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ED D
DALL’IDEA AL
PROGETTO
I-go! Impresa, giovani,
occupazione
1 PREMESSA
2 / IL PROGETTO
3 / IL BUSINESS PLAN
MARZO 2014 – COPYRIGHT FEDERICO LOMYS
Tradurre un’idea in un progetto concreto per lo
sviluppo di un impresa. Il business plan: cosa
contiene e come redigerlo.
Docente - Federico Lomys
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PREMESSA - FEDERICO LOMYS
Laureato in Economia - consulente marketing e comunicazione dal 2002.
Specializzato in marketing (aziendale e territoriale), comunicazione tradizionale
e su new media, branding, imprenditore settore arredamento e ambiente.
Alcune referenze
Provincia di Pistoia
Miniconf
Monte dei Paschi di Siena
Monnalisa
Nannini
Flyby
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Università degli Studi di Firenze
ACI Firenze
SIA Italia
Comune di Firenze
Molteni farmaceutica
SSTI – Scuolo Superiore di
formazione Tecnologie Industriali
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PREMESSA - LEGENDA
DEFINZIONE
ESEMPIO
DATI E INFORMAZIONI DI MERCATO
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PREMESSA - SIATE ONESTI CON VOI STESSI
“La mia idea può diventare un prodotto/servizio e ci sono le
possibilità perché, nelle condizioni “ambientali” nelle quali si
troverà, essa possa riscontrare il gradimento e l’interesse
dei consumatori ?
Ci sono i presupposti perché possa produrre un profitto e
ripagarmi del lavoro e dell’investimento in tempo e denaro
che saranno necessari? E in quanto tempo questo potrebbe
succedere?”
…. fatevi queste domande più volte.
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ED D
PREMESSA - DAL SOGNO AL PROGETTO
Sogno – ciò che vorrei Idea – ciò che potrei fare Progetto – il modo in cui farlo
Vorrei lavorare nel settore
della pubblicità
Ho ideato una nuova
metodologia di pubblicità on
line
Cosa, tempi, modi, risorse,
scenario, …..
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PREMESSA - DAL SOGNO AL PROGETTO
Occorre dare sfogo ai propri sogni, perché le grandi
idee spesso appaiono al momento irrealizzabili, ma
esse rappresentano una scintilla e determinano lo
sforzo necessario perché ciò che sembra
impossibile diventi concreto e reale.
I sogni stimolano il progresso: se nella nostra storia
avessimo ideato solo ciò che sembrava possibile e
fattibile, molte innovazioni tecnologiche oggi non
sarebbero state realizzate e non ci saremmo evoluti
in alcun modo.
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PREMESSA - DAL SOGNO AL PROGETTO
Non tutti i sogni diventano progetti …. la maggioranza non
è concretamente realizzabile o non porta benefici.
Cause di insuccesso
• endogene (riferite alle nostre
capacità/risorse).
• Qualcun altro potrebbe riuscire
• esogene (mancanza dei requisiti di
fattibilità tecnica e/o economica) o
ostacoli socio-culturali e politici.
• Tra qualche tempo sarà forse possibile
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DAL SOGNO AL PROGETTO
Voi a che punto siete ?
Avete un sogno o un idea ?
Avete già progettato concretamente il prodotto / sevizio ?
Avete fatto indagini e studi conoscitivi ?
Avete idea dei soldi che saranno necessari per realizzare il progetto ?
A chi e come pensate di vendere la vostra idea ?
Esiste già qualcuno che realizza un prodotto / servizio simile ?
…… e tante altre domande !
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IL PROGETTO
PROGETTAZIONE
Elaborazione di un progetto.
PROGETTO
Piano di lavoro dettagliato per realizzare
qualcosa, formato da un insieme informazioni
(calcoli, disegni, elaborati) in grado di identificare
e definire come realizzare un’idea.
D PROGETTARE
Immaginare, ideare qualcosa e studiare il modo di attuarla
concretamente.
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IL PROGETTO - PIANIFICARE vs IMPROVVISARE
Molto raramente l’improvvisazione ha portato al successo un’idea imprenditoriale.
Ciò è stato più facile nel passato, in situazioni di mercato meno competitive.
Oggi occorre pianificare; l’idea non basta, occorre definire il cammino che si intende
intraprendere in modo dettagliato, perché questo rappresenti la guida ai
comportamenti e limiti il rischio di insuccesso.
