1. Sergio Ravera Periodico dell’Associazione Culturale e del Paesaggio “Renzo Aiolfi” no profit di Savona
Direttore Responsabile Numero 21 • Novembre 2010 • Anno VIII • Copia omaggio
Jeronimus Wierix, San Miguel Arcàngel, Hacia 1570-75,
La cultura
di Roberto Giannotti
con dedicatoria a Benito Arias Montano (sotto);
Luis Tristàn, San Miguel
Arcàngel, Hacia 1620,
Convento de Santa Clara,
Toledo (a destra).
La cultura di una città, la sua sto-
ria, la sua identità: possono essere
questi elementi fautori di svilup- La devozione
po economico futuro, di migliora-
mento della qualità della vita? La
all'Arcangelo fu
risposta, breve e immediata, è sì. E’ tale nell’Impero
un assioma generale che vale non
solo per Savona, ma per qualsiasi Spagnolo che
realtà urbana, in Italia e in Euro- Filippo IV lo
pa, in tutto il globo e specialmente
in questa fase storica. Perchè ogni propose come
luogo del mondo ha il suo percor-
so, la sua cultura, la sua identità,
patrono del regno.
fatta di natura, ambiente e intera- L’intento fallì, ma
zione con l’uomo. Dove questo è
avvenuto con equilibrio, ma anche
si tornò a imporre
dove anche il genio umano ha la- il suo culto nelle
sciato tracce importanti, è possibi-
le trovare ed apprezzare il bello, processioni e sugli
a volte assoluto, nei capolavori di altari, cosa che
un monumento architettonico che
esce prorompente dalla consuetu- incrementò in buona misura il numero delle sue
dine o nell’armonia di edifici sem-
plici che si integrano nella natura
immagini. In questo contesto s’inquadra sia il San
di un luogo. Michele del Museo delle Belle Arti di Cordoba,
Ma torniamo alla nostra amata
Savona. Per chi oggi ha supera-
sia quello savonese della Certosa di Loreto,
to i quarant’anni, è possibile fare gemelli nell’iconografia e forse anche riguardo
un primo bilancio interessante
perchè è una generazione che ha la provenienza andalusa e gienniense
visto molti cambiamenti. In tutti i
termini: il tessuto sociale, l’aspet-
to culturale, l’urbanistica, l’eco- S. Michele, immagini nell’arte benché già nel XV secolo arrivasse
una corrente di pensiero che difen-
deva la teoria che, partendo dalla
occidentale dell’Età Moderna
nomia. Trent’anni fa, Savona era Bibbia, era possibile soltanto dare
dal punto di vista economico una credito all’esistenza di tre di essi
città portuale ed industriale, indi- e chiamarli con i loro nomi. In tal
rizzata verso una crisi irreversibile modo restava tacitata la polemica
come del resto stava succedendo di José María Palencia Cerezo
relativa all’esistenza di sette,che si
in tutte le realtà europee dove le ravvivò e si diffuse rapidamente in
grandi industrie cominciavano a Come ha già segnalato il professor visitato poi da Papi come San Ge- dente che, specialmente a partire seguito all’apparizione nel 1516 del
confrontarsi con un mondo sem- Bruno Barbero in un articolo pre- lasio nell’anno 494, o Pasquale II da Trento, avrebbe fatto sì che il noto dipinto murale nel Carmelo di
pre più globalizzato, con lavora- cedente sull’iconografia di San Mi- nel 1093. Pertanto, si può affermare nostro arcangelo venisse proiettato Sant’Angelo a Palermo, che fece sì
zioni e forniture concorrenziali chele dalle pagine di questa stessa che, anche prima della celebrazione quale primo Generale delle legioni che in Italia la loro rappresentazio-
che stavano rendendo obsoleto un rivista, del quale questo vuole esse- del Concilio di Trento, San Michele angeliche. ne godesse di qualche permesso in
modo di lavorare e produrre appa- re soltanto un discreto complemen- in Italia aveva già una storia fortu- Fra i due momenti, e in quanto an- più da parte di Roma, benché tut-
rentemente statico ed immutabile, to incentrato più specificamente su nata, poiché già nella seconda metà gelo, nemmeno San Michele avreb- tavia, al riguardo, la venticinque-
capace per decenni di assicurare ciò che concerne l’Impero Spagno- del XV secolo la regina Giovanna be mai perso la sua condizione di sima sessione del Sacrosanto Con-
reddito a migliaia di famiglie. La lo durante l’Età Moderna, il culto di Napoli abbelliva e ingrandiva psicopompo, cioè di intercessore tra cilio di Trento decretava, nel 1538,
città ha dovuto reinventarsi e fare antichissimo per questo Arcangelo il Gargano non solo per quanto ri- la terra e il cielo. In questo senso, che solo San Michele, Gabriele e
i conti con la necessità di trovare conobbe un momento di massimo guarda il suo tempio, ma anche ag- in Spagna, già San Isidoro di Sivi- Raffaele venissero “comunemente
nuove vie di sviluppo. splendore nel rinnovato fervore giungendovi un ospedale, un ospi- glia avrebbe parlato dell’esistenza accolti”.
Ma torniamo a quegli anni. Man- per le tematiche angeliche che il zio e altri edifici annessi. A partire degli arcangeli, traducendo il loro In tal modo, nella cattolicissima
cava una cultura ambientalista, a mondo cattolico apprese a partire dal XII secolo il sito fu visitato dai nome dal greco come “messaggeri Spagna – principale potenza so-
tutti i livelli, e mancava anche una dalla Controriforma. santi medievali più influenti, come principali” e considerandoli una stenitrice del Papato – la rappre-
cultura della qualità della vita, a Tuttavia, per quanto riguarda il San Francesco d’Assisi, Santo Tom- terza gerarchia celeste, “destinata sentazione dei “quattro silenziati”
tutti i livelli. L’importante era di- caso spagnolo, bisogna tenere con- maso d’Aquino, San Camillo de a presiedere le opere della Prov- – Uriel, Jeudiel, Baraquiel e Seba-
sporre di una casa, di un lavoro to di una prima specificità derivata Lellis o Santa Brigida di Svezia. videnza nella Creazione”. Michele tiel – avrebbe ottenuto una qualche
per il sostentamento della fami- dall’incerto e peculiare Medioevo Ad ogni modo, senza realizzare una significherebbe “colui che come fortuna soltanto durante il primo
glia, di un’automobile. A qualsia- che conosce la penisola iberica, profonda ricerca a partire dai testi Dio”, poiché “quando succede quarto del XVII secolo, benché solo
si costo. Non era importante, per dominata in un primo momento patristici medievali,risulta difficile nel mondo qualcosa di un potere in relazione a luoghi dove il ferreo
conseguire quei legittimi obiettivi dall’irresoluta unificazione religio- poter precisare quali caratteristiche portentoso, viene inviato questo controllo del Tribunale dell’In-
se l’asfalto e le automobili arriva- sa intorno al cattolicesimo dopo la e funzioni, e di conseguenza, quale arcangelo”, dato che “nessuno è quisizione poteva avere accesso a
vano fino agli scalini dei monu- conversione degli ultimi re visigoti immagine, avrebbe avuto San Mi- capace di mettere meglio in chiaro stento, come i conventi di patroci-
menti, se c’era verde o meno, se nella loro corte di Toledo e, in un chele nel corso di quel tempo; ma ciò che Dio può fare”. Questo, tra- nio reale, circostanza questa evi-
