1. News 15/SA/2014
Lunedì,07 luglio 2014
Sistema di Allerta Rapido europeo per Alimenti e Mangimi
Durante la scorsa settimana il sistema di allerta rapido comunitario per alimenti e
mangimi (Rasff) ha diffuso 70 segnalazioni. L’elenco italiano – che comprende 14
notifiche- si apre con una segnalazione di allarme per eccesso di cadmio in un lotto
di pesce rombo chiodato (Psetta maxima) proveniente dalla Spagna.
Sono sette i respingimenti alla frontiera effettuati dalle autorità italiane nel corso
della scorsa settimana: barili di plastica destinati al contatto con gli alimenti
provenienti dal Marocco privi di dichiarazione di conformità, fagioli bianchi
dall’Etiopia contenenti tracce di insetticida (malathion) non autorizzato in Italia, olive
in salamoia egiziane contenenti residui di insetticida (clorpirifos-metile) in misura
superiore agli LMR consentiti, riso basmati dal Pakistan contenente tracce di
fungicida (carbendazim) vietato in Italia. Inoltre, contaminazione chimica con
formolo (formaldeide in soluzione acquosa) rilevata in un set di piatti da cucina e
migrazione di metalli (cromo, nichel e manganese) in oliere con tappo in sughero
provenienti dalla Cina, semi di sesamo indiani contaminati da Salmonella spp.
Sei invece le notifiche di informazione che non implicano un intervento
urgente: Listeria monocytogenes in un lotto di salmone affumicato surgelato in fette
proveniente dal Regno Unito via Danimarca e in tartare di salmone in arrivo dalla
Spagna, migrazione di cromo e livello di migrazione troppo elevato per set di coltelli
da carne cinesi, Salmonella newport in kebab surgelato dalla Germania, sostanza
pesticida non autorizzata (carbofuran) in agrumi (lime) provenienti dal Brasile e
mercurio in pesce spada in arrivo dalla Grecia.
Infine, per quanto riguarda i prodotti italiani esportati in altri paesi, una allerta delle autorità slovene
segnala la presenza di glutine non dichiarata in etichetta in un lotto di farina di mais, mentre in Austria
viene segnalato eccesso di piombo in salame di capriolo.
Fonte: http://www.sicurezzaalimentare.it/
2. Ue: la Commissione autorizza 2 nuovi ingredienti alimentari
Con le due Decisioni di esecuzione 2014/423/UE e 2014/424/UEpubblicate sulla
Gazzetta ufficiale dell’UE la Commissione europea autorizza, ai sensi
del regolamento (CE) n. 258/97 l’immissione sul mercato di due nuovi ingredienti
alimentari.
La prima autorizzazione riguarda, la citicolina, che potrà essere immessa sul mercato
dell’UE quale nuovo ingrediente alimentare negli integratori alimentari con una dose
massima di 500 mg al giorno e negli alimenti dietetici a fini medici speciali con una
dose massima di 250 mg per porzione e con un livello massimo di consumo
giornaliero di 1 000 mg di questi tipi di alimenti, ferme restando le disposizioni delle
direttive 1999/21/CE e 2002/46/CE. La citicolina non potrà essere utilizzata in alimenti
destinati al consumo da parte di bambini. Pertanto i consumatori dovranno essere
correttamente informati che gli alimenti contenenti citicolina non sono adatti al
consumo da parte dei bambini. Nel parere scientifico adottato lo scorso anno l’Efsa
ha concluso che la citicolina pur essendo sicura per gli usi proposti, non dovrebbe
essere somministrata con specifici medicinali con i quali potrebbe verificarsi una
interazione pericolosa per la salute.
Il secondo ingrediente autorizzato è la proteina di semi di colza. Questo nuovo
ingrediente è destinato a essere utilizzato come fonte di proteine vegetali nei
prodotti alimentari esclusi gli alimenti per lattanti e gli alimenti di proseguimento.
l'EFSA ha concluso che la proteina di semi di colza è sicura in quanto proteina
aggiunta agli alimenti. Tuttavia, l’Authority ha anche osservato che non si può
escludere il rischio di sensibilizzazione ai semi di colza e che è probabile che i semi di
colza possano provocare reazioni allergiche in persone allergiche alla senape. La
Commissione europea ha pertanto stabilito che l'etichettatura di un prodotto
alimentare contenente proteina di semi di colza dovrà recare in modo ben visibile
e leggibile che il prodotto contenente «proteina di semi di colza» come ingrediente
alimentare può causare una reazione allergica per i consumatori allergici alla
senape e ai prodotti a base di senape. Ove necessario, tale indicazione dovrà
figurare chiaramente accanto all'elenco degli ingredienti.
