Documento programmatico elaborato dal Coordinamento Prov. del FLI di Ancona e dal Coordinamento Prov. del FLI di Fermo, per la stesura di un'azione politica alle amministrative comunali del 2012.
1. FLI per i Comuni d’Italia
Oggetto: Proposta programmatica della base
Sintesi: Presentazione lavoro
Riferimento ideale di Fli nelle prossime amministrative
L’Esecutivo provinciale di Ancona oltre al criterio del rispetto della territorialità si è organizzato in
dipartimenti capaci di approfondire tematiche specifiche con il compito di strutturare tesi, idee e concetti
capaci di attivare leve sui territori, in provincia ma anche a livello nazionale grazie alla struttura statutaria di
Fli, che dona una flessibilità anche nella nomina degli stessi rappresentanti, potendo organizzare a livello
territoriale circoli tematici anche con l’ausilio della società civile.
L’Esecutivo provinciale di Ancona propone quindi di lanciare una proposta ideale, un modello capace di
aggregare società civile ed organizzazioni su una base programmatica definita nel concetto di vivibilità del
territorio, sviluppandone le diverse aggettivazioni economico-sociali. Pensiamo difatti che una città ha una
buona qualità di vita, quando la maggioranza della sua popolazione può fruire di una serie di vantaggi
politici, economici e sociali che le permettono di sviluppare con discreta facilità le proprie potenzialità
umane e condurre una vita relativamente serena e soddisfatta.
Di seguito crediamo sia importante valutare la qualità della pianificazione urbanistica, come ad esempio: le
aree verdi, la congestione urbana, l’inquinamento, accessibilità ai parcheggi, l’inquinamento sonoro, la
pulizia urbana, la qualità dell’acqua e dell’arredamento urbano. Ma importanti anche avere una sensibilità
sociale, come l’ accessibilità a cure mediche, biblioteche, musei, istituzioni educative e la qualità delle
strutture. Centrale inoltre il concetto della sicurezza del cittadino, intesa come sicurezza nel lavoro, nella
famiglia nelle relazioni con la città. Le proposte organiche sule singole tematiche veicolano ed esaltano la
godibilità e quindi la vivibilità della città, su queste ci vogliamo confrontare.
Con queste argomentazioni Fli intende apportare una rivoluzione culturale capace di partire dai cittadini e
quindi dai Comuni. Fli rimane aperto al confronto con tutte le forze politiche, le organizzazioni ed
associazioni che intendono migliorare la nostra proposta, a partire da queste amministrative.
Quella che segue è dunque una proposta programmatica integrata tra due Comuni che vanno al voto, di
diverse province delle Marche. Questo documento può fungere da spunto, per l’elaborazione di un manifesto
elettorale dove aggiungere le proposte specifiche per il territorio interessato dalle amministrative.
Partendo da tale premessa, è doveroso eseguire una serie di considerazioni che possano permettere di
valutare e creare una proposta di "visione" per portare a ricucire questa frattura e creare un ponte
generazionale, capace di ridare valore e credibilità alla politica e ai partiti.
Ambito sociale: La crisi sta accentuando in modo preoccupante la scomparsa di quel ceto sociale
"benestante" che rappresenta la via di unione tra le classi più deboli e quelle benestanti, tale situazione si
realizza nella perdita di potere d'acquisto della base, nelle difficoltà alla realizzazione di progetti e attività di
crescita economiche, ma soprattutto nella visione da parte del potere finanziario di attività economiche
finalizzate al solo scopo di produrre utili a scapito della crescita e del benessere sociale. E' necessario quindi
2. 2 FLI per i Comuni d’Italia
riportare lo sviluppo nella dimensione di bene per la comunità e non a vantaggio di pochi, bisogna creare
occasioni e possibilità ai cittadini di partecipare attivamente a quei progetti di crescita e sviluppo territoriale.
Privatizzazioni: Una pratica comune, nelle Amministrazioni, a tutti i livelli, è la vendita o forse si potrebbe
meglio definire svendita, di beni e servizi pubblici ad aziende private, motivando tale scelta nell'impossibilità
di gestire in modo efficiente, efficace e proficuo tali beni e/o servizi. Tale situazione deriva senza ombra di
dubbio, dai quaranta anni di governo che hanno solamente visto nelle attività di carattere "pubblico" un
bacino di voti tramite la nascita e sviluppo di aziende, prima pubbliche e successivamente partecipate,
incapaci di porre soluzioni tecniche ed economiche efficienti, sostenibili e partecipate da parte della
popolazione. Queste strutture, in cui i vari CDA rappresentavano il motivo primario dell'essere, oggi
soffrono di mancanza di fondi nazionali ed introiti locali capaci di mantenere il sostentamento della struttura,
la mancanza di tecnici e personale qualificato vuole essere portato a giustificazione quindi di vendita del
bene pubblico a società e/o cartelli, privati, più o meno legali.