le industrie inquinavano, se i cibi secondo momento, dal controllo se facciamo un rapido percorso at- dotto in un’immagine della mitolo- denziata dall’esistenza nelle clau-
erano sani e naturali oppure no, musulmano quasi assoluto dell’in- traverso le sue rappresentazioni, si gia classica, e se mi si consente il sure di questi Conventi, di diverse
se le case erano belle o brutte, se tera penisola a partire dall’anno potrebbe sostenere, a grandi linee, paragone, potrebbe essere qualco- rappresentazioni degli stessi, come
rovinavano per sempre un pae- 712, che secondo le zone durerà che durante tale periodo ebbe al- sa come il raggio infuocato di Zeus per esempio quelle che realizzerà il
saggio. E davvero, la grandissima otto secoli, e che avrebbe fatto sì meno due condizioni: una prima che prende corpo umano, e che è cordovese Bartolomé Román per le
parte delle abitazioni costruite tra che il culto per San Michele non di giudice e pesatore delle anime al mandato sulla terra ogni volta che Scalze Reali di Madrid, che parti-
il 1960 e i decenni successivi sono giungesse a radicarsi, e di conse- momento del Giudizio Finale – da il Padre vuole manifestare i segni rà dalla nota serie delle Angelorum
il disastro totale edilizio, lo strazio guenza l’importanza che avrebbe cui si può dedurre una condizione di identità della sua onnipotente icones stampata nel 1575 dai fiam-
del territorio, in nome di una ap- avuto, per esempio, in Italia. più “neutrale” in relazione al pro- presenza. minghi Gerard de Jode e Crispin de
parentemente ineluttabile necessi- Nella vicina Italia, come dimostra gramma salvifico dell’uomo ide- Intanto, il panorama teologico Passe. Eccettuati questi casi, com-
tà, utilità, funzionalità, economi- l’importanza che giunge ad avere ato dalla Chiesa - , e una seconda spagnolo dovette ordire non po- pletamente nascosti alla vista del
cità. In Italia come a Savona, per il Santuario di San Michele sulla di vincitore del male. Gli attributi che discussioni in relazione alla popolo, il controllo inquisitoriale
non parlare delle Riviere. E’ stata cima del Monte Gargano (Puglia), di entrambe sarebbero stati la bi- funzione dei diversi cori angelici – permise appena che le loro immagi-
un’epoca di mancanza di gusto e la figura dell’Arcangelo sareb- lancia e la spada, e quest’ultima che venivano teorizzati in numero ni proliferassero, e allorché diven-
di qualità trasversale a tutte le ca- be stata più determinante, anche quella che alla fine avrebbe preval- di nove – e specialmente di quelli ne evidente, comportò l’istituzione
tegorie sociali, gli amministratori perché lì sarebbe apparso in varie so in un’Europa cattolica convul- arcangelici, che secondo la tradi- di un processo, tra i quali famoso
e gli amministrati, con migliaia di occasioni, facendo del luogo una sa, immersa in costanti guerre di zione altomedievale avrebbero fu quello svolto presso l’Università
segue a pagina 11
meta privilegiata di pellegrinaggi, religione, in un movimento ascen- avuto sette protagonisti principali, segue a pagina 2
2. dalla prima pagina appena nominato apostolo Santia-
di Salamanca nel 1645.
Poiché durante tutta l’Età Moderna
in Spagna furono impresse poche
S. Michele, immagini nell’arte go, allora molto rappresentato nel-
la sua variante detta “matamoros”.
Tale intento fallì, ma si tornò a im-
occidentale dell’Età Moderna
stampe, probabilmente fu proprio porre il suo culto nelle processioni
nel mondo fiammingo che ebbe e sugli altari, cosa che incrementò
successo lo stereotipo di San Mi- in buona misura il numero delle
chele che giunse ad avere maggior sue immagini.
fortuna in tutto il mondo ispanico. Martin de Vos, San Miguel Arcàngel, Hacia 1575-80, Ritengo sia necessario inquadrare
Si tratta del noto San Michele vesti- Catedral de Cautitlan, Mèxico (a sinistra); all’interno di quest’ultimo feno-
to come un centurione romano con Andrès de Concha, San Miguel Arcàngel, 1581, meno sia il San Michele savonese
la lorica piena di stelle e un disco Catedral de Oaxaca, Mexico (sotto). della Certosa di Loreto, sia quello
aureo dietro la mano destra dove del Museo delle Belle Arti di Cor-
si può leggere il suo motto, e la doba, gemelli nell’iconografia e
palma della vittoria, mentre posa forse anche riguardo la provenien-
il suo piede sopra il demonio, rap- za andalusa e gienniense, poiché
presentato come metà uomo e metà non bisogna dimenticare che l’au-
animale fantastico o misterioso. tore del secondo nacque nella città
Come ha espresso magistralmente di Jaén intorno al 1588, e si stabilì a
anche il professor Barbero dal già Córdoba a partire dal 1631, mentre
menzionato Pigmenti, si conside- per noi il savonese denota forme di
ra prototipo di questa rappresen- quelle praticate dai poco conosciuti
tazione un dipinto di Martin de pittori attivi in quella città nel pri-
Vos conservato in Messico, che fu mo quarto del secolo XVII, secondo
riprodotto da diversi incisori del- le ipotesi sulle quali, per il momen-
la città di Amberes in data incerta, to, stiamo lavorando.
come Jerónimo Wierix o il primo Tuttavia, a quel tempo l’immagine
dei Sadeler. Ma, cosa ci fu prima, la del San Michele spagnolo fiammin-
tavola o la stampa? go, umanista e controriformista, in-
Rispetto al caso della Spagna, bi- gaggiava una dura battaglia contro
sogna ricordare anche un episo- un nuovo modello proveniente
dio riferito all’insigne umanista dall’Italia. Mi riferisco a quello del
dell’Estremadura Benito Arias San Michele realizzato da Guido
Montano (1527-1598), conosciuto Reni intorno al 1636 per la Chiesa
maggiormente per essere designa- dei Cappuccini di Roma. Un San
to da Filippo II per realizzare ad Michele questo che diventava bel-
Amberes, nella stamperia di Cri- licoso, esibendo sull’armatura la
stóbal Plantino, l’edizione della tipica fascia rossa di capitano gene-
Bibbia Poliglotta. Ebbene, come ha rale, e che innalzava la sua spada
studiato la professoressa Hansel, con l’intento di gettare alle fiamme
prima di conseguire il suo propo- dell’inferno un demonio – ancora
sito, Montano realizzò vari viaggi umano – incatenato, e che tornava
ad Amberes fra il 1568 e il 1573, ac- ad essere nuovamente un signore
quisendo già lì la fama di saggio e giacché hanno lo stesso formato e za l’intenzione di essere censurata, tore sivigliano emigrato là Andrés degli eserciti celesti vincitori del
“consulente” di questioni dogmati- le dediche a Montano sono iden- poiché all’epoca la rappresentazio- de Concha, e poi mortovi nel 1612, peccato nella coscienza collettiva
che, consigliando su temi iconogra- tiche, benché non si conoscano le ne del San Michele controriformi- che presenta la stessa immagine del mondo cattolico fino all’Età
fici che potevano creare ampie po- ragioni che indussero Hubertius a sta fiammingo sembra che sarebbe del San Michele psicopompo, ben- Contemporanea.
lemiche, come per esempio la rap- fare queste stampe, delle quali dice arrivata anche alla Nuova Spagna ché un po’ ridotta.
