Il Patto dei Sindaci:una risposta alla crisie al cambiamento climatico.
Impegni e opportunità per gli enti locali
Dott.ssa Sara Chiussi
Studio Associato E_Co – Ecologia e consulenza
1. Il Patto dei Sindaci:
una risposta alla crisi
e al cambiamento climatico
Impegni e opportunità per gli enti locali
Dott.ssa Sara Chiussi
Studio Associato E_Co – Ecologia e consulenza
2. Il problema:
effetto serra e cambiamenti climatici
«Gran parte del riscaldamento osservato dalla metà del XX
secolo va attribuito molto probabilmente all'incremento dei
gas a effetto serra emessi dalle attività umane»
IPCC, 2007
• Effetto serra: fenomeno naturale
che consente alla superficie della Terra
di avere una temperatura media di circa
15 °C. Se così non fosse questa
temperatura sarebbe di circa -18 °C.
• Oggi l’uomo sta pericolosamente
aumentando la concentrazione dei gas
serra nell’aria, amplificando l’effetto
serra e destabilizzando così il clima e gli
ecosistemi.
Gas a effetto serra (Greenhouse gases):
• Naturali e incrementati dall’uomo:
vapore acqueo, CO2, CH4, N2O
«Sono convinto che il cambiamento di questi parametri essenziali del clima segni •Antropici (prodotti dall’industria chimica)
l’inizio di una nuova epoca geologica e ho proposto di chiamarla Antropocene»
CFC, HCFC, SF6, C2F6.
PAUL CRUTZEN, premio Nobel per la chimica, 1995
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3. Rappresentazione schematica del
ciclo del carbonio
La concentrazione di CO2 in atmosfera
è aumentata del 35%
durante il periodo industriale a causa
della combustione delle fonti fossili
e della deforestazione.
Il Patto dei Sindaci - Impegni e prospettive per gli enti locali
4. Paesi più ricchi e coinvolti nelle riduzioni richieste Emissioni di gas serra in %
dal Protocollo di Kyoto: su gruppi di Paesi
emettono circa il 50% dei gas serra mondiali, con analogo sviluppo socio-
la loro popolazione costituisce solo il 20% del economico
totale. e valori medi pro-capite in ton
CO2eq.
(IV rapporto IPCC, 2007).
Il Patto dei Sindaci - Impegni e prospettive per gli enti locali
6. Cosa aspettarsi dal futuro?
Impatti potenziali
Salute
Incidenti causati da maltempo
Epidemie
Malattie respiratorie
Agricoltura
Raccolti
Aumento medio: 1,8 ÷ 4 °C
Irrigazione
a seconda degli scenari Foreste
Composizione vegetazionale
Estensione geografica
Salute e produttività
Risorse Idriche
Disponibilità
Qualità
Competizione
Aree Costiere
Erosione
Obiettivo dell’Unione Europea: Inondazioni
contenere il riscaldamento entro i 2 °C rispetto al periodo Costi addizionali di protezione delle
preindustriale per evitare gravi alterazioni degli equilibri degli comunità costiere
ecosistemi terrestri. Specie e Aree Naturali
Perdita di habitat naturali e specie
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7. Fonte: ASPOITALIA (ante 2005)
Molteplici crisi
Ambientale
Climatica
Energetica
Economica
PICCO DEL PETROLIO
«Dinnanzi al picco del petrolio e alle sue molteplici conseguenze […],
appare imperativo prepararsi ad affrontare tutti gli inevitabili shock che ne deriveranno.
La prevenzione dovrebbe essere portata avanti prima possibile
a livello individuale, familiare, sociale e nazionale.
Ogni preparativo fatto oggi si rivelerà di gran lunga meno oneroso di qualsivoglia azione intrapresa
domani.»
ALI MORTEZA SAMSAM BAKHTIARI, ingegnere della National Iranian Oil Company, 2007
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9. Contesto normativo internazionale
1992, Rio de Janeiro “Summit della Terra”
Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici (UNFCCC)
Protocollo di Kyoto (Firmato nel 1997 – Entrato in vigore nel 2005)
Obiettivo 2008-2012: riduzione del 5,2 % delle emissioni di 6 principali gas serra rispetto al 1990.
Per l’Italia l’obiettivo di riduzione è del 6,5%.
