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ORDINE DEL GIORNO
                        Il futuro del Matteo Pagliari


Il sistema sanitario pugliese vive un momento di estrema difficoltà. Da una parte, la
necessitata attuazione, da parte della Giunta Regionale, del Piano di Rientro, con
relativo Piano di Riordino ospedaliero, causato dallo sforamento del Patto di stabilità
negli anni passati, dovuto all’inderogabile reperimento di cinquecento milioni di euro
(circa trecentosettanta di questi già sbloccati) per il funzionamento ordinario del
sistema di offerta sanitaria, ha portato ad una pesante opera di tagli e di
razionalizzazione della offerta ospedaliera di tutta la regione interessando il locale
presidio ospedaliero Matteo Pagliari, già fortemente colpito dal Piano di riordino
della Giunta Fitto all’inizio degli anni Duemila. Dall’altra parte, il sistematico
conflitto da parte del Governo nazionale verso tutte le leggi del Governo Vendola in
materia di stabilizzazione, attraverso impugnative alla Corte Costituzionale, di
personale medico e paramedico e, non ultima, la cosiddetta “norma Puglia” contenuta
nella manovra finanziaria di Tremonti di recente approvazione che intima le Regioni
al rispetto delle sentenze della Corte, ha prodotto una crescente precarietà degli
operatori del settore ed un conseguente svuotamento di reparti che non potrà che
avere effetti nefasti sulla tutela della salute dei cittadini.
E’ il caso di ricordare che il licenziamento dei 51 medici con contratto a tempo
indeterminato, effettuato nei giorni scorsi dalla ASL TA, altro non è che l’effetto
delle scelte del Governo nazionale verso le leggi che il centrosinistra pugliese ha
varato per le stabilizzazioni degli operatori della sanità. A ciò si aggiungono le
introduzioni dei ticket, su pronto soccorso e visite specialistiche da parte del governo
nazionale nonché quello sui farmaci del governo regionale, e l’ulteriore aggravio in
termini di costi da parte dell’ultima finanziaria nazionale.
Siamo pertanto di fronte ad un momento drammatico del rapporto tra utenti e sistema
sanitario e al rischio altissimo di violazione sistematica del sacrosanto diritto alla
salute dei cittadini.
Inquadrare in questi termini il tema è utile a disboscarlo da ipocrisie e
strumentalizzazioni di parte e sottrarlo dalla grancassa della polemica politica sulle
responsabilità della disattivazione dei reparti dell’ ospedale di Massafra.
L’analisi oggettiva delle cause e delle concause delle scelte operate sul locale
presidio ospedaliero, riconducibili a responsabilità storiche e più recenti, può
proiettare tutto il Consiglio Comunale di Massafra, tutta la comunità cittadina, tutte le
associazioni che hanno dimostrato acuta sensibilità alla questione, in una funzione di
responsabilità e collaborazione affinchè il nostro territorio, vasto, logisticamente
attrattivo per un ampio bacino d’utenza, abbia nel più breve tempo possibile una
risposta adeguata, con servizi ospedalieri e territoriali, alla domanda di salute dei
cittadini e soprattutto delle fasce più fragili della popolazione.
Anzitutto intendiamo condannare l’assenza di contestualità organica della
installazione di servizi alternativi alla chiusura dei reparti e del pronto soccorso.
Assenza che ha prodotto un grave sentimento di insicurezza dei nostri concittadini
che si sono spogliati di un driitto fondamentale quale quello della protezione sanitaria
e della tutela della salute.
Confidiamo altresì nella autorevolezza e nella serietà del nuovo management
dell’ASL TA, ma riteniamo opportuno soffermarci sulla certezza dei tempi e delle
risorse per attuare il piano di una moderna struttura di “ospedale territoriale”.
L’emergenza-urgenza è la principale preoccupazione per dare una risposta
immediata, efficiente e qualificata all’imprevisto bisogno di soccorso sanitario che
una comunità o un territorio può avere. Consideriamo degna di approfondimento la
sperimentazione di questi primi mesi di attività del Punto di Primo Intervento,
guidato dal Primario del Servizio 118 della ASL TA, dott. Mario Balzanelli, e
soprattutto meritevole di attenzione la cospicua dotazione di medici ed infermieri a
supporto del PPI di Massafra. Dotazione che consideriamo immodificabile,
soprattutto alla luce della decurtazione del numero di medici dell’Azienda riveniente
dalla manovra finanziaria appena varata.
La piastra ambulatoriale deve trovare, nel più breve tempo possibile, il suo assetto
definitivo, in modo da offrire certezze per utenti affetti da patologie non acute.
Il Dayservice chirurgico per i piccoli interventi deve urgentemente vivere come una
proposta improntata alla qualità del servizio fondata sulla disponibilità di tutte le
risorse necessarie a rendere operativa una sperimentazione di grande attrattività non
solo per gli utenti di Massafra. Confermiamo a questo proposito la necessità che
vengano destinati presso la struttura del Matteo Pagliari, per alcuni giorni settimanali,
medici e primari operanti in altre strutture della provincia di Taranto che possono
qualificare il servizio.
Creare una struttura di ospedale del territorio significa intravedere un protagonismo
dei medici di medicina generale e al tempo stesso valutare un sistema, che sia il più
appropriato, di degenza che coinvolga un ampio spettro di patologie con posti letto
che siano da supporto alle attività del PPI. Prevenzione e degenza devono essere,
accanto alla piattaforma ambulatoriale, i capisaldi della efficienza e della linearità del
percorso di cura per le malattie non acute.
Va considerato, inoltre, che una specifica e recente legge regionale in materia di
accreditamenti per Residenze Sanitarie Assistenziali e Residenze Socio Sanitarie
Assistenziali, pur essendo stata approvata, attualmente è bloccata a causa di
impugnazione da parte del Governo nazionale.
Il nostro Ospedale di Territorio deve poter ospitare un centro donna dotato della
presenza di un mammografo che produca una risposta attrattiva per le patologie di
genere.
Consideriamo da sanare la situazione che attualmente vede una radiologia, dopo gli
innumerevoli investimenti fatti negli ultimi anni, dotata della nuova T.A.C. ma
funzionante h6. Va ripristinata immediatamente la funzione h12 con la dotazione
inderogabile di un medico anestesista che consenta di poter operare con mezzo di
contrasto.