Strada facendo, occorrerà saper “improvvisare” qualche volta, ossia ri-adeguare i
propri obiettivi alle mutate condizioni dell’ambiente, ma sempre all’interno di un
percorso preventivamente e chiaramente definito.
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IL PROGETTO - IL COLPO DI GENIO
L’idea imprenditoriale è la risultante di un colpo di genio !
Cosa si intende per “colpo di genio” ?
Il colpo di genio in tema di impresa è:
E’ un intuizione, ossia la capacità di immaginare un
prodotto/servizio in grado di soddisfare un bisogno non soddisfatto
da altri o soddisfare un bisogno in modo diverso e più efficace
rispetto agli altri, ma anche generare e soddisfare un bisogno che
fino a quel momento non esisteva.
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IL PROGETTO - IL COLPO DI GENIO
Un impresa di successo è sempre la risultante di un colpo di genio
(inteso come la definizione precedente)?
Più o meno:
- Per ottenere successo occorre sempre avere capacità e intuizione
- Occorre però sapere tradurre l’intuizione in un progetto concreto
- Con una grande “idea in tasca”, ci troviamo solo all’inizio di un
articolato cammino che ci separa dal successo imprenditoriale
Ci sono grandi inventori che hanno vissuto di stenti per la mancanza
di questa capacità
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DALL’IDEA ALL’IMPRESA
• La realizzazione di un'impresa è un processo lungo e articolato, che parte
dall'esame di un'idea, il sogno che si vuole realizzare, e arriva fino alla stesura
di un progetto dettagliato.
• Occorre avere le idee chiare almeno su tre cose: cosa si vuol vendere, a chi,
come fare per produrre il prodotto o erogare il servizio.
• Una volta definita la propria idea imprenditoriale occorre attivare quel
processo, denominato business planning, che, attraverso un'analisi tecnica,
porta alla realizzazione dell'idea stessa.
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IL BUSINESS PLAN
Il business plan è lo strumento di
base di un processo di pianificazione
e controllo sistematico ed efficace;
esso contiene e descrive il progetto
complessivo, analizzando diversi
fattori e identificando la linea
concreta di sviluppo dell’idea.
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Esso è un documento dinamico ossia deve
essere flessibile e adeguarsi nel tempo alle
mutate condizioni nelle quali si trova
l’impresa.
Quando si redige un BP
In caso di creazione di una
nuova azienda/attività
Modifica di conduzione del
business di un’intera azienda
Modifica di conduzione del
business di un ramo d’azienda
Implementazione di un
progetto specifico
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IL BUSINESS PLAN
Il business plan svolge 4 funzioni principali:
• Consente di valutare la fattibilità di un idea, in termini finanziari economici e tecnici,
• formalizza le idee di gestione dell'impresa; esso rappresenta un driver di
comportamenti - l’imprenditore, dispone di uno strumento di pianificazione e
valutazione per realizzare il suo progetto d'impresa.
• E’ uno strumento di verifica a consuntivo per valutare le performance dell'impresa in
un determinato arco temporale;
• E’ uno strumento di presentazione dell’idea necessario per la ricerca e l'ottenimento di
finanziamenti - soci; partner; finanziatori e istituti di credito; amministrazioni nazionali
e locali; organismi pubblici.
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LE COMPNENTI DEL BUSINESS PLAN
Argomenti generali del business plan:
1. Executive summary
2. La compagine societaria
3. I prodotti/servizi offerti
4. Analisi del mercato
5. Il settore
6. La strategia di marketing
7. La produzione
8. La struttura organizzativa
9. I capitali necessari e le informazioni finanziarie
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ED D
IL BUSINESS PLAN – alcuni suggerimenti
• Spiegate le motivazioni per cui redigete il Business plan
• Scrivete in modo chiaro e corretto
• Riflettete a lungo, cercate di inserire tutte le informazioni che un potenziale
investitore vorrebbe avere
• Fornire dati credibili e concreti, evitare gli slogan, citare le fonti dei dati
• Valorizzate la vostra idea con dati a supporto e non con opinioni personali
• Se volete esprimere opinioni personali fatelo in una sezione apposita ed
evidenziatelo bene (considerazioni dell’imprenditore) e comunque brevemente
• Quantità = qualità ? Il piano tra le 30 e le 60 pagine non di più
• La prima impressione è capace di far decollare o mortificare il vostro progetto
• Poca forma e molta sostanza
• Stipulate un accordo di riservatezza quando consegnate il BP a qualcuno
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1 - L’EXECUTIVE SUMMARY
E’ la sezione con la quale viene presentato il progetto imprenditoriale
in sintesi. E’ il primo elemento che viene analizzato dagli investitori
potenziali, pertanto deve essere il più efficace possibile. Non deve
essere troppo lungo (5/10 pagine).
