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LA LEGGE, LA TECNOLOGIA E
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 LA SICUREZZA DEI DATI E DEI SISTEMI:
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 DALLA NORMATIVA SULLA PRIVACY AI
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MODELLI ORGANIZZATIVI E DI CONTROLLO
MODELLI ORGANIZZATIVI E DI CONTROLLO

         Avv. Giorgio Spedicato
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Managing Partner dello studio legale Monducci Perri Spedicato
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              & Partners.
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 CHI SONO
 CHI SONO     Professore a contratto di Diritto della Proprietà intellettuale
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              presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Bologna
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              (polo didattico di Ravenna).
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              Dottore di ricerca in Informatica giuridica e diritto
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              dell’informatica.
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              Lo Studio legale associato Monducci Perri Spedicato & Partners è
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CHI È MPS&P
              una law boutique specializzata in proprietà intellettuale, diritto
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              delle nuove tecnologie e diritto dell’innovazione con sede a
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              Milano, Bologna e Imola.
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              Affianca chi fa dell’innovazione il proprio lavoro e il proprio
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              impegno quotidiani, supportandolo nell’attività day by day e
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              assistendolo nelle operazioni più complesse.
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INDICE
                                   INDICE

Overview del D.Lgs. 231/2001
Overview del D.Lgs. 231/2001
I modelli di organizzazione e controllo
I modelli di organizzazione e controllo
La redazione dei modelli di organizzazione e controllo
La redazione dei modelli di organizzazione e controllo
I modelli di organizzazione e controllo dopo l’abrogazione del DPS
I modelli di organizzazione e controllo dopo l’abrogazione del DPS
Quali misure di sicurezza ora?
Quali misure di sicurezza ora?
I side effects dell’adozione di un modello organizzativo 231/01 e il rapporto
I side effects dell’adozione di un modello organizzativo 231/01 e il rapporto
con gli adempimenti privacy
con gli adempimenti privacy
IL SENSO DELL’EVOLUZIONE NORMATIVA
               IL SENSO DELL’EVOLUZIONE NORMATIVA

Prima del D.Lgs. 231/2001
Prima del D.Lgs. 231/2001
Principio generale: societas delinquere non potest
Principio generale: societas delinquere non potest

Con l’introduzione del D.Lgs. 231/2001
Con l’introduzione del D.Lgs. 231/2001
Cambio di prospettiva: viene istituita la responsabilità amministrativa dell’ente per
Cambio di prospettiva: viene istituita la responsabilità amministrativa dell’ente per
reati posti in essere da amministratori, dirigenti e/o dipendenti nell’interesse o a
reati posti in essere da amministratori, dirigenti e/o dipendenti nell’interesse o a
vantaggio dell’ente stesso
vantaggio dell’ente stesso
La 231/2001 nasce per prevenire e contrastare la c.d. “criminalità d’impresa”: Si
La 231/2001 nasce per prevenire e contrastare la c.d. “criminalità d’impresa”: Si
ritiene che colpire il reale beneficiario del reato (l’ente) piuttosto che il singolo soggetto
ritiene che colpire il reale beneficiario del reato (l’ente) piuttosto che il singolo soggetto
agente possa essere un efficace sistema preventivo e repressivo di alcune ipotesi
agente possa essere un efficace sistema preventivo e repressivo di alcune ipotesi
delittuose
delittuose
IL SENSO DELL’EVOLUZIONE NORMATIVA
              IL SENSO DELL’EVOLUZIONE NORMATIVA

 Il fondamento della responsabilità in questione è basato sulla c.d. «colpa di
 Il fondamento della responsabilità in questione è basato sulla c.d. «colpa di
  organizzazione», giacché si puniscono, con sanzioni gravi, le società e gli enti
  organizzazione», giacché si puniscono, con sanzioni gravi, le società e gli enti
  che non hanno saputo scongiurare, nella propria organizzazione, significative
  che non hanno saputo scongiurare, nella propria organizzazione, significative
  ipotesi di reato
  ipotesi di reato
 La responsabilità sorge sia per mancata o insufficiente dotazione ed
 La responsabilità sorge sia per mancata o insufficiente dotazione ed
  attuazione di modelli organizzativi e gestionali efficienti, sia per difetto di
  attuazione di modelli organizzativi e gestionali efficienti, sia per difetto di
  controllo sul corretto operato di chi opera, a diverso titolo, a contatto con
  controllo sul corretto operato di chi opera, a diverso titolo, a contatto con
  l’ente
  l’ente
AMBITO DI APPLICAZIONE SOGGETTIVO
              AMBITO DI APPLICAZIONE SOGGETTIVO

 Enti forniti di personalità giuridica
 Enti forniti di personalità giuridica
 Società e associazioni, anche prive di personalità giuridica…
 Società e associazioni, anche prive di personalità giuridica…
 …ivi incluse le imprese individuali (Cass. pen. n. 15657/2010)
 …ivi incluse le imprese individuali (Cass. pen. n. 15657/2010)
EFFETTI
                 EFFETTI

Responsabilità dell’ente che si aggiunge
Responsabilità dell’ente che si aggiunge
 a quella personale del soggetto agente
 a quella personale del soggetto agente




 Effetti diretti sul patrimonio dell’ente
 Effetti diretti sul patrimonio dell’ente
 e indiretti sugli interessi di tutti ii soci
  e indiretti sugli interessi di tutti soci
MITIGAZIONE
                                MITIGAZIONE

L’effetto dirompente della disciplina è mitigato da tre elementi:
L’effetto dirompente della disciplina è mitigato da tre elementi:

ii reati devono essere posti in essere da soggetti in posizione apicale o da
 reati devono essere posti in essere da soggetti in posizione apicale o da
soggetti in posizione subordinata;
soggetti in posizione subordinata;

ii reati che possono far sorgere questo tipo di responsabilità sono
 reati che possono far sorgere questo tipo di responsabilità sono
tassativamente individuati dal testo di legge (anche se sono molto numerosi e
tassativamente individuati dal testo di legge (anche se sono molto numerosi e
il catalogo viene aggiornato spesso);
il catalogo viene aggiornato spesso);

ii reati devono essere commessi nell’interesse o a vantaggio della società o
 reati devono essere commessi nell’interesse o a vantaggio della società o
dell’ente.
dell’ente.
I SOGGETTI
                                 I SOGGETTI

I soggetti idonei a commettere reati rilevanti ex D.Lgs. 231/01 possono essere
I soggetti idonei a commettere reati rilevanti ex D.Lgs. 231/01 possono essere
divisi in due categorie:
divisi in due categorie:
Soggetti in posizione apicale
Soggetti in posizione apicale
Soggetti in posizione subordinata
Soggetti in posizione subordinata
SOGGETTI IN POSIZIONE APICALE
                   SOGGETTI IN POSIZIONE APICALE

 Per individuarli il Legislatore ha preferito utilizzare una formula basata su
 Per individuarli il Legislatore ha preferito utilizzare una formula basata su
  un criterio funzionale
  un criterio funzionale
 Rientrano in questa categoria tutti quei soggetti che esprimono la volontà
 Rientrano in questa categoria tutti quei soggetti che esprimono la volontà
  dell’ente nei rapporti esterni e nelle scelte di politica d’impresa attraverso
  dell’ente nei rapporti esterni e nelle scelte di politica d’impresa attraverso
  un potere di gestione, controllo e vigilanza, come ad esempio:
  un potere di gestione, controllo e vigilanza, come ad esempio:
    il legale rappresentante dell’ente
    il legale rappresentante dell’ente
    gli amministratori
    gli amministratori
    ii direttori generali ex art. 2396 c.c.
    direttori generali ex art. 2396 c.c.
    ii membri di comitati esecutivi
    membri di comitati esecutivi
    e tutti ii soggetti dotati di rappresentanza…
    e tutti soggetti dotati di rappresentanza…
SOGGETTI IN POSIZIONE SUBORDINATA
              SOGGETTI IN POSIZIONE SUBORDINATA


 Non sono necessariamente solo ii dipendenti dell’ente
 Non sono necessariamente solo dipendenti dell’ente

 Anche in questo caso viene adottato un criterio funzionale (ma non
 Anche in questo caso viene adottato un criterio funzionale (ma non
  vengono considerati responsabili ii soggetti che esercitano le funzioni di
  vengono considerati responsabili soggetti che esercitano le funzioni di
  vigilanza e controllo bensì coloro che le subiscono)
  vigilanza e controllo bensì coloro che le subiscono)
 Perchè sorga responsabilità commessa dai soggetti in posizione
 Perchè sorga responsabilità commessa dai soggetti in posizione
  subordinata, è essenziale che questi operino sotto il diretto controllo del
  subordinata, è essenziale che questi operino sotto il diretto controllo del
  soggetto apicale (è sempre necessaria un’analisi concreta
  soggetto apicale (è sempre necessaria un’analisi concreta
  dell’organigramma aziendale e dei poteri conferiti ai singoli soggetti)
  dell’organigramma aziendale e dei poteri conferiti ai singoli soggetti)
I REATI PRESUPPOSTO
                         I REATI PRESUPPOSTO

 Lungo elenco di reati cc.dd. presupposto (in costante aggiornamento)
 Lungo elenco di reati cc.dd. presupposto (in costante aggiornamento)
 Quelli che riguardano più specificamente il tema della sicurezza informatica
 Quelli che riguardano più specificamente il tema della sicurezza informatica
  e della tutela della proprietà intellettuale sono:
  e della tutela della proprietà intellettuale sono:
    frode informatica in danno dello Stato o di altro ente pubblico
    frode informatica in danno dello Stato o di altro ente pubblico
    delitti informatici e trattamento illecito di dati
    delitti informatici e trattamento illecito di dati
    fabbricazione e commercio di beni realizzati usurpando titoli di
    fabbricazione e commercio di beni realizzati usurpando titoli di
      proprietà industriale
      proprietà industriale
    delitti in materia di diritto d’autore
    delitti in materia di diritto d’autore
«NELL’INTERESSE O A VANTAGGIO»
                 «NELL’INTERESSE O A VANTAGGIO»