Siamo impegnati a svolgere una funzione di collaborazione e di controllo affinchè il
nostro territorio abbia una propria dotazione di offerta piena di salute e di risposta ai
tanti deficit riscontrati nell’ultima fase.
Intendiamo offrire fiducia al nuovo Direttore Generale, Dott. Fabrizio Scattaglia,
all’intero management amministrativo e sanitario, perché gli obiettivi previsti
diventino al più presto realtà.
Tutto ciò innanzi premesso,

    Il Consiglio Comunale, riservandosi tutte le eventuali proposte aggiuntive da
     produrre attraverso gli organismi politici e gli Enti competenti, ritiene
     indispensabile in questa fase il potenziamento di tutti i Servizi all’interno del
     M.Pagliari e pertanto,

                                        CHIEDE:

      alla ASL di Taranto di procedere con la massima urgenza alla attivazione di
      tutti i Servizi previsti dal Progetto proposto dalla stessa Azienda Sanitaria
      come di seguito specificato:


    Front office amministrativo (URP, CUP, ticket, assistenza amministrativa ai
     cittadini, ecc);
    Articolazioni del SERT, del CSM (Centro di Salute Mentale), della
      Riabiltazione;
    Centro diurno;
    Consultorio familiare;
    Centro di Assistenza Limitata (ex UAL) con 12 posti tecnici di emodialisi e
      con possibilità di ulteriori ampliamenti a seconda delle necessità espresse dal
      territorio;
    PUA e UVM (Unità di Valutazione Multidimensionale);
    Spazi da utilizzarsi da parte dei servizi sociali e del volontariato;
    Servizi di assistenza infermieristica per assicurare le prestazioni di particolare
      rilievo infermieristico, quali le medicazioni, comprese quelle avanzate, la
      gestione delle lesioni cutanee e delle stomie, i prelievi ematologici, la terapia
      iniettiva ed infusionale e le trasfusioni;
    Ambulatori dei medici di Assistenza Primaria (MMG-PLS) con particolare
      riguardo alle forme associative avanzate (CPT). Il CPT (Centro polifunzionale
      territoriale), secondo l’art. 4 dell’Accordo Regionale per la Medicina Generale
      in attuazione di quanto previsto dall’Accordo Collettivo Nazionale del
      23.3.2005, garantisce l’assistenza primaria secondo un modello organizzativo a
      complessità crescente a partire dall’aggregazione di medici di famiglia che
      assicurano in una sede unica la continuità assistenziale h 12 (8-20). Il Centro
      polifunzionale territoriale deve possedere oltre i requisiti strutturali previsti
      dall’ACN per lo studio unico della medicina di gruppo, un ambulatorio per le
attività mediche dedicate ed un ambulatorio per le attività infermieristiche. Ai
   medici che operano nelle forme super rete e super gruppo e CPT viene
   garantita, da convenzione, la presenza di collaboratori di studio e di personale
   infermieristico che dovrà essere utilizzato per assicurare l’assistenza
   domiciliare, le attività relative ai progetti regionali sulla prevenzione ed anche
   le altre attività infermieristiche. Il Centro Polifunzionale permette, a vantaggio
   per il cittadino, la condivisione di obbiettivi da parte dei professionisti, la
   migliore organizzazione del lavoro, la possibilità di investire in tecnologia e
   personale, la migliore ricettività sono tutti aspetti che si traducono in una
   migliore erogazione della assistenza sanitaria primaria. Salvaguardando il
   rapporto fiduciario con il proprio medico di famiglia, in caso di urgenza clinica
   o burocratica e in assenza del proprio medico, l’assistito si può rivolgere al
   collega associato. Il CPT consente di essere un presidio di telemedicina con
   accelerazione dei tempi diagnostici di emergenza-urgenza; garantisce un più
   facile collegamento con il CUP e con il laboratorio di zona, per la trasmissione
   diretta e informatizzata dei referti, con una riduzione dei tempi spesi in pratiche
   burocratiche; ottimizza l’uso delle risorse: qualità assistenziale come fine e
   risparmio come effetto; rende maggiormente fruibile ed accessibile da parte del
   cittadino i servizi e le attività proprie della medicina generale.

 Servizi di continuità assistenziale (ex Guardia Medica);
 Punto di I intervento collegato al 118 con orario di attività articolato nell'arco
  delle 24 ore giornaliere e con disponibilità di competenze cliniche e strumentali
  adeguate a fronteggiare e stabilizzare, temporaneamente, le emergenze fino alla
  loro attribuzione al Pronto Soccorso dell'Ospedale di riferimento ed in grado di
  fornire risposte a situazioni di minore criticità e bassa complessità.
  Il Punto di Primo Intervento deve garantire una prima risposta sanitaria
  all'Emergenza-Urgenza          sul    territorio    ed    operare,     in   stretto
  collegamentofunzionale con le altre Unità Operative del DEA, sulla base di un
  comune codice di comportamento assistenziale per realizzare la continuità
  terapeutica tra il territorio e l'ambiente ospedaliero. Per ogni turno deve essere
  presente almeno una unità medica e una unità di personale infermieristico. In
  ogni caso il punto di I intervento è chiamato a garantire: il primo intervento
  sanitario; la stabilizzazione dei parametri vitali; l’attivazione del trasporto
  protetto.
  Saranno previsti alcuni posti letto di OT e/o OB (n. 10 posti letto di cui n. 4 di
  OT e n. 6 di OB oppure n. 6 posti letto di cui 2 di OT e 4 di OB).
  A titolo esemplificativo si elencano le attività diagnostico-terapeutiche che
  potrebbero essere garantite:
 Osservazione temporanea (max 6 ore): Terapia antalgica, Reazioni allergiche,
  Crisi d’asma, Crisi ipertensive, Inizio terapie anticonvulsivanti, Crisi
  ipoglicemiche, Iperglicemia moderata, Etilismo acuto, Stato ansioso
 Osservazione breve (oltre 6 ore e max 24 ore): Dolore toracico ad ecg negativo
  Dolore addominale, Dolore lombare, Trauma cranico minore, Intossicazione da
farmaci o veleni a stabilità clinica, Cefalea con obiettività neurologica
     negativa, Dispnea con caratteri clinici e strumentali di stabilità
    Attrezzature: elettrocardiografo con software interpretativo, possibilità di
     collegamento con telecardiologia, apparecchio per la determinazione dei
     principali esami di laboratorio +troponina e mioglobina, monitor
     multiparametrico con saturimetro-defibrillatore-pacing esterno-nibp, cPap

La struttura garantisce inoltre la esecuzione di RX e/o TAC senza mezzo di
contrasto nelle 24 ore con tecnico in sede dalle 08 alle 20 e in pronta disponibilità
dalle 20 alle 8. La refertazione di tali esami avviene a distanza mediante la
attivazione dell’invio di immagini digitalizzate in via DICOM se non presente il
medico radiologo.