presentazione del Giudizio Finale, la professoressa Hensel “... sor- nordamericana, come suggerisce Infine, per quanto riguarda l’im- Josè Maria Palencia Cerezo
non priva allora di ardue dispute prende anche, giacché nel 1584 Ambe- la tavola di Martin de Vos che, portanza del culto di San Michele Museo delle Belle Arti di Córdoba
teologiche, poiché nel 1584 l’edito- res era già sotto il dominio calvinista, proveniente dal retablo maggiore in Spagna si dovrebbe tener conto Consulente Tecnico Conservazione
2 re e incisore Adrian Huybrechts gli
dedica tre stampe realizzate a parti-
re da disegni di Martin de Vos,una
ma bisogna considerare che era già ini-
ziata la controffensiva di Alessandro
Farnese, di modo che alla fine del 1584
dell’antico Monastero francesca-
no della città, si trova oggi nella
Cattedrale di Cautitlán (Messico),
di un fatto cruciale, come fu verso
il 1640, l’intenzione di farlo Pa-
trono di Spagna dal re Filippo IV.
e Ricerca
Traduzione del testo a cura di
Crocifissione con Maria e San Giovan- le Fiandre erano di nuovo sotto il con- dipinto che alcuni hanno interpre- Il motivo era molto semplice. In Stefania Fabri
ni o Calvario, una Maria Maddalena trollo spagnolo e il blocco di Escalada tato come l’origine della stampa. quegli anni, l’impero spagnolo di
inginocchiata davanti alla croce, e un mise Amberes in seria difficoltà, pas- O anche un’altra tavola di mino- Carlo V aveva ereditato una serie NOTE
Arcangelo San Michele della stes- sando in mani cattoliche al principio re raffinatezza, situata nel retablo di disgrazie, tra cui, di particolare 1 - Barbero, Bruno: “Savona e Córdoba
sa identica iconografia che stiamo del 1585”. maggiore della Cattedrale di Oa- importanza, al di là dei disordini unite nell’Arcangelo Michele”, Pig-
commentando. Ad ogni modo, si dovette trattare xaca (Messico), che Tovar de Teresa avvenuti in città come Napoli e Ve- menti, VI, 17, novembre 2008, p. 1.
Le tre stampe formano un insieme, solo di una piccola donazione sen- ritiene realizzata nel 1581 dal pit- nezia, la perdita definitiva del Por-
togallo, costata molto sangue. 2 - Sánchez, Natividad: “Sobre los Ar-
Atribuido a Pedro Pablo Rubens, Questo rovescio di fortuna del prin- cángeles”, Cuadernos de Arte e Ico-
Retrato de Benito Arias Montano, cipale Impero del momento venne nografía de la Fundación Universitaria
Museo Plantin-Moretus, Anversa attribuito alla poca devozione che Española, IV, 8, 1991.
(in basso a destra); si aveva per San Michele, per cui
Anonimo espanòl, 3 - Sylvaine Hänsel: Benito Arias Mon-
il re scrisse ai Vescovi non soltanto
tano (1527-1598). Humanismo y
San Miguel Arcàngel, affinché gli venissero resi pubblici Arte en España, Universidad de
Seguidor del modelo de Reni para los omaggi, ma anche perché lo si ac- Huelva, 1999, pp.94-95.
Capuchinos de Roma, cettasse come patrono del regno.
Museo de Bellas Artes de Cordoba. Alla fine questo non sarebbe avve- 4 - Cfr. Tovar de Teresa, Guillermo:
Obra sin restaurar nuto, dato che la Spagna aveva già Pintura y escultura en Nueva España
(a sinistra). un altro santo patrono guerriero, l’ (1557-1640), Mondadori, 1992, p.98.
Pigmenti
Periodico dell’Associazione Culturale e
del Paesaggio “Renzo Aiolfi” no profit
Anno VIII – Numero 21
Direttore responsabile
Sergio Ravera
Coordinamento editoriale
Silvia Bottaro
Direzione e redazione
17100 Savona, via Paolo Boselli, 6/3
Registrazione
Tribunale di Savona 12/03
Stampa: Coop Tipograf di Savona
Collaboratori di questo numero
Associazione Culturale S. Fiorenzo;
Silvia Bottaro; Elisabetta Briano;
Josè Maria Palencia Cerezo;
Mauro Teresio Ciarlo; Furio Ciciliot;
Roberto Debenedetti; Roberto Giannotti;
Giacinta Ferrero Marengo;
Giuseppe Milazzo; Giuseppe Pederiali;
Grazia Robaldo
Del contenuto e delle opinioni
espressi negli articoli sono responsabili
i singoli autori
Stampato e distribuito
gratuitamente in 2.000 copie
Ufficio dell’Associazione Aiolfi
17100 Savona, via P. Boselli, 6/3
e-mail: ass.aiolfi@libero.it
http://aiolfiassociazione.blogspot.com
Apertura: mercoledì ore 10-12
Giovedì ore 16-18
3. I re Magi
Una luce vermiglia
risplende nella pia
notte e si spande via
per miglia miglia e miglia
Oh nova meraviglia!
Oh fiore di Maria!
Passa la melodia
e la terra si ingiglia.
Cantano tra il fischiare
del vento per le forre,
i biondi angeli in coro;
ed ecco Baldassarre,
Gaspare e Melchiorre
con mirra, incenso e oro.
Gabriele D’Annunzio (1863-1938)
Il raccontodi Natale
“N
on avrai paura?” do- Illustrazione di Nani Tedeschi, to storico.” Il professor Negevand
mandò il professor matita su carta, cm. 50x35, 2010) fece una pausa che utilizzò per ab-
Negevand. “Paura? bracciare con lo sguardo il salone
Uccidere è il mio mestiere” rispose gremito di confratelli. “Ora lonta-
Andreas, un poco offeso. “Credo di no da qui nello spazio e nel tempo,
avere dimostrato, in questi anni, di e precisamente nella Terra Santa
essere un serio professionista. Pro- … si avvicinò a tre dell’anno zero, un nostro inviato
prio a te devo esibire le mie refe-
renze ed elencare i miei successi?”
personaggi che lo ha compiuto il gesto che modifica
la storia degli ultimi due millenni e
“Se tu non fossi il migliore, il nu-
mero uno nonostante l’ancora gio-
precedevano di poco, dell’intero futuro. Satana ha avuto
la meglio, il Regno del Male ha vin-
vane età, non ti avremmo convo- scortati da to.” Uno dei confratelli più anziani
cato. Trent’anni appena compiuti, alzò il braccio e domandò: ”Come
vero?” Andreas non rispose. Prefe- numerosi servi e da avremo la certezza della vittoria?”.
riva lasciare sempre nel vago i pro- “Da milioni di clamorosi indizi.
pri dati anagrafici, a cominciare dal una carovana di Usciti di qui non troveremo più le
nome. Che non era Andreas. Disse: chiese, dai libri sarà sparito ogni ac-
”Ho sempre portato a termine gli cammelli stracarichi. cenno a Gesù, alla sua dottrina, alla
incarichi, anche i più difficili. Sen-
za di me la vostra organizzazione
I tre, due bianchi sua storia, e dall’iconografia sarà
svanita ogni immagine cristiana.
non sarebbe tanto potente. Io non
ho mai esitato di fronte alla vitti-
e uno nero, vestiti di Viviamo in un mondo alternativo
a quello che abbiamo voluto can-
ma scelta da voi, non mi sono mai costumi sontuosi, cellare. Soltanto noi che abbiamo
domandato perché. Sparare a un provocato il cambiamento conser-
uomo, a una donna, a un bambino dovevano venire da veremo un barlume di conoscen-
o a una sagoma di cartone per me za”. Il professore concluse con una
è la medesima cosa: la mano non molto lontano esortazione: “Andate, il mondo vi
trema e seguiterò a dormire sonni appartiene!”
