2. Premessa
Il
termine
biodiversità
descrive
la
varietà
di
esseri
viven5
(animali,
piante
e
microrganismi),
così
come
li
conosciamo
oggi,
e
i
cicli
naturali
che
regolano
la
vita
sul
nostro
Pianeta.
La
diversità
biologica
o
biodiversità,
è
fruCo
dell'evoluzione
naturale
di
3
miliardi
e
mezzo
di
anni
e,
in
modo
più
determinante,
dell'azione
dell'uomo.
Nel
1992
la
Convenzione
per
la
Diversità
Biologica
di
Rio
de
Janeiro,
ha
dato
una
definizione
del
conceCo
di
biodiversità:
"L'espressione
diversità
biologica
significa
la
variabilità
degli
organismi
viven5
di
ogni
origine,
compresi
inter
alia
gli
ecosistemi
terrestri,
marini
ed
altri
sistemi
acqua5ci,
ed
i
complessi
ecologici
di
cui
fanno
parte;
ciò
include
la
diversità
nell'ambito
della
specie,
e
tra
le
specie
degli
ecosistemi".
Esistono
dunque
vari
livelli
di
diversità
biologica,
tu#
compresi
nel
termine
generico
biodiversità:
diversità
ecosistemica,
di
specie
e
gene5ca.
Ques5
tre
livelli
di
diversità
biologica
sono
tra
loro
streCamente
correla5
secondo
un
rapporto
gerarchico:
un'alterazione
degli
ambien5
naturali,
per
effeCo
dell'inquinamento,
di
pra5che
agricole
intensive
e
per
l'eccessiva
pressione
antropica,
porterà
ad
una
diminuzione
di
specie
animali
e
vegetali,
in
pochi
individui
maggiormente
resisten5,
con
conseguenze
a
lungo
termine
sulla
diversità
gene5ca.
3. Premessa
La
biodiversità
è
essenziale
per
il
mantenimento
di
quella
rete
di
connessioni
e
sistemi
vitali
che
provvedono
a
fornirci
cibo,
salute,
fon5
energe5che
ma
anche
svago
e
diver5mento.
La
biodiversità
fornisce
quindi
all'economia
e
alla
nostra
società
dei
veri
e
propri
servizi,
cosidde#
ecosistemici,
indispensabili:
senza
di
essa
verrebbero
compromessi
la
nostra
qualità
della
vita,
la
compe55vità
economica,
l'occupazione
e
la
sicurezza.
Pensare
di
sos5tuire
i
naturali
meccanismi
con
la
tecnologia
si
dimostrerebbe
un'operazione
estremamente
costosa
se
non
impossibile
da
aCuare.
Sarebbe
impossibile,
per
esempio,
replicare
su
vasta
scala
il
processo
di
impollinazione,
svolto
in
natura
da
uccelli
e
inse#,
o
i
complessi
sistemi
di
regolazione
naturale
del
clima.
La
biodiversità
deve
essere
dunque
proteCa
per
il
suo
valore
intrinseco
e
per
i
servizi
ecosistemici
che
ci
offre,
da
cui
dipende
la
nostra
stessa
esistenza.
Le
cause
principali
della
perdita
di
biodiversità
sono:
Perdita,
frammentazione
o
trasformazione
di
habitat
(agricoltura,
urbanizzazione,
deforestazione);
SovrasfruCamento
delle
specie
(pesca,
caccia,
deforestazione);
Inquinamento;
Diffusione
di
specie
alloctone
(aliene);Cambiamen5
clima5ci
4. Premessa
Le
a#vità
previste
dalla
convenzione
fra
Regione
Liguria
e
Fondazione
CIMA
per
la
realizzazione
di
a4vità
in
tema
di
materiale
forestale
di
propagazione
sono:
-‐
CONSERVAZIONE
– PROPAGAZIONE
– CERTIFICAZIONE
– CREAZIONE
DEL
Registro
Regionale
dei
Materiali
di
Base
(RRMB);
5.