Nel caso in cui sia necessario il ricovero, il medico di guardia concorderà il ricovero
con i sanitari del reparto di pertinenza. Ovviamente sarà organizzato il trasporto
prevedendo le varie opzioni.
Il codice rosso sarà sempre centralizzato; nel caso di accesso diretto di codice
rosso il medico del PPI attiverà in ogni caso il SET 118.
     Servizi di assistenza specialistica organizzati secondo un modello
       organizzativo (Day Service Ambulatoriale-DSA) di assistenza ambulatoriale
       complessa ed integrata, alternativa al ricovero ospedaliero, centrata sul
       problema clinico del paziente e non sulle singole prestazioni e finalizzata ad
       affrontare problemi clinici di tipo diagnostico e terapeutico che necessitano di
       prestazioni multiple integrate e/o complesse e che non richiedono sorveglianza
       od osservazione medica e/o infermieristica protratta per tutta la durata dei
       singoli accessi. Il DSA arricchisce i set assistenziali ed organizzativi
       disponibili in ambito sanitario e permette, inoltre, di migliorare la qualità
       dell’attività ambulatoriale al fine di: garantire al paziente la possibilità di
       ottenere una diagnosi o una terapia effettuando le visite specialistiche, gli
       esami strumentali o le prestazioni terapeutiche necessarie in un solo giorno o in
       un numero limitato di accessi ed offrire al medico specialista la possibilità di
       usufruire di tutte le potenzialità diagnostiche e terapeutiche presenti in
       ospedale o in un struttura ambulatoriale polispecialistica, per formulare in
       breve tempo diagnosi, o effettuare terapie, che richiedono interventi
       multidisciplinari ma che escludono la necessità di sottoporre il paziente ad
       osservazione clinica in regime di ricovero ordinario o di Day Hospital.
I percorsi in day service vanno individuati ed attivati in considerazione della
rilevanza quali-quantitativa, di patologie la cui gestione assistenziale prevede la
messa in rete di competenze specialistiche e l’utilizzo integrato di risorse
tecnologiche, diagnostico-strumentali e laboratoristiche che sono disponibili.
Le caratteristiche di questo modello sono state delineate in funzione di adeguata
assistenza e gestione di:
1) patologie a carattere di cronicità che richiedano frequenti monitoraggi per
mantenere equilibri di compenso e stabilità, prevenendo episodi critici/di acuzie
della stessa patologia cronica;
2) situazioni cliniche non croniche, ma complesse sul piano dell’inquadramento
diagnostico, in soggetti con patologie associate invalidanti e/o per i quali sia
necessario escludere danni secondari importanti.
Saranno gradualmente attivati:
1) Il Day Service Cardiovascolare: per la prevenzione e gestione delle principali
malattie dell’apparato cardiovascolare;
2) Il Day Service Cardiometabolico: per la prevenzione e gestione delle principali
malattie metaboliche, compreso il diabete mellito;
3) Il Day Service Endocrinologico: per la prevenzione e gestione delle principali
malattie endocrinologiche, con particolare riguardo a quelle tiroidee;
4) Il Day Service Respiratorio: per la prevenzione e la gestione delle principali
malattie dell’apparato respiratorio;
5) Il Day Service Neurologico: per la prevenzione e la gestione delle principali
malattie neurologiche, da quelle degenerative a quelle vascolari e tumorali;
6) Il Day Service Reumatologico: per la prevenzione e gestione delle principali
malattie reumatiche ed immunologiche;
7) Il Day Service Gastroenterologico: per la prevenzione e la gestione delle
principali malattie del fegato e dell’apparato digerente;
8) Il Day Service Dermatologico: per la prevenzione e gestione delle principali
affezioni della pelle e degli annessi, anche di tipo oncologico;
9) Il Day Service Nefro-Urologico: per la prevenzione e gestione dell’insufficienza
renale e delle altre patologie a carico del rene, delle vie urinarie e dell’apparato
genitale;
10) Il Day Service Oculistico: per la prevenzione e la gestione delle affezioni
dell’occhio e degli annessi;
11) Il Day Service Ortopedico: per la prevenzione e la gestione delle affezioni
delle ossa e delle articolazioni;
12) Il Day Service Otorinolaringoiatrico: per la prevenzione e la gestione delle
malattie di naso, orecchio e faringe;
13) Il Centro Donna: per percorsi dignostico-terapeutici per la prevenzione
oncologica
nelle donne nell’ambito dell’integrazione ospedale-territorio.
14) Sarà implementata una attività di chirurgia ambulatoriale per interventi
chirurgici e procedure diagnostico-terapeutiche invasive e seminvasive, senza
ricovero, in ambulatorio.
Alcuni interventi finora eseguiti in attività di ricovero sono stati recentemente
trasferiti in regime ambulatoriale (esempio cataratta, tunnel carpale, cistoscopie,
ecc) con ampi margini di sicurezza.
Tale attività viene effettuata senza il ricorso all’anestesia generale e potrebbe
interessare il trattamento dei pazienti con problemi di salute quali: Ascessi delle
ghiandole vulvari o cisti ghiandola Bartolini, Biopsia della portio, vulva, vagina,
endometrio, Cisti della ghiandola del Bartolini, Cisti vaginale, Colposcopia,
Diatermocoagulazione della portio uterina o vulva, Neoformazioni della vulva,
Polipi cervicali, Polipi orifizio uretrale esterno, Biopsia testicolare, Fimosi con
frenulo plastica, Ascesso mammario, Sindromi canicolari (tunnel carpale, sindrome
di Guyon, compressione del nervo ulnare alla doccia epitrocleo-oleocranica, etc.),
Diatermocoagulazione o crioterapia per una o più lesioni, alterazioni,
neoformazioni, Legatura di vene comunicanti, Cheloidi di piccole dimensioni,
Cicatrici del tronco o degli arti di piccole dimensioni, Cicatrici del viso di piccole
dimensioni, Toilette di ustioni di piccole estensioni, Tumori benigni superficiali del
viso, Tumori superficiali o cisti benigne del viso, Esofagogastroduodenoscopia
esplorativa e/o diagnostica (comprese biopsie) ed eventuale test rapido H. Pilori,
Pancolonscopia diagnostica con fibre ottiche (comprese biopsie),
Rettosigmoidoscopia diagnostica con fibre ottiche (comprese biopsie), ascesso
perianale, Cisti dermoide, fistola sacro coccigea, Corpi estranei, Legatura elastica
Emorroidi, Fistola anale, ….