Perchè sorga questo tipo di responsabilità, è necessario che ii reati individuati
Perchè sorga questo tipo di responsabilità, è necessario che reati individuati
dalla norma siano commessi nell’interesse o a vantaggio della società, a nulla
dalla norma siano commessi nell’interesse o a vantaggio della società, a nulla
rilevando, ad esempio, l’ipotesi che il reato venga commesso a favore proprio
rilevando, ad esempio, l’ipotesi che il reato venga commesso a favore proprio
o di terzi. Nel caso in cui, invece, vi sia una commistione tra interesse
o di terzi. Nel caso in cui, invece, vi sia una commistione tra interesse
personale e aziendale, la responsabilità dell’ente non è esclusa nè ridotta
personale e aziendale, la responsabilità dell’ente non è esclusa nè ridotta
Interesse: è riferito alla condotta e sussiste quando l’autore del reato pone in
Interesse: è riferito alla condotta e sussiste quando l’autore del reato pone in
essere un comportamento finalizzato a far ottenere all’ente un lucro o
essere un comportamento finalizzato a far ottenere all’ente un lucro o
comunque un obiettivo desiderabile, sebbene non immediatamente lucroso
comunque un obiettivo desiderabile, sebbene non immediatamente lucroso
Vantaggio: è riferito all’evento del reato e non presuppone il lucro ma può
Vantaggio: è riferito all’evento del reato e non presuppone il lucro ma può
tradursi nell’acquisizione di una qualche utilità che consenta all’ente di
tradursi nell’acquisizione di una qualche utilità che consenta all’ente di
conseguire una posizione di vantaggio
conseguire una posizione di vantaggio
GRUPPI DI IMPRESE
                          GRUPPI DI IMPRESE

Qualora una società controllante tragga un interesse o un vantaggio, anche
Qualora una società controllante tragga un interesse o un vantaggio, anche
mediato, dalla commissione di un reato previsto dal decreto da parte di una
mediato, dalla commissione di un reato previsto dal decreto da parte di una
controllata, sarà sanzionabile per responsabilità amministrativa anche la
controllata, sarà sanzionabile per responsabilità amministrativa anche la
controllante.
controllante.
(cfr. Cass. pen. Sez. V, 18 gennaio 2011, n. 24583)
(cfr. Cass. pen. Sez. V, 18 gennaio 2011, n. 24583)
SANZIONI
                               SANZIONI


Le sanzioni previste dal d.lgs. 231/01 sono di quattro tipi:
Le sanzioni previste dal d.lgs. 231/01 sono di quattro tipi:
sanzione pecuniaria
sanzione pecuniaria
sanzioni interdittive
sanzioni interdittive
confisca
confisca
pubblicazione della sentenza
pubblicazione della sentenza
SANZIONE PECUNIARIA
                        SANZIONE PECUNIARIA

È applicata per quote ed è compresa tra € 25.800 ed € 1.549.000
È applicata per quote ed è compresa tra € 25.800 ed € 1.549.000
Nel determinare l’ammontare effettivo della sanzione pecuniaria, il giudice
Nel determinare l’ammontare effettivo della sanzione pecuniaria, il giudice
deve tenere conto dei seguenti criteri:
deve tenere conto dei seguenti criteri:
     gravità del fatto
     gravità del fatto
     grado di responsabilità dell’ente
     grado di responsabilità dell’ente
     attività svolta dall’ente per eliminare o attenuare le conseguenze del
     attività svolta dall’ente per eliminare o attenuare le conseguenze del
       fatto e per prevenire la commissione di ulteriori illeciti
       fatto e per prevenire la commissione di ulteriori illeciti
     condizioni economiche e patrimoniali dell’ente (allo scopo di assicurare
     condizioni economiche e patrimoniali dell’ente (allo scopo di assicurare
       l’effettività della sanzione, che potrebbe essere resa vana dalle
       l’effettività della sanzione, che potrebbe essere resa vana dalle
       maggiori capacità patrimoniali ed economiche dell’ente medesimo)
       maggiori capacità patrimoniali ed economiche dell’ente medesimo)
SANZIONI INTERDITTIVE
                        SANZIONI INTERDITTIVE

Le sanzioni interdittive sono principalmente volte, per quanto possibile, ad
Le sanzioni interdittive sono principalmente volte, per quanto possibile, ad
eliminare le condizioni oggettive e soggettive che hanno agevolato ii fattori
eliminare le condizioni oggettive e soggettive che hanno agevolato fattori
criminogeni:
criminogeni:
      interdizione dall’esercizio dell’attività
      interdizione dall’esercizio dell’attività
      sospensione o revoca delle autorizzazioni, delle licenze o delle
      sospensione o revoca delle autorizzazioni, delle licenze o delle
       concessioni funzionali alla commissione dell’illecito
       concessioni funzionali alla commissione dell’illecito
      divieto di contrattare con la Pubblica Amministrazione, salvo che per
      divieto di contrattare con la Pubblica Amministrazione, salvo che per
       ottenere le prestazioni di un pubblico servizio
       ottenere le prestazioni di un pubblico servizio
      esclusione da agevolazioni, finanziamenti, contributi o sussidi ed
      esclusione da agevolazioni, finanziamenti, contributi o sussidi ed
       eventuale revoca di quelli già concessi
       eventuale revoca di quelli già concessi
      divieto di pubblicizzare beni o servizi
      divieto di pubblicizzare beni o servizi
CONFISCA
                                 CONFISCA

Con la sentenza di condanna si dispone sempre la confisca del prezzo o del
Con la sentenza di condanna si dispone sempre la confisca del prezzo o del
profitto del reato
profitto del reato
Quando non sia possibile eseguire la confisca, questa potrà avere ad oggetto
Quando non sia possibile eseguire la confisca, questa potrà avere ad oggetto
anche somme di denaro, beni o altre utilità di valore equivalente al profitto del
anche somme di denaro, beni o altre utilità di valore equivalente al profitto del
reato
reato
ESONERO DELLA RESPONSABILITÀ
                   ESONERO DELLA RESPONSABILITÀ

Il d.lgs. 231/2001 offre la possibilità agli enti di essere esonerati dalla
Il d.lgs. 231/2001 offre la possibilità agli enti di essere esonerati dalla
responsabilità qualora ii medesimi:
responsabilità qualora medesimi:

si dotino ed abbiano efficacemente adottato specifici modelli organizzativi e
si dotino ed abbiano efficacemente adottato specifici modelli organizzativi e
di gestione, idonei alla prevenzione di reati della medesima specie di quello
di gestione, idonei alla prevenzione di reati della medesima specie di quello
commesso, di modo che il reato venga commesso aggirando
commesso, di modo che il reato venga commesso aggirando
fraudolentemente ii predetti modelli di organizzazione e di gestione;
fraudolentemente predetti modelli di organizzazione e di gestione;

si dotino di un organismo di vigilanza ad hoc, dotato di autonomi poteri di
si dotino di un organismo di vigilanza ad hoc, dotato di autonomi poteri di
iniziativa e controllo, che abbia effettivamente esercitato le sue funzioni ed ii
iniziativa e controllo, che abbia effettivamente esercitato le sue funzioni ed
suoi compiti durante il momento di commissione del reato.
suoi compiti durante il momento di commissione del reato.
I MODELLI ORGANIZZATIVI
                       I MODELLI ORGANIZZATIVI

I modelli organizzativi devono:
I modelli organizzativi devono:
individuare le attività nell’ambito delle quali possono essere commessi ii reati
individuare le attività nell’ambito delle quali possono essere commessi reati
prevedere protocolli in base ai quali effettuare la programmazione e
prevedere protocolli in base ai quali effettuare la programmazione e
l’attuazione delle decisioni relative ai reati da prevenire
l’attuazione delle decisioni relative ai reati da prevenire
individuare le modalità di gestione delle risorse finanziarie idonee ad
individuare le modalità di gestione delle risorse finanziarie idonee ad
impedire la commissione dei reati
impedire la commissione dei reati
prevedere obblighi di informazione verso l’organismo deputato a vigilare sul
prevedere obblighi di informazione verso l’organismo deputato a vigilare sul
funzionamento e l’osservanza dei modelli stessi
funzionamento e l’osservanza dei modelli stessi
introdurre un sistema disciplinare tramite il quale sanzionare il mancato
introdurre un sistema disciplinare tramite il quale sanzionare il mancato
rispetto delle misure che sono indicate nel modello
rispetto delle misure che sono indicate nel modello
COME REDIGERE IL MODELLO ORGANIZZATIVO
          COME REDIGERE IL MODELLO ORGANIZZATIVO

Le linee guida, in genere, suggeriscono di prevedere le seguenti fasi per la
Le linee guida, in genere, suggeriscono di prevedere le seguenti fasi per la
definizione del “modello 231”:
definizione del “modello 231”:

identificazione dei rischi
identificazione dei rischi

predisposizione e/o implementazione di un sistema di controllo idoneo a
predisposizione e/o implementazione di un sistema di controllo idoneo a
prevenire ii rischi attraverso l’adozione di specifici protocolli
prevenire rischi attraverso l’adozione di specifici protocolli

…in una parola: analisi del rischio e policy, analogamente a quanto occorreva
…in una parola: analisi del rischio e policy, analogamente a quanto occorreva
fare per il DPS
fare per il DPS
RISK ASSESSMENT: UN ESEMPIO
                   RISK ASSESSMENT: UN ESEMPIO

Individuazione delle aree di rischio
Individuazione delle aree di rischio
Elaborazione delle regole interne atte a disciplinare il controllo delle aree di
Elaborazione delle regole interne atte a disciplinare il controllo delle aree di
rischio sopra identificate e a progettare misure volte a contrastare ii rischi
rischio sopra identificate e a progettare misure volte a contrastare rischi
eventualmente emersi
eventualmente emersi
Gestione delle risorse strutturata in modo da assicurare all’attività di
Gestione delle risorse strutturata in modo da assicurare all’attività di
individuazione e gestione del rischio gli stanziamenti necessari
individuazione e gestione del rischio gli stanziamenti necessari
Predisposizione di un apposito sistema disciplinare che consenta di
Predisposizione di un apposito sistema disciplinare che consenta di
intervenire sanzionando chi trasgredisca alle prescrizioni elaborate in seguito
intervenire sanzionando chi trasgredisca alle prescrizioni elaborate in seguito
al processo di controllo esaminato. Per rispondere a tale esigenza si adottano
al processo di controllo esaminato. Per rispondere a tale esigenza si adottano
spesso dei protocolli interni che, oltre a un sistema di sanzioni coerente e
spesso dei protocolli interni che, oltre a un sistema di sanzioni coerente e
adeguato, contengano la disciplina delle procedure da seguire nell’esecuzione
adeguato, contengano la disciplina delle procedure da seguire nell’esecuzione
di determinate attività aziendali
di determinate attività aziendali
LE COMPONENTI PIÙ RILEVANTI
                    LE COMPONENTI PIÙ RILEVANTI


   Redazione e sottoscrizione di un codice etico
    Redazione e sottoscrizione di un codice etico