E’ consigliabile redigerlo per ultimo, una volta che le singole sezioni del
BP sono state interamente sviluppate.
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> La società
I prodotti/servizi offerti
Presentazione del settore
Dati di mercato
La produzione
La struttura organizzativa e il management
La strategia di marketing (piano di MKTG)
I capitali necessari e le informazioni
finanziarie
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2 - LA COMPAGINE SOCIETARIA
• Dati societari – forma giuridica, sede,
• Investitori ed amministratori
• Descrizione del nuovo progetto d’impresa (start up) – la business idea
• Settori nei quali opera l’impresa
• Portafoglio prodotti e servizi forniti (tutti)
• Mission – La ragione della propria esistenza
• Vision – Cosa si intende “diventare” nel medio-lungo periodo
• Gli obiettivi – quota di mercato, ROI, ricavi, utili, indicatori di performance
• Fattori critici di successo
• Successi conseguiti e punti di forza della compagine societaria
• Stato di avanzamento del progetto
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3 – PRODOTTI / SERVIZI – idea-produzione
Definire in quale stadio di vita sono i prodotti / servizi
- c’è solo l’idea
- È stato realizzato un progetto tecnico dettagliato
- È stato realizzato un prototipo
- Sono state definite le modalità produttive su “scala”
- I prodotti / servizi sono già in produzione
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3 – PRODOTTI / SERVIZI
Descrivere dettagliatamente i prodotti / servizi sviluppati evidenziando:
• Descrizione e funzione del prodotto
• Bisogni che soddisfa - benefici offerti al consumatore
• L’esistenza di Brevetti di protezione
• Stadio di sviluppo del prodotto / servizio (idea, prototipo, prodotti)
• Punti di forza e di debolezza rispetto ai prodotti / servizi concorrenti
• Focus group o indagini effettuate sul prodotto / servizio
• Ciclo di vita attuale e presumibile del prodotto
• Costi di produzione e prezzi di vendita
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4 – L’ANALISI DEL MERCATO
In economia, si definisce mercato il luogo (anche non fisico) deputato alla
realizzazione degli scambi economici del sistema economico di riferimento; in
termini più semplici, il mercato è l'insieme della domanda e dell'offerta, cioè dei
venditori e degli acquirenti.
L'analisi di mercato è volta a raccogliere, classificare e analizzare le informazioni
sul contesto nel quale si svolge o si svolgerà l'attività dell'impresa, per valutarne le
dimensioni e i soggetti che vi operano e fornire previsioni attendibili sul suo
sviluppo.
In poche parole : “esiste una domanda potenziale per il mio prodotto /
servizio ?”
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4 – L’ANALISI DEL MERCATO
Occorre analizzare il mercato obiettivo in termini di:
• Dimensioni attuali del mercato obiettivo (domanda attuale) e ipotesi di sviluppo future
(domanda potenziale)
• Trend di andamento del mercato e fase di sviluppo
• Legami con altri mercati (arredamento, legato all’immobiliare, legato ai mutui)
• Canali distributivi utilizzati – diretto, agenti, rivenditori, distributori e loro caratteristiche
• Attività di comunicazione e reputazione dei competitors (sistema bancario vs produttori
motociclette)
• Profilo dei consumatori – chi sono, dove sono, come acquistano, stili di vita, classi socio-
culturali, ecc…
• Segmentazione del mercato per classi omogenee (area geografica, profilo consumatori,
prezzo, tecnologie utilizzate, livello di servizio, ecc…)
• Suddivisione di vendite e utili per segmento di mercato
• Quota di mercato detenuta e prospettica (vision)
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4 – L’ANALISI DEL MERCATO - domanda/offerta
Per domanda s'intende la quantità richiesta dal mercato e dai consumatori di
un certo bene o servizio. La domanda è influenzata da:
• il prezzo del bene;
• il prezzo dei beni complementari (auto / benzina) e succedanei (legna /
stufa elettrica);
• il reddito del consumatore;
• le aspettative soggettive dei consumatori e i suoi bisogni;
• il costo del denaro;
• l'elasticità o la rigidità della domanda.
