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Sergio Ravera                                       Periodico dell’Associazione Culturale e del Paesaggio “Renzo Aiolfi” no profit di Savona
Direttore Responsabile                              Numero 21 • Novembre 2010 • Anno VIII • Copia omaggio


                                             Jeronimus Wierix, San Miguel Arcàngel, Hacia 1570-75,


La cultura
     di Roberto Giannotti
                                             con dedicatoria a Benito Arias Montano (sotto);
                                             Luis Tristàn, San Miguel
                                             Arcàngel, Hacia 1620,
                                             Convento de Santa Clara,
                                             Toledo (a destra).
La cultura di una città, la sua sto-
ria, la sua identità: possono essere
questi elementi fautori di svilup-               La devozione
po economico futuro, di migliora-
mento della qualità della vita? La
                                                 all'Arcangelo fu
risposta, breve e immediata, è sì. E’            tale nell’Impero
un assioma generale che vale non
solo per Savona, ma per qualsiasi                Spagnolo che
realtà urbana, in Italia e in Euro-              Filippo IV lo
pa, in tutto il globo e specialmente
in questa fase storica. Perchè ogni              propose come
luogo del mondo ha il suo percor-
so, la sua cultura, la sua identità,
                                                 patrono del regno.
fatta di natura, ambiente e intera-              L’intento fallì, ma
zione con l’uomo. Dove questo è
avvenuto con equilibrio, ma anche
                                                 si tornò a imporre
dove anche il genio umano ha la-                 il suo culto nelle
sciato tracce importanti, è possibi-
le trovare ed apprezzare il bello,               processioni e sugli
a volte assoluto, nei capolavori di              altari, cosa che
un monumento architettonico che
esce prorompente dalla consuetu-                 incrementò in buona misura il numero delle sue
dine o nell’armonia di edifici sem-
plici che si integrano nella natura
                                                 immagini. In questo contesto s’inquadra sia il San
di un luogo.                                     Michele del Museo delle Belle Arti di Cordoba,
Ma torniamo alla nostra amata
Savona. Per chi oggi ha supera-
                                                 sia quello savonese della Certosa di Loreto,
to i quarant’anni, è possibile fare              gemelli nell’iconografia e forse anche riguardo
un primo bilancio interessante
perchè è una generazione che ha                  la provenienza andalusa e gienniense
visto molti cambiamenti. In tutti i
termini: il tessuto sociale, l’aspet-
to culturale, l’urbanistica, l’eco-              S. Michele, immagini nell’arte                                                                                       benché già nel XV secolo arrivasse
                                                                                                                                                                      una corrente di pensiero che difen-
                                                                                                                                                                      deva la teoria che, partendo dalla

                                                 occidentale dell’Età Moderna
nomia. Trent’anni fa, Savona era                                                                                                                                      Bibbia, era possibile soltanto dare
dal punto di vista economico una                                                                                                                                      credito all’esistenza di tre di essi
città portuale ed industriale, indi-                                                                                                                                  e chiamarli con i loro nomi. In tal
rizzata verso una crisi irreversibile                                                                                                                                 modo restava tacitata la polemica
come del resto stava succedendo                                                      di José María Palencia Cerezo
                                                                                                                                                                      relativa all’esistenza di sette,che si
in tutte le realtà europee dove le                                                                                                                                    ravvivò e si diffuse rapidamente in
grandi industrie cominciavano a              Come ha già segnalato il professor      visitato poi da Papi come San Ge-        dente che, specialmente a partire       seguito all’apparizione nel 1516 del
confrontarsi con un mondo sem-               Bruno Barbero in un articolo pre-       lasio nell’anno 494, o Pasquale II       da Trento, avrebbe fatto sì che il      noto dipinto murale nel Carmelo di
pre più globalizzato, con lavora-            cedente sull’iconografia di San Mi-      nel 1093. Pertanto, si può affermare     nostro arcangelo venisse proiettato     Sant’Angelo a Palermo, che fece sì
zioni e forniture concorrenziali             chele dalle pagine di questa stessa     che, anche prima della celebrazione      quale primo Generale delle legioni      che in Italia la loro rappresentazio-
che stavano rendendo obsoleto un             rivista, del quale questo vuole esse-   del Concilio di Trento, San Michele      angeliche.                              ne godesse di qualche permesso in
modo di lavorare e produrre appa-            re soltanto un discreto complemen-      in Italia aveva già una storia fortu-    Fra i due momenti, e in quanto an-      più da parte di Roma, benché tut-
rentemente statico ed immutabile,            to incentrato più specificamente su      nata, poiché già nella seconda metà      gelo, nemmeno San Michele avreb-        tavia, al riguardo, la venticinque-
capace per decenni di assicurare             ciò che concerne l’Impero Spagno-       del XV secolo la regina Giovanna         be mai perso la sua condizione di       sima sessione del Sacrosanto Con-
reddito a migliaia di famiglie. La           lo durante l’Età Moderna, il culto      di Napoli abbelliva e ingrandiva         psicopompo, cioè di intercessore tra    cilio di Trento decretava, nel 1538,
città ha dovuto reinventarsi e fare          antichissimo per questo Arcangelo       il Gargano non solo per quanto ri-       la terra e il cielo. In questo senso,   che solo San Michele, Gabriele e
i conti con la necessità di trovare          conobbe un momento di massimo           guarda il suo tempio, ma anche ag-       in Spagna, già San Isidoro di Sivi-     Raffaele venissero “comunemente
nuove vie di sviluppo.                       splendore nel rinnovato fervore         giungendovi un ospedale, un ospi-        glia avrebbe parlato dell’esistenza     accolti”.
Ma torniamo a quegli anni. Man-              per le tematiche angeliche che il       zio e altri edifici annessi. A partire    degli arcangeli, traducendo il loro     In tal modo, nella cattolicissima
cava una cultura ambientalista, a            mondo cattolico apprese a partire       dal XII secolo il sito fu visitato dai   nome dal greco come “messaggeri         Spagna – principale potenza so-
tutti i livelli, e mancava anche una         dalla Controriforma.                    santi medievali più influenti, come       principali” e considerandoli una        stenitrice del Papato – la rappre-
cultura della qualità della vita, a          Tuttavia, per quanto riguarda il        San Francesco d’Assisi, Santo Tom-       terza gerarchia celeste, “destinata     sentazione dei “quattro silenziati”
tutti i livelli. L’importante era di-        caso spagnolo, bisogna tenere con-      maso d’Aquino, San Camillo de            a presiedere le opere della Prov-       – Uriel, Jeudiel, Baraquiel e Seba-
sporre di una casa, di un lavoro             to di una prima specificità derivata     Lellis o Santa Brigida di Svezia.        videnza nella Creazione”. Michele       tiel – avrebbe ottenuto una qualche
per il sostentamento della fami-             dall’incerto e peculiare Medioevo       Ad ogni modo, senza realizzare una       significherebbe “colui che come          fortuna soltanto durante il primo
glia, di un’automobile. A qualsia-           che conosce la penisola iberica,        profonda ricerca a partire dai testi     Dio”, poiché “quando succede            quarto del XVII secolo, benché solo
si costo. Non era importante, per            dominata in un primo momento            patristici medievali,risulta difficile    nel mondo qualcosa di un potere         in relazione a luoghi dove il ferreo
conseguire quei legittimi obiettivi          dall’irresoluta unificazione religio-    poter precisare quali caratteristiche    portentoso, viene inviato questo        controllo del Tribunale dell’In-
se l’asfalto e le automobili arriva-         sa intorno al cattolicesimo dopo la     e funzioni, e di conseguenza, quale      arcangelo”, dato che “nessuno è         quisizione poteva avere accesso a
vano fino agli scalini dei monu-              conversione degli ultimi re visigoti    immagine, avrebbe avuto San Mi-          capace di mettere meglio in chiaro      stento, come i conventi di patroci-
menti, se c’era verde o meno, se             nella loro corte di Toledo e, in un     chele nel corso di quel tempo; ma        ciò che Dio può fare”. Questo, tra-     nio reale, circostanza questa evi-
le industrie inquinavano, se i cibi          secondo momento, dal controllo          se facciamo un rapido percorso at-       dotto in un’immagine della mitolo-      denziata dall’esistenza nelle clau-
erano sani e naturali oppure no,             musulmano quasi assoluto dell’in-       traverso le sue rappresentazioni, si     gia classica, e se mi si consente il    sure di questi Conventi, di diverse
se le case erano belle o brutte, se          tera penisola a partire dall’anno       potrebbe sostenere, a grandi linee,      paragone, potrebbe essere qualco-       rappresentazioni degli stessi, come
rovinavano per sempre un pae-                712, che secondo le zone durerà         che durante tale periodo ebbe al-        sa come il raggio infuocato di Zeus     per esempio quelle che realizzerà il
saggio. E davvero, la grandissima            otto secoli, e che avrebbe fatto sì     meno due condizioni: una prima           che prende corpo umano, e che è         cordovese Bartolomé Román per le
parte delle abitazioni costruite tra         che il culto per San Michele non        di giudice e pesatore delle anime al     mandato sulla terra ogni volta che      Scalze Reali di Madrid, che parti-
il 1960 e i decenni successivi sono          giungesse a radicarsi, e di conse-      momento del Giudizio Finale – da         il Padre vuole manifestare i segni      rà dalla nota serie delle Angelorum
il disastro totale edilizio, lo strazio      guenza l’importanza che avrebbe         cui si può dedurre una condizione        di identità della sua onnipotente       icones stampata nel 1575 dai fiam-
del territorio, in nome di una ap-           avuto, per esempio, in Italia.          più “neutrale” in relazione al pro-      presenza.                               minghi Gerard de Jode e Crispin de
parentemente ineluttabile necessi-           Nella vicina Italia, come dimostra      gramma salvifico dell’uomo ide-           Intanto, il panorama teologico          Passe. Eccettuati questi casi, com-
tà, utilità, funzionalità, economi-          l’importanza che giunge ad avere        ato dalla Chiesa - , e una seconda       spagnolo dovette ordire non po-         pletamente nascosti alla vista del
cità. In Italia come a Savona, per           il Santuario di San Michele sulla       di vincitore del male. Gli attributi     che discussioni in relazione alla       popolo, il controllo inquisitoriale
non parlare delle Riviere. E’ stata          cima del Monte Gargano (Puglia),        di entrambe sarebbero stati la bi-       funzione dei diversi cori angelici –    permise appena che le loro immagi-
un’epoca di mancanza di gusto e              la figura dell’Arcangelo sareb-          lancia e la spada, e quest’ultima        che venivano teorizzati in numero       ni proliferassero, e allorché diven-
di qualità trasversale a tutte le ca-        be stata più determinante, anche        quella che alla fine avrebbe preval-      di nove – e specialmente di quelli      ne evidente, comportò l’istituzione
tegorie sociali, gli amministratori          perché lì sarebbe apparso in varie      so in un’Europa cattolica convul-        arcangelici, che secondo la tradi-      di un processo, tra i quali famoso
e gli amministrati, con migliaia di          occasioni, facendo del luogo una        sa, immersa in costanti guerre di        zione altomedievale avrebbero           fu quello svolto presso l’Università
                         segue a pagina 11
                                             meta privilegiata di pellegrinaggi,     religione, in un movimento ascen-        avuto sette protagonisti principali,                             segue a pagina 2
dalla prima pagina                                                                                                                                                 appena nominato apostolo Santia-
    di Salamanca nel 1645.
    Poiché durante tutta l’Età Moderna
    in Spagna furono impresse poche
                                             S. Michele, immagini nell’arte                                                                                            go, allora molto rappresentato nel-
                                                                                                                                                                       la sua variante detta “matamoros”.
                                                                                                                                                                       Tale intento fallì, ma si tornò a im-


                                             occidentale dell’Età Moderna
    stampe, probabilmente fu proprio                                                                                                                                   porre il suo culto nelle processioni
    nel mondo fiammingo che ebbe                                                                                                                                        e sugli altari, cosa che incrementò
    successo lo stereotipo di San Mi-                                                                                                                                  in buona misura il numero delle
    chele che giunse ad avere maggior                                                                                                                                  sue immagini.
    fortuna in tutto il mondo ispanico.                                                                           Martin de Vos, San Miguel Arcàngel, Hacia 1575-80,   Ritengo sia necessario inquadrare
    Si tratta del noto San Michele vesti-                                                                         Catedral de Cautitlan, Mèxico (a sinistra);          all’interno di quest’ultimo feno-
    to come un centurione romano con                                                                              Andrès de Concha, San Miguel Arcàngel, 1581,         meno sia il San Michele savonese
    la lorica piena di stelle e un disco                                                                          Catedral de Oaxaca, Mexico (sotto).                  della Certosa di Loreto, sia quello
    aureo dietro la mano destra dove                                                                                                                                   del Museo delle Belle Arti di Cor-
    si può leggere il suo motto, e la                                                                                                                                  doba, gemelli nell’iconografia e
    palma della vittoria, mentre posa                                                                                                                                  forse anche riguardo la provenien-
    il suo piede sopra il demonio, rap-                                                                                                                                za andalusa e gienniense, poiché
    presentato come metà uomo e metà                                                                                                                                   non bisogna dimenticare che l’au-
    animale fantastico o misterioso.                                                                                                                                   tore del secondo nacque nella città
    Come ha espresso magistralmente                                                                                                                                    di Jaén intorno al 1588, e si stabilì a
    anche il professor Barbero dal già                                                                                                                                 Córdoba a partire dal 1631, mentre
    menzionato Pigmenti, si conside-                                                                                                                                   per noi il savonese denota forme di
    ra prototipo di questa rappresen-                                                                                                                                  quelle praticate dai poco conosciuti
    tazione un dipinto di Martin de                                                                                                                                    pittori attivi in quella città nel pri-
    Vos conservato in Messico, che fu                                                                                                                                  mo quarto del secolo XVII, secondo
    riprodotto da diversi incisori del-                                                                                                                                le ipotesi sulle quali, per il momen-
    la città di Amberes in data incerta,                                                                                                                               to, stiamo lavorando.
    come Jerónimo Wierix o il primo                                                                                                                                    Tuttavia, a quel tempo l’immagine
    dei Sadeler. Ma, cosa ci fu prima, la                                                                                                                              del San Michele spagnolo fiammin-
    tavola o la stampa?                                                                                                                                                go, umanista e controriformista, in-
    Rispetto al caso della Spagna, bi-                                                                                                                                 gaggiava una dura battaglia contro
    sogna ricordare anche un episo-                                                                                                                                    un nuovo modello proveniente
    dio riferito all’insigne umanista                                                                                                                                  dall’Italia. Mi riferisco a quello del
    dell’Estremadura Benito Arias                                                                                                                                      San Michele realizzato da Guido
    Montano (1527-1598), conosciuto                                                                                                                                    Reni intorno al 1636 per la Chiesa
    maggiormente per essere designa-                                                                                                                                   dei Cappuccini di Roma. Un San
    to da Filippo II per realizzare ad                                                                                                                                 Michele questo che diventava bel-
    Amberes, nella stamperia di Cri-                                                                                                                                   licoso, esibendo sull’armatura la
    stóbal Plantino, l’edizione della                                                                                                                                  tipica fascia rossa di capitano gene-
    Bibbia Poliglotta. Ebbene, come ha                                                                                                                                 rale, e che innalzava la sua spada
    studiato la professoressa Hansel,                                                                                                                                  con l’intento di gettare alle fiamme
    prima di conseguire il suo propo-                                                                                                                                  dell’inferno un demonio – ancora
    sito, Montano realizzò vari viaggi                                                                                                                                 umano – incatenato, e che tornava
    ad Amberes fra il 1568 e il 1573, ac-                                                                                                                              ad essere nuovamente un signore
    quisendo già lì la fama di saggio e      giacché hanno lo stesso formato e          za l’intenzione di essere censurata,   tore sivigliano emigrato là Andrés      degli eserciti celesti vincitori del
    “consulente” di questioni dogmati-       le dediche a Montano sono iden-            poiché all’epoca la rappresentazio-    de Concha, e poi mortovi nel 1612,      peccato nella coscienza collettiva
    che, consigliando su temi iconogra-      tiche, benché non si conoscano le          ne del San Michele controriformi-      che presenta la stessa immagine         del mondo cattolico fino all’Età
    fici che potevano creare ampie po-        ragioni che indussero Hubertius a          sta fiammingo sembra che sarebbe        del San Michele psicopompo, ben-        Contemporanea.
    lemiche, come per esempio la rap-        fare queste stampe, delle quali dice       arrivata anche alla Nuova Spagna       ché un po’ ridotta.
    presentazione del Giudizio Finale,       la professoressa Hensel “... sor-          nordamericana, come suggerisce         Infine, per quanto riguarda l’im-           Josè Maria Palencia Cerezo
    non priva allora di ardue dispute        prende anche, giacché nel 1584 Ambe-       la tavola di Martin de Vos che,        portanza del culto di San Michele         Museo delle Belle Arti di Córdoba
    teologiche, poiché nel 1584 l’edito-     res era già sotto il dominio calvinista,   proveniente dal retablo maggiore       in Spagna si dovrebbe tener conto         Consulente Tecnico Conservazione