   Formalizzazione del sistema organizzativo, soprattutto per quanto attiene
    Formalizzazione del sistema organizzativo, soprattutto per quanto attiene
    all’attribuzione di responsabilità, alle linee di dipendenza gerarchica e alla
    all’attribuzione di responsabilità, alle linee di dipendenza gerarchica e alla
    descrizione dei compiti, con specifica previsione di principi di controllo
    descrizione dei compiti, con specifica previsione di principi di controllo
    quali, ad esempio, la contrapposizione di funzioni
    quali, ad esempio, la contrapposizione di funzioni

   Procedure manuali e/o informatiche tali da regolamentare lo svolgimento
    Procedure manuali e/o informatiche tali da regolamentare lo svolgimento
    delle attività prevedendo gli opportuni punti di controllo
    delle attività prevedendo gli opportuni punti di controllo

   Poteri autorizzativi e di firma assegnati in coerenza con le responsabilità
    Poteri autorizzativi e di firma assegnati in coerenza con le responsabilità
    organizzative e gestionali definite, prevedendo, quando richiesto, una
    organizzative e gestionali definite, prevedendo, quando richiesto, una
    puntuale indicazione delle soglie di approvazione delle spese
    puntuale indicazione delle soglie di approvazione delle spese
LE COMPONENTI PIÙ RILEVANTI
                  LE COMPONENTI PIÙ RILEVANTI

 Sistemi di controllo e gestione in grado di fornire tempestiva segnalazione
 Sistemi di controllo e gestione in grado di fornire tempestiva segnalazione
  dell’esistenza e dell’insorgere di situazioni di criticità generale e/o
  dell’esistenza e dell’insorgere di situazioni di criticità generale e/o
  particolare
  particolare
 Comunicazione al personale e sua formazione
 Comunicazione al personale e sua formazione
 Previsione di un adeguato sistema sanzionatorio per la violazione delle
 Previsione di un adeguato sistema sanzionatorio per la violazione delle
  norme del codice etico e delle procedure previste dal Modello
  norme del codice etico e delle procedure previste dal Modello
 Autonomia, indipendenza, professionalità e continuità d’azione
 Autonomia, indipendenza, professionalità e continuità d’azione
  dell’Organismo di Vigilanza
  dell’Organismo di Vigilanza
IL CODICE ETICO
                              IL CODICE ETICO

 È il documento nel quale si racchiudono gli impegni e le responsabilità
 È il documento nel quale si racchiudono gli impegni e le responsabilità
  etiche nella conduzione degli affari e delle attività imprenditoriali
  etiche nella conduzione degli affari e delle attività imprenditoriali

 La funzione principale consiste nell’uniformare ii singoli comportamenti,
 La funzione principale consiste nell’uniformare singoli comportamenti,
  così che il perseguimento degli interessi aziendali sia svolto in piena legalità
  così che il perseguimento degli interessi aziendali sia svolto in piena legalità
ESEMPI DI REGOLE DEL CODICE ETICO
                ESEMPI DI REGOLE DEL CODICE ETICO

 Non è consentito offrire denaro o doni a dirigenti, funzionari o dipendenti
 Non è consentito offrire denaro o doni a dirigenti, funzionari o dipendenti
  della P.A. o a loro parenti, salvo che si tratti di doni di modico valore
  della P.A. o a loro parenti, salvo che si tratti di doni di modico valore
 Non è consentito accettare o offrire beni, servizi, prestazioni o favori per
 Non è consentito accettare o offrire beni, servizi, prestazioni o favori per
  ottenere un miglior trattamento in relazione ai rapporti con la P.A.
  ottenere un miglior trattamento in relazione ai rapporti con la P.A.
 Non è consentito assumere alle dipendenze della società ex impiegati della
 Non è consentito assumere alle dipendenze della società ex impiegati della
  P.A. che abbiano partecipato personalmente ad operazioni poste in essere
  P.A. che abbiano partecipato personalmente ad operazioni poste in essere
  tra l’ente e la P.A.
  tra l’ente e la P.A.
 Nel corso di una transazione con la P.A. non è consentito proporre offerte
 Nel corso di una transazione con la P.A. non è consentito proporre offerte
  d’impiego e/o commerciali che possano avvantaggiare dipendenti della P.A.
  d’impiego e/o commerciali che possano avvantaggiare dipendenti della P.A.
  a titolo personale
  a titolo personale
L’ORGANISMO DI VIGILANZA
                     L’ORGANISMO DI VIGILANZA

 Le migliori applicazioni dei modelli 231 hanno evidenziato come, per
 Le migliori applicazioni dei modelli 231 hanno evidenziato come, per
  garantire l’effettività dei controlli inseriti nei modelli organizzativi, sia
  garantire l’effettività dei controlli inseriti nei modelli organizzativi, sia
  necessaria la costituzione di un OdV
  necessaria la costituzione di un OdV
 Tale entità può essere sia monosoggettiva che plurisoggettiva
 Tale entità può essere sia monosoggettiva che plurisoggettiva
 I parametri di cui tener conto sono le dimensioni e la complessità
 I parametri di cui tener conto sono le dimensioni e la complessità
  dell’azienda
  dell’azienda
 Nelle piccole imprese, è consentito che l’OdV coincida con l’organo
 Nelle piccole imprese, è consentito che l’OdV coincida con l’organo
  dirigente, anche se la best practice in materia di audit prescrive sempre di
  dirigente, anche se la best practice in materia di audit prescrive sempre di
  servirsi di consulenti esterni
  servirsi di consulenti esterni
REQUISITI DELL’ODV
                          REQUISITI DELL’ODV


   Indipendenza (viene nominato dal CdA ma risponde al Collegio sindacale)
    Indipendenza (viene nominato dal CdA ma risponde al Collegio sindacale)

   Autonomia (è svincolato dal potere gerarchico del management e dispone
    Autonomia (è svincolato dal potere gerarchico del management e dispone
    autonomamente le proprie attività)
    autonomamente le proprie attività)

   Professionalità (all’interno dell’OdV devono confluire diverse
    Professionalità (all’interno dell’OdV devono confluire diverse
    professionalità)
    professionalità)

   Continuità nell’azione (l’OdV non deve essere soggetto a continui o
    Continuità nell’azione (l’OdV non deve essere soggetto a continui o
    repentini cambiamenti dei suoi componenti)
    repentini cambiamenti dei suoi componenti)
POSSONO SVOLGERE LE FUNZIONI DELL’ODV
            POSSONO SVOLGERE LE FUNZIONI DELL’ODV


   Il Comitato per il controllo di gestione
    Il Comitato per il controllo di gestione

   Il Collegio sindacale
    Il Collegio sindacale

   Il Consiglio di sorveglianza
    Il Consiglio di sorveglianza

   L’organismo di internal auditing
    L’organismo di internal auditing

   Eventuali organismi creati ad hoc
    Eventuali organismi creati ad hoc
COSA FA L’ODV
                             COSA FA L’ODV


 Vigila sulla corretta osservanza del modello da parte di tutti ii soggetti
 Vigila sulla corretta osservanza del modello da parte di tutti soggetti
  tenuti a rispettarlo
  tenuti a rispettarlo
 Valuta la concreta idoneità del modello a prevenire comportamenti illeciti
 Valuta la concreta idoneità del modello a prevenire comportamenti illeciti
 Valuta la necessità di ricorrere ad un aggiornamento del modello
 Valuta la necessità di ricorrere ad un aggiornamento del modello
 Aggiorna, se necessario, il modello
 Aggiorna, se necessario, il modello
ABROGAZIONE DELL’OBBLIGO DI AGGIORNAMENTO DEL DPS
ABROGAZIONE DELL’OBBLIGO DI AGGIORNAMENTO DEL DPS

L’art. 45 del d.lgs. 9 febbraio 2012 n. 5 convertito nella l. 4 aprile 2012 n. 35,
L’art. 45 del d.lgs. 9 febbraio 2012 n. 5 convertito nella l. 4 aprile 2012 n. 35,
ha abrogato le norme del d.lgs. 30 giugno 2003 n. 196 (c.d. Codice Privacy)
ha abrogato le norme del d.lgs. 30 giugno 2003 n. 196 (c.d. Codice Privacy)
nella parte in cui imponevano l’adozione del Documento Programmatico
nella parte in cui imponevano l’adozione del Documento Programmatico
sulla Sicurezza (e, quindi, l’art. 34, comma 1, lett. g) e ha abrogato anche il
sulla Sicurezza (e, quindi, l’art. 34, comma 1, lett. g) e ha abrogato anche il
comma 1-bis dello stesso articolo, che comprendeva ii casi di semplificazione.
comma 1-bis dello stesso articolo, che comprendeva casi di semplificazione.

Pertanto, a partire dallo scorso anno, ii Titolari del trattamento che prima
Pertanto, a partire dallo scorso anno, Titolari del trattamento che prima
erano obbligati non sono più tenuti ad aggiornare il Documento
erano obbligati non sono più tenuti ad aggiornare il Documento
Programmatico sulla Sicurezza.
Programmatico sulla Sicurezza.
ABROGAZIONE DELL’OBBLIGO DI AGGIORNAMENTO DEL DPS
ABROGAZIONE DELL’OBBLIGO DI AGGIORNAMENTO DEL DPS

 Da più parti, peraltro, si caldeggia la conservazione dei DPS redatti in
 Da più parti, peraltro, si caldeggia la conservazione dei DPS redatti in
  vigenza dell’obbligo, in quanto potrebbero ancora essere richiesti in fase di
  vigenza dell’obbligo, in quanto potrebbero ancora essere richiesti in fase di
  ispezione
  ispezione
 In ogni caso, la semplificazione non è intervenuta sulle altre misure di
 In ogni caso, la semplificazione non è intervenuta sulle altre misure di
  sicurezza che, pertanto, continuano ad essere obbligatorie (e la cui
  sicurezza che, pertanto, continuano ad essere obbligatorie (e la cui
  omissione, pertanto, continua ad essere sanzionata penalmente ed
  omissione, pertanto, continua ad essere sanzionata penalmente ed
  amministrativamente)
  amministrativamente)
GLI OBBLIGHI RELATIVI ALLE MISURE MINIME
           GLI OBBLIGHI RELATIVI ALLE MISURE MINIME

Resta pertanto obbligo del Titolare e del Responsabile del trattamento,
Resta pertanto obbligo del Titolare e del Responsabile del trattamento,
   secondo le specifiche di cui all’Allegato B al Codice Privacy:
   secondo le specifiche di cui all’Allegato B al Codice Privacy:
 impostare un sistema di autenticazione informatica
 impostare un sistema di autenticazione informatica
 adottare procedure di gestione delle credenziali di autenticazione
 adottare procedure di gestione delle credenziali di autenticazione
 utilizzare un sistema di autorizzazione
 utilizzare un sistema di autorizzazione
 aggiornare periodicamente l’individuazione dell’ambito del trattamento
 aggiornare periodicamente l’individuazione dell’ambito del trattamento
   consentito ai singoli incaricati e addetti alla gestione o alla manutenzione
   consentito ai singoli incaricati e addetti alla gestione o alla manutenzione
   degli strumenti elettronici
   degli strumenti elettronici
 proteggere gli strumenti elettronici rispetto a trattamenti illeciti di dati, ad
 proteggere gli strumenti elettronici rispetto a trattamenti illeciti di dati, ad
   accessi non consentiti e a determinati programmi informatici
   accessi non consentiti e a determinati programmi informatici
 adottare procedure per la custodia di copie di sicurezza, il ripristino della
 adottare procedure per la custodia di copie di sicurezza, il ripristino della
   disponibilità dei dati e dei sistemi
   disponibilità dei dati e dei sistemi
MODELLI ORGANIZZATIVI E D.P.S.
                 MODELLI ORGANIZZATIVI E D.P.S.