Per offerta si intende la quantità di un certo bene o servizio che viene messa in
vendita in un dato momento a un dato prezzo.
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4 – L’ANALISI DEL MERCATO – le fasi
Ingresso - Espansione lenta e profitti ridotti
Crescita - Rapida espansione delle vendite e dall’aumento dei profitti.
Obiettivo di migliorare il prodotto, e trovare nuovi segmenti di mercato
e nuovi canali distributivi. Politica di riduzione dei prezzi.
Maturità - l’espansione rallenta e il profitto si stabilizza. Si cercano strategie
innovative per ridare stimoli alle vendite.
Declino - mettere a punto una strategia di proseguimento, di
concentrazione e di sfruttamento; per giungere all’eliminazione del
prodotto.
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ED D
4 – L’ANALISI DEL MERCATO – segmentazione
La segmentazione è la divisione di mercati ampi ed eterogenei in gruppi omogenei più piccoli
(segmenti), realizzata per rispondere in modo più efficace alla domanda.
Dopo aver identificato e misurato il mercato, occorre identificare le motivazioni all'acquisto
e le abitudini di consumo dei clienti. Occorre definire:
• chi è il consumatore ( who);
• cosa consuma ( what);
• come consuma ( how);
• dove consuma ( where);
• quando consuma ( when);
• perchè ( why).
In base ai differenti profili di consumatori identificati occorre modulare le strategie di
marketing (politica di prezzo, di prodotto, di comunicazione e di distribuzione).
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5 – IL SETTORE
Ambito di una determinata attività – industriale – agricolo – dei servizi
Analizzare il settore significa analizzare una moltitudine di dati che comprende:
• Analisi del sistema competitivo - le caratteristiche strutturali del settore di
appartenenza, valutandone l’impatto sulla redditività potenziale che si
intende avviare e quindi l’attrattività del settore nel quale si intende entrare.
• Analisi dei concorrenti – individuazione e studio dei principali concorrenti
per lo stesso prodotto-servizio. Sarà opportuno analizzare sia i leader di
mercato che i concorrenti più simili per dimensione al proprio progetto
imprenditoriale.
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5 – IL SETTORE – il sistema competitivo
Si analizzano i dati relativi a:
• Fase di sviluppo
• Livello di competizione – forte per prodotti standardizzati, debole per prodotti di
nicchia
• Barriere di ingresso all’entrata – prezzi molto competitivi, accesso ai canali
distributivi, conoscenze tecniche, legislazione restrittiva, presenza di forti
economie di scala, accesso alle materie prime, elevato fabbisogno di capitali,
• Influenza dei cambiamenti macroeconomici sul settore (debole o forte)
• Margini di profitto medi del settore e posizione finanziaria
• Ruolo di innovazione all’interno del settore
• Influenza della politica sui cambiamenti del settore
• Dinamiche sindacali
• Struttura di clienti e fornitori e rapporti di forza (i detentori di materie prime
hanno un potere forte?)
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5 – IL SETTORE – i concorrenti
Colui che gareggia insieme alla nostra impresa per accaparrarsi le
stesse risorse limitate.
Occorre rispondere a queste domande:
• chi sono i concorrenti più importanti?
• che prodotti offrono?
• quali sono i potenziali futuri concorrenti?
• quali strategie possono essere sviluppate per competere sul
mercato?
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5 – IL SETTORE – i concorrenti
• individuazione dei concorrenti;
• identificazione delle strategie dei
concorrenti
• scelta dei concorrenti diretti.
1. determinazione degli obiettivi dei
concorrenti;
2. valutazione dei punti di forza e di
debolezza dei concorrenti;
3. valutazione della capacità di reazione
dei concorrenti.
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L'analisi della concorrenza si sviluppa in tre fasi:
31. Federico Lomys Marketing e Comunicazione
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ED D
5 – IL SETTORE – i concorrenti
• Occorre confrontare la propria impresa con almeno 4/5
concorrenti, studiandone i seguenti elementi:
• dimensioni in termini di fatturato e quota di mercato;
• numero di dipendenti;
• canali distributivi utilizzati,
• tipo di clientela;
• prezzi e qualità del prodotto/ servizio;
• modalità produttivi e localizzazione;
• attività di promozione e comunicazione.