2008, Pacchetto Clima-Energia della Commissione Europea
Strategia 20-20-20: obiettivi entro il 2020
-20% emissioni serra OBIETTIVO VINCOLANTE
+20% di energia da fonti rinnovabili OBIETTIVO VINCOLANTE
+20% efficienza energetica OBIETTIVO NON VINCOLANTE
2011, Roadmap per una transizione a un’economia a basso contenuto di carbonio entro il 2050
Obiettivi intermedi per la riduzione di emissioni di CO2
-40% al 2030
-60% al 2040
-80% al 2050
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10. Contesto normativo nazionale e regionale
• PAN Rinnovabili 2010 (Dir. 2009/28/CE) e D. Lgs. 28 del 3/3/2012: obiettivo copertura consumi da rinnovabili (elettriche,
termiche e trasporti) 17% al 2020, ripartito nei tre settori:
1. Riscaldamento/raffrescamento 17%
2. Elettricità 26%
3. Trasporti 10%
• PAEE 2011: Obiettivo nazionale risparmio al 2016 9,6% (Dir. 2009/28/CE)
• DM 15/3/2012 Burden Sharing: obiettivo copertura consumi da rinnovabili (elettriche e termiche) Emilia-Romagna 8,9% al
2020
• PER Emilia-Romagna: obiettivo di copertura consumi da rinnovabili 17-20%; definito obiettivo lordo di risparmio energetico
• Delibera CIPE (bozza 04-2012): art. 4.1.g
“rafforzare il coinvolgimento degli enti locali nel percorso verso la sostenibilità energetica ed
ambientale attraverso la prosecuzione della positiva esperienza del “Patto dei Sindaci””.
• Regione Emilia-Romagna. Concessione di contributi pubblici:
I. Manifestazione di interesse per sostenere l'adesione al Patto dei Sindaci e la redazione del Piano di
Azione per l'Energia Sostenibile (PAES)
II. Realizzazione di programmi di qualificazione energetica in attuazione della misura 4.1 del piano
triennale di attuazione del per 2011- 2013. Nell’atto ufficiale la Regione dichiara di ritenere “L’ADESIONE
AL PATTO DEI SINDACI IMPORTANTE AL FINE DI CREARE LE CONDIZIONI PER FAVORIRE L’ATTUAZIONE DEL
PIANO TRIENNALE DI INTERVENTI 2011-2013 PRESSO IL SISTEMA DEI COMUNI, IN ATTUAZIONE DELLA L.R. N.
26/2004 E DEL PIANO ENERGETICO REGIONALE (DAL N. 141/2007)”.
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11. Il Patto dei Sindaci
«Mi interessa molto il futuro: è lì che passerò il resto della mia vita»
Groucho Marx
• Principale movimento europeo che vede impegnate le autorità locali ad aumentare l’efficienza energetica e
l’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili nei loro territori.
• In Europa l’80% dei consumi energetici e delle emissioni di CO2 è associato alle attività urbane.
• I firmatari intendono raggiungere e superare l’obiettivo di riduzione del 20% delle emissioni di CO2 entro
il 2020. Il risultato finale di tale processo è una riduzione delle emissioni di CO2 che eccedono l’obiettivo
definito dall’UE.
Patto VOLONTARIO tra Comune e Unione Europea
RIDURRE ALMENO DEL 20% LE EMISSIONI DI CO2 ENTRO IL 2020
attraverso:
- aumento dell’efficienza energetica
- promozione della produzione di energia da fonti rinnovabili
Regole di esclusione dal Patto: rispetto di tempi e obiettivo
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12. Chi ha aderito al Patto
L’Italia ha raccolto
la sfida!!!