 Alla luce dell’intervenuta abrogazione del DPS è altamente probabile che,
 Alla luce dell’intervenuta abrogazione del DPS è altamente probabile che,
  in futuro, ii controlli disposti dal Garante per la protezione dei dati
  in futuro, controlli disposti dal Garante per la protezione dei dati
  personali saranno svolti in modo più capillare, anche accedendo, come
  personali saranno svolti in modo più capillare, anche accedendo, come
  consentito dal Codice Privacy, al sistema informatico del titolare del
  consentito dal Codice Privacy, al sistema informatico del titolare del
  trattamento.
  trattamento.
 Venendo a mancare il DPS, pertanto, l’unica modalità attraverso la quale il
 Venendo a mancare il DPS, pertanto, l’unica modalità attraverso la quale il
  Garante potrà verificare l’effettiva adozione delle misure minime, sarà
  Garante potrà verificare l’effettiva adozione delle misure minime, sarà
  quella di disporre controlli diretti, anche mediante specifico accesso ai
  quella di disporre controlli diretti, anche mediante specifico accesso ai
  sistemi, ai sensi dell’art. 159 del Codice Privacy.
  sistemi, ai sensi dell’art. 159 del Codice Privacy.
MODELLI ORGANIZZATIVI E D.P.S.
                  MODELLI ORGANIZZATIVI E D.P.S.

 Gli unici “pezzi di carta” contenenti (anche) prescrizioni in merito alla
 Gli unici “pezzi di carta” contenenti (anche) prescrizioni in merito alla
  sicurezza informatica e alle policy presenti in azienda che rimangono tra gli
  sicurezza informatica e alle policy presenti in azienda che rimangono tra gli
  ispettori e il sistema informatico, quindi, restano ii modelli organizzativi ex
  ispettori e il sistema informatico, quindi, restano modelli organizzativi ex
  D.Lgs. 231/01.
  D.Lgs. 231/01.

 Uno sguardo al futuro: le proposte di riforma della normativa comunitaria
 Uno sguardo al futuro: le proposte di riforma della normativa comunitaria
  in materia di privacy, richiamando ii concetti di «privacy impact
  in materia di privacy, richiamando concetti di «privacy impact
  assessment», «privacy by design», «privacy by default», sembrano
  assessment», «privacy by design», «privacy by default», sembrano
  muoversi con le stesse logiche di fondo del D.Lgs. 231/01.
  muoversi con le stesse logiche di fondo del D.Lgs. 231/01.
I MODELLI ORGANIZZATIVI, QUINDI…
                I MODELLI ORGANIZZATIVI, QUINDI…

 Contribuiscono a costituire, ormai, il solo “ambiente” di sicurezza
 Contribuiscono a costituire, ormai, il solo “ambiente” di sicurezza
  informatica e policy di utilizzo delle risorse informatiche presente in
  informatica e policy di utilizzo delle risorse informatiche presente in
  azienda
  azienda
 Agevolano il raggiungimento di una visione olistica della sicurezza
 Agevolano il raggiungimento di una visione olistica della sicurezza
  informatica
  informatica
 Sono coadiuvanti nel caso in cui l’azienda voglia intraprendere un percorso
 Sono coadiuvanti nel caso in cui l’azienda voglia intraprendere un percorso
  di certificazione
  di certificazione
I SIDE EFFECTS DELL’ADOZIONE DEI MODELLI 231
          I SIDE EFFECTS DELL’ADOZIONE DEI MODELLI 231

L’attuazione di quanto previsto dal d.lgs. 231/01 porta, oltre alla conformità normativa, ii
L’attuazione di quanto previsto dal d.lgs. 231/01 porta, oltre alla conformità normativa,
seguenti vantaggi:
seguenti vantaggi:
 accesso a commesse di significativo rilievo, per le quali viene richiesto, da parte di
 accesso a commesse di significativo rilievo, per le quali viene richiesto, da parte di
soggetti pubblici o da grandi committenti privati, l’attuazione dei modelli previsti dal d.lgs.
soggetti pubblici o da grandi committenti privati, l’attuazione dei modelli previsti dal d.lgs.
231/01
231/01
 incremento della fiducia dei soggetti terzi in tutte le operazioni societarie (es.: fusione;
 incremento della fiducia dei soggetti terzi in tutte le operazioni societarie (es.: fusione;
acquisizione o cessione di quote o di azioni; acquisizione o cessione di pacchetti di controllo;
acquisizione o cessione di quote o di azioni; acquisizione o cessione di pacchetti di controllo;
vendita di rami di azienda; ingresso di nuovi soci; strutturazione o modifica dei gruppi
vendita di rami di azienda; ingresso di nuovi soci; strutturazione o modifica dei gruppi
societari; operazioni con partners esteri; operazioni di co-branding; etc.), con possibilità di
societari; operazioni con partners esteri; operazioni di co-branding; etc.), con possibilità di
ottenere una migliore valutazione economica
ottenere una migliore valutazione economica
 incremento della fiducia da parte dei clienti nel caso in cui si abbia un’efficace sistema di
 incremento della fiducia da parte dei clienti nel caso in cui si abbia un’efficace sistema di
tutela del trattamento dei dati personali
tutela del trattamento dei dati personali
 prevenzione dei rischi economici connessi alla condanna penale del soggetto e/o al
 prevenzione dei rischi economici connessi alla condanna penale del soggetto e/o al
pagamento di rilevanti sanzioni pecuniarie in conseguenza di una mancata ottemperanza
pagamento di rilevanti sanzioni pecuniarie in conseguenza di una mancata ottemperanza
alle misure minime di sicurezza
alle misure minime di sicurezza
I SIDE EFFECTS DELL’ADOZIONE DEI MODELLI 231
          I SIDE EFFECTS DELL’ADOZIONE DEI MODELLI 231


   prevenzione dei rischi economici connessi alla condanna dell’ente a sanzioni pecuniarie,
    prevenzione dei rischi economici connessi alla condanna dell’ente a sanzioni pecuniarie,
    interdittive ed alle altre sanzioni previste dal d.lgs. 231/01 (in conseguenza di eventuali
    interdittive ed alle altre sanzioni previste dal d.lgs. 231/01 (in conseguenza di eventuali
    azioni criminose dei soggetti collocati in posizione apicale o dei loro sottoposti) e miglior
    azioni criminose dei soggetti collocati in posizione apicale o dei loro sottoposti) e miglior
    capacità di risposta in caso di ispezioni a norma del Codice Privacy
    capacità di risposta in caso di ispezioni a norma del Codice Privacy

   miglioramento dell’efficienza interna dell’azienda
    miglioramento dell’efficienza interna dell’azienda

   miglioramento delle capacità di gestione dei rischi e di reazione di fronte agli eventi
    miglioramento delle capacità di gestione dei rischi e di reazione di fronte agli eventi
    critici
    critici

   incremento del livello di percezione di “eticità” dell’ente
    incremento del livello di percezione di “eticità” dell’ente

   veicolazione di immagine più solida, onesta, “pulita ”, dell’ente presso tutti gli
    veicolazione di immagine più solida, onesta, “pulita ”, dell’ente presso tutti gli
    stakeholders (compreso clienti, fornitori, istituzioni), con riflessi sul posizionamento
    stakeholders (compreso clienti, fornitori, istituzioni), con riflessi sul posizionamento
    dell’ente nel mercato
    dell’ente nel mercato

   possibilità di gestire al meglio le eventuali controversie che dovessero instaurarsi coi
    possibilità di gestire al meglio le eventuali controversie che dovessero instaurarsi coi
    propri prestatori di lavoro
    propri prestatori di lavoro
SUGGERIMENTI FINALI
                        SUGGERIMENTI FINALI

 Dotarsi di un adeguato modello organizzativo anche qualora non si rientri
 Dotarsi di un adeguato modello organizzativo anche qualora non si rientri
  tra ii soggetti espressamente indicati dalla normativa, in quanto è sempre
  tra soggetti espressamente indicati dalla normativa, in quanto è sempre
  possibile un’estensione giurisprudenziale
  possibile un’estensione giurisprudenziale
 Prevedere procedure efficaci di verifica della corretta applicazione della
 Prevedere procedure efficaci di verifica della corretta applicazione della
  normativa, soprattutto in merito all’attività di controllo che dovrà essere
  normativa, soprattutto in merito all’attività di controllo che dovrà essere
  condotta dall’Organismo di Vigilanza
  condotta dall’Organismo di Vigilanza
 Convogliare, all’interno dei modelli organizzativi, le prescrizioni aziendali in
 Convogliare, all’interno dei modelli organizzativi, le prescrizioni aziendali in
  tema di sicurezza e trattamento dei dati
  tema di sicurezza e trattamento dei dati
STUDIO LEGALE ASSOCIATO
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MILANO
MILANO
Via Larga, 6
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20122 Milano
20122 Milano
                                GRAZIE DELL’ATTENZIONE!
                                GRAZIE DELL’ATTENZIONE!
Tel. 02.89926248
Tel. 02.89926248
Email: milano.desk@mpslaw.it
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BOLOGNA
BOLOGNA
                                      Avv. Giorgio Spedicato
                                      Avv. Giorgio Spedicato
Via dell’Indipendenza, 36
Via dell’Indipendenza, 36
40121 Bologna
40121 Bologna
Tel. 051.7878043
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Email: bologna.desk@mpslaw.it   email: giorgio.spedicato@mpslaw.it
                                email: giorgio.spedicato@mpslaw.it
Email: bologna.desk@mpslaw.it

