopin non rinunciò mai a dare dei
concerti… come avrebbe potuto,
vista la sua situazione economica?
La musica fu la prima a risentirne.
Il celebre tocco dell'artista al
pianoforte si faceva via via più
debole, tanto che lo si riusciva a
sentire a malapena.
E inoltre, ogni volta che si alzava,
alla fine del concerto, era pallido e
così stanco che gli ci voleva un bel
po' per riprendersi e per capire ciò
che stava accadendo attorno a lui
Tisi o non tisi.
Morì a 39 anni.
14. A. MESSA – Una malattia nell’arte – Milano 21 Settembre 201 2
e la pittura, con i suoi ammalati celebri
Bartholdi, Delacroix,
Gauguin…
15. A. MESSA – Una malattia nell’arte – Milano 21 Settembre 201 2
All'età di sedici anni Amedeo Modigliani
fu colpito da tubercolosi polmonare.
Pur reagendo bene alla malattia, le sue
energie intermittenti non gli
consentirono di assecondare la sua vera
e grande passione per la scultura.
L'intaglio diretto della pietra, infatti,
esigeva uno sforzo fisico di cui non fu
capace in modo adeguato e sistematico.
Per questo dovette dedicarsi quasi
esclusivamente alla pittura e di lui ci
restano appena venti sculture in pietra
di cui solo due terminate. Anche Modì
fu un gran bevitore, devastato nel
fisico dal delirium tremens, dalla
scarsa alimentazione e, infine, da una
meningite tubercolare che in pochi
giorni lo condusse alla morte, a
trentasei anni, il 20 gennaio 1920
16. A. MESSA – Una malattia nell’arte – Milano 21 Settembre 201 2
e quelli che hanno dipinto la malattia
Barrias, De leon,
Millais, Rembrandt,
Waterhouse, et al.
17. A. MESSA – Una malattia nell’arte – Milano 21 Settembre 201 2
Mal sottile
Quasi in fin di vita, una
donna colpita da una
crisi di emottisi, a
causa di una tubercolosi
viene salvata grazie
all’intercessione divina.
La giovane che l’assiste
ha già capito che andrà
tutto bene, malgrado le
apparenze, e mostra
uno sguardo sereno e
fiducioso
18. A. MESSA – Una malattia nell’arte – Milano 21 Settembre 201 2
La tubercolosi, prima della
Rivoluzione Industriale
era talvolta associata al
vampirismo. Quando un
membro di una famiglia ne
moriva, gli altri membri
avrebbero iniziato ad
ammalarsi lentamente.
La gente credeva che
questo fosse causato dalla
vittima originale, che non
faceva altro che succhiare
la vita dagli altri membri
della famiglia.
Inoltre, gli ammalati che
avevano la TB mostravano
sintomi simili a quelli che le
persone normali reputavano
essere tratti tipicamente
vampirici.
Le persone che soffrono di tubercolosi
hanno spesso occhi arrossati e gonfi (che a
sua volta causa sensibilità alla luce
intensa), un colorito pallido e tossiscono
sangue, suggerendo che l'unico metodo per
ripristinare questa perdita di sangue era
succhiarlo da altri.
19. A. MESSA – Una malattia nell’arte – Milano 21 Settembre 201 2
Un'altra credenza
popolare attribuiva la
Tubercolosi
all'essere costretti,
di notte, ad attendere
alle feste delle fate,
così che la vittima
veniva stremata e
consumata (consunzione)
dalla mancanza di sonno.
Questa credenza era
molto diffusa quando
si trovava nella
tradizione popolare un
forte collegamento tra
le fate e i morti.
20. A. MESSA – Una malattia nell’arte – Milano 21 Settembre 201 2
Allo stesso modo,
ma forse meno
comunemente,
la tubercolosi era
attribuita all'essere
cavalcati di notte
dalle streghe;
trasformati in cavalli
dalle megere per
portarle ai loro
sabba e raduni, le
vittime subivano di
nuovo la mancanza di
sonno e giacevano
consumate, stremate
ed esangui per la
estenuante fatica
subita.
21. A. MESSA – Una malattia nell’arte – Milano 21 Settembre 201 2
Fino a 1 /3 della popolazione viene colpito.
In quasi ogni famiglia è un lutto.
Una corrente romantica attraversa l’Europa.
L’arte parla di emozioni, di sentimenti,
di passioni, di mistero, di sensibilità.
(G. Cesare, La tubercolosi nell’arte, 1939)
Chiamata tisi, mal sottile, consunzione, peste bianca, la
tubercolosi attraversa l’ Europa “fin de siècle”.
E’ ritenuta malattia ereditaria, familiare, costituzionale, favorita
da uno stile di vita irregolare, bohemienne, moralmente non retto.
La tubercolosi è una malattia dei sensi.
Bene tenerle lontane le giovinette.
Acuisce la sensualità, la provoca;
conferisce a chi la soffre
straordinari poteri di seduzione.
22. A. MESSA – Una malattia nell’arte – Milano 21 Settembre 201 2
La tubercolosi è malattia del tempo.
Della giovinezza.
Peste bianca.
Porta via la vita.
Improvvisamente, sputando sangue.
La tubercolosi consuma,
è malattia dell’anima, purificata
dalla pesantezza del corpo, rende belli.
Tenuità dell’essere.