2   re e incisore Adrian Huybrechts gli
    dedica tre stampe realizzate a parti-
    re da disegni di Martin de Vos,una
                                             ma bisogna considerare che era già ini-
                                             ziata la controffensiva di Alessandro
                                             Farnese, di modo che alla fine del 1584
                                                                                        dell’antico Monastero francesca-
                                                                                        no della città, si trova oggi nella
                                                                                        Cattedrale di Cautitlán (Messico),
                                                                                                                               di un fatto cruciale, come fu verso
                                                                                                                               il 1640, l’intenzione di farlo Pa-
                                                                                                                               trono di Spagna dal re Filippo IV.
                                                                                                                                                                                     e Ricerca

                                                                                                                                                                         Traduzione del testo a cura di
    Crocifissione con Maria e San Giovan-     le Fiandre erano di nuovo sotto il con-    dipinto che alcuni hanno interpre-     Il motivo era molto semplice. In                 Stefania Fabri
    ni o Calvario, una Maria Maddalena       trollo spagnolo e il blocco di Escalada    tato come l’origine della stampa.      quegli anni, l’impero spagnolo di
    inginocchiata davanti alla croce, e un   mise Amberes in seria difficoltà, pas-      O anche un’altra tavola di mino-       Carlo V aveva ereditato una serie       NOTE
    Arcangelo San Michele della stes-        sando in mani cattoliche al principio      re raffinatezza, situata nel retablo    di disgrazie, tra cui, di particolare   1 - Barbero, Bruno: “Savona e Córdoba
    sa identica iconografia che stiamo        del 1585”.                                 maggiore della Cattedrale di Oa-       importanza, al di là dei disordini          unite nell’Arcangelo Michele”, Pig-
    commentando.                             Ad ogni modo, si dovette trattare          xaca (Messico), che Tovar de Teresa    avvenuti in città come Napoli e Ve-         menti, VI, 17, novembre 2008, p. 1.
    Le tre stampe formano un insieme,        solo di una piccola donazione sen-         ritiene realizzata nel 1581 dal pit-   nezia, la perdita definitiva del Por-
                                                                                                                               togallo, costata molto sangue.          2 - Sánchez, Natividad: “Sobre los Ar-
                                                                                        Atribuido a Pedro Pablo Rubens,        Questo rovescio di fortuna del prin-        cángeles”, Cuadernos de Arte e Ico-
                                                                                        Retrato de Benito Arias Montano,       cipale Impero del momento venne             nografía de la Fundación Universitaria
                                                                                        Museo Plantin-Moretus, Anversa         attribuito alla poca devozione che          Española, IV, 8, 1991.
                                                                                        (in basso a destra);                   si aveva per San Michele, per cui
                                                                                        Anonimo espanòl,                                                               3 - Sylvaine Hänsel: Benito Arias Mon-
                                                                                                                               il re scrisse ai Vescovi non soltanto
                                                                                                                                                                           tano (1527-1598). Humanismo y
                                                                                        San Miguel Arcàngel,                   affinché gli venissero resi pubblici         Arte en España, Universidad de
                                                                                        Seguidor del modelo de Reni para los   omaggi, ma anche perché lo si ac-           Huelva, 1999, pp.94-95.
                                                                                        Capuchinos de Roma,                    cettasse come patrono del regno.
                                                                                        Museo de Bellas Artes de Cordoba.      Alla fine questo non sarebbe avve-       4 - Cfr. Tovar de Teresa, Guillermo:
                                                                                        Obra sin restaurar                     nuto, dato che la Spagna aveva già         Pintura y escultura en Nueva España
                                                                                        (a sinistra).                          un altro santo patrono guerriero, l’       (1557-1640), Mondadori, 1992, p.98.

                                                                                                                                                                                     Pigmenti
                                                                                                                                                                         Periodico dell’Associazione Culturale e
                                                                                                                                                                         del Paesaggio “Renzo Aiolfi” no profit
                                                                                                                                                                                 Anno VIII – Numero 21
                                                                                                                                                                                   Direttore responsabile
                                                                                                                                                                                      Sergio Ravera

                                                                                                                                                                                 Coordinamento editoriale
                                                                                                                                                                                     Silvia Bottaro

                                                                                                                                                                                  Direzione e redazione
                                                                                                                                                                          17100 Savona, via Paolo Boselli, 6/3

                                                                                                                                                                                     Registrazione
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                                                                                                                                                                            Stampa: Coop Tipograf di Savona

                                                                                                                                                                             Collaboratori di questo numero
                                                                                                                                                                          Associazione Culturale S. Fiorenzo;
                                                                                                                                                                           Silvia Bottaro; Elisabetta Briano;
                                                                                                                                                                              Josè Maria Palencia Cerezo;
                                                                                                                                                                          Mauro Teresio Ciarlo; Furio Ciciliot;
                                                                                                                                                                        Roberto Debenedetti; Roberto Giannotti;
                                                                                                                                                                               Giacinta Ferrero Marengo;
                                                                                                                                                                        Giuseppe Milazzo; Giuseppe Pederiali;
                                                                                                                                                                                    Grazia Robaldo

                                                                                                                                                                             Del contenuto e delle opinioni
                                                                                                                                                                         espressi negli articoli sono responsabili
                                                                                                                                                                                     i singoli autori

                                                                                                                                                                                 Stampato e distribuito
                                                                                                                                                                              gratuitamente in 2.000 copie

                                                                                                                                                                            Ufficio dell’Associazione Aiolfi
                                                                                                                                                                             17100 Savona, via P. Boselli, 6/3
                                                                                                                                                                                e-mail: ass.aiolfi@libero.it
                                                                                                                                                                         http://aiolfiassociazione.blogspot.com
                                                                                                                                                                              Apertura: mercoledì ore 10-12
                                                                                                                                                                                    Giovedì ore 16-18
I re Magi
                              Una luce vermiglia
                             risplende nella pia
                             notte e si spande via
                             per miglia miglia e miglia
                                                              Oh nova meraviglia!
                                                              Oh fiore di Maria!
                                                              Passa la melodia
                                                              e la terra si ingiglia.
                                                              Cantano tra il fischiare
                                                              del vento per le forre,
                                                                                               i biondi angeli in coro;
                                                                                               ed ecco Baldassarre,
                                                                                               Gaspare e Melchiorre
                                                                                               con mirra, incenso e oro.

                                                                                               Gabriele D’Annunzio (1863-1938)
                                                                                                                                     Il raccontodi Natale
“N
             on avrai paura?” do-                                                                                                Illustrazione di Nani Tedeschi,          to storico.” Il professor Negevand
             mandò il professor                                                                                                  matita su carta, cm. 50x35, 2010)        fece una pausa che utilizzò per ab-
             Negevand.        “Paura?                                                                                                                                     bracciare con lo sguardo il salone
Uccidere è il mio mestiere” rispose                                                                                                                                       gremito di confratelli. “Ora lonta-
Andreas, un poco offeso. “Credo di                                                                                                                                        no da qui nello spazio e nel tempo,
avere dimostrato, in questi anni, di                                                                                                                                      e precisamente nella Terra Santa
essere un serio professionista. Pro-                                                                                             … si avvicinò a tre                      dell’anno zero, un nostro inviato
prio a te devo esibire le mie refe-
renze ed elencare i miei successi?”
                                                                                                                                 personaggi che lo                        ha compiuto il gesto che modifica
                                                                                                                                                                          la storia degli ultimi due millenni e
“Se tu non fossi il migliore, il nu-
mero uno nonostante l’ancora gio-
                                                                                                                                 precedevano di poco,                     dell’intero futuro. Satana ha avuto
                                                                                                                                                                          la meglio, il Regno del Male ha vin-
vane età, non ti avremmo convo-                                                                                                  scortati da                              to.” Uno dei confratelli più anziani
cato. Trent’anni appena compiuti,                                                                                                                                         alzò il braccio e domandò: ”Come
vero?” Andreas non rispose. Prefe-                                                                                               numerosi servi e da                      avremo la certezza della vittoria?”.
riva lasciare sempre nel vago i pro-                                                                                                                                      “Da milioni di clamorosi indizi.
pri dati anagrafici, a cominciare dal                                                                                             una carovana di                          Usciti di qui non troveremo più le
nome. Che non era Andreas. Disse:                                                                                                                                         chiese, dai libri sarà sparito ogni ac-
”Ho sempre portato a termine gli                                                                                                 cammelli stracarichi.                    cenno a Gesù, alla sua dottrina, alla
incarichi, anche i più difficili. Sen-
za di me la vostra organizzazione
                                                                                                                                 I tre, due bianchi                       sua storia, e dall’iconografia sarà
                                                                                                                                                                          svanita ogni immagine cristiana.
non sarebbe tanto potente. Io non
ho mai esitato di fronte alla vitti-
                                                                                                                                 e uno nero, vestiti di                   Viviamo in un mondo alternativo
                                                                                                                                                                          a quello che abbiamo voluto can-
ma scelta da voi, non mi sono mai                                                                                                costumi sontuosi,                        cellare. Soltanto noi che abbiamo
domandato perché. Sparare a un                                                                                                                                            provocato il cambiamento conser-
uomo, a una donna, a un bambino                                                                                                  dovevano venire da                       veremo un barlume di conoscen-
o a una sagoma di cartone per me                                                                                                                                          za”. Il professore concluse con una
è la medesima cosa: la mano non                                                                                                  molto lontano                            esortazione: “Andate, il mondo vi
trema e seguiterò a dormire sonni                                                                                                                                         appartiene!”
tranquilli…aiutato da equi com-                                                                                                  ed attiravano la
                                                                                                                                 curiosità degli altri
                                                                                                                                                                          N
pensi”. “Tra poco sarai uno degli                                                                                                                                                  ella sala piccola erano ri-
uomini più ricchi del mondo. Soldi                                                                                                                                                 masti soltanto i più alti di-
guadagnati bene, nel nome di Sa-
tana e dei nostri sacri principi”. Il
                                                                                                                                 viandanti. Decise di                              rigenti della setta. Il profes-
                                                                                                                                                                          sor Nègevand appariva sconvolto:
giovane dagli occhi di ghiaccio sor-                                                                                             unirsi a loro,                           ”Non capisco, Andreas avrebbe
rise, senza parlare. Non gli impor-                                                                                                                                       dovuto essere di ritorno da molte
tava niente della dottrina di questa                                                                                             sicuro che, per una                      ore!” Gli altri tentavano di tran-
potente setta di fanatici. Il suo uni-                                                                                                                                    quillizzarsi a vicenda: “Forse la
co dio giaceva sparpagliato in conti                                                                                             questione di censo,                      macchina ha sbagliato epoca.”
cifrati presso le banche di mezzo                                                                                                                                         “O luogo.” “Oppure si è guastato
mondo. E la curiosità era un senti-                                                                                              sarebbero riusciti ad                    il meccanismo del ritorno.” “Un
mento a lui estraneo, come la pietà                                                                                                                                       professionista come Andreas, il si-
e la paura.. “Questa volta però non
                                                                                                                                 arrivare alla meta                       cario numero uno nel mondo, non
si tratta di un uomo politico, di un
industriale, di una star” proseguì
                                                                                                                                 tra i primi …                            aveva mai sbagliato il bersaglio…”
                                                                                                                                                                          Intanto il tempo passava. Squillò il
il professore. “Noi ci accingiamo                                                                                                                                         telefono. Con mano tremante , Ne-
a cambiare la storia, a modificarla                                                                                                                                        gevand alzò il ricevitore e premette
definitivamente a nostro favore.
Al tuo ritorno troverai un mondo
diverso. Ricordati che non puoi
sbagliare. Per un viaggio tanto lun-
go occorre una quantità enorme di
                                          Il quarto dei re Magi                                                                                                           il pulsante del “ viva voce” affin-
                                                                                                                                                                          ché tutti potessero udire. “Allora?”
                                                                                                                                                                          “Ho consultato molti libri della bi-
                                                                                                                                                                          blioteca, professore” rispose la voce
                                                                                                                                                                          dell’uomo incaricato dei controlli.
                                                                                                                                                                                                                     3
energia: significa che per molti anni                                                                                                                                      “Naturalmente ho cominciato dal
nessuno, neppure la nazione più
ricca, potrà permettersi uno spo-
                                          Ecco i Magi d’Oriente arrivati ai giorni di re Erode                                                                            Nuovo Testamento. Che esiste e
                                                                                                                                                                          non è cambiato. Come non sono
stamento di questa portata.” “Non                                                                                                                                         sparite le chiese. Mezz’ora fa il
sbaglierò” disse Andreas. Non con-        in Gerusalemme… Quattro, secondo la Tradizione                                                                                  Papa ha benedetto la folla radunata
fidò al professor Negevand che per                                                                                                                                         in San Pietro…” Il professore crol-
la prima volta sentiva il peso e la
grandezza della responsabilità: il
                                          che offrono al Bambino mirra, incenso, oro … e argento                                                                          lò sulla sedia. Mormorò: “Dunque
                                                                                                                                                                          Andreas ha fallito! Ci avrà provato
suo gesto avrebbe cambiato la sto-                                                                                                                                        senza riuscirci…Ma allora perché i
ria degli uomini. Sogghignò pen-          gev. Però riconobbe le rocce laggiù,          vide, nonostante fosse ancora gior-      re tanto evidente che il giovane gli     libri e la tradizione non parlano del
sando alla faccia del professore se       dopo gli ulivi e il somaro legato a           no: la stella e la sua coda segnava-     porse una fetta di cacio. Nonostan-      suo tentativo, così come ricordano
gli avesse confidato che avrebbe           un palo, immobile, come dipinto               no l’azzurro con una sfera di luce       te le proteste dello stomaco, Andre-     quello di Erode?” L’uomo al telefo-
accettato l’incarico anche per un         nel paesaggio. Si avviò verso set-            ed una scia dorata. Abbagliato, ab-      as rifiutò con un sorriso. In tasche      no riprese la parola: “Volevo segna-
solo, simbolico, dollaro. Un dolla-       tentrione, verso Betlemme. Prima              bassò lo sguardo e disse al pastore:     segrete nascondeva, oltre alle armi,     lare una stranezza…Nel Vangelo
ro per fondare il regno del Male.         di partire aveva indossato stracci            ”Potrebbe condurti molto lontano,        una buona scorta di grosse tavo-         di San Matteo, almeno da come lo
“Quando sarai laggiù ricordati che        da mendicante sopra un abito da               dall’altra parte del mondo.” “Io         lette di cioccolato arricchite di vi-    ricordavo io, non si precisava il nu-
sei un ospite, uno straniero con un       facoltoso mercante, così sarebbe              credo di essere quasi arrivato, per-     tamine. Gli avevano raccomanda-          mero dei Magi giunti da Oriente e
solo compito. Non devi raccontare         stato pronto ad ogni evenienza.               ché tre giorni fa, quando mi sono        to di evitare il cibo del luogo, per     interrogati da re Erode. Invece, nel-
niente di noi, non devi partecipare       Stracci puliti che nascondevano,              messo in cammino dalle colline di        non correre il rischio di riportare      le varie edizioni dei Vangeli da me
ad avvenimenti importanti, non            oltre al costume da ricco e al cintu-         Yatta, la stella cometa era appena       indietro dei virus. Solo l’acqua gli     consultati oggi in biblioteca, ho tro-
devi dare consigli. Solo guardare e       rino con i comandi miniaturizzati,            visibile.” Andreas lasciò sfilare il      era consentita, purché attinta diret-    vato in Matteo queste parole: “Ora,
ascoltare. E poi uccidere. Se ti co-      confortevoli maglie e mutande di              pastore, le pecore e il cane che chiu-   tamente alla fonte. Estrasse di ta-      essendo Gesù nato in Betleem di
stringessero ad agire in maniera di-      lana, adatte a ripararlo dai rigori           deva il corteo e si accodò.              sca una delle tavolette, protette da     Giudea, ai giorni di re Erode, ecco
versa, non hai scelta: scappa e torna     dell’inverno palestinese. Un greg-            Astronomi e matematici non ave-          carta argentata. Pericoloso anche        quattro Magi d’Oriente arrivarono
immediatamente a casa, senza però         ge di pecore apparve oltre la colli-          vano sbagliato nel calcolare la          lasciare sul posto materiali estranei    in Gerusalemme…” “Quattro?”.
mostrarti mentre azioni i comandi         netta, annunciato da belati e scam-           giusta data, che corrispondeva           all’epoca. Divorò di nascosto la ta-     “Si direbbe che questo sia l’unico
della cintura….”. “Si direbbe che tu      panellii. L’anziano pastore portava           anch’essa alla tradizione. Bene at-      voletta e mise in tasca la carta. Sta-   cambiamento negli ultimi duemila
stia parlando a un estraneo che non       sulle spalle un agnello, e la scena           tento a non farsi vedere dal pastore,    va calando la notte, ma sulla strada     anni!”
ha mai visto la macchina, neppure         ricordò ad Andreas un giorno del-             consultò gli strumenti che portava       per Betlemme i viandanti aumen-