IMOLA
IMOLA
Via Garibaldi, 40
Via Garibaldi, 40
40026 Imola (Bo)
40026 Imola (Bo)
Tel. 0542.30702
Tel. 0542.30702
Email: imola.desk@mpslaw.it
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            www.mpslaw.it

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Smau Bari 2013 Giorgio Spedicato

  • 1. LA LEGGE, LA TECNOLOGIA E LA LEGGE, LA TECNOLOGIA E LA SICUREZZA DEI DATI E DEI SISTEMI: LA SICUREZZA DEI DATI E DEI SISTEMI: DALLA NORMATIVA SULLA PRIVACY AI DALLA NORMATIVA SULLA PRIVACY AI MODELLI ORGANIZZATIVI E DI CONTROLLO MODELLI ORGANIZZATIVI E DI CONTROLLO Avv. Giorgio Spedicato Avv. Giorgio Spedicato
  • 2. Managing Partner dello studio legale Monducci Perri Spedicato Managing Partner dello studio legale Monducci Perri Spedicato & Partners. & Partners. CHI SONO CHI SONO Professore a contratto di Diritto della Proprietà intellettuale Professore a contratto di Diritto della Proprietà intellettuale presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Bologna presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Bologna (polo didattico di Ravenna). (polo didattico di Ravenna). Dottore di ricerca in Informatica giuridica e diritto Dottore di ricerca in Informatica giuridica e diritto dell’informatica. dell’informatica. Lo Studio legale associato Monducci Perri Spedicato & Partners è Lo Studio legale associato Monducci Perri Spedicato & Partners è CHI È MPS&P una law boutique specializzata in proprietà intellettuale, diritto CHI È MPS&P una law boutique specializzata in proprietà intellettuale, diritto delle nuove tecnologie e diritto dell’innovazione con sede a delle nuove tecnologie e diritto dell’innovazione con sede a Milano, Bologna e Imola. Milano, Bologna e Imola. Affianca chi fa dell’innovazione il proprio lavoro e il proprio Affianca chi fa dell’innovazione il proprio lavoro e il proprio impegno quotidiani, supportandolo nell’attività day by day e impegno quotidiani, supportandolo nell’attività day by day e assistendolo nelle operazioni più complesse. assistendolo nelle operazioni più complesse.
  • 3. INDICE INDICE Overview del D.Lgs. 231/2001 Overview del D.Lgs. 231/2001 I modelli di organizzazione e controllo I modelli di organizzazione e controllo La redazione dei modelli di organizzazione e controllo La redazione dei modelli di organizzazione e controllo I modelli di organizzazione e controllo dopo l’abrogazione del DPS I modelli di organizzazione e controllo dopo l’abrogazione del DPS Quali misure di sicurezza ora? Quali misure di sicurezza ora? I side effects dell’adozione di un modello organizzativo 231/01 e il rapporto I side effects dell’adozione di un modello organizzativo 231/01 e il rapporto con gli adempimenti privacy con gli adempimenti privacy
  • 4. IL SENSO DELL’EVOLUZIONE NORMATIVA IL SENSO DELL’EVOLUZIONE NORMATIVA Prima del D.Lgs. 231/2001 Prima del D.Lgs. 231/2001 Principio generale: societas delinquere non potest Principio generale: societas delinquere non potest Con l’introduzione del D.Lgs. 231/2001 Con l’introduzione del D.Lgs. 231/2001 Cambio di prospettiva: viene istituita la responsabilità amministrativa dell’ente per Cambio di prospettiva: viene istituita la responsabilità amministrativa dell’ente per reati posti in essere da amministratori, dirigenti e/o dipendenti nell’interesse o a reati posti in essere da amministratori, dirigenti e/o dipendenti nell’interesse o a vantaggio dell’ente stesso vantaggio dell’ente stesso La 231/2001 nasce per prevenire e contrastare la c.d. “criminalità d’impresa”: Si La 231/2001 nasce per prevenire e contrastare la c.d. “criminalità d’impresa”: Si ritiene che colpire il reale beneficiario del reato (l’ente) piuttosto che il singolo soggetto ritiene che colpire il reale beneficiario del reato (l’ente) piuttosto che il singolo soggetto agente possa essere un efficace sistema preventivo e repressivo di alcune ipotesi agente possa essere un efficace sistema preventivo e repressivo di alcune ipotesi delittuose delittuose
  • 5. IL SENSO DELL’EVOLUZIONE NORMATIVA IL SENSO DELL’EVOLUZIONE NORMATIVA  Il fondamento della responsabilità in questione è basato sulla c.d. «colpa di  Il fondamento della responsabilità in questione è basato sulla c.d. «colpa di organizzazione», giacché si puniscono, con sanzioni gravi, le società e gli enti organizzazione», giacché si puniscono, con sanzioni gravi, le società e gli enti che non hanno saputo scongiurare, nella propria organizzazione, significative che non hanno saputo scongiurare, nella propria organizzazione, significative ipotesi di reato ipotesi di reato  La responsabilità sorge sia per mancata o insufficiente dotazione ed  La responsabilità sorge sia per mancata o insufficiente dotazione ed attuazione di modelli organizzativi e gestionali efficienti, sia per difetto di attuazione di modelli organizzativi e gestionali efficienti, sia per difetto di controllo sul corretto operato di chi opera, a diverso titolo, a contatto con controllo sul corretto operato di chi opera, a diverso titolo, a contatto con l’ente l’ente
  • 6. AMBITO DI APPLICAZIONE SOGGETTIVO AMBITO DI APPLICAZIONE SOGGETTIVO  Enti forniti di personalità giuridica  Enti forniti di personalità giuridica  Società e associazioni, anche prive di personalità giuridica…  Società e associazioni, anche prive di personalità giuridica…  …ivi incluse le imprese individuali (Cass. pen. n. 15657/2010)  …ivi incluse le imprese individuali (Cass. pen. n. 15657/2010)
  • 7. EFFETTI EFFETTI Responsabilità dell’ente che si aggiunge Responsabilità dell’ente che si aggiunge a quella personale del soggetto agente a quella personale del soggetto agente Effetti diretti sul patrimonio dell’ente Effetti diretti sul patrimonio dell’ente e indiretti sugli interessi di tutti ii soci e indiretti sugli interessi di tutti soci
  • 8. MITIGAZIONE MITIGAZIONE L’effetto dirompente della disciplina è mitigato da tre elementi: L’effetto dirompente della disciplina è mitigato da tre elementi: ii reati devono essere posti in essere da soggetti in posizione apicale o da  reati devono essere posti in essere da soggetti in posizione apicale o da soggetti in posizione subordinata; soggetti in posizione subordinata; ii reati che possono far sorgere questo tipo di responsabilità sono  reati che possono far sorgere questo tipo di responsabilità sono tassativamente individuati dal testo di legge (anche se sono molto numerosi e tassativamente individuati dal testo di legge (anche se sono molto numerosi e il catalogo viene aggiornato spesso); il catalogo viene aggiornato spesso); ii reati devono essere commessi nell’interesse o a vantaggio della società o  reati devono essere commessi nell’interesse o a vantaggio della società o dell’ente. dell’ente.
  • 9. I SOGGETTI I SOGGETTI I soggetti idonei a commettere reati rilevanti ex D.Lgs. 231/01 possono essere I soggetti idonei a commettere reati rilevanti ex D.Lgs. 231/01 possono essere divisi in due categorie: divisi in due categorie: Soggetti in posizione apicale Soggetti in posizione apicale Soggetti in posizione subordinata Soggetti in posizione subordinata
  • 10. SOGGETTI IN POSIZIONE APICALE SOGGETTI IN POSIZIONE APICALE  Per individuarli il Legislatore ha preferito utilizzare una formula basata su  Per individuarli il Legislatore ha preferito utilizzare una formula basata su un criterio funzionale un criterio funzionale  Rientrano in questa categoria tutti quei soggetti che esprimono la volontà  Rientrano in questa categoria tutti quei soggetti che esprimono la volontà dell’ente nei rapporti esterni e nelle scelte di politica d’impresa attraverso dell’ente nei rapporti esterni e nelle scelte di politica d’impresa attraverso un potere di gestione, controllo e vigilanza, come ad esempio: un potere di gestione, controllo e vigilanza, come ad esempio:  il legale rappresentante dell’ente  il legale rappresentante dell’ente  gli amministratori  gli amministratori  ii direttori generali ex art. 2396 c.c.  direttori generali ex art. 2396 c.c.  ii membri di comitati esecutivi  membri di comitati esecutivi  e tutti ii soggetti dotati di rappresentanza…  e tutti soggetti dotati di rappresentanza…
  • 11. SOGGETTI IN POSIZIONE SUBORDINATA SOGGETTI IN POSIZIONE SUBORDINATA  Non sono necessariamente solo ii dipendenti dell’ente  Non sono necessariamente solo dipendenti dell’ente  Anche in questo caso viene adottato un criterio funzionale (ma non  Anche in questo caso viene adottato un criterio funzionale (ma non vengono considerati responsabili ii soggetti che esercitano le funzioni di vengono considerati responsabili soggetti che esercitano le funzioni di vigilanza e controllo bensì coloro che le subiscono) vigilanza e controllo bensì coloro che le subiscono)  Perchè sorga responsabilità commessa dai soggetti in posizione  Perchè sorga responsabilità commessa dai soggetti in posizione subordinata, è essenziale che questi operino sotto il diretto controllo del subordinata, è essenziale che questi operino sotto il diretto controllo del soggetto apicale (è sempre necessaria un’analisi concreta soggetto apicale (è sempre necessaria un’analisi concreta dell’organigramma aziendale e dei poteri conferiti ai singoli soggetti) dell’organigramma aziendale e dei poteri conferiti ai singoli soggetti)
  • 12. I REATI PRESUPPOSTO I REATI PRESUPPOSTO  Lungo elenco di reati cc.dd. presupposto (in costante aggiornamento)  Lungo elenco di reati cc.dd. presupposto (in costante aggiornamento)  Quelli che riguardano più specificamente il tema della sicurezza informatica  Quelli che riguardano più specificamente il tema della sicurezza informatica e della tutela della proprietà intellettuale sono: e della tutela della proprietà intellettuale sono:  frode informatica in danno dello Stato o di altro ente pubblico  frode informatica in danno dello Stato o di altro ente pubblico  delitti informatici e trattamento illecito di dati  delitti informatici e trattamento illecito di dati  fabbricazione e commercio di beni realizzati usurpando titoli di  fabbricazione e commercio di beni realizzati usurpando titoli di proprietà industriale proprietà industriale  delitti in materia di diritto d’autore  delitti in materia di diritto d’autore