Fonte: www.sicurezzaalimentare.it
Sicurezza alimentare, da settembre verrà aggiornata la norma ISO 22000
Verrà rivista e adeguata ai cambiamenti del mercato e alle esigenze dei
consumatori la norma sul settore agroalimentare e sui sistemi di gestione per la
sicurezza alimentare UNI EN ISO 22000. “Dopo nove anni, per la certificazione
internazionale più importante del settore, diffusa in tutto il mondo, si apre un
processo di revisione strutturale, necessario per adeguarsi sia alle mutate esigenze
del mercato sia ad una maggiore sensibilità dei cittadini, sempre più attenti al tema
3. dell’alimentazione e dei consumi consapevoli”: è quanto si legge in una nota
stampa.
I lavori di revisione cominceranno a settembre e per questo l’ISO chiede a tutte le
organizzazioni e istituzioni attive in campo alimentare, insieme ai consumatori, di
partecipare alla discussione. La norma ISO 22000 “Sistemi di gestione per la sicurezza
alimentare – Requisiti per qualsiasi organizzazione nella filiera alimentare” è stata
pubblicata nel 2005 allo scopo di definire e armonizzare gli standard preesistenti in
materia di sicurezza alimentare, attraverso il metodo HACCP, strumento di gestione
dei rischi messo a punto per il settore alimentare dalla Commissione del Codex
Alimentarius, istituita dalla FAO e dall’OMS.
“L’attuale versione della ISO 22000 presenta alcuni aspetti che necessitano di
aggiornamento – commenta Gianni Di Falco di Federdistribuzione, coordinatore del
gruppo di lavoro UNI ‘Sistemi di gestione per la sicurezza alimentare’ – Il primo
aspetto riguarda l’analisi del rischio e più in generale l’allineamento agli indirizzi
generali delle norme di sistema che consente di dare maggiore rilevanza alla
valutazione dei rischi. Altro importante elemento è quello delle fasi di validazione dei
processi che attengono anche la sicurezza. Lo abbiamo fatto presente già a Parigi e
le nostre osservazioni sono state recepite nella ISO/TS 22004 che però è soltanto
applicativa della ISO 22000. Parliamo dei processi interni che riguardano anche il
mondo della distribuzione e non soltanto i fornitori. In particolare ci riferiamo alla
catena del freddo, agli abusi termici ineliminabili. Quelli del caldo, parliamo della
pastorizzazione, sono già ben presenti nella norma. Stiamo aspettando che si apra
la revisione della 22000 proprio per questi motivi”.
La norma va aggiornata anche perché sono cambiati i tempi. Spiega Gianni
Cavinato, presidente Acu (Associazione consumatori utenti): “La ISO 22000 è una
norma nata nel 2005, quasi 10 anni fa. Stavamo uscendo da una fase di emergenza
a seguito del caso ‘mucca pazza’ con l’entrata in vigore del ‘pacchetto igiene’ e il
regolamento CE 178/2002. Il mondo cambia velocemente e dopo 10 anni abbiamo
urgenza di aggiornare la ISO 22000, considerando che se la normazione in Europa è
abbastanza aggiornata, in alcuni paesi extraeuropei siamo molto indietro sulla
sicurezza alimentare. E’ vero che per esportare nel nostro continente occorre
seguire alcune norme ma occorre comunque elevare il livello della qualità. Le
norme ISO sono la soluzione migliore perché sono internazionali e vanno a unificare
una grande massa di norme nazionali. I consumatori saranno ben lieti di partecipare
al tavolo della revisione, perché questo consentirà l’avvio di un dibattito al quale
sapremo portare le istanze dei nostri rappresentati”.
Fonte:http://www.helpconsumatori.it