                                                                                                                                                                          A
da lontano. Dimentichi che ho già         la sua infanzia, all’orfanotrofio,             all’avambraccio sinistro, nascosti       tavano. Allontanatosi dal gregge,                ltri piccoli cambiamen-
compiuto cinque viaggi di prova,          quando la suora gli aveva chiesto             dagli stracci. Erano le 17,35. Tem-      troppo lento, Andreas si avvicinò a              ti il professor Negevand
seppure brevi…Mi auguro soltanto          di aiutarla a fare il presepe. Forse la       peratura 12 gradi centigradi. Ok         tre personaggi che lo precedevano                li scoprì sfogliando libri
che la data individuata dall’equipe       tradizione era più vicina alla realtà         tutto il resto: inquinamento atmo-       di poco, scortati da numerosi ser-       d’arte. Nelle sacre interpretazio-
di astronomi e matematici sia dav-        di tutte le ricostruzioni scientifiche.        sferico sullo zero, radiazioni solari    vi e da una carovana di cammelli         ni dell’Adorazione, i Magi erano
vero quella giusta”.                      “Salute, straniero” disse il pastore          nei limiti. Raggiunse una piccola        stracarichi. I tre, due bianchi e uno    quattro, perché così voleva la Tra-
                                          passandogli accanto. Doveva aver-             carovana formata da tre cammel-          nero, vestiti di costumi sontuosi,       dizione. Offrivano oro, argento, in-


A
        ndreas chiuse gli occhi. Sen-     celo scritto in faccia che lui era un         li, due somari e dieci uomini. E fu      dovevano venire da molto lontano         censo e mirra. Negevand ricordava
        tì un gran freddo, dai capelli    turista, seppure travestito. Forse            raggiunto da altri viandanti, uomi-      e attiravano la curiosità degli altri    bene la cinquecentesca tela di Vin-
        ai piedi. La mente ragiona-       aveva sbagliato a radersi la barba            ni e donne di ogni età e censo. Una      viandanti. Andreas decise di unir-       cenzo Foppa per averla ammirata
va bene, perché sorrise al pensiero       di fino prima della partenza. Ma               matrona viaggiava su una portan-         si a loro, sicuro che, per una que-      alla National Gallery di Londra. I
che anche i capelli potessero perce-      intanto aveva capito perfettamen-             tina sorretta da otto servi. Nessuno     stione di censo, sarebbero riusciti      Re Magi e gli altri personaggi occu-
pire il freddo. Poi riaprì gli occhi      te il significato delle parole del             notò qualcosa di strano o di diver-      ad arrivare alla meta tra i primi.       pavano la parte destra del dipinto.
e sentì un gran tepore sciogliergli       pastore, anche se la pronuncia era            so nel mendicante che avanzava           Abbandonò la strada, si nascose          Oggi, sulla tela originale come nel-
di dosso il freddo di prima. Sem-         molto diversa da quella del suo in-           in coda a un gregge, nessuno gli         dietro una roccia e si liberò degli      le riproduzioni su tutti i libri d’ar-
brava che fossero trascorsi soltanto      segnante di aramaico. “Salute a te”           rivolse la parola. Tutti seguivano la    stracci da mendicante. Trasformato       te, a sinistra della Vergine appariva
pochi secondi, eppure era già arri-       rispose Andreas. “Stai conducendo             strada indicata dalla stella cometa,     in ricco mercante, tornò sulla stra-     un quarto re inginocchiato, intento
vato. Si guardò attorno per tentare       il gregge all’ovile?”. “Il mio ovile e        in direzione di Betlemme. Accanto        da e raggiunse i tre pellegrini dal      a porgere al bambino una tavoletta
di riconoscere il luogo che nel suo       la mia casa sono a Yatta. Io e le mie         ad Andreas camminava un giova-           portamento regale.                       d’argento. Andreas offriva al bam-
presente aveva esplorato a lungo          bestie stiamo seguendo quella”. Il            ne vestito di una puzzolente pelle                                                bino la propria anima pentita e una


                                                                                                                                 “S
per impararlo a memoria. Ora non          pastore indicò il cielo. Andreas non          di capra. Dalla bisaccia estrasse un               ignori, stiamo vivendo         tavoletta di cioccolato avvolta nella
esistevano edifici, fili della luce,        lo aveva ancora guardato, troppo              pezzo di cacio e cominciò a man-                   un grande momento sto-         carta d’argento.
cartelloni pubblicitari, asfalto e au-    indaffarato a scoprire le differenze          giarlo di gusto tagliandone fette                  rico. Anzi, sarebbe più
tomobili sulla strada che dalla vi-       tra questo e il suo mondo. Alzò gli           con il coltello. Andreas scoprì di       esatto dire che stiamo subendo le
cina Gerusalemme scendeva al Ne-          occhi al cielo sgombro di nubi e la           avere fame, e questo doveva esse-        conseguenze di un antico momen-                           Giuseppe Pederiali
Tra i possibili approcci al tema, mi



                                                Filatelia, cultura
    è parso preferibile privilegiare gli
    aspetti che presentano maggiore
    attinenza col contesto offerto dal-
    la prestigiosa rivista che ospita
    l’intervento. Tralascio, infatti, gli



                                                più che un hobby
    aspetti di carattere tecnico e stori-
    co-postale, per mettere, invece, in
    luce la valenza culturale, artistica
    ed anche sociale, politica nonché
    educativa connessa all’interesse e
    alla pratica filatelica.                                                                                                                                           Verezzi, Italia, € 0,60
    Francobollo e filatelia sono nel             L’osservazione del francobollo è un modo istruttivo, oltre che divertente,
    senso comune sinonimi; il franco-
    bollo è del resto universalmente            di percorrere gli avvenimenti del passato, di rievocare situazioni,
    riconosciuto come l’oggetto prin-
    cipe delle collezioni filateliche.Va
                                                sensibilità sociali e mode. E’ il motivo per cui ogni nazione veicola
4   indubbiamente fatta risalire alla
    Grande Riforma Postale, che ha
    preso origine in Inghilterra cen-
                                                attraverso le emissioni filateliche i messaggi più idonei a rappresentare
                                                la propria identità e il meglio di se stessa
    tosettant’anni fa e dato vita all’in-
    venzione del francobollo, anche
    l’origine della disciplina che va        non incontrano i gusti estetici di      rappresentare la propria identità       civile, dal teatro al folklore, dalla
    sotto il nome di filatelia.               tutti, non passano mai inosservati      e ogni comunità aspira a presen-        storia al fantasy, ecc.. Essi entra-     Oratorio SS. Annunziata, Italia, Spotorno,
    Voglio, però, introdurre da subito       e non mancano mai di suscitare          tare il meglio di sé attraverso la      no, infine, nel cassetto dei ricordi      € 0,60
    l’osservazione che il francobollo        emozione e sorpresa.                    vignetta di un francobollo. Uno         di ognuno di noi; li raccogliamo
    viaggia su una lettera, una carto-       L’osservazione del francobollo è        scorcio paesaggistico, un’opera         o li riceviamo in dono a testimo-
    lina, una stampa e, inoltre risul-       un modo istruttivo oltre che di-        d’arte, un personaggio famoso           nianza di un avvenimento, di un
    ta obliterato con un’impronta di         vertente di percorrere (o ripercor-     non meno di un prodotto tipico          personaggio o di una ricorrenza
    bollo, che a sua volta qualifica e        rere) gli avvenimenti del passato,      o di una manifestazione culturale       che riguarda la nostra città, o il
    aggiunge ‘significato’ alla corri-        di rievocare situazioni, sensibilità    o folkloristica, riprodotti e circo-    nostro paese d’origine, l’associa-
    spondenza. E’ la ragione per cui         sociali e mode, di interrogare la       lanti in milioni di esemplari co-       zione di cui facciamo parte o un
    l’interesse filatelico, nelle sue va-     memoria collettiva della nostra         stituiscono una delle più efficaci       nostro particolare ambito d’inte-
    riegate e spesso ricercate specia-       comunità nazionale come anche           campagne pubblicitarie cui una          resse o di impegno.
    lizzazioni, si estende non solo al       di entrare in comunicazione con         collettività possa aspirare.            Ogni soggetto organizzatore di
    francobollo, ma anche agli oggetti       la cultura e la storia di altri popo-   Anche il timbro può veicolare, ol-      manifestazioni, siano esse di ri-        Giardini botanici Hanbury, Italia,
    postali e agli annulli.                  li.                                     tre alle informazioni di natura po-     lievo nazionale e internaziona-          Ventimiglia , € 0,60
    Ma iniziamo pure dal francobollo,        Di conseguenza può altresì dive-        stale, messaggi divulgativi e pub-      le, oltre che locale, qualora non
    che nel tempo ha saputo riscuote-        nire un valido ausilio nella ricerca    blicitari; la vignetta e la legenda,    possa aspirare ad un francobol-          Spero che avremo in seguito l’op-
    re consenso e manifestazioni di          e nella ricostruzione storico-am-       unite alle coordinate geografico-        lo dedicato, ha l’opportunità di         portunità di ricordare con qualche
    apprezzamento in mondi anche             bientale, uno strumento didattico       temporali ( luogo e data) appaio-       chiedere l’emissione di un timbro        bella immagine filatelica, estrapo-
    diversi e distanti da quello postale     di particolare efficacia nell’inse-      no veri e propri spot su spaccati       speciale e lasciare testimonianza        lata dall’album, alcuni importanti
    e filatelico. Il celebre critico d’arte   gnamento delle discipline geo-          di realtà e pezzi di mondo. Lo stu-     e memoria della sua opera sem-           eventi artistici e culturali come
    Federico Zeri definisce l’oggetto         politiche, come in quelle artistiche    dio dei timbri, infatti, appassiona     plicemente offrendo a protagoni-         pure di manifestazioni di massa,
    filatelico per eccellenza ‘il mezzo       e della comunicazione. “Imparare        non soltanto il collezionista mar-      sti e partecipanti, e alla comunità      che hanno particolarmente emo-
    figurativo più stringato e concen-        divertendosi”, lo slogan inventato      cofilo, ma rappresenta una fon-          di riferimento, un ‘maximum’:            zionato e lasciato traccia nella me-
    trato di propaganda, quasi un            per stimolare l’introduzione della      te non secondaria per lo storico        una cartolina, un francobollo e un       moria dei savonesi e anche di turi-
    manifesto murale ridotto ai mi-          filatelia nella scuola, sintetizza       come anche per chi ama ‘nutrire’        timbro speciale dedicato, che con        sti e visitatori. Sarà l’occasione per
    nimi termini, dal quale il substra-      come il francobollo può rappre-         le proprie curiosità su altre civiltà   accurata e sapiente combinazio-          presentare a un pubblico più vasto
    to sociale e politico si rivela con      sentare una finestra sul mondo,          e culture.                              ne, sono destinati a rispecchiare        e nuovo, le potenzialità della fila-
    estrema chiarezza e pregnanza’.          attraverso la quale sia lo studente     L’oggetto sul quale, poi, figurano       ed evocare insieme la ‘ratio’ e lo       telia, e dimostrare che, per quanto
    Federico Zeri esprime efficace-           giovanissimo sia il più esperto dei     il francobollo e il timbro, diviene     ‘spirito’ dell’evento.                   considerata un’arte ‘minore’, essa
    mente la ragione per cui il fran-        filatelisti possono ampliare i pro-      una ulteriore fonte di informazio-      Scorrendo, per esempio, l’album          non risulta sicuramente priva di
    cobollo è l’oggetto più colleziona-      pri orizzonti e arricchire il proprio   ne e anch’esso veicolo di imma-         degli annulli speciali della pro-        forza ed efficacia espressiva.
    to del mondo; esso non soltanto          bagaglio di conoscenze.                 gini e messaggi. Nelle collezioni       vincia di Savona, anche solo degli       Questa prima sommaria panora-
    appare un oggetto meritevole di          Il francobollo, infine, - e qui ve-      filateliche, infatti, vengono di         ultimi decenni, non possiamo non         mica è mossa dall’intento di comu-
    essere conservato e capitalizzato,       niamo alla sua valenza sociale e        gran lunga preferiti gli oggetti di     meravigliarci della varietà di occa-     nicare che la filatelia non riguarda
    ma in pochissimi centimetri qua-         politica - ha una particolare ed        corrispondenza e assumono una           sioni celebrative e della sensibilità    una cerchia ristretta e chiusa di
    drati, attraverso poche parole ed        insostituibile efficacia comuni-         posizione di primissimo piano i         estetica che traspare dai ‘maxi-         personaggi, magari un po’ strani e
    un’immagine, ci regala una minie-        cativa: viaggia in tutto il mondo       cosiddetti ‘maximum’: cartoline,        mum’ dedicati a mostre piuttosto         demodès, ma costituisce un patri-
    ra di informazioni e di significati       e, proprio per il fatto di campeg-      stampe, buste illustrate con fran-      che a monumenti, a eventi di ca-         monio culturale fruibile potenzial-
    con i quali ampliare le conoscenze       giare su un oggetto di corrispon-       cobollo e timbro simili o il più        rattere civile piuttosto che cultura-    mente da tutti, dallo specialista ma
    e nutrire lo spirito.                    denza , riesce, molto meglio delle      possibile coerenti nel soggetto e       le o sportivo; la grafica della carto-    anche da ogni persona che abbia a
    Il francobollo, inoltre, per quan-       immagini circolanti attraverso la       nella figurazione.                       lina e la composizione del timbro,       cuore la propria comunità, amore
    to piccolo ‘riempie l’occhio’. Il        stampa commerciale, a catturare         I ‘maximum’ oltre che negli al-         il soggetto del francobollo scelto,      per il bello, rispetto della tradizio-
    suo elemento figurativo, la vi-           lo sguardo e sollecitare l’attenzio-    bum dei filatelici, possono entrare      unendosi e sommandosi, formano           ne e sguardo al futuro.
    gnetta, rappresenta sempre una           ne del destinatario.                    nelle più svariate raccolte oggetti-    scampoli di microstoria illustrata,
    ‘festa’per la vista: il soggetto, i      E’ il motivo per cui ogni nazione       stiche dedicate a un tema: dall’ar-     che tramandano testimonianze,                    Elisabetta Briano
    colori, la grafica, la composizio-        veicola attraverso le emissioni fi-      te alla natura, dalla musica allo       eccellenze, ‘racconti’ e caratteristi-           Specialista Filatelica
    ne dell’immagine, anche quando           lateliche i messaggi più idonei a       sport, dalla religione all’impegno      che dei nostri territori.                  Poste Italiane – Filiale di Savona
Il protagonista di questo picco-                                                                                                                                      te e contiamo di divertirci in questa
lo ma importante pezzo di sto-                                                                                                                                        e nelle susseguenti gare alla caram-
ria cittadina si chiamava Carlo                                                                                                                                       bola, nel qual gioco onesto e familia-
Della Rosa ed era nato a Savona                                                                                                                                       re eccellono molti frequentatori del
il 9 agosto 1884, undicesimo dei                                                                                                                                      Bar che fiorisce con il nome ... “Del-
dodici figli nati da una famiglia                                                                                                                                      la Rosa”. Sono in vista, sul verde
di commercianti all’ingrosso di                                                                                                                                       tappeto del nuovo e perfetto bigliar-
frutta e verdura di piazza delle                                                                                                                                      dino, molte sfide con stecche e con
Erbe, Tommaso Della Rosa e Giu-                                                                                                                                       palle nuove di zecca. Sfide all’ame-
lia Folco. Fin da bambino “Car-                                                                                                                                       ricana ... impegnate per vincere ...
lìn” aveva mostrato di non esse-                                                                                                                                      una buona tazza di Moka o un fresco
re interessato a continuare l’atti-                                                                                                                                   chop di birra. E Carlino, queste be-
vità dei genitori, una coppia di                                                                                                                                      vande, le serve bene. Al biondo e gio-
“ciassè” peraltro molto noti e co-                                                                                                                                    vane proprietario l’augurio di ottimi
nosciuti nella Savona di fine Ot-                                                                                                                                      affari». E ancora, solo pochi gior-
tocento; così, ancora ragazzino,                                                                                                                                      ni dopo: «Grandi sfide al bigliardo
“Carlìn” aveva iniziato a lavorare                                                                                                                                    si svolgeranno dal 1° al 30 giugno
per qualche anno come garzone                                                                                                                                         nel “Bar Della Rosa”. Preparatevi,
all’interno del Bar Pasticceria ge-                                                                                                                                   o fieri carambolisti di Savona e din-
stito da Tommaso Peluffo che si                                                                                                                                       torni, e anche più in là se è possibile,
trovava sul fondo di piazza delle                                                                                                                                     alla grande disfida indetta dal “Bar
Erbe, nel vecchio palazzo di Giu-                                                                                                                                     Della Rosa” per i primi di giugno e
stizia o dei Governatori, affaccia-                                                                                                                                   seguenti. Là, sui nuovi bigliardi del-
to con le proprie vetrine anche                                                                                                                                       la fabbrica “De Agostini”, gli acu-
sull’adiacente via degli Ortola-                                                                                                                                      ti maneggiatori della stecca (non si
ni. Di animo allegro, spiritoso e                                                                                                                                     parla di artisti lirici, eh?) dimostre-
cordiale con tutti, “Carlìn” ama-                                                                                                                                     ranno la loro abilità nel gioco. Ric-
va il divertimento, le buone com-                                                                                                                                     chi premi ai più abili vincitori. Ser-
pagnie, la bella vita e, più di ogni
altra cosa, stare a contatto con la
                                          Gestito da                                                                                                                        vizio di gelati napoletani e bir-
                                                                                                                                                                                  ra, nonché bibite e liquori
gente. Quell’esperienza fece ma-
turare in lui il desiderio di poter       Carlo Della Rosa,                                                                                                                            speciali agli accorren-
                                                                                                                                                                                             ti e ai concorren-
divenire, un giorno, il proprieta-                                                                                                                                                             ti. Complimenti
rio di un “suo” locale, di un Bar
che potesse essere il ritrovo più
                                          fu uno dei luoghi                                                                                                                                   all’esercente del
                                                                                                                                                                                            vasto “Bar Della
gradito dai giovani Savonesi.
E così fu. Dopo aver svolto il ser-
vizio militare tra il 12 febbraio
                                          di ritrovo più                                                                                                                                 Rosa”, all’elegante
                                                                                                                                                                                       e ... mordace Carlino,
                                                                                                                                                                                     svelto quanto simpati-
1902 ed il 24 febbraio 1903, Carlo
Della Rosa, non ancora ventenne,
                                          rinomati di Savona negli                                                                                                                 cone, ravvivatore esper-
                                                                                                                                                                                 to dell’ambiente e fecon-
si mise alla ricerca di quei finan-                                                                                                                                             do ideatore di ... sfide con
ziamenti che avrebbero potuto
consentirgli di aprire in città una
                                          anni della Bella Epoque                                                                                                            le palle. Carambola!». E infi-
                                                                                                                                                                           ne, nel settembre 1912: «Il si-
propria rivendita di liquori. Mes-                                                                                                                                       gnor Carlo Della Rosa, proprieta-