  • 13. «NELL’INTERESSE O A VANTAGGIO» «NELL’INTERESSE O A VANTAGGIO» Perchè sorga questo tipo di responsabilità, è necessario che ii reati individuati Perchè sorga questo tipo di responsabilità, è necessario che reati individuati dalla norma siano commessi nell’interesse o a vantaggio della società, a nulla dalla norma siano commessi nell’interesse o a vantaggio della società, a nulla rilevando, ad esempio, l’ipotesi che il reato venga commesso a favore proprio rilevando, ad esempio, l’ipotesi che il reato venga commesso a favore proprio o di terzi. Nel caso in cui, invece, vi sia una commistione tra interesse o di terzi. Nel caso in cui, invece, vi sia una commistione tra interesse personale e aziendale, la responsabilità dell’ente non è esclusa nè ridotta personale e aziendale, la responsabilità dell’ente non è esclusa nè ridotta Interesse: è riferito alla condotta e sussiste quando l’autore del reato pone in Interesse: è riferito alla condotta e sussiste quando l’autore del reato pone in essere un comportamento finalizzato a far ottenere all’ente un lucro o essere un comportamento finalizzato a far ottenere all’ente un lucro o comunque un obiettivo desiderabile, sebbene non immediatamente lucroso comunque un obiettivo desiderabile, sebbene non immediatamente lucroso Vantaggio: è riferito all’evento del reato e non presuppone il lucro ma può Vantaggio: è riferito all’evento del reato e non presuppone il lucro ma può tradursi nell’acquisizione di una qualche utilità che consenta all’ente di tradursi nell’acquisizione di una qualche utilità che consenta all’ente di conseguire una posizione di vantaggio conseguire una posizione di vantaggio
  • 14. GRUPPI DI IMPRESE GRUPPI DI IMPRESE Qualora una società controllante tragga un interesse o un vantaggio, anche Qualora una società controllante tragga un interesse o un vantaggio, anche mediato, dalla commissione di un reato previsto dal decreto da parte di una mediato, dalla commissione di un reato previsto dal decreto da parte di una controllata, sarà sanzionabile per responsabilità amministrativa anche la controllata, sarà sanzionabile per responsabilità amministrativa anche la controllante. controllante. (cfr. Cass. pen. Sez. V, 18 gennaio 2011, n. 24583) (cfr. Cass. pen. Sez. V, 18 gennaio 2011, n. 24583)
  • 15. SANZIONI SANZIONI Le sanzioni previste dal d.lgs. 231/01 sono di quattro tipi: Le sanzioni previste dal d.lgs. 231/01 sono di quattro tipi: sanzione pecuniaria sanzione pecuniaria sanzioni interdittive sanzioni interdittive confisca confisca pubblicazione della sentenza pubblicazione della sentenza
  • 16. SANZIONE PECUNIARIA SANZIONE PECUNIARIA È applicata per quote ed è compresa tra € 25.800 ed € 1.549.000 È applicata per quote ed è compresa tra € 25.800 ed € 1.549.000 Nel determinare l’ammontare effettivo della sanzione pecuniaria, il giudice Nel determinare l’ammontare effettivo della sanzione pecuniaria, il giudice deve tenere conto dei seguenti criteri: deve tenere conto dei seguenti criteri:  gravità del fatto  gravità del fatto  grado di responsabilità dell’ente  grado di responsabilità dell’ente  attività svolta dall’ente per eliminare o attenuare le conseguenze del  attività svolta dall’ente per eliminare o attenuare le conseguenze del fatto e per prevenire la commissione di ulteriori illeciti fatto e per prevenire la commissione di ulteriori illeciti  condizioni economiche e patrimoniali dell’ente (allo scopo di assicurare  condizioni economiche e patrimoniali dell’ente (allo scopo di assicurare l’effettività della sanzione, che potrebbe essere resa vana dalle l’effettività della sanzione, che potrebbe essere resa vana dalle maggiori capacità patrimoniali ed economiche dell’ente medesimo) maggiori capacità patrimoniali ed economiche dell’ente medesimo)
  • 17. SANZIONI INTERDITTIVE SANZIONI INTERDITTIVE Le sanzioni interdittive sono principalmente volte, per quanto possibile, ad Le sanzioni interdittive sono principalmente volte, per quanto possibile, ad eliminare le condizioni oggettive e soggettive che hanno agevolato ii fattori eliminare le condizioni oggettive e soggettive che hanno agevolato fattori criminogeni: criminogeni:  interdizione dall’esercizio dell’attività  interdizione dall’esercizio dell’attività  sospensione o revoca delle autorizzazioni, delle licenze o delle  sospensione o revoca delle autorizzazioni, delle licenze o delle concessioni funzionali alla commissione dell’illecito concessioni funzionali alla commissione dell’illecito  divieto di contrattare con la Pubblica Amministrazione, salvo che per  divieto di contrattare con la Pubblica Amministrazione, salvo che per ottenere le prestazioni di un pubblico servizio ottenere le prestazioni di un pubblico servizio  esclusione da agevolazioni, finanziamenti, contributi o sussidi ed  esclusione da agevolazioni, finanziamenti, contributi o sussidi ed eventuale revoca di quelli già concessi eventuale revoca di quelli già concessi  divieto di pubblicizzare beni o servizi  divieto di pubblicizzare beni o servizi
  • 18. CONFISCA CONFISCA Con la sentenza di condanna si dispone sempre la confisca del prezzo o del Con la sentenza di condanna si dispone sempre la confisca del prezzo o del profitto del reato profitto del reato Quando non sia possibile eseguire la confisca, questa potrà avere ad oggetto Quando non sia possibile eseguire la confisca, questa potrà avere ad oggetto anche somme di denaro, beni o altre utilità di valore equivalente al profitto del anche somme di denaro, beni o altre utilità di valore equivalente al profitto del reato reato
  • 19. ESONERO DELLA RESPONSABILITÀ ESONERO DELLA RESPONSABILITÀ Il d.lgs. 231/2001 offre la possibilità agli enti di essere esonerati dalla Il d.lgs. 231/2001 offre la possibilità agli enti di essere esonerati dalla responsabilità qualora ii medesimi: responsabilità qualora medesimi: si dotino ed abbiano efficacemente adottato specifici modelli organizzativi e si dotino ed abbiano efficacemente adottato specifici modelli organizzativi e di gestione, idonei alla prevenzione di reati della medesima specie di quello di gestione, idonei alla prevenzione di reati della medesima specie di quello commesso, di modo che il reato venga commesso aggirando commesso, di modo che il reato venga commesso aggirando fraudolentemente ii predetti modelli di organizzazione e di gestione; fraudolentemente predetti modelli di organizzazione e di gestione; si dotino di un organismo di vigilanza ad hoc, dotato di autonomi poteri di si dotino di un organismo di vigilanza ad hoc, dotato di autonomi poteri di iniziativa e controllo, che abbia effettivamente esercitato le sue funzioni ed ii iniziativa e controllo, che abbia effettivamente esercitato le sue funzioni ed suoi compiti durante il momento di commissione del reato. suoi compiti durante il momento di commissione del reato.
  • 20. I MODELLI ORGANIZZATIVI I MODELLI ORGANIZZATIVI I modelli organizzativi devono: I modelli organizzativi devono: individuare le attività nell’ambito delle quali possono essere commessi ii reati individuare le attività nell’ambito delle quali possono essere commessi reati prevedere protocolli in base ai quali effettuare la programmazione e prevedere protocolli in base ai quali effettuare la programmazione e l’attuazione delle decisioni relative ai reati da prevenire l’attuazione delle decisioni relative ai reati da prevenire individuare le modalità di gestione delle risorse finanziarie idonee ad individuare le modalità di gestione delle risorse finanziarie idonee ad impedire la commissione dei reati impedire la commissione dei reati prevedere obblighi di informazione verso l’organismo deputato a vigilare sul prevedere obblighi di informazione verso l’organismo deputato a vigilare sul funzionamento e l’osservanza dei modelli stessi funzionamento e l’osservanza dei modelli stessi introdurre un sistema disciplinare tramite il quale sanzionare il mancato introdurre un sistema disciplinare tramite il quale sanzionare il mancato rispetto delle misure che sono indicate nel modello rispetto delle misure che sono indicate nel modello
  • 21. COME REDIGERE IL MODELLO ORGANIZZATIVO COME REDIGERE IL MODELLO ORGANIZZATIVO Le linee guida, in genere, suggeriscono di prevedere le seguenti fasi per la Le linee guida, in genere, suggeriscono di prevedere le seguenti fasi per la definizione del “modello 231”: definizione del “modello 231”: identificazione dei rischi identificazione dei rischi predisposizione e/o implementazione di un sistema di controllo idoneo a predisposizione e/o implementazione di un sistema di controllo idoneo a prevenire ii rischi attraverso l’adozione di specifici protocolli prevenire rischi attraverso l’adozione di specifici protocolli …in una parola: analisi del rischio e policy, analogamente a quanto occorreva …in una parola: analisi del rischio e policy, analogamente a quanto occorreva fare per il DPS fare per il DPS
  • 22. RISK ASSESSMENT: UN ESEMPIO RISK ASSESSMENT: UN ESEMPIO Individuazione delle aree di rischio Individuazione delle aree di rischio Elaborazione delle regole interne atte a disciplinare il controllo delle aree di Elaborazione delle regole interne atte a disciplinare il controllo delle aree di rischio sopra identificate e a progettare misure volte a contrastare ii rischi rischio sopra identificate e a progettare misure volte a contrastare rischi eventualmente emersi eventualmente emersi Gestione delle risorse strutturata in modo da assicurare all’attività di Gestione delle risorse strutturata in modo da assicurare all’attività di individuazione e gestione del rischio gli stanziamenti necessari individuazione e gestione del rischio gli stanziamenti necessari Predisposizione di un apposito sistema disciplinare che consenta di Predisposizione di un apposito sistema disciplinare che consenta di intervenire sanzionando chi trasgredisca alle prescrizioni elaborate in seguito intervenire sanzionando chi trasgredisca alle prescrizioni elaborate in seguito al processo di controllo esaminato. Per rispondere a tale esigenza si adottano al processo di controllo esaminato. Per rispondere a tale esigenza si adottano spesso dei protocolli interni che, oltre a un sistema di sanzioni coerente e spesso dei protocolli interni che, oltre a un sistema di sanzioni coerente e adeguato, contengano la disciplina delle procedure da seguire nell’esecuzione adeguato, contengano la disciplina delle procedure da seguire nell’esecuzione di determinate attività aziendali di determinate attività aziendali