15) Verranno ovviamente mantenute in attività tutte le attrezzature
radiologiche (compresa la nuova TAC) e le attività di laboratorio
analisi.
     Servizi di degenza intermedia (UDT – OSPEDALE DI COMUNITÀ), sono
       postiletto
destinati a tutti i pazienti in fase sub-critica o immediatamente post-critica
(dimissioni ospedaliere protette ad alta intensità assistenziale) per i quali la forma
classica dell’assistenza domiciliare non sembra in grado di garantire adeguati livelli
di sicurezza clinica. Si istituiranno, secondo modelli già sperimentati in Regione, n.
10-16 posti-letto di competenza del distretto, poiché gestiti dai medici di famiglia.
È una struttura, gestita dai MMG per i loro pazienti, che consente l'assistenza alla
persona e l'esecuzione di procedure clinico-assistenziali a media-bassa
medicalizzazione per la gestione appropriata di patologie cronico-degenerative
momentaneamente scompensate o riacutizzate con rischio sociale variabile.
Rappresenta un’estensione dell'assistenza domiciliare verso quei pazienti che
necessitano di un supporto diagnostico e terapeutico in una struttura protetta,
per motivi di natura non solo medica ma anche logistica e sociale. L’UDT favorisce
l’integrazione dei servizi sanitari e sociali, valorizza il ruolo del Medico di
Medicina Generale e degli altri professionisti che operano nell’area delle cure
primarie e intermedie ed è da considerarsi quale “domicilio allargato”. La tipologia
di assistenza erogata dall’UDT possiede, infatti, caratteristiche intermedie tra il
ricovero ospedaliero e le altre risposte assistenziali domiciliari (ADI) o
residenziali (RSA), alle quali non si pone in alternativa, ma piuttosto in un rapporto
di forte integrazione e collaborazione, rappresentando uno snodo fondamentale
della rete di assistenza territoriale. Durante il ricovero, l'assistenza è garantita
da personale infermieristico ed ausiliario e le consulenze sono assicurate dagli
specialisti ambulatoriali del Distretto o di dirigenti medici operanti presso le
strutture poliambulatoriali territoriali o presso gli ospedali dietro richiesta del
medico di Medicina Generale. I ricoveri sono sempre programmati e finalizzati ad
un problema sanitario da risolvere e non possono eccedere i 15-20 giorni. Prima
della dimissione la UVM ridefinisce il PAI. Si avvale della presenza dell’ambulatorio
infermieristico, della possibilità di accesso integrato ai servizi sociali dell’Ente
Locale, della specialistica ambulatoriale, delle attività diagnostiche di base
disponibili anche per il territorio (radiologia e laboratorio/punto prelievi), della
distribuzione di farmaci, collegata al servizio farmaceutico aziendale e delle
presenze della postazione 118 (o collegamento funzionale) e continuità
assistenziale. Questi posti letto potranno anche avere “funzione” di Hospice per
malati in fase preterminale-terminale non gestibili a domicilio (inteso come centro
residenziale di cure palliative).
Vi potranno anche essere assistiti pazienti temporaneamente senza adeguato
supporto familiare in alternativa all’assistenza domiciliare integrata.
La responsabilità clinica del paziente è del medico di famiglia e/o del medico del
servizio di continuità assistenziale.


    Il Consiglio Comunale ritiene di fondamentale importanza l’attivazione, al più
     presto, del Servizio CPT (Centro Polivalente Territoriale) all’interno del
     M.Pagliari e pertanto invita l’ASL di Taranto a proseguire sulla scelta di
     destinare questo Servizio per la struttura di Massafra. Il Consiglio Comunale
     auspica vivamente che i Medici di Base del territorio, chiamati a gestire il CPT
     nell’arco delle 12 ore diurne 8:00/20:00, aderiscano alla iniziativa per
     consentire al territorio di usufruire di questo Servizio innovativo ed importante
     che consentirebbe un salto di qualità nell’erogazione dei Servizi ai cittadini
     utenti. Tale Servizio, che prevede, tra l’altro, l’allocazione di circa 16 Posti
     Letto attraverso la formula delle Unità di Degenza Tecnica, garantirebbe un
     notevole miglioramento dell’accesso ai Servizi per tutti i cittadini. Questo in
     considerazione del fatto che, con questo sistema, tutti i Servizi offerti oggi
     dalla Medicina di Base attraverso i singoli studi medici, sarebbero così
     garantiti in continuità nell’arco delle 12 ore giornaliere e di 6 giorni lavorativi
     della settimana. Questo comporterebbe per i cittadini un notevole
     miglioramento dell’erogazione di tali Servizi che, disponendo solo dell’attuale
     sistema classico, oggi usufruiscono delle competenze della Medicina di Base
     solamente in determinati giorni della settimana ed in determinati e,
     ovviamente, più ristretti orari del giorno.


    Il Consiglio Comunale ritiene un problema grave il blocco del turn-over nella
     Sanità e i licenziamenti dei Medici e degli Infermieri precari. Risulta sempre
     più complicato poter programmare, anche attraverso gli organismi collegiali
     degli Enti Locali come la Consulta dei Sindaci sulla Sanità (le rappresentanze
     Sindacali, le Associazioni, etc.), una migliore offerta di Salute se non si
     possono assumere nuovi Medici e Infermieri almeno in pari numero a quelli
     che vanno in Pensione. Se a questo si aggiunge l’instabilità di quella parte del
     personale che oggi opera in condizioni di precariato è difficile poter avanzare
     collettivamente verso una Sanità più efficiente ed efficace.