6. A#vità
di
conservazione
della
biodiversità
forestale
Raccolta
delle
specie
considerate
prioritarie
da
Regione
in
diverse
località
censite
Specie località1 località2
Acero
opalo Bardineto Cairo
Ontano
bianco Vetria
Corbezzolo Manie Calizzano
Carpino
bianco Calizzano Tagliate
Bagolaro Savona
Carrubo Borgio
verezzi
Albero
di
Giuda Savona
Corniolo Vivaio
Orniello Finale
Carpino
nero Manie Savona
Quercie
roverella Quiliano Calice
Ligure
rovere Quiliano Carbuta
leccio Manie Carbuta
sughera Bergeggi Pietra
Ligure
Sorbo Bardineto Gorra
Tiglio Rialto
7. A#vità
di
conservazione
della
biodiversità
forestale
Raccolta
delle
specie
considerate
prioritarie
da
Regione
in
diverse
località
censite
Specie località1
quantità
in
grammi
quantità
in
numero località2
quantità
in
grammi2
quantità
in
numero2
Acero
opalo Bardineto 85 850 Cairo
Ontano
bianco Vetria 20 600
Corbezzolo Manie Calizzano
Carpino
bianco Calizzano 52 1000 Tagliate 185 3000
Bagolaro Savona 200 650
Carrubo Borgio
verezzi 250 1000
Albero
di
Giuda Savona
Corniolo Vivaio 10 60
Orniello Finale 36 1600 Savona
Carpino
nero Manie 140 14000 Savona 154 22000
Quercie
roverella Quiliano 1200 Calice
Ligure 450
rovere Quiliano 832 Carbuta 1024
leccio Manie 700 Carbuta 640
sughera Bergeggi 450 Pietra
Ligure 1728
Sorbo Bardineto 4 250 Gorra 14 500
Tiglio Rialto 10 100
8. A#vità
di
conservazione
della
biodiversità
forestale
Raccolta
delle
specie
considerate
prioritarie
da
Regione
in
diverse
località
censite
Specie località1 1°tentativo 2°
tentativo 3°tentativo
Acero
opalo Bardineto 25-‐Sep
Ontano
bianco Vetria 24-‐Sep 07-‐Oct 24-‐Oct
Corbezzolo manie 14-‐Oct 27-‐Nov
Bosso
Carpino
bianco calizzano 23-‐Sep
Bagolaro quiliano 03-‐Oct
Carrubo borgio
verezzi 01-‐Oct
Albero
di
Giuda Savona 03-‐Oct
Corniolo Vivaio 29-‐Sep 15-‐Oct
Biancospino
Orniello Finale 30-‐Sep 15-‐Oct
Carpino
nero manie 22-‐Sep
Quercie
roverella quiliano seconda
di
ottobre 19-‐Nov
rovere quiliano seconda
di
ottobre 19-‐Nov
leccio manie terza
ottobre 27-‐Nov
sughera bergeggi terza
ottobre 19-‐Nov
Sorbo bardineto 25-‐Sep
Tiglio rialto 15-‐Oct
9. A#vità
di
conservazione
della
biodiversità
forestale
A#vità
per
la
riproduzione
delle
specie
considerate
prioritarie
da
Regione
Specie località1
trattamenti
richiesti
per
semina
primaverile
trattamenti
effettuati risultati
Acero
opalo Bardineto vernalizzazione
effettuta
in
magazzino
senza
substrato semi
germinati
Ontano
bianco Vetria vernalizzazione
effettuata
in
magazzino
semi
non
germinati
Corbezzolo manie
Carpino
bianco calizzano
estivazione
25/11/2014
Bagolaro quiliano vernalizzazione
effettuta
in
magazzino
senza
substrato
60%
dei
semi
germinati
Carrubo borgio
verezzi scarificazione
acqua
bollente
per
12
ore;
eliminazione
di
una
parte
di
tegumento
e
acqua
per
72
ore
Albero
di
Giuda Savona scarificazione
acqua
bollente
per
12
ore
Corniolo Vivaio
estivazione
25/11/2014 estivazione
Orniello Finale
estivazione
25/11/2014 estivazione
30%
dei
semi