tranquilli…aiutato da equi com- ed attiravano la
curiosità degli altri
N
pensi”. “Tra poco sarai uno degli ella sala piccola erano ri-
uomini più ricchi del mondo. Soldi masti soltanto i più alti di-
guadagnati bene, nel nome di Sa-
tana e dei nostri sacri principi”. Il
viandanti. Decise di rigenti della setta. Il profes-
sor Nègevand appariva sconvolto:
giovane dagli occhi di ghiaccio sor- unirsi a loro, ”Non capisco, Andreas avrebbe
rise, senza parlare. Non gli impor- dovuto essere di ritorno da molte
tava niente della dottrina di questa sicuro che, per una ore!” Gli altri tentavano di tran-
potente setta di fanatici. Il suo uni- quillizzarsi a vicenda: “Forse la
co dio giaceva sparpagliato in conti questione di censo, macchina ha sbagliato epoca.”
cifrati presso le banche di mezzo “O luogo.” “Oppure si è guastato
mondo. E la curiosità era un senti- sarebbero riusciti ad il meccanismo del ritorno.” “Un
mento a lui estraneo, come la pietà professionista come Andreas, il si-
e la paura.. “Questa volta però non
arrivare alla meta cario numero uno nel mondo, non
si tratta di un uomo politico, di un
industriale, di una star” proseguì
tra i primi … aveva mai sbagliato il bersaglio…”
Intanto il tempo passava. Squillò il
il professore. “Noi ci accingiamo telefono. Con mano tremante , Ne-
a cambiare la storia, a modificarla gevand alzò il ricevitore e premette
definitivamente a nostro favore.
Al tuo ritorno troverai un mondo
diverso. Ricordati che non puoi
sbagliare. Per un viaggio tanto lun-
go occorre una quantità enorme di
Il quarto dei re Magi il pulsante del “ viva voce” affin-
ché tutti potessero udire. “Allora?”
“Ho consultato molti libri della bi-
blioteca, professore” rispose la voce
dell’uomo incaricato dei controlli.
3
energia: significa che per molti anni “Naturalmente ho cominciato dal
nessuno, neppure la nazione più
ricca, potrà permettersi uno spo-
Ecco i Magi d’Oriente arrivati ai giorni di re Erode Nuovo Testamento. Che esiste e
non è cambiato. Come non sono
stamento di questa portata.” “Non sparite le chiese. Mezz’ora fa il
sbaglierò” disse Andreas. Non con- in Gerusalemme… Quattro, secondo la Tradizione Papa ha benedetto la folla radunata
fidò al professor Negevand che per in San Pietro…” Il professore crol-
la prima volta sentiva il peso e la
grandezza della responsabilità: il
che offrono al Bambino mirra, incenso, oro … e argento lò sulla sedia. Mormorò: “Dunque
Andreas ha fallito! Ci avrà provato
suo gesto avrebbe cambiato la sto- senza riuscirci…Ma allora perché i
ria degli uomini. Sogghignò pen- gev. Però riconobbe le rocce laggiù, vide, nonostante fosse ancora gior- re tanto evidente che il giovane gli libri e la tradizione non parlano del
sando alla faccia del professore se dopo gli ulivi e il somaro legato a no: la stella e la sua coda segnava- porse una fetta di cacio. Nonostan- suo tentativo, così come ricordano
gli avesse confidato che avrebbe un palo, immobile, come dipinto no l’azzurro con una sfera di luce te le proteste dello stomaco, Andre- quello di Erode?” L’uomo al telefo-
accettato l’incarico anche per un nel paesaggio. Si avviò verso set- ed una scia dorata. Abbagliato, ab- as rifiutò con un sorriso. In tasche no riprese la parola: “Volevo segna-
solo, simbolico, dollaro. Un dolla- tentrione, verso Betlemme. Prima bassò lo sguardo e disse al pastore: segrete nascondeva, oltre alle armi, lare una stranezza…Nel Vangelo
ro per fondare il regno del Male. di partire aveva indossato stracci ”Potrebbe condurti molto lontano, una buona scorta di grosse tavo- di San Matteo, almeno da come lo
“Quando sarai laggiù ricordati che da mendicante sopra un abito da dall’altra parte del mondo.” “Io lette di cioccolato arricchite di vi- ricordavo io, non si precisava il nu-
sei un ospite, uno straniero con un facoltoso mercante, così sarebbe credo di essere quasi arrivato, per- tamine. Gli avevano raccomanda- mero dei Magi giunti da Oriente e
solo compito. Non devi raccontare stato pronto ad ogni evenienza. ché tre giorni fa, quando mi sono to di evitare il cibo del luogo, per interrogati da re Erode. Invece, nel-
niente di noi, non devi partecipare Stracci puliti che nascondevano, messo in cammino dalle colline di non correre il rischio di riportare le varie edizioni dei Vangeli da me
ad avvenimenti importanti, non oltre al costume da ricco e al cintu- Yatta, la stella cometa era appena indietro dei virus. Solo l’acqua gli consultati oggi in biblioteca, ho tro-
devi dare consigli. Solo guardare e rino con i comandi miniaturizzati, visibile.” Andreas lasciò sfilare il era consentita, purché attinta diret- vato in Matteo queste parole: “Ora,
ascoltare. E poi uccidere. Se ti co- confortevoli maglie e mutande di pastore, le pecore e il cane che chiu- tamente alla fonte. Estrasse di ta- essendo Gesù nato in Betleem di
stringessero ad agire in maniera di- lana, adatte a ripararlo dai rigori deva il corteo e si accodò. sca una delle tavolette, protette da Giudea, ai giorni di re Erode, ecco
versa, non hai scelta: scappa e torna dell’inverno palestinese. Un greg- Astronomi e matematici non ave- carta argentata. Pericoloso anche quattro Magi d’Oriente arrivarono
immediatamente a casa, senza però ge di pecore apparve oltre la colli- vano sbagliato nel calcolare la lasciare sul posto materiali estranei in Gerusalemme…” “Quattro?”.
mostrarti mentre azioni i comandi netta, annunciato da belati e scam- giusta data, che corrispondeva all’epoca. Divorò di nascosto la ta- “Si direbbe che questo sia l’unico
della cintura….”. “Si direbbe che tu panellii. L’anziano pastore portava anch’essa alla tradizione. Bene at- voletta e mise in tasca la carta. Sta- cambiamento negli ultimi duemila
stia parlando a un estraneo che non sulle spalle un agnello, e la scena tento a non farsi vedere dal pastore, va calando la notte, ma sulla strada anni!”