                                          Il “Bar della Rosa”
sa insieme la somma necessaria                                                                                                                                         rio del Bar omonimo nel corso Prin-
per finanziare l’apertura del lo-                                                                                                                                      cipe Amedeo, ha testé aperto pres-
cale, “Carlìn” Della Rosa riuscì fi-                                                                                                                                   so le sale dei bigliardi, nello stesso
nalmente a coronare il suo sogno                                                                                                                                      Bar, in via Brusco, un grande ed ele-
alla fine di novembre del 1905:                                                                                                                                        gante deposito di eccellente vino di
in quei giorni, così, il “Bar Del-        no il fuoco alle due portiere interne,                                           citari che, con grande eviden-             Chianti. Nello stesso deposito si tro-
la Rosa” fu inaugurato in corso           ad alcune sedie e ad alcuni tappeti,                                             za, reclamizzavano le prerogati-           vano tutte le squisite e rinomate pro-
Principe Amedeo n. 2, all’angolo
con via Brusco (oggi corso Italia
n. 90 rosso e 92 rosso, all’angolo
                                          producendo danni ascendenti a pa-
                                          recchie migliaia di Lire. Avvertiti da
                                          un vigile notturno, accorsero subito
                                                                                                                           ve, i pregi e le virtù del “Bar Del-
                                                                                                                           la Rosa”. Qui, come riportava il
                                                                                                                           giornale, si potevano consumare
                                                                                                                                                                      duzioni della premiata Società in ac-
                                                                                                                                                                      comandita “Fratelli Rossi & c.” di
                                                                                                                                                                      Pietra Ligure con stabilimento eno-
                                                                                                                                                                                                                  5
con via Cesare Battisti, nei locali       i pompieri civici che, in breve tem-                                             «bibite speciali, latte, frappè, birre e   logico in Loano».
attualmente occupati dall’“Istitu-        po, domarono l’incendio». A cau-                                                 liquori fini assortiti», si potevano        L’avventura del “Bar Della Rosa”
to Bancario San Paolo di Torino”).        sa di ciò che era avvenuto, il lo-                                               gustare i caffè espresso prepara-          non sarebbe comunque durata
Ecco come diede notizia dell’aper-        cale poté essere riaperto solo nel                                               ti dalla macchina “Aiglon” acqui-          ancora per molto: nel 1917, in-
tura di quel locale il giorna-            successivo mese di maggio, dopo                                                  stata poco tempo prima a Milano            fatti, a distanza di una dozzina
le “L’Indipendente” il 9 dicembre         che furono apportate le neces-                                                   da “Carlìn” insieme alla macchi-           d’anni dalla sua apertura, Car-
1905: «in fondo al corso Principe         sarie riparazioni. Non fu quella                                                 na del caffè “Ideale”, un moderno          lo Della Rosa decise di chiudere
Amedeo si è aperto un elegante Bar        l’unica vicenda negativa di cui                                                  apparecchio capace di fornire ai           quel locale e di aprirne uno nuo-
che promette di diventare uno tra i       fu vittima il Bar di Carlo Della                                                 clienti, «in un secondo, la tazza di       vo, la “Bottiglieria Della Rosa”,
migliori ritrovi della città. L’ami-      Rosa: un altro episodio analogo          niano i numerosi articoli pubbli-       Moka Ideal» al prezzo di «15 cen-          che fu inaugurata in via Monte-
co Carlo Della Rosa che ne è il pro-      rischiò infatti di verificarsi nella      cati in quel periodo dal giorna-        tesimi la tazza». Si potevano inol-        notte n. 13 poco tempo dopo. Ma
prietario continui ad offrire eccellen-   notte del 29 marzo 1910, quando          le “L’Indipendente”, era frequen-       tre degustare «il cognac Biscuì e il       anche quella fu un’esperienza di
ti qualità degustative al mite prez-      alcuni ignoti forzarono un’anta          tato soprattutto dai giovani bor-       vermouth Lys, specialità della casa».      breve periodo. Intorno alla metà
zo iniziato in queste giornate inau-      di una delle porte del locale che        ghesi savonesi più vicini alle po-      «Nel “Bar Della Rosa” dell’amico           degli anni Venti, infatti, “Carlìn”
gurali e la fiorente clientela moltipli-   dava su via Brusco; in quest’oc-         sizioni dei socialisti riformisti.      Carlino», scriveva ancora “L’In-           Della Rosa lasciò per sempre Sa-
cherà con crescendo spontaneo, qua-       casione, però, i malviventi non          Non fu un caso, quindi, se pro-         dipendente”, «abbiamo recentemen-          vona e andò a vivere e a lavorare
le noi col cuore invochiamo».             riuscirono a penetrare all’inter-        prio “L’Indipendente”, un gior-         te ammirato il nuovo abbellimento          nelle campagne dell’alessandri-
Nel giro di pochi mesi il “Bar Del-       no del Bar, essendo stati distur-        nale di orientamento repubbli-          degli ampi locali. Domenica 5 mag-         no, a Lu Monferrato, il paese di
la Rosa” riuscì a divenire uno dei        bati dal sopraggiungere di alcuni        cano, anticlericale, anticoloniali-     gio 1912 sarà inaugurato il terzo bi-      origine della moglie.
locali più alla moda nella Savona         passanti; abbandonata l’impresa,         sta e popolare, all’epoca avver-        gliardo della premiata fabbrica “Fra-      Carlo Della Rosa si spense a Spo-
del primo decennio del Novecen-           i malviventi si diedero così alla        sario dichiarato della politica di      telli De Agostini” di Torino. Siamo        torno il 9 febbraio 1972, all’età di
to, frequentatissimo e rinomato,          fuga.                                    Paolo Boselli, ospitò in quel pe-       stati gentilmente invitati a presen-       ottantasette anni.
famoso anche per le sue sale da           Nel 1911, desiderando abbellire e        riodo moltissimi articoli pubbli-       ziare alla prima partita alle boccet-                        Giuseppe Milazzo
gioco dove, fra l’altro, erano pre-       potenziare le qualità del suo Bar,
senti tre eleganti bigliardi realiz-      Carlo Della Rosa si fece conce-
zati dalla “Ditta De Agostini” di
Torino. Il “Bar Della Rosa”, in par-
                                          dere un prestito di 1.700 Lire dai
                                          fratelli Agostino, Benedetto e Lu-
                                                                                    Palazzo Bernardo Ferrero
ticolare, fu tra i primi, in città, ad    igi Isetta, figli del fu Francesco,        E’ la storia di un mercante e del suo palazzo. Quella
inaugurare una tradizione che             titolari dell’omonima pasticceria         di un imprenditore savonese che lascia una impor-
avrebbe presto incontrato il va-          di via Luigi Corsi, posta all’ango-       tante traccia della sua vita e costruisce, con l’acquisto
sto consenso dei Savonesi: quella         lo con via XX Settembre.                  nel 1547 di una casa nella contrada della Quarda, un
degli spettacoli musicali all’aper-       Le condizioni economiche e la             edificio nobiliare, evolutosi nei due secoli successivi,
to. Durante i mesi d’estate, così,        stessa vita personale di Carlo            che ospita oggi la Camera di commercio, l’ente che,
piccole orchestrine suonavano le          Della Rosa presero comunque               ristrutturandolo nel 1958, ha salvaguardato un im-
melodie più in voga in quel pe-           una decisa svolta poco tempo              mobile certamente il più prestigioso del nostra città.
riodo di fronte ad un pubblico            dopo: il 17 febbraio 1912, infatti,       L’uomo è Bernardo Ferrero, il cui core business è il
composto dai raffinati scignùi de          egli si sposò con Edvige De Mar-
                                                                                    commercio del grano; ma quanto fosse presente in
Savunn-à seduti ai tavolini siste-        tini, una giovane originaria di Lu
                                          Monferrato, in provincia di Ales-         lui il concetto di filiera lo dimostrano altre attività
mati fuori del Bar.
Qualche tempo dopo, nella not-            sandria, figlia di un ricco possi-         collaterali: noleggio di navi, assicurazioni marittime,
te del 25 aprile 1909, la storia del      dente piemontese, da cui avreb-           acquisto di un mulino, produzione di ceramiche, ma
“Bar Della Rosa” fu turbata da un         be avuto due figli, Ezio ed Ani-           anche interessi nel campo agricolo e nell’artigianato
episodio di cronaca nera: alcuni          ta. Grazie alle somme recategli           (vetreria, filatura e produzione di carta da stracci).
sconosciuti penetrarono all’inter-        in dote dalla moglie, così, “Car-         Un libro in cui si intravede la Savona del Cinquecen-
no del locale e, come testimoniò          lìn” riuscì finalmente a conclude-         to, tra i periodi di maggior risveglio artistico ed eco-
il giornale savonese “L’Indipen-          re tutti quegli importanti lavori         nomico della città, assieme al dispiegarsi di una se-
dente”, «dopo aver fatto largo botti-     che aveva iniziato a predisporre          quenza di immagini che rivelano nella loro bellezza
no di liquori, vini e palle da bigliar-   all’interno del suo Bar, allo scopo       decorazioni ed elementi architettonici del palazzo.
do, devastarono in modo vandalico         di renderlo più bello e raffinato.
                                                                                                                                        (g.r.)
l’elegante locale e infine appiccaro-      Il “Bar Della Rosa”, come testimo-
“Omaggi”                                                                Nel 2010, si è scelto di cambiare le vetrine con la formula degli “omaggi”
    Bruno Tessitore (1932-1998) ha
    sempre guardato la natura, so-
                                                               ai Maestri del Novecento, privilegiandone alcuni particolarmente legati alla Liguria
    prattutto gli alberi con interesse,




                                                                                Vetrine d’Artista
    curiosità trovando nelle loro for-
    me, spesso tormentate da un ven-
    to di bufera, spunti per la ricerca
    d’equilibri a volte difficili. Il suo
    mare è minaccioso, ma a volte la-
    scia intravedere un azzurro più
    limpido e sereno. Pittura che ap-
    passiona per il colore provocante
                                                                                 Antologia di “omaggi” e di proposte nuove
    (il nero intenso e blu corvino delle
    chiome dei suoi caratteristici pini
    marittimi), per il segno incisivo
                                                                                     L’alternanza tra gli “omaggi” e la presentazione, ogni ventuno giorni,
    che ci conducono al suo pensiero
    radicato e che supporta la propria
                                                                                      di “voci” contemporanee in parte già note ha suscitato vivo interesse
    fase creativa. Tele intense, energi-
    che, a volte quasi informali dove
                                                                                                  da parte della critica, dei media e del pubblico
    gli elementi danno vita agli alberi,
    come il vento che ne mette a dura
    prova le radici: alberi vivi come
    uomini sulla terra. Giampiero Ru-
    bicondi nella sua presentazione
                                                                 “Omaggi”
    critica relativa alla mostra retro-                                                                                                                                                                                                          Vincenzo Frunzo: Conchiglie a Ve
                                                                                                                                                                                                                                                 olio su tela, cm. 30x24
    spettiva di Tessitore, svoltasi dal                                                                                     Pietro Nicolino: Estate a Sassello, olio su tela, cm 50x39
    20 al 30 marzo 2003 presso la Sala
    Mostre della Provincia di Savona,
    ha scritto: “…Tessitore era ligure
    … fate conto che l’osso di seppia di
    Montale si sia fatto onda, curve di
    costa, intreccio di rami: restando sé
    stesso più barocco, più espansivo
    dunque, più fanciullo, più capace
    di amare spontaneamente”.