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13. Il percorso
PUNTO DI PARTENZA
2. Piano d’Azione Energia Sostenibile
1. Inventario di Base delle Emissioni (PAES/SEAP – Sustainable Energy Action Plan)
(IBE/BEI – Baseline Emission Inventory)
Identificazione delle politiche energetiche:
Bilancio energetico sul lungo termine: visione strategica
Quadro delle emissioni sul breve termine: misure dettagliate per i primi 3-5 anni
MONITORAGGIO CONTINUO DEI RISULTATI RAGGIUNTI:
Aggiornamento biennale con redazione di Inventario di Monitoraggio
Revisione delle azioni in relazione allo stato di raggiungimento degli obiettivi
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14. Contenuti del PAES
STRATEGIA DI LUNGO PERIODO:
Politica energetica comunale, con un impegno formale in aree come pianificazione territoriale, trasporti e mobilità, appalti pubblici,
standard per edifici nuovi o ristrutturati ecc.;
BILANCIO ENERGETICO E DELLE AZIONI DI PIANO
EMISSIONI
DETTAGLIATE
Quadro conoscitivo:
-Inquadramento territoriale, demografico e socio- PER I PRIMI 3 – 5 ANNI
economico
-Consumi per settore e fonte
-Produzione locale di elettricità –Nome e settore attività
-Quadro delle emissioni –Responsabile e stakeholders
–Descrizione
Consumi (MWh)
Emissioni (t CO2)
–Crono programma
–Costo indicativo
–Tipologia di finanziamento
–Risultati attesi
OBIETTIVO FINALE DI RIDUZIONE AL 2020
suddiviso nelle 3 macro-aree di consumo: civile, industriale, trasporti.
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15. Campo d’azione
Confini geografici: intero territorio dell’Ente
Orizzonte temporale: dall’anno di riferimento baseline al 2020
1. CONSUMI DELL’ENTE:
I. EDIFICI PUBBLICI
II. ILLUMINAZIONE PUBBLICA
III. FLOTTA COMUNALE
IV.TRASPORTO PUBBLICO
2. CONSUMI DEL TERRITORIO:
V. RESIDENZIALE
VI.TERZIARIO non PUBBLICO
VII.TRASPORTO PRIVATO
VIII.INDUSTRIA NON ETS
3. PRODUZIONE LOCALE DI ENERGIA (RINNOVABILE E FOSSILE)
4. PRODUZIONE DI CALORE/FREDDO (teleriscaldamento/teleraffrescamento)
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16. Ruolo degli enti locali (ANCI ER, 2012)
La riduzione effettiva si ottiene solo
incidendo sui comportamenti della collettività
(famiglie, imprese e loro associazioni)
L’ente territoriale:
• Dà l’esempio facendo e raccontando: si può fare
• Crea cultura innovativa sul territorio
• Crea le condizioni per una domanda evoluta di
servizi energetici
• Rende attrattivo il territorio per l’offerta
COINVOLGIMENTO DEGLI STAKEHOLDERS
SIAMO TUTTI STAKEHOLDERS!
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17. Elementi chiave del PAES
• OBIETTIVO DI RIDUZIONE REALISTICO
• ADATTAMENTO DELLE STRUTTURE AMMINISTRATIVE:
– Revisione dell’organigramma in funzione del PAES
– Attivazione di relazioni interne ed esterne all’Ente
• COINVOLGIMENTO DELLA COLLETTIVITA’ (famiglie e imprese)
– Organizzare eventi specifici per far conoscere opportunità e vantaggi derivanti da un uso intelligente dell’energia;
– Ingaggio di soggetti chiave, es. Grandi Distributori, Provincia di Parma, associazioni di categoria
• COMUNICAZIONE
– Condividere le esperienze e le conoscenze con le altre unità territoriali;
– Informare regolarmente i media locali sugli sviluppi del Piano di Azione.
• QUALITÀ DELLE AZIONI PER IL MONITORAGGIO E PER LA REVISIONE DEL PIANO
– Impostazione di meccanismi di contabilizzazione interna con creazione di database aggiornabile
Il PAES non è un “prodotto finale”.
Il PAES è uno strumento di lavoro, concreto e operativo!
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18. «Se fossimo ciò che siamo capaci di fare,
Opportunità e benefici rimarremmo letteralmente sbalorditi»
T. Edison
• Green economy come leva per uscire dalla crisi.
Settori strategici di sviluppo: 1) Eco-innovazione 2) Efficienza e risparmio energetico 3) Fonti energetiche rinnovabili 4) Usi
efficienti delle risorse, prevenzione e riciclo rifiuti 5) Filiere agricole di qualità ecologica 6) Mobilità sostenibile
Green Italy – Rapporto 2012.
Triennio 2009-2011.
Il 23,6% delle aziende ha investito nel green.
Le aziende green – crescono
-- fanno innovazione
-- esportano
-- assumono
• Qualificare le politiche locali in un’ottica di “governance” multilivello:
sistematizzazione delle azioni locali da parte di Governo e Regioni
• Miglioramento della qualità ambientale e della qualità di vita, maggiore
sicurezza energetica, accesso a strumenti finanziari
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19. Esempi di azioni (Fonte: Legambiente, 2011. Il Clima in Comune. )
• Sistematizzazione dei comportamenti virtuosi territoriali:
– Azzero CO2
– Campionato solare (Legambiente)
• Gruppi di acquisto solare: si abbattono costi e barriere
cognitive/burocratiche.