  • 23. LE COMPONENTI PIÙ RILEVANTI LE COMPONENTI PIÙ RILEVANTI   Redazione e sottoscrizione di un codice etico Redazione e sottoscrizione di un codice etico   Formalizzazione del sistema organizzativo, soprattutto per quanto attiene Formalizzazione del sistema organizzativo, soprattutto per quanto attiene all’attribuzione di responsabilità, alle linee di dipendenza gerarchica e alla all’attribuzione di responsabilità, alle linee di dipendenza gerarchica e alla descrizione dei compiti, con specifica previsione di principi di controllo descrizione dei compiti, con specifica previsione di principi di controllo quali, ad esempio, la contrapposizione di funzioni quali, ad esempio, la contrapposizione di funzioni   Procedure manuali e/o informatiche tali da regolamentare lo svolgimento Procedure manuali e/o informatiche tali da regolamentare lo svolgimento delle attività prevedendo gli opportuni punti di controllo delle attività prevedendo gli opportuni punti di controllo   Poteri autorizzativi e di firma assegnati in coerenza con le responsabilità Poteri autorizzativi e di firma assegnati in coerenza con le responsabilità organizzative e gestionali definite, prevedendo, quando richiesto, una organizzative e gestionali definite, prevedendo, quando richiesto, una puntuale indicazione delle soglie di approvazione delle spese puntuale indicazione delle soglie di approvazione delle spese
  • 24. LE COMPONENTI PIÙ RILEVANTI LE COMPONENTI PIÙ RILEVANTI  Sistemi di controllo e gestione in grado di fornire tempestiva segnalazione  Sistemi di controllo e gestione in grado di fornire tempestiva segnalazione dell’esistenza e dell’insorgere di situazioni di criticità generale e/o dell’esistenza e dell’insorgere di situazioni di criticità generale e/o particolare particolare  Comunicazione al personale e sua formazione  Comunicazione al personale e sua formazione  Previsione di un adeguato sistema sanzionatorio per la violazione delle  Previsione di un adeguato sistema sanzionatorio per la violazione delle norme del codice etico e delle procedure previste dal Modello norme del codice etico e delle procedure previste dal Modello  Autonomia, indipendenza, professionalità e continuità d’azione  Autonomia, indipendenza, professionalità e continuità d’azione dell’Organismo di Vigilanza dell’Organismo di Vigilanza
  • 25. IL CODICE ETICO IL CODICE ETICO  È il documento nel quale si racchiudono gli impegni e le responsabilità  È il documento nel quale si racchiudono gli impegni e le responsabilità etiche nella conduzione degli affari e delle attività imprenditoriali etiche nella conduzione degli affari e delle attività imprenditoriali  La funzione principale consiste nell’uniformare ii singoli comportamenti,  La funzione principale consiste nell’uniformare singoli comportamenti, così che il perseguimento degli interessi aziendali sia svolto in piena legalità così che il perseguimento degli interessi aziendali sia svolto in piena legalità
  • 26. ESEMPI DI REGOLE DEL CODICE ETICO ESEMPI DI REGOLE DEL CODICE ETICO  Non è consentito offrire denaro o doni a dirigenti, funzionari o dipendenti  Non è consentito offrire denaro o doni a dirigenti, funzionari o dipendenti della P.A. o a loro parenti, salvo che si tratti di doni di modico valore della P.A. o a loro parenti, salvo che si tratti di doni di modico valore  Non è consentito accettare o offrire beni, servizi, prestazioni o favori per  Non è consentito accettare o offrire beni, servizi, prestazioni o favori per ottenere un miglior trattamento in relazione ai rapporti con la P.A. ottenere un miglior trattamento in relazione ai rapporti con la P.A.  Non è consentito assumere alle dipendenze della società ex impiegati della  Non è consentito assumere alle dipendenze della società ex impiegati della P.A. che abbiano partecipato personalmente ad operazioni poste in essere P.A. che abbiano partecipato personalmente ad operazioni poste in essere tra l’ente e la P.A. tra l’ente e la P.A.  Nel corso di una transazione con la P.A. non è consentito proporre offerte  Nel corso di una transazione con la P.A. non è consentito proporre offerte d’impiego e/o commerciali che possano avvantaggiare dipendenti della P.A. d’impiego e/o commerciali che possano avvantaggiare dipendenti della P.A. a titolo personale a titolo personale
  • 27. L’ORGANISMO DI VIGILANZA L’ORGANISMO DI VIGILANZA  Le migliori applicazioni dei modelli 231 hanno evidenziato come, per  Le migliori applicazioni dei modelli 231 hanno evidenziato come, per garantire l’effettività dei controlli inseriti nei modelli organizzativi, sia garantire l’effettività dei controlli inseriti nei modelli organizzativi, sia necessaria la costituzione di un OdV necessaria la costituzione di un OdV  Tale entità può essere sia monosoggettiva che plurisoggettiva  Tale entità può essere sia monosoggettiva che plurisoggettiva  I parametri di cui tener conto sono le dimensioni e la complessità  I parametri di cui tener conto sono le dimensioni e la complessità dell’azienda dell’azienda  Nelle piccole imprese, è consentito che l’OdV coincida con l’organo  Nelle piccole imprese, è consentito che l’OdV coincida con l’organo dirigente, anche se la best practice in materia di audit prescrive sempre di dirigente, anche se la best practice in materia di audit prescrive sempre di servirsi di consulenti esterni servirsi di consulenti esterni
  • 28. REQUISITI DELL’ODV REQUISITI DELL’ODV   Indipendenza (viene nominato dal CdA ma risponde al Collegio sindacale) Indipendenza (viene nominato dal CdA ma risponde al Collegio sindacale)   Autonomia (è svincolato dal potere gerarchico del management e dispone Autonomia (è svincolato dal potere gerarchico del management e dispone autonomamente le proprie attività) autonomamente le proprie attività)   Professionalità (all’interno dell’OdV devono confluire diverse Professionalità (all’interno dell’OdV devono confluire diverse professionalità) professionalità)   Continuità nell’azione (l’OdV non deve essere soggetto a continui o Continuità nell’azione (l’OdV non deve essere soggetto a continui o repentini cambiamenti dei suoi componenti) repentini cambiamenti dei suoi componenti)
  • 29. POSSONO SVOLGERE LE FUNZIONI DELL’ODV POSSONO SVOLGERE LE FUNZIONI DELL’ODV   Il Comitato per il controllo di gestione Il Comitato per il controllo di gestione   Il Collegio sindacale Il Collegio sindacale   Il Consiglio di sorveglianza Il Consiglio di sorveglianza   L’organismo di internal auditing L’organismo di internal auditing   Eventuali organismi creati ad hoc Eventuali organismi creati ad hoc
  • 30. COSA FA L’ODV COSA FA L’ODV  Vigila sulla corretta osservanza del modello da parte di tutti ii soggetti  Vigila sulla corretta osservanza del modello da parte di tutti soggetti tenuti a rispettarlo tenuti a rispettarlo  Valuta la concreta idoneità del modello a prevenire comportamenti illeciti  Valuta la concreta idoneità del modello a prevenire comportamenti illeciti  Valuta la necessità di ricorrere ad un aggiornamento del modello  Valuta la necessità di ricorrere ad un aggiornamento del modello  Aggiorna, se necessario, il modello  Aggiorna, se necessario, il modello
  • 31. ABROGAZIONE DELL’OBBLIGO DI AGGIORNAMENTO DEL DPS ABROGAZIONE DELL’OBBLIGO DI AGGIORNAMENTO DEL DPS L’art. 45 del d.lgs. 9 febbraio 2012 n. 5 convertito nella l. 4 aprile 2012 n. 35, L’art. 45 del d.lgs. 9 febbraio 2012 n. 5 convertito nella l. 4 aprile 2012 n. 35, ha abrogato le norme del d.lgs. 30 giugno 2003 n. 196 (c.d. Codice Privacy) ha abrogato le norme del d.lgs. 30 giugno 2003 n. 196 (c.d. Codice Privacy) nella parte in cui imponevano l’adozione del Documento Programmatico nella parte in cui imponevano l’adozione del Documento Programmatico sulla Sicurezza (e, quindi, l’art. 34, comma 1, lett. g) e ha abrogato anche il sulla Sicurezza (e, quindi, l’art. 34, comma 1, lett. g) e ha abrogato anche il comma 1-bis dello stesso articolo, che comprendeva ii casi di semplificazione. comma 1-bis dello stesso articolo, che comprendeva casi di semplificazione. Pertanto, a partire dallo scorso anno, ii Titolari del trattamento che prima Pertanto, a partire dallo scorso anno, Titolari del trattamento che prima erano obbligati non sono più tenuti ad aggiornare il Documento erano obbligati non sono più tenuti ad aggiornare il Documento Programmatico sulla Sicurezza. Programmatico sulla Sicurezza.
  • 32. ABROGAZIONE DELL’OBBLIGO DI AGGIORNAMENTO DEL DPS ABROGAZIONE DELL’OBBLIGO DI AGGIORNAMENTO DEL DPS  Da più parti, peraltro, si caldeggia la conservazione dei DPS redatti in  Da più parti, peraltro, si caldeggia la conservazione dei DPS redatti in vigenza dell’obbligo, in quanto potrebbero ancora essere richiesti in fase di vigenza dell’obbligo, in quanto potrebbero ancora essere richiesti in fase di ispezione ispezione  In ogni caso, la semplificazione non è intervenuta sulle altre misure di  In ogni caso, la semplificazione non è intervenuta sulle altre misure di sicurezza che, pertanto, continuano ad essere obbligatorie (e la cui sicurezza che, pertanto, continuano ad essere obbligatorie (e la cui omissione, pertanto, continua ad essere sanzionata penalmente ed omissione, pertanto, continua ad essere sanzionata penalmente ed amministrativamente) amministrativamente)