    Pietro Nicolino (1918-1981), auto-
    didatta, lega la sua predisposizio-
    ne al bello, all’arte fin da fanciullo
    seguendo, come ha scritto il poeta
    e gallerista Luigi Pennone, “Ma-                                                                                                                                                     Guido Fragiacomo: Casa medievale di Faie di Quiliano,
    donna Pittura, senza pretese di                                                                                                                                                      1974, olio su tela, cm. 40x60
    cerebralismi o d’intellettuali acro-
    bazie… È un discorso pittorico di-
    messo, di pochi toni e carezzevoli
                                                                 Bruno Tessitore: Albero, 1994, olio su tela, cm. 60x50
    luci: ma portato avanti con fresca
    genuinità e semplicità di senti-
    re…”. Nicolino ci ha raccontato



6                                                                         Proposte nuove                                                                                                       Massimo Vella: La Torretta di Savona, fotografia


                                                                          Bruno Gorgone: Forme in giallo,
                                                                          anni ’90, tecnica mista su carta, cm. 32x24




                                                                                                                                    Paola Failla: Tra ...la notte stellata,
                                                                                                                                    tecnica mista e foglia oro su tela, cm. 24x18                                                                    Giuseppe Ferrando: Natura
                                                                                                                                                                                                                                                     incisione, cm. 20x15
       Francesco Vichi: Copia da Renoir, olio su tela, 2010, cm 60x30