 Il Consiglio Comunale chiede pertanto al Governo ed alla Regione Puglia di
  produrre il massimo sforzo verso una soluzione che consenta di sbloccare
  definitivamente questa situazione. Una situazione che, se persiste, rischia di
  produrre ulteriori disparità di trattamento, tra territori, in un settore
  fondamentale come quello della Sanità che invece deve essere sempre più
  efficace nella garanzia del Diritto alla Salute, sancito dall’Art. 3 della
  Costituzione della Repubblica Italiana.




  I GRUPPI COSILIARI DI
  PD-SEL-UDC-Costituente di Centro



  Massafra
  25/07/2011

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ORDINE DEL GIORNO Il futuro del Matteo Pagliari

  • 1. ORDINE DEL GIORNO Il futuro del Matteo Pagliari Il sistema sanitario pugliese vive un momento di estrema difficoltà. Da una parte, la necessitata attuazione, da parte della Giunta Regionale, del Piano di Rientro, con relativo Piano di Riordino ospedaliero, causato dallo sforamento del Patto di stabilità negli anni passati, dovuto all’inderogabile reperimento di cinquecento milioni di euro (circa trecentosettanta di questi già sbloccati) per il funzionamento ordinario del sistema di offerta sanitaria, ha portato ad una pesante opera di tagli e di razionalizzazione della offerta ospedaliera di tutta la regione interessando il locale presidio ospedaliero Matteo Pagliari, già fortemente colpito dal Piano di riordino della Giunta Fitto all’inizio degli anni Duemila. Dall’altra parte, il sistematico conflitto da parte del Governo nazionale verso tutte le leggi del Governo Vendola in materia di stabilizzazione, attraverso impugnative alla Corte Costituzionale, di personale medico e paramedico e, non ultima, la cosiddetta “norma Puglia” contenuta nella manovra finanziaria di Tremonti di recente approvazione che intima le Regioni al rispetto delle sentenze della Corte, ha prodotto una crescente precarietà degli operatori del settore ed un conseguente svuotamento di reparti che non potrà che avere effetti nefasti sulla tutela della salute dei cittadini. E’ il caso di ricordare che il licenziamento dei 51 medici con contratto a tempo indeterminato, effettuato nei giorni scorsi dalla ASL TA, altro non è che l’effetto delle scelte del Governo nazionale verso le leggi che il centrosinistra pugliese ha varato per le stabilizzazioni degli operatori della sanità. A ciò si aggiungono le introduzioni dei ticket, su pronto soccorso e visite specialistiche da parte del governo nazionale nonché quello sui farmaci del governo regionale, e l’ulteriore aggravio in termini di costi da parte dell’ultima finanziaria nazionale. Siamo pertanto di fronte ad un momento drammatico del rapporto tra utenti e sistema sanitario e al rischio altissimo di violazione sistematica del sacrosanto diritto alla salute dei cittadini. Inquadrare in questi termini il tema è utile a disboscarlo da ipocrisie e strumentalizzazioni di parte e sottrarlo dalla grancassa della polemica politica sulle responsabilità della disattivazione dei reparti dell’ ospedale di Massafra. L’analisi oggettiva delle cause e delle concause delle scelte operate sul locale presidio ospedaliero, riconducibili a responsabilità storiche e più recenti, può proiettare tutto il Consiglio Comunale di Massafra, tutta la comunità cittadina, tutte le associazioni che hanno dimostrato acuta sensibilità alla questione, in una funzione di responsabilità e collaborazione affinchè il nostro territorio, vasto, logisticamente attrattivo per un ampio bacino d’utenza, abbia nel più breve tempo possibile una risposta adeguata, con servizi ospedalieri e territoriali, alla domanda di salute dei cittadini e soprattutto delle fasce più fragili della popolazione. Anzitutto intendiamo condannare l’assenza di contestualità organica della installazione di servizi alternativi alla chiusura dei reparti e del pronto soccorso.
  • 2. Assenza che ha prodotto un grave sentimento di insicurezza dei nostri concittadini che si sono spogliati di un driitto fondamentale quale quello della protezione sanitaria e della tutela della salute. Confidiamo altresì nella autorevolezza e nella serietà del nuovo management dell’ASL TA, ma riteniamo opportuno soffermarci sulla certezza dei tempi e delle risorse per attuare il piano di una moderna struttura di “ospedale territoriale”. L’emergenza-urgenza è la principale preoccupazione per dare una risposta immediata, efficiente e qualificata all’imprevisto bisogno di soccorso sanitario che una comunità o un territorio può avere. Consideriamo degna di approfondimento la sperimentazione di questi primi mesi di attività del Punto di Primo Intervento, guidato dal Primario del Servizio 118 della ASL TA, dott. Mario Balzanelli, e soprattutto meritevole di attenzione la cospicua dotazione di medici ed infermieri a supporto del PPI di Massafra. Dotazione che consideriamo immodificabile, soprattutto alla luce della decurtazione del numero di medici dell’Azienda riveniente dalla manovra finanziaria appena varata. La piastra ambulatoriale deve trovare, nel più breve tempo possibile, il suo assetto definitivo, in modo da offrire certezze per utenti affetti da patologie non acute. Il Dayservice chirurgico per i piccoli interventi deve urgentemente vivere come una proposta improntata alla qualità del servizio fondata sulla disponibilità di tutte le risorse necessarie a rendere operativa una sperimentazione di grande attrattività non solo per gli utenti di Massafra. Confermiamo a questo proposito la necessità che vengano destinati presso la struttura del Matteo Pagliari, per alcuni giorni settimanali, medici e primari operanti in altre strutture della provincia di Taranto che possono qualificare il servizio. Creare una struttura di ospedale del territorio significa intravedere un protagonismo dei medici di medicina generale e al tempo stesso valutare un sistema, che sia il più appropriato, di degenza che coinvolga un ampio spettro di patologie con posti letto che siano da supporto alle attività del PPI. Prevenzione e degenza devono essere, accanto alla piattaforma ambulatoriale, i capisaldi della efficienza e della linearità del percorso di cura per le malattie non acute. Va considerato, inoltre, che una specifica e recente legge regionale in materia di accreditamenti per Residenze Sanitarie Assistenziali e Residenze Socio Sanitarie Assistenziali, pur essendo stata approvata, attualmente è bloccata a causa di impugnazione da parte del Governo nazionale. Il nostro Ospedale di Territorio deve poter ospitare un centro donna dotato della presenza di un mammografo che produca una risposta attrattiva per le patologie di genere. Consideriamo da sanare la situazione che attualmente vede una radiologia, dopo gli innumerevoli investimenti fatti negli ultimi anni, dotata della nuova T.A.C. ma funzionante h6. Va ripristinata immediatamente la funzione h12 con la dotazione inderogabile di un medico anestesista che consenta di poter operare con mezzo di contrasto.