Molti partiti e i loro rappresentanti in qualità di amministratori comunali, provinciali, regionali e nazionali
hanno tutto l'interesse ad eseguire tale operazione in quanto rappresenta l'ultima possibilità di guadagno e
mantenimento di privilegi. Le giustificazioni portate a tale pratica, non sono veritiere e rappresentano
l'ennesimo tentativo di trovare consenso nell'operazione, fomentando il malumore e il malcontento popolare.
E' necessario quindi che i cittadini riprendano il controllo di tali strutture e beni, che per il loro carattere di
"pubblico" non possono e non devono essere lasciati in mano a privati, tramite l'ingresso in capitale di
controllo e quindi acquisendo la possibilità di decidere sulle politiche e piani industriali.
Programmi politici: Con la nuova tornata elettorale che si avvicina per molte realtà comunali e nella visione
delle prossime elezioni Nazionali, assistiamo alla discesa in campo delle varie forze politiche con i loro
programmi estremamente articolati e studiati. Quello che però si evidenzia nella lettura di tali programmi è
l'appiattimento di vedute su determinate posizioni demagogiche rappresentate dalla proposta di apertura
verso una trasparenza e di partecipazione dei cittadini alle scelte o quantomeno nell'accesso alle
informazioni, di atti e azioni di governo. Quello che si evince però in questo scenario di proposte è la
mancanza di azioni di utilità che possano ridare peso e valore alla parola "di pubblico", la mancanza di una
volontà di rendere veramente non solo partecipi, ma decisionali, i cittadini nella crescita e sviluppo del
proprio territorio. Il federalismo, accettato come strumento e misura per arginare il fenomeno dello "scarica
barile" delle responsabilità amministrative e perdita della capacità di poter gestire per il territorio i guadagni
e le ricchezze generate dal territorio stesso, ebbene tale concetto trova la sua massima concretizzazione nella
realizzazione di una partecipazione attiva e decisionale della popolazione nella realizzazione e gestione di
opere di carattere "pubblico".
Sviluppo d’impresa: Le modalità con cui oggi a livello locale, dai Comuni fino alle Regioni, vengono portati
avanti i progetti di sviluppo e realizzazione delle opere pubbliche, concretizzate nella formulazione e
valutazione delle gare d'appalto, rappresentano probabilmente un ostacolo allo sviluppo d'imprese, nella
volontà d'investire in ricerca e sviluppo di nuove soluzione e prodotti, alla realizzazione di progetti capaci di
rappresentare l'eccellenza e in grado di essere sostenibili nel tempo, ma in altri termini rappresentano anche
il metodo migliore, per gli amministratori stessi, di poter decidere in modo soggettivo, chi --- e --- come
portare a termine le opere oggetto di gara. Questa situazione ha generato nel tempo e negli anni, una visione
distorta da parte dei cittadini, del valore dell'opera pubblica, nel perdere il reale significato di quella parola,
"pubblico", oggi interpretata come bene e/o servizio che non ci appartiene, di bene e/o servizio il cui senso e
la sua ragione di essere può essere messa in discussione e peggio ancora non curata e gestita. Le politiche
che in questi anni si sono susseguite, sono riuscite a far accettare alla popolazione tale stato di cose, è
necessario quindi spiegare e far comprendere alla popolazione che il bene "pubblico", non solo rappresenta
un valore in termine civico e morale, ma può e deve rappresentare un valore "reale", in cui investire anche
economicamente, per lo sviluppo di lavoro e benessere, di una qualità di vita per se, per i propri figli e le
3. generazioni future. Il concetto di società capitalista, oggi appannaggio di pochi, deve essere rivisto e
ridiscusso, affinché diventi capacità di crescita e sviluppo per una platea maggiore, fatta dagli stessi cittadini
che possono così trovare soddisfazione e piacere nella realizzazione di opere ed azioni di governance
"pubbliche".
Visione: E' quindi alla luce di tali considerazioni, che bisogna attivare politiche che prevedano una
rivalutazione del valore di tutto ciò che si racchiude nella parola "pubblico", il popolo nella concretizzazione
dei cittadini devono riprendere il controllo e riappropriarsi della capacità decisionale nella costruzione di un
futuro per la propria terra e per le future generazioni. E' quindi necessario concretizzare azioni di governo
che prevedano modifiche nella governance, attingendo da formule e sistemi aziendali la realizzazione di
progetti per la crescita locale, in un contesto che oggi deve essere contestualizzata in una visione globale di
più ampia veduta. Il concetto quindi di Vision o Mission perseguita dall'amministrazione deve essere chiara e
capace di trasmettere e creare entusiasmo nella popolazione, dare spazio a quella forza propulsiva
rappresentata dalle idee delle nuove generazioni, porre termine a quelle lotte ideologiche che oggi non hanno
più senso di esistere, ma dare impulso alla condivisione ed al dialogo che sono la linfa per una crescita e
sviluppo di una comunità, portare i valori della nostra costituzione ad essere linee guida nella gestione.