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5 – IL SETTORE – i concorrenti (analisi valore percepito)
L’analisi si sviluppa in tre fasi:
1) identificazione dei principali attributi ritenuti
rilevanti dagli acquirenti;
2) definizione del fattore di importanza dei singoli
attributi;
3) valutazione delle performance (impresa e
concorrenti) in relazione agli attributi.
Per comparare concretamente i competitors occorre effetturare un’analisi sul valore percepito dai
clienti. In questo modo verranno identificati concorrenti forti e deboli.
Settore arredamento lanterne da esterno segmento lusso
1) Qualità del prodotto, design innovativo, prezzo;
2) Qualità (elevata) – design (molto elevata) – prezzo
(medio-basso) ;
3) valutazione delle performance – assegnazione di
punteggi ponderati ai diversi fattori per i diversi
competitors.
L’impresa può così classificare i concorrenti nelle seguenti categorie:
• concorrenti forti o deboli;
• concorrenti diretti o indiretti.
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33. Federico Lomys Marketing e Comunicazione
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5 – IL SETTORE – i concorrenti (SWOT analisi)
L'analisi SWOT (Strenghts,
Weaknesses, Opportunities,
Threats) aiuta a esaminare le
forze e le debolezze che sono
presenti all'interno di
un'organizzazione e le minacce e
le opportunità dell'ambiente
esterno.
Lo scopo è quello di far emergere
gli elementi del contesto
competitivo capaci di favorire, o
di ostacolare/ritardare, il
perseguimento degli obiettivi
dell’impresa.
Strenght
Opportunities
Weaknesses
Threats
Forze Debolezze
MinacceOpportunità
ContestoesternoContestointerno
SWOT
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5 – IL SETTORE – i concorrenti (SWOT analisi)
Strenght
Opportunities
Weaknesses
Threats
Design e innovazione
Qualità artigianalità “made in Italy” reale
Politica di branding
Difficoltà accesso ai canali distributivi
Servizio post vendita
Capacità di investimento
Costi di produzione elevati
Struttura di vendita
Difficoltà di protezione
Copia da parte dei concorrenti
Strategie di prezzo aggressive
Calo domanda domestica
Domanda strutturata nei mercati esteri
Fetta di mercato ancora non coperta
Ripresa della domanda domestica
ContestoesternoContestointerno
SWOT
E Settore arredamento lanterne da esterno segmento lusso
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LE FONTI INFORMATIVE
Alcune fonti dalle quali raccogliere ed elaborare dati
• Internet,
• opuscoli, brochure, folder,
• colloqui personali con management di altre aziende (leader),
• pubblicazioni di settore, riviste specializzate,
• appositi studi commissionati,
• clienti, distributori,
• professionisti, consulenti,
• Associazioni di categoria,
• focus group di addetti o di consumatori
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6 – LA STRATEGIA DI MARKETING
Il processo di marketing è fondamentalmente articolato in 5 fasi:
• identificare le esigenze dei consumatori;
• creare un prodotto o un servizio che risponda a tali esigenze;
• renderlo disponibile per il consumatore;
• comunicare l'esistenza e i benefici del prodotto o servizio;
• migliorare il prodotto o servizio per rispondere a nuove esigenze dei
consumatori, a mutamenti tecnologici, alla concorrenza.
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Le scelte relative a queste variabili discendano direttamente dalle ricerche svolte
l’analisi di mercato e la l’analisi della concorrenza.
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6 – LA STRATEGIA DI MARKETING – MKTG MIX
Il marketing affronta metodologicamente 4 + 3 variabili:
• il prodotto ( product): cosa offro;
• il prezzo ( price): a quanto lo offro e quanto rende;
• la distribuzione ( place): dove lo offro;
• la comunicazione ( promotion): come lo faccio
conoscere.