  • 3. Siamo impegnati a svolgere una funzione di collaborazione e di controllo affinchè il nostro territorio abbia una propria dotazione di offerta piena di salute e di risposta ai tanti deficit riscontrati nell’ultima fase. Intendiamo offrire fiducia al nuovo Direttore Generale, Dott. Fabrizio Scattaglia, all’intero management amministrativo e sanitario, perché gli obiettivi previsti diventino al più presto realtà. Tutto ciò innanzi premesso,  Il Consiglio Comunale, riservandosi tutte le eventuali proposte aggiuntive da produrre attraverso gli organismi politici e gli Enti competenti, ritiene indispensabile in questa fase il potenziamento di tutti i Servizi all’interno del M.Pagliari e pertanto, CHIEDE: alla ASL di Taranto di procedere con la massima urgenza alla attivazione di tutti i Servizi previsti dal Progetto proposto dalla stessa Azienda Sanitaria come di seguito specificato:  Front office amministrativo (URP, CUP, ticket, assistenza amministrativa ai cittadini, ecc);  Articolazioni del SERT, del CSM (Centro di Salute Mentale), della Riabiltazione;  Centro diurno;  Consultorio familiare;  Centro di Assistenza Limitata (ex UAL) con 12 posti tecnici di emodialisi e con possibilità di ulteriori ampliamenti a seconda delle necessità espresse dal territorio;  PUA e UVM (Unità di Valutazione Multidimensionale);  Spazi da utilizzarsi da parte dei servizi sociali e del volontariato;  Servizi di assistenza infermieristica per assicurare le prestazioni di particolare rilievo infermieristico, quali le medicazioni, comprese quelle avanzate, la gestione delle lesioni cutanee e delle stomie, i prelievi ematologici, la terapia iniettiva ed infusionale e le trasfusioni;  Ambulatori dei medici di Assistenza Primaria (MMG-PLS) con particolare riguardo alle forme associative avanzate (CPT). Il CPT (Centro polifunzionale territoriale), secondo l’art. 4 dell’Accordo Regionale per la Medicina Generale in attuazione di quanto previsto dall’Accordo Collettivo Nazionale del 23.3.2005, garantisce l’assistenza primaria secondo un modello organizzativo a complessità crescente a partire dall’aggregazione di medici di famiglia che assicurano in una sede unica la continuità assistenziale h 12 (8-20). Il Centro polifunzionale territoriale deve possedere oltre i requisiti strutturali previsti dall’ACN per lo studio unico della medicina di gruppo, un ambulatorio per le
  • 4. attività mediche dedicate ed un ambulatorio per le attività infermieristiche. Ai medici che operano nelle forme super rete e super gruppo e CPT viene garantita, da convenzione, la presenza di collaboratori di studio e di personale infermieristico che dovrà essere utilizzato per assicurare l’assistenza domiciliare, le attività relative ai progetti regionali sulla prevenzione ed anche le altre attività infermieristiche. Il Centro Polifunzionale permette, a vantaggio per il cittadino, la condivisione di obbiettivi da parte dei professionisti, la migliore organizzazione del lavoro, la possibilità di investire in tecnologia e personale, la migliore ricettività sono tutti aspetti che si traducono in una migliore erogazione della assistenza sanitaria primaria. Salvaguardando il rapporto fiduciario con il proprio medico di famiglia, in caso di urgenza clinica o burocratica e in assenza del proprio medico, l’assistito si può rivolgere al collega associato. Il CPT consente di essere un presidio di telemedicina con accelerazione dei tempi diagnostici di emergenza-urgenza; garantisce un più facile collegamento con il CUP e con il laboratorio di zona, per la trasmissione diretta e informatizzata dei referti, con una riduzione dei tempi spesi in pratiche burocratiche; ottimizza l’uso delle risorse: qualità assistenziale come fine e risparmio come effetto; rende maggiormente fruibile ed accessibile da parte del cittadino i servizi e le attività proprie della medicina generale.  Servizi di continuità assistenziale (ex Guardia Medica);  Punto di I intervento collegato al 118 con orario di attività articolato nell'arco delle 24 ore giornaliere e con disponibilità di competenze cliniche e strumentali adeguate a fronteggiare e stabilizzare, temporaneamente, le emergenze fino alla loro attribuzione al Pronto Soccorso dell'Ospedale di riferimento ed in grado di fornire risposte a situazioni di minore criticità e bassa complessità. Il Punto di Primo Intervento deve garantire una prima risposta sanitaria all'Emergenza-Urgenza sul territorio ed operare, in stretto collegamentofunzionale con le altre Unità Operative del DEA, sulla base di un comune codice di comportamento assistenziale per realizzare la continuità terapeutica tra il territorio e l'ambiente ospedaliero. Per ogni turno deve essere presente almeno una unità medica e una unità di personale infermieristico. In ogni caso il punto di I intervento è chiamato a garantire: il primo intervento sanitario; la stabilizzazione dei parametri vitali; l’attivazione del trasporto protetto. Saranno previsti alcuni posti letto di OT e/o OB (n. 10 posti letto di cui n. 4 di OT e n. 6 di OB oppure n. 6 posti letto di cui 2 di OT e 4 di OB). A titolo esemplificativo si elencano le attività diagnostico-terapeutiche che potrebbero essere garantite:  Osservazione temporanea (max 6 ore): Terapia antalgica, Reazioni allergiche, Crisi d’asma, Crisi ipertensive, Inizio terapie anticonvulsivanti, Crisi ipoglicemiche, Iperglicemia moderata, Etilismo acuto, Stato ansioso  Osservazione breve (oltre 6 ore e max 24 ore): Dolore toracico ad ecg negativo Dolore addominale, Dolore lombare, Trauma cranico minore, Intossicazione da