Governance
La nuova governance quindi, dovrà nascere e svilupparsi in ottemperanza ad un metodo di gestione tramite
un protocollo di sviluppo basato su tre principi fondamentali, "efficienza", "sostenibilità", "partecipazione",
definito tramite l'acronimo "E-S-P". "E-S-P" rappresenta e racchiude la visione di una politica di gestione,
che pone il cittadino e la comunità che l'amministrazione stessa rappresenta, come fulcro per la realizzazione
di progetti di crescita e sviluppo. "E-S-P", pone il bene comune, il bene pubblico, come capacità di
rappresentare la volontà della comunità di cittadini di creare e dare impulso alla propria terra, come chiave di
risposta alla volontà di potersi sentire partecipi di una vita pubblica, felici di poterne far parte e traendo i
benefici e i frutti di tale politica. E-S-P si concretizza nella riorganizzazione, innanzitutto, della metodologia
di realizzazione e valutazione delle gare d'appalto e nella ferma volontà di anteporre l'interesse della
cittadinanza dando il più ampio respiro al dialogo e al confronto così come la disponibilità alle nuove idee e
ai giovani.
L'Efficienza, rappresenta la sintesi di una capacità di giudicare progetti e portare avanti azioni di
governo che rappresentino l'eccellenza. L'efficienza si esprime nei diversi ambiti, tramite la capacità
di un progetto o azione, di apportare il massimo beneficio e la migliore risposta in quel momento
disponibile. L'efficienza è il risultato di azioni di ricerca e sviluppo nei vari ambiti d'applicazione,
tramite la formazione dei giovani realizzata dalle istituzioni scolastiche e universitarie, dagli
investimenti eseguiti nelle aziende; l'efficienza non rappresenta dunque solo il dare risposte
oggettivamente valide tramite un metro di valutazione, ma la volontà di ridare impulso alla
formazione, istruzione e investimenti in ambiti che oggi rappresentano unico volano per l'uscita da
una crisi produttiva che vede la nostra Nazione colpita in modo particolare.
4. 4 FLI per i Comuni d’Italia
Sostenibilità, rappresenta il grado di un investimento in un progetto o azione di potersi sostenere nel
tempo in modo autonomo garantendo i giusti rientri per sopperire ai costi di struttura e personale
necessari. Naturalmente il grado oggettivo di valutazione della sostenibilità non può solo basarsi su
una mera valutazione economica, ma anche su rientri indiretti che il progetto o l'azione, in relazione
al caso, trovano ed essere interessati. Indubbiamente la sostenibilità e quindi il guadagno derivante
dall'investimento fatto, sono sicuramente la molla e la spinta affinché la popolazione e i cittadini
trovino ragione d'intervento in modo attivo. Troppo spesso abbiamo sotto gli occhi spese ed
investimenti realizzati per creare le così dette "cattedrali nel deserto" opere più o meno gravose per il
cittadino che allo stato dei fatti non sono state in grado di apportare i benefici promessi, ma che
ancor più gravemente, sono continue fonti di spesa e aggravio del deficit delle amministrazioni.
Partecipazione, è il terzo valore di misura oggettiva di un progetto, la partecipazione indica la
capacità di poter ottenere consenso dalla cittadinanza o meglio della comunità, nel farsi carico di
fornire i mezzi, anche economici, per la realizzazione dell'opera pubblica. Tramite la partecipazione i
cittadini, condividono la realizzazione di opere in grado di fornire benessere e miglioramento per la
terra in cui essi vivono, per generare e rigenerare ricchezza che si tramuta in capitalizzazione di
benessere, ricchezza e lavoro per se per i propri figli e per le future generazioni.
CONCLUSIONI
Il seguente documento è una “relazione base” del Coordinamento Provinciale di Ancona, su cui costruire.
Vuole essere uno stimolo, una spinta, una relazione dunque che anticipa tematiche, una base su cui costruire
delle fondamenta forti per una casa abitabile, la nostra casa, il nostro Movimento: Futuro e libertà.
Abbiamo bisogno, oggi più che mai di un riferimento, di un logos ove costruire sia possibile, per questo mi
attendo una forte e motivata azione propulsiva su cosa fare/come fare, un consiglio quindi, capace di
diventare imperativo categorico quando si parla di valori e principi.
Questo modello abbraccia l’azione politica che deve essere, secondo la linea uscita dal congresso provinciale
di Futuro e libertà di Ancona, una articolata nuova politica con valori di riferimento declinabili nell’azione
pubblica, aspetto che interessa in primis la società civile.
Una politica capace di determinare le motivazioni e le preferenze che caratterizzano iscritti e quadri
intermedi, la cosiddetta base.
Una politica capace di comunicare nella sintesi il patrimonio culturale apportato dal partito nella carta dei
valori di Futuro e Libertà, nell’azione pubblica, nella società civile, negli iscritti e quadri intermedi.
Una politica della conciliazione, della partecipazione attiva, ma anche fatta di decisioni e di no, quando la
posizione espressa indica uno stravolgimento di valori e principi
Ringraziamo per la cortese attenzione.
Il Coordinatore Provinciale Fli di Ancona Membro Coordinamento Fli di Fermo
Dott. Alessandro Gentili Sig. Paolo Senigagliesi
Fed. Provinciale Ancona - C.so Garibaldi 144/e Tel.346-6016017 E-mail alessandrgentili@gmail.com