    questo suo intimo conoscere con                         cemento. Grazie a Pietro Nicolino                   paziente tavolozza che predilige
    le strade (quelle del Santuario di                      possiamo avere una “memoria sto-                    la luce e l’espressività del colore.
    Savona e di Lavagnola), le case, i                      rica” di terra ligure.                              Un pittore autentico insomma, un
    muri della sua tanto amata Città                                                                            pittore “all’antica” di quelli che di-
    antica, le piazze (quella silente del                   Guido Fragiacomo (1918-2005)                        pingono ancora”. Ha partecipato
    Santuario), la darsena vecchia con                      sempre presente alle mostre collet-                 a diverse mostre a Diano Marina,
    il vascello Costa Del Sol, oppure è                     tive e ad alcune personali presso                   Lavagna, Savona ricevendo il pri-
    rimasto affascinato dalla bellezza                      la Galleria “Sant’Andrea” di Luigi                  mo premio ex aequo nel 1976, tra
    della natura di Sassello (i pagliai                     Pennone, vero serbatoio culturale                   le altre si ricorda la sua mostra per-
    dorati) e di Stella San Giovanni.                       per molte generazioni e di cui si                   sonale nel 1980 alla Galleria d’arte
    Ha seguito, forse anche senza vo-                       avverte la mancanza, ha ripreso le                  Sant’Andrea di piazzetta dei Con-
    lere, altri pittori che hanno ripreso                   case di campagna e gli arenili ligu-                soli a Savona.
    più volte questi temi, da Peluzzi                       stici con rara sensibilità: veri rac-
    a Collina, da Bossi a Berzoini, da                      conti del paesaggio sentito quale                   Vincenzo Frunzo (La Spezia, 1910
    Gigi Caldanzano a Lottero. Qual-                        categoria culturale e bellezza vera.                – 1999). Ha iniziato a dipingere in
    cuno lo ha definito “il poeta di                         Iniziò la sua attività creativa da                  età giovanile e la sua prima mostra
    Savona”. Considerare adesso le                          autodidatta nel 1973 e gli fu molto                 a La Spezia risale al 1948. E’ stato
    sue opere significa, anche, ritrova-                     preziosa l’amicizia e la frequenta-                 promotore del Gruppo dei Sette;
    re angoli, scorci, di Savona ormai                      zione del pittore Carlo Bossi. Ha                   tra l’altro, ha esposto a Milano e
    scomparsi. Lo stesso si può dire                        scritto Pennone: “ …Fedele alla                     Firenze. Ha aderito al MAC (Mo-
    dei suoi verdeggianti dintorni, in                      lezione della pittura “en plein air”                vimento Arte Concreta) col quale
    molti casi, probabilmente troppi,                       egli racconta paesaggi ambienti                     prese parte alla Mostra dell’Arte
    offesi dall’inesorabile colata di                       e nature morte con una delicata e                   Astratta e Concreta, presso la galle-
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  • 1. Sergio Ravera Periodico dell’Associazione Culturale e del Paesaggio “Renzo Aiolfi” no profit di Savona Direttore Responsabile Numero 21 • Novembre 2010 • Anno VIII • Copia omaggio Jeronimus Wierix, San Miguel Arcàngel, Hacia 1570-75, La cultura di Roberto Giannotti con dedicatoria a Benito Arias Montano (sotto); Luis Tristàn, San Miguel Arcàngel, Hacia 1620, Convento de Santa Clara, Toledo (a destra). La cultura di una città, la sua sto- ria, la sua identità: possono essere questi elementi fautori di svilup- La devozione po economico futuro, di migliora- mento della qualità della vita? La all'Arcangelo fu risposta, breve e immediata, è sì. E’ tale nell’Impero un assioma generale che vale non solo per Savona, ma per qualsiasi Spagnolo che realtà urbana, in Italia e in Euro- Filippo IV lo pa, in tutto il globo e specialmente in questa fase storica. Perchè ogni propose come luogo del mondo ha il suo percor- so, la sua cultura, la sua identità, patrono del regno. fatta di natura, ambiente e intera- L’intento fallì, ma zione con l’uomo. Dove questo è avvenuto con equilibrio, ma anche si tornò a imporre dove anche il genio umano ha la- il suo culto nelle sciato tracce importanti, è possibi- le trovare ed apprezzare il bello, processioni e sugli a volte assoluto, nei capolavori di altari, cosa che un monumento architettonico che esce prorompente dalla consuetu- incrementò in buona misura il numero delle sue dine o nell’armonia di edifici sem- plici che si integrano nella natura immagini. In questo contesto s’inquadra sia il San di un luogo. Michele del Museo delle Belle Arti di Cordoba, Ma torniamo alla nostra amata Savona. Per chi oggi ha supera- sia quello savonese della Certosa di Loreto, to i quarant’anni, è possibile fare gemelli nell’iconografia e forse anche riguardo un primo bilancio interessante perchè è una generazione che ha la provenienza andalusa e gienniense visto molti cambiamenti. In tutti i termini: il tessuto sociale, l’aspet- to culturale, l’urbanistica, l’eco- S. Michele, immagini nell’arte benché già nel XV secolo arrivasse una corrente di pensiero che difen- deva la teoria che, partendo dalla occidentale dell’Età Moderna nomia. Trent’anni fa, Savona era Bibbia, era possibile soltanto dare dal punto di vista economico una credito all’esistenza di tre di essi città portuale ed industriale, indi- e chiamarli con i loro nomi. In tal rizzata verso una crisi irreversibile modo restava tacitata la polemica come del resto stava succedendo di José María Palencia Cerezo relativa all’esistenza di sette,che si in tutte le realtà europee dove le ravvivò e si diffuse rapidamente in grandi industrie cominciavano a Come ha già segnalato il professor visitato poi da Papi come San Ge- dente che, specialmente a partire seguito all’apparizione nel 1516 del confrontarsi con un mondo sem- Bruno Barbero in un articolo pre- lasio nell’anno 494, o Pasquale II da Trento, avrebbe fatto sì che il noto dipinto murale nel Carmelo di pre più globalizzato, con lavora- cedente sull’iconografia di San Mi- nel 1093. Pertanto, si può affermare nostro arcangelo venisse proiettato Sant’Angelo a Palermo, che fece sì zioni e forniture concorrenziali chele dalle pagine di questa stessa che, anche prima della celebrazione quale primo Generale delle legioni che in Italia la loro rappresentazio- che stavano rendendo obsoleto un rivista, del quale questo vuole esse- del Concilio di Trento, San Michele angeliche. ne godesse di qualche permesso in modo di lavorare e produrre appa- re soltanto un discreto complemen- in Italia aveva già una storia fortu- Fra i due momenti, e in quanto an- più da parte di Roma, benché tut- rentemente statico ed immutabile, to incentrato più specificamente su nata, poiché già nella seconda metà gelo, nemmeno San Michele avreb- tavia, al riguardo, la venticinque- capace per decenni di assicurare ciò che concerne l’Impero Spagno- del XV secolo la regina Giovanna be mai perso la sua condizione di sima sessione del Sacrosanto Con- reddito a migliaia di famiglie. La lo durante l’Età Moderna, il culto di Napoli abbelliva e ingrandiva psicopompo, cioè di intercessore tra cilio di Trento decretava, nel 1538, città ha dovuto reinventarsi e fare antichissimo per questo Arcangelo il Gargano non solo per quanto ri- la terra e il cielo. In questo senso, che solo San Michele, Gabriele e i conti con la necessità di trovare conobbe un momento di massimo guarda il suo tempio, ma anche ag- in Spagna, già San Isidoro di Sivi- Raffaele venissero “comunemente nuove vie di sviluppo. splendore nel rinnovato fervore giungendovi un ospedale, un ospi- glia avrebbe parlato dell’esistenza accolti”. Ma torniamo a quegli anni. Man- per le tematiche angeliche che il zio e altri edifici annessi. A partire degli arcangeli, traducendo il loro In tal modo, nella cattolicissima cava una cultura ambientalista, a mondo cattolico apprese a partire dal XII secolo il sito fu visitato dai nome dal greco come “messaggeri Spagna – principale potenza so- tutti i livelli, e mancava anche una dalla Controriforma. santi medievali più influenti, come principali” e considerandoli una stenitrice del Papato – la rappre- cultura della qualità della vita, a Tuttavia, per quanto riguarda il San Francesco d’Assisi, Santo Tom- terza gerarchia celeste, “destinata sentazione dei “quattro silenziati” tutti i livelli. L’importante era di- caso spagnolo, bisogna tenere con- maso d’Aquino, San Camillo de a presiedere le opere della Prov- – Uriel, Jeudiel, Baraquiel e Seba- sporre di una casa, di un lavoro to di una prima specificità derivata Lellis o Santa Brigida di Svezia. videnza nella Creazione”. Michele tiel – avrebbe ottenuto una qualche per il sostentamento della fami- dall’incerto e peculiare Medioevo Ad ogni modo, senza realizzare una significherebbe “colui che come fortuna soltanto durante il primo glia, di un’automobile. A qualsia- che conosce la penisola iberica, profonda ricerca a partire dai testi Dio”, poiché “quando succede quarto del XVII secolo, benché solo si costo. Non era importante, per dominata in un primo momento patristici medievali,risulta difficile nel mondo qualcosa di un potere in relazione a luoghi dove il ferreo conseguire quei legittimi obiettivi dall’irresoluta unificazione religio- poter precisare quali caratteristiche portentoso, viene inviato questo controllo del Tribunale dell’In- se l’asfalto e le automobili arriva- sa intorno al cattolicesimo dopo la e funzioni, e di conseguenza, quale arcangelo”, dato che “nessuno è quisizione poteva avere accesso a vano fino agli scalini dei monu- conversione degli ultimi re visigoti immagine, avrebbe avuto San Mi- capace di mettere meglio in chiaro stento, come i conventi di patroci- menti, se c’era verde o meno, se nella loro corte di Toledo e, in un chele nel corso di quel tempo; ma ciò che Dio può fare”. Questo, tra- nio reale, circostanza questa evi- le industrie inquinavano, se i cibi secondo momento, dal controllo se facciamo un rapido percorso at- dotto in un’immagine della mitolo- denziata dall’esistenza nelle clau- erano sani e naturali oppure no, musulmano quasi assoluto dell’in- traverso le sue rappresentazioni, si gia classica, e se mi si consente il sure di questi Conventi, di diverse se le case erano belle o brutte, se tera penisola a partire dall’anno potrebbe sostenere, a grandi linee, paragone, potrebbe essere qualco- rappresentazioni degli stessi, come rovinavano per sempre un pae- 712, che secondo le zone durerà che durante tale periodo ebbe al- sa come il raggio infuocato di Zeus per esempio quelle che realizzerà il saggio. E davvero, la grandissima otto secoli, e che avrebbe fatto sì meno due condizioni: una prima che prende corpo umano, e che è cordovese Bartolomé Román per le parte delle abitazioni costruite tra che il culto per San Michele non di giudice e pesatore delle anime al mandato sulla terra ogni volta che Scalze Reali di Madrid, che parti- il 1960 e i decenni successivi sono giungesse a radicarsi, e di conse- momento del Giudizio Finale – da il Padre vuole manifestare i segni rà dalla nota serie delle Angelorum il disastro totale edilizio, lo strazio guenza l’importanza che avrebbe cui si può dedurre una condizione di identità della sua onnipotente icones stampata nel 1575 dai fiam- del territorio, in nome di una ap- avuto, per esempio, in Italia. più “neutrale” in relazione al pro- presenza. minghi Gerard de Jode e Crispin de parentemente ineluttabile necessi- Nella vicina Italia, come dimostra gramma salvifico dell’uomo ide- Intanto, il panorama teologico Passe. Eccettuati questi casi, com- tà, utilità, funzionalità, economi- l’importanza che giunge ad avere ato dalla Chiesa - , e una seconda spagnolo dovette ordire non po- pletamente nascosti alla vista del cità. In Italia come a Savona, per il Santuario di San Michele sulla di vincitore del male. Gli attributi che discussioni in relazione alla popolo, il controllo inquisitoriale non parlare delle Riviere. E’ stata cima del Monte Gargano (Puglia), di entrambe sarebbero stati la bi- funzione dei diversi cori angelici – permise appena che le loro immagi- un’epoca di mancanza di gusto e la figura dell’Arcangelo sareb- lancia e la spada, e quest’ultima che venivano teorizzati in numero ni proliferassero, e allorché diven- di qualità trasversale a tutte le ca- be stata più determinante, anche quella che alla fine avrebbe preval- di nove – e specialmente di quelli ne evidente, comportò l’istituzione tegorie sociali, gli amministratori perché lì sarebbe apparso in varie so in un’Europa cattolica convul- arcangelici, che secondo la tradi- di un processo, tra i quali famoso e gli amministrati, con migliaia di occasioni, facendo del luogo una sa, immersa in costanti guerre di zione altomedievale avrebbero fu quello svolto presso l’Università segue a pagina 11 meta privilegiata di pellegrinaggi, religione, in un movimento ascen- avuto sette protagonisti principali, segue a pagina 2
  • 2. dalla prima pagina appena nominato apostolo Santia- di Salamanca nel 1645. Poiché durante tutta l’Età Moderna in Spagna furono impresse poche S. Michele, immagini nell’arte go, allora molto rappresentato nel- la sua variante detta “matamoros”. Tale intento fallì, ma si tornò a im- occidentale dell’Età Moderna stampe, probabilmente fu proprio porre il suo culto nelle processioni nel mondo fiammingo che ebbe e sugli altari, cosa che incrementò successo lo stereotipo di San Mi- in buona misura il numero delle chele che giunse ad avere maggior sue immagini. fortuna in tutto il mondo ispanico. Martin de Vos, San Miguel Arcàngel, Hacia 1575-80, Ritengo sia necessario inquadrare Si tratta del noto San Michele vesti- Catedral de Cautitlan, Mèxico (a sinistra); all’interno di quest’ultimo feno- to come un centurione romano con Andrès de Concha, San Miguel Arcàngel, 1581, meno sia il San Michele savonese la lorica piena di stelle e un disco Catedral de Oaxaca, Mexico (sotto). della Certosa di Loreto, sia quello aureo dietro la mano destra dove del Museo delle Belle Arti di Cor- si può leggere il suo motto, e la doba, gemelli nell’iconografia e palma della vittoria, mentre posa forse anche riguardo la provenien- il suo piede sopra il demonio, rap- za andalusa e gienniense, poiché presentato come metà uomo e metà non bisogna dimenticare che l’au- animale fantastico o misterioso. tore del secondo nacque nella città Come ha espresso magistralmente di Jaén intorno al 1588, e si stabilì a anche il professor Barbero dal già Córdoba a partire dal 1631, mentre menzionato Pigmenti, si conside- per noi il savonese denota forme di ra prototipo di questa rappresen- quelle praticate dai poco conosciuti tazione un dipinto di Martin de pittori attivi in quella città nel pri- Vos conservato in Messico, che fu mo quarto del secolo XVII, secondo riprodotto da diversi incisori del- le ipotesi sulle quali, per il momen- la città di Amberes in data incerta, to, stiamo lavorando. come Jerónimo Wierix o il primo Tuttavia, a quel tempo l’immagine dei Sadeler. Ma, cosa ci fu prima, la del San Michele spagnolo fiammin- tavola o la stampa? go, umanista e controriformista, in- Rispetto al caso della Spagna, bi- gaggiava una dura battaglia contro sogna ricordare anche un episo- un nuovo modello proveniente dio riferito all’insigne umanista dall’Italia. Mi riferisco a quello del dell’Estremadura Benito Arias San Michele realizzato da Guido Montano (1527-1598), conosciuto Reni intorno al 1636 per la Chiesa maggiormente per essere designa- dei Cappuccini di Roma. Un San to da Filippo II per realizzare ad Michele questo che diventava bel- Amberes, nella stamperia di Cri- licoso, esibendo sull’armatura la stóbal Plantino, l’edizione della tipica fascia rossa di capitano gene- Bibbia Poliglotta. Ebbene, come ha rale, e che innalzava la sua spada studiato la professoressa Hansel, con l’intento di gettare alle fiamme prima di conseguire il suo propo- dell’inferno un demonio – ancora sito, Montano realizzò vari viaggi umano – incatenato, e che tornava ad Amberes fra il 1568 e il 1573, ac- ad essere nuovamente un signore quisendo già lì la fama di saggio e giacché hanno lo stesso formato e za l’intenzione di essere censurata, tore sivigliano emigrato là Andrés degli eserciti celesti vincitori del “consulente” di questioni dogmati- le dediche a Montano sono iden- poiché all’epoca la rappresentazio- de Concha, e poi mortovi nel 1612, peccato nella coscienza collettiva che, consigliando su temi iconogra- tiche, benché non si conoscano le ne del San Michele controriformi- che presenta la stessa immagine del mondo cattolico fino all’Età fici che potevano creare ampie po- ragioni che indussero Hubertius a sta fiammingo sembra che sarebbe del San Michele psicopompo, ben- Contemporanea. lemiche, come per esempio la rap- fare queste stampe, delle quali dice arrivata anche alla Nuova Spagna ché un po’ ridotta. presentazione del Giudizio Finale, la professoressa Hensel “... sor- nordamericana, come suggerisce Infine, per quanto riguarda l’im- Josè Maria Palencia Cerezo non priva allora di ardue dispute prende anche, giacché nel 1584 Ambe- la tavola di Martin de Vos che, portanza del culto di San Michele Museo delle Belle Arti di Córdoba teologiche, poiché nel 1584 l’edito- res era già sotto il dominio calvinista, proveniente dal retablo maggiore in Spagna si dovrebbe tener conto Consulente Tecnico Conservazione 2 re e incisore Adrian Huybrechts gli dedica tre stampe realizzate a parti- re da disegni di Martin de Vos,una ma bisogna considerare che era già ini- ziata la controffensiva di Alessandro Farnese, di modo che alla fine del 1584 dell’antico Monastero francesca- no della città, si trova oggi nella Cattedrale di Cautitlán (Messico), di un fatto cruciale, come fu verso il 1640, l’intenzione di farlo Pa- trono di Spagna dal re Filippo IV. e Ricerca Traduzione del testo a cura di Crocifissione con Maria e San Giovan- le Fiandre erano di nuovo sotto il con- dipinto che alcuni hanno interpre- Il motivo era molto semplice. In Stefania Fabri ni o Calvario, una Maria Maddalena trollo spagnolo e il blocco di Escalada tato come l’origine della stampa. quegli anni, l’impero spagnolo di inginocchiata davanti alla croce, e un mise Amberes in seria difficoltà, pas- O anche un’altra tavola di mino- Carlo V aveva ereditato una serie NOTE Arcangelo San Michele della stes- sando in mani cattoliche al principio re raffinatezza, situata nel retablo di disgrazie, tra cui, di particolare 1 - Barbero, Bruno: “Savona e Córdoba sa identica iconografia che stiamo del 1585”. maggiore della Cattedrale di Oa- importanza, al di là dei disordini unite nell’Arcangelo Michele”, Pig- commentando. Ad ogni modo, si dovette trattare xaca (Messico), che Tovar de Teresa avvenuti in città come Napoli e Ve- menti, VI, 17, novembre 2008, p. 1. Le tre stampe formano un insieme, solo di una piccola donazione sen- ritiene realizzata nel 1581 dal pit- nezia, la perdita definitiva del Por- togallo, costata molto sangue. 2 - Sánchez, Natividad: “Sobre los Ar- Atribuido a Pedro Pablo Rubens, Questo rovescio di fortuna del prin- cángeles”, Cuadernos de Arte e Ico- Retrato de Benito Arias Montano, cipale Impero del momento venne nografía de la Fundación Universitaria Museo Plantin-Moretus, Anversa attribuito alla poca devozione che Española, IV, 8, 1991. (in basso a destra); si aveva per San Michele, per cui Anonimo espanòl, 3 - Sylvaine Hänsel: Benito Arias Mon- il re scrisse ai Vescovi non soltanto tano (1527-1598). Humanismo y San Miguel Arcàngel, affinché gli venissero resi pubblici Arte en España, Universidad de Seguidor del modelo de Reni para los omaggi, ma anche perché lo si ac- Huelva, 1999, pp.94-95. Capuchinos de Roma, cettasse come patrono del regno. Museo de Bellas Artes de Cordoba. Alla fine questo non sarebbe avve- 4 - Cfr. Tovar de Teresa, Guillermo: Obra sin restaurar nuto, dato che la Spagna aveva già Pintura y escultura en Nueva España (a sinistra). un altro santo patrono guerriero, l’ (1557-1640), Mondadori, 1992, p.98. Pigmenti Periodico dell’Associazione Culturale e del Paesaggio “Renzo Aiolfi” no profit Anno VIII – Numero 21 Direttore responsabile Sergio Ravera Coordinamento editoriale Silvia Bottaro Direzione e redazione 17100 Savona, via Paolo Boselli, 6/3 Registrazione Tribunale di Savona 12/03 Stampa: Coop Tipograf di Savona Collaboratori di questo numero Associazione Culturale S. Fiorenzo; Silvia Bottaro; Elisabetta Briano; Josè Maria Palencia Cerezo; Mauro Teresio Ciarlo; Furio Ciciliot; Roberto Debenedetti; Roberto Giannotti; Giacinta Ferrero Marengo; Giuseppe Milazzo; Giuseppe Pederiali; Grazia Robaldo Del contenuto e delle opinioni espressi negli articoli sono responsabili i singoli autori Stampato e distribuito gratuitamente in 2.000 copie Ufficio dell’Associazione Aiolfi 17100 Savona, via P. Boselli, 6/3 e-mail: ass.aiolfi@libero.it http://aiolfiassociazione.blogspot.com Apertura: mercoledì ore 10-12 Giovedì ore 16-18