• Persone (People): con quali risorse umane
• Processi Process: quali processi aziendali
• Ambiente fisico (Physical environment): ambiente nel
quale si opera
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6 – LA STRATEGIA DI MARKETING – MKT MIX
STRATEGIA DI PREZZO
Confronto tra le esigenze del
mercato e del consumatore e i
condizionamenti della concorrenza
Definizione del prezzo di vendita
per i consumatori e per gli
intermediari commerciali, secondo
le regole del settore
Verifica della competitività del
prezzo tramite indagini e test
Ottenimento di un tasso di
redditività ottimale con le esigenze
e le possibilità aziendali
STRATEGIA DI DISTRIBUZIONE
Commercio all'ingrosso
Commercio al dettaglio
Commercio ambulante
Agenti e intermediari
E-business (on line)
Grande distribuzione
STRATEGIA DI COMUNICAZIONE
Pubblicità above the line
Pubblicità below the line
Marketing diretto
Pubbliche relazioni
Sponsorizzazioni
Promozioni
Relazioni interne
STRATEGIA DI PRODOTTO
Ne abbiamo già parlato
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7 - LA PRODUZIONE
Una volta stabilito che esiste un mercato potenziale per l’idea d’impresa,
bisogna definire nel dettaglio come produrre i prodotti o servizi. Occorre
definire:
• Il processo di produzione, nelle diverse fasi,
• I tempi di produzione delle diverse fasi,
• Quali attività svolgere internamente e quali esternamente (make or buy),
• Le modalità di approvvigionamento delle materie prime,
• Le tecnologie necessarie e gli impianti,
• Le risorse umane e le competenze necessarie,
• Le quantità da produrre e con quale investimento.
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7 - LA PRODUZIONE
Occorre effettuare i seguenti step:
• elencare le fasi della produzione di
ciascun bene;
• definire per ciascuna fase l'unità di
misura del tempo;
• definire il tempo di lavorazione di
ciascuna fase;
• calcolare il numero totale di
ore/giorni necessari per la
lavorazione di ciascun prodotto.
Quanto sopra viene riepilogato nella
distinta base.
Strumento fondamentale del pricing
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7 - LA PRODUZIONE – i servizi
Il processo di erogazione di un servizio è
costituito da una serie di attività concatenate
tra loro alle quali partecipano, con maggiore o
minor intensità, quattro fattori di produzione:
• personale dell'azienda;
• materiali e prestazioni di terzi;
• attrezzature e impianti;
• clienti.
Disegnare il processo
Analizzare e disegnare in forma di diagramma,
le attività e i soggetti che, integrandosi tra loro,
costituiscono il servizio.
Il cliente partecipa spesso attivamente alla
realizzazione del servizio, occorre prestare
attenzione ed individuare:
• le fasi, che sono visibili dal cliente e che
determinano un effetto diretto sul valore
percepito del servizio;
• le fasi che non sono visibili che hanno un
effetto meno determinante.
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8 - L’ORGANIZZAZIONE
L'organizzazione può essere definita come il complesso delle modalità secondo le
quali viene effettuata la divisione del lavoro in compiti distinti e quindi viene
realizzato il coordinamento fra tali compiti. Strutture – risorse-processi
Nell'impresa, l'organizzazione può essere vista come un insieme di scelte che
l'imprenditore deve effettuare riguardo alla struttura della propria attività.
Le più importanti scelte organizzative riguardano:
• la localizzazione;
• la produzione;
• le vendite;
• gli investimenti;
• il personale.
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8 - L’ORGANIZZAZIONE
Le modalità con le quali si affrontano e si risolvono concretamente gli
aspetti sopra citati , rappresenta la struttura organizzativa.
Nel BP occorre evidenziarla fornendo informazioni dettagliate riguardo:
- Soci fondatori e vertice aziendale (se non indicati nella compagine
societaria),
- Consiglieri di amministrazione,
- Management ,
- Struttura funzionale organizzativa,
- Politica del personale.
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“COMPITI PER CASA” presentate il vostro progetto
Presentate la vostra idea …. dovrete convincermi !
Riempite le sezioni per le quali siete in grado di fornire informazioni attendibili.
Segnate con sigla IGNORO sul BP tutto quello che non riuscite a dettagliare, vi
aiuterò al prossimo incontro.
Quando non avete dati da inserire scrivete NO DATI (es. vendite effettuate)
Rispettate le lunghezze di testo indicate, ma non preoccupatevene troppo.
Non scoraggiatevi: redigere un BP è un’attività molto complessa.
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RIFERIMENTI
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