ha mai visto la macchina, neppure ricordò ad Andreas un giorno del- consultò gli strumenti che portava per Betlemme i viandanti aumen-
A
da lontano. Dimentichi che ho già la sua infanzia, all’orfanotrofio, all’avambraccio sinistro, nascosti tavano. Allontanatosi dal gregge, ltri piccoli cambiamen-
compiuto cinque viaggi di prova, quando la suora gli aveva chiesto dagli stracci. Erano le 17,35. Tem- troppo lento, Andreas si avvicinò a ti il professor Negevand
seppure brevi…Mi auguro soltanto di aiutarla a fare il presepe. Forse la peratura 12 gradi centigradi. Ok tre personaggi che lo precedevano li scoprì sfogliando libri
che la data individuata dall’equipe tradizione era più vicina alla realtà tutto il resto: inquinamento atmo- di poco, scortati da numerosi ser- d’arte. Nelle sacre interpretazio-
di astronomi e matematici sia dav- di tutte le ricostruzioni scientifiche. sferico sullo zero, radiazioni solari vi e da una carovana di cammelli ni dell’Adorazione, i Magi erano
vero quella giusta”. “Salute, straniero” disse il pastore nei limiti. Raggiunse una piccola stracarichi. I tre, due bianchi e uno quattro, perché così voleva la Tra-
passandogli accanto. Doveva aver- carovana formata da tre cammel- nero, vestiti di costumi sontuosi, dizione. Offrivano oro, argento, in-
A
ndreas chiuse gli occhi. Sen- celo scritto in faccia che lui era un li, due somari e dieci uomini. E fu dovevano venire da molto lontano censo e mirra. Negevand ricordava
tì un gran freddo, dai capelli turista, seppure travestito. Forse raggiunto da altri viandanti, uomi- e attiravano la curiosità degli altri bene la cinquecentesca tela di Vin-
ai piedi. La mente ragiona- aveva sbagliato a radersi la barba ni e donne di ogni età e censo. Una viandanti. Andreas decise di unir- cenzo Foppa per averla ammirata
va bene, perché sorrise al pensiero di fino prima della partenza. Ma matrona viaggiava su una portan- si a loro, sicuro che, per una que- alla National Gallery di Londra. I
che anche i capelli potessero perce- intanto aveva capito perfettamen- tina sorretta da otto servi. Nessuno stione di censo, sarebbero riusciti Re Magi e gli altri personaggi occu-
pire il freddo. Poi riaprì gli occhi te il significato delle parole del notò qualcosa di strano o di diver- ad arrivare alla meta tra i primi. pavano la parte destra del dipinto.
e sentì un gran tepore sciogliergli pastore, anche se la pronuncia era so nel mendicante che avanzava Abbandonò la strada, si nascose Oggi, sulla tela originale come nel-
di dosso il freddo di prima. Sem- molto diversa da quella del suo in- in coda a un gregge, nessuno gli dietro una roccia e si liberò degli le riproduzioni su tutti i libri d’ar-
brava che fossero trascorsi soltanto segnante di aramaico. “Salute a te” rivolse la parola. Tutti seguivano la stracci da mendicante. Trasformato te, a sinistra della Vergine appariva
pochi secondi, eppure era già arri- rispose Andreas. “Stai conducendo strada indicata dalla stella cometa, in ricco mercante, tornò sulla stra- un quarto re inginocchiato, intento
vato. Si guardò attorno per tentare il gregge all’ovile?”. “Il mio ovile e in direzione di Betlemme. Accanto da e raggiunse i tre pellegrini dal a porgere al bambino una tavoletta
di riconoscere il luogo che nel suo la mia casa sono a Yatta. Io e le mie ad Andreas camminava un giova- portamento regale. d’argento. Andreas offriva al bam-
presente aveva esplorato a lungo bestie stiamo seguendo quella”. Il ne vestito di una puzzolente pelle bino la propria anima pentita e una
“S
per impararlo a memoria. Ora non pastore indicò il cielo. Andreas non di capra. Dalla bisaccia estrasse un ignori, stiamo vivendo tavoletta di cioccolato avvolta nella
esistevano edifici, fili della luce, lo aveva ancora guardato, troppo pezzo di cacio e cominciò a man- un grande momento sto- carta d’argento.
cartelloni pubblicitari, asfalto e au- indaffarato a scoprire le differenze giarlo di gusto tagliandone fette rico. Anzi, sarebbe più
tomobili sulla strada che dalla vi- tra questo e il suo mondo. Alzò gli con il coltello. Andreas scoprì di esatto dire che stiamo subendo le
cina Gerusalemme scendeva al Ne- occhi al cielo sgombro di nubi e la avere fame, e questo doveva esse- conseguenze di un antico momen- Giuseppe Pederiali
4. Tra i possibili approcci al tema, mi
Filatelia, cultura
è parso preferibile privilegiare gli
aspetti che presentano maggiore
attinenza col contesto offerto dal-
la prestigiosa rivista che ospita
l’intervento. Tralascio, infatti, gli
più che un hobby
aspetti di carattere tecnico e stori-
co-postale, per mettere, invece, in
luce la valenza culturale, artistica
ed anche sociale, politica nonché
educativa connessa all’interesse e
alla pratica filatelica. Verezzi, Italia, € 0,60
Francobollo e filatelia sono nel L’osservazione del francobollo è un modo istruttivo, oltre che divertente,
senso comune sinonimi; il franco-
bollo è del resto universalmente di percorrere gli avvenimenti del passato, di rievocare situazioni,
riconosciuto come l’oggetto prin-
cipe delle collezioni filateliche.Va
sensibilità sociali e mode. E’ il motivo per cui ogni nazione veicola
4 indubbiamente fatta risalire alla
Grande Riforma Postale, che ha
preso origine in Inghilterra cen-
attraverso le emissioni filateliche i messaggi più idonei a rappresentare
la propria identità e il meglio di se stessa
tosettant’anni fa e dato vita all’in-
venzione del francobollo, anche
l’origine della disciplina che va non incontrano i gusti estetici di rappresentare la propria identità civile, dal teatro al folklore, dalla
sotto il nome di filatelia. tutti, non passano mai inosservati e ogni comunità aspira a presen- storia al fantasy, ecc.. Essi entra- Oratorio SS. Annunziata, Italia, Spotorno,
Voglio, però, introdurre da subito e non mancano mai di suscitare tare il meglio di sé attraverso la no, infine, nel cassetto dei ricordi € 0,60
l’osservazione che il francobollo emozione e sorpresa. vignetta di un francobollo. Uno di ognuno di noi; li raccogliamo
viaggia su una lettera, una carto- L’osservazione del francobollo è scorcio paesaggistico, un’opera o li riceviamo in dono a testimo-
lina, una stampa e, inoltre risul- un modo istruttivo oltre che di- d’arte, un personaggio famoso nianza di un avvenimento, di un
ta obliterato con un’impronta di vertente di percorrere (o ripercor- non meno di un prodotto tipico personaggio o di una ricorrenza
bollo, che a sua volta qualifica e rere) gli avvenimenti del passato, o di una manifestazione culturale che riguarda la nostra città, o il
aggiunge ‘significato’ alla corri- di rievocare situazioni, sensibilità o folkloristica, riprodotti e circo- nostro paese d’origine, l’associa-
spondenza. E’ la ragione per cui sociali e mode, di interrogare la lanti in milioni di esemplari co- zione di cui facciamo parte o un
l’interesse filatelico, nelle sue va- memoria collettiva della nostra stituiscono una delle più efficaci nostro particolare ambito d’inte-
riegate e spesso ricercate specia- comunità nazionale come anche campagne pubblicitarie cui una resse o di impegno.