germinati
Carpino
nero manie
estivazione
08/11/2014 estivazione
50%
dei
semi
germinati
Quercie
roverella quiliano
rovere quiliano
leccio manie
sughera bergeggi
Sorbo bardineto
vernalizzazione
30/12/2014
20%
dei
semi
germinati
Tiglio rialto
10. A#vità
di
conservazione
della
biodiversità
forestale
Alcuni
procedimen5
per
la
riproduzione
e
la
conservazione
Vernalizzazione con sabbia e
torba
Conservazione in contenitori
19. Strumentazione
per
la
conservazione
dei
semi
Essicatore a gel
silice
Misuratore di umidità dei
semi
Frigo ad Alta
temperatura e a bassa
temperatura per la
conservazioneTermobilancia per il
controllo
dell’umidità
20. Registro
Regionale
dei
Materiali
di
Base:
controlli
e
da5
Alcune
specie
e
aree
Ciavarello
Sassello,
Cairo
MontenoCe
Abete
Bianco
Bardineto
Len5sco
Camogli
Bagolaro
Genova
Controllo
fioritura
nelle
aree
già
mappate
e
verifica
delle
proprietà
delle
aree
21. Registro
Regionale
dei
Materiali
di
Base
A B C D E F G H I J K L M N
Comune e località Latititudine Longitudine
Altitudine
m.slm.
IT qsu 2 qsu/2/C/LIG/001 Bergeggi(SV) 455711 4900225 220 2 2.0 1 1
IT pha 1 pha/1/C
/LIG/002 Finale
ligure(SV)-‐
Manie 452830 4893650 270 2 1.5 1 1
IT oca 1 oca/1/C/LIG/003 Finale
ligure(SV)-‐
Grotta
d'Arma 449850 4895010 220 2 1.2 1 1
IT qil 1 qil/1/C/LIG/004 Finale
ligure(SV)-‐
Grotta
d'Arma 449850 4894965 210 2 1.0 1 1
IT aun 1 aun/1/C/LIG/005 Cisano
sul
Neva
(SV)-‐
Di
Fronte
Cava 429284 4882174 130 2 1.5 1 1
IT csi 1 csi/1/C/LIG/006 Borgio
Verezzi
(SV) 444787 4890166 100 1 1 1 1
IT cbe 1 cbe/1/C/LIG/007 Calizzano
(SV)-‐
Rio
della
Bauda 431664 4900651 775 2 5.0 1 1
IT ain 1 ain/1/C/LIG/008 Calizzano
(SV)-‐
Vetria 426812 4900636 710 2 10.0 1 1
IT qpu 2 qpu/2/C/LIG/009 Quiliano
(SV) 454731 4904034 30 2 1.5 1 1
IT fsy 2 fsy/2/C/LIG/010 Rialto
(SV)-‐
Melogno 441831 4899234 900 2 21.0 1 1
IT for 1 for/1/C/LIG/011 Calice
ligure
(SV)-‐
Pian
Merlino 444984 4896453 400 2 1.0 1 1
IT qpu 1 qpu/1/C/LIG/011 Calice
ligure
(SV)-‐
Pian
Merlino 444984 4896453 400 2 1.0 1 1
IT qsu 1 qsu/1/C/LIG/012 Pietra
Liguree(SV)-‐
Ranzi 441410 4889534 240 2 1.6 1 1
IT qil 1 qil/1/C/LIG/013 Finale
ligure(SV)-‐
Manie 450050 4893859 285 2 1.0 1 1
IT qil 1 qil/1/C/LIG/014 Calice
ligure
(SV)-‐
Carbuta 444292 4896645 340 1 0.0 1 1
IT qpe 1 qpe/1/C/LIG/015 Calice
ligure
(SV)-‐
Carbuta 444275 4896722 340 1 0.2 1 1
IT aun 1 aun/1/C/LIG/016 Finale
ligure(SV)-‐
Manie 452346 4893465 300 2 1.2 1 1
IT qil 1 qil/1/C/LIG/017 Finale
Ligure
(SV)-‐
Caprazoppa 446677 4890859 170 2 24.0 1 1
Categoria 1 Identificati
alla
fonte
2 Selezionati
1 Fonti
di
semi
2 Soprassuolo
Tipo
di
materiale
di
base
Osservazioni
Stato
membro
Specie Categoria
Riferimento registro
regionale
Tipo
mat.di
base
Ubicazione della fonte dei materiali di base
Superficie
(ha)
Origine
Origine
mat. di
base
non
autocto
ni / non
Finalità
22. Registro
Regionale
dei
Materiali
di
Base:
schede
Regione
Liguria
POPOLAMENTI
DA
SEME
Scheda
nr
1
SCHEDA
NR
1
SPECIE
D.
