Tutti parlano di IMU. Bene armarsi di un paio di dati per capire come stanno le cose. Chi colpisce l'IMU? E' un'imposta equa rispetto all'ICI? L'ha introdotta Monti o Berlusconi? Che effetti ha sulla crescita? Ed infine, abolirla e' la cosa giusta da fare?
2. Cos'è l’IMU?
L’Imposta Municipale Unica (IMU) è un imposta sul patrimonio
immobiliare, come per esempio le case delle famiglie o i capannoni
delle imprese.
In parte SI, ma colpisce solo una parte specifica del patrimonio:
quello immobiliare. Non riguarda quindi il patrimonio finanziario (es.
depositi bancari, bond, azioni).
2
Quindi l’IMU è una patrimoniale?
3. Come nasce l’IMU?
Ideata dal Governo Berlusconi nel Marzo 2011, viene introdotta dal Governo
Monti nella "manovra Salva Italia” del Dicembre 2011 per raggiungere gli
obbiettivi di risanamento dei conti pubblici.
Rispetto alla versione originale, il Governo Monti ha:
• esteso l’imposta alla prima casa
• aumentato di 60% il valore su cui si calcola l’imposta
• e ne ha anticipato l’introduzione al 2012.
Da queste modifiche si prevedeva un gettito aggiuntivo di circa € 11 miliardi
all’anno, equivalente a circa la meta’ del risanamento netto della "manovra
Salva Italia”.
3
4. Perché tassare il patrimonio immobiliare? (1)
4
Studi recenti dell’OCSE e Commissione
Europea indicano che certe tasse recano
minori danni alla crescita economica rispetto
ad altre.
In particolare, la tassazione del patrimonio
immobiliare è il tipo di tassa piu’ compatibile
con la crescita:
• Gli immobili sono sotto gli occhi di tutti e
non si possono spostare all’estero.
Difficile evadere la tassa.
• Non grava direttamente sulle scelte
produttive delle imprese e le scelte di
lavoro delle persone.
Minore danno alla crescita
• Imposte sul patrimonio, in
particolare il patrimonio
immobiliare (es. IMU)
• Imposte sui consumi (es.
IVA)
• Imposte sui redditi dei
lavoratori (es. IRPEF)
• Imposte sui redditi delle
imprese (es. IRES)
Maggiore danno alla crescita
Fonti: Johansson et al. (2008), Prammer (2011)
5. Perché tassare il patrimonio immobiliare? (2)
Il patrimonio degli italiani è
relativamente alto rispetto agli
altri paesi…
5Fonte: Banca d’Italia, (2012), La ricchezza delle famiglie italiane
…e quasi 2/3 della ricchezza
netta degli italiani e’ in
abitazioni.
0
2
4
6
8
10
Richezza delle famiglie in rapporto
al reddito disponibilie
Abitazioni
58%
Altre
attività
reali
11%
Patrimonio
finanziaro
netto
31%
Ricchezza per tipologia di bene
6. 0%
1%
2%
3%
Imposte sul patrimonio immobiliare
(come % del PIL)
Perché tassare il patrimonio immobiliare? (3)
Il peso della tassazione sulla proprietà di immobili in Italia era, prima della riforma,
relativamente modesto rispetto agli altri paesi OCSE
6Fonte: OECD, Revenue Statistics, Comparative tables. Anno 2007
Quindi, dovendo intervenire sul risanamento dei conti, anche attraverso aumenti di
tasse, si è scelto di introdurre l’IMU perché’:
(a) causa minori danni alla crescita; (b) grava sulla forma di ricchezza prevalente in in
Italia; (c) la cui proprietà era tassata meno che in altri paesi.
7. Su chi grava l’IMU? (1)
Essendo un’imposta sul possesso di immobili, è pagata solamente
dalle famiglie che possiedono un’abitazione.
Circa il 30% delle famiglie non paga l’IMU perché non possiedono
immobili.
L’IMU prevede delle detrazioni (i.e. riduzioni dell’imposta dovuta) per
la prima casa e se si hanno figli a carico.
Circa il 20% delle famiglie possiedono una casa, ma non devono
nulla di IMU perché le detrazioni riducono la loro imposta a €0.
L’altro 50% di famiglie paga l’IMU.
7Fonte: Bordignon , Pellegrino e Turati (2011)
8. Su chi grava l’IMU? (2)
8
Vediamo che il peso dell’IMU è generalmente proporzionale, perché il dovuto equivale ad
una percentuale di reddito simile per le famiglie di quasi tutti i decili.
Vediamo però che sul 10% di famiglie più povere grava mediamente il doppio. Andiamo a
vedere perché’…
Fonte: Arachi et al. (2012)
COME LEGGERE IL GRAFICO:
• Immaginiamo di mettere tutte le
famiglie italiane in fila, dalla più povera
alla più ricca.
• Quindi dividiamo la fila in 10 gruppi
uguali, chiamati decili.
• Il decile 1 rappresenta il 10% di
famiglie piu’ povere ed il decile 10 il 10%
delle famiglie piu’ ricche.