lizzazioni, si estende non solo al di entrare in comunicazione con collettività possa aspirare. Ogni soggetto organizzatore di
francobollo, ma anche agli oggetti la cultura e la storia di altri popo- Anche il timbro può veicolare, ol- manifestazioni, siano esse di ri- Giardini botanici Hanbury, Italia,
postali e agli annulli. li. tre alle informazioni di natura po- lievo nazionale e internaziona- Ventimiglia , € 0,60
Ma iniziamo pure dal francobollo, Di conseguenza può altresì dive- stale, messaggi divulgativi e pub- le, oltre che locale, qualora non
che nel tempo ha saputo riscuote- nire un valido ausilio nella ricerca blicitari; la vignetta e la legenda, possa aspirare ad un francobol- Spero che avremo in seguito l’op-
re consenso e manifestazioni di e nella ricostruzione storico-am- unite alle coordinate geografico- lo dedicato, ha l’opportunità di portunità di ricordare con qualche
apprezzamento in mondi anche bientale, uno strumento didattico temporali ( luogo e data) appaio- chiedere l’emissione di un timbro bella immagine filatelica, estrapo-
diversi e distanti da quello postale di particolare efficacia nell’inse- no veri e propri spot su spaccati speciale e lasciare testimonianza lata dall’album, alcuni importanti
e filatelico. Il celebre critico d’arte gnamento delle discipline geo- di realtà e pezzi di mondo. Lo stu- e memoria della sua opera sem- eventi artistici e culturali come
Federico Zeri definisce l’oggetto politiche, come in quelle artistiche dio dei timbri, infatti, appassiona plicemente offrendo a protagoni- pure di manifestazioni di massa,
filatelico per eccellenza ‘il mezzo e della comunicazione. “Imparare non soltanto il collezionista mar- sti e partecipanti, e alla comunità che hanno particolarmente emo-
figurativo più stringato e concen- divertendosi”, lo slogan inventato cofilo, ma rappresenta una fon- di riferimento, un ‘maximum’: zionato e lasciato traccia nella me-
trato di propaganda, quasi un per stimolare l’introduzione della te non secondaria per lo storico una cartolina, un francobollo e un moria dei savonesi e anche di turi-
manifesto murale ridotto ai mi- filatelia nella scuola, sintetizza come anche per chi ama ‘nutrire’ timbro speciale dedicato, che con sti e visitatori. Sarà l’occasione per
nimi termini, dal quale il substra- come il francobollo può rappre- le proprie curiosità su altre civiltà accurata e sapiente combinazio- presentare a un pubblico più vasto
to sociale e politico si rivela con sentare una finestra sul mondo, e culture. ne, sono destinati a rispecchiare e nuovo, le potenzialità della fila-
estrema chiarezza e pregnanza’. attraverso la quale sia lo studente L’oggetto sul quale, poi, figurano ed evocare insieme la ‘ratio’ e lo telia, e dimostrare che, per quanto
Federico Zeri esprime efficace- giovanissimo sia il più esperto dei il francobollo e il timbro, diviene ‘spirito’ dell’evento. considerata un’arte ‘minore’, essa
mente la ragione per cui il fran- filatelisti possono ampliare i pro- una ulteriore fonte di informazio- Scorrendo, per esempio, l’album non risulta sicuramente priva di
cobollo è l’oggetto più colleziona- pri orizzonti e arricchire il proprio ne e anch’esso veicolo di imma- degli annulli speciali della pro- forza ed efficacia espressiva.
to del mondo; esso non soltanto bagaglio di conoscenze. gini e messaggi. Nelle collezioni vincia di Savona, anche solo degli Questa prima sommaria panora-
appare un oggetto meritevole di Il francobollo, infine, - e qui ve- filateliche, infatti, vengono di ultimi decenni, non possiamo non mica è mossa dall’intento di comu-
essere conservato e capitalizzato, niamo alla sua valenza sociale e gran lunga preferiti gli oggetti di meravigliarci della varietà di occa- nicare che la filatelia non riguarda
ma in pochissimi centimetri qua- politica - ha una particolare ed corrispondenza e assumono una sioni celebrative e della sensibilità una cerchia ristretta e chiusa di
drati, attraverso poche parole ed insostituibile efficacia comuni- posizione di primissimo piano i estetica che traspare dai ‘maxi- personaggi, magari un po’ strani e
un’immagine, ci regala una minie- cativa: viaggia in tutto il mondo cosiddetti ‘maximum’: cartoline, mum’ dedicati a mostre piuttosto demodès, ma costituisce un patri-
ra di informazioni e di significati e, proprio per il fatto di campeg- stampe, buste illustrate con fran- che a monumenti, a eventi di ca- monio culturale fruibile potenzial-
con i quali ampliare le conoscenze giare su un oggetto di corrispon- cobollo e timbro simili o il più rattere civile piuttosto che cultura- mente da tutti, dallo specialista ma
e nutrire lo spirito. denza , riesce, molto meglio delle possibile coerenti nel soggetto e le o sportivo; la grafica della carto- anche da ogni persona che abbia a
Il francobollo, inoltre, per quan- immagini circolanti attraverso la nella figurazione. lina e la composizione del timbro, cuore la propria comunità, amore
to piccolo ‘riempie l’occhio’. Il stampa commerciale, a catturare I ‘maximum’ oltre che negli al- il soggetto del francobollo scelto, per il bello, rispetto della tradizio-
suo elemento figurativo, la vi- lo sguardo e sollecitare l’attenzio- bum dei filatelici, possono entrare unendosi e sommandosi, formano ne e sguardo al futuro.
gnetta, rappresenta sempre una ne del destinatario. nelle più svariate raccolte oggetti- scampoli di microstoria illustrata,
‘festa’per la vista: il soggetto, i E’ il motivo per cui ogni nazione stiche dedicate a un tema: dall’ar- che tramandano testimonianze, Elisabetta Briano
colori, la grafica, la composizio- veicola attraverso le emissioni fi- te alla natura, dalla musica allo eccellenze, ‘racconti’ e caratteristi- Specialista Filatelica
ne dell’immagine, anche quando lateliche i messaggi più idonei a sport, dalla religione all’impegno che dei nostri territori. Poste Italiane – Filiale di Savona
5. Il protagonista di questo picco- te e contiamo di divertirci in questa
lo ma importante pezzo di sto- e nelle susseguenti gare alla caram-
ria cittadina si chiamava Carlo bola, nel qual gioco onesto e familia-
Della Rosa ed era nato a Savona re eccellono molti frequentatori del
il 9 agosto 1884, undicesimo dei Bar che fiorisce con il nome ... “Del-
dodici figli nati da una famiglia la Rosa”. Sono in vista, sul verde
di commercianti all’ingrosso di tappeto del nuovo e perfetto bigliar-
frutta e verdura di piazza delle dino, molte sfide con stecche e con
Erbe, Tommaso Della Rosa e Giu- palle nuove di zecca. Sfide all’ame-
lia Folco. Fin da bambino “Car- ricana ... impegnate per vincere ...
lìn” aveva mostrato di non esse- una buona tazza di Moka o un fresco
re interessato a continuare l’atti- chop di birra. E Carlino, queste be-
vità dei genitori, una coppia di vande, le serve bene. Al biondo e gio-
“ciassè” peraltro molto noti e co- vane proprietario l’augurio di ottimi
nosciuti nella Savona di fine Ot- affari». E ancora, solo pochi gior-
tocento; così, ancora ragazzino, ni dopo: «Grandi sfide al bigliardo
“Carlìn” aveva iniziato a lavorare si svolgeranno dal 1° al 30 giugno
per qualche anno come garzone nel “Bar Della Rosa”. Preparatevi,
all’interno del Bar Pasticceria ge- o fieri carambolisti di Savona e din-
stito da Tommaso Peluffo che si torni, e anche più in là se è possibile,
trovava sul fondo di piazza delle alla grande disfida indetta dal “Bar
Erbe, nel vecchio palazzo di Giu- Della Rosa” per i primi di giugno e
stizia o dei Governatori, affaccia- seguenti. Là, sui nuovi bigliardi del-
to con le proprie vetrine anche la fabbrica “De Agostini”, gli acu-
sull’adiacente via degli Ortola- ti maneggiatori della stecca (non si
ni. Di animo allegro, spiritoso e parla di artisti lirici, eh?) dimostre-
cordiale con tutti, “Carlìn” ama- ranno la loro abilità nel gioco. Ric-
va il divertimento, le buone com- chi premi ai più abili vincitori. Ser-
pagnie, la bella vita e, più di ogni
altra cosa, stare a contatto con la
Gestito da vizio di gelati napoletani e bir-
ra, nonché bibite e liquori
gente. Quell’esperienza fece ma-
turare in lui il desiderio di poter Carlo Della Rosa, speciali agli accorren-
ti e ai concorren-
divenire, un giorno, il proprieta- ti. Complimenti
rio di un “suo” locale, di un Bar
che potesse essere il ritrovo più
fu uno dei luoghi all’esercente del
vasto “Bar Della
gradito dai giovani Savonesi.