Soavità dei lineamenti.
…il dimagrimento,
lo sguardo bruciante,
le guance pallide od arrossate dalla febbre…. .
In quello stato lo spirito è già come separato dall’organismo.
Il corpo nella sua trasparente morbidezza non ha più significato
di per sé, è in tutto e per tutto espressione soltanto dell’anima…
(Karl Rosenkranz, 1 853)
23. A. MESSA – Una malattia nell’arte – Milano 21 Settembre 201 2
La TB venne quindi romanticizzata nel 19/20° secolo.
Molte persone credevano che la tubercolosi causasse
sensazioni di euforia definite come
"Spes phtisica", o "speranza del consunto"..
Si pensava che
le vittime di TB
che erano artisti
avessero scoppi
di creatività
mentre la tisi
progrediva.
Agli inizi del
ventesimo
secolo, alcuni
credevano che la
tubercolosi fosse
causata dalla
masturbazione
24. A. MESSA – Una malattia nell’arte – Milano 21 Settembre 201 2
La passione per le storie d'amore e morte ha portato alla celebrità
personaggi di poesie, romanzi e opere, morti di tisi, quali
“la "Signora delle camelie" di Alexandre Dumas, le già citate
Violetta della "Traviata" di Giuseppe Verdi, e Mimì della
"La Bohème" di Giacomo Puccini, il piccolo Ilju de "I fratelli
Karamàzov" di Dostoevskij e Silvia" * di Giacomo Leopardi
La ‘tenerella’, come è noto, è Silvia, nome letterario di derivazione
tassiana di Teresa Fattorini, figlia del cocchiere di casa Leopardi, uccisa
in giovanissima età da quel ‘chiuso morbo’ che possiamo senz’altro
identificare con la tubercolosi. E come morì Silvia, così perirono le
illusioni e le speranze giovanili del Poeta (Luciano Luciani).
25. A. MESSA – Una malattia nell’arte – Milano 21 Settembre 201 2
In Italia negli anni ‘20 vennero istituiti in
ogni provincia del regno i consorzi
antitubercolari, con ottimi risultati: dal
1925 al 1939 la mortalità scese da più di
60.000 casi a circa 25.000 l'anno.
Ma a partire dagli anni '80
il micobatterio ha reagito, sviluppando
le "multiresistenze“ e siamo ad oggi.
Poi dagli
anni ‘50
arrivarono
i primi
farmaci
26. A. MESSA – Una malattia nell’arte – Milano 21 Settembre 201 2
edificante,
raffinata…
segno di
eleganza,
delicatezza,
sensibilità.
La tubercolosi è malattia
S. Sontag
Malattia come metafora, 1979
27. A. MESSA – Una malattia nell’arte – Milano 21 Settembre 201 2
Una malattia scomoda, la tubercolosi, poco amata dai
medici, oltre che dai malati, perché sembra sfuggire ai
paradigmi scientifici e perché la guerra con cui da secoli
la si combatte, nonostante il gran dispiegamento di
risorse, continua a non avere né vinti né vincitori
1920 1950 1980
farmaci
TB tassi di mortalità
dal 1920 al 1980
28. A. MESSA – Una malattia nell’arte – Milano 21 Settembre 201 2
Che emozione… la Tubercolosi!
Sembra così bella, così grande e ispiratrice!
Così romantica e bohemienne da affascinare, stregare…
Di Tb si moriva.
Si muore anche
adesso nel mondo
ogni minuto.
Questa è la
verita.
Cosa c’è di
romantico oggi
in qualcuno
che muore di TB?
29. A. MESSA – Una malattia nell’arte – Milano 21 Settembre 201 2
Nel 1800 inizi del 900 bisognava tentare di esorcizzare
il mostro fino all’assurdo, si è visto, di arrivare ad
umanizzarlo, per farsene una ragione, per conviverci,
anzi, conmorirci, con dignità e a testa alta.
Nel XXI°
secolo, dopo
tante
campagne,
la dobbiamo
solo
riconoscere
PoncedeLeon-Tubercolosis
30. A. MESSA – Una malattia nell’arte – Milano 21 Settembre 201 2
Guido Gozzano,
“ricusando sempre il clamore della
disperazione, il dramma luttuoso
dello sconforto, s’incamminò
invece verso la morte con le mani
in tasca, sorridendo di quel vago
sorriso leggero, con la stessa
naturalezza con cui andò incontro
al suo successo eccezionale”
(F. Comolli)
morì il 9 agosto 1916.
Dopo quasi dieci anni d’attesa
e di rimandi era arrivata
“la cosa/vera
chiamata Morte. ”
Aveva 33 anni
appena 60 anni
prima della mia maturità.
31. A. MESSA – Una malattia nell’arte – Milano 21 Settembre 201 2
R. Araldi
Dai celebri asmatici del passato al futuro del respiro
Antea edizioni
G. Cesare
La tubercolosi nell’arte.
Edizioni Accademiche. Udine
E. Frizzera
Tb e arte
myco09.pbworks.com/f/Frizzera09
M. Grmek, D. Gourevitch
Le malattie nell’arte antica.
Saggi Giunti
L. Luciani
La tubercolosi, una malattia letteraria
recensione.it/2010/04
S. Sontag
Malattia come metafora
Einaudi Torino
Grazie