• Il grafico mostra l’impatto medio
dell’IMU come percentuale del reddito di
ogni decile.
• Ci permette quindi di vedere su chi
grava maggiormente l’IMU.
-1.2%
-0.6%
-0.5%
-0.6%
-0.5%-0.5%-0.5%
-0.6%-0.6%-0.6%
-1.4%
-1.2%
-1.0%
-0.8%
-0.6%
-0.4%
-0.2%
0.0%
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
Redditi bassi Redditi alti
9. Quando l’IMU diventa un salasso?
• L’IMU è particolarmente gravosa per le famiglie che hanno un patrimonio alto ma un reddito
basso.
• Alcuni esempi potrebbero essere:
• Chi ha comprato casa (magari ancora pagando il mutuo) quando lavorava, ma che ha perso il
lavoro di recente
• Pensionati che hanno acquistato la propria casa durante la carriera lavorativa e che ora
vivono solo della propria pensione
• Chi ha ereditato un’abitazione che non si sarebbe potuto permettere solamente con il proprio
reddito
• Queste famiglie potrebbero avere grandi difficoltà a pagare l’IMU se non hanno risparmi a cui
attingere o la possibilità di contrarre un prestito.
• Sarebbero dunque auspicabili cambiamenti all’IMU (es. aumentando le detrazioni) o riduzioni di
altre tasse per compensare il peso dell’IMU sulle famiglie più povere.
9
10. 0%
25%
50%
75%
100%
IMU
Il 59% del gettito IMU ricade sul terzo di famiglie più ricche, contro il 56% con l’ICI.
IMU sulla prima casa: più equa dell’ICI
L’IMU sulla prima casa ha un profilo distributivo leggermente più equo della
vecchia ICI
10Fonte: Bordignon , Pellegrino e Turati (2011)
0%
25%
50%
75%
100%
ICI
Non possiedono l'abitazione Esenti dall'imposta Pagano l'imposta
Redditi bassi Redditi bassiRedditi alti Redditi alti
Una percentuale maggiore delle
famiglie più povere è esente
dall’IMU grazie alle detrazioni
11. Abolire l’IMU sulla prima casa? (1)
L’abolizione dell’IMU sulla prima casa è spesso giustificata dalla
considerazione che la casa in cui si risiede è un bene di prima necessità.
l’IMU sulla prima casa genera un gettito di circa € 3.3 miliardi l’anno di cui
lo Stato dovrebbe fare a meno .
Prima di abolirla, bisognerebbe dunque chiedersi: l’abolizione dell’IMU
sulla prima casa è l’uso migliore di queste risorse?
Come abbiamo visto, la letteratura economica indica che le tasse sulle
imprese o sui lavoratori sono le più dannose per la crescita di un paese.
Ridurre questo tipo di tasse, darebbe quindi uno stimolo maggiore alla
crescita.
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12. Chi beneficerebbe di più dall’abolizione
sulla prima casa?
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Ben oltre la metà delle risorse necessarie
per abolire l’IMU sulla prima casa
andrebbero a beneficiare le famiglie con i
redditi più alti.
Fonte: Elaborazioni dell’autore su dati in Bordignon , Pellegrino e Turati (2011)
Alti
59%
Medi
26%
Bassi
15%
Distribuzione del gettito IMU
sulla prima casa per categoria
di reddito
COME LEGGERE IL GRAFICO:
• Dividiamo le famiglie italiane in tre gruppi di
reddito: redditi bassi, medi ed alti.
• Il grafico mostra quanto delle risorse che lo
Stato perderebbe dall’abolizione dell’IMU sulla
prima casa andrebbe ad ognuno dei 3 gruppi.
13. IMU, un’imposta da mantenere
Ricapitolando, dovendo intervenire sul risanamento dei conti anche
attraverso aumenti di tasse, si è scelto di introdurre l’IMU perché’:
a) causa minori danni alla crescita rispetto ad altri tipi di tasse;
b) grava sulla forma di ricchezza prevalente in Italia;
c) la cui proprietà era tassata meno che in altri paesi.
Siccome le risorse sono limitate, sarebbe preferibile mantenere l’IMU
anche sulla prima casa, e usare le risorse che si hanno per:
• interventi che rilancino l’occupazione e la crescita economica e/o
• siano diretti alle famiglie con redditi modesti.
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14. Bibliografia
Bordignon , Pellegrino e Turati, ‘L’effetto IMU’, lavoce.info, 13.12.2011
Arachi, Giampaolo, Bucci, Valeria, Longobardi, Ernesto, Panteghini, Paolo M., Parisi, Maria
Laura, Pellegrino, Simone and Zanardi, Alberto, Fiscal Reforms During Fiscal
Consolidation: The Case of Italy (February 29, 2012). CESifo Working Paper Series No.
3753.
Johansson A, C., Heady, J., Arnold, B., Brys and L. Vartia (2008): Tax and Economic
Growth, OECD Economics Department Working Papers, No. 620, OECD Publishing.
Prammer, D. (2011), Quality of taxation and the crisis: Tax shifts from a growth
perspective, Taxation Papers 29, Directorate General Taxation and Customs Union,
European Commission.
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