E così fu. Dopo aver svolto il ser-
vizio militare tra il 12 febbraio
di ritrovo più Rosa”, all’elegante
e ... mordace Carlino,
svelto quanto simpati-
1902 ed il 24 febbraio 1903, Carlo
Della Rosa, non ancora ventenne,
rinomati di Savona negli cone, ravvivatore esper-
to dell’ambiente e fecon-
si mise alla ricerca di quei finan- do ideatore di ... sfide con
ziamenti che avrebbero potuto
consentirgli di aprire in città una
anni della Bella Epoque le palle. Carambola!». E infi-
ne, nel settembre 1912: «Il si-
propria rivendita di liquori. Mes- gnor Carlo Della Rosa, proprieta-
Il “Bar della Rosa”
sa insieme la somma necessaria rio del Bar omonimo nel corso Prin-
per finanziare l’apertura del lo- cipe Amedeo, ha testé aperto pres-
cale, “Carlìn” Della Rosa riuscì fi- so le sale dei bigliardi, nello stesso
nalmente a coronare il suo sogno Bar, in via Brusco, un grande ed ele-
alla fine di novembre del 1905: gante deposito di eccellente vino di
in quei giorni, così, il “Bar Del- no il fuoco alle due portiere interne, citari che, con grande eviden- Chianti. Nello stesso deposito si tro-
la Rosa” fu inaugurato in corso ad alcune sedie e ad alcuni tappeti, za, reclamizzavano le prerogati- vano tutte le squisite e rinomate pro-
Principe Amedeo n. 2, all’angolo
con via Brusco (oggi corso Italia
n. 90 rosso e 92 rosso, all’angolo
producendo danni ascendenti a pa-
recchie migliaia di Lire. Avvertiti da
un vigile notturno, accorsero subito
ve, i pregi e le virtù del “Bar Del-
la Rosa”. Qui, come riportava il
giornale, si potevano consumare
duzioni della premiata Società in ac-
comandita “Fratelli Rossi & c.” di
Pietra Ligure con stabilimento eno-
5
con via Cesare Battisti, nei locali i pompieri civici che, in breve tem- «bibite speciali, latte, frappè, birre e logico in Loano».
attualmente occupati dall’“Istitu- po, domarono l’incendio». A cau- liquori fini assortiti», si potevano L’avventura del “Bar Della Rosa”
to Bancario San Paolo di Torino”). sa di ciò che era avvenuto, il lo- gustare i caffè espresso prepara- non sarebbe comunque durata
Ecco come diede notizia dell’aper- cale poté essere riaperto solo nel ti dalla macchina “Aiglon” acqui- ancora per molto: nel 1917, in-
tura di quel locale il giorna- successivo mese di maggio, dopo stata poco tempo prima a Milano fatti, a distanza di una dozzina
le “L’Indipendente” il 9 dicembre che furono apportate le neces- da “Carlìn” insieme alla macchi- d’anni dalla sua apertura, Car-
1905: «in fondo al corso Principe sarie riparazioni. Non fu quella na del caffè “Ideale”, un moderno lo Della Rosa decise di chiudere
Amedeo si è aperto un elegante Bar l’unica vicenda negativa di cui apparecchio capace di fornire ai quel locale e di aprirne uno nuo-
che promette di diventare uno tra i fu vittima il Bar di Carlo Della clienti, «in un secondo, la tazza di vo, la “Bottiglieria Della Rosa”,
migliori ritrovi della città. L’ami- Rosa: un altro episodio analogo niano i numerosi articoli pubbli- Moka Ideal» al prezzo di «15 cen- che fu inaugurata in via Monte-
co Carlo Della Rosa che ne è il pro- rischiò infatti di verificarsi nella cati in quel periodo dal giorna- tesimi la tazza». Si potevano inol- notte n. 13 poco tempo dopo. Ma
prietario continui ad offrire eccellen- notte del 29 marzo 1910, quando le “L’Indipendente”, era frequen- tre degustare «il cognac Biscuì e il anche quella fu un’esperienza di
ti qualità degustative al mite prez- alcuni ignoti forzarono un’anta tato soprattutto dai giovani bor- vermouth Lys, specialità della casa». breve periodo. Intorno alla metà
zo iniziato in queste giornate inau- di una delle porte del locale che ghesi savonesi più vicini alle po- «Nel “Bar Della Rosa” dell’amico degli anni Venti, infatti, “Carlìn”
gurali e la fiorente clientela moltipli- dava su via Brusco; in quest’oc- sizioni dei socialisti riformisti. Carlino», scriveva ancora “L’In- Della Rosa lasciò per sempre Sa-
cherà con crescendo spontaneo, qua- casione, però, i malviventi non Non fu un caso, quindi, se pro- dipendente”, «abbiamo recentemen- vona e andò a vivere e a lavorare
le noi col cuore invochiamo». riuscirono a penetrare all’inter- prio “L’Indipendente”, un gior- te ammirato il nuovo abbellimento nelle campagne dell’alessandri-
Nel giro di pochi mesi il “Bar Del- no del Bar, essendo stati distur- nale di orientamento repubbli- degli ampi locali. Domenica 5 mag- no, a Lu Monferrato, il paese di
la Rosa” riuscì a divenire uno dei bati dal sopraggiungere di alcuni cano, anticlericale, anticoloniali- gio 1912 sarà inaugurato il terzo bi- origine della moglie.
locali più alla moda nella Savona passanti; abbandonata l’impresa, sta e popolare, all’epoca avver- gliardo della premiata fabbrica “Fra- Carlo Della Rosa si spense a Spo-
del primo decennio del Novecen- i malviventi si diedero così alla sario dichiarato della politica di telli De Agostini” di Torino. Siamo torno il 9 febbraio 1972, all’età di
to, frequentatissimo e rinomato, fuga. Paolo Boselli, ospitò in quel pe- stati gentilmente invitati a presen- ottantasette anni.
famoso anche per le sue sale da Nel 1911, desiderando abbellire e riodo moltissimi articoli pubbli- ziare alla prima partita alle boccet- Giuseppe Milazzo
gioco dove, fra l’altro, erano pre- potenziare le qualità del suo Bar,
senti tre eleganti bigliardi realiz- Carlo Della Rosa si fece conce-
zati dalla “Ditta De Agostini” di
Torino. Il “Bar Della Rosa”, in par-
dere un prestito di 1.700 Lire dai
fratelli Agostino, Benedetto e Lu-
Palazzo Bernardo Ferrero
ticolare, fu tra i primi, in città, ad igi Isetta, figli del fu Francesco, E’ la storia di un mercante e del suo palazzo. Quella
inaugurare una tradizione che titolari dell’omonima pasticceria di un imprenditore savonese che lascia una impor-
avrebbe presto incontrato il va- di via Luigi Corsi, posta all’ango- tante traccia della sua vita e costruisce, con l’acquisto
sto consenso dei Savonesi: quella lo con via XX Settembre. nel 1547 di una casa nella contrada della Quarda, un
degli spettacoli musicali all’aper- Le condizioni economiche e la edificio nobiliare, evolutosi nei due secoli successivi,
to. Durante i mesi d’estate, così, stessa vita personale di Carlo che ospita oggi la Camera di commercio, l’ente che,
piccole orchestrine suonavano le Della Rosa presero comunque ristrutturandolo nel 1958, ha salvaguardato un im-
melodie più in voga in quel pe- una decisa svolta poco tempo mobile certamente il più prestigioso del nostra città.
riodo di fronte ad un pubblico dopo: il 17 febbraio 1912, infatti, L’uomo è Bernardo Ferrero, il cui core business è il
composto dai raffinati scignùi de egli si sposò con Edvige De Mar-
commercio del grano; ma quanto fosse presente in
Savunn-à seduti ai tavolini siste- tini, una giovane originaria di Lu
Monferrato, in provincia di Ales- lui il concetto di filiera lo dimostrano altre attività
mati fuori del Bar.