LGS.
386/2003
Sughera
ALTRE
SPECIE
erica
arborea
LOCALIZZAZIONE
COMUNE/I
Bergeggi
LOCALITA'
Bergeggi
PROVINCIA
Savona
TAVOLA
CTR
229100
Vado
Ligure
COORDINATE
BARICENTRO
X
Y
455711
4900225
AREA
(ha)
2
ENTE
DI
RIFERIMENTO
Fondazione
CIMA
PERCORRIBILITA'
Buona
TIPO
DI
MATERIALE
DI
BASE
E
CATEGORIA
COMMERCIALE
CATEGORIA
2
TIPO
DI
MATERIALE
soprassuolo
FINALITA'
selvicoltura
multifunzionale
ORIGINE
Autoctona
DATI
STAZIONALI
QUOTA
(m)
DATO
MEDIO
ANNUO
media
minima
massima
PRECIPITAZIONI
(mm)
TEMPERATURA
220
210
230
995,8
14
PENDENZA
PREVALENTE
(%)
10
ESPOSIZIONE
PREVALENTE
Varia
LITOLOGIA
Rocce
metamorfiche
di
derivazione
sedimentaria,
silicee
MORFOLOGIA
Crinale
CARATTERISTICHE
FORESTALI
TIPOLOGIA
FORESTALE
Pinete
costiere
di
pino
marittimo
FASCIA
FITOCLIMATICA
Lauretum
Freddo
NOTE
Questo
popolamento
costituisce
un
piccolo
parco
nato
per
la
conservazione
della
sughera
PUBBLICAZIONI
/
STUDI
DI
RIFERIMENTO
Scala
1:10000
Superficie
(ha)
2
Tavola
CTR
229100-‐
Vado
Ligure
Provincia
Savona
Comune
Bergeggi
Località
Bergeggi
Specie
arboree
Sughera
23. Conclusioni
Creazione
di
un
centro
regionale
per
la
conservazione
della
bio
diversità
forestale
ACraverso
la
creazione
di
una
simile
struCura
,
Regione
si
renderà
indipendente
da
altri
centri
non
regionali
per
l’approvigionamento
delle
semen5
e
delle
pian5ne
e
riuscirà
a
perseguire
in
modo
maggiormente
sostenibile
gli
obbie#vi
fissa5
dal
Dlgs
386/2003
Il
Vivaio
forestale
di
Pian
dei
Corsi,
ormai
unico
vivaio
regionale
in
funzione,
si
candida
naturalmente
a
svolgere
questo
ruolo.
Inoltre
il
Vivaio
oltre
a
sviluppare
le
a#vità
di
conservazione
della
biodiversità
forestale
potrà
svolgere
funzioni
di
produzione
e
commercializzazione,
sperimentazione
e
formazione-‐educazione.
Per
fare
questo,
è
stato
necessario
dotare
il
vivaio
di
alcuni
macchinari
di
base
per
la
conservazione,
tra
cui
strumen5
deumidificatori
e
condizionatori,
misuratori
dell’umidità,
freezer
a
colonna
frigo
setacci
a
colonna,
armadi
termosta5ci,
strumen5
per
validare
la
germinabilità
e
la
vitalità
del
seme).
Tali
a#vità
risultano
inoltre
in
linea
con
le
tema5che
di
ricerca
da
sempre
sviluppate
da
Fondazione
CIMA
in
relazione
alla
prevenzione
dei
rischi
naturali,
connessi
alla
ges5one
sostenibile
del
territorio