  • 33. GLI OBBLIGHI RELATIVI ALLE MISURE MINIME GLI OBBLIGHI RELATIVI ALLE MISURE MINIME Resta pertanto obbligo del Titolare e del Responsabile del trattamento, Resta pertanto obbligo del Titolare e del Responsabile del trattamento, secondo le specifiche di cui all’Allegato B al Codice Privacy: secondo le specifiche di cui all’Allegato B al Codice Privacy:  impostare un sistema di autenticazione informatica  impostare un sistema di autenticazione informatica  adottare procedure di gestione delle credenziali di autenticazione  adottare procedure di gestione delle credenziali di autenticazione  utilizzare un sistema di autorizzazione  utilizzare un sistema di autorizzazione  aggiornare periodicamente l’individuazione dell’ambito del trattamento  aggiornare periodicamente l’individuazione dell’ambito del trattamento consentito ai singoli incaricati e addetti alla gestione o alla manutenzione consentito ai singoli incaricati e addetti alla gestione o alla manutenzione degli strumenti elettronici degli strumenti elettronici  proteggere gli strumenti elettronici rispetto a trattamenti illeciti di dati, ad  proteggere gli strumenti elettronici rispetto a trattamenti illeciti di dati, ad accessi non consentiti e a determinati programmi informatici accessi non consentiti e a determinati programmi informatici  adottare procedure per la custodia di copie di sicurezza, il ripristino della  adottare procedure per la custodia di copie di sicurezza, il ripristino della disponibilità dei dati e dei sistemi disponibilità dei dati e dei sistemi
  • 34. MODELLI ORGANIZZATIVI E D.P.S. MODELLI ORGANIZZATIVI E D.P.S.  Alla luce dell’intervenuta abrogazione del DPS è altamente probabile che,  Alla luce dell’intervenuta abrogazione del DPS è altamente probabile che, in futuro, ii controlli disposti dal Garante per la protezione dei dati in futuro, controlli disposti dal Garante per la protezione dei dati personali saranno svolti in modo più capillare, anche accedendo, come personali saranno svolti in modo più capillare, anche accedendo, come consentito dal Codice Privacy, al sistema informatico del titolare del consentito dal Codice Privacy, al sistema informatico del titolare del trattamento. trattamento.  Venendo a mancare il DPS, pertanto, l’unica modalità attraverso la quale il  Venendo a mancare il DPS, pertanto, l’unica modalità attraverso la quale il Garante potrà verificare l’effettiva adozione delle misure minime, sarà Garante potrà verificare l’effettiva adozione delle misure minime, sarà quella di disporre controlli diretti, anche mediante specifico accesso ai quella di disporre controlli diretti, anche mediante specifico accesso ai sistemi, ai sensi dell’art. 159 del Codice Privacy. sistemi, ai sensi dell’art. 159 del Codice Privacy.
  • 35. MODELLI ORGANIZZATIVI E D.P.S. MODELLI ORGANIZZATIVI E D.P.S.  Gli unici “pezzi di carta” contenenti (anche) prescrizioni in merito alla  Gli unici “pezzi di carta” contenenti (anche) prescrizioni in merito alla sicurezza informatica e alle policy presenti in azienda che rimangono tra gli sicurezza informatica e alle policy presenti in azienda che rimangono tra gli ispettori e il sistema informatico, quindi, restano ii modelli organizzativi ex ispettori e il sistema informatico, quindi, restano modelli organizzativi ex D.Lgs. 231/01. D.Lgs. 231/01.  Uno sguardo al futuro: le proposte di riforma della normativa comunitaria  Uno sguardo al futuro: le proposte di riforma della normativa comunitaria in materia di privacy, richiamando ii concetti di «privacy impact in materia di privacy, richiamando concetti di «privacy impact assessment», «privacy by design», «privacy by default», sembrano assessment», «privacy by design», «privacy by default», sembrano muoversi con le stesse logiche di fondo del D.Lgs. 231/01. muoversi con le stesse logiche di fondo del D.Lgs. 231/01.
  • 36. I MODELLI ORGANIZZATIVI, QUINDI… I MODELLI ORGANIZZATIVI, QUINDI…  Contribuiscono a costituire, ormai, il solo “ambiente” di sicurezza  Contribuiscono a costituire, ormai, il solo “ambiente” di sicurezza informatica e policy di utilizzo delle risorse informatiche presente in informatica e policy di utilizzo delle risorse informatiche presente in azienda azienda  Agevolano il raggiungimento di una visione olistica della sicurezza  Agevolano il raggiungimento di una visione olistica della sicurezza informatica informatica  Sono coadiuvanti nel caso in cui l’azienda voglia intraprendere un percorso  Sono coadiuvanti nel caso in cui l’azienda voglia intraprendere un percorso di certificazione di certificazione
  • 37. I SIDE EFFECTS DELL’ADOZIONE DEI MODELLI 231 I SIDE EFFECTS DELL’ADOZIONE DEI MODELLI 231 L’attuazione di quanto previsto dal d.lgs. 231/01 porta, oltre alla conformità normativa, ii L’attuazione di quanto previsto dal d.lgs. 231/01 porta, oltre alla conformità normativa, seguenti vantaggi: seguenti vantaggi:  accesso a commesse di significativo rilievo, per le quali viene richiesto, da parte di  accesso a commesse di significativo rilievo, per le quali viene richiesto, da parte di soggetti pubblici o da grandi committenti privati, l’attuazione dei modelli previsti dal d.lgs. soggetti pubblici o da grandi committenti privati, l’attuazione dei modelli previsti dal d.lgs. 231/01 231/01  incremento della fiducia dei soggetti terzi in tutte le operazioni societarie (es.: fusione;  incremento della fiducia dei soggetti terzi in tutte le operazioni societarie (es.: fusione; acquisizione o cessione di quote o di azioni; acquisizione o cessione di pacchetti di controllo; acquisizione o cessione di quote o di azioni; acquisizione o cessione di pacchetti di controllo; vendita di rami di azienda; ingresso di nuovi soci; strutturazione o modifica dei gruppi vendita di rami di azienda; ingresso di nuovi soci; strutturazione o modifica dei gruppi societari; operazioni con partners esteri; operazioni di co-branding; etc.), con possibilità di societari; operazioni con partners esteri; operazioni di co-branding; etc.), con possibilità di ottenere una migliore valutazione economica ottenere una migliore valutazione economica  incremento della fiducia da parte dei clienti nel caso in cui si abbia un’efficace sistema di  incremento della fiducia da parte dei clienti nel caso in cui si abbia un’efficace sistema di tutela del trattamento dei dati personali tutela del trattamento dei dati personali  prevenzione dei rischi economici connessi alla condanna penale del soggetto e/o al  prevenzione dei rischi economici connessi alla condanna penale del soggetto e/o al pagamento di rilevanti sanzioni pecuniarie in conseguenza di una mancata ottemperanza pagamento di rilevanti sanzioni pecuniarie in conseguenza di una mancata ottemperanza alle misure minime di sicurezza alle misure minime di sicurezza
  • 38. I SIDE EFFECTS DELL’ADOZIONE DEI MODELLI 231 I SIDE EFFECTS DELL’ADOZIONE DEI MODELLI 231   prevenzione dei rischi economici connessi alla condanna dell’ente a sanzioni pecuniarie, prevenzione dei rischi economici connessi alla condanna dell’ente a sanzioni pecuniarie, interdittive ed alle altre sanzioni previste dal d.lgs. 231/01 (in conseguenza di eventuali interdittive ed alle altre sanzioni previste dal d.lgs. 231/01 (in conseguenza di eventuali azioni criminose dei soggetti collocati in posizione apicale o dei loro sottoposti) e miglior azioni criminose dei soggetti collocati in posizione apicale o dei loro sottoposti) e miglior capacità di risposta in caso di ispezioni a norma del Codice Privacy capacità di risposta in caso di ispezioni a norma del Codice Privacy   miglioramento dell’efficienza interna dell’azienda miglioramento dell’efficienza interna dell’azienda   miglioramento delle capacità di gestione dei rischi e di reazione di fronte agli eventi miglioramento delle capacità di gestione dei rischi e di reazione di fronte agli eventi critici critici   incremento del livello di percezione di “eticità” dell’ente incremento del livello di percezione di “eticità” dell’ente   veicolazione di immagine più solida, onesta, “pulita ”, dell’ente presso tutti gli veicolazione di immagine più solida, onesta, “pulita ”, dell’ente presso tutti gli stakeholders (compreso clienti, fornitori, istituzioni), con riflessi sul posizionamento stakeholders (compreso clienti, fornitori, istituzioni), con riflessi sul posizionamento dell’ente nel mercato dell’ente nel mercato   possibilità di gestire al meglio le eventuali controversie che dovessero instaurarsi coi possibilità di gestire al meglio le eventuali controversie che dovessero instaurarsi coi propri prestatori di lavoro propri prestatori di lavoro
  • 39. SUGGERIMENTI FINALI SUGGERIMENTI FINALI  Dotarsi di un adeguato modello organizzativo anche qualora non si rientri  Dotarsi di un adeguato modello organizzativo anche qualora non si rientri tra ii soggetti espressamente indicati dalla normativa, in quanto è sempre tra soggetti espressamente indicati dalla normativa, in quanto è sempre possibile un’estensione giurisprudenziale possibile un’estensione giurisprudenziale  Prevedere procedure efficaci di verifica della corretta applicazione della  Prevedere procedure efficaci di verifica della corretta applicazione della normativa, soprattutto in merito all’attività di controllo che dovrà essere normativa, soprattutto in merito all’attività di controllo che dovrà essere condotta dall’Organismo di Vigilanza condotta dall’Organismo di Vigilanza  Convogliare, all’interno dei modelli organizzativi, le prescrizioni aziendali in  Convogliare, all’interno dei modelli organizzativi, le prescrizioni aziendali in tema di sicurezza e trattamento dei dati tema di sicurezza e trattamento dei dati
  • 40. STUDIO LEGALE ASSOCIATO STUDIO LEGALE ASSOCIATO MILANO MILANO Via Larga, 6 Via Larga, 6 20122 Milano 20122 Milano GRAZIE DELL’ATTENZIONE! GRAZIE DELL’ATTENZIONE! Tel. 02.89926248 Tel. 02.89926248 Email: milano.desk@mpslaw.it Email: milano.desk@mpslaw.it BOLOGNA BOLOGNA Avv. Giorgio Spedicato Avv. Giorgio Spedicato Via dell’Indipendenza, 36 Via dell’Indipendenza, 36 40121 Bologna 40121 Bologna Tel. 051.7878043 Tel. 051.7878043 Email: bologna.desk@mpslaw.it email: giorgio.spedicato@mpslaw.it email: giorgio.spedicato@mpslaw.it Email: bologna.desk@mpslaw.it IMOLA IMOLA Via Garibaldi, 40 Via Garibaldi, 40 40026 Imola (Bo) 40026 Imola (Bo) Tel. 0542.30702 Tel. 0542.30702 Email: imola.desk@mpslaw.it Email: imola.desk@mpslaw.it
  • 41. MONDUCCI PERRI SPEDICATO & PARTNERS www.mpslaw.it