  • 5. farmaci o veleni a stabilità clinica, Cefalea con obiettività neurologica negativa, Dispnea con caratteri clinici e strumentali di stabilità  Attrezzature: elettrocardiografo con software interpretativo, possibilità di collegamento con telecardiologia, apparecchio per la determinazione dei principali esami di laboratorio +troponina e mioglobina, monitor multiparametrico con saturimetro-defibrillatore-pacing esterno-nibp, cPap La struttura garantisce inoltre la esecuzione di RX e/o TAC senza mezzo di contrasto nelle 24 ore con tecnico in sede dalle 08 alle 20 e in pronta disponibilità dalle 20 alle 8. La refertazione di tali esami avviene a distanza mediante la attivazione dell’invio di immagini digitalizzate in via DICOM se non presente il medico radiologo. Nel caso in cui sia necessario il ricovero, il medico di guardia concorderà il ricovero con i sanitari del reparto di pertinenza. Ovviamente sarà organizzato il trasporto prevedendo le varie opzioni. Il codice rosso sarà sempre centralizzato; nel caso di accesso diretto di codice rosso il medico del PPI attiverà in ogni caso il SET 118.  Servizi di assistenza specialistica organizzati secondo un modello organizzativo (Day Service Ambulatoriale-DSA) di assistenza ambulatoriale complessa ed integrata, alternativa al ricovero ospedaliero, centrata sul problema clinico del paziente e non sulle singole prestazioni e finalizzata ad affrontare problemi clinici di tipo diagnostico e terapeutico che necessitano di prestazioni multiple integrate e/o complesse e che non richiedono sorveglianza od osservazione medica e/o infermieristica protratta per tutta la durata dei singoli accessi. Il DSA arricchisce i set assistenziali ed organizzativi disponibili in ambito sanitario e permette, inoltre, di migliorare la qualità dell’attività ambulatoriale al fine di: garantire al paziente la possibilità di ottenere una diagnosi o una terapia effettuando le visite specialistiche, gli esami strumentali o le prestazioni terapeutiche necessarie in un solo giorno o in un numero limitato di accessi ed offrire al medico specialista la possibilità di usufruire di tutte le potenzialità diagnostiche e terapeutiche presenti in ospedale o in un struttura ambulatoriale polispecialistica, per formulare in breve tempo diagnosi, o effettuare terapie, che richiedono interventi multidisciplinari ma che escludono la necessità di sottoporre il paziente ad osservazione clinica in regime di ricovero ordinario o di Day Hospital. I percorsi in day service vanno individuati ed attivati in considerazione della rilevanza quali-quantitativa, di patologie la cui gestione assistenziale prevede la messa in rete di competenze specialistiche e l’utilizzo integrato di risorse tecnologiche, diagnostico-strumentali e laboratoristiche che sono disponibili. Le caratteristiche di questo modello sono state delineate in funzione di adeguata assistenza e gestione di: 1) patologie a carattere di cronicità che richiedano frequenti monitoraggi per mantenere equilibri di compenso e stabilità, prevenendo episodi critici/di acuzie della stessa patologia cronica;
  • 6. 2) situazioni cliniche non croniche, ma complesse sul piano dell’inquadramento diagnostico, in soggetti con patologie associate invalidanti e/o per i quali sia necessario escludere danni secondari importanti. Saranno gradualmente attivati: 1) Il Day Service Cardiovascolare: per la prevenzione e gestione delle principali malattie dell’apparato cardiovascolare; 2) Il Day Service Cardiometabolico: per la prevenzione e gestione delle principali malattie metaboliche, compreso il diabete mellito; 3) Il Day Service Endocrinologico: per la prevenzione e gestione delle principali malattie endocrinologiche, con particolare riguardo a quelle tiroidee; 4) Il Day Service Respiratorio: per la prevenzione e la gestione delle principali malattie dell’apparato respiratorio; 5) Il Day Service Neurologico: per la prevenzione e la gestione delle principali malattie neurologiche, da quelle degenerative a quelle vascolari e tumorali; 6) Il Day Service Reumatologico: per la prevenzione e gestione delle principali malattie reumatiche ed immunologiche; 7) Il Day Service Gastroenterologico: per la prevenzione e la gestione delle principali malattie del fegato e dell’apparato digerente; 8) Il Day Service Dermatologico: per la prevenzione e gestione delle principali affezioni della pelle e degli annessi, anche di tipo oncologico; 9) Il Day Service Nefro-Urologico: per la prevenzione e gestione dell’insufficienza renale e delle altre patologie a carico del rene, delle vie urinarie e dell’apparato genitale; 10) Il Day Service Oculistico: per la prevenzione e la gestione delle affezioni dell’occhio e degli annessi; 11) Il Day Service Ortopedico: per la prevenzione e la gestione delle affezioni delle ossa e delle articolazioni; 12) Il Day Service Otorinolaringoiatrico: per la prevenzione e la gestione delle malattie di naso, orecchio e faringe; 13) Il Centro Donna: per percorsi dignostico-terapeutici per la prevenzione oncologica nelle donne nell’ambito dell’integrazione ospedale-territorio. 14) Sarà implementata una attività di chirurgia ambulatoriale per interventi chirurgici e procedure diagnostico-terapeutiche invasive e seminvasive, senza ricovero, in ambulatorio. Alcuni interventi finora eseguiti in attività di ricovero sono stati recentemente trasferiti in regime ambulatoriale (esempio cataratta, tunnel carpale, cistoscopie, ecc) con ampi margini di sicurezza. Tale attività viene effettuata senza il ricorso all’anestesia generale e potrebbe interessare il trattamento dei pazienti con problemi di salute quali: Ascessi delle ghiandole vulvari o cisti ghiandola Bartolini, Biopsia della portio, vulva, vagina, endometrio, Cisti della ghiandola del Bartolini, Cisti vaginale, Colposcopia, Diatermocoagulazione della portio uterina o vulva, Neoformazioni della vulva, Polipi cervicali, Polipi orifizio uretrale esterno, Biopsia testicolare, Fimosi con