• Educazione ai comportamenti virtuosi: es. corretta gestione del
riscaldamento domestico (max 20°), lotta agli stand-by, ecc.
• Rinnovamento dell’Illuminazione Pubblica
• Promozione di Contratti di rete per supportare le PMI negli investimenti
per migliorare la sostenibilità.
• Piste ciclabili e verde urbano (Reggio Emilia e Modena)
• Capannori (LU). 5 alloggi in edilizia agevolata in classe A+ (23,48
kWh/m2).
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20. Italia: qualche buon risultato FONTE: Fondazione per lo sviluppo sostenibile
Emissioni di gas serra in Italia in relazione al target del Protocollo di Kyoto, 1990-2011
(kt CO2eq)
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21. Italia: qualche buon risultato FONTE: GSE
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22. La vera sfida: immaginazione “low carbon”
3 strade per il cambiamento:
1. Locale - territoriale
L’energia è un fatto locale
Risparmio, efficienza, produzione FER, consumo materiali
2. Collaborazione
La collaborazione (con soggetti pubblici e privati) come nuovo fattore competitivo
Solo attivando nuove reti di rapporti si generano innovazione e nuove opportunità
3. Visione di lungo periodo ( Roadmap 2050)
La crisi energetica non si risolve in un anno o pochi anni, ma in decenni .
Solo agendo oggi si può invertire la tendenza
• Parola d’ordine: “RISTRUTTURARE”
Mentale: ripensare i concetti di crescita, sviluppo e mobilità.
Delle strutture amministrative: energia come asse strategico di intervento e di azione
quotidiana. Settori coinvolti: pianificazione, acquisti, verde pubblico, ecc.
Degli edifici: innalzamento degli standard energetici
• Elemento chiave: COINVOLGIMENTO della collettività, cioè di coloro che devono agire
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23. GRAZIE PER L’ATTENZIONE!
Studio E_Co - Ecologia e consulenza
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CONTATTI:
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www.ecologiaeconsulenza.it
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24. Bibliografia - Webgrafia
• A. Lumicisi, Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, 2012. Il Patto dei Sindaci corre veloce. QualEnergia n.3-2012
• www.aspoitalia.it
• www.autorita.energia.it
• Alessandro Rossi, 2012. Comuni e politica energetica – Il patto dei sindaci come strategia di sviluppo economico, www.anci.emilia-
romagna.it
• ENEA, 2009. Rapporto Energia e Ambiente 2008 – Analisi e scenari.
• ENEA-UTEE, 2011. Rapporto Annuale Efficienza Energetica 2010.
• E. Ronchi, R. Morabito, 2012. Green Economy per uscire dalla crisi – Rapporto 2012. Stati generali della Green Economy.
• Fondazione Symbola. GreenItaly. L’economia verde sfida la crisi – Rapporto 2012.
• www.fondazionesvilupposostenibile.org, Dossier Kyoto 2012 – Le emissioni di gas serra in Italia 2008-2011.
• www.gse.it
• IPCC, 2007. IV rapporto di valutazione.
• JRC - CE, Linee Guida "come sviluppare un piano di azione per l’energia sostenibile“
• K. L. SCHIBEL, 2012. Un Patto per l’ambiente. QualEnergia n.3-2012
• L. Mercalli, D.C. Berro, 2010. Clima ed energia: capire per agire. Società meteorologia italiana, Ministero dell’Ambiente e della Tutela del
territorio e del mare, Sustainable Energy Europe
• L. Mercalli, 2009. Che tempo che farà. Ed. Rizzoli
• L. Mercalli, 2011. Prepariamoci. Un piano per salvarci. Ed. Chiarelettere
• Legambiente. Rapporto Clima in Comune 2011 – Il Patto dei Sindaci: i piani e le buone pratiche per il 2020.
• S. Castellari, 2012. L’europa verso l’adattamento ai cambiamenti climatici. Ecoscienza n.2 – 2012.
• S. Castellari, Il Quarto Rapporto di Valutazione (AR4), Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) - Centro Euro-Mediterraneo
per I Cambiamenti Climatici (CMCC)
• www.pattodeisindaci.eu
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