  • 3. I re Magi Una luce vermiglia risplende nella pia notte e si spande via per miglia miglia e miglia Oh nova meraviglia! Oh fiore di Maria! Passa la melodia e la terra si ingiglia. Cantano tra il fischiare del vento per le forre, i biondi angeli in coro; ed ecco Baldassarre, Gaspare e Melchiorre con mirra, incenso e oro. Gabriele D’Annunzio (1863-1938) Il raccontodi Natale “N on avrai paura?” do- Illustrazione di Nani Tedeschi, to storico.” Il professor Negevand mandò il professor matita su carta, cm. 50x35, 2010) fece una pausa che utilizzò per ab- Negevand. “Paura? bracciare con lo sguardo il salone Uccidere è il mio mestiere” rispose gremito di confratelli. “Ora lonta- Andreas, un poco offeso. “Credo di no da qui nello spazio e nel tempo, avere dimostrato, in questi anni, di e precisamente nella Terra Santa essere un serio professionista. Pro- … si avvicinò a tre dell’anno zero, un nostro inviato prio a te devo esibire le mie refe- renze ed elencare i miei successi?” personaggi che lo ha compiuto il gesto che modifica la storia degli ultimi due millenni e “Se tu non fossi il migliore, il nu- mero uno nonostante l’ancora gio- precedevano di poco, dell’intero futuro. Satana ha avuto la meglio, il Regno del Male ha vin- vane età, non ti avremmo convo- scortati da to.” Uno dei confratelli più anziani cato. Trent’anni appena compiuti, alzò il braccio e domandò: ”Come vero?” Andreas non rispose. Prefe- numerosi servi e da avremo la certezza della vittoria?”. riva lasciare sempre nel vago i pro- “Da milioni di clamorosi indizi. pri dati anagrafici, a cominciare dal una carovana di Usciti di qui non troveremo più le nome. Che non era Andreas. Disse: chiese, dai libri sarà sparito ogni ac- ”Ho sempre portato a termine gli cammelli stracarichi. cenno a Gesù, alla sua dottrina, alla incarichi, anche i più difficili. Sen- za di me la vostra organizzazione I tre, due bianchi sua storia, e dall’iconografia sarà svanita ogni immagine cristiana. non sarebbe tanto potente. Io non ho mai esitato di fronte alla vitti- e uno nero, vestiti di Viviamo in un mondo alternativo a quello che abbiamo voluto can- ma scelta da voi, non mi sono mai costumi sontuosi, cellare. Soltanto noi che abbiamo domandato perché. Sparare a un provocato il cambiamento conser- uomo, a una donna, a un bambino dovevano venire da veremo un barlume di conoscen- o a una sagoma di cartone per me za”. Il professore concluse con una è la medesima cosa: la mano non molto lontano esortazione: “Andate, il mondo vi trema e seguiterò a dormire sonni appartiene!” tranquilli…aiutato da equi com- ed attiravano la curiosità degli altri N pensi”. “Tra poco sarai uno degli ella sala piccola erano ri- uomini più ricchi del mondo. Soldi masti soltanto i più alti di- guadagnati bene, nel nome di Sa- tana e dei nostri sacri principi”. Il viandanti. Decise di rigenti della setta. Il profes- sor Nègevand appariva sconvolto: giovane dagli occhi di ghiaccio sor- unirsi a loro, ”Non capisco, Andreas avrebbe rise, senza parlare. Non gli impor- dovuto essere di ritorno da molte tava niente della dottrina di questa sicuro che, per una ore!” Gli altri tentavano di tran- potente setta di fanatici. Il suo uni- quillizzarsi a vicenda: “Forse la co dio giaceva sparpagliato in conti questione di censo, macchina ha sbagliato epoca.” cifrati presso le banche di mezzo “O luogo.” “Oppure si è guastato mondo. E la curiosità era un senti- sarebbero riusciti ad il meccanismo del ritorno.” “Un mento a lui estraneo, come la pietà professionista come Andreas, il si- e la paura.. “Questa volta però non arrivare alla meta cario numero uno nel mondo, non si tratta di un uomo politico, di un industriale, di una star” proseguì tra i primi … aveva mai sbagliato il bersaglio…” Intanto il tempo passava. Squillò il il professore. “Noi ci accingiamo telefono. Con mano tremante , Ne- a cambiare la storia, a modificarla gevand alzò il ricevitore e premette definitivamente a nostro favore. Al tuo ritorno troverai un mondo diverso. Ricordati che non puoi sbagliare. Per un viaggio tanto lun- go occorre una quantità enorme di Il quarto dei re Magi il pulsante del “ viva voce” affin- ché tutti potessero udire. “Allora?” “Ho consultato molti libri della bi- blioteca, professore” rispose la voce dell’uomo incaricato dei controlli. 3 energia: significa che per molti anni “Naturalmente ho cominciato dal nessuno, neppure la nazione più ricca, potrà permettersi uno spo- Ecco i Magi d’Oriente arrivati ai giorni di re Erode Nuovo Testamento. Che esiste e non è cambiato. Come non sono stamento di questa portata.” “Non sparite le chiese. Mezz’ora fa il sbaglierò” disse Andreas. Non con- in Gerusalemme… Quattro, secondo la Tradizione Papa ha benedetto la folla radunata fidò al professor Negevand che per in San Pietro…” Il professore crol- la prima volta sentiva il peso e la grandezza della responsabilità: il che offrono al Bambino mirra, incenso, oro … e argento lò sulla sedia. Mormorò: “Dunque Andreas ha fallito! Ci avrà provato suo gesto avrebbe cambiato la sto- senza riuscirci…Ma allora perché i ria degli uomini. Sogghignò pen- gev. Però riconobbe le rocce laggiù, vide, nonostante fosse ancora gior- re tanto evidente che il giovane gli libri e la tradizione non parlano del sando alla faccia del professore se dopo gli ulivi e il somaro legato a no: la stella e la sua coda segnava- porse una fetta di cacio. Nonostan- suo tentativo, così come ricordano gli avesse confidato che avrebbe un palo, immobile, come dipinto no l’azzurro con una sfera di luce te le proteste dello stomaco, Andre- quello di Erode?” L’uomo al telefo- accettato l’incarico anche per un nel paesaggio. Si avviò verso set- ed una scia dorata. Abbagliato, ab- as rifiutò con un sorriso. In tasche no riprese la parola: “Volevo segna- solo, simbolico, dollaro. Un dolla- tentrione, verso Betlemme. Prima bassò lo sguardo e disse al pastore: segrete nascondeva, oltre alle armi, lare una stranezza…Nel Vangelo ro per fondare il regno del Male. di partire aveva indossato stracci ”Potrebbe condurti molto lontano, una buona scorta di grosse tavo- di San Matteo, almeno da come lo “Quando sarai laggiù ricordati che da mendicante sopra un abito da dall’altra parte del mondo.” “Io lette di cioccolato arricchite di vi- ricordavo io, non si precisava il nu- sei un ospite, uno straniero con un facoltoso mercante, così sarebbe credo di essere quasi arrivato, per- tamine. Gli avevano raccomanda- mero dei Magi giunti da Oriente e solo compito. Non devi raccontare stato pronto ad ogni evenienza. ché tre giorni fa, quando mi sono to di evitare il cibo del luogo, per interrogati da re Erode. Invece, nel- niente di noi, non devi partecipare Stracci puliti che nascondevano, messo in cammino dalle colline di non correre il rischio di riportare le varie edizioni dei Vangeli da me ad avvenimenti importanti, non oltre al costume da ricco e al cintu- Yatta, la stella cometa era appena indietro dei virus. Solo l’acqua gli consultati oggi in biblioteca, ho tro- devi dare consigli. Solo guardare e rino con i comandi miniaturizzati, visibile.” Andreas lasciò sfilare il era consentita, purché attinta diret- vato in Matteo queste parole: “Ora, ascoltare. E poi uccidere. Se ti co- confortevoli maglie e mutande di pastore, le pecore e il cane che chiu- tamente alla fonte. Estrasse di ta- essendo Gesù nato in Betleem di stringessero ad agire in maniera di- lana, adatte a ripararlo dai rigori deva il corteo e si accodò. sca una delle tavolette, protette da Giudea, ai giorni di re Erode, ecco versa, non hai scelta: scappa e torna dell’inverno palestinese. Un greg- Astronomi e matematici non ave- carta argentata. Pericoloso anche quattro Magi d’Oriente arrivarono immediatamente a casa, senza però ge di pecore apparve oltre la colli- vano sbagliato nel calcolare la lasciare sul posto materiali estranei in Gerusalemme…” “Quattro?”. mostrarti mentre azioni i comandi netta, annunciato da belati e scam- giusta data, che corrispondeva all’epoca. Divorò di nascosto la ta- “Si direbbe che questo sia l’unico della cintura….”. “Si direbbe che tu panellii. L’anziano pastore portava anch’essa alla tradizione. Bene at- voletta e mise in tasca la carta. Sta- cambiamento negli ultimi duemila stia parlando a un estraneo che non sulle spalle un agnello, e la scena tento a non farsi vedere dal pastore, va calando la notte, ma sulla strada anni!” ha mai visto la macchina, neppure ricordò ad Andreas un giorno del- consultò gli strumenti che portava per Betlemme i viandanti aumen- A da lontano. Dimentichi che ho già la sua infanzia, all’orfanotrofio, all’avambraccio sinistro, nascosti tavano. Allontanatosi dal gregge, ltri piccoli cambiamen- compiuto cinque viaggi di prova, quando la suora gli aveva chiesto dagli stracci. Erano le 17,35. Tem- troppo lento, Andreas si avvicinò a ti il professor Negevand seppure brevi…Mi auguro soltanto di aiutarla a fare il presepe. Forse la peratura 12 gradi centigradi. Ok tre personaggi che lo precedevano li scoprì sfogliando libri che la data individuata dall’equipe tradizione era più vicina alla realtà tutto il resto: inquinamento atmo- di poco, scortati da numerosi ser- d’arte. Nelle sacre interpretazio- di astronomi e matematici sia dav- di tutte le ricostruzioni scientifiche. sferico sullo zero, radiazioni solari vi e da una carovana di cammelli ni dell’Adorazione, i Magi erano vero quella giusta”. “Salute, straniero” disse il pastore nei limiti. Raggiunse una piccola stracarichi. I tre, due bianchi e uno quattro, perché così voleva la Tra- passandogli accanto. Doveva aver- carovana formata da tre cammel- nero, vestiti di costumi sontuosi, dizione. Offrivano oro, argento, in- A ndreas chiuse gli occhi. Sen- celo scritto in faccia che lui era un li, due somari e dieci uomini. E fu dovevano venire da molto lontano censo e mirra. Negevand ricordava tì un gran freddo, dai capelli turista, seppure travestito. Forse raggiunto da altri viandanti, uomi- e attiravano la curiosità degli altri bene la cinquecentesca tela di Vin- ai piedi. La mente ragiona- aveva sbagliato a radersi la barba ni e donne di ogni età e censo. Una viandanti. Andreas decise di unir- cenzo Foppa per averla ammirata va bene, perché sorrise al pensiero di fino prima della partenza. Ma matrona viaggiava su una portan- si a loro, sicuro che, per una que- alla National Gallery di Londra. I che anche i capelli potessero perce- intanto aveva capito perfettamen- tina sorretta da otto servi. Nessuno stione di censo, sarebbero riusciti Re Magi e gli altri personaggi occu- pire il freddo. Poi riaprì gli occhi te il significato delle parole del notò qualcosa di strano o di diver- ad arrivare alla meta tra i primi. pavano la parte destra del dipinto. e sentì un gran tepore sciogliergli pastore, anche se la pronuncia era so nel mendicante che avanzava Abbandonò la strada, si nascose Oggi, sulla tela originale come nel- di dosso il freddo di prima. Sem- molto diversa da quella del suo in- in coda a un gregge, nessuno gli dietro una roccia e si liberò degli le riproduzioni su tutti i libri d’ar- brava che fossero trascorsi soltanto segnante di aramaico. “Salute a te” rivolse la parola. Tutti seguivano la stracci da mendicante. Trasformato te, a sinistra della Vergine appariva pochi secondi, eppure era già arri- rispose Andreas. “Stai conducendo strada indicata dalla stella cometa, in ricco mercante, tornò sulla stra- un quarto re inginocchiato, intento vato. Si guardò attorno per tentare il gregge all’ovile?”. “Il mio ovile e in direzione di Betlemme. Accanto da e raggiunse i tre pellegrini dal a porgere al bambino una tavoletta di riconoscere il luogo che nel suo la mia casa sono a Yatta. Io e le mie ad Andreas camminava un giova- portamento regale. d’argento. Andreas offriva al bam- presente aveva esplorato a lungo bestie stiamo seguendo quella”. Il ne vestito di una puzzolente pelle bino la propria anima pentita e una “S per impararlo a memoria. Ora non pastore indicò il cielo. Andreas non di capra. Dalla bisaccia estrasse un ignori, stiamo vivendo tavoletta di cioccolato avvolta nella esistevano edifici, fili della luce, lo aveva ancora guardato, troppo pezzo di cacio e cominciò a man- un grande momento sto- carta d’argento. cartelloni pubblicitari, asfalto e au- indaffarato a scoprire le differenze giarlo di gusto tagliandone fette rico. Anzi, sarebbe più tomobili sulla strada che dalla vi- tra questo e il suo mondo. Alzò gli con il coltello. Andreas scoprì di esatto dire che stiamo subendo le cina Gerusalemme scendeva al Ne- occhi al cielo sgombro di nubi e la avere fame, e questo doveva esse- conseguenze di un antico momen- Giuseppe Pederiali
  • 4. Tra i possibili approcci al tema, mi Filatelia, cultura è parso preferibile privilegiare gli aspetti che presentano maggiore attinenza col contesto offerto dal- la prestigiosa rivista che ospita l’intervento. Tralascio, infatti, gli più che un hobby aspetti di carattere tecnico e stori- co-postale, per mettere, invece, in luce la valenza culturale, artistica ed anche sociale, politica nonché educativa connessa all’interesse e alla pratica filatelica. Verezzi, Italia, € 0,60 Francobollo e filatelia sono nel L’osservazione del francobollo è un modo istruttivo, oltre che divertente, senso comune sinonimi; il franco- bollo è del resto universalmente di percorrere gli avvenimenti del passato, di rievocare situazioni, riconosciuto come l’oggetto prin- cipe delle collezioni filateliche.Va sensibilità sociali e mode. E’ il motivo per cui ogni nazione veicola 4 indubbiamente fatta risalire alla Grande Riforma Postale, che ha preso origine in Inghilterra cen- attraverso le emissioni filateliche i messaggi più idonei a rappresentare la propria identità e il meglio di se stessa tosettant’anni fa e dato vita all’in- venzione del francobollo, anche l’origine della disciplina che va non incontrano i gusti estetici di rappresentare la propria identità civile, dal teatro al folklore, dalla sotto il nome di filatelia. tutti, non passano mai inosservati e ogni comunità aspira a presen- storia al fantasy, ecc.. Essi entra- Oratorio SS. Annunziata, Italia, Spotorno, Voglio, però, introdurre da subito e non mancano mai di suscitare tare il meglio di sé attraverso la no, infine, nel cassetto dei ricordi € 0,60 l’osservazione che il francobollo emozione e sorpresa. vignetta di un francobollo. Uno di ognuno di noi; li raccogliamo viaggia su una lettera, una carto- L’osservazione del francobollo è scorcio paesaggistico, un’opera o li riceviamo in dono a testimo- lina, una stampa e, inoltre risul- un modo istruttivo oltre che di- d’arte, un personaggio famoso nianza di un avvenimento, di un ta obliterato con un’impronta di vertente di percorrere (o ripercor- non meno di un prodotto tipico personaggio o di una ricorrenza bollo, che a sua volta qualifica e rere) gli avvenimenti del passato, o di una manifestazione culturale che riguarda la nostra città, o il aggiunge ‘significato’ alla corri- di rievocare situazioni, sensibilità o folkloristica, riprodotti e circo- nostro paese d’origine, l’associa- spondenza. E’ la ragione per cui sociali e mode, di interrogare la lanti in milioni di esemplari co- zione di cui facciamo parte o un l’interesse filatelico, nelle sue va- memoria collettiva della nostra stituiscono una delle più efficaci nostro particolare ambito d’inte- riegate e spesso ricercate specia- comunità nazionale come anche campagne pubblicitarie cui una resse o di impegno. lizzazioni, si estende non solo al di entrare in comunicazione con collettività possa aspirare. Ogni soggetto organizzatore di francobollo, ma anche agli oggetti la cultura e la storia di altri popo- Anche il timbro può veicolare, ol- manifestazioni, siano esse di ri- Giardini botanici Hanbury, Italia, postali e agli annulli. li. tre alle informazioni di natura po- lievo nazionale e internaziona- Ventimiglia , € 0,60 Ma iniziamo pure dal francobollo, Di conseguenza può altresì dive- stale, messaggi divulgativi e pub- le, oltre che locale, qualora non che nel tempo ha saputo riscuote- nire un valido ausilio nella ricerca blicitari; la vignetta e la legenda, possa aspirare ad un francobol- Spero che avremo in seguito l’op- re consenso e manifestazioni di e nella ricostruzione storico-am- unite alle coordinate geografico- lo dedicato, ha l’opportunità di portunità di ricordare con qualche apprezzamento in mondi anche bientale, uno strumento didattico temporali ( luogo e data) appaio- chiedere l’emissione di un timbro bella immagine filatelica, estrapo- diversi e distanti da quello postale di particolare efficacia nell’inse- no veri e propri spot su spaccati speciale e lasciare testimonianza lata dall’album, alcuni importanti e filatelico. Il celebre critico d’arte gnamento delle discipline geo- di realtà e pezzi di mondo. Lo stu- e memoria della sua opera sem- eventi artistici e culturali come Federico Zeri definisce l’oggetto politiche, come in quelle artistiche dio dei timbri, infatti, appassiona plicemente offrendo a protagoni- pure di manifestazioni di massa, filatelico per eccellenza ‘il mezzo e della comunicazione. “Imparare non soltanto il collezionista mar- sti e partecipanti, e alla comunità che hanno particolarmente emo- figurativo più stringato e concen- divertendosi”, lo slogan inventato cofilo, ma rappresenta una fon- di riferimento, un ‘maximum’: zionato e lasciato traccia nella me- trato di propaganda, quasi un per stimolare l’introduzione