  • 7. frenulo plastica, Ascesso mammario, Sindromi canicolari (tunnel carpale, sindrome di Guyon, compressione del nervo ulnare alla doccia epitrocleo-oleocranica, etc.), Diatermocoagulazione o crioterapia per una o più lesioni, alterazioni, neoformazioni, Legatura di vene comunicanti, Cheloidi di piccole dimensioni, Cicatrici del tronco o degli arti di piccole dimensioni, Cicatrici del viso di piccole dimensioni, Toilette di ustioni di piccole estensioni, Tumori benigni superficiali del viso, Tumori superficiali o cisti benigne del viso, Esofagogastroduodenoscopia esplorativa e/o diagnostica (comprese biopsie) ed eventuale test rapido H. Pilori, Pancolonscopia diagnostica con fibre ottiche (comprese biopsie), Rettosigmoidoscopia diagnostica con fibre ottiche (comprese biopsie), ascesso perianale, Cisti dermoide, fistola sacro coccigea, Corpi estranei, Legatura elastica Emorroidi, Fistola anale, …. 15) Verranno ovviamente mantenute in attività tutte le attrezzature radiologiche (compresa la nuova TAC) e le attività di laboratorio analisi.  Servizi di degenza intermedia (UDT – OSPEDALE DI COMUNITÀ), sono postiletto destinati a tutti i pazienti in fase sub-critica o immediatamente post-critica (dimissioni ospedaliere protette ad alta intensità assistenziale) per i quali la forma classica dell’assistenza domiciliare non sembra in grado di garantire adeguati livelli di sicurezza clinica. Si istituiranno, secondo modelli già sperimentati in Regione, n. 10-16 posti-letto di competenza del distretto, poiché gestiti dai medici di famiglia. È una struttura, gestita dai MMG per i loro pazienti, che consente l'assistenza alla persona e l'esecuzione di procedure clinico-assistenziali a media-bassa medicalizzazione per la gestione appropriata di patologie cronico-degenerative momentaneamente scompensate o riacutizzate con rischio sociale variabile. Rappresenta un’estensione dell'assistenza domiciliare verso quei pazienti che necessitano di un supporto diagnostico e terapeutico in una struttura protetta, per motivi di natura non solo medica ma anche logistica e sociale. L’UDT favorisce l’integrazione dei servizi sanitari e sociali, valorizza il ruolo del Medico di Medicina Generale e degli altri professionisti che operano nell’area delle cure primarie e intermedie ed è da considerarsi quale “domicilio allargato”. La tipologia di assistenza erogata dall’UDT possiede, infatti, caratteristiche intermedie tra il ricovero ospedaliero e le altre risposte assistenziali domiciliari (ADI) o residenziali (RSA), alle quali non si pone in alternativa, ma piuttosto in un rapporto di forte integrazione e collaborazione, rappresentando uno snodo fondamentale della rete di assistenza territoriale. Durante il ricovero, l'assistenza è garantita da personale infermieristico ed ausiliario e le consulenze sono assicurate dagli specialisti ambulatoriali del Distretto o di dirigenti medici operanti presso le strutture poliambulatoriali territoriali o presso gli ospedali dietro richiesta del medico di Medicina Generale. I ricoveri sono sempre programmati e finalizzati ad un problema sanitario da risolvere e non possono eccedere i 15-20 giorni. Prima della dimissione la UVM ridefinisce il PAI. Si avvale della presenza dell’ambulatorio infermieristico, della possibilità di accesso integrato ai servizi sociali dell’Ente
  • 8. Locale, della specialistica ambulatoriale, delle attività diagnostiche di base disponibili anche per il territorio (radiologia e laboratorio/punto prelievi), della distribuzione di farmaci, collegata al servizio farmaceutico aziendale e delle presenze della postazione 118 (o collegamento funzionale) e continuità assistenziale. Questi posti letto potranno anche avere “funzione” di Hospice per malati in fase preterminale-terminale non gestibili a domicilio (inteso come centro residenziale di cure palliative). Vi potranno anche essere assistiti pazienti temporaneamente senza adeguato supporto familiare in alternativa all’assistenza domiciliare integrata. La responsabilità clinica del paziente è del medico di famiglia e/o del medico del servizio di continuità assistenziale.  Il Consiglio Comunale ritiene di fondamentale importanza l’attivazione, al più presto, del Servizio CPT (Centro Polivalente Territoriale) all’interno del M.Pagliari e pertanto invita l’ASL di Taranto a proseguire sulla scelta di destinare questo Servizio per la struttura di Massafra. Il Consiglio Comunale auspica vivamente che i Medici di Base del territorio, chiamati a gestire il CPT nell’arco delle 12 ore diurne 8:00/20:00, aderiscano alla iniziativa per consentire al territorio di usufruire di questo Servizio innovativo ed importante che consentirebbe un salto di qualità nell’erogazione dei Servizi ai cittadini utenti. Tale Servizio, che prevede, tra l’altro, l’allocazione di circa 16 Posti Letto attraverso la formula delle Unità di Degenza Tecnica, garantirebbe un notevole miglioramento dell’accesso ai Servizi per tutti i cittadini. Questo in considerazione del fatto che, con questo sistema, tutti i Servizi offerti oggi dalla Medicina di Base attraverso i singoli studi medici, sarebbero così garantiti in continuità nell’arco delle 12 ore giornaliere e di 6 giorni lavorativi della settimana. Questo comporterebbe per i cittadini un notevole miglioramento dell’erogazione di tali Servizi che, disponendo solo dell’attuale sistema classico, oggi usufruiscono delle competenze della Medicina di Base solamente in determinati giorni della settimana ed in determinati e, ovviamente, più ristretti orari del giorno.  Il Consiglio Comunale ritiene un problema grave il blocco del turn-over nella Sanità e i licenziamenti dei Medici e degli Infermieri precari. Risulta sempre più complicato poter programmare, anche attraverso gli organismi collegiali degli Enti Locali come la Consulta dei Sindaci sulla Sanità (le rappresentanze Sindacali, le Associazioni, etc.), una migliore offerta di Salute se non si possono assumere nuovi Medici e Infermieri almeno in pari numero a quelli che vanno in Pensione. Se a questo si aggiunge l’instabilità di quella parte del personale che oggi opera in condizioni di precariato è difficile poter avanzare collettivamente verso una Sanità più efficiente ed efficace.
  • 9.  Il Consiglio Comunale chiede pertanto al Governo ed alla Regione Puglia di produrre il massimo sforzo verso una soluzione che consenta di sbloccare definitivamente questa situazione. Una situazione che, se persiste, rischia di produrre ulteriori disparità di trattamento, tra territori, in un settore fondamentale come quello della Sanità che invece deve essere sempre più efficace nella garanzia del Diritto alla Salute, sancito dall’Art. 3 della Costituzione della Repubblica Italiana. I GRUPPI COSILIARI DI PD-SEL-UDC-Costituente di Centro Massafra 25/07/2011