Qualche tempo dopo, nella not- sandria, figlia di un ricco possi- collaterali: noleggio di navi, assicurazioni marittime,
te del 25 aprile 1909, la storia del dente piemontese, da cui avreb- acquisto di un mulino, produzione di ceramiche, ma
“Bar Della Rosa” fu turbata da un be avuto due figli, Ezio ed Ani- anche interessi nel campo agricolo e nell’artigianato
episodio di cronaca nera: alcuni ta. Grazie alle somme recategli (vetreria, filatura e produzione di carta da stracci).
sconosciuti penetrarono all’inter- in dote dalla moglie, così, “Car- Un libro in cui si intravede la Savona del Cinquecen-
no del locale e, come testimoniò lìn” riuscì finalmente a conclude- to, tra i periodi di maggior risveglio artistico ed eco-
il giornale savonese “L’Indipen- re tutti quegli importanti lavori nomico della città, assieme al dispiegarsi di una se-
dente”, «dopo aver fatto largo botti- che aveva iniziato a predisporre quenza di immagini che rivelano nella loro bellezza
no di liquori, vini e palle da bigliar- all’interno del suo Bar, allo scopo decorazioni ed elementi architettonici del palazzo.
do, devastarono in modo vandalico di renderlo più bello e raffinato.
(g.r.)
l’elegante locale e infine appiccaro- Il “Bar Della Rosa”, come testimo-
6. “Omaggi” Nel 2010, si è scelto di cambiare le vetrine con la formula degli “omaggi”
Bruno Tessitore (1932-1998) ha
sempre guardato la natura, so-
ai Maestri del Novecento, privilegiandone alcuni particolarmente legati alla Liguria
prattutto gli alberi con interesse,
Vetrine d’Artista
curiosità trovando nelle loro for-
me, spesso tormentate da un ven-
to di bufera, spunti per la ricerca
d’equilibri a volte difficili. Il suo
mare è minaccioso, ma a volte la-
scia intravedere un azzurro più
limpido e sereno. Pittura che ap-
passiona per il colore provocante
Antologia di “omaggi” e di proposte nuove
(il nero intenso e blu corvino delle
chiome dei suoi caratteristici pini
marittimi), per il segno incisivo
L’alternanza tra gli “omaggi” e la presentazione, ogni ventuno giorni,
che ci conducono al suo pensiero
radicato e che supporta la propria
di “voci” contemporanee in parte già note ha suscitato vivo interesse
fase creativa. Tele intense, energi-
che, a volte quasi informali dove
da parte della critica, dei media e del pubblico
gli elementi danno vita agli alberi,
come il vento che ne mette a dura
prova le radici: alberi vivi come
uomini sulla terra. Giampiero Ru-
bicondi nella sua presentazione
“Omaggi”
critica relativa alla mostra retro- Vincenzo Frunzo: Conchiglie a Ve
olio su tela, cm. 30x24
spettiva di Tessitore, svoltasi dal Pietro Nicolino: Estate a Sassello, olio su tela, cm 50x39
20 al 30 marzo 2003 presso la Sala
Mostre della Provincia di Savona,
ha scritto: “…Tessitore era ligure
… fate conto che l’osso di seppia di
Montale si sia fatto onda, curve di
costa, intreccio di rami: restando sé
stesso più barocco, più espansivo
dunque, più fanciullo, più capace
di amare spontaneamente”.
Pietro Nicolino (1918-1981), auto-
didatta, lega la sua predisposizio-
ne al bello, all’arte fin da fanciullo
seguendo, come ha scritto il poeta
e gallerista Luigi Pennone, “Ma- Guido Fragiacomo: Casa medievale di Faie di Quiliano,
donna Pittura, senza pretese di 1974, olio su tela, cm. 40x60
cerebralismi o d’intellettuali acro-
bazie… È un discorso pittorico di-
messo, di pochi toni e carezzevoli
Bruno Tessitore: Albero, 1994, olio su tela, cm. 60x50
luci: ma portato avanti con fresca
genuinità e semplicità di senti-
re…”. Nicolino ci ha raccontato
6 Proposte nuove Massimo Vella: La Torretta di Savona, fotografia
Bruno Gorgone: Forme in giallo,
anni ’90, tecnica mista su carta, cm. 32x24
Paola Failla: Tra ...la notte stellata,
tecnica mista e foglia oro su tela, cm. 24x18 Giuseppe Ferrando: Natura
incisione, cm. 20x15
Francesco Vichi: Copia da Renoir, olio su tela, 2010, cm 60x30
questo suo intimo conoscere con cemento. Grazie a Pietro Nicolino paziente tavolozza che predilige
le strade (quelle del Santuario di possiamo avere una “memoria sto- la luce e l’espressività del colore.
Savona e di Lavagnola), le case, i rica” di terra ligure. Un pittore autentico insomma, un
muri della sua tanto amata Città pittore “all’antica” di quelli che di-
antica, le piazze (quella silente del Guido Fragiacomo (1918-2005) pingono ancora”. Ha partecipato
Santuario), la darsena vecchia con sempre presente alle mostre collet- a diverse mostre a Diano Marina,
il vascello Costa Del Sol, oppure è tive e ad alcune personali presso Lavagna, Savona ricevendo il pri-
rimasto affascinato dalla bellezza la Galleria “Sant’Andrea” di Luigi mo premio ex aequo nel 1976, tra
della natura di Sassello (i pagliai Pennone, vero serbatoio culturale le altre si ricorda la sua mostra per-
dorati) e di Stella San Giovanni. per molte generazioni e di cui si sonale nel 1980 alla Galleria d’arte
Ha seguito, forse anche senza vo- avverte la mancanza, ha ripreso le Sant’Andrea di piazzetta dei Con-
lere, altri pittori che hanno ripreso case di campagna e gli arenili ligu- soli a Savona.
più volte questi temi, da Peluzzi stici con rara sensibilità: veri rac-
a Collina, da Bossi a Berzoini, da conti del paesaggio sentito quale Vincenzo Frunzo (La Spezia, 1910
Gigi Caldanzano a Lottero. Qual- categoria culturale e bellezza vera. – 1999). Ha iniziato a dipingere in
cuno lo ha definito “il poeta di Iniziò la sua attività creativa da età giovanile e la sua prima mostra
Savona”. Considerare adesso le autodidatta nel 1973 e gli fu molto a La Spezia risale al 1948. E’ stato
sue opere significa, anche, ritrova- preziosa l’amicizia e la frequenta- promotore del Gruppo dei Sette;
re angoli, scorci, di Savona ormai zione del pittore Carlo Bossi. Ha tra l’altro, ha esposto a Milano e
scomparsi. Lo stesso si può dire scritto Pennone: “ …Fedele alla Firenze. Ha aderito al MAC (Mo-
dei suoi verdeggianti dintorni, in lezione della pittura “en plein air” vimento Arte Concreta) col quale
molti casi, probabilmente troppi, egli racconta paesaggi ambienti prese parte alla Mostra dell’Arte
offesi dall’inesorabile colata di e nature morte con una delicata e Astratta e Concreta, presso la galle-