della te non secondaria per lo storico una cartolina, un francobollo e un moria dei savonesi e anche di turi- manifesto murale ridotto ai mi- filatelia nella scuola, sintetizza come anche per chi ama ‘nutrire’ timbro speciale dedicato, che con sti e visitatori. Sarà l’occasione per nimi termini, dal quale il substra- come il francobollo può rappre- le proprie curiosità su altre civiltà accurata e sapiente combinazio- presentare a un pubblico più vasto to sociale e politico si rivela con sentare una finestra sul mondo, e culture. ne, sono destinati a rispecchiare e nuovo, le potenzialità della fila- estrema chiarezza e pregnanza’. attraverso la quale sia lo studente L’oggetto sul quale, poi, figurano ed evocare insieme la ‘ratio’ e lo telia, e dimostrare che, per quanto Federico Zeri esprime efficace- giovanissimo sia il più esperto dei il francobollo e il timbro, diviene ‘spirito’ dell’evento. considerata un’arte ‘minore’, essa mente la ragione per cui il fran- filatelisti possono ampliare i pro- una ulteriore fonte di informazio- Scorrendo, per esempio, l’album non risulta sicuramente priva di cobollo è l’oggetto più colleziona- pri orizzonti e arricchire il proprio ne e anch’esso veicolo di imma- degli annulli speciali della pro- forza ed efficacia espressiva. to del mondo; esso non soltanto bagaglio di conoscenze. gini e messaggi. Nelle collezioni vincia di Savona, anche solo degli Questa prima sommaria panora- appare un oggetto meritevole di Il francobollo, infine, - e qui ve- filateliche, infatti, vengono di ultimi decenni, non possiamo non mica è mossa dall’intento di comu- essere conservato e capitalizzato, niamo alla sua valenza sociale e gran lunga preferiti gli oggetti di meravigliarci della varietà di occa- nicare che la filatelia non riguarda ma in pochissimi centimetri qua- politica - ha una particolare ed corrispondenza e assumono una sioni celebrative e della sensibilità una cerchia ristretta e chiusa di drati, attraverso poche parole ed insostituibile efficacia comuni- posizione di primissimo piano i estetica che traspare dai ‘maxi- personaggi, magari un po’ strani e un’immagine, ci regala una minie- cativa: viaggia in tutto il mondo cosiddetti ‘maximum’: cartoline, mum’ dedicati a mostre piuttosto demodès, ma costituisce un patri- ra di informazioni e di significati e, proprio per il fatto di campeg- stampe, buste illustrate con fran- che a monumenti, a eventi di ca- monio culturale fruibile potenzial- con i quali ampliare le conoscenze giare su un oggetto di corrispon- cobollo e timbro simili o il più rattere civile piuttosto che cultura- mente da tutti, dallo specialista ma e nutrire lo spirito. denza , riesce, molto meglio delle possibile coerenti nel soggetto e le o sportivo; la grafica della carto- anche da ogni persona che abbia a Il francobollo, inoltre, per quan- immagini circolanti attraverso la nella figurazione. lina e la composizione del timbro, cuore la propria comunità, amore to piccolo ‘riempie l’occhio’. Il stampa commerciale, a catturare I ‘maximum’ oltre che negli al- il soggetto del francobollo scelto, per il bello, rispetto della tradizio- suo elemento figurativo, la vi- lo sguardo e sollecitare l’attenzio- bum dei filatelici, possono entrare unendosi e sommandosi, formano ne e sguardo al futuro. gnetta, rappresenta sempre una ne del destinatario. nelle più svariate raccolte oggetti- scampoli di microstoria illustrata, ‘festa’per la vista: il soggetto, i E’ il motivo per cui ogni nazione stiche dedicate a un tema: dall’ar- che tramandano testimonianze, Elisabetta Briano colori, la grafica, la composizio- veicola attraverso le emissioni fi- te alla natura, dalla musica allo eccellenze, ‘racconti’ e caratteristi- Specialista Filatelica ne dell’immagine, anche quando lateliche i messaggi più idonei a sport, dalla religione all’impegno che dei nostri territori. Poste Italiane – Filiale di Savona
  • 5. Il protagonista di questo picco- te e contiamo di divertirci in questa lo ma importante pezzo di sto- e nelle susseguenti gare alla caram- ria cittadina si chiamava Carlo bola, nel qual gioco onesto e familia- Della Rosa ed era nato a Savona re eccellono molti frequentatori del il 9 agosto 1884, undicesimo dei Bar che fiorisce con il nome ... “Del- dodici figli nati da una famiglia la Rosa”. Sono in vista, sul verde di commercianti all’ingrosso di tappeto del nuovo e perfetto bigliar- frutta e verdura di piazza delle dino, molte sfide con stecche e con Erbe, Tommaso Della Rosa e Giu- palle nuove di zecca. Sfide all’ame- lia Folco. Fin da bambino “Car- ricana ... impegnate per vincere ... lìn” aveva mostrato di non esse- una buona tazza di Moka o un fresco re interessato a continuare l’atti- chop di birra. E Carlino, queste be- vità dei genitori, una coppia di vande, le serve bene. Al biondo e gio- “ciassè” peraltro molto noti e co- vane proprietario l’augurio di ottimi nosciuti nella Savona di fine Ot- affari». E ancora, solo pochi gior- tocento; così, ancora ragazzino, ni dopo: «Grandi sfide al bigliardo “Carlìn” aveva iniziato a lavorare si svolgeranno dal 1° al 30 giugno per qualche anno come garzone nel “Bar Della Rosa”. Preparatevi, all’interno del Bar Pasticceria ge- o fieri carambolisti di Savona e din- stito da Tommaso Peluffo che si torni, e anche più in là se è possibile, trovava sul fondo di piazza delle alla grande disfida indetta dal “Bar Erbe, nel vecchio palazzo di Giu- Della Rosa” per i primi di giugno e stizia o dei Governatori, affaccia- seguenti. Là, sui nuovi bigliardi del- to con le proprie vetrine anche la fabbrica “De Agostini”, gli acu- sull’adiacente via degli Ortola- ti maneggiatori della stecca (non si ni. Di animo allegro, spiritoso e parla di artisti lirici, eh?) dimostre- cordiale con tutti, “Carlìn” ama- ranno la loro abilità nel gioco. Ric- va il divertimento, le buone com- chi premi ai più abili vincitori. Ser- pagnie, la bella vita e, più di ogni altra cosa, stare a contatto con la Gestito da vizio di gelati napoletani e bir- ra, nonché bibite e liquori gente. Quell’esperienza fece ma- turare in lui il desiderio di poter Carlo Della Rosa, speciali agli accorren- ti e ai concorren- divenire, un giorno, il proprieta- ti. Complimenti rio di un “suo” locale, di un Bar che potesse essere il ritrovo più fu uno dei luoghi all’esercente del vasto “Bar Della gradito dai giovani Savonesi. E così fu. Dopo aver svolto il ser- vizio militare tra il 12 febbraio di ritrovo più Rosa”, all’elegante e ... mordace Carlino, svelto quanto simpati- 1902 ed il 24 febbraio 1903, Carlo Della Rosa, non ancora ventenne, rinomati di Savona negli cone, ravvivatore esper- to dell’ambiente e fecon- si mise alla ricerca di quei finan- do ideatore di ... sfide con ziamenti che avrebbero potuto consentirgli di aprire in città una anni della Bella Epoque le palle. Carambola!». E infi- ne, nel settembre 1912: «Il si- propria rivendita di liquori. Mes- gnor Carlo Della Rosa, proprieta- Il “Bar della Rosa” sa insieme la somma necessaria rio del Bar omonimo nel corso Prin- per finanziare l’apertura del lo- cipe Amedeo, ha testé aperto pres- cale, “Carlìn” Della Rosa riuscì fi- so le sale dei bigliardi, nello stesso nalmente a coronare il suo sogno Bar, in via Brusco, un grande ed ele- alla fine di novembre del 1905: gante deposito di eccellente vino di in quei giorni, così, il “Bar Del- no il fuoco alle due portiere interne, citari che, con grande eviden- Chianti. Nello stesso deposito si tro- la Rosa” fu inaugurato in corso ad alcune sedie e ad alcuni tappeti, za, reclamizzavano le prerogati- vano tutte le squisite e rinomate pro- Principe Amedeo n. 2, all’angolo con via Brusco (oggi corso Italia n. 90 rosso e 92 rosso, all’angolo producendo danni ascendenti a pa- recchie migliaia di Lire. Avvertiti da un vigile notturno, accorsero subito ve, i pregi e le virtù del “Bar Del- la Rosa”. Qui, come riportava il giornale, si potevano consumare duzioni della premiata Società in ac- comandita “Fratelli Rossi & c.” di Pietra Ligure con stabilimento eno- 5 con via Cesare Battisti, nei locali i pompieri civici che, in breve tem- «bibite speciali, latte, frappè, birre e logico in Loano». attualmente occupati dall’“Istitu- po, domarono l’incendio». A cau- liquori fini assortiti», si potevano L’avventura del “Bar Della Rosa” to Bancario San Paolo di Torino”). sa di ciò che era avvenuto, il lo- gustare i caffè espresso prepara- non sarebbe comunque durata Ecco come diede notizia dell’aper- cale poté essere riaperto solo nel ti dalla macchina “Aiglon” acqui- ancora per molto: nel 1917, in- tura di quel locale il giorna- successivo mese di maggio, dopo stata poco tempo prima a Milano fatti, a distanza di una dozzina le “L’Indipendente” il 9 dicembre che furono apportate le neces- da “Carlìn” insieme alla macchi- d’anni dalla sua apertura, Car- 1905: «in fondo al corso Principe sarie riparazioni. Non fu quella na del caffè “Ideale”, un moderno lo Della Rosa decise di chiudere Amedeo si è aperto un elegante Bar l’unica vicenda negativa di cui apparecchio capace di fornire ai quel locale e di aprirne uno nuo- che promette di diventare uno tra i fu vittima il Bar di Carlo Della clienti, «in un secondo, la tazza di vo, la “Bottiglieria Della Rosa”, migliori ritrovi della città. L’ami- Rosa: un altro episodio analogo niano i numerosi articoli pubbli- Moka Ideal» al prezzo di «15 cen- che fu inaugurata in via Monte- co Carlo Della Rosa che ne è il pro- rischiò infatti di verificarsi nella cati in quel periodo dal giorna- tesimi la tazza». Si potevano inol- notte n. 13 poco tempo dopo. Ma prietario continui ad offrire eccellen- notte del 29 marzo 1910, quando le “L’Indipendente”, era frequen- tre degustare «il cognac Biscuì e il anche quella fu un’esperienza di ti qualità degustative al mite prez- alcuni ignoti forzarono un’anta tato soprattutto dai giovani bor- vermouth Lys, specialità della casa». breve periodo. Intorno alla metà zo iniziato in queste giornate inau- di una delle porte del locale che ghesi savonesi più vicini alle po- «Nel “Bar Della Rosa” dell’amico degli anni Venti, infatti, “Carlìn” gurali e la fiorente clientela moltipli- dava su via Brusco; in quest’oc- sizioni dei socialisti riformisti. Carlino», scriveva ancora “L’In- Della Rosa lasciò per sempre Sa- cherà con crescendo spontaneo, qua- casione, però, i malviventi non Non fu un caso, quindi, se pro- dipendente”, «abbiamo recentemen- vona e andò a vivere e a lavorare le noi col cuore invochiamo». riuscirono a penetrare all’inter- prio “L’Indipendente”, un gior- te ammirato il nuovo abbellimento nelle campagne dell’alessandri- Nel giro di pochi mesi il “Bar Del- no del Bar, essendo stati distur- nale di orientamento repubbli- degli ampi locali. Domenica 5 mag- no, a Lu Monferrato, il paese di la Rosa” riuscì a divenire uno dei bati dal sopraggiungere di alcuni cano, anticlericale, anticoloniali- gio 1912 sarà inaugurato il terzo bi- origine della moglie. locali più alla moda nella Savona passanti; abbandonata l’impresa, sta e popolare, all’epoca avver- gliardo della premiata fabbrica “Fra- Carlo Della Rosa si spense a Spo- del primo decennio del Novecen- i malviventi si diedero così alla sario dichiarato della politica di telli De Agostini” di Torino. Siamo torno il 9 febbraio 1972, all’età di to, frequentatissimo e rinomato, fuga. Paolo Boselli, ospitò in quel pe- stati gentilmente invitati a presen- ottantasette anni. famoso anche per le sue sale da Nel 1911, desiderando abbellire e riodo moltissimi articoli pubbli- ziare alla prima partita alle boccet- Giuseppe Milazzo gioco dove, fra l’altro, erano pre- potenziare le qualità del suo Bar, senti tre eleganti bigliardi realiz- Carlo Della Rosa si fece conce- zati dalla “Ditta De Agostini” di Torino. Il “Bar Della Rosa”, in par- dere un prestito di 1.700 Lire dai fratelli Agostino, Benedetto e Lu- Palazzo Bernardo Ferrero ticolare, fu tra i primi, in città, ad igi Isetta, figli del fu Francesco, E’ la storia di un mercante e del suo palazzo. Quella inaugurare una tradizione che titolari dell’omonima pasticceria di un imprenditore savonese che lascia una impor- avrebbe presto incontrato il va- di via Luigi Corsi, posta all’ango- tante traccia della sua vita e costruisce, con l’acquisto sto consenso dei Savonesi: quella lo con via XX Settembre. nel 1547 di una casa nella contrada della Quarda, un degli spettacoli musicali all’aper- Le condizioni economiche e la edificio nobiliare, evolutosi nei due secoli successivi, to. Durante i mesi d’estate, così, stessa vita personale di Carlo che ospita oggi la Camera di commercio, l’ente che, piccole orchestrine suonavano le Della Rosa presero comunque ristrutturandolo nel 1958, ha salvaguardato un im- melodie più in voga in quel pe- una decisa svolta poco tempo mobile certamente il più prestigioso del nostra città. riodo di fronte ad un pubblico dopo: il 17 febbraio 1912, infatti, L’uomo è Bernardo Ferrero, il cui core business è il composto dai raffinati scignùi de egli si sposò con Edvige De Mar- commercio del grano; ma quanto fosse presente in Savunn-à seduti ai tavolini siste- tini, una giovane originaria di Lu Monferrato, in provincia di Ales- lui il concetto di filiera lo dimostrano altre attività mati fuori del Bar. Qualche tempo dopo, nella not- sandria, figlia di un ricco possi- collaterali: noleggio di navi, assicurazioni marittime, te del 25 aprile 1909, la storia del dente piemontese, da cui avreb- acquisto di un mulino, produzione di ceramiche, ma “Bar Della Rosa” fu turbata da un be avuto due figli, Ezio ed Ani- anche interessi nel campo agricolo e nell’artigianato episodio di cronaca nera: alcuni ta. Grazie alle somme recategli (vetreria, filatura e produzione di carta da stracci). sconosciuti penetrarono all’inter- in dote dalla moglie, così, “Car- Un libro in cui si intravede la Savona del Cinquecen- no del locale e, come testimoniò lìn” riuscì finalmente a conclude- to, tra i periodi di maggior risveglio artistico ed eco- il giornale savonese “L’Indipen- re tutti quegli importanti lavori nomico della città, assieme al dispiegarsi di una se- dente”, «dopo aver fatto largo botti- che aveva iniziato a predisporre quenza di immagini che rivelano nella loro bellezza no di liquori, vini e palle da bigliar- all’interno del suo Bar, allo scopo decorazioni ed elementi architettonici del palazzo. do, devastarono in modo vandalico di renderlo più bello e raffinato. (g.r.) l’elegante locale e infine appiccaro- Il “Bar Della Rosa”, come testimo-
  • 6. “Omaggi” Nel 2010, si è scelto di cambiare le vetrine con la formula degli “omaggi” Bruno Tessitore (1932-1998) ha sempre guardato la natura, so- ai Maestri del Novecento, privilegiandone alcuni particolarmente legati alla Liguria prattutto gli alberi con interesse, Vetrine d’Artista curiosità trovando nelle loro for- me, spesso tormentate da un ven- to di bufera, spunti per la ricerca d’equilibri a volte difficili. Il suo mare è minaccioso, ma a volte la- scia intravedere un azzurro più limpido e sereno. Pittura che ap- passiona per il colore provocante Antologia di “omaggi” e di proposte nuove (il nero intenso e blu corvino delle chiome dei suoi caratteristici pini marittimi), per il segno incisivo L’alternanza tra gli “omaggi” e la presentazione, ogni ventuno giorni, che ci conducono al suo pensiero radicato e che supporta la propria di “voci” contemporanee in parte già note ha suscitato vivo interesse fase creativa. Tele intense, energi- che, a volte quasi informali dove da parte della critica, dei media e del pubblico gli elementi danno vita agli alberi, come il vento che ne mette a dura prova le radici: alberi vivi come uomini sulla terra. Giampiero Ru- bicondi nella sua presentazione “Omaggi” critica relativa alla mostra retro- Vincenzo Frunzo: Conchiglie a Ve olio su tela, cm. 30x24 spettiva di Tessitore, svoltasi dal Pietro Nicolino: Estate a Sassello, olio su tela, cm 50x39 20 al 30 marzo 2003 presso la Sala Mostre della Provincia di Savona, ha scritto: “…Tessitore era ligure … fate conto che l’osso di seppia di Montale si sia fatto onda, curve di costa, intreccio di rami: restando sé stesso più barocco, più espansivo dunque, più fanciullo, più capace di amare spontaneamente”. Pietro Nicolino (1918-1981), auto- didatta, lega la sua predisposizio- ne al bello, all’arte fin da fanciullo seguendo, come ha scritto il poeta e gallerista Luigi Pennone, “Ma- Guido Fragiacomo: Casa medievale di Faie di Quiliano, donna Pittura, senza pretese di 1974, olio su tela, cm. 40x60 cerebralismi o d’intellettuali acro- bazie… È un discorso pittorico di- messo, di pochi toni e carezzevoli Bruno Tessitore: Albero, 1994, olio su tela, cm. 60x50 luci: ma portato avanti con fresca genuinità e semplicità di senti- re…”. Nicolino ci ha raccontato 6 Proposte nuove Massimo Vella: La Torretta di Savona, fotografia Bruno Gorgone: Forme in giallo, anni ’90, tecnica mista su carta, cm. 32x24 Paola Failla: Tra ...la notte stellata, tecnica mista e foglia oro su tela, cm. 24x18 Giuseppe Ferrando: Natura incisione, cm. 20x15 Francesco Vichi: Copia da Renoir, olio su tela, 2010, cm 60x30 questo suo intimo conoscere con cemento. Grazie a Pietro Nicolino paziente tavolozza che predilige le strade (quelle del Santuario di possiamo avere una “memoria sto- la luce e l’espressività del colore. Savona e di Lavagnola), le case, i rica” di terra ligure. Un pittore autentico insomma, un muri della sua tanto amata Città pittore “all’antica” di quelli che di- antica, le piazze (quella silente del Guido Fragiacomo (1918-2005) pingono ancora”. Ha partecipato Santuario), la darsena vecchia con sempre presente alle mostre collet- a diverse mostre a Diano Marina, il vascello Costa Del Sol, oppure è tive e ad alcune personali presso Lavagna, Savona ricevendo il pri- rimasto affascinato dalla bellezza la Galleria “Sant’Andrea” di Luigi mo premio ex aequo nel 1976, tra della natura di Sassello (i pagliai Pennone, vero serbatoio culturale le altre si ricorda la sua mostra per- dorati) e di Stella San Giovanni. per molte generazioni e di cui si sonale nel 1980 alla Galleria d’arte Ha seguito, forse anche senza vo- avverte la mancanza, ha ripreso le Sant’Andrea di piazzetta dei Con- lere, altri pittori che hanno ripreso case di campagna e gli arenili ligu- soli a Savona. più volte questi temi, da Peluzzi stici con rara sensibilità: veri rac- a Collina, da Bossi a Berzoini, da conti del paesaggio sentito quale Vincenzo Frunzo (La Spezia, 1910 Gigi Caldanzano a Lottero. Qual- categoria culturale e bellezza vera. – 1999). Ha iniziato a dipingere in cuno lo ha definito “il poeta di Iniziò la sua attività creativa da età giovanile e la sua prima mostra Savona”. Considerare adesso le autodidatta nel 1973 e gli fu molto a La Spezia risale al 1948. E’ stato sue opere significa, anche, ritrova- preziosa l’amicizia e la frequenta- promotore del Gruppo dei Sette; re angoli, scorci, di Savona ormai zione del pittore Carlo Bossi. Ha tra l’altro, ha esposto a Milano e scomparsi. Lo stesso si può dire scritto Pennone: “ …Fedele alla Firenze. Ha aderito al MAC (Mo- dei suoi verdeggianti dintorni, in lezione della pittura “en plein air” vimento Arte Concreta) col quale molti casi, probabilmente troppi, egli racconta paesaggi ambienti prese parte alla Mostra dell’Arte offesi dall’inesorabile colata di e nature morte con una delicata e Astratta e Concreta, presso la galle-